IL TESTO:
Signor Sindaco,
nei giorni successivi alla seduta del consiglio comunale del 20 ottobre u.s., dopo aver constatato che buona parte delle osservazioni presentate dai partiti di opposizione sulla delicata problematica degli ex operai del settore pomicifero sono state inserite nell'ordine del giorno votato dal consiglio, ho cercato di individuare quale discussione o quale decisione era scaturita in merito all'altro punto inserito nell'ordine del lavoro e cioè “Trasporti Marittimi – situazione Siremar, discussioni ed eventuali determinazioni”, ma ho dovuto amaramente constatare che nessun risultato ha prodotto la discussione in consiglio per l'evidente carenza di notizie che l'amministrazione non è stata in grado di colmare.
Ritengo che la mancata discussione sia l'ennesima occasione persa per la nostra comunità su un argomento di estrema delicatezza come i collegamenti marittimi, a pochi giorni dalla fine della stagione turistica 2008, resa disastrosa proprio dai problemi legati ai collegamenti.
Appare inquetante, inoltre, l'assoluta carenza di informazioni sulle posizioni della Sua amministrazione in merito alle recenti dichiarazioni provenienti da esponenti nazionali e regionali sul destino della Siremar.
Nel corso del mese di luglio 2008 sono apparse delle dichiarazioni da parte del Ministro Matteoli e da parte dell'assessore al turismo, Bufardeci.
Il Ministro Matteoli ha dichiarato che “il governo è pronto a cedere le quattro società di trasporto regionale del gruppo Tirrenia alle rispettive regioni” di contro l'assessore regionale Bufardeci ha dichiarato che: “non abbiamo dato alcun ok sulla possibilità di rilevare la Siremar, abbiamo dato invece la nostra disponibilità a sederci intorno a un tavolo e valutare le ipotesi di piano industriale, le ipotesi gestionali e avere un quadro complessivo che descriva la situazione della flotta, del personale e dei costi di gestione della Siremar. Con questi dati potremo fare quelle verifiche necessarie che servono al governo per capire che decisioni prendere, anche in considerazione del fatto che una decisione di questo tipo non può essere presa senza comprendere quella che può essere la posizione dell'assemblea regionale siciliana”.
Credo che sia ormai ben nota la posizione del governo regionale che dice “no” al trasferimento a titolo gratuito dalla Tirrenia della società marittima Siremar, la cui flotta opera i collegamenti con le isole minori, primo passo verso la privatizzazione della compagnia di navigazione come prevede il decreto 112 del 25 giugno scorso, firmato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Le stesse dichiarazioni del Dott. Vincenzo Falgares1, direttore del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, confermano una situazione che dovrebbe preoccupare non solo l'amministrazione di Lipari ma di tutti I comuni insulari nella nostra regionale, riuniti nell'ANCIM isole Minori.
Da alcune dichiarazioni di stampa sappiamo che il ministro Matteoli non intende rinnovare la concessione alla Tirrenia e che al 31 dicembre 2008 scadrà la concessione.
Nella recente legge varata dall'ARS su iniziativa del governo regionale il 14 agosto 2008 nessun riferimento viene fatto alla Siremar.
Dalla lettura di tutto questo nascono spontanee molte domande:
– la Siremar che fine farà?
– Che fine faranno gli equipaggi?
– Che fine faranno I collegamenti da e per la terraferma del nostro arcipelago?
– Si potranno continuare a garantire I collegamenti con le altre isole del nostro comune per consentire ai ragazzi di proseguire gli studi a Lipari?
– Ci sarà forse qualche aiuto dello Stato per far rilevare la società dalla Regione?
Mi auguravo delle risposte in sede di consiglio comunale, quando mancano meno di novanta giorni alla scadenza della convenzione, ma niente.
Di fronte a questo gioco delle parti ancora una volta le nostre isole rischiano di rimanere ulteriormente penalizzate nell'indifferenza di tanti.
Personalmente ricordo quando, giovane studente dell'I.T.C., abbiamo occupato la “Piero della Francesca” per difendere il nostro diritto costituzionale alla mobilità, allo sviluppo e a condizioni di vita normali a quella continuità territoriale che viene continuamente assicurata dai governi regionali e mai pienamente attuata.
Ritengo che, vista l'estrema delicatezza della questione, Lei, quale primo cittadino di Lipari, mettendo da parte, almeno per una volta, ogni volontà di protagonismo, deve trovare il coraggio di confrontarsi e di coinvolgere tutte le forze politiche presenti a Lipari, I sindaci degli altri comuni Eoliani e delle Isole Minori siciliane, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori per cercare di far pressione da un lato sul governo nazionale e dall'altro sul Presidente Regionale Lombardo, sull'assessore Bufardeci, sull'intera assemblea Regionale, perchè si trovi al più presto una soluzione positiva all'intera questione, in grado di garantire le nostre comunità sul futuro dei collegamenti marittimi.
Lipari 24 ottobre 2008
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca
Signor Sindaco,
nei giorni successivi alla seduta del consiglio comunale del 20 ottobre u.s., dopo aver constatato che buona parte delle osservazioni presentate dai partiti di opposizione sulla delicata problematica degli ex operai del settore pomicifero sono state inserite nell'ordine del giorno votato dal consiglio, ho cercato di individuare quale discussione o quale decisione era scaturita in merito all'altro punto inserito nell'ordine del lavoro e cioè “Trasporti Marittimi – situazione Siremar, discussioni ed eventuali determinazioni”, ma ho dovuto amaramente constatare che nessun risultato ha prodotto la discussione in consiglio per l'evidente carenza di notizie che l'amministrazione non è stata in grado di colmare.
Ritengo che la mancata discussione sia l'ennesima occasione persa per la nostra comunità su un argomento di estrema delicatezza come i collegamenti marittimi, a pochi giorni dalla fine della stagione turistica 2008, resa disastrosa proprio dai problemi legati ai collegamenti.
Appare inquetante, inoltre, l'assoluta carenza di informazioni sulle posizioni della Sua amministrazione in merito alle recenti dichiarazioni provenienti da esponenti nazionali e regionali sul destino della Siremar.
Nel corso del mese di luglio 2008 sono apparse delle dichiarazioni da parte del Ministro Matteoli e da parte dell'assessore al turismo, Bufardeci.
Il Ministro Matteoli ha dichiarato che “il governo è pronto a cedere le quattro società di trasporto regionale del gruppo Tirrenia alle rispettive regioni” di contro l'assessore regionale Bufardeci ha dichiarato che: “non abbiamo dato alcun ok sulla possibilità di rilevare la Siremar, abbiamo dato invece la nostra disponibilità a sederci intorno a un tavolo e valutare le ipotesi di piano industriale, le ipotesi gestionali e avere un quadro complessivo che descriva la situazione della flotta, del personale e dei costi di gestione della Siremar. Con questi dati potremo fare quelle verifiche necessarie che servono al governo per capire che decisioni prendere, anche in considerazione del fatto che una decisione di questo tipo non può essere presa senza comprendere quella che può essere la posizione dell'assemblea regionale siciliana”.
Credo che sia ormai ben nota la posizione del governo regionale che dice “no” al trasferimento a titolo gratuito dalla Tirrenia della società marittima Siremar, la cui flotta opera i collegamenti con le isole minori, primo passo verso la privatizzazione della compagnia di navigazione come prevede il decreto 112 del 25 giugno scorso, firmato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Le stesse dichiarazioni del Dott. Vincenzo Falgares1, direttore del Dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, confermano una situazione che dovrebbe preoccupare non solo l'amministrazione di Lipari ma di tutti I comuni insulari nella nostra regionale, riuniti nell'ANCIM isole Minori.
Da alcune dichiarazioni di stampa sappiamo che il ministro Matteoli non intende rinnovare la concessione alla Tirrenia e che al 31 dicembre 2008 scadrà la concessione.
Nella recente legge varata dall'ARS su iniziativa del governo regionale il 14 agosto 2008 nessun riferimento viene fatto alla Siremar.
Dalla lettura di tutto questo nascono spontanee molte domande:
– la Siremar che fine farà?
– Che fine faranno gli equipaggi?
– Che fine faranno I collegamenti da e per la terraferma del nostro arcipelago?
– Si potranno continuare a garantire I collegamenti con le altre isole del nostro comune per consentire ai ragazzi di proseguire gli studi a Lipari?
– Ci sarà forse qualche aiuto dello Stato per far rilevare la società dalla Regione?
Mi auguravo delle risposte in sede di consiglio comunale, quando mancano meno di novanta giorni alla scadenza della convenzione, ma niente.
Di fronte a questo gioco delle parti ancora una volta le nostre isole rischiano di rimanere ulteriormente penalizzate nell'indifferenza di tanti.
Personalmente ricordo quando, giovane studente dell'I.T.C., abbiamo occupato la “Piero della Francesca” per difendere il nostro diritto costituzionale alla mobilità, allo sviluppo e a condizioni di vita normali a quella continuità territoriale che viene continuamente assicurata dai governi regionali e mai pienamente attuata.
Ritengo che, vista l'estrema delicatezza della questione, Lei, quale primo cittadino di Lipari, mettendo da parte, almeno per una volta, ogni volontà di protagonismo, deve trovare il coraggio di confrontarsi e di coinvolgere tutte le forze politiche presenti a Lipari, I sindaci degli altri comuni Eoliani e delle Isole Minori siciliane, le organizzazioni sindacali, le organizzazioni degli imprenditori per cercare di far pressione da un lato sul governo nazionale e dall'altro sul Presidente Regionale Lombardo, sull'assessore Bufardeci, sull'intera assemblea Regionale, perchè si trovi al più presto una soluzione positiva all'intera questione, in grado di garantire le nostre comunità sul futuro dei collegamenti marittimi.
Lipari 24 ottobre 2008
Distinti Saluti.
Giuseppe La Greca
1 - Dichiara Falgares: “tutte le Regioni, alla conferenza dei presidenti, hanno fatto sapere al governo di non essere d'accordo sul trasferimento delle società in questi termini". "Non si può pensare di trasferire in soli 120 giorni - prosegue il dirigente regionale - società notoriamente in grave crisi finanziaria, operativa e strutturale. Il decreto non è chiaro in più punti, come sull'assetto societario che verrebbe previsto all'indomani della donazione o sulle risorse che verrebbero trasferite".