Ill.mo Assessore alla Salute
della Regione Sicilia
Piazza Ottavio Ziino, 24
90145 Palermo
OGGETTO: Richiesta di ritiro ricorso avverso la
sentenza del TAR di Palermo 4 aprile 2012, n.721/2012.
Egregio Assessore,
Con
il D.A. 2 dicembre 2011, pubblicato nella G.U.R.S. 5 gennaio 2012, n. 1, avente
ad oggetto “Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita” è stato
revocato il Decreto 30 settembre 2011, n. 1868, ed è stata costituita la rete
dei punti nascita nella Regione Sicilia.
Dal
mese di ottobre 2010 i parti sono stati dimezzati a causa di una inspiegabile e
assurda disposizione del Direttore sanitario che limitava i parti ai soli casi
urgenti adducendo come motivazione principale la mancanza di personale. Dal
mese di settembre 2011, addirittura, non è stato effettuato nessun parto fino
al mese di giugno 2012, quando dopo reiterate proteste e diffide del sottoscritto,
a seguito della sentenza del TAR che annullava tutti i provvedimenti di
soppressione del punto nascita di Lipari, è ripresa l’attività ostetrica con
ben 3 parti nel giro di una settimana.
Con
sentenza n. 721/2012 il TAR di Palermo, infatti, ha accolto il ricorso proposto
dal Comune di Lipari contro il suddetto e/o altri provvedimenti che hanno
soppresso di fatto il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari.
Lo
stesso Tribunale ha anche evidenziato, oltre al contrasto con i contenuti del
Piano sanitario regionale, come non sussistano ragioni giustificatrici
della soppressione di fatto del punto nascita a Lipari, raccomandando alla
stessa A.S.P. di “verificare che la struttura ospedaliera continui, nelle more
della definitiva riorganizzazione del sistema nelle isole minori, a garantire
all’utenza il servizio pubblico relativo al percorso nascita”.
In
esito al giudizio di primo grado e alle polemiche che ne sono seguite,
finalmente l’Ospedale di Lipari ha accettato alcuni parti in elezione. Il 19 giugno 2012, come
riferisce con grande enfasi la stampa, dopo dieci mesi di fermo, è avvenuto il
primo parto presso l’Ospedale eoliano in tutta sicurezza e tranquillità.
L’isola
di Lipari non può che considerarsi territorialmente disagiata e distante dalle
strutture di riferimento ostetrico/ginecologiche di livello superiore più
vicine.
I
cittadini residenti nell’arcipelago
incontrano numerose difficoltà a raggiungere la terraferma in caso di avverse
condizioni meteo marine, sia con mezzi navali che aerei, e trattandosi
dell’evento parto, ossia del momento nel quale la vita e l’integrità
psicofisica della madre e del nascituro sono a maggior rischio, non è
accettabile l'ipotesi prevista dal Decreto assessoriale contestato.
Obbligare
una donna a programmare il parto lontano dalla propria casa e dai propri
affetti significa non soltanto complicare e rendere assai più costoso l’evento
parto (per la necessità di trasferirsi, con tutta la famiglia – magari composta
anche da altri bambini in tenera età -, approssimandosi la conclusione della
gravidanza, presso un centro nascita della terraferma) ma in realtà di far
seguire tutto lo sviluppo della gestazione dai medici di quella struttura
sanitaria, essendo del tutto logico e terapeuticamente preferibile che al parto
assistano i medici che già conoscono le condizioni della madre e l’evoluzione
della gravidanza.
Il
fine perseguito dal provvedimento in questione, almeno nella parte in cui
procede alla chiusura del punto nascita di Lipari, non è certo quello di migliorare
il percorso assistenziale della gravidanza e del parto, ma solo di realizzare
economie di spesa, violando di fatto non solo i “Livelli Essenziali di
Assistenza” (c.d. L.E.A.) ma anche il diritto alla salute sancito dall’art. 32
della costituzione. Come si può sostenere che ci sia un miglioramento del
godimento del diritto alla salute e alla sicurezza nella gravidanza e nel parto
semplicemente sopprimendo il punto nascita in un’isola malamente collegata con
la terraferma solo a mezzo mezzi navali o elicottero?
La
decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa di sospendere l’esecutività
della sentenza pronunciata dal TAR di Palermo contro i provvedimenti mediante i
quali è stato soppresso il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari,
accogliendo l’appello proposto dall’Assessorato alla salute della Regione
Sicilia e in attesa della sentenza definitiva di merito prevista per il
prossimo 21 Novembre, potrebbe causare danni gravi e irreparabili all’intera
comunità eoliana e ai cittadini di Lipari in particolare.
La
chiusura del punto nascita di Lipari, infatti, non solo priverebbe le donne
residenti a Lipari di vivere l’evento parto in prossimità della propria dimora
e dei propri affetti, ma, sul piano dell’immediato diritto alla salute della
madre e del nascituro, esporrebbe entrambi al rischio di dover raggiungere il
centro nascita più vicino in condizioni che, improvvisamente, potrebbero
divenire proibitive per le avverse condizioni meteo marine.
Inoltre,
anche in via ordinaria verrebbe previsto un trasferimento comunque disagevole
(quando non traumatico) e pericoloso (a mezzo natanti o elicottero) in un
momento di estrema delicatezza e pericolo psicofisico, quando sarebbe ben
possibile, così com’è stato per almeno un secolo e com’è avvenuto felicemente
da ultimo proprio grazie alla sentenza appellata, programmare il parto presso
l’Ospedale di Lipari in assoluta sicurezza e serenità.
Alla luce di quanto sopra, Le chiedo
di
ritirare il ricorso in appello notificato dall’Assessorato Regionale alla
Salute in persona dell’Ass. p.t. con atto 1 giugno 2012 avverso la sentenza 4
aprile 2012, n.721/2012, pronunciata inter partes dal T.A.R. Sicilia nel
ricorso R.G. 372/2012 proposto dal Comune di Lipari avverso il D.A. 2 dicembre
2011, pubblicato nella G.U.R.S. 5 gennaio 2012, n. 1, avente ad oggetto
“Riordino e razionalizzazione della rete dei punti nascita” nella parte in cui
non prevede il punto nascita di I livello presso l’Ospedale di Lipari, nonché
del provvedimento, del quale non si conosce numero e data, con il quale è stato
disattivato il punto nascita presso l’Ospedale di Lipari, nonché di ogni altro
atto presupposto, consequenziale o comunque connesso.
Mi è gradito porgere i migliori saluti.
L’Assessore ai
Servizi Socio-Sanitari
Dott. Giacomo Biviano
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