Salvatore Sarpi
Lipari
«Chi sa parli. Stringiamoci attorno alle forze dell'ordine e incoraggiamo e aiutiamo il loro operato per individuare il responsabile dell'efferato delitto della sorella Eufemia».
L'appello lo ha lanciato durante l'omelia, tenuta nel corso dei funerali di Eufemia Biviano, la donna barbaramente uccisa la vigilia di Natale, il parroco di Lipari don Giuseppe Mirabito che, unitamente a padre Alessandro Lo Nardo, ha officiato il rito funebre.
In una chiesa gremita di gente, e con il sagrato altrettanto stracolmo (complessivamente saranno stati presenti almeno in 600) Don Giuseppe ha anche evidenziato come il tragico episodio ha scosso e turbato tutta la collettività eoliana e non solo quella dell'isola di Lipari.
«Un omicidio come quello della cara Eufemia- ha continuato Don Giuseppe- appare generato entro il contesto di un pericolosissimo decadimento civile e morale. Niente e nessuno è risparmiato da questa penosa decadenza di valori, da questa assenza di riferimenti che colpisce soprattutto le nuove generazioni. Dobbiamo tutti- ha concluso padre Giuseppe Mirabito- rieducarci alla vita dell'amore e ricondurci reciprocamente al rispetto del bene comune».
In chiesa era presenti, oltre ai familiari della vittima e a tutti i cittadini che hanno voluto portare la loro testimonianza di affetto e stringersi attorno alle spoglie mortali della pensionata, anche i rappresentanti della pubblica amministrazione, sindaco Mariano Bruno in testa, e di tutte le forze dell'ordine presenti sull'isola. I carabinieri erano rappresentati, oltre che dal maresciallo Francesco Villari, anche dal tenente Antonio Ruotolo, comandante della Compagnia di Milazzo.
Il feretro, all'uscita della chiesa è stato salutato dagli applausi della folla e, dopo una tappa davanti all'abitazione della povera donna, ha raggiunto il cimitero della frazione dove è stato tumulato.
Intanto le indagini proseguono a ritmo serrato e sino a ieri sera,a tarda ora, i carabinieri di Lipari, con il supporto del gruppo operativo sbarcato nell'isola nei giorni scorsi, erano all'opera a Quattropani. Carabinieri in divisa ed in borghese erano presenti durante la cerimonia funebre anche all'interno e all'esterno della chiesa per monitorare i presenti ma anche eventuali assenze. L'impressione che si ha parlando con gli inquirenti – che comunque continuano a restare abbottonati – che si sta puntando ormai su una pista ben precisa e che presto, una volta messi a posto gli ultimi tasselli, il cerchio si possa stringere intorno all'assassino e ad eventuali complici. Abbandonata la pista del furto, sfociato in omicidio, nel mirino sarebbero finiti persone ben conosciute alla donna. In questo contesto gli inquirenti non stanno tralasciando nulla.
Dai reperti acquisiti sul luogo del delitto ed in casa della 62enne pensionata, agli interrogatori serrati di conoscenti e parenti, sino all'acquisizione di dati dalla cellula telefonica che copre la zona, onde individuare possibili telefonate in arrivo e in partenza nelle ore in cui si presume sia stato compiuto l'atroce delitto. Sembrerebbe che gli uomini dell'Arma abbiano anche acquisito le immagini dell'attività commerciale dove la donna avrebbe effettuato quel giorno la spesa (si è risaliti attraverso lo scontrino) per verificare se qualcuno la stesse seguendo e/o pedinando.
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