Michele Cimino
PALERMO
Approvata dall'Ars con 60 voti a favore, uno contrario e un astenuto la riforma del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti. Dei 62 deputati presenti e votanti, ha votato contro il pidiellino Giuseppe Limoli, vicino al co-coordinatore Giuseppe Castiglione, e si è astenuto il pidiellino Marco Falcone. Entrambi, ma non i soli, visto che s'era formata in aula una schiera bipartisan di deputati favorevoli al salvataggio dei cosiddetti Ato virtuosi, hanno fortemente contestato la scelta del presidente della Regione di ritirare l'emendamento che avrebbe consentito agli Ato di Termini Imerese, Sciacca, Mazara del Vallo e, soprattutto, di Caltagirone, di continuare ad operare. Con la legge approvata ieri e che, di fatto, potrà divenire operativa solo dopo che sarà stato approvato il bilancio, dal momento che il governo, per pagare una parte dei debiti fin qui accumulati, quantificati finora in un miliardo e 300 milioni, dovrà mettere a disposizione dei comuni una somma non inferiore a 500 milioni di euro, i 27 Ato si riducono a nove, uno per provincia, più uno per le isole minori. Il loro ruolo, inoltre, viene profondamente modificato, in quanto avranno significato esclusivamente territoriale di riferimento, mentre la gestione del sistema di raccolta e gestione dei rifiuti sarà affidato a delle società consortili, le Srr, di cui, pienamente responsabilizzati, faranno parte i sindaci del territorio che, in caso di malfunzionamento, potranno essere commissariati e anche rimossi. Alle dipendenze delle Srr transiterà il personale in atto alle dipendenze degli Ato, ma non tutto. Restano fuori, infatti, quanti non sono stati assunti con regolamentari procedure di legge e quanti vi sono stati inseriti dopo l'entrata in vigore della legge del 2007 che sancì il blocco delle assunzioni. Le nuove strutture, per almeno tre anni, non potranno assumere nessuno. Il nuovo sistema, infatti, più che sui mega inceneritori, punta sulla raccolta differenziata, che dovrà raggiungere quota 20% (ma la media nazionale è già del 34 %) entro l'anno in corso e attestarsi sul 65 % al termine del prossimo quinquennio. A favore della legge, a parte i due "distinguo", hanno votato tutti i gruppi parlamentari, anche le opposizioni, che fino alla settimana scorsa, con particolare riferimento ai deputati del Pdl, s'erano impegnate al massimo per rallentare i tempi di approvazione. In particolare, il capogruppo dell'Udc Rudy Maira ha detto che avrebbe votato a favore, "anche se non di riforma si tratta, ma di un provvedimento per tamponare l'emergenza". Per il Pdl, invece, il voto favorevole, invece che da Innocenzo Leontini, è stato annunciato da Fabio Mancuso. Per dichiarazione di voto, annunciando il sì dei propri gruppi parlamentari, sono intervenuti gli onorevoli Francesco Musotto per l'Mpa, Francesco Mineo del Pdl-Sicilia, Marianna Caronia del gruppo misto, Mario Bonomo di Alleanza per l'Italia e Antonello Cracolici del Pd che ha criticato la scelta di non salvare i cosiddetti Ato virtuosi. Nella replica, l'assessore all'Energia Pier Carmelo Russo, ricordato che in fondo vi sono paesi e regioni in cui il sistema degli Ato funziona, ha precisato: "Si può fare la legge migliore del mondo, poi bisogna vedere come viene applicata. Il fatto che questa riforma abbia trovato ampio consenso in aula, responsabilizza tutti".
"Per approvare la riforma del sistema di gestione dei rifiuti - ha precisato a questo punto il presidente dell'Ars Francesco Cascio - questo parlamento ha svolto più di 30 ore di dibattito, 9 sedute e ha esaminato centinaia di emendamenti. Voglio dire un sincero grazie - ha aggiunto - agli uffici tecnici e legislativi, che hanno fatto un ottimo lavoro nonostante la complessità della materia. Ringrazio, inoltre, l'assessore Pier Carmelo Russo, che ha contribuito al buon lavoro dell'aula".