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domenica 4 gennaio 2009

La protesta sui trasporti dalla Gazzetta del sud di oggi

Bloccato a Palermo il primo traghetto Iniziative congiunte nelle isole minori
Salvatore Sarpi
Lipari
Alla protesta palermitana dei sindaci, dei consigli comunali e dei cittadini di Ustica, Favignana e Pantelleria, culminata ieri nell'occupazione e nella ritardata partenza del traghetto "Filippo Lippi" dal porto di Palermo, ha preso parte anche il sindaco di Lipari e presidente dell'Ancim Sicilia, Mariano Bruno. "Quello palermitano - ci ha dichiarato - è solo il primo passo di una protesta, che, in tutte le isole, unitamente ai cittadini e alle forze sociali ed economiche, porteremo avanti per impedire che con la cessazione della Siremar o, in alternativa con sensibili tagli, le isole vengano tagliate fuori e facciano un salto indietro di trent'anni". Bruno ha anche ricordato come le Eolie si stiano preparando a tutta una serie di iniziative che prenderanno il via domani con il consiglio comunale itinerante che i quattro civici consessi eoliani (Lipari e i tre comuni dell'Isola di Salina, cioè S. Marina, Leni e Malfa) terranno a bordo del traghetto Laurana.
"Il 7 gennaio - ha affermato Bruno - si terrà una pubblica assemblea; il giorno successivo alle Eolie sarà sciopero generale e non solo delle attività. Nel frattempo continuerò a percorrere tutte le vie istituzionali. Se poi questo non dovesse sortire effetto alcuno si passerà ad iniziative sicuramente ancora più forti ed incisive". Una di queste azioni da "ultima ratio" porterebbe all'occupazione di un traghetto. A tal proposito, e per smorzare le polemiche degli ultimi giorni, Bruno è stato molto chiaro. "Se il sindaco - ha affermato il primo cittadino liparese durante un incontro con il comitato per i trasporti - occuperà un traghetto tutti gli assessori, essendo stati da lui nominati, dovranno seguirlo. Chi non ritiene di doverlo fare dovrà rassegnare il mandato".
Intanto si cominciano ad avere i primi riscontri all'iniziativa che ha portato all'invio di un telegramma di protesta all'indirizzo del ministro Altero Mattioli. Dalle Eolie, ma anche da cittadini eoliani che risiedono altrove, sarebbero stati inoltrati circa 2.000 telegrammi. Lo ha reso noto l'ing. Emanuele Carnevale di "Ama le Eolie". Sulla problematica Siremar è intervenuto anche il segretario regionale di Fit Cisl marittimi Franco Lo Bocchiaro che ieri ha preso parte alla riunione del consiglio comunale di Ustica a bordo della "Antonello da Messina" al porto di Palermo. E' ora - ha affermato - che il Governo nazionale intervenga. Il 31 dicembre è scaduta la convenzione fra lo Stato e la Tirrenia e le collegate regionali e il 14 gennaio il servizio sarà sospeso. Il piano industriale della compagnia di navigazione non è stato ancora approvato - ha ricordato Lo Bocchiaro - anche se è parzialmente operativo in particolare per gli aspetti che riguardano le linee fuori convenzione gestite dai privati. Non abbiamo nulla in contrario rispetto alla possibile privatizzazione ma il punto fondamentale resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e dei servizi per i cittadini. Cinquecento i posti dei marittimi impiegati alla Siremar, sono a rischio".
Per il presidente dei senatori dell'Udc, Gianpiero D'Alia «sul caos dei trasporti marittimi in Sicilia, legato alla privatizzazione della "Tirrenia", pesano evidenti responsabilità da parte di questo governo. Le proteste dei sindaci al porto di Palermo sono fondate ma tardive e contraddittorie: alcuni di loro, come il sindaco di Lipari, dovrebbero fare più attenzione alle maggioranze che sostengono e da cui si fanno sostenere». «Chiediamo - aggiunge D'Alia - l'immediata calendarizzazione, al Senato, della nostra mozione sulla Tirrenia e sul collegamento con le isole minori, che impegna l'Esecutivo a bloccare la privatizzazione della Siremar. Il Governo faccia con la "Tirrenia" ciò che è stato fatto con Alitalia, garantendo principi oggi calpestati come la continuità territoriale e la mobilità dei cittadini delle isole minori».
Tonino Russo, parlamentare nazionale e vicesegretario regionale del Pd siciliano definisce «la riduzione del 50 per cento dei servizi di collegamento delle isole minori, logica conseguenza dei tagli indiscriminati operati dal ministro Tremonti e dal governo Berlusconi. Avevamo già avuto modo di denunciare – aggiunge - l'irresponsabilità delle scelte del governo volte a liberarsi, più in fretta possibile, della Tirrenia e delle società regionali che assicurano i collegamenti marittimi. Oggi appare evidente la superficialità e l'approssimazione contenute in quei provvedimenti che dal 14 gennaio dimezzano di fatto le linee di collegamento marittimo con grave disagio per le popolazioni e in prospettiva per i turisti che nella stagione estiva affollano le nostre isole». Russo sostiene l'esigenza «di tornare all'impostazione del precedente governo Prodi che prevedeva il rinnovo della convenzione con la Siremar fino al 31 dicembre 2012, in modo tale da programmare adeguatamente un percorso serio, responsabile ed efficiente». Nell'immediato è necessario convocare, secondo l'esponente del Pd, un tavolo di concertazione tra le amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione e l'intero percorso da istruire: «A questo tavolo, ovviamente, non può mancare il ministro dell'Economia che ha il dovere di assumersi fino in fondo le proprie responsabilità».