ORDINE DEL GIORNO
IL CONSIGLIO COMUNALE
PREMESSO
Che negli ultimi giorni si sono manifestate notizie preoccupanti ed allarmanti sui ritardi da parte della Regione Sicilia per il mancato rispetto degli impegni assunti per dare certezze e continuità lavorativa agli operai del settore pomicifero;
CONSIDERATO
Che nel corso del 2007, a seguito di sequestro giudiziario sono state chiuse le cave pomocifere nel territorio dell’isola di Lipari.
Che l’Assessore al Lavoro pro-tempore, On.le Santi Formica, aveva predisposto, unitamente all’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione, On.le Lino Leanza, un progetto che prevedeva la richiesta da parte del Comune di Lipari di utilizzare i suddetti lavoratori in ASU attivando le procedure previste dall’art. 7, comma 2 del D: Leg.vo n. 468/97, il successivo utilizzo degli stessi presso il Museo di Lipari e delle aree archeologiche di Lipari, Filicudi e Panarea per arrivare alla stabilizzazione mediante l’assunzione presso la Beni Culturali SpA;
Che agli stessi sarebbe stata garantita l’integrazione salariale del 30% sull’indennità di mobilità percepita, per l’utilizzo presso il Comune di Lipari, a carico del bilancio della Regione Sicilia;
Che in data 05/02/2008 con Delibera di Giunta il Comune di Lipari procedeva all’attuazione dell’utilizzo dei lavoratori Pumex S.p.a. secondo quanto stabilito con l’accordo di cui sopra;
Che in data 8 luglio 2008 l’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione On.le Antinoro, in accordo con l’Assessore al Lavoro On.le Incardona, convocava una conferenza di servizi per definire l’iter da seguire per la definizione della problematica prevedendo l’utilizzo di tutti i lavoratori presso il proprio Assessorato garantendo la loro stabilizzazione attraverso un percorso che prevedeva l’approvazione di una delibera di giunta interassessoriale appositamente redatta dagli Assessori al Lavoro ed ai BB.CC.AA e Pubblica Istruzione;
VISTE
La lettera del Sindaco di Lipari del 06/10/2008;
Le dichiarazioni di autorevoli parlamentari che invitano il Governo regionale al mantenimento degli impegni assunti;
Le deliberazioni del Consiglio Comunale in ordine ai lavoratori del settore pomicifero.
RITENUTO
Che sarebbe estremamente grave che la Regione Sicilia non mantenesse cli impegni assunti e sottoscritti;
Che tale inspiegabile ritardo da parte della Regione Sicilia mortifica gli operai creando negli stessi una forte sensazione di abbandono e disinteresse da parte delle autorità regionali ;
Di dover sollecitare una soluzione positiva del problema ed impedire una ingiustificata penalizzazione dei lavoratori;
La necessità di protestare con forza al fine di porre rimedio alla inaccettabile situazione esistente.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Esprime di dare mandato al Sindaco del Comune di Lipari affinché nella riunione del 22 p.v. chieda l’insertimento al primo punto dell’o.d.g. previsto, la discussione e la definizione per il reinserimento lavorativo a pieno titolo dei lavoratori della pomice in mobilità ai quali è stato “sottratto” il posto di lavoro.
Inviti, il Governo Nazionale ad intervenire presso la Regione Sicilia e gli assessorati regionali preposti a mantenere fede agli impegni assunti sia dal precedente Governo sia dagli autorevoli esponenti dell’attuale Governo Regionale che, per conto dello stesso, hanno dato assicurazioni che in sede di Giunta sarebbe transitata una delibera che avrebbe consentito l’impiego degli ex lavoratori della pomice presso le strutture regionali dei Beni Culturali presenti nelle Isole.
Invitia, i parlamentari regionali eletti nella provincia di Messina a sollecitare il Governo Regionale per il mantenimento degli impegni assunti con gli operai del settore pomicifero e con la comunità eoliana.
Da mandato al Sindaco a rappresentare la volontà del Consiglio Comunale di Lipari in tutte le sedi istituzionali preposte.
Che si adottino tutte le iniziative possibili in senso di coinvolgimento politico, sociale, sindacale, anche attraverso forme di protesta condivise affinché passi anche il principio dell’integrazione dell’uomo nel suo ambiente.
Invita il Presidente del Consiglio a riconvocare il Consiglio Comunale entro 15 giorni per verificare se il Governo Nazionale e Regionale hanno recepito quanto richiesto dal presente ordine del giorno e in caso contrario organizzare forme di protesta più incisive.