Un Ricorso Straordinario sulla questione "difensore civico" è stato presentato all' ASSESSORATO REGIONALE ENTI LOCALI DELLA REGIONE SICILIANA da otto consiglieri comunali di Lipari.
IL TESTO:
I sottoscritti Consiglieri Comunali facenti parte del Comune di Lipari
PROPONGONO
A codesto Onorevole assessorato, ricorso straordinario
CONTRO
Il Comune di Lipari in persona del Sindaco protempore
PER L’ANNULLAMENTO
Previa sospensione della deliberazione del Consiglio Comunale di Lipari n. 31 del 26 febbraio 2009, con la quale è stata revocata in autotutela la deliberazione del 06/02/2009 n. 14, con la quale il Consiglio Comunale, aveva eletto l’avv. Emanuele Carnevale, difensore civico del Comune stesso, e di tutte le deliberazioni successivamente assunte dal Consiglio Comunale di Lipari, per l’elezione, in data 15.03.2009, dell’avv. Francesco Rizzo, quale difensore civico, con deliberazione resa immediatamente esecutiva.
FATTI
Con delibera consiliare n. 85 del 19/12/2007 il Comune di Lipari ha eletto l’Avv. Annachiara La Cava quale difensore civico dello stesso Ente. Tuttavia, con nota Racc. del 22/05/2008 l’Avv. La Cava ha comunicato la sua impossibilità ad accettare l’incarico de quo.
Pertanto, il Comune di Lipari ha deliberato di procedere alla nomina di un nuovo difensore civico.
Il consiglio comunale, con deliberazione n. 14 del 06/02/2009 ha eletto all’unanimità dei presenti difensore civico del Comune di Lipari l’avvocato Emanuele Carnevale (professionista in possesso di tutti i requisiti tecnico/morali per ottenere la nomina de quo, decano del Foro di Lipari) con il riconoscimento esclusivamente di un rimborso spese pari ad € 3.000,00 IVA esclusa annue.
Il Segretario Comunale nel corso della seduta, della votazione e della successiva proclamazione, non ha rilevato, né anticipatamente, né posteriormente al voto espresso, alcuna illegittimità per la decisione manifestata a scrutinio segreto, tanto è vero che, da parte del Presidente pro-tempore è stata proclamata l’elezione del difensore civico1. La deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva il 24/02/2009.
Nei giorni successivi alla deliberazione del 6 febbraio 2009 l’Avv. Carnevale ha inviato all’Ufficio legale del Comune di Lipari una nota ove lo stesso rende noto che anche se non vi sono cause di incompatibilità tra la sua professione e la nomina di difensore civico, lo stesso provvederà al più presto a rinunciare al patrocinio su ogni ed eventuale giudizio contro e nei confronti del Comune di Lipari.
Nei medesimi giorni un gruppo di consiglieri comunali, assenti alla seduta del 06.02.2009, ha presentato una richiesta di autoconvocazione che ha condotto il Presidente del Consiglio Comunale a convocare il consiglio in seduta urgente il 26 febbraio 2009, con all’oggetto il solo punto sul difensore civico, più specificatamente: revoca in autotutela della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009.
In apertura di seduta gli scriventi hanno fatto rilevare numerose eccezioni in merito all’urgenza ed allo stesso concetto di autotutela, posto per la revoca della deliberazione del 6 febbraio 2009.
Innanzi tutto per “Autotutela” si intende, genericamente, il potere della Pubblica Amministrazione di rettificare o annullare un atto riconosciuto, in fase di riesame, non corretto. Tale annullamento d’ufficio trova la propria disciplina positiva nell’art. 21 della L. 241/1990, più precisamente all’art. 21-octies e 21-nonies.
L'art. 21 nonies comma 1, l. n. 241 del 1990, recependo principi di remota origine giurisprudenziale, stabilisce che la potestà di annullamento di atti amministrativi presuppone l'esistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale all'annullamento e prescrive che, nella ponderazione di tale interesse, debba venire considerato anche quello dei soggetti privati coinvolti dall'azione amministrativa e debba aversi un particolare riguardo per l'affidamento eventualmente creatosi in capo a costoro per effetto del trascorrere del tempo.
Ma quali erano le ragioni di interesse pubblico nel caso della delibera n. 14 del 6 febbraio 2009?
Sussistevano questi rilevanti ragioni di interesse pubblico per procedere all'annullamento della delibera del 6 febbraio 2009?
La proposta era, a parere degli scrivente, assolutamente carente sulle ragioni di interesse pubblico. L’interesse pubblico, a parere degli scriventi, era nel dare al Comune di Lipari un Difensore Civico atteso da anni per difendere i cittadini dalla Pubblica amministrazione a tutti i livelli e in tutti i settori. Appare oltremodo equivoca la richiesta del Sindaco all’avvocato dell’Ente ed al Segretario Generale sulla regolarità dell’atto deliberativo, richiesta che parte dal sindaco e non da presidente del consiglio.
Ulteriore elemento di contestazione è stato quello dell’avvenuta esecutività della deliberazione 14 del 6 febbraio 2009. Al riguardo, si precisa che la deliberazione è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
Il Consiglio Comunale, nonostante le sopra riportate eccezioni, non sono ha proceduto alla revoca in autotutela della Delibera Consiliare n. 14/2006 ma ha contestualmente proceduto all’elezione del nuovo difensore civico, per il quale hanno ottenuto n. 8 voti il Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e n. 3 preferenze l’Avv. Francesco Rizzo.
Sentiamo, in questa sede, l’esigenza di puntualizzare una serie, a nostro parere, di manifeste irregolarità commesse da parte degli organi comunali.
A) Prioritariamente la Convocazione (prot. N. 6063 del 23 Febbraio 2008) del Consiglio Comunale convocato in sessione urgente per il 26 Febbraio alle ore 10,30 aveva ad oggetto un unico punto all’ordine del giorno “Revoca in autotutela delibera Consiliare n. 14 del 06.02.2009 recante : Elezione del Difensore Civico del Comune di Lipari” e non conteneva nell’elenco degli argomenti da trattare la NOMINA DEL DIFENSORE CIVICO. L’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari prevede che ad apertura di seduta possa essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari. Tale proposta, va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari 2.
Appare evidente che l’unico argomento che poteva prevedere una deliberazione era la “Revoca della Delibera n. 14/2006” in quanto unico argomento inserito nell’elenco degli affari del Consiglio Comunale e non già la Nomina di un “nuovo” Difensore Civico, argomento non inserito nella predetta convocazione, per il quale si sarebbe dovuta votare l’ammissione nel dibattito consiliare (circostanza che non si è verificata) e comunque si sarebbe potuto produrre soltanto un Ordine del Giorno ai sensi dell’art. 37 del Regolamento Consiliare, non già un atto Deliberativo, così come avvenuto nella seduta del 26 Febbraio 2008.
B) A conferma di quanto affermato in precedenza, l’art. 31 comma 3-ter della Legge Regionale n. 48 del 11/12/1991 dispone che “Nessuna proposta può essere sottoposta a Deliberazione se non sia stata iscritta all’Ordine del Giorno”. L’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Giovedì 26 Febbraio (giusta Convocazione prot. n. 6063 del 23 Febbraio 2008) riportava quale unico e solo argomento da trattare la “REVOCA IN AUTOTUTELA DELLA DELIBERAZIONE N. 14/2009…” e non certamente l’elezione del Difensore Civico.
C) ulteriore errore commesso nel corso della seduta del 26.02.09, a parere degli scriventi, deriva dalla mancata esecutività della delibera di revoca in autotutela del Difensore Civico. Infatti, nella seduta de quo, non è stata posta ai voti, successivamente alla revoca, l’immediata esecutività della Delibera, come tra gli altri confermato inequivocabilmente dai Consiglieri Comunali Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini, che pur non avendo partecipato alla votazione di revoca, erano presenti (dietro la balaustra) al proseguimento dei lavori ed alla successiva votazione per il difensore civico.
In considerazione di ciò appare difficilmente comprensibile come abbia potuto il Presidente del Consiglio far procedere alla votazione del nuovo difensore Civico nella seduta di Giovedì 26 Febbraio stante l’inefficacia della revoca suddetta, così come per le medesime ragioni appare discutibile la successiva convocazione di un Consiglio Comunale con all’ordine del giorno l’elezione del difensore Civico.
Ulteriore elemento di valutazione è il fatto, del tutto inspiegabilmente, che l’Avv. Carnevale soltanto per tramite degli organi di stampa è venuto a conoscenza delle vicende relative alla seduta del Consiglio Comunale del 26/02/2009;
Stante la palese illegittimità dei provvedimenti sopra riportati i ricorrente propongono ricorso per i seguenti motivi di
DIRITTO
I – violazione e falsa applicazione dell’art. 134 del Decreto Legislativo n. 267 del 18/08/2000 e dell’art. 97 della Costituzione della Repubblica Italiana e dello Statuto Comunale del Comune di Lipari. Eccesso di potere – Difetto assoluto di motivazione – Sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta – difetto di istruttoria.
A ciò si aggiunga, illegittimità del provvedimento impugnato per avere il Consiglio comunale di Lipari, disposto l’annullamento di un atto dallo stesso ritenuto non esecutivo quando lo stesso era divenuto formalmente esecutivo ai sensi e per gli effetti dell’art. 134 del D.L. n. 267/2000 ( e già prima ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 della legge 142/90 recepita dalla regione Sicilia con L.R. n:48/1991). Infatti l’art. 134 indicato, prevede che “… le deliberazioni non soggette a controllo necessario e non sottoposte a controllo eventuale diventano esecutive dopo il decimo giorno dalla loro pubblicazione,”
Nella fattispecie in esame, la deliberazione n. 14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva, ai sensi della normativa vigente, il 24/02/2009.
Per tanto non si riesce a comprendere, come il Consiglio Comunale alla data del 26/02/2009, abbia potuto ritenere non esecutiva la deliberazione n. 14 del 06/02/2009.
Orbene, appare fondamentale a questo punto osservare un ulteriore consistente errore commesso dal Consiglio Comunale che rende illegittimo, errato ed inapplicabile l’ultimo provvedimento adottato in data 26/02/2009.
L’Amministrazione, infatti titola la deliberazione n. 31/09 “revoca in autotutela della deliberazione n. 14 06/02/2009. il suddetto atto è stato adottato, a dire della P.A., in quanto sono state riscontrate, delle violazioni di legge nella nomina de quo.
Tuttavia, il Consiglio Comunale ha errato grossolanamente, in quanto ove avesse voluto annullare l’atto per vizi di legge avrebbe dovuto provvedere con l’annullamento in autotutela e non alla revoca.
Com’è noto, infatti la revoca è il ritiro con efficacia ex nunc di un atto “inopportuno” per una diversa valutazione delle esigenze di interesse pubblico, che furono tenute presenti al momento dell’emanazione dell’atto stesso.
L’annullamento mira, invece, alla eliminazione di un atto affetto da vizi di legittimità ed invalido sin dal momento della sua emanazione. Per tanto, mentre l’annullamento è teso alla eliminazione di un atto ritenuto illegittimo per contrasto con norme di legge, la revoca è il ritiro di un atto per ragioni di opportunità, ossia perché l’Amministrazione ha ritenuto più conveniente l’eliminazione dell’atto stesso.
Nel caso di specie, è evidente come il Consiglio Comunale abbia adottato un atto erroneamente di revoca, quando sarebbe stato corretto un atto di annullamento, ove vi fossero state davvero delle illegittimità. E, comunque ove la P.A. avesse inteso adottare un atto di revoca, lo stesso sarebbe illegittimo, perché palesemente in contrasto con l’art. 60 dello statuto che disciplina la nomina del difensore civico e che certamente non consente in seguito alla nomina stessa, la valutazione di nuove ragioni di opportunità, trattandosi di un incarico fiduciario concesso dal Consiglio Comunale.
Inoltre, in virtù di quanto previsto dall’art. 97 della Costituzione “i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e, l’imparzialità dell’Amministrazione”.
Nella fattispecie in esame non è stato rispettato il principio del buon andamento e della imparzialità. Infatti, la P.A. con l’atto adottato il 26/02/2009 ha violato il principio del “contrarius actus” non adottando per la revoca lo stesso procedimento seguito per l’adozione della deliberazione n. 14/09.
La giurisprudenza è pacifica nel ritenere che “il principio del “ contrarius actus”- secondo cui le determinazioni amministrative che incidono su provvedimenti pregressi modificandoli devono seguire lo stesso iter formativo dell’atto al quale accedono e su quale si ripercuotono – nella su applicazione al caso dell’annullamento o della revoca di un atto pregresso, comporterebbe che l’atto di autotutela, debba essere adottato con le medesime formalità procidimentali seguite per l’adozione dell’atto rimosso, in quanto la funzione amministrativa dovrebbe essere di contenuto identico, se pure di segno opposto, a quella applicata in precedenza” (cfr. T.A.R. Campania- Salerno sez I 23/07/07/2004 n. 7152) ed ancora “il principio del contrarius actus richiede che, in sede di ritiro di un precedente provvedimento, l’amministrazione è tenuta a rispettare l’iter procidimentale previsto per l’emanazione del provvedimento ritirato” (cfr T.A.R. Lazio – Roma sez II 07/06/2006 n.4367).
Nella fattispecie in esame, non è stato applicato il principio del contrarius actus.
Il Consiglio Comunale, infatti, ha adottato il secondo provvedimento incurante delle ordinarie norme sul provvedimento provvedendo esclusivamente ad adottare in fretta l’atto di revoca, senza avere, per altro il numero di voti necessario.
Fatto strano, per altro, da segnalare, e che il Consiglio Comunale, si è adoperato, in fretta e furia a richiedere la votazione per l’elezione di un nuovo difensore civico senza prima pubblicare la deliberazione di revoca.
A ciò si aggiunga, che del tutto inspiegabilmente, il Consiglio Comunale, ha concesso, alla deliberazione n°31 del 26/02/2009 la immediata esecutività senza attendere la pubblicazione dell’atto come per legge.
Com’è noto, tale tipologia di deliberazione non trova alcun riscontro normativo per permettere la sua dichiarazione di immediata efficacia esecutiva, dovendo questa percorrere l’iter della pubblicazione e del decorso di giorni dieci dalla stessa, poiché non si vedono quali motivi d’urgenza potessero giustificare una tale decisione.
Appare in ogni caso non contestabile ed inequivocabile quanto accaduto nel parere espresso dalla ragioneria del Comune di Lipari in riferimento alla deliberazione n°31 del 26/02/2009, poiché in detto parere si rileva che lo stesso è stato sbarrato e che proprio in data 26/02/2009, al di sopra del già avvenuto sbarramento, il Dirigente, ha apposto il Suo parere.
Appare, altrettanto inequivocabile, che nella seduta dell’08/03/2009 e nella seduta del 15/03/2009, segnatamente i Consiglieri Comunali, Giacomo Biviano ed Adolfo Sabatini hanno espressamente, per piu’ volte, fatto redigere a verbale, che la deliberazione del 26/02/2009, n°31 dichiarata erroneamente immediatamente esecutiva, effettivamente non lo era.
Quanto sopra, risulta documentato dal verbale redatto alla data del 26/02/2009, dal quale testualmente evincesi: effettuata all’uopo la votazione per alzata di mano, si ottiene il seguente esito, 11 voti favorevole unanimità – il Consiglio comunale, vista la proposta di deliberazione relativa all’oggetto e di pareri espressi a corredo della stessa- visto il verbale della Commissione Consiliare “ affari istituzionale” in data 24/02/2009 – sentiti gli interventi di cui alla narrativa che precede – visti gli esiti delle superiori votazioni – delibera di revocare la propria deliberazione n°14 del 06/02/2009, recante “ elezione del difensore civico del Comune di Lipari” di eleggere difensore civico del Comune di Lipari Mariano Bruno nato a Messina il 25/10/1947 – giusta proposta di deliberazione, che in allegato ala presente, ne costituisce parti integrante e sostanziale- di dichiarare la presente deliberazione immediatamente esecutiva.
Dal verbale infradescritto, risulta evidente la giustezza dei rilievi dei Consiglieri Giacomo Biviano e Adolfo Sabatini, in quanto non è stata assolutamente dichiarata esecutiva, la revoca in autotutela della deliberazione n°14/09, poiché, effettuato all’uopo la votazione su tale argomento, il Consiglio Comunale ha eletto difensore civico Mariano Bruno.
In tal senso, la dichiarazione della deliberazione immediatamente esecutiva, successiva all’elezione del difensore civico, RENDE ESECUTIVA ESCLUSIVAMENTE TALE ULTIMA DELIBERAZIONE E NON ANCHE LA PRECEDENTE.
Tale verbale, siccome risaputo non può essere modificato e fa fede sino a querela di falso.
Tale fatto, comporta di per sé l’inesistenza giuridica della deliberazione n°31 del 26/02/2009 , dichiarata erroneamente esecutiva nelle sedute del 08 e 15 Marzo 2009 ed affissa all’albo solo in data 23/03/2009.
La semplice nullità o annullabilità della delibera n°31/09 non esclude la configurabilità del delitto di falso ideologico in atto pubblico.
II – violazione e falsa applicazione dell’at. 60 dello statuto del Comune di Lipari e della circolare dell’assessorato EE LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997. eccesso di potere – difetto assoluto di motivazione – sviamento di potere – illogicità e contraddittorietà manifesta.
Per rendersi immediatamente conto della assoluta illegittimità dei provvedimenti adottati dal Consiglio Comunale è appena il caso di dare una letture all’art. 60 dello statuto comunale nelle sue varie parti, così come approvato con deliberazione consiliare pubblicata sulla GURS n. 2 del 18/09/1993 n. 44 (supplemento) il quale espressamente recita : “il difensore civico è eletto a suffragio universale fra i cittadini residenti nel Comune. Le candidature dovranno essere presentate da almeno 130 elettori del Comune, le cui firme dovranno essere autenticate nei modi di legge. Viene eletto difensore civico, il candidato che otterrà il maggior numero di voti validi. La consultazione non è valida se non vi ha preso parte almeno la metà più uno degli elettori, Il difensore civico dura in carica per un periodo di anni quattro, esercitando le funzioni sino all’insediamento del successore. Il difensore civico non può essere rieletto. Il difensore civico è eletto fra i cittadini laureati in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio, sociologia, che diano ampia garanzia di probità competenza ed esperienza giuridico amministrativa”.
Orbene l’avvocato Emanuele Carnevale è residente nel Comune di Lipari, è laureato in giurisprudenza, ed è una persona competente, vantando un’ampia esperienza giuridico amministrativa ed infatti lo stesso ha ottenuto con la deliberazione n. 14/09 la nomina per voto unanime, di tutto il Consiglio Comunale.
Prevede ancora, lo statuto comunale che “ Non possono essere nominati difensori civici: A) coloro che si trovano in condizioni di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale B) I parlamentari nazionali e Regionali, i Consiglieri Provinciali, Comunali e circoscrizionali nonchè i componenti del CO. RE.CO.; C) gli amministratori e dipendenti degli enti , Istituti ed aziende pubbliche o a partecipazione pubblica dell’Ordinamento Comunale, nonché gli Enti, istituti, Aziende o imprese che abbiano rapporti contrattuali con il Comune, o che comunque ricevono da esso a qualsiasi titolo sovvenzioni o contributi; D) coloro chè per ragioni della loro attività autonomo o subordinato, professionale o commerciale, hanno rapporti continuativi con il Comune; E) Coloro che sono stati amministratori nel precedente quadriennio”.
Le superiori cause di “ineleggibilità” in quanto tali vanno valutate all’atto della presentazione della domanda a partecipare alla selezione de quo o, comunque, all’atto della votazione. Infatti se valutate dopo la votazione le stesse cause di ineleggibilità, non sarebbero più tali ma diventerebbero se mai causa di decadenza.
Orbene, Avv. Carnevale non si trova in condizione di ineleggibilità alla carica di Consigliere Comunale, non è parlamentare nazionali e regionali, né consigliere Provinciale o comunale, o circoscrizionale né componente del CO.RE.CO.
Al riguardo, non potendosi più parlare di cause di ineleggibilità il Consiglio Comunale ove avesse scoperto in seguito di una delle dette cause avrebbe dovuto azionare il procedimento per la decadenza.
Recita, infatti, ancora l’art. 60 dello statuto comunale “….il difensore civico, decade per le stesse cause per le quali si perde la qualità di Consigliere o per sopravvivenza di una delle cause di ineleggibilità indicate nel precedente comma. La decadenza è pronunciata dal Consiglio Comunale su proposta di uno dei Consiglieri …”.
Nella fattispecie in esame, nessuna causa di ineleggibilità si è presentata a seguito della elezione ed il Consiglio Comunale non si è pronunciato azionando un regolare procedimento di decadenza, ma accompagnando motivazioni vaghe ed errate ha deciso di revocare in autotutela la precedente deliberazione di nomina.
Inoltre, ove il Consiglio Comunale avesse riscontrato gravi violazioni di legge a seguito della nomina, comunque non poteva procedere alla revoca in autotutela ma semmai avrebbe dovuto procedere alla rimozione del nominato difensore civico. Prevede, infatti, l’art. 60 che “…il difensore civico può essere rimosso solo per gravi violazioni di legge o documentata inefficienza. Il procedimento di rimozione deve essere avviato mediante la presentazione di una mozione da parte di almeno 600 cittadini elettori o 1/3 dei Consiglieri Comunali, sulla mozione di pronuncia il consiglio a maggioranza dei 2/3 dei suoi componenti, delibera la decadenza e indica l’elezione del nuovo difensore civico da tenersi entro 60 giorni ….”.
Nel caso di specie nessun procedimento di rimozione è stato mai attivato dal Consiglio Comunale, non esistendo per altro nessuna grave violazione di legge o documentata inefficienza.
La cosa più singolare, tuttavia, è il procedimento azionato dal Consiglio Comunale, il quale SENZA NESSUN MOTIVO VALIDO ha adottato un procedimento di revoca in autotutela SENZA DARE ALCUNA COMUNICAZIONE AL DIRETTO INTERESSATO CHE LO HA SCOPERTO DAI MEZZI DI STAMPA.
B) E’ adesso opportuno osservare le ragioni e le modalità con le quali il Consiglio Comunale ha adottato il provvedimento di revoca.
Innanzitutto, del tutto inspiegabilmente il Sindaco e non il Presidente del Consiglio ritiene di dover contestare l’elezione del difensore civico richiedendone addirittura un parere di legittimità all’avvocatura comunale.
Con riferimento alla presunta nullità della votazione del 06/02/2009 per la mancanza di una maggioranza qualificata, è appena il caso di ricordare che la recente modifica in tal senso dell’art. 60 dello statuto comunale non è stata mai pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia e ciò in contrasto con quanto disposto dalla legge che prevede la pubblicazione di ogni modifica apportata dallo statuto in riferimento anche a quanto disposto dalla Circolare dell’Assessorato EE.LL della Regione Sicilia n. 3 del 20/02/1997.
La anzidetta circolare prevede espressamente che con quanto richiesto per la raccolta degli statuti da parte del Ministero dell’Interno, necessita inviare all’assessorato EE.LL della Regione Sicilia “lo statuto, tutte le delibere relative alla sua adozione, i provvedimenti di controllo afferenti, a parte, ove concretino annullamenti parziali”.
La mancata pubblicazione sulla GURS della modifica dell’art. 60 dello statuto comunale rende, pertanto, questa inapplicabile e nulla.
III – violazione e falsa applicazione dell’art. 37 del Regolamento Consiliare del Comune di Lipari eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Illogicità e contraddittorietà manifeste.
Secondo quanto previsto dall’art. 37 del Regolamento Consiliare all’aperture della seduta del Consiglio Comunale non può essere proposta la trattazione di un argomento non iscritto nell’elenco degli affari, Tale proposta va posta ai voti del Consiglio per l’eventuale ammissione nell’elenco degli affari. Recita l’art. 37 cit. “ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
Nella fattispecie in esame, l’unico argomento all’ordine del giorno il 26/02/2009 è stato quello relativo alla revoca in autotutela del difensore civico nominato con deliberazione n. 14/09, tuttavia nella stessa seduta il Consiglio Comunale è stato chiamato a pronunciarsi sulla nomina di un nuovo difensore civico. La detta nomina non è stata poi effettuata in quanto non è stato raggiunto il quorum e la seduta è stata aggiornata all’08/03/2009.
IV - Violazione e falsa applicazione della legge regionale n.10/1991 e dell’art. 3,7,8,10 e ss. Della L.n.241/1990 e art. 34 dello Statuto Comunale. Eccesso di potere. Difetto assoluto di motivazione. Sviamento di potere.
I provvedimenti impugnati sono, innanzitutto, illegittimi per la omessa comunicazione dell’avvio del procedimento all’avvocato Carnevale e per palese difetto di motivazione.
A) Come è noto, le disposizioni sopra in epigrafe impongono alla Amministrazione l’obbligo di comunicare ai soggetti interessati l’avvio dei procedimenti amministrativi che li riguardano, ivi indicando lo stato del procedimento e gli atti adottati al fine di permettere agli interessati di prendere le proprie determinazioni a tutela dei propri diritti. Il suddetto principio lo ritroviamo anche agli artt. 34, 35, e36 dello stesso Statuto Comunale del Comune di Lipari. La giurisprudenza ha, peraltro, avuto modo di chiarire che “ La preventiva comunicazione di avvio del procedimento prevista dall’art. 7,L. 07/08/1990, n. 241, rappresenta un principio generale dell’agire amministrativo, soprattutto quando si tratta di casi di autotutela a mezzo di revoca o annullamento di precedenti atti amministrativi favorevoli; pertanto, è necessaria la preventiva comunicazione dell’avvio di un procedimento volto all’adozione di un provvedimento di revoca di un atto ampliativi della sfera giuridica del destinatario, dovendo quest’ultimo essere posto in grado di interloquire sulla (presunta) mancanza dei presupposti a fondamento della revoca” (cfr., T.A.R. Lombardia Milano, sez. III, 10 giugno 2008, n. 1961; T.A.R. Puglia Lecce, sez. I 05 giugno 2008, n. 1653; T.A.R. Liguria Genova, sez. II, 02 Marzo 2007, 377).
In particolare è indiscutibile che “ In tema di adozione di atti amministrativi, il potere di sospensione è immanente al potere di autotutela e ne condivide i limiti, con particolare riguardo all’obbligo di motivazione, alla presenza di concrete ragioni di pubblico interesse non riducibili alla mera esigenza di ripristino della legalità, alla valutazione dell’affidamento delle parti private destinatarie del provvedimento oggetto di riesame, al rispetto delle regole del contraddittorio procedimentale, ivi compreso l’avviso di avvio del procedimento di rito, all’adeguata istruttoria, nonché la p.a., nelle more della revoca o annullamento, deve dare conto all’assoluta necessità di sospendere l’esecutività dell’atto ritirando e, in ogni caso, stabilire tempi certi per la conclusione del procedimento” (cfr., T.A.R Abruzzo L’Aquila, 16 Luglio 2008, n. 915) ed ancora “in tutti i casi in cui l’amministrazione intende emanare un atto di secondo grado (annullamento, revoca, decadenza) incidente su posizioni giuridiche originate da un precedente atto, è necessario l’avviso di avvio del procedimento, sempre che, non sussistano ragioni di urgenza, da esplicitare adeguatamente nella motivazione del provvedimento, ovvero quando all’interessato sia stato comunque consentito di evidenziare i fatti e gli argomenti a suo favore. In assenza di ragioni di particolare urgenza o di tutela degli interessi dell’Amministrazione, è quindi illegittimo il provvedimento di revoca emesso senza il previo avviso agli interessati di avvio del procedimento; ciò in quanto tale comunicazione è necessaria per i provvedimenti di autotutela, anche per consentire una ponderata valutazione dell’interesse pubblico concreto ed attuale alla rimozione dell’atto” (cfr. T.A.R. Lazio Roma sez. II 09/10/2006 n. 10123).
Nella fattispecie in esame, il Comune di Lipari, non ha dato alcuna comunicazione all’avvocato Carnevale, circa le sue intenzioni di revocare il precedente provvedimento di nomina di difensore civico, estromettendo, quindi, lo stesso dal procedimento Amministrativo, ed impedendogli la partecipazione allo stesso.
Al riguardo, si precisa che la deliberazione n.14 del 06/02/2009 è stata pubblicata il 13/02/2009 ed è regolarmente diventata esecutiva ai sensi dell’art. 134 D. l.g.s. n. 267/2000 il 24/02/2009 e, per tanto l’Avv. Carnevale dal 24/02/2009 vanta una posizione di diritto che gli conferisce interesse ad agire contro ogni atto lesivo della sua posizione, rendendolo, conseguentemente contraddittore necessario nel procedimento di revoca.
B) La violazione del procedimento amministrativo, non riveste solo carattere formale ma anche sostanziale. Il consiglio comunale, infatti con l’atto di revoca della sua precedente deliberazione non dà una chiara e puntuale motivazione circa le ragioni di pubblico interesse che legittimano tale decisione, limitandosi ad affermazioni generali ed astratte, prive di ogni fondamento logico- giuridico.
La giurisprudenza, al riguardo, ha avuto modo di chiarire, che: “ nell’ipotesi in cui vengano incise situazioni giuridiche costituitesi e consolidatesi sulla base di precedenti atti adottati dall’Amministrazione, il provvedimento di autotutela deve essere non solo adeguatamente motivato, ma deve anche evidenziare l’esistenza di un pubblico interesse attuale e specifico alla sua adozione” (cfr. T.A.R. Sardegna Cagliari 31/01/2000 n. 81).
Il suddetto obbligo di motivazione non sembra essere stato osservato dal Comune di Lipari, con l’inevitabile conseguente illegittimità del provvedimento di revoca adottato.
Per questi motivi i provvedimenti avversati si appalesano illegittimi e meritano di essere annullati.
PREMESSO ALTRESI’
Che, nella seduta del 15/03/2009, i Consiglieri Comunali Giacomo Biviano, Adolfo Sabati e Francesco Megna, hanno eccepito la non immediata esecutività della deliberazione n°31 del 26/02/2009, senza che ciò venisse accolto dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, nel merito, il Geom. Adolfo Sabatini, citando all’uopo e dettando a verbale una sent. del TAR Piemonte, senza che il rilievo fosse minimamente considerato dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Lipari;
Che, effettuata la votazione nel merito, in particolare, il Consigliere Megna, ha eccepito che per la declaratoria di immediata esecutività della deliberazione, adottata per l’elezione a difensore civico, dell’avv. Francesco Rizzo, occorreva ed era indispensabile il parer di legittimità in ordine all’urgenza dell’atto, dato dal Segretario dell’Ente, inspiegabilmente assente alla seduta del 15/03/2009;
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
I Consiglieri Comunali, sottoscritti chiedono che l’Onle. Assessorato EE.LL. della Regione Sicilia, dispongano, un accertamento ispettivo di quanto lamentato in ricorso, sussistendo evidenti violazioni di legge al fine dell’annullamento dei provvedimenti avversati.
Biviano Giacomo
Centorrino Rosario
D’Alia Nunziata
Fonti Gesuele
Lo Cascio Pietro
Lauria Bartolo
Paino Mario
Sabatini Adolfo
1 Tale valutazione scaturisce, altresì, da un parere rilasciato dall’avvocato dell’Ente, Avv. Milena Sindoni ed inviato al Sindaco Mariano Bruno e per conoscenza al Presidente del Consiglio Comunale.
2 Recita l’art. 37 “ Ove l’argomento venga posto in discussione, non possono essere adottate deliberazioni, ma può essere espresso un voto mediante ordine del giorno”.
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martedì 31 marzo 2009
Acquacalda: Fumata nera per il consiglio comunale
Anche quest'oggi, tra la delusione e la rabbia degli abitanti della frazione, non si è tenuto ad Acquacalda il consiglio comunale.
Dopo essere saltato ieri per mancanza del numero legale, oggi c'è stato il bis. Si doveva discutere dei problemi della frazione ma i consiglieri presenti erano solo 7(ne sarebbero bastati otto): uno di maggioranza e sei d'opposizione.
Dopo essere saltato ieri per mancanza del numero legale, oggi c'è stato il bis. Si doveva discutere dei problemi della frazione ma i consiglieri presenti erano solo 7(ne sarebbero bastati otto): uno di maggioranza e sei d'opposizione.
Gli abitanti di Ginostra si ribellano
(Gazzetta del sud) Tornano alla carica gli abitanti di Ginostra sulle problematiche della frazione ai piedi dello Stromboli con una nota inviata al sindaco di Lipari e per conoscenza alla Protezione civile. Dallo scorso 22 novembre nella borgata non attraccano più le navi di linea ed il pontile danneggiato dai marosi non è stato ancora riparato.
Nella missiva gli isolani scrivono al loro primo cittadino: «È da tempo incalcolabile che nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrare la popolazione o per prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità. Il consiglio comunale si rifiuta di affrontare le questioni ginostresi. Eppure, nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di della realizzazione del pontile di Ginostra mentre oggi gli stessi fanno a scarica barile dichiarando, con una certa dose di cinico coraggio, di non avere competenza. Considerato che è sempre bene rimarcare - proseguono i 40 isolani - il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura portuale di Ginostra non sono stati causati dalla furia dei marosi bensì dai ritardi nell'esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del sottosegretario dott. Bertolaso. Parte della testata è letteralmente distrutta mentre il cassone principale, lato est, è ormai completamente staccato dal resto dell'infrastruttura. È dallo scorso novembre che le navi di linea - scrivono i ginostresi - non possono più attraccare. Far arrivare a Ginostra merci voluminose e speciali (ad esempio bombole di Gas) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni ed addirittura elicotteri che fanno lievitare notevolmente i costi».
Nella missiva gli isolani scrivono al loro primo cittadino: «È da tempo incalcolabile che nessuna autorità politica sbarca nella frazione di Ginostra per incontrare la popolazione o per prendere visione diretta delle innumerevoli problematiche che soffocano la comunità. Il consiglio comunale si rifiuta di affrontare le questioni ginostresi. Eppure, nel 2005 in tanti fecero a gara per arrogarsi i meriti di della realizzazione del pontile di Ginostra mentre oggi gli stessi fanno a scarica barile dichiarando, con una certa dose di cinico coraggio, di non avere competenza. Considerato che è sempre bene rimarcare - proseguono i 40 isolani - il fatto che è opinione largamente diffusa e condivisa che i gravissimi danni alla struttura portuale di Ginostra non sono stati causati dalla furia dei marosi bensì dai ritardi nell'esecuzione e nel completamento dei lavori di messa in sicurezza previsti e finanziati grazie al costante interessamento del sottosegretario dott. Bertolaso. Parte della testata è letteralmente distrutta mentre il cassone principale, lato est, è ormai completamente staccato dal resto dell'infrastruttura. È dallo scorso novembre che le navi di linea - scrivono i ginostresi - non possono più attraccare. Far arrivare a Ginostra merci voluminose e speciali (ad esempio bombole di Gas) è letteralmente impossibile, mentre è diventato sempre più frequente il ricorso a mezzi privati quali barconi, gommoni ed addirittura elicotteri che fanno lievitare notevolmente i costi».
I pescatori eoliani in grande difficoltà. Delusione dopo la conferenza regionale
(Gazzetta del sud- Peppe Paino) Alla conferenza regionale della pesca si è parlato di tutto e di più ma c'è un problema che continua a restare irrisolto. Con l'inizio di aprile comincia il periodo della cattura dei grandi pelagici. Ma tunnidi e pesce spada che assicurano agli operatori del settore, in tre/quattro mesi, il reddito di un anno, non si sa, di fatto, con quale attrezzo possano essere pescati. Premesso che è stato preannunciato un inasprimento dei controlli per mare, per terra e per aria di Capitanerie di Porto e Guardia di Finanza volti a reprimere con l'applicazione di pesanti sanzioni amministrative e penali, il triplicato impiego, negli ultimi anni delle reti da posta derivanti quali le illegali reti spadare; considerato che il corretto uso delle reti ferrettare (2,5 km di lunghezza entro le dieci miglia e maglia delle reti di 18 cm) non viene ritenuto utile e che proprio per questo, tali reti si trasformano spesso in spadare, si rende indispensabile trovare urgenti soluzioni per non mandare al collasso, come nel caso delle Eolie, un importante settore della locale economia.
A tal proposito c'è un dato di fatto significativo: a Lipari, diverse famiglie di pescatori non ce la fanno più a garantire un futuro scolastico ai propri figli.
Quale futuro immediato, dunque, per i pescatori dell'arcipelago? Si è parlato di "metodo Spinella", un sistema che ha riscontrato davanti al sindaco di Lipari, Mariano Bruno e al rag. Pinuccio Spinella, pareri favorevoli in sede ministeriale, ma negativi a livello regionale come confermato dal consigliere Antonio Gugliotta, il quale ha incontrato il dirigente del Dipartimento, Salvino Roccapalumba. Un metodo che, si sostiene, trae origine da diversi regolamenti comunitari.
Ma c'è anche e soprattutto una carta da giocare. La più importante, cioè il Parco nazionale delle Eolie. Al Ministero dell'Ambiente sono già pronti e attendono pareri, per la predisposizione, dai quattro sindaci.
A tal proposito c'è un dato di fatto significativo: a Lipari, diverse famiglie di pescatori non ce la fanno più a garantire un futuro scolastico ai propri figli.
Quale futuro immediato, dunque, per i pescatori dell'arcipelago? Si è parlato di "metodo Spinella", un sistema che ha riscontrato davanti al sindaco di Lipari, Mariano Bruno e al rag. Pinuccio Spinella, pareri favorevoli in sede ministeriale, ma negativi a livello regionale come confermato dal consigliere Antonio Gugliotta, il quale ha incontrato il dirigente del Dipartimento, Salvino Roccapalumba. Un metodo che, si sostiene, trae origine da diversi regolamenti comunitari.
Ma c'è anche e soprattutto una carta da giocare. La più importante, cioè il Parco nazionale delle Eolie. Al Ministero dell'Ambiente sono già pronti e attendono pareri, per la predisposizione, dai quattro sindaci.
lunedì 30 marzo 2009
Judo: Esordienti B dello Sporting Lipari sugli scudi a Messina
(Lillo Di Grado) Questi i risultati ottenuti dagli atleti eoliani di judo (esordienti B) nella gara svoltasi ieri al palazzetto dello sport Refiscina di Messina e valida per "Torneo Colapesce/ Memorial F. Costa
FINOCCHIARO FEDERICA 1°classificata
ZINO ERICA 2°classificata
MERLINO FRANCESCA 3°classificata
CUSOLITO GIORGIO 3°classificato
VILLANTI LUDOVICA 5°classificata
Ad eccezione di Federica Finocchiari gli altri 4 atleti dell'A.S.D. Sporting club judo Lipari erano alla loro prima gara e si sono dimostrati molto determinati. In paticolare l'atleta Villanti con 2 incontri disputati con grande grinta.
Problematiche della Piazza Ugo di Sant'Onofrio. Richiesta di autoconvocazione del consiglio comunale
Una richiesta di autoconvocazione “urgente” del consiglio comunale su “Problematiche relative alla Piazza Ugo di Sant’Onofrio ed aree limitrofe, discussioni ed eventuali determinazioni.” è stata inoltrata al presidente del consiglio comunale di Lipari e al segretario generale dai consiglieri Giacomo Biviano, Adolfo Sabatini, Rosario Centorrino, Bartolo Lauria, Mario Paino, Nunziata D'Alia, Pietro Lo Cascio.
La richiesta di convocazione alla luce del fatto che "da oltre un anno sono sospesi i lavori di messa in sicurezza dell’area Portuale di Marina Corta con pesanti ricadute dal punto di vista economico e sociale sull’intera economia del centro urbano e di conseguenza dell’isola di Lipari" e in funzione delle " soluzioni per tentare di attenuare i disagi e i problemi dei cittadini e degli operatori commerciali che gravitano nell’area di Marina Corta, Piazza Ugo di Sant’Onofrio, via Roma, Via Garibaldi, ecc.".
La richiesta di convocazione alla luce del fatto che "da oltre un anno sono sospesi i lavori di messa in sicurezza dell’area Portuale di Marina Corta con pesanti ricadute dal punto di vista economico e sociale sull’intera economia del centro urbano e di conseguenza dell’isola di Lipari" e in funzione delle " soluzioni per tentare di attenuare i disagi e i problemi dei cittadini e degli operatori commerciali che gravitano nell’area di Marina Corta, Piazza Ugo di Sant’Onofrio, via Roma, Via Garibaldi, ecc.".
Suolo pubblico: Il consiglio decide di rimandare tutto alla competente commissione consiliare
Il consiglio comunale di Lipari, riunitosi alle dodici nel palazzo di via Falcone-Borsellino, per discutere di suolo pubblico, ha deciso all'unanimità di rinviare gli atti alla competente commissione consiliare per approfondimenti ed eventuali modifiche. E' passata, così, la proposta che era stata fatta dal consigliere Francesco Megna(Il Faro) ad apertura dei lavori. Tra l'altro sulla modifica delle modalità di pagamento del suolo pubblico (da tassa a tariffa) non vi è più la "spada di Damocle" dell'approvazione del bilancio, slittata alla fine di maggio
"Salta" il consiglio ad Acquacalda. Insediato regolarmente quello delle dodici a palazzo comunale
E' saltata la riunione del consiglio comunale prevista per stamani ad Acquacalda. Erano presenti soltanto sei consiglieri d'opposizione, i due del "Faro" e il presidente del consiglio comunale Pino Longo.
Fortemente critici i consiglieri presenti per l'assenza sia della maggioranza che del Presidente della Provincia Nanni Ricevuto. "Assenze gravi e non giustificabili. A meno che- ha sottolineato il consigliere Giacomo Biviano- il Presidente non sia stato messo a conoscenza della riunione". Ad Acquacalda si tornerà domani quando basteranno otto consiglieri per rendere valida la seduta.
E, invece, in corso di svolgimento il consiglio comunale, convocato per le dodici nella sua sede naturale, e che ha all'ordine del giorno "il suolo pubblico". Le foto si riferiscono a questa riunione del civico consesso.
Trasporti marittimi: Interrogazione a risposta scritta presentata da Di Pietro
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DA ANTONIO DI PIETRO
Primo firmatario : DI PIETRO ANTONIO - Gruppo : ITALIA DEI VALORI Data firma : 25/03/2009
Destinatari : Ministero destinatario : • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere e data delega :
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 25/03/2009
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:l'articolo 26 del decreto-legge n. 185 del 28 novembre 2008, denominato «decreto anticrisi»,interviene sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia di navigazione e delle società ad essa collegate;
in seguito alla privatizzazione sarebbero previsti tagli di rotte e di collegamenti (in particolare di quelli che risultano meno remunerativi) e questo avrebbe una grave ripercussione negativa sui cittadini e sul turismo;
di tale privatizzazione non sono ancora note le modalità di attuazione per quanto concerne i tempi, le regole ed i criteri che possano essere compatibili con il mantenimento della continuità territoriale e con le garanzie occupazionali;
da tempo il Governo si limita ad emanare proclami rassicuranti, ma generici, sul percorso di privatizzazione della compagnia di navigazione, ma in tali proclami non si ravvisano impegni concreti e chiari;
nei mesi scorsi la Commissione Trasporti della Camera ha approvato, all'unanimità, con il parere positivo del Governo, la risoluzione 8-00011 che, tra l'altro, impegna il Governo stesso ad attivare un percorso di privatizzazione di Tirrenia che garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali ed il mantenimento dei servizi di collegamento marittimo in particolare con le isole minori;
ad oggi, invece, si è assistito ad un taglio consistente delle risorse necessarie al mantenimento delle corse e di fatto ad una estromissione dei sindacati e degli enti locali coinvolti da questo percorso;
il processo di privatizzazione dovrebbe essere gestito salvaguardando l'occupazione e i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dell'utenza recuperando le risorse economiche necessarie
-: se il Governo non intenda intervenire urgentemente attivando un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le regioni ed i comuni interessati al fine di verificare quali procedure siano in corso in ordine alla privatizzazione di Tirrenia e per dare una risposta ai gravi disagi a danno dei cittadini ed al turismo dei territori interessati.
Primo firmatario : DI PIETRO ANTONIO - Gruppo : ITALIA DEI VALORI Data firma : 25/03/2009
Destinatari : Ministero destinatario : • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere e data delega :
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI 25/03/2009
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:l'articolo 26 del decreto-legge n. 185 del 28 novembre 2008, denominato «decreto anticrisi»,interviene sulle procedure di privatizzazione della società Tirrenia di navigazione e delle società ad essa collegate;
in seguito alla privatizzazione sarebbero previsti tagli di rotte e di collegamenti (in particolare di quelli che risultano meno remunerativi) e questo avrebbe una grave ripercussione negativa sui cittadini e sul turismo;
di tale privatizzazione non sono ancora note le modalità di attuazione per quanto concerne i tempi, le regole ed i criteri che possano essere compatibili con il mantenimento della continuità territoriale e con le garanzie occupazionali;
da tempo il Governo si limita ad emanare proclami rassicuranti, ma generici, sul percorso di privatizzazione della compagnia di navigazione, ma in tali proclami non si ravvisano impegni concreti e chiari;
nei mesi scorsi la Commissione Trasporti della Camera ha approvato, all'unanimità, con il parere positivo del Governo, la risoluzione 8-00011 che, tra l'altro, impegna il Governo stesso ad attivare un percorso di privatizzazione di Tirrenia che garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali ed il mantenimento dei servizi di collegamento marittimo in particolare con le isole minori;
ad oggi, invece, si è assistito ad un taglio consistente delle risorse necessarie al mantenimento delle corse e di fatto ad una estromissione dei sindacati e degli enti locali coinvolti da questo percorso;
il processo di privatizzazione dovrebbe essere gestito salvaguardando l'occupazione e i diritti dei lavoratori, ma anche quelli dell'utenza recuperando le risorse economiche necessarie
-: se il Governo non intenda intervenire urgentemente attivando un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, le regioni ed i comuni interessati al fine di verificare quali procedure siano in corso in ordine alla privatizzazione di Tirrenia e per dare una risposta ai gravi disagi a danno dei cittadini ed al turismo dei territori interessati.
Festeggiato il 10° compleanno del Centro incontro anziani "Giuseppe Gisabella" di Lipari
Con la Santa Messa celebrata nella sede del circolo da Mons. Alfredo Adornato, e con un pomeriggio-serata conviviale tenutosi in un noto albergo dell'isola , è stato festeggiato ieri il 10° "compleanno" del Centro incontro anziani "Giuseppe Gisabella" di Lipari.
Ieri mattino a ripercorrere quello che è stato il cammino del centro ci ha pensato, prima della celebrazione della funzione religiosa, il presidente del circolo ed ex comandante della stazione dei carabinieri di Lipari, Giuseppe Gisabella(nella foto in alto).
Nel suo discorso introduttivo, rotto a tratti anche dalla commozione, ha ripercorso i vari momenti e ricordato, inoltre, coloro che hanno dato vita ed impulso a questo centro di aggregazione.
domenica 29 marzo 2009
Canneto: Cassonetto in fiamme. Intervengono i vigili del fuoco
Ancora un cassonetto dei rifiuti a fuoco nella frazione liparese di Canneto. E' accaduto intorno alle 4,30 di oggi proprio al centro della Marina Garibaldi. Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco è servito, se non a salvare il cassonetto, ad evitare che le fiamme potessero attaccare gli altri contenitori.
Due cassonetti, sempre a Canneto, era stati dati alle fiamme una settimana fa.
Due cassonetti, sempre a Canneto, era stati dati alle fiamme una settimana fa.
Ludica: Vittoria anche con il Saponara
Ciligiena sulla "torta della promozione" oggi pomeriggio per la Ludica Lipari. Gli uomini di Cirino e Caruso, ormai matematicamente promossi in prima categoria, hanno chiuso la stagione con una vittoria per 2 a zero contro il Saponara(reti di Marino e Sturniolo, entrambe nel primo tempo). Poi è stata grande festa. Una festa che continuerà stasera in un noto locale di Lipari. La Ludica ha anche festeggiato i dieci anni dalla fondazione e dalla nascita della scuola calcio. E oggi all'ingresso in campo entrambe le squadre si sono presentate accompagnate proprio dai piccoli della scuola calcio.
Per la Ludica è stata una cavalcata trionfale. Eloquenti i numeri. Cinquantatrè punti in 22 gare, sedici vittorie, cinque pareggi, una sola sconfitta (con il Misserio alla settima giornata), sessanta gol fatti, quindici subiti.
Per la Ludica è stata una cavalcata trionfale. Eloquenti i numeri. Cinquantatrè punti in 22 gare, sedici vittorie, cinque pareggi, una sola sconfitta (con il Misserio alla settima giornata), sessanta gol fatti, quindici subiti.
Canneto: Il resoconto e le foto della "Giornata di volontariato"
Organizzata dall' Associazione “Per Canneto” si è tenuta stamane, con inizio alle nove e trenta, nella frazione dell'isola di Lipari la prevista "Giornata di Volontariato".
I soci dell’Associazione, con in testa il presidente Antonino Giardina, e i cittadini di Canneto (pochi ad onor del vero) si sono impegnati alla sistemazione dell'arredo urbano, del verde pubblico e alla pulizia di un buon tratto della spiaggia della frazione che, non bisogna dimenticarlo, è la più accessibile fra quelle dell'isola.L'area interessata ai lavori è stata quella che va dalla Chiesa-Basilica di San Cristoforo sino al parco giochi. A chiusura della giornata, nei pressi del monumento ai Caduti, si è tenuto un rinfresco per tutti gli intervenuti. Una iniziativa lodevole, sicuramente da ripetere e, possibilmente, non solo a Canneto. Anche se è auspicabile un maggiore coinvolgimento dei cittadini sempre pronti a "criticare" e "suggerire" ma poi, altrettanto, bravi e lesti a defilarsi nel momento in cui bisogna agire.
I soci dell’Associazione, con in testa il presidente Antonino Giardina, e i cittadini di Canneto (pochi ad onor del vero) si sono impegnati alla sistemazione dell'arredo urbano, del verde pubblico e alla pulizia di un buon tratto della spiaggia della frazione che, non bisogna dimenticarlo, è la più accessibile fra quelle dell'isola.L'area interessata ai lavori è stata quella che va dalla Chiesa-Basilica di San Cristoforo sino al parco giochi. A chiusura della giornata, nei pressi del monumento ai Caduti, si è tenuto un rinfresco per tutti gli intervenuti. Una iniziativa lodevole, sicuramente da ripetere e, possibilmente, non solo a Canneto. Anche se è auspicabile un maggiore coinvolgimento dei cittadini sempre pronti a "criticare" e "suggerire" ma poi, altrettanto, bravi e lesti a defilarsi nel momento in cui bisogna agire.
ITCG "CONTI": Bando per l'assegnazione delle borse di studio
ISTITUTO STATALE di ISTRUZIONE SUPERIORE “Isa Conti Eller Vainicher” - Via Torrente S.Lucia - 98055 LIPARI ( ME ) tel. 0909811120 - fax 0909814866 ** E.mail: itcgconti@tiscalinet.it
AGLI ALUNNI
ALLE FAMIGLIE
SEDE
OGGETTO: Bando per l’assegnazione delle borse di studio previste dalla L. 10 marzo 2000, n.62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione” e D.P.C.M. 14 febbraio 2001, n. 106. Disposizioni attuative per l’anno scolastico 2008/2009
La Provincia Regionale di Messina ha comunicato che l’Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione ha diramato un bando di concorso per l’assegnazione di borse di studio a sostegno delle spese sostenute dalle famiglie per l’istruzione dei propri figli per l’anno scolastico 2008/2009 nel periodo tra il 1° settembre 2008 ed il 29 aprile 2009.
La domanda di borsa di studio, da ritirare in segreteria, dovrà essere presentata unitamente agli allegati, pena l’esclusione, entro il 29 APRILE 2009
Al beneficio della borsa di studio si accede con un I.S.E.E. - Redditi 2007 - non superiore ad € 10.632,94
Sono ammesse le somme versate alla scuola su delibera del Consiglio di Istituto ( es. contributo), spese connesse alla frequenza della scuola, spese per sussidi didattici, spese di trasporto,ecc .
Il minimo rimborsabile è di euro 51,64 mentre il massimo rimborsabile è di euro 140,00.
Sono escluse le spese sostenute per l’acquisto dei testi di libro obbligatori.
Il Dirigente Scolastico
(prof.ssa T. Basile)
AGLI ALUNNI
ALLE FAMIGLIE
SEDE
OGGETTO: Bando per l’assegnazione delle borse di studio previste dalla L. 10 marzo 2000, n.62 “Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione” e D.P.C.M. 14 febbraio 2001, n. 106. Disposizioni attuative per l’anno scolastico 2008/2009
La Provincia Regionale di Messina ha comunicato che l’Assessorato Regionale alla Pubblica Istruzione ha diramato un bando di concorso per l’assegnazione di borse di studio a sostegno delle spese sostenute dalle famiglie per l’istruzione dei propri figli per l’anno scolastico 2008/2009 nel periodo tra il 1° settembre 2008 ed il 29 aprile 2009.
La domanda di borsa di studio, da ritirare in segreteria, dovrà essere presentata unitamente agli allegati, pena l’esclusione, entro il 29 APRILE 2009
Al beneficio della borsa di studio si accede con un I.S.E.E. - Redditi 2007 - non superiore ad € 10.632,94
Sono ammesse le somme versate alla scuola su delibera del Consiglio di Istituto ( es. contributo), spese connesse alla frequenza della scuola, spese per sussidi didattici, spese di trasporto,ecc .
Il minimo rimborsabile è di euro 51,64 mentre il massimo rimborsabile è di euro 140,00.
Sono escluse le spese sostenute per l’acquisto dei testi di libro obbligatori.
Il Dirigente Scolastico
(prof.ssa T. Basile)
A chi la figlia del duce? Al partigiano liparese Leonida
L’incanto stellato delle Eolie, le serate immobili, il profumo di gelsomino nell’aria, le acque blu e le spiagge nere di Vulcano, i pomeriggi di iancura, quando cielo e mare si confondono in una foschia lattiginosa che induce all’abbandono... Impossibile non innamorarsi. Al di là di ogni logica e di ogni differenza. Anche se lei è Edda Ciano, la figlia di Benito Mussolini, ancora «ostentatamente fascista», costretta al confino a Lipari per complicità con il fascismo a cinque mesi dallo scempio di Piazzale Loreto e a ventuno dalla messa a morte del marito Galeazzo, e lui Leonida Bongiorno, ex partigiano e capo del Pci locale.
La storia a Marina Corta la conoscevano tutti, persino il Corriere della Sera del 26 giugno 1946 aveva osato scrivere che Edda «non ha disdegnato l’assidua compagnia di un aitante giovane del luogo, il sig. Leonida Bongiorno, esponente di un partito politico, il quale ha avuto per lei tutte le cure più assidue». Però era notizia troppo complicata e delicata da approfondire. Magari non sarebbe neppure stata creduta: il Male assoluto e il Bene assoluto (c’è chi lo pensa adesso, figuriamoci con le tragedie belliche ancora bollenti...) teneramente fidanzati, accoccolati in terrazza fino all’alba, travolti dalla passione...
Fine dell’oblìo
Così è rimasta sepolta nel silenzio, custodita dal riserbo e dalla diffidenza isolani, finché a strapparla dall’oblio di un vecchio armadio non è arrivato il palermitano Marcello Sorgi. L’ex direttore del Tg1 e della Stampa, con l’aiuto del Centro Studi Eoliani e del figlio di Leonida, Edoardo, oggi proprietario di un hotel, ha avuto accesso alle lettere inviate da Edda all’amante (anche in francese e inglese), al diario di questi, ai messaggi cifrati dei due innamorati ecc., e ha utilizzato il tutto per ricostruirla con sapienza narrativa in "Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del Duce (Rizzoli, pp. 148, euro 18, in libreria dal 1° aprile).
Edda a Lipari, già colonia penale durante il fascismo per un migliaio di oppositori del regime, da Ferruccio Parri a Emilio Lussu, ci era arrivata dalla Svizzera nel settembre del 1945, quasi da prigioniera, certo da «sorvegliata speciale numero 1». Era stata lasciata «in un tugurio lurido, e senza mezzi». Sola, privata dei tre figli, spaventata all’idea di dover rispondere di colpe terribili (aver ispirato la politica estera italiana e l’alleanza con la Germania, aver intrattenuto stretti rapporti con i leader nazisti e, addirittura, aver spinto il Duce alla guerra) e di dover così pagare tutte le colpe del fascismo, era depressa e malata, ridotta a pesare 42 chili, camminava curva sulle spalle appoggiandosi al braccio di un’amica. Era chiaro che aveva bisogno di aiuto. E dell’affetto di un uomo.
Anche Leonida, figlio di don Eduardu Bongiorno, capomusica della banda municipale di Lipari, socialista con Mussolini e poi così antifascista da essersi sempre rifiutato di suonare col suo trombone “Giovinezza” e da aver aiutato la fuga in motoscafo di Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti nel 1929, era ritornato da poco sull’isola. Tenente degli alpini in Grecia e Francia, quindi orgoglioso partigiano comunista ed ex prigioniero dei tedeschi, era colto (laureato in Economia a Bologna, conoscitore di greco e latino) e romantico. Un fidanzato perfetto.
L’inevitabile incontro, una domenica d’ottobre, davanti alla chiesa. La gente è in rivolta contro il vescovo, reclama farina per il pane. A sedare la manifestazione ecco un uomo alto e possente, una sorta di pirata saraceno in veste di capopopolo comunista. Edda lo nota e chiede che le venga presentato. Gli sguardi s’intrecciano. «Mi apparve subito come una rondine ferita dalle ali infrante», ricorderà lui. È l’inizio di un amore disperato.
Il corteggiamento
La contessa lo corteggia subito, per stuzzicarlo lo chiama “Baiardo” (come il cavallo di Rinaldo) o “Lecret” (come il generale liberatore di Cuba nel 1898), e gli chiede di poter stare nella sua «casetta moresca» del Timparozzo che le ha «preso il cuore» e che ribattezzerà “Petite Malmaison” (come il castello regalato da Napoleone a Joséphine de Beauharnais dopo il divorzio). Il loro nido. Nelle lettere spesso lo provoca: «Mio adorabile allievo di sieur Palmiro»; «Continuate a essere comunista? Davvero?»...
Lui, un po’ in soggezione dinanzi a quella donna misteriosa, le dà il nome di Ellenica, le racconta epici episodi di guerra, leggende e miti delle Eolie, le declama a voce alta l’Odissea, che conosce a memoria. Soprattutto, la ragguaglia sul suo passato sentimentale, sulle sue tre storie d’amore degne di essere ricordate. Edda ricambia le confidenze, ricorda i tradimenti di Galeazzo, l’indifferenza del Duce («Una donna italiana fascista deve saper portare le corna»), e anche i suoi. Presto l’amicizia, complici le gite in barca, i versi di Byron, la sbocciante primavera eoliana, senza però sottovalutare i succinti costumi da bagno della rifiorita e abbronzata 35enne, si trasforma. E poco prima della Pasqua 1946 i baci diventano più audaci, le carezze spinte, gli incontri bollenti. A Vulcanello il 16 marzo Baiardo la disegna nuda, dritta su una piccola roccia in mezzo al mare; un ritratto destinato, dopo il rientro a Roma, a una parete del bagno personale di Ellenica. Ormai il soldato conquistatore è cotto a puntino. Una sera le confessa: «Voi per me potreste essere la donna ideale!». Ma viene gelato: «È possibile che io lo sia per tutti gli uomini che si sono innamorati di me?».
In realtà Edda ha altri pensieri, vuole riabbracciare i figli, cerca una soluzione per ottenere il riesame del suo caso. E così, probabilmente insieme, scrivono un memoriale difensivo, tutto incentrato sugli «obblighi mondani» che avevano portato la figlia del Duce e la moglie del ministro degli Esteri in luoghi e situazioni decisivi per il destino dell’Italia.
Il 25 giugno 1946, grazie però soltanto all’amnistia firmata da Togliatti, arriva la revoca del confino. Edda è libera e se ne va. Ma non è la fine. Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa (lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «È tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta. Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani»), si incontrano di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord... Epperò lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù... Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca...
La storia a Marina Corta la conoscevano tutti, persino il Corriere della Sera del 26 giugno 1946 aveva osato scrivere che Edda «non ha disdegnato l’assidua compagnia di un aitante giovane del luogo, il sig. Leonida Bongiorno, esponente di un partito politico, il quale ha avuto per lei tutte le cure più assidue». Però era notizia troppo complicata e delicata da approfondire. Magari non sarebbe neppure stata creduta: il Male assoluto e il Bene assoluto (c’è chi lo pensa adesso, figuriamoci con le tragedie belliche ancora bollenti...) teneramente fidanzati, accoccolati in terrazza fino all’alba, travolti dalla passione...
Fine dell’oblìo
Così è rimasta sepolta nel silenzio, custodita dal riserbo e dalla diffidenza isolani, finché a strapparla dall’oblio di un vecchio armadio non è arrivato il palermitano Marcello Sorgi. L’ex direttore del Tg1 e della Stampa, con l’aiuto del Centro Studi Eoliani e del figlio di Leonida, Edoardo, oggi proprietario di un hotel, ha avuto accesso alle lettere inviate da Edda all’amante (anche in francese e inglese), al diario di questi, ai messaggi cifrati dei due innamorati ecc., e ha utilizzato il tutto per ricostruirla con sapienza narrativa in "Edda Ciano e il comunista. L’inconfessabile passione della figlia del Duce (Rizzoli, pp. 148, euro 18, in libreria dal 1° aprile).
Edda a Lipari, già colonia penale durante il fascismo per un migliaio di oppositori del regime, da Ferruccio Parri a Emilio Lussu, ci era arrivata dalla Svizzera nel settembre del 1945, quasi da prigioniera, certo da «sorvegliata speciale numero 1». Era stata lasciata «in un tugurio lurido, e senza mezzi». Sola, privata dei tre figli, spaventata all’idea di dover rispondere di colpe terribili (aver ispirato la politica estera italiana e l’alleanza con la Germania, aver intrattenuto stretti rapporti con i leader nazisti e, addirittura, aver spinto il Duce alla guerra) e di dover così pagare tutte le colpe del fascismo, era depressa e malata, ridotta a pesare 42 chili, camminava curva sulle spalle appoggiandosi al braccio di un’amica. Era chiaro che aveva bisogno di aiuto. E dell’affetto di un uomo.
Anche Leonida, figlio di don Eduardu Bongiorno, capomusica della banda municipale di Lipari, socialista con Mussolini e poi così antifascista da essersi sempre rifiutato di suonare col suo trombone “Giovinezza” e da aver aiutato la fuga in motoscafo di Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Fausto Nitti nel 1929, era ritornato da poco sull’isola. Tenente degli alpini in Grecia e Francia, quindi orgoglioso partigiano comunista ed ex prigioniero dei tedeschi, era colto (laureato in Economia a Bologna, conoscitore di greco e latino) e romantico. Un fidanzato perfetto.
L’inevitabile incontro, una domenica d’ottobre, davanti alla chiesa. La gente è in rivolta contro il vescovo, reclama farina per il pane. A sedare la manifestazione ecco un uomo alto e possente, una sorta di pirata saraceno in veste di capopopolo comunista. Edda lo nota e chiede che le venga presentato. Gli sguardi s’intrecciano. «Mi apparve subito come una rondine ferita dalle ali infrante», ricorderà lui. È l’inizio di un amore disperato.
Il corteggiamento
La contessa lo corteggia subito, per stuzzicarlo lo chiama “Baiardo” (come il cavallo di Rinaldo) o “Lecret” (come il generale liberatore di Cuba nel 1898), e gli chiede di poter stare nella sua «casetta moresca» del Timparozzo che le ha «preso il cuore» e che ribattezzerà “Petite Malmaison” (come il castello regalato da Napoleone a Joséphine de Beauharnais dopo il divorzio). Il loro nido. Nelle lettere spesso lo provoca: «Mio adorabile allievo di sieur Palmiro»; «Continuate a essere comunista? Davvero?»...
Lui, un po’ in soggezione dinanzi a quella donna misteriosa, le dà il nome di Ellenica, le racconta epici episodi di guerra, leggende e miti delle Eolie, le declama a voce alta l’Odissea, che conosce a memoria. Soprattutto, la ragguaglia sul suo passato sentimentale, sulle sue tre storie d’amore degne di essere ricordate. Edda ricambia le confidenze, ricorda i tradimenti di Galeazzo, l’indifferenza del Duce («Una donna italiana fascista deve saper portare le corna»), e anche i suoi. Presto l’amicizia, complici le gite in barca, i versi di Byron, la sbocciante primavera eoliana, senza però sottovalutare i succinti costumi da bagno della rifiorita e abbronzata 35enne, si trasforma. E poco prima della Pasqua 1946 i baci diventano più audaci, le carezze spinte, gli incontri bollenti. A Vulcanello il 16 marzo Baiardo la disegna nuda, dritta su una piccola roccia in mezzo al mare; un ritratto destinato, dopo il rientro a Roma, a una parete del bagno personale di Ellenica. Ormai il soldato conquistatore è cotto a puntino. Una sera le confessa: «Voi per me potreste essere la donna ideale!». Ma viene gelato: «È possibile che io lo sia per tutti gli uomini che si sono innamorati di me?».
In realtà Edda ha altri pensieri, vuole riabbracciare i figli, cerca una soluzione per ottenere il riesame del suo caso. E così, probabilmente insieme, scrivono un memoriale difensivo, tutto incentrato sugli «obblighi mondani» che avevano portato la figlia del Duce e la moglie del ministro degli Esteri in luoghi e situazioni decisivi per il destino dell’Italia.
Il 25 giugno 1946, grazie però soltanto all’amnistia firmata da Togliatti, arriva la revoca del confino. Edda è libera e se ne va. Ma non è la fine. Si continuano a scrivere, tra gelosie e colpi di testa (lei si raperà a zero per protesta contro la nuova fidanzata, e futura moglie, di Leonida, Angela Cusolito, soprannominata “Chevelue” per i capelli ricci, e gli manderà una ciocca con un messaggio: «È tutto ciò che resta d’una razza che s’è spenta. Qualcosa di simile all’ultimo dei Moicani»), si incontrano di nuovo a Lipari per tre settimane, fanno un viaggio clandestino al Nord... Epperò lui non avrebbe mai lasciato la sua isola, lei non sarebbe mai andata a vivere laggiù... Del loro amore resta un muro, scolpito nel 1971, a pochi metri dal ristorante “Filippino”, con i versi del canto XII dell’Odissea, in cui Circe indica a Ulisse due rotte impossibili per tornare a Itaca...
sabato 28 marzo 2009
Rifiuti speciali occultati sotto le ex spiagge bianche? Scattano gli accertamenti
Rifiuti speciali occultati sotto la sabbia dell'ex spiaggia bianca di Lipari?. La dettagliata denuncia presentata da un cittadino liparese ha già fatto registrare ieri il primo sopralluogo da parte di due funzionari dell'ARPA, del vigile urbano Pippo Martella, del tecnico comunale Antonino Fiore e di personale del Circomare Lipari. Il gruppo, presente anche il cittadino che inoltrato la segnalazione-denuncia, ha effettuato una prima ricognizione suoi luoghi per verificare e individuare la parte della spiaggia che sarebbe interessata a questo conferimento di rifiuti speciali. Sul sopralluogo non trapela nulla ma viene dato per scontato che, nei prossimi giorni, si procederà ad effettuare dei sondaggi onde accertare l' esistenza di questi rifiuti speciali e l'eventuale grado di inquinamento ambientale. Certo per quella che, nel passato, è stata una delle spiagge più rinomate dell'isola(quando era bianca per via degli sversamenti di pomice), si tratterebbe di un duro , brutto colpo.
Lettere al direttore: Ci scrive il consigliere Fonti
Gent.mo Direttore,
essendo io "esponente politico", chiedo cortesemente la Sua disponibilità per un piccolo spazio nel Suo Giornale on line.
Con riferimento alla nota pubblicata, dal titolo "Ci spiace ma non siamo d'accordo, noi ringraziamo la NGI", mi siano consentite alcune brevissime considerazioni:
Rispetto profondamente il pensiero dei genitori degli alunni che la sera del 24 marzo u.s. sono riusciti a tornare a Lipari da Milazzo con l´ultima nave della N.G.I., società che non ho certamente inteso bistrattare con le mie considerazioni.
Tuttavia confermo in toto i contenuti ed il pensiero esplicitati con la mia nota del 27 marzo 2009.
Per quanto attiene ai rapporti con il consigliere Corda, preciso che con Rosaria mi legano antichi rapporti di amicizia. Ovviamente, quando non condivido il suo modus operandi o, come spesso accade, quello dell´amministrazione comunale che Lei difende a spada tratta, non esito ad esternare le mie opinioni ed il mio pensiero, con libertà ed estrema franchezza, tuttavia sempre nel rispetto degli altrui convincimenti.
Cordialmente
Gesuele Fonti (Consigliere Comunale)
Incontro con i rappresentanti degli istituti di credito. Il comunicato dell'amministrazione Bruno
COMUNICATO STAMPA
L’Amministrazione Comunale di Lipari, attenta alle problematiche del territorio Eoliano ed alla crisi che sta investendo tutte le Nazioni, ha ritenuto di dovere dare inizio ad una serie di concertazioni con agenti del territorio che possono concorrere e trovare delle soluzioni per scongiurare che l’economia locale debba subire crisi irreversibili.
La prima riunione che si è tenuta presso il palazzo Municipale ha visto l’incontro del Capo dell’Amministrazione con il Sig. Marcello Stefanati, Dirigente MPS (ex Antonveneta), il Sig. Piero Subba, Dirigente MPS, il Sig. Antonio Pellenino, in rappresentanza del Dirigente del Banco di Sicilia - Unicredit, il Sig. Pierpaolo Porzio, Dirigente Banca Popolare di Lodi, il Sig. Emiliano Bitetti, Dirigente Banca Agricola Popolare di Ragusa.
Il Sindaco ed i predetti Dirigenti hanno posto l’accento sull’andamento dell’economia eoliana scambiandosi opinioni circa la maniera con la quale bisognerebbe intervenire sul territorio, al fine di accompagnare sia le imprese che le famiglie in questo periodo estremamente difficile.
Si è esaminata la ciclicità e la stagionalità della maggior parte delle attività presenti sull’isola così da valutare, in concorso con le rispettive Direzioni Generali, la possibilità di prodotti o interventi legati proprio alla peculiarità delle imprese e delle famiglie dell’Arcipelago.
Gli stessi Dirigenti si faranno portavoce presso i rispettivi Istituti così da intrattenere i responsabili sui contenuti della riunione e con loro valutare interventi specifici per il territorio, allargando la tematica anche alle esigenze di tutte le isole minori della Sicilia.
Ed in questa ottica sarà anche interessata la Regione Siciliana, ai vari livelli, per inserire iniziative nel settore creditizio e fiscale per le isole minori della Sicilia.
Le riunioni proseguiranno incontrando i Sigg. commercialisti, le imprese del settore turistico, edilizio, commerciale, artigianale, del mondo della pesca(già avvenuta) ed i rappresentanti locali delle associazioni dei consumatori.
Al termine di questi incontri il Sindaco, Mariano Bruno, rivedrà i Dirigenti degli Istituti di Credito così da riferire agli stessi sulle criticità emerse e sulla strategia da mettere in atto a salvaguardia dell’economia eoliana ed isolana.
L’Amministrazione Comunale di Lipari, attenta alle problematiche del territorio Eoliano ed alla crisi che sta investendo tutte le Nazioni, ha ritenuto di dovere dare inizio ad una serie di concertazioni con agenti del territorio che possono concorrere e trovare delle soluzioni per scongiurare che l’economia locale debba subire crisi irreversibili.
La prima riunione che si è tenuta presso il palazzo Municipale ha visto l’incontro del Capo dell’Amministrazione con il Sig. Marcello Stefanati, Dirigente MPS (ex Antonveneta), il Sig. Piero Subba, Dirigente MPS, il Sig. Antonio Pellenino, in rappresentanza del Dirigente del Banco di Sicilia - Unicredit, il Sig. Pierpaolo Porzio, Dirigente Banca Popolare di Lodi, il Sig. Emiliano Bitetti, Dirigente Banca Agricola Popolare di Ragusa.
Il Sindaco ed i predetti Dirigenti hanno posto l’accento sull’andamento dell’economia eoliana scambiandosi opinioni circa la maniera con la quale bisognerebbe intervenire sul territorio, al fine di accompagnare sia le imprese che le famiglie in questo periodo estremamente difficile.
Si è esaminata la ciclicità e la stagionalità della maggior parte delle attività presenti sull’isola così da valutare, in concorso con le rispettive Direzioni Generali, la possibilità di prodotti o interventi legati proprio alla peculiarità delle imprese e delle famiglie dell’Arcipelago.
Gli stessi Dirigenti si faranno portavoce presso i rispettivi Istituti così da intrattenere i responsabili sui contenuti della riunione e con loro valutare interventi specifici per il territorio, allargando la tematica anche alle esigenze di tutte le isole minori della Sicilia.
Ed in questa ottica sarà anche interessata la Regione Siciliana, ai vari livelli, per inserire iniziative nel settore creditizio e fiscale per le isole minori della Sicilia.
Le riunioni proseguiranno incontrando i Sigg. commercialisti, le imprese del settore turistico, edilizio, commerciale, artigianale, del mondo della pesca(già avvenuta) ed i rappresentanti locali delle associazioni dei consumatori.
Al termine di questi incontri il Sindaco, Mariano Bruno, rivedrà i Dirigenti degli Istituti di Credito così da riferire agli stessi sulle criticità emerse e sulla strategia da mettere in atto a salvaguardia dell’economia eoliana ed isolana.
Canneto: Ancora muti il 50% dei telefoni fissi. A mezzogiorno tutto dovrebbe tornare alla normalità
Telefoni fissi ancora "muti" in metà della frazione liparese di Canneto. Dal tardo pomeriggio di ieri hanno ripreso a funzionare solo una parte degli apparecchi il resto dovrebbe tornare alla normalità entro le dodici di oggi.
I tecnici esterni a Telecom dovrebbero, infatti, completare il lavoro sulla via prof. Emanuele Carnevale di Lipari dove si è verificato il corto circuito. Danno provocato, come accertato, dalla trivella della ditta che sta eseguendo i lavori pubblici in quell'area e che ha tranciato di netto il cavo di Telecom.
Ieri, dopo una giornata di duro lavoro, si è riusciti a ridare "voce" ad una parte dei telefoni fissi di Canneto e ai cellulari.
I tecnici esterni a Telecom dovrebbero, infatti, completare il lavoro sulla via prof. Emanuele Carnevale di Lipari dove si è verificato il corto circuito. Danno provocato, come accertato, dalla trivella della ditta che sta eseguendo i lavori pubblici in quell'area e che ha tranciato di netto il cavo di Telecom.
Ieri, dopo una giornata di duro lavoro, si è riusciti a ridare "voce" ad una parte dei telefoni fissi di Canneto e ai cellulari.
venerdì 27 marzo 2009
Lettere al direttore. "Ci spiace ma non siamo d'accordo, noi ringraziamo la NGI"
Riceviamo e pubblichiamo una lettera a firma di una ventina di genitori di alunni che frequentano il biennio delle scuole superiori di Lipari. Una lettera che pubblichiamo quale ulteriore testimonianza per una vicenda che ha fatto discutere. Chiariamo sin da ora che, battibecchi a distanza sull'argomento, se non producenti e produttivi, non troveranno più spazio sul nostro sito.
Gentile Direttore,
Le scrivo a nome di un gruppo di genitori LIPAROTI dopo aver letto sul suo sito la lettera con la quale il consigliere Fonti risponde ad un’ altra lettera di Rosaria Corda riguardante il viaggio della NGI del 24 marzo scorso.
Non mi dilungherò più di tanto ma alcune considerazioni me le permetta. Quella sera ,vorrei ricordare al signor Fonti, circa ottanta ragazzi e tanti altri eoliani se hanno potuto raggiungere Lipari lo devono solo ed esclusivamente alla tanto da lui bistrattata NGI. In caso contrario, “grazie” alla Siremar, i nostri ragazzi sarebbero rimasti a Milazzo nonostante le condizioni meteo permettessero tranquillamente e in sicurezza la traversata.
E qui, attenzione, nessuno discute la professionalità dei comandanti Siremar anche se, in questo caso, più che la professionalità serviva il buon senso.
Non so, non sappiamo, e non ci interessano, quali discorsi e/o contrasti lui abbia con la signora Corda.
Al signor Fonti però vogliamo ricordare, inoltre, che i nostri ragazzi sono stati rifocillati “gratuitamente” dalla società di navigazione cosa che, stando alle cronache riportate anche da questo giornale online, altri in un recente passato non hanno fatto.
Le beghe politiche non ci interessano indipendentemente dai nostri(variegati) orientamenti personali.
Il signor Fonti ci consenta però di dire, senza spirito di polemica, che, in questa occasione, la difesa d’ufficio della Siremar (perché questo è la sua lettera) è fuori luogo. E tra noi, ci creda, c’è chi di Fonti ha apprezzato gli interventi a favore della gente.
Non tocca a noi difendere la NGI, che quale esercente di un servizio convenzionato deve certamente svolgerlo al meglio, ma stare ad elencare in un arco ristretto di tempo le corse saltate è perlomeno assurdo.
Faccia una indagine direttore e metta a confronto quante volte nell’arco di un anno saltano i servizi Siremar e Ustica Lines e quante volte quelle della NGI. Quante volte questa e l'altra compagnia omette l'approdo negli scali. Siamo certi che il risultato non sarà sicuramente a sfavore di quest’ultima.
Per chiudere un ultimo appunto che non riguarda questa vicenda, se non in modo parziale.
Da lettore del suo giornale on line del quale apprezzo lo stile e la linearità sento di non dover condividere il grande, enorme spazio, che dedica alle interrogazioni di destra, di sinistra e di centro, a alle lunghe e stucchevoli note di questo o di quell’altro esponente politico. Ci sembra solo ed esclusivamente la “vetrina dell’apparire”, l’impossessarsi di un sito che è suo ma, se mi permette, anche di coloro che lo seguono. Agire nell’interesse del paese è un merito che, sicuramente, va riconosciuto a chi opera per il bene del paese ma forse… essere meno prolissi e più efficaci può essere la soluzione migliore.
Con la stima di sempre
(seguono una ventina di firme)
EDITORIALE- Sulla questione NGI ci sembra di aver espresso chiaramente quella che è la mia posizione, oltre al ringraziamento personale(quella sera a Milazzo c'era anche mia figlia) al dott. Sergio La Cava.
Per quanto concerne il secondo appunto cioè quello sulle note "prolisse" che vengono pubblicate le considerazioni espletate nella suddetta lettera ci trovano in parte d'accordo. Stavavamo, infatti, valutando, dopo aver tagliato i comunicati "a gratis" di trovare un modo di ridurre queste note(politiche e non) senza togliere comunque visibilità alle iniziative
Gentile Direttore,
Le scrivo a nome di un gruppo di genitori LIPAROTI dopo aver letto sul suo sito la lettera con la quale il consigliere Fonti risponde ad un’ altra lettera di Rosaria Corda riguardante il viaggio della NGI del 24 marzo scorso.
Non mi dilungherò più di tanto ma alcune considerazioni me le permetta. Quella sera ,vorrei ricordare al signor Fonti, circa ottanta ragazzi e tanti altri eoliani se hanno potuto raggiungere Lipari lo devono solo ed esclusivamente alla tanto da lui bistrattata NGI. In caso contrario, “grazie” alla Siremar, i nostri ragazzi sarebbero rimasti a Milazzo nonostante le condizioni meteo permettessero tranquillamente e in sicurezza la traversata.
E qui, attenzione, nessuno discute la professionalità dei comandanti Siremar anche se, in questo caso, più che la professionalità serviva il buon senso.
Non so, non sappiamo, e non ci interessano, quali discorsi e/o contrasti lui abbia con la signora Corda.
Al signor Fonti però vogliamo ricordare, inoltre, che i nostri ragazzi sono stati rifocillati “gratuitamente” dalla società di navigazione cosa che, stando alle cronache riportate anche da questo giornale online, altri in un recente passato non hanno fatto.
Le beghe politiche non ci interessano indipendentemente dai nostri(variegati) orientamenti personali.
Il signor Fonti ci consenta però di dire, senza spirito di polemica, che, in questa occasione, la difesa d’ufficio della Siremar (perché questo è la sua lettera) è fuori luogo. E tra noi, ci creda, c’è chi di Fonti ha apprezzato gli interventi a favore della gente.
Non tocca a noi difendere la NGI, che quale esercente di un servizio convenzionato deve certamente svolgerlo al meglio, ma stare ad elencare in un arco ristretto di tempo le corse saltate è perlomeno assurdo.
Faccia una indagine direttore e metta a confronto quante volte nell’arco di un anno saltano i servizi Siremar e Ustica Lines e quante volte quelle della NGI. Quante volte questa e l'altra compagnia omette l'approdo negli scali. Siamo certi che il risultato non sarà sicuramente a sfavore di quest’ultima.
Per chiudere un ultimo appunto che non riguarda questa vicenda, se non in modo parziale.
Da lettore del suo giornale on line del quale apprezzo lo stile e la linearità sento di non dover condividere il grande, enorme spazio, che dedica alle interrogazioni di destra, di sinistra e di centro, a alle lunghe e stucchevoli note di questo o di quell’altro esponente politico. Ci sembra solo ed esclusivamente la “vetrina dell’apparire”, l’impossessarsi di un sito che è suo ma, se mi permette, anche di coloro che lo seguono. Agire nell’interesse del paese è un merito che, sicuramente, va riconosciuto a chi opera per il bene del paese ma forse… essere meno prolissi e più efficaci può essere la soluzione migliore.
Con la stima di sempre
(seguono una ventina di firme)
EDITORIALE- Sulla questione NGI ci sembra di aver espresso chiaramente quella che è la mia posizione, oltre al ringraziamento personale(quella sera a Milazzo c'era anche mia figlia) al dott. Sergio La Cava.
Per quanto concerne il secondo appunto cioè quello sulle note "prolisse" che vengono pubblicate le considerazioni espletate nella suddetta lettera ci trovano in parte d'accordo. Stavavamo, infatti, valutando, dopo aver tagliato i comunicati "a gratis" di trovare un modo di ridurre queste note(politiche e non) senza togliere comunque visibilità alle iniziative
Fuel surcharge: La NGI lo ha ridotto già dal dicembre 2008
Riceviamo e pubblichiamo una nota inviataci dal dott. Sergio La Cava della NGI
Negli ultimi giorni continuo a leggere una serie di notizie e proteste in merito al costo aggiuntivo sui biglietti inserito lo scorso anno quando il gasolio sfiorò cifre record che lo resero necessario.
Come al solito, e sempre più spesso a Lipari, si parla senza essersi almeno documentati.
La NGI(stavolta potrebbero accusarmi di auto elogio)risulta al momento essere l'unica società che nel lontano 4.12.2008 ha comunicato alla Regione siciliana che avrebbe ridotto il fuel surcharghe nella misura del 50%, (il costo del gasolio è sceso del 30-35% circa) cosa che ha immediatamnente attuato.
Quindi non risponde a verità che tutte le compagnie non hanno abbassato il balzello.
Questa mia non vuole avere intenti polemici ma desidero invitare tutti gli utenti di un strumento come il suo, gentile direttore, a confrontarsi anche direttamente con le società al fine di fornire informazioni esatte non inquinate da pensieri e alchimie che niente hanno a che vedere con la verità.
Negli ultimi giorni continuo a leggere una serie di notizie e proteste in merito al costo aggiuntivo sui biglietti inserito lo scorso anno quando il gasolio sfiorò cifre record che lo resero necessario.
Come al solito, e sempre più spesso a Lipari, si parla senza essersi almeno documentati.
La NGI(stavolta potrebbero accusarmi di auto elogio)risulta al momento essere l'unica società che nel lontano 4.12.2008 ha comunicato alla Regione siciliana che avrebbe ridotto il fuel surcharghe nella misura del 50%, (il costo del gasolio è sceso del 30-35% circa) cosa che ha immediatamnente attuato.
Quindi non risponde a verità che tutte le compagnie non hanno abbassato il balzello.
Questa mia non vuole avere intenti polemici ma desidero invitare tutti gli utenti di un strumento come il suo, gentile direttore, a confrontarsi anche direttamente con le società al fine di fornire informazioni esatte non inquinate da pensieri e alchimie che niente hanno a che vedere con la verità.
Lipari: Elicottero del 118 provvidenziale per un dipendente del 118 in servizio a Lipari
Si trovava a Lipari per prestare il consueto servizio con l'ambulanza del 118, di stanza nel capoluogo delle Eolie, quando è stato colto da malore. F.S., quarantenne, originario di Montalbano Elicona, immediatamente soccorso dai suoi colleghi, è stato dapprima trasportato all'ospedale di Lipari dove gli sono state prestate le prime cure. La presenza di problemi cardiaci, in un primo momento si temeva potesse essere un infarto in fase di sviluppo, hanno spinto i sanitari del pronto soccorso liparese a richiedere l'intervento dell'elicottero del 118. L'uomo è stato così trasferito all'ospedale “Papardo” di Messina dove sottoposto agli accertamenti del caso è risultato essere in preda a problemi cardiaci ma che, comunque, non erano sfociati nell'infarto. Probabilmente le cure prestategli a Lipari e il trasferimento immediato in elicottero in una struttura specializzata hanno evitato conseguenze ben più gravi. Come dire che, una volta tanto, il velivolo del 118, dopo aver contribuito a salvare tante vite di residenti e turisti, ha esteso i suoi “benefici” ad un addetto ai lavori.
"Elogio agli amici" di GESUELE FONTI
Riceviamo dal consigliere comunale Gesuele Fonti e pubblichiamo una nota dal titolo "Elogio agli “AMICI”
"Ho avuto modo di leggere una nota dalla collega Rosaria Corda nella quale elogiava la società N.G.I. per avere effettuato regolarmente la corsa delle ore 20,00 la sera del 24 marzo u.s., e allo stesso tempo inveiva contro la società di stato Siremar per avere omesso la cosa delle ore 18,30 sempre la sera del 24 marzo.
Debbo constatare come la collega Corda non si smentisce mai, infatti, non è la prima volta, e credo che non sarà neanche l'ultima, che la stessa attacca in modo sconsiderato la società di stato ed il Personale della stessa senza nemmeno sapere di cosa sta parlando.
Intanto preciso che la mia, non vuole essere una difesa d’ufficio alla società Siremar, gestita in questi anni in modo quasi criminoso dai vertici aziendali, ma certamente alcune puntualizzazioni a sostegno della professionalità e dell’onorabilità del personale della società di Stato sono quantomai doverose.
Ovviamente, come intuito oramai da tempo, ne è prova ciò che è avvenuto in data 8 gennaio u.s. sulla nave Laurana, il pensiero della collega Corda rispecchia quello dell'intera Amministrazione, tutti impegnati a perorare la causa del sindaco commissario e ad elogiare le società di navigazione private piuttosto che legittimare la gestione in “regime pubblico” del servizio di cabotaggio marittimo da e per le isole minori.
Ne è la riprova il convegno “flop” organizzato dall'Amministrazione Comunale, nel quale “autorevoli” parlamentari, alcuni distintisi in un recente passato per essersi cimentati in Parlamento con salumi alla mano, sono venuti a raccontare una lunga serie di frottole, fra le quali, quella colossale secondo cui non era possibile lo scorporo di Siremar, per il resto sono stati puntualmente smentiti dal Signor Ministro Matteoli, che proprio oggi ha affermato che DEVE, ripeto DEVE, necessariamente operare dei TAGLI a pena di danno erariale.
Già, danno erariale, non danno per l'economia delle isole minori!!
Ma i pochi consiglieri di maggioranza presenti all’incontro sono rimasti così soddisfatti dalle promesse dei parlamentari tant’è che non sono nemmeno intervenuti nel dibattito.
Ma veniamo ai fatti.
Non ho dubbi, circa la professionalità del personale tutto della Società Siremar, ed in particolare, in quel caso, del Comandante dell'Isola di Stromboli Nicola Laborano, chiamato ad operare in orario notturno con una nave leggera in approdi inesistenti, vedi la VERGOGNA dell’approdo di Sotto Monastero! Tuttavia è inutile spiegarlo, la collega Corda certamente non lo capirebbe, non saprebbe distinguere la differenza di manovrabilità e di propulsione fra navi di tipologie diverse, le viene molto più facile elogiare la N.G.I. del collega di partito La Cava anziché quelli che gli potrebbero fare concorrenza, e che operano nel rispetto del codice della navigazione a garanzia della sicurezza della navigazione e dunque dei passeggeri.
Si è chiesta la collega Corda, se i cittadini di Alicudi e Filicudi hanno lo stesso diritto alla mobilità di quelli di Lipari e Vulcano, alunni compresi ?
Ebbene ieri la Pietro Novelli comandata dal Cap. Damiano Russo ha raggiunto tutte le isole di ponente fino a raggiungere Alicudi per portare un solo passeggero nonostante soffiasse un vento da ovest a 35 Km orari.
Così come l’altro ieri, quando la N.G.I. del suo amico La Cava è stata ferma, mentre la Siremar, non appena le condizioni meteo lo hanno consentito, ha mollato gli ormeggi da Milazzo per raggiungere Vulcano, Lipari, Salina e viceversa rendendo un servizio pubblico.
Si è chiesta perché la società che Lei tanto elogia sabato scorso non ha effettuato la corsa delle 06,30 del mattino da Milazzo per Lipari, Salina Isole minori? Eppure per tutta la mattinata e fino al primo pomeriggio hanno regolarmente viaggiato gli aliscafi.
Si è chiesta perché in altre circostanze, vedi la sera del 13 febbraio u.s. la nave della N.G.I. non è partita nonostante ci fosse ad attendere l’imbarco la salma di una nostra concittadina che doveva rientrare a Lipari, mentre l’aliscafo partito da Lipari alle 19,15 è arrivato a Milazzo regolarmente alle ore 20,15 ?
Si è chiesta cosa prevede il bando di gara relativamente agli obblighi per le società private regolarmente retribuite con i soldi dell'erario? Obblighi che regolarmente disattendono senza che nessuno li controlli. A proposito, la Siremar deve ancora avere il saldo del 2008 mentre per il 2009 sta operando senza copertura finanziaria, perché ad oggi la copertura finanziaria, nonostante le promesse, di fatto non c’è.
Credo, nell’interesse sovrano delle comunità isolane, che sia l’ora di finirla di sostenere in ogni occasione interessi di bottega, ma è tempo di agire solo ed esclusivamente nell’interesse della nostra comunità, lo dobbiamo ai nostri giovani, ai nostri cittadini e ai nostri imprenditori.
Lipari 27 marzo 2009
Gesuele Fonti
"Ho avuto modo di leggere una nota dalla collega Rosaria Corda nella quale elogiava la società N.G.I. per avere effettuato regolarmente la corsa delle ore 20,00 la sera del 24 marzo u.s., e allo stesso tempo inveiva contro la società di stato Siremar per avere omesso la cosa delle ore 18,30 sempre la sera del 24 marzo.
Debbo constatare come la collega Corda non si smentisce mai, infatti, non è la prima volta, e credo che non sarà neanche l'ultima, che la stessa attacca in modo sconsiderato la società di stato ed il Personale della stessa senza nemmeno sapere di cosa sta parlando.
Intanto preciso che la mia, non vuole essere una difesa d’ufficio alla società Siremar, gestita in questi anni in modo quasi criminoso dai vertici aziendali, ma certamente alcune puntualizzazioni a sostegno della professionalità e dell’onorabilità del personale della società di Stato sono quantomai doverose.
Ovviamente, come intuito oramai da tempo, ne è prova ciò che è avvenuto in data 8 gennaio u.s. sulla nave Laurana, il pensiero della collega Corda rispecchia quello dell'intera Amministrazione, tutti impegnati a perorare la causa del sindaco commissario e ad elogiare le società di navigazione private piuttosto che legittimare la gestione in “regime pubblico” del servizio di cabotaggio marittimo da e per le isole minori.
Ne è la riprova il convegno “flop” organizzato dall'Amministrazione Comunale, nel quale “autorevoli” parlamentari, alcuni distintisi in un recente passato per essersi cimentati in Parlamento con salumi alla mano, sono venuti a raccontare una lunga serie di frottole, fra le quali, quella colossale secondo cui non era possibile lo scorporo di Siremar, per il resto sono stati puntualmente smentiti dal Signor Ministro Matteoli, che proprio oggi ha affermato che DEVE, ripeto DEVE, necessariamente operare dei TAGLI a pena di danno erariale.
Già, danno erariale, non danno per l'economia delle isole minori!!
Ma i pochi consiglieri di maggioranza presenti all’incontro sono rimasti così soddisfatti dalle promesse dei parlamentari tant’è che non sono nemmeno intervenuti nel dibattito.
Ma veniamo ai fatti.
Non ho dubbi, circa la professionalità del personale tutto della Società Siremar, ed in particolare, in quel caso, del Comandante dell'Isola di Stromboli Nicola Laborano, chiamato ad operare in orario notturno con una nave leggera in approdi inesistenti, vedi la VERGOGNA dell’approdo di Sotto Monastero! Tuttavia è inutile spiegarlo, la collega Corda certamente non lo capirebbe, non saprebbe distinguere la differenza di manovrabilità e di propulsione fra navi di tipologie diverse, le viene molto più facile elogiare la N.G.I. del collega di partito La Cava anziché quelli che gli potrebbero fare concorrenza, e che operano nel rispetto del codice della navigazione a garanzia della sicurezza della navigazione e dunque dei passeggeri.
Si è chiesta la collega Corda, se i cittadini di Alicudi e Filicudi hanno lo stesso diritto alla mobilità di quelli di Lipari e Vulcano, alunni compresi ?
Ebbene ieri la Pietro Novelli comandata dal Cap. Damiano Russo ha raggiunto tutte le isole di ponente fino a raggiungere Alicudi per portare un solo passeggero nonostante soffiasse un vento da ovest a 35 Km orari.
Così come l’altro ieri, quando la N.G.I. del suo amico La Cava è stata ferma, mentre la Siremar, non appena le condizioni meteo lo hanno consentito, ha mollato gli ormeggi da Milazzo per raggiungere Vulcano, Lipari, Salina e viceversa rendendo un servizio pubblico.
Si è chiesta perché la società che Lei tanto elogia sabato scorso non ha effettuato la corsa delle 06,30 del mattino da Milazzo per Lipari, Salina Isole minori? Eppure per tutta la mattinata e fino al primo pomeriggio hanno regolarmente viaggiato gli aliscafi.
Si è chiesta perché in altre circostanze, vedi la sera del 13 febbraio u.s. la nave della N.G.I. non è partita nonostante ci fosse ad attendere l’imbarco la salma di una nostra concittadina che doveva rientrare a Lipari, mentre l’aliscafo partito da Lipari alle 19,15 è arrivato a Milazzo regolarmente alle ore 20,15 ?
Si è chiesta cosa prevede il bando di gara relativamente agli obblighi per le società private regolarmente retribuite con i soldi dell'erario? Obblighi che regolarmente disattendono senza che nessuno li controlli. A proposito, la Siremar deve ancora avere il saldo del 2008 mentre per il 2009 sta operando senza copertura finanziaria, perché ad oggi la copertura finanziaria, nonostante le promesse, di fatto non c’è.
Credo, nell’interesse sovrano delle comunità isolane, che sia l’ora di finirla di sostenere in ogni occasione interessi di bottega, ma è tempo di agire solo ed esclusivamente nell’interesse della nostra comunità, lo dobbiamo ai nostri giovani, ai nostri cittadini e ai nostri imprenditori.
Lipari 27 marzo 2009
Gesuele Fonti
Lo Cascio e il capanno abusivo per la riscossione del ticket a Vulcano
Una interrogazione sul capanno abusivo realizzato per la riscossione del ticket al cratere di vulcano è stata presentata dal consigliere comunale Pietro Lo Cascio. La stessa ha come oggetto: Ancora sul capanno abusivo del cratere di Vulcano, interrogazione consiliare.
Gentile Signor Sindaco,
insieme al consigliere Francesco Megna, in data 20 ottobre 2008, avevamo presentato una interrogazione-esposto relativa alla situazione dell’accesso e, in generale, del degrado del sentiero che conduce al cratere La Fossa di Vulcano. In questa occasione Le evidenziavamo come il capanno degli “addetti” alla riscossione del ticket, oltre a presentarsi in uno stato assolutamente indecoroso e affatto consono alla naturale bellezza di un sito “Patrimonio dell’Umanità”, risultava non “essere stata in alcun modo autorizzato né provvisto dei necessari titoli abilitativi che di norma devono essere rilasciati dagli uffici di competenza in maniera conforme alle prescrizioni di legge” e, come tale, dovesse pertanto essere considerato assolutamente abusivo.
Il fatto di non avere mai ricevuto una risposta formale, eccetto una nota dove si dava disposizione al dirigente del settore di competenza di fornirne una compiuta (che non è mai arrivata), non mi dissuade dal ritentare, a distanza di mesi, nell’evidenziarLe quanto sia paradossale la situazione segnalataLe. Il capanno, sorto per mano misteriosa alcuni anni fa a seguito dell’istituzione del ticket di accesso al cratere nell’ambito dell’Emergenza Eolie, è stato di fatto utilizzato da personale incaricato di svolgere un compito istituzionale; è però contraddittorio che tale compito istituzionale sia espletato in una struttura che lo stesso Ente dovrebbe provvedere a rimuovere, una volta accertata la sua natura abusiva.
In tal senso, debbo precisare che una risposta – informale – l’ho avuta qualche mese fa dall’Assessore D’Auria, il quale mi annunciava con una certa soddisfazione un imminente intervento di rimozione del capanno, ringraziandomi della segnalazione. Forse erronaeamente ho colto una vena ironica in questa breve conversazione, ma ho sorriso pensando all’intervento riparatorio di un Comune che provvedeva finalmente a eliminare una bruttura realizzata quando Lei era Commissario all’Emergenza, facendolo però quando Lei non ricopriva più tale incarico.
Giorni fa ho appreso della Sua nuova nomina a Commissario, notizia che ci rassicura su come il governo nazionale non sia sempre distratto riguardo ai problemi delle Eolie; porgendoLe i miei auguri per il lavoro che dovrà svolgere, mi sono però chiesto quale sarà, a questo punto, il futuro del capanno in questione. Indipendentemente dal fatto che Lei vorrà o meno re-istituire il “ticket di accesso al vulcano”, sono certo che la struttura non possa essere bonariamente “sanata”, facoltà non prevista tra i poteri assegnati al ruolo che Lei ricopre, e quasi certo che non vorrà smentire le affermazioni di un Assessore della Sua giunta; per tali ragioni
Le chiedo nuovamente
come e quando il Comune di Lipari intenderà provvedere alla rimozione dei detrattori ambientali e paesaggistici che insistono sui luoghi, con particolare riferimento al sequestro e alla demolizione della struttura citata priva di titoli abilitativi.
Le allego una foto della struttura, piuttosto datata, precisando che oggi, a causa dell’incuria e dell’usura del tempo, versa certamente in condizioni peggiori, che mortificano ulteriormente l’aspetto e la bellezza di uno dei siti di maggior pregio e importanza del Comune e del Patrimonio dell’Umanità che Lei amministra.
RingraziandoLa anticipatamente per il Suo cortese riscontro, Le porgo distinti saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Democratica
gruppo consiliare “Eolie nel Cuore”
Gentile Signor Sindaco,
insieme al consigliere Francesco Megna, in data 20 ottobre 2008, avevamo presentato una interrogazione-esposto relativa alla situazione dell’accesso e, in generale, del degrado del sentiero che conduce al cratere La Fossa di Vulcano. In questa occasione Le evidenziavamo come il capanno degli “addetti” alla riscossione del ticket, oltre a presentarsi in uno stato assolutamente indecoroso e affatto consono alla naturale bellezza di un sito “Patrimonio dell’Umanità”, risultava non “essere stata in alcun modo autorizzato né provvisto dei necessari titoli abilitativi che di norma devono essere rilasciati dagli uffici di competenza in maniera conforme alle prescrizioni di legge” e, come tale, dovesse pertanto essere considerato assolutamente abusivo.
Il fatto di non avere mai ricevuto una risposta formale, eccetto una nota dove si dava disposizione al dirigente del settore di competenza di fornirne una compiuta (che non è mai arrivata), non mi dissuade dal ritentare, a distanza di mesi, nell’evidenziarLe quanto sia paradossale la situazione segnalataLe. Il capanno, sorto per mano misteriosa alcuni anni fa a seguito dell’istituzione del ticket di accesso al cratere nell’ambito dell’Emergenza Eolie, è stato di fatto utilizzato da personale incaricato di svolgere un compito istituzionale; è però contraddittorio che tale compito istituzionale sia espletato in una struttura che lo stesso Ente dovrebbe provvedere a rimuovere, una volta accertata la sua natura abusiva.
In tal senso, debbo precisare che una risposta – informale – l’ho avuta qualche mese fa dall’Assessore D’Auria, il quale mi annunciava con una certa soddisfazione un imminente intervento di rimozione del capanno, ringraziandomi della segnalazione. Forse erronaeamente ho colto una vena ironica in questa breve conversazione, ma ho sorriso pensando all’intervento riparatorio di un Comune che provvedeva finalmente a eliminare una bruttura realizzata quando Lei era Commissario all’Emergenza, facendolo però quando Lei non ricopriva più tale incarico.
Giorni fa ho appreso della Sua nuova nomina a Commissario, notizia che ci rassicura su come il governo nazionale non sia sempre distratto riguardo ai problemi delle Eolie; porgendoLe i miei auguri per il lavoro che dovrà svolgere, mi sono però chiesto quale sarà, a questo punto, il futuro del capanno in questione. Indipendentemente dal fatto che Lei vorrà o meno re-istituire il “ticket di accesso al vulcano”, sono certo che la struttura non possa essere bonariamente “sanata”, facoltà non prevista tra i poteri assegnati al ruolo che Lei ricopre, e quasi certo che non vorrà smentire le affermazioni di un Assessore della Sua giunta; per tali ragioni
Le chiedo nuovamente
come e quando il Comune di Lipari intenderà provvedere alla rimozione dei detrattori ambientali e paesaggistici che insistono sui luoghi, con particolare riferimento al sequestro e alla demolizione della struttura citata priva di titoli abilitativi.
Le allego una foto della struttura, piuttosto datata, precisando che oggi, a causa dell’incuria e dell’usura del tempo, versa certamente in condizioni peggiori, che mortificano ulteriormente l’aspetto e la bellezza di uno dei siti di maggior pregio e importanza del Comune e del Patrimonio dell’Umanità che Lei amministra.
RingraziandoLa anticipatamente per il Suo cortese riscontro, Le porgo distinti saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale di Sinistra Democratica
gruppo consiliare “Eolie nel Cuore”
Matteoli, con la Tirrenia si rischia il danno erariale
Tirrenia e' un argomento pericoloso anche per il sottoscritto perche' se non taglio le corse l'Ue mi richiama per dire che non ci sono i soldi per continuare e perche' insiste per una gara di privatizzazione. Finora ho tenuto duro, ma rischio di essere richiamato a rispondere di un danno erariale". Lo ha detto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, durante un'audizione alla Camera, riferendosi al servizio di Tirrenia sulle rotte per le isole minori in attesa di una soluzione per la privatizzazione. "Non e' una questione facile. Anche ieri, un altissimo funzionario del Ministero e' andato a Bruxelles" per discutere della questione. "Non e' un problema che stiamo sottovalutando". Inoltre, ha continuato, "al Ministero c'e un tavolo permanente per affrontare il tema, al momento senza i sindacati che saranno convocati".
"Siremar/Tirrenia Abbassare la guardia adesso sarebbe un errore imperdonabile" di Christian Del Bono
(Christian Del Bono) Il comunicato del Presidente dell´U.S.C.L.A.C. / U.N.C.Di.M., Antonino Nobile, sull´incontro tenutosi lo scorso 23 marzo al Ministero dei Trasporti, conferma purtroppo le nostre perplessità sull´attuale disponibilità da parte del Governo delle somme necessarie a garantire i collegamenti marittimi per l´anno 2009. L´alto dirigente del Ministero, Dott. Pujia, avrebbe confermato che per l´anno 2009 sarebbero disponibili € 173,4 milioni a fronte di un costo di gestione stimato in 220 m., oltre ai € 22 m. ancora necessari per ripianare le perdite del 2008 e che il Ministero delle Finanze pare non sia intenzionato a coprire con ulteriori impegni.
Ieri, invece, contrariamente da quanto temesse il Dott. Pujia, è stato fatto un piccolo passo avanti grazie all´approvazione di un emendamento al decreto sulle "Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi", secondo il quale "le somme rese disponibili per pagamenti non più dovuti, relativi alla sovvenzione degli esercizi pregressi a favore del gruppo Tirrenia per l'importo di € 6.615.681,63, possono essere utilizzate a parziale copertura del disavanzo 2008 del Gruppo". Bene, ne mancano ancora quasi € 16 per coprire il 2008 e € 47 abbondanti per garantire il 2009.
Stando, inoltre, a quanto affermerebbe Puja, pare che l´attuale stato di stallo sia dovuto "alla mancata fornitura dalle Amministrazioni Regionali di indicazioni condivisibili sulle linee per garantire la mobilità dei cittadini, il cui parametro per la U.E. innanzitutto è quello con la provincia di appartenenza". Continua pertanto il pericoloso ping pong tra Regione e Ministero. Tradotto in altre parole, la Regione Sicilia ha provveduto, già da tempo, ad inviare le indicazioni sulle linee da mantenere ma il Ministero avrebbe invece "ipotizzato" dei drastici tagli, tra i quali, la nostra nave Eolie-Napoli.
Altra lamentela avanzata dal Dott. Puja sarebbe quella inerente la decisione di alcune Regioni (la Sicilia) che, nonostante fossero perfettamente a conoscenza della scadenza delle convenzioni e della situazione finanziaria in atto, hanno ritenuto di procedere ugualmente ad effettuare le gare per l´assegnazione dei contributi per il finanziamento dei servizi complementari (aggiudicati da Usticalines ed N.G.I.).
Che dire, infine, dell´ennesima dichiarazione del Ministro Matteoli, in un´audizione alla Camera dei Deputati: "Tirrenia e' un argomento pericoloso anche per il sottoscritto perché se non taglio le corse l'Ue mi richiama per dire che non ci sono i soldi per continuare e perché insiste per una gara di privatizzazione". Ma davvero il Sig. Ministro Matteoli pensa di poter continuare a sostenere simili tesi e, per giunta, in sedi così importanti? Cosa c´entra l´UE con i soldi che mancano allo Stato italiano e con la privatizzazione decisa dallo Stato italiano? Appare più verosimile la tesi illustrata dal suo Direttore Generale, Dott. Pujia, il quale, stando a quanto riportato dal Presidente Nobile, avrebbe affermato: "la scelta della privatizzazione, già prevista nella Finanziaria 2007, è tutta Italiana in contrapposizione alla richiesta della U.E. di adeguamento al Regolamento Comunitario 3587/92 sulla liberalizzazione del cabotaggio, per le quale premono essenzialmente gli Armatori Privati Italiani".
Christian Del Bono
Ieri, invece, contrariamente da quanto temesse il Dott. Pujia, è stato fatto un piccolo passo avanti grazie all´approvazione di un emendamento al decreto sulle "Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi", secondo il quale "le somme rese disponibili per pagamenti non più dovuti, relativi alla sovvenzione degli esercizi pregressi a favore del gruppo Tirrenia per l'importo di € 6.615.681,63, possono essere utilizzate a parziale copertura del disavanzo 2008 del Gruppo". Bene, ne mancano ancora quasi € 16 per coprire il 2008 e € 47 abbondanti per garantire il 2009.
Stando, inoltre, a quanto affermerebbe Puja, pare che l´attuale stato di stallo sia dovuto "alla mancata fornitura dalle Amministrazioni Regionali di indicazioni condivisibili sulle linee per garantire la mobilità dei cittadini, il cui parametro per la U.E. innanzitutto è quello con la provincia di appartenenza". Continua pertanto il pericoloso ping pong tra Regione e Ministero. Tradotto in altre parole, la Regione Sicilia ha provveduto, già da tempo, ad inviare le indicazioni sulle linee da mantenere ma il Ministero avrebbe invece "ipotizzato" dei drastici tagli, tra i quali, la nostra nave Eolie-Napoli.
Altra lamentela avanzata dal Dott. Puja sarebbe quella inerente la decisione di alcune Regioni (la Sicilia) che, nonostante fossero perfettamente a conoscenza della scadenza delle convenzioni e della situazione finanziaria in atto, hanno ritenuto di procedere ugualmente ad effettuare le gare per l´assegnazione dei contributi per il finanziamento dei servizi complementari (aggiudicati da Usticalines ed N.G.I.).
Che dire, infine, dell´ennesima dichiarazione del Ministro Matteoli, in un´audizione alla Camera dei Deputati: "Tirrenia e' un argomento pericoloso anche per il sottoscritto perché se non taglio le corse l'Ue mi richiama per dire che non ci sono i soldi per continuare e perché insiste per una gara di privatizzazione". Ma davvero il Sig. Ministro Matteoli pensa di poter continuare a sostenere simili tesi e, per giunta, in sedi così importanti? Cosa c´entra l´UE con i soldi che mancano allo Stato italiano e con la privatizzazione decisa dallo Stato italiano? Appare più verosimile la tesi illustrata dal suo Direttore Generale, Dott. Pujia, il quale, stando a quanto riportato dal Presidente Nobile, avrebbe affermato: "la scelta della privatizzazione, già prevista nella Finanziaria 2007, è tutta Italiana in contrapposizione alla richiesta della U.E. di adeguamento al Regolamento Comunitario 3587/92 sulla liberalizzazione del cabotaggio, per le quale premono essenzialmente gli Armatori Privati Italiani".
Christian Del Bono
Addizionale bunker. L'assessore Maggiore scrive alle società di navigazione
Una lettera è stata inviata dall'avv. Giovanni Maggiore , assessore al Turismo del comune di Lipari , alle società di navigazione Siremar, Ustica Lines ed Ngi. La lettera ha per oggetto: Addizionale Bunker.
La presente per significarVi quanto segue:
Nonostante un notevole calo del prezzo dei carburanti, nel costo del biglietto di viaggio persiste una voce di spesa relativa all’addizionale bunker che fa lievitare il prezzo finale. Essendo il prezzo del carburante tornato a livelli fisiologici non trova più alcuna giustificazione di ordine economico e/o di altra natura l’applicazione nel costo del biglietto dell’addizionale suddetta. Il Garante per la concorrenza, Antonio Catricalà, parlando in Senato in occasione dell’indagine conoscitiva sulla dinamica dei prezzi dei prodotti petroliferi ha ricordato espressamente che ci sono elementi per una riduzione immediata delle tariffe dei trasporti visto che si continua a chiedere agli utenti l’addizionale carburante che non ha più motivo di esistere. Lo stesso Garante si è rivolto ai tour operator ed agli agenti di viaggio al fine di invitare i propri assistiti ad eliminare dal listino la voce carburanti e quindi ribassare i prezzi delle tariffe. Tale argomento è stato ripreso con forza dal Ministro per lo sviluppo Economico Claudio Scajola il quale ha inviato un dettagliato rapporto al medesimo Garante per la concorrenza ed al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli evidenziando che di fronte a tariffe formalmente invariate gli aumenti dei prezzi dei biglietti sono da imputarsi esclusivamente alla voce “adeguamento carburante” che hanno prodotto forti incrementi, anche sino al 111%, sul prezzo finale.
E’ di tutta evidenza che continuare ad applicare sul prezzo del biglietto anche l’addizionale “bunker e diversi” costituisce una palese violazione delle norme e delle direttive del Garante della concorrenza e del Ministro dello Sviluppo Economico. Tale problematica, peraltro, emerge in tutta la sua gravità in una realtà turistica qual è quella delle Isole Eolie, laddove dinanzi alle croniche difficoltà dei collegamenti marittimi e della durata dei viaggi si aggiunge un prezzo del biglietto enormemente elevato. L’eliminazione dell’addizionale carburanti con la conseguente diminuzione del prezzo finale del biglietto costituirebbe oltre a che una corretta perequazione dei costi anche un elemento di spinta per l’intero comparto turistico peraltro già fortemente penalizzato dalla congiuntura economica internazionale.
Né si possono sottacere i costi che ogni cittadino Eoliano è costretto a sopportare allorquando, per molti anche quotidianamente, si deve recare per motivi di lavoro, di studio, di salute e/o di altro genere sulla terraferma.Vi invito pertanto ad eliminare l’addizionale “bunker e diversi” dal costo del biglietto con la conseguenziale drastica riduzione del prezzo finale dello stesso.
E’ chiaro che un Vostro mancato riscontro alla mia richiesta mi vedrà costretto a rivolgermi alle Autorità preposte ai controlli nell’interesse dei cittadini eoliani e di tutti gli operatori economici.
Distinti saluti.Avv. Giovanni Maggiore Assessore al Turismo
La presente per significarVi quanto segue:
Nonostante un notevole calo del prezzo dei carburanti, nel costo del biglietto di viaggio persiste una voce di spesa relativa all’addizionale bunker che fa lievitare il prezzo finale. Essendo il prezzo del carburante tornato a livelli fisiologici non trova più alcuna giustificazione di ordine economico e/o di altra natura l’applicazione nel costo del biglietto dell’addizionale suddetta. Il Garante per la concorrenza, Antonio Catricalà, parlando in Senato in occasione dell’indagine conoscitiva sulla dinamica dei prezzi dei prodotti petroliferi ha ricordato espressamente che ci sono elementi per una riduzione immediata delle tariffe dei trasporti visto che si continua a chiedere agli utenti l’addizionale carburante che non ha più motivo di esistere. Lo stesso Garante si è rivolto ai tour operator ed agli agenti di viaggio al fine di invitare i propri assistiti ad eliminare dal listino la voce carburanti e quindi ribassare i prezzi delle tariffe. Tale argomento è stato ripreso con forza dal Ministro per lo sviluppo Economico Claudio Scajola il quale ha inviato un dettagliato rapporto al medesimo Garante per la concorrenza ed al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli evidenziando che di fronte a tariffe formalmente invariate gli aumenti dei prezzi dei biglietti sono da imputarsi esclusivamente alla voce “adeguamento carburante” che hanno prodotto forti incrementi, anche sino al 111%, sul prezzo finale.
E’ di tutta evidenza che continuare ad applicare sul prezzo del biglietto anche l’addizionale “bunker e diversi” costituisce una palese violazione delle norme e delle direttive del Garante della concorrenza e del Ministro dello Sviluppo Economico. Tale problematica, peraltro, emerge in tutta la sua gravità in una realtà turistica qual è quella delle Isole Eolie, laddove dinanzi alle croniche difficoltà dei collegamenti marittimi e della durata dei viaggi si aggiunge un prezzo del biglietto enormemente elevato. L’eliminazione dell’addizionale carburanti con la conseguente diminuzione del prezzo finale del biglietto costituirebbe oltre a che una corretta perequazione dei costi anche un elemento di spinta per l’intero comparto turistico peraltro già fortemente penalizzato dalla congiuntura economica internazionale.
Né si possono sottacere i costi che ogni cittadino Eoliano è costretto a sopportare allorquando, per molti anche quotidianamente, si deve recare per motivi di lavoro, di studio, di salute e/o di altro genere sulla terraferma.Vi invito pertanto ad eliminare l’addizionale “bunker e diversi” dal costo del biglietto con la conseguenziale drastica riduzione del prezzo finale dello stesso.
E’ chiaro che un Vostro mancato riscontro alla mia richiesta mi vedrà costretto a rivolgermi alle Autorità preposte ai controlli nell’interesse dei cittadini eoliani e di tutti gli operatori economici.
Distinti saluti.Avv. Giovanni Maggiore Assessore al Turismo
Contatori elettronici. I consiglieri Megna e Fonti fanno proprie le sollecitazione del dott. Rijtano e di Eolie news
AL SINDACO COMUNE DI LIPARI Dott. Mariano Bruno, ALL'ASSESSORE Servizi Elettrici
Sig. Giulio China, ALLA S.E.L. Società Elettrica Liparese, AL Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti c/o Ministero dello Sviluppo Economico e p.c. Autorità per l’Energia Elettrica è indirizzata una nota dei consiglieri comunali Francesco Megna e Gesuele Fonti avente per oggetto: CONTATORI ELETTRONICI UTENZE S.E.L. (Società Elettrica Liparese)
Da alcune settimane la Società Elettrica Liparese, gestore monopolista dell’energia elettrica nell’isola di Lipari (Isole Eolie – Provincia di Messina), sta provvedendo a sostituire gli obsoleti contatori a disco, elettromeccanici ad induzione, con i nuovi contatori elettronici, così come previsto dalla normativa vigente.
Molteplici i vantaggi prospettati per l’utenza: il nuovo contatore promette infatti di migliorare in termini di trasparenza ed efficienza il rapporto con la clientela, con particolare riferimento alla possibilità di misurazione e verifica costante dei consumi, rende inoltre possibile l’adozione di tariffe multi-orarie, che consentiranno maggiori risparmi per i clienti. La telelettura non permetterà l’addebito di consumi presunti, ma soltanto dell’energia effettivamente erogata nel bimestre, pertanto non si dovranno più pagare anticipi e/o conguagli.
Apparecchi certamente innovativi i nuovi contatori, tuttavia non privi di difetti tant’è che numerosissime sono state le proteste per i disagi subiti dall’utenza, a fronte di costi che si sono addirittura incrementati. Inaccettabile per la gran parte dei clienti, il peggioramento qualitativo del servizio ricevuto, in quanto con i nuovi misuratori non è stato più possibile utilizzare contemporaneamente gli stessi carichi, come accadeva con il vecchio contatore analogico, e conseguentemente si sono sensibilmente incrementati i costi in bolletta, nonostante si fossero mantenuti apparentemente inalterati i carichi giornalieri.
Numerosissime sono state le segnalazioni di “distacco” del contatore per sovraccarico. I nuovi contatori, infatti, risultano talmente precisi da interrompere l’energia non appena superata la potenza per i quali sono stati tarati (3,3 Kw, per i contatori di 3 Kw) anche per picchi di qualche secondo.
L’utente pertanto si trova costretto a richiedere al gestore un incremento della potenza contrattuale con costi ulteriori in bolletta, ad esempio per le utenze domestiche (da 3 Kw a 4,5 Kw), di circa Euro 10 mensili ed Euro 200 una tantum.
La soluzione esiste ed è quella di ampliare la taratura dei nuovi contatori aumentando la soglia di tolleranza, così come avvenuto per 30 milioni di utenze su tutto il territorio nazionale a seguito di un accordo siglato dalle principali Associazioni dei Consumatori con l’ENEL, principale gestore italiano, con il beneplacito dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, in forza del quale, ormai da alcuni anni, è stata prolungato da 1 a 3 ore giornaliere il tempo di “tolleranza” durante il quale il cliente con contatore da 3 Kw, può disporre di una potenza fino a 4 Kw.
Parte integrante dell’intesa è stata inoltre l’introduzione di una tariffa bi-oraria, anche per i contatori da 3 Kw, cosicché, differenziando il costo del chilowattora (riducendolo nelle fasce notturne, dalle 21 di sera alle 7 del mattino, nei week-end, giorni festivi e nel mese di agosto), si realizzasse un maggiore risparmio per l’utenza.
Un altro problema lamentato dai cittadini riguarda l’aumento del costo della bolletta, susseguente all’installazione dei nuovi misuratori.
Premesso che i Consiglieri scriventi non hanno competenze tecniche nella materia oggetto della presente nota, tuttavia, da una breve ricerca su internet, appare evidente che il fenomeno dell’aumento delle bollette non sia una peculiarità tutta Eoliana, anzi, già dal 2003 sono stati ripetutamente segnalati incrementi medi del 33% nelle bollette a seguito dell’installazione dei nuovi contatori Enel, che, a quanto è dato sapere, hanno caratteristiche analoghe (se non del tutto identiche) ai contatori montati dal gestore SEL.
Se da un lato la maggiore precisione dei nuovi misuratori, può occasionalmente condurre a moderati aumenti e la mancata lettura dei contatori per alcuni bimestri, cumulandosi i consumi, può dar luogo ad una bolletta particolarmente “salata”, ciò non giustifica tuttavia i sostanziali incrementi segnalati dalla gran parte delle utenze liparesi, senza che fossero state modificate le abitudini di vita, né (almeno apparentemente) i relativi consumi.
A quanto pare infatti i nuovi contatori elettronici, a differenza dei precedenti, misurano oltre alla “potenza attiva” anche quella “reattiva”, che non è certamente un consumo dell’utente.
Infatti, mentre la potenza attiva è la potenza effettivamente consumata, quella che effettivamente “svolge il lavoro” ed eroga il servizio all’utente, la potenza reattiva non svolge attività diretta, anche se comporta produzione di energia “alla fonte” (cioè da parte del produttore, la SEL, nello specifico).
A conferma di quanto affermato, giunge la risposta ad una interpellanza Parlamentare del 22/04/2004, del Sottosegretario di Stato alle Attività Produttive On. Mario Valducci, che testualmente afferma: “Il contatore elettronico permette, infatti, anche la misurazione dell'energia «reattiva»“.
Pertanto, con il Contatore Elettronico, l’utente paga non solo quello che effettivamente consuma, che dipende dal numero e dal tipo degli apparecchi che usa, ma TUTTA la potenza che il gestore produce per quella utenza!
Gli utenti che utilizzano elettrodomestici e punti luce a basso consumo, verranno addirittura svantaggiati, secondo quanto ipotizzato dall’ex ministro dell’ambiente On. Pecoraro Scanio.
In altre parole, con i nuovi contatori i gestori scaricano sugli utenti la PRODUZIONE di energia elettrica, anche quella che effettivamente non viene consumata.
Per quanto attiene alla trasparenza delle letture, è evidente che il procedimento diventi adesso quanto mai disagevole, se non proibitivo per utenti anziani e fasce deboli, in quanto attraverso la “tele-lettura” gli importi verranno calcolati dal gestore a distanza, in modalità “remota”.
In considerazione di quanto testé enunciato, i sottoscritti Consiglieri Comunali
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
= C H I E D O N O =
All’ Amministrazione Comunale ed al Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, che rappresenta tutte le associazioni di categoria
di farsi parti attive per rimuovere i grandi disagi che l’installazione dei nuovi contatori elettronici sta recando all’utenza, soprattutto in termini di aumento delle bollette e del fastidioso e continuativo “distacco” dell’energia elettrica per sovraccarico, promuovendo azioni, di concerto con il gestore dei servizi elettrici (la SEL), miranti al recepimento integrale dell’accordo Enel/Consumatori, e cioè all’innalzamento della soglia di tolleranza dei contatori, durante il quale l’utente potrà usufruire di una potenza superiore, senza dover necessariamente implementare la potenza contrattuale e all’introduzione di tariffe biorarie o multi-orarie tali da razionalizzare il sistema aumentandone l’efficienza e garantendo al contempo maggiore risparmio all’utenza;
Alla Società Elettrica Liparese
se corrisponde al vero che i nuovi contatori elettronici, a differenza dei precedenti, misurano oltre alla potenza attiva anche quella reattiva ed inoltre, se esiste un marchio di controllo/taratura dei nuovi misuratori e qual’è, eventualmente, la percentuale stimata di errore (in difetto e/o in eccesso) dei nuovi contatori.
Riconoscenti e sinceramente grati alla Società Elettrica Liparese, per la qualità del servizio reso, per l’alta serietà e la grande professionalità messe in campo ormai da decenni a servizio della comunità Liparese, i consiglieri scriventi auspicano che si possa, in tempo consono, giungere ad un intesa istituzionale che salvaguardi le legittime finalità dell’azienda, ma contestualmente tuteli il cittadino, nella sua qualità di utente / fruitore di pubblici servizi.
Con osservanza.
Lipari lì 26-03-2009
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Francesco MEGNA Gesuele FONTI
Sig. Giulio China, ALLA S.E.L. Società Elettrica Liparese, AL Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti c/o Ministero dello Sviluppo Economico e p.c. Autorità per l’Energia Elettrica è indirizzata una nota dei consiglieri comunali Francesco Megna e Gesuele Fonti avente per oggetto: CONTATORI ELETTRONICI UTENZE S.E.L. (Società Elettrica Liparese)
Da alcune settimane la Società Elettrica Liparese, gestore monopolista dell’energia elettrica nell’isola di Lipari (Isole Eolie – Provincia di Messina), sta provvedendo a sostituire gli obsoleti contatori a disco, elettromeccanici ad induzione, con i nuovi contatori elettronici, così come previsto dalla normativa vigente.
Molteplici i vantaggi prospettati per l’utenza: il nuovo contatore promette infatti di migliorare in termini di trasparenza ed efficienza il rapporto con la clientela, con particolare riferimento alla possibilità di misurazione e verifica costante dei consumi, rende inoltre possibile l’adozione di tariffe multi-orarie, che consentiranno maggiori risparmi per i clienti. La telelettura non permetterà l’addebito di consumi presunti, ma soltanto dell’energia effettivamente erogata nel bimestre, pertanto non si dovranno più pagare anticipi e/o conguagli.
Apparecchi certamente innovativi i nuovi contatori, tuttavia non privi di difetti tant’è che numerosissime sono state le proteste per i disagi subiti dall’utenza, a fronte di costi che si sono addirittura incrementati. Inaccettabile per la gran parte dei clienti, il peggioramento qualitativo del servizio ricevuto, in quanto con i nuovi misuratori non è stato più possibile utilizzare contemporaneamente gli stessi carichi, come accadeva con il vecchio contatore analogico, e conseguentemente si sono sensibilmente incrementati i costi in bolletta, nonostante si fossero mantenuti apparentemente inalterati i carichi giornalieri.
Numerosissime sono state le segnalazioni di “distacco” del contatore per sovraccarico. I nuovi contatori, infatti, risultano talmente precisi da interrompere l’energia non appena superata la potenza per i quali sono stati tarati (3,3 Kw, per i contatori di 3 Kw) anche per picchi di qualche secondo.
L’utente pertanto si trova costretto a richiedere al gestore un incremento della potenza contrattuale con costi ulteriori in bolletta, ad esempio per le utenze domestiche (da 3 Kw a 4,5 Kw), di circa Euro 10 mensili ed Euro 200 una tantum.
La soluzione esiste ed è quella di ampliare la taratura dei nuovi contatori aumentando la soglia di tolleranza, così come avvenuto per 30 milioni di utenze su tutto il territorio nazionale a seguito di un accordo siglato dalle principali Associazioni dei Consumatori con l’ENEL, principale gestore italiano, con il beneplacito dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas, in forza del quale, ormai da alcuni anni, è stata prolungato da 1 a 3 ore giornaliere il tempo di “tolleranza” durante il quale il cliente con contatore da 3 Kw, può disporre di una potenza fino a 4 Kw.
Parte integrante dell’intesa è stata inoltre l’introduzione di una tariffa bi-oraria, anche per i contatori da 3 Kw, cosicché, differenziando il costo del chilowattora (riducendolo nelle fasce notturne, dalle 21 di sera alle 7 del mattino, nei week-end, giorni festivi e nel mese di agosto), si realizzasse un maggiore risparmio per l’utenza.
Un altro problema lamentato dai cittadini riguarda l’aumento del costo della bolletta, susseguente all’installazione dei nuovi misuratori.
Premesso che i Consiglieri scriventi non hanno competenze tecniche nella materia oggetto della presente nota, tuttavia, da una breve ricerca su internet, appare evidente che il fenomeno dell’aumento delle bollette non sia una peculiarità tutta Eoliana, anzi, già dal 2003 sono stati ripetutamente segnalati incrementi medi del 33% nelle bollette a seguito dell’installazione dei nuovi contatori Enel, che, a quanto è dato sapere, hanno caratteristiche analoghe (se non del tutto identiche) ai contatori montati dal gestore SEL.
Se da un lato la maggiore precisione dei nuovi misuratori, può occasionalmente condurre a moderati aumenti e la mancata lettura dei contatori per alcuni bimestri, cumulandosi i consumi, può dar luogo ad una bolletta particolarmente “salata”, ciò non giustifica tuttavia i sostanziali incrementi segnalati dalla gran parte delle utenze liparesi, senza che fossero state modificate le abitudini di vita, né (almeno apparentemente) i relativi consumi.
A quanto pare infatti i nuovi contatori elettronici, a differenza dei precedenti, misurano oltre alla “potenza attiva” anche quella “reattiva”, che non è certamente un consumo dell’utente.
Infatti, mentre la potenza attiva è la potenza effettivamente consumata, quella che effettivamente “svolge il lavoro” ed eroga il servizio all’utente, la potenza reattiva non svolge attività diretta, anche se comporta produzione di energia “alla fonte” (cioè da parte del produttore, la SEL, nello specifico).
A conferma di quanto affermato, giunge la risposta ad una interpellanza Parlamentare del 22/04/2004, del Sottosegretario di Stato alle Attività Produttive On. Mario Valducci, che testualmente afferma: “Il contatore elettronico permette, infatti, anche la misurazione dell'energia «reattiva»“.
Pertanto, con il Contatore Elettronico, l’utente paga non solo quello che effettivamente consuma, che dipende dal numero e dal tipo degli apparecchi che usa, ma TUTTA la potenza che il gestore produce per quella utenza!
Gli utenti che utilizzano elettrodomestici e punti luce a basso consumo, verranno addirittura svantaggiati, secondo quanto ipotizzato dall’ex ministro dell’ambiente On. Pecoraro Scanio.
In altre parole, con i nuovi contatori i gestori scaricano sugli utenti la PRODUZIONE di energia elettrica, anche quella che effettivamente non viene consumata.
Per quanto attiene alla trasparenza delle letture, è evidente che il procedimento diventi adesso quanto mai disagevole, se non proibitivo per utenti anziani e fasce deboli, in quanto attraverso la “tele-lettura” gli importi verranno calcolati dal gestore a distanza, in modalità “remota”.
In considerazione di quanto testé enunciato, i sottoscritti Consiglieri Comunali
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
= C H I E D O N O =
All’ Amministrazione Comunale ed al Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, che rappresenta tutte le associazioni di categoria
di farsi parti attive per rimuovere i grandi disagi che l’installazione dei nuovi contatori elettronici sta recando all’utenza, soprattutto in termini di aumento delle bollette e del fastidioso e continuativo “distacco” dell’energia elettrica per sovraccarico, promuovendo azioni, di concerto con il gestore dei servizi elettrici (la SEL), miranti al recepimento integrale dell’accordo Enel/Consumatori, e cioè all’innalzamento della soglia di tolleranza dei contatori, durante il quale l’utente potrà usufruire di una potenza superiore, senza dover necessariamente implementare la potenza contrattuale e all’introduzione di tariffe biorarie o multi-orarie tali da razionalizzare il sistema aumentandone l’efficienza e garantendo al contempo maggiore risparmio all’utenza;
Alla Società Elettrica Liparese
se corrisponde al vero che i nuovi contatori elettronici, a differenza dei precedenti, misurano oltre alla potenza attiva anche quella reattiva ed inoltre, se esiste un marchio di controllo/taratura dei nuovi misuratori e qual’è, eventualmente, la percentuale stimata di errore (in difetto e/o in eccesso) dei nuovi contatori.
Riconoscenti e sinceramente grati alla Società Elettrica Liparese, per la qualità del servizio reso, per l’alta serietà e la grande professionalità messe in campo ormai da decenni a servizio della comunità Liparese, i consiglieri scriventi auspicano che si possa, in tempo consono, giungere ad un intesa istituzionale che salvaguardi le legittime finalità dell’azienda, ma contestualmente tuteli il cittadino, nella sua qualità di utente / fruitore di pubblici servizi.
Con osservanza.
Lipari lì 26-03-2009
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Francesco MEGNA Gesuele FONTI
Canneto: Tacciono buona parte dei telefoni di rete fissa. Disagi anche per noi
Telefoni di rete fissa in tilt da ieri mattino intorno alle dodici e trenta in una larghissima parte della frazione liparese di Canneto. I telefoni sono muti- così come ci ha confermato il 187 a causa di un corto circuito all'impianto elettrico delle centraline Telecom. Difficoltà si registrano anche per la ricezione dei telefonini. Operai Telecom sono al lavoro ma il guasto non potrà essere riparato, almeno così ci è stato detto, non prima di domani. Tutto potrebbe slittare, comunque, a lunedì.
Il guasto che sta interessando Canneto finisce per penalizzare anche Eolienews. I nostri aggiornamenti, che spesso vengono messi in rete da Canneto, subiranno ovviamente dei rallentamenti. Costretti, come saremo, a spostarci nella sede di Lipari Centro.
Dei ritardi ci scusiamo con i lettori.
Il guasto che sta interessando Canneto finisce per penalizzare anche Eolienews. I nostri aggiornamenti, che spesso vengono messi in rete da Canneto, subiranno ovviamente dei rallentamenti. Costretti, come saremo, a spostarci nella sede di Lipari Centro.
Dei ritardi ci scusiamo con i lettori.
Privatizzazione di Tirrenia, evitare scorciatoie
La privatizzazione di Tirrenia deve avvenire dopo un attento ed equilibrato monitoraggio di tutte le implicazioni connesse ai servizi e ai collegamenti assicurati sino ad oggi dalla compagnia". E' quanto afferma Beniamino Leone, Segretario Nazionale Marittimi Fit-Cisl intervenuto al Congresso della Federazione Regionale della Sicilia che si tiene a Termini Imerese. "Vi e' sulla questione Tirrenia - prosegue Leone - una preoccupante sottovalutazione sugli effetti e le conseguenze che potrebbero prodursi non solo sul lavoro, ma sulla continuita' territoriale e sulla qualita' dei servizi dovuti ad una accelerazione dei processi di privatizzazione, soprattutto in assenza di un prolungamento della concessione. Non e' certo questo il momento migliore per privatizzare la Tirrenia - ribadisce Leone - con una crisi che estende i suoi pesantissimi effetti a tutto il settoremarittimo, privatizzare rischiando di ottenere ben poco in una precaria situazione di mercato". Il segretario Generale della Fit Cisl, Claudio Claudiani, precisa che "e' quanto mai necessario aprire un confronto a tutto campo sulla Tirrenia. Occorre evitare il rischio che alle complicazioni gia' evidenziate se ne aggiungano altre per la continuita' territoriale oggi assicurata dai collegamenti della Tirrenia, per l'internazionalizzazione dei territori, per il mantenimento di servizi insostituibili per delicate aree del Paese come sono le isole, soprattutto quelle minori, la cui vocazione allo sviluppo potrebbe essere pregiudicata se non si trovano risorse e garanzie tali da assicurare comunque una continuita' dei collegamenti". Il sindacato chiede da tempo la possibilita' di esprimere, in una sede appropriata, proposte e valutazioni sui processi di privatizzazione e liberalizzazione che investono la Tirrenia al pari di altri settori del trasporto. "E' necessario - ribadisce Claudiani - non restringere l'ambito del confronto, bensi' aprirlo alle opportune correzioni per evitare di sacrificare posti di lavoro, stabilita' dei collegamenti, qualita' del servizio universale e un now how che interessa marittimi ad elevato tasso di professionalita' e territori, soprattutto al Sud e nelle isole dove gia' pesante e' la situazione occupazionale e dove gli eventuali effetti negativi della privatizzazione di Tirrenia potrebbero farsi sentire maggiormente"."Ci aspettiamo - conclude - di poter proseguire con il Ministro un confronto sereno e produttivo che scongiuri i pericoli, eviti decisioni frettolose e dia al Paese un tessuto di collegamenti marittimi piu' efficienti e competitivi, senza che cio' si traduca solo in insopportabili riduzioni dell'occupazione e dei servizi marittimi".
giovedì 26 marzo 2009
Lipari: La GDF dissequestra un'area del cantiere di contrada Valle
Le fiamme gialle di Lipari hanno dissequestrato, su disposizione del dott. Francesco Massara della Procura della Repubblica di Barcellona, l'area di contrada Valle a Lipari che era stata posta sotto sequestro lo scorso anno in quanto i lavori che si stavano realizzando, rientranti nel progetto di copertura dell'omonimo torrente, non erano stati ancora regolarmenti autorizzati. Il rilascio delle autorizzazioni, e l'accertamento espletato da un CTU che ha verificato la conformità dell'opera al progetto presentato, ha portato il magistrato a disporre il dissequestro.
Colori delle Eolie. Le precisazioni dell'architetto Lo Cascio
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell'arch. Giuseppe Lo Cascio in risposta alla recente circolare inviata dal presidente dell'AGE geom. Bartolo Favaloro sul tema dei colori delle Eolie.
Il testo:
Sig. Presidente della
Associazione Geometri
delle Isole Eolie
Ho letto con estremo interesse la Sua circolare, avente come Oggetto “tutti i colori delle mie isole…..”, che emotivamente condivido nei suoi intenti, sia come architetto che come cittadino eoliano.
E devo anche aggiungere che non è soltanto il problema dei “fantasmagorici colori”, a provocare la tanto temuta trasformazione dell’ambiente originario, ma vi si aggiunge anche l’utilizzazione (peraltro appositamente vietata dal R.E.C., almeno nel centro storico) di infissi in alluminio anodizzato, di zoccolature in materiali vari, di rivestimenti e mostre decorative diverse.
E perché no, delle stesse insegne !
Vorrei, come architetto, partecipare al dibattito (anche solo epistolare) che certamente non può non nascere, suscitato da questa Sua ottima iniziativa, e che spero possa essere estremamente produttivo e chiarificatore.
E vorrei farlo, facendo alcune precisazioni che ritengo doverose.
La prima: non risponde completamente a verità il fatto che “tutto è affidato agli operatori del settore, non necessitando l’intervento di specifica autorizzazione amministrativa, che, con il proprio estro e gusto, utilizzano tinte estranee all’ambiente eoliano”.
In realtà, una possibilità la prevede persino il R.E.C. dell’ormai vetusto Programma di Fabbricazione, che al suo art. 25 prevede la possibilità, da parte della Commissione Edilizia, di richiedere campionature dei colori e dei rivestimenti.
E potrebbe, a questo punto, risultare sufficiente l’applicazione di quanto prescritto dal Piano Paesistico, all’art. 38, punto c), circa le tipologie di materiali e le tecniche di applicazione.
E’ poi invece verissimo che il R.E.C. annesso al Piano Regolatore non affronta minimamente il problema dei colori; ma non è, purtroppo, la sola carenza del nostro Piano, che ancora deve nascere, e già si presenta drammaticamente vecchio.
Seconda precisazione, che mi coinvolge (e di questo, La ringrazio): l’incarico affidatomi per la redazione di un “Piano quadro dei colori e del decoro urbano” è stata una delle tante iniziative intelligenti (e visto come vanno le cose, lungimiranti) di una passata Amministrazione.
Aveva un solo, drammatico limite: era legato alla remota possibilità di finanziamento di interventi, da parte della Regione; che non aveva i fondi per finanziare nulla.
Io, esclusivamente a mie spese, ho visitato alcuni Comuni dotati di Piano dei Colori; mi sono (ritengo ampiamente) documentato su quanto era stato proposto e/o portato a compimento in questo settore; ho rilevato tutta la parte interessata da un “primo stralcio”, i prospetti di Piazza Ugo di Sant’Onofrio e la Salita di San Giuseppe; ho redatto il Progetto relativo a questa parte, completo di quantificazione degli interventi, e ho presentato il tutto all’Amministrazione.
Sono stato complimentato e ringraziato. Ma mancando la materia prima, il denaro dei finanziamenti, tutto è stato sospeso e, spero, rinviato a tempi migliori.
Come diceva quel genio del teatro che era Eduardo de Filippo, “ha da passà ‘a nuttata”!
Terza precisazione, o meglio, il punto nodale del dibattere: Lei si riporta alla “rappresentazione iconografica” di Luigi Salvatore d’Austria, che La porta ad affermare che “fino agli anni ’80 del secolo scorso……il colore utilizzato nei prospetti dei fabbricati era il bianco e solo il bianco”.
Ricordo che tanti anni fa, il Centro Studi Eoliani organizzò una conferenza-dibattito sui colori di Filicudi (che poi si estese naturalmente ai colori di tutte le Eolie), con il Prof. Brini (progettista di numerosi Piani dei Colori nello hinterland torinese e per la stessa Torino), il dott. Pino Paino, il prof. Giuseppe Jacolino ed il sottoscritto.
Ricordo anche che durante il dibattito, si pose il problema, certamente provocatorio, del perché porre gli anni della visita del d’Austria come punto fermo per codificare i colori delle nostre architetture, e non considerare, ad esempio, quanto certamente avveniva negli anni, che so, della dominazione romana, quando le case e le costruzioni in genere erano decorate con colori anche vivacissimi.
Inoltre devo dirLe che non risulta rispondente interamente al vero, che le costruzioni sino agli anni ’80 del secolo passato fossero solamente bianche.
Per non dilungarmi troppo, Le riporto solo tre esempi.
La torre di Mendolita, che tutti noi ben conosciamo, risalente ai primi anni del 1600, aveva intonaci di colore ocra chiaro.
La casa in cui io abito è stata realizzata nella prima metà del 1700, un secolo prima della venuta di Luigi Salvatore d’Austria, ed ancora oggi, in larga parte dei suoi due prospetti principali (in quell’epoca, si decoravano soltanto i prospetti più importanti), affiorano tracce della colorazione originaria: un azzurro ottenuto certamente con solfato di rame (azzuolo) diluito nel latte di calce, e delle lesene e marcapiani di colore ocra.
La facciata verso Lipari della villa dell’ing. La Rosa, anch’essa della medesima epoca, prima di una “ripresa” del prospetto principale era bianca, ma con lesene e rifasci di un intenso colore giallo.
Con la fine poi del XIX e l’inizio del XX secolo, l’abitudine di decorare con colori ottenuti da pigmenti naturali e latte di calce si diffonde ed interessa larghissima parte delle nuove costruzioni.
Ma va anche ricordato che l’insediamento di genti diverse, provenienti dalla Calabria, dalla Campania e persino da paesi stranieri, ed il mescolarsi delle loro consuetudini, delle loro civiltà, del modo di intendere e decorare le costruzioni, risale già agli anni immediatamente successivi al sacco del Barbarossa.
Oggi, ed in questo Le do ragione, si assiste al progressivo abbandono “dei colori originari, utilizzando tonalità troppo sature e con materiali sintetici”, e di questo ne va dato carico sia al disinteresse della Soprintendenza che non applica quanto prescritto dal Piano Paesistico, ma soprattutto alle scarse conoscenze ed alla mancata voglia di aggiornarsi degli operatori del settore, che potrebbero invece adottare materiali prodotti dalle Ditte specializzate nella commercializzazione di intonaci e colorazioni specifici per il recupero dei Centri Storici.
Abbiamo tutti fatto del male, e le maggiori responsabilità sono a carico di noi Progettisti e Direttori dei Lavori.
Ma devo, al riguardo, citarLe un vecchio detto eoliano, quello secondo cui “il granchio prende in giro l’aragosta, perché cammina all’indietro”, ricordandoLe che la maggior parte dei Tecnici Progettisti e Direttori dei Lavori, di certo almeno numericamente, sono proprio geometri, quelli che oggi, attraverso Lei, esprimono queste lamentazioni.
Infine, concordo pienamente con Lei sulla necessità di un dibattito con l’Amministrazione e l’Ufficio Tecnico comunale, riguardante il corretto impiego del colore, ma anche del decoro urbano, nelle nostre isole, ma non credo alle “precise direttive della Soprintendenza BB. CC. AA.” , il cui lassismo ha, sino ad oggi, consentito tutto questo.
Credo invece che sia fondamentale affiancare, al Piano Regolatore, un idoneo Piano Quadro dei Colori e del Decoro Urbano, riprendendo ed estendendo l’iniziativa la cui necessità era già stata individuata da una Amministrazione precedente.
Passerà così “’a nuttata”?
Cordiali saluti
Giuseppe Lo Cascio, architetto
Il testo:
Sig. Presidente della
Associazione Geometri
delle Isole Eolie
Ho letto con estremo interesse la Sua circolare, avente come Oggetto “tutti i colori delle mie isole…..”, che emotivamente condivido nei suoi intenti, sia come architetto che come cittadino eoliano.
E devo anche aggiungere che non è soltanto il problema dei “fantasmagorici colori”, a provocare la tanto temuta trasformazione dell’ambiente originario, ma vi si aggiunge anche l’utilizzazione (peraltro appositamente vietata dal R.E.C., almeno nel centro storico) di infissi in alluminio anodizzato, di zoccolature in materiali vari, di rivestimenti e mostre decorative diverse.
E perché no, delle stesse insegne !
Vorrei, come architetto, partecipare al dibattito (anche solo epistolare) che certamente non può non nascere, suscitato da questa Sua ottima iniziativa, e che spero possa essere estremamente produttivo e chiarificatore.
E vorrei farlo, facendo alcune precisazioni che ritengo doverose.
La prima: non risponde completamente a verità il fatto che “tutto è affidato agli operatori del settore, non necessitando l’intervento di specifica autorizzazione amministrativa, che, con il proprio estro e gusto, utilizzano tinte estranee all’ambiente eoliano”.
In realtà, una possibilità la prevede persino il R.E.C. dell’ormai vetusto Programma di Fabbricazione, che al suo art. 25 prevede la possibilità, da parte della Commissione Edilizia, di richiedere campionature dei colori e dei rivestimenti.
E potrebbe, a questo punto, risultare sufficiente l’applicazione di quanto prescritto dal Piano Paesistico, all’art. 38, punto c), circa le tipologie di materiali e le tecniche di applicazione.
E’ poi invece verissimo che il R.E.C. annesso al Piano Regolatore non affronta minimamente il problema dei colori; ma non è, purtroppo, la sola carenza del nostro Piano, che ancora deve nascere, e già si presenta drammaticamente vecchio.
Seconda precisazione, che mi coinvolge (e di questo, La ringrazio): l’incarico affidatomi per la redazione di un “Piano quadro dei colori e del decoro urbano” è stata una delle tante iniziative intelligenti (e visto come vanno le cose, lungimiranti) di una passata Amministrazione.
Aveva un solo, drammatico limite: era legato alla remota possibilità di finanziamento di interventi, da parte della Regione; che non aveva i fondi per finanziare nulla.
Io, esclusivamente a mie spese, ho visitato alcuni Comuni dotati di Piano dei Colori; mi sono (ritengo ampiamente) documentato su quanto era stato proposto e/o portato a compimento in questo settore; ho rilevato tutta la parte interessata da un “primo stralcio”, i prospetti di Piazza Ugo di Sant’Onofrio e la Salita di San Giuseppe; ho redatto il Progetto relativo a questa parte, completo di quantificazione degli interventi, e ho presentato il tutto all’Amministrazione.
Sono stato complimentato e ringraziato. Ma mancando la materia prima, il denaro dei finanziamenti, tutto è stato sospeso e, spero, rinviato a tempi migliori.
Come diceva quel genio del teatro che era Eduardo de Filippo, “ha da passà ‘a nuttata”!
Terza precisazione, o meglio, il punto nodale del dibattere: Lei si riporta alla “rappresentazione iconografica” di Luigi Salvatore d’Austria, che La porta ad affermare che “fino agli anni ’80 del secolo scorso……il colore utilizzato nei prospetti dei fabbricati era il bianco e solo il bianco”.
Ricordo che tanti anni fa, il Centro Studi Eoliani organizzò una conferenza-dibattito sui colori di Filicudi (che poi si estese naturalmente ai colori di tutte le Eolie), con il Prof. Brini (progettista di numerosi Piani dei Colori nello hinterland torinese e per la stessa Torino), il dott. Pino Paino, il prof. Giuseppe Jacolino ed il sottoscritto.
Ricordo anche che durante il dibattito, si pose il problema, certamente provocatorio, del perché porre gli anni della visita del d’Austria come punto fermo per codificare i colori delle nostre architetture, e non considerare, ad esempio, quanto certamente avveniva negli anni, che so, della dominazione romana, quando le case e le costruzioni in genere erano decorate con colori anche vivacissimi.
Inoltre devo dirLe che non risulta rispondente interamente al vero, che le costruzioni sino agli anni ’80 del secolo passato fossero solamente bianche.
Per non dilungarmi troppo, Le riporto solo tre esempi.
La torre di Mendolita, che tutti noi ben conosciamo, risalente ai primi anni del 1600, aveva intonaci di colore ocra chiaro.
La casa in cui io abito è stata realizzata nella prima metà del 1700, un secolo prima della venuta di Luigi Salvatore d’Austria, ed ancora oggi, in larga parte dei suoi due prospetti principali (in quell’epoca, si decoravano soltanto i prospetti più importanti), affiorano tracce della colorazione originaria: un azzurro ottenuto certamente con solfato di rame (azzuolo) diluito nel latte di calce, e delle lesene e marcapiani di colore ocra.
La facciata verso Lipari della villa dell’ing. La Rosa, anch’essa della medesima epoca, prima di una “ripresa” del prospetto principale era bianca, ma con lesene e rifasci di un intenso colore giallo.
Con la fine poi del XIX e l’inizio del XX secolo, l’abitudine di decorare con colori ottenuti da pigmenti naturali e latte di calce si diffonde ed interessa larghissima parte delle nuove costruzioni.
Ma va anche ricordato che l’insediamento di genti diverse, provenienti dalla Calabria, dalla Campania e persino da paesi stranieri, ed il mescolarsi delle loro consuetudini, delle loro civiltà, del modo di intendere e decorare le costruzioni, risale già agli anni immediatamente successivi al sacco del Barbarossa.
Oggi, ed in questo Le do ragione, si assiste al progressivo abbandono “dei colori originari, utilizzando tonalità troppo sature e con materiali sintetici”, e di questo ne va dato carico sia al disinteresse della Soprintendenza che non applica quanto prescritto dal Piano Paesistico, ma soprattutto alle scarse conoscenze ed alla mancata voglia di aggiornarsi degli operatori del settore, che potrebbero invece adottare materiali prodotti dalle Ditte specializzate nella commercializzazione di intonaci e colorazioni specifici per il recupero dei Centri Storici.
Abbiamo tutti fatto del male, e le maggiori responsabilità sono a carico di noi Progettisti e Direttori dei Lavori.
Ma devo, al riguardo, citarLe un vecchio detto eoliano, quello secondo cui “il granchio prende in giro l’aragosta, perché cammina all’indietro”, ricordandoLe che la maggior parte dei Tecnici Progettisti e Direttori dei Lavori, di certo almeno numericamente, sono proprio geometri, quelli che oggi, attraverso Lei, esprimono queste lamentazioni.
Infine, concordo pienamente con Lei sulla necessità di un dibattito con l’Amministrazione e l’Ufficio Tecnico comunale, riguardante il corretto impiego del colore, ma anche del decoro urbano, nelle nostre isole, ma non credo alle “precise direttive della Soprintendenza BB. CC. AA.” , il cui lassismo ha, sino ad oggi, consentito tutto questo.
Credo invece che sia fondamentale affiancare, al Piano Regolatore, un idoneo Piano Quadro dei Colori e del Decoro Urbano, riprendendo ed estendendo l’iniziativa la cui necessità era già stata individuata da una Amministrazione precedente.
Passerà così “’a nuttata”?
Cordiali saluti
Giuseppe Lo Cascio, architetto
"Ancora Siremar". Considerazioni e riflessioni di Rosaria Corda
(Rosaria Corda) Permettemi una breve e ulteriore riflessione sui trasporti, questa volta a partire dalla qualita’ e dalla certezza del servizio che la societa’ pubblica dovrebbe assicurare agli eoliani. Martedi 24 scorso mi sono ritrovata a Milazzo, dopo una giornata passata a fare controlli medici nel catanese e con tutta la famiglia. Partita alle 7,50 da Lipari con il catamarano dell’Ustica lines, navigato in un mare che potrei definire nella norma delle condizioni del periodo primaverile, alle 17.30 le agenzie comunicano che le corse veloci si interrompono per il previsto giungere di una perturbazione. Insieme ad un centinaio di persone ci rechiamo a bigliettare per il traghetto “Isola di Stromboli”. Sarebbe quasi inutile riferire il solito e scontato ritornello: “il comandante ha deciso di non partire”. Stiamo tutti con il naso all’insu’ a scrutare il cielo e le nuvole, per cercare di capire quale tempesta poteva impedire la partenza della nave. Qualcuno ipotizza di chiamare in aiuto il Sindaco o il Prefetto, si ascoltano le solite voci arrabbiate di chi e’ magari arrivato con il mezzo appena precedente e che giura e rigiura che il mare e’ quasi calmo. Ovviamente l’agenzia chiude i battenti e a noi non resta che dirigerci verso quella della Ngi, ma si potra’ avere qualche notizia solo dopo l’arrivo del traghetto, previsto per le ore 20,00. Nel contempo ci accorgiamo che circa 80 ragazzi del biennio dell’itc Isa Conti, di ritorno dal viaggio di istruzione, rimangono appiedati con bagagli al seguito sul molo di imbarco. E ci rendiamo anche conto delle difficolta’ che si presenterebbero qualora si dovesse pensare ad una sistemazione logistica per tutti. E nel frattempo, non si sente alitare vento. Alle 20,00 arriva l’annuncio positivo della partenza della Ngi. Siamo tutti a bordo e stanotte riusciremo a rientrare a casa.
E a bordo ci attende un’altra piacevole sorpresa. La societa’ ha messo a disposizione di tutti, ed in particolare degli studenti eoliani, un ricco buffet di pizza e rustici, quasi a chiedere scusa di un disagio che pure stavano risolvendo.
Il viaggio e’ stato molto tranquillo e piacevolmente intrattenuto dalla finale del programma di Maria De Filippi “Amici”.
E molti mi hanno chiesto di firmare idealmente insieme questo appunto. E siccome proprio il giorno precedente avevo raccolto, nell’ambito del confronto con le parti politiche organizzato dal comune, voci squillanti in favore della societa’ pubblica Siremar, adesso vorrei invitare un po’ tutti a riflettere su quello che chiediamo, cosa chiediamo e come lo chiediamo. Ritengo che una societa’ che deve rendere un pubblico servizio possa anche valutare diversamente le informazioni ufficiali, date dai bollettini meteo, dalle reali condizioni. Non posso e non voglio credere che un comandante di una nave quale l’Isola di Stromboli, sia meno capace di governare un mezzo, che in un’ora e’ in grado di coprire la distanza tra Milazzo e le Eolie, rispetto al collega della compagnia privata. Non posso e non voglio giustificare il comportamento di quanti, a diverso titolo, dovrebbero fornire un “servizio pubblico essenziale” e che al contrario preferiscono trincerarsi dietro un qualsiasi bollettino o un semplice avviso ai naviganti, trattando gli eoliani alla stregua di un cittadino che perso un autobus, ne puo’ prendere uno successivo. Non posso e non voglio pensare che una societa’, alla quale tutti noi contribuiamo da decenni, possa lasciare ottanta ragazzi, centinaia di utenti, al freddo in mezzo ad una strada, abbassando semplicemente la grata di una agenzia e ritirando il portellone di una nave.
E questa per noi e’ storia di ordinaria amministrazione. Pertanto non ritengo assolutamente utile continuare a perorare la causa di chi ci ha sempre trattato con sufficienza, superficialita’ e spesso maleducazione. Difendiamo con forza il diritto alla mobilita’, pretendiamo che lo stato si assuma l’onere di garantire tale diritto a noi tutti e per sempre, ma per favore smettiamola con questo scorporo! Lavoriamo insieme per la nostra dignita’, che sia rispettata con l’efficienza, la garanzia e la cortesia dei servizi, cosi’ come spettano ad ogni popolazione civile. E un grazie alla Ngi che, nonostante non ne avesse l’obbligo, ci ha anche dato una lezione di vita. Infatti un mezzo piccolo e brutto, piuttosto che una nave bella e moderna, si e’ improvvisamente trasformato nel piu’ accogliente e familiare degli ambienti e ci ha riportato felicemente a casa.Rosaria Corda
E a bordo ci attende un’altra piacevole sorpresa. La societa’ ha messo a disposizione di tutti, ed in particolare degli studenti eoliani, un ricco buffet di pizza e rustici, quasi a chiedere scusa di un disagio che pure stavano risolvendo.
Il viaggio e’ stato molto tranquillo e piacevolmente intrattenuto dalla finale del programma di Maria De Filippi “Amici”.
E molti mi hanno chiesto di firmare idealmente insieme questo appunto. E siccome proprio il giorno precedente avevo raccolto, nell’ambito del confronto con le parti politiche organizzato dal comune, voci squillanti in favore della societa’ pubblica Siremar, adesso vorrei invitare un po’ tutti a riflettere su quello che chiediamo, cosa chiediamo e come lo chiediamo. Ritengo che una societa’ che deve rendere un pubblico servizio possa anche valutare diversamente le informazioni ufficiali, date dai bollettini meteo, dalle reali condizioni. Non posso e non voglio credere che un comandante di una nave quale l’Isola di Stromboli, sia meno capace di governare un mezzo, che in un’ora e’ in grado di coprire la distanza tra Milazzo e le Eolie, rispetto al collega della compagnia privata. Non posso e non voglio giustificare il comportamento di quanti, a diverso titolo, dovrebbero fornire un “servizio pubblico essenziale” e che al contrario preferiscono trincerarsi dietro un qualsiasi bollettino o un semplice avviso ai naviganti, trattando gli eoliani alla stregua di un cittadino che perso un autobus, ne puo’ prendere uno successivo. Non posso e non voglio pensare che una societa’, alla quale tutti noi contribuiamo da decenni, possa lasciare ottanta ragazzi, centinaia di utenti, al freddo in mezzo ad una strada, abbassando semplicemente la grata di una agenzia e ritirando il portellone di una nave.
E questa per noi e’ storia di ordinaria amministrazione. Pertanto non ritengo assolutamente utile continuare a perorare la causa di chi ci ha sempre trattato con sufficienza, superficialita’ e spesso maleducazione. Difendiamo con forza il diritto alla mobilita’, pretendiamo che lo stato si assuma l’onere di garantire tale diritto a noi tutti e per sempre, ma per favore smettiamola con questo scorporo! Lavoriamo insieme per la nostra dignita’, che sia rispettata con l’efficienza, la garanzia e la cortesia dei servizi, cosi’ come spettano ad ogni popolazione civile. E un grazie alla Ngi che, nonostante non ne avesse l’obbligo, ci ha anche dato una lezione di vita. Infatti un mezzo piccolo e brutto, piuttosto che una nave bella e moderna, si e’ improvvisamente trasformato nel piu’ accogliente e familiare degli ambienti e ci ha riportato felicemente a casa.Rosaria Corda
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