Una lettera, con relativa allegata cronistoria, è stata consegnata dagli ex dipendenti Pumex al Presidente della Repubblica prima che questi lasciasse l'isola eoliana. Il testo:
Al Sig. Presidente della Repubblica Italiana
Egregio Sig. Presidente,
anche noi, ex lavoratori della pomice di Lipari, desideriamo darLe il bentornato nel nostro arcipelago.
Non abbiamo voluto disturbarLa in questi giorni di meritate vacanze e proprio per questo Le consegniamo la presente negli ultimi giorni del suo soggiorno nella vulcanica Stromboli ma, purtroppo, la nostra drammatica situazione ci obbliga a chiedere il Suo aiuto sia nella qualità di Capo dello Stato che di persona da sempre molto attenta ai problemi dei lavoratori.
Siamo circa quaranta lavoratori che, per permettere alle Isole Eolie di entrare a far parte della Lista Unesco dei siti patrimonio dell’umanità, abbiamo dovuto sacrificare la nostra occupazione e, conseguentemente, la fonte di reddito per le nostre famiglie.
Per consentire il mantenimento del sito Eoliano l’Unesco ha chiesto infatti allo Stato, Alla Regione Siciliana ed al Comune di Lipari di dismettere l’attività di estrazione della Pomice chiudendo definitivamente le cave di Lipari, cosa puntualmente verificatasi, raccomadando Loro, però, di salvaguardare l’occupazione, cosa altrettanto puntualmente non verificatasi, per cui noi siamo stati gli unici a pagare, venendo privati del diritto al Lavoro.
Malgrado le innumerevoli promesse di esponenti della classe politica Nazionale, Regionale e locale nulla, ad oggi, è stato fatto per restituirci un lavoro dignitoso e duraturo.
Ci affidiamo quindi a Lei, Sig. Presidente, in quanto massimo garante della Costituzione Italiana, affinchè venga , nuovamente, riconosciuto a noi quello che è il primo diritto sancito dalla Costituzione – il Lavoro – e ci venga restituita quella dignità lavorativa che avevamo e che ci è stata tolta in nome di un bene collettivo quale è stato dichiarato essere l’arcipelago Eoliano.
Alleghiamo alla presente un promemoria sull’evolversi della problematica che così drammaticamente ci sta interessando, nella speranza che Lei, dall’alto della Sua enorme disponibilità possa, con un Suo deciso intervento, fare comprendere a chi di competenza come non sia giusto abbandonare nella più assoluta precarietà decine di cittadini, togliendo loro il lavoro che avevano senza darne loro in cambio uno altrettanto dignitoso e duraturo.
RingraziandoLa, speranzosi, La salutiamo.
Gli ex lavoratori della pomice