PRESIDENTE NANIA. Passiamo ora alle interrogazioni riguardanti la privatizzazione della società Tirrenia e i collegamenti con le isole minori, cui risponderà il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, signor Ministro, il decreto anticrisi ha previsto 65 milioni di euro di intervento per gli anni 2009, 2010 e 2011 per accompagnare le procedure di privatizzazione della società Tirrenia e consentire la stipula della nuova convenzione che assicura i collegamenti marittimi essenziali.
La Tirrenia è uno dei patrimoni importanti di questo Paese, che ha assicurato i servizi di continuità territoriale e di collegamento anche in condizioni difficili, di debolezza strutturale, delle isole minori e di altri collegamenti con alcune aree delle isole maggiori, così consentendone in qualche modo lo sviluppo. Nello stesso tempo, essa ha garantito una quantità di occupazione piuttosto importante. Sotto questo profilo, quindi, la Tirrenia è stata nella storia di questo Paese un patrimonio importante.
La procedura di privatizzazione rischia, all'interno delle regole in cui occorre muoversi e se non opportunamente gestita, di creare un momento di difficoltà proprio alle situazioni più deboli, cioè a quei collegamenti più difficili da sostenere sotto il profilo economico e, in generale, alla capacità di garantire i livelli occupazionali attuali.
Come intende il Governo seguire queste procedure in maniera tale da riuscire poi, alla fine, a difendere questi aspetti che, da un lato, sono gli aspetti più qualificanti dell'intervento della società e, dall'altro, sono le situazioni economicamente meno sostenibili?
Questo è il punto di preoccupazione che è emerso nel dibattito sulla privatizzazione della Tirrenia. Credo che su questo problema il Governo debba maggiormente concentrare la propria attenzione e la propria azione.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onorevole ministro Matteoli, il problema che il Governo ha di fronte, ormai da dieci mesi, con la compagnia di navigazione Tirrenia è noto e semplice nella sua rappresentazione; lo è molto meno per come affrontarlo e condurlo a soluzione.
Il tema è quello della liberalizzazione del comparto del cabotaggio marittimo e della privatizzazione della compagnia di navigazione statale Tirrenia. La privatizzazione della compagnia senza la liberalizzazione del settore comporta, come ben evidente, rilevanti fattori di rischio per la collettività.
Contrariamente alle dichiarazioni di principio, che in questi casi si sprecano, spesso privatizzare senza liberalizzare significa sostituire un monopolio pubblico con un monopolio privato, con la differenza che con il primo si può avere almeno l'illusione, ogni tanto, di cambiare le cose cambiandone i vertici; con il secondo tipo di monopolio, invece, spesso non si riesce neppure ad avere un interlocutore di riferimento per reclamare per i disservizi.
La compagnia Tirrenia, come veniva ricordato, è una compagnia statale con società regionali ad essa collegate, avente condizioni e caratteristiche di servizio tra loro differenziate. Ciascuna, però, è accomunata dalla necessità di garantire il mantenimento dei servizi universali di continuità territoriale, costituiti da collegamenti con le piccole isole: dall'arcipelago delle Eolie, dove proprio nei giorni scorsi abbiamo assistito a vibranti manifestazioni di protesta, ai collegamenti con la nostra piccola isola di Capraia.
Da tempo le è stato presentato, signor Ministro, il piano industriale da parte della compagnia Tirrenia che prevede, con l'accordo di tutte le organizzazioni sindacali, la riduzione dei costi di gestione, nell'ordine del 23 per cento, unitamente alla privatizzazione della stessa compagnia.
Le chiediamo, signor Ministro, quali sono le sue valutazioni circa l'auspicabile spacchettamento della Tirrenia in società regionali: secondo lei, è da realizzare nella fase di privatizzazione o successivamente ad essa? Oppure non è da farne niente?
Signor Ministro, quali garanzie, inoltre, il suo Ministero e il Governo intendono offrire alla conoscenza del Parlamento e dei cittadini sul mantenimento dei servizi universali di collegamento territoriale con le piccole isole? Si tratta di servizi per i quali (è bene ricordarlo ed è noto), indipendentemente dalla natura del soggetto gestore, occorrono contributi di sostegno da parte dello Stato.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, onorevole Ministro, la Tirrenia è un patrimonio importante del nostro Paese, ma sicuramente da troppi anni rappresenta un elemento di forte criticità per la sua gestione.
Nel decreto anticrisi avevamo presentato, come Lega Nord, un emendamento che, in sintesi, chiedeva la possibilità di commissariare la società Tirrenia per arrivare a creare un elemento di discontinuità rispetto a una gestione che ormai da venticinque anni è nelle mani dello stesso timoniere. In questa occasione vorremmo sapere quali sono le idee del Ministro rispetto alla gestione della privatizzazione della società Tirrenia.
Un aspetto importante della crisi riguarda sicuramente le rotte minori: pur ricevendo contributi dallo Stato, la Tirrenia ha recentemente ridotto o cancellato molte tratte, con gravissimi danni per i cittadini.
Vi è poi la questione dell'utilizzo di navi moderne, le più nuove, che sono costate cifre molto alte, ma che sono ferme alla fonda, con un grave danno per il patrimonio della società.
Sintetizzando, gradiremmo quindi sapere qual è la posizione del Ministro rispetto alle procedure per quanto riguarda la privatizzazione della società e anche ai disservizi che si stanno verificando a danno dei cittadini interessati all'utilizzo delle navi della Tirrenia per tratte minori.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Presidente, signor Ministro, la Tirrenia, che gestisce altre quattro società (la Caremar per la Campania, la Saremar per la Sardegna, la Siremar per la Sicilia e la Toremar per la Toscana) ed è controllata al cento per cento da Fintecna e, quindi, dal Ministero dell'economia, è stata definita "l'Alitalia del mare".
Sia la Corte dei conti che alcune inchieste hanno documentato che ad ogni vendita di biglietto tutti gli italiani ci rimettono 15 euro. La Tirrenia sembra una barca piena di falle che perde 200 milioni l'anno, ma i compensi dei consiglieri e dei sindaci si sarebbero addirittura triplicati con un aumento da 320.000 euro nel 2003 a 973.531 nel 2007, senza considerare fior di consulenze da 400 a 600.000 euro.
Il gruppo ha ricevuto dal 2003 al 2007 contributi statali in conto esercizio per 1,24 miliardi di euro. L'amministratore delegato Franco Pecorini è alla guida della compagnia dal 1984, un manager inamovibile che ha resistito a diciassette Governi.
Il decreto-legge n. 185 del 2008 autorizza la spesa di 65 milioni di euro nel triennio 2009-2011 per consentire la privatizzazione. Questa avverrà forse con gli stessi metodi di Alitalia, utilizzando, cioè, la socializzazione delle perdite e la privatizzazione dei profitti? Forse, come per Alitalia, le passività potranno confluire in una bad company e le attività in una good company.
L'Italia dei Valori è molto preoccupata sia per il taglio alle rotte, per la qualità dei servizi erogati soprattutto nelle piccole isole e per i loro collegamenti, sia per una privatizzazione molto discutibile che potrebbe, signor Ministro, portare a costituire una bad company a carico dei contribuenti italiani, in quanto verrebbe gestita dalle Regioni con fondi statali (la Campania gestirebbe la Caremar, la Toscana la Toremar e così via) e una good company che verrebbe privatizzata e venduta ad una cordata di imprenditori amici. Ci auguriamo che non si replichi il caso Alitalia.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, dal 6 novembre 2008 si è avviata in maniera più concreta, con una deliberazione del Consiglio dei ministri, la procedura di privatizzazione della società Tirrenia.
Voglio fare innanzitutto una premessa. Siamo assolutamente favorevoli alla circostanza che la Tirrenia venga privatizzata e che si operi finalmente una razionalizzazione economica e finanziaria di questa società, che la collochi sul libero mercato, in condizioni diverse, quindi, da quelle in cui è avvenuta l'operazione riguardante Alitalia. Tuttavia, un conto è la privatizzazione della società Tirrenia, altro è la garanzia di un diritto costituzionalmente tutelato come quello alla continuità territoriale che, con riferimento ad esempio ai collegamenti con le isole minori, significa garanzia della parità di trattamento tra cittadini, indipendentemente dal territorio nel quale si trovino.
Pertanto, la continuità territoriale non può essere interpretata in senso minimalistico in una procedura di privatizzazione: in particolare, poi, con riferimento alle isole minori a vocazione turistica (come ad esempio quelle eoliane, siciliane o di altre parti del nostro Paese), assicurare quel diritto significa anche garantire la fruizione turistica di quelle isole nei periodi estivi e destagionalizzati. Tutto ciò non sembra essere avvenuto. Da allora c'è un can-can di polemiche, contropolemiche, interventi del Governo e della Regione; c'è addirittura un sindaco che ha deciso di mettersi a dieta, e così via.
Riteniamo che sia necessario invece rispondere a tre domande specifiche. Innanzitutto occorre conoscere che cosa si intende fare e qual è la copertura finanziaria destinata al mantenimento, ad esempio, delle tratte affidate alla Siremar per tutto il 2009, e se questo garantisce anche il collegamento Eolie-Napoli, che è una linea fortemente produttiva per il territorio eoliano.
In secondo luogo, si tratta di capire che cosa si intende fare dell'eventuale scorporo della società Siremar dalla Tirrenia per garantire impulso a questa società regionale, soprattutto per l'importanza che essa ha con riferimento alle isole minori.
Infine, vorremmo sapere se è stata affrontata seriamente, in sede europea, la questione della deroga per lo scorporo della Siremar dalla procedura di privatizzazione della Tirrenia.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Ministro, probabilmente alcuni degli argomenti che le sottoporrò sono conseguenti a quanto è già stato detto e ribadiscono alcune delle preoccupazioni già espresse dai miei colleghi.
Comprendiamo che la privatizzazione della Tirrenia sia obbligata dalle prescrizioni comunitarie e che possa essere un'opportunità per garantire maggiore efficienza nei collegamenti. In modo particolare, il tema che mi impegna è quello dei collegamenti con le isole minori che, per la Regione Siciliana, sono molto rilevanti, non solo dal punto di vista sociale, ma anche per gli interessi economici che esse rappresentano e che possono essere ulteriormente sviluppati da una politica turistica che non può prescindere dall'efficienza dei collegamenti con queste isole, senza trascurare, peraltro, lo stesso diritto alla mobilità dei residenti: non si tratta, infatti, soltanto di assicurare collegamenti turistici, ma anche di garantire quella continuità territoriale che sostanzia un diritto di cittadinanza pieno.
Abbiamo poco tempo: la proroga concessa scade alla fine di quest'anno e rischiamo effetti gravissimi perché l'allarme è rilevantissimo.
Signor Ministro, avendo apprezzato molto il tono, l'attenzione e la cura con cui lei ha seguito questa vicenda (frutto di una sensibilità e anche di una conoscenza specifica del problema), le chiedo intanto se l'annosa questione dell'integrazione della dotazione finanziaria relativa al 2009 può dirsi risolta. In particolare, stante l'incertezza relativa ai 56 milioni di euro, che lei ha assicurato in uno dei tavoli tecnici e che si prevede vengano attinti dalle risorse del FAS (si tratta quindi di risorse già di competenza regionale), vorrei capire se vi è piena condivisione anche da parte del Ministro dell'economia, che troppo spesso ha attinto a queste risorse per ragioni estranee alla loro destinazione: in un caso come questo sarebbe davvero incomprensibile che frapponesse ostacoli all'impiego necessario delle stesse risorse.
Ma il tema è più ampio e riguarda le società regionali. La Regione Siciliana non è contraria all'assunzione piena di responsabilità in capo alla Siremar, ma non riesce da tempo ad accedere ad una due diligence che consenta di verificare il patrimonio, la dotazione organica, i mezzi e i bilanci di questa società. È una condizione che rende impraticabile anche la più ampia buona volontà per corrispondere ad una indicazione del Governo che può trovare una soluzione positiva.
PRESIDENTE. Ha facoltà di rispondere congiuntamente agli interroganti il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, senatore Matteoli.
MATTEOLI, ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, un elemento che accomuna certamente tutti gli interventi (a parte le domande che hanno seguito all'incirca tutte la stessa linea) è la preoccupazione che tutti i colleghi hanno manifestato e che rappresenta la preoccupazione anche del Ministro e di tutto il Governo.
Tuttavia, prima di ogni altra cosa, voglio fare una precisazione che riguarda i collegamenti con le isole minori in Sicilia, in risposta alle voci di presunti tagli che hanno avuto come conseguenza le giuste proteste dei residenti. Come già ho avuto modo di chiarire, non ho disposto alcun taglio di risorse, né alcuna soppressione dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori. In verità, in data 9 gennaio, dopo un incontro con l'assessore Bufardeci e i sindaci dei Comuni isolani interessati, ho inviato una lettera a Tirrenia e a Siremar dando precise direttive sul mantenimento dei collegamenti. Questa è la realtà.
Basta che un giornale scriva mezza frase e ci sono coloro che si mettono a dieta come qualcuno in maniera ironica ha detto - e nascono proteste, ma la verità è questa che ho avuto modo di dire; non c'è nulla di diverso da questo.
Per quanto riguarda, invece, il processo di privatizzazione, ho avuto modo di incontrare più volte il presidente della Giunta regionale siciliana Lombardo, il quale ha manifestato l'interesse della Regione, ma io non sono in condizione di poter frammentare perché non me lo consente l'Unione europea, come ha pure ricordato il senatore Pistorio. Sono costretto ad indire una gara unica; poi vedremo se ci saranno Regioni che manifesteranno il proprio interesse e come poter procedere.
Ricordo che il processo di privatizzazione prende avvio con la legge n. 296 del 2006 (la finanziaria del 2007) e prevede, al fine di completare il processo di liberalizzazione del cabotaggio marittimo e di privatizzare le società esercenti i collegamenti marittimi con le isole maggiori e minori, la stipula di nuove convenzioni con dette società entro il 30 giugno 2007 con scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012.
Voglio ricordare che al 31 dicembre del 2008 la Tirrenia, sostanzialmente, non esisteva più, perché erano scadute le convenzioni. E come ha ritenuto di comportarsi il Ministro? Si è recato più volte in Europa. I sindacati mi invitavano a chiedere una proroga di quattro anni; l'Europa ci offriva sei mesi di proroga in deroga. Insistendo, abbiamo ottenuto la proroga di un anno. Quindi quest'anno abbiamo la possibilità di privatizzare la Tirrenia fino al 31 dicembre 2009.
Aggiungo che con delibera del CIPE del 9 novembre 2007, n. 111, si è provveduto a determinare sia i criteri per l'individuazione delle rotte di servizio pubblico che quelli per individuare la giusta compensazione per tali servizi.
L'entrata in vigore del decreto-legge n. 112 del 2008, convertito con la legge n. 133 dello stesso anno, ha modificato l'iter procedurale in quanto, al comma 1 dell'articolo 57, ha assegnato alle Regioni interessate le funzioni ed i compiti di programmazione e di amministrazione dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico da svolgere all'interno di una singola Regione e al successivo comma 3 ha previsto il passaggio a titolo gratuito dei pacchetti azionari delle società regionali dal gruppo Tirrenia alle Regioni che ne avrebbero fatto espressamente richiesta.
Delle quattro Regioni interessate, la Sicilia ha manifestato interesse (a certe condizioni, ovviamente), la Sardegna ha manifestato un interesse ancor più forte (ma mi riferisco agli incontri avuti con Soru, ora è cambiata la Giunta quindi non so dire), la Toscana ha affermato di non essere interessata a fare l'armatore, mentre con la Campania vi è stato un colloquio molto interlocutorio.
Inoltre, il successivo decreto-legge n. 185 del 2008 ha previsto l'erogazione di risorse aggiuntive e fissato per il corrente esercizio una dotazione di bilancio pari a 174 milioni di euro allo scopo di consentire l'attivazione della procedura di privatizzazione del gruppo Tirrenia. Rispetto a questa cifra, per poter mantenere i collegamenti con le isole minori, vi è la necessità di trovare 46 milioni di euro. Vi è un tavolo aperto di consultazione. Ci sono stati fino ad ora tavoli di consultazione tra il Ministero e le singole Regioni interessate. La prossima settimana ci sarà, invece, un tavolo dove saranno chiamate ovviamente le Regioni, sarà chiamata la Tirrenia e naturalmente, in quella occasione, cercheremo di trovare le soluzioni indispensabili.
Con riferimento a ciò che diceva il senatore Marco Filippi sul passaggio dal monopolio pubblico a quello privato, ricordo che noi abbiamo l'obbligo di fare la gara, come è stato ricordato peraltro da tutti i senatori. Essendo toscano come me, senatore Filippi, lei conosce il nostro arcipelago e sappiamo tutti, per esempio, che vi è un traghetto che tutti i sabato mattina parte da Capraia per arrivare a Livorno con un solo passeggero. È chiaro però che nel bando di gara che andremo a fare non potremo consentire che il privato che andrà a rilevare Tirrenia si prenda solo la parte buona e scarichi la parte meno buona, perché faremo un bando dove dobbiamo garantire che anche le isole vengano raggiunte. Infatti, se è vero che durante il periodo invernale è un peso economico, durante il periodo estivo queste isole rappresentano una ricchezza per il Paese e quindi non possiamo certamente abbandonarle. E quando viene criticato l'accordo con le Regioni, faccio presente che non possiamo fare una trattativa con le Regioni ora, perché - a seguito dei colloqui avuti in Europa e a seguito dell'anno di proroga che a voce mi è stato concesso, ma non ho ancora ricevuto la lettera ufficiale, che considero già ricevuta perchè altrimenti dovrei alzare le mani - dobbiamo fare una gara. Poi starà alla nostra capacità di fare una gara che ci consenta di trattare con le rispettive Regioni eventualmente interessate.
La Commissione europea, in risposta a quanto richiesto dall'Italia, in data 19 dicembre 2008, ha chiesto elementi aggiuntivi in merito all'intera procedura di privatizzazione con particolare riferimento alla definizione delle rotte di continuità territoriale e alle fasi di privatizzazione, chiedendo sostanzialmente di poter condividere un percorso prestabilito con tempi e fasi definitive.
La Commissione, in particolare, nel sottolineare che la procedura di privatizzazione dovrà riguardare l'interezza del gruppo, ha precisato che il futuro assetto dei servizi sovvenzionati dovrà essere razionalizzato. Nonostante questo, ho detto all'inizio come fino ad ora abbiamo proceduto.
La proposta italiana presentata alla Commissione dell'Unione europea, in linea con quanto previsto dall'articolo 26 del decreto-legge n. 207, è stata quella di procedere alla privatizzazione del gruppo entro il 31 dicembre 2009, per avviare dal 1° gennaio 2010 le nuove convenzioni per consentire alla nuova proprietà del gruppo di assestarsi e rendere competitivo il servizio offerto e successivamente procedere alla liberalizzazione dell'intero settore, così come previsto dal regolamento (CEE) n. 3577/92.
Mi rendo conto che in dieci minuti non posso rispondere esaurientemente alle domande che mi sono state poste dai colleghi intervenuti (i senatori Cicolani, Mura, Lannutti, D'Alia, Filippi e Pistorio), nemmeno Pico della Mirandola ci riuscirebbe.
Dichiaro però, in una sede autorevolissima come questa, di essere disponibile, se mi verrà richiesto dal Presidente dell'8a Commissione, a partecipare ad un'audizione da dedicare interamente a sviscerare i problemi della Tirrenia. Confesso che in quella occasione, considerata l'autorevolezza della Commissione, spero di ricevere anche dei suggerimenti, perché il problema è molto delicato.
Non voglio assolutamente, senatore Lannutti, che venga fuori un'altra Alitalia, perché di bad company non si può certamente parlare per quanto riguarda la Tirrenia e però dobbiamo trovare una soluzione. Infatti, mentre parliamo dei servizi nelle isole minori, dobbiamo tener presente che si tratta della vita e del futuro di 3.800 dipendenti, che meritano da parte del Governo, e credo del Parlamento, un'attenzione particolare.
PRESIDENTE. Hanno ora facoltà di replicare gli interroganti per un minuto ciascuno.
CICOLANI (PdL). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CICOLANI (PdL). Signor Presidente, credo che il signor Ministro abbia esaurito l'argomento. D'altra parte, la sua idea di approfondire in Commissione tutti gli aspetti di questa vicenda, che indubbiamente è ai suoi prodromi e che sarà di enorme complessità, mi sembra vada accolta. Quindi, accogliamo con soddisfazione l'idea di approfondire e di accompagnare l'iter di privatizzazione della Tirrenia attraverso un approfondimento nella sede competente, l'8a Commissione permanente del Senato.
FILIPPI Marco (PD). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPI Marco (PD). Signor Presidente, onestà intellettuale e sensibilità politica non sono mai un disvalore e, ancora una volta, sono disposto a riconoscergliele, signor Ministro. La sua risposta, però, con dispiacere, non è soddisfacente, per quanto mi riguarda, soprattutto per gli aspetti che ella ha omesso, a partire dalle risorse ad oggi mancanti, che, come veniva ricordato, ammontano a 56 milioni di euro per il 2009 e ad 80 milioni di euro per il trascorso 2008.
Infatti, un conto sono le sue rassicuranti dichiarazioni su ciò che non ha fatto, cioè disposizione di tagli, altro ciò che purtroppo ha fatto il suo collega Tremonti non rifinanziando il dovuto. Le questioni sono due: o si mettono i soldi che mancano o si razionalizza, credo che tertium non datur.
Prendo atto delle intenzioni sulla privatizzazione e della sua volontà, signor Ministro, di non trasformare tale realtà in un monopolio privato. Per adesso, l'esempio di Alitalia non si può considerare edificante. La aspettiamo in Commissione.
MURA (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURA (LNP). Signor Presidente, direi che mi posso ritenere soddisfatto, compatibilmente, come giustamente diceva il Ministro, con i limiti posti da un'occasione come questa: è impossibile in dieci minuti sviscerare tutti gli aspetti di criticità legati ai vincoli europei, ai rapporti con le Regioni, ma soprattutto ad un'utenza difficile, che vive realtà come quelle delle nostre isole.
È stato spesso evocato anche in quest'Aula lo spettro di Alitalia; mi auguro che possano essere portate avanti tutte le iniziative necessarie per fare in modo che la vicenda Alitalia non si ripeta con la Tirrenia.
Per tale ragione anch'io, come il collega Cicolani, mi auguro di poter affrontare nella Commissione di cui mi onoro far parte, l'8a Commissione, insieme al presidente Grillo e agli altri colleghi, i problemi legati alla privatizzazione della Tirrenia, tenendo conto delle criticità legate ad un servizio così importante.
LANNUTTI (IdV). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LANNUTTI (IdV). Signor Ministro, noi la ringraziamo per la cortese disponibilità a riferire in Commissione sul futuro della Tirrenia e dei suoi 3.800 lavoratori. Tuttavia, non posso considerarmi soddisfatto su alcune precise domande che l'Italia dei Valori le ha rivolto in merito alla gestione molto disinvolta del management della Tirrenia, sulle consulenze e sui compensi.
Per questa ragione, ripeto, non possiamo considerarci soddisfatti; ci auguriamo però che Tirrenia non faccia la fine dell'Alitalia e che non sia privatizzata come quest'ultima: questo potrebbe già rassicurarci.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D'ALIA (UDC-SVP-Aut). Signor Presidente, signor Ministro, anche noi, come lei, riteniamo che questo sia un tema che non possa esaurirsi in un question time di qualche minuto. Per la verità, noi abbiamo presentato una mozione, il 20 novembre 2008, proprio su questo tema e credo che, al di là dell'utile audizione che lei vorrà tenere nella competente Commissione, sarebbe bene che su di esso vi fosse un pronunciamento del Parlamento. Lei ha detto, però, alcune cose utili e pronunciato delle parole di verità.
La prima è che noi abbiamo ad oggi solo una certezza: la proroga comunitaria del servizio fino a tutto l'anno 2009; ha poi parlato della possibilità di reperire - perché ancora oggi non vi è certezza - i 46 milioni di euro che sono necessari per garantire il servizio in quest'anno; ha detto che non vi è alcuna intenzione di procedere allo scorporo della SIREMAR dalla Tirrenia e che non vi è alcuna intenzione di assumere un'iniziativa in sede europea perché questo possa avvenire ovvero vi possano essere delle deroghe rispetto al regime comunitario (il caso Alitalia docet). Ne prendiamo atto; riteniamo opportuno, però, che su questo tema si ritorni con parole di verità e con decisioni che si assumano nell'interesse di quelle comunità e dei lavoratori.
PISTORIO (Misto-MPA). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PISTORIO (Misto-MPA). Signor Presidente, signor Ministro, ribadisco volentieri il mio apprezzamento per lo stile e la sensibilità con la quale lei sta seguendo questa vicenda, che è delicata e rimane ovviamente aperta. I temi finanziari, come vede, allarmano non solo me.
Tuttavia, avendo lei riconosciuto di avere un'interlocuzione molto seria con la Regione Siciliana, credo che in una sede più attenta come la Commissione competente potremo approfondire alcune opportunità rispetto alle esperienze già fatte dalla Regione Siciliana, che ha provveduto per una parte ad assicurare servizi aggiuntivi a mezzo gara perché essa possa misurarsi, d'accordo con il Governo, con una gestione il più autonoma possibile del collegamento con le isole minori, che sono non solo una responsabilità che attiene al Governo regionale, ma anche una grande opportunità per quello che esse rappresentano.
Credo che una riflessione bipartisan, di tipo istituzionale, possa consentire di individuare quanto meno con la Regione Siciliana delle soluzioni più avanzate, certo rispettose delle prescrizioni europee che, come hanno imposto la privatizzazione, impongono anche una gara unica che indubbiamente irrigidisce il procedimento e rischia di non definire soluzioni più flessibili, come casi come questo forse richiederebbero, trattandosi di condizioni oggettivamente diverse nel territorio nazionale.
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venerdì 20 febbraio 2009
La Greca: "Nel question time Matteoli non ha detto il vero"
Una lettera è stata inviata dal dott. Pino La Greca al sindaco di Lipari Mariano Bruno. La lettera ha per oggetto: Question Time del 19 febbraio ’09
IL TESTO:
Signor sindaco,trovo veramente fuorviante e sorprendente che Lei, invece, di saltare sulla sedia e precipitarsi a Roma alle affermazione del Ministro Matteoli, che rischiano di mettere la parola fine alla possibilità di scorporo della Siremar (a meno che non trovi una diversa strategia per ottenere lo scorporo che ad oggi non vedo nelle Sue iniziative), non trovi di meglio che polemizzare con il senatore D’Alia, che unitamente al senatore Filippi del PD, ha posto il ministro di fronte alle proprie responsabilità ed ha dato a tutti noi la possibilità di conoscere finalmente il pensiero del ministro e la verità sulla problematica dei trasporti marittimi, che ad oggi che Lei ed i suoi collaboratori non erano riusciti a darci.
Il Ministro ha omesso alcuni aspetti fondamentali del processo di privatizzazione della Siremar, processo sul quale da alcuni giorni si registrano “virate” politiche da parte del Presidente della Regione Lombardo e dell’assessore Bufardeci.
Riporto, preliminarmente le affermazioni del Ministro Matteoli sulla privatizzazione:
(…) Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società.
Perché ritengo che il ministro non ha detto la verità in aula? Presto detto.
La norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”.
L'articolo 26 nel dettaglio prevede:
1. Al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate, e la stipula delle convenzioni ai sensi dell'articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata la spesa di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. Le risorse sono erogate previa verifica da parte della Commissione Europea della compatibilità della convenzione con il regime comunitario ai sensi dell'articolo 1, comma 999, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, pari a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulla quota destinata alla realizzazione di infrastrutture ai sensi dell'articolo 6-quinquies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, per un importo, al fine di compensare gli effetti in termini di indebitamento netto, pari a 195 milioni di euro per l'anno 2009, a 130 milioni per l'anno 2010 e a 65 milioni per l'anno 2011.
3. All'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010.»; b) i commi 3 e 4 sono abrogati. L’articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 che specificatamente prevedeva: comma 3) Su richiesta delle Regioni interessate, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione S.p.a. nelle società Caremar - Campania Regionale Marittima S.p.a., Saremar - Sardegna Regionale Marittima S.p.a., Toremar - Toscana Regionale Marittima S.p.a., Siremar - Sicilia Regionale Marittima S.p.a. e' trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Entro il medesimo termine, la Regione Puglia e la Regione Lazio possono richiedere il trasferimento gratuito, a società da loro interamente partecipate, del complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione S.p.a. e dalla Caremar S.p.a. per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino.
Dalla lettura combinata delle due norme appare evidente che è possibile procedere allo scorporo della Siremar S.p.A. dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapra” i termini e le modalità che il governo aveva stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il governo non vende a queste ultime proprio niente e di conseguenza non si viola alcuna norma comunitaria nè nazionale in termini di gare d’appalto. Io non arrivo a pensare che il Ministro da un lato ed il Presidente della Regione Siciliana dall’altro, non comprendano che nel caso dello scorporo della Siremar non si debba parlare di “vendita” ma occorre tornare a parlare di “trasferimento a titolo gratuito” alle Regione, e nel nostro caso alla Regione Siciliana. In caso contrario dovrei pensare che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia sono stati fatti (Alitalia docet) e ci dirigiamo verso un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio.
In tal senso mi sento di condividere pienamente le parole del senatore Marco Filippi “il rischio che la privatizzazione di un soggetto economico che opera in condizione di monopolio, ove non accompagnata dalla liberalizzazione del mercato, porti degli svantaggi alla collettività, chiede come il Governo intenda agire per assicurare il mantenimento dei collegamenti e dei servizi, in particolare con le isole minori, e quale sia il suo parere sulla condivisibile ipotesi di divisione della Tirrenia in diverse società”.
Domande che non hanno trovato alcuna risposta dal Ministro. Mi auguro che Lei si renda conto della fallimentare azione politica ad oggi portata avanti nei confronti di un Governo Nazionale che vuole soltanto la subordinazione politica delle nostre isole alle proprie decisioni e ponga in essere una diversa strategia per chiedere al Capo del Governo, se il caso, ed al Ministro Matteoli tutte le iniziative politiche precise,corrette e puntuali, per ottnere lo scorporo della Siremar dalla privatizzazione della Tirrenia che Le ricordo è il principale obiettivo che si è dato la nostra comunità attraverso un deliberato unitario del consiglio comunale.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
IL TESTO:
Signor sindaco,trovo veramente fuorviante e sorprendente che Lei, invece, di saltare sulla sedia e precipitarsi a Roma alle affermazione del Ministro Matteoli, che rischiano di mettere la parola fine alla possibilità di scorporo della Siremar (a meno che non trovi una diversa strategia per ottenere lo scorporo che ad oggi non vedo nelle Sue iniziative), non trovi di meglio che polemizzare con il senatore D’Alia, che unitamente al senatore Filippi del PD, ha posto il ministro di fronte alle proprie responsabilità ed ha dato a tutti noi la possibilità di conoscere finalmente il pensiero del ministro e la verità sulla problematica dei trasporti marittimi, che ad oggi che Lei ed i suoi collaboratori non erano riusciti a darci.
Il Ministro ha omesso alcuni aspetti fondamentali del processo di privatizzazione della Siremar, processo sul quale da alcuni giorni si registrano “virate” politiche da parte del Presidente della Regione Lombardo e dell’assessore Bufardeci.
Riporto, preliminarmente le affermazioni del Ministro Matteoli sulla privatizzazione:
(…) Nonostante alcuni enti regionali abbiano manifestato il loro interesse per l'acquisizione di parti del gruppo Tirrenia, in questo momento non è possibile procedere in tal senso, perché l'Unione Europea prescrive che la privatizzazione di Tirrenia avvenga con una gara unica e che solo in seguito si possa liberalizzare il settore anche dividendo il gruppo in diverse società.
Perché ritengo che il ministro non ha detto la verità in aula? Presto detto.
La norma che prevede la privatizzazione della Tirrenia è contenuta nell'articolo 26 “privatizzazione della società Tirrenia” del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale, conosciuto come decreto “anticrisi”.
L'articolo 26 nel dettaglio prevede:
1. Al fine di consentire l'attivazione delle procedure di privatizzazione della Società Tirrenia di Navigazione S.p.A. e delle società da questa controllate, e la stipula delle convenzioni ai sensi dell'articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, è autorizzata la spesa di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011. Le risorse sono erogate previa verifica da parte della Commissione Europea della compatibilità della convenzione con il regime comunitario ai sensi dell'articolo 1, comma 999, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
2. Agli oneri derivanti dall'attuazione del comma 1, pari a 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011, si provvede mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, relativa al Fondo per le aree sottoutilizzate, a valere sulla quota destinata alla realizzazione di infrastrutture ai sensi dell'articolo 6-quinquies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, per un importo, al fine di compensare gli effetti in termini di indebitamento netto, pari a 195 milioni di euro per l'anno 2009, a 130 milioni per l'anno 2010 e a 65 milioni per l'anno 2011.
3. All'articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con legge 6 agosto 2008, n. 133, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 1, in fine, è aggiunto il seguente periodo: «Le disposizioni di cui al presente comma si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2010.»; b) i commi 3 e 4 sono abrogati. L’articolo 26, quindi, prevede l’abrogazione dell’articolo 57 del decreto-legge 25 giugno 2008 n. 112 che specificatamente prevedeva: comma 3) Su richiesta delle Regioni interessate, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, l'intera partecipazione detenuta dalla Società Tirrenia di Navigazione S.p.a. nelle società Caremar - Campania Regionale Marittima S.p.a., Saremar - Sardegna Regionale Marittima S.p.a., Toremar - Toscana Regionale Marittima S.p.a., Siremar - Sicilia Regionale Marittima S.p.a. e' trasferita, a titolo gratuito, rispettivamente alle Regioni Campania, Sardegna, Toscana, Sicilia. Entro il medesimo termine, la Regione Puglia e la Regione Lazio possono richiedere il trasferimento gratuito, a società da loro interamente partecipate, del complesso dei beni, delle attività e delle risorse umane utilizzate rispettivamente dalla Tirrenia di Navigazione S.p.a. e dalla Caremar S.p.a. per l'esercizio dei collegamenti con le Isole Tremiti e con l'arcipelago Pontino.
Dalla lettura combinata delle due norme appare evidente che è possibile procedere allo scorporo della Siremar S.p.A. dalla Tirrenia soltanto attraverso un nuovo decreto legge che “riapra” i termini e le modalità che il governo aveva stabilito nel giugno dell’anno 2008. Con la cessione gratuita alle singole regioni delle compagnie regionali è evidente che il governo non vende a queste ultime proprio niente e di conseguenza non si viola alcuna norma comunitaria nè nazionale in termini di gare d’appalto. Io non arrivo a pensare che il Ministro da un lato ed il Presidente della Regione Siciliana dall’altro, non comprendano che nel caso dello scorporo della Siremar non si debba parlare di “vendita” ma occorre tornare a parlare di “trasferimento a titolo gratuito” alle Regione, e nel nostro caso alla Regione Siciliana. In caso contrario dovrei pensare che i giochi intorno alla privatizzazione della Tirrenia sono stati fatti (Alitalia docet) e ci dirigiamo verso un monopolio o un duopolio dei privati all’interno del nostro territorio.
In tal senso mi sento di condividere pienamente le parole del senatore Marco Filippi “il rischio che la privatizzazione di un soggetto economico che opera in condizione di monopolio, ove non accompagnata dalla liberalizzazione del mercato, porti degli svantaggi alla collettività, chiede come il Governo intenda agire per assicurare il mantenimento dei collegamenti e dei servizi, in particolare con le isole minori, e quale sia il suo parere sulla condivisibile ipotesi di divisione della Tirrenia in diverse società”.
Domande che non hanno trovato alcuna risposta dal Ministro. Mi auguro che Lei si renda conto della fallimentare azione politica ad oggi portata avanti nei confronti di un Governo Nazionale che vuole soltanto la subordinazione politica delle nostre isole alle proprie decisioni e ponga in essere una diversa strategia per chiedere al Capo del Governo, se il caso, ed al Ministro Matteoli tutte le iniziative politiche precise,corrette e puntuali, per ottnere lo scorporo della Siremar dalla privatizzazione della Tirrenia che Le ricordo è il principale obiettivo che si è dato la nostra comunità attraverso un deliberato unitario del consiglio comunale.
Distinti Saluti.
La Greca Giuseppe
"Dagli ammutinati della Laurana". Legambiente Lipari ritira la propria adesione dal Comitato Trasporti
Riceviamo da Legambiente Lipari e pubblichiamo:
Dagli ammutinati della Laurana….
Legambiente, preso atto della nullità degli interventi dell’Amministrazione presso le sedi istituzionali palesate dalle risposte del Ministro ai trasporti Altero Matteo durante il question-time di ieri, ove conferma nell'Aula del Senato che “non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia".
Ritenendo privo di fondamento l’ottimismo del vicepresidente della Regione siciliana e assessore al Turismo, Titti Bufardeci quando, nel dichiarare che “La Sicilia si candida a essere la capitale del turismo mediterraneo”, dimentica che senza trasporti non esiste turismo.
Non sentendosi più rappresentato dal Comitato cittadino per la difesa dei trasporti marittimi delle Isole Eolie perchè lo ritiene fortemente legato e vincolato ai tempi ed alle azioni proposte dall’Amministrazione;
Apprendendo dalla storia ed ottenendo conferma dall’ultima assemblea del Comitato (nella quale s’è contata la presenza di 87 cittadini), che non si può istituzionalizzare una rivolta di popolo che dev’essere capeggiata da persone democraticamente elette e rappresentative di istanze generali e non già da un direttivo autoproclamatosi con il consenso e l’appoggio delle stesse persone contro i quali la lotta è indirizzata e che tra l’atro incarnano gli interessi di alcune categorie e non quelli comuni a tutta la collettività.
Stanco di comunicati prontamente smentiti, di dichiarazioni tratte da voci di corridoio,velate promesse e giochi a rimpiattino;
Dichiara di ritirare la propria adesione dal Comitato e proseguire l’agitazione a fianco dei cittadini di Stromboli e a coloro che mostreranno di avere voglia di gridare che le Eolie NON SI TOCCANO ed agire, con tutti i mezzi, affinchè la Siremar venga prontamente scorporata dalla Tirrenia.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Dagli ammutinati della Laurana….
Legambiente, preso atto della nullità degli interventi dell’Amministrazione presso le sedi istituzionali palesate dalle risposte del Ministro ai trasporti Altero Matteo durante il question-time di ieri, ove conferma nell'Aula del Senato che “non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia".
Ritenendo privo di fondamento l’ottimismo del vicepresidente della Regione siciliana e assessore al Turismo, Titti Bufardeci quando, nel dichiarare che “La Sicilia si candida a essere la capitale del turismo mediterraneo”, dimentica che senza trasporti non esiste turismo.
Non sentendosi più rappresentato dal Comitato cittadino per la difesa dei trasporti marittimi delle Isole Eolie perchè lo ritiene fortemente legato e vincolato ai tempi ed alle azioni proposte dall’Amministrazione;
Apprendendo dalla storia ed ottenendo conferma dall’ultima assemblea del Comitato (nella quale s’è contata la presenza di 87 cittadini), che non si può istituzionalizzare una rivolta di popolo che dev’essere capeggiata da persone democraticamente elette e rappresentative di istanze generali e non già da un direttivo autoproclamatosi con il consenso e l’appoggio delle stesse persone contro i quali la lotta è indirizzata e che tra l’atro incarnano gli interessi di alcune categorie e non quelli comuni a tutta la collettività.
Stanco di comunicati prontamente smentiti, di dichiarazioni tratte da voci di corridoio,velate promesse e giochi a rimpiattino;
Dichiara di ritirare la propria adesione dal Comitato e proseguire l’agitazione a fianco dei cittadini di Stromboli e a coloro che mostreranno di avere voglia di gridare che le Eolie NON SI TOCCANO ed agire, con tutti i mezzi, affinchè la Siremar venga prontamente scorporata dalla Tirrenia.
Legambiente Lipari
Piero Roux
DOPO IL QUESTION TIME L'OPPOSIZIONE CHIEDE DI SOSPENDERE LO SCIOPERO DELLA FAME
Comunicato stampa
Le risposte del Ministro Altero Matteoli al “question-time” del Senato di ieri 19 febbraio sui problemi relativi alla Tirrenia ed in particolare ai collegamenti delle isole minori sono state gravi e sconcertanti. Non esiste alcuna sicurezza e garanzia. Non sono sicuri i 46 milioni di euro necessari ad assicurare i collegamenti del 2008 malgrado le assicurazioni del Sindaco rilasciate all’Assemblea pubblica del 18 scorso; non c’è una risposta ufficiale dell’Unione Europea sulla proroga della Tirrenia per il 2009 ma solo promesse a voce; non esiste nessun procedimento in atto di “spacchettamento” della Tirrenia e di scorporo della Siremar ma si va ineluttabilmente verso la gara per la cessione a privati di tutta la Tirrenia.
Di fronte ad una realtà così inquietante le forze di opposizione chiedono di riconsiderare tutte le forme di protesta in atto e soprattutto invitano Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione a sospendere lo sciopero della fame che hanno messo in atto.
Lo sciopero della fame infatti è una misura estrema e va utilizzato quando esistono delle premesse consolidate e si punta ad un obiettivo preciso. Qui l’obiettivo è sicuramente lo scorporo della Siremar ma mancano del tutto le premesse. Né, al momento attuale, esistono procedimenti ed iniziative capaci di spingere il Governo in questa direzione. Le stesse proposte di protesta del comitato, durante l’assemblea popolare di mercoledì scorso, appaiono insufficienti ed inadeguate.
Riconsiderare le forme di protesta vuol dire allora avviare iniziative capaci di mettere all’ordine del giorno questo problema nodale ed in questa direzione le forze di opposizione si stanno già muovendo partendo proprio dalle risposte del Ministro Mattioli.
Partito Democratico, UDC, Sinistra democratica, Eolie nel cuore, Nuovo Giorno
Le risposte del Ministro Altero Matteoli al “question-time” del Senato di ieri 19 febbraio sui problemi relativi alla Tirrenia ed in particolare ai collegamenti delle isole minori sono state gravi e sconcertanti. Non esiste alcuna sicurezza e garanzia. Non sono sicuri i 46 milioni di euro necessari ad assicurare i collegamenti del 2008 malgrado le assicurazioni del Sindaco rilasciate all’Assemblea pubblica del 18 scorso; non c’è una risposta ufficiale dell’Unione Europea sulla proroga della Tirrenia per il 2009 ma solo promesse a voce; non esiste nessun procedimento in atto di “spacchettamento” della Tirrenia e di scorporo della Siremar ma si va ineluttabilmente verso la gara per la cessione a privati di tutta la Tirrenia.
Di fronte ad una realtà così inquietante le forze di opposizione chiedono di riconsiderare tutte le forme di protesta in atto e soprattutto invitano Sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza e di opposizione a sospendere lo sciopero della fame che hanno messo in atto.
Lo sciopero della fame infatti è una misura estrema e va utilizzato quando esistono delle premesse consolidate e si punta ad un obiettivo preciso. Qui l’obiettivo è sicuramente lo scorporo della Siremar ma mancano del tutto le premesse. Né, al momento attuale, esistono procedimenti ed iniziative capaci di spingere il Governo in questa direzione. Le stesse proposte di protesta del comitato, durante l’assemblea popolare di mercoledì scorso, appaiono insufficienti ed inadeguate.
Riconsiderare le forme di protesta vuol dire allora avviare iniziative capaci di mettere all’ordine del giorno questo problema nodale ed in questa direzione le forze di opposizione si stanno già muovendo partendo proprio dalle risposte del Ministro Mattioli.
Partito Democratico, UDC, Sinistra democratica, Eolie nel cuore, Nuovo Giorno
Proroga dell'emergenza Eolie. Il decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto l'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, conmodificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data14 giugno 2002 concernente la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del comune di Lipari;
Visto il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2002, con il quale e' stata disposta la proroga del sopra citato stato di emergenza, sino al 31 dicembre 2002;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10gennaio 2003, con il quale e' stata disposta la proroga e dichiarazione dello stato d'emergenza, fino al 31 dicembre 2003, rispettivamente nel territorio del comune di Lipari e nelle prospicienti aree marine;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data10 gennaio 2003, recante la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2003, nel territorio delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere interessate dagli effetti indotti dai fenomeni vulcanici in atto nell'isola di Stromboli;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 19 dicembre 2003, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 28 dicembre 2004, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2005;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 dicembre 2005, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2006;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 22 dicembre 2006, con il quale e' stato prorogato lo stato diemergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2007;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data11 gennaio 2008, con il quale e' stato prorogato lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2008;
Considerato, pertanto, che gli interventi straordinari finalizzatialla risoluzione del contesto emergenziale sono ancora in corso di realizzazione permanendo le condizioni di grave rischio anche derivante dalla natura vulcanica e dalla particolare collocazione geografica delle isole Eolie, e che, quindi, l'emergenza non puo' ritenersi conclusa;
Ritenuto, altresi', necessario proseguire nelle attivita' dimonitoraggio allo scopo di tutelare la pubblica e privata incolumita' nell'area delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere limitrofe;
Ritenuto pertanto, che ricorrono, nella fattispecie in esame, i presupposti previsti dall'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per la proroga dello stato di emergenza;
D'intesa con la regione Siciliana;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nellariunione del 30 gennaio 2009;
Decreta:
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24febbraio 1992, n. 225, e sulla base delle motivazioni di cui inpremessa, e' prorogato, fino al 31 dicembre 2009, lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie.
Il presente decreto verra' pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Repubblica italiana.
Roma, 30 gennaio 2009
Il Presidente: Berlusconi
Visto l'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, conmodificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data14 giugno 2002 concernente la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del comune di Lipari;
Visto il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 2002, con il quale e' stata disposta la proroga del sopra citato stato di emergenza, sino al 31 dicembre 2002;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10gennaio 2003, con il quale e' stata disposta la proroga e dichiarazione dello stato d'emergenza, fino al 31 dicembre 2003, rispettivamente nel territorio del comune di Lipari e nelle prospicienti aree marine;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data10 gennaio 2003, recante la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2003, nel territorio delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere interessate dagli effetti indotti dai fenomeni vulcanici in atto nell'isola di Stromboli;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 19 dicembre 2003, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 28 dicembre 2004, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2005;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 dicembre 2005, con il quale e' stata disposta la proroga dello stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2006;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 22 dicembre 2006, con il quale e' stato prorogato lo stato diemergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2007;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data11 gennaio 2008, con il quale e' stato prorogato lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie fino al 31 dicembre 2008;
Considerato, pertanto, che gli interventi straordinari finalizzatialla risoluzione del contesto emergenziale sono ancora in corso di realizzazione permanendo le condizioni di grave rischio anche derivante dalla natura vulcanica e dalla particolare collocazione geografica delle isole Eolie, e che, quindi, l'emergenza non puo' ritenersi conclusa;
Ritenuto, altresi', necessario proseguire nelle attivita' dimonitoraggio allo scopo di tutelare la pubblica e privata incolumita' nell'area delle isole Eolie, nelle aree marine e nelle fasce costiere limitrofe;
Ritenuto pertanto, che ricorrono, nella fattispecie in esame, i presupposti previsti dall'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per la proroga dello stato di emergenza;
D'intesa con la regione Siciliana;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nellariunione del 30 gennaio 2009;
Decreta:
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24febbraio 1992, n. 225, e sulla base delle motivazioni di cui inpremessa, e' prorogato, fino al 31 dicembre 2009, lo stato di emergenza nel territorio delle isole Eolie.
Il presente decreto verra' pubblicato nella Gazzetta Ufficialedella Repubblica italiana.
Roma, 30 gennaio 2009
Il Presidente: Berlusconi
Auto elettriche mai realizzate, due rinvii a giudizio
Gaetano Mobilia, presidente della società Giano ambiente, e Orazio Nicosia, presidente della Logica srl, sono stati rinviati a giudizio per truffa aggravata. Lo ha deciso il gup di Messina Giovanni De Marco, accogliendo la richiesta del pm Vito Di Giorgio, nell'inchiesta sui contributi statali per la realizzazione di auto elettriche. Secondo l'accusa la Giano Ambiente, dopo aver comunicato alla Camera di commercio l'avvio della produzione di auto elettriche, ottenne dallo Stato un contributo di circa 900 mila euro, grazie anche ad alcune fatture false emesse dalla Logica e riguardanti la realizzazione di impianti. Ma la Guardia di finanza, dopo un accertamento eseguito nei capannoni dell'ex stabilimento Pirelli di Villafranca Tirrena, che era stato acquisito dall'azienda di Mobilia, non trovò alcuna traccia di componenti per auto ma soltanto rifiuti urbani e industriali.
Capitan Mariano di PIERO ROUX
Dopo le dichiarazioni di Bruno all'Assemblea del Comitato Trasporti nella quale si dichiara pronto a guidare, con l'amministrazione, le prossime manifestazioni, mi chiedo: ma finora cosa ha fatto?...e con quali risultati?
Sembra si sia risvegliato solo ora da un sogno e si accorga che si trova di fronte ad un incubo....con risvolti disastrosi per la sua amministrazione ed - ahimè - per tutta la popolazione eoliana....
Sembra si sia risvegliato solo ora da un sogno e si accorga che si trova di fronte ad un incubo....con risvolti disastrosi per la sua amministrazione ed - ahimè - per tutta la popolazione eoliana....
Trasporti dalla Gazzetta del Sud di oggi
Collegamenti isole minori Il ministro conferma il suo impegno a risolvere la vicenda
Matteoli sconfessa il suo direttore di dipartimento
"Quel piano non rispecchia la posizione del ministero"
Salvatore Sarpi
“La posizione espressa dal dott. Amedeo Frumero non è quella voluta dal piano ministeriale”. Lo ha affermato l'on. Altero Matteoli in un colloquio con il vice-presidente della Regione siciliana Titti Bufaderci sulla delicata situazione dei trasporti marittimi verso le isole siciliane. Il “distinguo” tra la posizione del Ministro e quella del capo dipartimento del Ministero dei Trasporti(che ha prospettato drastici tagli) è stata poi comunicata con una nota ufficiale dall'assessore Bufardeci al sindaco di Lipari Mariano Bruno. Nota che il primo cittadino liparese, che continua insieme all'assessore Giannò e ai consiglieri Lauria, Biviano, Corda, Guarino e Finocchiaro lo sciopero della fame(giunto oggi al quarto giorno), ha comunicato all'assemblea cittadina convocata dal Comitato per i trasporti. “Nel colloquio con il Ministro- ha scritto ancora Bufardeci- lo stesso ha reiterato il proprio impegno a recuperare le risorse necessarie per circa 46 milioni di euro al fine di garantire l'espletamento del servizio da parte di Tirrenia-Siremar alle medesime condizioni di servizio dell'anno precedente, peraltro migliorate dalle indicazioni fornite proprio dai sindaci delle isole minori che, tramite questo assessorato, hanno avanzato un loro piano d'esercizio integrativo di quello di Ustica Lines. Il Ministro- ha concluso l'on. Bufardeci nella nota inviata al sindaco di Lipari- si è altresì impegnato alla convocazione di un tavolo tecnico-politico per la prossima settimana al fine di concordare una soluzione definitiva”. Ma le Eolie non restano con le “mani in mano” e, mentre il Comitato per i trasporti studia nuove iniziative, dobbiamo registrare un telegramma inviato ieri a Paolo Bonolis conduttore del Festival di Sanremo da parte del Comitato “Pro vitae”. Il testo recita: “Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni. Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”. Ma non mancano le prese di posizione. Nelle ultime ore sta facendo discutere quella del consigliere comunale Bartolo Lauria che ieri, durante i lavori del consiglio comunale è stato fortemente critico verso il Comitato di difesa dei trasporti. "Dopo quanto dichiarato ieri sera in assemblea dai componenti il comitato- ha detto- mi sento offeso. E' stata mostrata ingratitudine verso quei consiglieri comunali che hanno sempre fatto quello che il comitato ha richiesto restando al loro fianco in qualsiasi situazione. L'avere sostenuto che il comitato va avanti da solo nella protesta e che se vorranno i politici potranno accodarsi è sicuramente una grave mancanza di rispetto nei nostri confronti. La mia impressione però e che il comitato dipenda dall'amministrazione Bruno con la quale si incontra spesso". Per il passagio ad azioni “forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenuta dal comitato cittadino” è il consigliere comunale Giacomo Biviano. “ Le proposte del comitato- ha detto- sono apparse inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che io e altri consiglieri, insieme al sindaco e all’assessore Giannò, abbiamo deciso di attuare. Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra gli eoliani. Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i sindaci delle isole minori siciliane, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008. Ad oggi- ha concluso Biviano- non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico”.
Matteoli sconfessa il suo direttore di dipartimento
"Quel piano non rispecchia la posizione del ministero"
Salvatore Sarpi
“La posizione espressa dal dott. Amedeo Frumero non è quella voluta dal piano ministeriale”. Lo ha affermato l'on. Altero Matteoli in un colloquio con il vice-presidente della Regione siciliana Titti Bufaderci sulla delicata situazione dei trasporti marittimi verso le isole siciliane. Il “distinguo” tra la posizione del Ministro e quella del capo dipartimento del Ministero dei Trasporti(che ha prospettato drastici tagli) è stata poi comunicata con una nota ufficiale dall'assessore Bufardeci al sindaco di Lipari Mariano Bruno. Nota che il primo cittadino liparese, che continua insieme all'assessore Giannò e ai consiglieri Lauria, Biviano, Corda, Guarino e Finocchiaro lo sciopero della fame(giunto oggi al quarto giorno), ha comunicato all'assemblea cittadina convocata dal Comitato per i trasporti. “Nel colloquio con il Ministro- ha scritto ancora Bufardeci- lo stesso ha reiterato il proprio impegno a recuperare le risorse necessarie per circa 46 milioni di euro al fine di garantire l'espletamento del servizio da parte di Tirrenia-Siremar alle medesime condizioni di servizio dell'anno precedente, peraltro migliorate dalle indicazioni fornite proprio dai sindaci delle isole minori che, tramite questo assessorato, hanno avanzato un loro piano d'esercizio integrativo di quello di Ustica Lines. Il Ministro- ha concluso l'on. Bufardeci nella nota inviata al sindaco di Lipari- si è altresì impegnato alla convocazione di un tavolo tecnico-politico per la prossima settimana al fine di concordare una soluzione definitiva”. Ma le Eolie non restano con le “mani in mano” e, mentre il Comitato per i trasporti studia nuove iniziative, dobbiamo registrare un telegramma inviato ieri a Paolo Bonolis conduttore del Festival di Sanremo da parte del Comitato “Pro vitae”. Il testo recita: “Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni. Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”. Ma non mancano le prese di posizione. Nelle ultime ore sta facendo discutere quella del consigliere comunale Bartolo Lauria che ieri, durante i lavori del consiglio comunale è stato fortemente critico verso il Comitato di difesa dei trasporti. "Dopo quanto dichiarato ieri sera in assemblea dai componenti il comitato- ha detto- mi sento offeso. E' stata mostrata ingratitudine verso quei consiglieri comunali che hanno sempre fatto quello che il comitato ha richiesto restando al loro fianco in qualsiasi situazione. L'avere sostenuto che il comitato va avanti da solo nella protesta e che se vorranno i politici potranno accodarsi è sicuramente una grave mancanza di rispetto nei nostri confronti. La mia impressione però e che il comitato dipenda dall'amministrazione Bruno con la quale si incontra spesso". Per il passagio ad azioni “forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenuta dal comitato cittadino” è il consigliere comunale Giacomo Biviano. “ Le proposte del comitato- ha detto- sono apparse inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che io e altri consiglieri, insieme al sindaco e all’assessore Giannò, abbiamo deciso di attuare. Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra gli eoliani. Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i sindaci delle isole minori siciliane, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008. Ad oggi- ha concluso Biviano- non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico”.
Isolani si isolati no. Azione Giovani di Lipari "accende i riflettori" anche a Milazzo
Arriva a Milazzo la protesta degli eoliani sui trasporti marittimi. Nella notte nel porto della città mamertina è stato posizionato uno striscione (vedi foto) dai militanti di Azione giovani di Lipari
giovedì 19 febbraio 2009
"Infelici battute e richiesta di dimissioni" la giunta Bruno le rispedisce al mittente...cioè all'on. D'Alia
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell'amministrazione comunale di Lipari.
IL TESTO:
Preso atto delle dichiarazioni del Senatore Gianpiero D’Alia i membri dell’ Amministrazione del Comune di Lipari, ancora una volta, rilevano l’incapacità dello stesso di perorare nella giusta maniera gli interessi degli eoliani e ribadiscono il fatto che se l' UDC è al di fuori dell’ Amministrazione Liparese è anche il frutto del disinteresse del Senatore Gianpiero D’Alia del quale non si ricorda, a memoria di uomo, un provvedimento per le isole Eolie.
Le infelici battute e la richiesta di dimissioni vengono respinte al mittente, oggetto nei giorni scorsi di “ironia nazionale ed internazionale” relativamente alle sue trovate riguardanti la chiusura di alcuni siti internet.
Un semplice consiglio…… RIFLETTA!!!!!!!
IL TESTO:
Preso atto delle dichiarazioni del Senatore Gianpiero D’Alia i membri dell’ Amministrazione del Comune di Lipari, ancora una volta, rilevano l’incapacità dello stesso di perorare nella giusta maniera gli interessi degli eoliani e ribadiscono il fatto che se l' UDC è al di fuori dell’ Amministrazione Liparese è anche il frutto del disinteresse del Senatore Gianpiero D’Alia del quale non si ricorda, a memoria di uomo, un provvedimento per le isole Eolie.
Le infelici battute e la richiesta di dimissioni vengono respinte al mittente, oggetto nei giorni scorsi di “ironia nazionale ed internazionale” relativamente alle sue trovate riguardanti la chiusura di alcuni siti internet.
Un semplice consiglio…… RIFLETTA!!!!!!!
SIREMAR: BUFARDECI, IMPEGNO PER TROVARE SOLUZIONE
“Il governo regionale ha un impegno prioritario e ineludibile: garantire il mantenimento dei collegamenti marittimi con le isole minori. Le dichiarazioni del senatore Udc Giampiero D’Alia meritano la massima attenzione, ma d’altronde non possiamo non credere all’impegno che il ministro Matteoli ha preso pubblicamente. Ha confermato che non ci saranno tagli ai servizi del programma operativo della Siremar”. Lo afferma il vicepresidente della Regione siciliana e assessore ai trasporti, Titti Bufardeci.
“Su questa vertenza così delicata per il futuro delle isole minori – conclude – siamo impegnati attimo dopo attimo. Incalzeremo il governo nazionale e non faremo mai mancare il nostro appoggio agli amministratori e ai cittadini delle isole minori siciliane”.
“Su questa vertenza così delicata per il futuro delle isole minori – conclude – siamo impegnati attimo dopo attimo. Incalzeremo il governo nazionale e non faremo mai mancare il nostro appoggio agli amministratori e ai cittadini delle isole minori siciliane”.
Lettera a Benigni per un grazie e affinchè "dia voce all'accorato appello di tutti gli eoliani che vogliano dignitosamente vivere e non sopravvivere"
Un vero e proprio appello, con tanto di ringraziamento per aver citato le Eolie nella prima serata sanremese, è stato inviato dall'ufficio del sindaco di Lipari, a nome dello stesso e di tutti i cittadini, a Roberto Benigni.
IL TESTO:
Preg.mo
Dott. Roberto BENIGNI
Oggetto: Appello degli Eoliani.
La Cittadinanza e l’Amministrazione ringraziano Roberto Benigni per avere, dal palcoscenico del Teatro Ariston, dato risalto alle isole Eolie, seppure in chiave ironica, mediante semplice citazione e su uno sfondo dal sapore prettamente politico.
Tuttavia, un palcoscenico importante, dove si celebra il festival della canzone italiana e che, in uno, diviene palcoscenico mediatico in cui, “democraticamente”, nella più ampia libertà di manifestazione del pensiero, si parla e si fa parlare, palcoscenico che costituisce contenitore, oltre che della canzone, della musica e di artisti imponenti come Lei, anche di proposte, di proteste, di azioni e di sentimenti. E su questo ultimo aspetto desidereremmo attirare la Sua attenzione.
Lei, caro Benigni, seppur fugacemente, ha saputo dare voce al nostro arcipelago; La preghiamo di voler dare più forza a questa voce che, possente ed accorata, si eleva dalle comunità isolane, già sofferenti del grave disagio connesso allo stato d’insularità e frammentazione geografica, e da anni, ma in misura maggiore da mesi, tormentata dall’ormai consolidato rischio di essere tagliata fuori dal mondo, da questa realtà dimenticata ed abbandonata da quegli orientamenti e principi rivolti, a livello comunitario, alle regioni strutturalmente svantaggiate e, dunque, in maniera più marcata alle isole (le Eolie) nell’isola (La Sicilia), nel contesto di una politica di coesione economica e sociale, orientamenti e principi ancora non pienamente attuati.
Trepidanti per un diritto alla mobilità territoriale ed allo sviluppo economico e sociale, in atto negati ma che lo Stato, indistintamente, dovrebbe assicurare ai cittadini su tutto il territorio nazionale, mediante “la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali..” (art 117 della Costituzione lett.k)), ed ancora si potrebbero citare: l’art. 3 della stessa carta costituzionale, sull’uguaglianza formale e sostanziale, e la dichiarazione 30 sulle regioni insulari, art. 158, allegata al Trattato di Amsterdam .
Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni centrali, tanto noi amministratori e cittadini delle isole Eolie, quanto tutti quelli degli altri arcipelaghi delle isole minori siciliane (Lampedusa e Linosa, Favignana , Pantelleria, Ustica).
Disperati e inascoltati, dopo avere affrontato con impegno ed abnegazione tante battaglie, ormai da quattro giorni, sfiancati ma non arresi, Sindaco, Assessori e Consiglieri del Comune di Lipari, hanno scelto l’arduo percorso dello sciopero della fame per protestare contro il paventato taglio dei collegamenti marittimi da e per le isole Eolie, gestiti dalla Società Siremar, collegata del Gruppo Tirrenia, che, per i forti tagli finanziari apportati (46 milioni di €) e la politica di privatizzazione preponderante, sono destinati a morire, con regresso sociale non indifferente.
Ci aiuti anche Lei, insieme a quanti, autorità, media, personalità diverse, possono tenderci una mano, ci aiuti soprattutto Lei che tanto seguito riscuote tra la gente di ogni età, aiuti le comunità eoliane e quelle delle simili realtà insulari siciliane, a non soccombere, a non regredire socialmente ed economicamente, DIA VOCE all’ACCORATO APPELLO DI TUTTI GLI EOLIANI CHE VOGLIONO DIGNITOSAMENTE VIVERE E NON SOPRAVVIVERE.
Grazie di cuore
La cittadinanza
e il sindaco
(dott. Mariano Bruno)
IL TESTO:
Preg.mo
Dott. Roberto BENIGNI
Oggetto: Appello degli Eoliani.
La Cittadinanza e l’Amministrazione ringraziano Roberto Benigni per avere, dal palcoscenico del Teatro Ariston, dato risalto alle isole Eolie, seppure in chiave ironica, mediante semplice citazione e su uno sfondo dal sapore prettamente politico.
Tuttavia, un palcoscenico importante, dove si celebra il festival della canzone italiana e che, in uno, diviene palcoscenico mediatico in cui, “democraticamente”, nella più ampia libertà di manifestazione del pensiero, si parla e si fa parlare, palcoscenico che costituisce contenitore, oltre che della canzone, della musica e di artisti imponenti come Lei, anche di proposte, di proteste, di azioni e di sentimenti. E su questo ultimo aspetto desidereremmo attirare la Sua attenzione.
Lei, caro Benigni, seppur fugacemente, ha saputo dare voce al nostro arcipelago; La preghiamo di voler dare più forza a questa voce che, possente ed accorata, si eleva dalle comunità isolane, già sofferenti del grave disagio connesso allo stato d’insularità e frammentazione geografica, e da anni, ma in misura maggiore da mesi, tormentata dall’ormai consolidato rischio di essere tagliata fuori dal mondo, da questa realtà dimenticata ed abbandonata da quegli orientamenti e principi rivolti, a livello comunitario, alle regioni strutturalmente svantaggiate e, dunque, in maniera più marcata alle isole (le Eolie) nell’isola (La Sicilia), nel contesto di una politica di coesione economica e sociale, orientamenti e principi ancora non pienamente attuati.
Trepidanti per un diritto alla mobilità territoriale ed allo sviluppo economico e sociale, in atto negati ma che lo Stato, indistintamente, dovrebbe assicurare ai cittadini su tutto il territorio nazionale, mediante “la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali..” (art 117 della Costituzione lett.k)), ed ancora si potrebbero citare: l’art. 3 della stessa carta costituzionale, sull’uguaglianza formale e sostanziale, e la dichiarazione 30 sulle regioni insulari, art. 158, allegata al Trattato di Amsterdam .
Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni centrali, tanto noi amministratori e cittadini delle isole Eolie, quanto tutti quelli degli altri arcipelaghi delle isole minori siciliane (Lampedusa e Linosa, Favignana , Pantelleria, Ustica).
Disperati e inascoltati, dopo avere affrontato con impegno ed abnegazione tante battaglie, ormai da quattro giorni, sfiancati ma non arresi, Sindaco, Assessori e Consiglieri del Comune di Lipari, hanno scelto l’arduo percorso dello sciopero della fame per protestare contro il paventato taglio dei collegamenti marittimi da e per le isole Eolie, gestiti dalla Società Siremar, collegata del Gruppo Tirrenia, che, per i forti tagli finanziari apportati (46 milioni di €) e la politica di privatizzazione preponderante, sono destinati a morire, con regresso sociale non indifferente.
Ci aiuti anche Lei, insieme a quanti, autorità, media, personalità diverse, possono tenderci una mano, ci aiuti soprattutto Lei che tanto seguito riscuote tra la gente di ogni età, aiuti le comunità eoliane e quelle delle simili realtà insulari siciliane, a non soccombere, a non regredire socialmente ed economicamente, DIA VOCE all’ACCORATO APPELLO DI TUTTI GLI EOLIANI CHE VOGLIONO DIGNITOSAMENTE VIVERE E NON SOPRAVVIVERE.
Grazie di cuore
La cittadinanza
e il sindaco
(dott. Mariano Bruno)
Question time sui trasporti. D'Alia "Più chiarezza oggi che in tutti i tavoli"
"Il ministro Matteoli ha confermato nell'Aula del Senato che non vi è alcuna certezza di copertura finanziaria dei collegamenti marittimi con le isole minori per il 2009, così come non vi è alcuna intenzione da parte del Governo di avviare una procedura di deroga in sede europea per consentire lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia". E' quanto afferma il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia, intervenuto nel corso del question time di Palazzo Madama sulla Siremar. "Raccogliamo la disponibilità del ministro a venire in commissione per discutere di questo tema: se non altro, l'appuntamento di oggi ha fatto chiarezza molto più di tutti gli inutili tavoli e le sterili iniziative istituzionali messe in campo finora per garantire i diritti costituzionali dei cittadini delle isole minori. Avremmo comunque preferito - conclude D'Alia - discutere la nostra mozione che giace in Senato ormai dal novembre dello scorso anno
Concluso da poco il question time al Senato su Tirrenia e collegamenti con le isole minori. In aula il ministro Matteoli
Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteoli ha risposto, oggi pomeriggio al Senato, in sede di question time, alle interrogazioni su questioni di competenza del Dicastero. La seduta ha avuto inizio alle 16.00 per concludersi alle 17 e 22.
Si è affrontato anche il tema di Tirrenia e dei collegamenti con le isole minori. In merito alla privatizzazione della società Tirrenia e ai collegamenti con le isole minori, su cui hanno posto domande i sen. Cicolani (PdL), Marco Filippi (PD), Mura (LNP), Lannutti (IdV), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Pistorio (MPA).
Il Ministro Matteoli, nel question time, ha anzitutto premesso che, a differenza di quanto pubblicato su alcuni organi di stampa, il Ministero non ha disposto alcun taglio né di risorse né di rotte con le isole minori siciliane ed ha anzi dato precise direttive affinché vengano mantenuti tutti gli attuali collegamenti. Quanto alla privatizzazione della Tirrenia, posto che uno spacchettamento a livello regionale non è possibile giacché l'Unione europea impone un'unica gara e un assetto societario omogeneo, il Governo ha anzitutto ottenuto una proroga fino al 31 dicembre 2009 della scadenza per la conclusione del processo di privatizzazione, che avverrà tenendo ferme le esigenze di continuità territoriale e senza che il nuovo soggetto privato possa limitare il suo interesse alle solo rotte economicamente convenienti. La prossima settimana si terrà una prima riunione tra Governo, Tirrenia e Regioni interessate, peraltro finora non particolarmente propense ad intervenire; il Ministro si è comunque dichiarato disponibile a garantire il necessario confronto con il Parlamento sui numerosi e complessi aspetti della vicenda.
Si è affrontato anche il tema di Tirrenia e dei collegamenti con le isole minori. In merito alla privatizzazione della società Tirrenia e ai collegamenti con le isole minori, su cui hanno posto domande i sen. Cicolani (PdL), Marco Filippi (PD), Mura (LNP), Lannutti (IdV), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Pistorio (MPA).
Il Ministro Matteoli, nel question time, ha anzitutto premesso che, a differenza di quanto pubblicato su alcuni organi di stampa, il Ministero non ha disposto alcun taglio né di risorse né di rotte con le isole minori siciliane ed ha anzi dato precise direttive affinché vengano mantenuti tutti gli attuali collegamenti. Quanto alla privatizzazione della Tirrenia, posto che uno spacchettamento a livello regionale non è possibile giacché l'Unione europea impone un'unica gara e un assetto societario omogeneo, il Governo ha anzitutto ottenuto una proroga fino al 31 dicembre 2009 della scadenza per la conclusione del processo di privatizzazione, che avverrà tenendo ferme le esigenze di continuità territoriale e senza che il nuovo soggetto privato possa limitare il suo interesse alle solo rotte economicamente convenienti. La prossima settimana si terrà una prima riunione tra Governo, Tirrenia e Regioni interessate, peraltro finora non particolarmente propense ad intervenire; il Ministro si è comunque dichiarato disponibile a garantire il necessario confronto con il Parlamento sui numerosi e complessi aspetti della vicenda.
Lipari: Una strada sarà intitolata al comm. Bartolo Zagami
Una strada di Lipari sarà intitolata al comm. Bartolo Zagami, industriale, deceduto il 30 settembre 1989. L'intitolazione della strada (trattasi della bretella di collegamento tra la via Falcone e Borsellino e la via Francesco Crispi di Lipari, ubicata nelle adiacenze della Società Elettrica Liparese) è stata proposta al comune di Lipari dal Consiglio Direttivo del Rotary Club di Lipari "considerato il profilo di grande spessore umano e professionale che connota la persona del Comm. Zagami ed affinchè resti, nell’isola di Lipari e nell’arcipelago delle Eolie, ricordo, ad imperitura memoria, delle doti umane e dei meriti che, come uomo e nel lungo esercizio della sua attività di industriale, nonché sul piano sociale e civile, ne hanno contraddistinto il proficuo operato".
Il comm. Bartolo Zagami , nato ad Alicudi il 12 gennaio del 1900, al di là delle indubbie qualità umane, ha il grande merito di aver dato l'energia elettrica all'isola di Lipari dando vita nel settembre del 1926 alla SEL (Società elettrica liparese)
Biviano: "Per il bene delle nostre isole. Non assumete il ruolo di semplici figuranti". L'invito a sindaco e colleghi di maggioranza
COMUNICATO DEL CONSIGLIERE GIACOMO BIVIANO
Sono assolutamente deluso dall’atteggiamento dei colleghi di maggioranza i quali, nonostante l’apertura mostrata dalla minoranza, continuano ad assumere decisioni in modo autonomo, forti dei loro numeri all’interno del civico consesso.
Ricordo che alla richiesta del Sindaco Bruno di scorporare il comitato da qualsiasi parte politica, visti i fatti, a suo dire, che si erano verificati durante le manifestazioni dell’8 e 9 gennaio sulla motonave “Laurana”, i consiglieri d’opposizione, nonostante il parere contrario dello stesso comitato e con grande senso di responsabilità, hanno deciso di rassegnare le dimissioni dal comitato medesimo, al fine di ritrovare quell’unità che, di fatto, era stata compromessa dopo la decisione dei consiglieri di maggioranza di abbandonare immediatamente la nave.
Oggi ad apertura di seduta del consiglio comunale è stata presentata una mozione con la quale si chiedeva di rinviare l’assemblea a lunedì in attesa di ulteriori risposte. Mozione che non ha trovato il parere favorevole della minoranza in quanto, ritenevamo che si continuasse a perdere tempo con atteggiamenti d’attesa, ipocriti e confusionari. Bisogna passare, invece, ad azioni forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenutasi ieri sera dal comitato cittadino. Assemblea che di fatto non ha prodotto niente, in quanto, le proposte dello stesso comitato sono apparse “inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che lo scrivente e altri consiglieri, insieme al Sindaco e all’assessore Giannò, hanno deciso di attuare.
Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra i cittadini eoliani.
Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i Sindaci delle isole minori della Sicilia, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008.
Ad oggi non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico.
Meramente, d’altro canto, sono costretto a ritenere che la pantomima messa in scena in quest’ultimo periodo serva unicamente a defraudare tempo ed energie affinchè, tutto sommato, il copione non sia stato già redatto per consegnarlo nelle mani di un “regista” che vuole assegnare il ruolo di attore principale se non da protagonista, a qualche compagnia privata già pronta a .......staccare........altri biglietti per la Prima.
Personalmente la comparsa, almeno sotto il profilo politico non l’ho mai impersonata. Voglio augurarmi che il medesimo ruolo non venga assunto dal primo cittadinio e dalla sua stessa maggioranza.
Per il bene delle nostre isole: ‹‹Non assumete il ruolo di semplici “figuranti” ››.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano
Sono assolutamente deluso dall’atteggiamento dei colleghi di maggioranza i quali, nonostante l’apertura mostrata dalla minoranza, continuano ad assumere decisioni in modo autonomo, forti dei loro numeri all’interno del civico consesso.
Ricordo che alla richiesta del Sindaco Bruno di scorporare il comitato da qualsiasi parte politica, visti i fatti, a suo dire, che si erano verificati durante le manifestazioni dell’8 e 9 gennaio sulla motonave “Laurana”, i consiglieri d’opposizione, nonostante il parere contrario dello stesso comitato e con grande senso di responsabilità, hanno deciso di rassegnare le dimissioni dal comitato medesimo, al fine di ritrovare quell’unità che, di fatto, era stata compromessa dopo la decisione dei consiglieri di maggioranza di abbandonare immediatamente la nave.
Oggi ad apertura di seduta del consiglio comunale è stata presentata una mozione con la quale si chiedeva di rinviare l’assemblea a lunedì in attesa di ulteriori risposte. Mozione che non ha trovato il parere favorevole della minoranza in quanto, ritenevamo che si continuasse a perdere tempo con atteggiamenti d’attesa, ipocriti e confusionari. Bisogna passare, invece, ad azioni forti che esprimano una posizione chiara, soprattutto dopo l’assemblea tenutasi ieri sera dal comitato cittadino. Assemblea che di fatto non ha prodotto niente, in quanto, le proposte dello stesso comitato sono apparse “inadeguate, insufficienti, inadatte e non all’altezza del livello di protesta già intrapreso lo scorso mese di gennaio o dello sciopero di fame che lo scrivente e altri consiglieri, insieme al Sindaco e all’assessore Giannò, hanno deciso di attuare.
Le dichiarazioni contraddittorie e confusionarie del Ministro Matteoli, dell’Assessore Bufardeci e di altri autorevoli esponenti politici, hanno mortificato e continuano a mortificare la nostra dignità generando esasperazione fra i cittadini eoliani.
Dall’8 gennaio ad oggi non si è avuta alcuna certezza a fronte degli impegni assunti dal Ministro durante i ripetuti incontri con i Sindaci delle isole minori della Sicilia, come lo stanziamento di ulteriori 46 milioni di euro ad integrazione dei 176 previsti per l’intero gruppo Tirrenia, al fine di garantire le tratte storiche comprese quelle del 2008.
Ad oggi non è stato approvato o discusso nessun decreto che attui lo scorporo della Siremar dalla Tirrenia; nè tantomeno è stato discusso l’avvio per l’attuazione della procedura presso la Comunità europea incaricata del riconoscimento per il nostro territorio considerato realtà ultraperiferica. Riconoscimento, quest’ultimo, che ci permetterebbe di continuare ad usufruire degli aiuti statali o di una compagnia a capitale pubblico.
Meramente, d’altro canto, sono costretto a ritenere che la pantomima messa in scena in quest’ultimo periodo serva unicamente a defraudare tempo ed energie affinchè, tutto sommato, il copione non sia stato già redatto per consegnarlo nelle mani di un “regista” che vuole assegnare il ruolo di attore principale se non da protagonista, a qualche compagnia privata già pronta a .......staccare........altri biglietti per la Prima.
Personalmente la comparsa, almeno sotto il profilo politico non l’ho mai impersonata. Voglio augurarmi che il medesimo ruolo non venga assunto dal primo cittadinio e dalla sua stessa maggioranza.
Per il bene delle nostre isole: ‹‹Non assumete il ruolo di semplici “figuranti” ››.
Il Consigliere Comunale
Dott. Giacomo Biviano
Comitato Pro vitae: Un telegramma a Bonolis
Questo il testo di un telegramma, redatto questa mattina da Lelio Finocchiaro e da Luigi Barrica e inviato al prentatore di Sanremo Paolo Bonolis affinchè, attraverso la vetrina mediatica del festival di Sanremo, dia risonanza alla grave problematica dei trasporti nelle Eolie.
“A Paolo Bonolis presso teatro Ariston Sanremo"
Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni.
Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”.
Grazie
Comitato Pro vitae presso Comune di Lipari
“A Paolo Bonolis presso teatro Ariston Sanremo"
Grazie, Bonolis, ci tieni compagnia. Sei di conforto, anche, a cittadini, sindaco, amministratori e consiglieri di Lipari che da giorni, chiusi in una stanza del municipio, attuano uno sciopero della fame, sotto stretto controllo medico. Costretti a ciò perché privati dei collegamenti marittimi essenziali compresa nave da e per Napoli, nostro prezioso caronte da oltre 140 anni.
Salutaci, se puoi. Aiuterai un’intera comunità, quella eoliana, a non soccombere”.
Grazie
Comitato Pro vitae presso Comune di Lipari
"Caro sindaco, ti scrivo". La lettera di Bufardeci a Bruno dopo il colloquio con Matteoli
Pubblichiamo il testo integrale della lettera che il vice-presidente della Regione Titti Bufardeci ha inviato ieri al sindaco Mariano Bruno con oggetto: Servizio collegamenti marittimi
Sig. Sindaco,
mi è gradito comunicarle che dopo un colloquio avuto con il sig. Ministro on. Matteoli, lo stesso mi ha confermato che la posizione espressa dal dott. Frumero (ndd. direttore del ministero) non è quella voluta dal piano ministeriale. Il Ministro ha infatti reiterato il proprio impegno a recuperare le risorse necessarie per circa 46 milioni di euro al fine di garantire l'espletamento del servizio da parte di Tirrenia-Siremar alle medesime condizioni di servizio dell'anno precedente, peraltro migliorate dalle indicazioni fornite proprio dai sindaci delle isole minori che, tramite questo assessorato, hanno avanzato un loro piano d'esercizio integrativo di quello di Ustica Lines. Le segnalo peraltro che il giornale di sicilia di oggi riporta una breve dichiarazione del Ministro di tenore sostanzialmente conforme a quanto appena rappresentato. Il Ministro si è altresì impegnato alla convocazione di un tavolo tecnico-politico per la prossima settimana al fine di concordare una soluzione definitiva. Mi sto ulteriormente adoperando per anticipare l'incontro già a questo fine settimana anche se ritengo tale ipotesi di difficile attuazione.
L'assessore
Giambattista Bufardeci
Bocca(Federalberghi-Confturismo): "Collegamenti marittini per isole minori è reale emergenza"
''La problematica connessa ai collegamenti marittimi delle isole maggiori e soprattutto minori italiane e' diventata ormai una reale emergenza alla quale occorre fare subito fronte''. E' quanto sostiene il Presidente di Federalberghi-Confturismo, Bernabo' Bocca, a seguito dell'audizione avvenuta oggi a Roma all'AGCOM sul processo di riorganizzazione dei trasporti marittimi.
Le difficolta' si avvertono principalmente nei mesi di bassa stagione, quando l'interesse delle compagnie marittime 'cala' al punto da rendere difficilmente raggiungibili molte delle nostre isole minori persino per gli abitanti stessi.
''Il problema quindi - prosegue Bocca - ha una duplice valenza: sociale, per quei connazionali che mantengono vive e vivibili anche piccolissime realta' ed economica, in quanto e' fuori di dubbio che le nostre isole hanno nel turismo la principale fonte di entrata. Un intervento quindi urgente e' indispensabile per salvaguardare questo nostro patrimonio naturale, che da solo costituisce una delle piu' pregiate risorse turistiche del nostro Paese''.
Le difficolta' si avvertono principalmente nei mesi di bassa stagione, quando l'interesse delle compagnie marittime 'cala' al punto da rendere difficilmente raggiungibili molte delle nostre isole minori persino per gli abitanti stessi.
''Il problema quindi - prosegue Bocca - ha una duplice valenza: sociale, per quei connazionali che mantengono vive e vivibili anche piccolissime realta' ed economica, in quanto e' fuori di dubbio che le nostre isole hanno nel turismo la principale fonte di entrata. Un intervento quindi urgente e' indispensabile per salvaguardare questo nostro patrimonio naturale, che da solo costituisce una delle piu' pregiate risorse turistiche del nostro Paese''.
Lipari: Consiglio rinviato a lunedì. Lauria duro con il Comitato Trasporti
E' stato aggiornato a lunedì prossimo il consiglio comunale di Lipari con all'ordine del giorno la delicata tematica dei trasporti marittimi. E passata, infatti, la proposta del gruppo di maggioranza. Contrari a questa decisione i consiglieri di minoranza e Gesuele Fonti (Il Faro) che ritenevano che il consiglio dovesse essere aggiornato a domani, e poi di giorno in giorno, per seguire l'evolversi della situazione. Il consigliere Lauria, che aveva preannunciato il suo voto di astensione, è stato fortemente critico verso il Comitato di difesa dei trasporti. "Dopo quanto dichiarato ieri sera in assemblea dai componenti il comitato- ha detto- mi sento offeso. E' stata mostrata ingratitudine verso quei consiglieri comunali che hanno sempre fatto quello che il comitato ha richiesto restando al loro fianco in qualsiasi situazione. L'avere sostenuto che il comitato va avanti da solo nella protesta e che se vorranno i politici potranno accodarsi è sicuramente una grave mancanza di rispetto nei nostri confronti. L'impressione è però che dipenda dall'amministrazione Bruno con la quale si incontra spesso".
Carnevale eoliano: Torna la competizione
Carnevale eoliano 2009. Torna la competizione per i carri allegorici. E' stato deciso nel corso di una riunione tra l'assessore Ivan Ferlazzo e i carristi. Ciò alla luce del fatto che il carro incendiato sabato scorso (un incendio con sfondo sentimentale, sembrerebbe) è stato messo in condizione di gareggiare anche grazie al prezioso lavoro dei componenti gli altri due carri. Sono stati rimodulati i premi. Rispetto a quanto previsto inizialmente al carro 1° classificato andranno 1.000 euro in più. Cinquecento in meno al secondo e al terzo.
A Lipari sono previste due sfilate(sabato e martedì), una a Canneto(domenica). Lunedì si va a Vulcano ma solo con i gruppi compresi quelli che vivacizzano i carri.
La protesta sui trasporti sulla GAZZETTA DEL SUD DI OGGI
Se ne è discusso in Consiglio comunale mentre si acuiscono le critiche contro il Governo nazionale
Trasferire la protesta a Sanremo
Il sindaco Bruno annunzia che continuerà a oltranza lo sciopero della fame
Salvatore Sarpi
La protesta degli eoliani sui trasporti potrebbe sbarcare al Festival di Sanremo. La proposta, che sarà valutata anche dal Comitato per la difesa dei Trasporti marittimi nelle Eolie, è stata avanzata ieri mattina in consiglio comunale a Lipari dal consigliere del gruppo "Il Faro" che l'ha esplicitata anche a nome del collega Gesuele Fonti. «Spostiamoci a Sanremo è "cantiamo" le nostre vicissitudini e il disinteresse del Governo centrale verso le isole siciliane a tutta l'Italia».
Questo in poche parole il "succo" della proposta. Una iniziativa che non ha però potuto avere alcun riscontro in aula, se non quello emotivo e d'impatto, poiché il numero legale del civico consesso è caduto sulla proposta del consigliere Gianfranco Guarino di rinviare i lavori del consiglio a lunedì. Tesi non condivisa dalla minoranza che, da parte sua, era per aggiornare il consiglio ad oggi. Cosa, comunque, avvenuta, seppure per vie traverse, visto che la mancanza del numero legale ha portato automaticamente ad un aggiornamento ad oggi del civico consesso. Ma non è stata l'unica proposta avanzata in consiglio. Gli esponenti della minoranza, con una mozione, avevano proposto che il civico consesso liparese chiedesse «le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, per non aver rispettato gli impegni assunti nel corso dei diversi incontri tenutisi a Roma e principalmente nell'incontro tenutosi l'8 gennaio 2009 con i sindaci dei comuni delle Eolie».
Il documento prevedeva anche di «rigettare totalmente l'ipotesi prospettata dal ministero dei Trasporti con i tagli ai collegamenti marittimi delle Isole Eolie gestiti dalla Siremar, in quanto irricevibili, inaccettabili ed incostituzionali, ledenti del diritto alla vita, alla mobilità ed allo sviluppo economico delle isole Eolie; di chiedere al presidente del Consiglio Berlusconi, di attivarsi per risolvere il problema dei collegamenti marittimi delle Eolie e di affidare alla Regione siciliana l'acquisizione del capitale azionario della Siremar rendendo con immediatezza autonoma la Siremar SpA così come richiesto dai consigli comunali dell'arcipelago e, recentemente, anche dal vicepresidente della Regione siciliana Titti Bufardeci; di chiedere al presidente Lombardo, di porre in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema dei trasporti e dei collegamenti marittimi delle isole minori prima che si trasformi in uno stato di calamità "politica". Anche questo documento non è potuto passare alla fase di votazione e sarà riaffrontato quest'oggi.
Da registrare, infine, che in apertura di seduta il sindaco Mariano Bruno aveva relazionato sull'incontro tenutosi ieri di fronte alle commissioni dell'Ars e non ha lesionato "stoccate" al ministro Altero Matteoli e a tutto il Governo centrale che «si sta rivelando incapace di dare risposte concrete alle legittime richieste delle Eolie e delle isole minori in generale in un settore, come quello dei trasporti, di vitale importanza». Bruno ha anche annunciato di essere intenzionato ad andare avanti ad oltranza con lo sciopero della fame e con la permanenza anche notturna all'interno del palazzo comunale.
«Mentre da una parte il governo nazionale è velocissimo nel voler tagliare 70 milioni di euro e sopprimere numerose tratte marittime per le isole minori, dall'altra non c'è traccia dei 46 milioni di euro annunciati per 'salvarè i collegamenti fino al 31 dicembre», afferma Camillo Oddo, (Pd) vicepresidente dell'Ars. «Oltretutto – aggiunge – è mortificante assistere all'atteggiamento degli esponenti del centrodestra che tentano di recitare due parti in commedia, provando a spacciarsi al tempo stesso per "governo e opposizione"».
nella foto: La protesta degli strombolani sul cratere
Trasferire la protesta a Sanremo
Il sindaco Bruno annunzia che continuerà a oltranza lo sciopero della fame
Salvatore Sarpi
La protesta degli eoliani sui trasporti potrebbe sbarcare al Festival di Sanremo. La proposta, che sarà valutata anche dal Comitato per la difesa dei Trasporti marittimi nelle Eolie, è stata avanzata ieri mattina in consiglio comunale a Lipari dal consigliere del gruppo "Il Faro" che l'ha esplicitata anche a nome del collega Gesuele Fonti. «Spostiamoci a Sanremo è "cantiamo" le nostre vicissitudini e il disinteresse del Governo centrale verso le isole siciliane a tutta l'Italia».
Questo in poche parole il "succo" della proposta. Una iniziativa che non ha però potuto avere alcun riscontro in aula, se non quello emotivo e d'impatto, poiché il numero legale del civico consesso è caduto sulla proposta del consigliere Gianfranco Guarino di rinviare i lavori del consiglio a lunedì. Tesi non condivisa dalla minoranza che, da parte sua, era per aggiornare il consiglio ad oggi. Cosa, comunque, avvenuta, seppure per vie traverse, visto che la mancanza del numero legale ha portato automaticamente ad un aggiornamento ad oggi del civico consesso. Ma non è stata l'unica proposta avanzata in consiglio. Gli esponenti della minoranza, con una mozione, avevano proposto che il civico consesso liparese chiedesse «le dimissioni del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli, per non aver rispettato gli impegni assunti nel corso dei diversi incontri tenutisi a Roma e principalmente nell'incontro tenutosi l'8 gennaio 2009 con i sindaci dei comuni delle Eolie».
Il documento prevedeva anche di «rigettare totalmente l'ipotesi prospettata dal ministero dei Trasporti con i tagli ai collegamenti marittimi delle Isole Eolie gestiti dalla Siremar, in quanto irricevibili, inaccettabili ed incostituzionali, ledenti del diritto alla vita, alla mobilità ed allo sviluppo economico delle isole Eolie; di chiedere al presidente del Consiglio Berlusconi, di attivarsi per risolvere il problema dei collegamenti marittimi delle Eolie e di affidare alla Regione siciliana l'acquisizione del capitale azionario della Siremar rendendo con immediatezza autonoma la Siremar SpA così come richiesto dai consigli comunali dell'arcipelago e, recentemente, anche dal vicepresidente della Regione siciliana Titti Bufardeci; di chiedere al presidente Lombardo, di porre in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema dei trasporti e dei collegamenti marittimi delle isole minori prima che si trasformi in uno stato di calamità "politica". Anche questo documento non è potuto passare alla fase di votazione e sarà riaffrontato quest'oggi.
Da registrare, infine, che in apertura di seduta il sindaco Mariano Bruno aveva relazionato sull'incontro tenutosi ieri di fronte alle commissioni dell'Ars e non ha lesionato "stoccate" al ministro Altero Matteoli e a tutto il Governo centrale che «si sta rivelando incapace di dare risposte concrete alle legittime richieste delle Eolie e delle isole minori in generale in un settore, come quello dei trasporti, di vitale importanza». Bruno ha anche annunciato di essere intenzionato ad andare avanti ad oltranza con lo sciopero della fame e con la permanenza anche notturna all'interno del palazzo comunale.
«Mentre da una parte il governo nazionale è velocissimo nel voler tagliare 70 milioni di euro e sopprimere numerose tratte marittime per le isole minori, dall'altra non c'è traccia dei 46 milioni di euro annunciati per 'salvarè i collegamenti fino al 31 dicembre», afferma Camillo Oddo, (Pd) vicepresidente dell'Ars. «Oltretutto – aggiunge – è mortificante assistere all'atteggiamento degli esponenti del centrodestra che tentano di recitare due parti in commedia, provando a spacciarsi al tempo stesso per "governo e opposizione"».
nella foto: La protesta degli strombolani sul cratere
Centro di riabilitazione aperto ma non ci sono i fisioterapisti
(Peppe Paino- Gazzetta del Sud) Ci risiamo, inevitabilmente. La politica sulla sanità, del resto, in questo momento alla Regione, fatica ad occuparsi dei diritti più deboli impegnata com'è a districarsi tra maggioranze trasversali pro spartizione. Ma nelle isole minori è allarme rosso. Perché, come a Lipari, di mezzo ci vanno i diversamente abili per i quali, al Centro di Riabilitazione di Canneto, si chiede la presenza dei terapisti. Dai primi di dicembre. Un genitore, Salvatore Naso, a nome di tutti gli altri ha lanciato un appello al prefetto Francesco Alecci che già conosce la difficile situazione eoliana per averla affrontata in un periodo di emergenza, la scorsa estate. Appello, ancora senza risposta, nonostante siano passati più di due mesi di interruzione di gran parte dei trattamenti in favore dei soggetti svantaggiati delle isole Eolie. «Purtroppo – ha evidenziato Naso – come ogni anno ci troviamo a mendicare un nostro diritto da enti pubblici che in concorso tra loro non sono in grado di gestire un servizio così delicato senza soluzione di continuità: L'Asl n.5 non nomina, il Comune di Lipari non sorveglia, la Regione Siciliana si dimostra sorda al grido d'aiuto di tutti i soggetti in difficoltà non solo del nostro piccolo territorio ma di tutta la Provincia di Messina. Ricordo a me stesso – ha sottolineato il genitore – gli impegni che tutti i presenti assunsero di fronte al suo stimolo ed alle sue sollecitazioni quel venerdì 16 maggio 2008 presso la sua sala riunioni di Messina, nella quale ero presente insieme ad altri genitori. La parte politica presente si impegnò – ricorda Salvatore Naso – a portare la discussione presso il governo regionale per un intervento definitivo e il direttore dell'Asl n.5 Salvatore Furnari disse che , qualora in breve tempo non fossero giunte soluzioni dalla Regione siciliana in riferimento ai problemi di Bilancio, era pronto a dimettersi». Nel dare atto a Furnari che subito dopo quella riunione in Prefettura il centro di Canneto riprese a funzionare grazie a nomine di specialisti effettuate dall'Asl, oggi , non resta che fare i conti con una mancata programmazione di attività che, va ricordato, per i diversamente abili sono indispensabili.
mercoledì 18 febbraio 2009
Questione Siremar: Megna deciso a "cantargliela" a Matteoli
Saranno stanziati i 46 milioni di euro per i trasporti. La notizia "rimbalza" da Roma a Palermo e arriva a Lipari durante l'assemblea popolare
Da Roma il ministro Matteoli ha rassicurato l'assessore Bufardeci che i 46 milioni per i trasporti marittimi per le isole minori della Sicilia saranno stanziati. Viene anche "disconosciuto" l'operato del dott. Frumero, direttore generale del ministero, sui tagli.
Il vice presidente della Regione ha informato di questo il sindaco Mariano Bruno che ha portato a conoscenza di ciò coloro(pochi) che hanno partecipato all'assemblea popolare al palazzetto dello sport.
L'assessore Bufardeci ha anche comunicato che la settimana prossima il ministro convocherà a Roma il tavolo tecnico dove potrebbero già approdare il piano dei trasporti pedisposto dalle amministrazioni isolane e che comprende alcuni correttivi rispetto ai collegamenti in vigore sino a questo momento.
Poi(dopo il 2009) cosa accadrà? Non è dato a sapere
Intanto il comitato per la difesa dei trasporti ha anticipato di essere intenzionato a mantenere alta la tensione e l'attenzione. Tra le iniziative la presenza ad una conferenza stampa alla Bit di Milano, il "blitz" di sabato prossimo a San Remo (se ne parlerà domani in consiglio) e presumibilmente una nuova manifestazione da tenersi a Lipari
Il vice presidente della Regione ha informato di questo il sindaco Mariano Bruno che ha portato a conoscenza di ciò coloro(pochi) che hanno partecipato all'assemblea popolare al palazzetto dello sport.
L'assessore Bufardeci ha anche comunicato che la settimana prossima il ministro convocherà a Roma il tavolo tecnico dove potrebbero già approdare il piano dei trasporti pedisposto dalle amministrazioni isolane e che comprende alcuni correttivi rispetto ai collegamenti in vigore sino a questo momento.
Poi(dopo il 2009) cosa accadrà? Non è dato a sapere
Intanto il comitato per la difesa dei trasporti ha anticipato di essere intenzionato a mantenere alta la tensione e l'attenzione. Tra le iniziative la presenza ad una conferenza stampa alla Bit di Milano, il "blitz" di sabato prossimo a San Remo (se ne parlerà domani in consiglio) e presumibilmente una nuova manifestazione da tenersi a Lipari
SICILIA: PD, SU SIREMAR IL CENTRODESTRA RECITA 2 PARTI IN COMMEDIA
''Mentre da una parte il governo nazionale e' velocissimo nel voler tagliare 70 milioni di euro e sopprimere numerose tratte marittime per le isole minori, dall'altra non c'e' traccia dei 46 milioni di euro annunciati per ''salvare' i collegamenti fino al 31 dicembre''. Lo dice Camillo Oddo, vicepresidente dell'Ars e deputato del Pd, in merito alla vertenza Tirrenia che prevede i tagli alla compagnia Siremar.''Oltretutto - aggiunge - e' mortificante assistere all'atteggiamento degli esponenti del centrodestra che tentano di recitare due parti in commedia, provando a spacciarsi al tempo stesso per ''governo e opposizione': mentre a Roma tagliano, infatti, in Sicilia fanno finta di protestare, come se a decidere non fossero sempre e comunque esponenti della stessa coalizione. Insomma - evidenzia Oddo - l'intera vicenda relativa ai collegamenti marittimi con le isole minori dimostra la scarsa considerazione del centrodestra verso la Sicilia e la miopia di una coalizione che soffoca sviluppo, turismo ed economia. Il presidente Lombardo - conclude Oddo - si attivi per far si' che siano garantiti i 46 milioni necessari ai collegamenti fino al 31 dicembre, e al tempo stesso si predispongano i bandi per il futuro''.
Lipari: Consiglio comunale sui trasporti, cade il numero legale. Domani potrà essere celebrato con soli otto consiglieri
Consiglio comunale di Lipari. Se ne riparlerà domani mattino alle 8 e 30 quando per il suo svolgimento basterà la presenza di otto consiglieri comunali. Stamattina, infatti, nel consiglio che ha discusso della delicata situazione dei trasporti marittimi è venuto a mancare il numero legale nel momento in cui si è proceduto alla votazione della proposta di Gianfranco Guarino di fare "slittare" il consiglio a lunedì prossimo. Proposta non condivisa dalla minoranza e dal gruppo del "Faro" che, considerando il fatto che in serata ci sarà un'assemblea cittadina indetta dal Comitato Trasporti, proponevano un aggiornamento dei lavori del civico consesso a domani.
Come si ricorderà Francesco Megna(Il Faro) aveva proposto un sit-in di protesta a Sanremo durante l'ultima serata del festival, mentre tutta la minoranza aveva optato per una mozione che, richiedeva tra l'altro, le dimissioni di Matteoli.
Argomenti che saranno sicuramente discussi stasera nell'assemblea pubblica e che, di conseguenza, potrebbero tornare in aula domani.
Come si ricorderà Francesco Megna(Il Faro) aveva proposto un sit-in di protesta a Sanremo durante l'ultima serata del festival, mentre tutta la minoranza aveva optato per una mozione che, richiedeva tra l'altro, le dimissioni di Matteoli.
Argomenti che saranno sicuramente discussi stasera nell'assemblea pubblica e che, di conseguenza, potrebbero tornare in aula domani.
Santa Marina Salina: I particolari dell'operazione antidroga. Sequestrati 450 grammi marijuana, 6 di cocaina. Messinese arrestato
Come da noi anticipato ieri mattino una brillante operazione antidroga è stata posta in essere lunedì notte dai carabinieri di Santa Marina Salina. Operazione nel contesto della quale è stato effettuato anche un arresto. Quest'oggi, così come da noi preannunciato, i particolari sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa tenutasi a Messina al Comando Provinciale. L'operazione è scattata a seguito di un servizio di prevenzione che gli uomini dell'Arma stavano effettuando presso uno dei due approdi dell'isola di Salina: quello di Santa Marina. All'arrivo del traghetto di linea, proveniente da Milazzo, i militari hanno fermato per sottoporlo a controllo, non appena sbarcato dal mezzo. Giampiero Multari, 32 anni, nativo di Messina ma che nell'isola, come è stato accertato, aveva la disponibilità di un alloggio dove avrebbe dovuto fermarsi per alcuni giorni. Alla richiesta del documento di identità il giovane ha subito cambiato l’espressione del viso lasciando intendere ai carabinieri che qualcosa non andava. La perquisizione dei bagagli consentiva agli uomini dell'Arma di ritrovare, tra gli effetti personali dell'uomo, 200 grammi di “marijuana” e 6 grammi di “cocaina”, pronta per essere posta in commercio. I carabinieri, visto il "frutto" della perquisizione effettuata nei bagagli decidevano di effettuare un sopraluogo nell'apppartamento di Santa Marina che era nella disponibilità dell'uomo. La perquisizione domiciliare dava ragione all'intuito ai carabinieri che ritrovavano ulteriori 250 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” nonché un bilancino elettronico. A questo punto per il Muntari scattava l'arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Trasporti: La delega nelle mani del sindaco Bruno
L'assessore Giovanni Maggiore ha rimesso la delega ai Trasporti marittimi nelle mani del sindaco Mariano Bruno. Lo ha annunciato il primo cittadino nel corso del consiglio comunale. Bruno ha anche affermato che "in questo momento, stante l'attuale situazione, non conferirò la delega a nessun assessore".
Giovanni Maggiore, sulla questione trasporti, era stato al centro delle polemiche per la posizione assunta su una eventuale occupazione dei mezzi di linea. Maggiore, da quanto trapela, lascia anche per protesta nei confronti di un Governo incapace di dare risposte concrete e, anzi, decisamente più propenso a tagliare
Consiglio comunale sui trasporti. Fioccano le proposte: dalla protesta a Sanremo alla richiesta di dimissioni di Matteoli
Consiglio comunale in corso da stamattina alle 10 a Lipari. In apertura il sindaco Mariano Bruno ha relazionato sulla riunione della commissione trasporti tenutasi ieri all'Ars. Ha anche ribadito l'intenzione di proseguire con lo sciopero della fame per protesta nei confronti del governo nazionale. Il consigliere Francesco Megna ha proposto che il consiglio comunale così come il comitato per il mantenimento dei trasporti marittimi si sposti a Sanremo nella sera finale del festival per mettere in atto una manifestazione di protesta(se ne parlerà stasera durante l'assemblea pubblica). La minoranza consiliare ha chiesto, invece, le dimissioni del ministro Matteoli.
In tal senso è stata presentata una mozione che dovrà essere sottoposta all'approvazione del consiglio comunale. Il testo:
Il consiglio comunale
Preso atto
Delle dichiarazioni del Sindaco al ritorno dall’audizione in commissione trasporti all’ARS, nel corso della quale è stato preso in esame il documento presentato dal Ministero al dipartimento regionale del Turismo che prevede tagli per un valore di oltre 20 milioni di euro, con la soppressione di quindici corse settimanali per gli arcipelaghi siciliani e la cancellazione anche della nave Siremar che collega Napoli e le isole Eolie;
Preso atto
Che nessuno degli impegni assunti dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, è stato mantenuto. Né ci rassicurano le dichiarazioni rilasciate nella giornata di ieri dallo stesso ministro1. Ancora una volta il Ministro non prende nessun impegno chiaro sul futuro dei collegamenti tra la Sicilia e le isole minori a seguito dell'avvio delle procedure di privatizzazione di Tirrenia. Da lui vengono fornite rassicurazioni, mentre dai tecnici del suo Ministero vengono prospettati tagli per oltre 20 milioni di euro.
Lo stesso dicasi per le tante vuote rassicurazioni dei vari parlamentari regionali e nazionali della PDL, visto che i loro rappresentanti locali in amministrazione e nella maggioranza si sono autosospesi dai rispettivi partiti;
che è in atto una protesta forte e qualificata da parte delle comunità delle isole minori della Sicilia per via dei tagli che già sono stati effettuati ai trasporti marittimi e che l’ulteriore previsione del Ministero delle Infrastrutture danneggia profondamente ed in maniera irreversibile i collegamenti e i trasporti marittimi, la vita, l'economia, lo sviluppo turistico e sociale dei comuni che fanno capo a numerose isole minori;
Che la protesta ha assunto toni drammatici al punto tale che è stata ripresa più volte dagli organi di stampa con continue iniziative tese a sollecitare l'intervento del Governo Nazionale e del Governo Regionale al fine di ripristinare le condizioni finanziarie e organizzative del sistema dei collegamenti, sia attraverso lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia sia attraverso il finanziamento delle rotte;
che i collegamenti marittimi corrispondono per gli Eoliani al diritto alla vita e in nome di questo continueremo a batterci con tutti gli strumenti di cui disponiamo certi che la normativa europea consenta il contributo statale nei casi come questi e che occorra chiedere con forza e determinazione a Bruxelles che il principio di continuità territoriale venga garantito anche per gli abitanti delle Isole Eolie che sono cittadini europei come tutti gli altri;
Ritenuto:
che occorre opporsi a qualsiasi taglio che il Ministero dei Trasporti tenterà di apportare ai servizi di collegamento marittimo gestiti dalla Siremar;
che il documento del Ministero dei Trasporti che prevede i tagli sopra detti è assolutamente irricevibile e inaccettabile e lede il diritto costituzionale alla vita ed alla mobilità degli eoliani, conducendo al collasso economico delle Isole Eolie che hanno nei collegamenti marittimi l'unica prospettiva di sviluppo;
che occorre chiedere esplicitamente al Governo Nazionale di affidare alla Regione Sicilia l'acquisizione del capitale azionario della Siremar; se è vero che la Tirrenia è considerata l'Alitalia del mare, si abbia il coraggio di predisporre un piano di salvataggio analogo a quello della compagnia aerea di bandiera: costerebbe di meno, darebbe maggiori vantaggi e garantirebbe agli abitanti delle isole minori i loro diritti costituzionali;
Viste tutte le precedenti deliberazioni sulla problematica dei trasporti marittimi;
Delibera
Di rigettare totalmente l’ipotesi prospettata dal Ministero dei trasporti con i tagli ai collegamenti marittimi delle Isole Eolie gestiti dalla Siremar, in quanto irricevibili, inaccettabili ed incostituzionali, ledendo il diritto alla vita, alla mobilità ed allo sviluppo economico delle Isole Eolie;
Di chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, di attivarsi per risolvere il problema dei collegamenti marittimi delle Isole Eolie e di affidare alla Regione Sicilia l'acquisizione del capitale azionario della Siremar rendendo con immediatezza autonoma la Siremar SpA così come richiesto dai consigli comunali delle Isole Eolie e recentemente anche dal Vicepresidente della Regione Siciliana On. Bufardeci;
Di chiedere al Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, di porre in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema dei trasporti e dei collegamenti marittimi delle isole minori prima che si trasformi in uno stato di calamità “politica”;
Di chiedere le dimissioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, per non aver rispettato gli impegni assunti nel corso dei diversi incontri tenutici a Roma e principalmente dell’incontro tenutosi l’8 gennaio 2009 con i sindaci dei Comune delle Isole Eolie;
Di far pervenire la presente deliberazione agli organi di stampa ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi
1 ''Come ho avuto gia' modo di chiarire il 10 febbraio scorso, non ho disposto alcun taglio di risorse ne' alcuna soppressione per i collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori'' ''Quanto prospettato dai funzionari del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai tecnici della Regione Siciliana - prosegue il ministro - sono solo ipotesi di razionalizzazione dei servizi di Tirrenia, alla luce dei vincoli di bilancio, ma si tratta, ripeto, di mere ipotesi di studio e non di decisioni già rese, che come mi sono impegnato il governo assumerà dopo un confronto già avviato e che riprenderà nei prossimi giorni''. (ANSA)
In tal senso è stata presentata una mozione che dovrà essere sottoposta all'approvazione del consiglio comunale. Il testo:
Il consiglio comunale
Preso atto
Delle dichiarazioni del Sindaco al ritorno dall’audizione in commissione trasporti all’ARS, nel corso della quale è stato preso in esame il documento presentato dal Ministero al dipartimento regionale del Turismo che prevede tagli per un valore di oltre 20 milioni di euro, con la soppressione di quindici corse settimanali per gli arcipelaghi siciliani e la cancellazione anche della nave Siremar che collega Napoli e le isole Eolie;
Preso atto
Che nessuno degli impegni assunti dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, è stato mantenuto. Né ci rassicurano le dichiarazioni rilasciate nella giornata di ieri dallo stesso ministro1. Ancora una volta il Ministro non prende nessun impegno chiaro sul futuro dei collegamenti tra la Sicilia e le isole minori a seguito dell'avvio delle procedure di privatizzazione di Tirrenia. Da lui vengono fornite rassicurazioni, mentre dai tecnici del suo Ministero vengono prospettati tagli per oltre 20 milioni di euro.
Lo stesso dicasi per le tante vuote rassicurazioni dei vari parlamentari regionali e nazionali della PDL, visto che i loro rappresentanti locali in amministrazione e nella maggioranza si sono autosospesi dai rispettivi partiti;
che è in atto una protesta forte e qualificata da parte delle comunità delle isole minori della Sicilia per via dei tagli che già sono stati effettuati ai trasporti marittimi e che l’ulteriore previsione del Ministero delle Infrastrutture danneggia profondamente ed in maniera irreversibile i collegamenti e i trasporti marittimi, la vita, l'economia, lo sviluppo turistico e sociale dei comuni che fanno capo a numerose isole minori;
Che la protesta ha assunto toni drammatici al punto tale che è stata ripresa più volte dagli organi di stampa con continue iniziative tese a sollecitare l'intervento del Governo Nazionale e del Governo Regionale al fine di ripristinare le condizioni finanziarie e organizzative del sistema dei collegamenti, sia attraverso lo scorporo della Siremar dal processo di privatizzazione della Tirrenia sia attraverso il finanziamento delle rotte;
che i collegamenti marittimi corrispondono per gli Eoliani al diritto alla vita e in nome di questo continueremo a batterci con tutti gli strumenti di cui disponiamo certi che la normativa europea consenta il contributo statale nei casi come questi e che occorra chiedere con forza e determinazione a Bruxelles che il principio di continuità territoriale venga garantito anche per gli abitanti delle Isole Eolie che sono cittadini europei come tutti gli altri;
Ritenuto:
che occorre opporsi a qualsiasi taglio che il Ministero dei Trasporti tenterà di apportare ai servizi di collegamento marittimo gestiti dalla Siremar;
che il documento del Ministero dei Trasporti che prevede i tagli sopra detti è assolutamente irricevibile e inaccettabile e lede il diritto costituzionale alla vita ed alla mobilità degli eoliani, conducendo al collasso economico delle Isole Eolie che hanno nei collegamenti marittimi l'unica prospettiva di sviluppo;
che occorre chiedere esplicitamente al Governo Nazionale di affidare alla Regione Sicilia l'acquisizione del capitale azionario della Siremar; se è vero che la Tirrenia è considerata l'Alitalia del mare, si abbia il coraggio di predisporre un piano di salvataggio analogo a quello della compagnia aerea di bandiera: costerebbe di meno, darebbe maggiori vantaggi e garantirebbe agli abitanti delle isole minori i loro diritti costituzionali;
Viste tutte le precedenti deliberazioni sulla problematica dei trasporti marittimi;
Delibera
Di rigettare totalmente l’ipotesi prospettata dal Ministero dei trasporti con i tagli ai collegamenti marittimi delle Isole Eolie gestiti dalla Siremar, in quanto irricevibili, inaccettabili ed incostituzionali, ledendo il diritto alla vita, alla mobilità ed allo sviluppo economico delle Isole Eolie;
Di chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi, di attivarsi per risolvere il problema dei collegamenti marittimi delle Isole Eolie e di affidare alla Regione Sicilia l'acquisizione del capitale azionario della Siremar rendendo con immediatezza autonoma la Siremar SpA così come richiesto dai consigli comunali delle Isole Eolie e recentemente anche dal Vicepresidente della Regione Siciliana On. Bufardeci;
Di chiedere al Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, di porre in essere tutte le iniziative possibili per risolvere il problema dei trasporti e dei collegamenti marittimi delle isole minori prima che si trasformi in uno stato di calamità “politica”;
Di chiedere le dimissioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, per non aver rispettato gli impegni assunti nel corso dei diversi incontri tenutici a Roma e principalmente dell’incontro tenutosi l’8 gennaio 2009 con i sindaci dei Comune delle Isole Eolie;
Di far pervenire la presente deliberazione agli organi di stampa ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio Berlusconi
1 ''Come ho avuto gia' modo di chiarire il 10 febbraio scorso, non ho disposto alcun taglio di risorse ne' alcuna soppressione per i collegamenti marittimi tra la Sicilia e le sue isole minori'' ''Quanto prospettato dai funzionari del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai tecnici della Regione Siciliana - prosegue il ministro - sono solo ipotesi di razionalizzazione dei servizi di Tirrenia, alla luce dei vincoli di bilancio, ma si tratta, ripeto, di mere ipotesi di studio e non di decisioni già rese, che come mi sono impegnato il governo assumerà dopo un confronto già avviato e che riprenderà nei prossimi giorni''. (ANSA)
Eolie" protagoniste involontarie" a Sanremo. Sono entrate nello show di Benigni
Roberto Benigni in cambio di trecentocinquantamila euro ha offerto ieri sera il suo repertorio a Sanremo. Uno dei suoi passaggi dedicati a Veltroni ha fatto "entrare" anche le Eolie. Questo lo stralcio:
"Walter rialzati! Persa la Sardegna c’è Montecristo, c’è Stromboli, c’è Caprera, magari prendiamo le Eolie. Berlusconi ha vinto in Sardegna ma la verità è che vuole la Corsica dove ha tutti i parenti, “buonaparte” almeno dei parenti. Napoleone sistemava i parenti nei granducati, Silvio sistema il suo avvocato, Scapagnini, il figlio del suo commercialista, Cappellacci, adesso c’è il suo idraulico, si chiama Tubacci, in attesa».
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