Cerca nel blog

lunedì 8 luglio 2013

CASTA DI ACQUACALDA: "Continua la farsa ...amministrazione in stato confusionale"

COMUNICATO STAMPA
La farsa cui siamo costretti ad assistere qui ad Acquacalda, imperniata tutta sulla vicenda della pulizia del litorale, la dice lunga sullo stato confusionale dell'Amministrazione Comunale, almeno per quanto riguarda la nostra frazione.
L'offerta del lavoro di sistemazione della spiaggia, a costo zero per il Comune, ci è stata rifiutata (ribadiamo sempre e solo verbalmente, quindi in via ufficiosa) adducendo l'avvenuta aggiudicazione della gara ( ? ) da parte di una ditta. Successivamente, voci di piazza ci hanno sussurrato che la ditta aggiudicataria non era più in grado di svolgere il lavoro. Anche un'altra ditta si rifiutava di eseguire l'operazione.
Sempre voci di piazza, ci informavano che ( a parere non disinteressato di alcuni operatori turistici) l'intervento deve essere eseguito non solo con una ruspa ma, in alcuni tratti, bisogna impiegare necessariamente un mezzo più potente tipo escavatore, gru o simile.
Fra tira e molla, vieni tu..... no vengo io, siamo arrivati al 7 di luglio e tutto è come prima.
E, tanto per non farci mancare nulla, questa mattina, nel nostro splendido specchio di mare, abbiamo visto apparire, nientedimeno che, un pontone al cui equipaggio è stato affidato il compito di ripulire i fondali dai pericolosissimi relitti ferrosi del vecchio pontile Italpomice ( in via confidenziale, circa 10 giorni orsono, ci era stato segnalato tale immediato intervento).
Alle ore 12 di domenica 7 luglio il pontone è in piena fase operativa a pochi metri dalla spiaggia, dove esiste, peraltro, una regolare concessione di balneazione con relative attrezzature.
(Piccola nota di rammarico: da cinque anni segnaliamo, scriviamo, denunciamo alle competenti Autorità la pericolosità di quei relitti, ma, evidentemente, i numerosi appelli di poveri, insignificanti, comuni cittadini non hanno alcun valore. E' bastata una segnalazione di un attento e solerte Consigliere ( che ringraziamo di cuore) perché si attuasse la miracolosa bonifica).
Nel vivere civile è buona regola di buon senso, di bon ton, di buona accoglienza, approntare per tempo il luogo ove si intende ospitare degnamente delle persone. Ovvero: si pulisce casa perché si aspetta gente. Ciò, palesemente, non avviene a Lipari o quanto meno ad Acquacalda.
Checché se ne dica, è del tutto anacronistico e fuori luogo disporre la pulizia delle spiagge, del mare, del territorio a stagione turistica inoltrata, sempre che non si voglia intendere come periodo peculiare solo quei 20- 25 giorni di agosto. E allora, alla faccia della destagionalizzazione!
Peraltro, risulta non digeribile l'accomodante " meglio tardi che mai " oppure il nordico detto: "piuttosto che niente è meglio..... piuttosto". Sono orrendi segnali di triste rassegnazione e di chiara mancanza di programmazione.
Sembra così che l'accoglienza al turista sia rivolta puntualmente non alla persona, ma alla manciata di euro che si lascia sull'isola.
E la serie " facciamoci del male" continua .............
Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.

Una risposta a "Trasi e Nesci". (di Angelo Sidoti)

Caro Signor Portavoce,
La ringrazio per la risposta che per dirla in termini dialettali formulata a "Trasi e Nesci".
Leggo di una sua conoscenza specifica nel settore del Controllo di Gestione accumulata durante la sua carica di primo cittadino nel nostro Comune e le domando:
a) in che modo viene applicato nel nostro Comune?
b) potrebbe essere così cortese da far pubblicare i referti previsti dalla legge sul sito del nostro comune?
Tanti Comuni d'Italia pubblicano già prima dell'entrata in vigore delle nuove norme sulla trasparenza sia il referto del Controllo di Gestione che anche la Relazione dei Revisori ai rendiconti.
La ringrazio anticipatamente per la risposta che mi vorrà dare. Si prenda tutto il tempo che le serve visto che il mio non e' ne un ordine perentorio ne ordinatario

Angelo Sidoti

domenica 7 luglio 2013

ALFANO E SCHIFANI GUADAGNANO TEMPO, MICCICHÈ ALLA PORTA

Forza Italia torna in autunno con la caduta delle prime foglie. L’annuncio del rinvio non e’ stato ancora dato, ma lo slittamento e’ dato per certo anche da coloro che piu’ hanno spinto per la “rinascita” del vecchio brand che tante soddisfazioni regalo’ al Cavaliere. Le ragioni del ripensamento? Tante, e tutte convergenti: il mese di luglio e’ un contenitore di sentenze che possono cambiare la vita al leader, Silvio Berlusconi; poi c’e’ un pezzo dello stato maggiore del Pdl – da Fabrizio Cicchitto a Maurizio Gasparri – che non digeriscono le modalit’ con cui si sta precedendo (in pratica la gestione del nuovo look e’ stata demandata ai “falchi” nordisti, Daniela Santanche’ in testa); infine l’accoglienza ostile che l’annuncio ha avuto in Sicilia,la regione di Angelino Alfano. I due coordinatori regionale, Dore Misuraca e Giuseppe Castiglione, e la sottosegretaria Simona Vicari, hanno manifestato, seppure con toni e argomenti diversi, la difficolta’ ad accettare il “rampantismo” nordista e il carattere “imprenditoriale” del partito (Berlusconi vuole personaggi che godono di consenso e dispongono di risorse).
Angelino Alfano e Renato Schifani non si sono messi di traverso, non lo farebbero mai, ma la Sicilia ha parlato per loro in modo inequivocabile. Ce n’e’ abbastanza per rimandare lo start up. Tra l’altro il trasferimento traumatico dal Pdl a Forza Italia (il Pdl sarebbe derubricato a brand della coalizione, una sorta di denominazione della holding) potrebbe accelerare il processo di sganciamento in corso da parte degli ex An, che proprio in Sicilia hanno dato segni concreti di irrequietezza, fino a prendere le distanze, in modo formale, dal Pdl (e’ il caso di Formica, Nania, Vinciullo).
Il ritorno di Forza Italia, inoltre, ha rimesso in prima fila Gianfranco Micciche’, il quale non ha fatto mistero delle sue ambizioni e delle sue recenti frequentazioni, nella fase di preparazione, con Silvio Berlusconi.Non torna, dunque, solo Forza Italia, ma Gianfranco Micciche’, e con lui Stefania Prestigiacomo, che si trova in perfetta sintonia con Daniela Santanche’ e la pasionaria alteatesina, Biancafiore.
Non si tratta di un maquillage, ma di un azzeramento dell’intero gruppo dirigente. Comprensibile, che i coordinatori regionali siciliani mettano il piede sul freno. Potranno solo prendere tempo, tuttavia, perche’ – Angelino Alfano questo lo sa bene – ormai il dado e’ tratto. Il punto, semmai, e’ un altro: nel caso in cui a Silvio Berlusconi andasse male su tutta la linea, al punto da costringerlo al passo indietro, Forza Italia a chi verrebbe affidata? C’e’ l’opzione della successione dinastica, la figlia del Cav smentisce senza convincere, e quella della reggenza di Daniela Santanche’. Ne’ l’una ipotesi, ne’ l’altra, piace a molti siciliani, e le ragioni sono plausibili, con l’eccezione, di non modesto rilievo, di Gianfranco Micciche’ e Stefania Prestigiacomo (oltre che, in incognito, di Marcello Dell’Utri), che invece si sentono dentro il nuovo corso e sono determinati a raggiungere l’approdo, costi quel che costi.

BENVENUTI NEL CLUB DEI PARTITI FAI DA TE. SEDE, SICILIA

Benvenuti nel club dei partiti fai da te, fatti a immagine e somiglianza dei loro creatori. Sede del club, honoris causa, la Sicilia. L’ultimo “socio” è Lino Leanza, che entra nel club con Articolo 4, partito appena battezzato. Non è di sinistra, nè di destra, ma appartiene, manco a dirlo ai siciliani. È nato per tirarli fuori dai guai, consegnandogli l’autonomia che serve e la padronanza delle leve di comando. Non nasce da zero, non deve conquistarsi i consensi uno dopo l’altro, non deve emettere il primo vagito: sul fonte battesimale aveva già le parole e le ragioni per camminare da sè, e – secondo il suo padrino, un capitano di lungo corso -, Lino Leanza, ha un timone saldo, una truppa scelta e idee chiare.
Articolo 4, infatti, parte con una dotazione di tutto rispetto: un gruppo parlamentare di ben sette deputati regionali ed un esercito di amministratori comunali, sindaci assessori e consiglieri di ben 500 unità.
Alle ultime elezioni regionali non c’era, ma era come se ci fosse, perche’ il suo leader, il capitano di lungo corso, è salito su un una vettura che non sentiva sua per niente e nel breva arco di pochi mesi si è trasformata in un taxi, dal quale, come si sa, arriva il momento di scendere.
Articolo 4 aderisce, in linea di massima, alla maggioranza di governo, ma ragiona con la sua testa.Gli elettori non hanno potuto valutare obiettivi, programmi, vocazioni, attitudini, ma non ci hanno perso niente. Nel senso che i sette deputati che l’hanno fatto nascere si sono sottoposti al giudizio degli elettori. Concorrevano sotto bandiere diverse, ma le idee camminano con le gambe degli uomini, non viceversa. Non è davvero il caso di farne un problema.
Il club dei partiti fai ta te, dunque, registra un nuovo ingresso. Lino Leanza si trova in compagnia di Rosario Crocetta, il Megafono, Gianfranco Miccichè (Grande Sud), Saverio Romano (Cantiere popolare, Pid). A costoro bisogna aggiungere Raffaele Lombardo, Leoluca Orlando, Nello Musumeci per ragioni diverse. Raffaele Lombardo ha concepito, fatto nascere e crescere il Movimento per l’Autonomia, divenuto partito dei siciliani. L’ex presidente della Regione non ricopre alcun incarico formale, ma chi può dubitare in tutta onestà che l’Mpa-Pds non sia una sua creatura, viva e vegeta?
Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha una Rete in progress. Vogliamo considerarlo un apolide?Nello Musumeci, per ultimo: senza di lui, Francesco Storace rimarrebbe orfano. Ha un gruppo parlamentare a lui intestato, non ha un partito, ma ha tale carisma e autonomia, consenso “personale” da non ammettere dubbi: è il capo virtuale di uno schieramento che si colloca nel centrodestra

Saggio Angels' Dance 2013 "Ciak si gira" (foto)



Chiunque volesse farci pervenire foto dello spettacolo (massimo 5 per invio) per vederle pubblicate su eolienews e poi su un apposito album che vorremo creare su fb può farlo inviandole, entro il 10 di luglio, alle mail ssarpi@libero.it o s.sarpi@libero.it







Giacomantonio risponde a Sidoti sulla trasparenza on line

Caro Angelo Sidoti,
non capisco dove sia la contraddizione che rileva fra quanto io ho affermato e quanto afferma il dott. Subba. La trasparenza on line è una grande rivoluzione prima ancora culturale che strumentale e non è problema che si possa risolvere con la bacchetta magica perché investe comportamenti sedimentati, modi di lavorare, le difficoltà degli uffici sempre carenti di personale, sempre in affanno con le scadenze. Una decina di anni fa ebbi ad occuparmi di controllo di gestione negli enti locali: seguii alcune esperienze fra cui quella di Reggio Calabria, scrissi un libro per il Formez, insegnai al loro centro nazionale di Napoli ed all’Anciform di Roma. Questa esperienza mi ha dato modo di capire, ancora più della mia esperienza di Sindaco, quanto lenti e difficoltosi siano i processi di innovazione in realtà come gli enti locali sempre sottoposti a sollecitazioni diverse.
Per questo mi pare apprezzabile la decisione del dott. Subba anche perché, ancora un volta devo osservare, che la data del 20 luglio è ordinatoria e non perentoria e quindi bisognerà considerare un periodo di implementazione sperimentale. Inoltre proprio qualche giorno fa, discutendo con la dott.ssa De Gregorio della pubblicazione dei documenti on line questa mi faceva osservare come, via via che l’esperienza si approfondisce ed investe tutto il complesso degli atti comunali, sarà difficile che la gestione dei dati e l’immissione in rete possa essere tutta gestita, come avviene ora, all’interno affidandoci all’esperienza ed alla competenza di un funzionario bravo ed efficiente ma che non ha solo questo incarico e quindi bisognerà pensare di ricorrere ad un soft-house.

Quanto al ruolo del portavoce, come certo sa, questa figura è stata introdotta ufficialmente dalla legge 150/2000, che detta appunto norme sulla "Disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni". L'articolo 6 della citata legge gli affida l'incarico "dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli organi di informazione" e risponde, per i suoi atti, soltanto all'autorità di vertice per il rapporto fiduciario che li lega. E’ chiaro che in una realtà
imitata come è quella del Comune di Lipari è difficile sottrarsi ad un rapporto diretto con i cittadini svolgendo una sorta di intermediazione fra questi e gli uffici. Una intermediazione che, se da una parte tende a rendere più prossimo il Comune, dall’altra rischia di sommergere il portavoce di una serie di incombenze che alla fine non può più gestire. Quindi quello di trasformarsi in un canale del “diritto di accesso” va esercitato con prudenza e possibilmente in casi, per così dire, patologici dove la mancanza di circolazione di informazioni rischia di gettare un ingiusto discredito sulla pubblica amministrazione.
Cordiali saluti
Michele Giacomantonio

Riscontro più che positivo per il saggio di Angels' Dance. Inviateci le vostre foto

Riscontro più che positivo ieri sera all'anfiteatro del castello di Lipari per il saggio spettacolo di fine anno della scuola di danza Angels' Dance.
Due ore e più di avvincente esibizione da parte di tutti gli allievi della scuola (dai piccolissimi alle signore del Zumba) che ha divertito ed entusiasmato il pubblico presente.
Spazio anche per l'interpretazione canora con la giovanissima Silvia Lucci che ha cantato due brani, in uno dei quali accompagnati dall'insegnante Roberta e dal maestro Gianluca.
Vi proponiamo alcune foto scattate prima del saggio spettacolo.
Chiunque volesse farci pervenire foto dello spettacolo (massimo 5 per invio) per vederle pubblicate su eolienews e poi su un apposito album che vorremo creare su fb può farlo inviandole, entro il 10 di luglio, alle mail ssarpi@libero.it o s.sarpi@libero.it

Trivellano il vulcano Marsili, bomba a orologeria.

(da vesuvionline) (di Gianni Lannes )
A nord delle isole Eolie, al largo delle coste di Calabria e Sicilia, si staglia sotto il fondo del mare, il più grande vulcano d’Europa, ma non si vede perché è completamente sommerso da 500 metri d’acqua. Si innalza per 3 mila metri: è largo 50 chilometri ed è lungo 30. Secondo l’intrattenitore televisivo Piero Angela «è un’ottima sorgente di energia geotermica».
Tant’ è che il Ministero dello Sviluppo Economico ha conferito il 29 settembre 2009 alla Eurobuilding Spa un permesso di ricerca esclusivo per fluidi geotermici a mare sull’area del Marsili: il programma delle attività prevede in primo luogo la realizzazione di un monitoraggio completo di tale struttura, utilizzando le metodologie e le tecnologie più innovative. Su questo programma la società con sede legale a Servigliano in provincia di Ascoli Piceno, ha già ottenuto una valutazione positiva dalla Direzione Generale per la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale ) del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. In sostanza, lo Stato italiano ha escluso per decreto la valutazione di impatto ambientale.
Insomma, una follia legalizzata che potrebbe causare disastri irreparabili. Eppure, per mera sete di profitto economico i padroni del vapore procedono alla perforazione.
Pochi mesi dopo, il 28 aprile 2010, il governo Berlusconi getta fumo negli occhi nell’imbambolata opinione pubblica. “Vulcani: sono 12 i sommersi”. Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha firmato oggi un’ordinanza di Protezione civile che darà il via a un piano di monitoraggio subacqueo di dodici vulcani sommersi, nel mar Tirreno e nel canale di Sicilia. Lo ha annunciato il Capo Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, in una conferenza stampa nella sede dell’Associazione stampa estera a Roma. Si tratta di un’attività che non ha precedenti nel mondo. “Noi dobbiamo alzare il velo su questi vulcani sommersi che non vediamo – ha sottolineato Bertolaso – e cominciare a localizzarli esattamente. Dobbiamo vederli, toccarli, capirne i comportamenti”. Tra questi, ci sono il Vavilov e il Marsili: quest’ultimo è il vulcano con la superficie sommersa tra i più grandi al mondo. E’ necessario studiarli, per prevenire i rischi di possibili tsunami e poi porre in atto piani di prevenzione.
Bertolaso, ha citato il caso Stromboli, un vulcano alto quanto l’Etna (per due terzi è sommerso) che oggi è “uno dei vulcani più sorvegliati al mondo”. Il 30 dicembre 2002, il distacco di una parte in mare, a una profondità di 2000 metri, provocò uno tsunami “che non fu di poco conto”. Ci furono onde alte quanto il maremoto del 28 dicembre 2004 nel Sud-Est asiatico. Non ci furono conseguenze sulle persone, a parte un ferito lieve, solo perchè era inverno “Se lo stesso evento si fosse verificato in piena estate – ha sottolineato Bertolaso – il bilancio sarebbe stato sicuramente ben più pesante”: una decina o anche forse un migliaio di vittime con l’isola e le spiagge della sosta siciliana affollate di bagnanti e raggiunte dall’onda anomala.
“Per fortuna – ha detto Bertolaso – è avvenuto a dicembre”. Il progetto di monitoraggio si avvarrà anche della consulenza di esperti internazionali di vulcanologia e della comunità scientifica.
La scoperta dell’acqua calda!


Annuncio Eurobuilding – «Entro il 2012 potrà essere realizzato il primo pozzo geotermico offshore della storia. I numerosi vulcani presenti nel Tirreno meridionale – al largo delle coste siciliane, calabresi e campane – sono enormi sorgenti di calore; l’acqua marina che s’infiltra al loro interno si surriscalda (può raggiungere temperature di 400° C e pressioni superiori a 200 bar) e acquista un potenziale calorifero che può essere trasformato in energia elettrica, paragonabile a quello generato dalle più grandi centrali geotermiche mondiali o ad impianti nucleari di media taglia. Il cammino del progetto “Marsili” si comprende di tre fasi: Esplorazione, Perforazione, Produzione. Il Mediterraneo, e più precisamente il Mar Tirreno sud-orientale, è sede di un importante distretto vulcanico, sottomarino, il Marsili, che può diventare la prima importante fonte di approvvigionamento di energia geotermica offshore della storia, aprendo la strada ad una nuova, pulita ed inesauribile fonte di energia. La società italiana Eurobuilding SpA e il gruppo di ricerca da essa costituito e finanziato, che comprende i più importanti Organismi di Ricerca del settore e precisamente: l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – INGV; l’Istituto per la Geologia Marina del CNR-Ismar, l’Università di Chieti – Centro di Ricerche sperimentali per le geotecnologie ed il Politecnico di Bari, hanno affrontato dal 2005 ad oggi una sfida scientifica e tecnologica unica a livello mondiale, con l’obiettivo finale di produrre energia dal primo campo geotermico a mare, ubicato nell’area del Marsili. La perforazione dei pozzi esplorativi è la fase finale di ogni programma di esplorazione ed è il solo metodo che permette di definire con certezza le caratteristiche di un serbatoio geotermico e di valutarne il potenziale. L’attività di perforazione verrà sviluppata attraverso una struttura superficiale di supporto (piattaforma semisommergibile,drilling ship). Profondità di attacco tra 500 e 1000 m non costituiscono un problema per l’utilizzo di tubaggio di raccordo con la testa pozzo (riser). Tale obiettivo sarà perseguito attraverso la definizione di una campagna oceanografica, da realizzarsi entro il 2011, propedeutica alla realizzazione del primo pozzo geotermico offshore mari realizzato, previsto per il 2012. La produzione di energia elettrica, con il supporto di una piattaforma multifunzionale offshore, dotata di tutte le strutture necessarie alla perforazione e alle unità di produzione di energia elettrica, sarà possibile entro il 2015. In una struttura delle dimensioni del vulcano Marsili si attendono decine di milioni di m3 di fluidi geotermici da avviare a produzione elettrica, con una ricarica praticamente continua (questo elemento è molto importante perché permette di sfruttare tutte le potenzialità del campo geotermico senza problemi di abbassamento del livello dei fluidi che, invece, si incontrano nei campi onshore). In questo modo sarà possibile installare una capacità produttiva di almeno 800 MWe, tale da raddoppiare l’attuale potenza elettrica nazionale proveniente da fonte geotermica. L’investimento complessivo per opere e infrastrutture connesse a tale obiettivo è stimato in circa 2 miliardi di euro. Nell’area di mare oggetto del Permesso di Ricerca non risultano zone soggette a vincoli di tutela biologica, naturalistica e archeologica. L’area non esercita alcuna influenza sul regime dei litorali, né sulla fruizione turistica delle aree costiere, inclusi gli aspetti paesaggistici. Inoltre, le attività di esplorazione geofisica e geochimica del campo geotermico del vulcano sottomarino Marsili non sono invasive e non comportano alcun impatto sull’atmosfera e sull’ambiente idrico. Relativamente alle attività di perforazione geotermica non si prevedono impatti tali da creare modificazioni permanenti all’ambiente, considerata anche la breve durata delle operazioni previste».
Allarme inascoltato – “Pericolo tsunami nel Tirreno”: geologo lancia l’allarme, “il vulcano Marsili si è risvegliato”. A quanto rilevato la sua attività si è ridestata, ed ora la preoccupazione è per una catastrofe che potrebbe originarsi da una sua eruzione e conseguenti eventi franosi sui suoi versanti, onda anomala che colpirebbe le coste meridionali che si affacciano sul Tirreno, appunto.
È stato il professor Franco Ortolani, direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del Territorio ed ordinario di Geologia presso l’università Federico II di Napoli, a notare questa attività e a lanciare l’allerta. Chiaramente è importante, pur dedicando molta attenzione a ciò che avverrà nel Marsili, evitare facili allarmismi: come ha dichiarato lo stesso Ortolani è fondamentale organizzare, nel più breve tempo possibile, dei ‘sistemi di difesa dei litorali‘. Ortolani dà un’idea di come si realizzano tali sistemi mediante uno studio approfondito pubblicato sul Portale Meteo del Mar Mediterraneo. Secondo l’idea del professore, si potrebbero sfruttare le isole dell’arcipelago delle Eolie come delle vere e proprie ‘sentinelle’, che possano preannunciare con un tempo sufficiente all’organizzazione l’arrivo dell’onda anomala. Questo studio è stato definito dal professor Ortolani in seguito al maremoto verificatosi il 30 dicembre del 2002, e che aveva colpito Stromboli, le isole nelle vicinanze e anche le coste della Sicilia vicino a Milazzo e quelle campane di Marina di Camerota. I dati raccolti in quell’occasione e pubblicati dal dipartimento di fisica dell’università di Bologna e dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma hanno rivelato come, negli ultimi duemila anni, sono stati 72 i movimenti anomali del mare che si sono abbattuti lungo le coste del nostro Paese.
Effetti collaterali? Mai stranamente considerati dal Governo tricolore. Secondo l’esperto Enzo Boschi, a capo per lungo tempo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, «La nostra ultima ricerca mostra che il vulcano non è strutturalmente solido, le sue pareti sono fragili, la camera magmatica è di dimensioni considerevoli. Tutto ciò ci dice che il vulcano è attivo e potrebbe entrare in eruzione in qualsiasi momento».
Allora è pericoloso bucare i vulcani in attività? Sono per caso giganteschi ordigni ad orologeria? C’è qualche nesso tra i giochi di guerra della Nato, proprio in questa area del Mediterraneo, a ridosso dei vulcani Marsili, Magnaghi e Vavilov, nonché di faglie sismiche attive, ed i terremoti che stanno sconquassando come non mai lo Stivale?

Comune ed eventi: precisazioni alle risposte del Portavoce del Sindaco Michele Giacomantonio (di Aldo Natoli). E per l'evento dell'estate sono previste più spese "di contorno" che per gli artisti

Egregio, Dottore, 
ho ricevuto la Sua risposta in merito allo spettacolo musicale che l'"Italian Surf Academy" ha tenuto a Marina Corta e non Le nascondo che sono molto preoccupato perchè mi rendo conto, e con me credo tutti i cittadini, che nel nostro Comune quello che fa la mano sinistra non lo conosce la mano destra. Mi sorprende infatti quanto da Lei affermato, ovvero che lo svolgimento della manifestazione è maturato nell'arco delle 24 ore, quindi nella giornata del 27. Infatti leggendo il  calendario delle manifestazioni "Eolie isole di tesori" pubblicato da  Codesto Ente, nel mese di giugno viene indicato per le sere del 25 e 27 alle  ore 9,30 lo spettacolo della "Italian Surf Academy". Mi risulta anche che già da giorno 24 gli artisti erano a Lipari. Quindi quanto da Lei affermato, per giustificare la mancata pubblicizzazione della manifestazione e l'affrettata esibizione non è esatto, e diventa lecito domandarsi a chi è  servito lo spettacolo, tra l'altro tenuto alle ore 24 e non alle ore 9,30  come da Lei ribadito. Fortunatamente è stato offerto al Comune gratuitamente dal Sig. Cappelli, anche se mi risulta che qualche spesuccia il Comune  deve comunque affrontarla.
Colgo anche l'occasione per farLe presente che, contrariamente a quanto da Lei affermato, non solo il grande evento per l'estate 2013 (luglio-settembre) è stato programmato dal Comune, ma è stato addirittura sottoposto all'Assessorato Regionale al Turismo per essere finanziato sfruttando i benefici della Circolare n° 29598/11 integrata dalla Circ. n°  12609/2013 per un importo di €. 201.742,50. La cosa che mi stupisce leggendo la proposta è che ad un cachet di €. 61.800,00 per gli artisti si contrappongono ben €. 169.942,50 di spese (segreterie varie e relativo personale, responsabile dell'iniziativa, gettoni di presenza per relatori, viaggi - anche dall'USA-, soggiorni, vitto e alloggio per gli artisti-  ospitalità, direttore di produzione, ufficio stampa, viaggi e ospitalità giornalisti internazionali, coordinamento scientifico, e servizi vari) per una spesa complessiva di €. 231.742,50. 

Egregio Dottore, evito ogni commento, ma mi permetto di parafrasare un significativo vecchio detto " a buon intenditore, poche parole". 
Cordiali saluti. 
Aldo Natoli 

Partylandia augura Buon Compleanno a Giorgia, Soraya e Sonia

Lo staff di Partylandia augura buon compleanno a Giorgia che compie 18 anni, Soraya che ne compie 7 e Sonia che ne compie 25.

Auguri a....

Eolieneews augura Buon Compleanno ad Ugo Bertè, Aldo Bilardo, Ilary Marrazzo, Chiara Biviano e Sonia Siino

"Occorre sapere la verità sul perchè si è accantonata la prima progettazione del nuovo depuratore". Lettera aperta di Salvatore Agrip

Ai Signori Amministratori del Comune di Lipari.
 A tutti i Signori Consiglieri del Comune di Lipari.
 A tutta la cittadinanza eoliana.

Egregi Signori, la questione depuratore si pone al centro della vita politica di questo paese e il giorno 9 c. m. ci sarà un consiglio comunale apposito per la discussione della localizzazione del depuratore a Canneto Dentro. Sulla vicenda ormai da tempo si sono intrapresi  vari contenziosi  legali di natura procedurale e sociale (personalmente sono stato già uno dei tanti firmatari in un ricorso al Tar del Lazio), ancora oggi e sicuramente per il futuro ce ne saranno degl’altri, capeggiati dall’instancabile Avv. Intilisano.  
Con la presente vorrei, oggettivamente,  rappresentare le storture e gli effetti pregiudizievoli che si abbatterebbero sul nostro territorio, condizionandone negativamente la qualità della vita e lo sviluppo socio-politico di noi abitanti tutti di questo nostro comune, per le già progettate e imminenti opere da realizzarsi, con questa infinita emergenza (siamo già al tredicesimo anno) che comprende il cosiddetto “ciclo dell’acqua”  finanziato con oltre 40 milioni di euro e di cui fa parte la realizzazione del nuovo depuratore dell’isola di Lipari.
Ho seguito da qualche anno la questione di tale emergenza e sono sicuro che quanto già progettato e a breve da realizzarsi è svilito della necessaria lungimiranza che questa importante spesa pubblica deve obbligatoriamente avere. Pertanto mi permetto da semplice cittadino di analizzarne e fare delle considerazioni sulle  informazioni  avute fino adesso;
-          Tutti sappiamo che prima dell’emergenza (oltre 13 anni fa) è stato fatto un valido progetto  (tuttora ancora valido), che prevede il nuovo depuratore a Pignataro, dove peraltro è stato previsto anche dal PRG,  l’impianto è stato progettato  in un tunnel  senza effettuare nessun esproprio (almeno a privati), con un impatto ambientale quasi nullo. La progettazione di questo impianto prevede che le acque depurate non vengono buttate a mare ma immesse in una nuova e seconda rete idrica (da realizzarsi con gli stessi fondi) per irrigare i giardini e le campagne dell’isola. La cosa più strategica di questa locazione è  che tale impianto si troverebbe a livello del mare in modo da avere l’adduzione dei reflui fognari quasi esclusivamente per caduta  e non ci sarebbe bisogno di grosse vasche di raccolta e con un limitato pompaggio dei reflui si avrebbe anche il beneficio di un considerevole risparmio energetico.
-          La nuova locazione prevista a Canneto Dentro, sarebbe dentro una valle e nella parte sovrastante ci sarebbero gli abitati di Serra e Pirrera e già i suoi abitanti insieme a quelli di Canneto hanno prodotto vari contenziosi amministrativi e penali per questa procedura.
Tale ubicazione andrebbe a pregiudicare un’area già individuata come zona artigianale ed è incomprensibile come il consorzio degli artigiani avendo già proprio lì un progetto per gli insediamenti  produttivi da realizzare (P.I.P.), abbia accettato favorevolmente una conferenza di servizio con l’istituzione commissariale.
Per tale realizzazione si prevede uno sbancamento del costone lato nord con un quantitativo di 95.000 mc di materiale di risulta che dovrebbe essere portato nella vecchia discarica di R.S.U. non ancora bonificata a Lami, insomma si andrebbe ai realizzare una sorta di sarcofago su questa discarica che come sappiamo attualmente rappresenta una bomba ambientale e gli abitanti della zona manifestano  già da tempo le giuste apprensioni.
I numerosi espropri necessari per la realizzazione dell’impianto hanno già messo in allarme i proprietari che sono pronti per i ricorsi di legge, bisogna anche considerare che alcuni artigiani avevano già di proprio comprati questi terreni in previsione degli insediamenti artigianali, quindi si ha già gente esasperata e avvilita.
Risulta inoltre esserci uno studio eseguito anni addietro per individuare fonti termali e proprio in questa locazione risulterebbe la maggior falda di acque termali dell’isola.
A differenza della prima locazione di pignataro questo progetto non è previsto il riutilizzo delle acque depurate, ma queste andrebbero addotte in mare (disperse).
Ma la cosa che rende veramente raccapricciante e incomprensibile questa locazione è che si andrebbe a collocare a circa duecento metri sopra il livello del mare e gli abitati di Lipari e Canneto che produco  la parte più consistente dei reflui fognari si troverebbero al di sotto di questo livello, nasce cosi l’esigenza progettuale delle due grosse vasche di raccolta per il pompaggio dei liquami a Lipari centro zona di Sottomonastero e a Canneto sulla spiaggia di Unci, dotate delle necessarie valvole di sfogo a mare in caso di guasto o emergenza.
Quindi da queste due progettazioni per la realizzazione del nuovo depuratore a Lipari, appare sicuramente molto più valido quello di Pignataro, localizzato e progettato in modo lungimirante e a mio avviso trova un punto forte nel riutilizzo delle acque depurate per l’agricoltura.
E chiedo alle S.V. possiamo permetterci  il “lusso” di non avere ancora la seconda rete per l’irrigazione nella nostra isola?
Sappiamo tutti che attualmente una grossa quantità di acqua potabile (in parte depurata in loco e buona parte trasportata con costi notevoli da Napoli) viene usata per tale necessità, Quindi il risparmio di questo “prezioso liquido” sarebbe considerevole. Ciò potrebbe sicuramente trovare un punto di forza in una previsione di sviluppo economico futuro per dare corpo all’iniziativa agricola privata,  innescando il circuito del “turismo enogastronomico” con la produzione de i prodotti tipicamente storici e non solo, dai sapori unici. Nel contempo a questa iniziativa si potrebbe  accorpare e recuperare l’invasatura di monte Santangelo  e le strutture annesse che giacciono li, ferme da almeno quarantanni.
Questa gestione commissariale ha previsto inoltre due impianti nell’isola di Vulcano, un dissalatore e un altro depuratore che a mio avviso ritengo inutili e gravosi per tutta la cittadinanza del comune di Lipari perché sicuramente per il futuro i soli abitanti dell’isola di Vulcano non potrebbero contenere i costi di manutenzione e gestione. Visto la vicinanza all’isola di Lipari con due condotte sottomarine si potrebbero addurre i reflui fognari nel depuratore di Pignataro e anche per questo risulterebbe ulteriormente strategico, mentre dall’isola di Lipari si porterebbe l’acqua potabile desalinizzata con una condotta che già è stata da anni fatta fino alla parte estrema  di fronte a Vulcano. Quindi l’isola di Vulcano avrebbe ugualmente il servizio fognario e idrico e si eliminerebbe il sicuro impatto ambiatale di queste due strutture, cosa anche importante si risparmierebbero dei fondi che potrebbero andare per il potenziamento delle reti fognarie e idriche o a riqualificare quelle già esistenti visto le molteplice falle che si verificano ogni giorno sempre più.
A questo punto è un obbligo da parte delle S. V. e un Diritto per noi cittadini sapere la verità  sul perché si è voluto accantonare la prima progettazione del nuovo depuratore previsto a Pignataro per ripiegare su una serie di opere particolarmente costose, insensate e inutili. Auspico che nel prossimo consiglio comunale ci venga detto tutto quello che fino adesso non si è detto, facendo piena chiarezza su tutti i retroscena di questa vicenda commissariale.
Porgo distinti Saluti.
Salvatore Agrip  cittadino eoliano e abitante di Canneto da sempre e per sempre.

Il dottore Subba chiede che vengano pubblicate sul web le spese economali

Oggetto: Pubblicazione sul sito web delle spese economali. 
In riferimento all’argomento riportato in oggetto voglio esternare un “pensiero” che ho da diverso tempo e che oggi può trovare riscontro, previa autorizzazione degli organi politici, nel “piano dell’integrità e della trasparenza”  ovvero la pubblicazione in un’apposita sezione del sito istituzionale del Comune di tutte le spese economali sostenute dall’ente, comprese di ogni supporto documentale (annotazioni sui preventivi di spesa richiesti telefonicamente, ricevute allegate alle missioni ecc.).
Le spese economali sono le uniche che oggi non vengono esaminate dal “popolo del web” e la pubblicazione delle stesse penso possa garantire al nostro ente sia una grande azione in termini di trasparenza e sia una grande mano di aiuto in termini di controllo.
Faccio presente che ho già sentito l’Assessore al ramo, che si è dichiarato estremamente interessato, ho interpellato il responsabile dell’Ufficio informatizzazione, che mi ha confortato sulla fattibilità dell’iniziativa e ho interpellato anche il Segretario Generale dell’ente ed è stata proprio la Dott.ssa De Gregorio ad evidenziare che l’atto amministrativo nel quale prevedere tale pubblicazione è proprio il “piano dell’integrità e della trasparenza” che deve essere approvato sia in Giunta che in Consiglio.
Dott. Francesco Subba (Dirigente settore economia e finanze)

sabato 6 luglio 2013

"Stiamo andando verso la paralisi delle attività amministrative dell'Ente?" (di Angelo Sidoti)

Con nota del 3 giugno 2013 scrivevo al portavoce del Sindaco tra le altre cose:
"Ritornando all'argomento trasparenza, a me molto caro, ti volevo solo precisare che le amministrazioni pubbliche devono pubblicare i dati relativi a chi riveste incarichi politici.
In particolare vanno divulgate le informazioni sui compensi di qualsiasi natura connessi alla carica, i viaggi e le missioni pagate con fondi pubblici, le dichiarazioni dei redditi (comprese quelle del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, che, pero', devono dare il loro consenso; l'eventuale NO deve essere indicato), gli incarichi pagati con soldi pubblici.
Naturalmente incarichi pubblici significa, Giunta, Consiglio Comunale, Commissioni, Consulenti etc etc. Questo naturalmente secondo me. Ma attendo un sua autorevole interpretazione."
A questo il portavoce dava riscontro come segue:
"quanto alla pubblicazione di curriculum, documenti, posizione economiche e trasferte di assessori, dirigenti ne ho parlato con il segretario generale ed il Dott. Subba. Si sta procedendo e mi si ricorda che l'obbligatorietà e' stata posta da una norma recente e c'e tempo fino al 20 luglio per ottemperarla".
Oggi leggo una comunicazione del Ragioniere Generale sul tema trasferte e missioni e mi domando:
- prima di tutto ma non avevate discusso già di questo con il portavoce un mese fa stabilendo che c'era tempo fino al 20 luglio (data peraltro al quanto vicina)?
-  forse stiamo parlando di altro?
- forse la sua e' una precisazione?
Come potrà rilevare Dott. Subba  il popolo del web aveva già evidenziato il tema che Lei oggi richiama anche se Lei oggi fornisce, e le siamo grati, maggiori dettagli.
Colgo l'occasione per chiedere al Portavoce (un giorno ci spiegherà in cosa consiste effettivamente il suo ruolo) la pubblicazione insieme al report assenze, delle ferie non godute maturate da ogni reparto, anche se ciò non fosse identificato obbligatorio dalla norma. Questo naturalmente per la trasparenza ma sopratutto per comprendere la motivazione dell'elevato tasso di assenze in qualche settore comunale.
Infine, se ci sono aggiornamenti in merito all'indirizzo politico organizzazione della macro struttura comunale e se le notizie diffuse sul web in merito alla diminuzione dei dirigenti, o per ferie o per sospensione dall'incarico o per altro, rientra in questa attività oppure stiamo andando verso la paralisi delle attività amministrative dell'Ente?
Angelo Sidoti

Cavani è ufficialmente del Paris Saint Germain. La notizia rimbalza da Panarea

Cavani è del Psg. Al Napoli andranno circa 64 milioni di euro
La notizia rimbalza da Panarea dove  il patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis è in vacanza con alcuni amici.
Per sostituire il bomber si punta  su Mario Gomez.

Archeolie 2013 dall' 8 al 16 settembre a Lipari. La presentazione del prof. Tusa

E' stata presentata a Palermo la prima edizione di Archeolie che si svolgerà dall'8 al 16 settembre a Lipari. Nel video sottostante il Soprintendente del Mare, prof. Sebastiano Tusa, illustra l'iniziativa

Monte: Non solo incivili ma anche ladri

Nel precedente articolo avevamo evidenziato come la piazzetta di Monte, punto panoramico di una certa valenza, fosse soggetto ad atti di inciviltà.
Purtroppo, come ci segnalano, non accade solo questo. Nella notte sono letteralmente scomparse le due panchine che permettevano ai turisti ma anche ai residenti di ammirare, comodamente seduti, il suggestivo.

Due "cartoline" di inciviltà e disinteresse da Monte


La piazzetta di Monte a Lipari è sicuramente una delle mete più frequentate dai turisti considerando il "colpo d'occhio" che si ha sull'intero centro storico di Lipari e non solo su quello.
Purtroppo è meta anche di soggetti "incivili" che lasciano tracce ben evidenti del loro passaggio a discapito della  bellezza del luogo e con il, conseguente, negativo impatto che si da al turista.
Ecco come si presentava oggi la zona panoramica.
Sappiamo che a Monte non vi è un netturbino ma, sicuramente, sarebbe opportuno che il camion, che  passa per la raccolta dei rifiuti, si fermi un attimo in piazza per raccogliere i resti dell'inciviltà.

ARRESTI A MESSINA - Esami facili all'università- La Dia ritiene di avere scoperto un'organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli esami universitari.

La direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito ordinanze cautelare nei confronti di sei persone indagate nell'ambito di un'inchiesta su esami 'facili' all'università di Messina. La Dia ritiene di avere scoperto un'organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli esami universitari. Ai vertici del gruppo ci sarebbe un calabrese ritenuto legato a esponenti della 'ndrangheta locale. L'inchiesta è coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina che ipotizza, a vario titolo, i reati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio, all'usura e al millantato credito. I provvedimenti dell'operazione 'Campus', richiesti dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Liliana Todaro della Dda peloritana, coordinati dal procuratore capo Guido Lo Forte, sono in corso di esecuzione tra Messina e Brescia. (ANSA).
Gli arrestati nell'operazione "Campus" della Dia a Messina sono: Antonio Domenico Montagnese, 50 anni, che era stato indagato nell'ambito dell'operazione denominata "Panta Rei" condotta nel contesto delle indagini svolte sull'omicidio del prof. Matteo Bottari, Marcello Caratozzolo, di 47, docente di Statistica e matematica nell'ateneo messinese, Santo Rando Galati, detto Dino, 57 anni, ex consigliere provinciale a Messina, accusati di di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso finalizzata alla corruzione, al traffico illecito di influenze, al millantato credito, al voto di scambio e ad altri delitti con la pubblica amministrazione; Salvatore D'Arrigo, 59 anni, accusato di tentata estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso. Altre due persone indagate sono state sottoposte all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Montagnese è anche accusato di usura, e tentativo di estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso insieme agli altri tre arrestati. Montagnese e D'Arrigo sono stati portati in carcere gli altri due sono stati posti ai domiciliari.(ANSA).
Nell'ambito delle indagini, che si sono avvalse di intercettazioni ambientali e telefoniche e anche di pedinamenti, é emerso anche "il reciproco scambio di favori tra sodali, culminato, col riferimento al voto di scambio, nel sostegno politico offerto a Santo 'Dino' Galati Rando alle elezioni alle Regionali in Sicilia del 28 ottobre del 2012". Secondo l'accusa sarebbero state "barattate preferenze elettorali con idoneità scolastiche garantite attraverso scuole private". (ANSA).

"Benvenuti a Neurolandia". (di Francesco Finocchiaro)

Rubando un termine coniato da un noto economista, Eugenio Benettazzo, stiamo proprio vivendo in “Neurolandia”, pazzi al potere che giornalmente ci propinano la loro “cura” per mali che loro stessi hanno creato.
La follia dell’eurozona si sta palesando ogni giorno di più ai miei occhi....
Dopo le dichiarazioni del nostro premier Letta, giorno 3 luglio, che potete apprezzare qui: 
http://tg24.sky.it/tg24/economia/2013/07/03/conti_pubblici_bilanci_letta_esulta_flessibilita_barroso_patto_stabilita_lavoro.html 
con le quali manifesta esultanza per i risultati conseguiti in Europa, vorrei chiedervi: ma c’è davvero da esultare? 
Sono incline a pensare si tratti dell’ennesimo episodio di “psicosi da eurozona”, ormai sempre più diffusa ( uno dei primi ad essere contagiati, ed ormai irrimediabilmente compromesso, fu proprio il Neurofolle Mario Monti! ) tanto che ormai questa gente vive totalmente scollegata dalla realtà.
Ma, visto che tanto spazio lasciano in TV a questi simpatici ometti, mi appare più che mai necessario affrontare qui alcuni aspetti economici normalmente taciuti o minimizzati dai media, anche perchè ritengo che sia un errore lasciare il dibattito economico in mano a questi pseudo-economisti di sistema senza approfondire, e cominciare a porsi legittime e vitali domande, unica strada possibile per sottrarsi al quotidiano “lavaggio del cervello” mediatico che ci giunge attraverso notizie manipolate e verità distorte.
Dunque, come stanno le cose?
Le cose stanno che stando ai dati la pressione fiscale in Italia è ai massimi storici dagli anni ‘90, anni dell’uscita della lira dallo SME, e nonostante ciò il gettito fiscale non è aumentato, ma è rimasto uguale a quello dell’anno scorso. Come mai, vi chiederete? Ma semplicemente perchè i consumi sono crollati ed hanno chiuso i battenti migliaia di aziende, il numero di partite IVA è diminuito, siamo in meno a pagare le tasse e dunque paghiamo, e pagheremo, sempre di più. 
Tenete presente che nel 2013 stiamo pagando circa 93 miliardi di soli interessi sul debito, e le proiezioni ci dicono che supereremo i 100 miliardi verso il 2015.
Ciò accompagnato ( mi spiace dirvelo, è triste, ma meglio saperlo ) da aumento sostanziale del debito pubblico, riduzione della spesa pubblica ( = meno servizi ), contrazione ulteriore dei salari medi, disoccupazione a livelli estremi e tassazione alle stelle. 
Mi sembra infantile ripetersi, come fanno in molti, “ dai, ora ci riprendiamo!”, così giusto per autoconvincersi, quando in realtà non vi è alcun indizio che ciò, almeno per ora, possa avvenire...
Per ottobre è previsto l’aumento dell’iva di un punto, e questo è un grosso errore, comporterà un danno all'erario stimabile in alcuni miliardi per colpa dell'effetto recessivo, oltre a far perdere di competitività i nostri prodotti nei confronti di quelli esteri; per far capire quanto siamo in difficoltà basti pensare che il solo fatto di aver rimandato tale aumento di un paio di mesi ha costretto il governo a fare altri aumenti importanti: l’acconto dell’Irpef e dell’Irap dovuto dalle persone fisiche e dalle società di persone aumenterà sin dal novembre 2013 dal 99 al 100%; l’acconto Ires e Irap dovuto dalle persone giuridiche sale, sempre a decorre da novembre 2013, dal 100 al 101% (avete letto bene: 101%!).
Non oso neanche immaginare a cosa dovremmo ricorrere, a questo punto, se dovesse slittare ancora questo fatale aumento dell’IVA...
Ora proverei a sbilanciarmi nelle previsioni, se il debito pubblico va aumentando ( vi ricordo che abbiamo superato i 2.000 miliardi!!! ) , gli interessi sul debito pure e le tasse anche, mi spiegate quale sarebbe la ricetta per far uscire il nostro paese dalla crisi? 
La risposta è semplice, se restiamo con le regole dell’eurozona, questa ricetta semplicemente non esiste e purtroppo la spirale in cui ci troviamo sarà irreversibile se non verrà attuata una decisa azione di protesta politica.
Senza troppa fatica o preparazione accademica, e senza entrare nel merito dei meccanismi bancari dell’unione che sono anch’essi totalmente perversi e da rivedere, possiamo individuare facilmente 2 aspetti che spesso vengono trascuratii:
1- Utilità di una unità monetaria
Il sistema euro non è cooperativo, in verità è come se avessimo disegnato un ring entro cui i singoli stati sono posti in competizione fra di loro, laddove il successo commerciale dell’uno ( leggi: Germania ) si alimenta del deficit degli altri ( leggi: paesi meridionali ) . L’atteggiamento direi cinico dell’Europa nei confronti di paesi come la Grecia e dei suoi cittadini dovrebbe far riflettere...
Questo aspetto “non cooperativo” e “non solidale” dell’eurozona fa si che essa si presenti chiaramente come un’ unione monetaria destinata a fallire o comunque a creare grossi squilibri economici e sociali. Come ben noto agli economisti ( quelli veri ) le caratteristiche che deve avere una AVO ( Area Valutaria Ottimale ) per essere funzionale sono: cooperazione tra gli stati aderenti, omogeneità tra i sistemi educativi, fiscali, giudiziari, amministrativi, e alta mobilità dei lavoratori ( e magari una lingua unica! ). Allo stato attuale la Comunità Europea non possiede neanche uno di questi requisiti, fate pure le vostre valutazioni, comunque considerate che la crisi del 1992 fu proprio causata dall’ingresso nello SME, cioè un’area a cambi fissi, e che è stato possibile per noi riprenderci solo uscendone e svalutando la nostra moneta portandola ad un valore sostenibile per la nostra economia.
2- Il concetto di competitività.
Giornalmente troviamo che questa parola è sempre più pronunciata e presente sui giornali, non siamo abbastanza competitivi, dobbiamo riacquistare competitività, etc...
Lo sviluppo globale, a quanto ci dicono, si basa sulla competitività fra gli stati, e dunque “competitivo è bello”!!!:
Riflettiamo, non facciamoci prendere per il culo così, il grande sviluppo tecnologico del nostro secolo aveva fatto sperare che fosse possibile un miglioramento delle condizioni di vita generali nel mondo, ed invece? 
Eh bè, invece è successo che incalzati dalle economie emergenti, le democrazie occidentali si sono accorte che la “democrazia ed i diritti civili costano”, e dunque per essere “competitivi” nel confronti dei paesi emergenti del terzo mondo bisogna progressivamente comprimere salari e tutele dei lavoratori, sacrificati sull’altare della “competitività”! 
Pensateci, se in Italia un operaio lavorasse per 1 euro l’ora, il nostro paese sarebbe senz’altro più competitivo rispetto ai concorrenti esteri e tutti aprirebbero fabbriche da noi, i nostri prodotti costerebbero meno, giusto?
Ma questo porterebbe maggiore benessere diffuso? Ovviamente no, porterebbe solo ad aumentare la forbice dei salari, pochi ricchissimi ed il resto della popolazione in totale povertà. 
Signori, non scherziamo, l’attività politica ed economica deve avere un “fine”, un obbiettivo da realizzare, che non è semplicemente dire “i conti sono a posto”, ma “i cittadini sono a posto”.
Eppure ci propinano le loro ricette alterando ad arte le parole della comunicazione.
Il termine “lavoro precario” viene trasformato in “flessibilità del lavoro”, “tassazione iniqua” viene tradotto in “sacrifici necessari”, “sottrazione di democrazia” diventa, appunto, “necessità di competitività”. 
Dunque riassumendo abbiamo sviluppo economico in paesi dove esso non è accompagnato da sviluppo democratico, e questo favorisce la concentrazione della ricchezza in poche mani ed economie in crescita a doppia cifra solo grazie all’abbondanza di lavoro non specializzato a basso costo . Parallellamente abbiamo recessione e crisi economica nei paesi “democratici”, i quali per reagire alla crisi sembra non riescano ad immaginare altro se non progressivamente ridurre diritti e reddito dei loro cittadini. 
Benvenuti in Neurolandia...

Francesco Finocchiaro

La fine delle comparanze (di Luca Chiofalo)

Svanita l’illusione che i nuovi dessero una svolta rispetto al passato corso amministrativo, è ora di cominciare a ragionare lucidamente (chi ne è capace) sul perché le Eolie non riescono a cambiare in meglio.
Gli amministratori hanno evidenti responsabilità, ma ne hanno anche i cittadini- elettori che, altrettanto evidentemente, o chiedono le cose sbagliate o si fanno rappresentare, votandole, dalle persone sbagliate.
Sembra un film già visto ma, alle Eolie, capiamo che si tratta di una replica solo a “spettacolo” ampiamente cominciato. Abbiamo eletto, per 18/20, un consiglio comunale di reduci “dell'ancien regime” e di giovani timidi e allineati; un'amministrazione pavida e finora inconcludente ne è la logica conseguenza. Anche i comitati che si affannano a lanciare altri sindaci, (anche se di buone intenzioni), se composti da “amici degli amici” non aggiungono niente, perché temo incapaci di abbandonare i deleteri cavalli di battaglia della politica eoliana: clientelismo e “comparanze”. Non si può cambiare il paese se si hanno troppi “scheletri nell’armadio” o compari, amici e familiari da tutelare e per i quali sacrificare l’interesse collettivo.
Se fossimo capaci di superare il medioevo culturale nel quale ci ostiniamo a vivere, il riordino della macchina amministrativa, la salute del bilancio comunale, il rilancio turistico ed economico dell’arcipelago, la pianificazione dei necessari interventi infrastrutturali (porti, per esempio) ed una ritrovata armonia sociale sarebbero tutti traguardi raggiungibili.
Altrimenti, continueremo a cambiare il nome del sindaco e di qualche amministratore ma, in sostanza, non cambieremo niente e resteremo impantanati nel familismo amorale e nelle “comparanze” disdicevoli, le vere zavorre di questa comunità.
Cari concittadini, se vogliamo che il paese cambi, bisogna cominciare a cambiare…
CORDIALMENTE

LUCA CHIOFALO

Magic Johnson da Subba con Ester Amendola e Jessica Zanca. Qualche "millimetro" di differenza


CROCETTA COME SAN MICHELE, TAGLIA LA TESTA AL DRAGO. CHE NON MUORE MAI

Se Rosario Crocetta fosse osannato da tutta la plateacome Gianni Morandi nelle esibizioni canore nella sua Bologna, vorrebbe dire che intrallazzi, malandrinerie, mafie, truffe e prepotenze perpetrate in Sicilia sarebbero pura invenzione del cinema, dei giornali e dell’autorità giudiziaria: avremmo assistito alla serie dei Soprano’s, lunga quanto Beautiful. Una fiction, vissuta come un incubo. Ma le cose stanno diversamente, come sappiamo.
Il governatore ha molti, moltissimi fan, ma anche molti detrattori che gli rimproverano di fare “schiuma” (se volete, bollicine): troppo teatro, sceneggiate, mascariamenti.
I primi lo inneggiano perché combatte come San Michele contro il Drago giorno e notte, senza paura e senza riposarsi. Starebbe uccidendo il drago poco a poco, spegnendo una ad una le sue bocche di fuoco. Tagliargli la testa con un colpo solo, sarebbe la cosa migliore, ma il Drago ha molti alleati e San Michele non è  il Padreterno.
I detrattori paragonano Rosario Crocetta ad un venditore di fumo, che ricorda magari il generale Cascino, l’eroe armerino della prima guerra mondiale, che gridò ai suoi soldati: siete la valanga che sale. I soldati s’inerpicavano sul costone di una montagnola sotto il tiro delle mitragliatrici austriache per conquistare la vetta, e cadevano uno dopo l’altro. Crocetta starebbe mandando i siciliani a morire: la valanga non può salire, è una finzione dannosa. Le sue sarebbero perciò parole d’ordine fasulle.
Il presidente della Regione non può essere che San Michele il quale scaccia il Drago o quel generale della valanga che sale?
Mettiamo il caso che sia una persona normale, dotata di sufficiente buonsenso e competenza, e che a differenza dei suoi predecessori, abbia cambiato stile di governo per ottenere risultati accettabili.Immaginiamo anche che possieda qualche principio (o comandamento) da far valere. Per esempio: non rubare, non appropriarsi del bene pubblico, delle risorse dello Stato, del patrimonio di tutti. Mettiamo che sia una persona normale, dunque, come dovrebbe esserlo qualunque amministratore, quindi con limiti, velleitarismi, piccoli vezzi, e sia, nella fattispecie, anche un narciso poco “strafalario”, nel senso che una ne fa e cento ne pensa ed inevitabilmente si avvita.
Ove prendessimo in seria considerazione questa condizione, forse si capirebbe più facilmente perché,rompendo con le tradizioni di omertà, da politico bon vivant, accortosi di una avvilente furbata ai danni della Regione, non ci abbia pensato su due volte e abbia denunciato il fatto alla magistratura. E’ successo, infatti, che dei signori, interni o esterni alla pubblica amministrazione, non si è ben capito,hanno compiuto un bel viaggetto in Canada attribuendo le spese alla Regione siciliana.Crocetta e il suo assessore, l’ex sindacalista Lo Bello, hanno raccolto la documentazione idonea, si sono recati alla Procura di Palermo per denunciare l’episodio e gli “attori” principali, poi hanno organizzato una conferenza stampa per raccontare la vicenda. L’intenzione è di far sapere che si regoleranno sempre allo stesso modo.
Il costo del tour canadese ammonta a quasi 50 mila euro, la spesa non è la fine del mondo, ma provate a moltiplicare per cento, mille episodi di questo genere, nel tempo, ha suggerito il governatore, e trovate una delle ragioni per le quali la Regione siciliana sta in braghe di tela.
Il presidente della Regione sospetta di stare nuotando nel malcostume. Facendo qualche calcolo approssimativo, sostiene, le ruberie scoperte negli ultimi mesi potrebbero ammontare a circa duecento milioni di euro, la cifra del deficit accumulato nello stesso periodo. I conti non sarebbero a posto senza gli scippi, ma almeno avrebbero pareggiato.
La normale amministrazione ha bisogno del fascino rivoluzionario, Rosario Crocetta se ne fa carico. La Sicilia, che ne ha visto di tutti i colori, vive le suggestioni di un rivoluzionario che fa delle cose normali. E chissà che  non sia questa, la normalità rivoluzionaria, la ricetta giusta per affrontare efficacemente le malandrinerie.

Il disservizio dell’acqua sulla strada per Lami

Caro Direttore,
l'Italia va in frantumi? L'economia si dissolve in autentico e miserabile accattonaggio da sopravvivenza? L'asinocrazia, insieme all'atavica strafottenza governano ogni cosa?
La risposta è SI' ed è una grande vergogna nazionale e del sud in particolare.
A Lipari, la perla delle Eolie, l'isola cantata da Omero, vanto di uno tra i musei più prestigiosi del mondo, da ben 3 settimane, in alcune zone, è priva d'acqua e tutto nell'indifferenza e nell'insipienza generale. Da tre settimane, sulla via che conduce a Lami, all'intersezione con la via Calandra Coste, non arriva più acqua. La ragione? Una perdita a monte lungo il percorso della tubazione di adduzione. Gli abitanti e gli ospiti delle case, sono all'esasperazione, tutti a versare bollettini per le autobotti, tutti in coda ad attendere la manna dal cielo, strapagando acqua che già strapaghiamo con le salatissime bollette che riceviamo dal servizio idrico comunale.
VERGOGNA!!!!!
Ancora non si è riusciti a localizzare e chiudere questa perdita che avviene, sicuramente, in un tratto abbastanza facile da individuare sulla strada per Lami.
Come si può pretendere di incrementare il turismo in queste condizioni, ossia senza assicurare il bene primario dell'acqua, ai residenti ed ai turisti? Come si può pretendere di risollevare una economia già al tracollo, nell'arcipelago ed a Lipari in particolare? Qualcuno ha una risposta?
Io sì. L'avvocato Gianni Agnelli, per il cui cinismo non ho mai avuto alcuna simpatia, da senatore della repubblica, non disse mai una parola, non intervenne in alcuna cosa fondamentale, gli interessava solo rapinare i quattrini destinati alla FIAT e farli confluire nella sua cassaforte di famiglia. E, infatti, sappiamo come è andata a finire. Ma una sola cosa giusta ha detto Agnelli, in sede di discussioni parlamentari su Europa sì o Europa no. " Gli italiani debbono alfine decidere se vogliono restare nord africani o vogliono diventare Europei". E gli Italiani hanno deciso per la prima ipotesi. Alle Eolie Tanti
Auguri, dal....FUTURO!!!!
Giovanna Bongiorno

Risponde Giacomantonio
Cominciamo col dire che il disservizio di cui si lamenta la signora Giovanna Bongiorno è stato prontamente risolto ed alla casa della signora torna ad arrivare l’acqua. Che cosa è successo? Che cosa succede? Ieri Pirrera oggi Lami. Il fatto è che queste condotte sono un poi’ vetuste e non è difficile che le tubature abbiano delle perdite. In questi giorni sulla strada per Lami si sono verificati diversi problemi che sono stati risolti, una volta arrivata la segnalazione. La signora cita oltre al problema della sua casa un'altra perdita sul percorso ed anche per questo si sta provvedendo e probabilmente verrà risolto già nella giornata di domani.

Che cosa si può fare per limitare almeno il disagio in attesa che si proceda a realizzare una nuova conduttura che elimini il problema alla radice? Occorre un po’ di collaborazione. Visto che nelle zone alte l’acqua non viene immessa in continuazione ma secondo un calendario è bene che i proprietari di case quando sanno che è il loro turno controllino se l’acqua arriva e se riscontrano qualche anomalia avvertano subito l’ufficio idrico o la ditta Bellino (3389068895) che avvieranno il controllo immediatamente durante il periodo di immissione dell’acqua. Il controllo infatti può essere fatto solo durante il periodo di distribuzione. Se invece la segnalazione viene fatta con ritardo, per esempio il giorno dopo., bisognerà aspettare la nuova distribuzione secondo il calendario prefissato al quale non si può derogare se non intralciandolo e creando confusione in tutte le zone alte.

Auguri a.....

Eolienews augura Buon Compleanno a Mariagrazia Rizzo, Ester Amendola, Daniela  Giardina, Margherita Cacace e Martina Cincotta

Il ritorno, dopo tanti anni, della nave da Napoli a Ginostra (foto Riccardo Lo Schiavo)

venerdì 5 luglio 2013

Può un gatto dormire così? A Lipari....Sissi...si !


Il "decreto del fare" porta una rilevante novità che tanto riguarda anche il nostro Arcipelago (di Saverio Merlino)

Il D.l. 69 del Governo di Enrico Letta, detto anche il “Decreto del Fare” all’art 25 commi 9, 10 e 11 contiene una rilevante novità che tanto riguarda anche il nostro Arcipelago. Infatti, il su citato D.l. ha trasferito alla Regione Sicilia la titolarità “esclusiva” dell’esercizio di tutte le attività di vigilanza di cui alla Convenzione rep. 55/2012, in precedenza assegnate, dal citato art. 19 ter del 166/2009, ai Ministeri MIT e MEF. La Regione Siciliana, quindi, oltre ad essere titolare dal 01 gennaio 2010 della programmazione e amministrazione dei collegamenti marittimi effettuati all’interno della stessa regione dal 21 giugno 2013 è anche titolare di tutte le attività' di vigilanza e quindi, di fatto, al controllo totale della Convenzione sottoscritta dallo Stato con Compagnia Delle Isole.
Dal 21 giugno 2013, quindi la Regione Sicilia è l'unico soggetto titolato a garantire la regolarità dei servizi di navigazione passeggeri e merci con le isole minori ed è l’unica titolata a gestire i rapporti convenzionali anche con la Compagnia delle Isole.
Con il D.l. 69/2013 si è riportata la Regione Siciliana nella stessa posizione delle altre Regioni che gestiscono direttamente le società regionali ex Tirrenia (Caremar, Laziomar, Saremar e Toremar).
Ciò al fine di garantire il principio di sussidiarietà e il rispetto delle norme vigenti, giacché la competenza dei collegamenti interregionali di cabotaggio con le isole minori situate nel territorio della Regione è in capo alla stessa Regione, ma soprattutto per soddisfare a pieno il diritto alla mobilità' dei cittadini isolani.
Non vi è, infatti, dubbio che la gestione da parte della Regione della Convenzione dovrebbe certamente essere più efficiente ed efficace.
A parte, infatti, che il complesso iter per ogni singola scelta decisionale che fino al 21 giugno scorso vedeva coinvolte ben tre Amministrazioni (MIT, MEF e Regione) oggi invece vede un unico interlocutore che è la Regione Siciliana e, quindi, di fatto, anche una semplificazione delle procedure autorizzative, e un’amministrazione più vicina e si spera più capace di capire e di gestire le problematiche delle nostre isole.
Con questa decisione governativa ci si augura che sia superato anche il fatto che essendo i due Ministeri a un migliaio di km di distanza e spesso, quindi difficile far capire le reali esigenze delle comunità' isolane e le scelte della Società' di navigazione.
Inoltre ritengo che, in una prospettiva di efficientamento dei servizi marittimi, si possa pensare di razionalizzare e migliorare la qualità' degli attuali servizi che rischiano di mettere ulteriormente in crisi la nostra comunità isolana con tutte le sue attività e si potrebbero anche ridurre i costi della gestione di alcune rotte e migliorare, investendo i risparmi, in qualità' dei servizi.
Saverio Merlino