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domenica 7 marzo 2010

La via Conti, il pericolo annunciato.. le tante situazioni a rischio....e l'inerzia che porta al massacro. Ci scrive il geometra Gaetano Barca

Caro Direttore,
ho letto pocanzi del pericolo scampato lungo la Via I. Conti.
Con grande rammarico dico che avevo aperto il computer proprio per scrivere e segnalare insieme ad altri tale pericolo.
Visto l’accaduto, ne approfitto per rappresentare lo sgomento che nutro per il fatto che nessuno, di quanti dovrebbero governare questo paese, anziché fare guerre di poltrone, ha inteso intervenire nonostante fosse davanti agli occhi di tutti che dall’inizio dell’anno in quel punto era evidente un cedimento continuo della sede stradale che, giorno dopo giorno, aumentava con grave pericolo per la pubblica incolumità. Mi chiedo se sia necessario che accada prima l‘irreparabile per poi intervenire.
Eppure, qualcuno, se la memoria non mi tradisce, circa un mese fa ha asfaltato la strada e l’avvallamento era già in corso. Mi chiedo perché non si sia accertato prima di asfaltare la strada di quanto e cosa stesse accadendo. Forse questo paese, che passivamente sta subendo scelte che porteranno al massacro economico dei cittadini, dovrà continuare a subire l’inerzia di chi dovrebbe essere vigile e tutelare la pubblica incolumità?
Nell’attesa che i fatti diano risposta alle mie domande, desidero segnalare, visto che dei nostri amministratori nessuno sembra transitare per le strade di Lipari, il cedimento, che dura da tanto tempo, della grata esistente sulla via Prof. E. Carnevale (di fronte all’ingresso della prima palazzina gialla scendendo dalla Via Cappuccini), come anche l’asfalto rovinato all’incrocio delle due medesime vie che rende pericoloso il transito dei mezzi a due ruote. Ciò è evidente anche lungo la via Mendolita, di fronte all’omonimo residence nonché lungo le vie limitrofe al centro.
Pur riconoscendo che,talvolta, il Comune possa avere difficoltà ad intervenire, nei casi di pericolo per la pubblica incolumità non c’è giustificazione che tenga, specialmente se esiste una struttura di Protezione Civile.
I nostri padri non avrebbero mai subito un disastro di questa portata e, sono convinto, avrebbero usato tutta la loro intelligenza e capacità per costringere chi fa “politica” o fa finta di farla, a governare il paese al posto di fare altro.
Gaetano BARCA