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giovedì 4 novembre 2010

Ciao Pietro !

Stamattina, aprendo come d'abitudine la posta elettronica, ho trovato un messaggio. Un qualcosa che, in un primo momento, mi ha "spiazzato" ma che, poi, entrando dentro nell'argomento, mi ha colpito !
Una ragazza, una giovane signora che vuole mantenere l'anominato per una questione di timidezza e riservatezza (ma che io conosco e che svelerò ai genitori di Pietro quando sarà il momento opportuno), mi ha inviato una lettera di saluto a Pietro.
Una lettera che avrebbe voluto, se vi fosse stato spazio per i ricordi, io leggessi in chiesa senza svelare il suo nome.
Per una scelta precisa Don Giuseppe ha deciso, e condividiamo in pieno la sua scelta, di non dare spazio ai messaggi di saluto. Non abbiamo chiesto e non abbiamo voluto eccezioni.
Motivo per cui, subito dopo la cerimonia funebre, ho chiesto, a chi l'ha scritta, di poterla pubblicare su questo sito per poi consegnarla ai genitori di Pietro.
Ricevuto il consenso la pubblichiamo, in forma strettamente anonima, poichè riteniamo, tra l'altro, ne valga davvero la pena...per l'affetto che traspare..per il messaggio contenuto.

Ciao Pietro,

si, perché questo non può essere un addio. Ci piace pensare che è solo uno dei tanti saluti che ci siamo già scambiati innumerevoli volte…di quelli distratti, accennati quando si è di corsa, e tuttavia, sempre segnati dall’assoluta certezza che tanto ci sarebbe stato un “ dopo”, un “più tardi”…un “domani”.
E adesso? Ci piace pensare, Pietro, che tu sei partito per raggiungere una di quelle mete che tanto sognavi. No, non puoi essere morto. Muore solo chi è dimenticato, seppellito nella memoria, nei ricordi; ma questo non può appartenerti: nessuno riuscirà mai a spezzare quella catena di amore che ti circondava…lo sanno gli amici, lo sa Francesco, Angela, papà…lo sa la mamma. Quella mamma che facevi tanto arrabbiare quando piccino, piccino, col viso paffuto, combinavi le tue monellerie; allora lei si spazientiva sgridandoti…ma poi tornava sempre il sereno e tutte le volte che raccontava di te lo faceva sempre con una luce nel volto e non ti chiamava Pietro, ma VITA… quella vita che tu hai deciso di spezzare.
E’ in questa breve parola di appena quattro lettere che è inscritta la radice di quel misterioso legame che unisce indissolubilmente genitori e figli. Coloro che ci danno alla luce, che ci donano la vita è un po’ come se ci affidassero la propria. Su di noi riversano le loro aspettative, le loro speranze di un futuro migliore…Ma tu Pietro, hai voluto seguire un’altra strada. Forse già nel tuo nome era scritto il tuo destino: quando piccolino, provato da una difficile malattia, hai avuto la tenacia di combatterla; quando, qualche anno fa, quel brutto incidente sembrava paventare il peggio. Eppure no! Solo tu hai voluto decidere quando lasciare questo assurdo teatro che è la vita. Lo hai fatto nel modo più duro, quasi beffardo…quasi a voler dire “ IO NON HO PAURA”. Forse quella paura adesso ce l’abbiamo noi. Perché vedi Pietro, noi non siamo abituati a spiegare l’inspiegabile e se è pur vero che ogni cosa che accade ha una sua ragion d’essere, tu la tua te la sei portata dietro, non svelandola a nessuno, custodendola gelosamente.
Ma noi, che a tutti costi dobbiamo motivare, spiegare, dire, ragionare, ci arrampichiamo su argomenti scivolosi, come la lontananza delle istituzioni dal mondo dei giovani, il difficile rapporto tra genitori e figli. Ma a ben vedere sono solo maldestri tentativi per cercare di sopraffare quell’assordante silenzio che è piombato su tutti noi da quando sei andato via.
Chissà se in cuor tuo volevi che da tutto ciò potessimo trarre un insegnamento…quel che è certo che nella realtà in cui viviamo sempre più rarefatta, virtuale sembriamo ormai tutti anestetizzati e incapaci di vedere veramente “ l’altro”…dovremmo allora iniziare a VEDERE oltre che GUARDARE e ad ASCOLTARE oltre che, semplicemente, SENTIRE perché spesso dietro un volto sereno si nasconde un mondo che aspetta di essere celato…verrà forse un giorno in cui tu svelerai il tuo.
Noi continueremo a custodirti nei nostri cuori: è lì che ti troveremo tutte le volte che sentiremo la tua mancanza e magari il ricordo del tuo dolce sorriso riuscirà a placare quel grande dolore e quella tristezza oggi troppo difficili da colmare.
Ciao Pietro.

"Loro hanno bisogno di noi e noi di loro". Le riflessioni di Angelo Ferlazzo

(Angelo Ferlazzo) Così come nella più rigida e secolare tradizione che ha contraddistinto nei secoli le popolazioni eoliane, oggi si è consumato in compostezza, attenzione e comprensione, l'ultimo atto della vicenda che ha visto Pietro, un ragazzo come tanti, lasciare e salutare i suoi compagni ed i familiari, che si sono stretti intorno alla suo feretro, in un ultimo viaggio quello verso il cimitero che ne custodirà per sempre le spoglie.
Il silenzio credo sia il tema odierno per quanti di noi " genitori " e società civile dobbiamo combattere per non perdere i nostri figli.
Loro hanno bisogno di noi e noi di loro, passata la commozione, passata la tristezza per una vita spezzata, è il futuro l'obiettivo, impariamo dagli sbagli tutti ma proprio tutti, l'isolamento sociale, le opportunità per stare insieme, il dialogo fanno parte, oggi, del passato, un passato troppo remoto.
Li conosciamo? li comprendiamo? li aiutiamo? li ascoltiamo? .....li osserviamo?
Da oggi interroghiamoci cominciamo a dare delle risposte, tutti ma proprio tutti.
Per un ragazzo, per un figlio, per un futuro uomo

L'ultimo saluto a Pietro e...il dono della vita

Grandissima partecipazione quest'oggi, anche a livello emotivo, ai funerali di Pietro Caprara (20 anni) celebrati in Cattedrale a Lipari ed officiati da Don Giuseppe Mirabito.
Attorno ai genitori, ai fratelli e alle sorelle, e ai parenti tutti (ai quali vanno tutto l'affetto e le nostre condoglianze), si sono stretti tantissimi giovani e meno giovani. Al punto che l'enorme Chiesa Cattedrale non è riuscita a contenerli tutti.
Un messaggio di conforto e di vicinanza a tutti coloro coinvolti in questo tristissimo evento è giunto - attraverso Don Giuseppe- da Padre Gaetano Sardella che si trova a Messina per i noti problemi di salute.
Don Giuseppe, nel corso della Santa Messa, rivolgendo l'ultimo saluto a Pietro, affidandolo alla Madonna, ha sottolineato a più riprese l'importanza della vita.
Un messaggio quello dell'importanza della vita che i nostri giovani devono trovare anche, e principalmente, di fronte alla tragedia di Pietro.
Un messaggio- che tutti, a secondo del ruolo che ricopriamo nella società - abbiamo l'obbligo, il dovere di veicolare. Senza remora alcuna e senza ipocrisia.
Il corteo funebre, subito dopo la benedizione della salma, si è snodato dalla Cattedrale, lungo le vie Garibaldi, Maurolico, C.so Vittorio Emanuele sino a raggiungere il cimitero.
Particolarmente toccante è stato il momento in cui la bara con le spoglie mortali di Pietro è stata fermata davanti alla "Palma" abituale ritrovo, punto di riferimento, dei nostri ragazzi.
Pietro che ha deciso di lasciare questo mondo non è un "eroe" ma lascia, seppure può sembrare un controsenso rispetto alla scelta che ha fatto e che ha gettato nello sconforto i suoi cari e tutti coloro che gli volevano bene, un messaggio ben preciso ai suoi amici, ai ragazzi eoliani, agli adulti. Spesso dietro un sorriso, l'apparente sfrontatezza.... si nasconde un essere fragile, incapace di combattere sino in fondo.
Sta a noi tutti ritornare ad imparare a capire l'altro.... dargli la forza che non ha o che non trova.... perchè mai più nessuno dei nostri ragazzi possa pensare alla morte come alla soluzione di tutti i problemi.
 "La vita- per dirla con le parole di Don Giuseppe- è un dono di Dio". Va vissuta ed affrontata...anche a muso duro e con dolore, se è il caso, ma va vissuta sempre!
NDD- Avevamo deciso di non pubblicare ne foto inerenti il funerale ne filmati. E questo nonostante le tante mail e sollecitazioni di amici di Pietro e di persone che hanno vissuto questa tragedia fuori dalle nostre isole. Questa nostra decisione (dopo il benestare di un componente la famiglia al quale ci siamo rivolti, perchè consci che il dolore, specie per la perdita di un proprio caro, non può essere "espropriato" ad uso ed consumo dei media) è però rientrata.
Non abbiamo però ritenuto necessario violare ne la sacralità della Chiesa ne di un luogo sacro come il cimitero. Abbiamo scattato delle foto e realizzato un breve filmato al di fuori di queste strutture ed in luoghi significativi. Ve li proporremo nel corso della giornata

Oggi alle 11 in Cattedrale i funerali di Pietro Caprara.

Le famiglie Caprara-Cincotta, nel ringraziare attraverso Eolienews tutti coloro che si sono stretti attorno al loro dolore,  portano a conoscenza che i funerali del carissimo
PIETRO
si terranno oggi alle ore 11,00 nella chiesa Cattedrale di Lipari.
Il corteo funebre muoverà dalla chiesetta del Pozzo dove si trova in questo momento la sua salma.
In segno di lutto, e nel ricordo di Pietro, il Ristorante Filippino, dove il ventenne lavorava come cameriere, oggi resterà chiuso  

mercoledì 3 novembre 2010

Ginostra e la messa in sicurezza del pontile. Lo Schiavo scrive a sindaco e Protezione civile

Una lettera è stata inviata da Riccardo Lo Schiavo di Marevivo al sindaco Mariano Bruno e per conoscenza al direttore della Protezione Civile Guido Bertolaso

Oggetto: lavori messa in sicurezza pontile di Ginostra.
Egregio sig. Sindaco,
i lavori di messa in sicurezza del pontile di Ginostra ( se si eccettua il ripristino del respingente per l’attracco degli aliscafi – problematica paradossale su cui tornerò presto in una più dettagliata nota) stanno per essere ormai ultimati.
Mi preme però sottoporre alla Sua attenzione due particolari che destano qualche apprensione:
1.Dopo un anno, un inverno di inutili rischi… finalmente sono state effettuate le iniezioni di calcestruzzo nel cassone principale di nord-ovest, nello stesso però non mi sembra sia stato chiuso lo squarcio provocato da un tetrapodo che vi si era letteralmente conficcato.
2.Il punto in cui si congiungono i piccoli cassoni con l’inizio della stradina di collegamento al paese continua a restare “indifeso”… Si auspicava che in tale spazio venissero collocati un paio di tetrapodi o qualche masso naturale, ma così non è stato.
Confidando in una Sua tempestiva valutazione e dunque nei necessari interventi, porgo cordiali saluti.
Riccardo Lo Schiavo

Eolie, che succede? (di Bartolo Natoli)

Riceviamo dal geometra Bartolo Natoli e pubblichiamo:
Chiedo umilmente scusa a tutti per la presente ma, essendo una persona da sempre molto vicino ai giovani, mi chiedo, seriamente preoccupato, dove questa comunita' Eoliana e questo modo di fare e di vivere ci sta portando.
Non c'e' nessun bisogno di elogiare il redattore Salvatore Sarpi che, con estrema umanita' di padre prima e di redattore dopo ha diffuso e sta diffondendo le notizie sul povero PIETRO, facendosi  tra l'altro promotore di vari gruppi di solidarieta' ecc.
Ma vorrei riflettere e farVi riflettere su quanto noi genitori, voi  amministratori e noi societa' stiamo donando a questa nuova classe emergente rappresentata da Pietro e da tutti i suoi coetanei.
La mia vera paura e' che vi e' in atto un vero e proprio malessere giovanile dato dalla precarieta' del vivere - sopravvivere quotidiano.
Esattamente ventitrè anni addietro -noi-, allora ventenni, avevamo degli stili di vita quotidiana dettati da esempi sani e forti inculcateci dai nostri genitori, dalla nostra societa' e dalla nostra classe dirigente.
Siamo sicuri che tutti noi oggi stiamo dando ai nostri figli quanto noi, ieri, abbiamo ricevuto?
Attenzione, sono il primo a mettermi in discussione, ma siamo tutti pronti a metterci alla prova per il bene della nostra societa' e soprattutto dei nostri figli?
Vorrei veramente che quello che oggi stiamo vivendo, non debba e non devepiu' ripetersi.
Certo, sarebbe stato meglio che la presente fosse stata di aiuto a Pietro ma, non potendo fare tornare indietro l'orologio (magari fosse cosi' semplice) vorrei che da oggi si organizzassero stage, incontri, verifiche ecc. sullo stato dei nostri giovani e della nostra societa' partendo da quegli esempi sani come ai miei tempi era, uno tra gli altri, il mio professore di Religione Don Gaetano Sardella che, oltre ad essere il nostro
professore, era anche il nostro sacerdote ed il nostro primo  "complice"
Lui non esitava a darci consigli, ci bacchettava se vi erano i presupposti ma era il vero e proprio collante tra la famiglia , la societa' e le istituzioni.
Colgo l'occasione per salutarLo calorosamente ed augurargli una veloce guarigione affinche'possa riprendere prestissimo il suo posto di guida reale e spiritruale di tutti i nostri giovani eoliani.
Saluti
Geometra Bartolo Natoli

Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)

La salma di Pietro nella Chiesa del Pozzo - La salma del giovane Pietro Caprara ha lasciato, intorno alle 18 e 30, l'obitorio del cimitero di Lipari per raggiungere la chiesetta del Pozzo. Il corteo funebre, snodatosi lungo un tratto del C.so Vitt. Emanuele, ha visto la partecipazione, oltre che dei familiari, di oltre un centinaio di ragazzi. Ad aprire il corteo funebre lo striscione che, in questi giorni, ha campeggiato sulle mura del cimitero di Lipari.
All'arrivo della salma Don Giuseppe Mirabito ha invitato tutti alla preghiera.
I funerali, come anticipato, si terranno domani alle 11,00 nella chiesa Cattedrale.

Don Gaetano, intervento riuscito- E' riuscito, nonostante qualche difficoltà, l'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto stamani a Messina Don Gaetano Sardella, investito da un auto il 1° novembre sulla via Conti.
Il presule- così come abbiamo appreso dal fratello Guglielmo- si è da poco risvegliato dallo stato di torpore indotto dall'anestesia. Ancora una volta a Don Gaetano i nostri migliori auguri che poi sono quelli di tutta la comunità eoliana.

Tunisino di nuovo a Gazzi - Torna a Gazzi, in carcere, il  tunisino residente a Lipari Hnaien Hicham, 29 anni, già arrestato lo scorso 10 settembre per lo sfregio al connazionale. L'uomo, che mercoledì scorso era evaso dai domiciliari e quindi arrestato, aveva ottenuto dal magistrato un nuovo provvedimento di custodia cautelare tra le mura domestiche. Stasera, a seguito di un aggravamento della sua posizione, è stato di nuovo trasferito a Gazzi. Da Lipari è stato inbarcato sulla motovedetta dell'Arma.



Nonostante lo scirocco oggi l'aliscafo va (la foto è di Gaetano Agrip)

Lipari: Attività del difensore civico

Ricevimento del 11.11.10 e 12.11.10.

Con la presente, si comunica che il Difensore Civico del Comune, Avv. Francesco Rizzo, riprenderà il ricevimento dal 12.11.2010 e 12.11.10, dalle ore 11 alle 13, presso il proprio ’ufficio di Piazza Mazzini, 1 Piano.
Al fine di concordare eventuali appuntamenti urgenti esaudendo alcune richieste pervenute in tale senso, fornisco, per l’opportuna diffusione ed al fine di migliorare il servizio reso, i recapiti di riferimento :
Ufficio “ Attività del Consiglio comunale e della Segreteria generale “,090-9887257- fax 090-9887910 , (Sig.ra Maria Famularo ); 392-4697535 ( utenza telefonica privata Avv. Francesco Rizzo).
In riferimento al ricevimento del 03.11.10
Si rappresenta che sono state svolte n. 2 audizioni di cittadini, sulle seguenti argomentazioni:
servizio idrico;
ripascimento spiagge;
Sono state esitate le seguenti istanze :
1.Buoni pasto lavoratori ex Pumex ;
2.servizio idrico;
3.regolamento tende- istanza associazione commercianti;
4.istanza concernente viabilità in via quartiere.
Il Difensore Civico
( Avv. Francesco Rizzo )

TAC inspiegabilmente guasta a Lipari. Il comunicato stampa del vice-sindaco China

COMUNICATO STAMPA
Tac inspiegabilmente guasta da oltre 15 giorni all'ospedale di Lipari, nella generale insensibilità, costringe i nostri concittadini a continui voli con elicotteri del 118, a tutte le ore del giorno e della notte per eseguire Tac per traumi cranici, certamente eseguibili in loco, specie se, come nella maggioranza dei casi, il trauma fortunatamente non ha prodotto emorragie cerebrali.
I cittadini eoliani continuano a pagare costi dell'insipenza dei nostri governanti.
Per il solo sopralluogo e la presa visione del guasto pare che il tecnico si sia recato a Lipari dopo dieci giorni dalla chiamata (cosa inconcepibile).
Da una settimana si attende un pezzo che deve provenire (a quanto si dice) da Amsterdam (ma sono così rari i voli da Amsterdam a Catania o sono giornalieri?).
Quanto tempo ancora ci vorrà affinchè il tecnico si decida a portare questo benedetto pezzo a Lipari? Ed è normale, e contrattualmente previsto, che un ospedale debba rimanere cosi' a lungo senza diagnostica perchè i tecnici non ritengono di venire a Lipari o il contratto di manutenzione prevede tempi piu' brevi a cui la ditta appaltatrice non si attiene? E l'Azienda Sanitaria ha adeguatamente vigilato affinchè la riparazione avvenga?
Il vice-sindaco Giulio China

Pietro nel ricordo di sissyna100.wmv

Vulcano: i carabinieri segnalano all’A.G. 3 cacciatori messinesi per omessa custodia di armi e munizioni.

COMUNICATO STAMPA
Nei giorni scorsi, in Vulcano, i Carabinieri della locale Stazione, hanno segnalato all’A.G. tre uomini tutti originari e residenti a Messina, per omessa custodia di armi e munizioni.
La pattuglia, nel corso di controllo alla circolazione stradale in quella località Porto di Levante, notava che all’interno di un’autovettura ivi parcheggiata con le portiere prive di sicura, erano stati lasciati incustoditi tre fucili da caccia cl. 12, un fucile da caccia cal. 8 e n. 51 cartucce da caccia cal. 8.
Immediate ricerche per risalire al proprietario del mezzo e delle armi, permettevano di identificare i tre uomini, che si trovavano sull’isola per una battuta di caccia ed in atto erano in un’abitazione sita in Piano dell’Arpa, in uso ad uno di loro.
Successivamente i Carabinieri effettuavano accurata perquisizione domiciliare nell’abitazione rinvenendo n. 1239 cartucce di vario calibro incustodite e sparse nelle stanze.
Le armi e le cartucce sono state poste sotto sequestro e per i tre individui è scattata la denuncia a piede libero all’A.G. per omessa custodia di armi e munizioni.

Completato l'esame medico-legale. Pietro restituito ai suoi cari

Completato l'esame medico-legale sul corpo del povero Pietro Caprara, 20 anni. Subito dopo, a seguito del nulla osta da parte del magistrato, il corpo è stato restituito alla famiglia.
Davanti all'ingresso dell'obitorio stazionano, in lacrime, decine e decine di amici di Pietro

IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI di Aldo Natoli

Sono passati ben 62 giorni da quando il Sindaco di Lipari, a conclusione della Conferenza di Servizio per la costruzione di 147 alloggi di edilizia agevolata-convenzionata nelle isole di Lipari Vulcano e Panarea da parte della Società ATI-Lipari , ha dichiarato che il Dirigente del III° Settore del Comune, Arch. Biagio De Vita, avrebbe fornito pubblicamente dei chiarimenti sulla regolarità della procedura seguita rispondendo così a tutte le eccezioni sollevate, anche dal sottoscritto. Ma ad oggi non risulta che il Dirigente De Vita abbia effettuato l’intervento annunciato dal Sindaco e, come ormai consuetudine del nostro Comune, sul problema è calato un silenzio tombale. Debbo pertanto ricordare che secondo la normativa urbanistica vigente per poter impegnare per la costruzione dei citati alloggi terreni che ricadono in zona agricola “E” dello strumento urbanistico è obbligatorio che le zone “C”, destinate per ospitare tali insediamenti, risultino essere sature
Elemento essenziale per occupare le zone agricole è la “quantificazione dei fabbisogni” attraverso l’andamento demografico. L’obbligatorietà di questa certificazione, per valutare l’ammissibilità dell’utilizzo delle zone “E” è stata anche ribadita dal Dirigente Generale dell’Assessorato Territorio ed Ambiente con la nota prot. n° 568367/09. Nella citata nota il Dirigente dell’Assessorato ricorda addirittura al Comune la Sentenza del TAR Sicilia di Catania n° 11/09 che ha visto soccombere le Cooperative Libertas, Eoliespress e Panarea, proprio per la mancanza di questa quantificazione.
Il Dirigente De Vita deve pertanto supportare la sua attestazione circa la necessità di reperire nuove aree spiegando e documentando a tutti noi i risultati di questa indagine, dovendosi altrimenti ritenere l’iter posto in essere dall’Ente “illegittimo”. Sono certo che il Primo Cittadino, che ha il compito di vigilare sulla regolare attività del Comune, disporrà a breve la convocazione di una conferenza stampa affinchè l’Arch. De Vita possa fornire ogni chiarimento su questa certificazione, tra l’altro, richiesta anche dall’Assessorato Regionale.

In corso l' esame autoptico sul corpo di Pietro Caprara

E' in corso, da circa trenta minuti, presso l'obitorio del cimitero di Lipari, l'esame autoptico sul corpo del ventenne Pietro Caprara ritrovato impiccato lo scorso 1° novembre in località Alta Pecora a Quattropani (Lipari).
L'esame medico-legale è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Barcellona, che come da prassi, ha aperto una inchiesta sull'accaduto.
Fuori dal cimitero in questo momento si trovano decine di amici di Pietro, una parte di coloro che da ieri hanno posizionato un maxi-tabellone davanti alla palma (luogo di ritrovo dei giovani liparesi) di Corso Vittorio Emanuele.
Una volta completato l'esame medico-legale, i cui risultati si sapranno non prima di una trentina di giorni, il corpo del povero Pietro dovrebbe essere restituito alla famiglia per la celebrazione dei funerali.

"Questa idea del megaporto non mi piace, però se ci penso può darsi che………" (di Salvatore Agrip)

Angelo a me non interessa quello che vuoi fare tu, anch’io voglio fare qualcosa, conosco tanti amici che vorrebbero fare, altre cose, sai noi siamo gente tranquilla, lasciamo fare e vogliamo fare.

Uno di noi ha il desiderio di utilizzare del terreno per lavorare, so che non gli piace ararlo, coltivarlo, tanto a noi non ci interessa saperlo, quello che deve fare lo sa lui. Poi c’è un gruppo di amici che ha dei terreni a Quattropani, sarebbero contenti e felici di poterli dare per fare un aeroporto, in questa isola ce né tanto bisogno, si, tu vuoi fare il megaporto per migliorare i trasporti, ma qui in molti vogliono volare e poi così ci saranno tanti turisti tutto l’anno che ci porteranno tanti soldi, verranno anche con i temporali e con il mare forza otto, si l’aeroporto è proprio quello che ci manca.
Sai hai avuto proprio una bella idea, ma stai tranquillo è solo tua e mi sembra giusto ad ognuno la sua a questo punto possiamo stare bene in questa isola, sai però abbiamo un problema che ci impedisce di realizzare le nostre cose e sai qual’ è……….l’unesco! Che ci fa qui? Non l’abbiamo visto mai e non ci ha fatto avere mai niente (neanche un ringraziamento). Per liberarcene (dopotutto è un intruso) dobbiamo convincere tanta gente, ma non è difficile, basta dirgli che se sono d’accordo con noi li ripagheremo facendoli divertire, gli costruiremo un Parco……….si un parco giochi, un grande parco giochi, qui in questa isola lo spazio non manca mai, si può fare tutto basta volerlo, potranno giocare come e quando vogliono e tutti saremo felici e contenti.
Sai una cosa non l’ho capita………il tuo socio (il comune), come farai a convincerlo in questa tua idea, Angelo quello è un “dipendente”, si dovrebbe dimettere, licenziare, ……….insomma rendersi autonomo e indipendente.
Noi siamo forti dobbiamo crederci alle nostre idee, facciamoli navigare senza farle naufragare e ci porteranno lontanoooooooo!!
Salvatore Agrip

martedì 2 novembre 2010

Domani Don Gaetano sarà sottoposto ad intervento chirurgico

Dopo il brutto incidente di ieri sera Don Gaetano Sardella sarà sottoposto domani all'ospedale Papardo di Messina ad intervento chirurgico per ridurre le fratture alla tibia e al perone.
Don Gaetano- così come ci riferiscono amici che l'hanno sentito- è tranquillo e sereno e saluta tutti gli eoliani che si sono stretti attorno a lui.
A Don Gaetano ribadiamo il nostro più fervido augurio per una ripresa il più veloce possibile.

Via Conti: Urgono provvedimenti (di Aldo Natoli)

(Aldo Natoli) Ci auguriamo che quanto successo a Don Gaetano Sardella suggerisca ai responsabili del traffico cittadino, in considerazione del doppio senso di circolazione veicolare, dell’esistenza di esercizi pubblici e purtroppo dell’alta velocità che spesso i veicoli tengono, di evitare la sosta su ambo i lati sulla via Conti; di vietare la sosta dei bus gran turismo; di modificare l’illuminazione in modo adeguato.
Al caro Mons. Sardella, del quale ci mancheranno le accorate omelie domenicali, auguro una pronta guarigione.

Club Meligunis riprese le attività (di Patrizia Lo Surdo)

(Patrizia Lo Surdo) Anche se con un po' di ritardo il Club Meligunis, presieduto sempre da Angela Ivaldi, ha iniziato i nuovi corsi con Mister Biviano.
Per i piccoli la scuola pallavolo si effettua nei seguenti giorni: lunedì, mercoledì e sabato dalle 15,30 alle17.
Il gruppo femminile, nonostatante avesse mantenuto, il posto in prima divisione, ha deciso di ripartire dalla seconda in conseguenza anche dell'abbandono di alcune atlete; un nuovo gruppo si sta preparando per il campionato che inizierà intorno alla metà di novembre.
Per quanto riguarda il settore maschile, a malincuore si è dovuto chiudere; molti dei ragazzi non hanno rinnovato l'impegno di far parte del gruppo, pertanto è stato impossibile avere un numero sufficiente di atleti per prendere parte al campionato

Lettere al direttore. "L'incidente a Don Gaetano potrebbe non essere l'ultimo. Sulla via Conti urgono provvedimenti". Ci scrive Cristian Ruggiero

Caro direttore,
L´episodio accaduto a Don Gaetano Sardella era dietro l´angolo. Gia´ in passato e´ accaduto ad un mio caro amico, tale Roberto Giardina ,che proprio in prossimita´ del panificio Martino e´ stato investito con il suo motorino da un'auto.

In quel tratto di strada ogni giorno si sfiora l´incidente. Non riesco propio a capire come mai non si riesce a regolamentare il traffico. Sembra che nessuno veda, nessuno si accorga della pericolosita´.
Non credo bastino i divieti di sosta. Sarebbe opportuno, come fatto in altre zone, che vengano poste delle piante, dei paletti che vietino la sosta alle auto, che vengano posti sulla carreggiata dei piccoli dossi per limitare la velocita´ di auto e scooter.
Faccio gli auguri di pronta guarigione a Don Gaetano Sardella, con la speranza che questo episodio serva a sensibilizzare chi di competenza per porre fine a questo serio e grave problema che avrebbe potuto avere conseguenze ben piu´ gravi.
Cristian Ruggiero

"Mi faccio un porto. Anzi, un megaporto". (di Angelo Natoli)

(Angelo Natoli) M'è venuta un'idea: mi faccio un porto. Anzi, un megaporto. Intendo un porto tutto mio che inizia a Marina Corta e finisce a Pignataro. Dentro ci metto barche da diporto, yachts, barche da pesca, da traffico, ma anche aliscafi, navi. Insomma, un porto attraverso il quale devono passare tutti quelli che vogliono arrivare o partire da Lipari. Ovviamente non lo costruisco gratis, è chiaro che farò pagare tutti. E siccome sarò l'unico padrone del porto deciderò io quanto si dovrà pagare: chi ci sta ci sta, chi non ci sta può andarsene altrove. Costruire un porto di queste dimensioni però costa, non posso pensare di ripagarmi tutto in cinquant'anni di concessione solo con i posti barca o facendo pagare i mezzi commerciali. Intanto tutti quelli che lavorano dentro il porto sono gentilmente invitati ad uscire: il porto è mio. Ormeggiatori, gru, officine di rimessaggio, noleggio motorini, pontili galleggianti, taxi, pullmans, pescatori possono trovare spazio altrove. Poi però ho bisogno di altro, di molto altro. Per esempio tutto intorno al porto ci costruirò bar, ristoranti, agenzie turistiche, alberghi, spa, negozi, boutiques, rivendite di giornali, supermercati e tutto quello che potrà servire. Il porto, naturalmente, sarà chiuso, l'accesso riservato solo ai viaggiatori, agli ospiti ed agli addetti ai lavori. Quanto a tutti gli altri, vadano altrove. A Quattropani, per esempio, dove non ci sono rivendite di giornali o noleggi auto; oppure ad Acquacalda, dove non ci sono supermercati e boutiques. Insomma, io faccio il porto, mi prendo tutto e gli altri si arrangino. Del resto realizzerò un sacco di posti di lavoro, ma li darò a chi vorrò io. Tutti quelli che prima lavoravano in proprio potrebbero venire da me a chiedere di lavorare alle mie dipendenze. Poi io deciderò se assumerli o no. Dipende, dipende da come mi gira: il porto è mio. Non crediate però che sia così ingenuo, non è che sta cosa me la faranno fare così facilmente. Intanto devo trovarmi un socio che non mi crei problemi, anzi, che mi aiuti a risolverli. Un socio che non abbia troppi soldi, troppe competenze, troppe pretese; pronto a mettersi da parte al primo aumento di capitale. Chessò, potrei provarci col Comune. Poi rimane il problema dell'impatto ambientale, ma non mi sembra il più complicato da risolvere. Intanto è sempre un bell'argomento di conversazione e persino di polemica. E si sa, la polemica distrae. Mentre si discute sull'altezza del muraglione ci si scorda che quel muraglione, comunque verrà costruito, sarà solo mio e nessuno potrà salirvi sopra se io non lo vorrò. E poi, con tutto quello che è stato già costruito e distrutto, figuriamoci se m'impediscono di fare un bel porto, più bello di quello di Alessandria, di Rodi e di Atene messi insieme (avrei anche il progettista giusto).
So bene che qualcuno che mi leggerà penserà che sono impazzito, che non è possibile, che non si farà mai, che la gente di Lipari non lo permetterà mai, che il Comune si opporrà strenuamente, che gli Enti di tutela bocceranno tutto. Non so, non sarei così sicuro. Se non mi rubano l'idea io ci provo.

Lipari: Investito Padre Sardella

Un incidente stradale ha visto coinvolto ieri sera Don Gaetano Sardella. Il sacerdote, dopo aver celebrato al cimitero di Lipari la Santa Messa, si era fermato con l'auto in prossimità del panificio Martino: si dice per acquistare del pane. 
Mentre stava attraversando, da quanto si dice, è stato investito da un mezzo condotto da un giovane liparese.
Prontamente soccorso è stato trasferito all'ospedale di Lipari e da qui, dopo le prime cure, con un elicottero del 118 al Papardo di Messina.
Don Gaetano avrebbe riportato una frattura scomposta della gamba e lamenta dei problemi ad una spalla.
A Gaetano vanno i nostri auguri di una pronta guarigione.

I nostri giovani chiedono aiuto. L'appello di Dimitri Greco

La tragedia di Pietro...è il grido d'aiuto dei nostri giovani. Ascoltiamoli. L'editoriale

L'EDITORIALE DI SALVATORE SARPI
E' stata una lunga notte a Lipari all'interno delle case così come, e principalmente, all'interno del cimitero di Lipari.
Credo che, seppure per un attimo, tutti hanno parlato, affrontato, il tristissimo episodio della morte di Pietro Caprara.
Una morte che lascia increduli e sgomenti.
Incredulità e sgomento, mista a rabbia e dolore, che si leggeva chiaramente tra le decine e decine di giovani che, per tutta la notte, alla fioca luce delle lampadine accese per la ricorrenza dei defunti, hanno vegliato su Pietro, davanti alla porta dell'obitorio del cimitero.
Uno scenario irreale, dove alla luce delle lampadine, poste per la ricorrenza dei defunti, si accompagnava quella di decine e decine di lumini posti proprio all'ingresso del cimitero. Con il silenzio della notte rotto dai singhiozzi e da un perchè, urlato ad alta voce. Mentre fuori campeggiava, e campeggia tutt'ora, un lenzuolo bianco con una scritta più che eloquente:
Pietro x sempre nei nostri cuori
 I visi di quei ragazzi, della mia e dei vostri figli,  gonfi di lacrime e di stupore, quel perchè ricorrente... non debbono passare inosservati.... debbono aitarci a riflettere, a comprendere.
A comprendere quale grande "mistero" si può celare dietro la decisione di un ragazzo di vent'anni di farla finita con la vita....di non sorridere più....
Nessuno, più che mai in questo momento, e più che mai chi scrive, vuole fare il moralista. Non è ne il caso...ne il momento. Ma non si può non chiedersi: Conosciamo davvero i nostri figli? Diamo davvero loro, al di la del benessere apparente, di decine e decine di regali, di giochi e telefonini sempre più sofisticati, quello di cui realmente hanno bisogno?
Un quesito che non è rivolto solo ai genitori ma anche alle amministrazioni, alla nostra società, di cui questi ragazzi sono anche figli e componenti.
Quesiti, domande, che superato il momento di questo grande dolore non debbono cadere nel vuoto, devono essere oggetto di riflessione, di confronto, di discussione, nel paese, così come dentro le case. 
Non amo riportare testi tratti da altri siti ma, quest'oggi, non potevo fare a meno di riportare le considerazioni, rilasciate ad un altro sito d'informazione, dall'amico Francesco Coscione.
Francesco, tra l'altro, scrive: "Li abbiamo riempiti di regali e di benessere ma forse non siamo stati capaci di passargli la forza di vivere. Gli abbiamo insegnato come ci si fa strada e come si deve lavorare tanto per farsi un futuro ma quel futuro loro non lo vogliono. Ce lo hanno sbattuto in faccia il "nostro" futuro, i nostri regali, il nostro inutile benessereTutti quei ragazzi oggi sono forse diventati troppo presto uomini e non con un bel lavoro o una posizione sociale ma con il dolore. In giorni in cui il dolore, a volte solo rituale, della visita ai defunti, sarebbe importante che noi adulti che tanto a volte sbandieriamo il nostro saper fare, la nostra saggezza e il nostro apparire, avessimo il coraggio di "essere" davanti ai nostri figli. Questa morte non è come le altre, questa è diversa, deve essere un'altra cosa. Voglio sperare che qualcuno delle autorità di questo paese siano presenti a questo dolore, quello che è successo è una sconfitta per ogni società, per ogni famiglia e per ogni persona. Non capirlo sarebbe da folli".
Pietro è morto. Ha deciso di non sorridere più e di non "combattere". Ma solo se, noi adulti, sapremo capire il messaggio, dare delle risposte, lui non sarà morto invano.
Intanto, attesa delle determinazioni della magistratura....il corpo senza vita di Pietro resta lì...all'interno dell'obitorio del cimitero di Lipari....mentre fuori...in una giornata buia come può essere il più profondo dei dolori.....decine di ragazzi continuano a chiedersi: ...Pietro perchè ?
Un quesito che non avrà una risposta ma che dovremmo (dobbiamo) porci anche noi "adulti" (istituzioni in testa)...cercando...trovando...una risposta...e un aiuto!!!

lunedì 1 novembre 2010

Un gruppo per Pietro su fb

Per i nostri amici di facebook e per gli amici di Pietro Caprara abbiamo creato su fb un gruppo si chiama Pietro...sempre con noi.

Le adesioni sono, ovviamente, libere. Una volta accettati (in seguito potete anche iscrivere vostri amici) potete lasciare un messaggio, un ricordo, una foto, un qualcosa che lasci Pietro sempre tra noi...nei nostri cuori

Lipari: Una cappa sull'isola. Ritrovato impiccato ventenne. Si tratta di Pietro Caprara

E' salito all'inpiedi sul mezzo a due ruote, ha legato una corda ad un albero e si è stretto il cappio intorno al collo. Poi, con una spinta, ha fatto cadere il motociclo restando penzoloni nel vuoto.
Potrebbe essere in linea di massima questa la dinamica che ha portato al decesso a Lipari, per impiccaggione, di Pietro Caprara, 20 anni (foto a destra).
Un gesto, un episodio, che ha sconvolto una intera collettività. Lo dimostrano il centinaio di giovani e meno giovani che si sono ritrovati (vedi foto a sinistra), non appena si è diffusa la notizia, dietro la porta dell'obitorio del cimitero di Lipari dove il corpo dello sfortunato giovane è stato trasportato dal mezzo dell'impresa Trinitas di Lipari dopo il recupero della salma effettuato in un terreno di località Alta Pecora, nella frazione liparese di Quattropani. A ritrovare il corpo senza vita del giovane, nel primo pomeriggio, di ieri sarebbro stati, tra l'altro, due amici. Uno di loro, da quanto trapela, avvertito da Pietro, attraverso un sms, dell'intenzione di togliersi la vita.
Immediatamente sono stati avvertiti i parenti e i carabinieri che, dopo i rilievi del caso e di concerto con il magistrato di turno, hanno disposto il trasferimento della salma all'obitorio liparese. Adesso bisognerà attendere le decisioni del magistrato che potrebbe anche disporre l'autopsia. Secondo il medico legale Venanzio Iacolino non vi sarebbero, comunque, dubbi sul fatto che si tratti di un suicidio.
Pietro, a detta di tutti quelli che lo conoscevano, era un gran bravo ragazzo, lavoratore serio, gioviale, spesso con il sorriso sulle labbra. Tutte situazioni che rendono ancora più incredibile quello che è accaduto.
Sul tragico avvenimento dovranno fare luce i carabinieri della stazione di Lipari che hanno già avviato le indagini.
Tutto si sarebbe verificato oggi in quanto la sera precedente il giovane era rimasto- da quanto apprendiamo- insieme con gli amici non lasciando trasparire nulla che lasciasse pensare a quanto, invece, ha messo in atto.

Giovane eoliano ritrovato impiccato in località Alta Pecora a Lipari

P.C., un giovane di 20 anni di Lipari, è stato trovato cadavere in località Alta Pecora, nella frazione di Quattropani a Lipari. Il giovane è stato trovato impiccato ad un albero.
La notizia ha ovviamento scosso tutti gli isolani.
Al momento si sconosce cosa possa essere accaduto: l'ipotesi più probabile resta il suicidio.
I carabinieri hanno avviato le indagini e stanno procedendo a sentire parenti ed amici.
Il corpo del giovane, dopo i rilievi di rito,è stato trasferito nell'obitorio del cimitero di Lipari.
E' presumibile che il magistrato di turno disponga l'autopsia per accertare le cause del decesso.
Dopo una vita spesa tra il lavoro e l'amore per la famiglia è deceduta nella notte a Lipari la signora
Maria Angela Biviano Ved. Biviano Natoli
di anni 91.
I funerali si terranno domani mattina alle 10,00 nella Chiesa di S.Croce a Pianoconte
Ai familiari le nostre sentite condoglianze

1° Novembre 2010: Mareggiata a Lipari (Sotto il Palo e Marina Lunga).wmv

Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)

Tennis: due vittorie consecutive per lo Snoopy Club in trasferta-  Grande prova dei tennisti eoliani che riescono nella non facile impresa di vincere due partite di seguito fuori casa. La prima disputata al "Circoletto dei laghi" domenica 24 ottobre è stata vinta per 2-1 ( vittoria del capitano Emilio La Rosa 6-3 4-6 6-3 e del doppio formato da Mario Di Maggio e Pino Salpietro 7-6 6-7 6-4 dopo quasi 3 ore di gioco ); la seconda è stata disputata questa domenica sul difficile campo di  Brolo e vinta con identico punteggio di 2-1 ( altro successo per Emilio La Rosa 6-2 6-1 e per il doppio formato da Mario Di Maggio e Fabrizio  Finocchiaro vittoriosi col punteggio di 6-4 6-2 ). Domenica prossima lo Snoopy sarà impegnato in casa con una delle favorite del girone il "Bauso". La squadra eoliana cercherà di fare del proprio meglio per rimanere nei quartieri alti della classifica .




Tunisino ancora ai domiciliari- Il giudice monocratico di Milazzo Paolo Corda ha nuovamente concesso, dopo la convalida dell'arresto, i domiciliari al tunisino residente a Lipari Hnaien Hicham, 29 anni, già arrestato lo scorso 10 settembre per lo sfregio al connazionale e che mercoledì scorso era evaso dai domiciliari. Motivo, questo, che gli era costato il nuovo arrestato. Il giovane nordafricano, difeso dall'avv. Alberto Calzavara, sarà processato per direttissima il 4 novembre. Nell'attesa resterà ristretto nella sua casa di Lipari

"Il museo di Lipari non subirà alcuna penalizzazione". Parola del dottor Umberto Spigo

Pubblichiamo un breve stralcio dell'intervento di ieri del dottor Umberto Spigo, dirigente del parco archeologico Eolie-Milazzo-Tindari- Patti e comuni limitrofi, nel corso del dibattito "Eolie, vecchi e nuovi vandali".
Il passaggio si riferisce al Museo Archeologico di Lipari.
Il video:

Eolie flagellate dallo scirocco. Isolate Panarea, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Ginostra

Eolie flagellate dallo scirocco. Le isole sono investite da violente raffiche di vento con il mare che ha raggiunto forza sei-sette.
Sospese le corse di linea con Filicudi-Alicudi, Panarea-Ginostra-Stromboli. Si è viaggiato con una certa difficoltà per Vulcano-Lipari-Salina e viceversa. Il traghetto Siremar, giunto da Milazzo, dopo aver toccato Vulcano e Lipari è rimasto ormeggiato a Sottomonastero da dove, nel pomeriggio alle 14, ripartirà per il viaggio inverso.
E' prevedibile, perdurando queste condi-meteo, che nel tardop pomeriggio si fermino tutti i mezzi. 
Alla mareggiata che sta investendo Lipari dedicheremo,nelle prossime ore, un servizio filmato ed uno fotografico

LE SUORE FRANCESCANE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DI LIPARI FESTEGGIANO 105 ANNI DI FONDAZIONE di Aldo Natoli

La comunità della Parrocchia di San Pietro ha festeggiato i 105 anni della fondazione della Congregazione delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari partecipando numerosa alla celebrazione eucaristica tenuta da Mons. Gaetano Sardella, che durante l’omelia ha ricordato il percorso di fede della fondatrice Madre Florenzia Profilio, modello di vita cristiana e religiosa, per la quale è in corso il processo di beatificazione. La serva di Dio, Madre Florenzia Profilio nacque a Pirrera di Lipari il 30 dicembre 1973. Trascorse la giovinezza nella semplicità della vita familiare e maturò nella preghiera la decisione di consacrarsi totalmente al Signore. Dopo la morte del padre emigrò con la famiglia in America e, dopo qualche anno, entrò tra le Suore Terziarie Francescane di Allegany dove, il 14 luglio 1900, con il nome di Suor Maria Florenzia, emise i voti temporanei. Nel 1905, il vescovo Mons. Francesco Maria Raiti le chiese di ritornare a Lipari per dedicare la sua opera in favore degli orfani e delle famiglie del luogo. Suor Florenzia con docilità e coraggio accettò l’invito e con il primo novembre 1905 dava inizio alla nuova Famiglia Religiosa delle Suore Francescane dell’Immacolata di Lipari. Il 2 agosto 1906 Suor Florenzia emise i Voti perpetui e divenne Fondatrice e Superiora Generale. Il 25 aprile del 1949 l’Istituto otteneva dalla Santa Sede il Decreto di lode e successivamente, il 7 marzo 1958, l’approvazione definitiva delle Costituzioni. Nel 1953, la Congregazione si aprì ad attività missionarie in America Latina. L’attento ascolto della Parola di Dio, la tenace volontà di praticarla in ogni circostanza, la disponibilità indiscussa dell’azione della grazia, rendono l’esperienza di Madre Florenzia vicina a quanti cercano, nel nostro tempo, di rispondere alle ansie e alle attese di ogni fratello. Madre Florenzia morì a Roma il 21 febbraio 1956. Seguendo la loro Madre sono, nel Mondo di oggi, segno di pace e di fraternità, strumenti nelle mani della Provvidenza. Per questo sono, soprattutto tra i piccoli e i poveri, in ogni ambiente, “casa accogliente e amorosa”, rifugio e conforto per chi non ha speranza. Alla Madre Generale, Suor Floriana Giuffrè, ed alle Suore, alle quali è affidato il Progetto realizzato dalla Fondatrice, vanno le congratulazioni ed il ringraziamento di tutta la comunità eoliana.