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martedì 28 gennaio 2025
Rischio botulino in 16 prodotti del marchio Mentuccia di Zavone Anita, disposto il ritiro dai supermercati
Nel dettaglio, il maxi ritiro dal commercio è stato disposto in via precauzionale da parte dello stesso produttore e riguarda una serie di prodotti come conserve, confetture e salse, tutte vendute a marchio “Mentuccia”.
Come spiegano gli avvisi di richiamo datati 22 gennaio, il ritiro è scattato a causa del “rischio di una contaminazione da tossina botulinica”. I prodotti sono veduti in vasetti di vetro di vario peso e con varie scadenze e lotti. C’è un’avvertenza: ai consumatori si raccomanda di non consumare i prodotti in questione, con i lotti indicati, e di restituirli al punto vendita.
Per questo i prodotti, su richiesta dell’operatore, sono stati ritirati dal mercato e il Ministero invita chi li ha acquistati a restituirli senza consumarli.
“L’azienda produttrice Mentuccia di Zavone Anita – ha scritto l’azienda sulle proprie pagine social qualche giorno fa – comunica il richiamo immediato di tutti i lotti di tutte le conserve vegetali, di frutta e ortaggi, distribuiti sul mercato, a seguito della riscontrata presenza di tossina botulinica IN ALCUNI CAMPIONI analizzati del prodotto “Patè di capperi con mentuccia e mandorle”, lotto PC138/24, con data di scadenza 08/2026.
Data la gravità del rischio per la salute connesso all’ingestione di tali sostanze, invitiamo chiunque sia in possesso dei prodotti elencati nei cartelli di richiamo pubblicati a non consumarli e a smaltirli.
Per garantire la massima tutela dei consumatori, la nostra Azienda ha già avviato tutte le procedure di richiamo e di ritiro previste dalla normativa vigente in materia di sicurezza alimentare precauzionalmente anche dei prodotti non afferenti il lotto direttamente interessato dalla tossinfezione.
Ci scusiamo per ogni disagio arrecato e sottolineiamo che la salute e la sicurezza dei consumatori rappresentano la nostra priorità assoluta.
Per ulteriori informazioni o chiarimenti, vi invitiamo a contattarci attraverso i consueti canali di assistenza. Vi ringraziamo per la comprensione e la collaborazione".
Di seguito, tutti i prodotti e i lotti interessati:Aperitivo salinaro, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto AS178/23 e il termine minimo di conservazione (TMC) 08/2026;
Caponata di melanzane con capperi di salina, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto C310/24 e TMC 10/2026, e numero di lotto C109/23 con il TMC 09/2025;
Composta di pomodoro piccante, in vasetti da 210 grammi e 100 grammi, con il numero di lotto COP201/24 e COP410/24 con il TMC 10/2026, e COP111/24 con il TMC 11/2026;
Composta di cipolle in agrodolce, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto CC2210/24 e CC2110/24 con il TMC 10/26, e CC198/24 con il TMC 08/2026;
Confetti di pomodoro, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto AL31124 e il TMC 11/2026;
Mostarda di peperoni piccante, in vasetti da 210 grammi e 100 grammi, con il numero di lotto MOP178/24 con il TMC 08/2026, MOP1910/24 e MOP1810/24 con il TMC 10/2026, e MOP305/24 con il TMC 05/2026;
Oro di Salina (capperi sott’olio), in vasetti da 180 grammi e 85 grammi, con il numero di lotto OS234/23 con il TMC 04/2025, OS285/23 con il TMC 05/2025, OS013/23 con il TMC 03/2025, e OS510/24 con il TMC 10/2026;
Pomodori secchi sott’olio, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto PS110/24 con il TMC 10/2026, e PS081/24 con il TMC 01/2026;
Confettura extra di fichi con mandorle, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto CFM296/24 e il TMC 06/2026;
Confettura extra di fichi, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto CF194/24, CF206/24, CF216/24, CF276/24 e CF286/24 con il TMC 06/2026;
Marmellata di arance amare, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto Ma253/24 e il TMC 03/2026;
Marmellata di cedro e malvasia, in vasetti da 210 grammi e 100 grammi, con il numero di lotto MCM712/24 e il TMC 12/2026, e MCM081/25 con il TMC 01/2027;
Marmellata di mandarini, in vasetti da 210 grammi, con il numero di lotto MM212/24 e il TMC 02/2026;
Paté di agrumi con mentuccia e mandorle, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto PA2111/24 con il TMC 03/2026, e PA213/24 con il TMC 11/2026;
Paté di melanzane con mentuccia, in vasetti da 180 grammi, con il numero di lotto PM048/23 con il TMC 08/2025, PM119/23 con il TMC 09/2025, PM1610/24 e PM210/24 con il TMC 10/2026;
Pesto alla filicudara, in vasetti da 180 grammi, 85 grammi e 580 grammi, con il numero di lotto PF163/24, PF183/24, PF203/24 e PF193/24 con il TMC 03/2026.
Tanti auguri!
Oggi: San Tommaso d'Aquino
Nacque ad Aquino nell'anno 1227 dal conte Landolfo e dalla contessa Teodora, parente di Federico Barbarossa, signori fra i più illustri di quei tempi.
Educato cristianamente fin dalla più tenera età, diede molti segni della sua futura scienza e grandezza.
A cinque anni fu affidato per l'educazione ai monaci benedettini di Montecassino. Vi rimase fino ai quattordici anni, fino a quando cioè i torbidi politici non decisero i genitori a riprenderlo entro le mura del proprio castello. Più tardi fu mandato all'Università di Napoli, ove, sebbene assai giovane, manifestò il suo potente ingegno, acquistandosi fama presso i condiscepoli e stima presso i maestri. Già si concepivano su di lui le più lusinghiere speranze, già i conti d'Aquino ed altri vedevano in lui il futuro campione del foro napoletano o romano, quando egli di colpo fece crollare tutti questi sogni, annunciando la sua decisione di entrare nell'Ordine di S. Domenico.
Da Napoli, per timore della famiglia che gli si opponeva decisamente, fu mandato a Parigi, ma nel viaggio, raggiunto dai fratelli, venne arrestato e ricondotto nel castello paterno di S. Giovanni a Roccasecca. Rimase prigioniero per circa un anno, vincendo tutte le difficoltà e le lusinghe. Per il suo angelico candore ed in premio della sua fortezza contro una grave tentazione, meritò d'essere cinto del cingolo di purezza da due Angeli, così che dopo d'allora mai più ebbe a subire tentazioni contro la bella virtù.
Aiutato dalle sorelle riuscì a fuggire, e tosto rientrò nel convento da cui era stato strappato. All'Università di Parigi studiò filosofia e teologia sotto il celeberrimo S. Alberto Magno e a 25 anni cominciò con somma lode a interpretare filosofi e teologi. Passò indi col suo maestro a Colonia, e qui ricevette la sacra ordinazione. Ritornato a Parigi come insegnante universitario sostenne lotte coi maestri secolari. Chiamato poi alla Corte Pontificia in qualità di teologo della curia romana vi rimase qualche anno, poi tornò a Parigi. È questo il tempo più fecondo del suo insegnamento. Da Parigi entrò in Italia e fu inviato da Gregorio X al Concilio di Lione. Ma nel viaggio mori a Fossanova, il 7 marzo 1274.
Raccolse, sistemò ed espose tutto lo scibile antico, e segnò le vie alle scienze nuove, tanto che non si esita a chiamarlo uno dei più grandi ingegni dell'umanità.
Mirabili ed eccelse furono le sue virtù. Tale e tanta fu la sua umiltà che ricusò l'arcivescovado di Napoli ripetutamente offertogli dal Sommo Pontefice. Il suo confessore ebbe a dire: « Fra Tommaso a 50 anni aveva il candore e la semplicità di un bambino di cinque anni ».
lunedì 27 gennaio 2025
"Eoliani che non ci sono più" (Riproposizione 31° video - durata 4 minuti e 30 circa)
Tennis: Per la prima volta nella storia una coppia eoliana vince torneo nel Messinese
Tanti auguri!
Le Isole di Sicilia per la prima volta insieme alla FITUR di Madrid
La partecipazione alla FITUR rientra nel Programma di Promozione 2025, predisposto dalla DMO con il supporto degli otto Comuni delle isole siciliane (Favignana, Lampedusa, Leni, Lipari, Malfa, Pantelleria e Santa Marina Salina). L'obiettivo è integrare, in un contesto più ampio e condiviso, le iniziative dei singoli comuni o delle isole e arcipelaghi. Il programma è reso possibile anche grazie alla partecipazione di oltre 80 soggetti privati, che stanno collaborando attivamente all'iniziativa.
Il brand delle Isole di Sicilia, collegato a quello della Sicilia, sta dimostrando di avere un proprio forte appeal, con riscontri particolarmente positivi dall’estero, dove in molti casi le isole sono ancora poco conosciute. La presenza in fiera è stata sostenuta da post sponsorizzati sui social media. La partecipazione alla FITUR non solo apporterà benefici a tutto il territorio delle isole di Sicilia, ma garantirà anche vantaggi diretti per gli oltre 80 partecipanti, che avranno accesso ai numerosi contatti raccolti durante la fiera.
I prossimi appuntamenti fieristici vedranno la DMO Islands of Sicily presente a Milano (BIT), Monaco (F.RE.E), Berlino (ITB), Parigi (Salon Mondial du Tourisme), Rimini (TTG) e Londra (WTM).
27 gennaio: PER NON DIMENTICARE! Lipari, fu Campo d'internamento e Centro raccolta profughi
(Comunicato Centro studi eoliano)
27 Gennaio Per non dimenticare
L’isola di Lipari fu utilizzata dal regime fascista per l’internamento di ebrei Italiani e stranieri sin dal 1941 al 1943. Il Campo d’internamento venne chiuso con l’arrivo degli Alleati e lo sbarco in Sicilia e numerose famiglie vennero trasferite in altri campi di concentramento nell’Italia Centro Settentrionale e successivamente nei lager tedeschi. Diversi anche i casi di alcune famiglie ebree italiane; con lo sgombero del campo di Lipari, un padre decise di nascondere a Lipari, presso una famiglia eoliana amica, la giovane figlia Eva. La ragazza fu nascosta e aiutata ed è sopravvissuta, ritornando negli anni a Lipari per rivedere quella che lei chiamava la sua famiglia. (Su questo caso stiamo conducendo una profonda ricerca per ricostruire tutte le vicende di questa giovane donna).
Con l‘inizio dell‘occupazione militare alleata, la prima questione a cui gli angloamericani dovettero far fronte riguardava la gestione dei territori occupati. Per questa ragione, tra il 9 e il 10 luglio del 1943, cominciò ad operare il Governo Militare Alleato (AMGOT), il cui presidente era il generale inglese Harold Rupert Alexander. Una delle primarie questioni di cui l‘AMGOT dovette occuparsi fu la crisi dei profughi, tra cui vi erano migliaia di ebrei. Ancora una volta l’isola di Lipari si trovò costretta ad ospitare un campo di internamento. Numerose le proteste da parte del Comitato di Liberazione Nazionale di Lipari, presieduto da Don Eduardo Bongiorno.
Alla fine del conflitto, dopo alcuni mesi di tranquillità, ancora una volta Lipari viene individuata quale Centro Raccolta Profughi dal nuovo governo repubblicano. Nel corso del 1946, all’indomani della riattivazione ad opera del direttore Girolamo Laquaniti, Lipari ospitò gruppi di ebrei stranieri classificati come “Indesiderabili”.
Il 14 dicembre 1946, un primo gruppo di dieci ebrei venne inviato a Lipari. Come emerge dalle loro testimonianze, le condizioni di vita erano molto dure, sia per le disciplina che veniva imposta al suo interno, che per le ristrettezza economiche ed i problemi di convivenza tra gli internati. Particolarmente insopportabile era l‘isolamento geografico.
Il 7 gennaio del 1947 il gruppo scriveva a Raffaele Cantoni (un rappresentante delle organizzazioni dei Profughi Ebrei in Italia), per sottoporre le terribili condizioni in cui erano costretti a vivere ed alludendo esplicitamente a problemi di convivenza all‘interno della struttura:
Egregio Signor Presidente Raffaele Cantoni, Vi abbiamo informato con precedente corrispondenza dello sciopero della fame al quale ci prepariamo per il 15.01.1947 se a quest‘epoca non dovessimo essere liberati. Vi facciamo sapere che siamo costretti ad iniziare lo sciopero della fame, sabato 11 gennaio giacché tutto il campo composto di 360 persone cominceranno da questo giorno lo sciopero in questione, e quindi noi ebrei non possiamo astenerci, se non mettiamo la nostra vita in pericolo. (…) Lo sciopero generale della fame è già stato portato a conoscenza del direttore del campo e di ciò sarà anche informato il Ministero.
Raffaele Cantoni rispose garantendo tutta l‘attenzione e l‘aiuto materiale e burocratico necessari al loro allontanamento, chiedendo in cambio di soprassedere all’intenzione di iniziare lo sciopero della fame.
Le proteste erano numerose, gli ebrei lamentavano di essere affamati, abbandonati, disperati, senza aver commesso nessuno reato. Tra loro c’erano anche dei ragazzi minorenni che erano fuggiti dalla Polonia e diretti in Palestina. Per la maggior parte degli ebrei di Lipari, tuttavia, l‘ottenimento della liberazione si rivelò essere un percorso estremamente tortuoso, a causa soprattutto delle lungaggini burocratiche e dei problemi di comunicazione tra il Ministero dell‘Interno e la Questura di Messina; il fatto che Lipari si trovasse in una posizione di isolamento rispetto alla penisola complicava ulteriormente la situazione. Numerose le storie personali dei singoli troppo lunghe e complesse per raccontarle in questa sede. Lentamente nel giro di un anno tutto gli ebrei vennero trasferiti in altri campi ed ottennero l’agognata liberazione.
Possiamo paragonare l’internamento fascista di civili con i lager nazisti? Assolutamente no!, tuttavia, occorre rilevare che le condizioni di restrizione della libertà, le difficoltà di rifornimento imposte dall’inasprimento della guerra, l’affollamento degli alloggiamenti rendevano difficile e penosa la vita dei civili internati. I campi di concentramento italiani sottoposti all’autorità civile, tra il giugno del 1940 e l’agosto del 1943, furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi fascisti. A guerra conclusa, di fronte all’immane orrore degli oltre cinque milioni di ebrei morti per mano dei nazisti, il bilancio dell’internamento civile italiano sembrò apparire come un male minore, anche perché le migliaia di ebrei italiani e stranieri internati nei campi del Sud, non rientrarono nelle zone di occupazione tedesca e del governo della Repubblica sociale italiana e furono salvati. Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal 1938 una politica autonoma antiebraica e che dal 1943 al 1945 il fascismo repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.
Lipari, 27 gennaio 2025
Ufficio Stampa – Centro Studi
Oggi è il 27 Gennaio. Santo del giorno: Sant'Angela Merici
![Sant' Angela Merici](https://www.santodelgiorno.it/foto/santo1736big.jpg)
Nacque a Desenzano sul lago di Garda, nel 1474. Vigilata dai pii genitori, custodì diligentemente fin dai primi anni il giglio della verginità che propose di serbare intatto per tutta la vita. Aborriva ogni fasto muliebre, fino al punto di sfigurarsi il volto e recidersi la bella chioma, affine di piacere solo al celeste Sposo dei vergini.
Quando la morte le rapì gli amati genitori, fu accolta dallo zio, insieme con un suo fratellino. Quivi visse nel ritiro, nella penitenza, col cilicio e coi flagelli, nella preghiera quotidiana e notturna. Dietro consiglio del suo confessore, abbracciò la regola del terz'ordine francescano, e tornata alla natia Desenzano, il Signore le manifestò quanto voleva da lei.
Un giorno Angela stava pregando con il suo solito fervore, quando vide aprirsi i cieli, e da una lunga scala che dalla terra saliva sopra le nubi, vide scendere e salire Angeli e Vergini, mentre una musica soavissima si spandeva all'intorno. Udì allora una voce che la invitava a fondare una Compagnia di Vergini che lodassero Iddio e portassero anime al suo cuore.
Tenuta in gran concetto di santità, ovunque era chiamata a consolare, a comporre dissidi, a richiamare sulla via della virtù anime perdute.
Affamata del pane degli Angeli, si accostava spesso alla sacra Mensa, con sì infuocato amore da essere spesso rapita fuor dei sensi.
Intraprese poi con somma devozione un viaggio in Terra Santa. Approdata all'isola di Candia, divenne cieca; nel ritorno, alla stessa isola, miracolosamente riebbe la vista, sfuggì ai Saraceni, e da sicuro naufragio.
Desiderosa di venerare il Vicario di Cristo e di lucrare l'indulgenza del Santo Giubileo, venne a Roma e si portò a piedi dal Papa Clemente VII.
Ritornò a Brescia, e qui stabilitasi presso la chiesa di S. Afra, nel centro della città, diede inizio nel 1535 alla nuova congregazione detta delle Orsoline. Le diede una sicura disciplina e regola di vita santa e la pose sotto il patrocinio di S. Orsola. Molte furono le vocazioni, così che in breve tempo le Orsoline si diffusero in Italia ed in tutta Europa, poi oltre oceano. Loro scopo è l'educazione delle giovanette. Chi ne può misurare il bene?
Aveva ormai settant'anni quando cadde inferma; ricca di meriti se ne volò all'amplesso del suo celeste Sposo 1'11 febbraio del 1540.
Il suo corpo rimase esposto per ben trenta giorni, finchè fu tumulato nella stessa chiesa di S. Afra. S'iniziò presso il suo sepolcro una sequela di portentosi miracoli, per cui i fedeli accorsero in folla a glorificarla e ad impetrar grazie. Fu canonizzata da Pio VII nell'anno 1807.
domenica 26 gennaio 2025
Calcio. Sconfitto il LIpari IC, vittorioso il Malfa
Confitta casalinga per 1 a 0 del Lipari IC, decimato dalle squalifiche, contro la Mamertina. Gli eolliani restano fermi a quota 11 in classifica, posizione a rischio.
In terza categoria il Malfa si è imposto per tre a zero al Pompei. Marcatori A. Di Losa, W. Taranto e M. Abdenbauoi
Il Malfa sale a quota 14 in classifica, in zona play off
LETTERA APERTA DI MARIO LO SCHIAVO – DECANO DI GINOSTRA
Da sempre, con la mia famiglia, e con
alcuni compaesani, ho lottato per vedere riconosciuti quei diritti essenziali
per condurre, nella mia terra, una vita civile e dignitosa, riuscendo a
ottenere l’acquedotto, la pista eliportuale, la centralina fotovoltaica e il
pontile, infrastrutture che forniscono servizi fondamentali di cui oggi TUTTI godono
(compresi coloro che alla realizzazione di tali opere si sono opposti sempre e in
ogni maniera).
Di questo sono orgoglioso!!!
Con la mia avanzata età, ho sempre cercato
di dare il buon esempio e buoni consigli ai pochi giovani dell’isola,
insegnando loro a lottare per il bene del paese, senza essere di fastidio per
nessuno, ma nel contempo senza farsi intimidire da nessuno!
Sento il bisogno di confessare, alla
società civile che, alla mia veneranda età, forse per la prima volta, mi sento mortificato
e umiliato per quanto è successo venerdì scorso a Ginostra, quella stessa
umiliazione provata anche da Pasquale Giuffrè, 76 anni, compagno di mille
battaglie condotte per il bene comune, che, lo scorso venerdì mattina,
incontratomi con gli occhi bassi e tristi mi ha sussurrato: “andiamocene
Mario, andiamocene, perché non siamo graditi!!!”
I GINOSTRESI NON GRADITI A GINOSTRA!! A
casa loro!!!!
Considero ugualmente indegno e vergognoso
far allontanare il giovane Gianluca Giuffrè - una gioventù sacrificata, come
quella di mio figlio Riccardo, in decennali battaglie di civiltà - in quanto
“non gradito”.
Vi assicuro che quanto accaduto non si è
MAI verificato! Con nessuna amministrazione, a prescindere dal colore politico.
Nonostante certi comunicati palesemente
contraddittori, cui solo chi non è in buona fede può dare credito, nonché il
misero, triste, strumentale tentativo di chi ha cercato di ribaltare la verità
- come può una persona, per sua stessa ammissione, ASSENTE!!!
asserire cosa sia successo o no a terzi???!!! - penso che gli accadimenti
siano noti a tutti e sia superfluo tornarci sopra.
Esprimo dunque la mia piena solidarietà
alla famiglia Giuffrè e nel contempo li invito a perdonare chi forse pensa di
essere chissà chi, di essere “non uguale” a tutti o che non farà la stessa fine
di tutti, dimenticando che invece tutti siamo accomunati da un medesimo destino
e che, un giorno, dovremo rendere conto al nostro Creatore.
A chi ha palesemente sbagliato suggerisco
semplicemente di tornare a Ginostra, accettare il DEMOCRATICO CONFRONTO con la
comunità, chiedere scusa oppure di dimettersi.
Ginostra, 26 gennaio 2025.
MARIO LO SCHIAVO
Per gli esperti comunicatori (di Pasquale Giuffrè)
Giuffrè Pasquale Ginostra
Iacolino : “Alto Gradimento”, 50 anni dopo
Gag continue, improvvisazioni e fatti inventati al momento dal comico di turno , con intrusioni improvvide di personaggi strampalati, vittime delle loro ossessioni , con frasi ripetute e tormentoni .
Ed eccoli, uno dopo l'altro, intervenire con i loro deliri : il ragioniere Affastellati, traumatizzato dalla mancata presenza ,in trasmissione , della sua amata che chiede incessantemente "perché non sei venuta? ". Max Vinella, sedicente giornalista di cronaca , che cerca di mascherare la propria pochezza professionale con stratagemmi vari. Ermanno Catenacci ex federale fascista che col sodale gerarca Pavanat si vantava di avere assistito personalmente ad eclatanti gesta del Duce, sfuggite agli storici.
E poi di seguito il generale Buttiglione, Patroclo, Bonsampo, il dottor Marsala, il maestro Benito Cerbottana, il professore Onorato Spadone, Scarpantibus, Malik Maluk e tanti altri che certamente hanno fatto da apripista ad una serie di personaggi affaccendati, oggi, a chi le spara più grosse .
La lettura di certi post mi riporta alla mente Marius Marenco, altro personaggio chiave della trasmissione che pretendeva di declamare di continuo le sue poesie surreali, minacciando, in caso contrario , tentativi di suicidio, ogni qualvolta gli veniva impedito di intrufolarsi durante la diretta . Pasquale Zambuto, di professione ladro pregiudicato, che ovviamente nega la sua attività ed i suoi precedenti , presentandoli ,invece, come " sperimentazione " nella sua nuova veste di informato ed acuto comunicatore controcorrente.
Che dire poi dello strillone della rivista "Menzogna Illustrata" , che giornalmente produceva quelle che oggi chiamiamo fake news, ma che allora erano chiamate balle.
Si basava il tutto su un clima goliardico con sovrapposizione di voci e di improvvise interruzioni fatte da questi personaggi surreali, deliranti , tuttologi e fanfaroni che sicuramente hanno fatto scuola, anticipando lo stile che, anni dopo, con l'avvento dei social, si sarebbe diffuso alla grande, non più come spettacolo goliardico a chi la spara più grossa, ma con le pretese della professionalità e del ragionamento politico politico.
I tormentoni comici di allora si sono trasformati in tormentoni patetici dei nostri giorni, tentativi maldestri di una comicità perduta.
Attenti ed allarmati osservatori spuntano i come i funghi e si affannano ad emulare i comici di allora, riducendo il tutto a modesti, patetici pastrocchi.
In questi giorni abbiamo superato i limiti dell'insularità ed anche del grottesco.
Attendiamo con trepidazione gli interventi di 'Gnazio da Roma per chiudere il cerchio dei grandi uomini del partito.
Per mantenerci sempre al livello di farsa , se non fosse passato ad altra vita, avremmo gradito anche un videoclip di Ugo Tognazzi nel ruolo di federale. Sarebbe stato più adeguato lui di tanti altri che si strappano le vesti da tre giorni.
Di Gianni Iacolino
Assessore Elvira Amata (FdI): “Solidarietà a Gianluca Giuffrè e agli abitanti ddi Ginostra fatti allontanare dal sindaco Gullo. Il primo cittadino dovrebbe rappresentare tutti i cittadini”
Messina, 26 gennaio - “Esprimo la mia solidarietà nei confronti di Gianluca Giuffrè, Presidente del Circolo Fratelli di Italia – Isole Eolie e degli abitanti di Ginostra che sono stati fatti allontanare dal primo cittadino di Lipari, Riccardo Gullo, mentre si trovava nella piccola frazione insieme ad alcuni tecnici della Protezione Civile e funzionari della Regione Siciliana, per effettuare alcuni sopralluoghi per la valutazione del dissesto idrogeologico.
Un atteggiamento ostile e immotivato nei confronti della sua stessa comunità che, oggi più che mai, necessita di essere coesa per far fronte alle serie criticità che sta affrontando l’isola di Stromboli”, dichiara l'on. Elvira Amata (FdI), Assessore per il Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana.
“Un sindaco, per il ruolo istituzionale che occupa, dovrebbe rappresentare tutti i cittadini, senza distinzione di colore politico e senza avere il timore di andare incontro alle eventuali critiche sul suo operato. Un atto molto grave che mette a rischio la libertà di espressione e la democrazia. Mi auguro che il sindaco Gullo chieda pubblicamente scusa a tutti - a chi lo sostiene e a chi no - per quanto accaduto”, conclude l’assessore messinese.
Rifiuti come risorsa. “Eolian Regeneration” lancia progetto pilota su plastica e tessile
L’associazione Eolian Regeneration parteciperà al progetto di ricerca Horizon Europe “ReBoat” (Circular Systemic Solution for Sustainable Tourism in European Islands by movable plant on a Boat and cocreation with island stakeholders) approvato dalla Commissione Europea.
Il Kick Off si terrà il 27 e 28 gennaio 2025 presso il Politecnico di Milano.
ReBoat mira a progettare, sviluppare e dimostrare una nuova soluzione circolare sistemica decentralizzata, incentrata su plastica e tessuti, per compensare il sovraccarico di rifiuti generato dalle presenze turistiche nei mesi estivi nelle piccole isole.
Il progetto utilizzerà un impianto modulare mobile (trasportato via nave) per lo smistamento, riciclaggio e “re-processing”, che trasformerà i rifiuti locali (plastica e tessile) in nuovi prodotti, utili per le esigenze degli isolani e dei turisti, coinvolgendo nella loro produzione artigiani e lavoratori locali.
Tre progetti pilota complementari nelle isole Eolie, Ioniche e Azzorre, co-creeranno nuovi oggetti, spazi ed esperienze attraverso un approccio partecipativo della popolazione, supportato da strumenti digitali collaborativi, dall'infrastruttura tecnica dell’impianto mobile di riciclaggio e riprocessamento e da artisti, studenti in vacanza-lavoro e designer che animeranno un evento di 2 settimane in ogni progetto pilota.
15 partner provenienti da 7 Paesi Europei, esperti in settori eterogenei e complementari, coopereranno per dimostrare la fattibilità del progetto e per fornire un'esperienza concreta a cittadini e turisti in vacanza nelle isole.
L’Associazione Eolian Regeneration è uno dei partner con il compito, insieme ad altri, di organizzare il pilota nelle isole Eolie.
A seguito del Kick Off, con l’avvio ufficiale di ReBoat, inizieranno i colloqui informativi per illustrare le varie fasi del progetto agli stakeholders locali (enti pubblici e privati, cittadinanza e turisti) al fine avviare il progetto che vedrà la sua fase esecutiva nell’estate del 2027.
Tanti auguri!
Oggi, 26 gennaio: Santi Timoteo e Tito
![Santi Timoteo e Tito](https://www.santodelgiorno.it/foto/santo1722big.jpg)
La memoria di due Vescovi delle primissime generazioni cristiane, ambedue convertiti da San Paolo e suoi collaboratori, è stata abbinata nel nuovo Calendario della Chiesa. Timoteo e Tito non erano israeliti, non appartenevano al Popolo eletto. Ambedue perciò impersonavano il primo grosso problema incontrato dalla Chiesa nascente. Il problema era questo: era lecito entrare nella Chiesa cristiana senza prima passare dalla Sinagoga ebraica? I pagani potevano essere battezzati direttamente, oppure il battesimo doveva essere riserbato soltanto ai circoncisi?
La questione venne affrontata dagli Apostoli, a Gerusalemme, verso l'anno 50, in quello che può esser definito il primo Concilio della Chiesa. La controversia fu vivace, ma San Paolo, per quanto israelita, sostenne le ragioni dei pagani convertiti, e in tal senso convinse anche gli altri Apostoli, e San Pietro, che dette autorità alle decisioni del concilio.
Timoteo era figlio di una donna israelita e di padre gentile, cioè pagano. Egli rappresentava in qualche modo un punto d'incontro e d'intesa tra le due tendenze. Per rispetto al padre, la madre non l'aveva fatto circoncidere. Quando San Paolo giunse in Asia Minore, a Listra, patria di Timoteo, convertì la madre e battezzò il giovane, promettente figlio.
Tito, a sua volta, era proprio uno di quei pagani della Siria che, convertito da San Paolo, era entrato a far parte della Chiesa di Antiochia. Quattordici anni dopo, Paolo lo portò con sé a Gerusalemme, proprio nel momento cruciale della controversia circa il battesimo dei Gentili. L'Apostolo si oppose risolutamente alla circoncisione del cristiano di Antiochia, e Tito divenne così il vivente simbolo del valore universale del Cristianesimo, senza distinzioni di nazionalità, di razza e di cultura.
Diverso fu invece il comportamento di San Paolo nei confronti di Timoteo. Incontrandolo dopo alcuni anni, gli consigliò la circoncisione. Ciò sembrava in contrasto con i principi paolini, ma evidentemente l'Apostolo delle Genti voleva fare di Timoteo un missionario presso gli Ebrei.
Timoteo divenne così uno dei migliori e più assidui collaboratori di Paolo, docile e affettuoso, riflessivo e fedele. E utilissimo collaboratore dell'Apostolo fu anche Tito, eloquente e ispirato, zelante e irreprensibile. Ambedue, Timoteo e Tito, furono latori delle lettere di San Paolo alle varie comunità cristiane. Due lettere dell'Apostolo, importantissime, furono indirizzate proprio a Timoteo; un'altra lettera, anche questa fondamentale, venne indirizzata a Tito, che era restato ad evangelizzare l'isola di Creta, dove divenne Vescovo di Gòrtina, morendovi vecchissimo, verso la fine del primo secolo cristiano.
Timoteo, invece, inviato da Paolo ad organizzare la Chiesa di Efeso, divenne il primo Vescovo, amato e venerato, di quella grande città orientale, dove morì verso l'anno 97. La tradizione lo disse Martire, ucciso a colpi di pietra dai pagani della città, adirati perché il Vescovo cristiano si sarebbe opposto ai Baccanali, durante una festa pagana. Ma nessun documento conferma quest'ultimo capitolo della vita del fedele «figlio spirituale» di Paolo.
sabato 25 gennaio 2025
Giuffrè: "Aggrappati agli specchi per difendere l'indifendibile"
COMUNICATO - "Non voglio commentare più di tanto i comunicati diffusi nelle ultime ore per mettere una pezza e salvare la faccia, tanto chi è abituato a stravolgere l’evidenza dei fatti per non accettare l’evidenza della verità che non conviene, rimarrà sempre nel dubbio vero o strumentale che sia. Ma questa volta c’è una fonte che conforta chi è sempre trasparente e amante della verità, la presenza delle forze dell’ordine che hanno gestito la situazione e conoscono i fatti nei minimi particolari, per chi in buona fede volesse togliersi il dubbio.
Tutto il resto è aggrapparsi sugli specchi per difendere l’indifendibile.
Voglio ringraziare tutti quelli che hanno espresso solidarietà nei miei confronti e nei confronti degli abitanti di Ginostra e Stromboli. Da destra a sinistra il coro è unanime così come l’indignazione.
Qui non è una questione di colore politico ma di libertà e per la libertà e la democrazia bisogna sempre lottare. Per fortuna siamo in una Repubblica democratica e non in un regime di dittatura.
Per me l’argomento è chiuso".
Gianluca Giuffrè
Calcio, Campionato Giovanissimi under 15: Vittoria casalinga per la Ludica Lipari
La Ludica Lipari si è imposta oggi per 2 a 0 contro il Cutropia di Milazzo. A segno Iacono e Finocchiaro.
La Ludica sale a quota dieci in classifica
Tanti auguri!
La democrazia dei social (di Gruppo consiliare "Rinascita eoliana"
LA DEMOCRAZIA DEI SOCIAL
Assistiamo da due giorni a una campagna mediatica “politica” diffamatoria e denigratoria nei confronti dell’attuale amministrazione. Il bersaglio, inutile dirlo, è il sindaco Gullo definito autoritario, antidemocratico, talebano, sgarbato, aggressivo, e chi più ne ha più ne metta!
Riteniamo doveroso, mentre quel sindaco così “distante” dalla popolazione di Stromboli e Ginostra, lavora 24 ore su 24 su tutti i fronti gestendo emergenze e calamità naturali, fornire qualche dato.
Eletto a giugno del 2022, dopo meno di 2 mesi Stromboli è stata duramente colpita dall’alluvione. Attivato tutto il sistema di protezione civile, mentre gli uffici comunali erano del tutto sguarniti di personale e di disponibilità economica, in meno di due settimane l’isola è stata sgomberata dal fango che aveva invaso case e strade. Una mobilitazione impressionante e un lavoro senza sosta, la stesura di un piano per la realizzazione di opere strutturali di mitigazione del rischio che la Protezione Civile ha approvato per un importo di quasi 16 milioni di euro.
Lo stesso sindaco “distante”, poco empatico e antidemocratico ha fatto, solo a Stromboli, circa 30 assemblee pubbliche tutte mandate in diretta streaming, una stima approssimativa di 200 comunicati; ha risposto privatamente e pubblicamente a ogni domanda, utilizzato (attraverso la sua delegata) bacheche della chiesa, di paese, e tramite i mezzi social per raggiungere il maggior numero di persone possibile.
A Ginostra, prima ancora dell’ultima emergenza, ha condotto 8 assemblee pubbliche; la sua delegata ha fatto 11 riunioni di paese. Sono stati pubblicati circa 20 comunicati.
Quante assemblee pubbliche sono state fatte a Stromboli e Ginostra negli anni precedenti, quando ad amministrare c’erano esponenti dell’attuale opposizione, oggi paladini della “loro” democrazia?
Grande indignazione, poi, per non essersi recato a Stromboli e Ginostra dopo gli eventi alluvionali di ottobre e novembre 2024. Quello stesso sindaco autoritario, definito “uomo solo al comando”, aveva sui luoghi un assessore (a Stromboli) e la delegata (a Ginostra) che, mentre lui andava a Palermo ad incontrare il Commissario regionale nominato per quella emergenza, o partecipava a videoconferenze con la Protezione civile, o pressava tutte le istituzioni per interventi immediati e urgenti, facevano sopralluoghi continui (durante e dopo ogni goccia di pioggia scesa) con tecnici dell’Autorità di bacino e del genio Civile mobilitati grazie al lavoro del solito sindaco insensibile e distante.
Fa impressione la narrazione mediatica raccontata al contrario, rispetto alla verità oggettiva e inconfutabile. E’ sconcertante la manipolazione operata da parte della opposta parte politica per screditare il lavoro del Sindaco e della sua amministrazione, e disgregare la comunità.
Quanto è antidemocratico e distante un sindaco che lavora 12 ore al giorno con la porta dell’ufficio sempre aperta, incontrando chiunque si presenti, rispondendo a centinaia di telefonate e messaggi perché, come spesso ripete, “devo rispondere a tutti”; e tutti infatti hanno il suo numero di cellulare, mai spento, raramente irraggiungibile.
Ma arriviamo agli “scandalosi” eventi di ieri.
Come lo stesso sindaco ha dichiarato, i sopralluoghi di ieri a Ginostra e del giorno prima a Stromboli, determinanti per la valutazione dello stato di emergenza da lui richiesto per quel territorio, erano già stati rimandati. A fronte di una popolazione, stanca e provata dagli eventi alluvionali e dallo scombussolamento geo-morfologico dell’isola, che legittimamente pressa per un’accelerazione delle opere necessarie, era estremamente importante che i tecnici potessero analizzare ogni palmo del territorio colpito dalla calamità.
Non c’era tempo per assemblee e dibattiti pubblici, come richiesto al Sindaco a Stromboli.
Non si poteva “distrarre” i tecnici dal motivo per il quale erano venuti, portandoli su altri percorsi legati a problematiche del tutto personali, come stava per avvenire a Ginostra.
Nessuno è stato allontanato perché “non gradito”, come falsamente dichiarato e subito condiviso e spalmato su tutti i social, con grandi dichiarazioni di solidarietà da parte di partiti politici avversi, pronti a cavalcare l’emozione della bugia diventata “virale”. Al contrario, la delegazione dei tecnici si è intrattenuta, per quanto possibile in relazione al tempo disponibile, con i cittadini che ha incontrato lungo il percorso. Quello che ha evitato è stata la partecipazione ai lavori che, come anche un bambino comprenderebbe, era limitata al gruppo di lavoro appositamente convocato.
Un sopralluogo “tecnico” non è una scampagnata, né una riunione di condominio.
Il tempo delle assemblee, dei dibattiti e delle polemiche è, e continuerà a essere, un altro.
Ieri, e il giorno prima, sono stati giorni di lavoro sul campo. Questo si richiede a chi amministra un territorio ferito, questo fa la politica “sana” e democratica. Tutto il resto è campagna mediatica strumentale, cavalcata ad arte a scapito degli interessi reali della popolazione.
Gruppo Consiliare
“”Rinascita Eoliana”
Pasquale Giuffrè: "Dopo le capre ci attende il DASPO?" E arriva solidarietà del senatore Pogliese, coordinatore regionale FdI
Pasquale Giuffrè anni 76 di resistenza a Ginostra.
Ginostra, Pogliese: "Vicini al coordinatore di FDI Giuffré: rapporti tra istituzioni e cittadini siano sempre improntati al confronto".
"Ho appreso con rammarico lo sgradevole l'episodio avvenuto a Ginostra durante un sopralluogo dell'Amministrazione Comunale, con il sindaco e alcuni tecnici, allorché il coordinatore di FDI per le isole Eolie Gianluca Giuffré è stato allontanato, così come altri cittadini dell'isola, <<poiché non gradito>>. Il confronto è il sale della democrazia e auspico che i rapporti tra amministratori, rappresentanti di partiti politici e cittadini siano sempre improntati al reciproco rispetto e a un confronto civile".
Lo dichiara il senatore Salvo Pogliese, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.
Oggi: Conversione di San Paolo Apostolo
S. Paolo era ebreo della tribù di Beniamino. Fu circonciso l'ottavo giorno dopo la nascita, e fu chiamato Saulo. Apparteneva, come il padre, alla setta dei farisei: setta la più rigorosa, ma nello stesso tempo la più recalcitrante alla grazia di Dio.
I suoi genitori lo mandarono per tempo a Gerusalemme, alla scuola di Gamaliele, celebre dottore in legge. Sotto questa sapiente guida. Saulo si abituò alla più esatta osservanza della legge mosaica. Questo zelo fu quello appunto che fece di Saulo il persecutore più terribile dei primi seguaci di Gesù.
Lo vediamo nella lapidazione di Stefano custodire le vesti dei lapidatori, non potendo far altro, non avendo l'età prescritta; egli stesso però lapidava nel suo cuore, non solo Stefano, ma tutti i Cristiani, avendo in mente una sola cosa: sradicare dalle fondamenta la
Chiesa di Cristo e propagare in tutto il mondo il Giudaismo.
Con questo zelo quindi non vi è niente da stupire se fu uno dei più fieri, anzi il più terribile ministro della persecuzione che infierì contro i Cristiani di Gerusalemme e ben presto fece scomparire i Cristiani che colà si trovavano; ma non pago di ciò, chiese lettere autorizzative al Sommo Sacerdote, per poter fare strage dei Cristiani rifugiatisi in Damasco. Qui però il Signore l'attendeva: qui la grazia divina doveva mostrare la sua potenza.
Eccolo sulla via di Damasco, accompagnato da arcieri, spirante furore e vendetta. Ma d'improvviso, mentre galoppa, una luce fulgida lo accieca; una forza misteriosa lo sbalza da cavallo ed egli ode una voce dal cielo che gli grida: « Saulo, perchè mi perseguiti? ».
Chi sei tu? risponde Saulo, meravigliato e spaventato ad un tempo.
Ed il Signore a lui:
Io sono quel Gesù che tu perseguiti.
Che vuoi ch'io faccia, o Signore?
chiede Saulo interamente mutato dalla grazia.
Va' in Damasco
gli risponde il Signore colà ti mostrerò la mia volontà.
Saulo si alza, ma essendo cieco, si fa condurre a Damasco, dove rimane tre giorni in rigoroso digiuno e in continua orazione. Al terzo giorno Anania, sacerdote della Chiesa Damascena, per rivelazione di Dio, si porta nel luogo dove si trova Saulo, lo battezza e gli ridona la vista. Da quel momento Paolo è mutato da feroce lupo in docile agnello : la grazia di Dio opera in lui per formare il vaso di elezione, l'Apostolo delle genti.
Paolo, docile ai voleri di Dio, tanto crebbe nell'amore di Gesù, che arrivò a dire: « Chi mi separerà dalla carità del mio Gesù? forse la persecuzione? la fame? i sacrifici o la morte? Ah, no, né la vita, né la morte, né il presente, né il futuro saranno capaci di separarmi da quel Gesù per cui vivo, per cui lavoro e col quale sono crocifisso. Egli sarà la mia corona perché non sono io che vivo ma è Gesù che vive in me ».
venerdì 24 gennaio 2025
Il Coraggio di Credere” solidarietà a Giuffrè, ai suoi familiari e ai cittadini allontanati.
Consideriamo tale atteggiamento non degno di uno stato democratico, offensivo nei confronti della comunità e sintomatico di mancanza di propensione all’ascolto e al confronto.
Siamo altresì certi che Gianluca Giuffrè, che fiero ha seduto i banchi dell’opposizione del Comune di Lipari, ove ha sempre portato le istanze del suo Borgo e che ancora oggi continua ad essere una voce libera e talvolta dissidente se necessario, continuerà a portare avanti le Sue battaglie intraprese a tutela della comunità Ginostrese ed Eoliana.
Avv. Annarita Gugliotta
(Fondatore del Movimento)