Riceviamo e pubblichiamo:
In merito all’intervento del Dott. Baldanza, avente come riferimento le critiche sull’operato dell’Ospedale di Lipari e del suo
personale, prendo atto che lo stesso abbia voluto intraprendere le difese dei
suoi colleghi. Tuttavia lo stesso Dirigente Medico si sbaglia quando afferma
che trattasi di pericolose critiche generiche, perché, a ben vedere, la Sig.ra
Biviano (mia moglie), ha parlato di errori di valutazione del reparto dialisi,
di medicina e del pronto soccorso: quindi non accuse generiche ma critiche più
che legittime, visto e considerato ciò che è assurdamente accaduto, verso
specifici settori dell’Ospedale dove, mi pare non presti servizio l’orgoglioso
Dott. Baldanza, il quale è apparso preoccupato più che altro per la sua
reputazione messa a repentaglio dall’”immaginario collettivo di chi legge certi
articoli”. Lo stesso Dottore parla
inoltre di “fatti drammatici denunciati sull’onda di un evento personale
drammatico”; personalmente ritengo che certi accadimenti vadano resi pubblici a
maggior ragione se poggiano sulle basi di esperienze personalmente vissute,
altrimenti, caro Dottore, è in questo modo che si rischia di esporre le persone
a pericolose denunce generiche. Inoltre si parla di “Pulizia dei locali, disponibilita' di tutto il personale
verso i pazienti, tempi di attesa bassissimi rispetto a cio' che avviene nella
terraferma, pazienti trattati come persone e non come numeri ai quali viene
collegata una patologia”; per carità tutte cose vere e lodevoli, ma le stesse
possono trovare facile spiegazione nel fatto che, rispetto alla terraferma, la
mole di lavoro è decisamente più bassa, anche nel periodo estivo, e nella
considerazione che lo stesso ospedale è ubicato in un isola dove tutti
conoscono tutti. Inoltre, a ben vedere, tutte queste qualità rappresentano o
dovrebbero rappresentare la regola di ogni Ospedale che si rispetti e non l’eccezione,
condizione necessaria ma non sufficiente, poiché ad esse devono aggiungersi le
apparecchiature e le competenze mediche oltreché umane del personale. Tutto ciò
rappresenta le legittime aspettative di un paziente quando entra in un Ospedale;
ma se lo stesso paziente perde la vita per cause superficialmente valutate dai
medici, come accaduto a mia suocera, è altrettanto legittima l’indignazione non
solo dei parenti ma di tutta la cittadinanza.
Il Dott.
Baldanza ha tirato poi in ballo la chiusura del reparto di ostetricia e i
disagi delle donne partorienti ad affrontare viaggi ecc. ecc. Probabilmente lo
stesso, per distrazione, non ha notato che mia moglie (la Sig.ra Biviano) ha
raccontato di aver dato alla luce uno splendido figlio in quel di Patti dove,
nonostante l’emergenza del momento, le comprensibili preoccupazioni di un parto
prematuro, i viaggi e le spese economiche sostenute da entrambi, tutti i disagi
sono stati metaforicamente cancellati e dimenticati grazie a tutto il personale
di UTIN, pediatria e ginecologia, il quale, a dispetto dell’enorme mole di
lavoro e di emergenze che devono quotidianamente affrontare, ha dimostrato di
possedere delle qualità umane, professionali e competenze mediche di alto
livello.
Caro Dottore,
se si segnalano certe “anomalie” nell’Ospedale di Lipari, non è a causa di un
emotività inespressa, ma è un messaggio latente di migliorarlo questo Ospedale,
perché se resterà allo stato attuale, purtroppo ho paura che casi analoghi a
quello di mia suocera purtroppo si ripeteranno.
Maurizio
Mandarano