Un centinaio di cittadini, oltre ai consiglieri comunali e ai componenti della giunta Bruno, all'assessore provinciale Gaetano Duca e ai componenti del comitato per i trasporti, è partito da Lipari con il traghetto "Laurana" della Siremar alla volta dell'isola di Salina. Tutto sommato, quindi, positivo il primo riscontro per quello che sarà il consiglio comunale congiunto con le municipalità dell'isola di Salina. Nell'isola verde saliranno a bordo, per l'effettuazione della seduta del civico consesso, i tre consigli comunali e le amministrazioni di Santa Marina, Leni e Malfa.
A bordo del Laurana si è proceduto a chiamare l'appello. Presenti 14 consiglieri. Si è poi votata la sospensione del consiglio comunale in attesa dell'imbarco delle municipalità salinara.
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lunedì 5 gennaio 2009
La "bozza" di mozione sui trasporti marittimi proposta dal comitato che sarà sottoposto alla valutazione e approvazione dei consigli comunali eoliani
MOZIONE SUI TRASPORTI MARITTIMI ESSENZIALI PER LE ISOLE EOLIE
Le Amministrazioni Comunali di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni, le Forze Politiche locali rappresentate nei Consigli Comunali e le Associazioni di Categoria interessate di intesa con l’ANCIM Sicilia esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie ed il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
Per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
Che l'Unione Europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale.
Che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”.
Che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime.
Che in ragione di ciò, la Commissione della Comunità Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private.
Che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
Che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,………….” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato, da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica ma che rimane necessario, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico, erogato dalla Regione Siciliana;
il collegamento Eolie-Napoli rappresenta da quasi un secolo il sostegno e lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute nella consapevolezza di tale collegamento;
attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati pianificati ed attuati.
Considerato
la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della Siremar che ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando disagi notevoli a cittadini e visitatori delle Isole Eolie, tra i quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2, alcune delle quali rientrano tra quelle previste dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che servizi appaltati, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines sono ad integrazione di quelli erogati dalla Siremar, a supporto dello sviluppo socio-economico e (nel caso della N.G.I.) per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato in diverse occasioni di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti.
CHIEDONO
lo scorporo immediato della società Siremar dalla Tirrenia con il blocco del processo di privatizzazione della stessa Siremar, in quanto la suddetta società garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar si preveda nel medio e lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire – unitamente a quelli erogati da Usticalines e N.G.I., attualmente finanziati dalla Regione Siciliana - servizi (vedi allegato 1) adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali e i rappresentanti delle forze politiche, associazioni e dei sindacati, che possa valutare e monitorare l’efficienza dei servizi oggetto di convenzione;
lo stanziamento per gli ani 2009, 2010 e 2011 delle somme necessarie a garantire i servizi dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelli già previsti per le annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei e pertanto in grado di ottenere una considerevole riduzione dei costi di gestione;
di considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici della società Siremar.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
Le Amministrazioni Comunali di Lipari, S. Marina Salina, Malfa e Leni, le Forze Politiche locali rappresentate nei Consigli Comunali e le Associazioni di Categoria interessate di intesa con l’ANCIM Sicilia esprimono forte preoccupazione per il futuro dei servizi marittimi della Siremar che collegano le Isole Eolie ed il territorio nazionale.
Premesso
che la Tirrenia con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori Italiane in base a specifiche convenzioni scadute il 31.12.2008;
che la Finanziaria 2007 (Legge n° 296 del 27/12/2006) art. 1 comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31/12/2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
che il comma 999 dell’art 1 della Legge n° 296 del 27/12/2006, prevede nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
Per quanto sopra il Ministero delle Finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione Europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31/12/2009.
Considerato
Che l'Unione Europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam, la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche che all’art. 158 ha aggiunto un allegato (numero 30) chiamato "Dichiarazione sulle regioni insulari" nel quale la Conferenza riconosce che queste soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale.
Che quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”.
Che mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime.
Che in ragione di ciò, la Commissione della Comunità Europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private.
Che, in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato.
Ritenuto
Che in virtù del vigente quadro normativo :
i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate,………….” ( comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
“ il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio – economico di ciascuna isola” (art. 3 Legge 169/75);
che le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (art. 4 legge 169/75).
Visto
la natura dell’arcipelago eoliano che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato, da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica ma che rimane necessario, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo socio-economico dell’arcipelago eoliano;
che il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane, a garanzia del soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), è stabilito dall’art. 3 della Costituzione e dal trattato di Amsterdam;
non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica tanto che anche gli operatori privati attualmente presenti sul territorio, nonostante operino su tratte commercialmente appetibili, riescono a garantire il servizio soltanto grazie ad un sostanzioso contributo pubblico, erogato dalla Regione Siciliana;
il collegamento Eolie-Napoli rappresenta da quasi un secolo il sostegno e lo sviluppo socio-economico delle popolazioni dell’intero arcipelago e di alcune comunità che sono cresciute nella consapevolezza di tale collegamento;
attraverso programmi di finanziamento e sviluppo comunitari (488, patti territoriali ecc.), gli imprenditori isolani hanno sostenuto notevoli investimenti per la realizzazione di strutture turistico-ricettive e commerciali che presuppongono il miglioramento dei servizi di collegamento esistenti al momento in cui tali investimenti sono stati pianificati ed attuati.
Considerato
la disastrosa gestione degli ultimi anni (soprattutto quella relativa agli anni 2007 e 2008) da parte della Siremar che ha portato alla soppressione di diverse linee di aliscafi e navi procurando disagi notevoli a cittadini e visitatori delle Isole Eolie, tra i quali la soppressione parziale, da circa due mesi, delle linee C6 e C2, alcune delle quali rientrano tra quelle previste dal piano della protezione civile per i casi di evacuazione degli abitanti delle isole in caso di rischio sismico legato all’attività vulcanica;
che servizi appaltati, con contratto quinquennale, ai vettori privati N.G.I. e Usticalines sono ad integrazione di quelli erogati dalla Siremar, a supporto dello sviluppo socio-economico e (nel caso della N.G.I.) per poter assicurare il trasporto di carburante e merci pericolose;
che i collegamenti erogati dai vettori privati hanno dimostrato in diverse occasioni di non essere sufficienti ed in grado di garantire i servizi nei termini previsti.
CHIEDONO
lo scorporo immediato della società Siremar dalla Tirrenia con il blocco del processo di privatizzazione della stessa Siremar, in quanto la suddetta società garantisce servizi pubblici essenziali verso aree periferiche quali le isole minori siciliane e quindi perfettamente compatibili con la vigente normativa dell’Unione Europea;
che per la Siremar si preveda nel medio e lungo termine una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati;
una radicale ristrutturazione aziendale della Siremar che consenta, ottimizzando le risorse disponibili, di garantire servizi più efficienti mirati al reale soddisfacimento della domanda e delle esigenze del territorio;
la stipula di una nuova convenzione con la società Siremar sino al 31/12/2012 cosi come previsto nel comma 998 dell’art. 1 della legge n°296 del 27/12/2006, che preveda i collegamenti e le frequenze necessarie a garantire – unitamente a quelli erogati da Usticalines e N.G.I., attualmente finanziati dalla Regione Siciliana - servizi (vedi allegato 1) adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane (comma 1 dell’art. 8 della legge n° 684/74);
l’apertura di un tavolo tecnico permanente di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali, locali e i rappresentanti delle forze politiche, associazioni e dei sindacati, che possa valutare e monitorare l’efficienza dei servizi oggetto di convenzione;
lo stanziamento per gli ani 2009, 2010 e 2011 delle somme necessarie a garantire i servizi dettagliati in allegato (1) o quantomeno quelli già previsti per le annualità 2005 e 2006;
il blocco della dismissione del naviglio ed il rinnovo dello stesso prevedendo unità conformi agli standard europei e pertanto in grado di ottenere una considerevole riduzione dei costi di gestione;
di considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
che la Regione Siciliana assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate;
il mantenimento degli attuali livelli occupazionali nell’ambito degli organici della società Siremar.
Convinti che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all’Unione Europea e alla Regione Siciliana perché mettano in atto tutto quanto di loro competenza per soddisfare le suddette legittime richieste al fine di garantire alle popolazioni isolane quanto sancito dalla Nostra Costituzione.
Lipari, 05/01/2009
Eolie: E' scattata la giornata di mobilitazione per i trasporti. Riunito il consiglio comunale di Lipari
Come già anticipato è scattata la prima giornata di mobilitazione nelle Eolie per la difesa dei collegamenti marittimi pubblici. Alle 9 e 20 si è riunito il consiglio comunale di Lipari presieduto da Pino Longo. In apertura quattordici i consiglieri comunali presenti. Hanno partecipato anche il sindaco e i componenti della giunta municipale. Fuori dalle transenne diversi esponenti delle forze politiche locali.
Il consiglio alle 11,10 si sposterà bordo del traghetto "Laurana" in partenza per l'isola di Salina. Qui saliranno a bordo i consiglieri e gli amministratori delle tre municipalità dell'isola e mentre il mezzo Siremar navigherà alla volta di Milazzo si terrà un consiglio comunale congiunto a conclusione del quale sarà stilato un documento da inviare al Governo nazionale e regionale.
La mattinata si è aperta però con un "giallo" Alle 9 la porta della sala consiliare era chiusa perchè nessun dipendente si era preoccupato di aprirla. Cosi' i consiglieri sono rimasti fuori per quasi quindici minuti.
Trasporti marittimi. Dalla Gazzetta del sud di oggi
A bordo del "Laurana" la protesta contro l'imminente riduzione dei collegamenti
Oggi sul traghetto l'assemblea congiunta dei quattro consigli comunali eoliani
Salvatore Sarpi
Lipari
I presidenti delle commissioni Attività produttive e Trasporti dell'Ars, Salvino Caputo e Fabio Mancuso, hanno convocato una riunione congiunta, in seduta straordinaria, per incontrare i sindaci e i presidenti dei consigli comunali delle isole minori che in questi giorni stanno manifestando contro il blocco dei collegamenti tra la terraferma e le isole siciliane a seguito del mancato rinnovo della convenzione con Siremar. Alla riunione dovrebbero partecipare l'assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci e l'amministratore della società.
Bufardeci, incontrerà a Roma il ministro Altero Matteoli per affrontare la vicenda "Siremar" il cui stop, o ridimensionamento, corre il rischio di mettere in ginocchio le isole minori della Sicilia e la loro economia. L'incontro, dovrebbe tenersi subito dopo l'Epifania. Allo stesso potrebbe prendere parte Mariano Bruno nelle sue vesti di presidente dell' "Ancim Sicilia".
Intanto la tensione, e l'attenzione, nelle isole minori siciliane resta alta. Oggi a "scendere in campo" saranno le Eolie, con i consigli comunali e le amministrazioni di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa che terranno una seduta straordinaria e congiunta sul traghetto "Laurana" in navigazione tra l'arcipelago e Milazzo.
Si comincerà alle 9 quando al palazzo municipale di Lipari si riunirà il civico consesso liparese, allargato all'amministrazione Bruno, che poi alle 11 si sposterà sul traghetto "Siremar" con il quale si raggiungerà Salina. Nell'isola verde si imbarcheranno i tre sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e i cittadini di Santa Marina, Leni e Malfa. A questo punto avrà inizio il consiglio congiunto ed itinerante che, mentre il traghetto navigherà alla volta di Milazzo, approverà un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati ed idonei collegamenti con traghetti e aliscafi "Siremar". Una ulteriore iniziativa, tuttora in fase di valutazione, si potrebbe tenere a Milazzo da dove la "Laurana" dovrebbe ripartire alla volta delle Eolie-Napoli.
Intanto nella vicenda in corso si inserisce, alimentando la discussione, anche un paventato disinteresse della Regione siciliana alla luce di quanto accaduto in Campania. Quel consiglio regionale, nella seduta del 30 dicembre scorso, ha approvato l'emendamento che prevede l'istituzione della "Compagnia Regionale Marittima" (Co.Re.Ma. spa) che, di fatto, nei prossimi mesi prenderà il posto della "Caremar", la società regionale del gruppo "Tirrenia": in poche parole l'equivalente della "Si.re.mar." in Sicilia. La "Co.Re.Ma", è scritto nell'emendamento, «sarà costituita in ossequio alla normativa nazionale e a quanto disposto dalla Ue al fine di garantire regolari servizi verso porti che collegano comunità isolane con la regione stessa, nonché assicurare rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo socio-economico della Campania, nel rispetto del principio della continuità territoriale».
Oggi sul traghetto l'assemblea congiunta dei quattro consigli comunali eoliani
Salvatore Sarpi
Lipari
I presidenti delle commissioni Attività produttive e Trasporti dell'Ars, Salvino Caputo e Fabio Mancuso, hanno convocato una riunione congiunta, in seduta straordinaria, per incontrare i sindaci e i presidenti dei consigli comunali delle isole minori che in questi giorni stanno manifestando contro il blocco dei collegamenti tra la terraferma e le isole siciliane a seguito del mancato rinnovo della convenzione con Siremar. Alla riunione dovrebbero partecipare l'assessore regionale ai Trasporti Titti Bufardeci e l'amministratore della società.
Bufardeci, incontrerà a Roma il ministro Altero Matteoli per affrontare la vicenda "Siremar" il cui stop, o ridimensionamento, corre il rischio di mettere in ginocchio le isole minori della Sicilia e la loro economia. L'incontro, dovrebbe tenersi subito dopo l'Epifania. Allo stesso potrebbe prendere parte Mariano Bruno nelle sue vesti di presidente dell' "Ancim Sicilia".
Intanto la tensione, e l'attenzione, nelle isole minori siciliane resta alta. Oggi a "scendere in campo" saranno le Eolie, con i consigli comunali e le amministrazioni di Lipari, Santa Marina, Leni e Malfa che terranno una seduta straordinaria e congiunta sul traghetto "Laurana" in navigazione tra l'arcipelago e Milazzo.
Si comincerà alle 9 quando al palazzo municipale di Lipari si riunirà il civico consesso liparese, allargato all'amministrazione Bruno, che poi alle 11 si sposterà sul traghetto "Siremar" con il quale si raggiungerà Salina. Nell'isola verde si imbarcheranno i tre sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e i cittadini di Santa Marina, Leni e Malfa. A questo punto avrà inizio il consiglio congiunto ed itinerante che, mentre il traghetto navigherà alla volta di Milazzo, approverà un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati ed idonei collegamenti con traghetti e aliscafi "Siremar". Una ulteriore iniziativa, tuttora in fase di valutazione, si potrebbe tenere a Milazzo da dove la "Laurana" dovrebbe ripartire alla volta delle Eolie-Napoli.
Intanto nella vicenda in corso si inserisce, alimentando la discussione, anche un paventato disinteresse della Regione siciliana alla luce di quanto accaduto in Campania. Quel consiglio regionale, nella seduta del 30 dicembre scorso, ha approvato l'emendamento che prevede l'istituzione della "Compagnia Regionale Marittima" (Co.Re.Ma. spa) che, di fatto, nei prossimi mesi prenderà il posto della "Caremar", la società regionale del gruppo "Tirrenia": in poche parole l'equivalente della "Si.re.mar." in Sicilia. La "Co.Re.Ma", è scritto nell'emendamento, «sarà costituita in ossequio alla normativa nazionale e a quanto disposto dalla Ue al fine di garantire regolari servizi verso porti che collegano comunità isolane con la regione stessa, nonché assicurare rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo socio-economico della Campania, nel rispetto del principio della continuità territoriale».
Ganzirri ha accolto con grande gioia don Antonello Angemi
Un nuovo capitolo si apre per la folta comunità parrocchiale di Ganzirri. Una comunità che, dopo aver festeggiato il Natale, ieri ha tributato un caloroso benvenuto al nuovo parroco, padre Antonello Angemi. L'antica e splendida chiesa di San Nicolò di Bari a stento riusciva a contenere i tanti fedeli accorsi alla solenne messa d'ingresso officiata dall'arcivescovo mons. Calogero La Piana.
Ad accogliere il nuovo pastore, anche il parroco uscente, padre Gaetano Tripodo, che è stato chiamato a ricoprire l'incarico di direttore della Caritas diocesana e di Vicario episcopale, dopo aver esercitato per 11 anni un'instancabile e preziosa opera pastorale per la quale è stato tanto amato e stimato dai suoi parrocchiani. Il legame tra padre Tripodo e Ganzirri ovviamente resterà indissolubile.
«Il significato di questa giornata non è quello di un semplice avvicendamento di persone – ha sottolineato l'arcivescovo La Piana, durante l'omelia – ma qualcosa di più grande che va al di là dei volti. Nella successione si esprime l'indole pastorale della Chiesa – ha aggiunto il presule – ovvero la continuità della presenza di Cristo che attraverso i suoi ministri ci fa conoscere la sua Parola che è luce che illumina il nostro cammino».
Alla cerimonia di insediamento di padre Angemi non potevano mancare, per esprimere gratitudine e commozione, anche molti dei "suoi" fedeli provenienti dalle due parrocchie di San Giuseppe e Purità di Maria Santissima di Quattropani a Lipari dove, subito dopo l'ordinazione sacerdotale nel 1999, ha svolto il suo servizio pastorale per circa 10 anni.
Ma questa nuova destinazione per il giovane presbitero di 37 anni, originario di Messina, non rappresenta però, come lui stesso ha voluto evidenziare, "un ritorno a casa" ma «una scelta cosciente nella consapevolezza di compiere la volontà del Signore. A Lipari ho iniziato il mio cammino di pastore – afferma padre Antonello – e ho costruito legami di profonda comunione e amicizia, e per questo motivo accettare questo nuovo compito non è stato indolore. Ma i disegni di Dio sono meravigliosi. E ai fedeli di Ganzirri che già sento come figli miei carissimi chiedo di pregare affinché questa comunità possa crescere nella santità».
Ad accogliere il nuovo pastore, anche il parroco uscente, padre Gaetano Tripodo, che è stato chiamato a ricoprire l'incarico di direttore della Caritas diocesana e di Vicario episcopale, dopo aver esercitato per 11 anni un'instancabile e preziosa opera pastorale per la quale è stato tanto amato e stimato dai suoi parrocchiani. Il legame tra padre Tripodo e Ganzirri ovviamente resterà indissolubile.
«Il significato di questa giornata non è quello di un semplice avvicendamento di persone – ha sottolineato l'arcivescovo La Piana, durante l'omelia – ma qualcosa di più grande che va al di là dei volti. Nella successione si esprime l'indole pastorale della Chiesa – ha aggiunto il presule – ovvero la continuità della presenza di Cristo che attraverso i suoi ministri ci fa conoscere la sua Parola che è luce che illumina il nostro cammino».
Alla cerimonia di insediamento di padre Angemi non potevano mancare, per esprimere gratitudine e commozione, anche molti dei "suoi" fedeli provenienti dalle due parrocchie di San Giuseppe e Purità di Maria Santissima di Quattropani a Lipari dove, subito dopo l'ordinazione sacerdotale nel 1999, ha svolto il suo servizio pastorale per circa 10 anni.
Ma questa nuova destinazione per il giovane presbitero di 37 anni, originario di Messina, non rappresenta però, come lui stesso ha voluto evidenziare, "un ritorno a casa" ma «una scelta cosciente nella consapevolezza di compiere la volontà del Signore. A Lipari ho iniziato il mio cammino di pastore – afferma padre Antonello – e ho costruito legami di profonda comunione e amicizia, e per questo motivo accettare questo nuovo compito non è stato indolore. Ma i disegni di Dio sono meravigliosi. E ai fedeli di Ganzirri che già sento come figli miei carissimi chiedo di pregare affinché questa comunità possa crescere nella santità».
domenica 4 gennaio 2009
Trasporti è mobilitazione..non solo eoliana
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA LETTERA INVIATA AL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI ON. SEN ALTERO MATTEOLI DA UNA COPPIA DI TURISTI ROMANI
Preg,mo Sig, Ministro,
le notizie che ci giungono dalle Isole Eolie ed in genere dalle isole degli arcipelaghi siciliani sulla dismissione della Soc. Siremar con la conseguente interruzione dei collegamenti con la terraferma, ci preoccupano molto ed intendiamo manifestarLe con la presente, la più ferma protesta per la mancanza di Sue risposte ufficiali a tutti i messaggi che amministratori locali, cittadini, associazioni, operatori economici Le hanno rivolto. Noi cittadini romani cheamiamo l'arcipelago eoliano e che trascorriamo qualche periodo di vacanza in quella zona, cerchiamo di farlo nel massimo rispetto dell'Ambiente e degli abitanti che meriterebbero un plauso per il coraggio che dimostrano ogni giorno nel sostenere le loro radici, la loro cultura e la difesa del proprio territorio. Capiamo che questo può sembrarLe un "sistema" di valori che di per sè stesso non basta a giustificare la necessità di un Suo pronto e risolutivo intervento in sede di Governo. Tagliare dei costi ritenuti "inutili" anche se quei costi rappresentano un elemento disicurezza e sviluppo per un gruppo numeroso di cittadini, non è una ragione della quale sentirsi fieri. Amministrare "bene" non vuol dire farlo a danno di qualcuno. Se anche gli aspetti economici legati al turismo e quindi alla sopravvivenza dei nostri concittadini siciliani non fossero sufficienti, pensi che costoro hanno gli stessi nostri diritti di spostarsi liberamente, di produrre un reddito, di garantire a sè stessi e ai propri familiari i diritti fondamentali come la tutela della salute. Da parte nostra, oltre ad esprimere la nostra solidarietà, ci adopereremo perchè quello che sta accadendo in Sicilia abbia il massimo di pubblicità possibile. Diffonderemo le notizie che raccoglieremo a parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Non Le chiediamo semplicemente uno "sforzo" solo perchè sarebbe un Suo dovere occuparsi del benessere e della salute dei suoi concittadini siciliani che vivono nei diversi arcipelaghi, ma vogliamo che Lei sappia che da tutto ciò ed anche con il nostro microscopico aiuto, Lei trarrà una pubblicità positiva o negativa in funzione del Suo comportamento. Noi faremo la nostra parte perchè il maggior numero possibile di persone La possa giudicare.
Marina Torregiani & Fabio Bartoli - ROMA
Preg,mo Sig, Ministro,
le notizie che ci giungono dalle Isole Eolie ed in genere dalle isole degli arcipelaghi siciliani sulla dismissione della Soc. Siremar con la conseguente interruzione dei collegamenti con la terraferma, ci preoccupano molto ed intendiamo manifestarLe con la presente, la più ferma protesta per la mancanza di Sue risposte ufficiali a tutti i messaggi che amministratori locali, cittadini, associazioni, operatori economici Le hanno rivolto. Noi cittadini romani cheamiamo l'arcipelago eoliano e che trascorriamo qualche periodo di vacanza in quella zona, cerchiamo di farlo nel massimo rispetto dell'Ambiente e degli abitanti che meriterebbero un plauso per il coraggio che dimostrano ogni giorno nel sostenere le loro radici, la loro cultura e la difesa del proprio territorio. Capiamo che questo può sembrarLe un "sistema" di valori che di per sè stesso non basta a giustificare la necessità di un Suo pronto e risolutivo intervento in sede di Governo. Tagliare dei costi ritenuti "inutili" anche se quei costi rappresentano un elemento disicurezza e sviluppo per un gruppo numeroso di cittadini, non è una ragione della quale sentirsi fieri. Amministrare "bene" non vuol dire farlo a danno di qualcuno. Se anche gli aspetti economici legati al turismo e quindi alla sopravvivenza dei nostri concittadini siciliani non fossero sufficienti, pensi che costoro hanno gli stessi nostri diritti di spostarsi liberamente, di produrre un reddito, di garantire a sè stessi e ai propri familiari i diritti fondamentali come la tutela della salute. Da parte nostra, oltre ad esprimere la nostra solidarietà, ci adopereremo perchè quello che sta accadendo in Sicilia abbia il massimo di pubblicità possibile. Diffonderemo le notizie che raccoglieremo a parenti, amici, conoscenti, colleghi di lavoro. Non Le chiediamo semplicemente uno "sforzo" solo perchè sarebbe un Suo dovere occuparsi del benessere e della salute dei suoi concittadini siciliani che vivono nei diversi arcipelaghi, ma vogliamo che Lei sappia che da tutto ciò ed anche con il nostro microscopico aiuto, Lei trarrà una pubblicità positiva o negativa in funzione del Suo comportamento. Noi faremo la nostra parte perchè il maggior numero possibile di persone La possa giudicare.
Marina Torregiani & Fabio Bartoli - ROMA
La protesta sui trasporti dalla Gazzetta del sud di oggi
Bloccato a Palermo il primo traghetto Iniziative congiunte nelle isole minori
Salvatore Sarpi
Lipari
Alla protesta palermitana dei sindaci, dei consigli comunali e dei cittadini di Ustica, Favignana e Pantelleria, culminata ieri nell'occupazione e nella ritardata partenza del traghetto "Filippo Lippi" dal porto di Palermo, ha preso parte anche il sindaco di Lipari e presidente dell'Ancim Sicilia, Mariano Bruno. "Quello palermitano - ci ha dichiarato - è solo il primo passo di una protesta, che, in tutte le isole, unitamente ai cittadini e alle forze sociali ed economiche, porteremo avanti per impedire che con la cessazione della Siremar o, in alternativa con sensibili tagli, le isole vengano tagliate fuori e facciano un salto indietro di trent'anni". Bruno ha anche ricordato come le Eolie si stiano preparando a tutta una serie di iniziative che prenderanno il via domani con il consiglio comunale itinerante che i quattro civici consessi eoliani (Lipari e i tre comuni dell'Isola di Salina, cioè S. Marina, Leni e Malfa) terranno a bordo del traghetto Laurana.
"Il 7 gennaio - ha affermato Bruno - si terrà una pubblica assemblea; il giorno successivo alle Eolie sarà sciopero generale e non solo delle attività. Nel frattempo continuerò a percorrere tutte le vie istituzionali. Se poi questo non dovesse sortire effetto alcuno si passerà ad iniziative sicuramente ancora più forti ed incisive". Una di queste azioni da "ultima ratio" porterebbe all'occupazione di un traghetto. A tal proposito, e per smorzare le polemiche degli ultimi giorni, Bruno è stato molto chiaro. "Se il sindaco - ha affermato il primo cittadino liparese durante un incontro con il comitato per i trasporti - occuperà un traghetto tutti gli assessori, essendo stati da lui nominati, dovranno seguirlo. Chi non ritiene di doverlo fare dovrà rassegnare il mandato".
Intanto si cominciano ad avere i primi riscontri all'iniziativa che ha portato all'invio di un telegramma di protesta all'indirizzo del ministro Altero Mattioli. Dalle Eolie, ma anche da cittadini eoliani che risiedono altrove, sarebbero stati inoltrati circa 2.000 telegrammi. Lo ha reso noto l'ing. Emanuele Carnevale di "Ama le Eolie". Sulla problematica Siremar è intervenuto anche il segretario regionale di Fit Cisl marittimi Franco Lo Bocchiaro che ieri ha preso parte alla riunione del consiglio comunale di Ustica a bordo della "Antonello da Messina" al porto di Palermo. E' ora - ha affermato - che il Governo nazionale intervenga. Il 31 dicembre è scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sarà sospeso. Il piano industriale della compagnia di navigazione non è stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se è parzialmente operativo in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, sono a rischio".
Per il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia «sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della "Tirrenia", pesano evidenti responsabilità da parte di questo governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere». «Chiediamo - aggiunge D'Alia - l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a bloccare la privatizzazione della Siremar. Il Governo faccia con la "Tirrenia" ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori».
Tonino Russo, parlamentare nazionale e vicesegretario regionale del Pd siciliano definisce «la riduzione del 50 per cento dei servizi di collegamento delle isole minori, logica conseguenza dei tagli indiscriminati operati dal ministro Tremonti e dal governo Berlusconi. Avevamo già avuto modo di denunciare – aggiunge - l'irresponsabilità delle scelte del governo volte a liberarsi, più in fretta possibile, della Tirrenia e delle società regionali che assicurano i collegamenti marittimi. Oggi appare evidente la superficialità e l'approssimazione contenute in quei provvedimenti che dal 14 gennaio dimezzano di fatto le linee di collegamento marittimo con grave disagio per le popolazioni e in prospettiva per i turisti che nella stagione estiva affollano le nostre isole». Russo sostiene l'esigenza «di tornare all'impostazione del precedente governo Prodi che prevedeva il rinnovo della convenzione con la Siremar fino al 31 dicembre 2012, in modo tale da programmare adeguatamente un percorso serio, responsabile ed efficiente». Nell'immediato è necessario convocare, secondo l'esponente del Pd, un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione e l'intero percorso da istruire: «A questo tavolo, ovviamente, non può mancare il ministro dell'Economia che ha il dovere di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità».
Salvatore Sarpi
Lipari
Alla protesta palermitana dei sindaci, dei consigli comunali e dei cittadini di Ustica, Favignana e Pantelleria, culminata ieri nell'occupazione e nella ritardata partenza del traghetto "Filippo Lippi" dal porto di Palermo, ha preso parte anche il sindaco di Lipari e presidente dell'Ancim Sicilia, Mariano Bruno. "Quello palermitano - ci ha dichiarato - è solo il primo passo di una protesta, che, in tutte le isole, unitamente ai cittadini e alle forze sociali ed economiche, porteremo avanti per impedire che con la cessazione della Siremar o, in alternativa con sensibili tagli, le isole vengano tagliate fuori e facciano un salto indietro di trent'anni". Bruno ha anche ricordato come le Eolie si stiano preparando a tutta una serie di iniziative che prenderanno il via domani con il consiglio comunale itinerante che i quattro civici consessi eoliani (Lipari e i tre comuni dell'Isola di Salina, cioè S. Marina, Leni e Malfa) terranno a bordo del traghetto Laurana.
"Il 7 gennaio - ha affermato Bruno - si terrà una pubblica assemblea; il giorno successivo alle Eolie sarà sciopero generale e non solo delle attività. Nel frattempo continuerò a percorrere tutte le vie istituzionali. Se poi questo non dovesse sortire effetto alcuno si passerà ad iniziative sicuramente ancora più forti ed incisive". Una di queste azioni da "ultima ratio" porterebbe all'occupazione di un traghetto. A tal proposito, e per smorzare le polemiche degli ultimi giorni, Bruno è stato molto chiaro. "Se il sindaco - ha affermato il primo cittadino liparese durante un incontro con il comitato per i trasporti - occuperà un traghetto tutti gli assessori, essendo stati da lui nominati, dovranno seguirlo. Chi non ritiene di doverlo fare dovrà rassegnare il mandato".
Intanto si cominciano ad avere i primi riscontri all'iniziativa che ha portato all'invio di un telegramma di protesta all'indirizzo del ministro Altero Mattioli. Dalle Eolie, ma anche da cittadini eoliani che risiedono altrove, sarebbero stati inoltrati circa 2.000 telegrammi. Lo ha reso noto l'ing. Emanuele Carnevale di "Ama le Eolie". Sulla problematica Siremar è intervenuto anche il segretario regionale di Fit Cisl marittimi Franco Lo Bocchiaro che ieri ha preso parte alla riunione del consiglio comunale di Ustica a bordo della "Antonello da Messina" al porto di Palermo. E' ora - ha affermato - che il Governo nazionale intervenga. Il 31 dicembre è scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sarà sospeso. Il piano industriale della compagnia di navigazione non è stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se è parzialmente operativo in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, sono a rischio".
Per il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia «sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della "Tirrenia", pesano evidenti responsabilità da parte di questo governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere». «Chiediamo - aggiunge D'Alia - l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a bloccare la privatizzazione della Siremar. Il Governo faccia con la "Tirrenia" ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori».
Tonino Russo, parlamentare nazionale e vicesegretario regionale del Pd siciliano definisce «la riduzione del 50 per cento dei servizi di collegamento delle isole minori, logica conseguenza dei tagli indiscriminati operati dal ministro Tremonti e dal governo Berlusconi. Avevamo già avuto modo di denunciare – aggiunge - l'irresponsabilità delle scelte del governo volte a liberarsi, più in fretta possibile, della Tirrenia e delle società regionali che assicurano i collegamenti marittimi. Oggi appare evidente la superficialità e l'approssimazione contenute in quei provvedimenti che dal 14 gennaio dimezzano di fatto le linee di collegamento marittimo con grave disagio per le popolazioni e in prospettiva per i turisti che nella stagione estiva affollano le nostre isole». Russo sostiene l'esigenza «di tornare all'impostazione del precedente governo Prodi che prevedeva il rinnovo della convenzione con la Siremar fino al 31 dicembre 2012, in modo tale da programmare adeguatamente un percorso serio, responsabile ed efficiente». Nell'immediato è necessario convocare, secondo l'esponente del Pd, un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione e l'intero percorso da istruire: «A questo tavolo, ovviamente, non può mancare il ministro dell'Economia che ha il dovere di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità».
Trasporti marittimi: Pianificata la giornata di domani
Confermato per domani il consiglio comunale straordinario. Il consiglio liparese, su convocazione del presidente Pino Longo, si riunirà alle 9 al comune. Alle 11 proseguirà a bordo del traghetto della Siremar "Laurana" in partenza per l'isola di Salina. Nell'isola verde si imbarcheranno i tre sindaci, gli assessori, i consiglieri comunali e i cittadini. A questo punto si terrà un consiglio congiunto che approverà un documento unitario da inviare ai governi nazionali e regionali per ribadire l'importanza di poter continuare a disporre di adeguati ed idonei collegamenti con traghetti e aliscafi Siremar.
A proposito dell'occupazione della Piero della Francesca DI SAVERIO MERLINO
(SAVERIO MERLINO) Per dovere di cronaca desidero precisare che nessun consigliere e nessun assessore dei tempi dell'occupazionre della Mt. Piero della Francesca, avvenuto alla fine dell'estate del 1982, è stato mai accusato di interruzione di pubblico servizio.
L'accusa che ci venne mossa, a seguito di denuncia, in un processo che durò ben 13 anni, fu perchè nella qualità di consiglieri comunali avevamo deliberato ( il 2/12/1982) di assumere a carico dell'amministrazione l'acquisto di pasti per i concittadini di Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli, che, in difficoltà per un grave problema sociale, quale quello della soppressione del collegamento Napoli/Eolie, avvertito indistintamente in tutte le isole dell'Arcipelago, da oltre un mese occupavano la MT Piero della Francesca.
Va detto anche che i pasti per i soli concittadini delle isole minori furono pagati personalmente dai consiglieri che avevano deliberato l'aiuto dovuto a quella gente che non ci pensò neanche un attimo a lasciare le proprie case e a trasferirsi a bordo della MT Piero della Francesca per difendere i propri diritti e quanto sancito dalla nostra Costituzione (il diritto alla mobilità) che i nostri governanti intendono ignorare .
Non fummo noi amministratiori del tempo ad incidere nella scelta delle numerose persone che difendevano tali diritti ma lo abbiamo fatto, convinti, insieme ad essi e senza alcun tentennamento tanto che il Consiglio Comunale rimase convocato e aperto in seduta permanente sulla MT Piero della Francesca sino a quando non arrivò la decisione del Ministro dei trasporti dell'epoca, On. Calogero Mannino.
Anche la posizione dei parlamentari messinesi del tempo fu sicuramente molto incisiva e deteminante nei confronti del Ministro ( ricordo, per chi ha memoria, quella dell'on. Perrone e del sen. Gigi Genovese) che non aspettarano di essere convocati dal Ministro ma , con determinazione .........si presentarono per essere ben ascoltati.
Altri tempi.........
Saverio Merlino.
L'accusa che ci venne mossa, a seguito di denuncia, in un processo che durò ben 13 anni, fu perchè nella qualità di consiglieri comunali avevamo deliberato ( il 2/12/1982) di assumere a carico dell'amministrazione l'acquisto di pasti per i concittadini di Alicudi, Filicudi, Panarea e Stromboli, che, in difficoltà per un grave problema sociale, quale quello della soppressione del collegamento Napoli/Eolie, avvertito indistintamente in tutte le isole dell'Arcipelago, da oltre un mese occupavano la MT Piero della Francesca.
Va detto anche che i pasti per i soli concittadini delle isole minori furono pagati personalmente dai consiglieri che avevano deliberato l'aiuto dovuto a quella gente che non ci pensò neanche un attimo a lasciare le proprie case e a trasferirsi a bordo della MT Piero della Francesca per difendere i propri diritti e quanto sancito dalla nostra Costituzione (il diritto alla mobilità) che i nostri governanti intendono ignorare .
Non fummo noi amministratiori del tempo ad incidere nella scelta delle numerose persone che difendevano tali diritti ma lo abbiamo fatto, convinti, insieme ad essi e senza alcun tentennamento tanto che il Consiglio Comunale rimase convocato e aperto in seduta permanente sulla MT Piero della Francesca sino a quando non arrivò la decisione del Ministro dei trasporti dell'epoca, On. Calogero Mannino.
Anche la posizione dei parlamentari messinesi del tempo fu sicuramente molto incisiva e deteminante nei confronti del Ministro ( ricordo, per chi ha memoria, quella dell'on. Perrone e del sen. Gigi Genovese) che non aspettarano di essere convocati dal Ministro ma , con determinazione .........si presentarono per essere ben ascoltati.
Altri tempi.........
Saverio Merlino.
sabato 3 gennaio 2009
Orlando su trasporti marittimi: "Lombardo faccia e dica qualcosa da siciliano"
(AGI) - Palermo, 3 gen. - “Ancora un’umiliazione per la Sicilia, ancora un’azione di isolamento che suona come disprezzo per i siciliani da parte del governo nazionale e di quello regionale che sta a guardare. E’ sacrosanta la protesta di quei sindaci che denunciano il taglio dei collegamenti tra le isole Eolie ed il resto del territorio. Raffaele Lombardo faccia e dica qualcosa di siciliano: piu’ che preoccuparsi di servire la cattiva volonta’ del governo nazionale serva realmente gli interessi dei siciliani”. Lo afferma il portavoce nazionale dell’Italia dei valori Leoluca Orlando, che annuncia un’interrogazione urgente ai ministri Matteoli e Scajola alla riapertura dei lavori parlamentari. “Italia dei Valori manifesta tutta la propria solidarieta’ ai sindaci delle isole che hanno avviato variegate forme di protesta nei confronti della miopia gestionale dei trasporti promossa e avallata sia al livello nazionale che regionale. Un ennesimo schiaffo per l’economia e il turismo siciliano”, ha concluso Orlando. (AGI)
La mozione "Tirrenia" presentata a novembre(primo firmatario D'Alia)
D'ALIA , CINTOLA , GIAI , RANUCCI , FOSSON , CUFFARO , PINZGER , PETERLINI , THALER AUSSERHOFER
Il Senato,
premesso che:
la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori italiane in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
la legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) all’articolo 1, comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
il comma 999 prevede, nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
successivamente, in data 18 giugno 2008, il Consiglio dei ministri nel Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-20013, ha confermato la volontà di attuare tempestivamente il processo di privatizzazione della Tirrenia;
il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, all’articolo 57, ha attribuito alle Regioni le funzioni in materia di servizio pubblico di cabotaggio marittimo, che si svolgono all’interno del loro territorio, stabilendo, al comma 2, che le risorse attualmente previste nel bilancio dello Stato per il finanziamento dei contratti di servizio pubblico di cabotaggio marittimo sono, altresì, destinate alla compartecipazione dello Stato alla spesa sostenuta dalle Regioni per l’erogazione di tali servizi;
lo stesso articolo ha stabilito anche la cessione gratuita delle società regionali controllate dalla Tirrenia alle rispettive Regioni di competenza, su richiesta delle stesse, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del suddetto decreto;
il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella seduta del 6 novembre 2008, la definizione dei criteri per il passaggio in mano privata della Tirrenia che avverrà in tempi non brevi, quindi lo stesso Governo avanzerà alla Commissione europea una richiesta di proroga dell’attuale convenzione con l’impegno di arrivare alla dismissione della società entro il 2009;
la IX Commissione permanente (Trasporti) della Camera dei deputati ha iniziato la discussione della risoluzione Valducci 7-00033, volta ad impegnare il Governo “a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia (...); ad assumere sollecitamente le opportune iniziative finalizzate al completamento dell’iter di approvazione delle nuove convenzioni con la Tirrenia e con le società regionali, almeno per quanto concerne le tratte che non rivestono interesse di mercato, ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, con particolare riferimento ai collegamenti con le isole minori; a procedere tempestivamente alla notifica delle nuove convenzioni alla Commissione europea, presentandone la stipula come elemento essenziale della privatizzazione e della liberalizzazione del cabotaggio marittimo pubblico; a definire la procedura di privatizzazione e le clausole di cessione del gruppo in modo tale da assicurare il mantenimento in esercizio dei collegamenti sulle tratte di cui al n. 2 anche oltre la scadenza delle nuove convenzioni; a prevedere altresì, nell'ambito della privatizzazione, adeguate misure di tutela nei confronti dei dipendenti del gruppo Tirrenia”;
risulta che nella nota del Ministro dell’economia e delle finanze, consegnata in sede di esame della risoluzione Valducci, si precisa tra l’altro che nell’attuale situazione, la procedura di privatizzazione che investe la capogruppo Tirrenia potrebbe dover ricomprendere anche società regionali marittime, qualora le Regioni non esercitassero l’opzione suddetta; che i servizi che dovranno essere oggetto di convenzione di carattere locale sono in corso di valutazione da parte delle amministrazioni centrali e regionali; che per quanto riguarda la Tirrenia, solo alcuni collegamenti dovranno ancora essere oggetto di convenzione, essendo di preminente interesse pubblico, che le convenzioni per quanto riguarda gli schemi predisposti secondo un ‘impostazione coerente con i più moderni ed efficienti criteri regolatori, approvati dal Nucleo di Analisi dei Servizi Pubblici, sono disponibili nella loro veste pressoché definitiva e verrà trasmesso alla Commissione Europea per le relative valutazioni; che la privatizzazione del Gruppo Tirrenia e la stipula delle nuove convenzioni, sono elementi interdi pendenti ed assolutamente necessari per il successo dell’operazione;
per quanto sopra il Ministero dell’economia e delle finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31 dicembre 2009;
considerato che:
l’Unione europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche: in particolare, con riferimento all’articolo 158, la Conferenza intergovernativa ha approvato la dichiarazione n. 30 sulle regioni insulari, allegata al Trattato, nella quale si riconosce che queste realtà soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
in ragione di ciò, la Commissione europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche, senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare, ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato;
ritenuto che:
in virtù del vigente quadro normativo i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate, ed in particolare del Mezzogiorno” (articolo 8, comma 1, della legge 20 dicembre 1974, n. 684);
“Il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio-economico di ciascuna isola” (articolo 3 della legge 19 maggio 1975, n. 169);
le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (articolo 4, comma 2, della legge n. 169 del 1975);
considerata la natura delle isole della regione Sicilia, tutte abitate per l’intero anno, collocate in zone decentrate del Paese, che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
considerato che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, ma rimane necessario, almeno per un sufficiente numero di anni, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo economico,
impegna il Governo:
a rispettare anzitutto il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l’uguaglianza sostanziale di cui all’articolo 3 della Costituzione e dei principi sanciti nel Trattato di Amsterdam;
al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31 dicembre 2012 così come previsto nel comma 998 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
all’apertura di un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
a promuovere un aumento della spesa prevista dall’articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per il sostegno della convenzione;
a prevedere il blocco del processo di privatizzazione della Siremar, attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio, presso l’Unione europea, del processo di deroga alla privatizzazione;
a dotare la nuova Siremar di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regioni, in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione;
ad attuare il blocco della dismissione del naviglio, avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
al mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
a considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
a far sì che la Regione siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
Il Senato,
premesso che:
la Tirrenia, con le sue controllate regionali Siremar, Caremar, Toremar e Saremar, esercita un servizio pubblico di cabotaggio marittimo per le isole minori italiane in base a specifiche convenzioni in scadenza alla fine del 2008;
la legge finanziaria per il 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296) all’articolo 1, comma 998, ha predisposto la stipula di nuove convenzioni tra lo Stato e le società di cui sopra, aventi scadenza non anteriore al 31 dicembre 2012, al fine di predisporre e completare il processo di liberalizzazione del settore di cabotaggio marittimo privatizzando le società esercenti i servizi di collegamento essenziali;
il comma 999 prevede, nelle more della stipula delle suddette convenzioni e della verifica della loro compatibilità con il regime comunitario, l’applicazione delle convenzioni attualmente in vigore;
successivamente, in data 18 giugno 2008, il Consiglio dei ministri nel Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2009-20013, ha confermato la volontà di attuare tempestivamente il processo di privatizzazione della Tirrenia;
il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, all’articolo 57, ha attribuito alle Regioni le funzioni in materia di servizio pubblico di cabotaggio marittimo, che si svolgono all’interno del loro territorio, stabilendo, al comma 2, che le risorse attualmente previste nel bilancio dello Stato per il finanziamento dei contratti di servizio pubblico di cabotaggio marittimo sono, altresì, destinate alla compartecipazione dello Stato alla spesa sostenuta dalle Regioni per l’erogazione di tali servizi;
lo stesso articolo ha stabilito anche la cessione gratuita delle società regionali controllate dalla Tirrenia alle rispettive Regioni di competenza, su richiesta delle stesse, da effettuarsi entro 120 giorni dall'entrata in vigore del suddetto decreto;
il Consiglio dei ministri ha deliberato, nella seduta del 6 novembre 2008, la definizione dei criteri per il passaggio in mano privata della Tirrenia che avverrà in tempi non brevi, quindi lo stesso Governo avanzerà alla Commissione europea una richiesta di proroga dell’attuale convenzione con l’impegno di arrivare alla dismissione della società entro il 2009;
la IX Commissione permanente (Trasporti) della Camera dei deputati ha iniziato la discussione della risoluzione Valducci 7-00033, volta ad impegnare il Governo “a pervenire sollecitamente, se possibile entro il 30 giugno 2009, alla privatizzazione della società Tirrenia (...); ad assumere sollecitamente le opportune iniziative finalizzate al completamento dell’iter di approvazione delle nuove convenzioni con la Tirrenia e con le società regionali, almeno per quanto concerne le tratte che non rivestono interesse di mercato, ma che risultano indispensabili per assicurare la continuità territoriale e il diritto alla mobilità dei cittadini, con particolare riferimento ai collegamenti con le isole minori; a procedere tempestivamente alla notifica delle nuove convenzioni alla Commissione europea, presentandone la stipula come elemento essenziale della privatizzazione e della liberalizzazione del cabotaggio marittimo pubblico; a definire la procedura di privatizzazione e le clausole di cessione del gruppo in modo tale da assicurare il mantenimento in esercizio dei collegamenti sulle tratte di cui al n. 2 anche oltre la scadenza delle nuove convenzioni; a prevedere altresì, nell'ambito della privatizzazione, adeguate misure di tutela nei confronti dei dipendenti del gruppo Tirrenia”;
risulta che nella nota del Ministro dell’economia e delle finanze, consegnata in sede di esame della risoluzione Valducci, si precisa tra l’altro che nell’attuale situazione, la procedura di privatizzazione che investe la capogruppo Tirrenia potrebbe dover ricomprendere anche società regionali marittime, qualora le Regioni non esercitassero l’opzione suddetta; che i servizi che dovranno essere oggetto di convenzione di carattere locale sono in corso di valutazione da parte delle amministrazioni centrali e regionali; che per quanto riguarda la Tirrenia, solo alcuni collegamenti dovranno ancora essere oggetto di convenzione, essendo di preminente interesse pubblico, che le convenzioni per quanto riguarda gli schemi predisposti secondo un ‘impostazione coerente con i più moderni ed efficienti criteri regolatori, approvati dal Nucleo di Analisi dei Servizi Pubblici, sono disponibili nella loro veste pressoché definitiva e verrà trasmesso alla Commissione Europea per le relative valutazioni; che la privatizzazione del Gruppo Tirrenia e la stipula delle nuove convenzioni, sono elementi interdi pendenti ed assolutamente necessari per il successo dell’operazione;
per quanto sopra il Ministero dell’economia e delle finanze vista la complessità dell’operazione ha chiesto alla Commissione europea il mantenimento dell’attuale sistema regolatorio fino alla data del 31 dicembre 2009;
considerato che:
l’Unione europea, che sollecita e sovrintende al processo di privatizzazione, ha riconosciuto nel Trattato di Amsterdam la possibilità di una deroga per le realtà insulari e periferiche: in particolare, con riferimento all’articolo 158, la Conferenza intergovernativa ha approvato la dichiarazione n. 30 sulle regioni insulari, allegata al Trattato, nella quale si riconosce che queste realtà soffrono, a motivo della loro insularità, di svantaggi strutturali il cui perdurare ostacola lo sviluppo economico e sociale;
quindi ai sensi degli orientamenti comunitari in materia di aiuti di Stato ai trasporti marittimi, si è definito che “un obbligo di servizio pubblico può essere imposto per garantire servizi regolari verso porti che collegano regioni periferiche della Comunità o rotte poco servite e considerate vitali per lo sviluppo economico delle regioni interessate, nei casi in cui il libero gioco delle forze di mercato non garantirebbe un sufficiente livello del servizio”;
mediante l’osservanza di questi obblighi si mira a garantire il rispetto del principio di continuità territoriale e un livello sufficiente di servizi regolari di trasporto verso le isole minori, in modo da soddisfare le esigenze di sviluppo economico e sociale di queste ultime;
in ragione di ciò, la Commissione europea ha chiaramente affermato che il sistema di convenzioni pubbliche ai vettori marittimi può giustificarsi soltanto in riferimento a quelle linee, come quella relativa ai collegamenti con le isole minori, in cui il servizio non può essere svolto adeguatamente da imprese private;
in ogni caso, secondo la giurisprudenza comunitaria, per aver diritto alla compensazione, gli obblighi di servizio pubblico devono essere fissati in anticipo e con precisione dalle autorità pubbliche, senza lasciare all’impresa incaricata del servizio la libertà di determinare il numero delle frequenze da operare, ovvero di decidere autonomamente se le convenga o no prestare tale servizio in funzione del mercato;
ritenuto che:
in virtù del vigente quadro normativo i servizi di collegamento marittimo con le isole minori “debbono assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse con lo sviluppo economico e sociale delle aree interessate, ed in particolare del Mezzogiorno” (articolo 8, comma 1, della legge 20 dicembre 1974, n. 684);
“Il numero delle linee, la periodicità dei collegamenti ed il tipo di naviglio debbono essere adeguati a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini, contribuendo a promuovere lo sviluppo socio-economico di ciascuna isola” (articolo 3 della legge 19 maggio 1975, n. 169);
le modifiche delle convenzioni vigenti sono ammesse solo quando “per esigenze economiche e sociali si ravvisi la necessità di migliorare il servizio” (articolo 4, comma 2, della legge n. 169 del 1975);
considerata la natura delle isole della regione Sicilia, tutte abitate per l’intero anno, collocate in zone decentrate del Paese, che da qualche tempo hanno avviato un processo di sviluppo eco-sostenibile caratterizzato da un turismo ancora fortemente concentrato nella stagione estiva;
considerato che non esistono le condizioni per garantire un’attività di cabotaggio di natura privatistica, ma rimane necessario, almeno per un sufficiente numero di anni, un sostegno pubblico a questo servizio decisivo sia per la qualità della vita dei cittadini sia per lo stesso sviluppo economico,
impegna il Governo:
a rispettare anzitutto il principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l’uguaglianza sostanziale di cui all’articolo 3 della Costituzione e dei principi sanciti nel Trattato di Amsterdam;
al rinnovo della convenzione con la società Siremar sino al 31 dicembre 2012 così come previsto nel comma 998 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse;
all’apertura di un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
a promuovere un aumento della spesa prevista dall’articolo 1, comma 998, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, per il sostegno della convenzione;
a prevedere il blocco del processo di privatizzazione della Siremar, attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio, presso l’Unione europea, del processo di deroga alla privatizzazione;
a dotare la nuova Siremar di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e delle Regioni, in base al principio che le ragioni di economia relativa alla spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione;
ad attuare il blocco della dismissione del naviglio, avviato dalla Siremar, che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
al mantenimento degli attuali livelli occupazionali;
a considerare la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
a far sì che la Regione siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
D'Alia: "Governo responsabile del caos trasporti in Sicilia" e lancia una stoccata a Bruno
"Sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della Tirrenia, pesano evidenti responsabilità da parte di questo Governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere". E' quanto afferma, in una nota, il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia.
"Chiediamo l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a 'bloccare la privatizzazione della Siremar'. Il Governo - chiede D'Alia - faccia con la Tirrenia ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori".
Ufficio Stampa Gruppo Udc Senato della Repubblica
"Chiediamo l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a 'bloccare la privatizzazione della Siremar'. Il Governo - chiede D'Alia - faccia con la Tirrenia ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori".
Ufficio Stampa Gruppo Udc Senato della Repubblica
Comunicato stampa del circolo di Lipari di Sinistra democratica: il ministro Matteoli e le isole minori
Comunicato stampa: il ministro Matteoli e le isole minori.
Di fronte ai tentativi messi in atto dal capo dell’amministrazione comunale di uno degli arcipelaghi più importanti del Paese per ottenere una udienza presso il ministro Matteoli, udienza che necessita della mediazione di un assessore regionale, di un sottosegretario e persino di un ministro, è inevitabile che sorgano alcune brevi riflessioni. La prima, alquanto triste, riguarda la sensazione di feudalesimo che caratterizza le lunghe e farraginose procedure per ottenere un incontro, cosa solo apparentemente normale e banale, su un tema di prioritaria importanza per gli abitanti delle Eolie e di altre isole minori; triste poiché è facile constatare come i nostri rappresentanti istituzionali siano tenuti in conto al pari delle ultime ruote del carro feudale. Ma davvero i pochi abitanti che vivono nelle isole minori non godono di alcuna considerazione da parte del ministro Matteoli?
Non è proprio così. Desideriamo ricordare a chi non conoscesse la biografia di questo irraggiungibile personaggio del carrozzone della PDL, come l’onorevole Matteoli, in altre occasioni, abbia dimostrato grande attenzione verso gli isolani; per esempio quando, allora esponente regionale di Alleanza Nazionale, capeggiava il fronte “anti-parco” dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, formato essenzialmente da cacciatori e da speculatori dell’edilizia, che costituivano il suo principale bacino elettorale in Toscana. La sua solerzia, in questa battaglia (persa), fu tale che gli valse un posto di ministro nel primo governo Berlusconi, ed esattamente quello di ministro dell’Ambiente, ruolo nel quale si distinse soprattutto per avere depenalizzato alcuni reati di inquinamento industriale.
Questi, purtroppo, sono i nostri interlocutori. Questa sono le realtà politiche e istituzionali con le quali dobbiamo confrontarci, e dalle quali attenderci risposte concrete sul nostro avvenire, sulle nostre esigenze sociali, di mobilità, sul rispetto dei nostri diritti di cittadini di uno stato democratico.
Di fronte ai tentativi messi in atto dal capo dell’amministrazione comunale di uno degli arcipelaghi più importanti del Paese per ottenere una udienza presso il ministro Matteoli, udienza che necessita della mediazione di un assessore regionale, di un sottosegretario e persino di un ministro, è inevitabile che sorgano alcune brevi riflessioni. La prima, alquanto triste, riguarda la sensazione di feudalesimo che caratterizza le lunghe e farraginose procedure per ottenere un incontro, cosa solo apparentemente normale e banale, su un tema di prioritaria importanza per gli abitanti delle Eolie e di altre isole minori; triste poiché è facile constatare come i nostri rappresentanti istituzionali siano tenuti in conto al pari delle ultime ruote del carro feudale. Ma davvero i pochi abitanti che vivono nelle isole minori non godono di alcuna considerazione da parte del ministro Matteoli?
Non è proprio così. Desideriamo ricordare a chi non conoscesse la biografia di questo irraggiungibile personaggio del carrozzone della PDL, come l’onorevole Matteoli, in altre occasioni, abbia dimostrato grande attenzione verso gli isolani; per esempio quando, allora esponente regionale di Alleanza Nazionale, capeggiava il fronte “anti-parco” dell’Elba e delle altre isole dell’Arcipelago Toscano, formato essenzialmente da cacciatori e da speculatori dell’edilizia, che costituivano il suo principale bacino elettorale in Toscana. La sua solerzia, in questa battaglia (persa), fu tale che gli valse un posto di ministro nel primo governo Berlusconi, ed esattamente quello di ministro dell’Ambiente, ruolo nel quale si distinse soprattutto per avere depenalizzato alcuni reati di inquinamento industriale.
Questi, purtroppo, sono i nostri interlocutori. Questa sono le realtà politiche e istituzionali con le quali dobbiamo confrontarci, e dalle quali attenderci risposte concrete sul nostro avvenire, sulle nostre esigenze sociali, di mobilità, sul rispetto dei nostri diritti di cittadini di uno stato democratico.
Black-out a Ginostra. Allertati prefetto e sindaco
Da questa mattina il borgo di Ginostra, nell'isola di Stromboli,non può contare sull'erogazione di energia elettrica. Un guasto al generatore ha mandato in tilt la centralina dell'Enel.
Senza luce anche la guardia medica. I ginostresi hanno chiesto un intervento urgente del Prefetto di Messina e del sindaco di Lipari sull'Enel per far ripristinare il servizio.
L'Enel, la scorsa estate, ha fatto giuungere a Ginostra un generatore di emergenza: non è mai entrato in funzione e giace inutilizzato accanto alla centrale.
Senza luce anche la guardia medica. I ginostresi hanno chiesto un intervento urgente del Prefetto di Messina e del sindaco di Lipari sull'Enel per far ripristinare il servizio.
L'Enel, la scorsa estate, ha fatto giuungere a Ginostra un generatore di emergenza: non è mai entrato in funzione e giace inutilizzato accanto alla centrale.
La protesta sui trasporti: Cosa scrivono le agenzie e i giornali on line
Da sinistra: Lucio Antinoro, sindaco di Favignana, Aldo Messina sindaco di Ustica, Salvatore Gabriele, sindaco di Pantelleria e Mariano Bruno sindaco di Lipari durante la loro protesta al porto di Palermo.
I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato la motonave ´Filippo Lippi´ della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto di Palermo, impedendone la partenza. Presente anche il sindaco di Lipari e presidente Ancim Sicilia Mariano Bruno. La protesta, alla quale hanno aderito anche i sindacati dei lavoratori, contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla metà di gennaio.
SICILIA: SINDACO USTICA BLOCCA TRAGHETTO CONTRO TAGLI SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - Inizia in Sicilia la protesta dei sindaci delle isole minori contro i tagli annunciati dalla Siremar, gruppo Tirrenia, previsti dal 15 gennaio. Questa mattina il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero consiglio comunale hanno bloccato e occupato la motonave ''Filippo Lippi'', nel porto di Palermo impedendone la partenza. La protesta - cosi' come hanno sempre indicato tutti i sindaci delle isole minori siciliane - non e' contro la Siremar ma contro il governo che si sta disinteressando dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le isole minori.Ma oltre ai sindaci, protestano anche i cittadini che hanno inviato telegrammi al ministro Matteoli per chiedere di interessarsi del problema.
SICILIA/ISOLE MINORI: FIT CISL, GOVERNO INTERVENGA SU SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - ''Dopo tanti appelli della Fit Cisl si alza il tono della protesta e della mobilitazione contro i tagli dei collegamenti con le isole minori, e' ora che il governo nazionale intervenga''. A commentare cosi' la preoccupante situazione della Siremar e il possibile blocco dei collegamenti con le isole minori della Sicilia, e' il Segretario regionale della Fit Cisl Marittimi Franco Lo Bocchiaro che stamani ha preso parte alla speciale riunione del consiglio comunale di Ustica all’interno della nave Filippo Lippi al porto di Palermo. Il 31 dicembre e' scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sara' sospeso.''Il piano industriale della compagnia di navigazione non e' stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se e' parzialmente operativo, in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, a rischio''.
PALERMO: OCCUPATO TRAGHETTO
(ANSA)- PALERMO, 3 GEN -I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato una motonave nel porto di Palermo per protestare contro i tagli ai collegamenti. I primi cittadini hanno bloccato la motonave 'Filippo Lippi' della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto del capoluogo siciliano, impedendone la partenza. La protesta, alla quale stanno aderendo anche i sindacati dei lavoratori, e' contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla meta' di gennaio.
PALERMO: SINDACO USTICA OCCUPA TRAGHETTO PER PROTESTA CONTRO TAGLI A COLLEGAMENTI
Palermo, 3 dic. - (Adnkronos) - Il sindaco di Ustica, Aldo Messina, ha occupato per protesta il traghetto 'Antonello da Messina'. A bordo della motonave, che collega Palermo con Ustica e che doveva partire alle 9 dal porto del capoluogo siciliano, si sta tenendo un Consiglio comunale straordinario. Alla base della protesta i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dal 15 gennaio, annunciati dalla Siremar (Tirrenia). Gia' ieri il primo cittadino di Favignana (Trapani), Lucio Antinoro, aveva annunciato a partire dal 6 gennaio uno sciopero della fame a oltranza.
I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato la motonave ´Filippo Lippi´ della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto di Palermo, impedendone la partenza. Presente anche il sindaco di Lipari e presidente Ancim Sicilia Mariano Bruno. La protesta, alla quale hanno aderito anche i sindacati dei lavoratori, contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla metà di gennaio.
SICILIA: SINDACO USTICA BLOCCA TRAGHETTO CONTRO TAGLI SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - Inizia in Sicilia la protesta dei sindaci delle isole minori contro i tagli annunciati dalla Siremar, gruppo Tirrenia, previsti dal 15 gennaio. Questa mattina il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero consiglio comunale hanno bloccato e occupato la motonave ''Filippo Lippi'', nel porto di Palermo impedendone la partenza. La protesta - cosi' come hanno sempre indicato tutti i sindaci delle isole minori siciliane - non e' contro la Siremar ma contro il governo che si sta disinteressando dei collegamenti marittimi tra la Sicilia e le isole minori.Ma oltre ai sindaci, protestano anche i cittadini che hanno inviato telegrammi al ministro Matteoli per chiedere di interessarsi del problema.
SICILIA/ISOLE MINORI: FIT CISL, GOVERNO INTERVENGA SU SIREMAR
(ASCA) - Palermo, 3 gen - ''Dopo tanti appelli della Fit Cisl si alza il tono della protesta e della mobilitazione contro i tagli dei collegamenti con le isole minori, e' ora che il governo nazionale intervenga''. A commentare cosi' la preoccupante situazione della Siremar e il possibile blocco dei collegamenti con le isole minori della Sicilia, e' il Segretario regionale della Fit Cisl Marittimi Franco Lo Bocchiaro che stamani ha preso parte alla speciale riunione del consiglio comunale di Ustica all’interno della nave Filippo Lippi al porto di Palermo. Il 31 dicembre e' scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sara' sospeso.''Il piano industriale della compagnia di navigazione non e' stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se e' parzialmente operativo, in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, a rischio''.
PALERMO: OCCUPATO TRAGHETTO
(ANSA)- PALERMO, 3 GEN -I sindaci di Ustica, Favignana e Pantelleria hanno occupato una motonave nel porto di Palermo per protestare contro i tagli ai collegamenti. I primi cittadini hanno bloccato la motonave 'Filippo Lippi' della Siremar (gruppo Tirrenia), nel molo Piave sud del porto del capoluogo siciliano, impedendone la partenza. La protesta, alla quale stanno aderendo anche i sindacati dei lavoratori, e' contro i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dalla meta' di gennaio.
PALERMO: SINDACO USTICA OCCUPA TRAGHETTO PER PROTESTA CONTRO TAGLI A COLLEGAMENTI
Palermo, 3 dic. - (Adnkronos) - Il sindaco di Ustica, Aldo Messina, ha occupato per protesta il traghetto 'Antonello da Messina'. A bordo della motonave, che collega Palermo con Ustica e che doveva partire alle 9 dal porto del capoluogo siciliano, si sta tenendo un Consiglio comunale straordinario. Alla base della protesta i tagli nei collegamenti da e per le isole minori a partire dal 15 gennaio, annunciati dalla Siremar (Tirrenia). Gia' ieri il primo cittadino di Favignana (Trapani), Lucio Antinoro, aveva annunciato a partire dal 6 gennaio uno sciopero della fame a oltranza.
Eolie: Arrivati i primi bebè del 2009. Il primo è di Filicudi
Sono maschietti i primi due nati del 2009 nelle isole Eolie. Il primo si chiama Ottaviano Oancea ed è figlio di una coppia di rumeni che vive a Filicudi.
Il secondo bimbo a vedere la luce è stato Gennaro Diego Famularo, figlio della cubana Sabori Ortega e di Bartolo Famularo di Lipari.
Entrambi i parti sono avvenuti all'ospedale di Lipari e hanno tenuto fortemente impegnata l'equipe del professore Gianpiero Di Marco.
Il secondo bimbo a vedere la luce è stato Gennaro Diego Famularo, figlio della cubana Sabori Ortega e di Bartolo Famularo di Lipari.
Entrambi i parti sono avvenuti all'ospedale di Lipari e hanno tenuto fortemente impegnata l'equipe del professore Gianpiero Di Marco.
TIRRENIA: NAVI OCCUPATE E MARCE SU ROMA, DIVAMPA PROTESTA ISOLE
(AGI) - Palermo, 3 gen. - Occupazione di traghetti, consigli comunali a bordo dei mezzi Siremar, duemila telegrammi indirizzati al ministro Matteoli, centinaia di sms in viaggio tra gli abitanti e i villeggianti al grido "Isolani e' bello. Isolati e' ingiusto". Infine, la minaccia di uno sciopero generale e di una "marcia" su Roma, dove i sindaci potrebbero incatenarsi davanti Montecitorio. Divampa la multiforme e decisa protesta dei sindaci e degli amministratori delle isole minori siciliane dopo i tagli annunciati dalla Siremar nei collegamenti marittimi. Questa mattina il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero Consiglio comunale si sono riuniti nel traghetto "Antonello da Messina", nel molo Piave sud del porto di Palermo, impedendone la partenza. Alle 18.30 assemblea cittadina nella sala consiliare. a riduzione dei collegamenti, decisa dopo la procedura di infrazione della Comunita' europea contro l'Italia per gli aiuti di stato alla Tirrenia e alle societa' controllate, e' prevista dal 14 gennaio e "questo si aggiunge - dice il sindaco di Ustica - alla disastrosa sospensione della linea di collegamento dell'aliscafo Napoli-Ustica-Favignana che gia' dall'estate scorsa ha ridotto notevolmente le presenze turistiche sull'isola palermitana". Non e' tutto. La motonave "Filippo Lippi" sara' occupata simbolicamente nel giorno dell'Epifania dagli amministratori di Favignana e il sindaco, Lucio Antinoro, ha annunciato che comincera' un digiuno "che si protrarra' fino a quando non arriveranno novita' positive". I consiglieri comunali, Antonino Maiorana e Vito Vaccaro, hanno inviato una lettera al ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, per denunciare la situazione di crisi. "Dal 14 gennaio - scrivono - la Siremar ridurra' i mezzi in servizio per Favignana, Levanzo e Marettimo. Per noi e' una vicenda di vitale importanza". Lunedi', alle 11, e' in programma una riunione congiunta dei consigli comunali di Lipari, Malfa, Santa Marina e Leni a bordo del traghetto 'Laurana' della Siremar. Dal porto di Sottomonastero si imbarcheranno sindaco, assessori, consiglieri comunali, componenti del comitato e cittadini e poi si proseguira' alla volta di Salina dove si uniranno i colleghi della seconda isola delle Eolie.
La "questione" Siremar sulla Gazzetta del Sud di oggi
Eolie Scatta l'articolato programma di proteste dopo l'ennesimo appello al ministro dei Trasporti perché sia evitata la sospensione dei collegamenti
Riunione dei 4 consigli comunali sul traghetto
Gli albergatori scrivono a Matteoli. Solidarietà della Camera di commercio. Lunedì l'assemblea a bordo
Salvatore Sarpi
Si stringono i tempi nelle Eolie e si moltiplicano le iniziative con l'avvicinarsi del 14 gennaio, l'ultimo giorno in cui sarà in essere l'attuale assetto dei collegamenti marittimi Siremar da e per l'arcipelago. Una prospettiva scoraggiante che investe anche le altre isole minori della Sicilia. Ieri è stato il giorno dei telegrammi indirizzati al ministro dei Trasporti Altero Mattioli. Significativo quello inoltrato dalla Federalberghi delle Eolie(nella foto due degli associati) e da ogni singolo associato. Questo il testo: "Egregio Sig. Ministro, nonostante l'assoluta necessità di migliorare i trasporti marittimi alle Isole Eolie, si continuano a paventare tagli che mettono a serio repentaglio lo sviluppo dell'arcipelago. È ampiamente dimostrato che i vettori privati non riescono a garantire né la mobilità né la continuità territoriale né lo sviluppo socio economico previsti dalla legge.
Ulteriori disagi rischierebbero di dare il colpo di grazia a un microsistema fragile e già in crisi per l'assenza di un piano di sviluppo complessivo atto a realizzare interventi le cui ricadute siano state adeguatamente valutate e i cui criteri di selezione risultino in sintonia con le caratteristiche economiche, socio-culturali e naturalistiche del nostro territorio".
A sostenere le tesi e le fondate preoccupazioni delle amministrazioni, degli operatori turistico-commerciali e dei cittadini eoliani, sono anche il consiglio e la giunta della Camera di commercio di Messina. In un ordine del giorno si esprime viva preoccupazione per la situazione dei trasporti da e per le Eolie. Una situazione che "continua ad avvitarsi attorno al collaterale tema delle dismissioni Tirrenia e Siremar, senza alcun riguardo alla centralità del bisogno di continuità territoriale della popolazione e del sistema delle imprese".
La Camera di Commercio, nel dare piena solidarietà e sostegno alle forme di protesta civile degli amministratori dei quattro comuni eoliani, evidenzia forti perplessità sulla "lentezza degli organi preposti a livello nazionale e regionale nel porre rimedio a questa situazione, costringendo alla "extrema ratio" protestataria". "Consiglio e Giunta camerale auspicano, quindi - si legge nell'ordine del giorno - un pronto intervento di tutte le autorità con responsabilità nella vicenda, sin dal più alto livello istituzionale e governativo, assicurando il pronto e pieno appoggio dell'istituzione camerale per le azioni ritenute più efficaci e organicamente risolutive nell'interesse di quelle comunità e delle loro imprese presenti con eccellenze in tutti i settori delle attività produttive".Intanto ieri, in una nota attività ricettiva dell'isola, si è riunito il comitato di protesta per il mantenimento dei trasporti marittimi con i rappresentanti delle amministrazioni isolane.
E per lunedì è in programma il consiglio comunale congiunto dei quattro consessi civici che si terrà sul traghetto Siremar in navigazione da Lipari a Salina e da qui a Milazzo.
Le reazioni di Leni, Malfa e Santa Marina
Coro unanime a Salina "Difendiamo diritti fondamentali dell'uomo"
Michele Merenda
In vista dell'imminente smantellamento della Siremar, i sindaci di Salina fanno sentire la propria voce. I tre primi cittadini dell'isola più verde delle Eolie rivolgono il proprio appello direttamente allo Stato, affinché gli eoliani non vedano lesi i propri diritti. "Innanzi tutto – dichiara Antonio Podetti, sindaco di Leni – noi attendiamo ancora una risposta esauriente, nonostante le tante richieste inviate a varie istituzioni statali. Dopo che avremo questa risposta, potremo sederci a un tavolo e concertare tutti assieme le strategie per un servizio che sia finalmente decente. Il problema - prosegue Podetti - non riguarda solo gli aliscafi. Pensiamo alla nave per Napoli. Quest'ultima città è per noi la porta del turismo proveniente da settentrione. Lo Stato non può rimanere in silenzio. Questo è un problema che non mette in ginocchio solo le Eolie, ma tutte le isole minori siciliane". "Per quel che mi riguarda - ha aggiunto Salvatore Longhitano, sindaco di Malfa - , sono sempre stato di natura ottimista. Sono sicuro che una risposta arriverà e che ci sarà una proroga, perché è impensabile che da giorno 15 gli eoliani non possano più raggiungere la propria casa. Durante questo arco di tempo ci siederemo a discutere per evitare che le isole Eolie affondino. Lotteremo per mantenere il contatto con Napoli, perché da sempre le isole hanno avuto degli scambi importanti con questo luogo, riuscendo così a crescere sia a livello economico che a livello sociale. Dobbiamo attivarci per ottenere questa risposta prima del 14 notte".
Dal comune di S. Marina Salina arriva una presa di posizione straordinaria.
Il sindaco Massimo Lo Schiavo, infatti, ha seriamente deciso di mettere in vendita la caserma dei Carabinieri, i plessi scolastici e il palazzo comunale. "Tutto questo - ha dichiarato Lo Schiavo, senza la minima ombra di ironia - viene fatto in previsione del trasferimento delle comunità eoliane sulla terraferma, vista la scarsa attenzione nei confronti delle esigenze degli isolani. Riteniamo - ha concluso Lo Schiavo - che la soppressione del servizio di trasporto, da e per le isole, sia la premessa per la cancellazione di alcuni diritti fondamentali dell'uomo". I toni si alzano insomma e diventano più aspri.
Riunione dei 4 consigli comunali sul traghetto
Gli albergatori scrivono a Matteoli. Solidarietà della Camera di commercio. Lunedì l'assemblea a bordo
Salvatore Sarpi
Si stringono i tempi nelle Eolie e si moltiplicano le iniziative con l'avvicinarsi del 14 gennaio, l'ultimo giorno in cui sarà in essere l'attuale assetto dei collegamenti marittimi Siremar da e per l'arcipelago. Una prospettiva scoraggiante che investe anche le altre isole minori della Sicilia. Ieri è stato il giorno dei telegrammi indirizzati al ministro dei Trasporti Altero Mattioli. Significativo quello inoltrato dalla Federalberghi delle Eolie(nella foto due degli associati) e da ogni singolo associato. Questo il testo: "Egregio Sig. Ministro, nonostante l'assoluta necessità di migliorare i trasporti marittimi alle Isole Eolie, si continuano a paventare tagli che mettono a serio repentaglio lo sviluppo dell'arcipelago. È ampiamente dimostrato che i vettori privati non riescono a garantire né la mobilità né la continuità territoriale né lo sviluppo socio economico previsti dalla legge.
Ulteriori disagi rischierebbero di dare il colpo di grazia a un microsistema fragile e già in crisi per l'assenza di un piano di sviluppo complessivo atto a realizzare interventi le cui ricadute siano state adeguatamente valutate e i cui criteri di selezione risultino in sintonia con le caratteristiche economiche, socio-culturali e naturalistiche del nostro territorio".
A sostenere le tesi e le fondate preoccupazioni delle amministrazioni, degli operatori turistico-commerciali e dei cittadini eoliani, sono anche il consiglio e la giunta della Camera di commercio di Messina. In un ordine del giorno si esprime viva preoccupazione per la situazione dei trasporti da e per le Eolie. Una situazione che "continua ad avvitarsi attorno al collaterale tema delle dismissioni Tirrenia e Siremar, senza alcun riguardo alla centralità del bisogno di continuità territoriale della popolazione e del sistema delle imprese".
La Camera di Commercio, nel dare piena solidarietà e sostegno alle forme di protesta civile degli amministratori dei quattro comuni eoliani, evidenzia forti perplessità sulla "lentezza degli organi preposti a livello nazionale e regionale nel porre rimedio a questa situazione, costringendo alla "extrema ratio" protestataria". "Consiglio e Giunta camerale auspicano, quindi - si legge nell'ordine del giorno - un pronto intervento di tutte le autorità con responsabilità nella vicenda, sin dal più alto livello istituzionale e governativo, assicurando il pronto e pieno appoggio dell'istituzione camerale per le azioni ritenute più efficaci e organicamente risolutive nell'interesse di quelle comunità e delle loro imprese presenti con eccellenze in tutti i settori delle attività produttive".Intanto ieri, in una nota attività ricettiva dell'isola, si è riunito il comitato di protesta per il mantenimento dei trasporti marittimi con i rappresentanti delle amministrazioni isolane.
E per lunedì è in programma il consiglio comunale congiunto dei quattro consessi civici che si terrà sul traghetto Siremar in navigazione da Lipari a Salina e da qui a Milazzo.
Le reazioni di Leni, Malfa e Santa Marina
Coro unanime a Salina "Difendiamo diritti fondamentali dell'uomo"
Michele Merenda
In vista dell'imminente smantellamento della Siremar, i sindaci di Salina fanno sentire la propria voce. I tre primi cittadini dell'isola più verde delle Eolie rivolgono il proprio appello direttamente allo Stato, affinché gli eoliani non vedano lesi i propri diritti. "Innanzi tutto – dichiara Antonio Podetti, sindaco di Leni – noi attendiamo ancora una risposta esauriente, nonostante le tante richieste inviate a varie istituzioni statali. Dopo che avremo questa risposta, potremo sederci a un tavolo e concertare tutti assieme le strategie per un servizio che sia finalmente decente. Il problema - prosegue Podetti - non riguarda solo gli aliscafi. Pensiamo alla nave per Napoli. Quest'ultima città è per noi la porta del turismo proveniente da settentrione. Lo Stato non può rimanere in silenzio. Questo è un problema che non mette in ginocchio solo le Eolie, ma tutte le isole minori siciliane". "Per quel che mi riguarda - ha aggiunto Salvatore Longhitano, sindaco di Malfa - , sono sempre stato di natura ottimista. Sono sicuro che una risposta arriverà e che ci sarà una proroga, perché è impensabile che da giorno 15 gli eoliani non possano più raggiungere la propria casa. Durante questo arco di tempo ci siederemo a discutere per evitare che le isole Eolie affondino. Lotteremo per mantenere il contatto con Napoli, perché da sempre le isole hanno avuto degli scambi importanti con questo luogo, riuscendo così a crescere sia a livello economico che a livello sociale. Dobbiamo attivarci per ottenere questa risposta prima del 14 notte".
Dal comune di S. Marina Salina arriva una presa di posizione straordinaria.
Il sindaco Massimo Lo Schiavo, infatti, ha seriamente deciso di mettere in vendita la caserma dei Carabinieri, i plessi scolastici e il palazzo comunale. "Tutto questo - ha dichiarato Lo Schiavo, senza la minima ombra di ironia - viene fatto in previsione del trasferimento delle comunità eoliane sulla terraferma, vista la scarsa attenzione nei confronti delle esigenze degli isolani. Riteniamo - ha concluso Lo Schiavo - che la soppressione del servizio di trasporto, da e per le isole, sia la premessa per la cancellazione di alcuni diritti fondamentali dell'uomo". I toni si alzano insomma e diventano più aspri.
Siremar: Sale il livello della protesta nelle isole minori
Monta la protesta di sindaci e amministratori delle isole minori siciliane per via dei tagli annunciati dalla Siremar (Tirrenia) nei collegamenti marittimi.
Oggi il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero consiglio comunale si riuniranno nella sala della motonave Filippo Lippi, nel molo Piave sud del porto di Palermo impedendone la partenza(sarà presente anche il sindaco di Lipari Mariano Bruno) .
La riduzione dei collegamenti e' prevista dal 14 gennaio e ''questo si aggiunge - dice il sindaco di Ustica - alla disastrosa sospensione della linea di collegamento dell'aliscafo Napoli-Ustica-Favignana che gia' dall'estate scorsa ha ridotto notevolmente le presenze turistiche sull'isola palermitana''.
La Lippi sara' occupata simbolicamente anche il prossimo 6 gennaio dagli amministratori di Favignana. Il sindaco, Lucio Antinoro, ha annunciato che dal giorno dell'Epifania comincera' un digiuno ''che si protrarra' fino a quando non arriveranno novita' positive''. I consiglieri comunali, Antonino Maiorana e Vito Vaccaro, hanno inviato una lettera al ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, per denunciare la situazione di crisi. ''Dal 14 gennaio - scrivono - la Siremar ridurra' i mezzi in servizio per Favignana, Levanzo e Marettimo. Per noi e' una vicenda di vitale importanza''.
In segno di protesta la notte di Capodanno gli abitanti di Marettimo e delle Eolie allo scoccare della mezzanotte hanno spento le luci.
Oggi il sindaco di Ustica, Aldo Messina, e l'intero consiglio comunale si riuniranno nella sala della motonave Filippo Lippi, nel molo Piave sud del porto di Palermo impedendone la partenza(sarà presente anche il sindaco di Lipari Mariano Bruno) .
La riduzione dei collegamenti e' prevista dal 14 gennaio e ''questo si aggiunge - dice il sindaco di Ustica - alla disastrosa sospensione della linea di collegamento dell'aliscafo Napoli-Ustica-Favignana che gia' dall'estate scorsa ha ridotto notevolmente le presenze turistiche sull'isola palermitana''.
La Lippi sara' occupata simbolicamente anche il prossimo 6 gennaio dagli amministratori di Favignana. Il sindaco, Lucio Antinoro, ha annunciato che dal giorno dell'Epifania comincera' un digiuno ''che si protrarra' fino a quando non arriveranno novita' positive''. I consiglieri comunali, Antonino Maiorana e Vito Vaccaro, hanno inviato una lettera al ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, per denunciare la situazione di crisi. ''Dal 14 gennaio - scrivono - la Siremar ridurra' i mezzi in servizio per Favignana, Levanzo e Marettimo. Per noi e' una vicenda di vitale importanza''.
In segno di protesta la notte di Capodanno gli abitanti di Marettimo e delle Eolie allo scoccare della mezzanotte hanno spento le luci.
Lami: Mercoledì "La Befana racconta"
L'Associazione Borgata Lami organizza per il 6 gennaio 2009 alle ore 16.00, nel salone parrocchiale di Lami "LA BEFANA RACCONTA " le più belle favole per bambini"
Subito dopo........ tante altre BEFANE distribuiranno calze con dolcini per tutti.
I bimbi sono pregati di non mancare
Si ringraziano i narratori delle favole: Denise Corrieri e Tiziana Lauricella, attori della Compagnia Teatrale Piccolo Borgo Antico
IL PRESIDENTE
Saverio Merlino
Subito dopo........ tante altre BEFANE distribuiranno calze con dolcini per tutti.
I bimbi sono pregati di non mancare
Si ringraziano i narratori delle favole: Denise Corrieri e Tiziana Lauricella, attori della Compagnia Teatrale Piccolo Borgo Antico
IL PRESIDENTE
Saverio Merlino
I marinai della Guardia costiera sfrattati dall'alloggio della Curia, ospitati in Cattedrale
(PEPPE PAINO- GAZZETTA DEL SUD) Capodanno in chiesa per i marinai rimasti "senza tetto" della Guardia Costiera di Lipari. Sfrattati dai centralissimi alloggi di viale Mons. Bernardino Re, di proprietà della Curia, per tre dei dodici militari in servizio al locale Circomare, tutti addetti alla barca di soccorso e quindi di guardia, è stata reperita una momentanea sistemazione di "fortuna": due stanze con bagno all'interno della Cattedrale.
Gli altri si stanno, invece, arrangiando alla meno peggio tra chi alloggia in casa di amici o chi sta in affitto, ricordando che si tratta di volontari in ferma di un anno. Tutti giovani che arrivano da fuori e che vanno incontro a spese non indifferenti anche per mangiare. Basti pensare che dispongono di buoni pasto, praticamente da fame, da 4,50 euro per colazione, pranzo e cena. Una vera e propria mortificazione per chi di fatto, deve restare in allerta per garantire interventi di soccorso via mare e tenere in ogni caso gli occhi bene aperti su sette isole.
Tornado ai locali, è accaduto che lo scorso 31 dicembre è scaduta la proroga di tre mesi concessa lo scorso settembre, alla fine del contratto di sei anni, stipulato con l'ex Comandante di Porto, Alberto Bottarel per gli alloggi al centro dell'isola. I nuovi alloggi, da prendere sempre in affitto, saranno assegnati probabilmente per metà gennaio, una volta conosciute le risultanze della relativa gara d'appalto.
Mons. Gaetano Sardella, legale rappresentante della Curia era stato, comunque, già chiaro un mese fà. Nel corso delle messa per la ricorrenza di Santa Barbara, celebrata nella chiesa di San Pietro, disse al Comandante, ai sottoufficiali e ai marinai tutti: «Non ce l'abbiate con me, sapete come stanno le cose da tempo. Quei locali dell'ex viale Vescovile devono essere rimessi a posto per essere destinati ad importanti iniziative di carattare socio assistenziale».
Mons. Sardella vorrebbe infatti realizzare in quello storico edificio una casa per ragazze madri o per studenti provenienti dalle altre isole se non un centro di cura per soggetti svantaggiati.Insomma un programma a sfondo sociale e con alti contenuti di solidarietà che rappresenta una vera e propria risorsa per la carente assistenza sociosanitaria pubblica nell'arcipelago. Comunque, si vedrà in un futuro ormai prossimo. Per quanto riguarda il futuro dell'alloggiamento degli uomini del Circomare Lipari sarà certamente di diverso tenore. Avranno un palazzo tutto per loro.
Al ministero delle Infrastrutture si è svolta la gara d'appalto per i lavori di ristrutturazione del grande edificio ex Capitaneria, di Porto Pignataro. Un vecchio progetto caldeggiato da tempo dalle autorità locali, Le opere, per un milione e 600 mila euro, saranno eseguite a partire dalla prossima primavera da una ditta di Agrigento.
Gli altri si stanno, invece, arrangiando alla meno peggio tra chi alloggia in casa di amici o chi sta in affitto, ricordando che si tratta di volontari in ferma di un anno. Tutti giovani che arrivano da fuori e che vanno incontro a spese non indifferenti anche per mangiare. Basti pensare che dispongono di buoni pasto, praticamente da fame, da 4,50 euro per colazione, pranzo e cena. Una vera e propria mortificazione per chi di fatto, deve restare in allerta per garantire interventi di soccorso via mare e tenere in ogni caso gli occhi bene aperti su sette isole.
Tornado ai locali, è accaduto che lo scorso 31 dicembre è scaduta la proroga di tre mesi concessa lo scorso settembre, alla fine del contratto di sei anni, stipulato con l'ex Comandante di Porto, Alberto Bottarel per gli alloggi al centro dell'isola. I nuovi alloggi, da prendere sempre in affitto, saranno assegnati probabilmente per metà gennaio, una volta conosciute le risultanze della relativa gara d'appalto.
Mons. Gaetano Sardella, legale rappresentante della Curia era stato, comunque, già chiaro un mese fà. Nel corso delle messa per la ricorrenza di Santa Barbara, celebrata nella chiesa di San Pietro, disse al Comandante, ai sottoufficiali e ai marinai tutti: «Non ce l'abbiate con me, sapete come stanno le cose da tempo. Quei locali dell'ex viale Vescovile devono essere rimessi a posto per essere destinati ad importanti iniziative di carattare socio assistenziale».
Mons. Sardella vorrebbe infatti realizzare in quello storico edificio una casa per ragazze madri o per studenti provenienti dalle altre isole se non un centro di cura per soggetti svantaggiati.Insomma un programma a sfondo sociale e con alti contenuti di solidarietà che rappresenta una vera e propria risorsa per la carente assistenza sociosanitaria pubblica nell'arcipelago. Comunque, si vedrà in un futuro ormai prossimo. Per quanto riguarda il futuro dell'alloggiamento degli uomini del Circomare Lipari sarà certamente di diverso tenore. Avranno un palazzo tutto per loro.
Al ministero delle Infrastrutture si è svolta la gara d'appalto per i lavori di ristrutturazione del grande edificio ex Capitaneria, di Porto Pignataro. Un vecchio progetto caldeggiato da tempo dalle autorità locali, Le opere, per un milione e 600 mila euro, saranno eseguite a partire dalla prossima primavera da una ditta di Agrigento.
venerdì 2 gennaio 2009
Trasporti: Bruno a fianco della comunità di Ustica
Il sindaco di Lipari Mariano Bruno domani sarà a Palermo per manifestare la sua solidarietà al sindaco, agli assessori e al consiglio comunale di Ustica che, nel porto del capoluogo regionale, bloccheranno per protesta il traghetto "Filippo Lippi" della Siremar.
Lo ha annunciato lo stesso Bruno nel corso dell'incontro tenutosi oggi pomeriggio al residence "La Giara" con il comitato per il diritto nei trasporti.
Bruno, con riferimento alla disponibilità ad occupare una nave traghetto, dopo aver però percorso tutte le vie istituzionali, ha affermato: " Se il sindaco deciderà di occupare la nave, tutti gli assessori dovranno seguirlo. Non può essere altrimenti visto che sono stato io a nominarli. In caso contrario potranno rassegnare le dimissioni".
L'ing. Emanuele Carnevale di "Ama le Eolie" si è detto convinto che oggi all'indirizzo del ministro Matteoli sono partiti almeno 2000 telegrammi e non solo dalle Eolie.
Confermata per lunedì la seduta congiunta dei quattro consigli comunali sul traghetto "Laurana" in viaggio tra Lipari-Rinella e Milazzo.
Il telegramma della Federalberghi al ministro Matteoli
Egregio Sig. Ministro, nonostante l’assoluta necessità di migliorare i trasporti marittimi alle Isole Eolie, si continuano a paventare tagli che mettono a serio repentaglio lo sviluppo dell’arcipelago. È ampiamente dimostrato che i vettori privati non riescono a garantire ne la mobilità ne la continuità territoriale ne lo sviluppo socio economico previsti dalla legge. Ulteriori disagi rischierebbero di dare il colpo di grazia ad un microsistema fragile e già in crisi per l’assenza di un piano di sviluppo complessivo atto a realizzare interventi le cui ricadute siano state adeguatamente valutate e i cui criteri di selezione risultino in sintonia con ie caratteristiche economiche, socio-culturali e naturalistiche del nostro territorio.
Santa Marina Salina. Sequestrato l'immobile posto a servizio della darsena
Posto sotto sequestro a Santa Marina Salina l'immobile posto a servizio della darsena turistica.
Il sequestro è stato effettuato dalla Capitaneria di Porto di Milazzo su disposizione della procura della Repubblica di Barcellona.
L'operazione è collegata alla "controversia" sorta tra le due cooperative che dovevano provvedere alla gestione del porticciolo turistico di Santa Marina Salina. La struttura dell'immobile, di circa 60 metri quadri, è gestita dalla cooperativa "Salina 80", presieduta da Mario Virgona. Ma un'altra cooperativa la "Safim" di Milazzo ha più volte contestato tale situazione, anche con ricorsi alla magistratura che ora ha fatto apporre i sigilli.
Il sequestro è stato effettuato dalla Capitaneria di Porto di Milazzo su disposizione della procura della Repubblica di Barcellona.
L'operazione è collegata alla "controversia" sorta tra le due cooperative che dovevano provvedere alla gestione del porticciolo turistico di Santa Marina Salina. La struttura dell'immobile, di circa 60 metri quadri, è gestita dalla cooperativa "Salina 80", presieduta da Mario Virgona. Ma un'altra cooperativa la "Safim" di Milazzo ha più volte contestato tale situazione, anche con ricorsi alla magistratura che ora ha fatto apporre i sigilli.
Del Bono a Giacomantonio: Sulla questione trasporti manca una leadership
Riceviamo da Christian Del Bono, presidente della Federalberghi Eolie, e pubblichiamo:
"Queste sono le armi di cui disponiamo. Chiedere alla gente di porre in essere atteggiamenti e comportamenti che non sentono propri o per i quali non si sentono pronti rischierebbe di portarci ad un fallimento ancora più grosso.
Sulla questione trasporti, manca una leadership vera e propria. Manca quella capacità di coinvolgimento che riesce a distrarre - individui non adusi ad attuare comportamenti collettivi condivisi - dai mille problemi e dalle mille preoccupazioni che quotidianamente li attanagliano singolarmente (la rata del mutuo, le imposte da pagare, i dipendenti, le bollette, ecc. ecc.) e che per questo appaiono loro rivestire carattere di maggiore urgenza.
Oggi alle 16.00, alla Giara, si riunisce il Comitato trasporti. Ogni suggerimento è bene accetto.
Cari saluti
Christian
Trasporti. Una protesta "per finta". La riflessione e lo sfogo di Michele Giacomantonio
Riceviamo e pubblichiamo:
Il Presidente della Federalberghi invita a bruciare le licenze ma solo in fotocopia cioè per finta. Il Sindaco di Lipari annuncia le dimissioni dalla CdL ma subito dopo le smentisce a Lipari.biz quindi era una finta. Tutta questa mobilitazione rischia di essere una finta. Quanti telegrammi partiranno per il Ministero? 30, 50, 100? E così sarà un flop che si rivolterà come un boomerang contro i liparesi.
Sono deluso e incazzato. Nessuno è disposto a rischiare niente e quindi sicuramente verremo penalizzati. Ma forse è quello che ci meritiamo.
Michele Giacomantonio
Capodanno alle Eolie. Pochi sfarzi e sindaci "in barca" dalla Gazzetta del sud di oggi
Pesa l'incertezza sul futuro collegata ai trasporti marittimi pubblici. Un brindisi particolare di cento turisti sullo Stromboli
Eolie, pochi sfarzi e cenoni casalinghi "allargati" agli amici
Salvatore Sarpi
Capodanno senza troppi sfarzi nelle isole Eolie. La crisi economica ed occupazionale, anche qui particolarmente avvertita da tutti, l'incertezza che incombe sul futuro, collegata soprattutto ai trasporti marittimi pubblici e la certezza di un nuovo anno che non nasce certo sotto i migliori auspici, hanno consigliato tutti di orientarsi verso festeggiamenti in tono decisamente ridotto, facendo di necessità virtù.
Più che in altre occasioni, in questo periodo si è puntato soprattutto al tradizionale cenone casalingo, allargato magari agli amici più cari, tralasciando le "folli spese" dell'appuntamento nei locali pubblici per salutare il nuovo anno.
A mezzanotte, mentre per protesta contro il taglio nei trasporti Siremar si spegnevano le luminarie pubbliche ma anche quelle di diversi privati ed esercizi pubblici, non sono mancati i tradizionali brindisi e i botti, seppure in misura notevolmente ridotta rispetto agli anni passati.
Un brindisi particolare è stato quello che un centinaio di turisti (non se ne sono visti molti per la verità) ha fatto, unitamente alla guide vulcanologiche, in cima allo Stromboli.
Un modo originale per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. E per restare in tema di originalità non può certo passare inosservata l'iniziativa di un gruppo di giovani liparesi che, riunitisi in un locale preso in affitto, dopo aver cenato e brindato al nuovo anno, hanno spento le luci e proiettato sulla parete un originalissimo filmato, preparato e montato con molta attenzione nei giorni precedenti.
Sullo "schermo" improvvisato è apparso un caratteristico "gozzo" con a bordo i quattro sindaci eoliani (Bruno, Longhitano, Lo Schiavo e Podetti) impegnati a remare per tentare di raggiungere la "vicina" Milazzo.
Il filmato era accompagnato da una didascalia "Dopo la Si.re.mar non chi resta che ...REMAR". Un filmato ironico e di protesta ma, nello stesso tempo, molto esplicativo di quello che potrebbe essere il futuro delle Eolie se non si dovesse trovare una efficace soluzione alla problematica Siremar.
Un filmato che potrebbe essere spedito al ministro Altero Matteoli unitamente ai telegrammi di protesta che partiranno oggi. Per quanto riguarda invece la cronaca del "botti", non si sono fortunatamente verificati episodi di una certa rilevanza, e tutto è filato liscio.
Eolie, pochi sfarzi e cenoni casalinghi "allargati" agli amici
Salvatore Sarpi
Capodanno senza troppi sfarzi nelle isole Eolie. La crisi economica ed occupazionale, anche qui particolarmente avvertita da tutti, l'incertezza che incombe sul futuro, collegata soprattutto ai trasporti marittimi pubblici e la certezza di un nuovo anno che non nasce certo sotto i migliori auspici, hanno consigliato tutti di orientarsi verso festeggiamenti in tono decisamente ridotto, facendo di necessità virtù.
Più che in altre occasioni, in questo periodo si è puntato soprattutto al tradizionale cenone casalingo, allargato magari agli amici più cari, tralasciando le "folli spese" dell'appuntamento nei locali pubblici per salutare il nuovo anno.
A mezzanotte, mentre per protesta contro il taglio nei trasporti Siremar si spegnevano le luminarie pubbliche ma anche quelle di diversi privati ed esercizi pubblici, non sono mancati i tradizionali brindisi e i botti, seppure in misura notevolmente ridotta rispetto agli anni passati.
Un brindisi particolare è stato quello che un centinaio di turisti (non se ne sono visti molti per la verità) ha fatto, unitamente alla guide vulcanologiche, in cima allo Stromboli.
Un modo originale per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. E per restare in tema di originalità non può certo passare inosservata l'iniziativa di un gruppo di giovani liparesi che, riunitisi in un locale preso in affitto, dopo aver cenato e brindato al nuovo anno, hanno spento le luci e proiettato sulla parete un originalissimo filmato, preparato e montato con molta attenzione nei giorni precedenti.
Sullo "schermo" improvvisato è apparso un caratteristico "gozzo" con a bordo i quattro sindaci eoliani (Bruno, Longhitano, Lo Schiavo e Podetti) impegnati a remare per tentare di raggiungere la "vicina" Milazzo.
Il filmato era accompagnato da una didascalia "Dopo la Si.re.mar non chi resta che ...REMAR". Un filmato ironico e di protesta ma, nello stesso tempo, molto esplicativo di quello che potrebbe essere il futuro delle Eolie se non si dovesse trovare una efficace soluzione alla problematica Siremar.
Un filmato che potrebbe essere spedito al ministro Altero Matteoli unitamente ai telegrammi di protesta che partiranno oggi. Per quanto riguarda invece la cronaca del "botti", non si sono fortunatamente verificati episodi di una certa rilevanza, e tutto è filato liscio.
Trasporti, parte il calendario delle proteste (Gazzetta del Sud -Peppe Paino)
Parte l'operazione di protesta contro i tagli ai servizi marittimi Siremar a partire dal prossimo 14 gennaio. Il comitato ad hoc costituitosi a Lipari e presieduto dal capitano Pino Merenda, venerdì 2 gennaio ( oggi- giorno dell’invio da parte di tutti gli eoliani dei telegrammi di protesta al ministro Matteoli) incontrerà a Lipari i tre sindaci di Salina che nei giorni scorsi hanno lamentato di apprendere l'organizzazione delle varie iniziative dalla stampa. L'incontro servirà a definire i dettagli della riunione straordinaria dei quattro consigli comunali dell'arcipelago prevista per lunedì 5 a bordo della motonave Laurana durante la navigazione Lipari - S. Marina Salina - Milazzo. Le istanze delle comunità isolane dovranno arrivare in tutti i modi alla Camera dei Deputati che si riunirà mercoledì 7 e giovedì 8, giorni nei quali il sindaco Mariano Bruno e i suoi colleghi cercheranno di incontrare a Roma il Ministro dei Trasporti, Altero Matteoli. Un incontro, per lo svolgimento del quale, dipende anche da esiti che non siano scontati, stanno lavorando il sottosegretario Guido Bertolaso, il ministro Stefania Prestigiacomo e l'assessore regionale ai trasporti e turismo, Titti Bufardeci. Il calendario dei giorni di protesta prevede, infine, sempre per giovedì 8 gennaio lo sciopero generale con la serrata di tutte le attività commerciali eoliane in segno di protesta contro le decisioni del governo, che va ricordato per il 2009 ha tagliato 50 milioni di euro per i trasporti marittimi, per l'inevitabile mutazione dell'assetto previsto dalla continuità territoriale. Basti pensare, a tal proposito, che dal 14 gennaio non sarà più svolta la linea Napoli/Eolie e viceversa con la nave Laurana che sarà impiegata sempre dalla Siremar nella linea Porto Empedocle - Linosa - Lampedusa. L'occupazione del traghetto? Fino ad oggi nulla di certo. Se ne parla, ma sottovoce, per una sensazione, al momento, più da "armiamoci e partite" che altro. Molto, ovviamente, dipenderà, dagli incontri romani e dalla "determinazione" degli operatori turistici e degli amministratori comunali, alcuni dei quali, non ne fanno mistero, sono contro l'adozione di iniziative estreme. Il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, che nei giorni scorsi aveva comunicato tra l'altro di essere intenzionato a lasciare per protesta il Pdl, ieri ha fatto un passo indietro. Intanto le segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, fortemente preoccupate dalla drastica diminuzione degli stanziamenti statali alla Tirrenia stabiliti dal decreto legge n.185 dello scorso 29 novembre all'art.26 che prevede il finanziamento di 65 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009-2010-2011 chiamano alla mobilitazione generale tutti i lavoratori marittimi del gruppo preannunciando uno sciopero di 48 ore che si terrà nei giorni 27 e 28 gennaio e una manifestazione Roma negli stessi giorni.
"Non sono un codardo. Ecco perchè non condivido l'azione di occupazione della nave". Lettera aperta dell'assessore Giovanni Maggiore
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta dell'assessore comunale avvocato Giovanni Maggiore
"In questi ultimi giorni numerose e frequenti sono state le considerazioni e le argomentazioni che cittadini, associazioni, gruppi politici eoliani hanno espresso nelle più svariate sedi sulle iniziative che il "comitato di difesa dei trasporti marittimi eoliani" ha assunto avverso lo stallo Unione Europea-Stato-Regione che potrebbe determinare, a partire dal prossimo 15 Gennaio, la cessazione dei collegamenti marittimi effettuati dalla Siremar. Si sono sprecate le opinioni più variegate e si sono utilizzati i più fantasiosi aggettivi, sino ad accusare di codardia gli amministratori del nostro Comune che manifestano perplessità se non contrarietà a quella paventata iniziativa che si dovrebbe concretizzare nell'occupazione di una nave della stessa Siremar che, voglio ricordare, costituisce ipotesi di reato sanzionata dal codice penale e dal codice della navigazione.
Io rientro tra coloro, probabilmente non molti, che non condividono tale tipo di azione. Non ho mai avuto paura di esprimere opinioni e assumere posizioni minoritarie o addirittura isolate, sia nella mia vita professionale che politica.
Il mio attuale convincimento nasce da considerazioni sia di natura etica che di natura politico-istituzionale. Allorquando si diventa cittadini di uno Stato democratico si stipula un contratto, un patto, una condivisione d'intenti con tutti gli altri.Si prefissano degli obbiettivi condivisi, si acquisisce un comune senso di appartenenza, si diventa co-protagonisti del proprio futuro e di quello delle successive generazioni.Tutto si materializza nelle LEGGI. La legge fondamentale sancita dalla Carta Costituzionale che detta i principi. Le leggi ordinarie, civili, penali, e amministrative che stabiliscono le regole della vita quotidiana e gestiscono la convivenza comune. Uno Stato senza leggi sarebbe uno Stato assoluto e tirannico in cui non vivrebbero cittadini ma sudditi.Voglio sottolineare che dall'Illuminismo, alla Rivoluzione Americana, a quella Francese, e alle rivoluzioni liberali e nazionali dell'Ottocento, il grido che nasceva nei cenacoli, nei salotti, nelle piazze era uno e costante: COSTITUZIONE.
In altre parole, sancire con leggi e per iscritto i diritti e i doveri di ciascuno sottraendo al monarca assoluto il potere di vita e di morte. All'arbitrio si chiedeva subentrassero regole di convivenza certe ed inequivocabili. La "certezza del diritto" costituisce il cardine dei moderni Stati democratici.Per l'affermazione di tale principio si sono sparsi, nei secoli, fiumi di sangue. Cio` posto, e` politicamente ed eticamente corretto chiedere e decidere di violare le leggi dello Stato? E` democratico pensare di tutelare i propri legittimi diritti attraverso la violazione delle norme di convivenza? Io credo di no, perché se passasse questa logica si aprirebbero scenari devastanti per la nostra realtà nazionale e per la nostra societa` democratica. Chiunque, in ogni parte del territorio nazionale, si sentirebbe autorizzato, per difendere la propria realtà, a violare apertamente le leggi.Si restaurerebbe il potere del monarca assoluto, si scadrebbe nella legge della giungla, si metterebbe fine all'esistenza stessa dello Stato democratico.
Il Sindaco, l'Assessore, il Consigliere di un Comune non possono dimenticare tali assunti, ne` possono disattendere il ruolo che rivestono che non e` solo quello di gestori dei problemi di una comunità ma, anche e soprattutto, di elementi di quella complessa macchina che costituisce l'organizzazione di uno Stato. Io credo che il nostro diritto alla mobilita` e con esso all'istruzione, alla salute, al lavoro, alla giustizia, allo sviluppo economico vadano tutelati, sempre e costantemente, ma le battaglie a sostegno di questi sacrosanti diritti devono essere civili e democratiche; mai violando la legge ma nella legge. Del resto le esperienze democratiche della nostra realtà nazionale ci insegnano che certe azioni di lotta, garantite e tutelate dalla Costituzione, dalle leggi e dalla Giurisprudenza hanno sortito gli effetti sperati e hanno determinato conquiste sociali.Scioperi, cortei, manifestazioni, dibattiti, comizi, e altre azioni di protesta nell'ambito della legge mi vedranno protagonista e artefice senza ipocrisie e infingimenti.
Giovanni Maggiore
La Federalberghi e i telegrammi a Matteoli di Christian Del Bono
Lettera del presidente della Federalberghi delle Eolie agli associati
Cari Associati,
aderiamo anche noi alla protesta decisa dal Comitato trasporti di cui facciamo parte.
Inviamo uno o più telegrammi, qualificandoci (es. albergatore, direttore, ecc.), al Ministro Matteoli per rappresentargli direttamente il nostro disagio. Sotto alcuni esempi di testo (ognuno è libero di esprimersi come meglio ritiene opportuno):
Contro ogni diritto, i tagli ai collegamenti marittimi saranno la morte socio-economica delle isole Eolie. Matteoli non portarci indietro di 40 anni. Auguri!
Egregio Ministro, abbiamo assoluta necessità di migliorare i trasporti marittimi. Non siamo disposti a subire tagli illegittimi e non sostenibili per la nostra economia.
L’indirizzo al quale inviarlo è:
Sen. Altero Matteoli
Ministro Infrastrutture e Trasporti
Piazzale Porta Pia , 1
00161 Roma
aderiamo anche noi alla protesta decisa dal Comitato trasporti di cui facciamo parte.
Inviamo uno o più telegrammi, qualificandoci (es. albergatore, direttore, ecc.), al Ministro Matteoli per rappresentargli direttamente il nostro disagio. Sotto alcuni esempi di testo (ognuno è libero di esprimersi come meglio ritiene opportuno):
Contro ogni diritto, i tagli ai collegamenti marittimi saranno la morte socio-economica delle isole Eolie. Matteoli non portarci indietro di 40 anni. Auguri!
Egregio Ministro, abbiamo assoluta necessità di migliorare i trasporti marittimi. Non siamo disposti a subire tagli illegittimi e non sostenibili per la nostra economia.
L’indirizzo al quale inviarlo è:
Sen. Altero Matteoli
Ministro Infrastrutture e Trasporti
Piazzale Porta Pia , 1
00161 Roma
Autority: Multe a Tirrenia e Snav
L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha multato le compagnie di navigazione Tirrenia e Snav per pratiche commerciali scorrette. In dettaglio, l'Antitrust, ha deciso di sanzionare la compagnia Tirrenia con 215 mila euro, per la campagna pubblicitaria relativa alla stagione estiva 2008 perché i messaggi promuovevano servizi di collegamento marittimo per passeggeri e auto al seguito a tariffe estremamente vantaggiose, che non tenevano però conto degli oneri aggiuntive né davano indicazioni chiare sulla limitazione dei posti disponibili.Relativamente a Snav è stata multata per 244 mila euro. La società dovrà pagare 160 mila euro perché la campagna pubblicitaria per promuovere l'offerta estiva dei servizi di trasporto marittimo delle auto e/o delle moto e/o dei passeggeri era incentrata sulla prospettazione di tariffe estremamente vantaggiose in quantò al netto degli ulteriori oneri da corrispondere a titolo di tasse e supplementi. La pubblicità, non forniva inoltre, chiare e precise indicazioni sull'esistenza di limitazioni quantitative e/o temporali relative alle tariffe proposte. I restanti 64 mila euro fanno riferimento alla presenza, nel processo di prenotazione on line, della sottoscrizione dell'assicurazione facoltativa con un meccanismo che induce i consumatori ad acquistare inconsapevolmente un servizio accessorio e facoltativo, proprio in ragione della selezione automatica e già predefinita dal professionista.
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