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venerdì 5 marzo 2010

“Ama gli animali, loro ti daranno tutto in cambio solamente di un pò di cibo”. Ci scrive Pino Martinucci

Riceviamo da Pino Martinucci e pubblichiamo:
Caro Salvatore,
mi sono commosso e indignato assieme al Dott. Candia leggendo la sua amara e struggente lettera. Mi sono commosso leggendo i preziosi contributi dell’amico Saverio e della carissima Daniela che hanno voluto dare alla nuova “strage degli innocenti”: in un passato remoto Acquacalda, in un passato prossimo Serra, oggi Calanda e domani chissà. Mi rifiuto quasi di credere che possano ancora esistere individui denominati uomini talmente gretti e privi di materia grigia che possano rendersi responsabili di tante nefandezze. Debbo purtroppo ricredermi…
Vorrei anch’io esprimere qualcosa sull’argomento, raccontandoti la mia esperienza personale: fino a circa 8 anni fa, non ero particolarmente entusiasta degli animali; diciamo che a parte i gatti, tutte le altre specie erano da me …. tollerate, senza alcun trasporto particolare. Mi fu “imposto”, dai figli e dalla moglie, di adottare un cane: Billy. Lo feci quasi per forza ma da allora non mi sono mai pentito della mia decisione. Quel cane, negli anni seguenti, ebbe i suoi problemi: fu investito da una macchina, il cui autista aveva scambiato la strada che conduce a Pirrera per un autodromo. Fu salvato grazie alle prime amorevoli cure di una compaesana e grazie all’appello lanciato da una televisione locale il quale mi fece ritrovare l’amico a quattro zampe quasi subito. In seguito, grazie all’opera di un “individuo denominato uomo” gustò la sua brava dose di veleno e ci volle tutta l’esperienza e l’amore della Dott.ssa Gulotta per salvarlo da morte certa. In quell’occasione, mio figlio Daniele, all’epoca 14enne imparò a fare le punture al “suo” Billy, dimostrando perizia e tutto il suo amore. Quel cane, adesso, è diventato anche "bastone della vecchiaia" della mia carissima Mamma 82enne.
Sempre in quegli anni, uno dei soliti “individui denominati uomini”, decise di abbandonare nei pressi della chiesa di Pirrera una cagnolina, colpevole solo di essere femmina, colpevole solo di essere “cana”. La poverina fu rincorsa da tutti i cani della borgata, fatta oggetto di violenze inaudite e lasciata quasi agonizzante. Cristina (mia moglie) intervenne, raccogliendo la poverina e portandola di nuovo da una “certa” Laura Gulotta, la quale compì il secondo miracolo. Ora la cagnolina, di nome Fortunella, opportunamente sterilizzata, vive felice assieme a noi .
Bè, mi dirai tu: dove vuoi andare a parare ? Cosa vuoi dire ? Forse stai andando fuori tema ? No, caro Salvatore, la spiegazione è semplice: tutti questi accadimenti senza dubbio hanno dato l' “input” al mio affetto per gli animali (non tralasciando che garantisco cibo e relative coccole a 18 gatti - ma non voglio essere definito un eroe per questo) , ma quello che ha destato in me, in maniera irreversibile, l’amore nei loro confronti è stata un’affermazione di mia moglie: “ama gli animali: loro ti daranno tutto in cambio solamente di un pò di cibo”.
Sarei veramente felice se tutti facessero tesoro di questa piccola ma importante massima.
Un caro saluto.
Pino Martinucci