L'Editoriale
Il proposto ticket (dal sindaco milazzese Carmelo Pino) di 50 centesimi da far pagare a Milazzo ai turisti diretti alle Eolie non va giù alla larghissima maggioranza degli eoliani e ai quattro sindaci isolani.
Gullo, Lo Schiavo, Longhitano, Giorgianni, seppure per motivi diversi, non ci stanno.
D'altronde le motivazioni che sarebbero alla base di questo ticket sembrano piuttosto "deboli" se non "inconsistenti".
Ne affrontiamo due:
1) I turisti che transitano da Milazzo, al di là di quel che pensa il sindaco Pino, contribuiscono all'economia di quella città;
2) "Inquinamento da Eolie". Con quella raffineria che pende come una spada di Damocle sulla testa dei milazzesi, ma anche degli eoliani e dei turisti che transitano per la città del Capo, ci sembra quasi una barzelletta.
Se proprio non sopporta il "carico Eolie" faccia in modo il primo cittadino di Milazzo che il traffico da e per le Eolie venga dirottato altrove.
La stessa cosa che, di fronte a queste richieste che tornano a galla periodicamente, dovrebbero fare i sindaci eoliani
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martedì 22 ottobre 2013
Un ticket per raggiungere le Eolie da Milazzo di Aldo Natoli
E' "fresca" la notizia che il Comune di Milazzo intende istituire un ticket di 50 centesimi per tutti i turisti e pendolari, ad esclusione dei residenti delle Isole e di Milazzo, che debbono raggiungere con navi ed aliscafi le Eolie.
Per il Sindaco Pino si tratta di un contributo che consentirà all'Amministrazione Mamertina di migliorare, soprattutto nel periodo estivo, i servizi legati al traffico ed alla portualità. Mentre per l'Assessore alla viabilità ed alle finanze, Pippo Midili, il traffico con le Eolie ha penalizzato la città, anche in termini di inquinamento, e quindi l'incasso servirà al Comune per migliorare i servizi sia dei turisti che della comunità milazzese.
Ovviamente l'Assessore ignora tutti i benefici di natura economica che da sempre hanno apportato a Milazzo i collegamenti marittimi con le Eolie. Non a caso ultimamente si sono proposti all'Assessorato Regionale al Turismo come "porta delle Eolie" con un programma assieme ai Nebrodi.
Ma in poche parole si tratta di una nuova entrata che gli amministratori milazzesi intendono apportare alla casse comunali; di un nuovo "balzello" che inciderà negativamente sul turismo e quindi sull'economia eoliana.
E' auspicabile che i Sindaci dei quattro Comuni dell'Eolie si ribellino a questa imposizione e che si decidano finalmente a far aumentare i collegamenti giornalieri con Messina, anche con nave, in modo da evitare soste, spesso non desiderate, a Milazzo. Che si decidano a trovare un porto alternativo a Milazzo per collegare le Eolie alla terraferma senza infastidire e, soprattutto, senza inquinare la città di Milazzo.
Quest'ultima considerazione mi fa venire in mente la favola del "Lupo e l'agnello" di Fedro: il lupo bevendo dalla parte più alta del ruscello rimproverava l'agnello che beveva dalla parte più bassa di inquinare l'acqua.
Aldo Natoli
Per il Sindaco Pino si tratta di un contributo che consentirà all'Amministrazione Mamertina di migliorare, soprattutto nel periodo estivo, i servizi legati al traffico ed alla portualità. Mentre per l'Assessore alla viabilità ed alle finanze, Pippo Midili, il traffico con le Eolie ha penalizzato la città, anche in termini di inquinamento, e quindi l'incasso servirà al Comune per migliorare i servizi sia dei turisti che della comunità milazzese.
Ovviamente l'Assessore ignora tutti i benefici di natura economica che da sempre hanno apportato a Milazzo i collegamenti marittimi con le Eolie. Non a caso ultimamente si sono proposti all'Assessorato Regionale al Turismo come "porta delle Eolie" con un programma assieme ai Nebrodi.
Ma in poche parole si tratta di una nuova entrata che gli amministratori milazzesi intendono apportare alla casse comunali; di un nuovo "balzello" che inciderà negativamente sul turismo e quindi sull'economia eoliana.
E' auspicabile che i Sindaci dei quattro Comuni dell'Eolie si ribellino a questa imposizione e che si decidano finalmente a far aumentare i collegamenti giornalieri con Messina, anche con nave, in modo da evitare soste, spesso non desiderate, a Milazzo. Che si decidano a trovare un porto alternativo a Milazzo per collegare le Eolie alla terraferma senza infastidire e, soprattutto, senza inquinare la città di Milazzo.
Quest'ultima considerazione mi fa venire in mente la favola del "Lupo e l'agnello" di Fedro: il lupo bevendo dalla parte più alta del ruscello rimproverava l'agnello che beveva dalla parte più bassa di inquinare l'acqua.
Aldo Natoli
La Consulta giovanile ricorda la riunione con imprese e società impegnate nel campo del sociale e del volontariato
La Consulta Giovanile del Comune di Lipari, insieme all'assessore alle Politiche Giovanili Tiziana De Luca, organizza un riunione operativa con tutte le associazioni, imprese e società impegnate nel campo del sociale e del volontariato, presenti sul territorio.
L’appuntamento in programma il prossimo 24 ottobre, presso Piazza Mazzini alle ore 17.00 , oltre a rappresentare un’occasione di incontro, consentirà di discutere e programmare le attività da realizzare nella prossima stagione invernale. In tale occasione, verrà presentato il progetto “Le Ali della Solidarietà”, nato da un’idea della commissione Politiche Sociali e Istruzione della Consulta, che intende promuovere una serie di campagne di sensibilizzazione e prevenzione su argomenti di interesse sociale e per il quale, si richiede tutto il supporto possibile alle associazioni presenti sull’isola, attraverso contributi organizzativi o invio di materiale divulgativo che verrà distribuito nel corso delle diverse manifestazioni.
Con l’auspicio di vedervi numerosi ed appassionati(!), si porgono cordiali saluti.
Commissione Politiche Sociali ed Istruzione
Presidente: Fabrizio Giuffrè
Referente : Luana Spanò
L’appuntamento in programma il prossimo 24 ottobre, presso Piazza Mazzini alle ore 17.00 , oltre a rappresentare un’occasione di incontro, consentirà di discutere e programmare le attività da realizzare nella prossima stagione invernale. In tale occasione, verrà presentato il progetto “Le Ali della Solidarietà”, nato da un’idea della commissione Politiche Sociali e Istruzione della Consulta, che intende promuovere una serie di campagne di sensibilizzazione e prevenzione su argomenti di interesse sociale e per il quale, si richiede tutto il supporto possibile alle associazioni presenti sull’isola, attraverso contributi organizzativi o invio di materiale divulgativo che verrà distribuito nel corso delle diverse manifestazioni.
Con l’auspicio di vedervi numerosi ed appassionati(!), si porgono cordiali saluti.
Commissione Politiche Sociali ed Istruzione
Presidente: Fabrizio Giuffrè
Referente : Luana Spanò
Eoliani nel mondo: Paolo Vagaggini
Momento di gloria per ( mio cugino) Paolo Vagaggini, figlio della mia zia "cannetara" Francesca Carbone (sorella di Ruccio e di Bruno), di professione enologo nonché produttore di vini eccellenti.
Nato a Siena, ma con radici ben piantate a Lipari, dopo anni di studi, preparazione e lavoro è approdato al massimo traguardo professionale.
Infatti ha ottenuto la nomination per l'attribuzione del titolo "Winemaker of the year" , unico italiano tra 5 candidati e primo italiano ad essere nominato dal 2007 ad oggi.
Grande soddisfazione quindi in famiglia, e grande razza, noi eoliani!!!
Adesso non resta che aspettare il 31 dicembre, giorno in cui a New York verrà attribuito l'ambito premio.
Silvia Carbone
Al Filadelfia la mostra "Intima-Mente"
Si inaugurerà stasera alle ore 18.30, presso l’hotel Filadelfia, la mostra ‘Intima-Mente’.
Evento artistico espressione di ogni sfumatura dell'intimità e dell'erotismo attraverso il linguaggio dell’Arte.
La mostra sarà avviata da una performance di Emanuela Mondiello e si concluderà con uno stuzzicante aperitivo!
Vi aspettiamo!
Sarà possibile visitare la mostra da sabato 26 ottobre fino a sabato 2 novembre dalle ore 18.00 alle ore 20.30.
Partylandia augura Buon Compleanno a Tamara Orto, Giulia De Gregorio e Giulia
Auguri Tamara per il tuo 18° compleanno
Auguri Tamara per i tuoi 18 anni
La maturità di una persona non la si raggiunge con il compimento del 18° anno di età..... anche se il 18° compleanno rappresenta sempre una tappa importante nella vita.
I fatti dimostrano che sei tra coloro che non hanno dovuto aspettare il 18° anno per essere una persona matura, responsabile, decisa ad ottenere ciò che vuole.
Con tutto il bene che ti vogliamo.. ti auguriamo di goderti questo 18° compleanno....in attesa di mille altri giorni e avvenimenti colmi di felicità che tu possa avere e vivere in pieno
Ti vogliamo bene
Salvo..Silvia e Christian
I fatti dimostrano che sei tra coloro che non hanno dovuto aspettare il 18° anno per essere una persona matura, responsabile, decisa ad ottenere ciò che vuole.
Con tutto il bene che ti vogliamo.. ti auguriamo di goderti questo 18° compleanno....in attesa di mille altri giorni e avvenimenti colmi di felicità che tu possa avere e vivere in pieno
Ti vogliamo bene
Salvo..Silvia e Christian
Auguri a ....
Eolienews augura Buon Compleanno a Tamara Orto, Daniela Gisella Saltalamacchia, Caterina Bianchi, Simone Saltalamacchia e Laura Dupuy
lunedì 21 ottobre 2013
Agrip: "Chiedo pubblicamente che si finisca con questa farsa di incontri pubblici, tra amici e parenti, perché i problemi sono seri e sempre più drammatici
Gentile
Direttore,
sono un cittadino che abita a Canneto e Le chiedo gentilmente di
voler divulgare questa mia nota di protesta, ringraziandola anticipatamente.
Ieri sera
vengo a sapere per caso che si era svolto un incontro alle ore 16,30 nella sala
parrocchiale di Canneto tra gli abitanti di questa frazione e l’Amministrazione
Comunale. Tale incontro sembra che sia stato organizzato dalla “fantomatica”
associazione “Per Canneto”, che a quanto pare ha perso, pure (sigh) la buona
abitudine di avvisare la cittadinanza tramite i giornali on-line compreso il
Suo.
Resto veramente incredulo di fronte a una simile “caduta” per un così
doveroso atto formale, ma ormai è risaputo, visto le innumerevole problematiche
che attanagliano sempre più Canneto (depuratore , gestione veicolare da incubo
per l’estate trascorsa, abbandono istituzionale del territorio, ecc….)
negli ultimi anni in modo sempre più crescente, che codesta associazione si presta
supinamente ai “voleri e non voleri” delle amministrazioni di turno che tanto
hanno sbagliato e continuano a sbagliare nella gestione amministrativa di
Canneto, specialmente nella persona del
suo presidente Ninì Giardina.
Non mi sono
mai riconosciuto come abitante di questa frazione nell’operato di questa inconcludente
associazione e non posso accettare come Cittadino che questa Amministrazione
Comunale, che tanto ha da dire e da dimostrare direttamente a tutti gli
abitanti di questa frazione del suo operato che lo faccia per vie traverse in
modo sfuggente, usando meschinamente la debolezza di chi si erge a
rappresentare la frazione più importante di questo Comune.
Pertanto chiedo
pubblicamente che si finisca con questa farsa di incontri pubblici, tra amici e
parenti, perché i problemi sono seri e sempre più drammatici e di questi
“giochetti” sono/siamo veramente stanchi.
Salvatore
Agrip.
Giorgianni incontra i cittadini di Canneto su iniziativa del Comitato. Ma chi sapeva?
In un comunicato stampa emesso dal portavoce Michele Giacomantonio si legge: "Domenica pomeriggio il Sindaco Marco Giorgianni, accompagnato dagli Assessori e dal Presidente del Consiglio Comunale, ha incontrato gli abitanti di Canneto. E’ stata una assemblea partecipata, serena e fattiva promossa dal Comitato cittadino ed infatti è toccato al Presidente Mimì Giardina introdurre i lavori con una breve relazione sull’attività svolta dal Comitato".
Queste alcune reazione suscitate nel web dalla notizia.
Francesco Megna: "Io non sapevo nulla e faccio parte dell'ormai "fantomatico" Comitato!!"
Lucio Raffaele neanche noi di Pirrera sapevamo nulla....solamente perchè mi trovavo casualmente ieri sera davanti al Tano Bar ho saputo dell'incontro. E' comunque grave che un'associazione che dice di occuparsi degli interessi dei cittadini non dia avviso adeguato
Agrip Salvatore Il comitato non esiste ormai da tempo, Ci si muove a "gentile richiesta" dell'amministrazione di turno. Il fatto di non averla pubblicizzata sui giornali on-line è stato gravissimo.
Per quanto riguarda questa redazione non abbiamo ricevuto alcun comunicato. Ad onor del vero abbiamo visto, ma solo stamani, un comunicato affisso sulla bacheca del Supermercato a Canneto.
CROCETTA RIBALTA IL TAVOLO: PRIMA SAVONA, POI GLI ALTRI
Intanto ha rotto l’assedio: sindacati, imprenditori, partiti di opposizione e di maggioranza lo avevano messo in croce con la storia del “governo degli annunci”. Ora devi governare, ripetevano con accenti diversi, come una litania. L’assalto al Palazzo d’Orleans. Pronti a metterlo con le spalle al muro. A cominciare dal Pd, il suo partito; e poi i grillini con la loro mozione di sfiducia, le opposizioni in fibrillazione, gli alleati inquieti. E l’Assemblea ad attenderlo in armi.
Sabato mattina, 19 ottobre, per Rosario Crocetta sarebbe stata una giornata come un’altra con le sue pene quotidiane, il bisogno di fare quadrare i conti, i nemici alle porte, se non avesse sfogliato il quotidiano “La Repubblica” e non avesse letto il reportage di Salvo Palazzolo dedicato alla zona grigia.
In un riquadro, dentro il paginone, c’era la fotina di Riccardo Savona. Scorrendo il testo, ha appreso che il deputato regionale Drs era in rapporti d’affari con un imprenditore, indiziato di essere, a sua volta, in affari con Matteo Messina Denaro, la primula rossa della mafia siciliana, l’ultimo dei mohicani, il latitante per eccellenza.
Non è che il governatore non sapesse. Sapeva, eccome. Non riceve le veline dei Servizi, come il Presidente del Consiglio, ma ha i suoi canali d’informazione. E la notizia non era affatto nuova.
L’appartenenza alla zona grigia, però, non è un marchio d’infamia, perché non significa niente se non c’è un pezzo di carta che materializzi il reato, il favoreggiamento, il concorso. Giusto, ma la Sicilia è un’altra cosa, qui la mafia l’ha fatta da padrona per decenni, sopravvive grazie alla zona grigia, quell’area di colletti bianchi, imprenditori, professionisti che aiuta le “famiglie”, facendo affari con loro. Perciò bisogna fare piazza pulita proprio nell’area di mezzo. Una parola. È più difficile che assicurare alla giustizia criminali pericolosi.
Nei minuti che hanno preceduto l’ingresso nel salone, dove era atteso per il congresso dei Democratici riformisti siciliani, Rosario Crocetta ha meditato, ma come può farlo chi si fa guidare dall’istinto. Velocemente e senza calcoli complicati. I Democratici riformisti siciliani sono nati per dargli una mano, questo non avrebbe potuto ignorarlo. Ma fare finta di niente, non per come stanno le cose, non era possibile. Non poteva non sapere, e quel giornale che gli avevano messo sotto il naso, era lì a ricordarglielo. Magari il giorno dopo su quel giornale o altra testata avrebbe trovato la sua foto con l’impresentabile.
Giunto a destinazione, i metri che lo dividevano dal palchetto dei dirigenti sono stati attraversati da Rosario Crocetta con il pensiero di Pio La Torre in testa. L’ex segretario del Pci ucciso dalla mafia s’era trovato tanto volte in cattiva compagnia, ma in una circostanza, memorabile, non l’aveva sopportato. “C’è qualcuno che qui non dovrebbe starci…”, aveva detto al microfono, lanciando il suo messaggio “di guerra”.
E così ha fatto, come Pio La Torre. Riccardo Savona ha ascoltato ed è andato via. Si è sentito il destinatario dell’invito. Avrebbe potuto fare finta di niente? Probabilmente sì. Ha preferito “obbedire”, togliendo d’imbarazzo se stesso e la folla dei presenti; poi a mente serena, ma non troppo, ha diffuso una nota, stringata e sbrigativa, nella quale respinge le insinuazioni e annuncia iniziative a tutela della sua dignità.
Rosario Crocetta, dal canto suo, avrebbe potuto fare sapere a chi di dovere, discretamente, di non gradire quella presenza. O non partecipare, inventandosi un plausibile impegno sopravvenuto. Né Crocetta, né il deputato Drs, hanno scelto alternative, ed hanno creato “il caso”.
Non finisce qui, questo è sicuro. Le implicazioni potrebbero essere molto rilevanti. Il condizionale è d’obbligo: in Sicilia vige il principio di Lavoisier – niente si crea e niente si distrugge – in ogni manifestazione della vita istituzionale, politica ed umana.
Il futuro prossimo, però, può riservare sorprese. Il presidente della Regione, per esempio, parteciperà ai congressi del Partito democratico, dove si potrebbero registrare presenze indesiderate. Fra gli indagati della formazione ci sono parlamentari e dirigenti Pd. Crocetta riproporrà l’incompatibilità?
Il presidente della Regione parteciperà alle sedute d’Aula dell’Assemblea regionale – il 25 ottobre è stata convocata l’Assemblea per un dibattito sulla tenuta della maggioranza, che lo vede protagonista, e sui banchi di Sala D’Ercole troverà Riccardo Savona, seduto a buon diritto con i suoi colleghi. E non solo lui.
Il problema c’è. Intanto, nessuno può far finta di niente: la zona grigia c’è e va combattuta. Anzi, è una priorità.
Sabato mattina, 19 ottobre, per Rosario Crocetta sarebbe stata una giornata come un’altra con le sue pene quotidiane, il bisogno di fare quadrare i conti, i nemici alle porte, se non avesse sfogliato il quotidiano “La Repubblica” e non avesse letto il reportage di Salvo Palazzolo dedicato alla zona grigia.
In un riquadro, dentro il paginone, c’era la fotina di Riccardo Savona. Scorrendo il testo, ha appreso che il deputato regionale Drs era in rapporti d’affari con un imprenditore, indiziato di essere, a sua volta, in affari con Matteo Messina Denaro, la primula rossa della mafia siciliana, l’ultimo dei mohicani, il latitante per eccellenza.
Non è che il governatore non sapesse. Sapeva, eccome. Non riceve le veline dei Servizi, come il Presidente del Consiglio, ma ha i suoi canali d’informazione. E la notizia non era affatto nuova.
L’appartenenza alla zona grigia, però, non è un marchio d’infamia, perché non significa niente se non c’è un pezzo di carta che materializzi il reato, il favoreggiamento, il concorso. Giusto, ma la Sicilia è un’altra cosa, qui la mafia l’ha fatta da padrona per decenni, sopravvive grazie alla zona grigia, quell’area di colletti bianchi, imprenditori, professionisti che aiuta le “famiglie”, facendo affari con loro. Perciò bisogna fare piazza pulita proprio nell’area di mezzo. Una parola. È più difficile che assicurare alla giustizia criminali pericolosi.
Nei minuti che hanno preceduto l’ingresso nel salone, dove era atteso per il congresso dei Democratici riformisti siciliani, Rosario Crocetta ha meditato, ma come può farlo chi si fa guidare dall’istinto. Velocemente e senza calcoli complicati. I Democratici riformisti siciliani sono nati per dargli una mano, questo non avrebbe potuto ignorarlo. Ma fare finta di niente, non per come stanno le cose, non era possibile. Non poteva non sapere, e quel giornale che gli avevano messo sotto il naso, era lì a ricordarglielo. Magari il giorno dopo su quel giornale o altra testata avrebbe trovato la sua foto con l’impresentabile.
Giunto a destinazione, i metri che lo dividevano dal palchetto dei dirigenti sono stati attraversati da Rosario Crocetta con il pensiero di Pio La Torre in testa. L’ex segretario del Pci ucciso dalla mafia s’era trovato tanto volte in cattiva compagnia, ma in una circostanza, memorabile, non l’aveva sopportato. “C’è qualcuno che qui non dovrebbe starci…”, aveva detto al microfono, lanciando il suo messaggio “di guerra”.
E così ha fatto, come Pio La Torre. Riccardo Savona ha ascoltato ed è andato via. Si è sentito il destinatario dell’invito. Avrebbe potuto fare finta di niente? Probabilmente sì. Ha preferito “obbedire”, togliendo d’imbarazzo se stesso e la folla dei presenti; poi a mente serena, ma non troppo, ha diffuso una nota, stringata e sbrigativa, nella quale respinge le insinuazioni e annuncia iniziative a tutela della sua dignità.
Rosario Crocetta, dal canto suo, avrebbe potuto fare sapere a chi di dovere, discretamente, di non gradire quella presenza. O non partecipare, inventandosi un plausibile impegno sopravvenuto. Né Crocetta, né il deputato Drs, hanno scelto alternative, ed hanno creato “il caso”.
Non finisce qui, questo è sicuro. Le implicazioni potrebbero essere molto rilevanti. Il condizionale è d’obbligo: in Sicilia vige il principio di Lavoisier – niente si crea e niente si distrugge – in ogni manifestazione della vita istituzionale, politica ed umana.
Il futuro prossimo, però, può riservare sorprese. Il presidente della Regione, per esempio, parteciperà ai congressi del Partito democratico, dove si potrebbero registrare presenze indesiderate. Fra gli indagati della formazione ci sono parlamentari e dirigenti Pd. Crocetta riproporrà l’incompatibilità?
Il presidente della Regione parteciperà alle sedute d’Aula dell’Assemblea regionale – il 25 ottobre è stata convocata l’Assemblea per un dibattito sulla tenuta della maggioranza, che lo vede protagonista, e sui banchi di Sala D’Ercole troverà Riccardo Savona, seduto a buon diritto con i suoi colleghi. E non solo lui.
Il problema c’è. Intanto, nessuno può far finta di niente: la zona grigia c’è e va combattuta. Anzi, è una priorità.
Eolie: medico accusa malore, Filicudi senza presidio sanitario per 5 ore
Filicudi (Messina), 21 ott. - (Adnkronos) - Il medico di turno accusa un malore e Filicudi rimane senza presidio sanitario. E' accaduto ieri intorno alle 16 quando il medico di turno del presidio sanitario isolano, Gaetano Nocita di 50 anni, ha accusato un malore, una patologia neurologica acuta, ed è riuscito a richiedere l'intervento della Croce rossa locale. Dalle 16 alle 21 è rimasto praticamente senza validi sostegni sanitari, affinchè potesse raggiungere il primo ospedale nella terraferma e quindi la popolazione isolana per 5 ore è rimasta priva di assistenza sanitaria, essendo l'unico medico disponibile sull'isola. Il presidente della circoscrizione isolana Daniela Tagliasacchi ha quinadi contattato i carabinieri e dalla Capitaneria di porto di Lipari alle 21 ha mandato un medico da Lipari. La situazione di assistenza medica delle isole Eolie ha subito dei forti tagli da parte della Regione siciliana.
Demolizione e ricostruzione nuovi loculi al cimitero di Lipari. Tutto è fermo. L'ex assessore China scrive al sindaco
AL SINDACO DEL COMUNE
LIPARI
ALL’ASSESSORE AI CIMITERI
LIPARI
Il sottoscritto durante il periodo che ha ricoperto la carica di Assessore ai Cimiteri di Codesto Comune si è adoperato per accumulare le somme necessarie per provvedere alla estumulazione e tumulazione delle salme esistenti nel primo ripiano, lato destro, del Cimitero di Lipari centro, per poter procedere alla demolizione ed alla ricostruzione dei vari loculi, giusto progetto redatto ed approvato.
Tale intervento si rendeva urgente ed indifferibile, considerato che nel Cimitero gli unici loculi disponibile sono nell’ultimo ripiano, difficilmente raggiungibile soprattutto dalle persone anziane.
Da tempo, nonostante le operazioni di estumulazione siano state eseguite interamente non riscontro alcun intervento per dotare il Cimitero di ulteriori e necessarie disponibilità con la conseguenza che i nostri defunti debbono essere dirottati in altri cimiteri dell’isola.
Non solo, ma soprattutto i nostri anziani amano conoscere per tempo quella che sarà la loro futura dimora.
Eppure il costo per la realizzazione delle opere è posto a carico dell’Impresa aggiudicatrice con un project-financing.
Con la presente il sottoscritto, come cittadino residente, ma ritengo che la risposta interessa tutta la popolazione locale, chiede di conoscere i motivi per i quali non è stato ancora programmata l’esecuzione dell’intervento approvato e quali sono le intenzioni in merito da parte di Codesta Amministrazione, tenuto anche conto che allo stato attuale la visione di quanti entrano nel Cimitero è raccapricciante.
Distinti saluti
China Giulio
LIPARI
ALL’ASSESSORE AI CIMITERI
LIPARI
Il sottoscritto durante il periodo che ha ricoperto la carica di Assessore ai Cimiteri di Codesto Comune si è adoperato per accumulare le somme necessarie per provvedere alla estumulazione e tumulazione delle salme esistenti nel primo ripiano, lato destro, del Cimitero di Lipari centro, per poter procedere alla demolizione ed alla ricostruzione dei vari loculi, giusto progetto redatto ed approvato.
Tale intervento si rendeva urgente ed indifferibile, considerato che nel Cimitero gli unici loculi disponibile sono nell’ultimo ripiano, difficilmente raggiungibile soprattutto dalle persone anziane.
Da tempo, nonostante le operazioni di estumulazione siano state eseguite interamente non riscontro alcun intervento per dotare il Cimitero di ulteriori e necessarie disponibilità con la conseguenza che i nostri defunti debbono essere dirottati in altri cimiteri dell’isola.
Non solo, ma soprattutto i nostri anziani amano conoscere per tempo quella che sarà la loro futura dimora.
Eppure il costo per la realizzazione delle opere è posto a carico dell’Impresa aggiudicatrice con un project-financing.
Con la presente il sottoscritto, come cittadino residente, ma ritengo che la risposta interessa tutta la popolazione locale, chiede di conoscere i motivi per i quali non è stato ancora programmata l’esecuzione dell’intervento approvato e quali sono le intenzioni in merito da parte di Codesta Amministrazione, tenuto anche conto che allo stato attuale la visione di quanti entrano nel Cimitero è raccapricciante.
Distinti saluti
China Giulio
"Qui rischiamo di fare la fine dei sorci". Lettera aperta del CASTA al Presidente Letta
Lettera Aperta
Egr. Signor
Presidente del Consiglio dei
Ministri
Onorevole Enrico Letta
Roma
Egregio Signor Presidente,
dopo aver ascoltato il suo accorato
intervento in occasione del ricordo del disastro del Vajont riteniamo
che il suo personale, manifestato impegno per la tutela del
territorio del Paese non sia puramente dettato dalla triste
circostanza.
Pur sapendo che i suoi gravosi.
molteplici impegni, ben difficilmente le consentiranno di leggere
questo appello e soprattutto di poter disporre adeguate misure ed
interventi risolutori, a beneficio di una piccola frazione
(Acquacalda), di un piccola isola (Lipari), nel profondo Sud, diamo
spazio alla speranza, come extrema ratio, che il nostro angoscioso
problema, purtroppo non unico in Italia, venga da Lei, Signor
Presidente, preso in esame.
Le condizioni del suolo,
morfologicamente friabile, di tutta la zona pomicifera
Porticello-Acquacalda sono a livello di puro disastro idrogeologico
poiché:
- le cave da cui si estraeva la pomice (unica fonte di ricchezza fino a qualche decennio fa) dal 2007 sono inattive e quindi abbandonate;
- non vi è la minima traccia di un razionale convogliamento delle acque pluviali (da qualche tempo sempre più copiose e devastanti);
- il mare erode progressivamente la falesia, non esistendo alcuna adeguata protezione della costa;
- le autorità comunali, provinciali, regionali, in cronica assenza di danaro, ma con disarmante cecità, non fanno che rimpallarsi le responsabilità.
Tra il 14 e 15 ottobre ancora una volta
una frana ha interrotto la Strada Provinciale 179 bis, rendendo
tuttora impossibile il periplo dell'isola.
Non disponiamo di alcuna possibilità
di fuga via mare poiché il piccolo molo, all'uopo destinato, è
inagibile da oltre 7 anni.
Infine siamo costantemente sotto
minaccia delle impetuose mareggiate che oltre a inondare e
devastare l'indifeso litorale rendendolo spesso impercorribile,
minano l’incolumità degli abitanti, degli immobili e di alcune
strutture turistiche.
Rischiamo veramente di fare la fine dei
sorci!
Non è un bel vivere in queste
condizioni!
Ecco perché Le chiediamo, Signor
Presidente, di prendere a cuore questa nostra petizione affinché si
dia al più presto l'avvio, serio e programmato, al recupero di
questa incomparabile parte dell'isola di Lipari, scongiurandone così
l'inevitabile annientamento.
Confidiamo del suo pronto
interessamento. Non ci deluda anche Lei, Signor Presidente!
Grazie e con profonda stima la
salutiamo.
Enzo Mottola
Presidente Comitato C.A.S.T.A.
Lipari & illuminazione di Piazza Mazzini di Aldo Natoli
Ho sempre criticato i lavori di trasformazione di "Villa Mazzini", vanto delle passate Amminitrazioni Comunali e del giardiniere Pino Lo Schiavo, in Piazza Mazzini. Ma purtroppo sull'arte del conservare è prevalsa quella della trasformazione e della cementificazione, cosicchè un altro "pezzo" della nostra bella Lipari, della nostra storia, la possiamo rivivere soltanto attraverso le vecchie cartoline. Il Monastero Benedettino, divenuto sede del Comune, la storica Chiesa di S.Antonio, il mitico ristorante "Filippino, che s'affacciavano su un variopinto e suggestivo giardino alberato, meta di tanti visitatori stanchi ed assolati, oggi è diventato un ammasso di pietra, avulsa da quella tipica locale, e di cemento.
Un tempo dicevamo "saliamo al Comune", oggi dobbiamo dire "scendiamo al Comune"; la modifica delle quote ha infatti comportato il sorgere di scalini e scalinate, sicuramente comode per attendere l'apertura degli uffici comunali.
In questi giorni, anche se il cantiere è in piena attività, sono stati collocati i corpi illuminanti, tipo ghisa, con relativi lampioni. Non entro nel merito della loro "bellezza" dal momento che il giudizio è soggettivo, ma sulla scelta di non proseguire l'illuminazione con la stessa tipologia dei lampioni collocati nel centro storico dell'isola, ed in particolare in via Garibaldi, via XXIV Maggio,strade di accesso alla Piazza, e perchè nò, in piazza Marina Corta.
Un tempo dicevamo "saliamo al Comune", oggi dobbiamo dire "scendiamo al Comune"; la modifica delle quote ha infatti comportato il sorgere di scalini e scalinate, sicuramente comode per attendere l'apertura degli uffici comunali.
In questi giorni, anche se il cantiere è in piena attività, sono stati collocati i corpi illuminanti, tipo ghisa, con relativi lampioni. Non entro nel merito della loro "bellezza" dal momento che il giudizio è soggettivo, ma sulla scelta di non proseguire l'illuminazione con la stessa tipologia dei lampioni collocati nel centro storico dell'isola, ed in particolare in via Garibaldi, via XXIV Maggio,strade di accesso alla Piazza, e perchè nò, in piazza Marina Corta.
Partylandia augura Buon Compleanno ad Alessio, Cristina e Flavio
Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno ad Alessio Merlo che compie 4 anni, a Cristina Furfaro che ne compie 18 e a Flavio che ne compie .
Assemblea popolare a Canneto col Sindaco. Si è parlato del depuratore ma non solo.
COMUNICATO
Domenica
pomeriggio il Sindaco Marco Giorgianni, accompagnato dagli Assessori e
dal Presidente del Consiglio Comunale, ha incontrato gli abitanti di Canneto.
E’ stata una assemblea partecipata,serena e fattiva promossa dal Comitato
cittadino ed infatti è toccato al Presidente Ninì Giardina introdurre i lavori
con una breve relazione sull’attività svolta dal Comitato.
Dopo il Presidente, il Sindaco. Sono stati numerosi
i punti toccati in una relazione puntuale ma anche accalorata perché le
difficoltà non sono poche e certo non mancano le incomprensioni ed i
travisamenti. Molti dei problemi di Canneto sono problemi dell’isola intera o
addirittura di tutto il Comune come il problema dei trasporti, della
portualità, del rifacimento di alcuni sentieri storici, della riorganizzazione
degli uffici comunali passando da un decentramento eccessivo e disordinato ad
un raggruppamento in tre sedi (uffici
amministrativi al Palazzo Comunale, tecnici in via Garibaldi, economici al
palazzo dei Congressi), del dissalatore e della distribuzione idrica, dei costi
del Comune (a cominciare dalla criticità rappresentata dal servizio idrico che
il prossimo anno non potrà più giovarsi – in via ordinaria – dell’acqua
trasportata dalle navi cisterne che arriva al Comune gratuitamente mentre dovrà
servirsi di quella, a pagamento, prodotta dal dissalatore) e della salvaguardia
del Bilancio che ha evitato ed eviterà il dissesto, ecc.
Poi vi è il problema del depuratore che è problema
di tutta l’isola ma viene particolarmente sentito dagli abitanti di Canneto e
delle frazioni limitrofe (Pirrera, Serra…). Sulla vicenda del depuratore il
Sindaco ha voluto essere chiaro ed evitare ogni possibilità di equivoco.
“Sono stato da sempre contrario – ha detto – alla
collocazione del depuratore a Canneto Dentro e non ho cambiato idea e tutti i
comportamenti dell’Amministrazione, nei limiti delle sue prerogative in
presenza di un Commissario governativo, sono stati coerenti con questa
posizione. Ma hanno pesato e pesano sulla nostra azione due eventi di grande
impatto: a) la riconferma del Commissario avvenuta nel dicembre 2012 ad opera
di una mozione votata dal Senato su richiesta di un deputato del PDL che ha
costretto il Governo a fare marcia indietro dalla posizione di revoca; b) il
parere favorevole del Comune di Lipari nel dicembre 2010 (quindi dalla
precedente Amministrazione) a questo progetto di depuratore, parere giudicato
dal Commissario definitivo e non rivedibile.
Di fronte a questa realtà l’Amministrazione aveva
due strade: alzare inutili barricate perché ormai questo Commissario rimarrà in
carica almeno sino a dicembre quando avrà finito di espletare tutti gli atti
per l’esecutività dell’opera o cercare di premere per una correzione al meglio
del progetto a cominciare dalla eliminazione delle vasche di decantazione di
Unci e di Marina lunga a Lipari per arrivare all’eliminazione della
sopraelevata che doveva portare al depuratore ed al ridimensionamento dello
sbancamento della collina a fianco del nuovo edificio . E su questa seconda
linea ci siamo mossi, senza barattamenti e compromessi, ed attendiamo il
progetto definitivo che dovrebbe arrivare in questi giorni per verificare se e
in che termini siano stati recepite queste richieste. A proposito di questo
punto c’è stato – alla fine della relazione del Sindaco - uno scambio di
opinioni con l’avv. Intelisano che cura gli interessi dei cittadini interessati
dalla realizzazione del depuratore. L’avvocato teme che le due vasche non ci
siano nel progetto che sta per giungere al Comune, perché questo sarebbe un
primo stralcio mentre le vasche sarebbero previste in uno stralcio successivo.
Su questo punto il Sindaco ha rassicurato il professionista: il progetto sarà
studiato e valutato da un’apposita commissione del Consiglio Comunale in cui
saranno presenti tecnici competenti della materia.
Altri temi affrontati: la riqualificazione del lungomare di Canneto con la creazione di una vera passeggiata a mare e l’allargamento della sede stradale ( lavori che dovrebbe iniziare nel 2014 perché i fondi ci sono e si è riusciti a liberarli, assieme ad altre opere, dai vincoli del patto di stabilità); i lavori di ristrutturazione e di sistemazione dei torrenti Aurora e Calandra per cui c’è un finanziamento di oltre 2 milioni di euro e i progetti, promossi dal commissario regionale Croce, saranno esecutivi, completi di tutti i pareri, per la fine dell’anno; la possibilità di organizzare meglio in traffico nell’estate 2014 sia contando sui lavori nel lungomare sia organizzando parcheggi a monte e a valle di Canneto collegati con una navetta.
Beata Vergine Maria SS. della Purità. Processione ieri a Quattropani
Ordinanza di chiusura della S.P. Quattropani-Acquacalda e "manomissioni"
PROVINCIA REGIONALE DI MESSINA
IV° UFFICIO DIRIGENZIALE
Protezione Civile e Difesa Suolo -
Viabilità 1° Distretto
OGGETTO: Ordinanza di chiusura al
transito della S.P. Quattropani – Acquacalda al Km. 4 + 200, nel
comune di Lipari (Me).
Premesso che a seguito di frana di
crollo che in data 14 ottobre 2013 ha interesso un tratto della S.P.
Quattropani – Acquacalda, al Km. 4 + 200, nel comune di Lipari
(Me), si è reso necessario chiudere il transito lungo la suddetta
strada ed al contempo individuare percorso alternativo indicato con
apposita segnaletica.
Visti il D.L. 30.04.1992 n.285 ed il
D.P.R. n.495 del 16.12.1992;
Il sottoscritto Ing. Giuseppe CELI,
Dirigente del 4° Ufficio Dirigenziale Viabilità 1° Distretto
ORDINA
con decorrenza immediata e fino a al
ripristino delle condizioni di sicurezza al transito, la chiusura al
transito della S.P. Quattropani – Acquacalda, al Km. 4+200, nel
comune di Lipari.
Il presente provvedimento sarà reso
noto al pubblico mediante apposizione di segnaletica locale indicante
altresì il percorso alternativo.
E’fatto obbligo a chiunque spetti
osservare a fare osservare la presente ordinanza.
Il Dirigente
Ing.G.Celi
Sin qui l'ordinanza di chiusura emessa dalla Provincia, Abbiamo appreso che, nottetempo, qualcuno ha rimosso le strutture che impedivano il transito su quell'arteria, giudicata, per via di altri massi in bilico, a forte rischio per la pubblica incolumità.
Constatato ciò, da stamani sono di nuovo al lavoro per apporre le strutture che interdicono il traffico (e la relativa segnaletica) gli uomini della Provincia e della Protezione civile comunale.
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno ad Enrico Mantineo, Salvo Cutuli, Bartola Saltalamacchia e Domenico Cincotta
Milazzo pensa ad un “ticket” per coloro che vanno alle Eolie
(Gazzetta del sud) L’Amministrazione comunale di Milazzo sta pensando di istituire un "ticket" che possa in parte controbilanciare costi che da sempre la città di Milazzo sostiene per la sua posizione privilegiata quale porta naturale delle isole Eolie. Un contributo irrisorio che dovrebbero pagare tutti coloro che prendono nave ed aliscafo per raggiungere le Isole ad esclusione dei residenti di Milazzo e delle Eolie. Un supplemento al biglietto di 50 centesimi con le compagnie di navigazione che dovrebbero poi versare le somme all’Ente.
"Un piccolo contributo - spiega il sindaco Carmelo Pino - che certamente ci consentirà di apportare migliorie soprattutto nel periodo estivo quando il flusso dei passeggeri richiede opportuni servizi legati al traffico. E' notorio che tutti gli oneri, dalla disciplina della viabilità alla manutenzione e pulizia delle strade di collegamento al porto, sino ad oggi, sono stati a totale carico dei nostri concittadini. Ritengo quindi che un piccolo contributo non determinerà conseguenze negative mentre per le casse dell’Ente rappresenterà una nuova entrata extra tributaria “vincolata” a migliorare l’accoglienza di chi transita nel nostro porto".
"Un piccolo contributo - spiega il sindaco Carmelo Pino - che certamente ci consentirà di apportare migliorie soprattutto nel periodo estivo quando il flusso dei passeggeri richiede opportuni servizi legati al traffico. E' notorio che tutti gli oneri, dalla disciplina della viabilità alla manutenzione e pulizia delle strade di collegamento al porto, sino ad oggi, sono stati a totale carico dei nostri concittadini. Ritengo quindi che un piccolo contributo non determinerà conseguenze negative mentre per le casse dell’Ente rappresenterà una nuova entrata extra tributaria “vincolata” a migliorare l’accoglienza di chi transita nel nostro porto".
domenica 20 ottobre 2013
S. Bartolomeo e una effige su targhetta
Attraverso la pagina "S. Bartolomeo-Patrono delle Eolie", che abbiamo creato su fb, la signora Marinella Di Cecca ci ha fatto pervenire questa targhetta con l'effige del nostro Patrono.
Scrive la signora "Questa targhetta metallica con l'Effige del Santo era posizionata sopra un ricordino preso al paese suo, Canneto di Lipari, da mia madre nei primissimi anni 60 e tenuto con se a Roma, dove abitavamo.....Vi sono molto affezionata e dell'originale completo, rotondo in plastica trasparente, ne ricordo le fattezze come mi ricordo di Lei, che non è più fra noi da 35 anni".
Scrive la signora "Questa targhetta metallica con l'Effige del Santo era posizionata sopra un ricordino preso al paese suo, Canneto di Lipari, da mia madre nei primissimi anni 60 e tenuto con se a Roma, dove abitavamo.....Vi sono molto affezionata e dell'originale completo, rotondo in plastica trasparente, ne ricordo le fattezze come mi ricordo di Lei, che non è più fra noi da 35 anni".
CROCETTA ESPELLE SAVONA: “QUALCUNO DEVE ANDARE VIA SUBITO”
Un gioco di sguardi, gli animi che sono diventati tesi. Poi il cartellino rosso. Esplode il caso Savona. Il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta posta sul suo profilo Facebook un fatto singolare che lo ha visto protagonista al congresso dei Democratici riformisti per la Sicilia. Il governatore al suo arrivo è stato accolto da lunghi applausi. E quando ha preso la parola, menzionando Pio La Torre e ripetendo quello che il leader comunista disse 32 anni fa parlando alla conferenza di organizzazione del Pci, ha affermato: “In questa sala c’è qualcuno che non ci deve stare e deve uscire immediatamente”. Apriti cielo. E mentre i partecipanti al congresso applaudivano, proprio Riccardo Savona, si sarebbe alzato abbandonando la sala.
Il deputato regionale, presidente della commissione Bilancio nella scorsa legislatura e attuale presidente della commissione speciale per la Spending review, non ci ha pensato più di tanto è così andato via. Il tutto è successo davanti ai massimi vertici del partito. Il parlamentare è stato intercettato mentre parlava al telefono con il ‘re dell’eolico’, Vito Nicastri, ritenuto vicino al superlatitante Matteo Messina Denaro. “Pur essendo fiduciosi che Savona riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità, per il gruppo parlamentare dei Drs è obbligatorio lunedì prossimo fare un riunione sul tema per assumere una determinazione”, commenta Edi Tamajo, segretario regionale dei Drs.
Crocetta cosi ha voluto prendere le distanze dal deputato. “La lotta alla mafia e alle connivenze è alla base della mia azione di governo – ha poi detto all’Ansa il presidente della Regione siciliana a margine dei lavori del congresso -. Savona ha capito che non c’è più trippa per gatti…”.
In serata la replica di Savona: ”Non nascondo -dice – di essere rimasto alquanto stupito ed amareggiato dalle dichiarazioni del Presidente Crocetta. Probabilmente lo stesso non è stato informato dai suoi consiglieri del fatto che quando ho intrattenuto rapporti con il signor Nicastri lo stesso era considerato un rispettabile imprenditore e che mai nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare che fosse in contatto con organizzazioni criminali. Venutone a conoscenza ho troncato ogni contatto con lo stesso. Non esiste ‘la notizia’ insomma, se non per il fatto che – ancora una volta – si continua a denigrare la mia persona senza alcun fondamento. Daro’ mandato ai miei legali – conclude Savona – di promuovere ogni azione civile e penale volta alla tutela della mia onorabilita’ nei confronti di tutti coloro che diffondono notizie non rispondenti al vero e lesive della mia persona”.
Il deputato regionale, presidente della commissione Bilancio nella scorsa legislatura e attuale presidente della commissione speciale per la Spending review, non ci ha pensato più di tanto è così andato via. Il tutto è successo davanti ai massimi vertici del partito. Il parlamentare è stato intercettato mentre parlava al telefono con il ‘re dell’eolico’, Vito Nicastri, ritenuto vicino al superlatitante Matteo Messina Denaro. “Pur essendo fiduciosi che Savona riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità, per il gruppo parlamentare dei Drs è obbligatorio lunedì prossimo fare un riunione sul tema per assumere una determinazione”, commenta Edi Tamajo, segretario regionale dei Drs.
Crocetta cosi ha voluto prendere le distanze dal deputato. “La lotta alla mafia e alle connivenze è alla base della mia azione di governo – ha poi detto all’Ansa il presidente della Regione siciliana a margine dei lavori del congresso -. Savona ha capito che non c’è più trippa per gatti…”.
In serata la replica di Savona: ”Non nascondo -dice – di essere rimasto alquanto stupito ed amareggiato dalle dichiarazioni del Presidente Crocetta. Probabilmente lo stesso non è stato informato dai suoi consiglieri del fatto che quando ho intrattenuto rapporti con il signor Nicastri lo stesso era considerato un rispettabile imprenditore e che mai nessuno avrebbe potuto lontanamente immaginare che fosse in contatto con organizzazioni criminali. Venutone a conoscenza ho troncato ogni contatto con lo stesso. Non esiste ‘la notizia’ insomma, se non per il fatto che – ancora una volta – si continua a denigrare la mia persona senza alcun fondamento. Daro’ mandato ai miei legali – conclude Savona – di promuovere ogni azione civile e penale volta alla tutela della mia onorabilita’ nei confronti di tutti coloro che diffondono notizie non rispondenti al vero e lesive della mia persona”.
Auguri a Marco Favaloro
I genitori e i parenti tutti augurano Buon Compleanno a Marco Favaloro che oggi compie 11 anni.
MOZIONE DI SFIDUCIA, MUSUMECI: “SIAMO 52, MORALMENTE”
Nella legislatura che l’Assemblea regionale siciliana si è lasciata alle spalle, tre mesi, forse di più, furono dedicati alla presentazione di una mozione di sfiducia, che avrebbe dovuto mandare a casa Raffaele Lombardo alla vigilia della fine naturale del mandato. Se fosse passata in aula, con almeno 46 deputati a favore, la vita della lagislatura si sarebbe accorciata di tre mesi, più o meno. Non ci avrebbero perso poco, perché la liquidazione ai deputati resta intera anche quando la legislatura si conclude in anticipo. Ma quel poco per chi deve farsi i conti in tasca, può diventare molto. Perciò la mozione di sfiducia rimase al centro della pista da ballo, fra una mazurca e l’altra, per un lunghissimo tempo. Fu una gara fra i promotori della sfiducia, maggioranza ed opposizione si accapigliarono per testimoniare la loro volontà di farla finita. Nel mirino c’era Raffaele Lombardo: non avrebbero voluto lasciarlo uscire di casa con i suoi piedi.
Se sfogliate i giornali di quel tempo – ma non ve lo consigliamo, è tempo perso – vi rendete conto che in quei giorni il Parlamento regionale diede il meglio di sé: il nulla si era materializzato per mostrare al mondo di che cosa fosse capace la politica quando ci si mette con sagacia e coerenza.
Naturalmente finì che Raffaele Lombardo si dimise, alla vigilia del rinvio a giudizio per favoreggiamento della mafia, e la nutrita schiera di promotori della mozione di sfiducia finse il compiacimento ed insieme il rimpianto, a seconda del profilo che bisognava mostrare alle emittenti televisive. Compiacimento perché era stato raggiunto l’obiettivo, mandare a casa il presidente della Regione; rammarico, perché il governatore aveva fatto tutto da sé, e non si era lasciato cacciare via, come sarebbe stato più conveniente.
Sono trascorsi quindici mesi, forse qualcosa di più, dai quei giorni indimenticabili, e la mozione di sfiducia rischia di ripetere,e migliorare, la sua performance nel corso della legislatura vigente per merito di Giancarlo Cancelleri, coordinatore dei deputati pentastellati. Cancelleri s’è consultato con il popolo, un campione rappresentativo a quanto pare, ed ha ricevuto virtualmente dal popolo il mandato di chiedere le dimissioni del presidente della Regione e, di conseguenza, provocare lo scioglimento dell’Assemblea grazie alla mozione di sfiducia.
Il fatto che potesse contare su quattordici deputati e ce ne volessero 46 per la sua approvazione, non lo ha turbato più di tanto, perché la mozione di sfiducia ha una sua vita in sé: non ha bisogno che sia approvata perché dispieghi i suoi effetti benefici. Quali? Fare sapere al popolo scontento che si ha intenzione di mandare a casa il governo.
L’annuncio, dunque, è già un primo passo importante. La seconda tappa, la presentazione della mozione, è essenziale, perché sia credibile, mentre del resto – esame ed approvazione – si può anche fare a meno. Il secondo passo, tuttavia, è diventato un pit-stop laborioso: raggiungere quota diciotto – le firme devono essere almeno 18 – è un problema. Una cosa, è parlare di mozione di sfiducia, ed un’altra mettere mano ad essa. Siamo al punto che la quota 18 è risicata, perché uno dei deputati firmatari ha comunicato la revoca, ed uno dei deputati che non avrebbe voluto firmare, ha comunicato di volere apporre la firma, che però non ha ancora apposto.
Una dèbacle?
Le sconfitte talvolta equivalgono a vittorie, e viceversa. Bisogna essere cauti nei giudici. Nello Musumeci, presunto leader del centrodestra, poco ascoltato invero, ha affiancato Giancarlo Cancelleri, ma ha potuto trascinare con sé soltanto i quattro deputati della sua lista, che poi sono diventati tre. Moralmente, tuttavia, ritiene di avere vinto. “Se dovessi parlare delle adesioni morali e delle telefonate che ho ricevuto saremmo almeno 52”, confida Musumeci, visibilmente compiaciuto.
Le mozioni di sfiducia sono miracolose, regalano l’ottimismo anche quando non c’è ragione.
Se sfogliate i giornali di quel tempo – ma non ve lo consigliamo, è tempo perso – vi rendete conto che in quei giorni il Parlamento regionale diede il meglio di sé: il nulla si era materializzato per mostrare al mondo di che cosa fosse capace la politica quando ci si mette con sagacia e coerenza.
Naturalmente finì che Raffaele Lombardo si dimise, alla vigilia del rinvio a giudizio per favoreggiamento della mafia, e la nutrita schiera di promotori della mozione di sfiducia finse il compiacimento ed insieme il rimpianto, a seconda del profilo che bisognava mostrare alle emittenti televisive. Compiacimento perché era stato raggiunto l’obiettivo, mandare a casa il presidente della Regione; rammarico, perché il governatore aveva fatto tutto da sé, e non si era lasciato cacciare via, come sarebbe stato più conveniente.
Sono trascorsi quindici mesi, forse qualcosa di più, dai quei giorni indimenticabili, e la mozione di sfiducia rischia di ripetere,e migliorare, la sua performance nel corso della legislatura vigente per merito di Giancarlo Cancelleri, coordinatore dei deputati pentastellati. Cancelleri s’è consultato con il popolo, un campione rappresentativo a quanto pare, ed ha ricevuto virtualmente dal popolo il mandato di chiedere le dimissioni del presidente della Regione e, di conseguenza, provocare lo scioglimento dell’Assemblea grazie alla mozione di sfiducia.
Il fatto che potesse contare su quattordici deputati e ce ne volessero 46 per la sua approvazione, non lo ha turbato più di tanto, perché la mozione di sfiducia ha una sua vita in sé: non ha bisogno che sia approvata perché dispieghi i suoi effetti benefici. Quali? Fare sapere al popolo scontento che si ha intenzione di mandare a casa il governo.
L’annuncio, dunque, è già un primo passo importante. La seconda tappa, la presentazione della mozione, è essenziale, perché sia credibile, mentre del resto – esame ed approvazione – si può anche fare a meno. Il secondo passo, tuttavia, è diventato un pit-stop laborioso: raggiungere quota diciotto – le firme devono essere almeno 18 – è un problema. Una cosa, è parlare di mozione di sfiducia, ed un’altra mettere mano ad essa. Siamo al punto che la quota 18 è risicata, perché uno dei deputati firmatari ha comunicato la revoca, ed uno dei deputati che non avrebbe voluto firmare, ha comunicato di volere apporre la firma, che però non ha ancora apposto.
Una dèbacle?
Le sconfitte talvolta equivalgono a vittorie, e viceversa. Bisogna essere cauti nei giudici. Nello Musumeci, presunto leader del centrodestra, poco ascoltato invero, ha affiancato Giancarlo Cancelleri, ma ha potuto trascinare con sé soltanto i quattro deputati della sua lista, che poi sono diventati tre. Moralmente, tuttavia, ritiene di avere vinto. “Se dovessi parlare delle adesioni morali e delle telefonate che ho ricevuto saremmo almeno 52”, confida Musumeci, visibilmente compiaciuto.
Le mozioni di sfiducia sono miracolose, regalano l’ottimismo anche quando non c’è ragione.
Auguri a....
Eolienews augura Buon Compleanno al sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo e a Mariarosa Merlo, Alessia Sarpi, Robert Mondello e Rosellina Neri.
Auguri a....Laura Lo Ricco
sabato 19 ottobre 2013
Punto Nascite a Lipari. Merlino "richiama" Crocetta a mantenere l'impegno assunto
AL SIGNOR
PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA
E p.c.
AL SIGNOR
ASSESSORE ALLA SALUTE DELLA REGIONE SICILIA
Signor Presidente,
Abbiamo aspettato, in silenzio, per lungo tempo, che l’impegno che ha
assunto con le “donne” di Lipari sulla riapertura di un “Centro Nascite” venisse rispettato.
Dobbiamo prendere atto, purtroppo, che alle buone volontà iniziali poche
e sterili sono stati “i fatti” portati avanti sull’importante questione.
Il Piano di Ottimizzazione dell’assistenza
sanitaria nelle località disagiate siciliane predisposto dall’Assessorato Regionale alla Salute e approvato dal Suo
Governo sino a oggi non ha sortito alcun risultato per quanto riguarda la
riapertura dei Centri Nascita nelle località individuate come sedi
disagiate (le Eolie lo sono e con l’arrivo dell’imminente stagione invernale lo
saranno ancora di più).
Il suddetto provvedimento, che in quel momento forse è stato assunto in
difformità rispetto alle disposizioni nazionali e contro le previsioni del
piano di rientro, che certamente non poteva essere la ragione per non attuarlo (la
salute non è un fatto contabile, non è una questione di partita doppia), ora che
la Legge di stabilità del Governo Letta non prevede decurtazioni per la spesa
sanitaria il Piano di Austerità non può più essere una giustificazione. L’obbligo
di pareggio e di rientro voluto dal Patto di Stabilità ha sin qui modificato
parecchio e in maniera sostanziale, con i vari decreti assessoriali attuativi dello stesso, l’assetto della
sanità nella nostra Regione tanto da mettere a dura prova la popolazione
siciliana che, pero, dopo tanti sacrifici, auspica per il futuro, un’organizzazione
sanitaria tale da garantire, finalmente, una risposta concreta ai bisogni di
salute di noi siciliani.
Signor
Presidente, Le chiediamo, pertanto, che il provvedimento di mantenimento
e la messa in sicurezza dei Punti Nascita di Lipari, Pantelleria, Mistretta, Bronte,
Nicosia, Mussomeli e di Santo Stefano di Quisquina, che pure
avendo un numero di parti annui inferiore a 500 presentano peculiari
caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento
dei pazienti alle strutture ostretico-ginecologiche più vicine, possa essere
attuato, con tutte le sue disposizioni, con
priorità assoluta del Suo Governo.
Siamo certi, Signor Presidente, che non negherà il diritto alla salute per i
cittadini delle isole minori e dei comuni disagiati della Sicilia come non
negherà alle future mamme di Lipari “il regalo” più bello: quello di poter
far nascere i propri figli, in sicurezza, nella propria terra d’origine, vicino
alle proprie famiglie e senza più far subire loro notevoli disagi, anche
economici.
Disponga, quindi, con
l’autorevolezza che Le è nota, affinché il Centro
Nascite di Lipari e degli altri
territori disagiati della Sicilia riapra chiedendo alle ASSP, senza indugi e scuse, la messa in atto di quei modelli organizzativi,
flessibili e integrati, tra ospedale e territorio, magari con una rotazione del
personale all’interno dei presidi del Dipartimento materno infantile, ben definendo però ruolo e funzioni indispensabili per
fare il salto di qualità necessario, prevedendo, inoltre, programmi di formazione professionale e di
richiedere al Ministero della Salute uno specifico finanziamento per ammodernare e ampliare
la dotazione tecnologica delle strutture sanitarie delle aree disagiate in modo da ridurre anche
alla popolazione delle Eolie e delle
altre isole minori siciliane molte difficoltà legate ai trasporti e ai trasferimenti in
terra ferma e che non allontani, sempre più, queste popolazioni dall’enunciato dell’articolo 32 della nostra Costituzione.
Lipari,
19 ottobre 2013
Saverio Merlino
Gruppo Voglio Nascere a Lipari ma forse non potrò più farlo
A Lira ! (di G. Giardina)
Va
ricurdati cchiù dda
bedda lira ?
Ca dopu ca cummattuù
cu gran valori,
ci livaru a nazionalità, a dignità, puru l’onori..
Nni missiru
l’euru , appostu di la lira
e cu n’euru
,‘un s’accatta cchiù mancu na pira,
ca lira si fascia a spisa
e nni ristava
e c’un
ticchiu di pinsioni si campava !!!
Calcio a 5. La Ludica battuta nel big-match. Vince il Salina
Sconfitta casalinga per la Ludica Lipari di calcio a 5 in quello che era l'incontro più importante della giornata nel campionato di serie C2.
Il Mortellito si è imposto per 10 a 6 . Le reti liparesi sono di: Pellegrino Daniele (4) - Giuseppe Lo Schiavo- Un autogol
Il Salina ha superato il Futsal Mascalucia per 3 a 2
Il Mortellito si è imposto per 10 a 6 . Le reti liparesi sono di: Pellegrino Daniele (4) - Giuseppe Lo Schiavo- Un autogol
Il Salina ha superato il Futsal Mascalucia per 3 a 2
ASSENZA, PDL: SÌ ALLA SFIDUCIA, MA NON ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA
Non firmo la mozione di sfiducia contro di te, ma questo non vuol dire che sto dalla tua parte e ti apprezzo; tutt’altro. Tu non mi piaci, ma questo non basta per decidere la firma di un’iniziativa che pure ha una sua attrattiva politica. Insomma, non mi piaci,ma voglio farti governare perché la Sicilia ha bisogno di un governo. E noi, con i nostri umori, sentimenti e pensieri, veniamo dopo.
Questa la sintesi dell’ultimo endorsement pdiellino dedicato alla celebre mozione di sfiducia ed alla quota 18, che ne permette il varo. Giorgio Assenza, deputato Pdl di Ragusa, è intervenuto anche lui. Perché la cosa è ormai uscita dalla routine parlamentare, la presentazione della mozione di sfiducia è diventata il teatro della coscienza, un confessionale con megafono, una chiamata di correo, uno screening delle future intenzioni. Tutto questo insieme. Davvero incredibile.
Dopo il blitz virtuale di Falcone – se c’è bisogno firmo – , il ripensamento virtuale di Carmelo Currenti – non ne sapevo niente – , e la nota formale di D’Asero, capogruppo Pdl – il gruppo ha scelto di non firmare – i rimproveri severi di Nino Germanà al collega Falcone, ci si aspettava dell’altro. Una dichiarazione tira l’altra. Non gliene frega niente a nessuno, ma questo non cambia di una virgola i fatti. Il destinatario della “nota” è il compagno di banco.
L’esternazione è immobilità “in movimento”, un’ammuina utile, perché regge il peso del nulla.Il più gravoso dei fardelli. Giorgio Assenza non aggiunge né toglie niente ai fatti che lo hanno preceduto – Currenti, Falcone, D’Asero, Germanà – ed è il meglio che possa accadere. Lascia le cose come stanno. Un passo indietro vale più di tre di lato e due, sbagliati, avanti. La cautela è virtù preziosa in tempo di crisi. Guai a toccare il nervo sbagliato.
“Il gruppo del Pdl all’Ars”, ricorda Assenza – “ha deciso a maggioranza di non sottoscrivere al momento la mozione di sfiducia, responsabilmente, per affrontare le emergenze, per approvare la Finanziaria, per rispondere alle esigenze immediate delle famiglie, delle imprese, dell’economia isolana”.
Ciò premesso, al fine di evitare malintesi, il deputato ragusano è obbligato ad esporsi,sobriamente: “Rispetto gli equilibri del gruppo”, afferma. “Non firmo la mozione, ma non mi si può chiedere di non esprimere, in Aula, la mia totale e completa sfiducia a Crocetta e al suo fallimentare e inesistente progetto politico”.
Mozione di sfiducia no, ma sfiducia sì, eccome. Ciò stabilito, Assenza ricorda i principi su cui si regge la democrazia, affinché il suo intervento venga inquadrato nel contesto corretto: “In democrazia i ruoli tra maggioranza e opposizione li stabilisce l’elettorato e così deve essere: eventuali ribaltoni servono solo a generare confusione e ad alimentare ulteriori sentimenti di sfiducia verso la politica e, soprattutto, le Istituzioni. Se non ha la maggioranza per governare, Crocetta ne tragga le conclusioni”.
La mozione di sfiducia potrebbe essere lo strumento giusto a questo fine, è vero. Ma la disinvoltura non ha mai fatto bene a nessuno, si perde anche quando si sta dalla parte giusta.
Assenza assegna al presidente della Regione le responsabilità che gli appartengono, non gli passa per l’anticamera del cervello di togliergli le castagne dal fuoco sottoscrivendo la mozione di sfiducia. Infine cita se stesso, al fine di non lasciare niente in sospeso. “Sono stato il primo a stigmatizzare il comportamento ondivago di un presidente della Regione, indeciso fra l’immedesimarsi nel personaggio di Narciso o in quello di Paracelso: l’anello di congiunzione fra l’alchimia e la chimica e la medicina moderna.” Per questi rilevanti motivi, il deputato ragusano, non vuole “ fornire alcuna stampella a un governo claudicante”.
Giancarlo Cancelleri non se lo sarebbe mai immaginato che la presentazione della mozione di sfiducia avrebbe provocato una reazione a catena della quale per ora non si riesce a vedere la fine.
Questa la sintesi dell’ultimo endorsement pdiellino dedicato alla celebre mozione di sfiducia ed alla quota 18, che ne permette il varo. Giorgio Assenza, deputato Pdl di Ragusa, è intervenuto anche lui. Perché la cosa è ormai uscita dalla routine parlamentare, la presentazione della mozione di sfiducia è diventata il teatro della coscienza, un confessionale con megafono, una chiamata di correo, uno screening delle future intenzioni. Tutto questo insieme. Davvero incredibile.
Dopo il blitz virtuale di Falcone – se c’è bisogno firmo – , il ripensamento virtuale di Carmelo Currenti – non ne sapevo niente – , e la nota formale di D’Asero, capogruppo Pdl – il gruppo ha scelto di non firmare – i rimproveri severi di Nino Germanà al collega Falcone, ci si aspettava dell’altro. Una dichiarazione tira l’altra. Non gliene frega niente a nessuno, ma questo non cambia di una virgola i fatti. Il destinatario della “nota” è il compagno di banco.
L’esternazione è immobilità “in movimento”, un’ammuina utile, perché regge il peso del nulla.Il più gravoso dei fardelli. Giorgio Assenza non aggiunge né toglie niente ai fatti che lo hanno preceduto – Currenti, Falcone, D’Asero, Germanà – ed è il meglio che possa accadere. Lascia le cose come stanno. Un passo indietro vale più di tre di lato e due, sbagliati, avanti. La cautela è virtù preziosa in tempo di crisi. Guai a toccare il nervo sbagliato.
“Il gruppo del Pdl all’Ars”, ricorda Assenza – “ha deciso a maggioranza di non sottoscrivere al momento la mozione di sfiducia, responsabilmente, per affrontare le emergenze, per approvare la Finanziaria, per rispondere alle esigenze immediate delle famiglie, delle imprese, dell’economia isolana”.
Ciò premesso, al fine di evitare malintesi, il deputato ragusano è obbligato ad esporsi,sobriamente: “Rispetto gli equilibri del gruppo”, afferma. “Non firmo la mozione, ma non mi si può chiedere di non esprimere, in Aula, la mia totale e completa sfiducia a Crocetta e al suo fallimentare e inesistente progetto politico”.
Mozione di sfiducia no, ma sfiducia sì, eccome. Ciò stabilito, Assenza ricorda i principi su cui si regge la democrazia, affinché il suo intervento venga inquadrato nel contesto corretto: “In democrazia i ruoli tra maggioranza e opposizione li stabilisce l’elettorato e così deve essere: eventuali ribaltoni servono solo a generare confusione e ad alimentare ulteriori sentimenti di sfiducia verso la politica e, soprattutto, le Istituzioni. Se non ha la maggioranza per governare, Crocetta ne tragga le conclusioni”.
La mozione di sfiducia potrebbe essere lo strumento giusto a questo fine, è vero. Ma la disinvoltura non ha mai fatto bene a nessuno, si perde anche quando si sta dalla parte giusta.
Assenza assegna al presidente della Regione le responsabilità che gli appartengono, non gli passa per l’anticamera del cervello di togliergli le castagne dal fuoco sottoscrivendo la mozione di sfiducia. Infine cita se stesso, al fine di non lasciare niente in sospeso. “Sono stato il primo a stigmatizzare il comportamento ondivago di un presidente della Regione, indeciso fra l’immedesimarsi nel personaggio di Narciso o in quello di Paracelso: l’anello di congiunzione fra l’alchimia e la chimica e la medicina moderna.” Per questi rilevanti motivi, il deputato ragusano, non vuole “ fornire alcuna stampella a un governo claudicante”.
Giancarlo Cancelleri non se lo sarebbe mai immaginato che la presentazione della mozione di sfiducia avrebbe provocato una reazione a catena della quale per ora non si riesce a vedere la fine.
Messina: al via al policlinico il progetto "Una stanza tutta per sé"
Una stanza speciale. Una stanza che comunque vuol “parlare” alle donne, quelle che si ritrovano a convivere con un tumore e con tutti i problemi e i disagi che esso determina.
Ci sarà una stanza così al policlinico “G. Martino” grazie al progetto “Una stanza tutta per sé” che prende il via dopo la firma della convenzione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Associazione “Per te Donna Onlus”, realtà che dal 2000 rappresenta ed è vicina alle donne affette da tumore, in particolare al seno.
Un progetto - attivato all’interno dell’UOC di oncologia medica con hospice diretta dal prof. Giuseppe Altavilla - nato dalla consapevolezza che in un processo di cura vi siano più fattori da tenere in considerazione.
Affrontare una malattia significa fare i conti non solo con farmaci e trattamenti specifici ma anche con gli effetti che un male può determinare sul piano estetico. Ecco perché una partita molto importante si gioca sulla necessità di continuare ad alimentare la voglia di guardarsi allo specchio, scoprendo “look” sempre diversi.
Non solo medicine dunque: nella “stanza tutta per sé” le pazienti oncologiche troveranno parrucche, cappelli e foulard da poter prendere in comodato d’uso. Ad accoglierle insieme alle volontarie dell’associazione ci saranno parrucchieri ed estetiste: le pazienti, come in un punto estetico, si potranno rivolgere loro anche prima di sottoporsi alla chemioterapia, ricevendo consigli per un eventuale taglio preventivo dei capelli, ma anche per un suggerimento su come truccarsi. Dalla scelta del colore del rossetto e dell’ombretto fino alla tonalità del fondotinta, ogni particolare può fare la differenza e può contribuire per aiutare ad affrontare la malattia con uno spirito diverso. È la prima tappa di un cammino che vuol arricchirsi di attività sul piano formativo, culturale e sociale e che ha un forte peso sul piano psicologico perché punta a guidare verso una piena accettazione di sé, elemento indispensabile per assumere un atteggiamento ancor più reattivo.
"Come nell’omonimo saggio di Virginia Woolf - sottolinea la prof.ssa Maria Antonella Cocchiara che ha sostenuto questa iniziativa - la "stanza tutta per sé" diventa metafora di autonomia e libertà per raggiungere o recuperare un punto di equilibrio interiore".
Una metafora che in questo caso si concretizza e prende forma anche negli spazi; il reparto di oncologia è stato di recente ristrutturato e sarà a breve completato per rendere anche questa stanza "speciale" accogliente e confortevole sotto ogni punto di vista.
Ci sarà una stanza così al policlinico “G. Martino” grazie al progetto “Una stanza tutta per sé” che prende il via dopo la firma della convenzione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria e l’Associazione “Per te Donna Onlus”, realtà che dal 2000 rappresenta ed è vicina alle donne affette da tumore, in particolare al seno.
Un progetto - attivato all’interno dell’UOC di oncologia medica con hospice diretta dal prof. Giuseppe Altavilla - nato dalla consapevolezza che in un processo di cura vi siano più fattori da tenere in considerazione.
Affrontare una malattia significa fare i conti non solo con farmaci e trattamenti specifici ma anche con gli effetti che un male può determinare sul piano estetico. Ecco perché una partita molto importante si gioca sulla necessità di continuare ad alimentare la voglia di guardarsi allo specchio, scoprendo “look” sempre diversi.
Non solo medicine dunque: nella “stanza tutta per sé” le pazienti oncologiche troveranno parrucche, cappelli e foulard da poter prendere in comodato d’uso. Ad accoglierle insieme alle volontarie dell’associazione ci saranno parrucchieri ed estetiste: le pazienti, come in un punto estetico, si potranno rivolgere loro anche prima di sottoporsi alla chemioterapia, ricevendo consigli per un eventuale taglio preventivo dei capelli, ma anche per un suggerimento su come truccarsi. Dalla scelta del colore del rossetto e dell’ombretto fino alla tonalità del fondotinta, ogni particolare può fare la differenza e può contribuire per aiutare ad affrontare la malattia con uno spirito diverso. È la prima tappa di un cammino che vuol arricchirsi di attività sul piano formativo, culturale e sociale e che ha un forte peso sul piano psicologico perché punta a guidare verso una piena accettazione di sé, elemento indispensabile per assumere un atteggiamento ancor più reattivo.
"Come nell’omonimo saggio di Virginia Woolf - sottolinea la prof.ssa Maria Antonella Cocchiara che ha sostenuto questa iniziativa - la "stanza tutta per sé" diventa metafora di autonomia e libertà per raggiungere o recuperare un punto di equilibrio interiore".
Una metafora che in questo caso si concretizza e prende forma anche negli spazi; il reparto di oncologia è stato di recente ristrutturato e sarà a breve completato per rendere anche questa stanza "speciale" accogliente e confortevole sotto ogni punto di vista.
Da Partylandia auguri a Matteo Peluso, a Noemi Miranda, a Cinzia e Marco
Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno a Matteo Peluso che compie 1anno, a Noemi Miranda che ne compie 18.
Auguri anche agli sposi Cinzia e Marco
Auguri anche agli sposi Cinzia e Marco
Il sindaco Lo Schiavo e l'incontro con il presidente Crocetta
Dalla pagina facebook del sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo:
Incontro con il presidente Crocetta e i sindaci delle isole minori. Ampie discussioni sui diversi problemi. Chiesti due tavoli di lavoro permanenti su trasporti ed infrastrutture. Scongiurata la possibilita' che Ustica finisca nell'area metropolitana di Palermo
Chiesti interventi attraverso la protezione civile sulle aree portuali danneggiate annualmente dalle mareggiate e chiesta una piu' ampia visione su detti porti nella prossima programmazione.
Su acqua e rifiuti analizzati nel dettaglio i problemi del momento con lo sguardo alle possibili soluzioni..
Incontro con il presidente Crocetta e i sindaci delle isole minori. Ampie discussioni sui diversi problemi. Chiesti due tavoli di lavoro permanenti su trasporti ed infrastrutture. Scongiurata la possibilita' che Ustica finisca nell'area metropolitana di Palermo
Chiesti interventi attraverso la protezione civile sulle aree portuali danneggiate annualmente dalle mareggiate e chiesta una piu' ampia visione su detti porti nella prossima programmazione.
Su acqua e rifiuti analizzati nel dettaglio i problemi del momento con lo sguardo alle possibili soluzioni..
Auguri a...
Eolienews augura Buon Compleanno a Neda Saltalamacchia, Marina Patti, Salvatore (Strully) Costanzo
venerdì 18 ottobre 2013
Nel Pdl aria di "scomunica" per Falcone che firma la mozione anti-Crocetta Il deputato messinese all'Ars Nino Germanà si scaglia contro il collega di gruppo e chiede ai vertici regionali del partito un intervento in merito
(di nicola salvetti) La mozione di sfiducia a Crocetta fa saltare i nervi al Pdl. La sola ipotesi, anche lontana, di mandare a casa il governatore eletto dalla sinistra provoca sconvolgimenti interiori ai dirigenti berlusconiani. Non si spiega altrimenti la polemica sorta in queste ore sulla firma del vicecapogruppo pidiellino all’Ars, Marco Falcone, apposta sul documento di M5S e Lista Musumeci.
A sparare a palle incatenate contro il collega di gruppo è Nino Germanà, deputato messinese degli “azzurri” che accusa: "Dopo una riunione di gruppo dalla quale è uscita una linea concordata all'unanimità. Dopo una conferenza stampa chiusa da Falcone che invitava i presentatori della mozione di sfiducia a Crocetta ad aspettare fin oltre l'approvazione delle leggi finanziarie per non mettere la Sicilia in ginocchio, Falcone, come chiunque altro, non può uscire con posizioni personali, su un tema così delicato e di carattere politico, e per altro così improvvise da farci chiedere fortemente cui prodest". Va giù duro Germanà, al punto di chiedere deciso l’intervento del partito per chiarire la situazione. "Aspetto una nuova riunione di gruppo che il presidente D'Asero convocherà magari con i coordinatori regionali sicuramente in tempi brevi per avere un chiarimento politico e non personale”.
La vicenda è soltanto l’ultimo capitolo di una storia ricca di colpi di scena. Dopo aver presentato la mozione di sfiducia, firmata dai quattordici parlamentari pentastellati e dai quattro musumeciani, il coup de theatre: l’ex-An Pippo Currenti smentiva di avere mai firmato il documento, anzi, si dichiarava contrario a sfiduciare il presidente della Regione. Posizione curiosa, in verità, dal momento che Currenti è stato eletto e fa parte del gruppo dello sfidante di centrodestra sconfitto da Crocetta, ma tant’è. A questo punto Marco Falcone, deputato del Pdl, ma anche lui con un trascorso in Alleanza nazionale, “salvava” la mozione di sfiducia mettendo a disposizione la sua firma per consentire che si raggiungesse il quorum necessario per la presentazione. Da qui la polemica divampata all’interno del Popolo delle Libertà che esprime una inedita posizione filo-governativa. Potenza delle larghe intese nazionali che probabilmente raccolgono estimatori interessati anche in terra di Sicilia.
Concorso grafico "L'Esercito Mio". Premio per il liparese Gaetano Mario Natoli
Premiato, al concorso grafico "L'Esercito Mio", il piccolo Gaetano Mario Natoli di Lipari, figlio di Bartolo e di Marianna Esposito.
Lo stesso, nella qualita' di nipote del C. M. S. Esposito Angelo, ha partecipato a concorso, inviando il proprio disegno con una piccola spiegazione dell'oggetto del grafico.
Il suo grafico e' stato scelto dalla Commissione, istituita ad hoc, per la composizione del Calend'Esercito 2014.
Il piccolo Gaetano Mario Natoli sara' premiato a Roma il 24. Ottobre p.v. presso l'aula Magna della Scuola Trasporti e Materiali.
Lo stesso, nella qualita' di nipote del C. M. S. Esposito Angelo, ha partecipato a concorso, inviando il proprio disegno con una piccola spiegazione dell'oggetto del grafico.
Il suo grafico e' stato scelto dalla Commissione, istituita ad hoc, per la composizione del Calend'Esercito 2014.
Il piccolo Gaetano Mario Natoli sara' premiato a Roma il 24. Ottobre p.v. presso l'aula Magna della Scuola Trasporti e Materiali.
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