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venerdì 27 marzo 2009

Privatizzazione di Tirrenia, evitare scorciatoie

La privatizzazione di Tirrenia deve avvenire dopo un attento ed equilibrato monitoraggio di tutte le implicazioni connesse ai servizi e ai collegamenti assicurati sino ad oggi dalla compagnia". E' quanto afferma Beniamino Leone, Segretario Nazionale Marittimi Fit-Cisl intervenuto al Congresso della Federazione Regionale della Sicilia che si tiene a Termini Imerese. "Vi e' sulla questione Tirrenia - prosegue Leone - una preoccupante sottovalutazione sugli effetti e le conseguenze che potrebbero prodursi non solo sul lavoro, ma sulla continuita' territoriale e sulla qualita' dei servizi dovuti ad una accelerazione dei processi di privatizzazione, soprattutto in assenza di un prolungamento della concessione. Non e' certo questo il momento migliore per privatizzare la Tirrenia - ribadisce Leone - con una crisi che estende i suoi pesantissimi effetti a tutto il settoremarittimo, privatizzare rischiando di ottenere ben poco in una precaria situazione di mercato". Il segretario Generale della Fit Cisl, Claudio Claudiani, precisa che "e' quanto mai necessario aprire un confronto a tutto campo sulla Tirrenia. Occorre evitare il rischio che alle complicazioni gia' evidenziate se ne aggiungano altre per la continuita' territoriale oggi assicurata dai collegamenti della Tirrenia, per l'internazionalizzazione dei territori, per il mantenimento di servizi insostituibili per delicate aree del Paese come sono le isole, soprattutto quelle minori, la cui vocazione allo sviluppo potrebbe essere pregiudicata se non si trovano risorse e garanzie tali da assicurare comunque una continuita' dei collegamenti". Il sindacato chiede da tempo la possibilita' di esprimere, in una sede appropriata, proposte e valutazioni sui processi di privatizzazione e liberalizzazione che investono la Tirrenia al pari di altri settori del trasporto. "E' necessario - ribadisce Claudiani - non restringere l'ambito del confronto, bensi' aprirlo alle opportune correzioni per evitare di sacrificare posti di lavoro, stabilita' dei collegamenti, qualita' del servizio universale e un now how che interessa marittimi ad elevato tasso di professionalita' e territori, soprattutto al Sud e nelle isole dove gia' pesante e' la situazione occupazionale e dove gli eventuali effetti negativi della privatizzazione di Tirrenia potrebbero farsi sentire maggiormente"."Ci aspettiamo - conclude - di poter proseguire con il Ministro un confronto sereno e produttivo che scongiuri i pericoli, eviti decisioni frettolose e dia al Paese un tessuto di collegamenti marittimi piu' efficienti e competitivi, senza che cio' si traduca solo in insopportabili riduzioni dell'occupazione e dei servizi marittimi".