"Per fare il punto della situazione,occorre innanzitutto porci nuovamente la domanda alla base della protesta fin qui svolta da amministrazione, cittadini e associazioni civili: “ Che cosa stiamo chiedendo?”
Essenzialmente la risposta è semplice: Stiamo chiedendo lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia- il reperimento dei famigerati 46 milioni di euro mancanti alla gestione 2009- il mantenimento delle stesse tratte del 2008- la proroga fino al 31/12/2009-un tavolo tecnico con tutte le parti interessate per programmare il futuro dei servizi marittimi dal 01/01/2010.
Vogliamo , per un attimo esaminare tutti questi punti con attenzione e alla luce dei chiarimenti forniti dal ministro Matteoli durante il question-time del 19 u.s.?
Orbene, per quanto riguarda il problema economico, è lo stesso ministro a farsene garante; per quanto riguarda il mantenimento delle tratta del 2008, non c’è e non ci sarà alcuna disposizione di variazione o taglio (e a questo punto qualunque disfunzione sarebbe da addebitare esclusivamente a decisioni Siremar);per quanto concerne la proroga a tutto il 2009, anche in mancanza, a tutt’oggi, di un documento scritto da parte della Commissione europea, il ministro ci assicura di avere avuto tutte le garanzie del caso, e possiamo senz’altro credergli, perchè in mancanza di tale autorizzazione non sarebbe possibile avviare il procedimento di privatizzazione, che la stessa Commissione sollecita, entro i termini previsti.
Veniamo quindi al punto più importante: lo scorporo, o spacchettamento che dir si voglia, della Siremar. E’ stato importante, fino ad ora, chiederlo e chiederlo con forza, e questo perchè non è possibile far passare senza protestare il principio che diritti acquisiti ormai da tempo e servizi ormai consolidati nelle abitudini di vita e di lavoro di tanti isolani, possano improvvisamente essere messi in discussione e modificati, senza che si chieda a quelle stesse popolazioni di partecipare a contribuire in modo determinante a qualunque cambiamento destinato a influire pesantemente sul futuro del proprio paese.
Non ci si può chiedere di rinunciare ad essere protagonisti attivi della nostra vita e di quella dei nostri figli !
E’ vero anche, però, che il ministro delle infrastutture, nella sua esposizione, ha detto fin troppo chiaramente, che di tale scorporo non si può nemmeno parlare, dovendosi, alla luce delle norme e delle disposizioni europee, procedere alla privatizzazione “di tutta la Tirrenia”, procedendo ad indire un relativo bando di gara, e che solo a partire dal primo Gennaio 2010, quindi a gara aggiudicata, si potrà procedere a stipulare le relative convenzioni con le regioni interessate.
A questo proposito, c’è da dire che questo problema è nato ieri, ma che fino all’altroieri tutti concordemente dicevamo peste e corna della Siremar, per la sua organizzazione, per lo stato dei mezzi,per gli orari non concordati,per l’impossibilità di effettuare prenotazioni o anche solo di telefonare e chiedere informazioni, ecc...
E questo lo diciamo per quelli che , ancora oggi, si dicono innamorati della soluzione Siremar e non si rassegnano a prendere in esame altre eventualità.
Cosa che, a nostro parere, adesso diviene indispensabile.
Infatti, avendo adesso esaurito lo scopo e le motivazioni che ci hanno portato a intraprendere le azioni di protesta fin qui attuate, diventa necessario intravedere quali possono essere gli obiettivi alla luce di questi ragionamenti e conseguentemente decidere, possibilmente tutti quanti insieme, a quali manifestazioni dare vita , in un’ottica che, sinceramente, non mi sembra più la stessa.
Infatti adesso, come prima considerazione che salta agli occhi, se tanto ci dà tanto, per gli eoliani, ma vorrei dire anche per tutte le isole minori siciliane, è assolutamente indispensabile e fondamentale “esserci”.
E per esserci,intendo pretendere di partecipare a qualunque decisione a qualunque livello, essere determinanti per l’individuazione delle rotte e del numero di mezzi da noi reputati assolutamente indispensabili per i servizi commerciali, turistici e sociali, d’estate e d’inverno; per esserci intendiamo chiarire sin da subito in quali termini dovranno stipularsi, se lo si dovrà fare, le convenzioni regionali, e chi ci dovrà mettere i soldi; per esserci intendiamo consentire a tutti di avere quei margini di programmazione che possano permettere a turisti e operatori di settore, di potere lavorare su di una stagione che non può assolutamente vivere di decisioni prese sempre all’ultimo minuto. Già adesso i danni che stiamo subendo per l’imminente periodo pasquale sono sotto gli occhi di chiunque.
Per esserci intendiamo attivarci sin da subito per prendere quelle decisioni che non possono aspettare l’anno prossimo, anno che in queste condizioni arriverebbe accompagnato dalle solite incertezze e dalle solite polemiche, cose di cui il nostro paese non ha certo bisogno.
Se per ottenere ciò sarà necessario intraprendere altre forme di protesta, non credo che nessuno, tantomeno i sottoscritti, si sottrarranno ad un impegno già dimostrato, ma in tal caso occorrerà, ancora una volta,arrivare a decisioni che per sembrare ed essere sempre più forti, sarebbe bene che fossero decisioni condivise da tutti.
Lelio Finocchiaro
Gianfranco Guarino
Rosaria Corda
Corrado Gianno’
Essenzialmente la risposta è semplice: Stiamo chiedendo lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia- il reperimento dei famigerati 46 milioni di euro mancanti alla gestione 2009- il mantenimento delle stesse tratte del 2008- la proroga fino al 31/12/2009-un tavolo tecnico con tutte le parti interessate per programmare il futuro dei servizi marittimi dal 01/01/2010.
Vogliamo , per un attimo esaminare tutti questi punti con attenzione e alla luce dei chiarimenti forniti dal ministro Matteoli durante il question-time del 19 u.s.?
Orbene, per quanto riguarda il problema economico, è lo stesso ministro a farsene garante; per quanto riguarda il mantenimento delle tratta del 2008, non c’è e non ci sarà alcuna disposizione di variazione o taglio (e a questo punto qualunque disfunzione sarebbe da addebitare esclusivamente a decisioni Siremar);per quanto concerne la proroga a tutto il 2009, anche in mancanza, a tutt’oggi, di un documento scritto da parte della Commissione europea, il ministro ci assicura di avere avuto tutte le garanzie del caso, e possiamo senz’altro credergli, perchè in mancanza di tale autorizzazione non sarebbe possibile avviare il procedimento di privatizzazione, che la stessa Commissione sollecita, entro i termini previsti.
Veniamo quindi al punto più importante: lo scorporo, o spacchettamento che dir si voglia, della Siremar. E’ stato importante, fino ad ora, chiederlo e chiederlo con forza, e questo perchè non è possibile far passare senza protestare il principio che diritti acquisiti ormai da tempo e servizi ormai consolidati nelle abitudini di vita e di lavoro di tanti isolani, possano improvvisamente essere messi in discussione e modificati, senza che si chieda a quelle stesse popolazioni di partecipare a contribuire in modo determinante a qualunque cambiamento destinato a influire pesantemente sul futuro del proprio paese.
Non ci si può chiedere di rinunciare ad essere protagonisti attivi della nostra vita e di quella dei nostri figli !
E’ vero anche, però, che il ministro delle infrastutture, nella sua esposizione, ha detto fin troppo chiaramente, che di tale scorporo non si può nemmeno parlare, dovendosi, alla luce delle norme e delle disposizioni europee, procedere alla privatizzazione “di tutta la Tirrenia”, procedendo ad indire un relativo bando di gara, e che solo a partire dal primo Gennaio 2010, quindi a gara aggiudicata, si potrà procedere a stipulare le relative convenzioni con le regioni interessate.
A questo proposito, c’è da dire che questo problema è nato ieri, ma che fino all’altroieri tutti concordemente dicevamo peste e corna della Siremar, per la sua organizzazione, per lo stato dei mezzi,per gli orari non concordati,per l’impossibilità di effettuare prenotazioni o anche solo di telefonare e chiedere informazioni, ecc...
E questo lo diciamo per quelli che , ancora oggi, si dicono innamorati della soluzione Siremar e non si rassegnano a prendere in esame altre eventualità.
Cosa che, a nostro parere, adesso diviene indispensabile.
Infatti, avendo adesso esaurito lo scopo e le motivazioni che ci hanno portato a intraprendere le azioni di protesta fin qui attuate, diventa necessario intravedere quali possono essere gli obiettivi alla luce di questi ragionamenti e conseguentemente decidere, possibilmente tutti quanti insieme, a quali manifestazioni dare vita , in un’ottica che, sinceramente, non mi sembra più la stessa.
Infatti adesso, come prima considerazione che salta agli occhi, se tanto ci dà tanto, per gli eoliani, ma vorrei dire anche per tutte le isole minori siciliane, è assolutamente indispensabile e fondamentale “esserci”.
E per esserci,intendo pretendere di partecipare a qualunque decisione a qualunque livello, essere determinanti per l’individuazione delle rotte e del numero di mezzi da noi reputati assolutamente indispensabili per i servizi commerciali, turistici e sociali, d’estate e d’inverno; per esserci intendiamo chiarire sin da subito in quali termini dovranno stipularsi, se lo si dovrà fare, le convenzioni regionali, e chi ci dovrà mettere i soldi; per esserci intendiamo consentire a tutti di avere quei margini di programmazione che possano permettere a turisti e operatori di settore, di potere lavorare su di una stagione che non può assolutamente vivere di decisioni prese sempre all’ultimo minuto. Già adesso i danni che stiamo subendo per l’imminente periodo pasquale sono sotto gli occhi di chiunque.
Per esserci intendiamo attivarci sin da subito per prendere quelle decisioni che non possono aspettare l’anno prossimo, anno che in queste condizioni arriverebbe accompagnato dalle solite incertezze e dalle solite polemiche, cose di cui il nostro paese non ha certo bisogno.
Se per ottenere ciò sarà necessario intraprendere altre forme di protesta, non credo che nessuno, tantomeno i sottoscritti, si sottrarranno ad un impegno già dimostrato, ma in tal caso occorrerà, ancora una volta,arrivare a decisioni che per sembrare ed essere sempre più forti, sarebbe bene che fossero decisioni condivise da tutti.
Lelio Finocchiaro
Gianfranco Guarino
Rosaria Corda
Corrado Gianno’