Sono passati ben 62 giorni da quando il Sindaco di Lipari, a conclusione della Conferenza di Servizio per la costruzione di 147 alloggi di edilizia agevolata-convenzionata nelle isole di Lipari Vulcano e Panarea da parte della Società ATI-Lipari , ha dichiarato che il Dirigente del III° Settore del Comune, Arch. Biagio De Vita, avrebbe fornito pubblicamente dei chiarimenti sulla regolarità della procedura seguita rispondendo così a tutte le eccezioni sollevate, anche dal sottoscritto. Ma ad oggi non risulta che il Dirigente De Vita abbia effettuato l’intervento annunciato dal Sindaco e, come ormai consuetudine del nostro Comune, sul problema è calato un silenzio tombale. Debbo pertanto ricordare che secondo la normativa urbanistica vigente per poter impegnare per la costruzione dei citati alloggi terreni che ricadono in zona agricola “E” dello strumento urbanistico è obbligatorio che le zone “C”, destinate per ospitare tali insediamenti, risultino essere sature
Elemento essenziale per occupare le zone agricole è la “quantificazione dei fabbisogni” attraverso l’andamento demografico. L’obbligatorietà di questa certificazione, per valutare l’ammissibilità dell’utilizzo delle zone “E” è stata anche ribadita dal Dirigente Generale dell’Assessorato Territorio ed Ambiente con la nota prot. n° 568367/09. Nella citata nota il Dirigente dell’Assessorato ricorda addirittura al Comune la Sentenza del TAR Sicilia di Catania n° 11/09 che ha visto soccombere le Cooperative Libertas, Eoliespress e Panarea, proprio per la mancanza di questa quantificazione.
Il Dirigente De Vita deve pertanto supportare la sua attestazione circa la necessità di reperire nuove aree spiegando e documentando a tutti noi i risultati di questa indagine, dovendosi altrimenti ritenere l’iter posto in essere dall’Ente “illegittimo”. Sono certo che il Primo Cittadino, che ha il compito di vigilare sulla regolare attività del Comune, disporrà a breve la convocazione di una conferenza stampa affinchè l’Arch. De Vita possa fornire ogni chiarimento su questa certificazione, tra l’altro, richiesta anche dall’Assessorato Regionale.
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