Comunicato stampa del 13 agosto 2009
Colgo l’occasione dell’odierna comunicazione per ringraziare sentitamente e pubblicamente il Sindaco di San Marina Salina, Massimo Lo Schiavo e l’assessore Linda Sidoti per la grande disponibilità e gentilezza nell’avermi ospitato all’interno della Rassegna “Terrazza del 12 agosto” “La mia Terra…Salina” dell’11-12-13 agosto, con la presentazione del mio volume “Nel regno di Efesto”, non appena hanno saputo degli argomenti trattati all’interno del volume; dimostrando grande attenzione alle novità che via via arrivano dalla ricerca e dagli autori eoliani, senza formalismi e senza lungaggini burocratiche.
Informo i cittadini e gli appassionati di storia locale che stimano e valorizzano il lavoro degli autori eoliani che il volume “Nel Regno di Efesto” sarà presentato domenica 16 agosto 2009, alle ore 19,00, presso la Libreria sull’isola di Stromboli unitamente al volume di Clara Raimondi “Alle Eolie sulla scia di Ulisse” e all’interno della più ampia illustrazione del progetto “Alle Eolie sulla scia di Ulisse”. Alla presentazione prenderà parte la scrittrice Lidia Ravera.
Anticipo, infine, che i tre volume predisposti dallo scrivente, nel corso dell’anno 2009, saranno presentati presso il Centro Studi di Lipari il 21 agosto p.v. con la collaborazione di Angelo Raffa, Barbara Brundu e Clara Raimondi.
Nel corso delle presentazione saranno esposti, inoltre, alcune opere dell’artista Massimo Liparulo, nell’ambito della mostra in corso presso il “Casajanca” di Canneto, dal titolo “Vite Sospese” figure e simboli legati alla pomice.
Il 3° volume sulla Storia della Pietra Pomice “IL PRIMO NOVECENTO” Dal tentativo Haan alla Legge 10 del 1908”, tratta il primo decennio del Novecento, denso di eventi, che chiude definitivamente la visione ottocentesca delle vicende umane che sono state tracciate nei primi due volumi della Storia della Pomice. I primi anni del novecento rappresentano per l’economia delle Eolie una rivoluzione, le lotte fra imprese straniere, i colpi bassi, lo spionaggio industriale, lo scontro all’interno della società e nel consiglio comunale, le prime indagini sullo stato delle miniere di pomice da parte del Ministero dell’Agricoltura, l’emanazione della Legge 10 del 1908 e la figura del Marchese Ugo di Sant’Onofrio sanciscono la fine dell’attività pomicifera dell’ottocento proiettando le Eolie nel nuovo secolo. La vicenda Haan scrive la parola “fine” a tutti i tentativi ottocenteschi per arrivare ad una unica impresa per lo sfruttamento del mercato della Pomice; d'ora innanzi assisteremo ad una battaglia senza esclusione di colpi fra imprese liparesi ed imprese estere. Lo scontro si sposterà su vari fronti, quasi sempre illeciti e scorretti, con una unica vittima: gli operai. La legge sulla Pomice, approvata dal Parlamento Italiano il 5 gennaio 1908, su iniziativa dell’On.le Marchese Ugo Di Sant’Onofrio, raggiunge vari obiettivi, quello di regolamentare definitivamente l'esazione del dazio all'imbarco e quello di dare, per la prima volta, una forma di copertura agli operai addetti all'escavazione della pomice. Attraverso gli introiti della tassa il Comune di Lipari sarà in grado di dare ordine all'intero settore. Cambia il baricentro della produzione, nel corso dell'ottocento era la montagna e l'interno a dominare, dopo il primo decennio il baricentro si sposta sulla costa, nasceranno gli stabilimenti sulla costa ed i pontili di carico. Il mercato della pomice cambia radicalmente, finisce l'era della pomice in pezzi, arriva l'era della pomice in polvere. Nuovi prodotti, nuovi mercati, quelli tedeschi e quelli americani sostituiscono i francesi, questo per il successivo ventennio. Escono di scena i protagonisti ottocenteschi della politica eoliano, Giuseppe Faraci, Onofrio Carnevale, Giuseppe Franza (che avrà un ruolo importante nel corso del 1926, con la rivolta del 28 agosto che sarà oggetto di un'altra monografia) ed infine, Emanuele Carnevale che “condurrà” il lungo scontro con il Vescovo Pajno. Si diraderà anche il contributo del Marchese Ugo Di Sant'Onofrio e le Eolie non troveranno mai più una figura di uguale livello; un vero politico con a cuore lo sviluppo delle nostre Isole, disinteressato e generoso, sino alla fine; un uomo, ingiustamente, caduto nell'oblio sino ad arrivare, qualche anno fa, una amministrazione miope e scarsamente informata sulla nostra storia, a proporre il cambio del nome della Piazza dedicatagli nel 1908. Nei prossimi decenni troveranno soluzione sia la controversia per la proprietà dei demani pomiciferi sia l'intera problematica della reintegra dei demani comunali eredità del secolo precedente. Gli operai prenderanno sempre più coscienza del loro ruolo, ma il fascismo metterà fine ad ogni speranza di giustizia sociale; se nel corso dell'ottocento il rischio di morte era rappresentato dai crolli in miniera, nei prossimi decenni, assisteremo alle prime avvisaglie della silicosi su larga scala.
Il volume “Lipari al tempo degli Arabi” Il volume dal titolo “Lipari al tempo degli arabi” analizza un episodio storico, sinora inedito per la storiografia eoliana, risalente al 1035 che investe Lipari. Sulla base di una testimonianza storica precisa, abbiamo messo in luce un episodio finora oscuro della storia eoliana e in particolare quello relativo alla traslazione di parte delle reliquie del Santo da Lipari a Pisa, dove tuttora risiedono, a seguito di una spedizione militare pisana.
L’episodio citato viene inquadrato nelle vicende che caratterizzano il periodo storico della dominazione araba mediante un’accurata disamina degli eventi collaterali del medesimo periodo.
Il volume è in grado di dare un contributo inedito alla storia di Lipari all’alba dell’anno Mille e un contributo al storia del Culto di San Bartolomeo.
Due degli eruditi pisani più noti, Tronci e Roncioni, dedicano ampio spazio e risalto alla cronaca dell’attacco pisano nei confronti degli arabi di Lipari, senza alcun tentennamento.
Per quasi un secolo abbiamo dato per scontato alcune informazioni storiche sul periodo arabo di Lipari, adesso la scoperta degli Annali del Tronci ci spingono a cercare altre prove, altre testimonianze, a conferma o smentita di questi fatti. L’odierno scritto va considerato come un primo approccio aperto a successive revisioni, che scaturiranno da ulteriori ricerche, sia sotto l’aspetto della ricerca storico-documentale, sia sotto l’aspetto della ricerca archeologica, (che ci auguriamo di stimolare), per identificare ancor più le testimonianze della comunità e dell’abitato di Lipari durante il periodo arabo.
Le Isole Eolie, ancora una volta, riescono a sorprenderci, a non dare per scontato che tutto sia noto o sia stato scoperto; attraverso la ricerca è possibile scoprire e riscrivere il passato delle nostre isole e darci indicazioni per il futuro.