Stamattina, aprendo come d'abitudine la posta elettronica, ho trovato un messaggio. Un qualcosa che, in un primo momento, mi ha "spiazzato" ma che, poi, entrando dentro nell'argomento, mi ha colpito !
Una ragazza, una giovane signora che vuole mantenere l'anominato per una questione di timidezza e riservatezza (ma che io conosco e che svelerò ai genitori di Pietro quando sarà il momento opportuno), mi ha inviato una lettera di saluto a Pietro.
Una lettera che avrebbe voluto, se vi fosse stato spazio per i ricordi, io leggessi in chiesa senza svelare il suo nome.
Per una scelta precisa Don Giuseppe ha deciso, e condividiamo in pieno la sua scelta, di non dare spazio ai messaggi di saluto. Non abbiamo chiesto e non abbiamo voluto eccezioni.
Motivo per cui, subito dopo la cerimonia funebre, ho chiesto, a chi l'ha scritta, di poterla pubblicare su questo sito per poi consegnarla ai genitori di Pietro.
Ricevuto il consenso la pubblichiamo, in forma strettamente anonima, poichè riteniamo, tra l'altro, ne valga davvero la pena...per l'affetto che traspare..per il messaggio contenuto.
Ciao Pietro,
si, perché questo non può essere un addio. Ci piace pensare che è solo uno dei tanti saluti che ci siamo già scambiati innumerevoli volte…di quelli distratti, accennati quando si è di corsa, e tuttavia, sempre segnati dall’assoluta certezza che tanto ci sarebbe stato un “ dopo”, un “più tardi”…un “domani”.
E adesso? Ci piace pensare, Pietro, che tu sei partito per raggiungere una di quelle mete che tanto sognavi. No, non puoi essere morto. Muore solo chi è dimenticato, seppellito nella memoria, nei ricordi; ma questo non può appartenerti: nessuno riuscirà mai a spezzare quella catena di amore che ti circondava…lo sanno gli amici, lo sa Francesco, Angela, papà…lo sa la mamma. Quella mamma che facevi tanto arrabbiare quando piccino, piccino, col viso paffuto, combinavi le tue monellerie; allora lei si spazientiva sgridandoti…ma poi tornava sempre il sereno e tutte le volte che raccontava di te lo faceva sempre con una luce nel volto e non ti chiamava Pietro, ma VITA… quella vita che tu hai deciso di spezzare.
E’ in questa breve parola di appena quattro lettere che è inscritta la radice di quel misterioso legame che unisce indissolubilmente genitori e figli. Coloro che ci danno alla luce, che ci donano la vita è un po’ come se ci affidassero la propria. Su di noi riversano le loro aspettative, le loro speranze di un futuro migliore…Ma tu Pietro, hai voluto seguire un’altra strada. Forse già nel tuo nome era scritto il tuo destino: quando piccolino, provato da una difficile malattia, hai avuto la tenacia di combatterla; quando, qualche anno fa, quel brutto incidente sembrava paventare il peggio. Eppure no! Solo tu hai voluto decidere quando lasciare questo assurdo teatro che è la vita. Lo hai fatto nel modo più duro, quasi beffardo…quasi a voler dire “ IO NON HO PAURA”. Forse quella paura adesso ce l’abbiamo noi. Perché vedi Pietro, noi non siamo abituati a spiegare l’inspiegabile e se è pur vero che ogni cosa che accade ha una sua ragion d’essere, tu la tua te la sei portata dietro, non svelandola a nessuno, custodendola gelosamente.
Ma noi, che a tutti costi dobbiamo motivare, spiegare, dire, ragionare, ci arrampichiamo su argomenti scivolosi, come la lontananza delle istituzioni dal mondo dei giovani, il difficile rapporto tra genitori e figli. Ma a ben vedere sono solo maldestri tentativi per cercare di sopraffare quell’assordante silenzio che è piombato su tutti noi da quando sei andato via.
Chissà se in cuor tuo volevi che da tutto ciò potessimo trarre un insegnamento…quel che è certo che nella realtà in cui viviamo sempre più rarefatta, virtuale sembriamo ormai tutti anestetizzati e incapaci di vedere veramente “ l’altro”…dovremmo allora iniziare a VEDERE oltre che GUARDARE e ad ASCOLTARE oltre che, semplicemente, SENTIRE perché spesso dietro un volto sereno si nasconde un mondo che aspetta di essere celato…verrà forse un giorno in cui tu svelerai il tuo.
Noi continueremo a custodirti nei nostri cuori: è lì che ti troveremo tutte le volte che sentiremo la tua mancanza e magari il ricordo del tuo dolce sorriso riuscirà a placare quel grande dolore e quella tristezza oggi troppo difficili da colmare.
Ciao Pietro.