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giovedì 26 luglio 2012
Accadde un anno fa
Vi riproponiamo un articolo pubblicato lo scorso anno, nello stesso giornoFilicudi. Spostati dai marosi
i cassoni della messa in sicurezza
Il maltempo ha infierito, a Filicudi, sulle opere di messa in sicurezza del porto principale dell'isola, ferme da diversi giorni. Il mare forza 5 degli ultimi due giorni ha spostato i cassoni alla sinistra del molo poggiati sul fondale. Uno di essi ( contengono pietre a secco) si è anche inclinato.
Il maltempo ha infierito, a Filicudi, sulle opere di messa in sicurezza del porto principale dell'isola, ferme da diversi giorni. Il mare forza 5 degli ultimi due giorni ha spostato i cassoni alla sinistra del molo poggiati sul fondale. Uno di essi ( contengono pietre a secco) si è anche inclinato.
Lo spostamento provocato dai marosi, ora, costringerà la ditta a
riassestarli al fondo e, in superficie, al livello di banchina
Auguri a.....
Gli auguri di oggi sono per Siriana Famularo, Anna Rizzo e Alessandro Mollica Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli.
Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui
spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno.
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo.
L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno
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mercoledì 25 luglio 2012
CREDITO D'IMPOSTA: 65 MLN PER ASSUNZIONE LAVORATORI SVANTAGGIATI
Palermo, 25 lug. (SICILIAE) - la notizia secondo cui la "Regione blocca
l'assunzione di 5.500 lavoratori" pubblicata oggi da un quotidiano, e' senza
fondamento,infatti sara' pubblicato venerdi' prossimo nella Gazzetta Ufficiale
della Regione Siciliana l'avviso pubblico relativo al credito d'imposta, le cui
risorse ammontano a 65 milioni di euro, per l'assunzione di lavoratori
svantaggiati e molto svantaggiati del cosiddetto "Decreto sviluppo" del POR FSE
2007/2013.
Sempre venerdi' alle 12, l'assessore regionale al Lavoro, Giuseppe
Spampinato, ha convocato una conferenza stampa (presso gli uffici
dell'assessorato in via Trinacria a Palermo) nel corso della quale dara'
dettagli sull'avviso e sull'iter procedurale per i datori di lavoro che possono
beneficiare del credito d'imposta.
SICILIA:ARMAO,AUTONOMIA DELLA RESPONSABILITA' NON DELLA SPESA
Roma, 25 lug. (SICILIAE) - I saldi finanziari della Regione Siciliana e le
novita' emerse dall'incontro di ieri con il Presidente del Consiglio dei
Ministri ed i Ministri dell'economia, delle Regioni e della Coesione europea
sono state al centro dell'incontro che oggi l'assessore all'Economia Gaetano
Armao ha avuto con i giornalisti della stampa estera. All'incontro, moderato dal
presidente dell'Associazione della Stampa estera in Italia Tobias
Piller,corrispondente del Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha partecipato anche
il ragioniere generale della Regione Biagio Bossone che ha illustrato il
dettaglio delle cifre presentate alla stampa.
"Non c'e' alcun rischio di default della Sicilia, ne' alcuna ipotesi di commissariamento. Chi ha puntato a far saltare il banco ha solo fatto un buco (questo si reale) nell'acqua". Ha esordito l'assessore Armao.
"Ieri con il Governo nazionale - ha continuato l'assessore - abbiamo consolidato il percorso di cooperazione rafforzata gia' intrapreso da mesi nell'ambito del confronto sull'autonomia finanziaria ed il federalismo fiscale. E proprio il Governo nazionale ha apprezzato positivamente i contenuti dell'emendamento sulla revisione della spesa presentato in sede regionale e che consente significativi risparmi sul costo e la razionalizzazione del personale, la drastica riduzione dei permessi sindacali, il contenimento delle partecipazioni societarie e i decisi tagli sui loro costi gestionali. "
Armao ha illustrato ai corrispondenti della stampa estera lo stato delle finanze della Regione, i numeri del personale, l'ammontare dei tagli imposti dalle ultime manovre finanziarie dello Stato e le riforme e le iniziative che il governo regionale ha gia' varato per garantire gli equilibri di bilancio ed il contenimento dei costi degli apparati amministrativi siciliani.
"Occorre - ha proseguito l'assessore Armao - puntare decisamente alle riforme perche' solo modernizzando l'amministrazione regionale si possono conseguire gli ineludibili risparmi di spesa connessi al processo di Spending Review. Vogliamo ricostruire un'autonomia della responsabilita' superando quella che per troppo tempo e' stata un'autonomia della spesa. La risposta alle tensioni finanziarie manifestatesi in queste settimane, e determinate da ritardati trasferimenti dello Stato, si trova nel percorso vincolante per Stato e Regione che e' stato convenuto ieri".
I giornalisti presenti hanno, infine, chiesto i motivi per i quali la stampa nazionale, in alcuni casi, abbia presentato una Sicilia addirittura gia' fallita.
"E' chiaro - ha concluso Armao - che sulla vicenda abbiano pesato tentativi speculativi, interessati o approssimativi che fossero, anche da parte di chi dovrebbe conoscere e leggere i dati del bilancio regionale, e che ha preferito lanciare accuse irresponsabili di imminente default, ma che hanno volutamente disinformato e mistificato rispetto alla reale situazione dei conti della Sicilia certificati dalla Corte dei conti, dalle Agenzie di rating e di cui ha piu' volte dato atto il Governo nazionale. E l'illustrazione puntuale fattane oggi alla stampa estera ne e' la dimostrazione concreta."
"Non c'e' alcun rischio di default della Sicilia, ne' alcuna ipotesi di commissariamento. Chi ha puntato a far saltare il banco ha solo fatto un buco (questo si reale) nell'acqua". Ha esordito l'assessore Armao.
"Ieri con il Governo nazionale - ha continuato l'assessore - abbiamo consolidato il percorso di cooperazione rafforzata gia' intrapreso da mesi nell'ambito del confronto sull'autonomia finanziaria ed il federalismo fiscale. E proprio il Governo nazionale ha apprezzato positivamente i contenuti dell'emendamento sulla revisione della spesa presentato in sede regionale e che consente significativi risparmi sul costo e la razionalizzazione del personale, la drastica riduzione dei permessi sindacali, il contenimento delle partecipazioni societarie e i decisi tagli sui loro costi gestionali. "
Armao ha illustrato ai corrispondenti della stampa estera lo stato delle finanze della Regione, i numeri del personale, l'ammontare dei tagli imposti dalle ultime manovre finanziarie dello Stato e le riforme e le iniziative che il governo regionale ha gia' varato per garantire gli equilibri di bilancio ed il contenimento dei costi degli apparati amministrativi siciliani.
"Occorre - ha proseguito l'assessore Armao - puntare decisamente alle riforme perche' solo modernizzando l'amministrazione regionale si possono conseguire gli ineludibili risparmi di spesa connessi al processo di Spending Review. Vogliamo ricostruire un'autonomia della responsabilita' superando quella che per troppo tempo e' stata un'autonomia della spesa. La risposta alle tensioni finanziarie manifestatesi in queste settimane, e determinate da ritardati trasferimenti dello Stato, si trova nel percorso vincolante per Stato e Regione che e' stato convenuto ieri".
I giornalisti presenti hanno, infine, chiesto i motivi per i quali la stampa nazionale, in alcuni casi, abbia presentato una Sicilia addirittura gia' fallita.
"E' chiaro - ha concluso Armao - che sulla vicenda abbiano pesato tentativi speculativi, interessati o approssimativi che fossero, anche da parte di chi dovrebbe conoscere e leggere i dati del bilancio regionale, e che ha preferito lanciare accuse irresponsabili di imminente default, ma che hanno volutamente disinformato e mistificato rispetto alla reale situazione dei conti della Sicilia certificati dalla Corte dei conti, dalle Agenzie di rating e di cui ha piu' volte dato atto il Governo nazionale. E l'illustrazione puntuale fattane oggi alla stampa estera ne e' la dimostrazione concreta."
Sicilia "specchio" dell'Italia (di Luca Chiofalo)
Invio quest'articolo di lucida e amara analisi della nostra terra perchè credo sia notevole. Io condivido appieno le riflessioni espresse e spero che anche i miei conterranei prendano "coscienza"...La Sicilia è lo specchio dell’Italia intera: una politica corrotta e uno Stato che non aiuta i deboli né promuove i talenti, ma favorisce soltanto gli amici dei potenti; una terra di privilegi e monopoli dove sono cresciuti solo debiti e sussidi. Se gli attuali meccanismi di rappresentanza non riescono a dar voce alle generazioni future, c’è da augurarsi che al governo italiano sia tolta la capacità di spesa. Finché gli elettori non prendono coscienza della necessità di avviare il paese sulla strada della concorrenza e della uguaglianza delle opportunità.
di Salvatore Modica* (Lavoce.info) Di numeri, di tabelle, di articoli e di libri non ne possiamo più: la situazione in Sicilia è irritante, odiosa, insopportabile agli occhi di tutte le persone di buon senso. Fra le bombe, le sbarre e tutti questi record di follia che adesso sono finiti anche sul New York Times, la realtà è che la Sicilia è un intollerabile inferno della democrazia. L’italiano guarda alla Sicilia e vede una politica corrotta e uno Stato che non aiuta i deboli né promuove i talenti, ma favorisce soltanto gli amici dei potenti. Vede una terra di assurdi privilegi e monopoli. Si indigna sempre più di fronte a una autonomia che ha prodotto non crescita economica, ma crescita di debito e sussidi. Nei termini della classificazione del libro di Daron Acemoglu e James A. Robinson Why Nations Fail, vede all’opera istituzioni “estrattive” molto più che “inclusive”, e giustamente tutti ci auguriamo oggi che possano essere delegittimate, almeno parzialmente, con la scusa dei conti fuori controllo. Speriamo che sequestrino “il libretto degli assegni” finché gli elettori non sceglieranno un’alternativa responsabile e più inclusiva.
di Salvatore Modica* (Lavoce.info) Di numeri, di tabelle, di articoli e di libri non ne possiamo più: la situazione in Sicilia è irritante, odiosa, insopportabile agli occhi di tutte le persone di buon senso. Fra le bombe, le sbarre e tutti questi record di follia che adesso sono finiti anche sul New York Times, la realtà è che la Sicilia è un intollerabile inferno della democrazia. L’italiano guarda alla Sicilia e vede una politica corrotta e uno Stato che non aiuta i deboli né promuove i talenti, ma favorisce soltanto gli amici dei potenti. Vede una terra di assurdi privilegi e monopoli. Si indigna sempre più di fronte a una autonomia che ha prodotto non crescita economica, ma crescita di debito e sussidi. Nei termini della classificazione del libro di Daron Acemoglu e James A. Robinson Why Nations Fail, vede all’opera istituzioni “estrattive” molto più che “inclusive”, e giustamente tutti ci auguriamo oggi che possano essere delegittimate, almeno parzialmente, con la scusa dei conti fuori controllo. Speriamo che sequestrino “il libretto degli assegni” finché gli elettori non sceglieranno un’alternativa responsabile e più inclusiva.
Sicilia specchio dell’Italia. D’altra parte, non possiamo dimenticare che non è certo responsabilità esclusiva dei siciliani se dal dopoguerra l’isola è stata inondata di moneta avvelenata che ne ha precluso lo sviluppo. È proprio il governo centrale che non ha saputo far meglio che regalare rendite improduttive stampando quel debito sovrano che adesso viene al pettine come tutti i nodi. Quindi non possiamo fare a meno di allargare lo sguardo e chiederci: ma il cattivo nordista finlandese che guarda all’Italia, vede qualcosa di molto diverso da quello che da Milano si vede guardando Palermo? Non sono così sicuro di poter rispondere di sì. Tutti i record che la Sicilia ha in Italia, dalla corruzione ai privilegi e monopoli, dall’inaffidabilità all’inconcludenza dei governi, tutte quelle caratteristiche di istituzioni più estrattive che inclusive che si trovano in Sicilia rispetto al resto del paese, purtroppo l’Italia le ha in confronto all’Europa che va avanti e crea sviluppo. Da siciliano penso che a Milano hanno ragione, che c’è purtroppo da sperare che al governo siciliano sequestrino il libretto degli assegni. E da italiano penso che a Helsinki hanno altrettanta ragione, e allo stesso modo spero, a malincuore, che al governo italiano sequestrino il libretto degli assegni finché gli elettori prendano coscienza della necessità di cambiare registro e avviare il paese sulla strada della concorrenza e della uguaglianza delle opportunità.
Per le generazioni future. A questo punto però dobbiamo allargare lo sguardo un’altra volta, e chiederci com’è che il treno ha deragliato – il treno della democrazia, dell’inclusività. Perché in Italia c’è il suffragio universale, c’è la democrazia e la Costituzione. E ciò nonostante abbiamo prodotto una classe politica che gli elettori stessi ormai disprezzano, nella quale nessuno più si riconosce. Siamo purtroppo di fronte a un sorprendente fallimento dei meccanismi di delega che senza discussione identifichiamo normalmente con la demo-crazia, e non possiamo fare a meno di chiederci perché. Ha detto l’altro giorno il presidente del Consiglio: “Il politico pensa alle elezioni, lo statista alle generazioni future”. Molto saggio, ma sta di fatto che i meccanismi di delega che conosciamo selezionano politici, non statisti. Come mai? La mia risposta è molto semplice e naif: col suffragio universale votano tutti i presenti, ma non votano le generazioni future. Quindi le istituzioni che sono inclusive verso i presenti possono diventare estrattive nei confronti dei non-nati – emettendo debito, in barba all’equivalenza ricardiana. Non è un caso che a un certo punto i loro unici rappresentanti, che altro non sono che gli “speculatori” sui mercati, se non gli conviene, non ci stanno più. Per rendere il suffragio veramente universale le regole che governano il debito vanno ripensate, forse partendo dalla distinzione fradebito sulla spesa corrente (da evitare perché è quello che serve i presenti ed è più difficile da recuperare) e debito sugli investimenti (che in ogni caso è da allineare nel tempo al loro valore capitale).
Il debito eccessivo è spesso stato il tallone d’Achille dei governi in carica, democratici e non. Il debito ha fatto cadere Luigi XVI (e venne la rivoluzione francese), e ha fatto cadere la repubblica di Weimar (e arrivò Hitler). Il fallimento sul debito sovrano porta sangue nelle strade e va evitato. Io spero che sequestrino il libretto degli assegni, per un po’.
*Salvatore Modica ha ottenuto un PhD in economics presso l’università di Cambridge, UK. Attualmente è professore di prima fascia di Economia Politica presso l’università di Palermo. I suoi interessi di ricerca vertono su Teoria delle Decisioni, Equilibrio ed efficienza nei mercati finanziari.
Per le generazioni future. A questo punto però dobbiamo allargare lo sguardo un’altra volta, e chiederci com’è che il treno ha deragliato – il treno della democrazia, dell’inclusività. Perché in Italia c’è il suffragio universale, c’è la democrazia e la Costituzione. E ciò nonostante abbiamo prodotto una classe politica che gli elettori stessi ormai disprezzano, nella quale nessuno più si riconosce. Siamo purtroppo di fronte a un sorprendente fallimento dei meccanismi di delega che senza discussione identifichiamo normalmente con la demo-crazia, e non possiamo fare a meno di chiederci perché. Ha detto l’altro giorno il presidente del Consiglio: “Il politico pensa alle elezioni, lo statista alle generazioni future”. Molto saggio, ma sta di fatto che i meccanismi di delega che conosciamo selezionano politici, non statisti. Come mai? La mia risposta è molto semplice e naif: col suffragio universale votano tutti i presenti, ma non votano le generazioni future. Quindi le istituzioni che sono inclusive verso i presenti possono diventare estrattive nei confronti dei non-nati – emettendo debito, in barba all’equivalenza ricardiana. Non è un caso che a un certo punto i loro unici rappresentanti, che altro non sono che gli “speculatori” sui mercati, se non gli conviene, non ci stanno più. Per rendere il suffragio veramente universale le regole che governano il debito vanno ripensate, forse partendo dalla distinzione fradebito sulla spesa corrente (da evitare perché è quello che serve i presenti ed è più difficile da recuperare) e debito sugli investimenti (che in ogni caso è da allineare nel tempo al loro valore capitale).
Il debito eccessivo è spesso stato il tallone d’Achille dei governi in carica, democratici e non. Il debito ha fatto cadere Luigi XVI (e venne la rivoluzione francese), e ha fatto cadere la repubblica di Weimar (e arrivò Hitler). Il fallimento sul debito sovrano porta sangue nelle strade e va evitato. Io spero che sequestrino il libretto degli assegni, per un po’.
*Salvatore Modica ha ottenuto un PhD in economics presso l’università di Cambridge, UK. Attualmente è professore di prima fascia di Economia Politica presso l’università di Palermo. I suoi interessi di ricerca vertono su Teoria delle Decisioni, Equilibrio ed efficienza nei mercati finanziari.
Non serve a nulla la raccolta firme per il referendum anticasta
Riceviamo da Paolo Arena e pubblichiamo:
Nonostante la precisazione fatta qualche giorno fa tramite un comunicato dal Movimento 5 Stelle di Lipari, continuo a leggere in giro (tra facebook e news blog) inviti a firmare per il referendum per la riduzione degli stipendi dei parlamentari.
Ho ritenuto quindi opportuno scrivere qualche chiarimento in merito.
Andando subito al sodo: questa raccolta firme è del tutto inutile ai fini della proposizione del referendum.
Questo perché il comitato organizzatore (Unione Popolare, un piccolo partito poco più che virtuale fuoriuscito dall'UDC) ha sbagliato la tempistica per la raccolta firme (se per incompetenza o malafede ancora non è chiaro), rendendo tutta l'operazione un buco nell'acqua.
Infatti, secondo la legge che regola i referendum (legge 25 Maggio 1970, n. 352: www.giurcost.org/fonti/referendum.htm), le firme vanno consegnate a 90 giorni l'inizio della raccolta (art.28), ma la richiesta di referendum non può essere fatta nell'anno [solare] antecedente lo scioglimento delle Camere [ovvero nell'anno solare precedente le elezioni nazionali] (art. 31)
Nello specifico, la raccolta firme in questione è iniziata a fine Aprile e si concluderà a fine Luglio, ma dato che l'anno prossimo si terranno le elezioni, non potrà essere fatta richiesta per il referendum.
Tutto ciò nulla toglie alla bontà dell'idea, ovvero l'intento di ridurre i privilegi dei parlamentari. Personalmente avevo appreso la notizia tempo fa (come molti altri) via email e facebook, e come Sinistra Eoliana stavamo valutando la possibilità di organizzare dei banchetto per la raccolta firme (eventualmente assieme ad altri gruppi che condividessero l'iniziativa), con l'intento di andare incontro a quei cittadini impossibilitati per varie ragioni a raggiungere gli uffici comunali.
Approfondendo la faccenda (e memore di qualche nozione di Diritto Pubblico) mi sono però reso conto dei problemi che affliggono questa raccolta firme, rendendola di fatto inefficace ai fini della proposta di referendum.
Per ulteriori conferme è possibile cercare su google "referendum anti-casta bufala"...se ne leggono delle belle...
Con l'occasione è infine opportuno smentire un altra voce che gira in queste ore.
Qualcuno ha segnalato un link tramite il quale sarebbe possibile firmare via internet per la proposta di referendum: questa informazione è assolutamente infondata.
Una raccolta firme del genere può essere fatta solo tramite fogli cartacei opportunamente vidimati, con un documento di identità dei firmatari ed alla presenza di uno dei soggetti autenticatori previsti dalla legge.
Essendo priva di questi elementi, una raccolta firme via internet rappresenta una semplice petizione, senza alcun valore legale, tantomeno valida per una proposta di referendum.
Spero che queste informazioni possano essere utili...
Paolo Arena Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra- Sinistra Eoliana
NOTA
Unione Popolare, resasi conto del grossolano errore, sarebbe intenzionata a riprendere la raccolta firme a Ottobre, in vista della presentazione della richiesta a Gennaio (prima finestra utile per la richiesta di referendum). Nel caso ciò avvenisse, si tratterebbe di una NUOVA raccolta firme, per la quale quelle fino ad oggi ottenute non saranno valide. Sarebbe quindi necessario ri-firmare.
Nonostante la precisazione fatta qualche giorno fa tramite un comunicato dal Movimento 5 Stelle di Lipari, continuo a leggere in giro (tra facebook e news blog) inviti a firmare per il referendum per la riduzione degli stipendi dei parlamentari.
Ho ritenuto quindi opportuno scrivere qualche chiarimento in merito.
Andando subito al sodo: questa raccolta firme è del tutto inutile ai fini della proposizione del referendum.
Questo perché il comitato organizzatore (Unione Popolare, un piccolo partito poco più che virtuale fuoriuscito dall'UDC) ha sbagliato la tempistica per la raccolta firme (se per incompetenza o malafede ancora non è chiaro), rendendo tutta l'operazione un buco nell'acqua.
Infatti, secondo la legge che regola i referendum (legge 25 Maggio 1970, n. 352: www.giurcost.org/fonti/referendum.htm), le firme vanno consegnate a 90 giorni l'inizio della raccolta (art.28), ma la richiesta di referendum non può essere fatta nell'anno [solare] antecedente lo scioglimento delle Camere [ovvero nell'anno solare precedente le elezioni nazionali] (art. 31)
Nello specifico, la raccolta firme in questione è iniziata a fine Aprile e si concluderà a fine Luglio, ma dato che l'anno prossimo si terranno le elezioni, non potrà essere fatta richiesta per il referendum.
Tutto ciò nulla toglie alla bontà dell'idea, ovvero l'intento di ridurre i privilegi dei parlamentari. Personalmente avevo appreso la notizia tempo fa (come molti altri) via email e facebook, e come Sinistra Eoliana stavamo valutando la possibilità di organizzare dei banchetto per la raccolta firme (eventualmente assieme ad altri gruppi che condividessero l'iniziativa), con l'intento di andare incontro a quei cittadini impossibilitati per varie ragioni a raggiungere gli uffici comunali.
Approfondendo la faccenda (e memore di qualche nozione di Diritto Pubblico) mi sono però reso conto dei problemi che affliggono questa raccolta firme, rendendola di fatto inefficace ai fini della proposta di referendum.
Per ulteriori conferme è possibile cercare su google "referendum anti-casta bufala"...se ne leggono delle belle...
Con l'occasione è infine opportuno smentire un altra voce che gira in queste ore.
Qualcuno ha segnalato un link tramite il quale sarebbe possibile firmare via internet per la proposta di referendum: questa informazione è assolutamente infondata.
Una raccolta firme del genere può essere fatta solo tramite fogli cartacei opportunamente vidimati, con un documento di identità dei firmatari ed alla presenza di uno dei soggetti autenticatori previsti dalla legge.
Essendo priva di questi elementi, una raccolta firme via internet rappresenta una semplice petizione, senza alcun valore legale, tantomeno valida per una proposta di referendum.
Spero che queste informazioni possano essere utili...
Paolo Arena Rifondazione Comunista – Federazione della Sinistra- Sinistra Eoliana
NOTA
Unione Popolare, resasi conto del grossolano errore, sarebbe intenzionata a riprendere la raccolta firme a Ottobre, in vista della presentazione della richiesta a Gennaio (prima finestra utile per la richiesta di referendum). Nel caso ciò avvenisse, si tratterebbe di una NUOVA raccolta firme, per la quale quelle fino ad oggi ottenute non saranno valide. Sarebbe quindi necessario ri-firmare.
Spiagge più protette con la campagna "Ma il mare non vale una cicca?"
Torna il 4 e 5 agosto l’iniziativa di Marevivo e JTI per liberare oltre 350 spiagge
dai mozziconi. In tutt’Italia mille volontari distribuiranno 100.000 posacenere
tascabili. Testimonial d’eccezione l’attore Sebastiano Somma.
Roma, 25 luglio 2012 – Per quanti desiderano quest’estate prendere il sole senza zigzagare
tra i mozziconi lasciati sulla spiaggia, torna il posacenere tascabile e
riutilizzabile della campagna di Marevivo a salvaguardia degli oltre 8
mila km di costa del nostro Paese. La quarta edizione dell’iniziativa "Ma il mare non vale una cicca?" – lanciata dall’associazione ambientalista Marevivo in collaborazione con JT International SA (JTI), – sará realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Corpo delle Capitanerie di Porto e il supporto del SIB – Sindacato Italiano Balneari. Testimonial di quest’anno l’attore di teatro, cinema e televisione
Sebastiano Somma.
Il weekend del 4 e 5 agosto, una squadra di 1.000 volontari, guidati dall’associazione, sará all’opera lungo le coste italiane per distribuire 100.000 posacenere, insieme a un opuscolo sui tempi di degrado in mare di alcuni oggetti che fanno parte della vita di tutti i giorni, tra cui lattine, accendini, bottiglie di vetro e di plastica.
La campagna "Ma il mare non vale una cicca?", – partita nel 2009, negli anni ha visto crescere notevolmente il numero delle spiagge e delle aree marine protette, isole comprese, grazie alla collaborazione attiva dei cittadini. Per la quarta edizione i tratti di mare antistanti aree di particolare pregio come Ponza e Portofino saranno nuovamente coperti grazie alla distribuzione a bordo dei gommoni, fra le novitá, invece, spiccano Bordighera, l’isola di Pianosa, Positano, Scilla e l’isola di Sant’Erasmo a Venezia.
Con questa iniziativa si eviterá che sulla battigia o in acqua finiscano – stimandone circa 6 per ogni posacenere – 600.000 filtri al giorno, pari a 18 km di costa ininterrotta, cioè l’equivalente del tunnel sottomarino piú lungo del mondo che collegherá in futuro Copenaghen alla Germania.
Utilizzare il posacenere portatile per la raccolta di mozziconi mozziconi – che continuano a rappresentare il 40% dei rifiuti nel Mar Mediterraneo – vuol dire contribuire a ridurre i fattori di rischio per la sopravvivenza di cetacei, tartarughe, uccelli marini e pesci che popolano i nostri mari, giá messi in pericolo dalle migliaia di rifiuti di vario genere abbandonati ogni anno. Considerando un consumo medio di 12 sigarette per fumatore, si puó ragionevolmente affermare che quasi otto milioni di cicche sono state risparmiate al mare e alla spiaggia per effetto delle tre precedenti edizioni.
In Italia, con un totale di 10,8 milioni fumatori attivi di nel 2012 (Dati Istituto Superiore di Sanità 2012), un comportamento attento all’ambiente può generare un effetto positivo a catena: se stimiamo che un fumatore medio usi regolarmente il posacenere, riutilizzandolo una volta svuotato, ben 1,2 milioni di sigarette troverebbero posto ogni giorno tra i rifiuti anziché in spiaggia o per le strade delle cittá.
"Non dobbiamo dimenticare che il mare non é solo un luogo dove passare le proprie vacanze, ma un ambiente dove persone e specie marine vivono tutto l’anno. La gestione dei rifiuti viene prima di tutto dalla disponibilitá dei singoli a rispettare l’ambiente che li circonda e questo vale anche per i mozziconi di sigarette che devono essere correttamente smaltiti. Appoggio con piacere la campagna di Marevivo in quanto é una delle iniziative che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i bagnanti a compiere un piccolo ma significativo gesto", ha sottolineato il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
"Ognuno di noi puó fare la differenza. Anche quest’anno la nostra iniziativa ‘Ma il mare non vale una cicca?’ mostra come, attraverso l’impegno di tutti e assumendo comportamenti piú responsabili e rispettosi dell’ambiente, si possa difendere e tutelare le nostre spiagge e le nostre coste" é il commento di Carmen di Penta, direttore generale di Marevivo.
"Anche quest’anno siamo al fianco di Marevivo per continuare a offrire un contributo tangibile alla salvaguardia dell’ecosistema marino e delle spiagge italiane, sensibilizzando i fumatori a un comportamento responsabile nei confronti dell’ambiente. JTI in Italia ha distribuito oltre 3 milioni di posacenere portatili in molte localitá turistiche e nelle principali cittá italiane grazie a diverse iniziative, e continueremo a farlo al fine di raggiungere un comportamento da parte dei fumatori orientato alla tutela dell’ambiente che ci circonda", ha dichiarato PierCarlo Alessiani, Presidente e Amministratore Delegato di JT International Italia.
"Usare questo posacenere è un gesto che fa bene non solo alla spiaggia ma anche a noi stessi, che abbiamo veramente bisogno di compiere pratiche a favore della tutela del mare, patrimonio di tutti – ha spiegato Sebastiano Somma – perció sono molto contento di promuovere questa iniziativa che sensibilizza le persone a non usare la spiaggia come posacenere".
La campagna in sintesi:
353 | spiagge coinvolte |
4 e 5 agosto | date dell’iniziativa |
100.000 | posacenere tascabili distribuiti |
1.000 | volontari impegnati nella campagna |
1,2 milioni | mozziconi al giorno raccolti nei posacenere tascabili |
Fiocco celeste a Lipari. E' nato Bartolo Lo Schiavo
Stamattina alle 02.45 è venuto alla luce, con parto naturale, presso l'ospedale di Lipari, il piccolo Bartolo Lo Schiavo.
Il neonato sta benissimo e, seppure arrivato qualche giorno prima del previsto, alla nascita pesava già kg 3, 450.
Tantissimi auguri vanno ai genitori Giuseppe Lo Schiavo e Katia Cavarra, i quali, a loro volta, ringraziano l'equipe dell'unità ospedaliera per la loro pronta e precisa, professionale assistenza.
Al piccolo l'augurio di una vita serena.
Il neonato sta benissimo e, seppure arrivato qualche giorno prima del previsto, alla nascita pesava già kg 3, 450.
Tantissimi auguri vanno ai genitori Giuseppe Lo Schiavo e Katia Cavarra, i quali, a loro volta, ringraziano l'equipe dell'unità ospedaliera per la loro pronta e precisa, professionale assistenza.
Al piccolo l'augurio di una vita serena.
Accadde lo scorso anno
Vi riproponiamo un articolo pubblicato lo scorso anno, nello stesso giorno
L’ultima dell’USTICA LINES di Aldo Natoli
L'assessore Biviano sollecita l'assessore regionale alla Salute a ritirare il ricorso avverso la sentenza del Tar di Palermo
Ill.mo Assessore alla Salute
della Regione Sicilia
Piazza Ottavio Ziino, 24
90145 Palermo
OGGETTO: Richiesta di ritiro ricorso avverso la
sentenza del TAR di Palermo 4 aprile 2012, n.721/2012.
Egregio Assessore,
Con
il D.A. 2 dicembre 2011, pubblicato nella G.U.R.S. 5 gennaio 2012, n. 1, avente
ad oggetto “Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita” è stato
revocato il Decreto 30 settembre 2011, n. 1868, ed è stata costituita la rete
dei punti nascita nella Regione Sicilia.
Dal
mese di ottobre 2010 i parti sono stati dimezzati a causa di una inspiegabile e
assurda disposizione del Direttore sanitario che limitava i parti ai soli casi
urgenti adducendo come motivazione principale la mancanza di personale. Dal
mese di settembre 2011, addirittura, non è stato effettuato nessun parto fino
al mese di giugno 2012, quando dopo reiterate proteste e diffide del sottoscritto,
a seguito della sentenza del TAR che annullava tutti i provvedimenti di
soppressione del punto nascita di Lipari, è ripresa l’attività ostetrica con
ben 3 parti nel giro di una settimana.
Con
sentenza n. 721/2012 il TAR di Palermo, infatti, ha accolto il ricorso proposto
dal Comune di Lipari contro il suddetto e/o altri provvedimenti che hanno
soppresso di fatto il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari.
Lo
stesso Tribunale ha anche evidenziato, oltre al contrasto con i contenuti del
Piano sanitario regionale, come non sussistano ragioni giustificatrici
della soppressione di fatto del punto nascita a Lipari, raccomandando alla
stessa A.S.P. di “verificare che la struttura ospedaliera continui, nelle more
della definitiva riorganizzazione del sistema nelle isole minori, a garantire
all’utenza il servizio pubblico relativo al percorso nascita”.
In
esito al giudizio di primo grado e alle polemiche che ne sono seguite,
finalmente l’Ospedale di Lipari ha accettato alcuni parti in elezione. Il 19 giugno 2012, come
riferisce con grande enfasi la stampa, dopo dieci mesi di fermo, è avvenuto il
primo parto presso l’Ospedale eoliano in tutta sicurezza e tranquillità.
L’isola
di Lipari non può che considerarsi territorialmente disagiata e distante dalle
strutture di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più
vicine.
I
cittadini residenti nell’arcipelago
incontrano numerose difficoltà a raggiungere la terraferma in caso di avverse
condizioni meteo marine, sia con mezzi navali che aerei, e trattandosi
dell’evento parto, ossia del momento nel quale la vita e l’integrità
psicofisica della madre e del nascituro sono a maggior rischio, non è
accettabile l'ipotesi prevista dal Decreto assessoriale contestato.
Obbligare
una donna a programmare il parto lontano dalla propria casa e dai propri
affetti significa non soltanto complicare e rendere assai più costoso l’evento
parto (per la necessità di trasferirsi, con tutta la famiglia – magari composta
anche da altri bambini in tenera età -, approssimandosi la conclusione della
gravidanza, presso un centro nascita della terraferma) ma in realtà di far
seguire tutto lo sviluppo della gestazione dai medici di quella struttura
sanitaria, essendo del tutto logico e terapeuticamente preferibile che al parto
assistano i medici che già conoscono le condizioni della madre e l’evoluzione
della gravidanza.
Il
fine perseguito dal provvedimento in questione, almeno nella parte in cui
procede alla chiusura del punto nascita di Lipari, non è certo quello di migliorare
il percorso assistenziale della gravidanza e del parto, ma solo di realizzare
economie di spesa, violando di fatto non solo i “Livelli Essenziali di
Assistenza” (c.d. L.E.A.) ma anche il diritto alla salute sancito dall’art. 32
della costituzione. Come si può sostenere che ci sia un miglioramento del
godimento del diritto alla salute e alla sicurezza nella gravidanza e nel parto
semplicemente sopprimendo il punto nascita in un’isola malamente collegata con
la terraferma solo a mezzo mezzi navali o elicottero?
La
decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa di sospendere l’esecutività
della sentenza pronunciata dal TAR di Palermo contro i provvedimenti mediante i
quali è stato soppresso il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari,
accogliendo l’appello proposto dall’Assessorato alla salute della Regione
Sicilia e in attesa della sentenza definitiva di merito prevista per il
prossimo 21 Novembre, potrebbe causare danni gravi e irreparabili all’intera
comunità eoliana e ai cittadini di Lipari in particolare.
La
chiusura del punto nascita di Lipari, infatti, non solo priverebbe le donne
residenti a Lipari di vivere l’evento parto in prossimità della propria dimora
e dei propri affetti, ma, sul piano dell’immediato diritto alla salute della
madre e del nascituro, esporrebbe entrambi al rischio di dover raggiungere il
centro nascita più vicino in condizioni che, improvvisamente, potrebbero
divenire proibitive per le avverse condizioni meteo marine.
Inoltre,
anche in via ordinaria verrebbe previsto un trasferimento comunque disagevole
(quando non traumatico) e pericoloso (a mezzo natanti o elicottero) in un
momento di estrema delicatezza e pericolo psicofisico, quando sarebbe ben
possibile, così com’è stato per almeno un secolo e com’è avvenuto felicemente
da ultimo proprio grazie alla sentenza appellata, programmare il parto presso
l’Ospedale di Lipari in assoluta sicurezza e serenità.
Alla luce di quanto sopra, Le chiedo
di
ritirare il ricorso in appello notificato dall’Assessorato Regionale alla
Salute in persona dell’Ass. p.t. con atto 1 giugno 2012 avverso la sentenza 4
aprile 2012, n.721/2012, pronunciata inter partes dal T.A.R. Sicilia nel
ricorso R.G. 372/2012 proposto dal Comune di Lipari avverso il D.A. 2 dicembre
2011, pubblicato nella G.U.R.S. 5 gennaio 2012, n. 1, avente ad oggetto
“Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita” nella parte in cui
non prevede il punto nascita di I livello presso l’Ospedale di Lipari, nonché
del provvedimento, del quale non si conosce numero e data, con il quale è stato
disattivato il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari, nonché di ogni altro
atto presupposto, consequenziale o comunque connesso.
Mi è gradito porgere i migliori saluti.
L’Assessore ai
Servizi Socio-Sanitari
Dott. Giacomo Biviano
Giovedi a Marina Corta concerto di Maurizio Sesenna
A Marina Corta patrocinato dal Comune di Lipari in collaborazione con LA TRATTORIA D'ORO, IL BAR LA PRECCHIA, IL CORAL BEACH e IL CAFE DU PORT, si terra' Giovedì 26 Luglio 2012 alle ore 21.30, un'esibizione dell'artista Maurizio Sesenna, interpretando la musica di Domenico Modugno. Organizzano e curano la scenografia ANTONIO DE SALVATORE, DANIELE FORTUNA & friends
L'UGL Medici chiede di conoscere la qualità del servizio offerto all’Ospedale di Lipari e se i dirigenti medici di ostetricia e ginecologia sono in grado di affrontare tutte le emergenze improvvise e imprevedibili
Punto nascita Lipari: com’è noto si attende la sentenza del Cga ( il
prossimo 21 novembre) dopo la sospensiva sulla sentenza del Tar. In
pratica, si continuerà a partorire a Lipari salvo i casi particolari e
quindi più complessi. Sulla vicenda è intervenuto il Commissario
Provinciale dell’Ugl Medici, Giuseppe Francesco Mobilia. “ Il momento
finale dell’espletamento del parto, anche fisiologico, è assolutamente
imprevedibile e altamente pericoloso- avverte in una nota inviata al
sindaco di Lipari e al Prefetto e qualunque parto, anche fisiologico, e
conseguenza di una gravidanza regolare senza alcuna patologia, può
andare incontro a un distacco di placenta regolarmente inserita, ad
Atonia posto parto fisiologico con necessità di Isterectomia (
asportazione di utero) con grave pericolo, anche di morte per la
paziente. Ugl Medici si chiede- ha scritto Mobilia- se al di là
dell’attuale legge regionale, al di là della sentenza del Cga, al di là
delle ragioni legislative e dei piani sanitari c’è veramente rispetto e
attenzione per la vita delle donne dell’arcipelago eoliano. “Pertanto,
Ugl Medici – ha continuato il Commissario Provinciale- chiede di
conoscere la qualità del servizio offerto all’Ospedale di Lipari e se i
dirigenti medici di ostetricia e ginecologia sono in grado di affrontare
tutte le emergenze improvvise e imprevedibili che possano verificarsi
nell’espletamento del loro ruolo istituzionale. Chiediamo la verifica
dei dirigenti ed il loro curriculum”. Ed ancora il commissario Mobilia
chiede di sapere se i professionisti che operano a Lipari sono esperti
nella Isterectomia post parto o posto taglio cesareo; se sono in grado
di eseguire un intervento per gravidanza extra e quanti interventi
hanno eseguito per tali patologie prima di lavorare a Lipari. “ Sono in
grado-ha infine chiesto Mobilia- di affrontare emergenze operatorie
imprevedibili ed improcrastinabili per le quali non è possibile
attendere l’arrivo dell’elicottero ? “. Per il commissario provinciale
di Ugl Medici gli elicotteri dovrebbero servire al trasporto dei
pazienti dalle isole minori a Lipari e non da Lipari a Messina o
altrove.
Auguri........
Gli auguri di oggi sono per Fatima Azaroual
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno.
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martedì 24 luglio 2012
Conferenza Stampa Martedi 25 luglio ore 11.30 Palazzo Campanella Consiglio Regionale della Calabria. PRESENTAZIONE DEL NUOVO SERVIZIO DI COLLEGAMENTO PORTO MESSINA – AEROPORTO DELLO STRETTO. UN SERVIZIO IMPORTANTE PER GLI EOLIANI E PER CHI VISITA LE EOLIE
La
conferenza stampa di presentazione del nuovo servizio di collegamento
tramite bus dedicato all’utenza proveniente da Messina e dalle Isole
Eolie e diretta verso l’Aeroporto dello Stretto avrebbe dovuto
svolgersi, com’è naturale che sia, presso Palazzo dei Leoni sede della
Provincia Regionale di Messina. Così non è stato poiché la stessa Sogas è
stata avvisata telefonicamente solo a qualche ora di distanza
dall’orario previsto direttamente dal Presidente della Provincia
Regionale di Messina Nanni Ricevuto che “per motivi contigenti di
carattere locale” ha inteso disdettare tale appuntamento con i
giornalisti.
“Avremmo
voluto fare questa conferenza a Messina – sottolinea il Presidente
della Sogas Carlo Alberto Porcino – perché è lì che si vedranno i
maggiori benefici derivanti da questo nuovo servizio. Ma per cause a noi
ignote non è stato possibile farlo ed allora abbiamo comunque inteso
fornire pubblica notizia organizzando al volo una nuova conferenza
stampa svoltasi appunto presso la sede del Consiglio Regionale della
Calabria”
Una
conferenza stampa che ha visto partecipare appunto la Regione Calabria
nella persona dell’Assessore Regionale ai Trasporti on. Luigi Fedele
quale promotore del nuovo servizio di collegamento a favore dell’utenza -
viaggiatori dell’Aeroporto dello Stretto nonché il Presidente della
Provincia di Reggio Calabria Dott. Giuseppe Raffa quale azionista di
maggioranza di Sogas Spa.
La
Società di Gestione dell’Aeroporto dello Stretto come già evidenziato
in conferenza stampa intende ringraziare quanti hanno reso possibile il
nuovo servizio di collegamento che avvantaggerà l’utenza messinese dello
scalo aeroportuale dello Stretto garantendo assoluta puntualità e
qualità in coincidenza con le partenze e gli arrivi dei voli Alitalia
interessati: il dott. Pietro Federico di Autolinee Federico che
effettueranno il servizio, il Dott. Calogero Famiani Direttore Generale
della Caronte Tourist, il caposcalo Alitalia Antonino Scaramozzino
oltreché naturalmente tutti gli attuali soci a partire dalla Regione
Calabria che in questo caso tramite l’Assessore Regionale ai Trasporti
on. Luigi Fedele ha reso possibile realizzare questo nuovo servizio.
Il
nuovo servizio di collegamento garantirà a chiunque scelga di volare
dall’Aeroporto dello Stretto di salire comodamente a Messina su un bus
navetta dedicato a bordo del quale verranno offerti tutta una serie di
servizi di cortesia e, quel che più conta, non si correrà alcun rischio
di perdere l’aereo poiché in tutta sicurezza e tranquillità grazie alla
sinergia tra i diversi soggetti coinvolti sarà possibile far sempre
coincidere gli orari di partenza, di attraversamento dello stretto e di
imbarco in aeroporto. Agli utenti che sceglieranno questo nuovo servizio
verrà inoltre garantito un imbarco prioritario in aeroporto. Si
completa con questo nuovo servizio il già esistente collegamento operato
tramite bus ATAM dal Porto di Reggio Calabria all’Aeroporto dello
Stretto andando ad incidere e migliorare qualitativamente l’offerta
relativa alla fascia dei voli per le principali destinazioni di Roma e
Milano operati da Alitalia in riva allo Stretto dal primo volo del
mattino delle ore 6.40 all’ultimo volo di rientro della sera delle
23.00.
“Presto
comunicheremo i primi risultati di questo nuovo servizio e lo faremo a
Messina. In tale sede avvieremo un dialogo fino ad oggi forse troppo
poco flebile con l’utenza siciliana dell’Aeroporto dello Stretto. Le
cose in aeroporto stanno cambiando. Stiamo migliorando e potenziando i
servizi in qualità così come il numero dei voli e delle destinazioni
disponibili. Dall’Aeroporto dello Stretto si può già volare verso Roma e
Milano ed ancora verso Venezia, Pisa, Torino e Bologna. Le tariffe sono
quelle che si ritrovano in tanti altri scali italiani anche se non si
tratta di voli low cost possono considerarsi comunque convenienti.
L’invito che rivolgo dunque all’utenza messinese - conclude Carlo
Porcino - è quella di scegliere l’Aeroporto dello Stretto perché è
comodo e vicino ma soprattutto perché è il vostro aeroporto.
L'avvocato Ziino risponde ad una nota rigorosamente anonima giuntagli per posta
Egregio Direttore,
mi
è oggi pervenuta, a mezzo del servizio postale, una nota, rigorosamente
anonima, inviata anche ai Carabinieri di Lipari, al Segretario Generale
del Comune di Lipari, ed al Presidente del Consiglio Comunale di
Lipari, con la quale gli ignoti mittenti "nella qualità di residenti di questo
meraviglioso comune liparoto" lamentano che il sottoscritto non abbia
detto pubblicamente la propria verità sulle inedempienze amministrative
(il mancato pagamento di oneri di urbanizzazione) da parte del neo
consigliere comunale ingegnere Emanuele Carnevale.
Non essendo oracolo nè di professione, nè per diletto, non vedo perchè mai dovrei esporre, sempre e comunque, i miei pensieri.
Ciò posto, sorvolo sulla confusione mentale di predetti mittenti in
ordine ad illecito amministrativo ed illecito penale, ma non sorvolo
sulla locuzione "vere o false che siano", contenuta nella precitata
nota, e riferita a mie affermazioni . Non sorvolo perchè quanto affermo
è sempre o vero, o errato, mai falso.
Quanto all'ingegnere Emanuele Carnevale, imprenditore che stimo per
l'impegno ed il coraggio ed al quale auguro ogni fortuna, non volendomi
nascondere dietro un dito visto che ben conosco quel che accade in
Lipari, ai fini di una sua eventuale incompatibilità con la carica di
consigliere comunale, la dottrina ha qualche dubbio.
La legge afferma infatti, esplicitamente, che la pendenza di
controversie fiscali o tributarie NON è causa di incompatibilità. Il
dubbio sorge sulla natura degli oneri di urbanizzazione, se cioè
controvertendosi di questi, si controverta in materia fiscale o
tributaria.
Con questo, egregi anonimi, avete "scroccato" un parere legale.
Avete dato voce ad una accusa che non avete il coraggio di sostenere
pubblicamente. Avete fatto, in buona sostanza, la figura dei
quacquaraquà.
P.S. Tanto anonimi non mi sembrate. E neanche tanto mascolini.
Alfio Ziino
SICILIA:LOMBARDO, SPENDING REVIEW PER RIPRESA CRESCITA
"L'incontro con il Presidente Monti e' andato molto bene. Come
sostenevamo, le notizie che ci volevano in default erano del tutto
infondate". Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele
Lombardo alla fine dell'incontro a Palazzo Chigi con il premier.
"La Regione Siciliana ha conti solidi - continua Lombardo - una finanza sostenibile e un debito che ha onorato il 30 giugno scorso pagando la rata del mutuo che incide per 7% del PIL regionale.
Quindi e' in grado di pagare gli stipendi del personale: la mancata corresponsione degli emolumenti e' un'altra menzogna che e' stata dunque smentita. Esiste,invece, una criticita' temporale legata alla liquidita': un fattore causato dalla riduzione delle entrate tributarie e dai crediti che vantiamo, alcuni con lo Stato che oggi ha sbloccato 240 milioni per la Sanita', risorse da non collegare ai 400 milioni che il governo ha gia' deciso di erogare la scorsa settimana".
Lombardo ha anche aggiunto: "Non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati perche', a prescindere da queste considerazioni, i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanita', nel sistema dei rifiuti e con i tagli della spesa corrente. Abbiamo convenuto con il governo, e lo avevamo chiesto al Ministro dell'Economia Grilli, di avviare una collaborazione forte perche' lo Stato sappia cio' che fa la Regione e perche' la Regione si avvalga della collaborazione dello Stato. Con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, abbiamo gia' impresso un'accelerazione per l'impiego dei fondi strutturali. Lo stesso approccio di forte collaborazione verra' avviato, e in alcuni casi sono gia' stati avviati i tavoli di confronto, con gli altri Dicasteri. Per esempio Stato e Regione devono ancora chiudere l'iter dei provvedimenti del federalismo fiscale".
Il presidente ha anche confermato la data delle sue dimissioni: "Ho anche precisato - ha detto - che mi dimettero' il 31 di questo mese e che non ci saranno spese. Si temevano spese pazze e quant'altro. Non ci sara' altro che rigore e un programma di rientro della spesa e provvedimenti per la spending review che dovra' essere l'ossatura per la crescita e, come auspicato dal Presidente Monti, il punto il partenza di qualunque governo venga dopo di noi".
"La Regione Siciliana ha conti solidi - continua Lombardo - una finanza sostenibile e un debito che ha onorato il 30 giugno scorso pagando la rata del mutuo che incide per 7% del PIL regionale.
Quindi e' in grado di pagare gli stipendi del personale: la mancata corresponsione degli emolumenti e' un'altra menzogna che e' stata dunque smentita. Esiste,invece, una criticita' temporale legata alla liquidita': un fattore causato dalla riduzione delle entrate tributarie e dai crediti che vantiamo, alcuni con lo Stato che oggi ha sbloccato 240 milioni per la Sanita', risorse da non collegare ai 400 milioni che il governo ha gia' deciso di erogare la scorsa settimana".
Lombardo ha anche aggiunto: "Non chiediamo neppure che questi crediti ci vengano riversati perche', a prescindere da queste considerazioni, i nostri conti tengono per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanita', nel sistema dei rifiuti e con i tagli della spesa corrente. Abbiamo convenuto con il governo, e lo avevamo chiesto al Ministro dell'Economia Grilli, di avviare una collaborazione forte perche' lo Stato sappia cio' che fa la Regione e perche' la Regione si avvalga della collaborazione dello Stato. Con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, abbiamo gia' impresso un'accelerazione per l'impiego dei fondi strutturali. Lo stesso approccio di forte collaborazione verra' avviato, e in alcuni casi sono gia' stati avviati i tavoli di confronto, con gli altri Dicasteri. Per esempio Stato e Regione devono ancora chiudere l'iter dei provvedimenti del federalismo fiscale".
Il presidente ha anche confermato la data delle sue dimissioni: "Ho anche precisato - ha detto - che mi dimettero' il 31 di questo mese e che non ci saranno spese. Si temevano spese pazze e quant'altro. Non ci sara' altro che rigore e un programma di rientro della spesa e provvedimenti per la spending review che dovra' essere l'ossatura per la crescita e, come auspicato dal Presidente Monti, il punto il partenza di qualunque governo venga dopo di noi".
Vulcani: Ingv studia l’Isola Ferdinandea nel canale di Sicilia
Per
chi non lo sapesse, esiste un’isola apparsa e subito scomparsa a largo
di Sciacca, in Sicilia. Si chiama Isola Ferdinandea ed emerse in
occasione di una spettacolare eruzione vulcanica nel 1831, per poi
tornare in fondo al mare. Ora i geologi dell’Ingv hanno deciso di
studiare meglio quella che è già stata ribattezzata l’Isola che non c’è.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha infatti detto che dal 17 al 21 luglio 2012 è iniziata la prima campagna di monitoraggio sottomarino nell’area dei banchi del Canale di Sicilia. La campagna è stata condotta con l’ausilio della Nave da Ricerca ASTREA dell’ISPRA nell’ambito del programma di estensione a mare del monitoraggio Geofisico e del controllo dei Vulcani sommersi dei mari italiani.
L’Isola Ferdinandea ora si chiama Banco Graham, ed è una formazione rocciosa a 6,9 m sotto il livello marino, costituito appunto dai resti dell’effimera isola Ferdinandea a circa 25 miglia a SO di Sciacca emersa durante l’eruzione del 1831.
L’isola è in realtà la bocca dell’unico vulcano italiano attivo in tempi storici ancora quasi completamente sconosciuto, in cui manca inoltre un seppur minimo sistema di monitoraggio, e del quale non si conosce al momento quale sia il suo stato di attività. Le indagini hanno interessato anche i vicini banchi Terribile (-20 m) a est, e Nerita (-16,5 m) a NE, che con il Graham costituiscono un ampio rilievo sottomarino che s’innalza dal fondale del Canale di Sicilia.
Durante la campagna è stato eseguito un rilievo multibeam ad alta risoluzione che ha permesso di identificare 9 distinti crateri monogenici segno di altrettante storiche eruzioni che hanno avuto origine nell’area. Inoltre sono stati prelevati campioni di roccia dal fondale e campioni di gas dalle fumarole presenti in gran numero nell’area vulcanica.
A completamento delle operazioni, allo scopo di estendere temporalmente il monitoraggio, sono stati deposti tre OBS/H dell’INGV, stazioni sismiche da fondo mare equipaggiate con sismometro larga banda e idrofono, in prossimità dei tre banchi. Questi strumenti acquisiranno dati sismoacustici fino al loro recupero previsto entro la fine dell’anno.
L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha infatti detto che dal 17 al 21 luglio 2012 è iniziata la prima campagna di monitoraggio sottomarino nell’area dei banchi del Canale di Sicilia. La campagna è stata condotta con l’ausilio della Nave da Ricerca ASTREA dell’ISPRA nell’ambito del programma di estensione a mare del monitoraggio Geofisico e del controllo dei Vulcani sommersi dei mari italiani.
L’Isola Ferdinandea ora si chiama Banco Graham, ed è una formazione rocciosa a 6,9 m sotto il livello marino, costituito appunto dai resti dell’effimera isola Ferdinandea a circa 25 miglia a SO di Sciacca emersa durante l’eruzione del 1831.
L’isola è in realtà la bocca dell’unico vulcano italiano attivo in tempi storici ancora quasi completamente sconosciuto, in cui manca inoltre un seppur minimo sistema di monitoraggio, e del quale non si conosce al momento quale sia il suo stato di attività. Le indagini hanno interessato anche i vicini banchi Terribile (-20 m) a est, e Nerita (-16,5 m) a NE, che con il Graham costituiscono un ampio rilievo sottomarino che s’innalza dal fondale del Canale di Sicilia.
Durante la campagna è stato eseguito un rilievo multibeam ad alta risoluzione che ha permesso di identificare 9 distinti crateri monogenici segno di altrettante storiche eruzioni che hanno avuto origine nell’area. Inoltre sono stati prelevati campioni di roccia dal fondale e campioni di gas dalle fumarole presenti in gran numero nell’area vulcanica.
A completamento delle operazioni, allo scopo di estendere temporalmente il monitoraggio, sono stati deposti tre OBS/H dell’INGV, stazioni sismiche da fondo mare equipaggiate con sismometro larga banda e idrofono, in prossimità dei tre banchi. Questi strumenti acquisiranno dati sismoacustici fino al loro recupero previsto entro la fine dell’anno.
Musei sottomarini, compreso Capo Graziano di Filicudi: oggi fruibili, sicuri e sostenibili
Favorire
la fruizione del patrimonio sottomarino e migliorare la sua
conservazione: sono i due obiettivi che hanno costituito il fil rouge
del Progetto TETI - Integrated Technologies for the Sustainable Management of the Underwater Cultural Heritage elaborato da due team dell'Alta Scuola Politecnica e sviluppato a partire dal caso studio dell'Itinerario Archeologico Subacqueo di Capo Graziano a Filicudi.
I due team hanno ideato un modello integrato applicabile a qualsiasi sito sottomarino a partire dalla Convenzione UNESCO del 2001 sulla Protezione del Patrimonio Culturale Sommerso, che ha dichiarato l’importanza di una fruizione del patrimonio subacqueo determinata dal rispetto dell'ambiente e dalla sicurezza dei siti e delle persone.
Il primo team si è focalizzato sulla musealizzazione del sito e dei suoi reperti, con l’intento non solo di favorire le visite dirette ma anche di garantire, a coloro che non hanno la possibilità di immergersi, l’esperienza concreta dell’area. L’utilizzo di tecnologie integrate è risultato l’approccio più idoneo per guidare i sub durante il percorso del Museo alla scoperta di numerosi relitti risalenti a epoche diverse. L’aspetto didattico del museo è stato garantito da info-box posizionati in corrispondenza di ognuna delle tappe di visita e dotati di pannelli esplicativi e di cartellini galleggianti con lo scopo di segnalare i reperti di maggiore interesse.
La sicurezza dei visitatori subacquei, è garantita da un sistema di idrofoni che segnalano i due percorsi di visita previsti e che, coerentemente con i principi dell’eco-sostenibilità e del minimo intervento, hanno un impatto praticamente nullo sull’ambiente e sul contesto archeologico. Questi dispositivi, in particolare, sono in grado di inviare un apposito segnale acustico che permette al visitatore di capire se è fuori rotta. Il tracciato del percorso è inoltre segnalato da fibre ottiche dispersive che conferiscono al sito un valore estetico aggiunto ed incrementano il livello di sicurezza della visita.
Il secondo team si è focalizzato sulla conservazione del sito e dei reperti in esso custoditi, nel rispetto dell’area protetta e intrecciando tematiche di sostenibilità energetica. Per quanto riguarda gli oggetti sommersi sono state esaminate le migliori soluzioni di conservazione in situ specifiche per il legno, la pietra e il metallo, il quale è risultato essere il più colpito dall’aggressività dei sali disciolti in acqua marina. Sono state trovate soluzioni specifiche e innovative per la conservazione di questo tipo di reperti come la tecnica che utilizza alluminio o magnesio anodizzato sulla superficie degli oggetti. Questa soluzione presenta il vantaggio di essere durevole nel tempo, semplice da applicare e non dannosa per l’ambiente circostante. Per la conservazione del bronzo, costituente oggetti pregiati, si è testata l’efficacia di inibitori di corrosione green, non pericolosi per la salute dell’uomo.
Non meno importante, è stato messo in luce il tema della sorveglianza del sito e della sicurezza dei reperti nei confronti di tentativi di furto e danneggiamento: attraverso il posizionamento di idrofoni, è possibile rilevare la presenza di persone non autorizzate nel sito grazie all’emissione di un allarme anti-intrusione alle autorità competenti. E’ possibile contenere i costi e contrastare gli accessi non autorizzati, un problema largamente diffuso in ambito archeologico.
Il museo subacqueo, infine, è completamente sostenibile dal punto di vista energetico. Esso è dotato, infatti, di pannelli fotovoltaici e di sistemi di sfruttamento del moto ondoso in grado di stoccare energia elettrica, il tutto in un “corpo” flottante che richiede il minimo della manutenzione.
I due team hanno ideato un modello integrato applicabile a qualsiasi sito sottomarino a partire dalla Convenzione UNESCO del 2001 sulla Protezione del Patrimonio Culturale Sommerso, che ha dichiarato l’importanza di una fruizione del patrimonio subacqueo determinata dal rispetto dell'ambiente e dalla sicurezza dei siti e delle persone.
Il primo team si è focalizzato sulla musealizzazione del sito e dei suoi reperti, con l’intento non solo di favorire le visite dirette ma anche di garantire, a coloro che non hanno la possibilità di immergersi, l’esperienza concreta dell’area. L’utilizzo di tecnologie integrate è risultato l’approccio più idoneo per guidare i sub durante il percorso del Museo alla scoperta di numerosi relitti risalenti a epoche diverse. L’aspetto didattico del museo è stato garantito da info-box posizionati in corrispondenza di ognuna delle tappe di visita e dotati di pannelli esplicativi e di cartellini galleggianti con lo scopo di segnalare i reperti di maggiore interesse.
La sicurezza dei visitatori subacquei, è garantita da un sistema di idrofoni che segnalano i due percorsi di visita previsti e che, coerentemente con i principi dell’eco-sostenibilità e del minimo intervento, hanno un impatto praticamente nullo sull’ambiente e sul contesto archeologico. Questi dispositivi, in particolare, sono in grado di inviare un apposito segnale acustico che permette al visitatore di capire se è fuori rotta. Il tracciato del percorso è inoltre segnalato da fibre ottiche dispersive che conferiscono al sito un valore estetico aggiunto ed incrementano il livello di sicurezza della visita.
Il secondo team si è focalizzato sulla conservazione del sito e dei reperti in esso custoditi, nel rispetto dell’area protetta e intrecciando tematiche di sostenibilità energetica. Per quanto riguarda gli oggetti sommersi sono state esaminate le migliori soluzioni di conservazione in situ specifiche per il legno, la pietra e il metallo, il quale è risultato essere il più colpito dall’aggressività dei sali disciolti in acqua marina. Sono state trovate soluzioni specifiche e innovative per la conservazione di questo tipo di reperti come la tecnica che utilizza alluminio o magnesio anodizzato sulla superficie degli oggetti. Questa soluzione presenta il vantaggio di essere durevole nel tempo, semplice da applicare e non dannosa per l’ambiente circostante. Per la conservazione del bronzo, costituente oggetti pregiati, si è testata l’efficacia di inibitori di corrosione green, non pericolosi per la salute dell’uomo.
Non meno importante, è stato messo in luce il tema della sorveglianza del sito e della sicurezza dei reperti nei confronti di tentativi di furto e danneggiamento: attraverso il posizionamento di idrofoni, è possibile rilevare la presenza di persone non autorizzate nel sito grazie all’emissione di un allarme anti-intrusione alle autorità competenti. E’ possibile contenere i costi e contrastare gli accessi non autorizzati, un problema largamente diffuso in ambito archeologico.
Il museo subacqueo, infine, è completamente sostenibile dal punto di vista energetico. Esso è dotato, infatti, di pannelli fotovoltaici e di sistemi di sfruttamento del moto ondoso in grado di stoccare energia elettrica, il tutto in un “corpo” flottante che richiede il minimo della manutenzione.
Sposo ci ripensa, rissa nella Cattedrale Palermo prima del "si'"
Lo sposo all'ultimo momento ci
ripensa, dice di non volere piu' impalmare la fidanzata e
scoppia un parapiglia in Cattedrale a Palermo, dove i parenti
della ragazza si sono scagliati contro il 'renitente' e i suoi
familiari. E' intervenuta la polizia per sedare la rissa e gli
agenti hanno faticato a riportare la calma tra i due gruppi. Il
sacerdote che era pronto a celebrare le nozze, placato il
tumulto, ha avvicinato i nubendi e ha verificato la loro
effettiva volonta' di unirsi in matrimonio. Il colloquio con il
sacerdote ha dissipato i dubbi manifestati dallo sposo poco
prima del fatidico si', e alla fine la coppia si e' avvicinata
all'altare per la celebrazione delle nozze, davanti al
parentado visibilmente sconcertato dall'episodio. (AGI)
.
Incontro tra il Comitato Consultivo Aziendale e il Commissario Straordinario dell’ASP Messina: favorevole il parere sul Piano di Programmazione Aziendale
COMUNICATO
È stato più che positivo l’esito
del primo incontro tra il Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria
Provinciale di Messina, dott. Manlio Magistri, e i componenti del Comitato
Consultivo Aziendale dell’ASP, svoltosi ieri nei locali della Direzione
Generale.
La riunione si è conclusa infatti
con la soddisfazione di tutti partecipanti, una volta raggiunto l’accordo sui
diversi punti inseriti nell’ordine del giorno. Il Piano di Programmazione
Aziendale, innanzitutto, che ha ricevuto parere favorevole all’unanimità da parte
del CCA che, in merito, ha chiesto di poter svolgere una funzione di vigilanza.
«Si ritiene che il PPA possa rappresentare, per quanto riguarda i bisogni e le
aspettative dei cittadini/utenti/pazienti, un punto di partenza di grande
rilievo», ha affermato il Comitato.
Nel corso del confronto, si è
discusso poi anche della possibilità di individuare un punto d’ascolto in ogni
presidio ospedaliero dell’Azienda e dell’opportunità di rendere accessibili al
Comitato tutti gli atti istruttori relativi al noto problema ambientale
ricadente nell’area di Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto.
Ultima richiesta da parte dell’organo
di supporto aziendale, – al quale, tra l’altro, sono stati concessi i locali
dell’ex Ospedalità Pubblica (attuale Ospedalità Privata) di Via La Farina per svolgere le
proprie attività – quella di emettere parere consultivo preventivo, come previsto
dalla legge, sugli atti in attesa di essere emanati.
All’incontro, hanno preso parte,
oltre al Commissario Straordinario, dott. Manlio Magistri, il Direttore
Sanitario dell’ASP Messina, dott. Santo Conti, la dott. Patrizia Napoli,
Coordinatore Sanitario Territoriale dell’Azienda, il vicepresidente del Comitato
Consultivo Aziendale, dott. Leone Fabio, e i rappresentanti di Coordinamento H,
Associazione Movimento Azzurro, AMDAS Fidas, Cittadinanzattiva Sicilia onlus,
ONMIC Messina, AIC Associazione Italiana Celiachia, Associazione Senza
Barriere, Aned, Collegio IPASVI, Associazione Umanesimo e Solidarietà onlus,
Associazione Città Solidale.
SPENDING REVIEW: SINDACI A ROMA CONTRO I TAGLI, BASTA UMILIAZIONI
(AGENPARL) - Roma, 24 lug - Sono un centinaio i sindaci raccolti a
Piazza Santa'Andrea della Valle, a Roma, a due passi dal Senato, giunti
da ogni parte d'Italia per dire no ai tagli previsti dal decreto sulla
spending review. C'è il sindaco di Roma Gianni Alemanno, c'è Piero
Fassino, primo cittadino di Torino, ci sono i sindaci di Venezia,
Varese, Cagliari, ma soprattutto tanti piccoli comuni che rischiano il
default.
"Quelli previsti dal governo sono tagli sbagliati nel metodo e nel merito - dice il presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio -, non si possono fare medie, bisogna colpire dove davvero ci sono sprechi". "Questo - attacca il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni parlando ancora dei tagli - è un processo sommario senza capi d'accusa. Siamo un pezzo della Repubblica e non ci sentiamo gerarchicamente sottomessi a questi provvedimenti".
Nel mirino degli enti locali, oltre al decreto sulla spending review - che prevede tagli ai Comuni pari a 500milioni di euro - c'è anche il famigerato Patto di Stabilità: "In autunno - avverte Delrio - ci sarà la battaglia definitiva: i soldi in meno previsti dalla spending review impediranno il rispetto del Patto, sarà impossibile fare investimenti". E dal sindaco di Varese arriva addirittura la provocazione di "sforare tutti insieme i vincoli".
Una delegazione dell'Anci è stata ricevuta dal Presidente Schifani in Senato, dove è in esame il decreto sui tagli alla spesa pubblica.
"Quelli previsti dal governo sono tagli sbagliati nel metodo e nel merito - dice il presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio -, non si possono fare medie, bisogna colpire dove davvero ci sono sprechi". "Questo - attacca il presidente dell'Associazione nazionale dei comuni parlando ancora dei tagli - è un processo sommario senza capi d'accusa. Siamo un pezzo della Repubblica e non ci sentiamo gerarchicamente sottomessi a questi provvedimenti".
Nel mirino degli enti locali, oltre al decreto sulla spending review - che prevede tagli ai Comuni pari a 500milioni di euro - c'è anche il famigerato Patto di Stabilità: "In autunno - avverte Delrio - ci sarà la battaglia definitiva: i soldi in meno previsti dalla spending review impediranno il rispetto del Patto, sarà impossibile fare investimenti". E dal sindaco di Varese arriva addirittura la provocazione di "sforare tutti insieme i vincoli".
Una delegazione dell'Anci è stata ricevuta dal Presidente Schifani in Senato, dove è in esame il decreto sui tagli alla spesa pubblica.
Messina: Arrestate 15 persone, tra cui 1 donna, per associazione mafiosa, estor-sione, omicidio, intestazione fittizia di beni ed altri delitti aggravati dalle finalità mafiose. Sequestrati beni per un valore complessivo di 15 milioni di euro.
Nella
mattinata odierna, in diverse località della provincia di Messina, i carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di
Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del locale Tribunale, dott.
Massimiliano MICALI, su richiesta del Procuratore Distrettuale Antimafia, dott. Guido LO FORTE, e dei sostituti della D.D.A., nei
confronti di 15 persone indagate, a vario titolo, per associazione
mafiosa, estorsione, omicidio, intestazione fittizia di beni ed altri delitti
aggravati dalle finalità mafiose. Contestualmente, sono stati sottoposti a
sequestro preventivo, beni per un valore complessivo stimato in oltre quindici
milioni di euro.
I provvedimenti scaturiscono dalla prolungata
attività condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale in
direzione dei sodalizi mafiosi attivi lungo la costa tirrenica della provincia,
articolatasi negli ultimi anni in ripetuti interventi repressivi che hanno
colpito gli esponenti della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto e
delle sue diramazioni territoriali. L’ultima tranche dell’indagine “Gotha”
si era conclusa nel giugno 2011 con l’arresto di 18 indagati per associazione
mafiosa, omicidi, estorsioni, porto e detenzione abusiva d’arma da fuoco,
intestazione fittizia di beni ed altri delitti, tutti aggravati dalle finalità
mafiose.
L’indagine “Gotha III” ha ulteriormente
circostanziato l’assetto organizzativo ed i plurimi interessi illeciti della
famiglia mafiosa barcellonese, sodalizio operante nella provincia di Messina,
giudiziariamente già riconosciuto in primo e secondo grado nel processo c.d. “Mare
Nostrum” fino al 1994, poi colpito dagli esiti dei procedimenti Icaro, Eris, Vivaio e Torrente, frutto
delle attività investigative del R.O.S..
Le attività d’indagine sviluppate dal R.O.S., le
convergenti dichiarazioni rese da più collaboratori di giustizia[1]
e le ammissioni di alcuni imprenditori edili recentemente raggiunti da
provvedimenti di sequestro del patrimonio ritenuto, dalla Sezione Misure di
Prevenzione del Tribunale di Messina, frutto dell’attività illecita del
menzionato sodalizio criminale, hanno permesso di definire altri episodi estorsivi
finalizzati al controllo di appalti pubblici e di attività economiche nella
provincia di Messina attribuibili alla responsabilità di RAO Giovanni, cl. ’61,
ISGRO’ Giuseppe, cl. ’65, TRIFIRO’ Carmelo Salvatore, cl. ’72, RUGGERI
Giuseppe, cl. 65 e CAMPANINO Salvatore, cl. ‘64.
Tale attività illecita era stata in passato già oggetto
dell’indagine “Omega” condotta dal
R.O.S. che, nell’anno 2003, aveva permesso l’adozione di un provvedimento
cautelare personale nei confronti di alcuni soggetti attualmente indagati
nell’indagine “Gotha III”,
ritenuti organici e componenti della “cupola”
mafiosa barcellonese.
Con l’odierna indagine è stata fatta luce anche su altri
interessanti aspetti dell’associazione criminale barcellonese, documentandone
le dinamiche criminali per un consistente arco temporale.
Tra gli aspetti di maggiore rilevanza figura il triplice
omicidio di RAIMONDI Sergio, MARTINO Giuseppe e GERACI Giuseppe, commesso a
Barcellona Pozzo di Gotto nella notte fra il 3 ed il 4 settembre 1993, per il
quale erano stati assolti con sentenza definitiva i noti esponenti mafiosi
barcellonesi D’AMICO Carmelo e MICALE Salvatore. I nuovi riscontri
info-investigativi raccolti, hanno consentito di fare piena e definitiva luce
su quella oscura vicenda e di ritenere gravemente indiziato anche il
barcellonese CALDERONE Antonino, all’epoca dei fatti datosi a preventiva
latitanza ed in seguito tratto in arresto dal Raggruppamento, nell’ambito
dell’indagine Pozzo, per
altre vicende connesse alla sua appartenenza al sodalizio.
Le risultanze delle attività tecniche e dinamiche sviluppate
dal ROS hanno altresì consentito di dimostrare – stando alle conclusioni del
provvedimento del GIP - l’appartenenza alla mafia del noto avvocato
barcellonese CATTAFI Rosario Pio. Sono state infatti meticolosamente
riscontrate le dichiarazioni rese da alcuni recenti ed importanti collaboratori
di giustizia della mafia barcellonese e catanese[2],
i quali hanno indicato il CATTAFI come soggetto apicale dell’organizzazione
barcellonese e collettore fiduciario dei proventi illeciti conseguiti dai
membri apicali e storici delle due citate organizzazioni mafiose.
Tale patrimonio info-investigativo ha dato riscontro alle
propalazioni di altri numerosi soggetti che nel passato avevano descritto
l’odierno indagato come organicamente inserito nella famiglia mafiosa di
Barcellona Pozzo di Gotto ed intraneo alla famiglia mafiosa catanese di Cosa Nostra riconducibile a SANTAPAOLA
Benedetto.
E’ stata fatta luce, inoltre, sull’evoluzione delle
dinamiche criminali interne della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto
anche nel periodo immediatamente successivo all’arresto in provincia di Palermo
di PROVENZANO Bernardo, quando LO PICCOLO Salvatore e Sandro, rispettivamente
padre e figlio, avevano cercato di realizzare un riassetto generale di Cosa Nostra palermitana e delle sue diramazioni
provinciali.
A tal proposito le indagini, hanno permesso di appurare
che la famiglia mafiosa barcellonese,
nonché quella dei tortoriciani
riconducibile, all’epoca, a BONTEMPO SCAVO Sebastiano, cl. ’52, sono state
rappresentate – fino al momento del suo arresto - dal referente provinciale di
Cosa Nostra CALABRESE Tindaro, ritualmente affiliato dai menzionati LO PICCOLO,
in deroga all’assetto preesistente che ha storicamente visto interloquire i
rappresentanti dei sodalizi mafiosi messinesi con Cosa Nostra tramite la
famiglia SANTAPAOLA di Catania o tramite il mandamento mafioso di San Mauro
Castelverde per mezzo del defunto rappresentante mistrettese RAMPULLA
Sebastiano.
Il CALABRESE ha quindi continuato a reggere
l’articolazione criminale dei mazzarroti
del sodalizio barcellonese controllando le attività criminali nell’ambito del
proprio territorio (ed a tal proposito sono state documentate le infiltrazioni
nel Comune di Mazzarrà Sant’Andrea presso il quale ha prestato servizio il
tecnico comunale RAVIDA’ Roberto, anch’egli tratto in arresto) ed ha
rappresentato un punto di riferimento per Cosa Nostra nella Provincia di
Messina.
In tale ottica è stata documentata la vicenda della
latitanza a Capo d’Orlando (ME) di PULIZZI Gaspare, uomo di fiducia della
famiglia dei LO PICCOLO nonché reggente della famiglia mafiosa di Carini (PA).
Risulta
dalle indagini che costui sia stato ospitato per alcuni giorni del mese di luglio
del 2007 nella citata località turistica con il pieno appoggio e la copertura
logistica del CALABRESE Tindaro, individuata tramite il noto imprenditore BONTEMPO
Giovanni, anche quest’ultimo tratto in arresto con l’odierna misura cautelare.
Il BONTEMPO, oltre a fornire appoggio per conto di Cosa Nostra, ha operato
imprenditorialmente in sinergia con il sodalizio mafioso barcellonese e con
quello tortoriciano mettendo a disposizione la propria attività professionale
al servizio della criminalità organizzata durante il periodo della reggenza del
CALABRESE Tindaro ed in epoca successiva, anche grazie all’intervento di MARINO
Tindaro, altro imprenditore già tratto in arresto nel giugno del 2011 con
l’operazione Pozzo II del R.O.S.
Per tali ragioni il BONTEMPO è stato raggiunto altresì da una misura cautelare
di tipo patrimoniale che ha interessato buona parte degli illeciti profitti
accumulati nel corso degli anni grazie alla mafia ed alle connivenze di alcuni
importanti funzionari di banca, tra i quali D’ARGENIO Sergio della Banca
Popolare di Lodi, anch’egli arrestato.
Contestualmente, la misura cautelare emessa
dal G.I.P. del Tribunale di Messina Dott. Massimiliano MICALI ha riguardato
anche GIAMBO’ Carmelo, noto esponente mafioso già tratto in arresto con
l’operazione Gotha in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio di BALLARINO
Antonio (i cui resti erano stati rinvenuti sepolti in località Piano Gorne del Comune di Mazzarrà
Sant’Andrea), PERDICHIZZI Giusi Lina, coniugata col citato GIAMBO’, nonché
TRIOLO Giuseppe, ritenuti responsabili di intestazione fittizia dei beni
finalizzata all’elusione della normativa antimafia e per questo raggiunti da
contestuale provvedimento di sequestro del patrimonio mobiliare ed immobiliare.
Dopo le operazioni “Batana”,
“Montagna”,
“Vivaio”,
“Pozzo”,
“TORRENTE” e “GOTHA” che avevano già duramente colpito Cosa Nostra messinese, l’odierno
intervento depotenzia ulteriormente la struttura mafiosa indagata, da anni ai
vertici del panorama delinquenziale dell’area
tirrenica.
[1] Tra i quali, Carmelo
BISOGNANO e Santo GULLO, organicamente inseriti nella famiglia mafiosa barcellonese,
Teresa TRUSCELLO, destinataria di una misura cautelare personale e reale,
emessa nell’ambito dell’indagine “Torrente”
del R.O.S. ed Alfio Giuseppe CASTRO, già imputato e condannato nell’ambito del
processo scaturito dall’indagine “Vivaio”,
poiché ritenuto il referente mafioso per la provincia di Messina per conto di
cosa nostra catanese.
[2] I già citati Carmelo BISOGNANO e Alfio Giuseppe CASTRO; e, da
ultimo, Umberto DI FAZIO e Eugenio STURIALE, storici componenti della famiglia
Santapaola di Cosa nostra catanese.
Lorenzo Biviano torna a casa. Ritrovato a Messina dalla polizia ferroviaria
Ore di angoscia tra i familiari e gli amici di Lorenzo Biviano, 22 anni
il ragazzo di cui non si avevano più notizie da domenica mattina alle
4.00, Finalmente, stanotte, dopo lunghe ricerche da parte di moltissimi
abitanti di Lipari, Vulcano e non, una telefonata della Polizia
Ferroviaria annuncia il ritrovamento di Lorenzo presso la stazione di
Messina. Il padre ed il fratello Angelo si sono recati subito sul posto e
lo hanno riportato a casa dove si trova in condizioni fisiche buone.
I familiari ringraziano tutti coloro che si sono messi a disposizione per le ricerche.
I familiari ringraziano tutti coloro che si sono messi a disposizione per le ricerche.
Accadde lo scorso anno
Vi riproponiamo un articolo pubblicato lo scorso anno, nello stesso giorno
Milazzo: Porto nel caos, turisti esasperati. I due terminal ancora chiusi. Mancata sinergia tra Authority e Comune
(Gazzetta del sud) Turisti trattati alla
stregua di ospiti indesiderati, disservizi, disorganizzazione, grandi
lavori per costruzioni di pontili che cominciano proprio in piena
estate, navi di linea per le Eolie che approdano su banchine diverse
con gravi disagi, mancanza di adeguati servizi e assenza di pensiline
per chi deve sostare in attesa di imbarco o deve raggiungere la
stazione ferroviaria. Qesto è il porto di Milazzo, in un fine luglio
caratterizzato dal massiccio transito di vacanzieri per le Eolie con
strade intasate e minacce di ritrono di nuovi cumuli di immondizia per
le strade (vedi servizio a fianco). Le interviste pubblicate ieri sono
eloquenti. Nessuno interviene, certamente assente è l'autorità portuale
che com'è stato più volte detto in consiglio comunale, vede Milazzo
solo in funzione del grosso movimento di navi cisterna da e per la
raffineria, movimento che da solo giustifica l'esistenza della stessa
Authority. Ma, altrettanto lo è il sindaco di Milazzo, il quale, per
dirne una, tollera che i turisti siano trattati alla stregua di abitanti
del terzo mondo, mentre ci sono ben due stazioni marittime (via Rizzo e
Acqueviole) che restano chiuse. Pino è, a pieno titolo, componente del
comitato portuale, ma è soprattutto primo cittadino di un centro che
si dice a vocazione turistica e potrebbe utilizzare i poteri di cui
dispone per adottare quelle misure straordinarie che in altre stagioni
attuò, come quando si paventava il collegamento con Gioia Tauro. A
situazioni ecezionali, rimedi straordinari. Il primo cittadino giusto
qualche giorno addietro ha partecipato alla riunione del Comitato
portuale, nella quale – ci dicono – ha ratificato una serie di
concessioni per aree demaniali, e c'è mancato poco che si vedesse
passare sotto il naso una concessione per una delle società private che
collegano Milazzo alle Eolie per installare dei gazebo. Perché non
chiedeva, in deroga e fino all'espletamento delle gare di appalto, che
venissero aperte le due stazioni marittime realizzate dall'autorità
portuale, almeno per il periodo di emergenza estivo? E, in ogni caso,
quando ha intenzione di affrontare il nodo del traffico in quella
zona, della sistemazione dell'area portuale e via dicendo?
Conosciamo
le giustificazioni dell'Autorità portuale: dice che vorrebbe ma non
può. Vorrebbe aprire le due stazioni marittime ma c'è un cavillo
burocratico nell'assegnazione degli appalti con richiesta di parere
all'Avvocatura dello Stato. Le ditte che hanno presentato offerta sono
state la "Fratelli Catalano" di Reggio Calabria e la Comet di Messina.
«È chiaro che ormai per quest'estate non sarà possibile aggiudicare la
gara» dice un alto dirigente.
Intanto ci si
occupa di altro. Dall'ultima riunione si apprende che per lo specchio
d'acqua mamertino, sono state fatte numerose ratifiche. Alla ditta
Nania Giuseppe (area di 131 mq per il mantenimento di un chiosco bar
con area asservita per la posa di sedie e tavoli nel porto), alla ditta
Milioti (area di mq. 1137 per mantenere un manufatto per "la
lavorazione di frutta ed ortaggi" ad Acqueviole), alla ditta Cutroneo
Domenico (subentro di un'area di 4.400 mq per mantenere attività di
varo ed alaggio in località Acqueviole), al Cantiere navale Lussino
(rinnovo concessione di mq 7000 per mantenere cantiere navale ad
Acqueviole), alla Mecomb srl per il rinnovo della disponibilità di
un'area di 560 metri allo scopo di mantenere un impianto di
distribuzione carburante al molo di sottoflutto nel porto di Milazzo. E
le emergenze? Possono attendere.
Auguri a...
Gli auguri di oggi sono per Elvy Lo Schiavo, Arezzi Anna Antonella e Domenico Broccio
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo. L'indirizzo a cui spedirli è s.sarpi@libero.it
N.B. Gli auguri (di qualunque genere) con le foto sono a pagamento (vedi tariffario in alto a questa pagina), così come gli auguri (anche senza foto) che non siano di Buon Compleanno.
Volete fare gli auguri ai vostri cari? Inviateceli. Raccomandiamo solo di farlo con qualche giorno in anticipo.
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Angel's Dance: serata di successo a Marina Lunga. Proponiamo alcune foto di Silvia Sarpi
Come già anticipato ieri notevole è stato il riscontro sia dal punto di vista della partecipazione del pubblico, che del gradimento, per lo spettacolo di danza posto in scena domenica sera a Porto Salvo, durante i festeggiamenti per Maria SS.MA di Porto Salvo, dalla scuola di danza Angel's Dance by Cinzia.
Uno spettacolo di circa 90 minuti durante i quali si sono esibitio piccolissimi, piccoli, medi, junior e senior. Ottime le performance canore di Laura Lo Ricco e Silvia Lucci. Vi proponiamo alcune delle 50 foto scattate durante la serata da Silvia Sarpi
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