Caro Direttore,
nel leggere il tuo articolo "Lipari sprofonda...", mi sono particolarmente indignato e ho sentito forte il desiderio di esternare delle inevitabili riflessioni che giro a te e ai lettori del tuo giornale on line.
Perchè bisogna aspettre di piangere il "morto" prima d'intervenire?
Questa volta, il buon Dio, ha voluto bene al malcapitato ma soprattutto ai nostri amministratori.
Quello che è accaduto oggi, non è un segno dei tempi, bensì della leggerezza e della strafottenza con cui si spende il denaro pubblico.
Come tu ben ricordi, la Via Isabella Conti è stata oggetto di manutenzione appena due mesi addietro, per la precisione la seconda decade di gennaio.
I lavori sono consistiti nella scarificazione e nel rifacimento di alcuni tratti del manto di asfalto (tra cui il tratto sprofondato) e, nello stesso tempo, dovevano essere rifatti i marciapiedi. Il tutto finanziato con i soldi del ticket.
Già allora, la strada presentava un vistoso avvallamento, eppure, durante la scarificazione, ci si è guardati bene dal fare dei sondaggi per verificare quello che stava succedendo nel sottosuolo. E' stato più comodo e veloce, invece, "lavare la faccia" e tappare la bocca agli eoliani.
Ecco oggi i risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche dei nostri miopi amministratori.
Purtorppo fin quando la cosa pubblica non sarà amministrata come se amministrassimo il bilancio di famiglia, continueranno ad esserci sprechi su sprechi.
A bun intenditor poche parole
Antonio Casamento