Caro direttore,
premetto che sono una assidua lettrice del suo giornale on line che, nei bui giorni brianzoli, mi mantiene attaccata alla terra della mia povera mamma che, in cerca di lavoro, lasciò quest'isola nel lontano 1948.
Entro nel merito della mia breve lettera che non vuole, assolutamente, essere polemica ma solo un input a chi amministra Lipari e a chi dovrebbe esercitare i dovuti controlli a tutela dei residenti e dei turisti.
Sono tornata a Lipari dopo cinque anni con mio marito e una bimba di sei mesi. Ho trovato una situazione allucinante dal punto di vista della viabilità.
Strade piene buche da fare invidia alle trazzere di campagna, dove si rischia oltre all'incidente anche il mezzo; strade che portano nei punti storici-naturalistici invase da erbe, arbusti e dove la carreggiata diventa poco più di un sentiero.
Ho provato in prima persona la strada di S. Calogero e quella per Monte ma mi dicono che altre strade sono nelle stesse condizioni o peggio.
Chiudo con Canneto dove risiedo per questa mia vacanza. E' un caos totale con decine e decine di auto parcheggiate (specie nelle ore di balneazione e cioè dalle 9 alle 18 circa) sul marciapiede.
Possibile che nessuno veda ? Possibile che pedoni e bimbi nei passeggini debbano scendere sulla parte carrabile, per decine e decine di metri, rischiando di essere travolti (è accaduto più volte a noi) ?
Che fa la polizia municipale e quanti altri sono preposti ai controlli? Lipari ha un codice della strada a parte? E se accade qualche incidente? Chi ne risponde?
Ognuno ha il diritto di godersi l'estate, il mare, ma non a discapito della sicurezza altrui.
Scusi lo sfogo ma mi spiace vedere l'isola della mia mamma, ridotta così
Matilde Maria Tavecchio
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