Torna a riunirsi stamattina il consiglio comunale di Lipari. L'argomento all'ordine del giorno, manco a dirlo, è la problematica dei trasporti.
"Piena fiducia nel ministro Altero Matteoli ma occorre dare un segnale forte e preciso che faccia comprendere in modo chiaro ed inequivocabile che non è più tempo di promesse ma di fatti concreti”. Ce lo dichiarato il sindaco di Lipari Mariano Bruno al rientro dalla BIT di Milano dove le Eolie, nonostante le tante incertezze sui collegamenti, continuano a calamitare l'attenzione sia dei tour operator che dei singoli vacanzieri. “Il ministro- continua Bruno- ha affermato che non vi saranno né tagli, né soppressioni di linee per il 2009. Bene dia un segnale chiaro e deciso imponendo a Tirrenia-Siremar di riaprire da subito le prenotazioni sulla linea Napoli-Eolie e di tenerle aperte sino al 31 dicembre”. Un segnale, che secondo Bruno, sarebbe il giusto “viatico”, una specie di “apripista” per poi sedersi attorno ad un tavolo per discutere di tutta la tematica trasporti ivi compresi gli annunciati bandi di gara per i quali “le amministrazioni isolane vogliano essere protagoniste e propositive indicando le linee essenziali ed indispensabili sia per quanto concerne le tratte sociali che i servizi turistici”
E a fianco del ministro Matteoli scende il circolo territoriale di Alleanza Nazionale delle Eolie che attraverso Sergio La Cava afferma di essere “fiducioso nell'operato del Ministro e consapevole che si sta adoperando per trovare la giusta soluzione per la problematica trasporti nelle isole minori". "Alleanza Nazionale, inoltre- ha continuato La Cava- è particolarmente vicina al suo ministro che ha già ottenuto il brillante risultato di una proroga annuale dall'Unione Europea e che viene sottoposto giorno per giorno a continue sollecitazioni. Siamo certi che, se lasciato lavorare nella dovuta serenità, egli sarà in grado di concretizzare al più presto quanto promesso". Intanto da oggi l'assessore e vice-sindaco liparese Alfredo Biancheri dovrebbe tornare a ricoprire l'incarico di assessore alla polizia municipale che, nel luglio scorso, aveva rimesso nelle mani del sindaco Mariano Bruno, a causa di “incompatibilità ed evidenti contrasti nella gestione del servizio con il comandante-dirigente protempore della polizia municipale Domenico Russo".
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lunedì 23 febbraio 2009
domenica 22 febbraio 2009
Bit di Milano è sceso il sipario: Eolie protagoniste
strong>Christian Del Bono) Si è conclusa, quest’oggi, l’edizione 2009 della Borsa Internazionale del Turismo, tenutasi a Milano dal 19 al 22 di febbraio.
L’arcipelago eoliano, rappresentato come da tradizione dalla Federalberhi Isole Eolie, ha riscosso il consueto interesse. Ciò a conferma del fatto che - nonostante una crisi strisciante che non ha risparmiato neppure la BIT che ha visto sensibilmente ridursi il proprio numero di espositori - i prodotti esclusivi e caratteristici risentono meno della crisi economica rispetto a quelli più facilmente sostituibili o connotati da una brand-idetity più debole i cui significati a questa collegati non vengono percepiti come altrettanto ricchi e variegati.
Lo stand, angolare, delle Isole Eolie, curato dalla Federalberghi, strategicamente posizionato, ha sicuramente rappresentato una tra le principali attrazioni del padiglione 7. Lo stand presentava una gigantografia, composta da 4 foto retro illuminate delle Eolie, ed è stato valorizzato dalla presenza della modella Paola, che indossava gli abiti disegnati da Giovanna Cincotta, e dalla Compagnia Popolare Liparense che ha riscosso l’apprezzamento degli operatori del settore, degli stand vicini e soprattutto dei visitatori per le generose performance canoro-musicali.
Diverse le emittenti radio e televisive, nazionali e locali, che hanno ritenuto di dare visibilità, con interviste e riprese che hanno avuto come sfondo sia lo stand delle Eolie sia le esibizioni della Compagnia Liparense.
Lo stand Eolie-Federalberghi è stato ospitato all’interno dei 160 mq riservati dalla Provincia di Messina che, attraverso questa prima iniziativa di promozione del territorio provinciale, ha dimostrato grossa sensibilità e disponibilità. Un ringraziamento particolare vanno al Presidente Nanni Ricevuto e a Gerry Gambino che ne ha curato l’organizzazione.
Molto ben riuscito anche lo stand della Arbatus che, oltre a proporre le proprie pubblicazioni di qualità, si è resa disponibile ad ospitare il materiale pubblicitario degli operatori eoliani.
Come di consueto, i primi due giorni di fiera sono stati dedicati agli specialisti del settore mentre i secondi due si sono caratterizzati per l’apertura al pubblico e per la partecipazione al Buy Italy, lo spazio riservato agli addetti ai lavori. Nutrita la partecipazione degli operatori eoliani che, come tutti gli anni, hanno onorato sia lo stand della Federalberghi sia il Buy Italy.
Venerdì sera, gli operatori e gli amici delle Eolie si sono invece ritrovati alla Mondadori, in via Marghera, per la presentazione del libro, “Le vie di Ulisse” di Clara Raimondi, curata dal Centro Studi Eoliano e con la partecipazione speciale di Vincenzo Consolo, del Direttore del Touring Club e del Sindaco di Lipari, dott. Mariano Bruno.
Momento clou per la Sicilia, l’abituale conferenza stampa dell’Assessore Regionale al Turismo tenutasi alla presenza del Presidente Lombardo e di Cecchi Paone. Sia l’Assessore Bufardeci sia il Presidente Lombardo, hanno ritenuto di tranquillizzare le Isole Minori ed in particolare le Eolie ed il Sindaco Bruno, seduto in prima fila, sul futuro dei collegamenti marittimi. Il Presidente Lombardo ha, addirittura, ribadito la possibilità che la Regione Sicilia possa procedere ad un’acquisizione sia della Siremar che dell’intera Tirrenia.
Tra gli elementi, di novità e non, proposti in BIT: il collegamento in elicottero tra l’aeroporto di Reggio Calabria e le Eolie che quasi sicuramente partirà, con i voli giornalieri di Airpanarea, già a partire dai primi di giugno; il festival del cinema la cui prima edizione potrebbe essere in ottobre; e l’ormai regolare collegamento in minibus tra l’aeroporto di Catania e Milazzo.
Positivo, pertanto, il segnale che si è cercato di lanciare in BIT. Le Eolie tentano di contrastare la crisi non con un abbattimento dei prezzi e delle tariffe bensì con un maggiore impegno sia sul fronte dei collegamenti interni sia su quello del miglioramento dell’offerta turistico-culturale dell’arcipelago. Soltanto attraverso una sistematica azione di marketing strategico – che veda il privato lavorare a fianco del pubblico per il conseguimento di obiettivi comuni - sarà possibile mantenere il fascino del prodotto Eolie rivitalizzandone le componenti che rischiano di condurre alla stagnazione. È necessario avviare un’azione in grado di valorizzare e mettere a sistema i principali attrattori del nostro arcipelago – natura, cultura, storia, tradizioni popolari ed eno-gastronomiche – investendo su mercati in grado di garantire flussi destagionalizzati di visitatori che fanno riferimento a quei segmenti legati al turismo congressuale, all’organizzazione di eventi e meeting e all’ospitalità di incentive.
Prossimo appuntamento, la fiera di Monaco che, con Sviluppo Eolie, ci vedrà impegnati nel consolidare uno dei nostri principali mercati internazionali di riferimento: quello tedesco.
L’arcipelago eoliano, rappresentato come da tradizione dalla Federalberhi Isole Eolie, ha riscosso il consueto interesse. Ciò a conferma del fatto che - nonostante una crisi strisciante che non ha risparmiato neppure la BIT che ha visto sensibilmente ridursi il proprio numero di espositori - i prodotti esclusivi e caratteristici risentono meno della crisi economica rispetto a quelli più facilmente sostituibili o connotati da una brand-idetity più debole i cui significati a questa collegati non vengono percepiti come altrettanto ricchi e variegati.
Lo stand, angolare, delle Isole Eolie, curato dalla Federalberghi, strategicamente posizionato, ha sicuramente rappresentato una tra le principali attrazioni del padiglione 7. Lo stand presentava una gigantografia, composta da 4 foto retro illuminate delle Eolie, ed è stato valorizzato dalla presenza della modella Paola, che indossava gli abiti disegnati da Giovanna Cincotta, e dalla Compagnia Popolare Liparense che ha riscosso l’apprezzamento degli operatori del settore, degli stand vicini e soprattutto dei visitatori per le generose performance canoro-musicali.
Diverse le emittenti radio e televisive, nazionali e locali, che hanno ritenuto di dare visibilità, con interviste e riprese che hanno avuto come sfondo sia lo stand delle Eolie sia le esibizioni della Compagnia Liparense.
Lo stand Eolie-Federalberghi è stato ospitato all’interno dei 160 mq riservati dalla Provincia di Messina che, attraverso questa prima iniziativa di promozione del territorio provinciale, ha dimostrato grossa sensibilità e disponibilità. Un ringraziamento particolare vanno al Presidente Nanni Ricevuto e a Gerry Gambino che ne ha curato l’organizzazione.
Molto ben riuscito anche lo stand della Arbatus che, oltre a proporre le proprie pubblicazioni di qualità, si è resa disponibile ad ospitare il materiale pubblicitario degli operatori eoliani.
Come di consueto, i primi due giorni di fiera sono stati dedicati agli specialisti del settore mentre i secondi due si sono caratterizzati per l’apertura al pubblico e per la partecipazione al Buy Italy, lo spazio riservato agli addetti ai lavori. Nutrita la partecipazione degli operatori eoliani che, come tutti gli anni, hanno onorato sia lo stand della Federalberghi sia il Buy Italy.
Venerdì sera, gli operatori e gli amici delle Eolie si sono invece ritrovati alla Mondadori, in via Marghera, per la presentazione del libro, “Le vie di Ulisse” di Clara Raimondi, curata dal Centro Studi Eoliano e con la partecipazione speciale di Vincenzo Consolo, del Direttore del Touring Club e del Sindaco di Lipari, dott. Mariano Bruno.
Momento clou per la Sicilia, l’abituale conferenza stampa dell’Assessore Regionale al Turismo tenutasi alla presenza del Presidente Lombardo e di Cecchi Paone. Sia l’Assessore Bufardeci sia il Presidente Lombardo, hanno ritenuto di tranquillizzare le Isole Minori ed in particolare le Eolie ed il Sindaco Bruno, seduto in prima fila, sul futuro dei collegamenti marittimi. Il Presidente Lombardo ha, addirittura, ribadito la possibilità che la Regione Sicilia possa procedere ad un’acquisizione sia della Siremar che dell’intera Tirrenia.
Tra gli elementi, di novità e non, proposti in BIT: il collegamento in elicottero tra l’aeroporto di Reggio Calabria e le Eolie che quasi sicuramente partirà, con i voli giornalieri di Airpanarea, già a partire dai primi di giugno; il festival del cinema la cui prima edizione potrebbe essere in ottobre; e l’ormai regolare collegamento in minibus tra l’aeroporto di Catania e Milazzo.
Positivo, pertanto, il segnale che si è cercato di lanciare in BIT. Le Eolie tentano di contrastare la crisi non con un abbattimento dei prezzi e delle tariffe bensì con un maggiore impegno sia sul fronte dei collegamenti interni sia su quello del miglioramento dell’offerta turistico-culturale dell’arcipelago. Soltanto attraverso una sistematica azione di marketing strategico – che veda il privato lavorare a fianco del pubblico per il conseguimento di obiettivi comuni - sarà possibile mantenere il fascino del prodotto Eolie rivitalizzandone le componenti che rischiano di condurre alla stagnazione. È necessario avviare un’azione in grado di valorizzare e mettere a sistema i principali attrattori del nostro arcipelago – natura, cultura, storia, tradizioni popolari ed eno-gastronomiche – investendo su mercati in grado di garantire flussi destagionalizzati di visitatori che fanno riferimento a quei segmenti legati al turismo congressuale, all’organizzazione di eventi e meeting e all’ospitalità di incentive.
Prossimo appuntamento, la fiera di Monaco che, con Sviluppo Eolie, ci vedrà impegnati nel consolidare uno dei nostri principali mercati internazionali di riferimento: quello tedesco.
Sergio La Cava(AN): Fiducia incondizionata al ministro Matteoli
"Il circolo territoriale di Alleanza Nazionale delle Eolie è fiducioso nell'operato del Ministro Altero Matteoli ed è consapevole che si sta adoperando per trovare la giusta soluzione per la problematica trasporti nelle isole minori".
Lo ha dichiarato a Eolienews il dottor Sergio La Cava.
"Alleanza Nazionale, inoltre- ha continuato- è particolarmente vicina al suo ministro che ha già ottenuto il brillante risultato di una proroga annuale dall'Unione Europea e che viene sottoposto giorno per giorno a continue sollecitazioni. Siamo certi che, se lasciato lavorare nella dovuta serenità, il Ministro Matteoli sarà in grado di concretizzare al più presto quanto promesso".
"Alleanza Nazionale, inoltre- ha continuato- è particolarmente vicina al suo ministro che ha già ottenuto il brillante risultato di una proroga annuale dall'Unione Europea e che viene sottoposto giorno per giorno a continue sollecitazioni. Siamo certi che, se lasciato lavorare nella dovuta serenità, il Ministro Matteoli sarà in grado di concretizzare al più presto quanto promesso".
E dire che la giornata era iniziata così....
Piove. Ed è davvero un vero e proprio peccato. Specie se si considera che coloro, così come chi scrive, che si sono svegliati di buon'ora hanno potuto un'alba davvero spettacolare. La foto, scattata stamani alle 6 e 50 dalla località liparese di Serra, è davvero molto eloquente.
IL CARNEVALE DEI PICCOLI
Il Carnevale è principalmente la festa dei piccoli... almeno così dovrebbe essere. E allora chiunque volesse vedere pubblicata la foto dei propri bimbi su questo spazio può inviarla a
ssarpi@libero.it Nelle foto: Desideria Mazzeo (3 foto), Marco Militi, Camilla Favaloro (3 foto)
ssarpi@libero.it Nelle foto: Desideria Mazzeo (3 foto), Marco Militi, Camilla Favaloro (3 foto)
Gli allievi della Ludica pareggiano a Milazzo. I complimenti della società liparese per i carristi
Per il campionato allievi ottimo pari in trasferta per la Ludica Lipari che ha pareggiato per 0 a 0 contro il Milazzo.
La squadra maggiore(come da noi già riportato stamani) si prepara, invece, per il recupero di
mercoledì 25 recupero contro il Merì. Una partita quasi decisiva in quanto, se la Ludica fà risultato, la domenica successiva giocando in casa contro il Misserio (diretta concorrente) può prendere davvero il largo in questo campionato di seconda.
"Intanto la LUDICA LIPARI- così come ci scrive mister Caruso- vuol fare i complimenti a tutti gli organizzatori dei carri che finalmente quest'anno ci stanno deliziando con le loro creazioni, con la loro fantasia, con il coinvolgimento di centinaia di persone di età diversa. Cose che ormai sembravano sopite in mezzo alla naftalina dei ricordi. Sono questi i momenti che servono per fare crescere una comunità come la nostra affinchè possa diventare migliore.
Complimenti.
Bravissimi a tutti
La squadra maggiore(come da noi già riportato stamani) si prepara, invece, per il recupero di
mercoledì 25 recupero contro il Merì. Una partita quasi decisiva in quanto, se la Ludica fà risultato, la domenica successiva giocando in casa contro il Misserio (diretta concorrente) può prendere davvero il largo in questo campionato di seconda.
"Intanto la LUDICA LIPARI- così come ci scrive mister Caruso- vuol fare i complimenti a tutti gli organizzatori dei carri che finalmente quest'anno ci stanno deliziando con le loro creazioni, con la loro fantasia, con il coinvolgimento di centinaia di persone di età diversa. Cose che ormai sembravano sopite in mezzo alla naftalina dei ricordi. Sono questi i momenti che servono per fare crescere una comunità come la nostra affinchè possa diventare migliore.
Complimenti.
Bravissimi a tutti
Brevi
POLITICA - Da domani l'assessore e vice-sindaco liparese Alfredo Biancheri dovrebbe tornare a ricoprire l'incarico di assessore alla polizia municipale che, nel luglio scorso, aveva rimesso nelle mani del sindaco Mariano Bruno, a causa di “incompatibilità ed evidenti contrasti nella gestione del servizio con il comandante-dirigente protempore della polizia municipale Domenico Russo".
TRASPORTI E TV- Una troupe di Rai 3 Sicilia è al lavoro nelle Eolie. Realizzerà un servizio sulla tematica "trasporti Siremar". Il servizio andrà in onda domani mattino nel corso di "Buongiono Sicilia" , in onda dalle 7.30 alle 8.00
SPORT- Domenica di riposo per la Ludica Lipari, capolista del campionato di seconda categoria (girone E). I ragazzi di Cirino-Caruso torneranno in campo mercoledì per recuperare la gara in trasferta con il Merì.
Gli eoliani devono recuperare, complessivamente, due gare.
TRASPORTI E TV- Una troupe di Rai 3 Sicilia è al lavoro nelle Eolie. Realizzerà un servizio sulla tematica "trasporti Siremar". Il servizio andrà in onda domani mattino nel corso di "Buongiono Sicilia" , in onda dalle 7.30 alle 8.00
SPORT- Domenica di riposo per la Ludica Lipari, capolista del campionato di seconda categoria (girone E). I ragazzi di Cirino-Caruso torneranno in campo mercoledì per recuperare la gara in trasferta con il Merì.
Gli eoliani devono recuperare, complessivamente, due gare.
Quanti siamo? Dove andiamo? Cosa vogliamo? di PIERO ROUX
(Piero Roux) Quanti siamo? Dove andiamo? Cosa vogliamo?
Non è più tempo di lagnarsi, di piangere su se stessi, di aspettare che si realizzino strategie che esistono solo nella testa dei politici. Non è mai stato tempo.
Adesso, più che mai, è tempo di esigere, di combattere, di sognare e di sperare.
Vogliamo certezza di mobilità per poter pianificare il nostro destino.
Vogliamo che dalla Tirrenia venga scorporata la Siremar.
Vogliamo la cessione gratuita di quest’ultima alla Regione Sicilia quale compagnia regionale.
Esigiamo la continuità territoriale con la Sicilia e la Campania.
Il popolo di questo stato e costituito anche da noi isolani. Lo stato siamo noi…e questa porzione di stato, fatta da tutti i cittadini delle isole minori gridano con forza
LE ISOLE ED I TRASPORTI REGIONALI NON SI TOCCANO
Rifiutiamo di piegarci alle condizioni del presente . Rifiutiamo di essere delle vittime e affermiamo il nostro desiderio di vivere le nostre isole e costruire, per noi ed i nostri figli, un avvenire migliore.
La miseria passata, dovuta al crollo dell’economia isolane, ha portato i nostri avi ad abbandonare i loro affetti, i loro beni, le loro terre per emigrare verso terre lontane. Il dolore di queste persone echeggia ancora tra noi e la nostra remissione alla volontà di sterili politici- lontani anni luce dalle condizioni di disagio che giornalmente gli isolani vivono- sarebbe oggi una loro nuova emigrazione, ma questa volta dell’anima, che hanno lasciato qui, tra noi, nelle loro isole.
I nostri rappresentanti locali hanno- di fatto- abbandonato la lotta, richiamati e compattati da logiche di sottomissione ai dettami dei loro rispettivi referenti politici romani.
Noi lottiamo e lotteremo fino alla ritrovata certezza che nulla di quanto conquistato nel tempo venga tolto alla nostra gente, nello spirito della nostra affermata autodeterminazione di vivere civilmente sulla nostra terra.
Le idee sono i nostri strumenti …per pensare al nostro futuro; per battersi per ciò che vogliamo
Cosa siamo? Niente! Cosa vogliamo? Tutto!
Piero Roux
Non è più tempo di lagnarsi, di piangere su se stessi, di aspettare che si realizzino strategie che esistono solo nella testa dei politici. Non è mai stato tempo.
Adesso, più che mai, è tempo di esigere, di combattere, di sognare e di sperare.
Vogliamo certezza di mobilità per poter pianificare il nostro destino.
Vogliamo che dalla Tirrenia venga scorporata la Siremar.
Vogliamo la cessione gratuita di quest’ultima alla Regione Sicilia quale compagnia regionale.
Esigiamo la continuità territoriale con la Sicilia e la Campania.
Il popolo di questo stato e costituito anche da noi isolani. Lo stato siamo noi…e questa porzione di stato, fatta da tutti i cittadini delle isole minori gridano con forza
LE ISOLE ED I TRASPORTI REGIONALI NON SI TOCCANO
Rifiutiamo di piegarci alle condizioni del presente . Rifiutiamo di essere delle vittime e affermiamo il nostro desiderio di vivere le nostre isole e costruire, per noi ed i nostri figli, un avvenire migliore.
La miseria passata, dovuta al crollo dell’economia isolane, ha portato i nostri avi ad abbandonare i loro affetti, i loro beni, le loro terre per emigrare verso terre lontane. Il dolore di queste persone echeggia ancora tra noi e la nostra remissione alla volontà di sterili politici- lontani anni luce dalle condizioni di disagio che giornalmente gli isolani vivono- sarebbe oggi una loro nuova emigrazione, ma questa volta dell’anima, che hanno lasciato qui, tra noi, nelle loro isole.
I nostri rappresentanti locali hanno- di fatto- abbandonato la lotta, richiamati e compattati da logiche di sottomissione ai dettami dei loro rispettivi referenti politici romani.
Noi lottiamo e lotteremo fino alla ritrovata certezza che nulla di quanto conquistato nel tempo venga tolto alla nostra gente, nello spirito della nostra affermata autodeterminazione di vivere civilmente sulla nostra terra.
Le idee sono i nostri strumenti …per pensare al nostro futuro; per battersi per ciò che vogliamo
Cosa siamo? Niente! Cosa vogliamo? Tutto!
Piero Roux
sabato 21 febbraio 2009
Saverio Merlino(PD): Preoccupazione per possibile trasformazione ospedale di Lipari in poliambulatorio
Riceviamo da Saverio Merlino (PD) e pubblichiamo:
Il grido d’allarme che oggi hanno lanciato gli amici dell’isola di Pantelleria, a cui va tutta la mia solidarietà, mi suona in testa come una campana.
Molti sono i problemi che ci accomunano ma, come letto, in modo particolare quelli dei collegamenti marittimi e dell’ospedale.
Oggi, seppur con moltissimo ritardo, si sta combattendo una battaglia comune, quella sui trasporti marittimi, che, purtroppo, e spero di sbagliarmi, si rischia di perdere su tutte le linee.
L’allarme che Pantelleria lancia anche sulla possibile chiusura dell’Ospedale di quell’isola è un’altra situazione che ci unisce.
Da tempo, e alcuni medici e paramedici me lo hanno confermato oggi, si teme che anche per Lipari possa arrivare la chiusura dell’ospedale e la sua possibile trasformazione in poliambulatorio.
Se dovesse accadere sarebbe un’altra catastrofe sociale per le nostre isole.
Invito, pertanto, tutti, amministratori, politici, operatori sanitari, stampa e cittadini a mobilitarci per accertare se realmente si sta prospettando tale seria e preoccupante situazione.
Le Eolie non possono assolutamente permettersi di perdere anche l’Ospedale.
Informiamoci, chiediamo subito notizie in merito e vediamo, immediatamente, cosa eventualmente fare per scongiurare che si possa arrivare alla temuta chiusura dell’Ospedale di Lipari.
Domani non ce la possiamo prendere, come per altre situazioni, con la Comunità Europea se un’altra pesante tegola, in silenzio, ci cade sulla testa.
I tagli nella sanità si possono fare sicuramente altrove, non nei piccoli ospedali come quello di Lipari; anzi ritengo che l’amministrazione comunale debba chiedere all’assessore alla sanità della regione Sicilia che il nostro ospedale sia adeguato con la presenza d’altri medici specialisti e attrezzature diagnostiche idonee al fine di garantire ai residenti, principalmente nel periodo invernale, il diritto ad essere curati in maniera idonea e per poter affrontare il ricorrente e preventivabile aumento della domanda di servizi ospedalieri dovuto al moltiplicarsi della popolazione nei periodi di villeggiatura.
Lipari, 21/02/2009
Saverio Merlino
Segretario reggente Partito Democratico Lipari
Componente Commissione Regionale Programma
Molti sono i problemi che ci accomunano ma, come letto, in modo particolare quelli dei collegamenti marittimi e dell’ospedale.
Oggi, seppur con moltissimo ritardo, si sta combattendo una battaglia comune, quella sui trasporti marittimi, che, purtroppo, e spero di sbagliarmi, si rischia di perdere su tutte le linee.
L’allarme che Pantelleria lancia anche sulla possibile chiusura dell’Ospedale di quell’isola è un’altra situazione che ci unisce.
Da tempo, e alcuni medici e paramedici me lo hanno confermato oggi, si teme che anche per Lipari possa arrivare la chiusura dell’ospedale e la sua possibile trasformazione in poliambulatorio.
Se dovesse accadere sarebbe un’altra catastrofe sociale per le nostre isole.
Invito, pertanto, tutti, amministratori, politici, operatori sanitari, stampa e cittadini a mobilitarci per accertare se realmente si sta prospettando tale seria e preoccupante situazione.
Le Eolie non possono assolutamente permettersi di perdere anche l’Ospedale.
Informiamoci, chiediamo subito notizie in merito e vediamo, immediatamente, cosa eventualmente fare per scongiurare che si possa arrivare alla temuta chiusura dell’Ospedale di Lipari.
Domani non ce la possiamo prendere, come per altre situazioni, con la Comunità Europea se un’altra pesante tegola, in silenzio, ci cade sulla testa.
I tagli nella sanità si possono fare sicuramente altrove, non nei piccoli ospedali come quello di Lipari; anzi ritengo che l’amministrazione comunale debba chiedere all’assessore alla sanità della regione Sicilia che il nostro ospedale sia adeguato con la presenza d’altri medici specialisti e attrezzature diagnostiche idonee al fine di garantire ai residenti, principalmente nel periodo invernale, il diritto ad essere curati in maniera idonea e per poter affrontare il ricorrente e preventivabile aumento della domanda di servizi ospedalieri dovuto al moltiplicarsi della popolazione nei periodi di villeggiatura.
Lipari, 21/02/2009
Saverio Merlino
Segretario reggente Partito Democratico Lipari
Componente Commissione Regionale Programma
"Vertenza trasporti Siremar". Nota di Finocchiaro, Corda, Guarino e Giannò
"Vertenza trasporti Siremar". "Il punto della situazione, nuove valutazioni per quanto concerne lo stato delle agitazioni intraprese e da intraprendere, prefigurazione degli eventi a venire e conseguente atteggiamento da tenere in questa battaglia che si annuncia sempre più dura" in una nota di Lelio Finocchiaro, Gianfranco Guarino, Rosaria Corda e Corrado Giannò
"Per fare il punto della situazione,occorre innanzitutto porci nuovamente la domanda alla base della protesta fin qui svolta da amministrazione, cittadini e associazioni civili: “ Che cosa stiamo chiedendo?”
Essenzialmente la risposta è semplice: Stiamo chiedendo lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia- il reperimento dei famigerati 46 milioni di euro mancanti alla gestione 2009- il mantenimento delle stesse tratte del 2008- la proroga fino al 31/12/2009-un tavolo tecnico con tutte le parti interessate per programmare il futuro dei servizi marittimi dal 01/01/2010.
Vogliamo , per un attimo esaminare tutti questi punti con attenzione e alla luce dei chiarimenti forniti dal ministro Matteoli durante il question-time del 19 u.s.?
Orbene, per quanto riguarda il problema economico, è lo stesso ministro a farsene garante; per quanto riguarda il mantenimento delle tratta del 2008, non c’è e non ci sarà alcuna disposizione di variazione o taglio (e a questo punto qualunque disfunzione sarebbe da addebitare esclusivamente a decisioni Siremar);per quanto concerne la proroga a tutto il 2009, anche in mancanza, a tutt’oggi, di un documento scritto da parte della Commissione europea, il ministro ci assicura di avere avuto tutte le garanzie del caso, e possiamo senz’altro credergli, perchè in mancanza di tale autorizzazione non sarebbe possibile avviare il procedimento di privatizzazione, che la stessa Commissione sollecita, entro i termini previsti.
Veniamo quindi al punto più importante: lo scorporo, o spacchettamento che dir si voglia, della Siremar. E’ stato importante, fino ad ora, chiederlo e chiederlo con forza, e questo perchè non è possibile far passare senza protestare il principio che diritti acquisiti ormai da tempo e servizi ormai consolidati nelle abitudini di vita e di lavoro di tanti isolani, possano improvvisamente essere messi in discussione e modificati, senza che si chieda a quelle stesse popolazioni di partecipare a contribuire in modo determinante a qualunque cambiamento destinato a influire pesantemente sul futuro del proprio paese.
Non ci si può chiedere di rinunciare ad essere protagonisti attivi della nostra vita e di quella dei nostri figli !
E’ vero anche, però, che il ministro delle infrastutture, nella sua esposizione, ha detto fin troppo chiaramente, che di tale scorporo non si può nemmeno parlare, dovendosi, alla luce delle norme e delle disposizioni europee, procedere alla privatizzazione “di tutta la Tirrenia”, procedendo ad indire un relativo bando di gara, e che solo a partire dal primo Gennaio 2010, quindi a gara aggiudicata, si potrà procedere a stipulare le relative convenzioni con le regioni interessate.
A questo proposito, c’è da dire che questo problema è nato ieri, ma che fino all’altroieri tutti concordemente dicevamo peste e corna della Siremar, per la sua organizzazione, per lo stato dei mezzi,per gli orari non concordati,per l’impossibilità di effettuare prenotazioni o anche solo di telefonare e chiedere informazioni, ecc...
E questo lo diciamo per quelli che , ancora oggi, si dicono innamorati della soluzione Siremar e non si rassegnano a prendere in esame altre eventualità.
Cosa che, a nostro parere, adesso diviene indispensabile.
Infatti, avendo adesso esaurito lo scopo e le motivazioni che ci hanno portato a intraprendere le azioni di protesta fin qui attuate, diventa necessario intravedere quali possono essere gli obiettivi alla luce di questi ragionamenti e conseguentemente decidere, possibilmente tutti quanti insieme, a quali manifestazioni dare vita , in un’ottica che, sinceramente, non mi sembra più la stessa.
Infatti adesso, come prima considerazione che salta agli occhi, se tanto ci dà tanto, per gli eoliani, ma vorrei dire anche per tutte le isole minori siciliane, è assolutamente indispensabile e fondamentale “esserci”.
E per esserci,intendo pretendere di partecipare a qualunque decisione a qualunque livello, essere determinanti per l’individuazione delle rotte e del numero di mezzi da noi reputati assolutamente indispensabili per i servizi commerciali, turistici e sociali, d’estate e d’inverno; per esserci intendiamo chiarire sin da subito in quali termini dovranno stipularsi, se lo si dovrà fare, le convenzioni regionali, e chi ci dovrà mettere i soldi; per esserci intendiamo consentire a tutti di avere quei margini di programmazione che possano permettere a turisti e operatori di settore, di potere lavorare su di una stagione che non può assolutamente vivere di decisioni prese sempre all’ultimo minuto. Già adesso i danni che stiamo subendo per l’imminente periodo pasquale sono sotto gli occhi di chiunque.
Per esserci intendiamo attivarci sin da subito per prendere quelle decisioni che non possono aspettare l’anno prossimo, anno che in queste condizioni arriverebbe accompagnato dalle solite incertezze e dalle solite polemiche, cose di cui il nostro paese non ha certo bisogno.
Se per ottenere ciò sarà necessario intraprendere altre forme di protesta, non credo che nessuno, tantomeno i sottoscritti, si sottrarranno ad un impegno già dimostrato, ma in tal caso occorrerà, ancora una volta,arrivare a decisioni che per sembrare ed essere sempre più forti, sarebbe bene che fossero decisioni condivise da tutti.
Lelio Finocchiaro
Gianfranco Guarino
Rosaria Corda
Corrado Gianno’
Essenzialmente la risposta è semplice: Stiamo chiedendo lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia- il reperimento dei famigerati 46 milioni di euro mancanti alla gestione 2009- il mantenimento delle stesse tratte del 2008- la proroga fino al 31/12/2009-un tavolo tecnico con tutte le parti interessate per programmare il futuro dei servizi marittimi dal 01/01/2010.
Vogliamo , per un attimo esaminare tutti questi punti con attenzione e alla luce dei chiarimenti forniti dal ministro Matteoli durante il question-time del 19 u.s.?
Orbene, per quanto riguarda il problema economico, è lo stesso ministro a farsene garante; per quanto riguarda il mantenimento delle tratta del 2008, non c’è e non ci sarà alcuna disposizione di variazione o taglio (e a questo punto qualunque disfunzione sarebbe da addebitare esclusivamente a decisioni Siremar);per quanto concerne la proroga a tutto il 2009, anche in mancanza, a tutt’oggi, di un documento scritto da parte della Commissione europea, il ministro ci assicura di avere avuto tutte le garanzie del caso, e possiamo senz’altro credergli, perchè in mancanza di tale autorizzazione non sarebbe possibile avviare il procedimento di privatizzazione, che la stessa Commissione sollecita, entro i termini previsti.
Veniamo quindi al punto più importante: lo scorporo, o spacchettamento che dir si voglia, della Siremar. E’ stato importante, fino ad ora, chiederlo e chiederlo con forza, e questo perchè non è possibile far passare senza protestare il principio che diritti acquisiti ormai da tempo e servizi ormai consolidati nelle abitudini di vita e di lavoro di tanti isolani, possano improvvisamente essere messi in discussione e modificati, senza che si chieda a quelle stesse popolazioni di partecipare a contribuire in modo determinante a qualunque cambiamento destinato a influire pesantemente sul futuro del proprio paese.
Non ci si può chiedere di rinunciare ad essere protagonisti attivi della nostra vita e di quella dei nostri figli !
E’ vero anche, però, che il ministro delle infrastutture, nella sua esposizione, ha detto fin troppo chiaramente, che di tale scorporo non si può nemmeno parlare, dovendosi, alla luce delle norme e delle disposizioni europee, procedere alla privatizzazione “di tutta la Tirrenia”, procedendo ad indire un relativo bando di gara, e che solo a partire dal primo Gennaio 2010, quindi a gara aggiudicata, si potrà procedere a stipulare le relative convenzioni con le regioni interessate.
A questo proposito, c’è da dire che questo problema è nato ieri, ma che fino all’altroieri tutti concordemente dicevamo peste e corna della Siremar, per la sua organizzazione, per lo stato dei mezzi,per gli orari non concordati,per l’impossibilità di effettuare prenotazioni o anche solo di telefonare e chiedere informazioni, ecc...
E questo lo diciamo per quelli che , ancora oggi, si dicono innamorati della soluzione Siremar e non si rassegnano a prendere in esame altre eventualità.
Cosa che, a nostro parere, adesso diviene indispensabile.
Infatti, avendo adesso esaurito lo scopo e le motivazioni che ci hanno portato a intraprendere le azioni di protesta fin qui attuate, diventa necessario intravedere quali possono essere gli obiettivi alla luce di questi ragionamenti e conseguentemente decidere, possibilmente tutti quanti insieme, a quali manifestazioni dare vita , in un’ottica che, sinceramente, non mi sembra più la stessa.
Infatti adesso, come prima considerazione che salta agli occhi, se tanto ci dà tanto, per gli eoliani, ma vorrei dire anche per tutte le isole minori siciliane, è assolutamente indispensabile e fondamentale “esserci”.
E per esserci,intendo pretendere di partecipare a qualunque decisione a qualunque livello, essere determinanti per l’individuazione delle rotte e del numero di mezzi da noi reputati assolutamente indispensabili per i servizi commerciali, turistici e sociali, d’estate e d’inverno; per esserci intendiamo chiarire sin da subito in quali termini dovranno stipularsi, se lo si dovrà fare, le convenzioni regionali, e chi ci dovrà mettere i soldi; per esserci intendiamo consentire a tutti di avere quei margini di programmazione che possano permettere a turisti e operatori di settore, di potere lavorare su di una stagione che non può assolutamente vivere di decisioni prese sempre all’ultimo minuto. Già adesso i danni che stiamo subendo per l’imminente periodo pasquale sono sotto gli occhi di chiunque.
Per esserci intendiamo attivarci sin da subito per prendere quelle decisioni che non possono aspettare l’anno prossimo, anno che in queste condizioni arriverebbe accompagnato dalle solite incertezze e dalle solite polemiche, cose di cui il nostro paese non ha certo bisogno.
Se per ottenere ciò sarà necessario intraprendere altre forme di protesta, non credo che nessuno, tantomeno i sottoscritti, si sottrarranno ad un impegno già dimostrato, ma in tal caso occorrerà, ancora una volta,arrivare a decisioni che per sembrare ed essere sempre più forti, sarebbe bene che fossero decisioni condivise da tutti.
Lelio Finocchiaro
Gianfranco Guarino
Rosaria Corda
Corrado Gianno’
Deteneva un chilo di hashisc, liparese condannato a tre anni
(Leonardo Orlando- Gazzetta del Sud) Il Gup del tribunale di Barcellona, Marisa Salvo, nel processo col rito abbreviato, ha condannato Francesco Saltalamacchia, 51 anni, di Lipari, alla pena di tre anni, un mese e dieci giorni di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 16 mila euro e l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. L'uomo è stato riconosciuto colpevole di detenzione e spaccio di oltre un chilo di hascisc, corrispondente a quasi duemila dosi medie giornaliere. La droga fu rinvenuta dai carabinieri di Lipari, nell'agosto 2007, dopo una perquisizione domiciliare effettuata con l'ausilio di unità cinofile. In casa dell'arrestato sono stati altresì rinvenuti un bilancino di precisione e cartine per la confezione delle dosi. Il Saltalamacchia è stato arrestato. Successivamente gli furono concessi i "domiciliari". Misura poi sostituita con l'obbligo di dimora sull'isola e la firma nel registro di pubblica sicurezza. Con la sentenza di ieri, tra le pene accessorie, all'imputato è stata irrorata la sanzione della interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. A chiedere la condanna dell'imputato è stato il pubblico ministero Olindo Canali che sulla vicenda aveva svolto le indagini. Saltalamacchia è stato difeso dall'avv. Tiziana Brancato.
"Grazie a Eolienews... più vicini alle nostre belle isole". Ci scrivono dall'Australia
Carissimo Salvatore ti mando questa email perchè ti voglio ringraziare di vero cuore per quello che fai tu per tutti gli eoliani sparsi nel mondo. tu con le tue notizie ogni giorno ci fai sentire piu’ vicini alle nostre belle isole Eolie.
Io le ho lasciate 50 anni fa. Sono della borgata Lami, mi chiamo Salvatore Iacono e sono cugino di Lucina e Bartolo Bonfante e grande amico di Salvatore Portelli e Saverio Merlino. Me li saluti a tutti.
A te faccio tanti auguri per il tuo 50° conpleanno, te ne auguro altri 50 con tanta salute. Mandaci tante foto che sono tanto apprezzate da noi.
Io sono a Sydney (five dock) vicino alla città. Se qualche giorno vuoi visitare Sydney, noi eoliani ti aspettiamo, c'è posto per tutti.
Ti ringrazio di vero cuore per quello che fai per noi . Mi auguro un giorno ci possiamo incontrare. Saluti da Angelo Mondello (lavoriamo vicini all' orto mercato) a te caro Salvatore
Saluti di vero cuore, sono un tuo grande ammiratore.
Ciao da Sydney (Australia)
Saluti di vero cuore, sono un tuo grande ammiratore.
Ciao da Sydney (Australia)
Sam Iacono
Un grazie di cuore a Sam e a tutti gli amici che ci seguono dall'Australia ma anche da altri stati europei e non. Questo giornale on line è nato proprio con questa finalità: avvicinare le Eolie, almeno a livello di notizie, ai nostri, tanti concittadini sparsi per il mondo. Questa mail, così come altre, ci fa capire che ci stiamo riuscendo e questo ci stimola a fare meglio e di più. In questo senso, ormai da quasi un mese, abbiamo attivato un traduttore on line in inglese del nostro giornale. Certo trattandosi di traduttore on line non sarà perfetto ma ci permette di raggiungere gli eoliani di nuova generazione che, spesso, "masticano" più quella lingua che l'italiano.
Agli eoliani che vivono fuori dalle isole, vorremmo sempre dare belle notizie. Cosa che, invece, negli ultimi tempi non accade molto spesso.... anzi
Ma l'importante è avvicinarli a noi...per trasferirgli, anche se tramite un computer.. un pò del nostro calore e del nostro affetto. Un affetto mai però così grande come quello che però loro provano per queste isole.
All'amico Sam, che ringraziamo per tutto, "regaliamo" una foto della sua Lami
Grazie
Trasporti. Dalla Gazzetta del sud di oggi le dichirazioni di Lombardo, Bufardeci e Bruno
Il presidente della Regione ha ribadito che sui collegamenti non è intenzionato a fare un passo indietro
Lombardo: nessuno tocchi le Eolie
«Se Tirrenia non è in grado di offrire qualità, noi siamo certi di fare meglio»
Salvatore Sarpi
«Non andremo con il cappello in mano ad elemosinare nulla, rivendichiamo i nostri diritti e siamo pronti, quando lo Stato tornerà a proporci di acquisire Siremar, a fare la nostra parte. Le isole minori sono un bene prezioso e i loro abitanti non saranno abbandonati. Se Tirrenia non è in grado di offrire qualità e tenere i bilanci della Siremar in ordine, noi siamo certi di fare meglio. Non staremo dietro ai capricci di Tirrenia. Non faremo mai mancare alle isole minori siciliane il nostro impegno per lo sviluppo del territorio».
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo intervenendo ieri alla conferenza stampa relativa alla Sicilia nel contesto della Bit di Milano. Anche un passaggio dell'intervento dell'assessore regionale al Turismo Titti Bufardeci ha riguardato la tematica dei trasporti marittimi da e per le isole minori. Rivolgendosi la stampa specializzata e al sindaco Mariano Bruno, presente in sala nella veste di presidente dell'Ancim Sicilia, ha ribadito di avere ricevuto ampie rassicurazioni dal ministro Matteoli «che per tutto il 2009 saranno garantiti i servizi marittimi per le isole minori siciliane senza tagli e in linea con il piano presentato dalle amministrazioni isolane, che nella prossima settimana sarà convocato a Roma un tavolo tecnico-politico».
«Per il futuro- ha detto Bufaderci- stiano tranquilli il sindaco di Lipari e tutti gli altri primi cittadini delle isole minori siciliane la Regione farà sentire la sua voce e farà la sua parte».
« Se la Sicilia- ha sostenuto ancora l'assessore regionale al Turismo- è riuscita anche quest'anno, e per la terza volta consecutiva, ad aggiudicarsi il Bit Award come meta turistica più desiderata dagli italiani, lo dobbiamo anche ai nostri meravigliosi arcipelaghi. Tra le destinazioni più ambite dai turisti italiani ci sono infatti proprio le isole Eolie. Non possiamo fare finta di niente rispetto al dramma che stanno vivendo le isole minori siciliane – conclude Bufardeci, commentando gli ultimi sviluppi della vertenza Siremar – e siamo convinti di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività. Resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo».
Il sindaco Mariano Bruno che continua lo sciopero della fame, nonostante le varie sollecitazioni sia dei sanitari che di esponenti politici che lo invitano a desistere e a puntare su altre iniziative, ha raccolto con favore le dichiarazioni dei due massimi esponenti del Governo regionale ma, da noi raggiunto telefonicamente, ha ribadito «di non essere intenzionato ad abbassare la guardia sino a quando le promesse non si tramuteranno in fatti concreti». Rispondendo all'on. Giampiero D'Alia che, nei giorni scorsi, lo aveva invitato a dimettersi per protesta nei confronti del Governo, ha affemato: «Non ho nessuna intenzione di raccogliere questo "invito". Il mio posto è accanto alla gente delle Eolie. Fuggire da questa responsabilità, dimettersi significherebbe lasciare in mano ad "estranei" una questione delicata e dove la presenza di un rappresentante eletto liberamente dai cittadini è fondamentale».
Lombardo: nessuno tocchi le Eolie
«Se Tirrenia non è in grado di offrire qualità, noi siamo certi di fare meglio»
Salvatore Sarpi
«Non andremo con il cappello in mano ad elemosinare nulla, rivendichiamo i nostri diritti e siamo pronti, quando lo Stato tornerà a proporci di acquisire Siremar, a fare la nostra parte. Le isole minori sono un bene prezioso e i loro abitanti non saranno abbandonati. Se Tirrenia non è in grado di offrire qualità e tenere i bilanci della Siremar in ordine, noi siamo certi di fare meglio. Non staremo dietro ai capricci di Tirrenia. Non faremo mai mancare alle isole minori siciliane il nostro impegno per lo sviluppo del territorio».
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo intervenendo ieri alla conferenza stampa relativa alla Sicilia nel contesto della Bit di Milano. Anche un passaggio dell'intervento dell'assessore regionale al Turismo Titti Bufardeci ha riguardato la tematica dei trasporti marittimi da e per le isole minori. Rivolgendosi la stampa specializzata e al sindaco Mariano Bruno, presente in sala nella veste di presidente dell'Ancim Sicilia, ha ribadito di avere ricevuto ampie rassicurazioni dal ministro Matteoli «che per tutto il 2009 saranno garantiti i servizi marittimi per le isole minori siciliane senza tagli e in linea con il piano presentato dalle amministrazioni isolane, che nella prossima settimana sarà convocato a Roma un tavolo tecnico-politico».
«Per il futuro- ha detto Bufaderci- stiano tranquilli il sindaco di Lipari e tutti gli altri primi cittadini delle isole minori siciliane la Regione farà sentire la sua voce e farà la sua parte».
« Se la Sicilia- ha sostenuto ancora l'assessore regionale al Turismo- è riuscita anche quest'anno, e per la terza volta consecutiva, ad aggiudicarsi il Bit Award come meta turistica più desiderata dagli italiani, lo dobbiamo anche ai nostri meravigliosi arcipelaghi. Tra le destinazioni più ambite dai turisti italiani ci sono infatti proprio le isole Eolie. Non possiamo fare finta di niente rispetto al dramma che stanno vivendo le isole minori siciliane – conclude Bufardeci, commentando gli ultimi sviluppi della vertenza Siremar – e siamo convinti di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività. Resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo».
Il sindaco Mariano Bruno che continua lo sciopero della fame, nonostante le varie sollecitazioni sia dei sanitari che di esponenti politici che lo invitano a desistere e a puntare su altre iniziative, ha raccolto con favore le dichiarazioni dei due massimi esponenti del Governo regionale ma, da noi raggiunto telefonicamente, ha ribadito «di non essere intenzionato ad abbassare la guardia sino a quando le promesse non si tramuteranno in fatti concreti». Rispondendo all'on. Giampiero D'Alia che, nei giorni scorsi, lo aveva invitato a dimettersi per protesta nei confronti del Governo, ha affemato: «Non ho nessuna intenzione di raccogliere questo "invito". Il mio posto è accanto alla gente delle Eolie. Fuggire da questa responsabilità, dimettersi significherebbe lasciare in mano ad "estranei" una questione delicata e dove la presenza di un rappresentante eletto liberamente dai cittadini è fondamentale».
Lipari: Ultime ore di attesa poi torna il Carnevale eoliano
Torna oggi dopo cinque anni il Carnevale eoliano. Dopo oltre un mese di preparativi e di sacrifici è il momento della sfilata lungo le vie di Lipari centro. Un tuffo nell'allegria per dimenticare i tanti troppi problemi che attanagliano gli eoliani. I carri che sfileranno saranno tre, sei i gruppi mascherati. La notizia dell'ultima ora è che torna la competizione per i carri allegorici, dopo che in un primo momento era stato annullata per via dell'incendio perpetrato a danno di uno dei carri. Il cambiamento di rotta è' stato deciso nel corso di una riunione tra l'assessore Ivan Ferlazzo e i carristi. Ciò alla luce del fatto che il carro incendiato sabato scorso è stato messo in condizione di gareggiare anche grazie al prezioso lavoro dei componenti gli altri due carri. Sono A Lipari sono previste due sfilate(oggi e martedì), una invece a Canneto nella giornata di domenica. Lunedì trasferta a Vulcano ma solo per i gruppi mascherati.
Dopo tanti sacrifici il momento tanto atteso e giunto l'augurio è che siano giorni spensierati e d'allegria. Come si conviene al Carnevale.
Intanto con ordinanza n° 04/09 il Circomare Lipari ha reso noto che, visto che nell'area portuale di Sottomonastero il 24 febbraio si terrà la premiazione dei carri allegorici e dei gruppi mascherati del Carnevale eoliano, a decorrere dalle 8,00 del 23 febbraio nel tratto di banchina adiacente alla radice del pontile a giorno sarà posizionato un palco e che dalle 14 del 24 febbraio alle 01 del 25 è fato divieto di transito e sosta a qualsiasi veicolo.
Carnevale eoliano: Rideterminati i premi
COMUNICATO STAMPA
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ha deciso di rideterminare le somme previste come premio per coloro che parteciperanno alle sfilate previste nell’ambito del “Carnevale eoliano 2009” nella categoria carri allegorici.
al 1° classificato andranno € 4000,00
al 2° classificato andranno € 3550,00
al 3° classificato andranno € 3150,00
Lipari, li 20/02/2009
L’Assessore allo spettacolo
dott. Ivan Ferlazzo
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE ha deciso di rideterminare le somme previste come premio per coloro che parteciperanno alle sfilate previste nell’ambito del “Carnevale eoliano 2009” nella categoria carri allegorici.
al 1° classificato andranno € 4000,00
al 2° classificato andranno € 3550,00
al 3° classificato andranno € 3150,00
Lipari, li 20/02/2009
L’Assessore allo spettacolo
dott. Ivan Ferlazzo
venerdì 20 febbraio 2009
Carnevale eoliano 2009. La polizia municipale non effettuerà alcun servizio straordinario. Parere negativo sull'itinerario predisposto per Canneto
Per il Carnevale eoliano 2009 la polizia municipale di Lipari non effettuerà alcun servizio straordinario. Una lettera, a firma di 12 componenti il corpo liparese, è stata inviata al Prefetto, al Questore, al Dirigente comandante, al Sindaco, agli Assessori allo Spettacolo e alla Viabilità.
La lettera ha per oggetto: Festeggiamenti del "Carnevale Eoliano 2009" nell'isola di Lipari.
Il testo:
I sottoscritti, appartenenti al Corpo di Polizia Municipale, alle dipendenze del Comune di Lipari, in riferimento alla manifestazione di cui in oggetto, confermano la loro decisione a non effettuare alcun servizio straordinario, per l'annosa questione afferente il mancato pagamento dello straordinario, richiesto e puntualmente prestato, negli anni 2001-2002 e per il conseguente comportamento tenuto dall'Amministrazione in termini di ulteriori provvedimenti a carico di dipendenti, sicuramente non opportuni.
Tale comunicazione del resto è stata chiaramente rappresentata al Comandante di questo Corpo ed all'Assessore allo Spettacolo, Dott. Ivan Ferlazzo, nel corso di un incontro tenutosi presso i locali del Corpo di P.M. nella mattinata del 18 c.m. e che si spera abbia un seguito per chiarire fatti e circostanze che hanno generato un innegabile disagio e malumore.
In tale occasione tutti gli appartenenti al Corpo, presenti all'incontro, nell'ottica di una proficua collaborazione, hanno doverosamente e, scrupolosamente, con la professionalità e l'esperienza maturata nel corso degli anni e sul campo fatto rilevare che l'itinerario programmato dall'Amministrazione, per la sfilata da tenersi a Canneto, non era assolutamente confacente alle esigenze logistiche di viabilità, alla disponibilità di uomini e mezzi ed alla attuale situazione viaria dell'isola, suggerendo un percorso alternativo ed un diverso punto di raduno dei carri carnevaleschi.
Contrariamente al parere tecnico dei sottoscritti è stato disposto un itinerario ed un'organizzazione della circolazione non sicura, logisticamente sbagliata, con potenziale grave pregiudizio della pubblica incolumità, che, oltremodo, non dà garanzia per la buona riuscita della manifestazione, nonostante gli sforzi che i sottoscritti non lesineranno, nell'arco delle sei ore lavorative.
In ragione di quanto precede, declinano, sin da adesso, ogni responsabilità di sorta e denunciano formalmente che l'Ordinanza che si sta attuando non è assolutamente condivisa e che non si è tenuto conto del parere "tecnico" reso unanimemente.
I sottoscritti firmatari della presente ed appartenenti al Corpo di Polizia Municipale di Lipari, restano a disposizione di S.E. il Prefetto e del Sig. Questore, per ogni chiarimento di sorta.
La lettera porta la firma di: Francesca De Pasquale, Agostino Portelli, Francesco Cataliotti, Aldo Marino, Francesco Ficarra, Bartolo Portelli, Maria Grazia Natoli, Francesco Belfiore, Giuseppe Martella, Anna Grazia Spurio, Guido Natoli, Pietro Palazzotto
Biviano e Lauria: Stop allo sciopero della fame. "Non ha senso di fronte alle proposte blande e poco incisive del comitato"
COMUNICATO STAMPA
Ci accingiamo ad informare l’intera collettività, che dal pomeriggio di giorno 20 febbraio, ore 16.00, gli scriventi, consiglieri comunali, Bartolo Lauria e Giacomo Biviano, hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame attuato come forma di protesta forte, a fronte della vicenda “Siremar – eolie” che ci impegna da qualche mese.
Siamo giunti alla citata soluzione, non certo per viltà nei confronti dei nostri isolani; quanto per una logica conseguenza politica ormai sotto gli occhi di tutti.
Gli scriventi, sin dall’esordio dello sciopero, avevamo anticipato di perpetrare la lotta in previsione di una soluzione, o quantomeno di uno spiraglio, verso lo scorporo della società Siremar dalla compagnia Tirrenia. Posizione assolutamente chiara ed espressa anche al comitato civico a “difesa dei trasporti marittimi eoliani”.
Comitato che, di fatto, non ha mostrato alcuna collaborazione fattiva alla nostra protesta.
In pratica avevamo anche allo stesso anticipato che lo sciopero della fame, per sortire un vero e proprio risultato pratico, doveva essere accompagnato da una manifestazione forte e corale.
Di fatto, invece, abbiamo ricevuto, come contropartita dallo stesso comitato, soltanto proposte di azioni blande e poco incisive!
Paradossalmente, si doveva continuare uno sciopero senza che lo stesso fosse supportato da decise e concrete azioni di lotta. Solo chiacchiere!
Ad oggi, purtroppo, non vi è nessun risultato, proprio perchè sulla carta, stante le dichiarazioni del Ministro Matteoli nell’ultimo question time, non esistono nemmeno i 46 milioni di euro che il governo avrebbe dovuto reperire per consentire il proseguo dei collegamenti marittimi, almeno per tutto il 2009. Figurarsi lo scorporo della Siremar!
Continuare, pertanto, lo sciopero della fame sarebbe stato immotivato oltre che rischioso.
Per giunta, teniamo a sottolineare, che la decisione di sospendere lo sciopero scaturisce anche dalle pressioni sociali e dei nostri schieramenti politici.
Con la presente ringraziamo sentitamente quanti, in modo concreto, in questi giorni di lotta ci hanno manifestato la loro piena e completa solidarietà.
I Consiglieri Comunali
Giacomo Biviano
Bartolo Lauria
Ci accingiamo ad informare l’intera collettività, che dal pomeriggio di giorno 20 febbraio, ore 16.00, gli scriventi, consiglieri comunali, Bartolo Lauria e Giacomo Biviano, hanno deciso di sospendere lo sciopero della fame attuato come forma di protesta forte, a fronte della vicenda “Siremar – eolie” che ci impegna da qualche mese.
Siamo giunti alla citata soluzione, non certo per viltà nei confronti dei nostri isolani; quanto per una logica conseguenza politica ormai sotto gli occhi di tutti.
Gli scriventi, sin dall’esordio dello sciopero, avevamo anticipato di perpetrare la lotta in previsione di una soluzione, o quantomeno di uno spiraglio, verso lo scorporo della società Siremar dalla compagnia Tirrenia. Posizione assolutamente chiara ed espressa anche al comitato civico a “difesa dei trasporti marittimi eoliani”.
Comitato che, di fatto, non ha mostrato alcuna collaborazione fattiva alla nostra protesta.
In pratica avevamo anche allo stesso anticipato che lo sciopero della fame, per sortire un vero e proprio risultato pratico, doveva essere accompagnato da una manifestazione forte e corale.
Di fatto, invece, abbiamo ricevuto, come contropartita dallo stesso comitato, soltanto proposte di azioni blande e poco incisive!
Paradossalmente, si doveva continuare uno sciopero senza che lo stesso fosse supportato da decise e concrete azioni di lotta. Solo chiacchiere!
Ad oggi, purtroppo, non vi è nessun risultato, proprio perchè sulla carta, stante le dichiarazioni del Ministro Matteoli nell’ultimo question time, non esistono nemmeno i 46 milioni di euro che il governo avrebbe dovuto reperire per consentire il proseguo dei collegamenti marittimi, almeno per tutto il 2009. Figurarsi lo scorporo della Siremar!
Continuare, pertanto, lo sciopero della fame sarebbe stato immotivato oltre che rischioso.
Per giunta, teniamo a sottolineare, che la decisione di sospendere lo sciopero scaturisce anche dalle pressioni sociali e dei nostri schieramenti politici.
Con la presente ringraziamo sentitamente quanti, in modo concreto, in questi giorni di lotta ci hanno manifestato la loro piena e completa solidarietà.
I Consiglieri Comunali
Giacomo Biviano
Bartolo Lauria
Sciopero della fame? Non lo fanno solo gli amministratori
"Sciopero della fame?. A Lipari c'è chi pure non scioperando, la "fame" la prova lo stesso". Lo ha dichiarato a Eolienews il segretario zonale della Cisl ed ex dipendente della Pumex Domenico Milanese.
"Gli ex dipendenti dell'azienda pomicifera, sempre in attesa che si concretizzino le tante promesse- ha detto- sono costretti ormai da diverso tempo a "stringere la cinghia" e a rinunciare, unitamente alle loro famiglie, anche ad elementi indispensabili della vita quotidiana. La tanto volte annunciata e sbandierata integrazione salariale resta per noi solo un "sogno".
"Siamo solidali- ha concluso Milanese- con i nostri amministratori impegnati in questa giusta lotta per il mantenimento dei trasporti marittimi. Nello stesso tempo, però, speriamo che la "fame" porti anche loro a riflettere sulla nostra situazione".
CARONIA( UILT): "Strabiliante il Ministro Matteoli al “question time” al Senato". Scorporo non possibile? Fantasie
COMUNICATO STAMPA DI GIUSEPPE CARONIA, SEGRETARIO NAZIONALE UILTRASPORTI
Quanto affermato ieri in aula al Senato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, rispondendo al “question time” sulla privatizzazione di Tirrenia e sui collegamenti con le isole minori è, a dir poco, strabiliante.
Non si comprende infatti quale sia la fonte legislativa comunitaria dalla quale si possa evincere il divieto che l’Unione Europea opporrebbe allo scorporo delle società regionali Caremar, Toremar Siremar e Saremar dalla capogruppo Tirrenia, operazione questa definita, molto impropriamente (per usare un eufemismo) dal Ministro, come “spezzettamento” e che è invece esplicitamente prevista dall’art. 57 comma 3 della Legge 133/08 (ex Dl 112/08), legge che per altro ribadisce che le funzioni e i compiti in materia di cabotaggio marittimo sono esercitati dalle regioni in cui si svolgono i servizi medesimi.
Assolutamente fuori luogo è poi ogni riferimento o comparazione con Alitalia e alla “bad company” in quanto il valore del gruppo Tirrenia depurato dai debiti è comunque di oltre 700 milioni di euro, valore che in ragione della crisi mondiale e di quella dello shipping in particolare, potrebbe, in questo caso sì, azzerarsi se si dovesse privatizzare entro il 31.12.2009 così come il Governo, commettendo un grave errore, ha indicato nel “milleproroghe”, privatizzazione che avrebbe invece tutto il sapore di un vero e proprio omaggio a qualche armatore o cordata di armatori privati.
Le sue rassicuranti dichiarazioni infine, circa le sue disposizioni per il mantenimento dell’attuale livello dei servizi si scontrano frontalmente con la sua stessa contestuale dichiarazione che i 46 milioni di euro (in realtà sono ormai circa 56) che necessitano per permettere che le sue parole si tramutino in fatti concreti, non sono stati ancora trovati come per altro molto giustamente gli ha fatto notare il Presidente dei senatori dell’UDC Giampiero D’Alia, il quale ha anche evidenziato ciò che il sindacato ormai da mesi denuncia e cioè che non vi è alcuna reale intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga del processo di privatizzazione (in questo momento di crisi mondiale assolutamente assurdo) ne di aver voluto sostenere con determinazione lo “scorporo” delle società regionali ed il rinnovo della “convenzione” tra Stato e Gruppo, scaduta il 31.12.2008 sino al 2012, così come previsto dal piano industriale presentato dalla Tirrenia, approvato da tutte le OO.SS. confederali ed autonome, approvato dal CIPE e poi colpevolmente riposto in chissà quale cassetto.
Voglio augurarmi che al preannunciato tavolo della prossima settimana con Regioni e Tirrenia il Ministro Matteoli voglia finalmente invitare anche i rappresentanti dei lavoratori che, da mesi inascoltati e dopo aver effettuato ben 96 ore di sciopero, richiedono di potersi confrontare su questa importantissima vicenda che potrebbe sconvolgere i destini di intere popolazioni isolane e compromettere il posto di lavoro di oltre 3.800 marittimi e di circa 15 mila lavoratori dell’indotto.
Roma, 20 febbraio 2009
Quanto affermato ieri in aula al Senato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, rispondendo al “question time” sulla privatizzazione di Tirrenia e sui collegamenti con le isole minori è, a dir poco, strabiliante.
Non si comprende infatti quale sia la fonte legislativa comunitaria dalla quale si possa evincere il divieto che l’Unione Europea opporrebbe allo scorporo delle società regionali Caremar, Toremar Siremar e Saremar dalla capogruppo Tirrenia, operazione questa definita, molto impropriamente (per usare un eufemismo) dal Ministro, come “spezzettamento” e che è invece esplicitamente prevista dall’art. 57 comma 3 della Legge 133/08 (ex Dl 112/08), legge che per altro ribadisce che le funzioni e i compiti in materia di cabotaggio marittimo sono esercitati dalle regioni in cui si svolgono i servizi medesimi.
Assolutamente fuori luogo è poi ogni riferimento o comparazione con Alitalia e alla “bad company” in quanto il valore del gruppo Tirrenia depurato dai debiti è comunque di oltre 700 milioni di euro, valore che in ragione della crisi mondiale e di quella dello shipping in particolare, potrebbe, in questo caso sì, azzerarsi se si dovesse privatizzare entro il 31.12.2009 così come il Governo, commettendo un grave errore, ha indicato nel “milleproroghe”, privatizzazione che avrebbe invece tutto il sapore di un vero e proprio omaggio a qualche armatore o cordata di armatori privati.
Le sue rassicuranti dichiarazioni infine, circa le sue disposizioni per il mantenimento dell’attuale livello dei servizi si scontrano frontalmente con la sua stessa contestuale dichiarazione che i 46 milioni di euro (in realtà sono ormai circa 56) che necessitano per permettere che le sue parole si tramutino in fatti concreti, non sono stati ancora trovati come per altro molto giustamente gli ha fatto notare il Presidente dei senatori dell’UDC Giampiero D’Alia, il quale ha anche evidenziato ciò che il sindacato ormai da mesi denuncia e cioè che non vi è alcuna reale intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga del processo di privatizzazione (in questo momento di crisi mondiale assolutamente assurdo) ne di aver voluto sostenere con determinazione lo “scorporo” delle società regionali ed il rinnovo della “convenzione” tra Stato e Gruppo, scaduta il 31.12.2008 sino al 2012, così come previsto dal piano industriale presentato dalla Tirrenia, approvato da tutte le OO.SS. confederali ed autonome, approvato dal CIPE e poi colpevolmente riposto in chissà quale cassetto.
Voglio augurarmi che al preannunciato tavolo della prossima settimana con Regioni e Tirrenia il Ministro Matteoli voglia finalmente invitare anche i rappresentanti dei lavoratori che, da mesi inascoltati e dopo aver effettuato ben 96 ore di sciopero, richiedono di potersi confrontare su questa importantissima vicenda che potrebbe sconvolgere i destini di intere popolazioni isolane e compromettere il posto di lavoro di oltre 3.800 marittimi e di circa 15 mila lavoratori dell’indotto.
Roma, 20 febbraio 2009
Pianoconte: Palmento in fiamme. Vigili del fuoco impediscono il peggio
Un tempestivo ed efficace intervento dei vigili del fuoco (caposquadra Alessandro Freni) nella frazione liparese di Pianoconte ha evitato che un incendio sviluppatosi, a causa di un corto circuito, in un “palmento” di proprietà di Sandro Casali, provocasse danni ingentissimi ad una abitazione dello stesso imprenditore liparese, alle abitazioni limitrofe e mettesse a rischio l'incolumità dei residenti. Le fiamme, trovando terreno fertile nelle strutture in legno e in altro materiale infiammabile, si sono levate altissime avvolgendolo in brevissimo tempo. Il fumo denso e il forte calore che si è sviluppato hanno praticamente raggiunto la vicina abitazione, di proprietà dello stesso Casali, annerendo una tettoia esterna in legno e le mura. I vigili del fuoco hanno dovuto faticare non poco per avere la meglio sulle fiamme e per evitare che le stesse potessero propagarsi, oltre che alle abitazioni limitrofe, anche a delle bombole di gas e ad altro materiale infiammabile.
TURISMO: BUFARDECI, ARCIPELAGHI DELLA SICILIA VANNO TUTELATI
“Se la Sicilia è riuscita anche quest’anno, e per la terza volta consecutiva, ad aggiudicarsi il Bit Award come meta turistica più desiderata dagli italiani, lo dobbiamo anche ai nostri meravigliosi arcipelaghi. Tra le destinazioni più ambite dai turisti italiani ci sono infatti proprio le isole Eolie”. Lo dice il vicepresidente della regione siciliana Titti Bufardeci, che questa mattina ha presentato il programma per lo sviluppo del turismo siciliano, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta alla Bit di Milano. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
“Non possiamo fare finta di niente rispetto al dramma che stanno vivendo le isole minori siciliane – conclude Bufardeci, commentando gli ultimi sviluppi della vertenza Siremar – e siamo convinti di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività. Resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo”.
“Non possiamo fare finta di niente rispetto al dramma che stanno vivendo le isole minori siciliane – conclude Bufardeci, commentando gli ultimi sviluppi della vertenza Siremar – e siamo convinti di dovere insistere nelle nostre richieste per far sì che i collegamenti marittimi, spina dorsale del principio di continuità territoriale, restino negli attuali margini di operatività. Resteremo in pressing sul governo nazionale sino a quando non avremo la garanzia di avere raggiunto il nostro obiettivo”.
Emergenza idrica alle Eolie: Commissario sarà un tecnico del Ministero dell'Ambiente
Come da noi anticipato, al tempo in cui il Consiglio dei ministri ha prorogato l'emergenza Stromboli (vedi in archivio articolo del primo febbraio), per le varie emergenze che interessano l'arcipelago ci sarà più di un commissario.
Commissario per l'emergenza idrica è stato nominato l'avv. Luigi Pelaggi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il decreto firmato dal presidente Berlusconi è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
Commissario per l'emergenza vulcanica e turistica sarà ancora S.E. il Prefetto Francesco Alecci?
I passaggi "interessati" del decreto
Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenzialein atto nel territorio delle isole Eolie, limitatamente all'emergenza idrica, l'Avvocato Luigi Pelaggi e' nominato Commissario delegato in sostituzione del Prefetto di Messina nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646 edesercita le funzioni di cui all'ordinanza n. 3225/2002, articoli 1 e 4 anche mediante l'esercizio dei poteri derogatori di cui all'art. 6della medesima ordinanza e dell'art. 17 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266.
Il medesimo Commissario delegato si avvale della struttura e dei poteri di cui alle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate per fronteggiare il contesto emergenziale in rassegna.2.
I riferimenti al Commissario delegato - Prefetto di Messina richiamati nell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3691 del 2008 si intendono effettuati al Commissario delegato di cui al comma 1.3.
Entro dieci giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza,il Prefetto di Messina provvede al passaggio delle consegne trasmettendo tutta la pertinente documentazione al Commissario delegato di cui al comma 1.4.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 e' autorizzato ad avvalersi di un Comitato di indirizzo e controllo sulla programmazione e realizzazione degli interventi. Detto Comitato e' composto da un rappresentante designato dal Dipartimento regionale della protezione civile della Regione Siciliana, uno designato dal Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed uno designato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Con separato atto il Commissario delegato determina il compenso dei componenti del Comitato, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalita' posseduta, con oneri a carico dei fondi commissariali.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 puo' utilizzare lerisorse finanziarie disponibili sulla contabilita' specialelimitatamente a quelle assegnate per fronteggiare l'emergenza idrica.
I commi 2, 15 e 16 dell'art. 1 dell'ordinanza di protezionecivile n. 3691 del 2008 sono soppressi.
Commissario per l'emergenza idrica è stato nominato l'avv. Luigi Pelaggi, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Il decreto firmato dal presidente Berlusconi è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
Commissario per l'emergenza vulcanica e turistica sarà ancora S.E. il Prefetto Francesco Alecci?
I passaggi "interessati" del decreto
Al fine di assicurare la risoluzione del contesto emergenzialein atto nel territorio delle isole Eolie, limitatamente all'emergenza idrica, l'Avvocato Luigi Pelaggi e' nominato Commissario delegato in sostituzione del Prefetto di Messina nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 23 gennaio 2008, n. 3646 edesercita le funzioni di cui all'ordinanza n. 3225/2002, articoli 1 e 4 anche mediante l'esercizio dei poteri derogatori di cui all'art. 6della medesima ordinanza e dell'art. 17 dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 marzo 2003, n. 3266.
Il medesimo Commissario delegato si avvale della struttura e dei poteri di cui alle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri emanate per fronteggiare il contesto emergenziale in rassegna.2.
I riferimenti al Commissario delegato - Prefetto di Messina richiamati nell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3691 del 2008 si intendono effettuati al Commissario delegato di cui al comma 1.3.
Entro dieci giorni dalla pubblicazione della presente ordinanza,il Prefetto di Messina provvede al passaggio delle consegne trasmettendo tutta la pertinente documentazione al Commissario delegato di cui al comma 1.4.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 e' autorizzato ad avvalersi di un Comitato di indirizzo e controllo sulla programmazione e realizzazione degli interventi. Detto Comitato e' composto da un rappresentante designato dal Dipartimento regionale della protezione civile della Regione Siciliana, uno designato dal Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed uno designato dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Con separato atto il Commissario delegato determina il compenso dei componenti del Comitato, sulla base di criteri di rigorosa perequazione connessi alla specifica professionalita' posseduta, con oneri a carico dei fondi commissariali.
Il Commissario delegato di cui al comma 1 puo' utilizzare lerisorse finanziarie disponibili sulla contabilita' specialelimitatamente a quelle assegnate per fronteggiare l'emergenza idrica.
I commi 2, 15 e 16 dell'art. 1 dell'ordinanza di protezionecivile n. 3691 del 2008 sono soppressi.
Il question time al Senato sui trasporti marittimi. Le domande dei senatori, la risposta di Matteoli, le repliche dei senatori. Resoconto stenografico
PRESIDENTE NANIA. Passiamo ora alle interrogazioni riguardanti la privatizzazione della società Tirrenia e i collegamenti con le isole minori, cui risponderà il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, signor Ministro, il decreto anticrisi ha previsto 65 milioni di euro di intervento per gli anni 2009, 2010 e 2011 per accompagnare le procedure di privatizzazione della società Tirrenia e consentire la stipula della nuova convenzione che assicura i collegamenti marittimi essenziali.
La Tirrenia è uno dei patrimoni importanti di questo Paese, che ha assicurato i servizi di continuità territoriale e di collegamento anche in condizioni difficili, di debolezza strutturale, delle isole minori e di altri collegamenti con alcune aree delle isole maggiori, così consentendone in qualche modo lo sviluppo. Nello stesso tempo, essa ha garantito una quantità di occupazione piuttosto importante. Sotto questo profilo, quindi, la Tirrenia è stata nella storia di questo Paese un patrimonio importante.
La procedura di privatizzazione rischia, all'interno delle regole in cui occorre muoversi e se non opportunamente gestita, di creare un momento di difficoltà proprio alle situazioni più deboli, cioè a quei collegamenti più difficili da sostenere sotto il profilo economico e, in generale, alla capacità di garantire i livelli occupazionali attuali.
Come intende il Governo seguire queste procedure in maniera tale da riuscire poi, alla fine, a difendere questi aspetti che, da un lato, sono gli aspetti più qualificanti dell'intervento della società e, dall'altro, sono le situazioni economicamente meno sostenibili?
Questo è il punto di preoccupazione che è emerso nel dibattito sulla privatizzazione della Tirrenia. Credo che su questo problema il Governo debba maggiormente concentrare la propria attenzione e la propria azione.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onorevole ministro Matteoli, il problema che il Governo ha di fronte, ormai da dieci mesi, con la compagnia di navigazione Tirrenia è noto e semplice nella sua rappresentazione; lo è molto meno per come affrontarlo e condurlo a soluzione.
Il tema è quello della liberalizzazione del comparto del cabotaggio marittimo e della privatizzazione della compagnia di navigazione statale Tirrenia. La privatizzazione della compagnia senza la liberalizzazione del settore comporta, come ben evidente, rilevanti fattori di rischio per la collettività.
Contrariamente alle dichiarazioni di principio, che in questi casi si sprecano, spesso privatizzare senza liberalizzare significa sostituire un monopolio pubblico con un monopolio privato, con la differenza che con il primo si può avere almeno l'illusione, ogni tanto, di cambiare le cose cambiandone i vertici; con il secondo tipo di monopolio, invece, spesso non si riesce neppure ad avere un interlocutore di riferimento per reclamare per i disservizi.
La compagnia Tirrenia, come veniva ricordato, è una compagnia statale con società regionali ad essa collegate, avente condizioni e caratteristiche di servizio tra loro differenziate. Ciascuna, però, è accomunata dalla necessità di garantire il mantenimento dei servizi universali di continuità territoriale, costituiti da collegamenti con le piccole isole: dall'arcipelago delle Eolie, dove proprio nei giorni scorsi abbiamo assistito a vibranti manifestazioni di protesta, ai collegamenti con la nostra piccola isola di Capraia.
Da tempo le è stato presentato, signor Ministro, il piano industriale da parte della compagnia Tirrenia che prevede, con l'accordo di tutte le organizzazioni sindacali, la riduzione dei costi di gestione, nell'ordine del 23 per cento, unitamente alla privatizzazione della stessa compagnia.
Le chiediamo, signor Ministro, quali sono le sue valutazioni circa l'auspicabile spacchettamento della Tirrenia in società regionali: secondo lei, è da realizzare nella fase di privatizzazione o successivamente ad essa? Oppure non è da farne niente?
Signor Ministro, quali garanzie, inoltre, il suo Ministero e il Governo intendono offrire alla conoscenza del Parlamento e dei cittadini sul mantenimento dei servizi universali di collegamento territoriale con le piccole isole? Si tratta di servizi per i quali (è bene ricordarlo ed è noto), indipendentemente dalla natura del soggetto gestore, occorrono contributi di sostegno da parte dello Stato.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, onorevole Ministro, la Tirrenia è un patrimonio importante del nostro Paese, ma sicuramente da troppi anni rappresenta un elemento di forte criticità per la sua gestione.
Nel decreto anticrisi avevamo presentato, come Lega Nord, un emendamento che, in sintesi, chiedeva la possibilità di commissariare la società Tirrenia per arrivare a creare un elemento di discontinuità rispetto a una gestione che ormai da venticinque anni è nelle mani dello stesso timoniere. In questa occasione vorremmo sapere quali sono le idee del Ministro rispetto alla gestione della privatizzazione della società Tirrenia.
Un aspetto importante della crisi riguarda sicuramente le rotte minori: pur ricevendo contributi dallo Stato, la Tirrenia ha recentemente ridotto o cancellato molte tratte, con gravissimi danni per i cittadini.
Vi è poi la questione dell'utilizzo di navi moderne, le più nuove, che sono costate cifre molto alte, ma che sono ferme alla fonda, con un grave danno per il patrimonio della società.
Sintetizzando, gradiremmo quindi sapere qual è la posizione del Ministro rispetto alle procedure per quanto riguarda la privatizzazione della società e anche ai disservizi che si stanno verificando a danno dei cittadini interessati all'utilizzo delle navi della Tirrenia per tratte minori.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, signor Ministro, la Tirrenia, che gestisce altre quattro società (la Caremar per la Campania, la Saremar per la Sardegna, la Siremar per la Sicilia e la Toremar per la Toscana) ed è controllata al cento per cento da Fintecna e, quindi, dal Ministero dell'economia, è stata definita "l'Alitalia del mare".
Sia la Corte dei conti che alcune inchieste hanno documentato che ad ogni vendita di biglietto tutti gli italiani ci rimettono 15 euro. La Tirrenia sembra una barca piena di falle che perde 200 milioni l'anno, ma i compensi dei consiglieri e dei sindaci si sarebbero addirittura triplicati con un aumento da 320.000 euro nel 2003 a 973.531 nel 2007, senza considerare fior di consulenze da 400 a 600.000 euro.
Il gruppo ha ricevuto dal 2003 al 2007 contributi statali in conto esercizio per 1,24 miliardi di euro. L'amministratore delegato Franco Pecorini è alla guida della compagnia dal 1984, un manager inamovibile che ha resistito a diciassette Governi.
Il decreto-legge n. 185 del 2008 autorizza la spesa di 65 milioni di euro nel triennio 2009-2011 per consentire la privatizzazione. Questa avverrà forse con gli stessi metodi di Alitalia, utilizzando, cioè, la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti? Forse, come per Alitalia, le passività potranno confluire in una bad company e le attività in una good company.
L'Italia dei Valori è molto preoccupata sia per il taglio alle rotte, per la qualità dei servizi erogati soprattutto nelle piccole isole e per i loro collegamenti, sia per una privatizzazione molto discutibile che potrebbe, signor Ministro, portare a costituire una bad company a carico dei contribuenti italiani, in quanto verrebbe gestita dalle Regioni con fondi statali (la Campania gestirebbe la Caremar, la Toscana la Toremar e così via) e una good company che verrebbe privatizzata e venduta ad una cordata di imprenditori amici. Ci auguriamo che non si replichi il caso Alitalia.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, dal 6 novembre 2008 si è avviata in maniera più concreta, con una deliberazione del Consiglio dei ministri, la procedura di privatizzazione della società Tirrenia.
Voglio fare innanzitutto una premessa. Siamo assolutamente favorevoli alla circostanza che la Tirrenia venga privatizzata e che si operi finalmente una razionalizzazione economica e finanziaria di questa società, che la collochi sul libero mercato, in condizioni diverse, quindi, da quelle in cui è avvenuta l'operazione riguardante Alitalia. Tuttavia, un conto è la privatizzazione della società Tirrenia, altro è la garanzia di un diritto costituzionalmente tutelato come quello alla continuità territoriale che, con riferimento ad esempio ai collegamenti con le isole minori, significa garanzia della parità di trattamento tra cittadini, indipendentemente dal territorio nel quale si trovino.
Pertanto, la continuità territoriale non può essere interpretata in senso minimalistico in una procedura di privatizzazione: in particolare, poi, con riferimento alle isole minori a vocazione turistica (come ad esempio quelle eoliane, siciliane o di altre parti del nostro Paese), assicurare quel diritto significa anche garantire la fruizione turistica di quelle isole nei periodi estivi e destagionalizzati. Tutto ciò non sembra essere avvenuto. Da allora c'è un can-can di polemiche, contropolemiche, interventi del Governo e della Regione; c'è addirittura un sindaco che ha deciso di mettersi a dieta, e così via.
Riteniamo che sia necessario invece rispondere a tre domande specifiche. Innanzitutto occorre conoscere che cosa si intende fare e qual è la copertura finanziaria destinata al mantenimento, ad esempio, delle tratte affidate alla Siremar per tutto il 2009, e se questo garantisce anche il collegamento Eolie-Napoli, che è una linea fortemente produttiva per il territorio eoliano.
In secondo luogo, si tratta di capire che cosa si intende fare dell'eventuale scorporo della società Siremar dalla Tirrenia per garantire impulso a questa società regionale, soprattutto per l'importanza che essa ha con riferimento alle isole minori.
Infine, vorremmo sapere se è stata affrontata seriamente, in sede europea, la questione della deroga per lo scorporo della Siremar dalla procedura di privatizzazione della Tirrenia.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Ministro, probabilmente alcuni degli argomenti che le sottoporrò sono conseguenti a quanto è già stato detto e ribadiscono alcune delle preoccupazioni già espresse dai miei colleghi.
Comprendiamo che la privatizzazione della Tirrenia sia obbligata dalle prescrizioni comunitarie e che possa essere un'opportunità per garantire maggiore efficienza nei collegamenti. In modo particolare, il tema che mi impegna è quello dei collegamenti con le isole minori che, per la Regione Siciliana, sono molto rilevanti, non solo dal punto di vista sociale, ma anche per gli interessi economici che esse rappresentano e che possono essere ulteriormente sviluppati da una politica turistica che non può prescindere dall'efficienza dei collegamenti con queste isole, senza trascurare, peraltro, lo stesso diritto alla mobilità dei residenti: non si tratta, infatti, soltanto di assicurare collegamenti turistici, ma anche di garantire quella continuità territoriale che sostanzia un diritto di cittadinanza pieno.
Abbiamo poco tempo: la proroga concessa scade alla fine di quest'anno e rischiamo effetti gravissimi perché l'allarme è rilevantissimo.
Signor Ministro, avendo apprezzato molto il tono, l'attenzione e la cura con cui lei ha seguito questa vicenda (frutto di una sensibilità e anche di una conoscenza specifica del problema), le chiedo intanto se l'annosa questione dell'integrazione della dotazione finanziaria relativa al 2009 può dirsi risolta. In particolare, stante l'incertezza relativa ai 56 milioni di euro, che lei ha assicurato in uno dei tavoli tecnici e che si prevede vengano attinti dalle risorse del FAS (si tratta quindi di risorse già di competenza regionale), vorrei capire se vi è piena condivisione anche da parte del Ministro dell'economia, che troppo spesso ha attinto a queste risorse per ragioni estranee alla loro destinazione: in un caso come questo sarebbe davvero incomprensibile che frapponesse ostacoli all'impiego necessario delle stesse risorse.
Ma il tema è più ampio e riguarda le società regionali. La Regione Siciliana non è contraria all'assunzione piena di responsabilità in capo alla Siremar, ma non riesce da tempo ad accedere ad una due diligence che consenta di verificare il patrimonio, la dotazione organica, i mezzi e i bilanci di questa società. È una condizione che rende impraticabile anche la più ampia buona volontà per corrispondere ad una indicazione del Governo che può trovare una soluzione positiva.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere congiuntamente agli interroganti il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
MATTEOLI, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, un elemento che accomuna certamente tutti gli interventi (a parte le domande che hanno seguito all'incirca tutte la stessa linea) è la preoccupazione che tutti i colleghi hanno manifestato e che rappresenta la preoccupazione anche del Ministro e di tutto il Governo.
Tuttavia, prima di ogni altra cosa, voglio fare una precisazione che riguarda i collegamenti con le isole minori in Sicilia, in risposta alle voci di presunti tagli che hanno avuto come conseguenza le giuste proteste dei residenti. Come già ho avuto modo di chiarire, non ho disposto alcun taglio di risorse, né alcuna soppressione dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori. In verità, in data 9 gennaio, dopo un incontro con l'assessore Bufardeci e i sindaci dei Comuni isolani interessati, ho inviato una lettera a Tirrenia e a Siremar dando precise direttive sul mantenimento dei collegamenti. Questa è la realtà.
Basta che un giornale scriva mezza frase e ci sono coloro che si mettono a dieta come qualcuno in maniera ironica ha detto - e nascono proteste, ma la verità è questa che ho avuto modo di dire; non c'è nulla di diverso da questo.
Per quanto riguarda, invece, il processo di privatizzazione, ho avuto modo di incontrare più volte il presidente della Giunta regionale siciliana Lombardo, il quale ha manifestato l'interesse della Regione, ma io non sono in condizione di poter frammentare perché non me lo consente l'Unione europea, come ha pure ricordato il senatore Pistorio. Sono costretto ad indire una gara unica; poi vedremo se ci saranno Regioni che manifesteranno il proprio interesse e come poter procedere.
Ricordo che il processo di privatizzazione prende avvio con la legge n. 296 del 2006 (la finanziaria del 2007) e prevede, al fine di completare il processo di liberalizzazione del cabotaggio marittimo e di privatizzare le società esercenti i collegamenti marittimi con le isole maggiori e minori, la stipula di nuove convenzioni con dette società entro il 30 giugno 2007 con scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012.
Voglio ricordare che al 31 dicembre del 2008 la Tirrenia, sostanzialmente, non esisteva più, perché erano scadute le convenzioni. E come ha ritenuto di comportarsi il Ministro? Si è recato più volte in Europa. I sindacati mi invitavano a chiedere una proroga di quattro anni; l'Europa ci offriva sei mesi di proroga in deroga. Insistendo, abbiamo ottenuto la proroga di un anno. Quindi quest'anno abbiamo la possibilità di privatizzare la Tirrenia fino al 31 dicembre 2009.
Aggiungo che con delibera del CIPE del 9 novembre 2007, n. 111, si è provveduto a determinare sia i criteri per l'individuazione delle rotte di servizio pubblico che quelli per individuare la giusta compensazione per tali servizi.
L'entrata in vigore del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con la legge n. 133 dello stesso anno, ha modificato l'iter procedurale in quanto, al comma 1 dell'articolo 57, ha assegnato alle Regioni interessate le funzioni ed i compiti di programmazione e di amministrazione dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico da svolgere all'interno di una singola Regione e al successivo comma 3 ha previsto il passaggio a titolo gratuito dei pacchetti azionari delle società regionali dal gruppo Tirrenia alle Regioni che ne avrebbero fatto espressamente richiesta.
Delle quattro Regioni interessate, la Sicilia ha manifestato interesse (a certe condizioni, ovviamente), la Sardegna ha manifestato un interesse ancor più forte (ma mi riferisco agli incontri avuti con Soru, ora è cambiata la Giunta quindi non so dire), la Toscana ha affermato di non essere interessata a fare l'armatore, mentre con la Campania vi è stato un colloquio molto interlocutorio.
Inoltre, il successivo decreto-legge n. 185 del 2008 ha previsto l'erogazione di risorse aggiuntive e fissato per il corrente esercizio una dotazione di bilancio pari a 174 milioni di euro allo scopo di consentire l'attivazione della procedura di privatizzazione del gruppo Tirrenia. Rispetto a questa cifra, per poter mantenere i collegamenti con le isole minori, vi è la necessità di trovare 46 milioni di euro. Vi è un tavolo aperto di consultazione. Ci sono stati fino ad ora tavoli di consultazione tra il Ministero e le singole Regioni interessate. La prossima settimana ci sarà, invece, un tavolo dove saranno chiamate ovviamente le Regioni, sarà chiamata la Tirrenia e naturalmente, in quella occasione, cercheremo di trovare le soluzioni indispensabili.
Con riferimento a ciò che diceva il senatore Marco Filippi sul passaggio dal monopolio pubblico a quello privato, ricordo che noi abbiamo l'obbligo di fare la gara, come è stato ricordato peraltro da tutti i senatori. Essendo toscano come me, senatore Filippi, lei conosce il nostro arcipelago e sappiamo tutti, per esempio, che vi è un traghetto che tutti i sabato mattina parte da Capraia per arrivare a Livorno con un solo passeggero. È chiaro però che nel bando di gara che andremo a fare non potremo consentire che il privato che andrà a rilevare Tirrenia si prenda solo la parte buona e scarichi la parte meno buona, perché faremo un bando dove dobbiamo garantire che anche le isole vengano raggiunte. Infatti, se è vero che durante il periodo invernale è un peso economico, durante il periodo estivo queste isole rappresentano una ricchezza per il Paese e quindi non possiamo certamente abbandonarle. E quando viene criticato l'accordo con le Regioni, faccio presente che non possiamo fare una trattativa con le Regioni ora, perché - a seguito dei colloqui avuti in Europa e a seguito dell'anno di proroga che a voce mi è stato concesso, ma non ho ancora ricevuto la lettera ufficiale, che considero già ricevuta perchè altrimenti dovrei alzare le mani - dobbiamo fare una gara. Poi starà alla nostra capacità di fare una gara che ci consenta di trattare con le rispettive Regioni eventualmente interessate.
La Commissione europea, in risposta a quanto richiesto dall'Italia, in data 19 dicembre 2008, ha chiesto elementi aggiuntivi in merito all'intera procedura di privatizzazione con particolare riferimento alla definizione delle rotte di continuità territoriale e alle fasi di privatizzazione, chiedendo sostanzialmente di poter condividere un percorso prestabilito con tempi e fasi definitive.
La Commissione, in particolare, nel sottolineare che la procedura di privatizzazione dovrà riguardare l'interezza del gruppo, ha precisato che il futuro assetto dei servizi sovvenzionati dovrà essere razionalizzato. Nonostante questo, ho detto all'inizio come fino ad ora abbiamo proceduto.
La proposta italiana presentata alla Commissione dell'Unione europea, in linea con quanto previsto dall'articolo 26 del decreto-legge n. 207, è stata quella di procedere alla privatizzazione del gruppo entro il 31 dicembre 2009, per avviare dal 1° gennaio 2010 le nuove convenzioni per consentire alla nuova proprietà del gruppo di assestarsi e rendere competitivo il servizio offerto e successivamente procedere alla liberalizzazione dell'intero settore, così come previsto dal regolamento (CEE) n. 3577/92.
Mi rendo conto che in dieci minuti non posso rispondere esaurientemente alle domande che mi sono state poste dai colleghi intervenuti (i senatori Cicolani, Mura, Lannutti, D'Alia, Filippi e Pistorio), nemmeno Pico della Mirandola ci riuscirebbe.
Dichiaro però, in una sede autorevolissima come questa, di essere disponibile, se mi verrà richiesto dal Presidente dell'8a Commissione, a partecipare ad un'audizione da dedicare interamente a sviscerare i problemi della Tirrenia. Confesso che in quella occasione, considerata l'autorevolezza della Commissione, spero di ricevere anche dei suggerimenti, perché il problema è molto delicato.
Non voglio assolutamente, senatore Lannutti, che venga fuori un'altra Alitalia, perché di bad company non si può certamente parlare per quanto riguarda la Tirrenia e però dobbiamo trovare una soluzione. Infatti, mentre parliamo dei servizi nelle isole minori, dobbiamo tener presente che si tratta della vita e del futuro di 3.800 dipendenti, che meritano da parte del Governo, e credo del Parlamento, un'attenzione particolare.
PRESIDENTE. Hanno ora facoltà di replicare gli interroganti per un minuto ciascuno.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, credo che il signor Ministro abbia esaurito l'argomento. D'altra parte, la sua idea di approfondire in Commissione tutti gli aspetti di questa vicenda, che indubbiamente è ai suoi prodromi e che sarà di enorme complessità, mi sembra vada accolta. Quindi, accogliamo con soddisfazione l'idea di approfondire e di accompagnare l'iter di privatizzazione della Tirrenia attraverso un approfondimento nella sede competente, l'8a Commissione permanente del Senato.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onestà intellettuale e sensibilità politica non sono mai un disvalore e, ancora una volta, sono disposto a riconoscergliele, signor Ministro. La sua risposta, però, con dispiacere, non è soddisfacente, per quanto mi riguarda, soprattutto per gli aspetti che ella ha omesso, a partire dalle risorse ad oggi mancanti, che, come veniva ricordato, ammontano a 56 milioni di euro per il 2009 e ad 80 milioni di euro per il trascorso 2008.
Infatti, un conto sono le sue rassicuranti dichiarazioni su ciò che non ha fatto, cioè disposizione di tagli, altro ciò che purtroppo ha fatto il suo collega Tremonti non rifinanziando il dovuto. Le questioni sono due: o si mettono i soldi che mancano o si razionalizza, credo che tertium non datur.
Prendo atto delle intenzioni sulla privatizzazione e della sua volontà, signor Ministro, di non trasformare tale realtà in un monopolio privato. Per adesso, l'esempio di Alitalia non si può considerare edificante. La aspettiamo in Commissione.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, direi che mi posso ritenere soddisfatto, compatibilmente, come giustamente diceva il Ministro, con i limiti posti da un'occasione come questa: è impossibile in dieci minuti sviscerare tutti gli aspetti di criticità legati ai vincoli europei, ai rapporti con le Regioni, ma soprattutto ad un'utenza difficile, che vive realtà come quelle delle nostre isole.
È stato spesso evocato anche in quest'Aula lo spettro di Alitalia; mi auguro che possano essere portate avanti tutte le iniziative necessarie per fare in modo che la vicenda Alitalia non si ripeta con la Tirrenia.
Per tale ragione anch'io, come il collega Cicolani, mi auguro di poter affrontare nella Commissione di cui mi onoro far parte, l'8a Commissione, insieme al presidente Grillo e agli altri colleghi, i problemi legati alla privatizzazione della Tirrenia, tenendo conto delle criticità legate ad un servizio così importante.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Ministro, noi la ringraziamo per la cortese disponibilità a riferire in Commissione sul futuro della Tirrenia e dei suoi 3.800 lavoratori. Tuttavia, non posso considerarmi soddisfatto su alcune precise domande che l'Italia dei Valori le ha rivolto in merito alla gestione molto disinvolta del management della Tirrenia, sulle consulenze e sui compensi.
Per questa ragione, ripeto, non possiamo considerarci soddisfatti; ci auguriamo però che Tirrenia non faccia la fine dell'Alitalia e che non sia privatizzata come quest'ultima: questo potrebbe già rassicurarci.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, anche noi, come lei, riteniamo che questo sia un tema che non possa esaurirsi in un question time di qualche minuto. Per la verità, noi abbiamo presentato una mozione, il 20 novembre 2008, proprio su questo tema e credo che, al di là dell'utile audizione che lei vorrà tenere nella competente Commissione, sarebbe bene che su di esso vi fosse un pronunciamento del Parlamento. Lei ha detto, però, alcune cose utili e pronunciato delle parole di verità.
La prima è che noi abbiamo ad oggi solo una certezza: la proroga comunitaria del servizio fino a tutto l'anno 2009; ha poi parlato della possibilità di reperire - perché ancora oggi non vi è certezza - i 46 milioni di euro che sono necessari per garantire il servizio in quest'anno; ha detto che non vi è alcuna intenzione di procedere allo scorporo della SIREMAR dalla Tirrenia e che non vi è alcuna intenzione di assumere un'iniziativa in sede europea perché questo possa avvenire ovvero vi possano essere delle deroghe rispetto al regime comunitario (il caso Alitalia docet). Ne prendiamo atto; riteniamo opportuno, però, che su questo tema si ritorni con parole di verità e con decisioni che si assumano nell'interesse di quelle comunità e dei lavoratori.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Presidente, signor Ministro, ribadisco volentieri il mio apprezzamento per lo stile e la sensibilità con la quale lei sta seguendo questa vicenda, che è delicata e rimane ovviamente aperta. I temi finanziari, come vede, allarmano non solo me.
Tuttavia, avendo lei riconosciuto di avere un'interlocuzione molto seria con la Regione Siciliana, credo che in una sede più attenta come la Commissione competente potremo approfondire alcune opportunità rispetto alle esperienze già fatte dalla Regione Siciliana, che ha provveduto per una parte ad assicurare servizi aggiuntivi a mezzo gara perché essa possa misurarsi, d'accordo con il Governo, con una gestione il più autonoma possibile del collegamento con le isole minori, che sono non solo una responsabilità che attiene al Governo regionale, ma anche una grande opportunità per quello che esse rappresentano.
Credo che una riflessione bipartisan, di tipo istituzionale, possa consentire di individuare quanto meno con la Regione Siciliana delle soluzioni più avanzate, certo rispettose delle prescrizioni europee che, come hanno imposto la privatizzazione, impongono anche una gara unica che indubbiamente irrigidisce il procedimento e rischia di non definire soluzioni più flessibili, come casi come questo forse richiederebbero, trattandosi di condizioni oggettivamente diverse nel territorio nazionale.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, signor Ministro, il decreto anticrisi ha previsto 65 milioni di euro di intervento per gli anni 2009, 2010 e 2011 per accompagnare le procedure di privatizzazione della società Tirrenia e consentire la stipula della nuova convenzione che assicura i collegamenti marittimi essenziali.
La Tirrenia è uno dei patrimoni importanti di questo Paese, che ha assicurato i servizi di continuità territoriale e di collegamento anche in condizioni difficili, di debolezza strutturale, delle isole minori e di altri collegamenti con alcune aree delle isole maggiori, così consentendone in qualche modo lo sviluppo. Nello stesso tempo, essa ha garantito una quantità di occupazione piuttosto importante. Sotto questo profilo, quindi, la Tirrenia è stata nella storia di questo Paese un patrimonio importante.
La procedura di privatizzazione rischia, all'interno delle regole in cui occorre muoversi e se non opportunamente gestita, di creare un momento di difficoltà proprio alle situazioni più deboli, cioè a quei collegamenti più difficili da sostenere sotto il profilo economico e, in generale, alla capacità di garantire i livelli occupazionali attuali.
Come intende il Governo seguire queste procedure in maniera tale da riuscire poi, alla fine, a difendere questi aspetti che, da un lato, sono gli aspetti più qualificanti dell'intervento della società e, dall'altro, sono le situazioni economicamente meno sostenibili?
Questo è il punto di preoccupazione che è emerso nel dibattito sulla privatizzazione della Tirrenia. Credo che su questo problema il Governo debba maggiormente concentrare la propria attenzione e la propria azione.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onorevole ministro Matteoli, il problema che il Governo ha di fronte, ormai da dieci mesi, con la compagnia di navigazione Tirrenia è noto e semplice nella sua rappresentazione; lo è molto meno per come affrontarlo e condurlo a soluzione.
Il tema è quello della liberalizzazione del comparto del cabotaggio marittimo e della privatizzazione della compagnia di navigazione statale Tirrenia. La privatizzazione della compagnia senza la liberalizzazione del settore comporta, come ben evidente, rilevanti fattori di rischio per la collettività.
Contrariamente alle dichiarazioni di principio, che in questi casi si sprecano, spesso privatizzare senza liberalizzare significa sostituire un monopolio pubblico con un monopolio privato, con la differenza che con il primo si può avere almeno l'illusione, ogni tanto, di cambiare le cose cambiandone i vertici; con il secondo tipo di monopolio, invece, spesso non si riesce neppure ad avere un interlocutore di riferimento per reclamare per i disservizi.
La compagnia Tirrenia, come veniva ricordato, è una compagnia statale con società regionali ad essa collegate, avente condizioni e caratteristiche di servizio tra loro differenziate. Ciascuna, però, è accomunata dalla necessità di garantire il mantenimento dei servizi universali di continuità territoriale, costituiti da collegamenti con le piccole isole: dall'arcipelago delle Eolie, dove proprio nei giorni scorsi abbiamo assistito a vibranti manifestazioni di protesta, ai collegamenti con la nostra piccola isola di Capraia.
Da tempo le è stato presentato, signor Ministro, il piano industriale da parte della compagnia Tirrenia che prevede, con l'accordo di tutte le organizzazioni sindacali, la riduzione dei costi di gestione, nell'ordine del 23 per cento, unitamente alla privatizzazione della stessa compagnia.
Le chiediamo, signor Ministro, quali sono le sue valutazioni circa l'auspicabile spacchettamento della Tirrenia in società regionali: secondo lei, è da realizzare nella fase di privatizzazione o successivamente ad essa? Oppure non è da farne niente?
Signor Ministro, quali garanzie, inoltre, il suo Ministero e il Governo intendono offrire alla conoscenza del Parlamento e dei cittadini sul mantenimento dei servizi universali di collegamento territoriale con le piccole isole? Si tratta di servizi per i quali (è bene ricordarlo ed è noto), indipendentemente dalla natura del soggetto gestore, occorrono contributi di sostegno da parte dello Stato.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, onorevole Ministro, la Tirrenia è un patrimonio importante del nostro Paese, ma sicuramente da troppi anni rappresenta un elemento di forte criticità per la sua gestione.
Nel decreto anticrisi avevamo presentato, come Lega Nord, un emendamento che, in sintesi, chiedeva la possibilità di commissariare la società Tirrenia per arrivare a creare un elemento di discontinuità rispetto a una gestione che ormai da venticinque anni è nelle mani dello stesso timoniere. In questa occasione vorremmo sapere quali sono le idee del Ministro rispetto alla gestione della privatizzazione della società Tirrenia.
Un aspetto importante della crisi riguarda sicuramente le rotte minori: pur ricevendo contributi dallo Stato, la Tirrenia ha recentemente ridotto o cancellato molte tratte, con gravissimi danni per i cittadini.
Vi è poi la questione dell'utilizzo di navi moderne, le più nuove, che sono costate cifre molto alte, ma che sono ferme alla fonda, con un grave danno per il patrimonio della società.
Sintetizzando, gradiremmo quindi sapere qual è la posizione del Ministro rispetto alle procedure per quanto riguarda la privatizzazione della società e anche ai disservizi che si stanno verificando a danno dei cittadini interessati all'utilizzo delle navi della Tirrenia per tratte minori.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, signor Ministro, la Tirrenia, che gestisce altre quattro società (la Caremar per la Campania, la Saremar per la Sardegna, la Siremar per la Sicilia e la Toremar per la Toscana) ed è controllata al cento per cento da Fintecna e, quindi, dal Ministero dell'economia, è stata definita "l'Alitalia del mare".
Sia la Corte dei conti che alcune inchieste hanno documentato che ad ogni vendita di biglietto tutti gli italiani ci rimettono 15 euro. La Tirrenia sembra una barca piena di falle che perde 200 milioni l'anno, ma i compensi dei consiglieri e dei sindaci si sarebbero addirittura triplicati con un aumento da 320.000 euro nel 2003 a 973.531 nel 2007, senza considerare fior di consulenze da 400 a 600.000 euro.
Il gruppo ha ricevuto dal 2003 al 2007 contributi statali in conto esercizio per 1,24 miliardi di euro. L'amministratore delegato Franco Pecorini è alla guida della compagnia dal 1984, un manager inamovibile che ha resistito a diciassette Governi.
Il decreto-legge n. 185 del 2008 autorizza la spesa di 65 milioni di euro nel triennio 2009-2011 per consentire la privatizzazione. Questa avverrà forse con gli stessi metodi di Alitalia, utilizzando, cioè, la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti? Forse, come per Alitalia, le passività potranno confluire in una bad company e le attività in una good company.
L'Italia dei Valori è molto preoccupata sia per il taglio alle rotte, per la qualità dei servizi erogati soprattutto nelle piccole isole e per i loro collegamenti, sia per una privatizzazione molto discutibile che potrebbe, signor Ministro, portare a costituire una bad company a carico dei contribuenti italiani, in quanto verrebbe gestita dalle Regioni con fondi statali (la Campania gestirebbe la Caremar, la Toscana la Toremar e così via) e una good company che verrebbe privatizzata e venduta ad una cordata di imprenditori amici. Ci auguriamo che non si replichi il caso Alitalia.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, dal 6 novembre 2008 si è avviata in maniera più concreta, con una deliberazione del Consiglio dei ministri, la procedura di privatizzazione della società Tirrenia.
Voglio fare innanzitutto una premessa. Siamo assolutamente favorevoli alla circostanza che la Tirrenia venga privatizzata e che si operi finalmente una razionalizzazione economica e finanziaria di questa società, che la collochi sul libero mercato, in condizioni diverse, quindi, da quelle in cui è avvenuta l'operazione riguardante Alitalia. Tuttavia, un conto è la privatizzazione della società Tirrenia, altro è la garanzia di un diritto costituzionalmente tutelato come quello alla continuità territoriale che, con riferimento ad esempio ai collegamenti con le isole minori, significa garanzia della parità di trattamento tra cittadini, indipendentemente dal territorio nel quale si trovino.
Pertanto, la continuità territoriale non può essere interpretata in senso minimalistico in una procedura di privatizzazione: in particolare, poi, con riferimento alle isole minori a vocazione turistica (come ad esempio quelle eoliane, siciliane o di altre parti del nostro Paese), assicurare quel diritto significa anche garantire la fruizione turistica di quelle isole nei periodi estivi e destagionalizzati. Tutto ciò non sembra essere avvenuto. Da allora c'è un can-can di polemiche, contropolemiche, interventi del Governo e della Regione; c'è addirittura un sindaco che ha deciso di mettersi a dieta, e così via.
Riteniamo che sia necessario invece rispondere a tre domande specifiche. Innanzitutto occorre conoscere che cosa si intende fare e qual è la copertura finanziaria destinata al mantenimento, ad esempio, delle tratte affidate alla Siremar per tutto il 2009, e se questo garantisce anche il collegamento Eolie-Napoli, che è una linea fortemente produttiva per il territorio eoliano.
In secondo luogo, si tratta di capire che cosa si intende fare dell'eventuale scorporo della società Siremar dalla Tirrenia per garantire impulso a questa società regionale, soprattutto per l'importanza che essa ha con riferimento alle isole minori.
Infine, vorremmo sapere se è stata affrontata seriamente, in sede europea, la questione della deroga per lo scorporo della Siremar dalla procedura di privatizzazione della Tirrenia.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Ministro, probabilmente alcuni degli argomenti che le sottoporrò sono conseguenti a quanto è già stato detto e ribadiscono alcune delle preoccupazioni già espresse dai miei colleghi.
Comprendiamo che la privatizzazione della Tirrenia sia obbligata dalle prescrizioni comunitarie e che possa essere un'opportunità per garantire maggiore efficienza nei collegamenti. In modo particolare, il tema che mi impegna è quello dei collegamenti con le isole minori che, per la Regione Siciliana, sono molto rilevanti, non solo dal punto di vista sociale, ma anche per gli interessi economici che esse rappresentano e che possono essere ulteriormente sviluppati da una politica turistica che non può prescindere dall'efficienza dei collegamenti con queste isole, senza trascurare, peraltro, lo stesso diritto alla mobilità dei residenti: non si tratta, infatti, soltanto di assicurare collegamenti turistici, ma anche di garantire quella continuità territoriale che sostanzia un diritto di cittadinanza pieno.
Abbiamo poco tempo: la proroga concessa scade alla fine di quest'anno e rischiamo effetti gravissimi perché l'allarme è rilevantissimo.
Signor Ministro, avendo apprezzato molto il tono, l'attenzione e la cura con cui lei ha seguito questa vicenda (frutto di una sensibilità e anche di una conoscenza specifica del problema), le chiedo intanto se l'annosa questione dell'integrazione della dotazione finanziaria relativa al 2009 può dirsi risolta. In particolare, stante l'incertezza relativa ai 56 milioni di euro, che lei ha assicurato in uno dei tavoli tecnici e che si prevede vengano attinti dalle risorse del FAS (si tratta quindi di risorse già di competenza regionale), vorrei capire se vi è piena condivisione anche da parte del Ministro dell'economia, che troppo spesso ha attinto a queste risorse per ragioni estranee alla loro destinazione: in un caso come questo sarebbe davvero incomprensibile che frapponesse ostacoli all'impiego necessario delle stesse risorse.
Ma il tema è più ampio e riguarda le società regionali. La Regione Siciliana non è contraria all'assunzione piena di responsabilità in capo alla Siremar, ma non riesce da tempo ad accedere ad una due diligence che consenta di verificare il patrimonio, la dotazione organica, i mezzi e i bilanci di questa società. È una condizione che rende impraticabile anche la più ampia buona volontà per corrispondere ad una indicazione del Governo che può trovare una soluzione positiva.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere congiuntamente agli interroganti il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
MATTEOLI, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, un elemento che accomuna certamente tutti gli interventi (a parte le domande che hanno seguito all'incirca tutte la stessa linea) è la preoccupazione che tutti i colleghi hanno manifestato e che rappresenta la preoccupazione anche del Ministro e di tutto il Governo.
Tuttavia, prima di ogni altra cosa, voglio fare una precisazione che riguarda i collegamenti con le isole minori in Sicilia, in risposta alle voci di presunti tagli che hanno avuto come conseguenza le giuste proteste dei residenti. Come già ho avuto modo di chiarire, non ho disposto alcun taglio di risorse, né alcuna soppressione dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori. In verità, in data 9 gennaio, dopo un incontro con l'assessore Bufardeci e i sindaci dei Comuni isolani interessati, ho inviato una lettera a Tirrenia e a Siremar dando precise direttive sul mantenimento dei collegamenti. Questa è la realtà.
Basta che un giornale scriva mezza frase e ci sono coloro che si mettono a dieta come qualcuno in maniera ironica ha detto - e nascono proteste, ma la verità è questa che ho avuto modo di dire; non c'è nulla di diverso da questo.
Per quanto riguarda, invece, il processo di privatizzazione, ho avuto modo di incontrare più volte il presidente della Giunta regionale siciliana Lombardo, il quale ha manifestato l'interesse della Regione, ma io non sono in condizione di poter frammentare perché non me lo consente l'Unione europea, come ha pure ricordato il senatore Pistorio. Sono costretto ad indire una gara unica; poi vedremo se ci saranno Regioni che manifesteranno il proprio interesse e come poter procedere.
Ricordo che il processo di privatizzazione prende avvio con la legge n. 296 del 2006 (la finanziaria del 2007) e prevede, al fine di completare il processo di liberalizzazione del cabotaggio marittimo e di privatizzare le società esercenti i collegamenti marittimi con le isole maggiori e minori, la stipula di nuove convenzioni con dette società entro il 30 giugno 2007 con scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012.
Voglio ricordare che al 31 dicembre del 2008 la Tirrenia, sostanzialmente, non esisteva più, perché erano scadute le convenzioni. E come ha ritenuto di comportarsi il Ministro? Si è recato più volte in Europa. I sindacati mi invitavano a chiedere una proroga di quattro anni; l'Europa ci offriva sei mesi di proroga in deroga. Insistendo, abbiamo ottenuto la proroga di un anno. Quindi quest'anno abbiamo la possibilità di privatizzare la Tirrenia fino al 31 dicembre 2009.
Aggiungo che con delibera del CIPE del 9 novembre 2007, n. 111, si è provveduto a determinare sia i criteri per l'individuazione delle rotte di servizio pubblico che quelli per individuare la giusta compensazione per tali servizi.
L'entrata in vigore del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con la legge n. 133 dello stesso anno, ha modificato l'iter procedurale in quanto, al comma 1 dell'articolo 57, ha assegnato alle Regioni interessate le funzioni ed i compiti di programmazione e di amministrazione dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico da svolgere all'interno di una singola Regione e al successivo comma 3 ha previsto il passaggio a titolo gratuito dei pacchetti azionari delle società regionali dal gruppo Tirrenia alle Regioni che ne avrebbero fatto espressamente richiesta.
Delle quattro Regioni interessate, la Sicilia ha manifestato interesse (a certe condizioni, ovviamente), la Sardegna ha manifestato un interesse ancor più forte (ma mi riferisco agli incontri avuti con Soru, ora è cambiata la Giunta quindi non so dire), la Toscana ha affermato di non essere interessata a fare l'armatore, mentre con la Campania vi è stato un colloquio molto interlocutorio.
Inoltre, il successivo decreto-legge n. 185 del 2008 ha previsto l'erogazione di risorse aggiuntive e fissato per il corrente esercizio una dotazione di bilancio pari a 174 milioni di euro allo scopo di consentire l'attivazione della procedura di privatizzazione del gruppo Tirrenia. Rispetto a questa cifra, per poter mantenere i collegamenti con le isole minori, vi è la necessità di trovare 46 milioni di euro. Vi è un tavolo aperto di consultazione. Ci sono stati fino ad ora tavoli di consultazione tra il Ministero e le singole Regioni interessate. La prossima settimana ci sarà, invece, un tavolo dove saranno chiamate ovviamente le Regioni, sarà chiamata la Tirrenia e naturalmente, in quella occasione, cercheremo di trovare le soluzioni indispensabili.
Con riferimento a ciò che diceva il senatore Marco Filippi sul passaggio dal monopolio pubblico a quello privato, ricordo che noi abbiamo l'obbligo di fare la gara, come è stato ricordato peraltro da tutti i senatori. Essendo toscano come me, senatore Filippi, lei conosce il nostro arcipelago e sappiamo tutti, per esempio, che vi è un traghetto che tutti i sabato mattina parte da Capraia per arrivare a Livorno con un solo passeggero. È chiaro però che nel bando di gara che andremo a fare non potremo consentire che il privato che andrà a rilevare Tirrenia si prenda solo la parte buona e scarichi la parte meno buona, perché faremo un bando dove dobbiamo garantire che anche le isole vengano raggiunte. Infatti, se è vero che durante il periodo invernale è un peso economico, durante il periodo estivo queste isole rappresentano una ricchezza per il Paese e quindi non possiamo certamente abbandonarle. E quando viene criticato l'accordo con le Regioni, faccio presente che non possiamo fare una trattativa con le Regioni ora, perché - a seguito dei colloqui avuti in Europa e a seguito dell'anno di proroga che a voce mi è stato concesso, ma non ho ancora ricevuto la lettera ufficiale, che considero già ricevuta perchè altrimenti dovrei alzare le mani - dobbiamo fare una gara. Poi starà alla nostra capacità di fare una gara che ci consenta di trattare con le rispettive Regioni eventualmente interessate.
La Commissione europea, in risposta a quanto richiesto dall'Italia, in data 19 dicembre 2008, ha chiesto elementi aggiuntivi in merito all'intera procedura di privatizzazione con particolare riferimento alla definizione delle rotte di continuità territoriale e alle fasi di privatizzazione, chiedendo sostanzialmente di poter condividere un percorso prestabilito con tempi e fasi definitive.
La Commissione, in particolare, nel sottolineare che la procedura di privatizzazione dovrà riguardare l'interezza del gruppo, ha precisato che il futuro assetto dei servizi sovvenzionati dovrà essere razionalizzato. Nonostante questo, ho detto all'inizio come fino ad ora abbiamo proceduto.
La proposta italiana presentata alla Commissione dell'Unione europea, in linea con quanto previsto dall'articolo 26 del decreto-legge n. 207, è stata quella di procedere alla privatizzazione del gruppo entro il 31 dicembre 2009, per avviare dal 1° gennaio 2010 le nuove convenzioni per consentire alla nuova proprietà del gruppo di assestarsi e rendere competitivo il servizio offerto e successivamente procedere alla liberalizzazione dell'intero settore, così come previsto dal regolamento (CEE) n. 3577/92.
Mi rendo conto che in dieci minuti non posso rispondere esaurientemente alle domande che mi sono state poste dai colleghi intervenuti (i senatori Cicolani, Mura, Lannutti, D'Alia, Filippi e Pistorio), nemmeno Pico della Mirandola ci riuscirebbe.
Dichiaro però, in una sede autorevolissima come questa, di essere disponibile, se mi verrà richiesto dal Presidente dell'8a Commissione, a partecipare ad un'audizione da dedicare interamente a sviscerare i problemi della Tirrenia. Confesso che in quella occasione, considerata l'autorevolezza della Commissione, spero di ricevere anche dei suggerimenti, perché il problema è molto delicato.
Non voglio assolutamente, senatore Lannutti, che venga fuori un'altra Alitalia, perché di bad company non si può certamente parlare per quanto riguarda la Tirrenia e però dobbiamo trovare una soluzione. Infatti, mentre parliamo dei servizi nelle isole minori, dobbiamo tener presente che si tratta della vita e del futuro di 3.800 dipendenti, che meritano da parte del Governo, e credo del Parlamento, un'attenzione particolare.
PRESIDENTE. Hanno ora facoltà di replicare gli interroganti per un minuto ciascuno.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, credo che il signor Ministro abbia esaurito l'argomento. D'altra parte, la sua idea di approfondire in Commissione tutti gli aspetti di questa vicenda, che indubbiamente è ai suoi prodromi e che sarà di enorme complessità, mi sembra vada accolta. Quindi, accogliamo con soddisfazione l'idea di approfondire e di accompagnare l'iter di privatizzazione della Tirrenia attraverso un approfondimento nella sede competente, l'8a Commissione permanente del Senato.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onestà intellettuale e sensibilità politica non sono mai un disvalore e, ancora una volta, sono disposto a riconoscergliele, signor Ministro. La sua risposta, però, con dispiacere, non è soddisfacente, per quanto mi riguarda, soprattutto per gli aspetti che ella ha omesso, a partire dalle risorse ad oggi mancanti, che, come veniva ricordato, ammontano a 56 milioni di euro per il 2009 e ad 80 milioni di euro per il trascorso 2008.
Infatti, un conto sono le sue rassicuranti dichiarazioni su ciò che non ha fatto, cioè disposizione di tagli, altro ciò che purtroppo ha fatto il suo collega Tremonti non rifinanziando il dovuto. Le questioni sono due: o si mettono i soldi che mancano o si razionalizza, credo che tertium non datur.
Prendo atto delle intenzioni sulla privatizzazione e della sua volontà, signor Ministro, di non trasformare tale realtà in un monopolio privato. Per adesso, l'esempio di Alitalia non si può considerare edificante. La aspettiamo in Commissione.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, direi che mi posso ritenere soddisfatto, compatibilmente, come giustamente diceva il Ministro, con i limiti posti da un'occasione come questa: è impossibile in dieci minuti sviscerare tutti gli aspetti di criticità legati ai vincoli europei, ai rapporti con le Regioni, ma soprattutto ad un'utenza difficile, che vive realtà come quelle delle nostre isole.
È stato spesso evocato anche in quest'Aula lo spettro di Alitalia; mi auguro che possano essere portate avanti tutte le iniziative necessarie per fare in modo che la vicenda Alitalia non si ripeta con la Tirrenia.
Per tale ragione anch'io, come il collega Cicolani, mi auguro di poter affrontare nella Commissione di cui mi onoro far parte, l'8a Commissione, insieme al presidente Grillo e agli altri colleghi, i problemi legati alla privatizzazione della Tirrenia, tenendo conto delle criticità legate ad un servizio così importante.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Ministro, noi la ringraziamo per la cortese disponibilità a riferire in Commissione sul futuro della Tirrenia e dei suoi 3.800 lavoratori. Tuttavia, non posso considerarmi soddisfatto su alcune precise domande che l'Italia dei Valori le ha rivolto in merito alla gestione molto disinvolta del management della Tirrenia, sulle consulenze e sui compensi.
Per questa ragione, ripeto, non possiamo considerarci soddisfatti; ci auguriamo però che Tirrenia non faccia la fine dell'Alitalia e che non sia privatizzata come quest'ultima: questo potrebbe già rassicurarci.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, anche noi, come lei, riteniamo che questo sia un tema che non possa esaurirsi in un question time di qualche minuto. Per la verità, noi abbiamo presentato una mozione, il 20 novembre 2008, proprio su questo tema e credo che, al di là dell'utile audizione che lei vorrà tenere nella competente Commissione, sarebbe bene che su di esso vi fosse un pronunciamento del Parlamento. Lei ha detto, però, alcune cose utili e pronunciato delle parole di verità.
La prima è che noi abbiamo ad oggi solo una certezza: la proroga comunitaria del servizio fino a tutto l'anno 2009; ha poi parlato della possibilità di reperire - perché ancora oggi non vi è certezza - i 46 milioni di euro che sono necessari per garantire il servizio in quest'anno; ha detto che non vi è alcuna intenzione di procedere allo scorporo della SIREMAR dalla Tirrenia e che non vi è alcuna intenzione di assumere un'iniziativa in sede europea perché questo possa avvenire ovvero vi possano essere delle deroghe rispetto al regime comunitario (il caso Alitalia docet). Ne prendiamo atto; riteniamo opportuno, però, che su questo tema si ritorni con parole di verità e con decisioni che si assumano nell'interesse di quelle comunità e dei lavoratori.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Presidente, signor Ministro, ribadisco volentieri il mio apprezzamento per lo stile e la sensibilità con la quale lei sta seguendo questa vicenda, che è delicata e rimane ovviamente aperta. I temi finanziari, come vede, allarmano non solo me.
Tuttavia, avendo lei riconosciuto di avere un'interlocuzione molto seria con la Regione Siciliana, credo che in una sede più attenta come la Commissione competente potremo approfondire alcune opportunità rispetto alle esperienze già fatte dalla Regione Siciliana, che ha provveduto per una parte ad assicurare servizi aggiuntivi a mezzo gara perché essa possa misurarsi, d'accordo con il Governo, con una gestione il più autonoma possibile del collegamento con le isole minori, che sono non solo una responsabilità che attiene al Governo regionale, ma anche una grande opportunità per quello che esse rappresentano.
Credo che una riflessione bipartisan, di tipo istituzionale, possa consentire di individuare quanto meno con la Regione Siciliana delle soluzioni più avanzate, certo rispettose delle prescrizioni europee che, come hanno imposto la privatizzazione, impongono anche una gara unica che indubbiamente irrigidisce il procedimento e rischia di non definire soluzioni più flessibili, come casi come questo forse richiederebbero, trattandosi di condizioni oggettivamente diverse nel territorio nazionale.
La Greca: "Nel question time Matteoli non ha detto il vero"
Una lettera è stata inviata dal dott. Pino La Greca al sindaco di Lipari Mariano Bruno. La lettera ha per oggetto: Question Time del 19 febbraio ’09
IL TESTO:
Signor sindaco,trovo veramente fuorviante e sorprendente che Lei, invece, di saltare sulla sedia e precipitarsi a Roma alle affermazione del Ministro Matteoli, che rischiano di mettere la parola fine alla possibilità di scorporo della Siremar (a meno che non trovi una diversa strategia per ottenere lo scorporo che ad oggi non vedo nelle Sue iniziative), non trovi di meglio che polemizzare con il senatore D’Alia, che unitamente al senatore Filippi del PD, ha posto il ministro di fronte alle proprie responsabilità ed ha dato a tutti noi la possibilità di conoscere finalmente il pensiero del ministro e la verità sulla problematica dei trasporti marittimi, che ad oggi che Lei ed i suoi collaboratori non erano riusciti a darci.
Il Ministro ha omesso alcuni aspetti fondamentali del processo di privatizzazione della Siremar, processo sul quale da alcuni giorni si registrano “virate” politiche da parte del Presidente della Regione Lombardo e dell’assessore Bufardeci.
Riporto, preliminarmente le affermazioni del Ministro Matteoli sulla privatizzazione:
(…) Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società.
Perché ritengo che il ministro non ha detto la verità in aula? Presto detto.
La norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”.
L'articolo 26 nel dettaglio prevede:
1. Al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate, e la stipula delle convenzioni ai sensi dell'articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata la spesa di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. Le risorse sono erogate previa verifica da parte della Commissione Europea della compatibilità della convenzione con il regime comunitario ai sensi dell'articolo 1, comma 999, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, pari a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulla quota destinata alla realizzazione di infrastrutture ai sensi dell'articolo 6-quinquies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, per un importo, al fine di compensare gli effetti in termini di indebitamento netto, pari a 195 milioni di euro per l'anno 2009, a 130 milioni per l'anno 2010 e a 65 milioni per l'anno 2011.
3. All'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010.»; b) i commi 3 e 4 sono abrogati. L’articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 che specificatamente prevedeva: comma 3) Su richiesta delle Regioni interessate, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione S.p.a. nelle società Caremar - Campania Regionale Marittima S.p.a., Saremar - Sardegna Regionale Marittima S.p.a., Toremar - Toscana Regionale Marittima S.p.a., Siremar - Sicilia Regionale Marittima S.p.a. e' trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Entro il medesimo termine, la Regione Puglia e la Regione Lazio possono richiedere il trasferimento gratuito, a società da loro interamente partecipate, del complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione S.p.a. e dalla Caremar S.p.a. per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino.
Dalla lettura combinata delle due norme appare evidente che è possibile procedere allo scorporo della Siremar S.p.A. dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapra” i termini e le modalità che il governo aveva stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il governo non vende a queste ultime proprio niente e di conseguenza non si viola alcuna norma comunitaria nè nazionale in termini di gare d’appalto. Io non arrivo a pensare che il Ministro da un lato ed il Presidente della Regione Siciliana dall’altro, non comprendano che nel caso dello scorporo della Siremar non si debba parlare di “vendita” ma occorre tornare a parlare di “trasferimento a titolo gratuito” alle Regione, e nel nostro caso alla Regione Siciliana. In caso contrario dovrei pensare che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia sono stati fatti (Alitalia docet) e ci dirigiamo verso un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio.
In tal senso mi sento di condividere pienamente le parole del senatore Marco Filippi “il rischio che la privatizzazione di un soggetto economico che opera in condizione di monopolio, ove non accompagnata dalla liberalizzazione del mercato, porti degli svantaggi alla collettività, chiede come il Governo intenda agire per assicurare il mantenimento dei collegamenti e dei servizi, in particolare con le isole minori, e quale sia il suo parere sulla condivisibile ipotesi di divisione della Tirrenia in diverse società”.
Domande che non hanno trovato alcuna risposta dal Ministro. Mi auguro che Lei si renda conto della fallimentare azione politica ad oggi portata avanti nei confronti di un Governo Nazionale che vuole soltanto la subordinazione politica delle nostre isole alle proprie decisioni e ponga in essere una diversa strategia per chiedere al Capo del Governo, se il caso, ed al Ministro Matteoli tutte le iniziative politiche precise,corrette e puntuali, per ottnere lo scorporo della Siremar dalla privatizzazione della Tirrenia che Le ricordo è il principale obiettivo che si è dato la nostra comunità attraverso un deliberato unitario del consiglio comunale.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
IL TESTO:
Signor sindaco,trovo veramente fuorviante e sorprendente che Lei, invece, di saltare sulla sedia e precipitarsi a Roma alle affermazione del Ministro Matteoli, che rischiano di mettere la parola fine alla possibilità di scorporo della Siremar (a meno che non trovi una diversa strategia per ottenere lo scorporo che ad oggi non vedo nelle Sue iniziative), non trovi di meglio che polemizzare con il senatore D’Alia, che unitamente al senatore Filippi del PD, ha posto il ministro di fronte alle proprie responsabilità ed ha dato a tutti noi la possibilità di conoscere finalmente il pensiero del ministro e la verità sulla problematica dei trasporti marittimi, che ad oggi che Lei ed i suoi collaboratori non erano riusciti a darci.
Il Ministro ha omesso alcuni aspetti fondamentali del processo di privatizzazione della Siremar, processo sul quale da alcuni giorni si registrano “virate” politiche da parte del Presidente della Regione Lombardo e dell’assessore Bufardeci.
Riporto, preliminarmente le affermazioni del Ministro Matteoli sulla privatizzazione:
(…) Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società.
Perché ritengo che il ministro non ha detto la verità in aula? Presto detto.
La norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”.
L'articolo 26 nel dettaglio prevede:
1. Al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate, e la stipula delle convenzioni ai sensi dell'articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata la spesa di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. Le risorse sono erogate previa verifica da parte della Commissione Europea della compatibilità della convenzione con il regime comunitario ai sensi dell'articolo 1, comma 999, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, pari a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulla quota destinata alla realizzazione di infrastrutture ai sensi dell'articolo 6-quinquies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, per un importo, al fine di compensare gli effetti in termini di indebitamento netto, pari a 195 milioni di euro per l'anno 2009, a 130 milioni per l'anno 2010 e a 65 milioni per l'anno 2011.
3. All'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010.»; b) i commi 3 e 4 sono abrogati. L’articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 che specificatamente prevedeva: comma 3) Su richiesta delle Regioni interessate, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione S.p.a. nelle società Caremar - Campania Regionale Marittima S.p.a., Saremar - Sardegna Regionale Marittima S.p.a., Toremar - Toscana Regionale Marittima S.p.a., Siremar - Sicilia Regionale Marittima S.p.a. e' trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Entro il medesimo termine, la Regione Puglia e la Regione Lazio possono richiedere il trasferimento gratuito, a società da loro interamente partecipate, del complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione S.p.a. e dalla Caremar S.p.a. per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino.
Dalla lettura combinata delle due norme appare evidente che è possibile procedere allo scorporo della Siremar S.p.A. dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapra” i termini e le modalità che il governo aveva stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il governo non vende a queste ultime proprio niente e di conseguenza non si viola alcuna norma comunitaria nè nazionale in termini di gare d’appalto. Io non arrivo a pensare che il Ministro da un lato ed il Presidente della Regione Siciliana dall’altro, non comprendano che nel caso dello scorporo della Siremar non si debba parlare di “vendita” ma occorre tornare a parlare di “trasferimento a titolo gratuito” alle Regione, e nel nostro caso alla Regione Siciliana. In caso contrario dovrei pensare che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia sono stati fatti (Alitalia docet) e ci dirigiamo verso un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio.
In tal senso mi sento di condividere pienamente le parole del senatore Marco Filippi “il rischio che la privatizzazione di un soggetto economico che opera in condizione di monopolio, ove non accompagnata dalla liberalizzazione del mercato, porti degli svantaggi alla collettività, chiede come il Governo intenda agire per assicurare il mantenimento dei collegamenti e dei servizi, in particolare con le isole minori, e quale sia il suo parere sulla condivisibile ipotesi di divisione della Tirrenia in diverse società”.
Domande che non hanno trovato alcuna risposta dal Ministro. Mi auguro che Lei si renda conto della fallimentare azione politica ad oggi portata avanti nei confronti di un Governo Nazionale che vuole soltanto la subordinazione politica delle nostre isole alle proprie decisioni e ponga in essere una diversa strategia per chiedere al Capo del Governo, se il caso, ed al Ministro Matteoli tutte le iniziative politiche precise,corrette e puntuali, per ottnere lo scorporo della Siremar dalla privatizzazione della Tirrenia che Le ricordo è il principale obiettivo che si è dato la nostra comunità attraverso un deliberato unitario del consiglio comunale.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
"Dagli ammutinati della Laurana". Legambiente Lipari ritira la propria adesione dal Comitato Trasporti
Riceviamo da Legambiente Lipari e pubblichiamo:
Dagli ammutinati della Laurana….
Legambiente, preso atto della nullità degli interventi dell’Amministrazione presso le sedi istituzionali palesate dalle risposte del Ministro ai trasporti Altero Matteo durante il question-time di ieri, ove conferma nell'Aula del Senato che “non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia".
Ritenendo privo di fondamento l’ottimismo del vicepresidente della Regione siciliana e assessore al Turismo, Titti Bufardeci quando, nel dichiarare che “La Sicilia si candida a essere la capitale del turismo mediterraneo”, dimentica che senza trasporti non esiste turismo.
Non sentendosi più rappresentato dal Comitato cittadino per la difesa dei trasporti marittimi delle Isole Eolie perchè lo ritiene fortemente legato e vincolato ai tempi ed alle azioni proposte dall’Amministrazione;
Apprendendo dalla storia ed ottenendo conferma dall’ultima assemblea del Comitato (nella quale s’è contata la presenza di 87 cittadini), che non si può istituzionalizzare una rivolta di popolo che dev’essere capeggiata da persone democraticamente elette e rappresentative di istanze generali e non già da un direttivo autoproclamatosi con il consenso e l’appoggio delle stesse persone contro i quali la lotta è indirizzata e che tra l’atro incarnano gli interessi di alcune categorie e non quelli comuni a tutta la collettività.
Stanco di comunicati prontamente smentiti, di dichiarazioni tratte da voci di corridoio,velate promesse e giochi a rimpiattino;
Dichiara di ritirare la propria adesione dal Comitato e proseguire l’agitazione a fianco dei cittadini di Stromboli e a coloro che mostreranno di avere voglia di gridare che le Eolie NON SI TOCCANO ed agire, con tutti i mezzi, affinchè la Siremar venga prontamente scorporata dalla Tirrenia.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Dagli ammutinati della Laurana….
Legambiente, preso atto della nullità degli interventi dell’Amministrazione presso le sedi istituzionali palesate dalle risposte del Ministro ai trasporti Altero Matteo durante il question-time di ieri, ove conferma nell'Aula del Senato che “non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia".
Ritenendo privo di fondamento l’ottimismo del vicepresidente della Regione siciliana e assessore al Turismo, Titti Bufardeci quando, nel dichiarare che “La Sicilia si candida a essere la capitale del turismo mediterraneo”, dimentica che senza trasporti non esiste turismo.
Non sentendosi più rappresentato dal Comitato cittadino per la difesa dei trasporti marittimi delle Isole Eolie perchè lo ritiene fortemente legato e vincolato ai tempi ed alle azioni proposte dall’Amministrazione;
Apprendendo dalla storia ed ottenendo conferma dall’ultima assemblea del Comitato (nella quale s’è contata la presenza di 87 cittadini), che non si può istituzionalizzare una rivolta di popolo che dev’essere capeggiata da persone democraticamente elette e rappresentative di istanze generali e non già da un direttivo autoproclamatosi con il consenso e l’appoggio delle stesse persone contro i quali la lotta è indirizzata e che tra l’atro incarnano gli interessi di alcune categorie e non quelli comuni a tutta la collettività.
Stanco di comunicati prontamente smentiti, di dichiarazioni tratte da voci di corridoio,velate promesse e giochi a rimpiattino;
Dichiara di ritirare la propria adesione dal Comitato e proseguire l’agitazione a fianco dei cittadini di Stromboli e a coloro che mostreranno di avere voglia di gridare che le Eolie NON SI TOCCANO ed agire, con tutti i mezzi, affinchè la Siremar venga prontamente scorporata dalla Tirrenia.
Legambiente Lipari
Piero Roux
DOPO IL QUESTION TIME L'OPPOSIZIONE CHIEDE DI SOSPENDERE LO SCIOPERO DELLA FAME
Comunicato stampa
Le risposte del Ministro Altero Matteoli al “question-time” del Senato di ieri 19 febbraio sui problemi relativi alla Tirrenia ed in particolare ai collegamenti delle isole minori sono state gravi e sconcertanti. Non esiste alcuna sicurezza e garanzia. Non sono sicuri i 46 milioni di euro necessari ad assicurare i collegamenti del 2008 malgrado le assicurazioni del Sindaco rilasciate all’Assemblea pubblica del 18 scorso; non c’è una risposta ufficiale dell’Unione Europea sulla proroga della Tirrenia per il 2009 ma solo promesse a voce; non esiste nessun procedimento in atto di “spacchettamento” della Tirrenia e di scorporo della Siremar ma si va ineluttabilmente verso la gara per la cessione a privati di tutta la Tirrenia.
Di fronte ad una realtà così inquietante le forze di opposizione chiedono di riconsiderare tutte le forme di protesta in atto e soprattutto invitano Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione a sospendere lo sciopero della fame che hanno messo in atto.
Lo sciopero della fame infatti è una misura estrema e va utilizzato quando esistono delle premesse consolidate e si punta ad un obiettivo preciso. Qui l’obiettivo è sicuramente lo scorporo della Siremar ma mancano del tutto le premesse. Né, al momento attuale, esistono procedimenti ed iniziative capaci di spingere il Governo in questa direzione. Le stesse proposte di protesta del comitato, durante l’assemblea popolare di mercoledì scorso, appaiono insufficienti ed inadeguate.
Riconsiderare le forme di protesta vuol dire allora avviare iniziative capaci di mettere all’ordine del giorno questo problema nodale ed in questa direzione le forze di opposizione si stanno già muovendo partendo proprio dalle risposte del Ministro Mattioli.
Partito Democratico, UDC, Sinistra democratica, Eolie nel cuore, Nuovo Giorno
Le risposte del Ministro Altero Matteoli al “question-time” del Senato di ieri 19 febbraio sui problemi relativi alla Tirrenia ed in particolare ai collegamenti delle isole minori sono state gravi e sconcertanti. Non esiste alcuna sicurezza e garanzia. Non sono sicuri i 46 milioni di euro necessari ad assicurare i collegamenti del 2008 malgrado le assicurazioni del Sindaco rilasciate all’Assemblea pubblica del 18 scorso; non c’è una risposta ufficiale dell’Unione Europea sulla proroga della Tirrenia per il 2009 ma solo promesse a voce; non esiste nessun procedimento in atto di “spacchettamento” della Tirrenia e di scorporo della Siremar ma si va ineluttabilmente verso la gara per la cessione a privati di tutta la Tirrenia.
Di fronte ad una realtà così inquietante le forze di opposizione chiedono di riconsiderare tutte le forme di protesta in atto e soprattutto invitano Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione a sospendere lo sciopero della fame che hanno messo in atto.
Lo sciopero della fame infatti è una misura estrema e va utilizzato quando esistono delle premesse consolidate e si punta ad un obiettivo preciso. Qui l’obiettivo è sicuramente lo scorporo della Siremar ma mancano del tutto le premesse. Né, al momento attuale, esistono procedimenti ed iniziative capaci di spingere il Governo in questa direzione. Le stesse proposte di protesta del comitato, durante l’assemblea popolare di mercoledì scorso, appaiono insufficienti ed inadeguate.
Riconsiderare le forme di protesta vuol dire allora avviare iniziative capaci di mettere all’ordine del giorno questo problema nodale ed in questa direzione le forze di opposizione si stanno già muovendo partendo proprio dalle risposte del Ministro Mattioli.
Partito Democratico, UDC, Sinistra democratica, Eolie nel cuore, Nuovo Giorno
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