Comunicato Carabinieri Messina
Compagnia di Milazzo:
Eseguito dai Carabinieri il fermo del presunto autore dell’omicidio della donna uccisa a Lipari la vigilia di Natale.
A nove giorni dall’efferato omicidio che, alla vigilia di Natale, ha scosso la comunità di Lipari, dopo serrate e complesse attività investigative, i Carabinieri sono risaliti al presunto autore nei confronti del quale il dott. Francesco Massara ed il dott. Mirko PILONI, Sostituti Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona, hanno emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto.
Si tratta del liparoto Roberto CANNISTRA’, pregiudicato di 35 anni, abitante nella stessa contrada Quattropani, ove risiedeva la vittima, Eufemia BIVIANO, rinvenuta, priva di vita, all’interno del garage adiacente alla sua abitazione, con una ferita da arma da taglio sul collo.
Il fermato annovera a suo carico una condanna a due anni e sei mesi di reclusione, per un estorsione, di 450.000 lire, in danno di una minorenne di Lipari, commessa nel 1999 ed altri precedenti di polizia.
Le indagini immediatamente avviate nella notte di Natale dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona P.G. e dai militari della locale Stazione, affiancati, già nel mattino seguente, da squadre di investigatori della Compagnia di Milazzo e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, coordinate dal dott. Mirko PILONI, giunto anch’egli nella stessa mattinata sull’isola, si sono orientate – nel più stretto riserbo - su più fronti, senza mai privilegiarne alcuno: dall’omicidio premeditato, generato da risentimenti o motivi d’interesse economico, al semplice furto, trasceso nel tragico epilogo, all’impeto di un folle.
Sono stati ricostruiti immediatamente gli ultimi momenti della vittima, avvistata nella mattinata del 24 dicembre in un esercizio commerciale della contrada e stabilite le relazioni parentali, le amicizie, le frequentazioni e le abitudini della stessa, procedendo, senza sosta, per giorni e notti, all’escussione di oltre 140 persone, tra gli abitanti della zona, i parenti della sessantaduenne, la gran parte residenti nella prospiciente isola di Santa Maria di Salina ed ogni altra persona sospetta.
A tale incessante attività, sono state associate decine di perquisizioni e servizi volti a monitorare i movimenti di persone sospette, senza escludere tutti i soggetti, noti al personale della Stazione, per i precedenti e per condotte violente.
Ad ulteriore supporto delle spasmodiche attività, anche un’ampia ricognizione aerea effettuata con un elicottero del 9° Elinucleo Carabinieri di Palermo nel primo pomeriggio del 27 dicembre, finalizzata, tra l’altro, a trarre ogni utile conoscenza sui luoghi, sulle vie di comunicazioni e sui possibili itinerari di fuga.
Decisivo per la soluzione del caso, il rinvenimento di minuscole tracce ematiche, non visibili all’occhio umano, repertate nel corso di accuratissimi rilievi condotti dagli specialisti del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina all’interno dell’abitazione della vittima, risultate appartenenti ad un soggetto estraneo, di sesso maschile.
Sulla scorta di tali risultanze, emerse dopo rigorose analisi di laboratorio, conclusesi dopo qualche giorno, sono stati prelevati campioni salivari di oltre 60 persone, tutte comprese in un’ampia rosa di soggetti ritenuti, a vario titolo, sospetti alla luce dei copiosi elementi raccolti dai vari team di investigatori nel quadro di attività condotte secondo le tradizionali procedure e metodiche info-investigative.
Capillare e meticolosa è stata, a tal riguardo, l’opera di analisi e raffronto delle dichiarazioni rese dai soggetti interrogati, volta soprattutto a cogliere contraddizioni, incongruenze o percepire ogni altro elemento utile per l’individuazione della giusta pista e per ampliare la rosa dei sospettati.
L’isola, il cui varco di accesso del molo di Sottomonastero di Marina Lunga è stato ininterrottamente presidiato dai militari dell’Arma, è stata passata al setaccio per tutta la settimana, anche attraverso controlli condotti nella notte di Capodanno presso luoghi di ritrovi e discoteche.
Nella serata di ieri, è, poi, emersa la corrispondenza del profilo del DNA dell’estraneo, estratto dalle tracce ematiche repertate dai militari del RIS, con il campione di saliva prelevato nei giorni scorsi al presunto autore, nei cui confronti si erano posati i sospetti del Comandante della Stazione.
Il fermato è stato associato alla Casa Circondariale di Messina, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.