I Carabinieri della Stazione di Salina, supportati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Milazzo, hanno effettuato servizi, sia per la verifica del rispetto delle norme sulle armi, sia per il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.
In tale contesto, pertanto, nelle ultime 48ore, nell’ambito di una specifica campagna di prevenzione mirata appunto a reprimere le citate tipologie di reato, i Carabinieri hanno effettuato numerosi controlli e perquisizioni personali e domiciliari nei territori dei comuni dell’Arcipelago Eoliano.
Nel corso delle verifiche effettuate i carabinieri della Stazione di Salina hanno tratto in arresto per detenzione illegale di armi, tre persone di cui, due uomini di 49 e 61 anni, ed una donna di 74 anni, tutti domiciliati nel Comune di Malfa (ME), nei cui rispettivi domicili i carabinieri hanno rinvenuto, a seguito di perquisizione, diverse armi che gli stessi detenevano illegalmente.
In particolare, nel corso delle citate perquisizioni domiciliari, i militari dell’Arma hanno sottoposto a sequestro, complessivamente, quattro fucili cal. 12, una carabina cal. 9 Flobert, un fucile cal. 16, una spada di lunghezza di 51 cm., nonché circa 700 cartucce di vario calibro e 327 grammi di polvere da sparo.
Dagli accertamenti effettuati dai carabinieri sarebbe infatti emerso che gli arrestati non avevano denunciato alle competenti Autorità di P.S. la detenzione delle menzionate armi, come invece prescritto dalle vigenti norme in materia di armi.
Successivamente, sempre nel corso della medesima attività di prevenzione, nel Comune di Santa Marina Salina (ME), i Carabinieri arrestavano, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, PERRONE Giuseppe, nato a Sidney (Australia) cl. 1955, residente nel Comune di Santa Marina Salina, in quanto, a seguito di perquisizione domiciliare, veniva trovato in possesso di circa 110 grammi di sostanza stupefacente del tipo "marjuana", oltre a undici sipinelli già confezionati e circa 2.500 semi della citata sostanza stupefacente.
Dopo le formalità di rito, il citato PERRONE Giuseppe, come disposto dall’A.G. competente, veniva ristretto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.
In tale contesto, pertanto, nelle ultime 48ore, nell’ambito di una specifica campagna di prevenzione mirata appunto a reprimere le citate tipologie di reato, i Carabinieri hanno effettuato numerosi controlli e perquisizioni personali e domiciliari nei territori dei comuni dell’Arcipelago Eoliano.
Nel corso delle verifiche effettuate i carabinieri della Stazione di Salina hanno tratto in arresto per detenzione illegale di armi, tre persone di cui, due uomini di 49 e 61 anni, ed una donna di 74 anni, tutti domiciliati nel Comune di Malfa (ME), nei cui rispettivi domicili i carabinieri hanno rinvenuto, a seguito di perquisizione, diverse armi che gli stessi detenevano illegalmente.
In particolare, nel corso delle citate perquisizioni domiciliari, i militari dell’Arma hanno sottoposto a sequestro, complessivamente, quattro fucili cal. 12, una carabina cal. 9 Flobert, un fucile cal. 16, una spada di lunghezza di 51 cm., nonché circa 700 cartucce di vario calibro e 327 grammi di polvere da sparo.
Dagli accertamenti effettuati dai carabinieri sarebbe infatti emerso che gli arrestati non avevano denunciato alle competenti Autorità di P.S. la detenzione delle menzionate armi, come invece prescritto dalle vigenti norme in materia di armi.
Successivamente, sempre nel corso della medesima attività di prevenzione, nel Comune di Santa Marina Salina (ME), i Carabinieri arrestavano, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, PERRONE Giuseppe, nato a Sidney (Australia) cl. 1955, residente nel Comune di Santa Marina Salina, in quanto, a seguito di perquisizione domiciliare, veniva trovato in possesso di circa 110 grammi di sostanza stupefacente del tipo "marjuana", oltre a undici sipinelli già confezionati e circa 2.500 semi della citata sostanza stupefacente.
Dopo le formalità di rito, il citato PERRONE Giuseppe, come disposto dall’A.G. competente, veniva ristretto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari.