Riceviamo da Paolo Arena e pubblichiamo:
Sul Parco Nazionale delle Eolie ciascuno ha la propria idea.
C'è chi teme pericolose infestazioni di rapuddi e conigli.
Chi, più lecitamente, lo vede come un poltronificio vuotato di qualsiasi scopo o utlità.
E magari c'è qualcuno che spera proprio in questo...
Ma c'è anche chi vede il Parco come un'opportunità per le nostre isole; c'è chi ha capito che l'ambiente ed il paesaggio sono il nostro unico capitale, tutto ciò su cui è incentrato il nostro futuro economico e sociale, che ritiene necessario un nuovo modello di turismo, incentrato sulle peculiarità uniche del nostro territorio, e non in un turismo distruttivo, fatto di grandi opere inutili, mega porti, aeroporti, edilizia sfrenata, che non fa altro che erodere il nostro patrimonio.
Chi da del buffone a chi fa una scelta impopolare, senza alcun tornaconto personale e legata solo alle proprie idee ed alla propria coerenza con esse, non ha davvero capito da che parte sta il circo ambulante della politica eoliana
Paolo Arena
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mercoledì 17 novembre 2010
PRESENTAZIONE A MESSINA DEI GIOVANI DI FUTURO E LIBERTA’ E DEL MANIFESTO PER L’ITALIA
Venerdì 19 Novembre, alle ore 17.30, presso la sala consiliare della Provincia di Messina avrà luogo la presentazione di Generazione Giovani e del Manifesto per l’Italia. Interverranno i membri del comitato nazionale promotore Alberto De Luca e Alessio Galati, e l’Onorevole Carmelo Briguglio.
Nel corso dell’incontro sarà presentata la mobilitazione di sabato 20 e domenica 21 c.m., che vedrà impegnati i “giovani finiani” nei gazebo delle piazze di Messina (piazza Cairoli e piazza Duomo) per raccogliere le firme del Manifesto, verranno illustrate le numerose iniziative previste per la campagna tesseramento, che partirà l’uno Dicembre, e saranno affrontanti temi di attualità politica locale e nazionale.
Per ulteriori informazioni contattare la sottoscritta al numero 349 4249447 o all’indirizzo e-mail generazionegiovanimessina@gmail.it .
L’addetto stampa di Generazione Giovani
Federica Mulè
Nel corso dell’incontro sarà presentata la mobilitazione di sabato 20 e domenica 21 c.m., che vedrà impegnati i “giovani finiani” nei gazebo delle piazze di Messina (piazza Cairoli e piazza Duomo) per raccogliere le firme del Manifesto, verranno illustrate le numerose iniziative previste per la campagna tesseramento, che partirà l’uno Dicembre, e saranno affrontanti temi di attualità politica locale e nazionale.
Per ulteriori informazioni contattare la sottoscritta al numero 349 4249447 o all’indirizzo e-mail generazionegiovanimessina@gmail.it .
L’addetto stampa di Generazione Giovani
Federica Mulè
Dopo le "provocazioni" di ieri in consiglio comunale, La Greca esprime solidarietà a Lo Cascio.
Riceviamo dal dott. Giuseppe La Greca e pubblichiamo:
Ieri non ero in consiglio comunale per impegni di lavoro precedentemente assunti, ma dalle cronache riportate nei giornali locali e da un dialogo telefonico avuto in serata con il consigliere Lo Cascio ho appreso di tutta una serie di provocazioni nei suo confronti per aver espresso una Sua personale posizione sull’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie.
Colgo l’occasione per esprimere pubblicamente la mia piena solidarietà al consigliere Pietro Lo Cascio ed lo invito a proseguire serenamente nella sua opera.
Non tutti possiamo essere sempre d’accordo, ma nessuno può arrogarsi il diritto di ritenere di dover zittire o minacciare o insultare chi la pensa diversamente su di una questione di importanza fondamentale per il futuro del nostro Paese.
Io sono favorevole all’istituzione del Parco Nazionale, ritengo che occorrano modifiche ed aggiustamenti, ma non ritengo di dover esprimere giudizi negativi su chi la pensa diversamente da me, ne tanto meno di insultarlo o minacciarlo o schernirlo. Il confronto è il sale della democrazia, non la minaccia o l’insulto o ancor peggio, passare alle vie di fatto in maniera nascosta ed ignobile.
Il consigliere Lo Cascio è stato democraticamente eletto in una competizione elettorale, sulla base di un preciso programma politico che al primo punto prevedeva proprio l’istituzione del Parco Nazionale delle isole Eolie ed ha coerentemente sostenuto le Sue tesi, consapevole di essere in minoranza in seno al consiglio comunale, il consigliere Lo Cascio è un uomo coraggioso, che esprime le proprie idee a viso aperto, cercando il confronto e non lo scontro, mi auguro, pertanto, che quello di ieri diventi un esempio di come non si comporta in un’assise democratica, ma retaggio di comportamenti ed atteggiamenti che il nostro Paese, la nostra Nazionale, ha condannato di fronte alla storia.
Giuseppe La Greca
Ieri non ero in consiglio comunale per impegni di lavoro precedentemente assunti, ma dalle cronache riportate nei giornali locali e da un dialogo telefonico avuto in serata con il consigliere Lo Cascio ho appreso di tutta una serie di provocazioni nei suo confronti per aver espresso una Sua personale posizione sull’istituzione del Parco Nazionale delle Isole Eolie.
Colgo l’occasione per esprimere pubblicamente la mia piena solidarietà al consigliere Pietro Lo Cascio ed lo invito a proseguire serenamente nella sua opera.
Non tutti possiamo essere sempre d’accordo, ma nessuno può arrogarsi il diritto di ritenere di dover zittire o minacciare o insultare chi la pensa diversamente su di una questione di importanza fondamentale per il futuro del nostro Paese.
Io sono favorevole all’istituzione del Parco Nazionale, ritengo che occorrano modifiche ed aggiustamenti, ma non ritengo di dover esprimere giudizi negativi su chi la pensa diversamente da me, ne tanto meno di insultarlo o minacciarlo o schernirlo. Il confronto è il sale della democrazia, non la minaccia o l’insulto o ancor peggio, passare alle vie di fatto in maniera nascosta ed ignobile.
Il consigliere Lo Cascio è stato democraticamente eletto in una competizione elettorale, sulla base di un preciso programma politico che al primo punto prevedeva proprio l’istituzione del Parco Nazionale delle isole Eolie ed ha coerentemente sostenuto le Sue tesi, consapevole di essere in minoranza in seno al consiglio comunale, il consigliere Lo Cascio è un uomo coraggioso, che esprime le proprie idee a viso aperto, cercando il confronto e non lo scontro, mi auguro, pertanto, che quello di ieri diventi un esempio di come non si comporta in un’assise democratica, ma retaggio di comportamenti ed atteggiamenti che il nostro Paese, la nostra Nazionale, ha condannato di fronte alla storia.
Giuseppe La Greca
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
PROSIT AL SERVIZIO PROTOCOLLO DEL COMUNE di Aldo Natoli - Compito di noi giornalisti è quello di attenzionare gli avvenimenti ed i problemi che giornalmente si verificano nella nostra comunità sia negativi che positivi. Dopo l'accumulo di tanto ritardo, e di conseguenziali critiche, debbo rilevare che il Servizio Protocollo del Comune ha ripreso a funzionare a pieno ritmo. Questo crea meno apprensione ai cittadini ed ai vari professionisti. Ritengo pertanto doveroso segnalarlo e complimentarmi con il Responsabile del Servizio e con i suoi collaboratori che sono riusciti, con grande abnegazione, ad eliminare un disastroso ritardo causato da fatti che puntualmente ho segnalato.
VOLONTARIATO E ONLUS. REGOLAMENTO CONTRIBUTI. COMUNICATO STAMPA
Si informano gli interessati che sulla G.U.R.I. n. 255 del 30 ottobre 2010 è stato pubblicato il Decreto n. 177 del 14 settembre 2010 “Regolamento concernente i criteri e le modalità per la concessione e l’erogazione dei contributi in materia di utilità sociale, in favore di associazioni di volontariato ed organizzazioni onlus”.
Le domande di contributo, redatte secondo le indicazioni contenute nel decreto, dovranno essere inoltrate entro il 31 dicembre di ogni anno Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Direzione Generale per il Volontariato, l'Associazionismo e le Formazioni sociali - via Fornovo n. 8 - 00192 Roma e dovranno fare riferimento a spese sostenute entro l’anno di riferimento per acquisto di autoambulanze e/o di beni strumentali.
VOLONTARIATO E ONLUS. REGOLAMENTO CONTRIBUTI. COMUNICATO STAMPA
Si informano gli interessati che sulla G.U.R.I. n. 255 del 30 ottobre 2010 è stato pubblicato il Decreto n. 177 del 14 settembre 2010 “Regolamento concernente i criteri e le modalità per la concessione e l’erogazione dei contributi in materia di utilità sociale, in favore di associazioni di volontariato ed organizzazioni onlus”.
Le domande di contributo, redatte secondo le indicazioni contenute nel decreto, dovranno essere inoltrate entro il 31 dicembre di ogni anno Ministero del lavoro e delle politiche sociali - Direzione Generale per il Volontariato, l'Associazionismo e le Formazioni sociali - via Fornovo n. 8 - 00192 Roma e dovranno fare riferimento a spese sostenute entro l’anno di riferimento per acquisto di autoambulanze e/o di beni strumentali.
Tribunale e Procura ormai alla paralisi Gli avvocati minacciano lo stato d'agitazione. Mancano 5 magistrati nel settore giudicante e altri 2 sostituti procuratori nel settore inquirente. Le cifre
(Leonardo Orlando- Gazzetta del sud) Protestano gli avvocati per la grave carenza di magistrati e di personale amministrativo al Tribunale di Barcellona e nelle due sezioni distaccate di Milazzo e Lipari e, preannunciano lo stato di agitazione. Chiedono intanto l'intervento immediato del Presidente della Repubblica, del ministro della Giustizia e del Csm per far fronte alla grave crisi della giustizia nel distretto di Barcellona e da cui dipendono 24 Comuni con 142 mila abitanti.
L'impietosa analisi dello stato della giustizia amministrata nel distretto del Tribunale di Barcellona è contenuta nel documento approvato all'unanimità dal consiglio dell'Ordine presieduto dall'avv. Francesco Russo e di cui è segretario l'avv. Sergio Alfano, inviato oltre ai vertici della magistratura messinese anche ai sindaci di Barcellona a Milazzo fino alle Eolie e soprattutto ai deputati nazionali e regionali eletti in provincia di Messina. Gli avvocati, nel sollecitare "la risoluzione dell'intollerabile stasi della Corte d'Appello di Messina", chiedono «l'immediata copertura dei posti vacanti dell'organico dei magistrati e del personale amministrativo». Chiesto inoltre «l'urgente e non più procrastinabile adeguamento degli organici per far fronte all'effettiva dimensione degli affari civili e penali del Tribunale e della Procura necessitando almeno altri 5 magistrati nel settore giudicante e altri 2 sostituti procuratori nel settore inquirente con il corrispondente aumento del personale amministrativo». Gli avvocati sollecitano un immediato rimedio alle disfunzioni verificatesi nell'ambito delle scoperture dei Giudici di Pace e del personale amministrativo presso il Giudice di Pace di Barcellona, Milazzo e Lipari. Al Tribunale di Barcellona mancano il presidente e 6 dei 14 magistrati previsti in organico; alla Procura sono 4 sui 5 previsti in organico, i sostituti procuratori mancanti. Rilevante il numero del personale amministrativo mancante in tutti i settori, di funzionari, cancellieri, assistenti, contabili, operatori e ausiliari. Le carenze di organico di magistrati e personale amministrativo denunciate dagli avvocati, generano un impressionante carico di lavoro arretrato a danno dei cittadini che chiedono giustizia.
Dati allarmanti- Al Tribunale di Barcellona – secondo i dati elaborati dal Consiglio dell'Ordine – pendevano al 30/6/2010 n. 14.685 procedimenti civili (di cui n. 3740 di cognizione ordinaria, n. 6839 di previdenziale, n. 652 di lavoro, n. 196 di pubblico impiego, n. 346 dello stralcio, n. 933 di esecuzione immobiliare, n. 223 di appello, n. 352 di fallimenti, n. 254 di separazioni giudiziali, n. 109 di divorzi giudiziali) e n. 2.786 procedimenti penali (di cui n. 526 monocratici; n. 83 collegiali, n. 1312 GIP Noti e n. 865 GIP Ignoti; nella sezione Distaccata di Lipari pendevano alla stessa data n. 1.173 procedimenti civili e n. 296 procedimenti penali; non sta meglio la sezione distaccata di Milazzo «dove pendevano – sempre al 30/6/2010 – n. 2.544 procedimenti civili e n. 271 procedimenti penali». ProcuraAssai grave – scrivono gli avvocati – è la situazione di carenze d'organico del personale dei magistrati e di quello amministrativo della Procura di Barcellona. Secondo i dati aggiornati al 31 ottobre scorso, oltre a mancare 4 dei 5 sostituti procuratori in organico, alla Procura manca il direttore amministrativo «il cui ruolo da oltre tre anni è ricoperto dallo stesso Procuratore della Repubblica, che così – si legge nel documento – viene distolto dalla sua essenziale funzione, senza peraltro che le importanti mansioni cui deve supplire vengano assolte secondo le necessarie specifiche competenze, con nocumento alla buona organizzazione del servizio». Sempre alla Procura mancano 2 dei 6 funzionari giudiziari; 2 dei n. 6 cancellieri; 2 dei 6 operatori giudiziari e 2 dei n. 3 conducenti di automezzi. Il Procuratore e l'unico sostituto, devono far fronte - secondo il dato delle pendenze del 30/6/2010, a ben «8.420 procedimenti penali (di cui n. 4.036 notizie di reato con autore identificato; n. 2.282 con autore ignoto; n. 827 di competenza del Giudice di Pace). La scopertura di magistrati risale fin dal 30 giugno del 2008 e ciò ha aggravato il numero delle pendenze. Giudici onorariNon essendo stati coperti gli organici, il consiglio dell'Ordine degli avvocati denuncia che a causa di ciò si è avuto «un utilizzo abnorme dei giudici onorari, ben 8 e dei pm onorari in tutto 5 i quali, con l'attuale indistinto e conflittuale status, sono mal accettati dai cittadini e dagli avvocati per evidenti e notorie ragioni già denunciate dall'Avvocatura». Giudici di paceGravi disfunzioni provengono anche dalla scopertura di organico dei giudici e del personale del Giudice di Pace di Barcellona, Milazzo, Lipari e Novara di Sicilia.
Nel chiedere l'intervento dei sindaci e dei parlamentari, gli avvocati in caso di silenzio annunciano nuove azioni di lotta a cominciare dalla proclamazione dello stato di agitazione.
L'impietosa analisi dello stato della giustizia amministrata nel distretto del Tribunale di Barcellona è contenuta nel documento approvato all'unanimità dal consiglio dell'Ordine presieduto dall'avv. Francesco Russo e di cui è segretario l'avv. Sergio Alfano, inviato oltre ai vertici della magistratura messinese anche ai sindaci di Barcellona a Milazzo fino alle Eolie e soprattutto ai deputati nazionali e regionali eletti in provincia di Messina. Gli avvocati, nel sollecitare "la risoluzione dell'intollerabile stasi della Corte d'Appello di Messina", chiedono «l'immediata copertura dei posti vacanti dell'organico dei magistrati e del personale amministrativo». Chiesto inoltre «l'urgente e non più procrastinabile adeguamento degli organici per far fronte all'effettiva dimensione degli affari civili e penali del Tribunale e della Procura necessitando almeno altri 5 magistrati nel settore giudicante e altri 2 sostituti procuratori nel settore inquirente con il corrispondente aumento del personale amministrativo». Gli avvocati sollecitano un immediato rimedio alle disfunzioni verificatesi nell'ambito delle scoperture dei Giudici di Pace e del personale amministrativo presso il Giudice di Pace di Barcellona, Milazzo e Lipari. Al Tribunale di Barcellona mancano il presidente e 6 dei 14 magistrati previsti in organico; alla Procura sono 4 sui 5 previsti in organico, i sostituti procuratori mancanti. Rilevante il numero del personale amministrativo mancante in tutti i settori, di funzionari, cancellieri, assistenti, contabili, operatori e ausiliari. Le carenze di organico di magistrati e personale amministrativo denunciate dagli avvocati, generano un impressionante carico di lavoro arretrato a danno dei cittadini che chiedono giustizia.
Dati allarmanti- Al Tribunale di Barcellona – secondo i dati elaborati dal Consiglio dell'Ordine – pendevano al 30/6/2010 n. 14.685 procedimenti civili (di cui n. 3740 di cognizione ordinaria, n. 6839 di previdenziale, n. 652 di lavoro, n. 196 di pubblico impiego, n. 346 dello stralcio, n. 933 di esecuzione immobiliare, n. 223 di appello, n. 352 di fallimenti, n. 254 di separazioni giudiziali, n. 109 di divorzi giudiziali) e n. 2.786 procedimenti penali (di cui n. 526 monocratici; n. 83 collegiali, n. 1312 GIP Noti e n. 865 GIP Ignoti; nella sezione Distaccata di Lipari pendevano alla stessa data n. 1.173 procedimenti civili e n. 296 procedimenti penali; non sta meglio la sezione distaccata di Milazzo «dove pendevano – sempre al 30/6/2010 – n. 2.544 procedimenti civili e n. 271 procedimenti penali». ProcuraAssai grave – scrivono gli avvocati – è la situazione di carenze d'organico del personale dei magistrati e di quello amministrativo della Procura di Barcellona. Secondo i dati aggiornati al 31 ottobre scorso, oltre a mancare 4 dei 5 sostituti procuratori in organico, alla Procura manca il direttore amministrativo «il cui ruolo da oltre tre anni è ricoperto dallo stesso Procuratore della Repubblica, che così – si legge nel documento – viene distolto dalla sua essenziale funzione, senza peraltro che le importanti mansioni cui deve supplire vengano assolte secondo le necessarie specifiche competenze, con nocumento alla buona organizzazione del servizio». Sempre alla Procura mancano 2 dei 6 funzionari giudiziari; 2 dei n. 6 cancellieri; 2 dei 6 operatori giudiziari e 2 dei n. 3 conducenti di automezzi. Il Procuratore e l'unico sostituto, devono far fronte - secondo il dato delle pendenze del 30/6/2010, a ben «8.420 procedimenti penali (di cui n. 4.036 notizie di reato con autore identificato; n. 2.282 con autore ignoto; n. 827 di competenza del Giudice di Pace). La scopertura di magistrati risale fin dal 30 giugno del 2008 e ciò ha aggravato il numero delle pendenze. Giudici onorariNon essendo stati coperti gli organici, il consiglio dell'Ordine degli avvocati denuncia che a causa di ciò si è avuto «un utilizzo abnorme dei giudici onorari, ben 8 e dei pm onorari in tutto 5 i quali, con l'attuale indistinto e conflittuale status, sono mal accettati dai cittadini e dagli avvocati per evidenti e notorie ragioni già denunciate dall'Avvocatura». Giudici di paceGravi disfunzioni provengono anche dalla scopertura di organico dei giudici e del personale del Giudice di Pace di Barcellona, Milazzo, Lipari e Novara di Sicilia.
Nel chiedere l'intervento dei sindaci e dei parlamentari, gli avvocati in caso di silenzio annunciano nuove azioni di lotta a cominciare dalla proclamazione dello stato di agitazione.
Il consiglio comunale di ieri e la voce fuori posto. Ci scrive Salvatore Agrip
Sono stato al consiglio comunale di ieri, insieme a tanti altri cittadini per sentire il dibattito, sulla proposta di contrarietà all’istituendo “Parco Nazionale delle Isole Eolie”, argomento posto al primo punto all’ordine del giorno. Ho seguito tutti gli interventi dei consiglieri, in un clima di pacatezza e serenità, condivisibili o non da chi era lì ad ascoltare.
Personalmente, sono un componente del circolo liparese di “Sinistra Ecologia e Libertà” pertanto il consigliere Pietro Lo Cascio è colui che mi rappresenta nel dibattito generale della politica locale e sulla questione è nota la posizione di Lo Cascio, favorevole all’istituzione del Parco Nazionale. Posizione che con diligente pacatezza ha ribadito nel suo intervento, confermando ed evidenziando la propria coerenza come un valore nell’esercizio della politica, a differenza di altri colleghi che declinano nella schizofrenia.
Quello che con la presente volevo evidenziare, dopo quanto sopra sintetizzato, come al momento del voto che ogni consigliere doveva esternare, dichiarandosi “favorevole” o “contrario”, il consigliere Lo Cascio nel dichiararsi contrario alla proposta, si è sentito proferire dal rappresentante dei cacciatori presente nel pubblico un “Buffone!!”, nello stupore dei più presenti lì in quel momento, termine isolato che è rimasto solo ed esclusivamente sulla bocca del “professionista”.
Ad onor di verità il presidente dell’associazione “la voce eoliana” Avv. Pajno immediatamente si è premurato di rappresentare le scuse al consigliere Lo Cascio, in quanto il rappresentante dei cacciatori eoliani è un membro dell’associazione.
Credo che quanto successo non debba passare nell’indifferenza, perché il confronto, peraltro più volte auspicato anche dall’avv. Pajno, che ci dovrebbe essere su un tema di rilevante importanza per le nostre isole come il “Parco Nazionale”, sappiamo già che è difficile averlo, non perché ci mancano gli argomenti tutt’altro né abbiamo da vendere, ma sappiamo già che invece del confronto probabilmente si cerca lo scontro e oggi né abbiamo avuto la prova e se la “VOCE” è questa, avremo orecchie solo per sentire. A questo punto per un possibile civile confronto, consiglierei alla “voce eoliana” di isolare i provocatori e rasserenare gli animi dei più facinorosi. Ai cacciatori (oggi presenti in numerosi), nella quale annovero molti amici, posso dire, siate capaci di farvi rappresentare dalla componente più “nobile” che avete.
Salvatore Agrip.
Personalmente, sono un componente del circolo liparese di “Sinistra Ecologia e Libertà” pertanto il consigliere Pietro Lo Cascio è colui che mi rappresenta nel dibattito generale della politica locale e sulla questione è nota la posizione di Lo Cascio, favorevole all’istituzione del Parco Nazionale. Posizione che con diligente pacatezza ha ribadito nel suo intervento, confermando ed evidenziando la propria coerenza come un valore nell’esercizio della politica, a differenza di altri colleghi che declinano nella schizofrenia.
Quello che con la presente volevo evidenziare, dopo quanto sopra sintetizzato, come al momento del voto che ogni consigliere doveva esternare, dichiarandosi “favorevole” o “contrario”, il consigliere Lo Cascio nel dichiararsi contrario alla proposta, si è sentito proferire dal rappresentante dei cacciatori presente nel pubblico un “Buffone!!”, nello stupore dei più presenti lì in quel momento, termine isolato che è rimasto solo ed esclusivamente sulla bocca del “professionista”.
Ad onor di verità il presidente dell’associazione “la voce eoliana” Avv. Pajno immediatamente si è premurato di rappresentare le scuse al consigliere Lo Cascio, in quanto il rappresentante dei cacciatori eoliani è un membro dell’associazione.
Credo che quanto successo non debba passare nell’indifferenza, perché il confronto, peraltro più volte auspicato anche dall’avv. Pajno, che ci dovrebbe essere su un tema di rilevante importanza per le nostre isole come il “Parco Nazionale”, sappiamo già che è difficile averlo, non perché ci mancano gli argomenti tutt’altro né abbiamo da vendere, ma sappiamo già che invece del confronto probabilmente si cerca lo scontro e oggi né abbiamo avuto la prova e se la “VOCE” è questa, avremo orecchie solo per sentire. A questo punto per un possibile civile confronto, consiglierei alla “voce eoliana” di isolare i provocatori e rasserenare gli animi dei più facinorosi. Ai cacciatori (oggi presenti in numerosi), nella quale annovero molti amici, posso dire, siate capaci di farvi rappresentare dalla componente più “nobile” che avete.
Salvatore Agrip.
Precari scuola. Ricorso per risarcimento danni. La comunicazione del prof. Pavone
Il vice presidente dell’Associazione Consumatori Eoliani prof. Bartolo Pavone avvisa tutti il personale precario docente ed ata che l’associazione, di cui lo stesso è responsabile del settore scuola, sta promuovendo ricorso al tribunale del lavoro competente al fine di ottenere il risarcimento dei danni in favore dei precari per l’illegittimità dei contratti a tempo determinato stipulati con la pubblica amministrazione senza che venisse indicata la causa giustificatrice.
Ed infatti come conferma l’avvocato Vincenzo La Cava, presidente dell’associazione , nonché legale interessato per la predisposizione dei ricorsi, “ nei suindicati contratti di lavoro a tempo determinato non sono state esplicitate le puntuali ragioni tecniche, produttive, organizzative o sostitutive che hanno giustificato l’apposizione del termine e pertanto gli stessi contratti sono stati posti in essere in violazione della normativa che regola la materia e, in particolare, del Decreto Legislativo 6 settembre 2001, n. 368 con il quale l’ordinamento italiano ha inteso dare attuazione alla direttiva 1999/70/Ce relativa all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato concluso dall’UNICE, dal CEEP e dal CES, - che i suindicati contratti a termine devono quindi ritenersi posti in violazione dell’art.1 D. Lgs. 368/01, che prevede l’inefficacia del termine anche ai sensi dell’art 1419 comma 2 c.c., quando la ragione giustificatrice non emerga da atto scritto, con la conseguenza che l’illegittima apposizione del termine travolge l’intero contratto che è da ritenersi sin dall’origine concluso a tempo indeterminato.
Inoltre numerose e recenti sentenze hanno già acclarato quanto riferito con contestuale risarcimento del danno pari ad € 5000,00 per ogni anno di servizio prestato e contestuale conversione del contratto da determinato ad indeterminato.
È importante però affrettarsi nel presentare i ricorsi anche e soprattutto alla luce del recente decreto legge n. 183 del 4.11.2010 noto come" collegato lavoro", che contiene infatti un trappolone di cui il governo non ha dato nessuna informazione agli interessati. Ed invero, l'art 32 commi 3 e 4 della legge in questione stabilisce che le disposizioni di cui all'art 6 della Legge 15/07/1966 n. 604( prescrivono che il licenziamento del dipendente va impugnato entro 60.gg ) si applicano anche: ai contratti a termine;ai rapporti di collaborazione coordinata e continua ( co.co.co. );ai rapporti di collaborazione coordinata a progetto( co.co.pro.) ed e' retroattiva,vale cioe' non solo per i rapporti di lavori futuri,ma anche per quelli in essere e per quelli gia' conclusi-".Pavone chiarisce e puntualizza:-" la legge stabilisce che tutte queste persone devono fare l'impugnazione contro l'amministrazione entro 60.gg dall'entrata in vigore della legge.Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 09/11/2010,entra in vigora dopo 15 gg.,cioe' il 24/11/2010.Dal quel momento scattano i 60.gg. Fino ad oggi la legge dava anche anni di tempo al lavoratore per regolare i conti con chi pensava che lo avesse trattato ingiustamente. Adesso si fissa un termine ravvicinato che riguarda tutti i casi pregressi,proponendo al precario o ex precario un bivio: Fare subito causa o metterci una pietra sopra”.
Il vice presidente dell’associazione invita pertanto tutti gli interessati a contattare l’Associazione ai seguenti recapiti: 349-3876446- 333-4006320.
Ed infatti come conferma l’avvocato Vincenzo La Cava, presidente dell’associazione , nonché legale interessato per la predisposizione dei ricorsi, “ nei suindicati contratti di lavoro a tempo determinato non sono state esplicitate le puntuali ragioni tecniche, produttive, organizzative o sostitutive che hanno giustificato l’apposizione del termine e pertanto gli stessi contratti sono stati posti in essere in violazione della normativa che regola la materia e, in particolare, del Decreto Legislativo 6 settembre 2001, n. 368 con il quale l’ordinamento italiano ha inteso dare attuazione alla direttiva 1999/70/Ce relativa all’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato concluso dall’UNICE, dal CEEP e dal CES, - che i suindicati contratti a termine devono quindi ritenersi posti in violazione dell’art.1 D. Lgs. 368/01, che prevede l’inefficacia del termine anche ai sensi dell’art 1419 comma 2 c.c., quando la ragione giustificatrice non emerga da atto scritto, con la conseguenza che l’illegittima apposizione del termine travolge l’intero contratto che è da ritenersi sin dall’origine concluso a tempo indeterminato.
Inoltre numerose e recenti sentenze hanno già acclarato quanto riferito con contestuale risarcimento del danno pari ad € 5000,00 per ogni anno di servizio prestato e contestuale conversione del contratto da determinato ad indeterminato.
È importante però affrettarsi nel presentare i ricorsi anche e soprattutto alla luce del recente decreto legge n. 183 del 4.11.2010 noto come" collegato lavoro", che contiene infatti un trappolone di cui il governo non ha dato nessuna informazione agli interessati. Ed invero, l'art 32 commi 3 e 4 della legge in questione stabilisce che le disposizioni di cui all'art 6 della Legge 15/07/1966 n. 604( prescrivono che il licenziamento del dipendente va impugnato entro 60.gg ) si applicano anche: ai contratti a termine;ai rapporti di collaborazione coordinata e continua ( co.co.co. );ai rapporti di collaborazione coordinata a progetto( co.co.pro.) ed e' retroattiva,vale cioe' non solo per i rapporti di lavori futuri,ma anche per quelli in essere e per quelli gia' conclusi-".Pavone chiarisce e puntualizza:-" la legge stabilisce che tutte queste persone devono fare l'impugnazione contro l'amministrazione entro 60.gg dall'entrata in vigore della legge.Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 09/11/2010,entra in vigora dopo 15 gg.,cioe' il 24/11/2010.Dal quel momento scattano i 60.gg. Fino ad oggi la legge dava anche anni di tempo al lavoratore per regolare i conti con chi pensava che lo avesse trattato ingiustamente. Adesso si fissa un termine ravvicinato che riguarda tutti i casi pregressi,proponendo al precario o ex precario un bivio: Fare subito causa o metterci una pietra sopra”.
Il vice presidente dell’associazione invita pertanto tutti gli interessati a contattare l’Associazione ai seguenti recapiti: 349-3876446- 333-4006320.
martedì 16 novembre 2010
Il consiglio comunale di Lipari ribadisce il no al parco
Ancora un no al Parco nazionale delle Eolie arriva dal consiglio comunale di Lipari riunitosi oggi pomeriggio in seconda convocazione.
La proposta-diniego, che fa seguito ad una analoga approvata qualche mese fa e ad una petizione popolare con oltre 4.000 firme, è passata con i voti di 10 consiglieri comunali. Questa volta il voto contrario può essere definito tri-partisan in quanto ha accumunato consiglieri di maggioranza, minoranza ed indipendenti.
La proposta-diniego, che fa seguito ad una analoga approvata qualche mese fa e ad una petizione popolare con oltre 4.000 firme, è passata con i voti di 10 consiglieri comunali. Questa volta il voto contrario può essere definito tri-partisan in quanto ha accumunato consiglieri di maggioranza, minoranza ed indipendenti.
Escalation di furti a Lipari. "Visitato" anche il palazzetto "Nicola Biviano"
Ladruncoli in azione con una certa frequenza a Lipari negli ultimi giorni. L'ultima "visita", in ordine di tempo, è stata fatta nei locali del palazzetto dello Sport "Nicola Biviano".
Dopo essere penetrati all'interno, presumibilmente da una finestra senza vetri, hanno forzato una delle porte di un ufficio portando via circa 150 euro. Danneggiate, oltre agli infissi, supplettili varie. Non è stato, invece, toccato il materiale sportivo.
A denunciare l'accaduto è stata l'associazione "Sporting club judo" i cui responsabili sono stati informati della situazione da un professore che aveva portato degli alunni in palestra.
Un sopralluogo è stato compiuto dai carabinieri.
Il giorno prima, sempre nella stessa zona, un tentativo di furto con scasso era stato perpetrato ai danni del Supermercato Eolo.
I continui furti, se ne segnalano anche a Canneto, alcuni dei quali anche non denunciati, fanno crescere la preoccupazione. I cittadini chiedono maggiori controlli sia durante le ore notturne che sulle persone che a vario titolo dimorano sull'isola.
Controlli che, lo ribadiamo ancora una volta, sono necessari e indossolubilmente legati ad un sensibile aumento delle unità delle forze dell'ordine
Dopo essere penetrati all'interno, presumibilmente da una finestra senza vetri, hanno forzato una delle porte di un ufficio portando via circa 150 euro. Danneggiate, oltre agli infissi, supplettili varie. Non è stato, invece, toccato il materiale sportivo.
A denunciare l'accaduto è stata l'associazione "Sporting club judo" i cui responsabili sono stati informati della situazione da un professore che aveva portato degli alunni in palestra.
Un sopralluogo è stato compiuto dai carabinieri.
Il giorno prima, sempre nella stessa zona, un tentativo di furto con scasso era stato perpetrato ai danni del Supermercato Eolo.
I continui furti, se ne segnalano anche a Canneto, alcuni dei quali anche non denunciati, fanno crescere la preoccupazione. I cittadini chiedono maggiori controlli sia durante le ore notturne che sulle persone che a vario titolo dimorano sull'isola.
Controlli che, lo ribadiamo ancora una volta, sono necessari e indossolubilmente legati ad un sensibile aumento delle unità delle forze dell'ordine
Lipari: Il consiglio discute del parco delle Eolie. In apertura affrontata la tematica Sottomonastero
Sono in corso i lavori del consiglio comunale di Lipari che ha come primo punto all'odg. il parco delle Eolie. Sono presenti 15 consiglieri.
Ad apertura dei lavori il consigliere Adolfo Sabatini (Nuovo Giorno) ha proposto l'inserimento al primo punto dell'ordine del giorno di una mozione d'ordine sui lavori di messa in sicurezza del porto di Sottomonastero per attivare una variante in corso d'opera al progetto attuale, fortemente contestato.
La proposta dell'inserimento non è passata ma l'argomento potrebbe essere inserito all'ordine del giorno del consiglio comunale del prossimo 22 novembre. Contrari a questa progettazione si sono dichiarati diversi consiglieri.
La discussione sul parco è stata introdotta dal presidente Pino Longo che ha anche annunciato la convocazione da parte dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente di una riunione per il 23 novembre alle 15,30; che esiste una bozza del parco delle Eolie(non condivisa) e che l'amministrazione intende perseguire la strada del Parco dei vulcani.
Ad apertura dei lavori il consigliere Adolfo Sabatini (Nuovo Giorno) ha proposto l'inserimento al primo punto dell'ordine del giorno di una mozione d'ordine sui lavori di messa in sicurezza del porto di Sottomonastero per attivare una variante in corso d'opera al progetto attuale, fortemente contestato.
La proposta dell'inserimento non è passata ma l'argomento potrebbe essere inserito all'ordine del giorno del consiglio comunale del prossimo 22 novembre. Contrari a questa progettazione si sono dichiarati diversi consiglieri.
La discussione sul parco è stata introdotta dal presidente Pino Longo che ha anche annunciato la convocazione da parte dell'assessorato regionale Territorio e Ambiente di una riunione per il 23 novembre alle 15,30; che esiste una bozza del parco delle Eolie(non condivisa) e che l'amministrazione intende perseguire la strada del Parco dei vulcani.
PD liparese: Sottomonastero, così non è possibile. Si investa il consiglio comunale
Riceviamo da Giuseppe Cincotta (segretario del PD liparese) e pubblichiamo:
Questa mattina ho avuto modo di partecipare ad un incontro tenutosi Sottomonastero ove si è discusso del progetto per la realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del porto, costituite dalla costruzione di un braccio che, dal punto ove attualmente attracca la nave dei rifiuti, dovrebbe spingersi verso l’esterno per circa 88 mt.
All’incontro erano presenti il Comandante delle Capitaneria di Porto, i tecnici della Soprintendenza del Mare, del Genio Civile OO.MM., dell’impresa Scuttari che dovrà eseguire l’intervento.
Hanno partecipato, altresì, l’Assessore Giannò, il Consigliere Comunale Sabatini, presidente della commissione speciale per la portualità, alcuni degli esperti che compongono la stessa, i Comandanti Merenda e Magazzù, ed alcuni esponenti del comitato “Porti si ma non così”.
Naturalmente la riunione ha avuto un contenuto prettamente operativo, tuttavia da parte del consigliere Sabatini, del Comandante Merenda e di alcuni abitanti ed operatori commerciali della via T. M. Amendola è stata manifestata ai tecnici la contrarietà alla realizzazione dell’opera così come progettata.
L’assessore Giannò, presente alla riunione, ha fatto in modo che qualsiasi discussione (legittima su una tematica così delicata come la portualità!) fosse accantonata poichè nel corso della riunione doveva parlarsi soltanto di aspetti tecnico-operativi.
Naturalmente, sorvolando sul comportamento di chi in rappresentanza dell’amministrazione, alle perplessità avanzate dalla popolazione (non dal segretario del PD o dal consigliere Sabatini), ha preferito girare le spalle scordandosi che nell’esercizio delle sue funzioni di amministratore prima di tutto rappresenta i cittadini, il sottoscritto chiede che l’amministrazione fissi urgentemente un incontro con il comitato “Porti si ma non così”, con i componenti della commissione speciale per la portualità e con la commissione consiliare Lavori Pubblici al fine di valutare le perplessità avanzate dalla popolazione ad oggi totalmente disattese.
Si chiede, inoltre, che della questione venga nuovamente investito, urgentemente, il consiglio comunale.
Giuseppe Cincotta
Segretario PD Sezione di Lipari
Questa mattina ho avuto modo di partecipare ad un incontro tenutosi Sottomonastero ove si è discusso del progetto per la realizzazione delle opere per la messa in sicurezza del porto, costituite dalla costruzione di un braccio che, dal punto ove attualmente attracca la nave dei rifiuti, dovrebbe spingersi verso l’esterno per circa 88 mt.
All’incontro erano presenti il Comandante delle Capitaneria di Porto, i tecnici della Soprintendenza del Mare, del Genio Civile OO.MM., dell’impresa Scuttari che dovrà eseguire l’intervento.
Hanno partecipato, altresì, l’Assessore Giannò, il Consigliere Comunale Sabatini, presidente della commissione speciale per la portualità, alcuni degli esperti che compongono la stessa, i Comandanti Merenda e Magazzù, ed alcuni esponenti del comitato “Porti si ma non così”.
Naturalmente la riunione ha avuto un contenuto prettamente operativo, tuttavia da parte del consigliere Sabatini, del Comandante Merenda e di alcuni abitanti ed operatori commerciali della via T. M. Amendola è stata manifestata ai tecnici la contrarietà alla realizzazione dell’opera così come progettata.
L’assessore Giannò, presente alla riunione, ha fatto in modo che qualsiasi discussione (legittima su una tematica così delicata come la portualità!) fosse accantonata poichè nel corso della riunione doveva parlarsi soltanto di aspetti tecnico-operativi.
Naturalmente, sorvolando sul comportamento di chi in rappresentanza dell’amministrazione, alle perplessità avanzate dalla popolazione (non dal segretario del PD o dal consigliere Sabatini), ha preferito girare le spalle scordandosi che nell’esercizio delle sue funzioni di amministratore prima di tutto rappresenta i cittadini, il sottoscritto chiede che l’amministrazione fissi urgentemente un incontro con il comitato “Porti si ma non così”, con i componenti della commissione speciale per la portualità e con la commissione consiliare Lavori Pubblici al fine di valutare le perplessità avanzate dalla popolazione ad oggi totalmente disattese.
Si chiede, inoltre, che della questione venga nuovamente investito, urgentemente, il consiglio comunale.
Giuseppe Cincotta
Segretario PD Sezione di Lipari
Sottomonastero: Definita l'area di cantiere per i lavori di messa in sicurezza
Definita in una riunione tenutasi al Circomare Lipari, su convocazione del comandante Giuseppe Donato, l'area di cantiere per i lavori di messa in sicurezza del porto di Sottomonastero che prenderanno il via a breve.
Inizio lavori che arriva dopo la conferma della validità del progetto da parte del Genio Civile opere marittime e nonostante le prese di posizione di chi ritiene l'opera vada a creare più problemi che benefici.
Inizio lavori che arriva dopo la conferma della validità del progetto da parte del Genio Civile opere marittime e nonostante le prese di posizione di chi ritiene l'opera vada a creare più problemi che benefici.
Dopo un sopralluogo sul posto, nel corso del quale si sono registrati lievi momenti di tensione, tutti i soggetti, a vario titolo coinvolti, si sono spostati nella sede della Guardia Costiera.
All'incontro hanno preso parte, oltre agli esponenti del Circomare, comandante Donato in testa, i rappresentanti dell'ufficio tecnico e dell'amministrazione, comunale della ditta Scuttari che dovrà eseguire i lavori, del Genio civile opere marittime, della Sovrintendenza del mare e della sezione Carabinieri tutela patrimonio cuturale di Siracusa.
L'opera, che andrà a essere realizzata in prossimità dei reperti archeologici sottomarini attribuibili al vecchio porto romano di Lipari, sarà attentamente monitorata, oltre che dai soggetti preposti nel caso in cui si realizzano opere pubbliche, anche dalla Sovrintendenza del mare e dai Carabinieri sezione tutela del patrimonio culturale.
Il comandante di porto Giuseppe Donato ha affermato: "Al di là di quelle che sono le contestazioni avanzate, per limare le quali abbiamo cercato di dare il nostro contributo, il mio obiettivo era, e ciò è stato fatto, di limitare al massimo l'area di cantiere che, ricordiamolo, si estende sia in terra che in mare. Una "limitazione" necessaria per garantire l'indispensabile operatività della struttura portuale".
Un breve video della fase preliminare dell'incontro
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Effettuato riconoscimento del sub deceduto a Panarea- E' stato effettuato dai familiari il riconoscimento, come da prassi, di Giorgio Latini, il 73enne deceduto durante una immersione nel mare di Panarea.
Il magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Barcellona ha disposto la restituzione della salma ai familiari.
Il corpo di Latini sarà trasferito a Roma dove sarà tumulato.
Tirrenia: Sciopero confermato- Federmanager Usclac/ Uncdim COMUNICATO STAMPA – INCONTRO 15.11.2010
In data odierna abbiamo avuto incontro con vertici di Tirrenia in A.S. e Fedarlinea presso il Ministero del Lavoro ha avuto esito negativo per cui le scriventi OO.SS. confermano lo sciopero di 24 ore per tutte le Unità Tirrenia di Navigazione, con inizio alle ore 12.00 del 22.11.2010.
Il Ministero del lavoro ha riconvocato per il 23.11.2010 nel tentativo di riuscire di arrivare ad una intesa tra le parti.
La USCLAC/UNCDiM, nel puntualizzare la necessità di intervento del Governo teso a mantenere gli impegni presi dal Ministro dei Trasporti in merito alla privatizzazione, si dichiara indisponibile ad ogni ipotesi di ricadute occupazionali e reddituali. La conferma dello sciopero è certamente il percorso obbligato per supportare la nostra posizione.
LA SEGRETERIA NAZIONALE
Il magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Barcellona ha disposto la restituzione della salma ai familiari.
Il corpo di Latini sarà trasferito a Roma dove sarà tumulato.
Tirrenia: Sciopero confermato- Federmanager Usclac/ Uncdim COMUNICATO STAMPA – INCONTRO 15.11.2010
In data odierna abbiamo avuto incontro con vertici di Tirrenia in A.S. e Fedarlinea presso il Ministero del Lavoro ha avuto esito negativo per cui le scriventi OO.SS. confermano lo sciopero di 24 ore per tutte le Unità Tirrenia di Navigazione, con inizio alle ore 12.00 del 22.11.2010.
Il Ministero del lavoro ha riconvocato per il 23.11.2010 nel tentativo di riuscire di arrivare ad una intesa tra le parti.
La USCLAC/UNCDiM, nel puntualizzare la necessità di intervento del Governo teso a mantenere gli impegni presi dal Ministro dei Trasporti in merito alla privatizzazione, si dichiara indisponibile ad ogni ipotesi di ricadute occupazionali e reddituali. La conferma dello sciopero è certamente il percorso obbligato per supportare la nostra posizione.
LA SEGRETERIA NAZIONALE
I "ragazzi" del muretto di Calandra (Canneto) si rincontrano a Milano.
Come nelle migliori sceneggiature, a volte ritornano: nello scorso fine settimana, a Milano, si sono incontrati, 25 anni dopo, e con le rispettive famiglie, gli amici del muretto di Calandra... provenienti da varie parti d'Italia:
Erano presenti: Luigi e Mario Profilio, Giusy e Giovanni Liotta, Sergio Quartuccio, Raffaella Bonatto, Michele Ferlazzo, Paola e Roberto Erconali, Daniela e Marcelo Poletti, Ombretta e Federico Nucca. Assenti giustificati ma presenti col cuore: Giovanni Lo Schiavo, Manlio La Cava, Pucci e Tanino Subba, Claudia Marchese, Elio D'Arrigo, Raffaella De Sabbata.
E' stato un incontro indimenticabile, di quelli che fanno capire come, le amicizie sincere, svincolate da tutto, ma unite dall'affetto, si ritrovano proprio dove erano state lasciate, come se il tempo non fosse mai trascorso. Il prossimo appuntamento è a Lipari, in primavera, per ritrovare il luogo degli incontri giovanili in un'epoca, che sembra lontana, in cui non esistevano pc, cellulari, videogiochi e quant'altro, ma solo il solito punto d'incontro e tanta voglia di passare ore e ore insieme.
Morte di una turista in bagno a Malfa: Arrivano le assoluzioni
Il giudice monocratico Paolo Corda ha assolto Bianca Cafarella, 57 anni, con la formula "perché il fatto non sussiste"; mentre ha dichiarato la prescrizione del reato per la sorella di quest'ultima, Clorinda Cafarella di 54, entrambe accusate di omicidio colposo generato dalla tragica vicenda della morte di una giovane turista, Claudia Paganelli 24 anni, bancaria. di Biella, in vacanza a Salina. Una vicenda che si trascina da ben sette anni, visto che i fatti risalgono all'estate del 2003.
La ragazza morì folgorata il 19 agosto da una scarica elettrica mentre stava facendo la doccia in un piccolo magazzino trasformato in appartamento situato nel Comune di Malfa. Le due donne sono state difese rispettivamente dagli avv. Roberto Picciolo e Angelo Pajno.
Il pm Piero Campanella aveva chiesto la condanna per entrambe a 1 anno e 4 mesi di reclusione. La posizione di una terza sorella, Maria Giuseppa Cafarella 68 anni, residente in Australia, è stata invece stralciata e sarà giudicata in altro processo, e ciò a causa di un difetto di notifica. Per la stessa vicenda nel 2006 era già stata condannata per omicidio colposo a 2 anni di reclusione, la proprietaria dell'immobile, Maria Giuseppa Randazzo 84 anni, madre delle tre sorelle, la quale aveva dato in affitto il monolocale privo secondo quanto emerso dalle indagini delle più elementari misure di sicurezza ed in particolare del salvavita che avrebbe evitato sicuramente la scossa letale.
L'imputata, inoltre, era stata condannata al pagamento dei danni in favore dei genitori della vittima che si erano costituiti parte civile con l'avv. Guglielmo D'Anna.
Le tre sorelle, così come in precedenza la madre, sono finite tutte sotto processo, quali presunte comproprietarie dell'immobile gestito assieme alla loro madre, a seguito di indagini difensive. La vittima, Claudia Paganelli, che era desiderosa di scoprire le isole Eolie aveva affittato dalle imputate un monolocale. Utilizzando la doccia, però, è rimasta fulminata da una scarica elettrica. Vani furono i tentativi di soccorso. (l.o.)
La ragazza morì folgorata il 19 agosto da una scarica elettrica mentre stava facendo la doccia in un piccolo magazzino trasformato in appartamento situato nel Comune di Malfa. Le due donne sono state difese rispettivamente dagli avv. Roberto Picciolo e Angelo Pajno.
Il pm Piero Campanella aveva chiesto la condanna per entrambe a 1 anno e 4 mesi di reclusione. La posizione di una terza sorella, Maria Giuseppa Cafarella 68 anni, residente in Australia, è stata invece stralciata e sarà giudicata in altro processo, e ciò a causa di un difetto di notifica. Per la stessa vicenda nel 2006 era già stata condannata per omicidio colposo a 2 anni di reclusione, la proprietaria dell'immobile, Maria Giuseppa Randazzo 84 anni, madre delle tre sorelle, la quale aveva dato in affitto il monolocale privo secondo quanto emerso dalle indagini delle più elementari misure di sicurezza ed in particolare del salvavita che avrebbe evitato sicuramente la scossa letale.
L'imputata, inoltre, era stata condannata al pagamento dei danni in favore dei genitori della vittima che si erano costituiti parte civile con l'avv. Guglielmo D'Anna.
Le tre sorelle, così come in precedenza la madre, sono finite tutte sotto processo, quali presunte comproprietarie dell'immobile gestito assieme alla loro madre, a seguito di indagini difensive. La vittima, Claudia Paganelli, che era desiderosa di scoprire le isole Eolie aveva affittato dalle imputate un monolocale. Utilizzando la doccia, però, è rimasta fulminata da una scarica elettrica. Vani furono i tentativi di soccorso. (l.o.)
lunedì 15 novembre 2010
Nelle isole si nascerà....solo in caso d'urgenza
(Gazzetta del Sud) Circa il 30% dei reparti di maternità in Italia potrebbero chiudere se dovesse andare in porto la riforma del ministro della Salute Ferruccio Fazio. Il documento prevede infatti la chiusura dei punti nascita dove vengono effettuati meno di 500 parti all'anno e l'accorpamento di quelli con meno di mille nascite l'anno. La chiusura, allora, riguarderebbe 158 punti nascita su 559 nel Paese.
Con il documento presentato dal ministro alla Conferenza Stato-Regioni nei giorni scorsi, i piccoli centri confluiranno in quelli più grandi, con più di mille parti l'anno e assistenza 24 ore su 24. Inoltre, il piano prevede l'incentivazione, anche economica, del parto naturale, oltre a garantire l'epidurale a tutte le donne.
Le linee guida del ministro per il riordino dei punti nascita coinvolgerebbe in maniera più drastica le regioni del Sud. Sono infatti a rischio chiusura 38 punti nascita su 75 in Sicilia, 22 su 72 in Campania, 15 su 29 in Calabria.
In Sicilia attualmente con il Piano della rete ospedaliera sono previsti i punti nascita con un minimo di 500 parti all'anno, e in casi eccezionali anche di 400, riorganizzazione che per esempio ha già fatto saltare il presidio di Mistretta, aprendo il caso Lipari. Ma per le Isole si prevede un regolamento particolare che non dovrebbe tuttavia riguardare i punti nascita anche se è previsto siano salvaguardati quelli che presentano carattere d'urgenza. Aspetti complessi su cui sta lavorando un tavolo tecnico di esperti di ginecologia e ostetricia per fissare protocolli e attrezzare una rete.
Quella che è stata definita «una rivoluzione copernicana» da Giorgio Vittorini, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), che ieri ha inaugurato l' 86esimo congresso nazionale a Milano, è stata accettata dalla Sigo in quanto «disegna un sistema più moderno e più adatto alle esigenze delle madri di oggi, garantendo un più alto standard qualitativo», ha spiegato Vittorini che ha definito «non più compatibile con le risorse che abbiamo la politica del punto nascita sotto casa. Serve accorpare e razionalizzare le migliori risorse senza imporlo per decreto, ma sedendoci attorno a un tavolo».
Con il documento presentato dal ministro alla Conferenza Stato-Regioni nei giorni scorsi, i piccoli centri confluiranno in quelli più grandi, con più di mille parti l'anno e assistenza 24 ore su 24. Inoltre, il piano prevede l'incentivazione, anche economica, del parto naturale, oltre a garantire l'epidurale a tutte le donne.
Le linee guida del ministro per il riordino dei punti nascita coinvolgerebbe in maniera più drastica le regioni del Sud. Sono infatti a rischio chiusura 38 punti nascita su 75 in Sicilia, 22 su 72 in Campania, 15 su 29 in Calabria.
In Sicilia attualmente con il Piano della rete ospedaliera sono previsti i punti nascita con un minimo di 500 parti all'anno, e in casi eccezionali anche di 400, riorganizzazione che per esempio ha già fatto saltare il presidio di Mistretta, aprendo il caso Lipari. Ma per le Isole si prevede un regolamento particolare che non dovrebbe tuttavia riguardare i punti nascita anche se è previsto siano salvaguardati quelli che presentano carattere d'urgenza. Aspetti complessi su cui sta lavorando un tavolo tecnico di esperti di ginecologia e ostetricia per fissare protocolli e attrezzare una rete.
Quella che è stata definita «una rivoluzione copernicana» da Giorgio Vittorini, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), che ieri ha inaugurato l' 86esimo congresso nazionale a Milano, è stata accettata dalla Sigo in quanto «disegna un sistema più moderno e più adatto alle esigenze delle madri di oggi, garantendo un più alto standard qualitativo», ha spiegato Vittorini che ha definito «non più compatibile con le risorse che abbiamo la politica del punto nascita sotto casa. Serve accorpare e razionalizzare le migliori risorse senza imporlo per decreto, ma sedendoci attorno a un tavolo».
Lipari. Manca il numero legale slitta a domani il consiglio comunale. Al primo punto il parco
Per mancanza del numero legale è saltato e, quindi, rinviato a domani pomeriggio, sempre alle 16, il consiglio comunale di Lipari che ha all'ordine del giorno, quale primo punto, il Parco nazionale delle Eolie
Sport: Calcio (Terza Categoria), Judo e Tennis
Calcio: Convincente vittoria per il Canneto
NETTA, MA NELLO STESSO TEMPO, SOFFERTA VITTORIA DELLA POLISPORTIVA CANNETO TRA LE MURA AMICHE.
DOPO IL MERITATO PARI CON LA ROMETTESE,DI DUE DOMENICHE FA',E' ARRIVATA LA TANTO ATTESA VITTORIA PER 2 a O OTTENUTA AI DANNI DELLA POL. PELORO.
LE RETI TUTTE NEL PRIMO TEMPO CON INGENITO CHE SBLOCCA NEI PRIMI MINUTI IL RISULTATO E, QUASI SUL FINIRE DI TEMPO, UN MERAVIGLIOSO GOL DI TRIPI. LA SQUADRA DEDICA LA VITTORIA ALL'EX PRESIDENTE CHE IERI HA PRESENTATO LE DIMISSIONI. (c.i)
Terza Categoria. I Risultati delle eoliane
Canneto - Peloro 2 : 0
Scirocco Stromboli - Malfa 3 : 3
Duilia 81 - Filicudi 4 : 2
Judo- Nulla da fare per la Finocchiaro al Campionato italiano-
Ieri, domenica 14 novembre, si è disputata ad Ostia al Palazzetto del Centro Olimpico della FIJLKAT la finale nazionale del Campionato Italiano Esordienti B. "La nostra associazione sportiva- ci scrive Adalgisa Ferlazzo dello Sporting club judo- ha partecipato con una sola atleta: Federica Finocchiaro kg 52.
Purtroppo dopo un primo incontro perso la giovane atleta non ha più potuto proseguire la competizione per la finalina terzo/quinto posto perché non recuperata dalla sua avversaria.
Federica, che ha cambiato categoria di peso dalla kg 48 alla kg 52, se vorrà continuare le competizioni in questa fascia di peso,dovrà, con tanta buona volontà, impegnarsi nella preparazione fisica necessaria per affrontare le atlete fisicamente più preparate".
Tennis: ancora un successo in trasferta per lo Snoopy Club.
Tre vittorie su tre in trasferta per i tennisti eoliani che ormai sono abbonati alla vittoria fuori casa. Il terzo successo consecutivo lontano dalle mura amiche è stato ottenuto a Torre Faro contro la locale formazione del TC Messina 2004. Le vittorie decisive sono state ottenute entrambe in singolare ad opera del capitano Emilio La Rosa ( 5-7 6-3 6-0 ) e di Fabrizio Finocchiaro ( 6-4 3-6 6-2 ). Gli incontri si sono disputati su campi in erbetta artificiale in una giornata soleggiata. Un encomio particolare a tutta la squadra che si autofinanzia per disputare sia il torneo invernale che quello estivo e che si sta togliendo non poche soddisfazioni. La prossima partita sarà disputata in casa contro il Tennis Merì. (e.l.r.)
NETTA, MA NELLO STESSO TEMPO, SOFFERTA VITTORIA DELLA POLISPORTIVA CANNETO TRA LE MURA AMICHE.
DOPO IL MERITATO PARI CON LA ROMETTESE,DI DUE DOMENICHE FA',E' ARRIVATA LA TANTO ATTESA VITTORIA PER 2 a O OTTENUTA AI DANNI DELLA POL. PELORO.
LE RETI TUTTE NEL PRIMO TEMPO CON INGENITO CHE SBLOCCA NEI PRIMI MINUTI IL RISULTATO E, QUASI SUL FINIRE DI TEMPO, UN MERAVIGLIOSO GOL DI TRIPI. LA SQUADRA DEDICA LA VITTORIA ALL'EX PRESIDENTE CHE IERI HA PRESENTATO LE DIMISSIONI. (c.i)
Terza Categoria. I Risultati delle eoliane
Canneto - Peloro 2 : 0
Scirocco Stromboli - Malfa 3 : 3
Duilia 81 - Filicudi 4 : 2
Judo- Nulla da fare per la Finocchiaro al Campionato italiano-
Ieri, domenica 14 novembre, si è disputata ad Ostia al Palazzetto del Centro Olimpico della FIJLKAT la finale nazionale del Campionato Italiano Esordienti B. "La nostra associazione sportiva- ci scrive Adalgisa Ferlazzo dello Sporting club judo- ha partecipato con una sola atleta: Federica Finocchiaro kg 52.
Purtroppo dopo un primo incontro perso la giovane atleta non ha più potuto proseguire la competizione per la finalina terzo/quinto posto perché non recuperata dalla sua avversaria.
Federica, che ha cambiato categoria di peso dalla kg 48 alla kg 52, se vorrà continuare le competizioni in questa fascia di peso,dovrà, con tanta buona volontà, impegnarsi nella preparazione fisica necessaria per affrontare le atlete fisicamente più preparate".
Tennis: ancora un successo in trasferta per lo Snoopy Club.
Tre vittorie su tre in trasferta per i tennisti eoliani che ormai sono abbonati alla vittoria fuori casa. Il terzo successo consecutivo lontano dalle mura amiche è stato ottenuto a Torre Faro contro la locale formazione del TC Messina 2004. Le vittorie decisive sono state ottenute entrambe in singolare ad opera del capitano Emilio La Rosa ( 5-7 6-3 6-0 ) e di Fabrizio Finocchiaro ( 6-4 3-6 6-2 ). Gli incontri si sono disputati su campi in erbetta artificiale in una giornata soleggiata. Un encomio particolare a tutta la squadra che si autofinanzia per disputare sia il torneo invernale che quello estivo e che si sta togliendo non poche soddisfazioni. La prossima partita sarà disputata in casa contro il Tennis Merì. (e.l.r.)
Panarea: La caccia ad una cernia potrebbe essere costata la vita al 73enne romano
L'inseguimento ad una cernia (foto in basso), poi catturata e che si stava preparando a portare sulla barca, potrebbe essere costato la vita a Giorgio Latini, il 73enne romano, domiciliato praticamente a Pirrera di Lipari, ritrovato cadavere a sessantacinque metri di profondità dai subacquei dei carabinieri ad un miglio e mezzo ad est di Panarea.
Nella frenesia di catturare l'esemplare di circa 5 kg. potrebbe non essersi reso conto della profondità alla quale si trovava e del quantitativo minimo di ossigeno presente nella bombola.
Sarebbe questo l'orientamento degli inquirenti che hanno ritrovato e recuperato l'uomo a seguito di ricerche scattate già nella serata di ieri, sospese per il buio, e proseguite stamani sotto il diretto coordinamento del comandante del Circomare Giuseppe Donato.
A lanciare l'allarme sarebbe stato un amico che ha notato come Giorgio, nonostante, l'ora tarda (rispetto alle sue abitudini) non fosse ancora rientrato in porto.
A lanciare l'allarme sarebbe stato un amico che ha notato come Giorgio, nonostante, l'ora tarda (rispetto alle sue abitudini) non fosse ancora rientrato in porto.
Individuato e recuperato il cadavere è stato poi posto a bordo del gommone della Guardia Costiera che lo ha trasportato a Lipari-Porto Pignataro da dove, poi, l'impresa funebre Trinitas ha provveduto a trasferirlo all'obitorio del cimitero di Lipari dove resta a disposizione dell'autorità giudiziaria. Grande commozione tra coloro che vivono ed operano nel porto tra i quali Latini era conosciuto e ben voluto.
A Pignataro è stata anche trasportata dai carabinieri l'imbarcazione del Latini (nella foto con due carabinieri a bordo e accostata al gommone della Guardia Costiera)
A Pignataro è stata anche trasportata dai carabinieri l'imbarcazione del Latini (nella foto con due carabinieri a bordo e accostata al gommone della Guardia Costiera)
A Lipari dovrebbe giungere a breve la moglie partita stamani da Roma.
Il video dell'arrivo a Pignataro
LIPARI & PORTO di Aldo Natoli
(Aldo Natoli) In questi giorni abbiamo assistito alla pressante richiesta da parte dei Consiglieri Comunali Biviano e Sabatini al Sindaco del Comune di ottenere copia del progetto del Megaporto che si vuole realizzare tra Sottomonastero e Marina Lunga. I motivi di tanta segretezza da parte del Primo cittadino, incomprensibili dal momento che il Progetto deve essere pubblicato nell’Albo dell’Ente per consentire a tutti i cittadini di presentare eventuali osservazioni, mi inducono a pensare che siamo dinanzi ad una “bufala”, nel senso che la progettazione originaria non sia stata ancora adeguata alle tante prescrizioni fatte dall’Assessorato Regionale, compreso lo stralcio del porto commerciale non consentito dall’attuale normativa regionale. Sono infatti curioso di vedere il progetto che “Condotte Acque” mostrerà nell’incontro pubblico fissato per giorno 24, anche perché il tempo è tiranno, ed il giungere a breve del Piano Regolatore Generale (per vanto del Sindaco è proprio dietro l’angolo) credo che non possa far ignorare alcune problematiche di natura urbanistica. Semprechè non si voglia mettere la testa sotto il cuscino per ipotizzare una variante che stravolgerebbe le previsioni del tanto agognato strumento di pianificazione del territorio. Ritengo che un principio debba comunque essere ben chiaro all’Amministrazione Comunale, alla Regione Siciliana, a Condotte Acque ed alla Lipari Porti S.p.A: Lipari non si vende a nessuno. L’accesso sull’isola deve essere libero e gratuito per tutti i cittadini del Mondo.
Panarea: Ritrovato senza vita il corpo del romano disperso da ieri
E' stato recuperato privo di vita nelle acque antistanti l'isola di Panarea il corpo di Giorgio Latini, l'uomo di 73 anni che risultava disperso in mare da ieri pomeriggio.
L'uomo, residente praticamente a Lipari, aveva raggiunto in mattinata il mare antistante l'isola eoliana e si era immerso. A lanciare l'allarme è stato un conoscente che ha notato come, nonostante, l'ora tarda (rispetto alle sue abitudini) non fosse ancora rientrato.
Ieri le ricerche non avevano dato esito.
A recuperarlo dai fondali, ad una sessantina di metri di profondità e ad un miglio e mezzo a est di Panarea, sono stati i sommozzatori dei carabinieri.
Qualche ora fa, tra Lisca Bianca e Dattilo, Guardia Costiera e Carabinieri avevano ritrovato la sua imbarcazione con a bordo il cane.
A Lipari nel primo pomeriggio giungerà la moglie partita stamani da Roma.
A seguire maggiori dettagli.
(nella foto: l'auto dell'uomo posteggiata a porto Pignataro)
L'uomo, residente praticamente a Lipari, aveva raggiunto in mattinata il mare antistante l'isola eoliana e si era immerso. A lanciare l'allarme è stato un conoscente che ha notato come, nonostante, l'ora tarda (rispetto alle sue abitudini) non fosse ancora rientrato.
Ieri le ricerche non avevano dato esito.
A recuperarlo dai fondali, ad una sessantina di metri di profondità e ad un miglio e mezzo a est di Panarea, sono stati i sommozzatori dei carabinieri.
Qualche ora fa, tra Lisca Bianca e Dattilo, Guardia Costiera e Carabinieri avevano ritrovato la sua imbarcazione con a bordo il cane.
A Lipari nel primo pomeriggio giungerà la moglie partita stamani da Roma.
A seguire maggiori dettagli.
(nella foto: l'auto dell'uomo posteggiata a porto Pignataro)
Uomo disperso in mare a Panarea. Inutili sino ad ora le ricerche
G.L., un uomo di 73 anni, nativo di Roma, ma praticamente domiciliato da oltre 50 anni a Lipari, dove possiede una abitazione, risulta disperso da ieri pomeriggio nel mare di Panarea.
Inutili si sono rivelate sino ad ora le ricerche effettuate dalla motovedetta dei Carabinieri e della Guardia Costiera di Lipari. Ricerche, sospese nella tarda serata di ieri, al calare del buio, e riprese stamani.
A lanciare l'allarme un conoscente dell'uomo che, in mattinata, l'aveva incrociato in mare ed aveva appreso della sua intenzione di raggiungere Panarea dove, come d'abitudine, si è probabilmente immerso con le bombole. G.L., infatti, è un uomo che ama le immersioni e che, ci dicono, effettua anche sino a profondità di 35/40 metri.
Non vedendo la barca di G.L. ormeggiata a Pignataro, mentre la sua auto era regolarmente posteggiata sul molo, l'amico ha allertato la Guardia Costiera che, unitamente all'Arma, ha fatto scattare le ricerche.
Al momento non si riesce a trovare neanche l'imbarcazione
Inutili si sono rivelate sino ad ora le ricerche effettuate dalla motovedetta dei Carabinieri e della Guardia Costiera di Lipari. Ricerche, sospese nella tarda serata di ieri, al calare del buio, e riprese stamani.
A lanciare l'allarme un conoscente dell'uomo che, in mattinata, l'aveva incrociato in mare ed aveva appreso della sua intenzione di raggiungere Panarea dove, come d'abitudine, si è probabilmente immerso con le bombole. G.L., infatti, è un uomo che ama le immersioni e che, ci dicono, effettua anche sino a profondità di 35/40 metri.
Non vedendo la barca di G.L. ormeggiata a Pignataro, mentre la sua auto era regolarmente posteggiata sul molo, l'amico ha allertato la Guardia Costiera che, unitamente all'Arma, ha fatto scattare le ricerche.
Al momento non si riesce a trovare neanche l'imbarcazione
IL FASTIDIOSO DOVERE DI ESSERE "INFORMATI DEI FATTI" (di Mario Di Paola)
(Mario Di Paola) Diventa sempre più diffile fare i giornalisti in Sicilia. Diamo per scontate le proteste se non le sciocche ritorsioni dei politici che non ammettono contestazioni (malcostume molto diffuso soprattutto nella provincia); diamo per scontate le solite minacce, sempre meno velate, di quella vasta prateria di quaquaraquà che si atteggiano ad uomini di peso in un panorama nel quale c'è una progressiva diversificazione della specie, ma ci sono episodi che francamente danno fastidio. Ci riferiamo, giusto per lealtà, alla sempre più frequente "prassi" della convocazione presso l'A.G. di cronisti "in qualità d persona informata dei fatti".
Convocazioni scaturite spesso da denunce di persone che non vorrebbero essere citate sui giornali per motivi immaginabili.
Dette convocazioni presto si trasformano in una garbata ma analitica analisi di pezzi regolarmente pubblicati nei quali si riportano fatti noti a tutti, ma che diventano "importanti" solo quando finiscono nei resoconti di cronaca.
Ora, accade sempre più che al cronista venga chiesto di citare la fonte della notizia, pur sapendo che è obbligo del giornalista proprio la segretezza della fonte.
Capita così che si deve andare a ripescare nella memoria e negli stessi archivi dei giornali fatti che qua e là sono stati già pubblicati, ma che acquisiscono importanza giusto perché vengono 'messi in fila', vi si dà senso logico, in un lavoro quasi da archivista.
Per carità, le tante convocazioni si chiudono sempre con la trascrizione della dichiarazione documentata resa dall'autore del pezzo.
Orbene, va ricordato una volta per tutte che per un giornalista essere informati dei fatti è un dovere cosiccome lo è la puntigliosa verifica della notizia da divulgare. Soprattutto nei confronti del lettore che deve potersi fidare, e poi nei confronti di se stessi per evitare, tra l'altro, di incrociare i soliti professionisti della querela.
Nessuno speri dunque, alimentando un inutile carteggio legale, di indebolire la serenità di chi fa questo mestiere. Può solo infastidire, mai intimorire.
Convocazioni scaturite spesso da denunce di persone che non vorrebbero essere citate sui giornali per motivi immaginabili.
Dette convocazioni presto si trasformano in una garbata ma analitica analisi di pezzi regolarmente pubblicati nei quali si riportano fatti noti a tutti, ma che diventano "importanti" solo quando finiscono nei resoconti di cronaca.
Ora, accade sempre più che al cronista venga chiesto di citare la fonte della notizia, pur sapendo che è obbligo del giornalista proprio la segretezza della fonte.
Capita così che si deve andare a ripescare nella memoria e negli stessi archivi dei giornali fatti che qua e là sono stati già pubblicati, ma che acquisiscono importanza giusto perché vengono 'messi in fila', vi si dà senso logico, in un lavoro quasi da archivista.
Per carità, le tante convocazioni si chiudono sempre con la trascrizione della dichiarazione documentata resa dall'autore del pezzo.
Orbene, va ricordato una volta per tutte che per un giornalista essere informati dei fatti è un dovere cosiccome lo è la puntigliosa verifica della notizia da divulgare. Soprattutto nei confronti del lettore che deve potersi fidare, e poi nei confronti di se stessi per evitare, tra l'altro, di incrociare i soliti professionisti della querela.
Nessuno speri dunque, alimentando un inutile carteggio legale, di indebolire la serenità di chi fa questo mestiere. Può solo infastidire, mai intimorire.
domenica 14 novembre 2010
Cagnolino soppresso senza motivo. La segnalazione-denuncia del signor Patti
Riceviamo per conoscenza e affinchè venga pubblicata una lettera accorata che il signor Simone Patti ha spedito anche ad alcuni associazioni e dove evidenzia la soppressione ingiustificata di un cagnolino.
Spett.le redazione
vi contatto mio malgrado per segnalare un ingiustizia perpetrata ai danni di uno dei nostri amici animali.
Scrivo per denunciare la soppressione ingiustificata di Spank, un bellissimo incrocio tra un cocker ed un barboncino. Il cane era affetto da una forma lieve di lesmaniosi che gli aveva provocato la perdita della vista, ma non presentava altre patologie; attraverso il mio veterinario di fiducia si era arrivati alla possibilità di trovare un padrone che se ne prendesse cura nonostante la cecità.
Nonostante gli sforzi miei e dei miei congiunti per trovare una sistemazione a questo povero animale non siamo riusciti a fare in tempo perchè stasera ho appreso che la padrona nottetempo ha vigliaccamente soppresso l'animale senza avvisare nessuno.
L'animale era stato per alcuni anni nutrito, lavato e curato dalla mia fidanzata che aveva sviluppato un amore sincero. Poi la proprietaria lo ha ripreso con se lasciandolo allo stato brado, nutrito saltuariamente dalla generosità del vicinato.
Aveva un carattere mite e giocherellone, assolutamente non aggressivo.
Affinchè voi possiate rendere giustizia a Spank, vi fornisco deliberatamente le generalità del padrone:
Omissis*e mi riservo il diritto di comunicare il nominativo del medico veterinario che ha effettuato la soppressione non appena ne verrò a conoscenza.
Certi della vostra disponibilità e cortesia, attendo un vostro intervento oppure una comunicazione che possa indicarmi a quale ente posso rivolgermi affinchè sia fatta la giustizia che possa lenire in parte il nostro dolore.
Se questo può servire alla mia causa, mi rivolgerò a tutti gli enti possibili.
Grazie anticipatamente per la vostra disponibilità, attendo ansioso vostre comunicazioni.
Simone Patti
* Condannando unitamente al signor Patti (stando le cose così come lui segnala) quanto accaduto non possiamo, comunque, pubblicare il nome della propietaria del cagnolino. Si tratterebbe di una palese e non consentita violazione della privacy. Abbiamo, comunque, girato la sua mail ad altre associazioni oltre a quelle a cui già lei ha inviato questa nota.
Spett.le redazione
vi contatto mio malgrado per segnalare un ingiustizia perpetrata ai danni di uno dei nostri amici animali.
Scrivo per denunciare la soppressione ingiustificata di Spank, un bellissimo incrocio tra un cocker ed un barboncino. Il cane era affetto da una forma lieve di lesmaniosi che gli aveva provocato la perdita della vista, ma non presentava altre patologie; attraverso il mio veterinario di fiducia si era arrivati alla possibilità di trovare un padrone che se ne prendesse cura nonostante la cecità.
Nonostante gli sforzi miei e dei miei congiunti per trovare una sistemazione a questo povero animale non siamo riusciti a fare in tempo perchè stasera ho appreso che la padrona nottetempo ha vigliaccamente soppresso l'animale senza avvisare nessuno.
L'animale era stato per alcuni anni nutrito, lavato e curato dalla mia fidanzata che aveva sviluppato un amore sincero. Poi la proprietaria lo ha ripreso con se lasciandolo allo stato brado, nutrito saltuariamente dalla generosità del vicinato.
Aveva un carattere mite e giocherellone, assolutamente non aggressivo.
Affinchè voi possiate rendere giustizia a Spank, vi fornisco deliberatamente le generalità del padrone:
Omissis*e mi riservo il diritto di comunicare il nominativo del medico veterinario che ha effettuato la soppressione non appena ne verrò a conoscenza.
Certi della vostra disponibilità e cortesia, attendo un vostro intervento oppure una comunicazione che possa indicarmi a quale ente posso rivolgermi affinchè sia fatta la giustizia che possa lenire in parte il nostro dolore.
Se questo può servire alla mia causa, mi rivolgerò a tutti gli enti possibili.
Grazie anticipatamente per la vostra disponibilità, attendo ansioso vostre comunicazioni.
Simone Patti
* Condannando unitamente al signor Patti (stando le cose così come lui segnala) quanto accaduto non possiamo, comunque, pubblicare il nome della propietaria del cagnolino. Si tratterebbe di una palese e non consentita violazione della privacy. Abbiamo, comunque, girato la sua mail ad altre associazioni oltre a quelle a cui già lei ha inviato questa nota.
Calcio. Per la Ludica "svogliata" ed "anarchica" solo un pari casalingo.Cronaca e pagelle
Una Ludica che ha dimenticato come si vince, e ancora di più in preda oggetto di una vera e propria involuzione dal punto di vista del gioco, si è fatta imporre il pari per zero a zero da una non trascendentale Orsa.
Anzi gli ospiti, nel primo tempo, hanno corso il rischio di passare in vantaggio. Solo due buoni interventi di Orto al 6° e al 28° hanno impedito che avvenisse. La Ludica, svogliata e anarchica, nei primi 45 è stata praticamente a guardare.
Di diverso tenore il secondo tempo con i padroni di casa, spinti dall'orgoglio, ma senza la lucidità necessaria e perseguitati dalla sfortuna, che hanno chiuso gli ospiti nella loro metà campo. Una pressione costante e sterile che ha portato i padroni di casa a colpire al 62° una traversa con Licari e a sprecare con lo stesso attaccante (al 74°) e con A. Giunta (72°) due nette occasioni da rete.
Le pagelle:
Orto 6,5, Mazzeo 6 , Restuccia A. 5,5, Currò 6 (46° Giunta R. 6), Caruso 6,5, Formica 6, Caprara 6 (46° Rosi 7), Giunta A. 5, 5, Licari 5,5, Sturniolo G. 6, Sturniolo A. 5,5 (65° Saltalamacchia 5,5) All. Li Castro 6
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Sisma in mare al largo di Filicudi- Una lieve scossa di terremoto, di magnitudo 2.2, è stata registrata alle 6.19 (ora italiana) di oggi nel Tirreno (distretto sismico Isole Lipari), a sud ovest di Filicudi (nord est di Termini Imerese e Cefalù). L’epicentro, in mare, a 10 km di profondità
Calcio: Ludica al Monteleone per tornare alla vittoria tra le mura amiche- Scende in campo oggi pomeriggio alle 14,30 al "Franchino Monteleone" la Ludica Lipari. Currò e compagni affronteranno la compagine barcellonese dell'Orsa. Per gli eoliani la necessità di tornare alla vittoria tra le mure amiche dopo il brutto scivolone dello scorso turno casalingo.
Calcio: Ludica al Monteleone per tornare alla vittoria tra le mura amiche- Scende in campo oggi pomeriggio alle 14,30 al "Franchino Monteleone" la Ludica Lipari. Currò e compagni affronteranno la compagine barcellonese dell'Orsa. Per gli eoliani la necessità di tornare alla vittoria tra le mure amiche dopo il brutto scivolone dello scorso turno casalingo.
Il Parco delle Eolie e una intervista a Giancarlo D'Aniello (Wilderness Italia)
Carissimo Direttore
Le invio un intervista rilasciata dall'Avv. Giancarlo D'Aniello (Wilderness Italia, Relatore di La Voce Eoliana al Convegno sul Parco delle Eolie) che vorrei dedicare ai nostri politici ed a tutti coloro che, nelle nostre isole, si definiscono fervidi sostenitori del Parco Nazionale.
Non a caso la Voce Eoliana ha scelto Wilderness Italia come modello di tutela per l'ambiente ispirato a criteri di democraticità, dove attività come la pesca, la caccia, la raccolta di funghi e di frutti di bosco ed altre attività tradizionali, potranno continuare a sopravvivere senza per questo cadere nelle maglie dei divieti previsti dalla Legge 394/91 e senza che venga intaccato lo stile di vita delle popolazioni locali.
La finalità è quella di far sì che il futuro di queste isole sia ispirato ad una tutela ambientale democratica, molto simile a quella americana, senza che l'ambiente venga trasformato in una macchina per produrre ricchezza a favore di pochi eletti ed a discapito dell'intera popolazione.
Pertanto, ribadisco ancora una volta il mio NO ALL'ISTIUZIONE DEL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE.
A chi ancora ritiene che le Isole Eolie senza il Parco Nazionale siano ormai finite, in quanto non faranno parte o non saranno menzionate in qualche celebre lista o rivista patinata, ricordo una risposta emblematica del “Drake”, Enzo Ferrari, alla domanda di un giornalista durante gli anni bui quando le sue vetture da corsa non vincevano titoli mondiali e si temeva addirittura che ciò potesse, in qualche modo, offuscare il mito Ferrari, egli rispose: "La Ferrari vince anche quando perde".
Cordiali Saluti.
(Avv. Claudio Mandarano)
Intervista a Giancarlo D’Aniello AIW
WILDERNESS, PER L’UOMO NELL’AMBIENTE
Sono tante le forme di ambientalismo possibile, come dimostra l’Associazione Italiana per la Wilderness, portatrice di una grande storia e promotrice di una conservazione dell’ambiente nella quale c’è posto anche per cacciatori, pescatori e raccoglitori.
Troppo spesso in Italia più che i colpi di doppietta esplodono le polemiche, tra chi si arroga il diritto di farsi detentore di un concetto e chi, capro espiatorio silenzioso, è costretto a difendersi da accuse infondate. È il caso, ormai divenuto una costante, della lotta tra ecologisti e cacciatori, i primi paladini dell’ambiente e i secondi additati, ancora troppo spesso e ingiustamente, come sanguinari assassini e deturpatori della natura. Fortunatamente esistono anche casi di collaborazione tra queste due compagini e anzi, a ben guardare, di genesi comune. Esiste ad esempio l’Associazione Italiana per la Wilderness (Aiw), fondata nel 1985 con lo scopo di diffondere in Italia le prime conoscenze della filosofia Wilderness e del suo “concetto di conservazione”, oltre alla ricerca di concrete forme attuative della stessa. A spiegare meglio questo pensiero, nato dal filosofo ambientalista Henry David Thoreau e da Aldo Leopold, cacciatore e conservazionista, e basato sulla volontà di conservare la natura in quanto valore in sé, inteso come patrimonio spirituale per l’uomo stesso, è Giancarlo D’Aniello, coordinatore nazionale dell’Aiw.
Avvocato D’Aniello, cosa si intende esattamente con il concetto di “wilderness” e quali obiettivi si propone l’Associazione?
Si tratta di un’associazione ambientalista, ma con dei distinguo doverosi, dal momento che oggi tutti si definiscono in questa maniera, salvo poi trovarsi il più delle volte di fronte ad animalisti che si professano ambientalisti. Ecco perché ci definiamo ambientalisti conservazionisti, con l’obiettivo di tutelare quanta più natura selvaggia possibile. Ovvero desideriamo che gli ultimi territori che sono rimasti incontaminati, privi di opere antropiche, così come sono pervenuti a noi, possano essere perpetuati alle generazioni future. Non dimentichiamoci, infatti, che la natura selvaggia è un patrimonio che può diminuire, ma mai aumentare. Un’area selvaggia che conosce l’intervento umano, infatti, è compromessa per sempre.
Già lo Stato e le altre associazioni operano in tal senso. Quali elementi vi contraddistinguono?
La Legge quadro sulle aree protette, la famigerata 394/91, non tutela specificatamente questa peculiarità. Oggi i parchi nazionali, a quasi trent’anni dalla loro istituzione, privilegiano più l’aspetto turistico e considerano in misura insufficiente quello conservazionistico dei territori sottoposti a vincolo, con i problemi che poi si riscontrano quotidianamente. Ecco perché ci troviamo a compiere battaglie serrate contro i parchi nazionali, perché questi sono diventati collettori di fondi europei o statali spesi, per assurdo, proprio a discapito della natura selvaggia. Nel momento in cui si creano piste e sentieri, o si autorizzano costruzioni, non ci si rende conto che si è a un passo dal realizzare vere e proprie strade che sconvolgono queste aree. E spesso con l’inosservanza di quanto imposto da leggi e decreti ministeriali.
L’Italia in quali condizioni ambientali versa e quali sono le lacune lasciate da amministrazioni e associazioni?
Oggi l’ambientalismo tradizionale ha abdicato, almeno nella sua versione originaria, e proprio per questo avvertiamo l’esigenza di scendere in campo. Le varie realtà non sembrano lottare per la salvaguardia di territori incontaminati e appaiono troppo invischiate nei gangli della burocrazia e dell’apparato statale.
Sono accuse pesanti…
È vero, ma è lampante come oggi si finisca per privilegiare l’aspetto legato al finanziamento o al progetto. Ed è evidente che nel momento in cui un’associazione ambientalista punta a farsi riconoscere dalla Regione o dall’Ente parco un determinato progetto da decine di migliaia di euro, o anche da centinaia di migliaia, deve necessariamente scendere a compromessi, mentre noi siamo intransigenti. Così come non siamo contrari all’uso dell’attività venatoria che consideriamo una pratica come tante dell’uomo che, in quanto tale, deve essere regolamentata, ma non certo vietata o demonizzata. Un’apertura che ci distingue dalle altre associazioni e che ha trovato anche molti consensi tra i cacciatori, tanto che vantiamo numerose presenze e sostenitori anche tra “le doppiette”. Anzi, abbiamo scoperto che alla fine molti cacciatori sono anche più ambientalisti delle persone comuni, perché chi vive pienamente la natura, come chi caccia, pesca, raccoglie i frutti del bosco, spesso ne ha più rispetto, e un maggiore interesse affinché il territorio venga salvaguardato.
Certo una posizione inusuale che avrà sollevato diverse critiche da parte delle altre associazioni ambientaliste.
In effetti, molti ci hanno ignorato o contestato, salvo poi entrare a far parte del movimento. Anzi, tanti ambientalisti si sono iscritti, mentre altri citano Leopold, il fondatore, portandolo come esempio emblematico di figura ambientalista, omettendo che era anche un cacciatore. Per noi è inutile mummificare il territorio, come si fa con i parchi e le aree protette. Dobbiamo rifarci all’esperienza dell’America, dove hanno iniziato con i parchi nazionali a inizio ‘900, rendendosi poi conto che l’eccessivo sfruttamento turistico stava sminuendo e mortificando l’essenza stessa del popolo americano, ovvero la frequentazione della natura selvaggia, la caccia in montagna, il trekking, il campeggio nei boschi, la pesca nei laghi. Da qui la volontà di una tutela che salvaguardi un territorio, ma che ne permetta l’esercizio delle attività tradizionali, come la caccia, la pesca, l’escursionismo. Sono nate così le Aree Wilderness, dalla fine degli anni Venti, fino alla legge del 1964 che le ha consacrate e istituzionalizzate. Noi siamo affiliati al movimento internazionale che porta avanti la divulgazione di questa filosofia e ci stiamo battendo per arrivare allo stesso risultato.
E in Italia come si sviluppa la vostra attività?
Nel nostro Paese abbiamo già costituito 60 Aree Wilderness. La differenza fondamentale è che mentre le aree protette tradizionali calano dall’alto su un territorio in quanto imposte dalle istituzioni, le nostre nascono per un processo inverso. Attraverso uno studio su una zona, andiamo a individuare un territorio demaniale ancora selvaggio. A quel punto contattiamo il Comune e la popolazione, li rendiamo edotti del bene e della peculiarità che possiedono, chiedendo loro di continuare a conservarlo così come hanno fatto fino a quel momento, attraverso una delibera comunale. Dunque, tutte le nostre aree nascono con il consenso della popolazione che vive quel territorio, e quel vincolo non è assolutamente avvertito come tale. Anzi, viene apprezzato, all’opposto di quanto avviene per i parchi imposti, checché ne dicano gli ambientalisti. Chi, infatti, vive quelle zone sa perfettamente quanto gravi una tale imposizione.
E per la questione dei risarcimenti dai danni derivanti da fauna selvatica, annoso problema dei parchi e aree limitrofe?
Per citare un esempio concreto, si può osservare quanto accade al parco del Cilento – Vallo di Diano, dove abbiamo un’esplosione demografica di cinghiali. In un’Area Wilderness questo problema non si sarebbe mai posto. Anzi, sarebbe stata una ricchezza per quel territorio, per i cacciatori in primis, avendo la possibilità di praticare in maniera controllata la selezione dei capi, ma anche per l’area, contenendo in quel modo la diffusione di quella specie. Dunque, un beneficio per l’attività venatoria, ma anche per i coltivatori diretti, che non avrebbero visto i propri raccolti devastati. Per noi la caccia può essere anche un bene, purché praticata in maniera etica e nel rispetto di quella che è la normativa vigente. Le nostre aree nascono per tutelare il territorio, per cui tutto ciò che veniva svolto in maniera tradizionale su di esse viene conservato.
In sostanza, una convivenza pacifica tra tutte le realtà presenti.
Assolutamente. Obiettivo primario è la conservazione integrale del territorio, da tramandare, permettendo alle comunità locali di mantenere il proprio stile di vita. Se quindi in una vallata gli abitanti hanno sempre esercitato l’attività venatoria, la pesca o la raccolta nei boschi, noi tuteliamo e manteniamo quello stile di vita.
È curioso che un’associazione ambientalista tolleri i cacciatori e anzi li chiami a sé.
Certo, non solo per noi la caccia non è una minaccia, ma al contrario è una forma attiva di tutela del territorio. Ed è per questo che chiediamo il sostegno dei cacciatori e un aiuto nello sviluppo dei nostri progetti. Si parla sempre di ambientalismo in contrapposizione all’attività venatoria, ma in realtà noi coniughiamo entrambi questi aspetti, superando questa visione dicotomica. Poi in Italia l’ambientalismo ha preso una declinazione animalista, come si comprende dalle dichiarazioni del ministro del Turismo, senza neanche conoscere certe dinamiche e non entrando nel dettaglio. Noi invece siamo una sorta di difesa anche per la caccia, sempre da intendersi in una certa maniera e con una pratica controllata, come è oggi in Italia.
Quali prospettive per il prossimo futuro?
Mi auguro che possa continuare questa crescita e la diffusione del nostro pensiero. Oggi mettiamo in discussione certe soluzioni apparentemente ecologiche, come gli impianti eolici, che non fanno altro che deturpare il territorio e falciare rapaci per una produzione energetica irrisoria. Non ci si può considerare ambientalisti pensando che le pale eoliche possano risolvere il problema energetico. Troppo spesso ci sono interessi economici e politici, anche dietro la gestione dei parchi, perdendo l’originaria funzione di tutela territoriale. Fortunatamente sempre più persone stanno comprendendo le nostre finalità e sposando il nostro pensiero, ma c’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti per cambiare la situazione.
Intervista di Matteo Barboni
DALLA CONVIVENZA UNA FILOSOFIA DEL RISPETTO
Le origini dell’Associazione Italiana per la Wilderness risalgono al 1985, grazie all’idea di Franco Zunino, sviluppatasi in Abruzzo e poi concretizzata ad Alberese, in provincia di Grosseto, al fine di diffondere la conoscenza di un pensiero ben più antico. Alla base della Wilderness sta infatti una vera e propria filosofia, sviluppatasi in America nei primi decenni dell’Ottocento e diffusasi in tutto il mondo nel corso del XX secolo. Tale concezione ritiene che la natura debba essere conservata in quanto valore in sé, considerando questo valore un patrimonio spirituale per l’uomo per ciò che esso esprime a livello interiore e di emotività in chi la frequenta. È curioso come i fondatori di questo pensiero fossero, almeno agli occhi di chi oggi si cimenta in polemiche continue, due aderenti ad opposte posizioni. Furono infatti Henry David Thoreau, filosofo e ambientalista, e Aldo Leopold, cacciatore e conservazionista, a lanciare questa idea che si oppone all’uso di massa dell’ambiente, sia per scopi ricreativi che di prelievo di risorse naturali rinnovabili. In realtà la stessa genesi del movimento dimostra come le attività venatorie, quando controllate e mosse da un’etica corretta, siano perfettamente integrate con le attività di tutela e salvaguardia dell’ambiente. Basti pensare allo scopo primario del movimento, ovvero l’applicazione di un Concetto di conservazione che è il mantenimento di vaste aree naturali selvagge, come quelle che fin dal 1964 sono state definite Aree Wilderness negli Usa.
Il fatto stesso che artefice di questa politica di tutela ambientale sia stato Aldo Leopold, ad oggi considerato il massimo ambientalista di livello mondiale, ma anche convinto e appassionato cacciatore, dimostra come l’attività venatoria, se regolamentata, sia un fattore integrato e positivo nei diversi habitat, nonostante la demonizzazione perpetuata da una serrata critica che costantemente alimenta dibattiti mediatici, spesso a senso unico.
Come sostenere l’associazione: c/c postale 10494672 (intestato ad Associazione Italiana per la Wilderness, 17013 Murialdo); c/c bancario: IBAN IT06 L030 6949 4401 Conto 00000000541 – Istituto Bancario Intesa-Sanpaolo. Filiale di Millesimo (Savona), indicando se si vuole essere socio ordinario, sostenitore, benemerito o “Supporter & Garante”.
Per ulteriori informazioni: Associazione italiana per la Wilderness, via A. Bonetti 71 (Borgata Piano) 17013 Murialdo (Sv), tel./fax (+39)01953545, www.wilderness.it, g.daniello@ordavvsa.it
LA DIFFUSIONE DELLE AREE WILDERNESS IN ITALIA
L’Associazione Italiana per la Wilderness, mediante contatti con Aziende regionali per le foreste, Comuni e soggetti privati, opera affinché possano venire designate delle “Aree Wilderness”, adattate alla situazione sociale e fondiaria del Paese, e pertanto tutelate da vincoli meno severi delle originali. Ad oggi queste Aree assommano a 60, distribuite in 19 province, tra Emilia-Romagna, Campania, Liguria, Lazio, Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia, con un’estensione complessiva di 37.000 ettari. Ad esse vanno aggiunte altre particolari iniziative di tutela, ambienti, fenomeni naturali, per un totale di 19.000 ettari. In particolare, si deve proprio all’Aiw la designazione della Riserva naturalistica dell’Adelasia in Liguria e l’istituzione del nucleo iniziale del Parco nazionale della Val Grande in Piemonte. Le diverse aree, già inserite nella classificazione internazionale delle aree protette dell’Uicn, organismo Onu sostenuto anche dallo Stato italiano, sono suddivise in zone designate o designabili all’esterno delle aree protette, aperte alla caccia, e quelle designate invece all’interno delle aree protette, in cui l’attività venatoria è preclusa per legge.
UN’ECOLOGIA FINALMENTE DEMOCRATICA
L’inclusione nel “Sistema delle Aree Wilderness Italiane” istituito dall’Associazione Wilderness nel 2005, classifica le diverse zone mediante l’indicazione del valore vincolistico e fisico. Questa nuova forma di tutela, intesa come fatto territoriale, avviene in forma assolutamente democratica e non proveniente esclusivamente “dall’alto”. La nascita di un’area è infatti espressione della volontà popolare attraverso i Consigli comunali liberamente eletti, o per iniziativa dei Consigli di amministrazione di Aziende regionali per le foreste, nonché per libera scelta dei proprietari fondiari. Dunque si tratta di una decisione di protezione di patrimoni ambientali per autonoma iniziativa soprattutto delle comunità locali che, venute a conoscere il proprio patrimonio ambientale, se ne fanno esse stesse garanti, procedendo all’inserimento all’unanimità
Le invio un intervista rilasciata dall'Avv. Giancarlo D'Aniello (Wilderness Italia, Relatore di La Voce Eoliana al Convegno sul Parco delle Eolie) che vorrei dedicare ai nostri politici ed a tutti coloro che, nelle nostre isole, si definiscono fervidi sostenitori del Parco Nazionale.
Non a caso la Voce Eoliana ha scelto Wilderness Italia come modello di tutela per l'ambiente ispirato a criteri di democraticità, dove attività come la pesca, la caccia, la raccolta di funghi e di frutti di bosco ed altre attività tradizionali, potranno continuare a sopravvivere senza per questo cadere nelle maglie dei divieti previsti dalla Legge 394/91 e senza che venga intaccato lo stile di vita delle popolazioni locali.
La finalità è quella di far sì che il futuro di queste isole sia ispirato ad una tutela ambientale democratica, molto simile a quella americana, senza che l'ambiente venga trasformato in una macchina per produrre ricchezza a favore di pochi eletti ed a discapito dell'intera popolazione.
Pertanto, ribadisco ancora una volta il mio NO ALL'ISTIUZIONE DEL PARCO NAZIONALE DELLE ISOLE EOLIE.
A chi ancora ritiene che le Isole Eolie senza il Parco Nazionale siano ormai finite, in quanto non faranno parte o non saranno menzionate in qualche celebre lista o rivista patinata, ricordo una risposta emblematica del “Drake”, Enzo Ferrari, alla domanda di un giornalista durante gli anni bui quando le sue vetture da corsa non vincevano titoli mondiali e si temeva addirittura che ciò potesse, in qualche modo, offuscare il mito Ferrari, egli rispose: "La Ferrari vince anche quando perde".
Cordiali Saluti.
(Avv. Claudio Mandarano)
Intervista a Giancarlo D’Aniello AIW
WILDERNESS, PER L’UOMO NELL’AMBIENTE
Sono tante le forme di ambientalismo possibile, come dimostra l’Associazione Italiana per la Wilderness, portatrice di una grande storia e promotrice di una conservazione dell’ambiente nella quale c’è posto anche per cacciatori, pescatori e raccoglitori.
Troppo spesso in Italia più che i colpi di doppietta esplodono le polemiche, tra chi si arroga il diritto di farsi detentore di un concetto e chi, capro espiatorio silenzioso, è costretto a difendersi da accuse infondate. È il caso, ormai divenuto una costante, della lotta tra ecologisti e cacciatori, i primi paladini dell’ambiente e i secondi additati, ancora troppo spesso e ingiustamente, come sanguinari assassini e deturpatori della natura. Fortunatamente esistono anche casi di collaborazione tra queste due compagini e anzi, a ben guardare, di genesi comune. Esiste ad esempio l’Associazione Italiana per la Wilderness (Aiw), fondata nel 1985 con lo scopo di diffondere in Italia le prime conoscenze della filosofia Wilderness e del suo “concetto di conservazione”, oltre alla ricerca di concrete forme attuative della stessa. A spiegare meglio questo pensiero, nato dal filosofo ambientalista Henry David Thoreau e da Aldo Leopold, cacciatore e conservazionista, e basato sulla volontà di conservare la natura in quanto valore in sé, inteso come patrimonio spirituale per l’uomo stesso, è Giancarlo D’Aniello, coordinatore nazionale dell’Aiw.
Avvocato D’Aniello, cosa si intende esattamente con il concetto di “wilderness” e quali obiettivi si propone l’Associazione?
Si tratta di un’associazione ambientalista, ma con dei distinguo doverosi, dal momento che oggi tutti si definiscono in questa maniera, salvo poi trovarsi il più delle volte di fronte ad animalisti che si professano ambientalisti. Ecco perché ci definiamo ambientalisti conservazionisti, con l’obiettivo di tutelare quanta più natura selvaggia possibile. Ovvero desideriamo che gli ultimi territori che sono rimasti incontaminati, privi di opere antropiche, così come sono pervenuti a noi, possano essere perpetuati alle generazioni future. Non dimentichiamoci, infatti, che la natura selvaggia è un patrimonio che può diminuire, ma mai aumentare. Un’area selvaggia che conosce l’intervento umano, infatti, è compromessa per sempre.
Già lo Stato e le altre associazioni operano in tal senso. Quali elementi vi contraddistinguono?
La Legge quadro sulle aree protette, la famigerata 394/91, non tutela specificatamente questa peculiarità. Oggi i parchi nazionali, a quasi trent’anni dalla loro istituzione, privilegiano più l’aspetto turistico e considerano in misura insufficiente quello conservazionistico dei territori sottoposti a vincolo, con i problemi che poi si riscontrano quotidianamente. Ecco perché ci troviamo a compiere battaglie serrate contro i parchi nazionali, perché questi sono diventati collettori di fondi europei o statali spesi, per assurdo, proprio a discapito della natura selvaggia. Nel momento in cui si creano piste e sentieri, o si autorizzano costruzioni, non ci si rende conto che si è a un passo dal realizzare vere e proprie strade che sconvolgono queste aree. E spesso con l’inosservanza di quanto imposto da leggi e decreti ministeriali.
L’Italia in quali condizioni ambientali versa e quali sono le lacune lasciate da amministrazioni e associazioni?
Oggi l’ambientalismo tradizionale ha abdicato, almeno nella sua versione originaria, e proprio per questo avvertiamo l’esigenza di scendere in campo. Le varie realtà non sembrano lottare per la salvaguardia di territori incontaminati e appaiono troppo invischiate nei gangli della burocrazia e dell’apparato statale.
Sono accuse pesanti…
È vero, ma è lampante come oggi si finisca per privilegiare l’aspetto legato al finanziamento o al progetto. Ed è evidente che nel momento in cui un’associazione ambientalista punta a farsi riconoscere dalla Regione o dall’Ente parco un determinato progetto da decine di migliaia di euro, o anche da centinaia di migliaia, deve necessariamente scendere a compromessi, mentre noi siamo intransigenti. Così come non siamo contrari all’uso dell’attività venatoria che consideriamo una pratica come tante dell’uomo che, in quanto tale, deve essere regolamentata, ma non certo vietata o demonizzata. Un’apertura che ci distingue dalle altre associazioni e che ha trovato anche molti consensi tra i cacciatori, tanto che vantiamo numerose presenze e sostenitori anche tra “le doppiette”. Anzi, abbiamo scoperto che alla fine molti cacciatori sono anche più ambientalisti delle persone comuni, perché chi vive pienamente la natura, come chi caccia, pesca, raccoglie i frutti del bosco, spesso ne ha più rispetto, e un maggiore interesse affinché il territorio venga salvaguardato.
Certo una posizione inusuale che avrà sollevato diverse critiche da parte delle altre associazioni ambientaliste.
In effetti, molti ci hanno ignorato o contestato, salvo poi entrare a far parte del movimento. Anzi, tanti ambientalisti si sono iscritti, mentre altri citano Leopold, il fondatore, portandolo come esempio emblematico di figura ambientalista, omettendo che era anche un cacciatore. Per noi è inutile mummificare il territorio, come si fa con i parchi e le aree protette. Dobbiamo rifarci all’esperienza dell’America, dove hanno iniziato con i parchi nazionali a inizio ‘900, rendendosi poi conto che l’eccessivo sfruttamento turistico stava sminuendo e mortificando l’essenza stessa del popolo americano, ovvero la frequentazione della natura selvaggia, la caccia in montagna, il trekking, il campeggio nei boschi, la pesca nei laghi. Da qui la volontà di una tutela che salvaguardi un territorio, ma che ne permetta l’esercizio delle attività tradizionali, come la caccia, la pesca, l’escursionismo. Sono nate così le Aree Wilderness, dalla fine degli anni Venti, fino alla legge del 1964 che le ha consacrate e istituzionalizzate. Noi siamo affiliati al movimento internazionale che porta avanti la divulgazione di questa filosofia e ci stiamo battendo per arrivare allo stesso risultato.
E in Italia come si sviluppa la vostra attività?
Nel nostro Paese abbiamo già costituito 60 Aree Wilderness. La differenza fondamentale è che mentre le aree protette tradizionali calano dall’alto su un territorio in quanto imposte dalle istituzioni, le nostre nascono per un processo inverso. Attraverso uno studio su una zona, andiamo a individuare un territorio demaniale ancora selvaggio. A quel punto contattiamo il Comune e la popolazione, li rendiamo edotti del bene e della peculiarità che possiedono, chiedendo loro di continuare a conservarlo così come hanno fatto fino a quel momento, attraverso una delibera comunale. Dunque, tutte le nostre aree nascono con il consenso della popolazione che vive quel territorio, e quel vincolo non è assolutamente avvertito come tale. Anzi, viene apprezzato, all’opposto di quanto avviene per i parchi imposti, checché ne dicano gli ambientalisti. Chi, infatti, vive quelle zone sa perfettamente quanto gravi una tale imposizione.
E per la questione dei risarcimenti dai danni derivanti da fauna selvatica, annoso problema dei parchi e aree limitrofe?
Per citare un esempio concreto, si può osservare quanto accade al parco del Cilento – Vallo di Diano, dove abbiamo un’esplosione demografica di cinghiali. In un’Area Wilderness questo problema non si sarebbe mai posto. Anzi, sarebbe stata una ricchezza per quel territorio, per i cacciatori in primis, avendo la possibilità di praticare in maniera controllata la selezione dei capi, ma anche per l’area, contenendo in quel modo la diffusione di quella specie. Dunque, un beneficio per l’attività venatoria, ma anche per i coltivatori diretti, che non avrebbero visto i propri raccolti devastati. Per noi la caccia può essere anche un bene, purché praticata in maniera etica e nel rispetto di quella che è la normativa vigente. Le nostre aree nascono per tutelare il territorio, per cui tutto ciò che veniva svolto in maniera tradizionale su di esse viene conservato.
In sostanza, una convivenza pacifica tra tutte le realtà presenti.
Assolutamente. Obiettivo primario è la conservazione integrale del territorio, da tramandare, permettendo alle comunità locali di mantenere il proprio stile di vita. Se quindi in una vallata gli abitanti hanno sempre esercitato l’attività venatoria, la pesca o la raccolta nei boschi, noi tuteliamo e manteniamo quello stile di vita.
È curioso che un’associazione ambientalista tolleri i cacciatori e anzi li chiami a sé.
Certo, non solo per noi la caccia non è una minaccia, ma al contrario è una forma attiva di tutela del territorio. Ed è per questo che chiediamo il sostegno dei cacciatori e un aiuto nello sviluppo dei nostri progetti. Si parla sempre di ambientalismo in contrapposizione all’attività venatoria, ma in realtà noi coniughiamo entrambi questi aspetti, superando questa visione dicotomica. Poi in Italia l’ambientalismo ha preso una declinazione animalista, come si comprende dalle dichiarazioni del ministro del Turismo, senza neanche conoscere certe dinamiche e non entrando nel dettaglio. Noi invece siamo una sorta di difesa anche per la caccia, sempre da intendersi in una certa maniera e con una pratica controllata, come è oggi in Italia.
Quali prospettive per il prossimo futuro?
Mi auguro che possa continuare questa crescita e la diffusione del nostro pensiero. Oggi mettiamo in discussione certe soluzioni apparentemente ecologiche, come gli impianti eolici, che non fanno altro che deturpare il territorio e falciare rapaci per una produzione energetica irrisoria. Non ci si può considerare ambientalisti pensando che le pale eoliche possano risolvere il problema energetico. Troppo spesso ci sono interessi economici e politici, anche dietro la gestione dei parchi, perdendo l’originaria funzione di tutela territoriale. Fortunatamente sempre più persone stanno comprendendo le nostre finalità e sposando il nostro pensiero, ma c’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti per cambiare la situazione.
Intervista di Matteo Barboni
DALLA CONVIVENZA UNA FILOSOFIA DEL RISPETTO
Le origini dell’Associazione Italiana per la Wilderness risalgono al 1985, grazie all’idea di Franco Zunino, sviluppatasi in Abruzzo e poi concretizzata ad Alberese, in provincia di Grosseto, al fine di diffondere la conoscenza di un pensiero ben più antico. Alla base della Wilderness sta infatti una vera e propria filosofia, sviluppatasi in America nei primi decenni dell’Ottocento e diffusasi in tutto il mondo nel corso del XX secolo. Tale concezione ritiene che la natura debba essere conservata in quanto valore in sé, considerando questo valore un patrimonio spirituale per l’uomo per ciò che esso esprime a livello interiore e di emotività in chi la frequenta. È curioso come i fondatori di questo pensiero fossero, almeno agli occhi di chi oggi si cimenta in polemiche continue, due aderenti ad opposte posizioni. Furono infatti Henry David Thoreau, filosofo e ambientalista, e Aldo Leopold, cacciatore e conservazionista, a lanciare questa idea che si oppone all’uso di massa dell’ambiente, sia per scopi ricreativi che di prelievo di risorse naturali rinnovabili. In realtà la stessa genesi del movimento dimostra come le attività venatorie, quando controllate e mosse da un’etica corretta, siano perfettamente integrate con le attività di tutela e salvaguardia dell’ambiente. Basti pensare allo scopo primario del movimento, ovvero l’applicazione di un Concetto di conservazione che è il mantenimento di vaste aree naturali selvagge, come quelle che fin dal 1964 sono state definite Aree Wilderness negli Usa.
Il fatto stesso che artefice di questa politica di tutela ambientale sia stato Aldo Leopold, ad oggi considerato il massimo ambientalista di livello mondiale, ma anche convinto e appassionato cacciatore, dimostra come l’attività venatoria, se regolamentata, sia un fattore integrato e positivo nei diversi habitat, nonostante la demonizzazione perpetuata da una serrata critica che costantemente alimenta dibattiti mediatici, spesso a senso unico.
Come sostenere l’associazione: c/c postale 10494672 (intestato ad Associazione Italiana per la Wilderness, 17013 Murialdo); c/c bancario: IBAN IT06 L030 6949 4401 Conto 00000000541 – Istituto Bancario Intesa-Sanpaolo. Filiale di Millesimo (Savona), indicando se si vuole essere socio ordinario, sostenitore, benemerito o “Supporter & Garante”.
Per ulteriori informazioni: Associazione italiana per la Wilderness, via A. Bonetti 71 (Borgata Piano) 17013 Murialdo (Sv), tel./fax (+39)01953545, www.wilderness.it, g.daniello@ordavvsa.it
LA DIFFUSIONE DELLE AREE WILDERNESS IN ITALIA
L’Associazione Italiana per la Wilderness, mediante contatti con Aziende regionali per le foreste, Comuni e soggetti privati, opera affinché possano venire designate delle “Aree Wilderness”, adattate alla situazione sociale e fondiaria del Paese, e pertanto tutelate da vincoli meno severi delle originali. Ad oggi queste Aree assommano a 60, distribuite in 19 province, tra Emilia-Romagna, Campania, Liguria, Lazio, Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia, con un’estensione complessiva di 37.000 ettari. Ad esse vanno aggiunte altre particolari iniziative di tutela, ambienti, fenomeni naturali, per un totale di 19.000 ettari. In particolare, si deve proprio all’Aiw la designazione della Riserva naturalistica dell’Adelasia in Liguria e l’istituzione del nucleo iniziale del Parco nazionale della Val Grande in Piemonte. Le diverse aree, già inserite nella classificazione internazionale delle aree protette dell’Uicn, organismo Onu sostenuto anche dallo Stato italiano, sono suddivise in zone designate o designabili all’esterno delle aree protette, aperte alla caccia, e quelle designate invece all’interno delle aree protette, in cui l’attività venatoria è preclusa per legge.
UN’ECOLOGIA FINALMENTE DEMOCRATICA
L’inclusione nel “Sistema delle Aree Wilderness Italiane” istituito dall’Associazione Wilderness nel 2005, classifica le diverse zone mediante l’indicazione del valore vincolistico e fisico. Questa nuova forma di tutela, intesa come fatto territoriale, avviene in forma assolutamente democratica e non proveniente esclusivamente “dall’alto”. La nascita di un’area è infatti espressione della volontà popolare attraverso i Consigli comunali liberamente eletti, o per iniziativa dei Consigli di amministrazione di Aziende regionali per le foreste, nonché per libera scelta dei proprietari fondiari. Dunque si tratta di una decisione di protezione di patrimoni ambientali per autonoma iniziativa soprattutto delle comunità locali che, venute a conoscere il proprio patrimonio ambientale, se ne fanno esse stesse garanti, procedendo all’inserimento all’unanimità
sabato 13 novembre 2010
Gli Alcool etilico...uno sguardo alla band liparese e al loro ultimo lavoro
Sono in sei: Carmelo Sottile (Voce), Federico Megna (Tastiere), Alessandro Iacullo (chitarra elettrica), John Paul Pavone (Batteria), Giuseppe Saltalamacchia (Basso), Francesco Finocchiaro (chitarra elettrica). Hanno una passione smodata per la musica…. E la suonano da parecchio tempo…Lontani da tutto, nell’isola di Lipari. Nel corso degli anni (la band si è formata nel 1996) hanno cambiato diverse line up. Qualcuno se n’è andato sul continente.. Qualcuno ha perso per strada quel “fuoco” creativo che ha invece permesso ai sei attuali componenti di Alcool Etilico di andare avanti e arrivare alla pubblicazione di questo disco.
Tutte le tracce strumentali e di voce sono state registrate nella sala prove della band (divenuta definitivamente dimora stabile), mentre la batteria e i missaggi finali si completarono nello studio “Eye&Eaer”, di Giuseppe Barbera(Fiumedinisi).
Un album, come lo definiscono loro stessi, di rock alternativo con sprazzi melodici. I giochi chitarristici, come nella migliore tradizione rock, sono al centro dell’attenzione e la catalizzano, ma senza mai esserne parte protagonista in assoluto. Magistralmente supportati dal sostegno inscindibile di batteria, basso e tastiere gli Alcool Etilico sanno sfruttare al massimo la loro intelligenza musicale mettendola al servizio dell’ispirazione del frontman.
Nel disco c’è una bellezza ipnotica di fondo dettata dalla perfetta miscela tra dolcezza e asprezza. Ci si sofferma sulla freschezza di “ANNI ‘70″ dove la nostalgia dei tempi che furono i più rappresentativi per la musica rock si fa impagabile. Poi ci si lascia avvolgere dal calore di “SCENDE IL SERENO” o alle psichedeliche armonie di “DENTRO CASA” che un pò ricorda lo stile DOORS. La cupa profondità di “DISTRATTO TRA LA VEGLIA E LA RAGIONE” s’immerge dentro al sogno visionario sfiorando la realtà, arrivando così alla sobria aggressività di “IN VINO VERITAS”. Infine per non farsi mancare nulla ed uscire un pò dagli schemi gli Alcool Etilico pensano anche a “NALA” un tango-rock melodico ed espressivo.Tutte le tracce strumentali e di voce sono state registrate nella sala prove della band (divenuta definitivamente dimora stabile), mentre la batteria e i missaggi finali si completarono nello studio “Eye&Eaer”, di Giuseppe Barbera(Fiumedinisi).
La post-produzione è stata realizzata presso lo studio “Massive Arts” di Milano. EnZone records è l’etichetta guidata da Giuseppe Barbera che ha fatto chiudere il cerchio e ha reso possibile ieri l’uscita del disco. La distribuzione è Audioglobe.
L'album a Lipari sarà presentato Domenica 21 Novembre al Palazzo dei congressi.
La band suonera' tutti i brani inediti del disco, si parlera' di questa avventura che ha accompagnato il gruppo e ci sara' la presenza di Giuseppe Barbera fondatore dell'etichetta EnZone records...
"Una notte- come annunciano gli Alcool Etilico- fatta di pura energia e ta...nto sano rock n' roll..
Ginostra: abbandono..rapuddi e pani caliatu (Lettera di Lo Schiavo di Marevivo)
Una lettera è stata inviata da Riccardo Lo Schiavo di Marevivo al sindaco di Lipari e p. c. a Franco Gabrielli Capo Dip. Protezione Civile e Commissario Emergenza Stromboli, al Prefetto di Messina e al Comandante del Circomare Lipari.
Ginostra: abbandono.. rapuddi e pani caliatu….
Egregio sig. Sindaco,
stamattina, dopo cinque giorni di isolamento, un aliscafo di linea ha ripristinato i normali collegamenti con la frazione di Ginostra.
I Ginostresi ancora una volta non hanno creato allarmi, né hanno “disturbato” le Istituzioni chiedendo l’invio di mezzi speciali per essere riforniti di quei beni di prima necessità che per forza di cose sono scarseggiati: si sono invece arrangiati, raccogliendo verdure selvatiche – i rapuddi - e consumando le scorte di pane caliatu, cioè tostato, quindi hanno pazientemente atteso, in silenzio, che le condizioni del mare migliorassero.
Le angosce e preoccupazioni sono invece scaturite dall’ufficializzazione della notizia che l’impresa cui erano stati conferiti i lavori per il ripristino del respingente, e del relativo grigliato, per l’attracco degli aliscafi, non eseguirà più tali interventi.
Sorge spontaneo chiedersi come sia possibile che tale ditta - stando a quanto scritto nella Sua Ordinanza n°101,del -1ott 2010, “si è dichiarata IMMEDIATAMENTE disponibile all’esecuzione dei lavori…”e invece, peraltro dopo oltre un mese, vi ha rinunciato…
Ma dott. Bruno certamente converrà che “scaricare” tutta la responsabilità sulla ditta sarebbe frutto di un’analisi eccessivamente superficiale.
Bisogna invece chiedersi come sia possibile che Lei, non solo nella qualità di Sindaco, ma rivestendo diverse autorevoli cariche fra cui quelle di Funzionario delegato dell’emergenza Stromboli, nonché di Commissario per la gestione ticket, disponendo dunque di ingenti risorse economiche nonché di ampi poteri esecutivi, non sia “riuscito” dalla scorsa primavera ad oggi a “far saldare una trave metallica al respingente dell’aliscafo”! perché in fondo questa è la priorità.
Com’è possibile che durante l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del pontile (protrattisi per tutta l’estate e oltre) non è stato ordinato - peraltro nonostante pure i continui solleciti del Circomare Lipari - come PRIORITA’ il ripristino della piena sicurezza e funzionalità del respingente?
Con l’inverno ormai alle porte, dopo che La Protezione Civile Nazionale si è prodigata con i suoi uomini, i suoi progettisti, nonché investendo considerevoli somme, il pontile di Ginostra rischia di essere reso inutilizzabile alla prima vera mareggiata, e la comunità di essere condannata all’isolamento, e al pericolo non essendo garantite adeguate vie di fuga in caso di emergenza, per… una saldatura!!!
Ovviamente tutto ciò è inverosimile!
Tutto ciò premesso si chiede di saper Se e quali iniziative intende intraprendere per scongiurare quanto paventato e di voler valutare l’opportunità di inviare immediatamente, magari autorizzando all’attracco la nave che effettua il trasporto dei rifiuti ( se non ricordo male una analoga iniziativa venne presa per fare giungere dalla terraferma in una delle isole “maggiori” un carico di fuochi d’artificio in occasione di una festa patronale..) degli operai che, in attesa della fatidica saldatura.., spostino in zona protetta dalle mareggiate i parabordi in gomma, lamiere, ferrosi vari e soprattutto la trave metallica divelta che ancora oggi non è scomparsa fra i flutti grazie alla previdente iniziativa di un ginostrese che domenica scorsa aveva provveduto ad assicurarla alla meno peggio con una grossa fune….
Ringraziandola per la Sua costante attenzione alle problematiche di Ginostra, Le porgo i più cordiali saluti.
Prof. Riccardo Lo Schiavo
Delegato Generale MAREVIVO
Ginostra-Stromboli
Ginostra: abbandono.. rapuddi e pani caliatu….
Egregio sig. Sindaco,
stamattina, dopo cinque giorni di isolamento, un aliscafo di linea ha ripristinato i normali collegamenti con la frazione di Ginostra.
I Ginostresi ancora una volta non hanno creato allarmi, né hanno “disturbato” le Istituzioni chiedendo l’invio di mezzi speciali per essere riforniti di quei beni di prima necessità che per forza di cose sono scarseggiati: si sono invece arrangiati, raccogliendo verdure selvatiche – i rapuddi - e consumando le scorte di pane caliatu, cioè tostato, quindi hanno pazientemente atteso, in silenzio, che le condizioni del mare migliorassero.
Le angosce e preoccupazioni sono invece scaturite dall’ufficializzazione della notizia che l’impresa cui erano stati conferiti i lavori per il ripristino del respingente, e del relativo grigliato, per l’attracco degli aliscafi, non eseguirà più tali interventi.
Sorge spontaneo chiedersi come sia possibile che tale ditta - stando a quanto scritto nella Sua Ordinanza n°101,del -1ott 2010, “si è dichiarata IMMEDIATAMENTE disponibile all’esecuzione dei lavori…”e invece, peraltro dopo oltre un mese, vi ha rinunciato…
Ma dott. Bruno certamente converrà che “scaricare” tutta la responsabilità sulla ditta sarebbe frutto di un’analisi eccessivamente superficiale.
Bisogna invece chiedersi come sia possibile che Lei, non solo nella qualità di Sindaco, ma rivestendo diverse autorevoli cariche fra cui quelle di Funzionario delegato dell’emergenza Stromboli, nonché di Commissario per la gestione ticket, disponendo dunque di ingenti risorse economiche nonché di ampi poteri esecutivi, non sia “riuscito” dalla scorsa primavera ad oggi a “far saldare una trave metallica al respingente dell’aliscafo”! perché in fondo questa è la priorità.
Com’è possibile che durante l’esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del pontile (protrattisi per tutta l’estate e oltre) non è stato ordinato - peraltro nonostante pure i continui solleciti del Circomare Lipari - come PRIORITA’ il ripristino della piena sicurezza e funzionalità del respingente?
Con l’inverno ormai alle porte, dopo che La Protezione Civile Nazionale si è prodigata con i suoi uomini, i suoi progettisti, nonché investendo considerevoli somme, il pontile di Ginostra rischia di essere reso inutilizzabile alla prima vera mareggiata, e la comunità di essere condannata all’isolamento, e al pericolo non essendo garantite adeguate vie di fuga in caso di emergenza, per… una saldatura!!!
Ovviamente tutto ciò è inverosimile!
Tutto ciò premesso si chiede di saper Se e quali iniziative intende intraprendere per scongiurare quanto paventato e di voler valutare l’opportunità di inviare immediatamente, magari autorizzando all’attracco la nave che effettua il trasporto dei rifiuti ( se non ricordo male una analoga iniziativa venne presa per fare giungere dalla terraferma in una delle isole “maggiori” un carico di fuochi d’artificio in occasione di una festa patronale..) degli operai che, in attesa della fatidica saldatura.., spostino in zona protetta dalle mareggiate i parabordi in gomma, lamiere, ferrosi vari e soprattutto la trave metallica divelta che ancora oggi non è scomparsa fra i flutti grazie alla previdente iniziativa di un ginostrese che domenica scorsa aveva provveduto ad assicurarla alla meno peggio con una grossa fune….
Ringraziandola per la Sua costante attenzione alle problematiche di Ginostra, Le porgo i più cordiali saluti.
Prof. Riccardo Lo Schiavo
Delegato Generale MAREVIVO
Ginostra-Stromboli
Operazione della G.d.F. Il plauso di Sabatini
Riceviamo e pubblichiamo:
Nei confronti della Guardia di Finanza il mio pubblico apprezzamento nella qualità di Consigliere Comunale ed i miei ringraziamenti nella qualità di cittadino Eoliano, per le azioni volte alla difesa e tutela della nostra collettività.-
Aver debellato la vendita di merce di provenienza illecita e contraffatta, vuol dire avere a cuore il fragile tessuto commerciale Eoliano, ed è una ulteriore dimostrazione che la Guardia di Finanza è presente ed attenta per la tutela delle isole Eolie.-
Ancora grazie e complimenti.-
Adolfo Sabatini
Nei confronti della Guardia di Finanza il mio pubblico apprezzamento nella qualità di Consigliere Comunale ed i miei ringraziamenti nella qualità di cittadino Eoliano, per le azioni volte alla difesa e tutela della nostra collettività.-
Aver debellato la vendita di merce di provenienza illecita e contraffatta, vuol dire avere a cuore il fragile tessuto commerciale Eoliano, ed è una ulteriore dimostrazione che la Guardia di Finanza è presente ed attenta per la tutela delle isole Eolie.-
Ancora grazie e complimenti.-
Adolfo Sabatini
Lipari: Arresti domiciliari per venditore ambulante di CD e DVD e sequestro di merce e furgone
Come da noi già anticipato ieri una operazione anti-abusivismo commerciale è stata posta in essere dalle Fiamme Gialle di Lipari.
Gli uomini della locale tenenza- come si evince da un comunicato- hanno arrestato G.M. di anni 53, sequestrando allo stesso n. 3232 supporti CD e DVD, contenenti opere cinematografiche, fonografiche e video giochi per consolle playstation, sprovvisti di contrassegno SIAE e quindi illecitamente posti in commercio. Dalle attività investigative poste in essere dalle fiamme gialle eoliane è emerso che il responsabile dell’esercizio commerciale ambulante, ha orientato la propria attività alla vendita al pubblico a scopo di lucro di supporti magnetici sprovvisti di marchio SIAE, in violazione delle leggi che tutelano i diritti degli autori ed editori di opere audiovisive nonché dei diritti di copyright connessi. Utilizzava come mezzo per esporre pubblicamente la merce, di palese ed evidente provenienza illecita, un furgone, divenuto oggetto anch’esso di sequestro da parte dei finanzieri. Su disposizione del P.M. Francesco Massara, la persona che vanta numerosi precedenti è stata tradotta agli arresti domiciliari con la collaborazione dei militari della Compagnia dalla quale dipende la Tenenza di Liparila Guardia di Finanza riesca sempre a tenere alta la soglia di attenzione su questo fenomeno che danneggia notevolmente il tessuto commerciale locale e nazionale agendo con solerzia ed incisività nella sua attività investigativa e di repressione.
Sempre a Lipari ladruncoli sono penetrati la notte scorsa all'interno dell'Eolian Bunker di Casali-Merenda: avrebbero asportato circa 200 euro. Indagano i carabinieri
Gli uomini della locale tenenza- come si evince da un comunicato- hanno arrestato G.M. di anni 53, sequestrando allo stesso n. 3232 supporti CD e DVD, contenenti opere cinematografiche, fonografiche e video giochi per consolle playstation, sprovvisti di contrassegno SIAE e quindi illecitamente posti in commercio. Dalle attività investigative poste in essere dalle fiamme gialle eoliane è emerso che il responsabile dell’esercizio commerciale ambulante, ha orientato la propria attività alla vendita al pubblico a scopo di lucro di supporti magnetici sprovvisti di marchio SIAE, in violazione delle leggi che tutelano i diritti degli autori ed editori di opere audiovisive nonché dei diritti di copyright connessi. Utilizzava come mezzo per esporre pubblicamente la merce, di palese ed evidente provenienza illecita, un furgone, divenuto oggetto anch’esso di sequestro da parte dei finanzieri. Su disposizione del P.M. Francesco Massara, la persona che vanta numerosi precedenti è stata tradotta agli arresti domiciliari con la collaborazione dei militari della Compagnia dalla quale dipende la Tenenza di Liparila Guardia di Finanza riesca sempre a tenere alta la soglia di attenzione su questo fenomeno che danneggia notevolmente il tessuto commerciale locale e nazionale agendo con solerzia ed incisività nella sua attività investigativa e di repressione.
Sempre a Lipari ladruncoli sono penetrati la notte scorsa all'interno dell'Eolian Bunker di Casali-Merenda: avrebbero asportato circa 200 euro. Indagano i carabinieri
Sottomonastero. Il comunicato del circolo eoliano di Sinistra Ecologia e Libertà
Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà – Isole Eolie
Comunicato stampa.
Sottomonastero, ovvero quando un’amministrazione è ostaggio della propria inconsistenza.
La vicenda di Sottomonastero e dei lavori per la banchina che si “devono” fare ad ogni costo e contro ogni logica, se non fosse tragica, sarebbe l’esempio sublime della totale incapacità dell’attuale amministrazione nel comprendere le reali esigenze della cittadinanza e di pianificare gli interventi più opportuni per migliorare una situazione, anziché peggiorarla. Perché quando a pronunciarsi sulle conseguenze negative di un’opera portuale sono una Commissione straordinaria istituita proprio sulla necessità di valutare le scelte progettuali, insieme ai comandanti delle navi che ogni giorno operano all’interno del porto, è grottesco trincerarsi dietro l’impossibilità di attuare delle varianti e di non potere quindi modificare – prima che sia troppo tardi – un progetto. Quale è allora il senso di una “messa in sicurezza”, quando secondo autorevoli pareri sarebbe destinata a creare ulteriori difficoltà nell’area portuale e, di conseguenza, a ostacolare la nostra mobilità?
Ma i problemi non sono solo a mare, ne esistono anche a terra. L’area alle spalle del porto di Sottomonastero, ormai da tempo, è infatti interessata da sempre più frequenti fenomeni di allagamento, che costituiscono un evidente problema per i residenti che vivono nelle case di fronte al porto, per le attività commerciali presenti, o per chi vuole semplicemente parcheggiare in una delle poche zone rimaste disponibili, dato che il parcheggio dei Cappuccini è stato dimezzato – altra scelta lungimirante – per ospitare attività commerciali ambulanti. Cosa si sta facendo per monitorare il fenomeno di apparente “sprofondamento” che sembra interessare questa zona e, soprattutto, per trovare una soluzione? La “messa in sicurezza” è stata forse progettata tenendo in considerazione questo aspetto? Quali potranno essere, in questo senso, le implicazioni di una sua realizzazione così come prevista? E quali saranno le prospettive tra dieci o venti anni, dato che ancora nessuno si pronuncia con chiarezza sulle cause della sempre maggiore frequenza di tale fenomeno?
La cittadinanza ha il diritto di avere risposte esaurienti da coloro che, oggi, avrebbero il compito di amministrare e di farlo con autorevolezza – perché non è più ammissibile il concetto di “immodificabilità” quando si parla di un progetto che coinvolge uno dei punti nevralgici della nostra esistenza di isolani, quello di avere un porto realmente rispondente alle nostre esigenze – soprattutto quando quelle azioni sono destinate a condizionare inevitabilmente il nostro futuro.
Segreteria S.E.L
Comunicato stampa.
Sottomonastero, ovvero quando un’amministrazione è ostaggio della propria inconsistenza.
La vicenda di Sottomonastero e dei lavori per la banchina che si “devono” fare ad ogni costo e contro ogni logica, se non fosse tragica, sarebbe l’esempio sublime della totale incapacità dell’attuale amministrazione nel comprendere le reali esigenze della cittadinanza e di pianificare gli interventi più opportuni per migliorare una situazione, anziché peggiorarla. Perché quando a pronunciarsi sulle conseguenze negative di un’opera portuale sono una Commissione straordinaria istituita proprio sulla necessità di valutare le scelte progettuali, insieme ai comandanti delle navi che ogni giorno operano all’interno del porto, è grottesco trincerarsi dietro l’impossibilità di attuare delle varianti e di non potere quindi modificare – prima che sia troppo tardi – un progetto. Quale è allora il senso di una “messa in sicurezza”, quando secondo autorevoli pareri sarebbe destinata a creare ulteriori difficoltà nell’area portuale e, di conseguenza, a ostacolare la nostra mobilità?
Ma i problemi non sono solo a mare, ne esistono anche a terra. L’area alle spalle del porto di Sottomonastero, ormai da tempo, è infatti interessata da sempre più frequenti fenomeni di allagamento, che costituiscono un evidente problema per i residenti che vivono nelle case di fronte al porto, per le attività commerciali presenti, o per chi vuole semplicemente parcheggiare in una delle poche zone rimaste disponibili, dato che il parcheggio dei Cappuccini è stato dimezzato – altra scelta lungimirante – per ospitare attività commerciali ambulanti. Cosa si sta facendo per monitorare il fenomeno di apparente “sprofondamento” che sembra interessare questa zona e, soprattutto, per trovare una soluzione? La “messa in sicurezza” è stata forse progettata tenendo in considerazione questo aspetto? Quali potranno essere, in questo senso, le implicazioni di una sua realizzazione così come prevista? E quali saranno le prospettive tra dieci o venti anni, dato che ancora nessuno si pronuncia con chiarezza sulle cause della sempre maggiore frequenza di tale fenomeno?
La cittadinanza ha il diritto di avere risposte esaurienti da coloro che, oggi, avrebbero il compito di amministrare e di farlo con autorevolezza – perché non è più ammissibile il concetto di “immodificabilità” quando si parla di un progetto che coinvolge uno dei punti nevralgici della nostra esistenza di isolani, quello di avere un porto realmente rispondente alle nostre esigenze – soprattutto quando quelle azioni sono destinate a condizionare inevitabilmente il nostro futuro.
Segreteria S.E.L
Canneto: Scaricati rifiuti speciali senza autorizzazione. Indaga la polizia municipale
Rifiuti speciali (bituminosi) sono stati scaricati da un uomo (da quanto pare residente nell'isola) a Canneto, nei pressi dell'ingresso del centro di raccolta di ferrosi ed ingombranti.
A riprendere la "scena" le telecamere posizionate nella zona. La polizia municipale ha avviato le indagini del caso.
L'uomo rischia una multa pesantissima e una denuncia all'A.G.
A riprendere la "scena" le telecamere posizionate nella zona. La polizia municipale ha avviato le indagini del caso.
L'uomo rischia una multa pesantissima e una denuncia all'A.G.
Tirrenia e Siremar. D’Alì: “Con la nuova cordata Aponte-Grimaldi-Onorato il riscatto del Sud"
Contento se anche Siremar fosse acquisita da chi si aggiudicherà Tirrenia, ma non è condizione indispensabile”.
“La cordata Aponte-Grimaldi-Onorato è una iniziativa che pone nuovamente il Meridione d’Italia al centro dell’attenzione nel Mediterraneo e segnala la vitalità della nostra armatoria capace di superare il tradizionale ed accentuato individualismo”. Con queste parole il senatore Antonio d’Alì ha accolto la notizia di una nuova cordata di armatori che intende rilevare la società di navigazione Tirrenia e che per farlo ha costituito la società Compagnia Italiana di Navigazione.
D’Alì non si mostra preoccupato per le sorti della Siremar, società controllata da Tirrenia, che andrà sul mercato separatamente: “sarei contento se la società che si aggiudicasse Tirrenia potesse acquisire anche Siremar, ma non è condizione indispensabile. Anche se vi saranno acquirenti separati immagino che tutti i soggetti che saranno ammessi alla gara avranno i requisiti di affidabilità”.
D’Alì rimarca come la neo costituita Compagnia Italiana di Navigazione “abbia una importante caratteristica: non sono presenti nella sua compagine enti pubblici come nel caso dell’offerta avanzata dalla Regione Siciliana ed altri imprenditori” e ricorda “la vitalità della grande imprenditoria siciliana e meridionale del periodo posto unitario quando la Società di navigazione sotto l’egida dei Florio, agli inizi del ‘900 si affermò nel mondo dello shipping internazionale come compagnia leader nel trasporto di passeggeri e merci”
“Quanto alle polemiche sulla garanzia della continuità territoriale – conclude d’Alì riferendosi a Siremar –, non vedo perché le compensazioni previste a livello europeo non possano scattare anche in questo caso per coprire il costo sociale del servizio. Anche per i voli aerei avviene così”.
“La cordata Aponte-Grimaldi-Onorato è una iniziativa che pone nuovamente il Meridione d’Italia al centro dell’attenzione nel Mediterraneo e segnala la vitalità della nostra armatoria capace di superare il tradizionale ed accentuato individualismo”. Con queste parole il senatore Antonio d’Alì ha accolto la notizia di una nuova cordata di armatori che intende rilevare la società di navigazione Tirrenia e che per farlo ha costituito la società Compagnia Italiana di Navigazione.
D’Alì non si mostra preoccupato per le sorti della Siremar, società controllata da Tirrenia, che andrà sul mercato separatamente: “sarei contento se la società che si aggiudicasse Tirrenia potesse acquisire anche Siremar, ma non è condizione indispensabile. Anche se vi saranno acquirenti separati immagino che tutti i soggetti che saranno ammessi alla gara avranno i requisiti di affidabilità”.
D’Alì rimarca come la neo costituita Compagnia Italiana di Navigazione “abbia una importante caratteristica: non sono presenti nella sua compagine enti pubblici come nel caso dell’offerta avanzata dalla Regione Siciliana ed altri imprenditori” e ricorda “la vitalità della grande imprenditoria siciliana e meridionale del periodo posto unitario quando la Società di navigazione sotto l’egida dei Florio, agli inizi del ‘900 si affermò nel mondo dello shipping internazionale come compagnia leader nel trasporto di passeggeri e merci”
“Quanto alle polemiche sulla garanzia della continuità territoriale – conclude d’Alì riferendosi a Siremar –, non vedo perché le compensazioni previste a livello europeo non possano scattare anche in questo caso per coprire il costo sociale del servizio. Anche per i voli aerei avviene così”.
venerdì 12 novembre 2010
Protezione civile: Gabrielli nuovo capo. Ex prefetto dell'Aqulia, succede a Bertolaso in pensione da ieri
Il prefetto Franco Gabrielli (nella foto) e' il nuovo capo del Dipartimento della Protezione Civile. Gabrielli, ex direttore del Sisde (ora Aisi) ed ex prefetto dell'Aquila, era entrato al Dipartimento il 15 maggio scorso come vice capo di Guido Bertolaso, andato in pensione ieri.
Di tutto un po (notizie in aggiornamento durante la giornata)
Oggi l'esordio di Radio Macondo (Rosita Rijtano) - Oggi, alle ore 17, andrà in onda la prima puntata di Radio Macondo: la web-radio delle isole Eolie. Un sogno che, finalmente, vede la sua realizzazione grazie all’iniziativa ed all’impegno di giovani che hanno deciso di contrastare il degrado in cui versa il nostro arcipelago, con la forza di un’esplosione in grado di distrugge il silenzio: la parola libera.
Radio Macondo non vuole essere un progetto fine a se stesso, il suo obiettivo è quello di coinvolgere l’intera comunità eoliana. Non una semplice stazione trasmittente, quindi, ma una piazza aperta a tutti, in cui discutere insieme con spirito critico; un terreno fertile in cui germoglia la fantasia; una candela di speranza e di consapevolezza che brilla nel buio della disinformazione, dell’abbandono e della rassegnazione.
Spegnete, allora, la televisione ed accendete la vostra immaginazione, sintonizzatevi su http://radiomacondo.listen2myradio.com/.
Radio Macondo è anche su Facebook, accedi alla nostra pagina e suggeriscila agli amici.
Judo- Domenica Federica Finocchiaro impegnata nella finale nazionale esordienti- Domenica 14 p.v. Federica Finocchiaro, Esordiente B kg 52 , parteciperà alla Finale nazionale di categoria Esordienti B che si disputerà al Palazzetto del Centro Oimpico della F.I.J.L.K.A.M.
Federica nella fase regionale si è piazzata sul gradino più alto del podio. L'obiettivo è un buon piazzamento a livello nazionale
Radio Macondo non vuole essere un progetto fine a se stesso, il suo obiettivo è quello di coinvolgere l’intera comunità eoliana. Non una semplice stazione trasmittente, quindi, ma una piazza aperta a tutti, in cui discutere insieme con spirito critico; un terreno fertile in cui germoglia la fantasia; una candela di speranza e di consapevolezza che brilla nel buio della disinformazione, dell’abbandono e della rassegnazione.
Spegnete, allora, la televisione ed accendete la vostra immaginazione, sintonizzatevi su http://radiomacondo.listen2myradio.com/.
Radio Macondo è anche su Facebook, accedi alla nostra pagina e suggeriscila agli amici.
Judo- Domenica Federica Finocchiaro impegnata nella finale nazionale esordienti- Domenica 14 p.v. Federica Finocchiaro, Esordiente B kg 52 , parteciperà alla Finale nazionale di categoria Esordienti B che si disputerà al Palazzetto del Centro Oimpico della F.I.J.L.K.A.M.
Federica nella fase regionale si è piazzata sul gradino più alto del podio. L'obiettivo è un buon piazzamento a livello nazionale
Lipari: Operazione anti-abusivismo commerciale delle Fiamme Gialle
Rientrerebbe nel contesto di controlli sull'abusivismo commerciale e nella violazione dei diritti d'autore il sequestro effettuato ieri sera dagli uomini della Tenenza della Guardia di Finanza di Lipari.
Le Fiamme Gialle hanno operato ai danni di un venditore ambulante posizionato nell'area limitrofa al porto di Sottomonastero. Il mezzo, utilizzato per la rivendita di cd, si trova in questo momento bloccato nel parcheggio antistante la caserma della Finanza a Lipari.
Accertamenti sarebbero in corso anche per quanto riguarda il venditore.
TIRRENIA: CARONIA (UILTRASPORTI), GOVERNO ASSICURI TRASPARENZA GARA
''La qualita' della privatizzazione di Tirrenia dipendera' esclusivamente dalla trasparenza della gara che dovra' assegnare l'azienda al miglior offerente e a chi assicurera' le maggiori garanzie ai lavoratori''. E' quanto sottolinea il segretario generale della Uiltrasporti, Giuseppe Caronia, chiedendo che ''il Governo fornisca pertanto con sollecitudine, o inviti il Commissario Straordinario a farlo, i nominativi degli iniziali 21 competitors di Tirrenia e i 5 di Siremar e si rendano note le ragioni ed i criteri usati per l'esclusione dei 5 soggetti, di cui abbiamo appreso dalla stampa, dal prosieguo della gara''.
''La conoscenza di tutti i soggetti interessati all'acquisizione di Tirrenia e Siremar - prosegue - ci metterebbe nelle condizioni di poter eventualmente esprimere, come abbiamo gia' fatto per la Compagnia Italiana di navigazione, giudizi altrettanto positivi per altri soggetti che dovessero possedere analoghi requisiti di solidita', competenza e un piano industriale di consolidamento e di sviluppo delle attivita'''.
''Naturalmente - conclude - ogni giudizio da qualunque parte provenga non dovra' in alcun modo influenzare l'esito della gara che dovra' aggiudicare, nella completa trasparenza, Tirrenia alle migliori condizioni per i lavoratori e per il Paese''.
''La conoscenza di tutti i soggetti interessati all'acquisizione di Tirrenia e Siremar - prosegue - ci metterebbe nelle condizioni di poter eventualmente esprimere, come abbiamo gia' fatto per la Compagnia Italiana di navigazione, giudizi altrettanto positivi per altri soggetti che dovessero possedere analoghi requisiti di solidita', competenza e un piano industriale di consolidamento e di sviluppo delle attivita'''.
''Naturalmente - conclude - ogni giudizio da qualunque parte provenga non dovra' in alcun modo influenzare l'esito della gara che dovra' aggiudicare, nella completa trasparenza, Tirrenia alle migliori condizioni per i lavoratori e per il Paese''.
Marsec: incontro con una delegazione del Comune di Lipari, possibile collaborazione
La Marsec, agenzia di telerilevamento satellitare e monitoraggio ambientale della Provincia di Benevento, ha ricevuto questa mattina una delegazione del Comune di Lipari guidata dall’assessore Corrado Giannò, accompagnato dal consigliere comunale Gianfranco Guarino e dal capo dell’Ufficio tecnico Placido Sulfaro. Lo ha comunicato l’ufficio stampa dell’agenzia. “La delegazione – si legge nella nota - ha incontrato il direttore generale del centro sannita, Roberto Tartaglia Polcini, e alcuni esperti dell’agenzia per esporre le principali problematiche relative ai territori delle isole Eolie e valutare le migliori soluzioni possibili ricorrendo ai dati satellitari e ai servizi a valore aggiunto del centro.
Nei prossimi giorni saranno quindi stabilite le priorità di intervento per il Comune di Lipari e definita la collaborazione con la Marsec per far fronte alle diverse e peculiari tematiche di un territorio che, oltre a constare di sei isole, ha anche due vulcani attivi”.
“Il primo passo – ha affermato Giannò – sarà anche quello di intraprendere una campagna di comunicazione e divulgazione scientifica che coinvolga le popolazioni direttamente coinvolte.
In questo contesto, infatti, il monitoraggio e la conoscenza del territorio assumono un ruolo strategico sia per la pianificazione e il controllo che per la sicurezza dei cittadini e la legalità a favore di un’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità”.
Nei prossimi giorni saranno quindi stabilite le priorità di intervento per il Comune di Lipari e definita la collaborazione con la Marsec per far fronte alle diverse e peculiari tematiche di un territorio che, oltre a constare di sei isole, ha anche due vulcani attivi”.
“Il primo passo – ha affermato Giannò – sarà anche quello di intraprendere una campagna di comunicazione e divulgazione scientifica che coinvolga le popolazioni direttamente coinvolte.
In questo contesto, infatti, il monitoraggio e la conoscenza del territorio assumono un ruolo strategico sia per la pianificazione e il controllo che per la sicurezza dei cittadini e la legalità a favore di un’area dichiarata Patrimonio dell’Umanità”.
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