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domenica 7 luglio 2013

"Occorre sapere la verità sul perchè si è accantonata la prima progettazione del nuovo depuratore". Lettera aperta di Salvatore Agrip

Ai Signori Amministratori del Comune di Lipari.
 A tutti i Signori Consiglieri del Comune di Lipari.
 A tutta la cittadinanza eoliana.

Egregi Signori, la questione depuratore si pone al centro della vita politica di questo paese e il giorno 9 c. m. ci sarà un consiglio comunale apposito per la discussione della localizzazione del depuratore a Canneto Dentro. Sulla vicenda ormai da tempo si sono intrapresi  vari contenziosi  legali di natura procedurale e sociale (personalmente sono stato già uno dei tanti firmatari in un ricorso al Tar del Lazio), ancora oggi e sicuramente per il futuro ce ne saranno degl’altri, capeggiati dall’instancabile Avv. Intilisano.  
Con la presente vorrei, oggettivamente,  rappresentare le storture e gli effetti pregiudizievoli che si abbatterebbero sul nostro territorio, condizionandone negativamente la qualità della vita e lo sviluppo socio-politico di noi abitanti tutti di questo nostro comune, per le già progettate e imminenti opere da realizzarsi, con questa infinita emergenza (siamo già al tredicesimo anno) che comprende il cosiddetto “ciclo dell’acqua”  finanziato con oltre 40 milioni di euro e di cui fa parte la realizzazione del nuovo depuratore dell’isola di Lipari.
Ho seguito da qualche anno la questione di tale emergenza e sono sicuro che quanto già progettato e a breve da realizzarsi è svilito della necessaria lungimiranza che questa importante spesa pubblica deve obbligatoriamente avere. Pertanto mi permetto da semplice cittadino di analizzarne e fare delle considerazioni sulle  informazioni  avute fino adesso;
-          Tutti sappiamo che prima dell’emergenza (oltre 13 anni fa) è stato fatto un valido progetto  (tuttora ancora valido), che prevede il nuovo depuratore a Pignataro, dove peraltro è stato previsto anche dal PRG,  l’impianto è stato progettato  in un tunnel  senza effettuare nessun esproprio (almeno a privati), con un impatto ambientale quasi nullo. La progettazione di questo impianto prevede che le acque depurate non vengono buttate a mare ma immesse in una nuova e seconda rete idrica (da realizzarsi con gli stessi fondi) per irrigare i giardini e le campagne dell’isola. La cosa più strategica di questa locazione è  che tale impianto si troverebbe a livello del mare in modo da avere l’adduzione dei reflui fognari quasi esclusivamente per caduta  e non ci sarebbe bisogno di grosse vasche di raccolta e con un limitato pompaggio dei reflui si avrebbe anche il beneficio di un considerevole risparmio energetico.
-          La nuova locazione prevista a Canneto Dentro, sarebbe dentro una valle e nella parte sovrastante ci sarebbero gli abitati di Serra e Pirrera e già i suoi abitanti insieme a quelli di Canneto hanno prodotto vari contenziosi amministrativi e penali per questa procedura.
Tale ubicazione andrebbe a pregiudicare un’area già individuata come zona artigianale ed è incomprensibile come il consorzio degli artigiani avendo già proprio lì un progetto per gli insediamenti  produttivi da realizzare (P.I.P.), abbia accettato favorevolmente una conferenza di servizio con l’istituzione commissariale.
Per tale realizzazione si prevede uno sbancamento del costone lato nord con un quantitativo di 95.000 mc di materiale di risulta che dovrebbe essere portato nella vecchia discarica di R.S.U. non ancora bonificata a Lami, insomma si andrebbe ai realizzare una sorta di sarcofago su questa discarica che come sappiamo attualmente rappresenta una bomba ambientale e gli abitanti della zona manifestano  già da tempo le giuste apprensioni.
I numerosi espropri necessari per la realizzazione dell’impianto hanno già messo in allarme i proprietari che sono pronti per i ricorsi di legge, bisogna anche considerare che alcuni artigiani avevano già di proprio comprati questi terreni in previsione degli insediamenti artigianali, quindi si ha già gente esasperata e avvilita.
Risulta inoltre esserci uno studio eseguito anni addietro per individuare fonti termali e proprio in questa locazione risulterebbe la maggior falda di acque termali dell’isola.
A differenza della prima locazione di pignataro questo progetto non è previsto il riutilizzo delle acque depurate, ma queste andrebbero addotte in mare (disperse).
Ma la cosa che rende veramente raccapricciante e incomprensibile questa locazione è che si andrebbe a collocare a circa duecento metri sopra il livello del mare e gli abitati di Lipari e Canneto che produco  la parte più consistente dei reflui fognari si troverebbero al di sotto di questo livello, nasce cosi l’esigenza progettuale delle due grosse vasche di raccolta per il pompaggio dei liquami a Lipari centro zona di Sottomonastero e a Canneto sulla spiaggia di Unci, dotate delle necessarie valvole di sfogo a mare in caso di guasto o emergenza.
Quindi da queste due progettazioni per la realizzazione del nuovo depuratore a Lipari, appare sicuramente molto più valido quello di Pignataro, localizzato e progettato in modo lungimirante e a mio avviso trova un punto forte nel riutilizzo delle acque depurate per l’agricoltura.
E chiedo alle S.V. possiamo permetterci  il “lusso” di non avere ancora la seconda rete per l’irrigazione nella nostra isola?
Sappiamo tutti che attualmente una grossa quantità di acqua potabile (in parte depurata in loco e buona parte trasportata con costi notevoli da Napoli) viene usata per tale necessità, Quindi il risparmio di questo “prezioso liquido” sarebbe considerevole. Ciò potrebbe sicuramente trovare un punto di forza in una previsione di sviluppo economico futuro per dare corpo all’iniziativa agricola privata,  innescando il circuito del “turismo enogastronomico” con la produzione de i prodotti tipicamente storici e non solo, dai sapori unici. Nel contempo a questa iniziativa si potrebbe  accorpare e recuperare l’invasatura di monte Santangelo  e le strutture annesse che giacciono li, ferme da almeno quarantanni.
Questa gestione commissariale ha previsto inoltre due impianti nell’isola di Vulcano, un dissalatore e un altro depuratore che a mio avviso ritengo inutili e gravosi per tutta la cittadinanza del comune di Lipari perché sicuramente per il futuro i soli abitanti dell’isola di Vulcano non potrebbero contenere i costi di manutenzione e gestione. Visto la vicinanza all’isola di Lipari con due condotte sottomarine si potrebbero addurre i reflui fognari nel depuratore di Pignataro e anche per questo risulterebbe ulteriormente strategico, mentre dall’isola di Lipari si porterebbe l’acqua potabile desalinizzata con una condotta che già è stata da anni fatta fino alla parte estrema  di fronte a Vulcano. Quindi l’isola di Vulcano avrebbe ugualmente il servizio fognario e idrico e si eliminerebbe il sicuro impatto ambiatale di queste due strutture, cosa anche importante si risparmierebbero dei fondi che potrebbero andare per il potenziamento delle reti fognarie e idriche o a riqualificare quelle già esistenti visto le molteplice falle che si verificano ogni giorno sempre più.
A questo punto è un obbligo da parte delle S. V. e un Diritto per noi cittadini sapere la verità  sul perché si è voluto accantonare la prima progettazione del nuovo depuratore previsto a Pignataro per ripiegare su una serie di opere particolarmente costose, insensate e inutili. Auspico che nel prossimo consiglio comunale ci venga detto tutto quello che fino adesso non si è detto, facendo piena chiarezza su tutti i retroscena di questa vicenda commissariale.
Porgo distinti Saluti.
Salvatore Agrip  cittadino eoliano e abitante di Canneto da sempre e per sempre.

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