Per
chi non lo sapesse, esiste un’isola apparsa e subito scomparsa a largo
di Sciacca, in Sicilia. Si chiama Isola Ferdinandea ed emerse in
occasione di una spettacolare eruzione vulcanica nel 1831, per poi
tornare in fondo al mare. Ora i geologi dell’Ingv hanno deciso di
studiare meglio quella che è già stata ribattezzata l’Isola che non c’è.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha infatti
detto che dal 17 al 21 luglio 2012 è iniziata la prima campagna di
monitoraggio sottomarino nell’area dei banchi del Canale di Sicilia. La
campagna è stata condotta con l’ausilio della Nave da Ricerca ASTREA
dell’ISPRA nell’ambito del programma di estensione a mare del
monitoraggio Geofisico e del controllo dei Vulcani sommersi dei mari
italiani.
L’Isola Ferdinandea ora si chiama Banco Graham, ed è una formazione
rocciosa a 6,9 m sotto il livello marino, costituito appunto dai resti
dell’effimera isola Ferdinandea a circa 25 miglia a SO di Sciacca emersa
durante l’eruzione del 1831.
L’isola è in realtà la bocca dell’unico vulcano italiano attivo in
tempi storici ancora quasi completamente sconosciuto, in cui manca
inoltre un seppur minimo sistema di monitoraggio, e del quale non si
conosce al momento quale sia il suo stato di attività. Le indagini hanno
interessato anche i vicini banchi Terribile (-20 m) a est, e Nerita
(-16,5 m) a NE, che con il Graham costituiscono un ampio rilievo
sottomarino che s’innalza dal fondale del Canale di Sicilia.
Durante la campagna è stato eseguito un rilievo multibeam ad alta
risoluzione che ha permesso di identificare 9 distinti crateri
monogenici segno di altrettante storiche eruzioni che hanno avuto
origine nell’area. Inoltre sono stati prelevati campioni di roccia dal
fondale e campioni di gas dalle fumarole presenti in gran numero
nell’area vulcanica.
A completamento delle operazioni, allo scopo di estendere
temporalmente il monitoraggio, sono stati deposti tre OBS/H dell’INGV,
stazioni sismiche da fondo mare equipaggiate con sismometro larga banda e
idrofono, in prossimità dei tre banchi. Questi strumenti acquisiranno
dati sismoacustici fino al loro recupero previsto entro la fine
dell’anno.
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martedì 24 luglio 2012
Musei sottomarini, compreso Capo Graziano di Filicudi: oggi fruibili, sicuri e sostenibili
Favorire
la fruizione del patrimonio sottomarino e migliorare la sua
conservazione: sono i due obiettivi che hanno costituito il fil rouge
del Progetto TETI - Integrated Technologies for the Sustainable Management of the Underwater Cultural Heritage elaborato da due team dell'Alta Scuola Politecnica e sviluppato a partire dal caso studio dell'Itinerario Archeologico Subacqueo di Capo Graziano a Filicudi.
I due team hanno ideato un modello integrato applicabile a qualsiasi sito sottomarino a partire dalla Convenzione UNESCO del 2001 sulla Protezione del Patrimonio Culturale Sommerso, che ha dichiarato l’importanza di una fruizione del patrimonio subacqueo determinata dal rispetto dell'ambiente e dalla sicurezza dei siti e delle persone.
Il primo team si è focalizzato sulla musealizzazione del sito e dei suoi reperti, con l’intento non solo di favorire le visite dirette ma anche di garantire, a coloro che non hanno la possibilità di immergersi, l’esperienza concreta dell’area. L’utilizzo di tecnologie integrate è risultato l’approccio più idoneo per guidare i sub durante il percorso del Museo alla scoperta di numerosi relitti risalenti a epoche diverse. L’aspetto didattico del museo è stato garantito da info-box posizionati in corrispondenza di ognuna delle tappe di visita e dotati di pannelli esplicativi e di cartellini galleggianti con lo scopo di segnalare i reperti di maggiore interesse.
La sicurezza dei visitatori subacquei, è garantita da un sistema di idrofoni che segnalano i due percorsi di visita previsti e che, coerentemente con i principi dell’eco-sostenibilità e del minimo intervento, hanno un impatto praticamente nullo sull’ambiente e sul contesto archeologico. Questi dispositivi, in particolare, sono in grado di inviare un apposito segnale acustico che permette al visitatore di capire se è fuori rotta. Il tracciato del percorso è inoltre segnalato da fibre ottiche dispersive che conferiscono al sito un valore estetico aggiunto ed incrementano il livello di sicurezza della visita.
Il secondo team si è focalizzato sulla conservazione del sito e dei reperti in esso custoditi, nel rispetto dell’area protetta e intrecciando tematiche di sostenibilità energetica. Per quanto riguarda gli oggetti sommersi sono state esaminate le migliori soluzioni di conservazione in situ specifiche per il legno, la pietra e il metallo, il quale è risultato essere il più colpito dall’aggressività dei sali disciolti in acqua marina. Sono state trovate soluzioni specifiche e innovative per la conservazione di questo tipo di reperti come la tecnica che utilizza alluminio o magnesio anodizzato sulla superficie degli oggetti. Questa soluzione presenta il vantaggio di essere durevole nel tempo, semplice da applicare e non dannosa per l’ambiente circostante. Per la conservazione del bronzo, costituente oggetti pregiati, si è testata l’efficacia di inibitori di corrosione green, non pericolosi per la salute dell’uomo.
Non meno importante, è stato messo in luce il tema della sorveglianza del sito e della sicurezza dei reperti nei confronti di tentativi di furto e danneggiamento: attraverso il posizionamento di idrofoni, è possibile rilevare la presenza di persone non autorizzate nel sito grazie all’emissione di un allarme anti-intrusione alle autorità competenti. E’ possibile contenere i costi e contrastare gli accessi non autorizzati, un problema largamente diffuso in ambito archeologico.
Il museo subacqueo, infine, è completamente sostenibile dal punto di vista energetico. Esso è dotato, infatti, di pannelli fotovoltaici e di sistemi di sfruttamento del moto ondoso in grado di stoccare energia elettrica, il tutto in un “corpo” flottante che richiede il minimo della manutenzione.
I due team hanno ideato un modello integrato applicabile a qualsiasi sito sottomarino a partire dalla Convenzione UNESCO del 2001 sulla Protezione del Patrimonio Culturale Sommerso, che ha dichiarato l’importanza di una fruizione del patrimonio subacqueo determinata dal rispetto dell'ambiente e dalla sicurezza dei siti e delle persone.
Il primo team si è focalizzato sulla musealizzazione del sito e dei suoi reperti, con l’intento non solo di favorire le visite dirette ma anche di garantire, a coloro che non hanno la possibilità di immergersi, l’esperienza concreta dell’area. L’utilizzo di tecnologie integrate è risultato l’approccio più idoneo per guidare i sub durante il percorso del Museo alla scoperta di numerosi relitti risalenti a epoche diverse. L’aspetto didattico del museo è stato garantito da info-box posizionati in corrispondenza di ognuna delle tappe di visita e dotati di pannelli esplicativi e di cartellini galleggianti con lo scopo di segnalare i reperti di maggiore interesse.
La sicurezza dei visitatori subacquei, è garantita da un sistema di idrofoni che segnalano i due percorsi di visita previsti e che, coerentemente con i principi dell’eco-sostenibilità e del minimo intervento, hanno un impatto praticamente nullo sull’ambiente e sul contesto archeologico. Questi dispositivi, in particolare, sono in grado di inviare un apposito segnale acustico che permette al visitatore di capire se è fuori rotta. Il tracciato del percorso è inoltre segnalato da fibre ottiche dispersive che conferiscono al sito un valore estetico aggiunto ed incrementano il livello di sicurezza della visita.
Il secondo team si è focalizzato sulla conservazione del sito e dei reperti in esso custoditi, nel rispetto dell’area protetta e intrecciando tematiche di sostenibilità energetica. Per quanto riguarda gli oggetti sommersi sono state esaminate le migliori soluzioni di conservazione in situ specifiche per il legno, la pietra e il metallo, il quale è risultato essere il più colpito dall’aggressività dei sali disciolti in acqua marina. Sono state trovate soluzioni specifiche e innovative per la conservazione di questo tipo di reperti come la tecnica che utilizza alluminio o magnesio anodizzato sulla superficie degli oggetti. Questa soluzione presenta il vantaggio di essere durevole nel tempo, semplice da applicare e non dannosa per l’ambiente circostante. Per la conservazione del bronzo, costituente oggetti pregiati, si è testata l’efficacia di inibitori di corrosione green, non pericolosi per la salute dell’uomo.
Non meno importante, è stato messo in luce il tema della sorveglianza del sito e della sicurezza dei reperti nei confronti di tentativi di furto e danneggiamento: attraverso il posizionamento di idrofoni, è possibile rilevare la presenza di persone non autorizzate nel sito grazie all’emissione di un allarme anti-intrusione alle autorità competenti. E’ possibile contenere i costi e contrastare gli accessi non autorizzati, un problema largamente diffuso in ambito archeologico.
Il museo subacqueo, infine, è completamente sostenibile dal punto di vista energetico. Esso è dotato, infatti, di pannelli fotovoltaici e di sistemi di sfruttamento del moto ondoso in grado di stoccare energia elettrica, il tutto in un “corpo” flottante che richiede il minimo della manutenzione.
Sposo ci ripensa, rissa nella Cattedrale Palermo prima del "si'"
Lo sposo all'ultimo momento ci
ripensa, dice di non volere piu' impalmare la fidanzata e
scoppia un parapiglia in Cattedrale a Palermo, dove i parenti
della ragazza si sono scagliati contro il 'renitente' e i suoi
familiari. E' intervenuta la polizia per sedare la rissa e gli
agenti hanno faticato a riportare la calma tra i due gruppi. Il
sacerdote che era pronto a celebrare le nozze, placato il
tumulto, ha avvicinato i nubendi e ha verificato la loro
effettiva volonta' di unirsi in matrimonio. Il colloquio con il
sacerdote ha dissipato i dubbi manifestati dallo sposo poco
prima del fatidico si', e alla fine la coppia si e' avvicinata
all'altare per la celebrazione delle nozze, davanti al
parentado visibilmente sconcertato dall'episodio. (AGI)
.
Incontro tra il Comitato Consultivo Aziendale e il Commissario Straordinario dell’ASP Messina: favorevole il parere sul Piano di Programmazione Aziendale
COMUNICATO
È stato più che positivo l’esito
del primo incontro tra il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria
Provinciale di Messina, dott. Manlio Magistri, e i componenti del Comitato
Consultivo Aziendale dell’ASP, svoltosi ieri nei locali della Direzione
Generale.
La riunione si è conclusa infatti
con la soddisfazione di tutti partecipanti, una volta raggiunto l’accordo sui
diversi punti inseriti nell’ordine del giorno. Il Piano di Programmazione
Aziendale, innanzitutto, che ha ricevuto parere favorevole all’unanimità da parte
del CCA che, in merito, ha chiesto di poter svolgere una funzione di vigilanza.
«Si ritiene che il PPA possa rappresentare, per quanto riguarda i bisogni e le
aspettative dei cittadini/utenti/pazienti, un punto di partenza di grande
rilievo», ha affermato il Comitato.
Nel corso del confronto, si è
discusso poi anche della possibilità di individuare un punto d’ascolto in ogni
presidio ospedaliero dell’Azienda e dell’opportunità di rendere accessibili al
Comitato tutti gli atti istruttori relativi al noto problema ambientale
ricadente nell’area di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto.
Ultima richiesta da parte dell’organo
di supporto aziendale, – al quale, tra l’altro, sono stati concessi i locali
dell’ex Ospedalità Pubblica (attuale Ospedalità Privata) di Via La Farina per svolgere le
proprie attività – quella di emettere parere consultivo preventivo, come previsto
dalla legge, sugli atti in attesa di essere emanati.
All’incontro, hanno preso parte,
oltre al Commissario Straordinario, dott. Manlio Magistri, il Direttore
Sanitario dell’ASP Messina, dott. Santo Conti, la dott. Patrizia Napoli,
Coordinatore Sanitario Territoriale dell’Azienda, il vicepresidente del Comitato
Consultivo Aziendale, dott. Leone Fabio, e i rappresentanti di Coordinamento H,
Associazione Movimento Azzurro, AMDAS Fidas, Cittadinanzattiva Sicilia onlus,
ONMIC Messina, AIC Associazione Italiana Celiachia, Associazione Senza
Barriere, Aned, Collegio IPASVI, Associazione Umanesimo e Solidarietà onlus,
Associazione Città Solidale.
SPENDING REVIEW: SINDACI A ROMA CONTRO I TAGLI, BASTA UMILIAZIONI
(AGENPARL) - Roma, 24 lug - Sono un centinaio i sindaci raccolti a
Piazza Santa'Andrea della Valle, a Roma, a due passi dal Senato, giunti
da ogni parte d'Italia per dire no ai tagli previsti dal decreto sulla
spending review. C'è il sindaco di Roma Gianni Alemanno, c'è Piero
Fassino, primo cittadino di Torino, ci sono i sindaci di Venezia,
Varese, Cagliari, ma soprattutto tanti piccoli comuni che rischiano il
default.
"Quelli previsti dal governo sono tagli sbagliati nel metodo e nel merito - dice il presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio -, non si possono fare medie, bisogna colpire dove davvero ci sono sprechi". "Questo - attacca il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni parlando ancora dei tagli - è un processo sommario senza capi d'accusa. Siamo un pezzo della Repubblica e non ci sentiamo gerarchicamente sottomessi a questi provvedimenti".
Nel mirino degli enti locali, oltre al decreto sulla spending review - che prevede tagli ai Comuni pari a 500milioni di euro - c'è anche il famigerato Patto di Stabilità: "In autunno - avverte Delrio - ci sarà la battaglia definitiva: i soldi in meno previsti dalla spending review impediranno il rispetto del Patto, sarà impossibile fare investimenti". E dal sindaco di Varese arriva addirittura la provocazione di "sforare tutti insieme i vincoli".
Una delegazione dell'Anci è stata ricevuta dal Presidente Schifani in Senato, dove è in esame il decreto sui tagli alla spesa pubblica.
"Quelli previsti dal governo sono tagli sbagliati nel metodo e nel merito - dice il presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio -, non si possono fare medie, bisogna colpire dove davvero ci sono sprechi". "Questo - attacca il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni parlando ancora dei tagli - è un processo sommario senza capi d'accusa. Siamo un pezzo della Repubblica e non ci sentiamo gerarchicamente sottomessi a questi provvedimenti".
Nel mirino degli enti locali, oltre al decreto sulla spending review - che prevede tagli ai Comuni pari a 500milioni di euro - c'è anche il famigerato Patto di Stabilità: "In autunno - avverte Delrio - ci sarà la battaglia definitiva: i soldi in meno previsti dalla spending review impediranno il rispetto del Patto, sarà impossibile fare investimenti". E dal sindaco di Varese arriva addirittura la provocazione di "sforare tutti insieme i vincoli".
Una delegazione dell'Anci è stata ricevuta dal Presidente Schifani in Senato, dove è in esame il decreto sui tagli alla spesa pubblica.
Messina: Arrestate 15 persone, tra cui 1 donna, per associazione mafiosa, estor-sione, omicidio, intestazione fittizia di beni ed altri delitti aggravati dalle finalità mafiose. Sequestrati beni per un valore complessivo di 15 milioni di euro.
Nella
mattinata odierna, in diverse località della provincia di Messina, i carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di
Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, dott.
Massimiliano MICALI, su richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia, dott. Guido LO FORTE, e dei sostituti della D.D.A., nei
confronti di 15 persone indagate, a vario titolo, per associazione
mafiosa, estorsione, omicidio, intestazione fittizia di beni ed altri delitti
aggravati dalle finalità mafiose. Contestualmente, sono stati sottoposti a
sequestro preventivo, beni per un valore complessivo stimato in oltre quindici
milioni di euro.
I provvedimenti scaturiscono dalla prolungata
attività condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale in
direzione dei sodalizi mafiosi attivi lungo la costa tirrenica della provincia,
articolatasi negli ultimi anni in ripetuti interventi repressivi che hanno
colpito gli esponenti della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto e
delle sue diramazioni territoriali. L’ultima tranche dell’indagine “Gotha”
si era conclusa nel giugno 2011 con l’arresto di 18 indagati per associazione
mafiosa, omicidi, estorsioni, porto e detenzione abusiva d’arma da fuoco,
intestazione fittizia di beni ed altri delitti, tutti aggravati dalle finalità
mafiose.
L’indagine “Gotha III” ha ulteriormente
circostanziato l’assetto organizzativo ed i plurimi interessi illeciti della
famiglia mafiosa barcellonese, sodalizio operante nella provincia di Messina,
giudiziariamente già riconosciuto in primo e secondo grado nel processo c.d. “Mare
Nostrum” fino al 1994, poi colpito dagli esiti dei procedimenti Icaro, Eris, Vivaio e Torrente, frutto
delle attività investigative del R.O.S..
Le attività d’indagine sviluppate dal R.O.S., le
convergenti dichiarazioni rese da più collaboratori di giustizia[1]
e le ammissioni di alcuni imprenditori edili recentemente raggiunti da
provvedimenti di sequestro del patrimonio ritenuto, dalla Sezione Misure di
Prevenzione del Tribunale di Messina, frutto dell’attività illecita del
menzionato sodalizio criminale, hanno permesso di definire altri episodi estorsivi
finalizzati al controllo di appalti pubblici e di attività economiche nella
provincia di Messina attribuibili alla responsabilità di RAO Giovanni, cl. ’61,
ISGRO’ Giuseppe, cl. ’65, TRIFIRO’ Carmelo Salvatore, cl. ’72, RUGGERI
Giuseppe, cl. 65 e CAMPANINO Salvatore, cl. ‘64.
Tale attività illecita era stata in passato già oggetto
dell’indagine “Omega” condotta dal
R.O.S. che, nell’anno 2003, aveva permesso l’adozione di un provvedimento
cautelare personale nei confronti di alcuni soggetti attualmente indagati
nell’indagine “Gotha III”,
ritenuti organici e componenti della “cupola”
mafiosa barcellonese.
Con l’odierna indagine è stata fatta luce anche su altri
interessanti aspetti dell’associazione criminale barcellonese, documentandone
le dinamiche criminali per un consistente arco temporale.
Tra gli aspetti di maggiore rilevanza figura il triplice
omicidio di RAIMONDI Sergio, MARTINO Giuseppe e GERACI Giuseppe, commesso a
Barcellona Pozzo di Gotto nella notte fra il 3 ed il 4 settembre 1993, per il
quale erano stati assolti con sentenza definitiva i noti esponenti mafiosi
barcellonesi D’AMICO Carmelo e MICALE Salvatore. I nuovi riscontri
info-investigativi raccolti, hanno consentito di fare piena e definitiva luce
su quella oscura vicenda e di ritenere gravemente indiziato anche il
barcellonese CALDERONE Antonino, all’epoca dei fatti datosi a preventiva
latitanza ed in seguito tratto in arresto dal Raggruppamento, nell’ambito
dell’indagine Pozzo, per
altre vicende connesse alla sua appartenenza al sodalizio.
Le risultanze delle attività tecniche e dinamiche sviluppate
dal ROS hanno altresì consentito di dimostrare – stando alle conclusioni del
provvedimento del GIP - l’appartenenza alla mafia del noto avvocato
barcellonese CATTAFI Rosario Pio. Sono state infatti meticolosamente
riscontrate le dichiarazioni rese da alcuni recenti ed importanti collaboratori
di giustizia della mafia barcellonese e catanese[2],
i quali hanno indicato il CATTAFI come soggetto apicale dell’organizzazione
barcellonese e collettore fiduciario dei proventi illeciti conseguiti dai
membri apicali e storici delle due citate organizzazioni mafiose.
Tale patrimonio info-investigativo ha dato riscontro alle
propalazioni di altri numerosi soggetti che nel passato avevano descritto
l’odierno indagato come organicamente inserito nella famiglia mafiosa di
Barcellona Pozzo di Gotto ed intraneo alla famiglia mafiosa catanese di Cosa Nostra riconducibile a SANTAPAOLA
Benedetto.
E’ stata fatta luce, inoltre, sull’evoluzione delle
dinamiche criminali interne della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto
anche nel periodo immediatamente successivo all’arresto in provincia di Palermo
di PROVENZANO Bernardo, quando LO PICCOLO Salvatore e Sandro, rispettivamente
padre e figlio, avevano cercato di realizzare un riassetto generale di Cosa Nostra palermitana e delle sue diramazioni
provinciali.
A tal proposito le indagini, hanno permesso di appurare
che la famiglia mafiosa barcellonese,
nonché quella dei tortoriciani
riconducibile, all’epoca, a BONTEMPO SCAVO Sebastiano, cl. ’52, sono state
rappresentate – fino al momento del suo arresto - dal referente provinciale di
Cosa Nostra CALABRESE Tindaro, ritualmente affiliato dai menzionati LO PICCOLO,
in deroga all’assetto preesistente che ha storicamente visto interloquire i
rappresentanti dei sodalizi mafiosi messinesi con Cosa Nostra tramite la
famiglia SANTAPAOLA di Catania o tramite il mandamento mafioso di San Mauro
Castelverde per mezzo del defunto rappresentante mistrettese RAMPULLA
Sebastiano.
Il CALABRESE ha quindi continuato a reggere
l’articolazione criminale dei mazzarroti
del sodalizio barcellonese controllando le attività criminali nell’ambito del
proprio territorio (ed a tal proposito sono state documentate le infiltrazioni
nel Comune di Mazzarrà Sant’Andrea presso il quale ha prestato servizio il
tecnico comunale RAVIDA’ Roberto, anch’egli tratto in arresto) ed ha
rappresentato un punto di riferimento per Cosa Nostra nella Provincia di
Messina.
In tale ottica è stata documentata la vicenda della
latitanza a Capo d’Orlando (ME) di PULIZZI Gaspare, uomo di fiducia della
famiglia dei LO PICCOLO nonché reggente della famiglia mafiosa di Carini (PA).
Risulta
dalle indagini che costui sia stato ospitato per alcuni giorni del mese di luglio
del 2007 nella citata località turistica con il pieno appoggio e la copertura
logistica del CALABRESE Tindaro, individuata tramite il noto imprenditore BONTEMPO
Giovanni, anche quest’ultimo tratto in arresto con l’odierna misura cautelare.
Il BONTEMPO, oltre a fornire appoggio per conto di Cosa Nostra, ha operato
imprenditorialmente in sinergia con il sodalizio mafioso barcellonese e con
quello tortoriciano mettendo a disposizione la propria attività professionale
al servizio della criminalità organizzata durante il periodo della reggenza del
CALABRESE Tindaro ed in epoca successiva, anche grazie all’intervento di MARINO
Tindaro, altro imprenditore già tratto in arresto nel giugno del 2011 con
l’operazione Pozzo II del R.O.S.
Per tali ragioni il BONTEMPO è stato raggiunto altresì da una misura cautelare
di tipo patrimoniale che ha interessato buona parte degli illeciti profitti
accumulati nel corso degli anni grazie alla mafia ed alle connivenze di alcuni
importanti funzionari di banca, tra i quali D’ARGENIO Sergio della Banca
Popolare di Lodi, anch’egli arrestato.
Contestualmente, la misura cautelare emessa
dal G.I.P. del Tribunale di Messina Dott. Massimiliano MICALI ha riguardato
anche GIAMBO’ Carmelo, noto esponente mafioso già tratto in arresto con
l’operazione Gotha in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio di BALLARINO
Antonio (i cui resti erano stati rinvenuti sepolti in località Piano Gorne del Comune di Mazzarrà
Sant’Andrea), PERDICHIZZI Giusi Lina, coniugata col citato GIAMBO’, nonché
TRIOLO Giuseppe, ritenuti responsabili di intestazione fittizia dei beni
finalizzata all’elusione della normativa antimafia e per questo raggiunti da
contestuale provvedimento di sequestro del patrimonio mobiliare ed immobiliare.
Dopo le operazioni “Batana”,
“Montagna”,
“Vivaio”,
“Pozzo”,
“TORRENTE” e “GOTHA” che avevano già duramente colpito Cosa Nostra messinese, l’odierno
intervento depotenzia ulteriormente la struttura mafiosa indagata, da anni ai
vertici del panorama delinquenziale dell’area
tirrenica.
[1] Tra i quali, Carmelo
BISOGNANO e Santo GULLO, organicamente inseriti nella famiglia mafiosa barcellonese,
Teresa TRUSCELLO, destinataria di una misura cautelare personale e reale,
emessa nell’ambito dell’indagine “Torrente”
del R.O.S. ed Alfio Giuseppe CASTRO, già imputato e condannato nell’ambito del
processo scaturito dall’indagine “Vivaio”,
poiché ritenuto il referente mafioso per la provincia di Messina per conto di
cosa nostra catanese.
[2] I già citati Carmelo BISOGNANO e Alfio Giuseppe CASTRO; e, da
ultimo, Umberto DI FAZIO e Eugenio STURIALE, storici componenti della famiglia
Santapaola di Cosa nostra catanese.
Lorenzo Biviano torna a casa. Ritrovato a Messina dalla polizia ferroviaria
Ore di angoscia tra i familiari e gli amici di Lorenzo Biviano, 22 anni
il ragazzo di cui non si avevano più notizie da domenica mattina alle
4.00, Finalmente, stanotte, dopo lunghe ricerche da parte di moltissimi
abitanti di Lipari, Vulcano e non, una telefonata della Polizia
Ferroviaria annuncia il ritrovamento di Lorenzo presso la stazione di
Messina. Il padre ed il fratello Angelo si sono recati subito sul posto e
lo hanno riportato a casa dove si trova in condizioni fisiche buone.
I familiari ringraziano tutti coloro che si sono messi a disposizione per le ricerche.
I familiari ringraziano tutti coloro che si sono messi a disposizione per le ricerche.
Accadde lo scorso anno
Vi riproponiamo un articolo pubblicato lo scorso anno, nello stesso giorno
Milazzo: Porto nel caos, turisti esasperati. I due terminal ancora chiusi. Mancata sinergia tra Authority e Comune
(Gazzetta del sud) Turisti trattati alla
stregua di ospiti indesiderati, disservizi, disorganizzazione, grandi
lavori per costruzioni di pontili che cominciano proprio in piena
estate, navi di linea per le Eolie che approdano su banchine diverse
con gravi disagi, mancanza di adeguati servizi e assenza di pensiline
per chi deve sostare in attesa di imbarco o deve raggiungere la
stazione ferroviaria. Qesto è il porto di Milazzo, in un fine luglio
caratterizzato dal massiccio transito di vacanzieri per le Eolie con
strade intasate e minacce di ritrono di nuovi cumuli di immondizia per
le strade (vedi servizio a fianco). Le interviste pubblicate ieri sono
eloquenti. Nessuno interviene, certamente assente è l'autorità portuale
che com'è stato più volte detto in consiglio comunale, vede Milazzo
solo in funzione del grosso movimento di navi cisterna da e per la
raffineria, movimento che da solo giustifica l'esistenza della stessa
Authority. Ma, altrettanto lo è il sindaco di Milazzo, il quale, per
dirne una, tollera che i turisti siano trattati alla stregua di abitanti
del terzo mondo, mentre ci sono ben due stazioni marittime (via Rizzo e
Acqueviole) che restano chiuse. Pino è, a pieno titolo, componente del
comitato portuale, ma è soprattutto primo cittadino di un centro che
si dice a vocazione turistica e potrebbe utilizzare i poteri di cui
dispone per adottare quelle misure straordinarie che in altre stagioni
attuò, come quando si paventava il collegamento con Gioia Tauro. A
situazioni ecezionali, rimedi straordinari. Il primo cittadino giusto
qualche giorno addietro ha partecipato alla riunione del Comitato
portuale, nella quale – ci dicono – ha ratificato una serie di
concessioni per aree demaniali, e c'è mancato poco che si vedesse
passare sotto il naso una concessione per una delle società private che
collegano Milazzo alle Eolie per installare dei gazebo. Perché non
chiedeva, in deroga e fino all'espletamento delle gare di appalto, che
venissero aperte le due stazioni marittime realizzate dall'autorità
portuale, almeno per il periodo di emergenza estivo? E, in ogni caso,
quando ha intenzione di affrontare il nodo del traffico in quella
zona, della sistemazione dell'area portuale e via dicendo?
Conosciamo
le giustificazioni dell'Autorità portuale: dice che vorrebbe ma non
può. Vorrebbe aprire le due stazioni marittime ma c'è un cavillo
burocratico nell'assegnazione degli appalti con richiesta di parere
all'Avvocatura dello Stato. Le ditte che hanno presentato offerta sono
state la "Fratelli Catalano" di Reggio Calabria e la Comet di Messina.
«È chiaro che ormai per quest'estate non sarà possibile aggiudicare la
gara» dice un alto dirigente.
Intanto ci si
occupa di altro. Dall'ultima riunione si apprende che per lo specchio
d'acqua mamertino, sono state fatte numerose ratifiche. Alla ditta
Nania Giuseppe (area di 131 mq per il mantenimento di un chiosco bar
con area asservita per la posa di sedie e tavoli nel porto), alla ditta
Milioti (area di mq. 1137 per mantenere un manufatto per "la
lavorazione di frutta ed ortaggi" ad Acqueviole), alla ditta Cutroneo
Domenico (subentro di un'area di 4.400 mq per mantenere attività di
varo ed alaggio in località Acqueviole), al Cantiere navale Lussino
(rinnovo concessione di mq 7000 per mantenere cantiere navale ad
Acqueviole), alla Mecomb srl per il rinnovo della disponibilità di
un'area di 560 metri allo scopo di mantenere un impianto di
distribuzione carburante al molo di sottoflutto nel porto di Milazzo. E
le emergenze? Possono attendere.
Auguri a...
Gli auguri di oggi sono per Elvy Lo Schiavo, Arezzi Anna Antonella e Domenico Broccio
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno.
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Angel's Dance: serata di successo a Marina Lunga. Proponiamo alcune foto di Silvia Sarpi
Come già anticipato ieri notevole è stato il riscontro sia dal punto di vista della partecipazione del pubblico, che del gradimento, per lo spettacolo di danza posto in scena domenica sera a Porto Salvo, durante i festeggiamenti per Maria SS.MA di Porto Salvo, dalla scuola di danza Angel's Dance by Cinzia.
Uno spettacolo di circa 90 minuti durante i quali si sono esibitio piccolissimi, piccoli, medi, junior e senior. Ottime le performance canore di Laura Lo Ricco e Silvia Lucci. Vi proponiamo alcune delle 50 foto scattate durante la serata da Silvia Sarpi
Il dissalatore potrebbe fermarsi ai primi di agosto
Il dissalatore di Lipari- così come quello di Ustica- potrebbero fermarsi nei primi giorni di agosto, in piena stagione estiva. La Regione non avrebbe pagato la società Di Vincenzo che gestisce i due
dissalatori e il presidente Elio Collovà ha "messo in guardia" le amministrazioni di Lipari
e Ustica: ” A causa del mancato pagamento- si legge in una nota- la
nostra società si trova nella condizione di non potere pagare il gasolio
necessario al funzionamento degli impianti. Ne consegue che con le
scorte disponibili nei dissalatori di Ustica e Lipari l’autonomia sarà
garantita per 15 giorni dopo i quali i due impianti non potranno più
funzionare”.
lunedì 23 luglio 2012
Carabinieri in azione nell’hinterland mamertino e nell’arcipelago eoliano. Un arresto per evasione e 22 persone denunciate a piede libero responsabili di reati vari.
COMUNICATO STAMPA COMANDO PROVINCIALE
Numerosi sono stati nelle ultime 48 ore i servizi
espletati per la prevenzione e la repressione dei reati nella giurisdizione di
competenza da parte dei Carabinieri della Compagnia di Milazzo e dai reparti
dipendenti, che si sono avvalsi anche dell’ausilio dei Carabinieri del N.I.L. (Nucleo
Ispettorato del Lavoro) di Messina e dei Carabinieri del N.A.S. (Nucleo Anti
Sofisticazione) di Catania, al fine di assicurare sempre migliori standard di
sicurezza a cittadini e turisti.
Le pattuglie dei Carabinieri hanno
operato attuando diversi servizi per la prevenzione dei reati contro il
patrimonio e la persona, e per il contrasto degli illeciti amministrativi
inerenti le violazioni al Codice della Strada.
Nel
corso dei numerosi posti di controllo attuati nei punti nevralgici della rete
viaria dell’hinterland mamertino, i Carabinieri hanno posto particolare
attenzione alle località di maggiore aggregazione dei giovani, tra cui, piazze
e locali pubblici, ove sono state operate diverse perquisizioni personali e
veicolari.
Come
detto, nel corso dell’attività, nel Comune di Torregrotta (ME), i Carabinieri
hanno arrestato BERTUCCIO Giuseppe,
nato a Torregrotta (ME) cl. 1959, pregiudicato, poiché resosi responsabile di evasione. I Carabinieri, infatti, hanno
sorpreso il prevenuto in una via del centro abitato, benché sottoposto alla
misura degli arresti domiciliari.
Il
particolare servizio di controllo del territorio, nel corso del quale i Carabinieri
della Compagnia di Milazzo si sono avvalsi dei reparti speciali del N.I.L. di
Messina e dei N.A.S. di Catania che hanno controllato 18 esercizi commerciali, elevando 9 sanzioni amministrative per l’ammontare di 25.000,00 euro circa, ed operando 2 sequestri di prodotti alimentari, ha consentito di segnalare in
stato di libertà:
-
un
39enne e una 31enne, entrambi da Rometta Marea (ME), titolari di una ditta
edile, per aver consentito che cavi elettrici fossero depositati nel cantiere
senza protezione alcuna, per non avere assicurato all’interno del cantiere la
viabilità delle persone, per non avere informato gli operai sui rischi sulla
sicurezza, per non avere formato i lavoratori per la sicurezza e per non avere
consegnato ai lavoratori i dispositivi di protezione individuali;
-
un
63enne, da Stromboli (ME), il quale, in qualità di proprietario e di committente
dei lavori, avrebbe eseguito lavori edili in assenza delle prescritte
autorizzazioni. Nella circostanza, l’area adibita a cantiere è stata sottoposta
a sequestro;
-
un
59enne, un 69enne, un 52enne ed 44enne, tutti da Pace del Mela (ME), per avere
realizzato un centro sportivo in un’area a rischio idrogeologico;
-
una
51enne, da Stromboli (ME),
la quale, in qualità di titolare di un esercizio commerciale, avrebbe messo in
vendita generi alimentari surgelati spacciandoli per freschi;
-
un
38enne ed un 59enne, entrambi da Stromboli (ME), il quale, in qualità di
titolare di un esercizio commerciale, avrebbe messo in vendita prodotti
alimentari preconfezionati scaduti di validità e privi di etichetta;
-
un
41enne da Malfa (ME), il quale, in qualità di titolare di un esercizio
commerciale, avrebbe messo in vendita generi alimentari lavorati senza indicare
che il prodotto era congelato all’origine;
-
un
64enne, un 51enne ed un 57enne, tutti da Santa Marina Salina (ME), i quali, in
qualità di titolari di un esercizio commerciale, avrebbero eseguito lavori
edili in assenza delle prescritte autorizzazioni delle competenti autorità, in un’area
sottoposta a vincolo paesaggistico. Nella circostanza, la struttura è stata
sottoposta a sequestro;
-
una
62enne, da Malfa (ME), la quale, in qualità di titolare di esercizio
commerciale, avrebbe messo in vendita generi alimentari ittici senza indicare
che il prodotto era congelato all’origine;
-
un
53enne, il quale, in qualità di titolare di un deposito alimentare, avrebbe realizzato
lavori edili in assenza delle prescritte autorizzazioni rilasciate dalle
competenti Autorità, in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico. Nella
circostanza, la struttura è stata sottoposta a sequestro;
-
un
33enne, da Santa Marina Salina (ME), il quale, in qualità di titolare di
esercizio commerciale, avendo collegato i locali dell’attività commerciale con
i locali ad uso privato, avrebbe causato una inadeguatezza dei requisiti
strutturali dell’immobile. Inoltre, nel corso delle verifiche, è altresì emerso
che l’immobile, adibito ad attività commerciale, era sprovvisto del certificato
di agibilità;
-
un
39 enne, da Leni (ME), il quale, in qualità di titolare di un esercizio
commerciale avrebbe congelato, conservato e tentato di somministrare prodotti
ittici e di pasticceria in cattivo stato di conservazione;
- un 58enne, da Santa Marina Salina (ME),
per avere fatto superare il limite massimo di durata dell’orario di lavoro ai
propri dipendenti e per non aver rispettato il diritto del lavoratore al riposo
giornaliero.
Nel corso dell’attività di prevenzione e repressione
effettuata, i Carabinieri hanno
identificato 164 persone, elevato 45
contravvenzioni al C.d.S. per l’ammontare di 7.000,00 euro, e sequestrato
4 veicoli.
Nel
medesimo contesto operativo, nel corso di mirati servizi per la prevenzione e
repressione dei reati in materia di stupefacenti, i Carabinieri hanno denunciato:
-
un
24enne, da Santa Marina Salina (ME), perché trovato in possesso di 7 grammi
circa di sostanza stupefacente del tipo
“hashish”;
-
un
19enne, da Spadafora (ME), perché trovato in possesso di 5 grammi
circa di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”
e di alcune piantine di canapa indiana;
Inoltre,
nel Comune di Leni (ME), i Carabinieri hanno segnalato alla Prefettura di
Messina quale assuntore di sostanze
stupefacenti, un 42enne perché trovato in possesso di 3 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”.
Con
l’impiego congiunto delle Motovedette di stanza a Milazzo e sull’Isola di Lipari,
gli equipaggi delle unità navali dell’Arma hanno controllato 91 unità da
diporto o da pesca, 2 furgoni adibiti al trasporto di merci alimentari,
elevando 7 sanzioni amministrative
per un valore complessivo di euro 20.000
circa, e sequestrando 3 reti da imbrocco e nasse calate in zone vietate.
Maria SS.MA di Porto Salvo: Elenco Premi e vincitori
Il Comitato Maria SS.MA di Porto Salvo, presieduto da Franco Giunta, rende noti i vincitori dei premi messi in palio con l'acquisto dei biglietti. L'estrazione è avvenuta ieri sera sul palco, prima dei giochi d'artificio, ed è stato effettuato dalla piccola Laura Zaia
Sorteggio del 22 Luglio 2012
Parrocchia Maria SS.ma di Porto Salvo
Festa 20/21/22 Luglio 2012
Elenco premi
1° premio: Statua della Madonna offerta da Mons. Gaetano Sardella - biglietto vincente n. 21H ;
2° premio: Televisore 32 pollici LCD HD offerto dal Comitato - biglietto vincente 98F ;
3° premio : Collana Guess offerta dalla Gioielleria Dario Subba - biglietto vincente 72A;
4° premio: Occhiali da sole D&G 723 S offerti da Ottica Sottile - biglietto vincente 49C ;
5 premio: Telefono Cellulare Nokia 100 - BLK offerto dal Comitato - biglietto vincente 39H
Sorteggio del 22 Luglio 2012
Parrocchia Maria SS.ma di Porto Salvo
Festa 20/21/22 Luglio 2012
Elenco premi
1° premio: Statua della Madonna offerta da Mons. Gaetano Sardella - biglietto vincente n. 21H ;
2° premio: Televisore 32 pollici LCD HD offerto dal Comitato - biglietto vincente 98F ;
3° premio : Collana Guess offerta dalla Gioielleria Dario Subba - biglietto vincente 72A;
4° premio: Occhiali da sole D&G 723 S offerti da Ottica Sottile - biglietto vincente 49C ;
5 premio: Telefono Cellulare Nokia 100 - BLK offerto dal Comitato - biglietto vincente 39H
Petizione pro-referendum
C/A Direttori con preghiera di pubblicazione
Care amiche e cari amici concittadini,
credo sia un'occasione importante, tanta gente è già andata ed ha firmato, altri non hanno avuto l'opportunità per svariati motivi, questa è una grossissima occasione, potrebbe essere la volta buona, mancano ancora 200.000 firme, se ognuno di noi, fosse una piccola goccia potrebbe fare il mare. Come?
con due piccoli passi:
1) collegatevi al sito internet: http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N6236;
2) firmate e sottoscrivete la petizione.
La raccolta firme si concluderà il 26 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).
Proviamoci!!! insieme possiamo contribuire a fare acqua pulita, per non restare incantati da sirene che cantano false promesse e vedere intanto il nostro paese morire di sete d'acqua pulita.
Un abbraccio a tutti
Alberto Biviano
Care amiche e cari amici concittadini,
credo sia un'occasione importante, tanta gente è già andata ed ha firmato, altri non hanno avuto l'opportunità per svariati motivi, questa è una grossissima occasione, potrebbe essere la volta buona, mancano ancora 200.000 firme, se ognuno di noi, fosse una piccola goccia potrebbe fare il mare. Come?
con due piccoli passi:
1) collegatevi al sito internet: http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N6236;
2) firmate e sottoscrivete la petizione.
La raccolta firme si concluderà il 26 luglio 2012 (termine per la presentazione al Comitato promotore 31/07/2012).
Proviamoci!!! insieme possiamo contribuire a fare acqua pulita, per non restare incantati da sirene che cantano false promesse e vedere intanto il nostro paese morire di sete d'acqua pulita.
Un abbraccio a tutti
Alberto Biviano
Cercasi giovane liparese....scomparso da domenica
C'è apprensione a Lipari tra i genitori e gli amici per Lorenzo Biviano,22 anni, del quale non si hanno più notizie. L'ultima volta è stato visto domenica mattina alle 04:00 circa a Vulcano....
Chiunque era con lui o chi lo ha visto in questi giorni dia notizie alla famiglia o contatti il nostro 339.57.98.235
Nell'incantevole scenario di Canneto (Lipari) Residence Oltremare e Hotel "La Zagara"
Ubicato a Canneto(Lipari), nella più famosa zona balneare dell'isola, ad appena 150 metri dal
mare, l'incantevole Residence Oltremare mette a disposizione della clientela appartamenti con angolo
cottura e una splendida vista sulla baia.
L'Oltremare Residence Hotel sorge a 300 metri dal centro dell'isola, dai trasporti pubblici e dal porto turistico. Nelle immediatezze troverete spiagge libere
L'Oltremare Residence è un tipico edificio in pomice bianca, dotato di arredi tradizionali, design moderno e decorazioni realizzate da artigiani del luogo
Ogni alloggio è dotato angolo cottura completamente attrezzato, ampi balconi o terrazzi arredati che si affacciano sulla costa e sull'incantevole baia della frazione
Il parcheggio privato in omaggio vi fornisce l'accesso diretto alla struttura.
Per informazioni e/o prenotazioni 090.98.80.567 / fax 090. 9811.269
Visita il nostro sito www.oltremare.info
mail oltremare@oltremare.info
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Ogni alloggio è dotato angolo cottura completamente attrezzato, ampi balconi o terrazzi arredati che si affacciano sulla costa e sull'incantevole baia della frazione
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Sempre a Canneto siamo in grado di accogliere i nostri ospiti nell' hotel "La Zagara" ,struttura di nuova costruzione ubicata nella rinomata baia della frazione, ovvero la principale zona balneare
dell’isola di Lipari.
"La Zagara" vanta una posizione di pregio…. si trova infatti nel cuore cittadino ma, nello stesso tempo, sovrasta il centro abitato.
L’hotel sembra proiettarsi sul mare e "regala" allo sguardo degli ospiti una vista
da sogno; lo stupendo scenario delle isole di Panarea e Stromboli che si specchiano nell’acqua cristalline. Inoltre, di notte è possibile scorgere lo spettacolo delle eruzioni vulcaniche dello Stromboli che squarciano ed illuminano il cielo notturno.
"La Zagara Hotel" è armoniosamente inserita in un giardino con vegetazione mediterranea, con alberi di arancio e limoni che regalano una fragranza fresca e profumata che avvolge tutti gli ambienti.
Dispone di un’ampia sala per ricevimenti con annesso angolo bar, terrazza esterna dove viene servita la colazione, solarium vista mare.
Per informazioni e /o prenotazioni 090.9811064 fax 090.9811269
Visita il nostro sito www.lazagara.eu
mail: info@lazagara.eu
"La Zagara" vanta una posizione di pregio…. si trova infatti nel cuore cittadino ma, nello stesso tempo, sovrasta il centro abitato.
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"La Zagara Hotel" è armoniosamente inserita in un giardino con vegetazione mediterranea, con alberi di arancio e limoni che regalano una fragranza fresca e profumata che avvolge tutti gli ambienti.
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Angel's Dance: Anche a Porto Salvo è stato un successo
Nonostante le difficoltà create da una situazione meteo alquanto incerta piccolissimi, piccoli, medi, junior e senior hanno dato vita ad uno spettacolo di circa 90 minuti.
I beagle lasciano Green Hill: la procura firma il decreto di custodia
Si
apre una settimana cruciale per l'inchiesta su Green Hill. L'aspetto
giudiziario più atteso dal mondo animalista riguarda l'operazione di
trasferimento dei circa 2.500 beagle ospitati nell'allevamento di
Montichiari posto sotto sequestro da mercoledì scorso. Se non ci
saranno intoppi di natura logistica o legale, la partenza a piccoli
gruppi dei cani potrebbe scattare già da stamattina. I segugi saranno
affidati a un network di centri di accoglienza gestiti da associazioni
animaliste. Il luogo sarà scelto sulla scorta dell'età e delle
condizioni psicofisiche degli animali. Ci sono infatti cani che, come le
fattrici, non hanno mai visto l'aria aperta da quando sono nate. Per
loro, il reinserimento in un ambiente diverso da quello delle gabbie di
Green Hill dovrà essere graduale per non provocare shock. Ancora più
delicata la situazione di circa 250 esemplari che, stando ai primi
riscontri dei veterinari incaricati dalla procura degli accertamenti,
sarebbero vittime di una sorta di deprivazione sensoriale, forse di
natura olfattiva, dovuta al mancato contatto con l'uomo e con il mondo
esterno. Diversa la situazione per i cuccioli, che possono essere
affidati senza molti problemi. Svuotato l'allevamento, verranno meno
anche le ragioni probatorie che hanno fatto scattare il sequestro. Una
circostanza che, per usare un gioco di parole, «svuoterebbe» di
contenuti giuridici anche la richiesta di dissequestro che la Green Hill
avanzerà nelle prossime ore. Sul fronte dell'indagine, l'attenzione dei
magistrati si concentra su tre aspetti: i 400 cani «fantasma», privi di
microchip o tatuaggio scoperti nella struttura, e le cento carcasse
custodite nelle celle frigorifere. Animali che gli inquirenti sospettano
siano stati abbattuti solo perchè non conformi agli standard imposti
dai laboratori di ricerca. L'azienda avrebbe insomma ritenuto più
economico praticare l'eutanasia che curare un cane non «piazzabile» sul
mercato. Da qui l'ipotesi di reato di uccisione di cani senza motivo
all'esame dei magistrati. Altra circostanza che potrebbe appesantire la
già delicata posizione degli indagati (veterinario aziendale, direttore
e presidente di Green Hill), è il presunto tentativo di inquinare le
prove modificando i registri informatici della società, avvenuto da un
server remoto statunitense proprio mentre il perito della procura stava
sequestrando i pc dell'allevamento.R.PR. "
Fonte (Bresciaoggi.it)
Progetto per disabili "Tutti in acqua". E' accaduto ieri in occasione della Processione di ieri
Una bella iniziativa è stata
realizzata ieri in occasione della processione a mare in onore di Maria SS. Di
Porto Salvo, su iniziativa delle associazioni ”Frammenti di Sole” e “Valentino
uno di Noi”, grazie alla preziosa e disinteressata collaborazione di Maurizio
Sciacchitano del Gruppo di Navigazione Regina, sono stati caricati sulla barca
ammiraglia 150 tra disabili soci e loro familiari e amici, per molti dei nostri
giovani meno fortunati è stata la prima volta in assoluto in processione a mare
e per qualcuno la prima in barca.
E’ stata un’esperienza
meravigliosa per i bambini e per le loro famiglie che hanno creato un momento
di forte e festosa condivisione con gli altri ospiti della barca trascinati dal
loro entusiasmo, alla discesa dal mezzo il sorriso era scandito nel viso di
tutti grandi e piccoli.
È inutile sottolineare la
soddisfazione delle due associazioni, presenti in barca con numerosi loro
esponenti. Un ringraziamento particolare va a Arianna Torcivia (frammenti di
Sole) ed Enzo Donato (Valentino Uno di Noi) hanno avuto il merito di ideare la
manifestazione raccogliendo la immediata collaborazione del direttivo delle due
associazioni eoliane, alle quali sono bastati due giorni per realizzare il
tutto. Ma le due associazioni sentono di ringraziare di cuore Maurizio
Sciacchitano, la moglie Valeria e tutto l’equipaggio della “Regina dei Mari” in
quanto senza la loro immediata e generosa adesione non si sarebbe potuto
realizzare nulla.
L’iniziativa si inserisce in un
progetto che le due associazioni stanno portando avanti insieme dal titolo
“Tutti in acqua” che da un paio di mesi ha fatto scoprire a diversi bambini ed
adulti disabili un diverso rapporto con il mare, trasportati in barca a vela e
coinvolti a svolgere semplici mansioni di bordo, il progetto andrà avanti fino
alla fine dell’estate ed il quartier generale per chiedere informazioni è
presso il lido “Caicco” ubicato sulla spiaggia in località Unci di Canneto.
Ormai acclarata come valida
terapia riabilitativa, quella del contatto con il mare regala ai ragazzi disabili
momenti indimenticabili e di forte intensità emotiva che generano influssi
positivi nella loro psiche oltre al fatto che muovendosi volentieri in un
ambiente instabile svolgono involontari esercizi di coordinazione e lateralità.
Circomare. Comunicato sulle operazioni
Comunicato Stampa
Una complessa operazione di soccorso e’ stata brillantemente portata a termine dagli uomini della Guardia Costiera di Lipari.
Nella mattinata odierna la sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, veniva informata tramite vhf da un’imbarcazione a vela denominata “LADY LAUREN” con 7 persone a bordo, tra cui 2 bambini di due e cinque anni, che si trovava in difficolta’ nel tratto di mare antistante l’isola di Lipari.
Una complessa operazione di soccorso e’ stata brillantemente portata a termine dagli uomini della Guardia Costiera di Lipari.
Nella mattinata odierna la sala operativa dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari, veniva informata tramite vhf da un’imbarcazione a vela denominata “LADY LAUREN” con 7 persone a bordo, tra cui 2 bambini di due e cinque anni, che si trovava in difficolta’ nel tratto di mare antistante l’isola di Lipari.
L’ imbarcazione presentava un avaria al motore e quindi era
impossibilitata ad allontanarsi dalla costa, ormai vicina.
Immediatamente , dalla
Sala Operativa, scattavano i soccorsi,
coordinati dal Comandante T.V. (CP) Cosimo BONACCORSO e dai Sc. 2^ cl Np
FRANCESCO NIGRO e Sc. 3^ Np LUCA D’ANNA.
Si disponeva sul punto della segnalazione, l’invio del
dipendente battello pneumatico GC A05.
Nonostante le condimeteo avverse presenti in zona (che
avevano costretto tutte le imbarcazioni che sostavano presso i pontili
galleggianti e nel porticciolo di Marina Corta, a rifugiarsi all’interno del
Porto rifugio di Pignataro),l’equipaggio
S.A.R. composto dal (Sc. 2^ Np DANIELE DI PIETRO, Sc. 2^ Np PAOLO
NIGRELLI e Sottocapo GIOVANNI TIRRITO) comandato dal Maresciallo DOMENICO ROSI,
riusciva in breve tempo, a trasbordare la famiglia, evidentemente impaurita, e
a trasportarli a terra.
Fortunatamente i
quattro componenti della stessa, venivano recuperati e successivamente
sbarcati, in buone condizioni di salute, nel porto di Pignataro dove, comunque,
venivano condotti dal personale del Circomare, nel frattempo giunto in porto,
all’interno della caserma della Guardia Costiera per una prima assistenza.
Nella mattinata, venivano effettuate altre tre operazioni di soccorso e assistenza ad imbarcazioni in difficoltà, tutte risoltesi nel migliore dei modi.
Lipari, 23 Luglio 2012
Nella mattinata, venivano effettuate altre tre operazioni di soccorso e assistenza ad imbarcazioni in difficoltà, tutte risoltesi nel migliore dei modi.
Lipari, 23 Luglio 2012
Cade cornicione in pieno centro a Lipari. Nessun ferito. Intervengono i vigili del fuoco
Un crollo di cornicione si è verificato oggi, intorno alle 13, sulla via Maurolico di Lipari. Il cornicione è caduto dalla struttura del dottor Mariano Bruno. Una struttura adibita nel tempo ad attività ricettiva. Per fortuna non si trovava a transitare alcun passante.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco (capo Salvatore Accardo) che hanno chiuso l'arteria stradale (il tempo necessario per l'interventi), hanno fatto cadere quella parte di cornicione ancora pericolante ed effettuato verifiche su altre potenziali situazioni a rischio. Presente anche la polizia municipale
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco (capo Salvatore Accardo) che hanno chiuso l'arteria stradale (il tempo necessario per l'interventi), hanno fatto cadere quella parte di cornicione ancora pericolante ed effettuato verifiche su altre potenziali situazioni a rischio. Presente anche la polizia municipale
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