Vi riproponiamo un articolo pubblicato lo scorso anno, nello stesso giorno
Milazzo: Porto nel caos, turisti esasperati. I due terminal ancora chiusi. Mancata sinergia tra Authority e Comune
(Gazzetta del sud) Turisti trattati alla
stregua di ospiti indesiderati, disservizi, disorganizzazione, grandi
lavori per costruzioni di pontili che cominciano proprio in piena
estate, navi di linea per le Eolie che approdano su banchine diverse
con gravi disagi, mancanza di adeguati servizi e assenza di pensiline
per chi deve sostare in attesa di imbarco o deve raggiungere la
stazione ferroviaria. Qesto è il porto di Milazzo, in un fine luglio
caratterizzato dal massiccio transito di vacanzieri per le Eolie con
strade intasate e minacce di ritrono di nuovi cumuli di immondizia per
le strade (vedi servizio a fianco). Le interviste pubblicate ieri sono
eloquenti. Nessuno interviene, certamente assente è l'autorità portuale
che com'è stato più volte detto in consiglio comunale, vede Milazzo
solo in funzione del grosso movimento di navi cisterna da e per la
raffineria, movimento che da solo giustifica l'esistenza della stessa
Authority. Ma, altrettanto lo è il sindaco di Milazzo, il quale, per
dirne una, tollera che i turisti siano trattati alla stregua di abitanti
del terzo mondo, mentre ci sono ben due stazioni marittime (via Rizzo e
Acqueviole) che restano chiuse. Pino è, a pieno titolo, componente del
comitato portuale, ma è soprattutto primo cittadino di un centro che
si dice a vocazione turistica e potrebbe utilizzare i poteri di cui
dispone per adottare quelle misure straordinarie che in altre stagioni
attuò, come quando si paventava il collegamento con Gioia Tauro. A
situazioni ecezionali, rimedi straordinari. Il primo cittadino giusto
qualche giorno addietro ha partecipato alla riunione del Comitato
portuale, nella quale – ci dicono – ha ratificato una serie di
concessioni per aree demaniali, e c'è mancato poco che si vedesse
passare sotto il naso una concessione per una delle società private che
collegano Milazzo alle Eolie per installare dei gazebo. Perché non
chiedeva, in deroga e fino all'espletamento delle gare di appalto, che
venissero aperte le due stazioni marittime realizzate dall'autorità
portuale, almeno per il periodo di emergenza estivo? E, in ogni caso,
quando ha intenzione di affrontare il nodo del traffico in quella
zona, della sistemazione dell'area portuale e via dicendo?
Conosciamo
le giustificazioni dell'Autorità portuale: dice che vorrebbe ma non
può. Vorrebbe aprire le due stazioni marittime ma c'è un cavillo
burocratico nell'assegnazione degli appalti con richiesta di parere
all'Avvocatura dello Stato. Le ditte che hanno presentato offerta sono
state la "Fratelli Catalano" di Reggio Calabria e la Comet di Messina.
«È chiaro che ormai per quest'estate non sarà possibile aggiudicare la
gara» dice un alto dirigente.
Intanto ci si
occupa di altro. Dall'ultima riunione si apprende che per lo specchio
d'acqua mamertino, sono state fatte numerose ratifiche. Alla ditta
Nania Giuseppe (area di 131 mq per il mantenimento di un chiosco bar
con area asservita per la posa di sedie e tavoli nel porto), alla ditta
Milioti (area di mq. 1137 per mantenere un manufatto per "la
lavorazione di frutta ed ortaggi" ad Acqueviole), alla ditta Cutroneo
Domenico (subentro di un'area di 4.400 mq per mantenere attività di
varo ed alaggio in località Acqueviole), al Cantiere navale Lussino
(rinnovo concessione di mq 7000 per mantenere cantiere navale ad
Acqueviole), alla Mecomb srl per il rinnovo della disponibilità di
un'area di 560 metri allo scopo di mantenere un impianto di
distribuzione carburante al molo di sottoflutto nel porto di Milazzo. E
le emergenze? Possono attendere.
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