Egregio Direttore,
mi
è oggi pervenuta, a mezzo del servizio postale, una nota, rigorosamente
anonima, inviata anche ai Carabinieri di Lipari, al Segretario Generale
del Comune di Lipari, ed al Presidente del Consiglio Comunale di
Lipari, con la quale gli ignoti mittenti "nella qualità di residenti di questo
meraviglioso comune liparoto" lamentano che il sottoscritto non abbia
detto pubblicamente la propria verità sulle inedempienze amministrative
(il mancato pagamento di oneri di urbanizzazione) da parte del neo
consigliere comunale ingegnere Emanuele Carnevale.
Non essendo oracolo nè di professione, nè per diletto, non vedo perchè mai dovrei esporre, sempre e comunque, i miei pensieri.
Ciò posto, sorvolo sulla confusione mentale di predetti mittenti in
ordine ad illecito amministrativo ed illecito penale, ma non sorvolo
sulla locuzione "vere o false che siano", contenuta nella precitata
nota, e riferita a mie affermazioni . Non sorvolo perchè quanto affermo
è sempre o vero, o errato, mai falso.
Quanto all'ingegnere Emanuele Carnevale, imprenditore che stimo per
l'impegno ed il coraggio ed al quale auguro ogni fortuna, non volendomi
nascondere dietro un dito visto che ben conosco quel che accade in
Lipari, ai fini di una sua eventuale incompatibilità con la carica di
consigliere comunale, la dottrina ha qualche dubbio.
La legge afferma infatti, esplicitamente, che la pendenza di
controversie fiscali o tributarie NON è causa di incompatibilità. Il
dubbio sorge sulla natura degli oneri di urbanizzazione, se cioè
controvertendosi di questi, si controverta in materia fiscale o
tributaria.
Con questo, egregi anonimi, avete "scroccato" un parere legale.
Avete dato voce ad una accusa che non avete il coraggio di sostenere
pubblicamente. Avete fatto, in buona sostanza, la figura dei
quacquaraquà.
P.S. Tanto anonimi non mi sembrate. E neanche tanto mascolini.
Alfio Ziino
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