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martedì 28 ottobre 2008
Collegamenti Siremar con le Eolie. Nuove nubi all'orizzonte
Salvatore Sarpi- Gazzetta del Sud) A fine anno scadono le convenzioni con la Tirrenia, che nelle Eolie espleta il servizio di collegamento pubblico attraverso la Siremar, ma si continua a restare in una posizione di stallo che preoccupa non solo i cittadini, che temono forti penalizzazioni, anche i sindacati di categoria. “A distanza di oltre un mese non abbiamo registrato alcun avanzamento della situazione, né tanto meno la ripresa del confronto con il Governo”. Lo sostengono in una nota congiunta le segreterie nazionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti che hanno dichiarato uno sciopero di tutti i lavoratori del gruppo per il prossimo 20 novembre. A preoccupare sono il mancato stanziamento delle risorse finanziarie per assicurare tutti i collegamenti e la continuità territoriale; la scadenza non rispettata del 25 ottobre per la presentazione da parte delle Regioni dell’opzione per il trasferimento a titolo gratuito delle rispettive società regionali; l’assenza della sottoscrizione della nuova convenzione Stato- Impresa con il prolungamento dal 2008 al 2012/2014 e il ritardo da parte del Governo nell’approvazione del piano industriale. E sui trasporti marittimi, sulla situazione Siremar in particolare, è intervenuto con una nota indirizzata al sindaco Mariano Bruno il dott. Pino La Greca del PD. “Appare inquietante- ha scritto- la carenza di informazioni sulle posizioni della sua amministrazione in merito alle recenti dichiarazioni provenienti da esponenti nazionali e regionali sul destino della Siremar. A fronte della disponibilità del Governo a cederla alla Regione è chiara la posizione del governo regionale che dice “no” al trasferimento a titolo gratuito dalla Tirrenia della società marittima Siremar, la cui flotta opera i collegamenti con le isole minori. Le stesse dichiarazioni del Dott. Vincenzo Falgares, direttore del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, confermano una situazione che dovrebbe preoccupare non solo l'amministrazione di Lipari ma di tutti i comuni insulari della nostra regione. Nella legge varata dall'ARS, su iniziativa del governo regionale, il 14 agosto 2008- continua La Greca- nessun riferimento viene fatto alla società di Stato e ciò fa scaturire dei quesiti che vanno dalla fine che faranno la Siremar e gli equipaggi, al destino dei collegamenti dal nostro arcipelago da e per la terraferma, alla reale possibilità di continuare a garantire i collegamenti con le altre isole del nostro comune per consentire ai ragazzi di proseguire gli studi a Lipari. Ritengo- conclude l'esponente del PD- che, vista l'estrema delicatezza della questione, lei, quale primo cittadino di Lipari, debba confrontarsi, coinvolgendo tutte le forze politiche presenti, i sindaci degli altri comuni eoliani e delle isole minori siciliane, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori per cercare di far pressione da un lato sul governo nazionale e dall'altro sul Presidente Lombardo, sull'assessore Bufardeci, sull'intera assemblea regionale, perchè si trovi al più presto una soluzione positiva all'intera questione, in grado di garantire le nostre comunità sul futuro dei collegamenti marittimi”
Marina Corta: Dissequestrati due dei tre cassoni del prolungamento
Dissequestrati su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona due dei tre cassoni modulari con cui la ditta Scuttari stava effettuando i lavori di prolungamento e messa in sicurezza del pontile di Marina Corta. I cassoni erano stati posti sottosequestro il 7 giugno scorso per verificare se fossero stati riempiti con la sabbia proveniente dall'area portuale di Sottomonastero rivelatasi di notevole importanza archeologica dopo il ritrovamento dei plinti. Il sequestro era avvenuto poichè si riteneva che, insieme alla sabbia, potessero essere stati depositati reperti archeologici in quanto, durante un controllo effettuato sul pontone della ditta Scuttari, fra i residui di sabbia erano stati trovati dei frammenti.
I due cassoni dissequestrati sono i due ultimi posizionati in ordine temporale. Sotto sequestro resta il primo cassone, quello più vicino alla vecchia struttura, in attesa che il perito ing. Giuseppe D'Andrea relazioni al magistrato sul sopraluogo compiuto anche con l'ausilio dei sommozzatori dei carabinieri.
Vulcano: La Erre.Vi. si rivolge alla Procura di Barcellona contro il Comune.I proprietari di parte del cratere denunciano abusi
(Peppe Paino-Gazzetta del Sud) La Erre.Vi. costruzioni srl, società di Napoli proprietaria di buona parte del Vulcano dell'omonima isola denuncia il Comune di Lipari per il mancato rilascio, dal 2003 ad oggi, dell'autorizzazione per poter realizzare una recinzione, lungo il cratere, a tutela dei diritti della proprietà e dell'incolumità degli escursionisti.
Ha quindi chiesto alla Procura di Barcellona di avviare indagini per accertare responsabilità e omissioni. Nel 2003 l'arch. Francesco La Cava, si legge nelle denuncia, presentava al Comune di Lipari il progetto allegando le autorizzazioni rilasciate dal Corpo Forestale di Messina e di Lipari, dalla Soprintendenza nonchè perizia giurata e foto sullo stato dei luoghi che nel documentare lo scempio urbanistico ambientale riprende «anche un capanno abusivo utilizzato come biglietteria per l'incasso del prezzo per l'escursione che andava a beneficio di ignoti non autorizzati» (in realtà, il personale incaricato e quindi autorizzato, dall'ex commissario Bruno, ndr). La Erre.Vi. srl ha inoltre fatto presente come «il tecnico comunale geom. Martello, responsabile del servizio urbanistico, avesse già espresso parere favorevole, comunicando modalità e importi da versare per il ritiro dell'autorizzazione». Ed ancora, come «da indagini svolte dalla società risulta che l'iter procedurale per il rilascio dell'autorizzazione è stato perfettamente concluso e che l'atto o il nulla osta é stato arbitrariamente trattenuto dal Comune».
Come mai la Erre.Vi srl torna alla carica dopo cinque anni ? Da poco, al Tribunale di Napoli, si è delineata la sua posizione di proprietaria, a tutti gli effetti, oltre che di una consistente fetta del cratere anche di altri terreni e immobili situati nell'isola. La stessa società, da proprietaria del locale campo sportivo, ha anche denunciato, sempre alla Procura della Repubblica la realizzazione di un manufatto nell'area senza autorizzazione. Denunciato anche l'assessore Massimo D'Auria per la realizzazione - sostiene la Erre.Vi.- nella stessa area «di una baracca in ferro per il deposito di bombole di gas Gpl e di una tettoia in ferro». Ma lo stesso D'Auria da noi contattato ha respinto categoricamente le accuse e ha promesso a sua volta querele.
Ha quindi chiesto alla Procura di Barcellona di avviare indagini per accertare responsabilità e omissioni. Nel 2003 l'arch. Francesco La Cava, si legge nelle denuncia, presentava al Comune di Lipari il progetto allegando le autorizzazioni rilasciate dal Corpo Forestale di Messina e di Lipari, dalla Soprintendenza nonchè perizia giurata e foto sullo stato dei luoghi che nel documentare lo scempio urbanistico ambientale riprende «anche un capanno abusivo utilizzato come biglietteria per l'incasso del prezzo per l'escursione che andava a beneficio di ignoti non autorizzati» (in realtà, il personale incaricato e quindi autorizzato, dall'ex commissario Bruno, ndr). La Erre.Vi. srl ha inoltre fatto presente come «il tecnico comunale geom. Martello, responsabile del servizio urbanistico, avesse già espresso parere favorevole, comunicando modalità e importi da versare per il ritiro dell'autorizzazione». Ed ancora, come «da indagini svolte dalla società risulta che l'iter procedurale per il rilascio dell'autorizzazione è stato perfettamente concluso e che l'atto o il nulla osta é stato arbitrariamente trattenuto dal Comune».
Come mai la Erre.Vi srl torna alla carica dopo cinque anni ? Da poco, al Tribunale di Napoli, si è delineata la sua posizione di proprietaria, a tutti gli effetti, oltre che di una consistente fetta del cratere anche di altri terreni e immobili situati nell'isola. La stessa società, da proprietaria del locale campo sportivo, ha anche denunciato, sempre alla Procura della Repubblica la realizzazione di un manufatto nell'area senza autorizzazione. Denunciato anche l'assessore Massimo D'Auria per la realizzazione - sostiene la Erre.Vi.- nella stessa area «di una baracca in ferro per il deposito di bombole di gas Gpl e di una tettoia in ferro». Ma lo stesso D'Auria da noi contattato ha respinto categoricamente le accuse e ha promesso a sua volta querele.
lunedì 27 ottobre 2008
ITCG "Conti": Da oggi è autogestione
E' scattata da stamattina anche all'Istituto d'istruzione superiore "Isa Conti" di Lipari l'autogestione a tempo indeterminato. Gli studenti eoliani, inoltre, scenderanno in piazza il prossimo 30 ottobre per un corteo di protesta contro la riforma Gelmini, che prevede un taglio di 7/8 miliardi di euro alla scuola in 3 anni.
Le normali attività scolastiche subiranno una netta alterazione.
Nella foto: Lo striscione esposto nella sede centrale del "Conti"
Le normali attività scolastiche subiranno una netta alterazione.
Nella foto: Lo striscione esposto nella sede centrale del "Conti"
domenica 26 ottobre 2008
Lo Cascio e Biviano: "Quale disinfestazione nell'area del laghetto di Vulcano?"
I consiglieri comunali Giacomo Biviano e Pietro Lo Cascio hanno inoltrato al Sindaco del Comune di Lipari e per conoscenza all’Assessore all’Ecologia e al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari una interrogazione su "disinfestazione nell’Isola di Vulcano."
IL TESTO:
Egregio Signor Sindaco,
gli scriventi hanno avuto notizia di procedimenti – quanto meno inusuali – adottati negli interventi di disinfestazione effettuati nell’abitato principale dell’Isola di Vulcano e nelle sue adiacenze in data 14 ottobre c.a.; in particolare, siamo stati informati del fatto che un prodotto, non meglio identificato, sia stato utilizzato nell’area del laghetto – e nello stesso bacino – che occupa la parte centrale dell’Istmo, posto a metà in linea d’aria tra la spiaggia di Levante e quella di Ponente.
Desideriamo ricordare alla S.V. che l’area in questione presenta una elevata valenza ambientale e naturalistica, rappresentando l’unica area umida oggi esistente nell’ambito territoriale del Comune di Lipari e una delle sole due presenti nell’intero Arcipelago Eoliano; che la stessa rappresenta un habitat prioritario (“lagune costiere”) classificato con il codice 1150 in allegato 1 alla Direttiva 43/92 dell’Unione Europea; che la stessa – per tale ragione – ricade nel perimetro del Sito di Importanza Comunitaria ITA030027 e della Zona a Protezione Speciale ITA030044; che – se ancora non bastasse – si tratta di un sito che per la sua importanza faunistica e ambientale risulta censito nel “Catasto delle Zone Umide Italiane” dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica con il codice ME0702.
Ciò premesso,
La interroghiamo per conoscere,
nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali procedimenti siano stati effettivamente adottati nel corso della disinfestazione effettuata nell’area e nella data su indicate;
chi abbia eventualmente autorizzato, disposto ed effettuato materialmente tali procedimenti.
Restando in attesa di risposta scritta, La ringraziamo anticipatamente e Le porgiamo i nostri distinti saluti.
i consiglieri comunali
Pietro Lo Cascio
Giacomo Biviano
gruppo “Eolie nel Cuore”
Egregio Signor Sindaco,
gli scriventi hanno avuto notizia di procedimenti – quanto meno inusuali – adottati negli interventi di disinfestazione effettuati nell’abitato principale dell’Isola di Vulcano e nelle sue adiacenze in data 14 ottobre c.a.; in particolare, siamo stati informati del fatto che un prodotto, non meglio identificato, sia stato utilizzato nell’area del laghetto – e nello stesso bacino – che occupa la parte centrale dell’Istmo, posto a metà in linea d’aria tra la spiaggia di Levante e quella di Ponente.
Desideriamo ricordare alla S.V. che l’area in questione presenta una elevata valenza ambientale e naturalistica, rappresentando l’unica area umida oggi esistente nell’ambito territoriale del Comune di Lipari e una delle sole due presenti nell’intero Arcipelago Eoliano; che la stessa rappresenta un habitat prioritario (“lagune costiere”) classificato con il codice 1150 in allegato 1 alla Direttiva 43/92 dell’Unione Europea; che la stessa – per tale ragione – ricade nel perimetro del Sito di Importanza Comunitaria ITA030027 e della Zona a Protezione Speciale ITA030044; che – se ancora non bastasse – si tratta di un sito che per la sua importanza faunistica e ambientale risulta censito nel “Catasto delle Zone Umide Italiane” dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica con il codice ME0702.
Ciò premesso,
La interroghiamo per conoscere,
nel dettaglio e sotto ogni aspetto tecnico, quali procedimenti siano stati effettivamente adottati nel corso della disinfestazione effettuata nell’area e nella data su indicate;
chi abbia eventualmente autorizzato, disposto ed effettuato materialmente tali procedimenti.
Restando in attesa di risposta scritta, La ringraziamo anticipatamente e Le porgiamo i nostri distinti saluti.
i consiglieri comunali
Pietro Lo Cascio
Giacomo Biviano
gruppo “Eolie nel Cuore”
Eolie, ancora frane. Il consigliere Lo Cascio ne segnala una ad Alicudi ed interroga il sindaco
"Interrogazione e segnalazione su frana ad Alicudi" è l'oggetto della segnalazione-interrogazione che il consigliere Pietro Lo Cascio ha inoltrato al sindaco di Lipari.
IL TESTO:
Egregio Signor Sindaco,
nei giorni scorsi una colossale frana ha sepolto, per un tratto di oltre 50 m di lunghezza, la strada comunale per Bazzina Mare nell’Isola di Alicudi. La caduta di un ampio tratto dei costoni soprastanti ha prodotto una conoide di detriti lunga almeno 150-180 m e devastato la rete elettrica e idrica che si snodava lungo tale strada. Si tratta di un ennesimo episodio prevedibile, anche se questa volta con proporzioni superiori a quanto finora mai accaduto, in un’area caratterizzata morfologicamente da un ampio tratto di versanti pericolosi, che necessitano di urgenti opere di messa in sicurezza. Lei conosce perfettamente i problemi che interessano tale zona, poiché, già alcuni anni fa e in veste di massima autorità della Protezione Civile del Comune, ha avuto un fitto scambio di corrispondenza con alcuni abitanti dei luoghi.
Stante la grave situazione verificatasi, e la conseguente interruzione della viabilità, delle forniture elettriche e di quelle idriche nella Contrada Bazzina,
la interrogo per conoscere
se ha predisposto interventi urgenti, o se prevede di farlo, relativamente di rimessa in pristino della viabilità nell’area considerata;
se ha predisposto interventi per la definitiva messa in sicurezza dei costoni che garantiscano l’incolumità di chi accede a questa strada comunale;
con la presente, si evidenzia che un rischio analogo incombe su altre strade comunali di Alicudi, in particolare quelle che si snodano trasversalmente al sistema dei valloni dell’isola, soprattutto la via soprastante che conduce a Contrada Sgubbio; in considerazione dei recenti e drammatici fatti verificatisi nell’isola, ritengo che sarebbe opportuna una maggiore attenzione rivolta dalla Sua amministrazione ai problemi che interessano la viabilità di Alicudi.
Restando in attesa di risposta scritta, ma soprattutto di un concreto intervento per la soluzione dei problemi sopra evidenziati, La ringrazio e Le porgo distinti saluti.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”
Egregio Signor Sindaco,
nei giorni scorsi una colossale frana ha sepolto, per un tratto di oltre 50 m di lunghezza, la strada comunale per Bazzina Mare nell’Isola di Alicudi. La caduta di un ampio tratto dei costoni soprastanti ha prodotto una conoide di detriti lunga almeno 150-180 m e devastato la rete elettrica e idrica che si snodava lungo tale strada. Si tratta di un ennesimo episodio prevedibile, anche se questa volta con proporzioni superiori a quanto finora mai accaduto, in un’area caratterizzata morfologicamente da un ampio tratto di versanti pericolosi, che necessitano di urgenti opere di messa in sicurezza. Lei conosce perfettamente i problemi che interessano tale zona, poiché, già alcuni anni fa e in veste di massima autorità della Protezione Civile del Comune, ha avuto un fitto scambio di corrispondenza con alcuni abitanti dei luoghi.
Stante la grave situazione verificatasi, e la conseguente interruzione della viabilità, delle forniture elettriche e di quelle idriche nella Contrada Bazzina,
la interrogo per conoscere
se ha predisposto interventi urgenti, o se prevede di farlo, relativamente di rimessa in pristino della viabilità nell’area considerata;
se ha predisposto interventi per la definitiva messa in sicurezza dei costoni che garantiscano l’incolumità di chi accede a questa strada comunale;
con la presente, si evidenzia che un rischio analogo incombe su altre strade comunali di Alicudi, in particolare quelle che si snodano trasversalmente al sistema dei valloni dell’isola, soprattutto la via soprastante che conduce a Contrada Sgubbio; in considerazione dei recenti e drammatici fatti verificatisi nell’isola, ritengo che sarebbe opportuna una maggiore attenzione rivolta dalla Sua amministrazione ai problemi che interessano la viabilità di Alicudi.
Restando in attesa di risposta scritta, ma soprattutto di un concreto intervento per la soluzione dei problemi sopra evidenziati, La ringrazio e Le porgo distinti saluti.
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”
Porticello: "Non è più tempo di scherzare". Il sindaco Bruno torna a sollecitare interventi
(GAZZETTA DEL SUD- SALVATORE SARPI) ”Non è più tempo di continuare a scherzare con la messa in sicurezza delle cave ex Pumex di Porticello. Quanto accaduto venerdì mattino non fa altro che avallare e suffragare quanto più volte ho sostenuto e cioè che si rende necessario un intervento urgente prima che possa accadere davvero qualcosa di grave”. Lo sottolinea il sindaco di Lipari Mariano Bruno dopo l'evento che ha riproposto in maniera forte la necessità di mettere in sicurezza la cava abbandonata dalla fine di agosto 2007 quando la magistratura fece sequestrare e apporre i sigilli al sito. Sequestro che, tra l'altro, continua a permanere. “I rischi che si corrono- continua il dottor Bruno- ho avuto modo di evidenziarli a più riprese. L'ultima volta, in ordine di tempo, lo scorso giovedì durante la riunione tenutasi al Ministero dei Beni culturali ed afferente il sito Unesco delle Eolie. Ho evidenziato che, vista l'imponenza dell'intervento, il comune non ha ne i fondi ne il personale per potere intervenire. Mi è stato garantito che si interverrà attraverso la Protezione civile. Certo bisognerà anche attendere il nulla osta della magistratura”. Il primo cittadino di Lipari, alla luce di quanto accaduto, ha annunciato che tornerà a pressare ad ogni livello. Allegando alla richiesta d'intervento anche una copiosa ed intensa documentazione fotografica di cui faranno parte delle nostre foto che immortalano proprio il momento in cui la testa del torrente scavalcando il canale di scolo si abbatte sulla sottostante strada provinciale come una vera e propria “valanga” di detriti pomiciferi e pietre. Foto “forti” che dimostrano cosa sarebbe potuto accadere se, proprio in quel momento, persone o mezzi si fossero trovati a transitare in zona.
sabato 25 ottobre 2008
Pianoconte: Immobile sempre più pericolante. Nonostante i rischi tutto tace
Torna a farsi sentire il consigliere Giacomo Biviano sulla necessità di mettere in sicurezza un immobile pericolante, sito a Pianoconte in Via Serro Don Vittorio. Un immobile del quale Eolienews e la Gazzetta del sud si erano interessati nello scorso mese di marzo con eloquenti foto attestanti lo stato di pericolosità, oggi ancora più accentuato.
Su questo immobile il consigliere Biviano, che già il primo aprile scorso era intervenuto, senza ad oggi ottenere alcun riscontro, ha scritto al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno e per conoscenza al Dirigente del IV Settore Dott. Domenico Russo, al Dirigente del III Settore
Arch. Biagio De Vita, all’Assessore ai Lavori Pubblici Rag. Corrado Giannò, al Prefetto di Messina Dott. Francesco Alecci e alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Ha anche allegato una elolquente documentazione fotografica.
IL TESTO:
Arch. Biagio De Vita, all’Assessore ai Lavori Pubblici Rag. Corrado Giannò, al Prefetto di Messina Dott. Francesco Alecci e alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Ha anche allegato una elolquente documentazione fotografica.
IL TESTO:
Oggetto: Interrogazione con risposta scritta: messa in sicurezza di immobile pericolante sito a Pianoconte in Via Serro Don Vittorio.
Premesso
Che nella frazione di Pianoconte, adiacente una frequentatissima strada che conduce alla Piazza centrale, vi è situato un vecchio immobile pericolante che è stato già interessato, a seguito della segnalazione di alcuni cittadini allarmati dai continui crolli all’interno della struttura, da un intervento dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a delimitare l’area e ad eliminare imminenti situazioni di pericolo, oltre a segnalare la questione alle competenti autorità;
Che l’edificio in questione, oltre a confinare con la strada denominata Via Serro Don Vittorio, è posto nelle vicinanze di un’area praticata da numerosi ragazzi, i quali, a volte, spinti dalla curiosità che li contraddistingue, si avventurano all’interno della struttura pericolante;
Che già con nota del 01/04/2008, al quale non ho avuto riscontro, la invitavo, data la gravità della situazione, a predisporre un sopralluogo al fine di accertare lo stato di pericolo e procedere all’emanazione di un’ordinanza con la quale:
impegnare i proprietari ad eseguire le necessarie opere di ripristino, atte ad eliminare lo stato di pericolo entro un determinato periodo, non superiore ai 60 giorni;
richiedere una relazione dettagliata, a firma di un tecnico abilitato, sugli interventi adottati per la messa in sicurezza della struttura.
Che l’attuale normativa prevede e consente al Sindaco, in caso di non adempimento da parte dei proprietari, attraverso un’ ordinanza di somma urgenza, di provvedere d’ufficio alla messa in sicurezza dell’edificio e alla conseguente procedura legale nei confronti degli stessi proprietari per il recupero delle spese sostenute, ai sensi del comma 4, art. 54 del D. Lvo 18 agosto 2000 n.267.
La interrogo per sapere
Se abbia già provveduto, anche a seguito della succitata nota, all’emanazione di un ordinanza con la quale diffidare i proprietari dell’edificio.
Se intende avvalersi, in caso di non adempimento da parte degli stessi proprietari, dello strumento della “somma urgenza” per ripristinare lo stato di sicurezza dei luoghi al fine di eliminare possibili e imminenti situazioni di pericolo
Si richiede risposta scritta.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott.Giacomo Biviano)
Premesso
Che nella frazione di Pianoconte, adiacente una frequentatissima strada che conduce alla Piazza centrale, vi è situato un vecchio immobile pericolante che è stato già interessato, a seguito della segnalazione di alcuni cittadini allarmati dai continui crolli all’interno della struttura, da un intervento dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a delimitare l’area e ad eliminare imminenti situazioni di pericolo, oltre a segnalare la questione alle competenti autorità;
Che l’edificio in questione, oltre a confinare con la strada denominata Via Serro Don Vittorio, è posto nelle vicinanze di un’area praticata da numerosi ragazzi, i quali, a volte, spinti dalla curiosità che li contraddistingue, si avventurano all’interno della struttura pericolante;
Che già con nota del 01/04/2008, al quale non ho avuto riscontro, la invitavo, data la gravità della situazione, a predisporre un sopralluogo al fine di accertare lo stato di pericolo e procedere all’emanazione di un’ordinanza con la quale:
impegnare i proprietari ad eseguire le necessarie opere di ripristino, atte ad eliminare lo stato di pericolo entro un determinato periodo, non superiore ai 60 giorni;
richiedere una relazione dettagliata, a firma di un tecnico abilitato, sugli interventi adottati per la messa in sicurezza della struttura.
Che l’attuale normativa prevede e consente al Sindaco, in caso di non adempimento da parte dei proprietari, attraverso un’ ordinanza di somma urgenza, di provvedere d’ufficio alla messa in sicurezza dell’edificio e alla conseguente procedura legale nei confronti degli stessi proprietari per il recupero delle spese sostenute, ai sensi del comma 4, art. 54 del D. Lvo 18 agosto 2000 n.267.
La interrogo per sapere
Se abbia già provveduto, anche a seguito della succitata nota, all’emanazione di un ordinanza con la quale diffidare i proprietari dell’edificio.
Se intende avvalersi, in caso di non adempimento da parte degli stessi proprietari, dello strumento della “somma urgenza” per ripristinare lo stato di sicurezza dei luoghi al fine di eliminare possibili e imminenti situazioni di pericolo
Si richiede risposta scritta.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott.Giacomo Biviano)
La Greca a Bruno: E' tempo di confrontarsi sui collegamenti marittimi, Siremar in particolare
"Situazione Siremar, discussioni ed eventuali determinazioni " è l'oggetto della lettera che il dott. Pino La Greca ha inviato al sindaco di Lipari Mariano Bruno.
IL TESTO:
Signor Sindaco,
nei giorni successivi alla seduta del consiglio comunale del 20 ottobre u.s., dopo aver constatato che buona parte delle osservazioni presentate dai partiti di opposizione sulla delicata problematica degli ex operai del settore pomicifero sono state inserite nell'ordine del giorno votato dal consiglio, ho cercato di individuare quale discussione o quale decisione era scaturita in merito all'altro punto inserito nell'ordine del lavoro e cioè “Trasporti Marittimi – situazione Siremar, discussioni ed eventuali determinazioni”, ma ho dovuto amaramente constatare che nessun risultato ha prodotto la discussione in consiglio per l'evidente carenza di notizie che l'amministrazione non è stata in grado di colmare.
Ritengo che la mancata discussione sia l'ennesima occasione persa per la nostra comunità su un argomento di estrema delicatezza come i collegamenti marittimi, a pochi giorni dalla fine della stagione turistica 2008, resa disastrosa proprio dai problemi legati ai collegamenti.
Appare inquetante, inoltre, l'assoluta carenza di informazioni sulle posizioni della Sua amministrazione in merito alle recenti dichiarazioni provenienti da esponenti nazionali e regionali sul destino della Siremar.
Nel corso del mese di luglio 2008 sono apparse delle dichiarazioni da parte del Ministro Matteoli e da parte dell'assessore al turismo, Bufardeci.
Il Ministro Matteoli ha dichiarato che “il governo è pronto a cedere le quattro società di trasporto regionale del gruppo Tirrenia alle rispettive regioni” di contro l'assessore regionale Bufardeci ha dichiarato che: “non abbiamo dato alcun ok sulla possibilità di rilevare la Siremar, abbiamo dato invece la nostra disponibilità a sederci intorno a un tavolo e valutare le ipotesi di piano industriale, le ipotesi gestionali e avere un quadro complessivo che descriva la situazione della flotta, del personale e dei costi di gestione della Siremar. Con questi dati potremo fare quelle verifiche necessarie che servono al governo per capire che decisioni prendere, anche in considerazione del fatto che una decisione di questo tipo non può essere presa senza comprendere quella che può essere la posizione dell'assemblea regionale siciliana”.
Credo che sia ormai ben nota la posizione del governo regionale che dice “no” al trasferimento a titolo gratuito dalla Tirrenia della società marittima Siremar, la cui flotta opera i collegamenti con le isole minori, primo passo verso la privatizzazione della compagnia di navigazione come prevede il decreto 112 del 25 giugno scorso, firmato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Le stesse dichiarazioni del Dott. Vincenzo Falgares1, direttore del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, confermano una situazione che dovrebbe preoccupare non solo l'amministrazione di Lipari ma di tutti I comuni insulari nella nostra regionale, riuniti nell'ANCIM isole Minori.
Da alcune dichiarazioni di stampa sappiamo che il ministro Matteoli non intende rinnovare la concessione alla Tirrenia e che al 31 dicembre 2008 scadrà la concessione.
Nella recente legge varata dall'ARS su iniziativa del governo regionale il 14 agosto 2008 nessun riferimento viene fatto alla Siremar.
Dalla lettura di tutto questo nascono spontanee molte domande:
– la Siremar che fine farà?
– Che fine faranno gli equipaggi?
– Che fine faranno I collegamenti da e per la terraferma del nostro arcipelago?
– Si potranno continuare a garantire I collegamenti con le altre isole del nostro comune per consentire ai ragazzi di proseguire gli studi a Lipari?
– Ci sarà forse qualche aiuto dello Stato per far rilevare la società dalla Regione?
Mi auguravo delle risposte in sede di consiglio comunale, quando mancano meno di novanta giorni alla scadenza della convenzione, ma niente.
Di fronte a questo gioco delle parti ancora una volta le nostre isole rischiano di rimanere ulteriormente penalizzate nell'indifferenza di tanti.
Personalmente ricordo quando, giovane studente dell'I.T.C., abbiamo occupato la “Piero della Francesca” per difendere il nostro diritto costituzionale alla mobilità, allo sviluppo e a condizioni di vita normali a quella continuità territoriale che viene continuamente assicurata dai governi regionali e mai pienamente attuata.
Ritengo che, vista l'estrema delicatezza della questione, Lei, quale primo cittadino di Lipari, mettendo da parte, almeno per una volta, ogni volontà di protagonismo, deve trovare il coraggio di confrontarsi e di coinvolgere tutte le forze politiche presenti a Lipari, I sindaci degli altri comuni Eoliani e delle Isole Minori siciliane, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori per cercare di far pressione da un lato sul governo nazionale e dall'altro sul Presidente Regionale Lombardo, sull'assessore Bufardeci, sull'intera assemblea Regionale, perchè si trovi al più presto una soluzione positiva all'intera questione, in grado di garantire le nostre comunità sul futuro dei collegamenti marittimi.
Lipari 24 ottobre 2008
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca
Signor Sindaco,
nei giorni successivi alla seduta del consiglio comunale del 20 ottobre u.s., dopo aver constatato che buona parte delle osservazioni presentate dai partiti di opposizione sulla delicata problematica degli ex operai del settore pomicifero sono state inserite nell'ordine del giorno votato dal consiglio, ho cercato di individuare quale discussione o quale decisione era scaturita in merito all'altro punto inserito nell'ordine del lavoro e cioè “Trasporti Marittimi – situazione Siremar, discussioni ed eventuali determinazioni”, ma ho dovuto amaramente constatare che nessun risultato ha prodotto la discussione in consiglio per l'evidente carenza di notizie che l'amministrazione non è stata in grado di colmare.
Ritengo che la mancata discussione sia l'ennesima occasione persa per la nostra comunità su un argomento di estrema delicatezza come i collegamenti marittimi, a pochi giorni dalla fine della stagione turistica 2008, resa disastrosa proprio dai problemi legati ai collegamenti.
Appare inquetante, inoltre, l'assoluta carenza di informazioni sulle posizioni della Sua amministrazione in merito alle recenti dichiarazioni provenienti da esponenti nazionali e regionali sul destino della Siremar.
Nel corso del mese di luglio 2008 sono apparse delle dichiarazioni da parte del Ministro Matteoli e da parte dell'assessore al turismo, Bufardeci.
Il Ministro Matteoli ha dichiarato che “il governo è pronto a cedere le quattro società di trasporto regionale del gruppo Tirrenia alle rispettive regioni” di contro l'assessore regionale Bufardeci ha dichiarato che: “non abbiamo dato alcun ok sulla possibilità di rilevare la Siremar, abbiamo dato invece la nostra disponibilità a sederci intorno a un tavolo e valutare le ipotesi di piano industriale, le ipotesi gestionali e avere un quadro complessivo che descriva la situazione della flotta, del personale e dei costi di gestione della Siremar. Con questi dati potremo fare quelle verifiche necessarie che servono al governo per capire che decisioni prendere, anche in considerazione del fatto che una decisione di questo tipo non può essere presa senza comprendere quella che può essere la posizione dell'assemblea regionale siciliana”.
Credo che sia ormai ben nota la posizione del governo regionale che dice “no” al trasferimento a titolo gratuito dalla Tirrenia della società marittima Siremar, la cui flotta opera i collegamenti con le isole minori, primo passo verso la privatizzazione della compagnia di navigazione come prevede il decreto 112 del 25 giugno scorso, firmato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Le stesse dichiarazioni del Dott. Vincenzo Falgares1, direttore del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, confermano una situazione che dovrebbe preoccupare non solo l'amministrazione di Lipari ma di tutti I comuni insulari nella nostra regionale, riuniti nell'ANCIM isole Minori.
Da alcune dichiarazioni di stampa sappiamo che il ministro Matteoli non intende rinnovare la concessione alla Tirrenia e che al 31 dicembre 2008 scadrà la concessione.
Nella recente legge varata dall'ARS su iniziativa del governo regionale il 14 agosto 2008 nessun riferimento viene fatto alla Siremar.
Dalla lettura di tutto questo nascono spontanee molte domande:
– la Siremar che fine farà?
– Che fine faranno gli equipaggi?
– Che fine faranno I collegamenti da e per la terraferma del nostro arcipelago?
– Si potranno continuare a garantire I collegamenti con le altre isole del nostro comune per consentire ai ragazzi di proseguire gli studi a Lipari?
– Ci sarà forse qualche aiuto dello Stato per far rilevare la società dalla Regione?
Mi auguravo delle risposte in sede di consiglio comunale, quando mancano meno di novanta giorni alla scadenza della convenzione, ma niente.
Di fronte a questo gioco delle parti ancora una volta le nostre isole rischiano di rimanere ulteriormente penalizzate nell'indifferenza di tanti.
Personalmente ricordo quando, giovane studente dell'I.T.C., abbiamo occupato la “Piero della Francesca” per difendere il nostro diritto costituzionale alla mobilità, allo sviluppo e a condizioni di vita normali a quella continuità territoriale che viene continuamente assicurata dai governi regionali e mai pienamente attuata.
Ritengo che, vista l'estrema delicatezza della questione, Lei, quale primo cittadino di Lipari, mettendo da parte, almeno per una volta, ogni volontà di protagonismo, deve trovare il coraggio di confrontarsi e di coinvolgere tutte le forze politiche presenti a Lipari, I sindaci degli altri comuni Eoliani e delle Isole Minori siciliane, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori per cercare di far pressione da un lato sul governo nazionale e dall'altro sul Presidente Regionale Lombardo, sull'assessore Bufardeci, sull'intera assemblea Regionale, perchè si trovi al più presto una soluzione positiva all'intera questione, in grado di garantire le nostre comunità sul futuro dei collegamenti marittimi.
Lipari 24 ottobre 2008
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca
1 - Dichiara Falgares: “tutte le Regioni, alla conferenza dei presidenti, hanno fatto sapere al governo di non essere d'accordo sul trasferimento delle società in questi termini". "Non si può pensare di trasferire in soli 120 giorni - prosegue il dirigente regionale - società notoriamente in grave crisi finanziaria, operativa e strutturale. Il decreto non è chiaro in più punti, come sull'assetto societario che verrebbe previsto all'indomani della donazione o sulle risorse che verrebbero trasferite".
Legambiente e le antenne: Petizione e scheda istruttoria per impianto di Marina Corta
Riceviamo da Legambiente Lipari e pubblichiamo il testo di una petizione inviata al dott.Mariano Bruno, sindaco di Lipari. Porta la data del 23 ottobre 2008.
IL TESTO:
Antenne killer silenziosi
Il mondo della comunicazione è in continua espansione e con esso il problema della diffusione capillare delle antenne ad emissione di onde elettromagnetiche.
Il businnes delle telecomunicazioni è approdato alle eolie ed intensifica la propria presenza appropriandosi, in carenza di un piano particolareggiato inserito nel Piano Regolatore Generale, delle aree meno contaminate dell’isola: Capistello e Marina Corta, creando un impatto ambientale- almeno nel primo caso - di notevole rilevanza.
Legambiente Lipari ritiene indispensabile prendere una posizione netta di fronte a questo fenomeno, che si avvia sul percorso di una crescita esponenziale. L’intera isola è interessata da un problema insidioso quanto silenzioso, frutto di una scorretta applicazione della legge, a cui si aggiunge l’incuria da parte dell’ amministrazione locale, colpevole di non attuare i piani di delocalizzazione degli impianti e censimenti periodici finalizzati a monitorare il numero di antenne sul territorio, necessari a limitare il pericolo sanitario per gli abitanti delle zone limitrofe.
L’installazione di antenne di telecomunicazione è, sull’isola, in continua espansione anche a causa di una certa ambiguità relativa agli effetti prodotti dalle onde emesse dagli impianti sotto accusa.
Dando pubblicità ai dati scientifici diffusi apprendiamo che:“Le onde elettromagnetiche prodotte da apparati di trasmissione sono nocive per la salute, anche emesse in piccole quantità, poiché già il corpo umano ne produce in misura tollerabile e quindi basta elevare anche di poco l’intensità per causare dei danni all’organismo” .
Si denuncia inoltre le pressioni da parte di alcune compagnie telefoniche su singoli cittadini, indotti ad accettare l’installazione dell’antenna su promessa di un compenso economico, barattando la tutela della propria salute e quella delle persone con abitazioni limitrofe.
Legambiente Lipari si fa promotore di una raccolta firme poiché ritiene che: “ la situazione rientri nella presunta violazione del diritto alla salute del cittadino che lo Stato dovrebbe tutelare come previsto dall’articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana” e ritiene necessaria una decisa campagna di informazione sulla pericolosità sociale delle antenne affiancata da un impegno costante di vigilanza delle autorità deputate al controllo e alla salvaguardia della sicurezza ambientale”.
Chiede inoltre alla S.S.Ill.ma di localizzare aree idonee ed attuare i piani di delocalizzazione degli impianti di telecomunicazioni.
Cordiali saluti
Piero Roux
Seguono 150 firme
=============================================================
Sempre Legambiente Lipari in data 25 ottobre ha scritto al Dott. Mariano Bruno, Sindaco del Comune di LIPARI, e per conoscenza al Dott. Francesco Alecci, Commissario Protezione Civile
La lettera ha per oggetto: SCHEDA ISTRUTTORIA AUTORIZZAZIONE PROT. N°13039 DEL 10-APRILE-08
IL TESTO:
Gent.mo Signor Sindaco,
da una veloce visura degli atti relativi alla concessione di autorizzazione Edilizia rilasciata dal Comune alla società Telecom - in data 14.08.2008 - per il posizionamento di una nuova stazione radio base per telefonia cellulare con sistema GMS e UMTS, (e scusandoci preventivamente per eventuali inesattezze delle date ritenute a memoria) ci preme portare alla Sua conoscenza alcuni punti che, a nostro parere, avrebbero dovuto indurre codesta Amministrazione a richiedere più approfonditi chiarimenti all’Arpa:
• Al punto 5 della scheda in oggetto, si nota un primo parere sfavorevole dell’Arpa in data 18-01-2007, “poiché ricadente - l’opera - nella zona “A” del Piano di Fabbricazione.
• Successivamente (a pag.3) si evince che il successivo parere favorevole dell’Arpa è consequenziale “al parere favorevole della Soprintendenza” e non sull’analisi degli schemi ed elaborazioni fornite da Telecom, che indicano “una emissione di onde radio rientranti nella norma”. Ed ancora, nel parere sfavorevole dell’Arpa ( Co- mune di Lipari -18 gennaio 2007- prot. n.1176) a pagina 2 si fa riferimento al settore di irraggiamento ( direzione 170° nord) “il progetto non garantisce la compatibilità dell’impianto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità” (stabiliti uniformemente dalla legge 22febbraio 2001 n°36 e relativi provvedi- menti di attuazione).
Telecom scrive (Comune di Lipari 22.03.2006 – prot. n.11281)
Caratteristiche radioelettriche dell’impianto
• A pag. 2. “L’impianto è costituito da n.2 celle avente rispettivamente n. 2 antenne (una GSM e una UMTS) orientate a 80° nord e 170° nord. Le antenne utilizzate saranno: modello YAGI 2291 (per il sistema GSM) e modello T01381902 (per il sistema UMTS)
Si fa rilevare che l’antenna T01381902 non è il modello utilizzato per le prove, come dichiarato dalla stessa Telecom nei documenti inviati all’Arpa per la verifica tecnica ed acquisiti al V/s protocollo il 13.02.2008 prot. n. 6172.
• A pag. 4/38 leggiamo: “è stato utilizzato il diagramma polare relativo all’antenna K7739489 con caratteristiche analoghe alla T01381902”. Nel seguito della relazione si fa riferimento, unicamente, al modello di antenna T01381902.
• Da pag. 21° pag. 30 notiamo che tutte le misurazioni sono state effettuate con un diagramma polare differente (antenna k7739489) diversa da quella che verrà montata (antenna T01381902).
• A pag. 35/38 troviamo la dichiarazione di conformità, senza alcun accenno alla variazione dei rilevamenti fatti con un antenna che non è quella di progetto.
• A pag.15/51 Telecom dichiara:“non è stato possibile effettuare misure nei punti sensibili in quanto situate in zone non accessibili” ( forse private abitazioni?)
Quest’ultima dichiarazione, insieme a quanto in sunto accennato, avrebbe dovuto allertare Codesta Amministrazione e nell’attesa del nuovo Piano Regolatore Generale, adottare i parametri più restrittivi.
Avant’ieri il problema era il traliccio telefonico posto a Pianoconte in prossimità della proprietà Mandarano (10 metri dalla sua abitazione); ieri erano i due alberi/antenna posizionati a Capitello; oggi l’antenna di Marina Corta.
Facendo notare che a meno di 300 metri della installanda antenna Telecom (in Vico Falco) persiste una cabina di trasformazione della Società Elettrica Liparese, che potrebbe influire all’innalzamento della soglia limite di emissione di onde elettromagnetiche, chiediamo, facendoci portavoce di un centinaio di abitanti, di comunicarci come Codesta Amministrazione intende affrontare i problemi: prima di salvaguardia della salute pubblica e successivamente dell’impatto ambientale.
Cordiali saluti
Legambiente Lipari
Piero Roux
Maurizio Turcarelli
IL TESTO:
Antenne killer silenziosi
Il mondo della comunicazione è in continua espansione e con esso il problema della diffusione capillare delle antenne ad emissione di onde elettromagnetiche.
Il businnes delle telecomunicazioni è approdato alle eolie ed intensifica la propria presenza appropriandosi, in carenza di un piano particolareggiato inserito nel Piano Regolatore Generale, delle aree meno contaminate dell’isola: Capistello e Marina Corta, creando un impatto ambientale- almeno nel primo caso - di notevole rilevanza.
Legambiente Lipari ritiene indispensabile prendere una posizione netta di fronte a questo fenomeno, che si avvia sul percorso di una crescita esponenziale. L’intera isola è interessata da un problema insidioso quanto silenzioso, frutto di una scorretta applicazione della legge, a cui si aggiunge l’incuria da parte dell’ amministrazione locale, colpevole di non attuare i piani di delocalizzazione degli impianti e censimenti periodici finalizzati a monitorare il numero di antenne sul territorio, necessari a limitare il pericolo sanitario per gli abitanti delle zone limitrofe.
L’installazione di antenne di telecomunicazione è, sull’isola, in continua espansione anche a causa di una certa ambiguità relativa agli effetti prodotti dalle onde emesse dagli impianti sotto accusa.
Dando pubblicità ai dati scientifici diffusi apprendiamo che:“Le onde elettromagnetiche prodotte da apparati di trasmissione sono nocive per la salute, anche emesse in piccole quantità, poiché già il corpo umano ne produce in misura tollerabile e quindi basta elevare anche di poco l’intensità per causare dei danni all’organismo” .
Si denuncia inoltre le pressioni da parte di alcune compagnie telefoniche su singoli cittadini, indotti ad accettare l’installazione dell’antenna su promessa di un compenso economico, barattando la tutela della propria salute e quella delle persone con abitazioni limitrofe.
Legambiente Lipari si fa promotore di una raccolta firme poiché ritiene che: “ la situazione rientri nella presunta violazione del diritto alla salute del cittadino che lo Stato dovrebbe tutelare come previsto dall’articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana” e ritiene necessaria una decisa campagna di informazione sulla pericolosità sociale delle antenne affiancata da un impegno costante di vigilanza delle autorità deputate al controllo e alla salvaguardia della sicurezza ambientale”.
Chiede inoltre alla S.S.Ill.ma di localizzare aree idonee ed attuare i piani di delocalizzazione degli impianti di telecomunicazioni.
Cordiali saluti
Piero Roux
Seguono 150 firme
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Sempre Legambiente Lipari in data 25 ottobre ha scritto al Dott. Mariano Bruno, Sindaco del Comune di LIPARI, e per conoscenza al Dott. Francesco Alecci, Commissario Protezione Civile
La lettera ha per oggetto: SCHEDA ISTRUTTORIA AUTORIZZAZIONE PROT. N°13039 DEL 10-APRILE-08
IL TESTO:
Gent.mo Signor Sindaco,
da una veloce visura degli atti relativi alla concessione di autorizzazione Edilizia rilasciata dal Comune alla società Telecom - in data 14.08.2008 - per il posizionamento di una nuova stazione radio base per telefonia cellulare con sistema GMS e UMTS, (e scusandoci preventivamente per eventuali inesattezze delle date ritenute a memoria) ci preme portare alla Sua conoscenza alcuni punti che, a nostro parere, avrebbero dovuto indurre codesta Amministrazione a richiedere più approfonditi chiarimenti all’Arpa:
• Al punto 5 della scheda in oggetto, si nota un primo parere sfavorevole dell’Arpa in data 18-01-2007, “poiché ricadente - l’opera - nella zona “A” del Piano di Fabbricazione.
• Successivamente (a pag.3) si evince che il successivo parere favorevole dell’Arpa è consequenziale “al parere favorevole della Soprintendenza” e non sull’analisi degli schemi ed elaborazioni fornite da Telecom, che indicano “una emissione di onde radio rientranti nella norma”. Ed ancora, nel parere sfavorevole dell’Arpa ( Co- mune di Lipari -18 gennaio 2007- prot. n.1176) a pagina 2 si fa riferimento al settore di irraggiamento ( direzione 170° nord) “il progetto non garantisce la compatibilità dell’impianto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità” (stabiliti uniformemente dalla legge 22febbraio 2001 n°36 e relativi provvedi- menti di attuazione).
Telecom scrive (Comune di Lipari 22.03.2006 – prot. n.11281)
Caratteristiche radioelettriche dell’impianto
• A pag. 2. “L’impianto è costituito da n.2 celle avente rispettivamente n. 2 antenne (una GSM e una UMTS) orientate a 80° nord e 170° nord. Le antenne utilizzate saranno: modello YAGI 2291 (per il sistema GSM) e modello T01381902 (per il sistema UMTS)
Si fa rilevare che l’antenna T01381902 non è il modello utilizzato per le prove, come dichiarato dalla stessa Telecom nei documenti inviati all’Arpa per la verifica tecnica ed acquisiti al V/s protocollo il 13.02.2008 prot. n. 6172.
• A pag. 4/38 leggiamo: “è stato utilizzato il diagramma polare relativo all’antenna K7739489 con caratteristiche analoghe alla T01381902”. Nel seguito della relazione si fa riferimento, unicamente, al modello di antenna T01381902.
• Da pag. 21° pag. 30 notiamo che tutte le misurazioni sono state effettuate con un diagramma polare differente (antenna k7739489) diversa da quella che verrà montata (antenna T01381902).
• A pag. 35/38 troviamo la dichiarazione di conformità, senza alcun accenno alla variazione dei rilevamenti fatti con un antenna che non è quella di progetto.
• A pag.15/51 Telecom dichiara:“non è stato possibile effettuare misure nei punti sensibili in quanto situate in zone non accessibili” ( forse private abitazioni?)
Quest’ultima dichiarazione, insieme a quanto in sunto accennato, avrebbe dovuto allertare Codesta Amministrazione e nell’attesa del nuovo Piano Regolatore Generale, adottare i parametri più restrittivi.
Avant’ieri il problema era il traliccio telefonico posto a Pianoconte in prossimità della proprietà Mandarano (10 metri dalla sua abitazione); ieri erano i due alberi/antenna posizionati a Capitello; oggi l’antenna di Marina Corta.
Facendo notare che a meno di 300 metri della installanda antenna Telecom (in Vico Falco) persiste una cabina di trasformazione della Società Elettrica Liparese, che potrebbe influire all’innalzamento della soglia limite di emissione di onde elettromagnetiche, chiediamo, facendoci portavoce di un centinaio di abitanti, di comunicarci come Codesta Amministrazione intende affrontare i problemi: prima di salvaguardia della salute pubblica e successivamente dell’impatto ambientale.
Cordiali saluti
Legambiente Lipari
Piero Roux
Maurizio Turcarelli
venerdì 24 ottobre 2008
Antenne di Telefonia mobile: Lettera aperta di Lo Cascio all'assessore Giannò
Pietro Lo Cascio "lettera aperta all’Assessore Giannò".
IL TESTO:
Apprendo dalla stampa l’invio di una nota da parte dell’Assessore Giannò sul delicato e grave tema delle antenne di telefonia mobile, che stanno sorgendo con una allarmante rapidità in tutto il territorio comunale, dove lo stesso amministratore esprime preoccupazione per la tutela della salute dei propri concittadini.
Apprezzando la sensibilità dell’assessore e senza eccessive velleità polemiche, devo esprimere tuttavia un certo sgomento di fronte al candore che permea tale nota, soprattutto quando chiede al Sindaco di predisporre iniziative “affinché l’Ente possa costituirsi parte civile” contro lo strapotere delle compagnie telefoniche e dei loro affittuari nel Comune di Lipari. Non comprendo, infatti, se l’assessore inviti l’Ente a costituirsi parte civile contro sè stesso, il che sarebbe – quantomeno – originale.
L’assessore non può ignorare, infatti, che un’ordinanza sindacale emessa qualche anno fa stabiliva il divieto di realizzare nuove antenne telefoniche nel centro storico di Lipari nelle more dell’adozione del Piano Regolatore Generale. Oggi questo strumento è in adozione, e l’unica, semplice cosa che questa amministrazione – o la precedente – avrebbero dovuto fare, dal 2004 ad oggi, sarebbe stata la predisposizione di un “Regolamento Comunale” delle antenne di telefonia mobile, peraltro previsto nelle Norme Tecniche di Attuazione dell’adottando PRG.
Tutto qui, caro assessore. Piuttosto che parti civili, o generiche richieste di autonomie decisionali concesse da “superiori enti provinciali, regionali e nazionali”, in un Paese ormai supino agli interessi delle compagnie telefoniche private e dove si è inventata la scappatoia della “pubblica utilità” per lasciargli mano libera, l’unico modo che avremmo avuto per tutelare i pareri del Comune in materia, sarebbe stato quello di dotarsi di tale Regolamento.
Siamo però ancora in tempo per realizzarlo. Dia prova del suo interessamento, dunque, chiedendo la convocazione della Giunta e del Consiglio Comunale per agire in questa direzione, tralasciando i “distinguo” che – alla luce della prolungata inazione dell’amministrazione della quale Lei è componente – risuonano di una demagogia poco utile alla soluzione del problema.
Cordiali saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”
Apprendo dalla stampa l’invio di una nota da parte dell’Assessore Giannò sul delicato e grave tema delle antenne di telefonia mobile, che stanno sorgendo con una allarmante rapidità in tutto il territorio comunale, dove lo stesso amministratore esprime preoccupazione per la tutela della salute dei propri concittadini.
Apprezzando la sensibilità dell’assessore e senza eccessive velleità polemiche, devo esprimere tuttavia un certo sgomento di fronte al candore che permea tale nota, soprattutto quando chiede al Sindaco di predisporre iniziative “affinché l’Ente possa costituirsi parte civile” contro lo strapotere delle compagnie telefoniche e dei loro affittuari nel Comune di Lipari. Non comprendo, infatti, se l’assessore inviti l’Ente a costituirsi parte civile contro sè stesso, il che sarebbe – quantomeno – originale.
L’assessore non può ignorare, infatti, che un’ordinanza sindacale emessa qualche anno fa stabiliva il divieto di realizzare nuove antenne telefoniche nel centro storico di Lipari nelle more dell’adozione del Piano Regolatore Generale. Oggi questo strumento è in adozione, e l’unica, semplice cosa che questa amministrazione – o la precedente – avrebbero dovuto fare, dal 2004 ad oggi, sarebbe stata la predisposizione di un “Regolamento Comunale” delle antenne di telefonia mobile, peraltro previsto nelle Norme Tecniche di Attuazione dell’adottando PRG.
Tutto qui, caro assessore. Piuttosto che parti civili, o generiche richieste di autonomie decisionali concesse da “superiori enti provinciali, regionali e nazionali”, in un Paese ormai supino agli interessi delle compagnie telefoniche private e dove si è inventata la scappatoia della “pubblica utilità” per lasciargli mano libera, l’unico modo che avremmo avuto per tutelare i pareri del Comune in materia, sarebbe stato quello di dotarsi di tale Regolamento.
Siamo però ancora in tempo per realizzarlo. Dia prova del suo interessamento, dunque, chiedendo la convocazione della Giunta e del Consiglio Comunale per agire in questa direzione, tralasciando i “distinguo” che – alla luce della prolungata inazione dell’amministrazione della quale Lei è componente – risuonano di una demagogia poco utile alla soluzione del problema.
Cordiali saluti
Pietro Lo Cascio
consigliere comunale
gruppo “Eolie nel Cuore”
Antenna a Marina Corta. Un quesito dei nostri lettori e la risposta dell'assessore.
A proposito dell'antenna telefonica di Marina Corta diversi lettori ci hanno scritto per porci un quesito che prende spunto sia dalla nota di Piero Roux sia dalla lettera dell'assessore Corrado Giannò che nella sua lettera evidenzia come il comune possa costituirsi parte civile per alcune decisioni.
Il quesito è: Ma non è lo stesso comune che, come cita Piero Roux, ha rilasciato per l'antenna di Marina Corta autorizzazione edilizia in data 14/08/2008 ? Non si poteva bloccarla allora?
Anche se l'autorizzazione edilizia è, ovviamente, una questione burocratica e non amministrativa, giriamo il quesito all'assessore Giannò, certi di ottenere una risposta.
LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE GIANNO'(ore 18.46)
La risposta sul quesito posto da alcuni lettori è già data nella stessa domanda ovvero: allora non si poteva bloccare nulla in quanto la concessione edilizia rilasciata dal Comune è, così come da voi giustamente scritto, normale prassi burocratica o come si dice in gergo atto dovuto. Quindi nulla di Amministrativo.
Cordialmente
Corrado Giannò
Assessore Comune Lipari
Il quesito è: Ma non è lo stesso comune che, come cita Piero Roux, ha rilasciato per l'antenna di Marina Corta autorizzazione edilizia in data 14/08/2008 ? Non si poteva bloccarla allora?
Anche se l'autorizzazione edilizia è, ovviamente, una questione burocratica e non amministrativa, giriamo il quesito all'assessore Giannò, certi di ottenere una risposta.
LA RISPOSTA DELL'ASSESSORE GIANNO'(ore 18.46)
La risposta sul quesito posto da alcuni lettori è già data nella stessa domanda ovvero: allora non si poteva bloccare nulla in quanto la concessione edilizia rilasciata dal Comune è, così come da voi giustamente scritto, normale prassi burocratica o come si dice in gergo atto dovuto. Quindi nulla di Amministrativo.
Cordialmente
Corrado Giannò
Assessore Comune Lipari
Porticello: Piove, detriti pomiciferi, pietre ed altro invadono la strada.
Venti minuti di pioggia e, intorno alle undici di oggi, una vera e propria valanga di detriti pomiciferi e pietre, miste all'acqua piovana, si sono riversate sulla sede stradale di Porticello a Lipari. In particolare, ricoprendolo di fatto, sul ponte ubicato lungo la strada e che sorge un centinaio di metri più in avanti(andando verso Acquacalda) di quello che era l'ingresso della cava Pumex. Il ponte, nella parte centrale, risulta letteralmente coperto dai detriti e solo la fortuna ha voluto non restassero coinvolti nell'accaduto un'auto e un pulman che si trovavano a transitare. Il transito, ovviamente, è interrotto e sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il dott. Domenico Russo della Protezione civile comunale e una pala meccanica.
In molti hanno rivissuto una scena verificatasi già quattro anni fà. Quanto accaduto, se mai vi fosse bisogno di ricordarlo, deve fare alzare l'attenzione sulla necessità di procedere al più presto alla messa in sicurezza della cava di pomice abbandonata a se stessa dopo la chiusura da parte della magistratura
In molti hanno rivissuto una scena verificatasi già quattro anni fà. Quanto accaduto, se mai vi fosse bisogno di ricordarlo, deve fare alzare l'attenzione sulla necessità di procedere al più presto alla messa in sicurezza della cava di pomice abbandonata a se stessa dopo la chiusura da parte della magistratura
Antenne telefoniche: "Il comune si costituisca parte civile per alcune decisioni". Lo afferma l'assessore Giannò
"Collocamento antenne telefoniche sul territorio"è l'oggetto della lettera che l'assessore comunale Corrado Giannò ha inviato al sindaco, al presidente del consiglio comunale e ai capigruppo consiliari del comune di Lipari.
IL TESTO:
Il sottoscritto, nella qualità di amministratore di questo paese ed a tutela della salute dei nostri concittadini, essendo stato interessato in prima persona da numerosissimi isolani preoccupati per la loro salute e quella dei propri figli, per quanto meglio indicato in oggetto, chiede alle SS.LL Ill.me di predisporre tutte quelle iniziative di carattere politico amministrativo, possibilmente indirizzate verso un'unica soluzione, affinché il nostro ente possa costituirsi parte civile avverso talune decisioni e nel contempo sia messo nelle condizioni, dai superiori enti provinciali, regionali e nazionali, di poter esprimere il proprio parere su problematiche che riguardano, come nella circostanza, il territorio amministrato.
Lipari, lì 24/10/2008
IL TESTO:
Il sottoscritto, nella qualità di amministratore di questo paese ed a tutela della salute dei nostri concittadini, essendo stato interessato in prima persona da numerosissimi isolani preoccupati per la loro salute e quella dei propri figli, per quanto meglio indicato in oggetto, chiede alle SS.LL Ill.me di predisporre tutte quelle iniziative di carattere politico amministrativo, possibilmente indirizzate verso un'unica soluzione, affinché il nostro ente possa costituirsi parte civile avverso talune decisioni e nel contempo sia messo nelle condizioni, dai superiori enti provinciali, regionali e nazionali, di poter esprimere il proprio parere su problematiche che riguardano, come nella circostanza, il territorio amministrato.
Lipari, lì 24/10/2008
La Greca scrive a Bruno: Necessario il piano regolatore generale dei porti e delle rade
Lettera al Dott. Mariano Bruno, Sindaco di Lipari, da parte del dottor Pino La Greca avente per oggetto: "Portualità isola di Lipari".
IL TESTO:
Signor Sindaco,attendo una Sua risposta sulla problematica del Piano Regolatore dei Porti da oltre 90 giorni. Comprendo che Lei sia sommerso dalle emergenze, che peraltro, hanno caratterizzato gli ultimi sei anni della Sua amministrazione, ma, se non ricordo male, nell'incontro del 18 luglio c.a., Lei mi aveva assicurato una Sua pronta risposta con allegate non so quante “carte” a dimostrazione che le mie tesi erano infondate. Di fronte al Suo silenzio mi si profilano due ipotesi: che Lei non abbia carte da inviarmi, oppure che le mie osservazioni siano seriamente fondate e che quindi Lei sia senz'altro in evidente difficoltà per la realizzazione della portualità dell'isola di Lipari. Le rammento che Lei nell'incontro pomeridiano di cui sopra, ha affermato di poter realizzare le opere previste dalla Lipari porti S.p.A., senza dover dotare il nostro Comune del Piano Regolatore dei Porti, menzionando un non meglio specificato Accordo di Programma Quadro ( che però, per quanto di mia conoscenza, non esiste.) Le recenti notizie ed indiscrezioni sia per Marina Corta sia per Sottomonastero rendono sempre più evidente che l'intera problematica della portualità del nostro Comune è tutta da ridisegnare, cancellando di fatto buona parte dello studio di fattibilità approvata dal consiglio comunale nel 2006. Appare evidente, ancora una volta, che, proprio alla luce delle scoperte archeologiche per Sottomonastero e per i problemi connessi ai lavori della messa in sicurezza di Marina Corta, l'intera impostazione del waterfront urbano e l'uso degli specchi acquei protetti, ferme restando le esigenze di carattere operativo e gestionali, devono integrarsi armoniosamente con il PRG adottato dal Comune di Lipari. Ritengo, ancora una volta, di poter affermare che l'unico strumento per intervenire è proprio il Piano Regolatore Generale dei Porti e delle Rade, restituendo al Consiglio Comunale di Lipari ed all'intera comunità eoliana il diritto di parlare, confrontarsi, e programmare il proprio futuro, in armonia con gli strumenti urbanistici già approvati o in corso di definitiva approvazione.
IL TESTO:
Signor Sindaco,attendo una Sua risposta sulla problematica del Piano Regolatore dei Porti da oltre 90 giorni. Comprendo che Lei sia sommerso dalle emergenze, che peraltro, hanno caratterizzato gli ultimi sei anni della Sua amministrazione, ma, se non ricordo male, nell'incontro del 18 luglio c.a., Lei mi aveva assicurato una Sua pronta risposta con allegate non so quante “carte” a dimostrazione che le mie tesi erano infondate. Di fronte al Suo silenzio mi si profilano due ipotesi: che Lei non abbia carte da inviarmi, oppure che le mie osservazioni siano seriamente fondate e che quindi Lei sia senz'altro in evidente difficoltà per la realizzazione della portualità dell'isola di Lipari. Le rammento che Lei nell'incontro pomeridiano di cui sopra, ha affermato di poter realizzare le opere previste dalla Lipari porti S.p.A., senza dover dotare il nostro Comune del Piano Regolatore dei Porti, menzionando un non meglio specificato Accordo di Programma Quadro ( che però, per quanto di mia conoscenza, non esiste.) Le recenti notizie ed indiscrezioni sia per Marina Corta sia per Sottomonastero rendono sempre più evidente che l'intera problematica della portualità del nostro Comune è tutta da ridisegnare, cancellando di fatto buona parte dello studio di fattibilità approvata dal consiglio comunale nel 2006. Appare evidente, ancora una volta, che, proprio alla luce delle scoperte archeologiche per Sottomonastero e per i problemi connessi ai lavori della messa in sicurezza di Marina Corta, l'intera impostazione del waterfront urbano e l'uso degli specchi acquei protetti, ferme restando le esigenze di carattere operativo e gestionali, devono integrarsi armoniosamente con il PRG adottato dal Comune di Lipari. Ritengo, ancora una volta, di poter affermare che l'unico strumento per intervenire è proprio il Piano Regolatore Generale dei Porti e delle Rade, restituendo al Consiglio Comunale di Lipari ed all'intera comunità eoliana il diritto di parlare, confrontarsi, e programmare il proprio futuro, in armonia con gli strumenti urbanistici già approvati o in corso di definitiva approvazione.
giovedì 23 ottobre 2008
Filicudi: Arrestato marocchino. Non ha ottemperato al decreto di espulsione
Serrati controlli dei carabinieri di Filicudi che hanno effettuato un particolare servizio finalizzato alla ricerca di cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale. Nel corso del servizio, durante il quale sono stati effettuati una ventina di controlli, i militari dell’Arma hanno individuato un cittadino marocchino destinatario di un provvedimento di allontanamento, emesso dalla prefettura di Gorizia il 23.07.2006 che lo obbligava a lasciare il territorio italiano entro cinque giorni dalla notifica del provvedimento. M'Ahmed Elmselek , nato in Marocco il 23.06.1979, però non ha ottemperato alla disposizione imposta trattenendosi sul territorio nazionale per oltre due anni, consapevole delle conseguenze cui andava incontro in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine. Per ElmseleK , sono quindi scattate le manette e lo stesso è stato trattenuto presso la camera di sicurezza della locale stazione dei carabinieri in attesa del giudizio direttissimo
Stromboli: Turista tedesco, ritrovato dai carabinieri, ferito, tra gli scogli
Ritrovato dai carabinieri, questa mattina, ferito e seminudo in località "Pinta del Monaco" a Stromboli, un turista tedesco P. G., di 62 anni, di cui non si avevano notizie da ieri mattina e cioè da quando, dopo aver lasciato la moglie, aveva deciso di intraprendere da solo il tragitto tra scogli e dirupi che conducono da Scari sino al borgo di Ginostra. Dopo l'allarme lanciato dalla moglie che non lo ha visto rientrare, i carabinieri, constatato che non era giunto neanche a Ginostra lo hanno cercato per tutta la notte con l'ausilio di una guida vulcanologica. Il turista tedesco, che era privo di torcia e cellulare, è stato trovato all'alba dagli uomini dell'Arma in un dirupo, sanguinante e quasi nudo, dopo che con i vestiti aveva tamponato le ferite che si era procurato. P. G. è stato trasferito dapprima con un gommone alla guardia medica di Stromboli e, successivamente, viste le sue condizioni, con un elicottero del "118" al Policlinico di Messina. Nonostante alcune fratture e le ferite riportate le sue condizioni non sono definite gravi.
Ma tu non ci sei di MEMORIES
Riceviamo e pubblichiamo:
Sei uscita dalla mia vita.
Nel mio cuore, nei miei timpani,
rimane l’eco della tua voce.
Il sole stanco di questo autunno
filtra tra le persiane, riscalda il cuore.
La leggera brezza autunnale
mi riporta l’illusione di te.
Ma tu non ci sei.
Sei uscita dalla mia vita.
Nel mio cuore, nei miei timpani,
rimane l’eco della tua voce.
Il sole stanco di questo autunno
filtra tra le persiane, riscalda il cuore.
La leggera brezza autunnale
mi riporta l’illusione di te.
Ma tu non ci sei.
La terribile mareggiata del 1981 a Canneto nel ricordo e nel racconto di Massimo Ristuccia
La Mareggiata di Massimo Ristuccia
Nel dicembre del 1981, ci fu una terribile mareggiata, che colpì soprattutto la frazione di Canneto. Quella mattina tanti di noi senza renderci conto di cosa era successo o stava succedendo prendemmo, come sempre, l´autobus per andare a Lipari all´istituto tecnico, ma si capì subito che gli insegnanti, causa il mare agitato, non erano venuti, i pochi del luogo non potevano stare dietro a tutti, intanto giungevano le prime voci dei danni che il mare aveva fatto, così tornai a casa.
La situazione a Canneto era "disastrosa", buona parte del lungo mare era stato spazzato via, in piazza vicino la chiesa si era formato una specie di "lago salato", il piano terra di tante case sul lungo mare era invaso da sabbia sassi, pietre pomice, porte semidistrutte, alcune case più vecchie non erano più sicure, avendo il mare eroso le fondamenta. Raggiungere un capo all´altro del paese era impossibile, la strada o era interrotta o invasa dalla sabbia ed i sassi. Subito dopo si sentirono i primi racconti "drammatici" di chi aveva vissuto quei momenti in prima persona, essendo stato tirato fuori dalla case dai primi soccorritori, magari legati ad una fune di sicurezza in piena mareggiata.
Per me, come credo per i ragazzi della mia generazione fu un´esperienza indimenticabile, c´era un pizzico di curiosità una specie di spirito d´avventura ma presto, vedendo nel frattempo anche gente piangere, si organizzò una macchina di soccorsi spontanea, prima di quelle delle istituzioni o associazioni, ognuno che poteva iniziò subito ad aiutare parenti o amici in vari modi, a ripulire le stanze invase dalla sabbia e dai sassi, dando un momentaneo riparo a quei mobili che si erano "salvati" e che non potevano rimanere in case non più sicure.
Di quel giorno restano delle foto, ma soprattutto il ricordo nella mente di ognuno di noi di un episodio che ci ha fatto maturare, scoprendo valori profondi come la solidarietà.
Negli anni si sono succedute tante "chiacchiere" su come proteggere dal mare questa frazione o altre dell´isola, abbiamo visto da piccoli file di "massi cubici", forse realizzati con materiale scadente, partire dalla riva fino al mare, diventati un luogo di giochi, dove andare a pescare con la canna, tana di pesci, "casa" di ricci, patelle, spazzati via ad ogni mareggiata, fino ad arrivare alla posa sul fondo, non molto distante dalla riva, per quasi tutta la baia del paese, di una specie di "massi di cemento" dalla strana forma detti tetrapodi, sicuramente più efficaci ma ormai insufficienti dopo tanti anni.
Lami: Anche il comune contribuisce al degrado dell'area limitrofa all'ex discarica?
I cittadini di Lami(anche con appropriata cartellonistica) si impegnano per far "rivivere" la frazione, al contrario il comune si "impegnerebbe" a favorirne il degrado. Questo quanto si evince dall'interrogazione a firma dei consiglieri Francesco Megna e Gesuele Fonti, avente per oggetto "Deposito abusivo materiale vario da risulta e sterpaglie", indirizzata al sindaco e all'assessore all'ecologia del comune di Lipari e per conoscenza al presidente del consiglio comunale. IL TESTO:
La zona immediatamente attigua alla ex discarica di Lami, contrada Malopasso, versa in un totale stato di degrado ed abbandono ed è quotidianamente oggetto di deposito abusivo di materiale di ogni genere, residuati edili, calcinacci ed ogni tipologia di rifiuto, ivi compresi alcuni pericolosissimi rifiuti “speciali”.
In data 17 ottobre 2008, un autocarro in dotazione al Comune di Lipari, con la scritta sulla fiancata laterale “Protezione Civile”, si recava in località Lami Malopasso per depositare materiale vario da risulta non meglio identificato e sterpaglie, nei pressi del cancello della ex discarica comunale.
Un tale accadimento, già di per se gravissimo, sembrerebbe essersi reiterato svariate volte, anche nelle scorse giornate, come tra l’altro evidenziato da parecchi cittadini residenti nella frazione.
Per tali ragioni
I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
interrogano le SS.LL per sapere
Se sono a conoscenza dell’accaduto;
Quali iniziative le SS.LL. intendono porre in essere, (o hanno già intrapreso) in merito alla vicenda sopradescritta;
Chi, a che titolo e con quali atti amministrativi avrebbe autorizzato il deposito di materiale in località Lami – contrada Malopasso, nei pressi della ex-discarica.
Lipari lì 23-10-2008
________________ ________________
Francesco Megna Gesuele Fonti
La zona immediatamente attigua alla ex discarica di Lami, contrada Malopasso, versa in un totale stato di degrado ed abbandono ed è quotidianamente oggetto di deposito abusivo di materiale di ogni genere, residuati edili, calcinacci ed ogni tipologia di rifiuto, ivi compresi alcuni pericolosissimi rifiuti “speciali”.
In data 17 ottobre 2008, un autocarro in dotazione al Comune di Lipari, con la scritta sulla fiancata laterale “Protezione Civile”, si recava in località Lami Malopasso per depositare materiale vario da risulta non meglio identificato e sterpaglie, nei pressi del cancello della ex discarica comunale.
Un tale accadimento, già di per se gravissimo, sembrerebbe essersi reiterato svariate volte, anche nelle scorse giornate, come tra l’altro evidenziato da parecchi cittadini residenti nella frazione.
Per tali ragioni
I SOTTOSCRITTI CONSIGLIERI COMUNALI
Francesco MEGNA e Gesuele FONTI
interrogano le SS.LL per sapere
Se sono a conoscenza dell’accaduto;
Quali iniziative le SS.LL. intendono porre in essere, (o hanno già intrapreso) in merito alla vicenda sopradescritta;
Chi, a che titolo e con quali atti amministrativi avrebbe autorizzato il deposito di materiale in località Lami – contrada Malopasso, nei pressi della ex-discarica.
Lipari lì 23-10-2008
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Francesco Megna Gesuele Fonti
Sito del depuratore. Il prefetto chiede chiarimenti al sindaco
(gazzettadelsud-peppe paino)
Il prefetto-commissario per le emergenze Francesco Alecci chiede spiegazioni al sindaco Mariano Bruno sull'individuazione del sito di Pignataro-Monte Rosa per la realizzazione del tanto atteso depuratore a seguito delle considerazioni negative dell'associazione Contrada Monte Rosa. L'area per la costruzione dell'impianto, finanziato dallo stato nell'ambito delle opere per il ciclo integrato dell'acqua, come sottolineato dallo stesso prefetto Alecci, é stata proposta dal primo cittadino di Lipari in una riunione alla Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Daniela Lazzaroni, presidente dell'associazione Monte Rosa, che vede tra i propri soci anche personaggi importanti come Osvaldo De Santis, presidente di 20 Century Fox Italia e l'ex arbitro Tullio Lanese, ha di recente fatto presente al prefetto che «la strada attraverso la quale si giunge all'area in argomento avrebbe caratteristiche tali da non consentire il passaggio di mezzi che dovranno essere verosimilmente utilizzati per la manutenzione dell'impianto; il sito prescelto sarebbe adiacente al punto di raccolta della condotta dell'acqua potabile con conseguenti rischi di carattere igienico sanitario in caso di guasti alle condutture e riversamento di liquami».
A tal proposito va ricordato che in zona manca la rete fognaria e che le abitazioni non sono collegate alla rete pubblica in quanto dotate delle fosse a perdere. Sulla questione pesa poi un altro aspetto: l'area appartiene alla società Eolmare che dallo stato ha avuto l'ok per la costruzione di un residence per il turismo da diporto.
Il prefetto-commissario per le emergenze Francesco Alecci chiede spiegazioni al sindaco Mariano Bruno sull'individuazione del sito di Pignataro-Monte Rosa per la realizzazione del tanto atteso depuratore a seguito delle considerazioni negative dell'associazione Contrada Monte Rosa. L'area per la costruzione dell'impianto, finanziato dallo stato nell'ambito delle opere per il ciclo integrato dell'acqua, come sottolineato dallo stesso prefetto Alecci, é stata proposta dal primo cittadino di Lipari in una riunione alla Segreteria Tecnica del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Daniela Lazzaroni, presidente dell'associazione Monte Rosa, che vede tra i propri soci anche personaggi importanti come Osvaldo De Santis, presidente di 20 Century Fox Italia e l'ex arbitro Tullio Lanese, ha di recente fatto presente al prefetto che «la strada attraverso la quale si giunge all'area in argomento avrebbe caratteristiche tali da non consentire il passaggio di mezzi che dovranno essere verosimilmente utilizzati per la manutenzione dell'impianto; il sito prescelto sarebbe adiacente al punto di raccolta della condotta dell'acqua potabile con conseguenti rischi di carattere igienico sanitario in caso di guasti alle condutture e riversamento di liquami».
A tal proposito va ricordato che in zona manca la rete fognaria e che le abitazioni non sono collegate alla rete pubblica in quanto dotate delle fosse a perdere. Sulla questione pesa poi un altro aspetto: l'area appartiene alla società Eolmare che dallo stato ha avuto l'ok per la costruzione di un residence per il turismo da diporto.
Giacomo Biviano e il difensore civico....fantasma
E' indirizzata al Sindaco del Comune di Lipari, al Presidente del Consiglio Comunale e per conoscenza all’Assessorato Enti Locali- Regione Sicilia una nota del consigliere Giacomo Biviano con oggetto "Difensore Civico". Il testo:
Gentili amministratori,
Il sottoscritto, così come la stragrande maggioranza dei liparoti, riteneva che l’ente comunale avesse da tempo designato, come giusta causa, dopo regolare elezione consiliare, la figura del Difensore Civico.
Si era a conoscenza che lo stesso incarico fosse stato attribuito all’ Avv. Annachiara La Cava.
Del resto, cito a memoria, la stessa notizia era stata riportata da organi d’informazione anche televisivi. Con incredulità, costernazione e disappunto, dalla diretta fonte dianzi citata, apprendo che di fatto il nostro Comune e a distanza di oltre un anno per vicissitudini a me ancora non chiare, di quella figura n’è sprovvisto.
Anche perchè, sapendo che l’Avv. La Cava aveva rifiutato quell’incarico, mi chiedo chi sia stato eletto, in sua sostituzione per ricoprire il delicato e democratico ruolo.
Ufficialmente, essendo io Consigliere Comunale, sò per certo che nessun altro è stato designato. Quindi, domando a lor Signori, quando ritengano opportuno predisporre l’argomento in assise.
Anche perchè il vostro atteggiamento è stato a dir poco delittuoso.
La premessa a questa mia scaturisce dal fatto che Voi, arbitrariamente, non avete informato del rifiuto a quel ruolo dell’Avv. La Cava, nessuno degli eoliani. Nè tantomeno i singoli Consiglieri. Avete commesso e perpetrato un atto gravissimo. Avete fatto, insomma, credere all’Assessorato agli Enti Locali che la comunità di Lipari fosse ausiliata da un Difensore Civico. In pratica, avete omesso di notificare ai soggetti citati ( Assessorato enti locali e Consiglieri Comunali) che il Difensore Civico, all’attuale data, nel nostro municipio non esiste e non è mai esistito! Bluffando, avete fatto intendere che lo storico municipio liparoto fosse munito di quella straordinaria figura. Così facendo, ovviamente, avete impedito a qualsiasi cittadino di espletare un diritto sacrosanto che è quello della “rappresentanza – legale” qualora ne avesse giusto bisogno.
Diventa facile, quindi, amministrare nel momento in cui, nella fattispecie, si ostruisce la possibilità di mettere in discussione un erroneo operato dall’Amministrazione nei confronti degli amministrati stessi. Non solo: l’avere sottaciuto l’intera vicenda, pone gli stessi Consiglieri Comunali non essere in grado di potere fornire agli isolani informazioni utili atte ad individuare lo stesso Difensore Civico.
In conclusione, artificiosamente, avete nascosto una verità che dev’essere invece conosciuta da tutti. La presente, come lor signori hanno avuto modo di intendere, è indirizzata, anche se per conoscenza, all’Assessorato agli Enti Locali al quale, in questo caso, come a Voi, chiedo sollecitamente spiegazioni scritte nel breve tempo possibile.
Convinto di favorevole riscontro, porgo i distinti saluti.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
Gentili amministratori,
Il sottoscritto, così come la stragrande maggioranza dei liparoti, riteneva che l’ente comunale avesse da tempo designato, come giusta causa, dopo regolare elezione consiliare, la figura del Difensore Civico.
Si era a conoscenza che lo stesso incarico fosse stato attribuito all’ Avv. Annachiara La Cava.
Del resto, cito a memoria, la stessa notizia era stata riportata da organi d’informazione anche televisivi. Con incredulità, costernazione e disappunto, dalla diretta fonte dianzi citata, apprendo che di fatto il nostro Comune e a distanza di oltre un anno per vicissitudini a me ancora non chiare, di quella figura n’è sprovvisto.
Anche perchè, sapendo che l’Avv. La Cava aveva rifiutato quell’incarico, mi chiedo chi sia stato eletto, in sua sostituzione per ricoprire il delicato e democratico ruolo.
Ufficialmente, essendo io Consigliere Comunale, sò per certo che nessun altro è stato designato. Quindi, domando a lor Signori, quando ritengano opportuno predisporre l’argomento in assise.
Anche perchè il vostro atteggiamento è stato a dir poco delittuoso.
La premessa a questa mia scaturisce dal fatto che Voi, arbitrariamente, non avete informato del rifiuto a quel ruolo dell’Avv. La Cava, nessuno degli eoliani. Nè tantomeno i singoli Consiglieri. Avete commesso e perpetrato un atto gravissimo. Avete fatto, insomma, credere all’Assessorato agli Enti Locali che la comunità di Lipari fosse ausiliata da un Difensore Civico. In pratica, avete omesso di notificare ai soggetti citati ( Assessorato enti locali e Consiglieri Comunali) che il Difensore Civico, all’attuale data, nel nostro municipio non esiste e non è mai esistito! Bluffando, avete fatto intendere che lo storico municipio liparoto fosse munito di quella straordinaria figura. Così facendo, ovviamente, avete impedito a qualsiasi cittadino di espletare un diritto sacrosanto che è quello della “rappresentanza – legale” qualora ne avesse giusto bisogno.
Diventa facile, quindi, amministrare nel momento in cui, nella fattispecie, si ostruisce la possibilità di mettere in discussione un erroneo operato dall’Amministrazione nei confronti degli amministrati stessi. Non solo: l’avere sottaciuto l’intera vicenda, pone gli stessi Consiglieri Comunali non essere in grado di potere fornire agli isolani informazioni utili atte ad individuare lo stesso Difensore Civico.
In conclusione, artificiosamente, avete nascosto una verità che dev’essere invece conosciuta da tutti. La presente, come lor signori hanno avuto modo di intendere, è indirizzata, anche se per conoscenza, all’Assessorato agli Enti Locali al quale, in questo caso, come a Voi, chiedo sollecitamente spiegazioni scritte nel breve tempo possibile.
Convinto di favorevole riscontro, porgo i distinti saluti.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
Proliferano le antenne telefoniche (Piero Roux)
Sul proliferare di antenne telefoniche a Lipari riceviamo e pubblichiamo una nota di Piero Roux di Legambiente. IL TESTO:
Il proliferare di antenne telefoniche nell’isola di lipari incomincia ad assumere un aspetto inquietante.
Una nuova stazione radio base per telefonia cellulare con sistema GMS e UMTS è stata, ieri, posizionata da Telecom a Marina Corta sul tetto del noto pub “Da Frank”.
L’autorizzazione Edilizia rilasciata dal Comune in data 14.08.2008 sembra godere di tutte le autorizzazioni, compresa quella dell’ARPA (Agenzia Regionale Protezione e Ambiente) che l’aveva bocciata nel 2006.
Inutile polemizzate con la Sovraintendenza circa l’impatto ambientale, con l’amministrazione comunale che non tiene conto del nuovo Piano Regolatore o con l’Arpa circa le emissioni elettromagnetiche.
Sappiamo solo che le emissioni elettromagnetiche, prodotte dagli impianti tecnologici per le telecomunicazioni sono prevalentemente localizzate intorno alla sorgente e che non si può verificare il rischio di permanenza dell'inquinante (o contaminazione) nell'ambiente, per tempi lunghi sugli esseri umani.
Tutto ciò dovrebbe bastare per evitare di posizionare antenne telefoniche nel centro abitato ma se l’assunto è vero, non si capisce da quale analisi scaturisca l’autorizzazione al posizionamento dell’antenna sopra ed accanto all’hotel Filadelfia, al tentativo (fallito) di installarne una sopra il negozio di Chiofalo, in via Garibaldi e quest’ultimo, autorizzato, a Marina Corta.
Sappiamo anche che le valutazioni di impatto ambientale da parte della Sovraintendenza ai Beni Culturali dovrebbero essere mirate a valutare gli effetti che la realizzazione di un progetto può produrre sull'ambiente al fine di tutelare la salute umana e le risorse naturali, salvaguardare la biodiversità di specie ed ecosistemi e preservare il patrimonio storico, artistico e culturale.
Ma per salvaguardare la biodiversità delle nostre isole e preservare il patrimonio storico, artistico e culturale delle eolie non bastano dei burocrati ma si richiede l’orgoglio di appartenenza ed un cuore eoliano.
Considerato che i “poteri forti” non entrano mai in conflitto, alla luce degli eventi che stanno, forse, minando la salute dei cittadini nonché la bellezza dei nostri siti, chiediamo all’amministrazione Comunale ed al Sindaco di valutare, in futuro, su basi più restrittive, il rilascio di autorizzazioni su nuovi impianti ed obbligare i titolari di antenne in disuso ed abbandonate (vedi Monte S.Angelo) a rimuoverle.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Il proliferare di antenne telefoniche nell’isola di lipari incomincia ad assumere un aspetto inquietante.
Una nuova stazione radio base per telefonia cellulare con sistema GMS e UMTS è stata, ieri, posizionata da Telecom a Marina Corta sul tetto del noto pub “Da Frank”.
L’autorizzazione Edilizia rilasciata dal Comune in data 14.08.2008 sembra godere di tutte le autorizzazioni, compresa quella dell’ARPA (Agenzia Regionale Protezione e Ambiente) che l’aveva bocciata nel 2006.
Inutile polemizzate con la Sovraintendenza circa l’impatto ambientale, con l’amministrazione comunale che non tiene conto del nuovo Piano Regolatore o con l’Arpa circa le emissioni elettromagnetiche.
Sappiamo solo che le emissioni elettromagnetiche, prodotte dagli impianti tecnologici per le telecomunicazioni sono prevalentemente localizzate intorno alla sorgente e che non si può verificare il rischio di permanenza dell'inquinante (o contaminazione) nell'ambiente, per tempi lunghi sugli esseri umani.
Tutto ciò dovrebbe bastare per evitare di posizionare antenne telefoniche nel centro abitato ma se l’assunto è vero, non si capisce da quale analisi scaturisca l’autorizzazione al posizionamento dell’antenna sopra ed accanto all’hotel Filadelfia, al tentativo (fallito) di installarne una sopra il negozio di Chiofalo, in via Garibaldi e quest’ultimo, autorizzato, a Marina Corta.
Sappiamo anche che le valutazioni di impatto ambientale da parte della Sovraintendenza ai Beni Culturali dovrebbero essere mirate a valutare gli effetti che la realizzazione di un progetto può produrre sull'ambiente al fine di tutelare la salute umana e le risorse naturali, salvaguardare la biodiversità di specie ed ecosistemi e preservare il patrimonio storico, artistico e culturale.
Ma per salvaguardare la biodiversità delle nostre isole e preservare il patrimonio storico, artistico e culturale delle eolie non bastano dei burocrati ma si richiede l’orgoglio di appartenenza ed un cuore eoliano.
Considerato che i “poteri forti” non entrano mai in conflitto, alla luce degli eventi che stanno, forse, minando la salute dei cittadini nonché la bellezza dei nostri siti, chiediamo all’amministrazione Comunale ed al Sindaco di valutare, in futuro, su basi più restrittive, il rilascio di autorizzazioni su nuovi impianti ed obbligare i titolari di antenne in disuso ed abbandonate (vedi Monte S.Angelo) a rimuoverle.
Legambiente Lipari
Piero Roux
mercoledì 22 ottobre 2008
Ex Pumex: Occhi puntati sul vertice romano
Gli ex lavoratori della pomice guardano con attenzione alla riunione romana di oggi al Ministero dell'Ambiente. Una riunione dove si discuterà degli otto punti a cui l'amministrazione di Lipari deve ottemperare, per non mettere a rischio la permanenza del sito tra quelli Patrimonio dell'umanità, ma che riveste una certa importanza alla luce delle dichiarazioni rese dal sindaco Mariano Bruno in sede di consiglio comunale. “Le Eolie- ha detto il primo cittadino- intendono rimanere tra i siti Patrimonio dell'Umanità ma, se nella riunione del prossimo mercoledì a Roma al Ministero dell'Ambiente, inerente il sito Unesco delle Eolie, non sarà posta al primo punto la soluzione della problematica inerente gli ex lavoratori della pomice, attraverso un intervento sul Governo regionale, non ottempererò alle otto condizioni poste dall'Unesco per fare restare l'arcipelago nella World Heritage List”. Una presa di posizione forte che, al di là del riconoscimento delle giuste aspettative degli ex dipendenti della pomice, ha suscitato la reazione di Legambiente Lipari che, oltre ad invitare Bruno a chiedere scusa ai sindaci di Salina per non averli consultati prima di annunciare una decisione così grave, lo ha invitato a profondere da subito “tutto l’impegno e l’energia necessaria per affrontare, fin da subito, i problemi inerenti le otto condizioni poste dall’Unesco, da attuare entro il prossimo febbraio e che rischiano di mettere in pericolo la permanenza delle Eolie nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità”. Intanto il sindaco è partito per Roma con l' ordine del giorno(approvato all'unanimità) del consiglio comunale che gli da “mandato affinché nella riunione del 22 ottobre chieda l’inserimento al primo punto dell’o.d.g. previsto, la discussione e la definizione per il reinserimento lavorativo a pieno titolo dei lavoratori della pomice in mobilità ai quali è stato “sottratto” il posto di lavoro”. Il consiglio comunale, inoltre, delega il sindaco affinchè “inviti, il Governo Nazionale ad intervenire presso la Regione Sicilia e gli assessorati regionali preposti a mantenere fede agli impegni assunti sia dal precedente Governo sia dagli autorevoli esponenti dell’attuale Governo Regionale che, per conto dello stesso, hanno dato assicurazioni che in sede di Giunta sarebbe transitata una delibera che avrebbe consentito l’impiego degli ex lavoratori della pomice presso le strutture regionali dei Beni Culturali presenti nelle isole. Inviti, i parlamentari regionali eletti nella provincia di Messina a sollecitare il Governo Regionale per il mantenimento degli impegni assunti con gli operai del settore pomicifero e con la comunità eoliana”.
martedì 21 ottobre 2008
Eolie nel cuore: Comunicato stampa di puntualizzazione sul consiglio comunale di Lipari
Comunicato stampa: Una opportuna puntualizzazione.
Ieri il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità un documento dove si dava mandato al Sindaco di Lipari affinché, in occasione dell’imminente riunione a Roma sulla vicenda Unesco-Isole Eolie, proponesse di mettere al primo punto del dibattito sulle questioni ancora aperte relative alla permanenza dell’arcipelago nella World Heritage List l’esigenza di intervenire presso la Regione Siciliana per una definitiva soluzione occupazionale per gli ex-lavoratori del settore pomice.
Questo documento è maturato a seguito di un acceso confronto in aula consiliare, dove i sottoscritti – insieme alle altre forze di minoranza – hanno ribadito le pesanti responsabilità dell’attuale governo regionale, e l’inazione di quello nazionale, nel non avere ancora ottemperato agli impegni ripetutamente assunti con i lavoratori. In particolare, è stato evidenziato come, sulla pelle e sul pane di questi lavoratori, si siano consumate ben TRE campagne elettorali (le amministrative del 2007, le nazionali e le regionali del 2008), dove la definitiva soluzione di questa vergognosa vicenda è purtroppo divenuta merce elettorale.
Intendiamo puntualizzare ciò alla luce delle notizie ampiamente riportate dalla stampa, relative alle dichiarazioni del sindaco di Lipari Dr. Mariano Bruno, che “non avrebbe ottemperato” agli otto punti posti dall’Unesco in assenza di una soluzione. Se da un lato è vero che il sindaco abbia esordito così, dall’altro è necessario sottolineare come il dibattito scaturito successivamente e la ricerca di un accordo tra forze di maggioranza e di opposizione abbia contribuito a moderare tale atteggiamento, sforzandosi di indirizzare l’amministrazione verso una posizione sì provocatoria, ma anche costruttiva e tesa alla ricerca di un dialogo, soprattutto per non generare false attese e alimentare nuova demagogia sulle spalle dei lavoratori: il mandato del Consiglio Comunale, da noi approvato e sottoscritto, non parla di “ottemperare” o meno alle criticità dell’Unesco, ma intende richiamare l’attenzione di questo organismo internazionale sulla necessità di interventi autorevoli presso chi si è assunto determinati impegni, ovvero – non dimentichiamolo, per amore della verità – presso il governo regionale e i suoi rappresentanti plurivotati alle Eolie.
Oltretutto, sempre per amore di verità, va ricordato che non spetta al sindaco di Lipari “ottemperare” o meno ai punti critici posti dall’Unesco, ma discuterne insieme alle autorità nazionali e regionali allo scopo di trovare le adeguate soluzioni per la nostra permanenza nella World Heritage List. Il resto, è soltanto demagogia.
I consiglieri del gruppo “Eolie nel Cuore”
Pietro Lo Cascio
Giacomo Biviano
Rosario Centorrino
Ieri il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità un documento dove si dava mandato al Sindaco di Lipari affinché, in occasione dell’imminente riunione a Roma sulla vicenda Unesco-Isole Eolie, proponesse di mettere al primo punto del dibattito sulle questioni ancora aperte relative alla permanenza dell’arcipelago nella World Heritage List l’esigenza di intervenire presso la Regione Siciliana per una definitiva soluzione occupazionale per gli ex-lavoratori del settore pomice.
Questo documento è maturato a seguito di un acceso confronto in aula consiliare, dove i sottoscritti – insieme alle altre forze di minoranza – hanno ribadito le pesanti responsabilità dell’attuale governo regionale, e l’inazione di quello nazionale, nel non avere ancora ottemperato agli impegni ripetutamente assunti con i lavoratori. In particolare, è stato evidenziato come, sulla pelle e sul pane di questi lavoratori, si siano consumate ben TRE campagne elettorali (le amministrative del 2007, le nazionali e le regionali del 2008), dove la definitiva soluzione di questa vergognosa vicenda è purtroppo divenuta merce elettorale.
Intendiamo puntualizzare ciò alla luce delle notizie ampiamente riportate dalla stampa, relative alle dichiarazioni del sindaco di Lipari Dr. Mariano Bruno, che “non avrebbe ottemperato” agli otto punti posti dall’Unesco in assenza di una soluzione. Se da un lato è vero che il sindaco abbia esordito così, dall’altro è necessario sottolineare come il dibattito scaturito successivamente e la ricerca di un accordo tra forze di maggioranza e di opposizione abbia contribuito a moderare tale atteggiamento, sforzandosi di indirizzare l’amministrazione verso una posizione sì provocatoria, ma anche costruttiva e tesa alla ricerca di un dialogo, soprattutto per non generare false attese e alimentare nuova demagogia sulle spalle dei lavoratori: il mandato del Consiglio Comunale, da noi approvato e sottoscritto, non parla di “ottemperare” o meno alle criticità dell’Unesco, ma intende richiamare l’attenzione di questo organismo internazionale sulla necessità di interventi autorevoli presso chi si è assunto determinati impegni, ovvero – non dimentichiamolo, per amore della verità – presso il governo regionale e i suoi rappresentanti plurivotati alle Eolie.
Oltretutto, sempre per amore di verità, va ricordato che non spetta al sindaco di Lipari “ottemperare” o meno ai punti critici posti dall’Unesco, ma discuterne insieme alle autorità nazionali e regionali allo scopo di trovare le adeguate soluzioni per la nostra permanenza nella World Heritage List. Il resto, è soltanto demagogia.
I consiglieri del gruppo “Eolie nel Cuore”
Pietro Lo Cascio
Giacomo Biviano
Rosario Centorrino
Aimée Pierrette Carmoz di Stromboli tra i dieci ambientalisti dell'anno
Legambiente e la Nuova Ecologia hanno nominato la signora Aimée Pierrette Carmoz, paladina dell'ambiente dell'isola di Stromboli, tra i dieci ambientalisti dell’anno in Italia. La signora Carmoz, francese trapiantata a Stromboli da oltre un trentennio, concorrerà di conseguenza al premio “Ambientalista dell’anno”, giunto alla seconda edizione. Ad esprimere le nomination una giuria di esperti presieduta da Alberto Fiorillo, portavoce nazionale di Legambiente, Donatella Massai e Giuseppe Onofrio (direttore esecutivo e direttore della campagne di Greenpeace), Tessa Gelisio (conduttrice tv di programmi sull’ambiente), Toni Mira (giornalista ambientale di Avvenire), Filippo Solibello (conduttore di Caterpillar su Radio 2), Vittorio Cogliati Dezza (presidente di Legambiente) e Marco Fratoddi (direttore di Nuova Ecologia). Per la signora Aimée Carmoz, al di là di quello che sarà il risultato finale, l'essere inserita tra i dieci ambientalisti dell'anno in Italia è un riconoscimento prestigioso. La franco-strombolana dovrà vedersela con nove contendenti di grande livello: Antonio Decaro, amministratore bareser, Sefano Brown, responsabile mondiale dell’ambiente e della responsabilità sociale dei negozi Ikea; i parrocchiani di Nostra Signora di Lourdes e del S.S. nome di Maria a Caserta, pionieri della raccolta differenziata in un quartiere, appunto, di Caserta; Giorgio Fanciulli, direttore dell’Area Marina Protetta di Portofino; Paolo Fanciulli “padre” del pescaturismo in Italia e strenuo difensore dell’ambiente marino; Bruno Massi, sindaco di Serra de’ Conti (Ancona), infaticabile nel sostenere il biologico, i prodotti locali e i beni culturali della sua terra; Giuseppe Messina, agente di Polizia Municipale, ideatore e commissario del Nupa, il nucleo di protezione ambientale di Palermo; Carlo Petrini, giornalista, sociologo e fondatore del movimento internazionale Slow food; e infine Gabriella Zampilloni, insegnante romana di credo ambientalista che da sempre porta avanti con i suoi alunni l’idea di una scuola radicata sul territorio e realmente capace di futuro.“
A designare il vincitore del premio “Ambientalista dell’anno” 2008, che consiste semplicemente in una targa e un abbonamento a La Nuova Ecologia saranno i soci di Legambiente e i lettori della rivista. Per partecipare al voto è sufficiente compilare la scheda (che si trova sul numero di ottobre della Nuova Ecologia e a breve si potrà scaricare anche dal sito http://www.lanuovaecologia.it/) e rispedirla in redazione entro il 15 novembre 2008 via fax allo 0686202670 o via e-mail ad ambientalista2008@lanuovaecologia.it
A designare il vincitore del premio “Ambientalista dell’anno” 2008, che consiste semplicemente in una targa e un abbonamento a La Nuova Ecologia saranno i soci di Legambiente e i lettori della rivista. Per partecipare al voto è sufficiente compilare la scheda (che si trova sul numero di ottobre della Nuova Ecologia e a breve si potrà scaricare anche dal sito http://www.lanuovaecologia.it/) e rispedirla in redazione entro il 15 novembre 2008 via fax allo 0686202670 o via e-mail ad ambientalista2008@lanuovaecologia.it
Ex lavoratori della pomice: L'ordine del giorno approvato dal consiglio comunale
ORDINE DEL GIORNO
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO
Che negli ultimi giorni si sono manifestate notizie preoccupanti ed allarmanti sui ritardi da parte della Regione Sicilia per il mancato rispetto degli impegni assunti per dare certezze e continuità lavorativa agli operai del settore pomicifero;
CONSIDERATO
Che nel corso del 2007, a seguito di sequestro giudiziario sono state chiuse le cave pomocifere nel territorio dell’isola di Lipari.
Che l’Assessore al Lavoro pro-tempore, On.le Santi Formica, aveva predisposto, unitamente all’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione, On.le Lino Leanza, un progetto che prevedeva la richiesta da parte del Comune di Lipari di utilizzare i suddetti lavoratori in ASU attivando le procedure previste dall’art. 7, comma 2 del D: Leg.vo n. 468/97, il successivo utilizzo degli stessi presso il Museo di Lipari e delle aree archeologiche di Lipari, Filicudi e Panarea per arrivare alla stabilizzazione mediante l’assunzione presso la Beni Culturali SpA;
Che agli stessi sarebbe stata garantita l’integrazione salariale del 30% sull’indennità di mobilità percepita, per l’utilizzo presso il Comune di Lipari, a carico del bilancio della Regione Sicilia;
Che in data 05/02/2008 con Delibera di Giunta il Comune di Lipari procedeva all’attuazione dell’utilizzo dei lavoratori Pumex S.p.a. secondo quanto stabilito con l’accordo di cui sopra;
Che in data 8 luglio 2008 l’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione On.le Antinoro, in accordo con l’Assessore al Lavoro On.le Incardona, convocava una conferenza di servizi per definire l’iter da seguire per la definizione della problematica prevedendo l’utilizzo di tutti i lavoratori presso il proprio Assessorato garantendo la loro stabilizzazione attraverso un percorso che prevedeva l’approvazione di una delibera di giunta interassessoriale appositamente redatta dagli Assessori al Lavoro ed ai BB.CC.AA e Pubblica Istruzione;
VISTE
La lettera del Sindaco di Lipari del 06/10/2008;
Le dichiarazioni di autorevoli parlamentari che invitano il Governo regionale al mantenimento degli impegni assunti;
Le deliberazioni del Consiglio Comunale in ordine ai lavoratori del settore pomicifero.
RITENUTO
Che sarebbe estremamente grave che la Regione Sicilia non mantenesse cli impegni assunti e sottoscritti;
Che tale inspiegabile ritardo da parte della Regione Sicilia mortifica gli operai creando negli stessi una forte sensazione di abbandono e disinteresse da parte delle autorità regionali ;
Di dover sollecitare una soluzione positiva del problema ed impedire una ingiustificata penalizzazione dei lavoratori;
La necessità di protestare con forza al fine di porre rimedio alla inaccettabile situazione esistente.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Esprime di dare mandato al Sindaco del Comune di Lipari affinché nella riunione del 22 p.v. chieda l’insertimento al primo punto dell’o.d.g. previsto, la discussione e la definizione per il reinserimento lavorativo a pieno titolo dei lavoratori della pomice in mobilità ai quali è stato “sottratto” il posto di lavoro.
Inviti, il Governo Nazionale ad intervenire presso la Regione Sicilia e gli assessorati regionali preposti a mantenere fede agli impegni assunti sia dal precedente Governo sia dagli autorevoli esponenti dell’attuale Governo Regionale che, per conto dello stesso, hanno dato assicurazioni che in sede di Giunta sarebbe transitata una delibera che avrebbe consentito l’impiego degli ex lavoratori della pomice presso le strutture regionali dei Beni Culturali presenti nelle Isole.
Invitia, i parlamentari regionali eletti nella provincia di Messina a sollecitare il Governo Regionale per il mantenimento degli impegni assunti con gli operai del settore pomicifero e con la comunità eoliana.
Da mandato al Sindaco a rappresentare la volontà del Consiglio Comunale di Lipari in tutte le sedi istituzionali preposte.
Che si adottino tutte le iniziative possibili in senso di coinvolgimento politico, sociale, sindacale, anche attraverso forme di protesta condivise affinché passi anche il principio dell’integrazione dell’uomo nel suo ambiente.
Invita il Presidente del Consiglio a riconvocare il Consiglio Comunale entro 15 giorni per verificare se il Governo Nazionale e Regionale hanno recepito quanto richiesto dal presente ordine del giorno e in caso contrario organizzare forme di protesta più incisive.
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO
Che negli ultimi giorni si sono manifestate notizie preoccupanti ed allarmanti sui ritardi da parte della Regione Sicilia per il mancato rispetto degli impegni assunti per dare certezze e continuità lavorativa agli operai del settore pomicifero;
CONSIDERATO
Che nel corso del 2007, a seguito di sequestro giudiziario sono state chiuse le cave pomocifere nel territorio dell’isola di Lipari.
Che l’Assessore al Lavoro pro-tempore, On.le Santi Formica, aveva predisposto, unitamente all’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione, On.le Lino Leanza, un progetto che prevedeva la richiesta da parte del Comune di Lipari di utilizzare i suddetti lavoratori in ASU attivando le procedure previste dall’art. 7, comma 2 del D: Leg.vo n. 468/97, il successivo utilizzo degli stessi presso il Museo di Lipari e delle aree archeologiche di Lipari, Filicudi e Panarea per arrivare alla stabilizzazione mediante l’assunzione presso la Beni Culturali SpA;
Che agli stessi sarebbe stata garantita l’integrazione salariale del 30% sull’indennità di mobilità percepita, per l’utilizzo presso il Comune di Lipari, a carico del bilancio della Regione Sicilia;
Che in data 05/02/2008 con Delibera di Giunta il Comune di Lipari procedeva all’attuazione dell’utilizzo dei lavoratori Pumex S.p.a. secondo quanto stabilito con l’accordo di cui sopra;
Che in data 8 luglio 2008 l’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione On.le Antinoro, in accordo con l’Assessore al Lavoro On.le Incardona, convocava una conferenza di servizi per definire l’iter da seguire per la definizione della problematica prevedendo l’utilizzo di tutti i lavoratori presso il proprio Assessorato garantendo la loro stabilizzazione attraverso un percorso che prevedeva l’approvazione di una delibera di giunta interassessoriale appositamente redatta dagli Assessori al Lavoro ed ai BB.CC.AA e Pubblica Istruzione;
VISTE
La lettera del Sindaco di Lipari del 06/10/2008;
Le dichiarazioni di autorevoli parlamentari che invitano il Governo regionale al mantenimento degli impegni assunti;
Le deliberazioni del Consiglio Comunale in ordine ai lavoratori del settore pomicifero.
RITENUTO
Che sarebbe estremamente grave che la Regione Sicilia non mantenesse cli impegni assunti e sottoscritti;
Che tale inspiegabile ritardo da parte della Regione Sicilia mortifica gli operai creando negli stessi una forte sensazione di abbandono e disinteresse da parte delle autorità regionali ;
Di dover sollecitare una soluzione positiva del problema ed impedire una ingiustificata penalizzazione dei lavoratori;
La necessità di protestare con forza al fine di porre rimedio alla inaccettabile situazione esistente.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Esprime di dare mandato al Sindaco del Comune di Lipari affinché nella riunione del 22 p.v. chieda l’insertimento al primo punto dell’o.d.g. previsto, la discussione e la definizione per il reinserimento lavorativo a pieno titolo dei lavoratori della pomice in mobilità ai quali è stato “sottratto” il posto di lavoro.
Inviti, il Governo Nazionale ad intervenire presso la Regione Sicilia e gli assessorati regionali preposti a mantenere fede agli impegni assunti sia dal precedente Governo sia dagli autorevoli esponenti dell’attuale Governo Regionale che, per conto dello stesso, hanno dato assicurazioni che in sede di Giunta sarebbe transitata una delibera che avrebbe consentito l’impiego degli ex lavoratori della pomice presso le strutture regionali dei Beni Culturali presenti nelle Isole.
Invitia, i parlamentari regionali eletti nella provincia di Messina a sollecitare il Governo Regionale per il mantenimento degli impegni assunti con gli operai del settore pomicifero e con la comunità eoliana.
Da mandato al Sindaco a rappresentare la volontà del Consiglio Comunale di Lipari in tutte le sedi istituzionali preposte.
Che si adottino tutte le iniziative possibili in senso di coinvolgimento politico, sociale, sindacale, anche attraverso forme di protesta condivise affinché passi anche il principio dell’integrazione dell’uomo nel suo ambiente.
Invita il Presidente del Consiglio a riconvocare il Consiglio Comunale entro 15 giorni per verificare se il Governo Nazionale e Regionale hanno recepito quanto richiesto dal presente ordine del giorno e in caso contrario organizzare forme di protesta più incisive.
Febbraio è alle porte... di Piero Roux(Legambiente)
Riceviamo da Piero Roux(Legambiente Lipari e pubblichiamo)
FEBBRAIO E’ ALLE PORTE….
Allarmati dalle ultime dichiarazioni del Sindaco di Lipari circa l’intenzione di minaccia all’Unesco di uscire dalla World Heritage List e nell’omettere di chiedere il parere dei sindaci di S.Marina Salina, Malfa e Leni, che sicuramente, in seduta congiunta avranno giustificato l’accaduto come fatto grave, inspiegabile e foriero di eventi di portata storica per le Eolie, primo sito nel mondo a rischio di essere estromesso da un riconoscimento di portata mondiale, chiediamo al Dott. Bruno, oltre a scusarsi con i colleghi sindaci di Salina, tutto l’impegno e l’energia necessaria per affrontare, fin da subito, i problemi inerenti le otto condizioni poste dall’Unesco, da attuare entro il prossimo febbraio e che rischiano di mettere in pericolo la permanenza delle Eolie nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità.
Ricordiamo che l’Unesco, (spina nel fianco del Sindaco Bruno), pena cancellazione del sito, ha chiesto:
- informazioni dettagliate su politiche, strategie e azioni specifiche volte a proteggere il patrimonio mondiale
- una data per la rimozione delle scorte di pomice
- una valutazione dell’impatto sull’ambiente marino del piano per il loro utilizzo;
- specifiche risposte per il ripristino della vegetazione nelle aree di cava.
- chiarimenti sull’ente gestore del sito Unesco eoliano e sui finanziamenti a disposizione.
- la modifica dei confini del sito sulla base della riserva di Lipari e ritiene opportuno in tal senso una modifica del piano territoriale paesistico.
- la necessità del Parco regionale delle Isole Eolie che dovrebbe comprendere anche le aree marine raccomandante dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura e la mancata attenzione nel piano di gestione delle zone costiere e marittime.
L’Unesco, inoltre, ritiene eccessivo l’allargamento del porto di Lipari evidenziando che nel piano di gestione non viene indicato se è stata eseguita una valutazione d’impatto ambientale.
Attendiamo, fiduciosi, segnali in tal senso da parte dell’amministrazione.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Allarmati dalle ultime dichiarazioni del Sindaco di Lipari circa l’intenzione di minaccia all’Unesco di uscire dalla World Heritage List e nell’omettere di chiedere il parere dei sindaci di S.Marina Salina, Malfa e Leni, che sicuramente, in seduta congiunta avranno giustificato l’accaduto come fatto grave, inspiegabile e foriero di eventi di portata storica per le Eolie, primo sito nel mondo a rischio di essere estromesso da un riconoscimento di portata mondiale, chiediamo al Dott. Bruno, oltre a scusarsi con i colleghi sindaci di Salina, tutto l’impegno e l’energia necessaria per affrontare, fin da subito, i problemi inerenti le otto condizioni poste dall’Unesco, da attuare entro il prossimo febbraio e che rischiano di mettere in pericolo la permanenza delle Eolie nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità.
Ricordiamo che l’Unesco, (spina nel fianco del Sindaco Bruno), pena cancellazione del sito, ha chiesto:
- informazioni dettagliate su politiche, strategie e azioni specifiche volte a proteggere il patrimonio mondiale
- una data per la rimozione delle scorte di pomice
- una valutazione dell’impatto sull’ambiente marino del piano per il loro utilizzo;
- specifiche risposte per il ripristino della vegetazione nelle aree di cava.
- chiarimenti sull’ente gestore del sito Unesco eoliano e sui finanziamenti a disposizione.
- la modifica dei confini del sito sulla base della riserva di Lipari e ritiene opportuno in tal senso una modifica del piano territoriale paesistico.
- la necessità del Parco regionale delle Isole Eolie che dovrebbe comprendere anche le aree marine raccomandante dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura e la mancata attenzione nel piano di gestione delle zone costiere e marittime.
L’Unesco, inoltre, ritiene eccessivo l’allargamento del porto di Lipari evidenziando che nel piano di gestione non viene indicato se è stata eseguita una valutazione d’impatto ambientale.
Attendiamo, fiduciosi, segnali in tal senso da parte dell’amministrazione.
Legambiente Lipari
Piero Roux
Lo Cascio e Megna: "Cratere di Vulcano, che degrado! "
Interrogazione consiliare di Francesco Megna ( Il Faro) e Pietro Lo Cascio ( Eolie nel cuore) al sindaco del Comune di Lipari, al Commissario Delegato all’Emergenza Eolie, al Dirigente del 3° settore del comune di Lipari e per conoscenza al presidente del consiglio comunale di Lipari.
Il testo:
Oggetto: interrogazione consiliare ed esposto sullo stato di degrado del sentiero di accesso al cratere La Fossa nell’Isola di Vulcano e sulla presenza di strutture fisse realizzate in assenza di titoli abilitati
Egregi Signori,durante i giorni scorsi gli scriventi hanno avuto modo di recarsi al cratere La Fossa di Vulcano e di verificare personalmente lo stato di degrado nel quale versano attualmente sia le zone di accesso del sentiero, dove sorgono un capanno fisso utilizzato per la riscossione del ticket e un’area di ristoro, sia l’intero sentiero, che si presenta in larga parte difficilmente percorribile per l’azione erosiva della pioggia. La situazione è sconcertante: cumuli di spazzatura sparsa accolgono i visitatori, ancora numerosi nonostante il picco di massima affluenza sia ormai alle spalle; un senso di abbandono, di degrado diffuso, di trascuratezza, caratterizza luoghi che, per espressività, importanza e bellezza, costituiscono uno dei principali motivi di attrazione del turismo nelle Eolie e della loro inclusione nella lista dei “Patrimoni dell’Umanità” dell’Unesco. Per comprendere meglio lo scenario sopra descritto alleghiamo alcune immagini, realizzate il 12 c.m., precisando che tale stato dei fatti permane dalle settimane precedenti. A questo si aggiunge l’inspiegabile assenza degli addetti alla riscossione del ticket di accesso ai vulcani, istituito per l’anno in corso con ordinanza del 12/06/08 dal Commissario Delegato all’Emergenza Eolie e valido fino al 31 dicembre c.a., personalmente verificata in data 8/10, 12/10 e 18/10, nonostante un cartello avverta i visitatori che il pagamento (non meglio precisato) possa essere riscosso anche in fase di discesa se l’addetto non fosse presente in quella di salita; nessuna copia della citata ordinanza risulta affissa nel capanno, mentre fa bella mostra di sé una pubblicità del servizio guide espletato da privati per la visita ai crateri, oltre a quella di cumuli di spazzatura, lamiere, ondulino e altri rifiuti di vario genere, accumulati nei pressi della struttura. Infine, una rapida indagine ci consente di affermare che detta struttura, che a tutti gli effetti va considerata una struttura fissa, non risulta essere stata in alcun modo autorizzata né provvista dei necessari titoli abilitativi che di norma devono essere rilasciati dagli uffici di competenza in maniera conforme alle prescrizioni di legge: tale struttura, pertanto, va considerata assolutamente abusiva. Per le ragioni anzidette, i sottoscritti firmatari interrogano il Signor Sindaco del Comune di Lipari per conoscere se, come e quando intende provvedere alla rimozione dei detrattori ambientali e paesaggistici che insistono sui luoghi, con particolare riferimento al sequestro e alla demolizione della struttura citata priva di titoli abilitativi; se e come intende provvedere per garantire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti attualmente presenti nelle aree sopra descritte, nonché se risulta essere stato disposto un regolare servizio di raccolta dei rifiuti nel tratto iniziale del sentiero; se, di concerto con il Commissario Delegato all’Emergenza che dispone dell’uso dei fondi derivanti dalla riscossione del ticket di accesso ai vulcani, ha previsto un regolare mantenimento del sentiero che conduce al cratere La Fossa, e secondo quali tempi e modalità. Con l’occasione, intendiamo sottolineare l’opportunità di un definitivo chiarimento delle modalità di riscossione del ticket da parte del Commissario Delegato, ovvero la sua revoca se – in atto – non sussistono le condizioni per garantire la sua riscossione da parte di addetti; non è infatti comprensibile il perché i visitatori debbano risultare potenzialmente passibili di un verbale di contravvenzione, in quanto costretti a violare un provvedimento dello stesso Commissario, quando non risulta materialmente possibile il pagamento del ticket previsto dall’ordinanza citata. Inoltre, invitiamo il Commissario a vigilare affinché la presenza di eventuali addetti non debba costituire un presupposto per favorire talune attività private, come quella delle guide che reclamizzano i propri servizi presso il posto di controllo, ma sia e resti esclusivamente funzionale all’applicazione dell’ordinanza.
Restando in attesa di una Vs. gentile risposta, porgiamo distinti saluti
I consiglieri comunali
Francesco Megna (gruppo “Il Faro”)e Pietro Lo Cascio (gruppo “Eolie nel Cuore”)
Il testo:
Oggetto: interrogazione consiliare ed esposto sullo stato di degrado del sentiero di accesso al cratere La Fossa nell’Isola di Vulcano e sulla presenza di strutture fisse realizzate in assenza di titoli abilitati
Egregi Signori,durante i giorni scorsi gli scriventi hanno avuto modo di recarsi al cratere La Fossa di Vulcano e di verificare personalmente lo stato di degrado nel quale versano attualmente sia le zone di accesso del sentiero, dove sorgono un capanno fisso utilizzato per la riscossione del ticket e un’area di ristoro, sia l’intero sentiero, che si presenta in larga parte difficilmente percorribile per l’azione erosiva della pioggia. La situazione è sconcertante: cumuli di spazzatura sparsa accolgono i visitatori, ancora numerosi nonostante il picco di massima affluenza sia ormai alle spalle; un senso di abbandono, di degrado diffuso, di trascuratezza, caratterizza luoghi che, per espressività, importanza e bellezza, costituiscono uno dei principali motivi di attrazione del turismo nelle Eolie e della loro inclusione nella lista dei “Patrimoni dell’Umanità” dell’Unesco. Per comprendere meglio lo scenario sopra descritto alleghiamo alcune immagini, realizzate il 12 c.m., precisando che tale stato dei fatti permane dalle settimane precedenti. A questo si aggiunge l’inspiegabile assenza degli addetti alla riscossione del ticket di accesso ai vulcani, istituito per l’anno in corso con ordinanza del 12/06/08 dal Commissario Delegato all’Emergenza Eolie e valido fino al 31 dicembre c.a., personalmente verificata in data 8/10, 12/10 e 18/10, nonostante un cartello avverta i visitatori che il pagamento (non meglio precisato) possa essere riscosso anche in fase di discesa se l’addetto non fosse presente in quella di salita; nessuna copia della citata ordinanza risulta affissa nel capanno, mentre fa bella mostra di sé una pubblicità del servizio guide espletato da privati per la visita ai crateri, oltre a quella di cumuli di spazzatura, lamiere, ondulino e altri rifiuti di vario genere, accumulati nei pressi della struttura. Infine, una rapida indagine ci consente di affermare che detta struttura, che a tutti gli effetti va considerata una struttura fissa, non risulta essere stata in alcun modo autorizzata né provvista dei necessari titoli abilitativi che di norma devono essere rilasciati dagli uffici di competenza in maniera conforme alle prescrizioni di legge: tale struttura, pertanto, va considerata assolutamente abusiva. Per le ragioni anzidette, i sottoscritti firmatari interrogano il Signor Sindaco del Comune di Lipari per conoscere se, come e quando intende provvedere alla rimozione dei detrattori ambientali e paesaggistici che insistono sui luoghi, con particolare riferimento al sequestro e alla demolizione della struttura citata priva di titoli abilitativi; se e come intende provvedere per garantire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti attualmente presenti nelle aree sopra descritte, nonché se risulta essere stato disposto un regolare servizio di raccolta dei rifiuti nel tratto iniziale del sentiero; se, di concerto con il Commissario Delegato all’Emergenza che dispone dell’uso dei fondi derivanti dalla riscossione del ticket di accesso ai vulcani, ha previsto un regolare mantenimento del sentiero che conduce al cratere La Fossa, e secondo quali tempi e modalità. Con l’occasione, intendiamo sottolineare l’opportunità di un definitivo chiarimento delle modalità di riscossione del ticket da parte del Commissario Delegato, ovvero la sua revoca se – in atto – non sussistono le condizioni per garantire la sua riscossione da parte di addetti; non è infatti comprensibile il perché i visitatori debbano risultare potenzialmente passibili di un verbale di contravvenzione, in quanto costretti a violare un provvedimento dello stesso Commissario, quando non risulta materialmente possibile il pagamento del ticket previsto dall’ordinanza citata. Inoltre, invitiamo il Commissario a vigilare affinché la presenza di eventuali addetti non debba costituire un presupposto per favorire talune attività private, come quella delle guide che reclamizzano i propri servizi presso il posto di controllo, ma sia e resti esclusivamente funzionale all’applicazione dell’ordinanza.
Restando in attesa di una Vs. gentile risposta, porgiamo distinti saluti
I consiglieri comunali
Francesco Megna (gruppo “Il Faro”)e Pietro Lo Cascio (gruppo “Eolie nel Cuore”)
Il Sindaco Bruno, ha ragione. Usciamo…..allo scoperto….. (PIERO ROUX-LEGAMBIENTE LIPARI)
Piero Roux di Legambiente Lipari ci ha inviato una nota dal titolo: Il Sindaco Bruno, ha ragione. Usciamo…..allo scoperto….. IL TESTO:
L’invidiato riconoscimento, che in tutto il mondo è stato occasione di sviluppo anche economico per le popolazioni locali e oggi importantissima occasione per la conservazione e valorizzazione dei territori dell’arcipelago Eoliano, rischia di essere azzerato dall’operato di un solo uomo: il nostro amato Sindaco.
Infatti, al documento presentato al Consiglio Comunale dagli ex lavoratori della pomice con la quale manifestano, giustamente, il loro “disappunto nei confronti della classe politica poiché, nonostante le innumerevoli rassicurazioni”, ad oggi, “non si è concretizzata la risoluzione della problematica occupazionale che attanaglia gli ex lavoratori del comparto pomice”, ha fatto seguito l’out out del Dottor Bruno che ha affermato: "Se nella riunione del prossimo mercoledì a Roma, inerente il sito Unesco delle Eolie, non sarà posta al primo punto la soluzione della problematica inerente gli ex lavoratori della pomice, non ottempererò alle otto condizioni poste dall’Unesco per fare restare le Eolie nella World Heritage List”.
Il Sindaco Bruno si rivela, ancora una volta, un grande mistificatore, sottacendo le proprie responsabilità politiche e quelle della Regione, politicamente amica che, nella precedente amministrazione, tramite l’Assessore Santi Formica (AN) aveva elaborato un progetto di ASU che prevedeva, in un primo momento, il loro utilizzo nell'ambito del museo e dei siti archeologici delle isole e che avrebbe permesso agli ex lavoratori di essere re-impiegati in lavori socialmente utili, tramite il quale sarebbero stato loro corrisposto una integrazione salariale che avrebbe consentito di portare l'introito economico alla pari di quello percepito in Pumex.
Si trattava forse di promesse a fini elettorali?
Era un progetto al quale il nostro sindaco credeva a tal punto da rassicurare gli operai, tramite una lettera inviata agli stessi a ridosso delle imminenti passate amministrative ma senza fini reconditi?
Cosa ha fatto successivamente il Sindaco eletto – forse - anche con i voti delle famiglie dei lavoratori Pumex per mantenere un impegno che a quel punto era anche il Suo?
Certo non molto se, a distanza di un anno, gli operai sono costretti a presidiare l’aula consiliare reclamando - pacificamente – il mantenimento degli impegni presi.
Caro Sindaco Bruno, le Sue affermazioni suonano ancora una volta sibilline.
Un pensiero maligno attraversa la mia mente: non sarà che, manipolando ancora una volta i fatti e le persone, si utilizzino i lavoratori per aver un maggior spazio di manovra rispetto alle limitazioni poste dall’Unesco circa il progetto del “Megaporto”?
Riconosco che un tale pensiero è da scartare a priori, soprattutto se riferito ad un eoliano, ma è anche accertato che Lei, Sindaco Bruno certo non eccelle nel rispetto e tutela del patrimonio ambientalistico che amministra.
Legambiente Lipari
Piero Roux
L’invidiato riconoscimento, che in tutto il mondo è stato occasione di sviluppo anche economico per le popolazioni locali e oggi importantissima occasione per la conservazione e valorizzazione dei territori dell’arcipelago Eoliano, rischia di essere azzerato dall’operato di un solo uomo: il nostro amato Sindaco.
Infatti, al documento presentato al Consiglio Comunale dagli ex lavoratori della pomice con la quale manifestano, giustamente, il loro “disappunto nei confronti della classe politica poiché, nonostante le innumerevoli rassicurazioni”, ad oggi, “non si è concretizzata la risoluzione della problematica occupazionale che attanaglia gli ex lavoratori del comparto pomice”, ha fatto seguito l’out out del Dottor Bruno che ha affermato: "Se nella riunione del prossimo mercoledì a Roma, inerente il sito Unesco delle Eolie, non sarà posta al primo punto la soluzione della problematica inerente gli ex lavoratori della pomice, non ottempererò alle otto condizioni poste dall’Unesco per fare restare le Eolie nella World Heritage List”.
Il Sindaco Bruno si rivela, ancora una volta, un grande mistificatore, sottacendo le proprie responsabilità politiche e quelle della Regione, politicamente amica che, nella precedente amministrazione, tramite l’Assessore Santi Formica (AN) aveva elaborato un progetto di ASU che prevedeva, in un primo momento, il loro utilizzo nell'ambito del museo e dei siti archeologici delle isole e che avrebbe permesso agli ex lavoratori di essere re-impiegati in lavori socialmente utili, tramite il quale sarebbero stato loro corrisposto una integrazione salariale che avrebbe consentito di portare l'introito economico alla pari di quello percepito in Pumex.
Si trattava forse di promesse a fini elettorali?
Era un progetto al quale il nostro sindaco credeva a tal punto da rassicurare gli operai, tramite una lettera inviata agli stessi a ridosso delle imminenti passate amministrative ma senza fini reconditi?
Cosa ha fatto successivamente il Sindaco eletto – forse - anche con i voti delle famiglie dei lavoratori Pumex per mantenere un impegno che a quel punto era anche il Suo?
Certo non molto se, a distanza di un anno, gli operai sono costretti a presidiare l’aula consiliare reclamando - pacificamente – il mantenimento degli impegni presi.
Caro Sindaco Bruno, le Sue affermazioni suonano ancora una volta sibilline.
Un pensiero maligno attraversa la mia mente: non sarà che, manipolando ancora una volta i fatti e le persone, si utilizzino i lavoratori per aver un maggior spazio di manovra rispetto alle limitazioni poste dall’Unesco circa il progetto del “Megaporto”?
Riconosco che un tale pensiero è da scartare a priori, soprattutto se riferito ad un eoliano, ma è anche accertato che Lei, Sindaco Bruno certo non eccelle nel rispetto e tutela del patrimonio ambientalistico che amministra.
Legambiente Lipari
Piero Roux
lunedì 20 ottobre 2008
Messaggio di solidarietà dell'Arcivescovo agli ex dipendenti della Pumex
NEL POMERIGGIO MONS. CALOGERO LA PIANA HA FATTO GIUNGERE UN MESSAGGIO DI SOLIDARIETÁ AGLI EX DIPENDENTI DELLA PUMEX. IL TESTO:
Come Pastore di questa amata Chiesa di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela, seguo con particolare interesse la vicenda degli ex lavoratori Pumex, partecipando alle loro preoccupazioni per la precaria situazione in cui versano.
Come guida della Comunità religiosa desidero rivolgermi subito a ciascuno di loro, esprimendo la solidarietà della Chiesa. Essere accanto ad ogni uomo per condividerne i dolori e le angosce, le gioie e le speranze: è l’intrinseca vocazione del discepolo di Cristo.
Ricevendovi a Lipari nei giorni scorsi ho ascoltato le vostre difficoltà e, con sofferenza, ho preso atto del clima di incertezza che rischia di affogare voi e i vostri cari, e adesso anch’io con forza faccio mie le vostre lecite richieste, che trovano fondamento nel primordiale diritto dell’uomo al lavoro.
Insieme a voi mi rivolgo a quanti a livello locale e regionale hanno potere di dirimere la questione, invocando quell’apprezzato senso di responsabilità che contraddistingue le nostre pubbliche Amministrazioni ed il Governo Regionale, affinché ogni impegno assunto sia finalmente rispettato.
Sento di ricordare agli Amministratori che dietro ogni lavoratore c’è un uomo con la sua storia e la sua alta dignità che, per noi credenti, è sacra in quanto creati ad immagine di Dio. Non solo, ma la vicenda che li ha colpiti non è un fatto privato, coinvolge la serenità delle loro famiglie e la sana crescita dei figli. Infine, ha un ampio valore sociale perché immagine del nome della Sicilia e delle Isole Eolie, peraltro dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Ecco perché chiedo anche che possano essere considerate adeguatamente serie e stabili forme alternative di lavoro, utilizzando gli ex lavoratori Pumex per inserirli in circuiti che scaturiscono proprio da questo ricco patrimonio naturale, storico ed artistico delle Eolie.
Sono, altresì, consapevole degli interventi messi in atto dal Comune di Lipari, che però non è in condizione di assicurare con risorse proprie l’integrazione salariale ai lavoratori.
Auspico, pertanto, una fattiva collaborazione tra gli organismi preposti al fine di trovare sollecitamente chiare ed adeguate soluzioni e, nel rispetto della specificità dei ruoli, faccio appello al comune senso di responsabilità che non può più lasciare il passo ad ulteriori ritardi che creano disorientamento, danneggiando loro e tutti noi.
La preghiera che innalzo al Signore infonda speranza ai lavoratori e sia di sprone a chi ha potere decisionale.
Messina, 20 Ottobre 2008
Calogero La Piana
Arcivescovo Metropolita
Come Pastore di questa amata Chiesa di Messina - Lipari - S. Lucia del Mela, seguo con particolare interesse la vicenda degli ex lavoratori Pumex, partecipando alle loro preoccupazioni per la precaria situazione in cui versano.
Come guida della Comunità religiosa desidero rivolgermi subito a ciascuno di loro, esprimendo la solidarietà della Chiesa. Essere accanto ad ogni uomo per condividerne i dolori e le angosce, le gioie e le speranze: è l’intrinseca vocazione del discepolo di Cristo.
Ricevendovi a Lipari nei giorni scorsi ho ascoltato le vostre difficoltà e, con sofferenza, ho preso atto del clima di incertezza che rischia di affogare voi e i vostri cari, e adesso anch’io con forza faccio mie le vostre lecite richieste, che trovano fondamento nel primordiale diritto dell’uomo al lavoro.
Insieme a voi mi rivolgo a quanti a livello locale e regionale hanno potere di dirimere la questione, invocando quell’apprezzato senso di responsabilità che contraddistingue le nostre pubbliche Amministrazioni ed il Governo Regionale, affinché ogni impegno assunto sia finalmente rispettato.
Sento di ricordare agli Amministratori che dietro ogni lavoratore c’è un uomo con la sua storia e la sua alta dignità che, per noi credenti, è sacra in quanto creati ad immagine di Dio. Non solo, ma la vicenda che li ha colpiti non è un fatto privato, coinvolge la serenità delle loro famiglie e la sana crescita dei figli. Infine, ha un ampio valore sociale perché immagine del nome della Sicilia e delle Isole Eolie, peraltro dichiarate dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Ecco perché chiedo anche che possano essere considerate adeguatamente serie e stabili forme alternative di lavoro, utilizzando gli ex lavoratori Pumex per inserirli in circuiti che scaturiscono proprio da questo ricco patrimonio naturale, storico ed artistico delle Eolie.
Sono, altresì, consapevole degli interventi messi in atto dal Comune di Lipari, che però non è in condizione di assicurare con risorse proprie l’integrazione salariale ai lavoratori.
Auspico, pertanto, una fattiva collaborazione tra gli organismi preposti al fine di trovare sollecitamente chiare ed adeguate soluzioni e, nel rispetto della specificità dei ruoli, faccio appello al comune senso di responsabilità che non può più lasciare il passo ad ulteriori ritardi che creano disorientamento, danneggiando loro e tutti noi.
La preghiera che innalzo al Signore infonda speranza ai lavoratori e sia di sprone a chi ha potere decisionale.
Messina, 20 Ottobre 2008
Calogero La Piana
Arcivescovo Metropolita
Ex lavoratori pomice: Out out del sindaco Bruno
"Se nella riunione del prossimo mercoledì a Roma, inerente il sito Unesco delle Eolie, non sarà posta al primo punto la soluzione della problematica inerente gli ex lavoratori della pomice, non ottempererò alle otto condizioni poste dall’Unesco per fare restare le Eolie nella World Heritage List”. Lo ha annunciato nel corso del consiglio comunale il sindaco di Lipari Mariano Bruno che non ha lesinato stoccate ai Governi nazionale e regionale. In particolare a quest'ultimo definito "incapace" di mantenere gli impegni promessi.
Ulteriori particolari nelle prossime edizioni
Lipari: Il consiglio comunale affronta la delicata situazione degli ex lavoratori della pomice.Consegnato a consiglieri e amministrazione un documento
E' in corso la riunione del consiglio comunale di Lipari che ha anticipato al primo punto dell'ordine del giorno la delicatissima situazione degli ex operai della pomice.
Prima dell'inizio dei lavori gli ex dipendenti del settore pomicifero, che pacificamente stanno presidiando l'aula consiliare, hanno consegnato ai consiglieri comunali e all'amministrazione un documento.Questo il testo integrale dello stesso:
A TUTTI I CONSIGLIERI
DEL COMUNE DI LIPARI
S E D E
OGGETTO: COMUNICATO DEGLI EX LAVORATORI DELLA POMICE
Signori Consiglieri del Comune di Lipari, nostro malgrado, siamo ancora qui a manifestare il disappunto nei confronti di tutta la classe politica poiché nonostante le innumerevoli rassicurazioni pervenutaci da tutti le forze politiche ancora oggi non si è concretizzata la risoluzione della problematica occupazionale che attanaglia gli ex lavoratori del comparto pomice.
In passato il Civico Consesso si è espresso con alcuni documenti, chiedendo che le maestranze fossero reinserite nel mondo del Lavoro dal quale, loro malgrado, erano state escluse a causa del necessario mantenimento delle Isole Eolie nella World Heritage List ed in particolare, nella seduta del 13.10.2007, era stato approvato l’ordine del giorno nel quale veniva delineato il percorso che gli enti preposti avrebbero posto in essere per arrivare alla definitiva stabilizzazione degli ex lavoratori sopra indicati.
E’ trascorso già un anno, vogliamo festeggiare il primo anniversario di un’altra incompiuta!
Oltre che alla normale festa con dolci tipici e malvasia cosa intendete fare affinché il nostra problema non raggiunga la maggiore età?
Volete continuare a fare finta che il problema non esista o che sia un problema di qualcun altro?
Ricordatevi che siete l’organo di controllo e di indirizzo del nostro Comune quale espressione di un voto popolare.
Avete l’obbligo morale ed istituzionale di manifestare con noi contro l’immobilismo della Regione Siciliana.
Vi chiediamo, pertanto, di volere festeggiare un anno di immobilismo con una presa di posizione chiara e forte, che non si limiti solo ed esclusivamente “a belle parole” o al singolo intervento in consiglio comunale, ma che sia di supporto alle nostre manifestazioni di disagio e di protesta.
Lipari li, 20.10.2008
GLI EX LAVORATORI DELLA POMICE
DEL COMUNE DI LIPARI
S E D E
OGGETTO: COMUNICATO DEGLI EX LAVORATORI DELLA POMICE
Signori Consiglieri del Comune di Lipari, nostro malgrado, siamo ancora qui a manifestare il disappunto nei confronti di tutta la classe politica poiché nonostante le innumerevoli rassicurazioni pervenutaci da tutti le forze politiche ancora oggi non si è concretizzata la risoluzione della problematica occupazionale che attanaglia gli ex lavoratori del comparto pomice.
In passato il Civico Consesso si è espresso con alcuni documenti, chiedendo che le maestranze fossero reinserite nel mondo del Lavoro dal quale, loro malgrado, erano state escluse a causa del necessario mantenimento delle Isole Eolie nella World Heritage List ed in particolare, nella seduta del 13.10.2007, era stato approvato l’ordine del giorno nel quale veniva delineato il percorso che gli enti preposti avrebbero posto in essere per arrivare alla definitiva stabilizzazione degli ex lavoratori sopra indicati.
E’ trascorso già un anno, vogliamo festeggiare il primo anniversario di un’altra incompiuta!
Oltre che alla normale festa con dolci tipici e malvasia cosa intendete fare affinché il nostra problema non raggiunga la maggiore età?
Volete continuare a fare finta che il problema non esista o che sia un problema di qualcun altro?
Ricordatevi che siete l’organo di controllo e di indirizzo del nostro Comune quale espressione di un voto popolare.
Avete l’obbligo morale ed istituzionale di manifestare con noi contro l’immobilismo della Regione Siciliana.
Vi chiediamo, pertanto, di volere festeggiare un anno di immobilismo con una presa di posizione chiara e forte, che non si limiti solo ed esclusivamente “a belle parole” o al singolo intervento in consiglio comunale, ma che sia di supporto alle nostre manifestazioni di disagio e di protesta.
Lipari li, 20.10.2008
GLI EX LAVORATORI DELLA POMICE
Judo-Coppa Italia: Mezzapica alla finale nazionale. Delusione per Finocchiaro
Si è svolta ieri a Messina la qualificazione regionale di Coppa Italia juniores e Seniores alla quale per lo Sporting club judo Lipari hanno partecipato Paolo Mezzapica(kg.66) e Biagio Finocchiaro (kg.60). Mezzapica si è qualificato per la finale nazionale che si disputerà a Lanciano (CH) nei giorni 1 e 2 novembre p.v.
Paolo ha disputato 5 incontri, (in categoria erano in 24): Dopo aver perso il primo incontro è stato recuperato ed ha vinto i 4 incontri successivi conquistando la medaglia di bronzo.
Rammarico per Biagio Finocchiaro che, al primo incontro, dopo aver realizzato 7 punti con un bel " Wazari " ingenuamente, si è fatto portare in immobilizzazione ( Katame- waza ) dall'avversario perdendo l'incontro. Non recuperato negli incontri successivi dall'avversario ha terminato subito la sua gara.
domenica 19 ottobre 2008
Celebrata a Canneto(Lipari) la "58° giornata delle vittime degli incidenti sul lavoro"
Si è appena conclusa a Canneto( Lipari) la 58° “GIORNATA DELLE VITTIME DEGLI INCIDENTI SUL LAVORO”. Una iniziativa che ha rappresentato un significativo momento per commemorare coloro che con il lavoro hanno dato la vita per la crescita, lo sviluppo economico e sociale, contribuendo con il loro sacrificio a rendere migliori le condizioni di vita e di progresso del nostro “Paese”. Il sindaco di Lipari Mariano Bruno, durante il suo intervento nel corso della cerimonia civile, ha ricordato, in particolare, i cavatori della pomice che, nel tempo, hanno perso la vita nelle cave.
Dopo la Santa Messa, celebrata da Mons. Gennaro Divola, dalla Basilica si è snodato un corteo verso il monumento ai caduti dove è stata deposta una corona di alloro ed eseguito il “Silenzio” da parte della banda musicale. Sono intervenuti il sindaco di Lipari Mariano Bruno e il reggente provinciale ANMIL Cav. Rosario Conti.
LE NOSTRE FOTO DELLA CERIMONIA
Dopo la Santa Messa, celebrata da Mons. Gennaro Divola, dalla Basilica si è snodato un corteo verso il monumento ai caduti dove è stata deposta una corona di alloro ed eseguito il “Silenzio” da parte della banda musicale. Sono intervenuti il sindaco di Lipari Mariano Bruno e il reggente provinciale ANMIL Cav. Rosario Conti.
LE NOSTRE FOTO DELLA CERIMONIA
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