Contento se anche Siremar fosse acquisita da chi si aggiudicherà Tirrenia, ma non è condizione indispensabile”.
“La cordata Aponte-Grimaldi-Onorato è una iniziativa che pone nuovamente il Meridione d’Italia al centro dell’attenzione nel Mediterraneo e segnala la vitalità della nostra armatoria capace di superare il tradizionale ed accentuato individualismo”. Con queste parole il senatore Antonio d’Alì ha accolto la notizia di una nuova cordata di armatori che intende rilevare la società di navigazione Tirrenia e che per farlo ha costituito la società Compagnia Italiana di Navigazione.
D’Alì non si mostra preoccupato per le sorti della Siremar, società controllata da Tirrenia, che andrà sul mercato separatamente: “sarei contento se la società che si aggiudicasse Tirrenia potesse acquisire anche Siremar, ma non è condizione indispensabile. Anche se vi saranno acquirenti separati immagino che tutti i soggetti che saranno ammessi alla gara avranno i requisiti di affidabilità”.
D’Alì rimarca come la neo costituita Compagnia Italiana di Navigazione “abbia una importante caratteristica: non sono presenti nella sua compagine enti pubblici come nel caso dell’offerta avanzata dalla Regione Siciliana ed altri imprenditori” e ricorda “la vitalità della grande imprenditoria siciliana e meridionale del periodo posto unitario quando la Società di navigazione sotto l’egida dei Florio, agli inizi del ‘900 si affermò nel mondo dello shipping internazionale come compagnia leader nel trasporto di passeggeri e merci”
“Quanto alle polemiche sulla garanzia della continuità territoriale – conclude d’Alì riferendosi a Siremar –, non vedo perché le compensazioni previste a livello europeo non possano scattare anche in questo caso per coprire il costo sociale del servizio. Anche per i voli aerei avviene così”.