La Capitaneria di Porto Empedocle (Agrigento) ha aperto un'inchiesta dopo l'incidente accaduto sabato pomeriggio alla nave traghetto di linea "Palladio" della Siremar che collega Lampedusa e Linosa. L'episodio e' accaduto sotto lo sguardo incredulo di chi dalla banchina di ormeggio ha assistito alla scena. Durante la manovra di attracco si e' infatti improvvisamente aperto e distaccato il portellone d'imbarco della nave, finito in acqua e affondando all'interno del porto. I presenti nella banchina riferiscono della rottura di un cavo d´acciaio atto all´elevazione e trattenuta del portellone.
Nessun danno è accaduto ai passeggeri e all´equipaggio grazie alla prontezza di azione del Comandante che ha evitato il peggio riuscendo ad evitare di travolgere con le eliche il portellone che nel mentre si inabissava.
Lo scongiurato urto tra il portellone che si inabissava e le eliche della nave, avrebbe certamente danneggiato in maniera grave l´unità ed essere motivo di ulteriore rischio per i passeggeri e l´equipaggio. I passeggeri sono stati accuditi e informati che non vi era alcun pericolo ma solo un ritardo nelle operazioni di sbarco. I passeggeri fatti scendere successivamente da un portellone d'emergenza situato sul fianco della nave, hanno dovuto attendere quasi 24 ore per potere poi riprendere gl´automezzi in garage.
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lunedì 8 marzo 2010
La Cava (NGI) risponde a Iacolino "Non si spari sul mucchio... noi abbiamo ricondotto più volte a casa il "gregge" anche con condimeteo avverse"
Riceviamo dal dott. Sergio La Cava (NGI) e pubblichiamo:
Ancora una volta mi trovo costretto( però è solo la seconda)a dissentire quando viene tirata in ballo la professionalità del personale Ngi.
Quanto asserito dal dott. Iacolino farebbe concludere che il comandante della Ngi non sia dotato di buon senso tanto da non essere a livello nemmeno di un "diportista responsabile".
Caro dottore, lei è la seconda persona, su una infinità di utilizzatori, che ipotizza un servizio non all'altezza da parte della Ngi.
Il gregge di cui lei parla, solo per citare l'inverno in corso, è stato accolto e ricondotto a casa innumerevoli volte, anche in presenza di condimeteo avverse e in assenza di qualsiasi altro collegamento, e per questo riceviamo continui attestati di stima.
E' possibile che ogni qualvolta succeda una cosa al singolo si debba per forza sparare nel mucchio denigrando una società che ha sempre dato il massimo?
Ricordo che pochissimo tempo fa la Ngi attese lei, caro dottore ,oltre l'orario di partenza proprio per il senso di eolianità che ci vantiamo di possedere.
Non ci aspettavamo ringraziamenti ma neanche facili attacchi confutati dai fatti giornalieri.
Comunque del nostro lavoro siamo orgogliosi convinti di avere professionisti seri alle nostre dipendenze scevri da qualsiasi valutazione che non sia quella della sicurezza della spedizione della nave con il suo carico.
E poi la parola gregge non si addice perchè per fortuna nessun' altra pecora ha seguito il suo esempio
Saluti
Sergio La Cava
Ancora una volta mi trovo costretto( però è solo la seconda)a dissentire quando viene tirata in ballo la professionalità del personale Ngi.
Quanto asserito dal dott. Iacolino farebbe concludere che il comandante della Ngi non sia dotato di buon senso tanto da non essere a livello nemmeno di un "diportista responsabile".
Caro dottore, lei è la seconda persona, su una infinità di utilizzatori, che ipotizza un servizio non all'altezza da parte della Ngi.
Il gregge di cui lei parla, solo per citare l'inverno in corso, è stato accolto e ricondotto a casa innumerevoli volte, anche in presenza di condimeteo avverse e in assenza di qualsiasi altro collegamento, e per questo riceviamo continui attestati di stima.
E' possibile che ogni qualvolta succeda una cosa al singolo si debba per forza sparare nel mucchio denigrando una società che ha sempre dato il massimo?
Ricordo che pochissimo tempo fa la Ngi attese lei, caro dottore ,oltre l'orario di partenza proprio per il senso di eolianità che ci vantiamo di possedere.
Non ci aspettavamo ringraziamenti ma neanche facili attacchi confutati dai fatti giornalieri.
Comunque del nostro lavoro siamo orgogliosi convinti di avere professionisti seri alle nostre dipendenze scevri da qualsiasi valutazione che non sia quella della sicurezza della spedizione della nave con il suo carico.
E poi la parola gregge non si addice perchè per fortuna nessun' altra pecora ha seguito il suo esempio
Saluti
Sergio La Cava
A Canneto si firma la petizione anti-killer dei cani
Riceviamo da Daniela Merlo e pubblichiamo:
Da oggi pomeriggio, all'Hard Discount di Canneto, sarà presente la petizione contro il fenomeno dell'avvelenamento dei cani a Canneto-Calandra.
Per quanti volessero aderire basterà apporre la propria firma in calce alla petizione che si trova nell'attività commerciale (e che noi riportiamo a seguire)
A nome di tutti gli animali un GRAZIE!
IL TESTO:
Al sindaco Dott. Mariano Bruno
A S.E. il Prefetto di Messina Dott. Francesco Alecci
All'Azienda Sanitaria Provinciale n. 5 Distretto di Lipari Servizio Veterinario
OGGETTO: Richiesta di intervento immediato contro il fenomeno dei bocconi avvelenati in località Calandra di Canneto – Comune di Lipari.
PREMESSO
Che nelle ultime settimane si è verificata una moria di cani, per avvelenamento, in località Calandra di Canneto – Comune di Lipari;
Che le povere bestiole sono state avvelenate attraverso esche miscelate con veleni letali, tali da provocare convulsioni e fino a condurre alla morte;
Che non si può tollerare di risolvere in tal modo il serio problema del randagismo, sostituendosi agli enti preposti, ma solo attraverso una microcippatura e massiccia sterilizzazione dei cani, una cattura periodica dei randagi, delle campagne di sensibilizzazione contro l'abbandono degli animali e la costruzione di un canile in loco per abbattere i costi di custodia e mantenimento degli stessi;
Che finora non si è riusciti ancora ad individuare i responsabili di tale barbaro gesto e che, pertanto, nessuno a potuto sporgere regolare denuncia;
CONSIDERATO
Che il suddetto fenomeno, oltre a diffondere sospetti e conflitti latenti tra singoli cittadini colpiti e i responsabili difficili da individuare, rischia di incidere negativamente e in profondità nella sfera dei diritti individuali civili, economici e sociali;
Che il problema potrebbe anche diventare una vera e propria emergenza per la sicurezza e la vivibilità del nostro territorio, in quanto gli animali domestici avvelenati sono spesso in contatto con l'uomo, portando questi a possibili rischi per la propria salute, per non parlare dei bambini che incuriositi potrebbero avvicinarsi e toccare, o peggio, ingerire i veleni dispersi nell'ambiente e/o miscelati nei bocconi;
CONSIDERATO ALTRESI'
Che la distribuzione di sostanze velenose è vietata e punita ai sensi dell'art. 146 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 “Approvazione del Testo Unico delle Leggi Sanitarie;
Che utilizzare bocconi avvelenati è illegale ai sensi della Legge n. 157/92 art. 21 lett. U, che vieta espressamente l'uso di questi mezzi e prevede sanzioni penali (art. 30 comma h) per chi contravvenga a questo divieto;
Che uccidere gli animali è espressamente vietato ai sensi dell'art. 727 del Codice Penale, così come modificato dalla Legge n. 473/93 e successivamente dalla Legge n. 189/2004 che introduce, tra l'altro, l'art. 544 bis che testualmente recita: “ Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.
Che nel caso si tratti di uccisione di animali altrui il reato è perseguibile ai sensi dell'art. 638 del Codice Penale, con una pena fino ad una anno di reclusione o con una multa fino a L. 600.000, previa querela di parte entro 3 mesi dal giorno in cui si è venuti a conoscenza del fatto.
I SOTTOSCRITTI FIRMATARI DEL PRESENTE DOCUMENTO
Rivolgono un appello a tutte le autorità e personalità in indirizzo affinchè esercitino tutte le prerogative proprie, costituzionalmente e legalmente previste dal diritto e dai poteri amministrativi, per garantire una forte azione preventiva e repressiva, tale da assicurare con rapidità la soluzione definitiva ad una pratica illegale e pericolosa che, oltre a rappresentare una grave minaccia per gli animali domestici e selvatici, è inaccettabile civilmente e pone il singolo cittadino vittima dei bocconi avvelenati.Chiedono al Sindaco di Lipari, nel perseguire tutte le azioni che legalmente e legittimamente può porre in essere, di presentare, alle autorità giudiziarie competenti, regolare denuncia contro ignoti per l'uccissione e l'avvelenamento dei cani a Calandra e per la distribuzione e/o dispersione di sostanze velenose nel territorio sotto forma di esche miscelate con veleni.
I SOTTOSCRITTI CITTADINI
Lipari, 08/03/2010
Seguono Firme….
Da oggi pomeriggio, all'Hard Discount di Canneto, sarà presente la petizione contro il fenomeno dell'avvelenamento dei cani a Canneto-Calandra.
Per quanti volessero aderire basterà apporre la propria firma in calce alla petizione che si trova nell'attività commerciale (e che noi riportiamo a seguire)
A nome di tutti gli animali un GRAZIE!
IL TESTO:
Al sindaco Dott. Mariano Bruno
A S.E. il Prefetto di Messina Dott. Francesco Alecci
All'Azienda Sanitaria Provinciale n. 5 Distretto di Lipari Servizio Veterinario
OGGETTO: Richiesta di intervento immediato contro il fenomeno dei bocconi avvelenati in località Calandra di Canneto – Comune di Lipari.
PREMESSO
Che nelle ultime settimane si è verificata una moria di cani, per avvelenamento, in località Calandra di Canneto – Comune di Lipari;
Che le povere bestiole sono state avvelenate attraverso esche miscelate con veleni letali, tali da provocare convulsioni e fino a condurre alla morte;
Che non si può tollerare di risolvere in tal modo il serio problema del randagismo, sostituendosi agli enti preposti, ma solo attraverso una microcippatura e massiccia sterilizzazione dei cani, una cattura periodica dei randagi, delle campagne di sensibilizzazione contro l'abbandono degli animali e la costruzione di un canile in loco per abbattere i costi di custodia e mantenimento degli stessi;
Che finora non si è riusciti ancora ad individuare i responsabili di tale barbaro gesto e che, pertanto, nessuno a potuto sporgere regolare denuncia;
CONSIDERATO
Che il suddetto fenomeno, oltre a diffondere sospetti e conflitti latenti tra singoli cittadini colpiti e i responsabili difficili da individuare, rischia di incidere negativamente e in profondità nella sfera dei diritti individuali civili, economici e sociali;
Che il problema potrebbe anche diventare una vera e propria emergenza per la sicurezza e la vivibilità del nostro territorio, in quanto gli animali domestici avvelenati sono spesso in contatto con l'uomo, portando questi a possibili rischi per la propria salute, per non parlare dei bambini che incuriositi potrebbero avvicinarsi e toccare, o peggio, ingerire i veleni dispersi nell'ambiente e/o miscelati nei bocconi;
CONSIDERATO ALTRESI'
Che la distribuzione di sostanze velenose è vietata e punita ai sensi dell'art. 146 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265 “Approvazione del Testo Unico delle Leggi Sanitarie;
Che utilizzare bocconi avvelenati è illegale ai sensi della Legge n. 157/92 art. 21 lett. U, che vieta espressamente l'uso di questi mezzi e prevede sanzioni penali (art. 30 comma h) per chi contravvenga a questo divieto;
Che uccidere gli animali è espressamente vietato ai sensi dell'art. 727 del Codice Penale, così come modificato dalla Legge n. 473/93 e successivamente dalla Legge n. 189/2004 che introduce, tra l'altro, l'art. 544 bis che testualmente recita: “ Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi”.
Che nel caso si tratti di uccisione di animali altrui il reato è perseguibile ai sensi dell'art. 638 del Codice Penale, con una pena fino ad una anno di reclusione o con una multa fino a L. 600.000, previa querela di parte entro 3 mesi dal giorno in cui si è venuti a conoscenza del fatto.
I SOTTOSCRITTI FIRMATARI DEL PRESENTE DOCUMENTO
Rivolgono un appello a tutte le autorità e personalità in indirizzo affinchè esercitino tutte le prerogative proprie, costituzionalmente e legalmente previste dal diritto e dai poteri amministrativi, per garantire una forte azione preventiva e repressiva, tale da assicurare con rapidità la soluzione definitiva ad una pratica illegale e pericolosa che, oltre a rappresentare una grave minaccia per gli animali domestici e selvatici, è inaccettabile civilmente e pone il singolo cittadino vittima dei bocconi avvelenati.Chiedono al Sindaco di Lipari, nel perseguire tutte le azioni che legalmente e legittimamente può porre in essere, di presentare, alle autorità giudiziarie competenti, regolare denuncia contro ignoti per l'uccissione e l'avvelenamento dei cani a Calandra e per la distribuzione e/o dispersione di sostanze velenose nel territorio sotto forma di esche miscelate con veleni.
I SOTTOSCRITTI CITTADINI
Lipari, 08/03/2010
Seguono Firme….
EX PUMEX: Lettera aperta alla cittadinanza. I perchè di un "calvario" e delle iniziative in corso
PUBBLICHIAMO LA LETTERA APERTA ALLA CITTADINANZA DEGLI EX LAVORATORI DELLA POMICE
L’importante riconoscimento per le Isole Eolie di entrare a fare parte della lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità è stato e continua ad essere, anche causa di una grave crisi socio – economica che ha coinvolto i Lavoratori della Pomice.
Noi ex lavoratori delle cave di pomice abbiamo perso il nostro sicuro ed onesto lavoro, precipitando con le nostre famiglie, in una profonda crisi economica, finanziaria e morale che sicuramente sta lasciando il segno in una comunità piccola come la nostra che, è già di per se, disagiata dall’insularità.
Quante promesse! ma ad oggi l'unica realtà e' che per tredici di noi e' finito il periodo di mobilità, senza che Regione – Comune, Stato ed Unesco abbiano fatto un qualche cosa di concreto.
Ad oggi possiamo dire all’UNESCO che sembra inutile dettare REGOLE e/o RACCOMANDAZIONI, se queste vengono puntualmente disattese senza, soprattutto, ESERCITARE NESSUNA VIGILANZA sullo stato “dell’arte”.
Questo e’, quello che e’ avvenuto alle EOLIE, sulle spalle solo di noi ex Lavoratori della Pomice!!!!
Infatti sin della Missione presieduta dal Professore Hamilton, in visita ufficiale a Lipari dal 21 al 28 Marzo 2007, è stato evidenziato chiaramente il problema occupazionale relativo ai circa “quaranta” lavoratori impiegati nelle cave di pomice. Nel verbale conclusivo, la Commissione dichiarava che il problema principale dei lavoratori di cava era dettato dalla mancanza di una occupazione alternativa, chiara ed immediata. Veniva evidenziato altresi’ che, la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi, non solo a livello comunale, ma anche con le Autorità Regionali e veniva raccomandato che un programma comprensivo di ricollocazione, doveva essere effettuato immediatamente.
Nella 31° sessione dell’Unesco, tenutasi in Nuova Zelanda dal 23.06.07. al 02.07.07, veniva ulteriormente ribadito che uno degli elementi essenziali affinché il sito Eoliano fosse conservato, era la chiusura delle cave di Pomice (punto 3.1) veniva, altresì, analizzato il problema occupazionale conseguente alla cessazione delle attività minerarie stabilendo che, “ un programma comprensivo, ben concepito, per la riassunzione ed il riaddestramento del personale debba essere effettuato immediatamente”. In data 23.01.2009, con nota protocollo DPN-2009-0001309, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare trasmetteva a tutti gli Enti interessati la relazione sull’attuazione delle condizioni poste dall’UNESCO per il mantenimento del sito Isole Eolie nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
In tale documento veniva evidenziato come a partire dal 01.02.09, essendo stato già risolto il primo punto (chiusura delle cave di pomice), le Autorità avrebbero dovuto affrontare i restanti otto punti espressi nella decisione “31-COM-7B-24” dove, tra l’altro, alla lettera “f” si parla di un programma di riassunzione e/o riqualificazione dei lavoratori interessati.
A tale proposito già il 03.12.2008, in una riunione tenutasi presso il Ministero dell’Ambiente, alla presenza degli Amministratori Regionali si era discusso circa il reimpiego degli ex lavoratori del settore pomicifero presso strutture Museali sia esistenti, sia in fase di progettazione (Museo Archeologico Regionale Eoliano “Bernabò Brea” ed Eco - Museo Regionale della Pietra Pomice) come suggerito dall’UNESCO.
In considerazione di quanto sopra al punto 3° (implementazione delle condizioni richieste dalla decisione 31-COM-7B.24 paragrafo “6” lettera “f”) veniva individuato il percorso per la realizzazione, con finanziamenti pubblici, dell’Eco – Museo della Pietra Pomice e, comunque, veniva evidenziato come già il 24.01.2008 la Regione Siciliana, aveva attivato una formale procedura di reimpiego dei lavoratori dell’ex comparto pomicifero nelle strutture Museali esistenti a Lipari (Museo Archeologico “Bernabò Brea”).
Ma attenzione la storia recita, che il Comune e la Regione restano immobili, l’UNESCO non vigila e noi ex Lavoratori della pomice con le nostre famiglie, moriamo di fame.
Oggi, con questa Lettera Aperta, intendiamo portare a conoscenza tutta la cittadinanza eoliana che, stanchi di questa situazione siamo costretti ad intraprendere iniziative eclatanti sino a quando, tutti gli enti interessati “STATO, UNESCO, REGIONE, e COMUNE” non si assumeranno le proprie responsabilità, senza scaricarle gli uni sugli altri e quindi sino a quando tutti non siederanno attorno ad un tavolo per affrontare e risolvere il problema di noi ex lavoratori della pomice, in modo definitivo.
Gli ex Lavoratori della Pomice
L’importante riconoscimento per le Isole Eolie di entrare a fare parte della lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità è stato e continua ad essere, anche causa di una grave crisi socio – economica che ha coinvolto i Lavoratori della Pomice.
Noi ex lavoratori delle cave di pomice abbiamo perso il nostro sicuro ed onesto lavoro, precipitando con le nostre famiglie, in una profonda crisi economica, finanziaria e morale che sicuramente sta lasciando il segno in una comunità piccola come la nostra che, è già di per se, disagiata dall’insularità.
Quante promesse! ma ad oggi l'unica realtà e' che per tredici di noi e' finito il periodo di mobilità, senza che Regione – Comune, Stato ed Unesco abbiano fatto un qualche cosa di concreto.
Ad oggi possiamo dire all’UNESCO che sembra inutile dettare REGOLE e/o RACCOMANDAZIONI, se queste vengono puntualmente disattese senza, soprattutto, ESERCITARE NESSUNA VIGILANZA sullo stato “dell’arte”.
Questo e’, quello che e’ avvenuto alle EOLIE, sulle spalle solo di noi ex Lavoratori della Pomice!!!!
Infatti sin della Missione presieduta dal Professore Hamilton, in visita ufficiale a Lipari dal 21 al 28 Marzo 2007, è stato evidenziato chiaramente il problema occupazionale relativo ai circa “quaranta” lavoratori impiegati nelle cave di pomice. Nel verbale conclusivo, la Commissione dichiarava che il problema principale dei lavoratori di cava era dettato dalla mancanza di una occupazione alternativa, chiara ed immediata. Veniva evidenziato altresi’ che, la riassunzione ed il riaddestramento erano stati discussi, non solo a livello comunale, ma anche con le Autorità Regionali e veniva raccomandato che un programma comprensivo di ricollocazione, doveva essere effettuato immediatamente.
Nella 31° sessione dell’Unesco, tenutasi in Nuova Zelanda dal 23.06.07. al 02.07.07, veniva ulteriormente ribadito che uno degli elementi essenziali affinché il sito Eoliano fosse conservato, era la chiusura delle cave di Pomice (punto 3.1) veniva, altresì, analizzato il problema occupazionale conseguente alla cessazione delle attività minerarie stabilendo che, “ un programma comprensivo, ben concepito, per la riassunzione ed il riaddestramento del personale debba essere effettuato immediatamente”. In data 23.01.2009, con nota protocollo DPN-2009-0001309, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare trasmetteva a tutti gli Enti interessati la relazione sull’attuazione delle condizioni poste dall’UNESCO per il mantenimento del sito Isole Eolie nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
In tale documento veniva evidenziato come a partire dal 01.02.09, essendo stato già risolto il primo punto (chiusura delle cave di pomice), le Autorità avrebbero dovuto affrontare i restanti otto punti espressi nella decisione “31-COM-7B-24” dove, tra l’altro, alla lettera “f” si parla di un programma di riassunzione e/o riqualificazione dei lavoratori interessati.
A tale proposito già il 03.12.2008, in una riunione tenutasi presso il Ministero dell’Ambiente, alla presenza degli Amministratori Regionali si era discusso circa il reimpiego degli ex lavoratori del settore pomicifero presso strutture Museali sia esistenti, sia in fase di progettazione (Museo Archeologico Regionale Eoliano “Bernabò Brea” ed Eco - Museo Regionale della Pietra Pomice) come suggerito dall’UNESCO.
In considerazione di quanto sopra al punto 3° (implementazione delle condizioni richieste dalla decisione 31-COM-7B.24 paragrafo “6” lettera “f”) veniva individuato il percorso per la realizzazione, con finanziamenti pubblici, dell’Eco – Museo della Pietra Pomice e, comunque, veniva evidenziato come già il 24.01.2008 la Regione Siciliana, aveva attivato una formale procedura di reimpiego dei lavoratori dell’ex comparto pomicifero nelle strutture Museali esistenti a Lipari (Museo Archeologico “Bernabò Brea”).
Ma attenzione la storia recita, che il Comune e la Regione restano immobili, l’UNESCO non vigila e noi ex Lavoratori della pomice con le nostre famiglie, moriamo di fame.
Oggi, con questa Lettera Aperta, intendiamo portare a conoscenza tutta la cittadinanza eoliana che, stanchi di questa situazione siamo costretti ad intraprendere iniziative eclatanti sino a quando, tutti gli enti interessati “STATO, UNESCO, REGIONE, e COMUNE” non si assumeranno le proprie responsabilità, senza scaricarle gli uni sugli altri e quindi sino a quando tutti non siederanno attorno ad un tavolo per affrontare e risolvere il problema di noi ex lavoratori della pomice, in modo definitivo.
Gli ex Lavoratori della Pomice
Ex Pumex: L'incontro con il sindaco Bruno e l'annuncio dello sciopero della fame e dell'occupazione della stanza del primo cittadino
Vi proponiamo il video integrale dell'incontro degli ex Pumex con il sindaco Mariano Bruno nel quale viene annunciato l'inizio dello sciopero della fame (a tempo indeterminato) da parte di tre ex lavoratori, l'occupazione della sua stanza, gli viene sottoposto il manifesto esplicativo della protesta e viene chiesto il suo diretto coinvolgimento.
Ex Pumex: E' sciopero della fame ed occupazione
Gli ex Pumex (Raffaele,Cesareo e Profilio), tre dei tredici lavoratori che, dopo aver perso il lavoro hanno perso anche la mobilità, dalle dodici di oggi hanno iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato, presidiando contestualmente, giorno e notte, la stanza del sindaco di Lipari Mariano Bruno.
Saranno supportati nella loro protesta dagli altri ex Pumex che hanno indetto lo stato d'agitazione e resteranno accanto ai loro compagni, a palazzo municipale, sino a quando "tutti gli enti interessati Stato, Regione e Comune non si assumeranno le proprie responsabilità, senza scaricarle gli uni sugli altri e quindi sino a quando tutti non siederanno attorno ad un tavolo per affrontare e risolvere il problema in modo definitivo".
Annunciate, per i prossimi giorni, altre iniziative e forme di protesta, anche eclatanti.
Vi proponiamo il video che riassume l'attesa dell'arrivo del sindaco, l'intervista a Bartolo Natoli (Ex Pumex) e l'ingresso del sindaco e degli ex operai nella stanza del primo cittadino:
Il video-fotografico dei festeggiamenti a Sydney per San Bartolomeo
Si conclude con questo video-fotografico lo spazio dedicato da Eolienews ai festeggiamenti di Sydney in Australia per San Bartolomeo. Nel ringraziare ancora Josie Merlino che ci ha inviato le foto vi auguriamo buona visione.Il video è anche su youtube a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=aLfnoqmHjJQ
domenica 7 marzo 2010
La via Conti, il pericolo annunciato.. le tante situazioni a rischio....e l'inerzia che porta al massacro. Ci scrive il geometra Gaetano Barca
Caro Direttore,
ho letto pocanzi del pericolo scampato lungo la Via I. Conti.
Con grande rammarico dico che avevo aperto il computer proprio per scrivere e segnalare insieme ad altri tale pericolo.
Visto l’accaduto, ne approfitto per rappresentare lo sgomento che nutro per il fatto che nessuno, di quanti dovrebbero governare questo paese, anziché fare guerre di poltrone, ha inteso intervenire nonostante fosse davanti agli occhi di tutti che dall’inizio dell’anno in quel punto era evidente un cedimento continuo della sede stradale che, giorno dopo giorno, aumentava con grave pericolo per la pubblica incolumità. Mi chiedo se sia necessario che accada prima l‘irreparabile per poi intervenire.
ho letto pocanzi del pericolo scampato lungo la Via I. Conti.
Con grande rammarico dico che avevo aperto il computer proprio per scrivere e segnalare insieme ad altri tale pericolo.
Visto l’accaduto, ne approfitto per rappresentare lo sgomento che nutro per il fatto che nessuno, di quanti dovrebbero governare questo paese, anziché fare guerre di poltrone, ha inteso intervenire nonostante fosse davanti agli occhi di tutti che dall’inizio dell’anno in quel punto era evidente un cedimento continuo della sede stradale che, giorno dopo giorno, aumentava con grave pericolo per la pubblica incolumità. Mi chiedo se sia necessario che accada prima l‘irreparabile per poi intervenire.
Eppure, qualcuno, se la memoria non mi tradisce, circa un mese fa ha asfaltato la strada e l’avvallamento era già in corso. Mi chiedo perché non si sia accertato prima di asfaltare la strada di quanto e cosa stesse accadendo. Forse questo paese, che passivamente sta subendo scelte che porteranno al massacro economico dei cittadini, dovrà continuare a subire l’inerzia di chi dovrebbe essere vigile e tutelare la pubblica incolumità?
Nell’attesa che i fatti diano risposta alle mie domande, desidero segnalare, visto che dei nostri amministratori nessuno sembra transitare per le strade di Lipari, il cedimento, che dura da tanto tempo, della grata esistente sulla via Prof. E. Carnevale (di fronte all’ingresso della prima palazzina gialla scendendo dalla Via Cappuccini), come anche l’asfalto rovinato all’incrocio delle due medesime vie che rende pericoloso il transito dei mezzi a due ruote. Ciò è evidente anche lungo la via Mendolita, di fronte all’omonimo residence nonché lungo le vie limitrofe al centro.
Pur riconoscendo che,talvolta, il Comune possa avere difficoltà ad intervenire, nei casi di pericolo per la pubblica incolumità non c’è giustificazione che tenga, specialmente se esiste una struttura di Protezione Civile.
I nostri padri non avrebbero mai subito un disastro di questa portata e, sono convinto, avrebbero usato tutta la loro intelligenza e capacità per costringere chi fa “politica” o fa finta di farla, a governare il paese al posto di fare altro.
Gaetano BARCA
Nell’attesa che i fatti diano risposta alle mie domande, desidero segnalare, visto che dei nostri amministratori nessuno sembra transitare per le strade di Lipari, il cedimento, che dura da tanto tempo, della grata esistente sulla via Prof. E. Carnevale (di fronte all’ingresso della prima palazzina gialla scendendo dalla Via Cappuccini), come anche l’asfalto rovinato all’incrocio delle due medesime vie che rende pericoloso il transito dei mezzi a due ruote. Ciò è evidente anche lungo la via Mendolita, di fronte all’omonimo residence nonché lungo le vie limitrofe al centro.
Pur riconoscendo che,talvolta, il Comune possa avere difficoltà ad intervenire, nei casi di pericolo per la pubblica incolumità non c’è giustificazione che tenga, specialmente se esiste una struttura di Protezione Civile.
I nostri padri non avrebbero mai subito un disastro di questa portata e, sono convinto, avrebbero usato tutta la loro intelligenza e capacità per costringere chi fa “politica” o fa finta di farla, a governare il paese al posto di fare altro.
Gaetano BARCA
Un "gregge" di eoliani...inzuppati, vaganti... e senza mandriani. Ci scrive il dott. Iacolino
Riceviamo dal dottor Gianni Iacolino e pubblichiamo:
Ore 19 di domenica 7.03.2010. Un gregge di eoliani, inzuppati da una pioggerellina sottile, vaga a Milazzo, brontolando a vuoto, tra le agenzie ed il bar, nella speranza che almeno il comandante della NGI abbia il buon senso di portarci a casa, alle 21, viste le condizioni di mare calmo e le previsioni che non allarmerebbero nessun diportista responsabile.
Ed intanto si impreca contro tutto e tutti, ripetendo un rito monotono che non fara' aprire le biglietterie, che non sensibilizzera' gli operatori del settore, che non sembra interessare ne' alla politica ne' alle autorita' istituzionali.
Mi chiedo come sia stato possibile cadere cosi' in basso con l'aggravante di aver fatto finta di non accorgersi, anno dopo anno, dell'incredibile degrado in cui siamo precipitati, come comunita' isolana e come nazione.
Intanto stiamo a belare, inzuppati, nei dintorni del porto di Milazzo.
Gianni Iacolino
Ore 19 di domenica 7.03.2010. Un gregge di eoliani, inzuppati da una pioggerellina sottile, vaga a Milazzo, brontolando a vuoto, tra le agenzie ed il bar, nella speranza che almeno il comandante della NGI abbia il buon senso di portarci a casa, alle 21, viste le condizioni di mare calmo e le previsioni che non allarmerebbero nessun diportista responsabile.
Ed intanto si impreca contro tutto e tutti, ripetendo un rito monotono che non fara' aprire le biglietterie, che non sensibilizzera' gli operatori del settore, che non sembra interessare ne' alla politica ne' alle autorita' istituzionali.
Mi chiedo come sia stato possibile cadere cosi' in basso con l'aggravante di aver fatto finta di non accorgersi, anno dopo anno, dell'incredibile degrado in cui siamo precipitati, come comunita' isolana e come nazione.
Intanto stiamo a belare, inzuppati, nei dintorni del porto di Milazzo.
Gianni Iacolino
Ludica Lipari: Una vittoria strameritata..frutto di cuore, grinta e grande condizione fisico-atletica
Ludica Lipari – Città di S. Agata = 3-2
Marcatori: 10° Giunta Renzo, 30° Zagami, 40° e 49° Micalizzi, 89° Giunta Antonello
Ludica Lipari: Orto, Mazzeo, Natoli (83° Tripi) Currò, Caruso, Formica, Saltalamacchia C. (50° Lo Nardo), Giunta A., Giunta R., Sturniolo (75° Li Donni), Zagami
Città di S. Agata : Presti, Currò, Santomauro, Reale, Ingrassia, Milazzo, Scoglio, Micalizzi, Liprino, Presti, Fallo
Arbitro: Giuseppe Bertè (Barcellona P.G.)
(Salvatore Sarpi) Una Ludica Lipari tutta cuore e grinta, supportata da una condizione fisica invidiabile, riesce ad incamerare altri tre preziosissimi punti ai fini della fuoriuscita, in tempi brevi, dalla zona a rischio play-out.
Per i ragazzi di Caruso, che hanno saputo mettere in campo tutto ciò che non avevano fatto sino ad ora, si tratta del sesto punto in cinque giorni. Mercoledì, infatti, si erano imposti nel recupero con il S. Stefano.
Il sigillo ad una gara che gli eoliani hanno dominato in lungo e in largo, e che hanno corso il rischio di pareggiare, è arrivato all'89° ad opera del solito Antonello Giunta che con un violento tiro dal basso verso l'alto ha lasciato di stucco il portiere ospite.
Gli eoliani erano passati in vantaggio al 10° del primo tempo con Renzo Giunta e avevano raddoppiato venti minuti dopo con Zagami. Un imprendibile tiro da cinquanta metri di Micalizzi al 40° e una successiva rete dello stesso bomber al 49° avevano portato in equilibrio la gara.
Una vittoria quella liparese, seppure arrivata in piena zona Cesarini, ampiamente meritata se si considera che i padroni di casa avrebbero potuto realizzare almeno altre cinque reti e che, in pieno recupero, il palo ha detto di no ad una conclusione di Zagami.
Soddisfatti il presidente Cirino e il tecnico Caruso, così come tutta la dirigenza, che si vedono ripagati i sacrifici non indifferenti affrontati sino ad oggi per mantenere vivo il calcio a Lipari.
Salvatore Sarpi
Marcatori: 10° Giunta Renzo, 30° Zagami, 40° e 49° Micalizzi, 89° Giunta Antonello
Ludica Lipari: Orto, Mazzeo, Natoli (83° Tripi) Currò, Caruso, Formica, Saltalamacchia C. (50° Lo Nardo), Giunta A., Giunta R., Sturniolo (75° Li Donni), Zagami
Città di S. Agata : Presti, Currò, Santomauro, Reale, Ingrassia, Milazzo, Scoglio, Micalizzi, Liprino, Presti, Fallo
Arbitro: Giuseppe Bertè (Barcellona P.G.)
(Salvatore Sarpi) Una Ludica Lipari tutta cuore e grinta, supportata da una condizione fisica invidiabile, riesce ad incamerare altri tre preziosissimi punti ai fini della fuoriuscita, in tempi brevi, dalla zona a rischio play-out.
Per i ragazzi di Caruso, che hanno saputo mettere in campo tutto ciò che non avevano fatto sino ad ora, si tratta del sesto punto in cinque giorni. Mercoledì, infatti, si erano imposti nel recupero con il S. Stefano.
Il sigillo ad una gara che gli eoliani hanno dominato in lungo e in largo, e che hanno corso il rischio di pareggiare, è arrivato all'89° ad opera del solito Antonello Giunta che con un violento tiro dal basso verso l'alto ha lasciato di stucco il portiere ospite.
Gli eoliani erano passati in vantaggio al 10° del primo tempo con Renzo Giunta e avevano raddoppiato venti minuti dopo con Zagami. Un imprendibile tiro da cinquanta metri di Micalizzi al 40° e una successiva rete dello stesso bomber al 49° avevano portato in equilibrio la gara.
Una vittoria quella liparese, seppure arrivata in piena zona Cesarini, ampiamente meritata se si considera che i padroni di casa avrebbero potuto realizzare almeno altre cinque reti e che, in pieno recupero, il palo ha detto di no ad una conclusione di Zagami.
Soddisfatti il presidente Cirino e il tecnico Caruso, così come tutta la dirigenza, che si vedono ripagati i sacrifici non indifferenti affrontati sino ad oggi per mantenere vivo il calcio a Lipari.
Salvatore Sarpi
Lipari...sprofonda....tra leggerezza e strafottenza. I lettori ci scrivono
Caro Direttore,
nel leggere il tuo articolo "Lipari sprofonda...", mi sono particolarmente indignato e ho sentito forte il desiderio di esternare delle inevitabili riflessioni che giro a te e ai lettori del tuo giornale on line.
Perchè bisogna aspettre di piangere il "morto" prima d'intervenire?
Questa volta, il buon Dio, ha voluto bene al malcapitato ma soprattutto ai nostri amministratori.
Quello che è accaduto oggi, non è un segno dei tempi, bensì della leggerezza e della strafottenza con cui si spende il denaro pubblico.
Come tu ben ricordi, la Via Isabella Conti è stata oggetto di manutenzione appena due mesi addietro, per la precisione la seconda decade di gennaio.
I lavori sono consistiti nella scarificazione e nel rifacimento di alcuni tratti del manto di asfalto (tra cui il tratto sprofondato) e, nello stesso tempo, dovevano essere rifatti i marciapiedi. Il tutto finanziato con i soldi del ticket.
Già allora, la strada presentava un vistoso avvallamento, eppure, durante la scarificazione, ci si è guardati bene dal fare dei sondaggi per verificare quello che stava succedendo nel sottosuolo. E' stato più comodo e veloce, invece, "lavare la faccia" e tappare la bocca agli eoliani.
Ecco oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche dei nostri miopi amministratori.
Purtorppo fin quando la cosa pubblica non sarà amministrata come se amministrassimo il bilancio di famiglia, continueranno ad esserci sprechi su sprechi.
A bun intenditor poche parole
Antonio Casamento
nel leggere il tuo articolo "Lipari sprofonda...", mi sono particolarmente indignato e ho sentito forte il desiderio di esternare delle inevitabili riflessioni che giro a te e ai lettori del tuo giornale on line.
Perchè bisogna aspettre di piangere il "morto" prima d'intervenire?
Questa volta, il buon Dio, ha voluto bene al malcapitato ma soprattutto ai nostri amministratori.
Quello che è accaduto oggi, non è un segno dei tempi, bensì della leggerezza e della strafottenza con cui si spende il denaro pubblico.
Come tu ben ricordi, la Via Isabella Conti è stata oggetto di manutenzione appena due mesi addietro, per la precisione la seconda decade di gennaio.
I lavori sono consistiti nella scarificazione e nel rifacimento di alcuni tratti del manto di asfalto (tra cui il tratto sprofondato) e, nello stesso tempo, dovevano essere rifatti i marciapiedi. Il tutto finanziato con i soldi del ticket.
Già allora, la strada presentava un vistoso avvallamento, eppure, durante la scarificazione, ci si è guardati bene dal fare dei sondaggi per verificare quello che stava succedendo nel sottosuolo. E' stato più comodo e veloce, invece, "lavare la faccia" e tappare la bocca agli eoliani.
Ecco oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche dei nostri miopi amministratori.
Purtorppo fin quando la cosa pubblica non sarà amministrata come se amministrassimo il bilancio di famiglia, continueranno ad esserci sprechi su sprechi.
A bun intenditor poche parole
Antonio Casamento
Lipari: Ex Pumex da domani sciopero della fame
Da domani gli ex lavoratori della Pumex, in atto utilizzati in ASU dal comune di Lipari, cominceranno lo sciopero della fame.
La protesta, che potrebbe però non essere l'unica, sarà a tempo indeterminato “fino a quando il ministero dell’Ambiente, la Regione e il Comune di Lipari non troveranno una soluzione” ai problemi, iniziati con la chiusura della “Pumex”, attività ritenuta incompatibile con il riconoscimento Unesco delle Eolie quale Patrimonio dell’Umanità
La protesta, che potrebbe però non essere l'unica, sarà a tempo indeterminato “fino a quando il ministero dell’Ambiente, la Regione e il Comune di Lipari non troveranno una soluzione” ai problemi, iniziati con la chiusura della “Pumex”, attività ritenuta incompatibile con il riconoscimento Unesco delle Eolie quale Patrimonio dell’Umanità
Firmata l'ordinanza sul ticket di ingresso.Fissati definitivamente i prezzi, esentati i cittadini delle province di Messina e Reggio Calabria
(Gazzetta del sud- Mauro Cucè) C'è una dote che questa città ha lasciato sottoterra per anni. Un tesoro che nessuno si è mai preso la briga di andare a cercare, forse abdicando a poteri superiori o forse, e più semplicemente, scegliendo la strada dell'ignavia politica, quella che alle nostre latitudini continua a mietere "vittime" ogni giorno.
Schiacciata da un destino, imposto chissà da chi, Messina non ha mai trovato il coraggio o la forza di rialzare la testa, consegnandosi alla sua gente come "servitù di passaggio" dell'Italia intera. Vittima sacrificale del transito veicolare, dei gas e dell'inquinamento acustico. Di slogan e parole il popolo messinese ne ha visti e sentiti a pioggia, ma mai nessuno ha tradotto in fatti quanto sbandierato. Adesso, forse, l'inversione di rotta. Decisa. Epocale. E messa per iscritto dal sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che con i poteri speciali di commissario per l'emergenza traffico ha firmato ieri sera la determina con cui istituisce l'ecopass (sulla scia di quanto avvenuto anche in altre città italiane e europee). Un atto forte, destinato a segnare positivamente la sindacatura di Buzzanca, al pari del prossimo appalto degli approdi di Tremestieri e dell'atteso completamento degli svincoli di Giostra e Annunziata.
Un vero e proprio ticket per chi sbarcherà a Messina, attraversando lo Stretto. La deliberà, alla cui stesura e valutazione legale ha partecipato anche l'avvocato Marcello Scurria, verrà presentata, nel corso di una conferenza stampa, lunedì mattina, alle 10.30, a Palazzo Zanca.
Filtrano solo alcune indiscrezioni. I prezzi innanzitutto. Rispetto alle indiscrezioni di qualche giorno addietro, nelle ultime ore qualcosa è cambiato. Limate alcune tariffe e rivisti dei dettagli. Eccoli: chi attraverserà lo Stretto con l'auto, oltre al biglietto dei privati o delle Ferrovie, pagherà 1,50 euro solo andata (2,50 andata e ritorno). Autocarri e bus di linea pagheranno 5 euro (9 euro andata e ritorno), mentre autotreni e autoarticolati dovranno sborsare 10 euro (18 euro andata e ritorno). Tariffe che varranno per tutte le "linee": ovvero per chi sbarcherà alla Rada San Francesco, alla stazione marittima, al molo Norimberga (le Cartour) e agli approdi Tremestieri. In un primo momento si era pensato a "gravare" soprattutto sui veicoli che sbarcavano dalla Cartour, destinati ad attraversare tutta la città, passando prima per la via La Farina e poi il viale Europa. Ma alla fine si è deciso per la linea unitaria. Dal ticket saranno, ovviamente esentati i cittadini dei comuni e delle province di Messina e di Reggio Calabria. Basterà presentare la patente di guida. La data storica dovrebbe essere già stata fissata: l'1 giugno, come peraltro ha annunciato il sindaco Buzzanca, nel corso della sua relazione in aula nell'ultima settimana. Ma il primo cittadino spera di poter accelerare i tempi, anche grazie alla collaborazione dei privati. Una delibera di indirizzo per il ticket di attraversamento era stata votata dal consiglio comunale attuale (ma anche da quello precedente) dopo che a presentarla erano stati i consiglieri Giuseppe Melazzo, Nello Pergolizzi, Antonio Fazio e Giuseppe Chiarella (un ordine del giorno era stato presentato anche da Sebastiano Tamà, Antonio Restuccia, Antonino Spicuzza e Ivano Cantello). Secondo la proposta i ricavi servirebbero a interventi di riqualificazione e miglioramento della circolazione urbana, alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle arterie cittadine, al potenziamento del trasporto pubblico, al cofinanziamento dell'attraversamento pedonale, nonché all'incremento dell'organico dei vigili. Vedremo se l'Amministrazione confermerà l'impianto della delibera o darà vita a un provvedimento diverso. Ancora poche ore, poi sarà scritta la storia.
Schiacciata da un destino, imposto chissà da chi, Messina non ha mai trovato il coraggio o la forza di rialzare la testa, consegnandosi alla sua gente come "servitù di passaggio" dell'Italia intera. Vittima sacrificale del transito veicolare, dei gas e dell'inquinamento acustico. Di slogan e parole il popolo messinese ne ha visti e sentiti a pioggia, ma mai nessuno ha tradotto in fatti quanto sbandierato. Adesso, forse, l'inversione di rotta. Decisa. Epocale. E messa per iscritto dal sindaco di Messina, Giuseppe Buzzanca, che con i poteri speciali di commissario per l'emergenza traffico ha firmato ieri sera la determina con cui istituisce l'ecopass (sulla scia di quanto avvenuto anche in altre città italiane e europee). Un atto forte, destinato a segnare positivamente la sindacatura di Buzzanca, al pari del prossimo appalto degli approdi di Tremestieri e dell'atteso completamento degli svincoli di Giostra e Annunziata.
Un vero e proprio ticket per chi sbarcherà a Messina, attraversando lo Stretto. La deliberà, alla cui stesura e valutazione legale ha partecipato anche l'avvocato Marcello Scurria, verrà presentata, nel corso di una conferenza stampa, lunedì mattina, alle 10.30, a Palazzo Zanca.
Filtrano solo alcune indiscrezioni. I prezzi innanzitutto. Rispetto alle indiscrezioni di qualche giorno addietro, nelle ultime ore qualcosa è cambiato. Limate alcune tariffe e rivisti dei dettagli. Eccoli: chi attraverserà lo Stretto con l'auto, oltre al biglietto dei privati o delle Ferrovie, pagherà 1,50 euro solo andata (2,50 andata e ritorno). Autocarri e bus di linea pagheranno 5 euro (9 euro andata e ritorno), mentre autotreni e autoarticolati dovranno sborsare 10 euro (18 euro andata e ritorno). Tariffe che varranno per tutte le "linee": ovvero per chi sbarcherà alla Rada San Francesco, alla stazione marittima, al molo Norimberga (le Cartour) e agli approdi Tremestieri. In un primo momento si era pensato a "gravare" soprattutto sui veicoli che sbarcavano dalla Cartour, destinati ad attraversare tutta la città, passando prima per la via La Farina e poi il viale Europa. Ma alla fine si è deciso per la linea unitaria. Dal ticket saranno, ovviamente esentati i cittadini dei comuni e delle province di Messina e di Reggio Calabria. Basterà presentare la patente di guida. La data storica dovrebbe essere già stata fissata: l'1 giugno, come peraltro ha annunciato il sindaco Buzzanca, nel corso della sua relazione in aula nell'ultima settimana. Ma il primo cittadino spera di poter accelerare i tempi, anche grazie alla collaborazione dei privati. Una delibera di indirizzo per il ticket di attraversamento era stata votata dal consiglio comunale attuale (ma anche da quello precedente) dopo che a presentarla erano stati i consiglieri Giuseppe Melazzo, Nello Pergolizzi, Antonio Fazio e Giuseppe Chiarella (un ordine del giorno era stato presentato anche da Sebastiano Tamà, Antonio Restuccia, Antonino Spicuzza e Ivano Cantello). Secondo la proposta i ricavi servirebbero a interventi di riqualificazione e miglioramento della circolazione urbana, alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle arterie cittadine, al potenziamento del trasporto pubblico, al cofinanziamento dell'attraversamento pedonale, nonché all'incremento dell'organico dei vigili. Vedremo se l'Amministrazione confermerà l'impianto della delibera o darà vita a un provvedimento diverso. Ancora poche ore, poi sarà scritta la storia.
Lipari "sprofonda": Voragine sulla centralissima via Conti
Lipari sempre "più giù". Una vera e propria voragine si è aperta una ventina di minuti fa al centro della carreggiata sulla via Isa Conti. Si tratterebbe, secondo i residenti nella zona, di una vecchia cisterna che si trovava nella zona in cui negli anni '70 è stata realizzata la strada.
Coinvolta un'auto che si trovava a transitare e che ha riportato dei danni.
Sul posto sono immediatamente intervenuti gli uomini della polizia municipale (ispettori Maria Grazia Natoli e Agostino Portelli) e gli operai comunali Antonio Favata e Michele Acquaro.
L'area è stata transennata e sono state rimosse con il carro attrezzi delle auto posteggiate onde consentire un buon svolgimento della circolazione nonostante la voragine.
Nel video sottostante le immagini della voragine e dei primi interventi posti in essere dalla polizia municipale e dagli operai comunali:
Coinvolta un'auto che si trovava a transitare e che ha riportato dei danni.
Sul posto sono immediatamente intervenuti gli uomini della polizia municipale (ispettori Maria Grazia Natoli e Agostino Portelli) e gli operai comunali Antonio Favata e Michele Acquaro.
L'area è stata transennata e sono state rimosse con il carro attrezzi delle auto posteggiate onde consentire un buon svolgimento della circolazione nonostante la voragine.
Nel video sottostante le immagini della voragine e dei primi interventi posti in essere dalla polizia municipale e dagli operai comunali:
Milazzo: Variante per biglietterie e area imbarco. Si punta a trasferire in estate tutti i servizi in via Tonnara
L'auspicato trasferimento delle biglietterie navi ed aliscafi dalla cortina del porto alla via Tonnara entro l'estate sembra finalmente potersi concretizzare.
Nell'ultima seduta del Comitato portuale infatti è stata approvata la perizia di variante e suppletiva redatta dal direttore dei lavori e la conseguente rimodulazione del progetto economico pari ad un milione e 50 mila euro. Ciò consentirà all'impresa appaltatrice, la Cipea di Bologna di completare le opere finalizzate a realizzare una struttura da destinare a biglietterie navi ed aliscafi, a sala d'attesa ed a servizi all'utenza quali: bar, ristorante, deposito bagagli, centro informazione ed uffici per le Autorità. L'iniziale termine per l'esecuzione delle opere era fissato in circa sei mesi. I problemi sono stati determinati, come si legge nella stessa relazione del direttore dei lavori "da una scarsa consistenza del sottostante terreno di sedime" che avrebbe reso necessario per ragione di sicurezza e stabilità delle corsie e dei piazzali un intervento rafforzativo
«L'approvazione di questa delibera – ha detto il vicesindaco di Milazzo Franco Cusumano, presente alla riunione del Comitato portuale – rimuove ogni ostacolo e finalmente avremo quest'opera che consentirà di decentrare l'imbarco sui traghetti dalla via dei Mille alla via Tonnara ed avrà una duplice finalità: da un lato risolvere la cronica carenza di spazi portuali da destinare allo stoccaggio dei mezzi in attesa di imbarco; dall'altro, trasferendo le biglietteria nel nuovo piazzale, di alleggerire la viabilità pubblica».
L'area in questione è molto vasta, compresa tra il Lido Azzurro e il rifornimento Agip, oggi bonificata ma sino a pochi anni addietro vera e propria discarica a cielo aperto con carcasse di autovetture, relitti di barche, carrelli fuori uso, verricelli arrugginiti ed ogni tipo di rifiuto, oltre alle sterpaglie, o meglio alla boscaglia che non dava il senso della gravità della situazione. Questo nuovo piazzale d'imbarco con le annesse biglietterie si inquadra pure nella vasta riorganizzazione operativa dell'ambito portuale volta a decongestionare le arterie comunali.
Va ricordato infatti che secondo le previsioni del Prg portuale in fase di definizione quest'area è quella che precede la cantieristica e segue le banchine dedicate all'attività commerciale. Infatti il porto cosiddetto storico ospiterà esclusivamente gli approdi turistici (dai moli Rizzo e Marullo, fino a parte della banchina XX Luglio con ovviamente lo specchio acqueo prospiciente), mentre appunto quello commerciale si snoderà lungo la via Tonnara e la cantieristica lungo la via Acqueviole. Nell'individuazione del ruolo assegnato alle banchine si dice di aver tenuto conto della deliberazione assunta nel 2006 dal consiglio comunale di Milazzo che ha individuato lo specchio acqueo antistante il Tennis e vela e piazza della Repubblica quale area per quel porto hub che la Regione aveva in un primo tempo assegnato a Milazzo e che però è stato "dirottato" su Sant'Agata Militello e che pertanto non rientra più nelle previsioni a favore della città del capo, con l'area limitrofa alla via Tonnara-Nino Bixio per la cantieristica ed assistenza ai natanti da diporto. Sulla banchina Rizzo invece troverà posto il nuovo pontile degli aliscafi (spesa un milione di euro). Proprio qualche giorno addietro l'Autorità portuale, preso atto del completamento dell'iter burocratico col rilascio dell'autorizzazione da parte del Ministero dell'Ambiente ha bandito la gara. Sarà una corsa contro il tempo per far sì che entro l'estate tale approdo possa essere operativo.
Ancora fermi invece gli altri interventi annunciati anche dal presidente Lo Bosco e relativi alle grandi infrastrutture: dragaggio del porto, appalto espletato per euro 5.950.000 da eseguire in 365 giorni; completamento banchine operative e dragaggio fondali antistanti, appalto espletato per euro 14.350.000 da eseguire in 700 giorni; completamento delle opere di accosto del porto di per euro 3.500.000. L'estate è alle porte e il rischio è che tutto slitti al prossimo autunno.
Nell'ultima seduta del Comitato portuale infatti è stata approvata la perizia di variante e suppletiva redatta dal direttore dei lavori e la conseguente rimodulazione del progetto economico pari ad un milione e 50 mila euro. Ciò consentirà all'impresa appaltatrice, la Cipea di Bologna di completare le opere finalizzate a realizzare una struttura da destinare a biglietterie navi ed aliscafi, a sala d'attesa ed a servizi all'utenza quali: bar, ristorante, deposito bagagli, centro informazione ed uffici per le Autorità. L'iniziale termine per l'esecuzione delle opere era fissato in circa sei mesi. I problemi sono stati determinati, come si legge nella stessa relazione del direttore dei lavori "da una scarsa consistenza del sottostante terreno di sedime" che avrebbe reso necessario per ragione di sicurezza e stabilità delle corsie e dei piazzali un intervento rafforzativo
«L'approvazione di questa delibera – ha detto il vicesindaco di Milazzo Franco Cusumano, presente alla riunione del Comitato portuale – rimuove ogni ostacolo e finalmente avremo quest'opera che consentirà di decentrare l'imbarco sui traghetti dalla via dei Mille alla via Tonnara ed avrà una duplice finalità: da un lato risolvere la cronica carenza di spazi portuali da destinare allo stoccaggio dei mezzi in attesa di imbarco; dall'altro, trasferendo le biglietteria nel nuovo piazzale, di alleggerire la viabilità pubblica».
L'area in questione è molto vasta, compresa tra il Lido Azzurro e il rifornimento Agip, oggi bonificata ma sino a pochi anni addietro vera e propria discarica a cielo aperto con carcasse di autovetture, relitti di barche, carrelli fuori uso, verricelli arrugginiti ed ogni tipo di rifiuto, oltre alle sterpaglie, o meglio alla boscaglia che non dava il senso della gravità della situazione. Questo nuovo piazzale d'imbarco con le annesse biglietterie si inquadra pure nella vasta riorganizzazione operativa dell'ambito portuale volta a decongestionare le arterie comunali.
Va ricordato infatti che secondo le previsioni del Prg portuale in fase di definizione quest'area è quella che precede la cantieristica e segue le banchine dedicate all'attività commerciale. Infatti il porto cosiddetto storico ospiterà esclusivamente gli approdi turistici (dai moli Rizzo e Marullo, fino a parte della banchina XX Luglio con ovviamente lo specchio acqueo prospiciente), mentre appunto quello commerciale si snoderà lungo la via Tonnara e la cantieristica lungo la via Acqueviole. Nell'individuazione del ruolo assegnato alle banchine si dice di aver tenuto conto della deliberazione assunta nel 2006 dal consiglio comunale di Milazzo che ha individuato lo specchio acqueo antistante il Tennis e vela e piazza della Repubblica quale area per quel porto hub che la Regione aveva in un primo tempo assegnato a Milazzo e che però è stato "dirottato" su Sant'Agata Militello e che pertanto non rientra più nelle previsioni a favore della città del capo, con l'area limitrofa alla via Tonnara-Nino Bixio per la cantieristica ed assistenza ai natanti da diporto. Sulla banchina Rizzo invece troverà posto il nuovo pontile degli aliscafi (spesa un milione di euro). Proprio qualche giorno addietro l'Autorità portuale, preso atto del completamento dell'iter burocratico col rilascio dell'autorizzazione da parte del Ministero dell'Ambiente ha bandito la gara. Sarà una corsa contro il tempo per far sì che entro l'estate tale approdo possa essere operativo.
Ancora fermi invece gli altri interventi annunciati anche dal presidente Lo Bosco e relativi alle grandi infrastrutture: dragaggio del porto, appalto espletato per euro 5.950.000 da eseguire in 365 giorni; completamento banchine operative e dragaggio fondali antistanti, appalto espletato per euro 14.350.000 da eseguire in 700 giorni; completamento delle opere di accosto del porto di per euro 3.500.000. L'estate è alle porte e il rischio è che tutto slitti al prossimo autunno.
Lipari: Incidente con il "botto" nella notte. Non vi sarebbero gravi conseguenze per chi era a bordo
Incidente con il "botto" nella tarda serata a Lipari lungo la salita che immette nel tunnel che collega il centro dell'isola con Canneto.
Una BMW nera, per cause in corso di accertamento, dopo essersi immessa lungo la salita (in direzione Canneto quindi) è andata ad impattarecontro gli archetti dissuasori posizionati dalla Provincia a delimitazione del marciapiede pedonale.
Un paio gli archetti travolti e/o scardinati (vedi foto), consistenti i danni al mezzo, specie nella parte anteriore (lungo il ciglio della strada si trova anche una ruota) ma da quanto trapela senza gravi conseguenze per chi si trovava a bordo.
Lipari: Il sindaco Bruno ha incontrato i pescatori sulle problematiche di Marina Corta
Il sindaco di Lipari Mariano Bruno ha incontrato( vedi foto) ieri a mattina a Marina Corta un gruppo di pescatori e il capitano Pino Merenda.
Si è discusso dei problemi legati alla rimozione della scogliera protettiva, ubicata nei pressi dello specchio d'acqueo limitrofo alla salita di San Giuseppe.
Rimozione che sta comportando tutta una serie di disagi. Il mare spesso e volentieri, infatti, attraversando la parte inferiore del ponte invade ed allaga la sede stradale.
Si è discusso dei problemi legati alla rimozione della scogliera protettiva, ubicata nei pressi dello specchio d'acqueo limitrofo alla salita di San Giuseppe.
Rimozione che sta comportando tutta una serie di disagi. Il mare spesso e volentieri, infatti, attraversando la parte inferiore del ponte invade ed allaga la sede stradale.
La processione e i festeggiamenti per San Bartolomeo a Sydney
Calcio: Per la Ludica Lipari impegno casalingo
Dopo la vittoria di mercoledi scorso nel recupero, nuovo impegno casalingo oggi pomeriggio per la Ludica Lipari.
I ragazzi di Caruso e Li Castro affronteranno al Monteleone il "Città di S. Agata".
Una gara da vincere per tirarsi fuori al più presto dalla zona "rischio playout"
I ragazzi di Caruso e Li Castro affronteranno al Monteleone il "Città di S. Agata".
Una gara da vincere per tirarsi fuori al più presto dalla zona "rischio playout"
Pallavolo: Per le ragazze del Meligunis 6 punti in due giorni
COMUNICATO STAMPA
Fine settimana positivo per le ragazze della squadra di prima divisione.
Nel recupero disputato ieri pomeriggio al Nicola Biviano si sono imposte per 3 set a 1 contro il Furci Volley.
Le ragazze “ospiti” credevano in una vittoria facile, invece hanno trovato pane per i loro denti! Una bella partita per le padrone di casa....è quasi difficile descriverla perché bisognava vederla… bisognava essere tra gli spalti!
Nei primi due set le giovani eoliane hanno finalmente espresso nel migliore dei modi il loro livello tecnico e, con concentrazione e lucidità, li hanno vinti egregiamente.
Le ragazze “ospiti” credevano in una vittoria facile, invece hanno trovato pane per i loro denti! Una bella partita per le padrone di casa....è quasi difficile descriverla perché bisognava vederla… bisognava essere tra gli spalti!
Nei primi due set le giovani eoliane hanno finalmente espresso nel migliore dei modi il loro livello tecnico e, con concentrazione e lucidità, li hanno vinti egregiamente.
Nel terzo, inevitabile, un calo psicologico e qualche errore di arbitraggio hanno condizionato un po’ le atlete.
Nel quarto set, si giocava punto a punto, e nel momento in cui le avversarie hanno allungato le distanze, grazie anche a qualche punto regalato dall’arbitro, le eoliane con calma e punto a punto hanno chiuso al quarto set.
Purtroppo c’è stato anche un infortunio dell’atleta Martina Costanzo alla caviglia e l’espulsione, forse esagerata, dell’allenatore Salvatore Naso, in quanto “tranquillamente” ha protestato su qualche decisione arbitrale. Insomma una partita in cui non è mancato proprio niente!!!
Il recupero previsto per stamattina sarà vinto direttamente a tavolino, in quanto la squadra ha deciso di non presentarsi.
Due vittorie in due giorni, con questi 6 punti, le ragazze giungono a quota 10 e fanno un piccolo passanti avanti nella classifica con ancora due gare da recuperare.
Il recupero previsto per stamattina sarà vinto direttamente a tavolino, in quanto la squadra ha deciso di non presentarsi.
Due vittorie in due giorni, con questi 6 punti, le ragazze giungono a quota 10 e fanno un piccolo passanti avanti nella classifica con ancora due gare da recuperare.
Patrizia Lo Surdo
sabato 6 marzo 2010
Montecitorio: cancellati ATO Rifiuti e idrici ....
Riceviamo dal consigliere Pietro Lo Cascio e pubblichiamo (Si tratta di una notizia che sta facendo il giro della rete)
La Camera dei deputati ha approvato la soppressione dell’esistenza degli Ato rifiuti e degli Ato idrici. Un fulmine a ciel sereno che oltre su tutta Italia si abbatte in particolar modo sulla Sicilia che su acqua e rifiuti pena da parecchio. Un improvviso cambiamento legislativo, che somiglia ad una sorta di tsunami, dall’entità e dagli esiti, oggi, non valutabili, né prevedibili. Presentatosi, sotto l’innocua denominazione di emendamento “comma quinqiues all’art.1” del decreto legge n°2 del 25 gennaio 2010, titolato “interventi urgenti per enti locali e regioni”.
Nella distrazione generale dei lobbysti delle grandi società d’acqua e rifiuti che, quotidianamente, presidiano Montecitorio e dei deputati italiani “designati”- a cominciare da quelli siciliani - la Lega di Bossi, con fredda efficienza, ha piazzato questo colpo mortale ad una parte consistente del sistema politico-economico di potere, e di “governo allegro”, del centrodestra nel Mezzogiorno d’Italia. Ed, in particolare, in Sicilia. Peraltro, con il voto disciplinato di tutti i deputati della maggioranza che, probabilmente, “more solito”, ignoravano che cosa stessero votando.
“Non c’è dubbio, si tratta di un intervento di legge radicale che cambia tutti i termini e moduli gestionali nei settori regionali dei rifiuti e dell’acqua – commenta Franco Piro della direzione regionale del Pd, il primo in Sicilia ad accorgersi dell’accaduto – che impone la necessità di una riflessione attenta sul ddl di riforma del sistema rifiuti in Sicilia sul quale si sta discutendo all’Ars”.
“Il testo di riforma della filiera dei rifiuti del governo regionale infatti – continua Piro – prevede un sistema fondato sugli Ato e sulla gestione unica territoriale basandosi sull’art 201 del decreto legislativo 152/06; proprio quello che è stato abrogato, ieri, dalla Camera. E’ indispensabile, perciò, trovare, urgentemente, soluzioni adeguate per evitare che la riforma dei rifiuti in Sicilia si blocchi ancora un’altra volta”.
Spieghiamo meglio i termini concreti della questione. Gli Ato rifiuti (ma anche quelli idrici) sono figli del decreto legislativo 152 del 2006, art.201. Cosa prevedeva? Che la gestione del servizio rifiuti: cura delle strade, raccolta e smaltimento, venisse organizzata su omogenei e delimitati ambiti territoriali. Prevedendo due innovazioni strutturali diverse e contigue: a) una “Autorità di Ambito” espressione politica dei comuni di quel territorio che programmasse e vigilasse sullo svolgimento del servizio pubblico dei rifiuti di una porzione di territorio; b) un consorzio intercomunale che appaltasse ad un'unica organizzazione esterna la gestione materiale e quotidiana del servizio rifiuti, puntando al risparmio ed all’efficienza.
Una ricetta organizzativa che nel centro-nord Italia ha funzionato, egregiamente. Nel Sud ed in Sicilia, invece, ha assunto le sembianze di un calvario. In Campania gli Ato hanno fallito la loro mission per le troppe illegalità consumate alla luce del sole. In Sicilia - modestamente parlando - la mente dei legislatori siciliani ha dimostrato una più solida fantasia criminogena, mischiando nei 27 Ato siciliani le funzioni di autorità con quelle di gestione. La vecchia furbizia dei “controllori” che “dovrebbero controllare se stessi”. Circostanza che ha permesso a sindaci e consiglieri comunali di sfornare migliaia e migliaia di assunzioni a tempo indeterminato per chiamata diretta (di figli, mogli, parenti, amanti, amici, “amici degli amici”, galoppini elettorali, etc) e di organizzare simulacri di gestione della raccolta “in regime diretto”, producendo complessivamente alla fine un tale volume di debiti, che ha sfondato la soglia di deficit regionale del miliardo di euro. Buco di bilancio agevolato dall’atteggiamento dei sindaci dei paesi di provincia – che sgravati legalmente dalla responsabilità di dover pensare al problema dei rifiuti – hanno pensato bene di non pagare mai più i costi del servizio agli Ato, spendendo i soldi dei loro bilanci comunali a ciò finalizzati per altre cose, clientelarmente più utili e produttive. Un disastro che, ancor oggi, è sotto gli occhi di tutti.
Tranne alcune “lodevoli eccezioni”, come il Coinres, con giurisdizione sui paesi della provincia di Palermo, che dopo aver assunto a chiamata diretta appena 570 persone (per fare che? Non è dato sapere) ha proceduto, a smozzichi e spizzichi, a piccoli “noleggi a caldo” di autocompattatori, camion e pale meccaniche, moltiplicando così i costi di gestione, e finendo, peraltro, nel circuito di ditte già connesse a quello della movimentazione terra, più note in Sicilia per altre non commendevoli ragioni. Comunque, il Coinres ha stabilito due record: quello di essere l’unico Ato siciliano che non possiede un solo mezzo per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti; quello di essere l’unico Ato in Sicilia finito sotto indagini non dei pm normali, ma di quelli di una Procura antimafia, la cosiddetta Dda, nella fattispecie di Palermo.
Torniamo alla modifica di legge di soppressione degli Ato rifiuti approvata ieri a Montecitorio. Secondo “l’indiscutibile” volontà autonoma, normalmente espressa in Parlamento dalla Lega Nord – che già si lecca le dita pensando alla prossima conquista elettorale del Veneto e del Piemonte , ma con un pensierino pure alle province regionali della Lombardia – saranno le Regioni, in puro spirito federalista, a decidere come organizzare, con propria legge, la filiera dei rifiuti, con un occhio di riguardo ai comuni ed alle province. Enti locali dove al nord Italia la Lega domina.
Concretamente in Sicilia, sia il governo, che il Pd e la comitiva Pdl-Udc, dovranno rivedere le loro previsioni dei loro “ddl di riforma del settore regionale rifiuti”, tutti calibrati sulla legislazione nazionale degli Ato, ieri soppressa a Montecitorio. Ato che Lombardo con l’accordo del Pd, per intanto, avevano già ridotto da 27 a 9; uno per provincia.
Ma non basta. L’intemerata della Lega Nord alla Camera, ha riaperto pure il discorso sulla gestione del “sistema acque” in Sicilia. Essendo stato soppresso anche l’art.148 del decreto legislativo n°152 del 2006, risultano, adesso, soppressi pure i nove Ato idrici siciliani. La cui delimitazione, geografica e funzionale, era il presupposto giuridico degli affidamenti di gestione ai privati che tanto sconcerto e dubbi avevano seminato al momento della loro attribuzione. I casi più eclatanti sono stati, ricordiamo, quelli di “Girgenti Acque” (ad Agrigento), di “Acque potabili siciliane” (a Palermo), ed infine di “Siciliane Acque” su scala regionale a surroga del vecchio ruolo dell’Eas. Soggetti imprenditoriali privati, che non si sono certo distinti né per efficienza e modicità del servizio, né per avere investito un solo centesimo di tasca propria sulle reti dei servizi, continuando ad investire soldi di origine pubblica, italiana o dell’Unione europea.
“Un fatto imprevisto che, però, offre all’Ars ed al governo siciliano l’opportunità di superare il pasticcione schema sfornato dall’era Cuffaro – dice Franco Piro – e poter rimettere mano ad una nuova legislazione di organizzazione del settore acque in Sicilia, possibilmente riportandole di gran corsa sotto la sfera gestionale dell’area pubblica. Una opzione, indifferibile, che storicamente, in via di civiltà e di diritto, non può, ragionevolmente, avere alternative. Se l’anno scorso ci hanno ripensato a Parigi ed in gran parte della Francia, vuol dire che si può fare”.
Ma onorevole Piro, è sicuro che si potranno smontare i redditizi monopoli di “Sicilia Acque” e “Aps Palermo”? “Ritengo, oggettivamente, indiscutibile che l’Ars possa rimettere anche questi affidamenti in discussione – risponde compunto l’esponente del Pd – perché sulla base di questa nuova legge dello Stato viene a decadere il substrato territoriale e giuridico che ne aveva originato e determinato questi affidamenti alcuni anni fa”.
Un grande caos, insomma. Ma assolutamente appassionante in termini giuridici e politici. Si vedrà, così, se le forze politiche siciliane, compresi i tanti sindaci e consiglieri comunali, mostreranno un qualche loro interesse per “gli interessi ed i diritti dei cittadini”, oppure ancora una volta resteranno vittima, come spesso è avvenuto, dei “classici amici del giaguaro”, come si diceva una volta. Pare, dotati di un grande fascino attrattivo. Forse, simile a quello della moneta sonante.
La Camera dei deputati ha approvato la soppressione dell’esistenza degli Ato rifiuti e degli Ato idrici. Un fulmine a ciel sereno che oltre su tutta Italia si abbatte in particolar modo sulla Sicilia che su acqua e rifiuti pena da parecchio. Un improvviso cambiamento legislativo, che somiglia ad una sorta di tsunami, dall’entità e dagli esiti, oggi, non valutabili, né prevedibili. Presentatosi, sotto l’innocua denominazione di emendamento “comma quinqiues all’art.1” del decreto legge n°2 del 25 gennaio 2010, titolato “interventi urgenti per enti locali e regioni”.
Nella distrazione generale dei lobbysti delle grandi società d’acqua e rifiuti che, quotidianamente, presidiano Montecitorio e dei deputati italiani “designati”- a cominciare da quelli siciliani - la Lega di Bossi, con fredda efficienza, ha piazzato questo colpo mortale ad una parte consistente del sistema politico-economico di potere, e di “governo allegro”, del centrodestra nel Mezzogiorno d’Italia. Ed, in particolare, in Sicilia. Peraltro, con il voto disciplinato di tutti i deputati della maggioranza che, probabilmente, “more solito”, ignoravano che cosa stessero votando.
“Non c’è dubbio, si tratta di un intervento di legge radicale che cambia tutti i termini e moduli gestionali nei settori regionali dei rifiuti e dell’acqua – commenta Franco Piro della direzione regionale del Pd, il primo in Sicilia ad accorgersi dell’accaduto – che impone la necessità di una riflessione attenta sul ddl di riforma del sistema rifiuti in Sicilia sul quale si sta discutendo all’Ars”.
“Il testo di riforma della filiera dei rifiuti del governo regionale infatti – continua Piro – prevede un sistema fondato sugli Ato e sulla gestione unica territoriale basandosi sull’art 201 del decreto legislativo 152/06; proprio quello che è stato abrogato, ieri, dalla Camera. E’ indispensabile, perciò, trovare, urgentemente, soluzioni adeguate per evitare che la riforma dei rifiuti in Sicilia si blocchi ancora un’altra volta”.
Spieghiamo meglio i termini concreti della questione. Gli Ato rifiuti (ma anche quelli idrici) sono figli del decreto legislativo 152 del 2006, art.201. Cosa prevedeva? Che la gestione del servizio rifiuti: cura delle strade, raccolta e smaltimento, venisse organizzata su omogenei e delimitati ambiti territoriali. Prevedendo due innovazioni strutturali diverse e contigue: a) una “Autorità di Ambito” espressione politica dei comuni di quel territorio che programmasse e vigilasse sullo svolgimento del servizio pubblico dei rifiuti di una porzione di territorio; b) un consorzio intercomunale che appaltasse ad un'unica organizzazione esterna la gestione materiale e quotidiana del servizio rifiuti, puntando al risparmio ed all’efficienza.
Una ricetta organizzativa che nel centro-nord Italia ha funzionato, egregiamente. Nel Sud ed in Sicilia, invece, ha assunto le sembianze di un calvario. In Campania gli Ato hanno fallito la loro mission per le troppe illegalità consumate alla luce del sole. In Sicilia - modestamente parlando - la mente dei legislatori siciliani ha dimostrato una più solida fantasia criminogena, mischiando nei 27 Ato siciliani le funzioni di autorità con quelle di gestione. La vecchia furbizia dei “controllori” che “dovrebbero controllare se stessi”. Circostanza che ha permesso a sindaci e consiglieri comunali di sfornare migliaia e migliaia di assunzioni a tempo indeterminato per chiamata diretta (di figli, mogli, parenti, amanti, amici, “amici degli amici”, galoppini elettorali, etc) e di organizzare simulacri di gestione della raccolta “in regime diretto”, producendo complessivamente alla fine un tale volume di debiti, che ha sfondato la soglia di deficit regionale del miliardo di euro. Buco di bilancio agevolato dall’atteggiamento dei sindaci dei paesi di provincia – che sgravati legalmente dalla responsabilità di dover pensare al problema dei rifiuti – hanno pensato bene di non pagare mai più i costi del servizio agli Ato, spendendo i soldi dei loro bilanci comunali a ciò finalizzati per altre cose, clientelarmente più utili e produttive. Un disastro che, ancor oggi, è sotto gli occhi di tutti.
Tranne alcune “lodevoli eccezioni”, come il Coinres, con giurisdizione sui paesi della provincia di Palermo, che dopo aver assunto a chiamata diretta appena 570 persone (per fare che? Non è dato sapere) ha proceduto, a smozzichi e spizzichi, a piccoli “noleggi a caldo” di autocompattatori, camion e pale meccaniche, moltiplicando così i costi di gestione, e finendo, peraltro, nel circuito di ditte già connesse a quello della movimentazione terra, più note in Sicilia per altre non commendevoli ragioni. Comunque, il Coinres ha stabilito due record: quello di essere l’unico Ato siciliano che non possiede un solo mezzo per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti; quello di essere l’unico Ato in Sicilia finito sotto indagini non dei pm normali, ma di quelli di una Procura antimafia, la cosiddetta Dda, nella fattispecie di Palermo.
Torniamo alla modifica di legge di soppressione degli Ato rifiuti approvata ieri a Montecitorio. Secondo “l’indiscutibile” volontà autonoma, normalmente espressa in Parlamento dalla Lega Nord – che già si lecca le dita pensando alla prossima conquista elettorale del Veneto e del Piemonte , ma con un pensierino pure alle province regionali della Lombardia – saranno le Regioni, in puro spirito federalista, a decidere come organizzare, con propria legge, la filiera dei rifiuti, con un occhio di riguardo ai comuni ed alle province. Enti locali dove al nord Italia la Lega domina.
Concretamente in Sicilia, sia il governo, che il Pd e la comitiva Pdl-Udc, dovranno rivedere le loro previsioni dei loro “ddl di riforma del settore regionale rifiuti”, tutti calibrati sulla legislazione nazionale degli Ato, ieri soppressa a Montecitorio. Ato che Lombardo con l’accordo del Pd, per intanto, avevano già ridotto da 27 a 9; uno per provincia.
Ma non basta. L’intemerata della Lega Nord alla Camera, ha riaperto pure il discorso sulla gestione del “sistema acque” in Sicilia. Essendo stato soppresso anche l’art.148 del decreto legislativo n°152 del 2006, risultano, adesso, soppressi pure i nove Ato idrici siciliani. La cui delimitazione, geografica e funzionale, era il presupposto giuridico degli affidamenti di gestione ai privati che tanto sconcerto e dubbi avevano seminato al momento della loro attribuzione. I casi più eclatanti sono stati, ricordiamo, quelli di “Girgenti Acque” (ad Agrigento), di “Acque potabili siciliane” (a Palermo), ed infine di “Siciliane Acque” su scala regionale a surroga del vecchio ruolo dell’Eas. Soggetti imprenditoriali privati, che non si sono certo distinti né per efficienza e modicità del servizio, né per avere investito un solo centesimo di tasca propria sulle reti dei servizi, continuando ad investire soldi di origine pubblica, italiana o dell’Unione europea.
“Un fatto imprevisto che, però, offre all’Ars ed al governo siciliano l’opportunità di superare il pasticcione schema sfornato dall’era Cuffaro – dice Franco Piro – e poter rimettere mano ad una nuova legislazione di organizzazione del settore acque in Sicilia, possibilmente riportandole di gran corsa sotto la sfera gestionale dell’area pubblica. Una opzione, indifferibile, che storicamente, in via di civiltà e di diritto, non può, ragionevolmente, avere alternative. Se l’anno scorso ci hanno ripensato a Parigi ed in gran parte della Francia, vuol dire che si può fare”.
Ma onorevole Piro, è sicuro che si potranno smontare i redditizi monopoli di “Sicilia Acque” e “Aps Palermo”? “Ritengo, oggettivamente, indiscutibile che l’Ars possa rimettere anche questi affidamenti in discussione – risponde compunto l’esponente del Pd – perché sulla base di questa nuova legge dello Stato viene a decadere il substrato territoriale e giuridico che ne aveva originato e determinato questi affidamenti alcuni anni fa”.
Un grande caos, insomma. Ma assolutamente appassionante in termini giuridici e politici. Si vedrà, così, se le forze politiche siciliane, compresi i tanti sindaci e consiglieri comunali, mostreranno un qualche loro interesse per “gli interessi ed i diritti dei cittadini”, oppure ancora una volta resteranno vittima, come spesso è avvenuto, dei “classici amici del giaguaro”, come si diceva una volta. Pare, dotati di un grande fascino attrattivo. Forse, simile a quello della moneta sonante.
Accesso allo Stromboli. Federalberghi chiede revoca ordinanza limitatoria d'accesso
Ha per oggetto: "ordinanza di divieto alle aree sommitali dello Stromboli" la nota che il presidente della Federalberghi Eolie Christian Del Bono ha inviato alla Protezione civile, al sindaco di Lipari e al prefetto di Messina.
IL TESTO:
Facciamo riferimento all' ordinanza, emessa in gennaio, attraverso la quale è stato interdetto l’accesso alle aree sommitali dello Stromboli, per ragioni di sicurezza ed incolumità dei visitatori.
Desideriamo sottoporre alla vostra attenzione i segnali di forte preoccupazione che giungono dagli operatori turistici locali che, a fronte di un crescente volume di richieste per l’effettuazione della scalata al vulcano, si trovono loro malgrado costretti a doverne segnalare l’interdizione, con la conseguenza di vedere spesso sospese o cancellate le proprie prenotazioni.
La possibilità di scalata al vulcano rappresenta infatti una delle principali attrazioni dell’isola, soprattutto nei periodi di bassa stagione.
Considerato che - stando anche ai comunicati di monitoraggio che quotidianamente vengono emessi dall’INGV di Catania - l’attività sismico-vulcanologica sembrerebbe essere rientrata nella norma, chiediamo agli organi competenti di valutare a stretto giro la possibilità di autorizzare nuovamente l’accesso guidato alle aree sommitali del vulcano.
In attesa di un gradito riscontro, porgiamo i nostri migliori saluti.
Christian Del Bono (presidente Federalberghi)
IL TESTO:
Facciamo riferimento all' ordinanza, emessa in gennaio, attraverso la quale è stato interdetto l’accesso alle aree sommitali dello Stromboli, per ragioni di sicurezza ed incolumità dei visitatori.
Desideriamo sottoporre alla vostra attenzione i segnali di forte preoccupazione che giungono dagli operatori turistici locali che, a fronte di un crescente volume di richieste per l’effettuazione della scalata al vulcano, si trovono loro malgrado costretti a doverne segnalare l’interdizione, con la conseguenza di vedere spesso sospese o cancellate le proprie prenotazioni.
La possibilità di scalata al vulcano rappresenta infatti una delle principali attrazioni dell’isola, soprattutto nei periodi di bassa stagione.
Considerato che - stando anche ai comunicati di monitoraggio che quotidianamente vengono emessi dall’INGV di Catania - l’attività sismico-vulcanologica sembrerebbe essere rientrata nella norma, chiediamo agli organi competenti di valutare a stretto giro la possibilità di autorizzare nuovamente l’accesso guidato alle aree sommitali del vulcano.
In attesa di un gradito riscontro, porgiamo i nostri migliori saluti.
Christian Del Bono (presidente Federalberghi)
Lipari: Giunta Bruno. Per il momento l'unica novità riguarda Giannò
Nuove deleghe per l'assessore Corrado Giannò.
In attesa del rimpasto (avverrà?) il sindaco Bruno all'esponente di Forza Italia ha assegnato le deleghe ai trasporti (marittimi e terrestri) e al personale.
Il primo cittadino ha avocato a sè, per il momento, le deleghe che in precedenza Giannò deteneva tra cui quella ai lavori pubblici.
Rimodulata la giunta a Giannò potrebbe andare anche la delega al turismo.
Infine, la settimana prossima, l'assessore Mimma Sparacino, sfiduciata dal circolo locale del MPA, potrebbe dimettersi.
Le dimissioni sarebbero slittate per via di un incontro che l'assessore dovrebbe avere in queste ore con l'on. Leanza.
Pesca/ Tonno rosso e corallo, decisioni Ue rinviate a mercoledì
I rappresentanti permanenti presso l'Ue dei Ventisette hanno rimandato a mercoledì prossimo le discussione delle misure di protezione per le specie minacciate di collasso biologico o di estinzione, come il tonno rosso, il corallo, gli orsi bianchi e gli squali, da prendere nell'ambito della riunione delle parti della Convenzione internazionale Cites, che si terrà a Doha (Qatar) dal 13 al 25 marzo. I Ventisette devono assumere una posizione comune, in particolare, sulla proposta di iscrivere nell'allegato 1 della Convenzione il tonno rosso e il corallo, decretando praticamente la fine del commercio internazionale dei prodotti provenienti da queste specie.
Nella riunione del Coreper (il comitato del Consiglio Ue che riunisce i rappresentati e prepara le riunioni ministeriali) si è preferito per ora non 'forzare la mano' di alcuni Stati membri, fra cui l'Italia, che avrebbero voluto misure speciali di salvaguardia per la pesca 'artigiana' del tonno e per le attività legate alla produzione di monili di corallo, molto importanti nell'area di Torre del Golfo.
Nella riunione del Coreper (il comitato del Consiglio Ue che riunisce i rappresentati e prepara le riunioni ministeriali) si è preferito per ora non 'forzare la mano' di alcuni Stati membri, fra cui l'Italia, che avrebbero voluto misure speciali di salvaguardia per la pesca 'artigiana' del tonno e per le attività legate alla produzione di monili di corallo, molto importanti nell'area di Torre del Golfo.
La rapina all'Antonveneta di Lipari: Tutto da rifare per i fiancheggiatori.
(Gazzetta del Sud) Tutto da rifare per il processo ai presunti fiancheggiatori della banda di palermitani in trasferta alle Eolie che nella mattinata del 13 luglio del 2008, armati di una pistola e di un martello, rapinarono la filiale dell'Antonveneta di Lipari e subito dopo smascherati e arrestati dal reparto del Gico della Guardia di finanza.
Tra gli imputati per i quali dovrà essere ripetuta l'udienza preliminare anche il bancario originario di Corleone, Giacomo Sparaco 31 anni, sospettato di essere il basista su cui ha potuto contare la banda dei tre rapinatori in trasferta alle Eolie.
I tre autori della rapina, Giovanni Battista Lo Nigro, Francesco Paolo Rubino e Sergio Giannone, sono stati invece già condannati col rito abbreviato e per questo rinchiusi in carcere dove stanno scontando le pene subite. Per gli altri imputati – in tutto quattro – che avevano scelto il rito ordinario il procedimento per il quale nel giugno dello scorso anno erano stati disposti i rinvii a giudizio, è regredito alla fase dell'udienza preliminare e dovrà iniziare da capo il prossimo 23 aprile. Il tribunale ha infatti accolto le eccezioni di nullità del precedente rinvio a giudizio avanzate dai difensori, gli avvocati Marianna Viola, Paolo Seminara e Calogero Vella, tutti del foro di Palermo, per presunte violazioni del diritto di difesa. A dover essere nuovamente giudicati dal Gip, oltre al bancario di Corleone, sono due donne, Ignazia Farina 46 anni e Silvana Giannone di 31 anni e un terzo imputato, Benito Giannone 25 anni, tutti di Palermo.
I tre accusati di favoreggiamento – come si ricorderà – erano in vacanza a Lipari assieme ai tre congiunti che hanno compiuto l'assalto alla banca di Sottomonastero. Secondo gli inquirenti le due donne e il terzo giovane che alloggiavano assieme ai tre rapinatori in un appartamento del "Residence Tre Palme" di Lipari, erano a conoscenza della rapina e del tentativo dei rapinatori di sottrarsi alla cattura (l.o.)
Tra gli imputati per i quali dovrà essere ripetuta l'udienza preliminare anche il bancario originario di Corleone, Giacomo Sparaco 31 anni, sospettato di essere il basista su cui ha potuto contare la banda dei tre rapinatori in trasferta alle Eolie.
I tre autori della rapina, Giovanni Battista Lo Nigro, Francesco Paolo Rubino e Sergio Giannone, sono stati invece già condannati col rito abbreviato e per questo rinchiusi in carcere dove stanno scontando le pene subite. Per gli altri imputati – in tutto quattro – che avevano scelto il rito ordinario il procedimento per il quale nel giugno dello scorso anno erano stati disposti i rinvii a giudizio, è regredito alla fase dell'udienza preliminare e dovrà iniziare da capo il prossimo 23 aprile. Il tribunale ha infatti accolto le eccezioni di nullità del precedente rinvio a giudizio avanzate dai difensori, gli avvocati Marianna Viola, Paolo Seminara e Calogero Vella, tutti del foro di Palermo, per presunte violazioni del diritto di difesa. A dover essere nuovamente giudicati dal Gip, oltre al bancario di Corleone, sono due donne, Ignazia Farina 46 anni e Silvana Giannone di 31 anni e un terzo imputato, Benito Giannone 25 anni, tutti di Palermo.
I tre accusati di favoreggiamento – come si ricorderà – erano in vacanza a Lipari assieme ai tre congiunti che hanno compiuto l'assalto alla banca di Sottomonastero. Secondo gli inquirenti le due donne e il terzo giovane che alloggiavano assieme ai tre rapinatori in un appartamento del "Residence Tre Palme" di Lipari, erano a conoscenza della rapina e del tentativo dei rapinatori di sottrarsi alla cattura (l.o.)
La processione e i festeggiamenti per San Bartolomeo a Sydney (segue domani)
venerdì 5 marzo 2010
Sabatini risponde ad un quesito di Anna Miracula citando un eloquente passaggio di Agosti
Riceviamo da Adolfo Sabatini e pubblichiamo:
Vorrei rispondere ad uno degli interrogativi che ha posto Anna Miracula, per altro sempre pertinenti, ed in particolare quando si pone la domanda sul perché alcuni non si ribellano e mettono la testa sotto la sabbia.-
Rispondo riportando un piccolissimo stralcio di un famoso discorso tenuto da Silvano Agosti, ed è questo:
"Il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede tanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà”.
Adolfo Sabatini
Vorrei rispondere ad uno degli interrogativi che ha posto Anna Miracula, per altro sempre pertinenti, ed in particolare quando si pone la domanda sul perché alcuni non si ribellano e mettono la testa sotto la sabbia.-
Rispondo riportando un piccolissimo stralcio di un famoso discorso tenuto da Silvano Agosti, ed è questo:
"Il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede tanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà”.
Adolfo Sabatini
San Bartolomeo: Uno "stralcio" della processione
Si è da poco conclusa a Lipari la processione in onore del Patrono S. Bartolomeo. Si è trattato della seconda festa dell'anno (intesa come quella dei contadini) dopo quella tenutasi il 13 febbraio. Vi proponiamo un breve servizio filmato:
Lipari: Santa Messa nella chiesetta del Monte per la festività di San Bartolomeo
"L'estate è alle porte ma si vuole davvero presentare un isola conciata così?" (di Anna Miracula)
Un encomio al consigliere comunale sig. Centorrino per l’ interrogazione fatta al Sindaco e agli altri organi preposti .
Vorrei, però , ricordare al previdente consigliere che, prima di pensare a ripristinare le linee di mezzeria (la cui assenza a mio avviso, è il male minore in un isola letteralmente abbandonata ), bisognerebbe che gli organi richiamati nella sua lettera prestassero prima uno sguardo alle condizioni in cui versano TUTTE le nostre strade, provinciali o comunali che siano, ad iniziare da quella di Porticello-Acquacalda ,sulla quale sembra si sia abbattuto un missile, con un paesaggio desolante ,aggiungerei umiliante , che ricorda quasi un teatro di guerra visto al telegiornale ,al quale assistiamo senza poter far nulla ,e poi proseguire con le altre “zone alte” (appellativo dato quando conviene a qualcuno) tutte lasciate in balia di nessuno.
Per chi non lo ricordasse poi, e non parlo dei comuni cittadini, ma di voi “ politicanti”, Acquacalda è una delle località balneari più belle di quest’isola, o meglio, lo era prima che fosse abbandonata al suo destino.
L’estate è alle porte ,ma davvero si vuole presentare un isola conciata in questo modo?
Perchè i nostri politici non si passano la mano sulla coscienza (qualora gliene fosse rimasta ancora)e iniziano a lavorare seriamente? Perché siamo governati dal nulla?
E poi perché non ci ribelliamo invece di mettere la testa sotto la sabbia?
Sono certa che la nostra inerzia ci porterà alla rovina.
Anna Miracula
Vorrei, però , ricordare al previdente consigliere che, prima di pensare a ripristinare le linee di mezzeria (la cui assenza a mio avviso, è il male minore in un isola letteralmente abbandonata ), bisognerebbe che gli organi richiamati nella sua lettera prestassero prima uno sguardo alle condizioni in cui versano TUTTE le nostre strade, provinciali o comunali che siano, ad iniziare da quella di Porticello-Acquacalda ,sulla quale sembra si sia abbattuto un missile, con un paesaggio desolante ,aggiungerei umiliante , che ricorda quasi un teatro di guerra visto al telegiornale ,al quale assistiamo senza poter far nulla ,e poi proseguire con le altre “zone alte” (appellativo dato quando conviene a qualcuno) tutte lasciate in balia di nessuno.
Per chi non lo ricordasse poi, e non parlo dei comuni cittadini, ma di voi “ politicanti”, Acquacalda è una delle località balneari più belle di quest’isola, o meglio, lo era prima che fosse abbandonata al suo destino.
L’estate è alle porte ,ma davvero si vuole presentare un isola conciata in questo modo?
Perchè i nostri politici non si passano la mano sulla coscienza (qualora gliene fosse rimasta ancora)e iniziano a lavorare seriamente? Perché siamo governati dal nulla?
E poi perché non ci ribelliamo invece di mettere la testa sotto la sabbia?
Sono certa che la nostra inerzia ci porterà alla rovina.
Anna Miracula
Lipari: carabinieri sequestrano prodotti ittici
I carabinieri della motovedetta di Lipari hanno proceduto al sequestro di 50 kg circa di prodotti ittici pronti per essere venduti. I militari operanti sorprendevano un 41enne del luogo intento a vendere la merce su un banco improvvisato.
Da un controllo effettuato da parte di personale dell'A.S.P. 5 di Messina, emergeva che il pesce non era idoneo al consumo umano a causa della non rintracciabilità del prodotto, pertanto veniva posto sotto sequestro amministrativo.
Al venditore sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 5.666,67 €uro.
Da un controllo effettuato da parte di personale dell'A.S.P. 5 di Messina, emergeva che il pesce non era idoneo al consumo umano a causa della non rintracciabilità del prodotto, pertanto veniva posto sotto sequestro amministrativo.
Al venditore sono state elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 5.666,67 €uro.
“Ama gli animali, loro ti daranno tutto in cambio solamente di un pò di cibo”. Ci scrive Pino Martinucci
Riceviamo da Pino Martinucci e pubblichiamo:
Caro Salvatore,
mi sono commosso e indignato assieme al Dott. Candia leggendo la sua amara e struggente lettera. Mi sono commosso leggendo i preziosi contributi dell’amico Saverio e della carissima Daniela che hanno voluto dare alla nuova “strage degli innocenti”: in un passato remoto Acquacalda, in un passato prossimo Serra, oggi Calanda e domani chissà. Mi rifiuto quasi di credere che possano ancora esistere individui denominati uomini talmente gretti e privi di materia grigia che possano rendersi responsabili di tante nefandezze. Debbo purtroppo ricredermi…
Vorrei anch’io esprimere qualcosa sull’argomento, raccontandoti la mia esperienza personale: fino a circa 8 anni fa, non ero particolarmente entusiasta degli animali; diciamo che a parte i gatti, tutte le altre specie erano da me …. tollerate, senza alcun trasporto particolare. Mi fu “imposto”, dai figli e dalla moglie, di adottare un cane: Billy. Lo feci quasi per forza ma da allora non mi sono mai pentito della mia decisione. Quel cane, negli anni seguenti, ebbe i suoi problemi: fu investito da una macchina, il cui autista aveva scambiato la strada che conduce a Pirrera per un autodromo. Fu salvato grazie alle prime amorevoli cure di una compaesana e grazie all’appello lanciato da una televisione locale il quale mi fece ritrovare l’amico a quattro zampe quasi subito. In seguito, grazie all’opera di un “individuo denominato uomo” gustò la sua brava dose di veleno e ci volle tutta l’esperienza e l’amore della Dott.ssa Gulotta per salvarlo da morte certa. In quell’occasione, mio figlio Daniele, all’epoca 14enne imparò a fare le punture al “suo” Billy, dimostrando perizia e tutto il suo amore. Quel cane, adesso, è diventato anche "bastone della vecchiaia" della mia carissima Mamma 82enne.
Sempre in quegli anni, uno dei soliti “individui denominati uomini”, decise di abbandonare nei pressi della chiesa di Pirrera una cagnolina, colpevole solo di essere femmina, colpevole solo di essere “cana”. La poverina fu rincorsa da tutti i cani della borgata, fatta oggetto di violenze inaudite e lasciata quasi agonizzante. Cristina (mia moglie) intervenne, raccogliendo la poverina e portandola di nuovo da una “certa” Laura Gulotta, la quale compì il secondo miracolo. Ora la cagnolina, di nome Fortunella, opportunamente sterilizzata, vive felice assieme a noi .
Bè, mi dirai tu: dove vuoi andare a parare ? Cosa vuoi dire ? Forse stai andando fuori tema ? No, caro Salvatore, la spiegazione è semplice: tutti questi accadimenti senza dubbio hanno dato l' “input” al mio affetto per gli animali (non tralasciando che garantisco cibo e relative coccole a 18 gatti - ma non voglio essere definito un eroe per questo) , ma quello che ha destato in me, in maniera irreversibile, l’amore nei loro confronti è stata un’affermazione di mia moglie: “ama gli animali: loro ti daranno tutto in cambio solamente di un pò di cibo”.
Sarei veramente felice se tutti facessero tesoro di questa piccola ma importante massima.
Un caro saluto.
Pino Martinucci
Caro Salvatore,
mi sono commosso e indignato assieme al Dott. Candia leggendo la sua amara e struggente lettera. Mi sono commosso leggendo i preziosi contributi dell’amico Saverio e della carissima Daniela che hanno voluto dare alla nuova “strage degli innocenti”: in un passato remoto Acquacalda, in un passato prossimo Serra, oggi Calanda e domani chissà. Mi rifiuto quasi di credere che possano ancora esistere individui denominati uomini talmente gretti e privi di materia grigia che possano rendersi responsabili di tante nefandezze. Debbo purtroppo ricredermi…
Vorrei anch’io esprimere qualcosa sull’argomento, raccontandoti la mia esperienza personale: fino a circa 8 anni fa, non ero particolarmente entusiasta degli animali; diciamo che a parte i gatti, tutte le altre specie erano da me …. tollerate, senza alcun trasporto particolare. Mi fu “imposto”, dai figli e dalla moglie, di adottare un cane: Billy. Lo feci quasi per forza ma da allora non mi sono mai pentito della mia decisione. Quel cane, negli anni seguenti, ebbe i suoi problemi: fu investito da una macchina, il cui autista aveva scambiato la strada che conduce a Pirrera per un autodromo. Fu salvato grazie alle prime amorevoli cure di una compaesana e grazie all’appello lanciato da una televisione locale il quale mi fece ritrovare l’amico a quattro zampe quasi subito. In seguito, grazie all’opera di un “individuo denominato uomo” gustò la sua brava dose di veleno e ci volle tutta l’esperienza e l’amore della Dott.ssa Gulotta per salvarlo da morte certa. In quell’occasione, mio figlio Daniele, all’epoca 14enne imparò a fare le punture al “suo” Billy, dimostrando perizia e tutto il suo amore. Quel cane, adesso, è diventato anche "bastone della vecchiaia" della mia carissima Mamma 82enne.
Sempre in quegli anni, uno dei soliti “individui denominati uomini”, decise di abbandonare nei pressi della chiesa di Pirrera una cagnolina, colpevole solo di essere femmina, colpevole solo di essere “cana”. La poverina fu rincorsa da tutti i cani della borgata, fatta oggetto di violenze inaudite e lasciata quasi agonizzante. Cristina (mia moglie) intervenne, raccogliendo la poverina e portandola di nuovo da una “certa” Laura Gulotta, la quale compì il secondo miracolo. Ora la cagnolina, di nome Fortunella, opportunamente sterilizzata, vive felice assieme a noi .
Bè, mi dirai tu: dove vuoi andare a parare ? Cosa vuoi dire ? Forse stai andando fuori tema ? No, caro Salvatore, la spiegazione è semplice: tutti questi accadimenti senza dubbio hanno dato l' “input” al mio affetto per gli animali (non tralasciando che garantisco cibo e relative coccole a 18 gatti - ma non voglio essere definito un eroe per questo) , ma quello che ha destato in me, in maniera irreversibile, l’amore nei loro confronti è stata un’affermazione di mia moglie: “ama gli animali: loro ti daranno tutto in cambio solamente di un pò di cibo”.
Sarei veramente felice se tutti facessero tesoro di questa piccola ma importante massima.
Un caro saluto.
Pino Martinucci
Lipari: Oggi si festeggia il San Bartolo dei contadini. In ricordo dello scampato terremoto
Quest'oggi a Lipari si festeggia San Bartolomeo. Si tratta della seconda delle 4 feste annuali in onore del Santo Patrono.
La festa del 5 marzo è stata istituita nel 1823, da Carlo Lenzi, vescovo dell'epoca, su richiesta dei contadini per lo scampato terremoto.
Vi proponiamo il video della "vestizione" del Santo Patrono prima di una processione:
La festa del 5 marzo è stata istituita nel 1823, da Carlo Lenzi, vescovo dell'epoca, su richiesta dei contadini per lo scampato terremoto.
Vi proponiamo il video della "vestizione" del Santo Patrono prima di una processione:
La processione e i festeggiamenti per San Bartolomeo a Sydney (segue domani)
giovedì 4 marzo 2010
E' deceduto il senatore Maggiore. E' stato uno dei primi soci onorari del Centro Studi di Lipari
COMUNICATO STAMPA
Giorno 02 Marzo si è spento, all’età di 80 anni, il Senatore Giuseppe Maggiore.
Il Presidente del Centro Studi Eoliano, ed i Soci tutti, si uniscono in un profondo cordoglio al dolore della famiglia Maggiore. Giuseppe Maggiore, eoliano, nella storia del nostro arcipelago è stato il secondo politico liparoto divenuto senatore.
Brillante la sua carriera; ricordiamo che è stato Prefetto a Vicenza, a Verona ed a Rovigo. Ma noi lo ricordiamo soprattutto per la sua umanità e la disponibilità nei confronti dei suoi concittadini. Il Senatore Maggiore fu uno dei primi Soci Onorari del nostro Centro, sempre vicino e presente alle iniziative che il Centro Studi organizzava nel corso degli anni.
Il Suo contributo per il Gemellaggio con la cittadina di Alleghe nelle Dolomiti, è stato determinante.
La Sua presenza qualificante in moltissime presentazioni, ultima quella del volume di Mons. Alfredo Adornato nel giardino del Centro Studi due anni fa, è stata sempre importante.
Tutti noi teniamo a ringraziarlo per essere sempre stato vicino all’ associazione, per la sua amicizia ed il Suo affetto nei confronti di tutta la gente delle Sue isole.
Lipari, 4 marzo 2010
Nino Saltalamacchia (Presidente Centro Studi)
Giorno 02 Marzo si è spento, all’età di 80 anni, il Senatore Giuseppe Maggiore.
Il Presidente del Centro Studi Eoliano, ed i Soci tutti, si uniscono in un profondo cordoglio al dolore della famiglia Maggiore. Giuseppe Maggiore, eoliano, nella storia del nostro arcipelago è stato il secondo politico liparoto divenuto senatore.
Brillante la sua carriera; ricordiamo che è stato Prefetto a Vicenza, a Verona ed a Rovigo. Ma noi lo ricordiamo soprattutto per la sua umanità e la disponibilità nei confronti dei suoi concittadini. Il Senatore Maggiore fu uno dei primi Soci Onorari del nostro Centro, sempre vicino e presente alle iniziative che il Centro Studi organizzava nel corso degli anni.
Il Suo contributo per il Gemellaggio con la cittadina di Alleghe nelle Dolomiti, è stato determinante.
La Sua presenza qualificante in moltissime presentazioni, ultima quella del volume di Mons. Alfredo Adornato nel giardino del Centro Studi due anni fa, è stata sempre importante.
Tutti noi teniamo a ringraziarlo per essere sempre stato vicino all’ associazione, per la sua amicizia ed il Suo affetto nei confronti di tutta la gente delle Sue isole.
Lipari, 4 marzo 2010
Nino Saltalamacchia (Presidente Centro Studi)
Percorso di formazione della Filippo La Rosa onlus. "Iniziativa meritevole ed encomiabile" (di Gianni Iacolino)
Mi è dispiaciuto non essere stato presente all'avvio del percorso di formazione promosso dalla Filippo La Rosa ONLUS, in quanto momento importante, ritengo, per dare il via ad un'iniziativa meritevole ed ancora piu' encomiabile se intrapresa e portata avanti in un contesto, come il nostro, ormai arido, dove voglia di fare, di ricerca e di approfondimento professionale, con rare eccezioni, segnano purtroppo il passo.
Complimenti, allora, per la coraggiosa ed impegnativa iniziativa; non mi resta che augurarvi: AD MAIORA!
Complimenti, allora, per la coraggiosa ed impegnativa iniziativa; non mi resta che augurarvi: AD MAIORA!
Gianni Iacolino
Piano casa in Sicilia. L'intervista al presidente Lombardo
Vi proponiamo l'intervista realizzata con il presidente della Regione, Raffaele Lombardo sull'approvazione della legge sul Piano casa.
Per visualizzare l'intervista cliccare su play:
Per visualizzare l'intervista cliccare su play:
Testimonianze d'amore (A proposito della lettera del prof. Candia ci scrive Saverio Merlino)
Riceviamo da Saverio Merlino e pubblichiamo:
La lettera dell’amico Dirigente Scolastico Renato Candia, pubblicata sul tuo giornale, ha riportato alla mia memoria tanti ricordi belli della mia cagnolina Randy che, per 16 anni, ha regalato a me e alla mia famiglia tantissimi momenti felici, ma, nello stesso tempo, ha fatto scorrere nella mia mente gli attimi terribili dell’epilogo della sua esistenza terrena.
La descrizione che Renato fa del signore con in braccio il suo cane, stretto al petto che agonizza, con la bava alla bocca, tremando dalle convulsioni e guardandoti impaurito perché non sa cosa gli stia succedendo, mi ha fatto rivivere, per un attimo, gli stessi momenti tristi della fine della mia cagnolina Randy.
Il personaggio vigliacco e meschino che ha avvelenato quei cani non merita alcuna considerazione né una parola in più perchè tali azioni li può compiere solo chi non ha un’anima. E a proposito dei "Sillabari" di Goffredo Parise, come cita il prof. Candia, alla voce "anima" racconta del padrone di un cane che alla sua morte si domanda “se i cani abbiano un'anima”. A tal proposito mi piace aggiungere questa poesia il cui autore è ignoto.
Saverio Merlino
Il Ponte dell'Arcobaleno
“ C'e' un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno".
Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno.
Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme.
C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene.
Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi.
Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati. Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro...
Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte.
I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più.
Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell'Arcobaleno.......
Autore Ignoto
La descrizione che Renato fa del signore con in braccio il suo cane, stretto al petto che agonizza, con la bava alla bocca, tremando dalle convulsioni e guardandoti impaurito perché non sa cosa gli stia succedendo, mi ha fatto rivivere, per un attimo, gli stessi momenti tristi della fine della mia cagnolina Randy.
Il personaggio vigliacco e meschino che ha avvelenato quei cani non merita alcuna considerazione né una parola in più perchè tali azioni li può compiere solo chi non ha un’anima. E a proposito dei "Sillabari" di Goffredo Parise, come cita il prof. Candia, alla voce "anima" racconta del padrone di un cane che alla sua morte si domanda “se i cani abbiano un'anima”. A tal proposito mi piace aggiungere questa poesia il cui autore è ignoto.
Saverio Merlino
Il Ponte dell'Arcobaleno
“ C'e' un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno".
Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, questa bestiola va al ponte dell'arcobaleno.
Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici tanto speciali così che possano correre e giocare insieme.
C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene.
Quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi.
Quelli che erano feriti o storpi sono di nuovo integri e forti, come noi li ricordiamo nel sogno dei giorni e dei tempi passati. Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che hanno dovuto lasciare indietro...
Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte.
I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto ad un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce.
Ti ha riconosciuto, e quando finalmente sarete insieme, vi stringerete in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarvi più.
Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso; le tue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisserai ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla tua vita ma mai assente dal tuo cuore.
Allora attraverserete,insieme , il Ponte dell'Arcobaleno.......
Autore Ignoto
Festa della Donna. Da sabato 6 a lunedì 8, accesso gratuito al Bernabò Brea per le donne
COMUNICATO STAMPA
Nell’ambito delle iniziative promosse dall’Assessorato ai Beni Culturali per l’anno 2010, si comunica che in occasione della “Festa della Donna”, durante il prossimo fine settimana (da sabato 6 a lunedì 8), alle donne sarà consentito di accedere gratuitamente al Museo Archeologico Regionale “L. Bernabò Brea” di Lipari.
Nei locali dell’ex Chiesa di S. Caterina, inoltre, sarà possibile ammirare la mostra di pitture devozionali, di grande prestigio e valenza artistica, facenti parte della Collezione Brea – Cavalier, dal titolo “Miracula in Vitro”, inaugurata il 19 dicembre u.s. e che rimarrà aperta fino al prossimo mese di aprile.
IL DIRETTORE
Michele Benfari
Nell’ambito delle iniziative promosse dall’Assessorato ai Beni Culturali per l’anno 2010, si comunica che in occasione della “Festa della Donna”, durante il prossimo fine settimana (da sabato 6 a lunedì 8), alle donne sarà consentito di accedere gratuitamente al Museo Archeologico Regionale “L. Bernabò Brea” di Lipari.
Nei locali dell’ex Chiesa di S. Caterina, inoltre, sarà possibile ammirare la mostra di pitture devozionali, di grande prestigio e valenza artistica, facenti parte della Collezione Brea – Cavalier, dal titolo “Miracula in Vitro”, inaugurata il 19 dicembre u.s. e che rimarrà aperta fino al prossimo mese di aprile.
IL DIRETTORE
Michele Benfari
BENI CULTURALI: ARMAO, "BANDI INTERNAZIONALI PER I SITI SICILIANI"
L'Unita' tecnica per la Finanza di progetto della Presidenza del Consiglio dei ministri assistera' l'assessorato regionale ai Beni culturali nella messa a punto degli studi di fattibilita' e nella predisposizione dei bandi per l'affidamento in partenariato pubblico e privato dei principali siti culturali e musei siciliani.
L'accordo e' stato concluso a Roma tra l'assessore regionale, Gaetano Armao, e il coordinatore dell'Unita' tecnica per la Finanza di progetto della Presidenza del Consiglio, Manfredo Paulucci De Calboli.
"E' stata avviata - dice Armao - una collaborazione proficua che ci consentira', senza oneri e con la piu' qualificata assistenza tecnica, di pubblicare, a breve, i bandi per la gestione integrata dei beni culturali della nostra regione, servizi aggiuntivi compresi. Si tratta di conciliare al meglio le esigenze del settore pubblico e delle imprese private che dovranno gestire gli oltre cento siti culturali della Sicilia".
"Abbiamo attivato un percorso - aggiunge l'assessore - che ci consentira' di valorizzare il nostro grande patrimonio culturale con una gestione moderna ed efficiente, migliorando l'offerta culturale e turistica e attivando le risorse che vengono dal mondo dell'impresa e del privato sociale".
Il primo bando, che si prevede di pubblicare ad aprile, riguardera' la provincia di Trapani, con particolare riferimento alle aree archeologiche di Segesta e di Selinunte e alla tonnara di Favignana. Definite le analisi preliminari di fattibilita' tecnica ed economica, si potra' procedere alla selezione delle offerte.
"Si tratta - conclude Armao - di una delle piu' importanti operazioni di finanza di progetto applicate in Italia ai beni culturali. Al fine di attivare le migliori proposte ed offerte, anche internazionali, i bandi saranno presentati a Milano, Parigi, Londra e New York".
L'accordo e' stato concluso a Roma tra l'assessore regionale, Gaetano Armao, e il coordinatore dell'Unita' tecnica per la Finanza di progetto della Presidenza del Consiglio, Manfredo Paulucci De Calboli.
"E' stata avviata - dice Armao - una collaborazione proficua che ci consentira', senza oneri e con la piu' qualificata assistenza tecnica, di pubblicare, a breve, i bandi per la gestione integrata dei beni culturali della nostra regione, servizi aggiuntivi compresi. Si tratta di conciliare al meglio le esigenze del settore pubblico e delle imprese private che dovranno gestire gli oltre cento siti culturali della Sicilia".
"Abbiamo attivato un percorso - aggiunge l'assessore - che ci consentira' di valorizzare il nostro grande patrimonio culturale con una gestione moderna ed efficiente, migliorando l'offerta culturale e turistica e attivando le risorse che vengono dal mondo dell'impresa e del privato sociale".
Il primo bando, che si prevede di pubblicare ad aprile, riguardera' la provincia di Trapani, con particolare riferimento alle aree archeologiche di Segesta e di Selinunte e alla tonnara di Favignana. Definite le analisi preliminari di fattibilita' tecnica ed economica, si potra' procedere alla selezione delle offerte.
"Si tratta - conclude Armao - di una delle piu' importanti operazioni di finanza di progetto applicate in Italia ai beni culturali. Al fine di attivare le migliori proposte ed offerte, anche internazionali, i bandi saranno presentati a Milano, Parigi, Londra e New York".
Fondo regionale per il commercio. Interessanti risultati
Vi proponiamo immagini e interviste realizzate in occasione della conferenza stampa, tenutasi questa mattina a palazzo d'Orleans, per presentare i risultati del Fondo regionale per il commercio, gestito da Banca Nuova e destinato alle piccole e medie imprese commerciali.
Gli intervistati sono l'assessore alle Attivita' produttive Marco Venturi, il dirigente generale del dipartimento per le Attivita' produttive, Nicola Vernuccio, il commissario straordinario del Fondo, Salvatore Lanzetta, e il direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini.
Gli intervistati sono l'assessore alle Attivita' produttive Marco Venturi, il dirigente generale del dipartimento per le Attivita' produttive, Nicola Vernuccio, il commissario straordinario del Fondo, Salvatore Lanzetta, e il direttore generale di Banca Nuova, Francesco Maiolini.
Lipari: Il vento impetuoso "spazza" l'arcipelago. Collegamenti in tilt
Un vento violentissimo (con raffiche che toccano punte di 80 km/h) sta investendo in pieno l'arcipelago eoliano.
Mare in tempesta, collegamenti marittimi in tilt e a terra forti rischi si corrono per via di strutture precarie che "scardinate" dal vento finiscono lungo le strade.
Nel breve video sottostante vi proponiamo le immagini realizzate una ventina di minuti fa a Piazza Mazzini (Lipari) dove è evidente sia il mare in tempesta che l'impetuosità del vento.
Mare in tempesta, collegamenti marittimi in tilt e a terra forti rischi si corrono per via di strutture precarie che "scardinate" dal vento finiscono lungo le strade.
Nel breve video sottostante vi proponiamo le immagini realizzate una ventina di minuti fa a Piazza Mazzini (Lipari) dove è evidente sia il mare in tempesta che l'impetuosità del vento.
Lipari. L'assessore Sparacino lascia? L'MPA chiede un rapporto diretto tra assessori e funzionari/dirigenti. Si va verso l'appoggio esterno a Bruno?
L'assessore del comune di Lipari, dott.ssa Mimma Sparacino potrebbe presentare le dimissioni prima della fine di questa settimana.
Questa voce, ormai da giorni, rimbalza con una certa costanza nel paese e all'interno del palazzo municipale.
Come si ricorderà l'assessore, entrato in giunta in rappresentanza del MPA liparese, è stato "sfiduciato" dal suo partito dopo che erano venuti meno quelli che dovrebbero essere i giusti rapporti e il dialogo tra chi è stato delegato a ricoprire un ruolo e chi lo ha delegato a ricoprirlo. Lo stesso MPA liparese, a più riprese, ha ribadito che, prima della sfiducia, a percorrere la "linea della rottura" era stata la stessa dottoressa Sparacino.
La fuoriuscita della Sparacino dalla giunta Bruno dovrebbe avere, come conseguenza logica, l'ingresso nella stessa di un nuovo esponente del partito di Lombardo... ma....da notizie da noi assunte... non sarà così.
Il circolo liparese del MPA che, a chiare lettere ha già evidenziato, di essere in una posizione di stand-by rispetto all'operato del sindaco Bruno, non sembra assolutamente intenzionato a dare un nome, a gettare sul campo una persona, solo per "coprire" la poltrona lasciata vuota dall'assessore Sparacino in cui già da tempo, come anticipato, non si riconosce più.
Non c'è una comunicazione ufficiale in tal senso ma l'orientamento, da quel che siamo riusciti a capire, è abbastanza chiaro: Non interessa assoluamente andare a ricoprire una poltrona se non si può incidere sul rilancio del comune!
Il circolo liparese del MPA prima che ad un assessore punta, infatti, ad un reale rilancio dell'attività politico-amministrativa e alla creazione di una sinergia concreta, diretta e produttiva tra chi ricopre il ruolo di assessore, i funzionari e gli uffici comunali.
In poche parole il rapporto deve svilupparsi direttamente tra l'assessore di un determinato ramo e i funzionari/dirigenti competenti e non passare, come accade sino ad oggi, attraverso l'intermediazione del sindaco.
Una specie di "carta bianca" se è vero, come dovrebbe essere, che l'assessore altro non è che un uomo nel quale il primo cittadino ricopre la massima fiducia.
L'MPA, in caso contrario, è pronto a ritirare dalla giunta l'assessore Giulio China: fuoriuscendo di fatto dalla compagine amministrativa ma garantendo (in linea con gli impegni assunti in campagna elettorale) l'appoggio esterno su tutte quelle situazioni e/o decisioni che andranno a beneficio della collettività isolana e che riguardano la crescita e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini!
Per quanto riguarda la "questione Sparacino" dall'MPA si lascia intendere che non si intende più entrare nell'argomento. In poche parole il tenore è questo : "Abbiamo detto chiaramente, e in forma ufficiale, che non è più il nostro rappresentante in giunta. Se il sindaco ritiene di non poterne fare a meno può anche decidere di tenerla ma non sicuramente quale nostro esponente".
Questa voce, ormai da giorni, rimbalza con una certa costanza nel paese e all'interno del palazzo municipale.
Come si ricorderà l'assessore, entrato in giunta in rappresentanza del MPA liparese, è stato "sfiduciato" dal suo partito dopo che erano venuti meno quelli che dovrebbero essere i giusti rapporti e il dialogo tra chi è stato delegato a ricoprire un ruolo e chi lo ha delegato a ricoprirlo. Lo stesso MPA liparese, a più riprese, ha ribadito che, prima della sfiducia, a percorrere la "linea della rottura" era stata la stessa dottoressa Sparacino.
La fuoriuscita della Sparacino dalla giunta Bruno dovrebbe avere, come conseguenza logica, l'ingresso nella stessa di un nuovo esponente del partito di Lombardo... ma....da notizie da noi assunte... non sarà così.
Il circolo liparese del MPA che, a chiare lettere ha già evidenziato, di essere in una posizione di stand-by rispetto all'operato del sindaco Bruno, non sembra assolutamente intenzionato a dare un nome, a gettare sul campo una persona, solo per "coprire" la poltrona lasciata vuota dall'assessore Sparacino in cui già da tempo, come anticipato, non si riconosce più.
Non c'è una comunicazione ufficiale in tal senso ma l'orientamento, da quel che siamo riusciti a capire, è abbastanza chiaro: Non interessa assoluamente andare a ricoprire una poltrona se non si può incidere sul rilancio del comune!
Il circolo liparese del MPA prima che ad un assessore punta, infatti, ad un reale rilancio dell'attività politico-amministrativa e alla creazione di una sinergia concreta, diretta e produttiva tra chi ricopre il ruolo di assessore, i funzionari e gli uffici comunali.
In poche parole il rapporto deve svilupparsi direttamente tra l'assessore di un determinato ramo e i funzionari/dirigenti competenti e non passare, come accade sino ad oggi, attraverso l'intermediazione del sindaco.
Una specie di "carta bianca" se è vero, come dovrebbe essere, che l'assessore altro non è che un uomo nel quale il primo cittadino ricopre la massima fiducia.
L'MPA, in caso contrario, è pronto a ritirare dalla giunta l'assessore Giulio China: fuoriuscendo di fatto dalla compagine amministrativa ma garantendo (in linea con gli impegni assunti in campagna elettorale) l'appoggio esterno su tutte quelle situazioni e/o decisioni che andranno a beneficio della collettività isolana e che riguardano la crescita e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini!
Per quanto riguarda la "questione Sparacino" dall'MPA si lascia intendere che non si intende più entrare nell'argomento. In poche parole il tenore è questo : "Abbiamo detto chiaramente, e in forma ufficiale, che non è più il nostro rappresentante in giunta. Se il sindaco ritiene di non poterne fare a meno può anche decidere di tenerla ma non sicuramente quale nostro esponente".
"Il più brutto tema della mia vita"...sulla strage dei cani a Canneto... sbarca a Forum
Riceviamo da Daniela Merlo e pubblichiamo:
Caro direttore,
la lettera del preside Renato Candia è stata da me inviata e appena letta da Rita dalla Chiesa nella nota trasmissione televisiva Forum, in onda tutti i giorni su Canale 5 e la stessa conduttrice ha esortato i carabinieri di lipari ad indagare ed è questo l'appello che vorrei che tutti noi facessimo...insieme!
La stessa Daniela è intervenuta sulla "vergognosa mattanza" con questa lettera inviata alla nostra redazione:
Caro direttore,
faccio fatica a dover constatare che ancora oggi esistono persone che tutto sembrano fuorchè umane, come quelle che per chissà quale strana ragione maltrattano o uccidono con tanta facilità gli animali.
Trovo che un paese civile si distingua anche da come accoglie e tratta gli animali sul proprio territorio e qui devo dire che per questo siamo ancora lontani anni luce. Il comportamento di questi "soggetti deviati" merita tutta la nostra condanna morale e non solo, il nostro sdegno e la nostra pietà per un animo talmente misero!Essi agiscono nel buio perchè è nel buio della loro misera vita che credono di vivere, mentre invece esistono soltanto.
Nessuna giustificazione potrà mai spiegare la crudeltà di un tale gesto, chi si rende capace di questo è capace di ben altro!
Gli animali non farebbero mai questo a noi, loro sono migliori di noi. Loro non pensano, non soffrono, non hanno intelligenza, invece l'uomo si.
Io non ci credo...loro pensano e chissà cosa pensano di noi esseri umani che li vogliamo umanizzare e li rendiamo ridicoli, soffrono e come quando gli facciamo del male, e sono intelligenti di un'intelligenza sensibile tanto che si fidano pure dei "BASTARDI" come te che li uccidi!
Daniela Merlo
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