Caratteristica di ogni puntata era la totale assenza di un filo logico, con frequenti interruzioni fatte da interventi surreali, nonsense e demenzialità di ogni genere. " Quelli della notte " non fu altro che la trasposizione televisiva di Alto Gradimento.
Gag continue, improvvisazioni e fatti inventati al momento dal comico di turno , con intrusioni improvvide di personaggi strampalati, vittime delle loro ossessioni , con frasi ripetute e tormentoni .
Ed eccoli, uno dopo l'altro, intervenire con i loro deliri : il ragioniere Affastellati, traumatizzato dalla mancata presenza ,in trasmissione , della sua amata che chiede incessantemente "perché non sei venuta? ". Max Vinella, sedicente giornalista di cronaca , che cerca di mascherare la propria pochezza professionale con stratagemmi vari. Ermanno Catenacci ex federale fascista che col sodale gerarca Pavanat si vantava di avere assistito personalmente ad eclatanti gesta del Duce, sfuggite agli storici.
E poi di seguito il generale Buttiglione, Patroclo, Bonsampo, il dottor Marsala, il maestro Benito Cerbottana, il professore Onorato Spadone, Scarpantibus, Malik Maluk e tanti altri che certamente hanno fatto da apripista ad una serie di personaggi affaccendati, oggi, a chi le spara più grosse .
La lettura di certi post mi riporta alla mente Marius Marenco, altro personaggio chiave della trasmissione che pretendeva di declamare di continuo le sue poesie surreali, minacciando, in caso contrario , tentativi di suicidio, ogni qualvolta gli veniva impedito di intrufolarsi durante la diretta . Pasquale Zambuto, di professione ladro pregiudicato, che ovviamente nega la sua attività ed i suoi precedenti , presentandoli ,invece, come " sperimentazione " nella sua nuova veste di informato ed acuto comunicatore controcorrente.
Che dire poi dello strillone della rivista "Menzogna Illustrata" , che giornalmente produceva quelle che oggi chiamiamo fake news, ma che allora erano chiamate balle.
Si basava il tutto su un clima goliardico con sovrapposizione di voci e di improvvise interruzioni fatte da questi personaggi surreali, deliranti , tuttologi e fanfaroni che sicuramente hanno fatto scuola, anticipando lo stile che, anni dopo, con l'avvento dei social, si sarebbe diffuso alla grande, non più come spettacolo goliardico a chi la spara più grossa, ma con le pretese della professionalità e del ragionamento politico politico.
I tormentoni comici di allora si sono trasformati in tormentoni patetici dei nostri giorni, tentativi maldestri di una comicità perduta.
Attenti ed allarmati osservatori spuntano i come i funghi e si affannano ad emulare i comici di allora, riducendo il tutto a modesti, patetici pastrocchi.
In questi giorni abbiamo superato i limiti dell'insularità ed anche del grottesco.
Attendiamo con trepidazione gli interventi di 'Gnazio da Roma per chiudere il cerchio dei grandi uomini del partito.
Per mantenerci sempre al livello di farsa , se non fosse passato ad altra vita, avremmo gradito anche un videoclip di Ugo Tognazzi nel ruolo di federale. Sarebbe stato più adeguato lui di tanti altri che si strappano le vesti da tre giorni.
Di Gianni Iacolino
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