Consiglio comunale ad "alta tensione" in corso a Lipari.
Sedici i consiglieri presenti in apertura (poi Lauria ha lasciato per divergenze sulla conduzione del consiglio). Si doveva parlare di debiti fuori bilancio ma, come era inevitabile e giusto, si è affrontata la delicata situazione degli ex Pumex.
Dietro le transenne sono presenti una ventina di operai con le loro famiglie che non hanno mancato di fare sentire la loro voce e la loro rabbia.
Dopo la proposta Longo di affrontare la delicata problematica, e la distribuzione da parte degli ex Pumex di un appello a tutte le parti politiche, si sono susseguiti gli interventi e le proposte.
La minoranza, così come la maggioranza e il gruppo del Faro, hanno prodotto delle mozioni.
Antonio Casilli (Pdl) ha proposto di sospendere la seduta, di riunire i capi gruppo e di approvare un odg unitario. La proposta è stata bocciata anche perchè tra la maggioranza si sono astenuti Gugliotta e Longo.
Via libera, quindi, alla proposta della minoranza di fare prima, in aula, il punto della situazione.
Prima di questo gli ex Pumex hanno chiesto ed ottenuto che parlasse il loro rappresentante
Bartolo Natoli chiedendo "azioni concrete e sinergiche".
Di fronte ad interventi, ritenuti veri e propri show, è scattata la contestazione e la situazione si è riscaldata alquanto nel momento in cui alcuni consiglieri hanno cominciato a parlare al telefonino in aula o a leggere il giornale.
Forte è stata la presa di posizione delle mogli dei lavoratori che non hanno certamente lesinato attacchi e critiche. Tra urla, lacrime e tanta rabbia la signora Lucia Cesario, moglie di Maurizio (finito in ospedale stamani) , è stata colta da malore e si è reso necessario l'intervento del 118.
Vi proponiamo due brevi video che mostrano come, giustamente, la tensione sia alle stelle.
Cerca nel blog
giovedì 11 marzo 2010
Lipari: Ha preso il via il consiglio comunale. Prime "schermaglie" in corso
"Mi vergogno a non poter dare dieci euro a mia figlia". L'intervista a Gaetano Saltalamacchia
Gaetano Saltalamacchia (nella foto) è il primo degli ex Pumex che ha iniziato oggi lo sciopero della fame dopo la forzata rinuncia (per motivi di salute) di Profilio, Cesario e Raffaele. Gli altri due sono Ciccio Carbonaro e Neda Saltalamacchia
Vi proponiamo l'intervista da noi realizzata prima che iniziasse il digiuno:
"Barcolliamo ma non molliamo" Ex Pumex intenzionati ad andare avanti ad ogni costo
"Barcolliamo ma non molliamo" sembra essere questo il leit-motiv che muove e da forza agli ex Pumex impegnati, attraverso una forma di protesta estrema quale lo sciopero della fame, a rivendicare il lavoro, un diritto garantito garantito dalla Costituzione a loro sottratto in nome del titolo di "Patrimonio dell'Umanità".
Dopo la defaince di Cesario e Raffaele, che comunque non avrebbero mollato se non costretti da un certificato medico al quale l'autorità amministrativa e le forze dell'ordine non potevano non ottemperare, altri...ed altri ancora.. sono già pronti a prenderne il posto.
Vi proponiamo l'intervista realizzata con Bartolo Natoli:
"Il padre di famiglia non lascia soli i suoi figli.... la verità è che gli ex Pumex sono un peso". Maurizio Cesario, faccia a faccia, con Bruno
Lipari: Rifiuti, degrado, coscienza civile e pubblica amministrazione (di Anna Miracula)
Riceviamo da Anna Miracula e pubblichiamo:
Caro Direttore,
con piacere noto che la “saga” dei rifiuti a cielo aperto nelle Eolie e in particolare sull’isola di Lipari continua ad appassionare e a far sì che la gente, giorno dopo giorno , prenda coscienza di quanto accade sul nostro territorio.
Ora, volevo far notare un altro degrado fra i tanti, che si aggiunge a quello ormai noto sulla provinciale Canneto Dentro, documentato tante volte e del quale le autorità sono informate.
Non credo ci sia bisogno di documentare con foto in quanto siamo in molti a transitare tutti i santi giorni lungo questa strada.
Per iniziare , scendendo dal sito del dissalatore verso Canneto , dopo il Cimitero ,oltre ai camion del servizio di nettezza urbana che ormai da tanto tempo giacciono proprio sulla prima curva costituendo pericolo; subito dopo, sulla seconda curva , segue lo scheletro di un carro carnevalesco e procedendo ancora carcasse di auto , alcune dotate ancora di targa , alcune no, che stazionano in punti pericolosi , fino ad arrivare al bivio Canneto –Lipari (per la precisione al Crocifisso) dove insistono da tantissimo tempo ,delle vecchie auto targate ma ormai in disuso .
Quello che mi sconvolge, però è il fatto che , oltre ai tanti cittadini che percorrono questa strada, vi sono anche le forze dell’ordine , e più di tutti la Polizia Municipale.
Mi chiedo, allora, ma non è uno dei loro compiti mantenere l’ordine, la disciplina e il rispetto lungo le strade e far sì che noi tutti non incorriamo in pericoli causati appunto dalla noncuranza di chi ha deciso di far di Lipari una pattumiera?
Perché si fa sempre finta di non vedere quello che succede intorno, ci si gira dall’altra parte, aspettando che prima o poi le cose cambino?
Di certo i resti del carro non andranno via da soli se qualcuno non provvede, sicuramente le carcasse d’auto in curva non spariranno se nessuno le fa portare via e prima o poi, Le assicuro caro Direttore, qualcuno si farà male.
Perché ,per quanto riguarda le auto, specie quelle TARGATE , non si iniziano a ricercare chi sono i legittimi proprietari facendo pervenire loro delle sanzioni ,in modo da “rieducare” alla civiltà quanti non intendono farne parte?
Perché dopo un mese ancora un carro di Carnevale rimane parcheggiato su una strada pubblica,come un relitto e le istituzioni alle quali compete l’ordine pubblico non lo vedono?
E ricordo anche che la strada in questione è diventata altrettanto pericolosa quando il tunnel , per il secondo anno consecutivo è stato chiuso per il carnevale, costringendo a far transitare, oltre alle auto, anche autobus e camion , senza effettuare un minimo di pulizia dalle carcasse e da altri depositi abusivi.
Pertanto si deve sempre attendere la disgrazia prima di rendersi conto dei pericoli esistenti?
Pertanto, si invitano le autorità competenti a far un piccolo sopralluogo sul posto , anche solo per rendersi conto che sulle strade vi circolano i cittadini e non le mandrie o i maiali e il fatto che esistano dementi che insistono nel distruggere la dignità di quest’isola, non fa di tutta l’erba un fascio.
Se in molti scriviamo denunciando questi degradi è segno che teniamo al nostro territorio, ma non è il silenzio e la totale assenza da parte degli enti addetti, che farà di quest’isola un gioiello.
Perché, e l’ho imparato a mie spese, chi denuncia un degrado,soprattutto pubblicamente , non viene apprezzato ma bastonato e chi ha provocato il degrado non viene punito ma lasciato libero di agire nuovamente e indisturbato, tanto sa bene che non vi saranno sanzioni.
Mentre una buona abitudine da parte delle istituzioni ed è anche una proposta costruttiva sarebbe quella di ascoltare di più i cittadini che evidenziano dei deturpamenti del paesaggio, significherebbe che il paese ha voglia di crescere e di migliorare.
Perché non costituire un associazione dei cittadini che possa collaborare con il Comune per segnalare i vari degradi e gli abusi sul nostro territorio? Di certo chi si accorge meglio di ciò che succede intorno è il cittadino, di certo non il politico, preso dai suoi impegni, e dunque perché non iniziare con uno –due cittadini per zona che dovranno vigilare e ,all’occorrenza segnalare quello che accade?
Anna Miracula
Caro Direttore,
con piacere noto che la “saga” dei rifiuti a cielo aperto nelle Eolie e in particolare sull’isola di Lipari continua ad appassionare e a far sì che la gente, giorno dopo giorno , prenda coscienza di quanto accade sul nostro territorio.
Ora, volevo far notare un altro degrado fra i tanti, che si aggiunge a quello ormai noto sulla provinciale Canneto Dentro, documentato tante volte e del quale le autorità sono informate.
Non credo ci sia bisogno di documentare con foto in quanto siamo in molti a transitare tutti i santi giorni lungo questa strada.
Per iniziare , scendendo dal sito del dissalatore verso Canneto , dopo il Cimitero ,oltre ai camion del servizio di nettezza urbana che ormai da tanto tempo giacciono proprio sulla prima curva costituendo pericolo; subito dopo, sulla seconda curva , segue lo scheletro di un carro carnevalesco e procedendo ancora carcasse di auto , alcune dotate ancora di targa , alcune no, che stazionano in punti pericolosi , fino ad arrivare al bivio Canneto –Lipari (per la precisione al Crocifisso) dove insistono da tantissimo tempo ,delle vecchie auto targate ma ormai in disuso .
Quello che mi sconvolge, però è il fatto che , oltre ai tanti cittadini che percorrono questa strada, vi sono anche le forze dell’ordine , e più di tutti la Polizia Municipale.
Mi chiedo, allora, ma non è uno dei loro compiti mantenere l’ordine, la disciplina e il rispetto lungo le strade e far sì che noi tutti non incorriamo in pericoli causati appunto dalla noncuranza di chi ha deciso di far di Lipari una pattumiera?
Perché si fa sempre finta di non vedere quello che succede intorno, ci si gira dall’altra parte, aspettando che prima o poi le cose cambino?
Di certo i resti del carro non andranno via da soli se qualcuno non provvede, sicuramente le carcasse d’auto in curva non spariranno se nessuno le fa portare via e prima o poi, Le assicuro caro Direttore, qualcuno si farà male.
Perché ,per quanto riguarda le auto, specie quelle TARGATE , non si iniziano a ricercare chi sono i legittimi proprietari facendo pervenire loro delle sanzioni ,in modo da “rieducare” alla civiltà quanti non intendono farne parte?
Perché dopo un mese ancora un carro di Carnevale rimane parcheggiato su una strada pubblica,come un relitto e le istituzioni alle quali compete l’ordine pubblico non lo vedono?
E ricordo anche che la strada in questione è diventata altrettanto pericolosa quando il tunnel , per il secondo anno consecutivo è stato chiuso per il carnevale, costringendo a far transitare, oltre alle auto, anche autobus e camion , senza effettuare un minimo di pulizia dalle carcasse e da altri depositi abusivi.
Pertanto si deve sempre attendere la disgrazia prima di rendersi conto dei pericoli esistenti?
Pertanto, si invitano le autorità competenti a far un piccolo sopralluogo sul posto , anche solo per rendersi conto che sulle strade vi circolano i cittadini e non le mandrie o i maiali e il fatto che esistano dementi che insistono nel distruggere la dignità di quest’isola, non fa di tutta l’erba un fascio.
Se in molti scriviamo denunciando questi degradi è segno che teniamo al nostro territorio, ma non è il silenzio e la totale assenza da parte degli enti addetti, che farà di quest’isola un gioiello.
Perché, e l’ho imparato a mie spese, chi denuncia un degrado,soprattutto pubblicamente , non viene apprezzato ma bastonato e chi ha provocato il degrado non viene punito ma lasciato libero di agire nuovamente e indisturbato, tanto sa bene che non vi saranno sanzioni.
Mentre una buona abitudine da parte delle istituzioni ed è anche una proposta costruttiva sarebbe quella di ascoltare di più i cittadini che evidenziano dei deturpamenti del paesaggio, significherebbe che il paese ha voglia di crescere e di migliorare.
Perché non costituire un associazione dei cittadini che possa collaborare con il Comune per segnalare i vari degradi e gli abusi sul nostro territorio? Di certo chi si accorge meglio di ciò che succede intorno è il cittadino, di certo non il politico, preso dai suoi impegni, e dunque perché non iniziare con uno –due cittadini per zona che dovranno vigilare e ,all’occorrenza segnalare quello che accade?
Anna Miracula
Ospedale di Lipari: "Io la penso così" (di Salvatore Naso)
Riceviamo e pubblichiamo:
Dopo aver ascoltato per strada opinioni contrastanti sull'argomento ospedale e sul pericolo che lo stesso possa essere ridotto al rango di puro ambulatorio di pronto soccorso, finalmente ho avuto il tempo di leggere anche le posizioni sui giornali on-line del Vice-Sindaco Giulio China e di Saverio Merlino.
Come fa il vice-sindaco a dire che ci sono una serie così preoccupante di carenze di organico e mezzi e con la stessa tranquillità invitare a non destare inutili allarmismi, anche soltanto nel dubbio che possa essere come asserisce Merlino, tesi che personalmente condivido, come si fa a rimanere tranquilli? Ci sono segnali inconfutabili di qualcosa che si sta muovendo in modo negativo; da semplice cittadino che abita nei pressi dell'ospedale constato che l'eliambulanza che fino a qualche anno fa si utilizzava poche volte al mese e talvolta anche più di rado, oggi si utilizza a frequenza giornaliera; pare che sia già ufficiale o quantomeno ufficioso un' imminente accorpamento di Ostetricia a chirurgia e di Pediatria a Medicina; da tempo non vengono più mandati i necessari primari previsti in pianta organica; per un gesso bisogna raggiungere Milazzo; a questo vanno aggiunte le altre carenze denunciate dal signor Giulio China.
Non basta questo per far sorgere il ragionevole dubbio? Di fronte a questi fatti concreti non è meglio agire immediatamente nelle sedi preposte per farsi mettere nero su bianco gli obbiettivi, e magari, spero la smentita di questo stato di cose con impegno di rilancio di una vitale struttura come quella eoliana? Non vorrei che a partire dal primo aprile, data destinata all'applicazione della riforma sanitaria regionale ci piovesse l'ennesima tegola senza essere stati capaci di prevenirla.
Intanto non sarebbe opportuno informare in modo adeguato la cittadinanza?
Cordialmente.
Salvatore Naso
Dopo aver ascoltato per strada opinioni contrastanti sull'argomento ospedale e sul pericolo che lo stesso possa essere ridotto al rango di puro ambulatorio di pronto soccorso, finalmente ho avuto il tempo di leggere anche le posizioni sui giornali on-line del Vice-Sindaco Giulio China e di Saverio Merlino.
Come fa il vice-sindaco a dire che ci sono una serie così preoccupante di carenze di organico e mezzi e con la stessa tranquillità invitare a non destare inutili allarmismi, anche soltanto nel dubbio che possa essere come asserisce Merlino, tesi che personalmente condivido, come si fa a rimanere tranquilli? Ci sono segnali inconfutabili di qualcosa che si sta muovendo in modo negativo; da semplice cittadino che abita nei pressi dell'ospedale constato che l'eliambulanza che fino a qualche anno fa si utilizzava poche volte al mese e talvolta anche più di rado, oggi si utilizza a frequenza giornaliera; pare che sia già ufficiale o quantomeno ufficioso un' imminente accorpamento di Ostetricia a chirurgia e di Pediatria a Medicina; da tempo non vengono più mandati i necessari primari previsti in pianta organica; per un gesso bisogna raggiungere Milazzo; a questo vanno aggiunte le altre carenze denunciate dal signor Giulio China.
Non basta questo per far sorgere il ragionevole dubbio? Di fronte a questi fatti concreti non è meglio agire immediatamente nelle sedi preposte per farsi mettere nero su bianco gli obbiettivi, e magari, spero la smentita di questo stato di cose con impegno di rilancio di una vitale struttura come quella eoliana? Non vorrei che a partire dal primo aprile, data destinata all'applicazione della riforma sanitaria regionale ci piovesse l'ennesima tegola senza essere stati capaci di prevenirla.
Intanto non sarebbe opportuno informare in modo adeguato la cittadinanza?
Cordialmente.
Salvatore Naso
Facta non verba (fatti non parole) di Marco Saltalamacchia
Riceviamo dal dottor Marco Saltalamacchia e pubblichiamo:
Mi sia consentita una più generale riflessione. Ma non prima di aver dato alcune precisazioni “ en passant”:
del futuro di Lipari e di Acquacalda me ne occupo da sempre ed in modo più attivo almeno dal 2003, attraverso l’attivo supporto alle attività culturali del Centro Studi Eoliano (di cui mi onoro di essere socio onorario) e del Festival del Cinema ed attraverso la costituzione dell’associazione Amici di Acquacalda, che mi onoro di presiedere.
Della falesia che minaccia l’abitato di Acquacalda ho già scritto ripetutamente (ultima volta a Settembre 2009) e disinteressarmi della stessa sarebbe quanto meno “imbecille” (cito dal Garzanti : Dal lat. imbeci°lle(m) ‘debole fisicamente o mentalmente’) da parte mia, visto che comunque da lì devo passare per andare a casa…
Adesso sul merito della questione. Mi si spiega che diligentemente il Comune ha provveduto a reperire fondi per 6 milioni di euro (e che mai una tale cifra era stata raccolta). È del tutto evidente la scarsa abitudine dei nostri Amministratori a confrontarsi con i fatti e soprattutto con la realtà. Probabilmente il fatto di vivere in un mondo virtuale fatto di burocrazia, di ricorsi, di scarico di responsabilità fa sì che il confronto con la realtà che i cittadini devono vivere quotidianamente diventi secondario o irrilevante.
Per questo ritengo che il dovere di una cittadinanza attiva, attraverso le sue forme associative più diverse, sia quello di richiamare i nostri amministratore a questo “principio di realtà”.
Allora confrontiamoci sui fatti:
1) Difesa dell’abitato di Acquacalda: il tema sta sul tavolo da almeno 6 anni. Esiste oggi ad Acquacalda una qualche forma di difesa dell’abitato? No. Come cittadino, le giustificazioni che portano altrove (provincia, regione, protezione civile) non interessano. La forma organizzativa che ci si è dati in Italia pone il Comune ed il suo Sindaco come interlocutore primario della cittadinanza sul territorio e fa sì che egli sia comunque il primo responsabile e che stia dunque a questi la ricerca della soluzione. Il contrario sarebbe inattuabile. Cosa si dovrebbe fare dunque, laddove il livello locale dimostrasse la sua incapacità (a qualsiasi titolo)? Esautorarlo e prendere l’iniziativa come privati cittadini? È evidente che il Comune è e resta l’interlocutore unico dei cittadini preposto alla soluzione dei problemi degli stessi. Non casualmente gode anche delle deleghe che il Governo centrale su temi come la Protezione Civile o l’ordine pubblico. Sul tema specifico, il sapere che esistano dei fondi disponibili e che non possano essere utilizzati fino a che la giustizia compirà il proprio corso è cosa nota ma che avvilisce. Soprattutto, sapendo che i lavori ormai sono stati interrotti da un anno e che del processo in questione si è celebrata una sola udienza. Dovremo attendere altri sei anni, ancora? La vita è troppo breve, caro Sindaco per accettare questi tempi, e non mi risulta che in altri posti d’Italia le cose “fatte”si misurino in decadi (chi ne avesse piacere guardi il piano di intervento delle coste della Regione Liguria per esempio). Il partito che lei rappresenta si fregia spesso di essere un “partito del fare” e gode dell’invidiabile vantaggio di essere maggioranza a tutti i livelli (provincia, regione, stato). Non dovrebbe quindi essere difficile ottenere il necessario supporto per far sì che le cose succedano… Direi che vale la pena di aggiungere che le mareggiate di quest’inverno a Canneto, a Lipari ma anche a Salina, Stromboli o Filicudi abbiamo dimostrato che non esiste un piano organico di protezione delle coste e che la logica di intervento resta sempre quella “emergenziale” per dirla con un termine che ci è tanto caro.
2) Il pontile Italpomice. Mi limito a ricordare che è crollato nell’ottobre 2008 e che sta ancora lì.
3) Strada provinciale: nessuna novità a parte la chiusura (formale) della stessa.
4) Falesia: senza una adeguata protezione della costa sottostante non potremo mai dormire sonni tranquilli. Quali sono i piani in proposito?
Il continuo ribadire che ogni cosa possibile sia stata esperita e che i fondi siano a disposizione è solo irritante ed anche offensivo dell’intelligenza comune se solo ci si voglia confrontare con la realtà che se cambia, ahimè, lo fa solo in peggio (prima “solo” la difesa dell’abitato, poi il pontile ed il divieto di balneazione, poi la falesia ma dovremmo dire le falesie visto che ce n’era già un’altra cento metri prima, ed infine la strada provinciale a Porticello).
Chi amministra ha l’onere di farlo e bene, lo fa per propria scelta e sulla base di un preciso mandato degli elettori. Ha il dovere di rispondere alle istanze legittime dei cittadini, e di battersi per migliorare la qualità di vita della comunità. La realtà dei fatti ci dimostra amaramente il contrario. Ed i fatti sono le sole cose che contano.
Cordialmente.
Marco Saltalamacchia
Mi sia consentita una più generale riflessione. Ma non prima di aver dato alcune precisazioni “ en passant”:
del futuro di Lipari e di Acquacalda me ne occupo da sempre ed in modo più attivo almeno dal 2003, attraverso l’attivo supporto alle attività culturali del Centro Studi Eoliano (di cui mi onoro di essere socio onorario) e del Festival del Cinema ed attraverso la costituzione dell’associazione Amici di Acquacalda, che mi onoro di presiedere.
Della falesia che minaccia l’abitato di Acquacalda ho già scritto ripetutamente (ultima volta a Settembre 2009) e disinteressarmi della stessa sarebbe quanto meno “imbecille” (cito dal Garzanti : Dal lat. imbeci°lle(m) ‘debole fisicamente o mentalmente’) da parte mia, visto che comunque da lì devo passare per andare a casa…
Adesso sul merito della questione. Mi si spiega che diligentemente il Comune ha provveduto a reperire fondi per 6 milioni di euro (e che mai una tale cifra era stata raccolta). È del tutto evidente la scarsa abitudine dei nostri Amministratori a confrontarsi con i fatti e soprattutto con la realtà. Probabilmente il fatto di vivere in un mondo virtuale fatto di burocrazia, di ricorsi, di scarico di responsabilità fa sì che il confronto con la realtà che i cittadini devono vivere quotidianamente diventi secondario o irrilevante.
Per questo ritengo che il dovere di una cittadinanza attiva, attraverso le sue forme associative più diverse, sia quello di richiamare i nostri amministratore a questo “principio di realtà”.
Allora confrontiamoci sui fatti:
1) Difesa dell’abitato di Acquacalda: il tema sta sul tavolo da almeno 6 anni. Esiste oggi ad Acquacalda una qualche forma di difesa dell’abitato? No. Come cittadino, le giustificazioni che portano altrove (provincia, regione, protezione civile) non interessano. La forma organizzativa che ci si è dati in Italia pone il Comune ed il suo Sindaco come interlocutore primario della cittadinanza sul territorio e fa sì che egli sia comunque il primo responsabile e che stia dunque a questi la ricerca della soluzione. Il contrario sarebbe inattuabile. Cosa si dovrebbe fare dunque, laddove il livello locale dimostrasse la sua incapacità (a qualsiasi titolo)? Esautorarlo e prendere l’iniziativa come privati cittadini? È evidente che il Comune è e resta l’interlocutore unico dei cittadini preposto alla soluzione dei problemi degli stessi. Non casualmente gode anche delle deleghe che il Governo centrale su temi come la Protezione Civile o l’ordine pubblico. Sul tema specifico, il sapere che esistano dei fondi disponibili e che non possano essere utilizzati fino a che la giustizia compirà il proprio corso è cosa nota ma che avvilisce. Soprattutto, sapendo che i lavori ormai sono stati interrotti da un anno e che del processo in questione si è celebrata una sola udienza. Dovremo attendere altri sei anni, ancora? La vita è troppo breve, caro Sindaco per accettare questi tempi, e non mi risulta che in altri posti d’Italia le cose “fatte”si misurino in decadi (chi ne avesse piacere guardi il piano di intervento delle coste della Regione Liguria per esempio). Il partito che lei rappresenta si fregia spesso di essere un “partito del fare” e gode dell’invidiabile vantaggio di essere maggioranza a tutti i livelli (provincia, regione, stato). Non dovrebbe quindi essere difficile ottenere il necessario supporto per far sì che le cose succedano… Direi che vale la pena di aggiungere che le mareggiate di quest’inverno a Canneto, a Lipari ma anche a Salina, Stromboli o Filicudi abbiamo dimostrato che non esiste un piano organico di protezione delle coste e che la logica di intervento resta sempre quella “emergenziale” per dirla con un termine che ci è tanto caro.
2) Il pontile Italpomice. Mi limito a ricordare che è crollato nell’ottobre 2008 e che sta ancora lì.
3) Strada provinciale: nessuna novità a parte la chiusura (formale) della stessa.
4) Falesia: senza una adeguata protezione della costa sottostante non potremo mai dormire sonni tranquilli. Quali sono i piani in proposito?
Il continuo ribadire che ogni cosa possibile sia stata esperita e che i fondi siano a disposizione è solo irritante ed anche offensivo dell’intelligenza comune se solo ci si voglia confrontare con la realtà che se cambia, ahimè, lo fa solo in peggio (prima “solo” la difesa dell’abitato, poi il pontile ed il divieto di balneazione, poi la falesia ma dovremmo dire le falesie visto che ce n’era già un’altra cento metri prima, ed infine la strada provinciale a Porticello).
Chi amministra ha l’onere di farlo e bene, lo fa per propria scelta e sulla base di un preciso mandato degli elettori. Ha il dovere di rispondere alle istanze legittime dei cittadini, e di battersi per migliorare la qualità di vita della comunità. La realtà dei fatti ci dimostra amaramente il contrario. Ed i fatti sono le sole cose che contano.
Cordialmente.
Marco Saltalamacchia
Ex Pumex: Trasferiti in ospedale Cesario e Raffaele. Lo sciopero della fame non è compatibile con le loro condizioni fisiche
I due ex Pumex, Cesario e Raffaele, non sono nelle condizioni fisiche di continuare lo sciopero della fame.
Il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, dopo il rilascio del sottostante certificato medico attestante tutto questo, ha "obbligato" i due a sottoporsi alle necessarie e indispensabili cure.
"Si certifica che in data odierna ho visitato i signori Raffaele Michel e Cesario Maurizio entrambi presentano stato di astenia , vertigini, cefalea, in maggior miseria quest’ultimo poiché è in stato marcato di ipertensione /90/60 e tachicardia /120’/, si consiglia sospensione del digiuno e controllo clinico"
Vi proponiamo le drammatiche immagini (autorizzate dai diretti interessati) del trasferimento di Cesario in ospedale con l'ambulanza del 118.
Il sindaco di Lipari, Mariano Bruno, dopo il rilascio del sottostante certificato medico attestante tutto questo, ha "obbligato" i due a sottoporsi alle necessarie e indispensabili cure.
"Si certifica che in data odierna ho visitato i signori Raffaele Michel e Cesario Maurizio entrambi presentano stato di astenia , vertigini, cefalea, in maggior miseria quest’ultimo poiché è in stato marcato di ipertensione /90/60 e tachicardia /120’/, si consiglia sospensione del digiuno e controllo clinico"
Vi proponiamo le drammatiche immagini (autorizzate dai diretti interessati) del trasferimento di Cesario in ospedale con l'ambulanza del 118.
Le precarie condizioni di salute di Cesareo e Raffaele (preceduti ieri da Profilio in ospedale) non interrompono la protesta degli Ex Pumex. Già altri sono pronti allo sciopero della fame. Lo ha già iniziato Gaetano Saltalamacchia che, nel pomeriggio, sarà affiancato da altri.
"Barcolliamo ma non molliamo" sembra essere diventato lo slogan degli ex Pumex così come sentirete dalle interviste con Bartolo Natoli e Gaetano Saltalamacchi che pubblicheremo a breve.
Non molla neanche Eolienews, trasferitasi ormai quasi in pianta stabile al comune, a seguire e a portare il proprio contributo d'informazione alla causa dei nostri amici e concittadini.
Proprio per questo il direttore di Eolienews ha deciso, ritenendo che questo sia giusto, dare principalmente (se non essenzialmente) spazio agli ex Pumex, alle loro famiglie, piuttosto che ai politici.
Proprio per questo il direttore di Eolienews ha deciso, ritenendo che questo sia giusto, dare principalmente (se non essenzialmente) spazio agli ex Pumex, alle loro famiglie, piuttosto che ai politici.
Sicilia. Semplificazione amministrativa e burocrazia regionale. Parla l'assessore Venturi
La semplificazione amministrativa e la burocrazia regionale, con i suoi devastanti effetti per lo sviluppo del tessuto economico, sociale e produttivo della Sicilia. Di questo ha parlato l'assessore alle Attivita' produttive Marco Venturi.
L'Mpa sospende dal gruppo il messinese Cateno De Luca
Sempre più difficile. Archiviato il Piano casa, il Governo Lombardo si accinge ora ad affrontare la battaglia per la riforma del sistema di raccolta dei rifiuti, che si profila ancora più aspra per le divisioni che già si delineano all'interno della maggioranza. Tanto che ieri il gruppo del Mpa, con una inusuale nota alla stampa, ha reso di pubblico dominio il provvedimento adottato nei confronti dell'on. Cateno De Luca, «formalmente sospeso» per «e recenti prese di posizione espresse in modo autonomo in merito ai disegni di legge sulla "gestione integrata dei rifiuti e bonifica dei siti inquinati" e sulle norme di riordino del patrimonio edilizio». D'altronde, De Luca, nella seduta di martedì, nell'annunciare il voto favorevole al Piano casa, pur non condividendone alcune parti, aveva pubblicamente annunciato le dimissioni da vice capogruppo del Mpa, «per avere le mani libere", aveva spiegato, nel corso della trattazione del Piano rifiuti.
Ieri, il gruppo, non solo ha preso atto delle dimissioni, affidando la carica di vice capogruppo all'on. Nicola D'Agostino, ma lo ha anche sospeso, liberandolo da ogni vincolo. A prescindere da De Luca, dichiaratamente sul piede di guerra in difesa dei comuni, la battaglia si profila ancora più dura e i tempi sembrano allungarsi perché ieri in commissione Ambiente nessuno dei deputati dell'opposizione si è dichiarato disposto a ritirare uno solo dei 324 emendamenti presentati. Per cui alla Commissione, che li ha vagliati uno per uno, non è rimasto altro da fare che stralciare quelli impegnativi sul piano economico per rinviarli a dopo l'approvazione del bilancio e della finanziaria.
In atto, infatti, il disegno di legge non ha copertura di spesa. L'esame dei singoli articoli avrà inizio oggi pomeriggio e proseguirà la settimana prossima. Tra gli emendamenti da esaminare anche i 15 di riscrittura del governo che, accogliendo le richieste del Pdl-Sicilia, nel ridurre da 27 a nove gli Ato, sta pensando di affidarne la gestione a delle società consortili, un per provincia e due per le aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Il che dovrebbe consentire di salvare i posti di lavoro.
Con le società consortili, le Srr (società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti), il passaggio del personale dagli attuali Ato sarebbe automatico. Con i consorzi di diritto pubblico, invece, per le assunzioni si dovrebbe procedere tramite concorso pubblico. Quella del personale, però, è una partita tutta da giocare. Per l'assessore all'Energia Pier Carmelo Russo, infatti, sono troppi i dipendenti degli Ato con incarichi amministrativi. Circa il 35% sta dietro una scrivania e solo il 65% è addetto alla raccolta dei rifiuti in strada. Inoltre, si sta cercando il modo di salvare gli Ato virtuosi.
Le annunciate modifiche al testo originario, comunque, hanno fatto tirare un sospiro di sollievo alla capo gruppo del Pdl-Sicilia Giulia Adamo. «Si profila - ha detto - lïaccoglimento della nostra proposta migliorativa al ddl rifiuti per dare maggiore autonomia decisionale e operativa ai Comuni». «L'esperienza degli Ato in Sicilia - ha aggiunto - è stata un vero e proprio fallimento; per i comuni, un doppio disastro, perché da un lato hanno subito una riforma che li ha privati della gestione diretta di un servizio fondamentale per la comunità, dallïaltro le distorsioni economiche e gestionali non possono che essere pagate a caro prezzo dai cittadini. Restituire responsabilità ai comuni - ha aggiunto - significa anche salvaguardare quelle pochissime esperienze di gestione ottimale della raccolta e smaltimento dei rifiuti che hanno dimostrato con i fatti di funzionare».
Intanto l'Ars, ieri, in attesa che la commissione Ambiente completasse l'esame degli emendamenti sul Piano rifiuti, ha esaminato ed approvato definitivamente, con voto unanime (51 si su 51 votanti), il disegno di legge che disciplina la professione di maestro di sci in Sicilia. In particolare, con questa legge vengono istituiti il collegio regionale dei maestri di sci della Sicilia e l'albo regionale della categoria.
Ieri, il gruppo, non solo ha preso atto delle dimissioni, affidando la carica di vice capogruppo all'on. Nicola D'Agostino, ma lo ha anche sospeso, liberandolo da ogni vincolo. A prescindere da De Luca, dichiaratamente sul piede di guerra in difesa dei comuni, la battaglia si profila ancora più dura e i tempi sembrano allungarsi perché ieri in commissione Ambiente nessuno dei deputati dell'opposizione si è dichiarato disposto a ritirare uno solo dei 324 emendamenti presentati. Per cui alla Commissione, che li ha vagliati uno per uno, non è rimasto altro da fare che stralciare quelli impegnativi sul piano economico per rinviarli a dopo l'approvazione del bilancio e della finanziaria.
In atto, infatti, il disegno di legge non ha copertura di spesa. L'esame dei singoli articoli avrà inizio oggi pomeriggio e proseguirà la settimana prossima. Tra gli emendamenti da esaminare anche i 15 di riscrittura del governo che, accogliendo le richieste del Pdl-Sicilia, nel ridurre da 27 a nove gli Ato, sta pensando di affidarne la gestione a delle società consortili, un per provincia e due per le aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Il che dovrebbe consentire di salvare i posti di lavoro.
Con le società consortili, le Srr (società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti), il passaggio del personale dagli attuali Ato sarebbe automatico. Con i consorzi di diritto pubblico, invece, per le assunzioni si dovrebbe procedere tramite concorso pubblico. Quella del personale, però, è una partita tutta da giocare. Per l'assessore all'Energia Pier Carmelo Russo, infatti, sono troppi i dipendenti degli Ato con incarichi amministrativi. Circa il 35% sta dietro una scrivania e solo il 65% è addetto alla raccolta dei rifiuti in strada. Inoltre, si sta cercando il modo di salvare gli Ato virtuosi.
Le annunciate modifiche al testo originario, comunque, hanno fatto tirare un sospiro di sollievo alla capo gruppo del Pdl-Sicilia Giulia Adamo. «Si profila - ha detto - lïaccoglimento della nostra proposta migliorativa al ddl rifiuti per dare maggiore autonomia decisionale e operativa ai Comuni». «L'esperienza degli Ato in Sicilia - ha aggiunto - è stata un vero e proprio fallimento; per i comuni, un doppio disastro, perché da un lato hanno subito una riforma che li ha privati della gestione diretta di un servizio fondamentale per la comunità, dallïaltro le distorsioni economiche e gestionali non possono che essere pagate a caro prezzo dai cittadini. Restituire responsabilità ai comuni - ha aggiunto - significa anche salvaguardare quelle pochissime esperienze di gestione ottimale della raccolta e smaltimento dei rifiuti che hanno dimostrato con i fatti di funzionare».
Intanto l'Ars, ieri, in attesa che la commissione Ambiente completasse l'esame degli emendamenti sul Piano rifiuti, ha esaminato ed approvato definitivamente, con voto unanime (51 si su 51 votanti), il disegno di legge che disciplina la professione di maestro di sci in Sicilia. In particolare, con questa legge vengono istituiti il collegio regionale dei maestri di sci della Sicilia e l'albo regionale della categoria.
Spanò confermato segretario della Filt Cgil siciliana, il sindacato dei trasporti
Franco Spano’ e’ stato confermato segretario generale della Filt Cgil siciliana, sindacato dei lavoratori dei trasporti. Lo ha eletto all’unanimita’ il direttivo della categoria, al termine del congresso regionale, alla presenza del segretario generale nazionale, Franco Nasso. Nei due giorni di congresso hanno tenuto banco i temi della vertenza ferrovie, e del sistema dei trasporti nella regione. Spano’ ha anche sollecitato il varo di un piano regionale dei trasporti e ha auspicato l’acquisizione di Siremar da parte della Regione e la costituzione di una societa’ mista con lo scopo di garantire e rafforzare i collegamenti con le isole minori.
Vicenda Ex Pumex sulla Gazzetta del sud di oggi
Sciopero della fame degli ex Pumex Uno dei tre lavoratori in ospedale
Cisl all'attacco: «È il frutto di anni di inerzia da parte della politica»
Salvatore Sarpi
Finisce in ospedale uno dei tre lavoratori ex Pumex che stanno effettuando da tre giorni lo sciopero della fame al palazzo municipale di Lipari. La tensione, l'astinenza dal cibo, lo stress maturato in questi lunghissimi tempi di "battaglia" per rivendicare un posto di lavoro hanno fatto cedere Tiziano Profilio. L'operaio, uno dei tredici che dopo aver perso il posto di lavoro ha perso anche la mobilità e l'utilizzo in ASU, è stato colto da malore.
È stato richiesto da parte degli ex compagni (che stanno occupando la stanza del sindaco) l'intervento del sanitario della guardia medica e, successivamente, dell'ambulanza del 118 che lo ha trasportato in ospedale per i necessari controlli. I sanitari hanno consigliato a Profilio riposo assoluto e di riprendere immediatamente l'alimentazione. Grande, ovviamente, la preoccupazione tra i suoi familiari e tra i suoi compagni ex Pumex. Ex cavatori che questa volta sono intenzionati ad andare sino in fondo alla protesta e stanno meditando, se non si getteranno basi concrete per un loro ritorno alla vita lavorativa, anche altre forme clamorose di protesta. Una di queste potrebbe interessare direttamente tutte le donne delle famiglie degli ex Pumex. Intanto la Filca-Cisl in una lettera all'assessore regionale al Lavoro evidenzia che «la decisione degli ex lavoratori della Pumex di Lipari di effettuare lo sciopero della fame e di occupare la stanza del sindaco non deve sorprendere perché è il frutto di anni di inerzia da parte della politica».
«Una condizione di precarietà che arriva da lontano – spiegano – i segretari generali di Filca Cisl Sicilia Santino Barbera e della Filca messinese Giuseppe Famiano – e cioè dal rispetto della direttiva Unesco posta dopo l'inserimento delle Eolie nella lista dei Beni Patrimonio dell'umanità. Inserimento – sottolineano – che doveva portare benessere e prosperità, con conseguente ricollocazione dei lavoratori interessati, ma che sinora ha portato solo disagi e miseria».
La Filca Cisl ricorda come della ricollocazione produttiva dei lavoratori in altre attività, alcuni partiti locali, regionali e nazionali ne abbiano fatto un cavallo di battaglia elettorale. «Il risultato – affermano Barbera e Famiano – è sotto gli occhi di tutti: le promesse non sono state mantenute. E adesso, questi lavoratori con famiglia, tutti monoreddito e lontano dalla possibilità di ottenere il trattamento pensionistico, sono rimasti disperati e soli in questa battaglia. L'eclatante gesto dello sciopero della fame rappresenta l'unico modo per riportare l'attenzione sulla loro condizione, per rimettere al centro della discussione politica la prospettiva di un lavoro produttivo».
La Filca Cisl siciliana e messinese hanno chiesto all'Assessore Leanza un incontro urgente per affrontare la vertenza in maniera costruttiva e definitiva, trovando la soluzione finalizzata al reinserimento occupazionale, che riporti serenità a tutti i lavoratori interessati e alle loro famiglie.
Cisl all'attacco: «È il frutto di anni di inerzia da parte della politica»
Salvatore Sarpi
Finisce in ospedale uno dei tre lavoratori ex Pumex che stanno effettuando da tre giorni lo sciopero della fame al palazzo municipale di Lipari. La tensione, l'astinenza dal cibo, lo stress maturato in questi lunghissimi tempi di "battaglia" per rivendicare un posto di lavoro hanno fatto cedere Tiziano Profilio. L'operaio, uno dei tredici che dopo aver perso il posto di lavoro ha perso anche la mobilità e l'utilizzo in ASU, è stato colto da malore.
È stato richiesto da parte degli ex compagni (che stanno occupando la stanza del sindaco) l'intervento del sanitario della guardia medica e, successivamente, dell'ambulanza del 118 che lo ha trasportato in ospedale per i necessari controlli. I sanitari hanno consigliato a Profilio riposo assoluto e di riprendere immediatamente l'alimentazione. Grande, ovviamente, la preoccupazione tra i suoi familiari e tra i suoi compagni ex Pumex. Ex cavatori che questa volta sono intenzionati ad andare sino in fondo alla protesta e stanno meditando, se non si getteranno basi concrete per un loro ritorno alla vita lavorativa, anche altre forme clamorose di protesta. Una di queste potrebbe interessare direttamente tutte le donne delle famiglie degli ex Pumex. Intanto la Filca-Cisl in una lettera all'assessore regionale al Lavoro evidenzia che «la decisione degli ex lavoratori della Pumex di Lipari di effettuare lo sciopero della fame e di occupare la stanza del sindaco non deve sorprendere perché è il frutto di anni di inerzia da parte della politica».
«Una condizione di precarietà che arriva da lontano – spiegano – i segretari generali di Filca Cisl Sicilia Santino Barbera e della Filca messinese Giuseppe Famiano – e cioè dal rispetto della direttiva Unesco posta dopo l'inserimento delle Eolie nella lista dei Beni Patrimonio dell'umanità. Inserimento – sottolineano – che doveva portare benessere e prosperità, con conseguente ricollocazione dei lavoratori interessati, ma che sinora ha portato solo disagi e miseria».
La Filca Cisl ricorda come della ricollocazione produttiva dei lavoratori in altre attività, alcuni partiti locali, regionali e nazionali ne abbiano fatto un cavallo di battaglia elettorale. «Il risultato – affermano Barbera e Famiano – è sotto gli occhi di tutti: le promesse non sono state mantenute. E adesso, questi lavoratori con famiglia, tutti monoreddito e lontano dalla possibilità di ottenere il trattamento pensionistico, sono rimasti disperati e soli in questa battaglia. L'eclatante gesto dello sciopero della fame rappresenta l'unico modo per riportare l'attenzione sulla loro condizione, per rimettere al centro della discussione politica la prospettiva di un lavoro produttivo».
La Filca Cisl siciliana e messinese hanno chiesto all'Assessore Leanza un incontro urgente per affrontare la vertenza in maniera costruttiva e definitiva, trovando la soluzione finalizzata al reinserimento occupazionale, che riporti serenità a tutti i lavoratori interessati e alle loro famiglie.
mercoledì 10 marzo 2010
"Acquacalda...vendesi..." veicolato da internet fa il giro del mondo. Apprezzamento del CASTA per l'intervento del dottor Saltalamacchia
Riceviamo da Enzo Mottola e pubblichiamo:
Non possiamo non esprimere tutto il nostro compiacimento nel leggere la nota di ieri del Dr. Marco Saltalamacchia, divenuto ormai abituale frequentatore dei media eoliani.
Finalmente le disastrose condizioni del vivere quotidiano di chi ad Acquacalda, per necessità o per scelta, spende 365 giorni l’anno, sono state valutate in tutta la loro drammaticità anche al di fuori dell’ambito isolano.
Oltre che in tutta Italia, il messaggio “Acquacalda vendesi…” è rimbalzato, via internet, dall’Australia alla Gran Bretagna, dalla Spagna agli Stati Uniti.
Anche da Monaco di Baviera giunge l’accorato appello perché si faccia qualcosa di concreto per risollevare il nostro borgo da un degrado progressivo, penalizzante e letale. Non a caso il 3 dicembre u.s. ne abbiamo celebrato i funerali.
La nostra caparbietà nel denunciare, quasi giornalmente da circa 2 anni, all’opinione pubblica, i fatti (nulli) e i misfatti (tantissimi) che le Amministrazioni compiono nei nostri confronti, viene sostanzialmente premiata dall’attenzione dei moltissimi personaggi che in precedenza ignoravano Acquacalda.
È auspicabile che la sensibilità riscontrata nello scritto del Dr. Saltalamacchia (degna peraltro di suscitare invidia a tantissimi Amministratori pubblici) nei riguardi di tutti gli abitanti e del territorio, possa indurre altri illustri personaggi a sostenere con forza la battaglia di tutti nei confronti di chi sciaguratamente vuole la fine di Acquacalda.
Acquacalda 10 marzo 2010
Finalmente le disastrose condizioni del vivere quotidiano di chi ad Acquacalda, per necessità o per scelta, spende 365 giorni l’anno, sono state valutate in tutta la loro drammaticità anche al di fuori dell’ambito isolano.
Oltre che in tutta Italia, il messaggio “Acquacalda vendesi…” è rimbalzato, via internet, dall’Australia alla Gran Bretagna, dalla Spagna agli Stati Uniti.
Anche da Monaco di Baviera giunge l’accorato appello perché si faccia qualcosa di concreto per risollevare il nostro borgo da un degrado progressivo, penalizzante e letale. Non a caso il 3 dicembre u.s. ne abbiamo celebrato i funerali.
La nostra caparbietà nel denunciare, quasi giornalmente da circa 2 anni, all’opinione pubblica, i fatti (nulli) e i misfatti (tantissimi) che le Amministrazioni compiono nei nostri confronti, viene sostanzialmente premiata dall’attenzione dei moltissimi personaggi che in precedenza ignoravano Acquacalda.
È auspicabile che la sensibilità riscontrata nello scritto del Dr. Saltalamacchia (degna peraltro di suscitare invidia a tantissimi Amministratori pubblici) nei riguardi di tutti gli abitanti e del territorio, possa indurre altri illustri personaggi a sostenere con forza la battaglia di tutti nei confronti di chi sciaguratamente vuole la fine di Acquacalda.
Acquacalda 10 marzo 2010
Enzo Mottola
Presidente C.A.S.T.A.
Un comune sempre più a fondo, dove ciò che ti è dovuto per diritto lo devi avere, se ti va bene, per cortesia (di Bartolo Favaloro)
Riceviamo dal geometra Bartolo Favaloro e pubblichiamo:
Oramai al limite non c’è più rimedio. Il Comune di Lipari sprofonda sempre più nel baratro. Da oggi chi deve protocollare un documento ed avere il protocollo non può più farlo. Può invece consegnare i documenti, brevi mano, ad un impiegato del Comune nell’ingresso, che poverino riceve la posta con un banchetto, in mezzo al via vai dei cittadini che si recano nei vari uffici (urbanistica, lavori pubblici, sanatoria, protezione civile e persino l’Ufficio dell’Inps) ed in mezzo al vociare generale.
Tra poco troveremo l’impiegato con il banchetto sul marciapiedi di via Garibaldi.
Gli Uffici del Comune vanno progressivamente crollando. I maggiorenti del palazzo sono sempre più convinti che i cittadini eoliani, forse per via dell’isolamento geografico ogni giorno più incalzante, possano essere trattati come gente del terzo mondo, laddove nessuna risposta gli è dovuta nei termini di legge. Ed allora se capita che uno sventurato cittadino ha delle scadenze e deve necessariamente protocollare un atto nello stesso giorno di presentazione, si sente rispondere “passi tra qualche giorno”. La stessa cosa vale per cittadino viaggiatore che viene dalle altre isole o dalla terra ferma e che quindi deve ritornare.
Credo che tutti dobbiamo rispettare le leggi, ma soprattutto il Comune nella sua parte propositiva. E’ sempre la stessa storia: ciò che ti è dovuto per diritto lo devi avere, se ti va bene, per cortesia.
Geom. Bartolo Favaloro
Oramai al limite non c’è più rimedio. Il Comune di Lipari sprofonda sempre più nel baratro. Da oggi chi deve protocollare un documento ed avere il protocollo non può più farlo. Può invece consegnare i documenti, brevi mano, ad un impiegato del Comune nell’ingresso, che poverino riceve la posta con un banchetto, in mezzo al via vai dei cittadini che si recano nei vari uffici (urbanistica, lavori pubblici, sanatoria, protezione civile e persino l’Ufficio dell’Inps) ed in mezzo al vociare generale.
Tra poco troveremo l’impiegato con il banchetto sul marciapiedi di via Garibaldi.
Gli Uffici del Comune vanno progressivamente crollando. I maggiorenti del palazzo sono sempre più convinti che i cittadini eoliani, forse per via dell’isolamento geografico ogni giorno più incalzante, possano essere trattati come gente del terzo mondo, laddove nessuna risposta gli è dovuta nei termini di legge. Ed allora se capita che uno sventurato cittadino ha delle scadenze e deve necessariamente protocollare un atto nello stesso giorno di presentazione, si sente rispondere “passi tra qualche giorno”. La stessa cosa vale per cittadino viaggiatore che viene dalle altre isole o dalla terra ferma e che quindi deve ritornare.
Credo che tutti dobbiamo rispettare le leggi, ma soprattutto il Comune nella sua parte propositiva. E’ sempre la stessa storia: ciò che ti è dovuto per diritto lo devi avere, se ti va bene, per cortesia.
Geom. Bartolo Favaloro
Eolie: Prima demolizione abusiva ad Alicudi. A Pianoconte la GDF sequestra quattro macchinette. A Filicudi tunisino in manette
E' stata demolita nel comune di Lipari la prima delle cinque opere abusive la cui demolizione era stata giudicata prioritaria nell'ambito del protocollo stilato tra i comuni messinesi e la Procura della Repubblica. La prima struttura a cadere è stata una costruzione di circa trenta metri quadri realizzata nell'isola di Alicudi, quale ampliamento di una abitazione già esistente. A demolirla, a proprie spese, ci ha pensato il propietario. Ricordiamo che le abitazioni individuati da demolire in via prioritaria erano cinque.
Sempre in tema di cronaca a Lipari la Guardia di Finanza ha effettuato un blitz sin un locale della frazione di Pianoconte.
I militari hanno sottoposto a sequestro 4 apparecchi-videopoker, in relazione ad illeciti di natura amministrativa e penale. Contestate 8 mila euro di sanzioni.
Un cittadino tunisino è stato arrestato dai carabinieri per non avere ottemperato all’ordine di espulsione. Nel primo pomeriggio di ieri, nell’isola di Filicudi, i carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto il 35enne cittadino tunisino HAMDI Imed, poiché inottemperante al decreto di espulsione.
I militari dell’Arma, a seguito di alcuni controlli effettuati sui cittadini extracomunitari presenti sull’isola, hanno accertato che il cittadino tunisino, HAMDI Imed era destinatario di un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale, emesso dal Questore di Siracusa nel marzo del 2004.
Dopo le formalità di rito il cittadino extracomunitario, su disposizione dell’A.G. è stato posto in regime di arresti domiciliari.
Sempre in tema di cronaca a Lipari la Guardia di Finanza ha effettuato un blitz sin un locale della frazione di Pianoconte.
I militari hanno sottoposto a sequestro 4 apparecchi-videopoker, in relazione ad illeciti di natura amministrativa e penale. Contestate 8 mila euro di sanzioni.
Un cittadino tunisino è stato arrestato dai carabinieri per non avere ottemperato all’ordine di espulsione. Nel primo pomeriggio di ieri, nell’isola di Filicudi, i carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto il 35enne cittadino tunisino HAMDI Imed, poiché inottemperante al decreto di espulsione.
I militari dell’Arma, a seguito di alcuni controlli effettuati sui cittadini extracomunitari presenti sull’isola, hanno accertato che il cittadino tunisino, HAMDI Imed era destinatario di un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale, emesso dal Questore di Siracusa nel marzo del 2004.
Dopo le formalità di rito il cittadino extracomunitario, su disposizione dell’A.G. è stato posto in regime di arresti domiciliari.
Strade abbandonate..pioggia di risarcimento danni verso il comune. Il consigliere Biviano interroga il sindaco di Lipari
"Sinistri stradali: risarcimento e copertura assicurativa" è l'oggetto dell'interrogazione che il consigliere comunale Giacomo Biviano ha inviato al sindaco del comune di Lipari e per conoscenza al segretario e direttore generale e all'assessore alla viabilità.
IL TESTO:
Egr. sig. Sindaco,
mi dispiace dover prendere atto ogni giorno del verificarsi di sinistri stradali per la scarsa manutenzione delle nostre strade. Le assicuro che tra le tante lamentele raccolte nella qualità di consigliere comunale quella “dei fossi” ha il triste primato di essere puntualmente reiterata.
Purtroppo, non posso dissentire da chi giustamente contesta lo stato di abbandono delle pubbliche vie, anzi devo ammettere l’inerzia dell’Ente nell’adoperarsi per la manutenzione.
Più volte il sottoscritto ha sottoposto alla Sua attenzione situazioni insidiose per gli utenti (vedi interrogazioni in merito alla Via Sparanello, Via Stradale Pianoconte, Via I. Conti, Via Marina Garibaldi…..) al fine di adottare le opportune cautele utili a scongiurare sinistri stradali. Tuttavia, la ormai consolidata prassi degli interventi di emergenza (che contraddistingue la Sua amministrazione) fa si che si proceda di volta in volta a “tappare i fossi”. Anche quando apparentemente ci si appresta ad effettuare un lifting generale delle nostre strade, come nel caso della via I. V. Conti, ben presto si scopre che gli interventi sono di facciata e non idonei a scongiurare il verificarsi di pericoli. In tal senso mi chiedo come mai nessuno ha vigilato nel corso dell’esecuzione dei lavori. Lo stesso asfalto, ultimamente, a detta di molti tecnici, è stato passato in un periodo non idoneo ad una perfetta aderenza al manto stradale, oltre ai criteri, alquanto discutibili, di scelta delle strade da asfaltare, a discapito di altre che necessitavano maggiormente.
Ieri, volutamente, ho effettuato un giro dell’isola e sono veramente sconcertato dello stato di abbandono delle nostre strade. Arrivato all’altezza degli stabilimenti delle ex cave di pomice mi sono ritrovato davanti una transenna riversata per terra e un “pilastrone” di cemento, fortunatamente procedevo a bassa velocità altrimenti, stante l’assenza di illuminazione, avrei sicuramente subito un incidente. Forse il Comune di Lipari e la Provincia Regionale di Messina dimenticano che vi sono indagini in corso da parte della magistratura anche per casi di morte proprio per la mancata manutenzione delle strade e per la posa irregolare della segnaletica stradale. Mi riferisco al caso del sinistro occorso al sig. Saltalamacchia Vincenzo, in località Acquacalda, se ben ricordo, lo scorso ottobre.
Per fonte certa, so che vengono inoltrate al Comune di Lipari numerose richieste di risarcimento danni per sinistri avvenuti sulle strade, riscontrati con l’indicazione di accertamenti sui luoghi compiuti dal Corpo di Polizia Municipale.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi si tratta di danni di poche centinaia di euro per il quale basterebbe che il Comune di Lipari si dotasse di assicurazione per garantire all’incolpevole utente della strada il risarcimento del danno patito.
Orbene, nel nostro Comune invece si è optato per una strada diversa, che danneggia chi ha subito il danno e sicuramente lo stesso Ente che subisce l’incremento del contenzioso giudiziario (con spese per i difensori) e rischia di dover affrontare condanne gravose nell’ipotesi di soccombenza. Infatti, il nostro Ente ha stipulato una polizza assicurativa con la compagnia Generali Assicurazioni, per l’importo annuo di circa € 50.000,00, tuttavia, con l’applicazione di una franchigia di € 2.000,00. In pratica, per i danni pari o inferiore ad € 2.000,00 risponde direttamente il Comune di Lipari, l’assicurazione opera esclusivamente per quelli di importo superiore agli € 2.000,00.
Ho sottoposto la questione a dei legali che mi hanno spiegato il meccanismo che applicano in casi in cui il danno è inferiore agli € 2.000,00. E’ necessario intentare sempre azione diretta nei confronti del Comune di Lipari con citazione davanti al Giudice di Pace. Naturalmente, il cittadino deve anticipare le spese per intentare l’azione giudiziaria, con tutti i rischi che comporta un giudizio e con i tempi lunghi (molto) della giustizia.
Alla luce di quanto sopra, non riesco a comprendere come mai deve sempre pagare il cittadino che subisce il danno e che deve attendere anni per ottenere il giusto risarcimento.
Inoltre, mi risulta che anche nei casi in cui la responsabilità del Comune emerge in modo netto non si opta mai per risoluzioni bonarie che eviterebbero, sicuramente, dispendiosi giudizi.
Basterebbe, Sindaco, intervenire prima di tutto per prevenire i sinistri stradali avendo cura di compiere i necessari interventi manutentivi e, successivamente, sarebbe giusto stipulare una polizza assicurativa che copra anche i danni inferiori ad euro 2000,00 e che abbia quale obiettivo quella di ristorare l’utente dal danno patito in tempi celeri.
Oltretutto, la interrogo per sapere:
Se tale procedura non comporta, di volta in volta, il generare di debiti fuori bilancio, visto che le suddette spese, derivanti dai sinistri stradali, non vengono mai previste nel Bilancio di Previsione.
Se è prevista nel nostro Comune la figura di un perito per accertare i sinistri in cui il risarcimento è imputato direttamente al nostro Comune.
Se esiste un ufficio per la concertazione dei suddetti sinistri, evitando, di fatto, che il cittadino sia ogni volta obbligato, anche nei casi in cui la responsabilità appare netta, ad intraprendere un'azione giudiziaria nei confronti del nostro Comune, con l'anticipazione di tutte le spese, con tutti i rischi che comporta un giudizio, con i tempi (molto) lunghi della giustizia e con un notevole incremento delle spese nel caso venga accertata la responsabilità del nostro Ente.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
Egr. sig. Sindaco,
mi dispiace dover prendere atto ogni giorno del verificarsi di sinistri stradali per la scarsa manutenzione delle nostre strade. Le assicuro che tra le tante lamentele raccolte nella qualità di consigliere comunale quella “dei fossi” ha il triste primato di essere puntualmente reiterata.
Purtroppo, non posso dissentire da chi giustamente contesta lo stato di abbandono delle pubbliche vie, anzi devo ammettere l’inerzia dell’Ente nell’adoperarsi per la manutenzione.
Più volte il sottoscritto ha sottoposto alla Sua attenzione situazioni insidiose per gli utenti (vedi interrogazioni in merito alla Via Sparanello, Via Stradale Pianoconte, Via I. Conti, Via Marina Garibaldi…..) al fine di adottare le opportune cautele utili a scongiurare sinistri stradali. Tuttavia, la ormai consolidata prassi degli interventi di emergenza (che contraddistingue la Sua amministrazione) fa si che si proceda di volta in volta a “tappare i fossi”. Anche quando apparentemente ci si appresta ad effettuare un lifting generale delle nostre strade, come nel caso della via I. V. Conti, ben presto si scopre che gli interventi sono di facciata e non idonei a scongiurare il verificarsi di pericoli. In tal senso mi chiedo come mai nessuno ha vigilato nel corso dell’esecuzione dei lavori. Lo stesso asfalto, ultimamente, a detta di molti tecnici, è stato passato in un periodo non idoneo ad una perfetta aderenza al manto stradale, oltre ai criteri, alquanto discutibili, di scelta delle strade da asfaltare, a discapito di altre che necessitavano maggiormente.
Ieri, volutamente, ho effettuato un giro dell’isola e sono veramente sconcertato dello stato di abbandono delle nostre strade. Arrivato all’altezza degli stabilimenti delle ex cave di pomice mi sono ritrovato davanti una transenna riversata per terra e un “pilastrone” di cemento, fortunatamente procedevo a bassa velocità altrimenti, stante l’assenza di illuminazione, avrei sicuramente subito un incidente. Forse il Comune di Lipari e la Provincia Regionale di Messina dimenticano che vi sono indagini in corso da parte della magistratura anche per casi di morte proprio per la mancata manutenzione delle strade e per la posa irregolare della segnaletica stradale. Mi riferisco al caso del sinistro occorso al sig. Saltalamacchia Vincenzo, in località Acquacalda, se ben ricordo, lo scorso ottobre.
Per fonte certa, so che vengono inoltrate al Comune di Lipari numerose richieste di risarcimento danni per sinistri avvenuti sulle strade, riscontrati con l’indicazione di accertamenti sui luoghi compiuti dal Corpo di Polizia Municipale.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi si tratta di danni di poche centinaia di euro per il quale basterebbe che il Comune di Lipari si dotasse di assicurazione per garantire all’incolpevole utente della strada il risarcimento del danno patito.
Orbene, nel nostro Comune invece si è optato per una strada diversa, che danneggia chi ha subito il danno e sicuramente lo stesso Ente che subisce l’incremento del contenzioso giudiziario (con spese per i difensori) e rischia di dover affrontare condanne gravose nell’ipotesi di soccombenza. Infatti, il nostro Ente ha stipulato una polizza assicurativa con la compagnia Generali Assicurazioni, per l’importo annuo di circa € 50.000,00, tuttavia, con l’applicazione di una franchigia di € 2.000,00. In pratica, per i danni pari o inferiore ad € 2.000,00 risponde direttamente il Comune di Lipari, l’assicurazione opera esclusivamente per quelli di importo superiore agli € 2.000,00.
Ho sottoposto la questione a dei legali che mi hanno spiegato il meccanismo che applicano in casi in cui il danno è inferiore agli € 2.000,00. E’ necessario intentare sempre azione diretta nei confronti del Comune di Lipari con citazione davanti al Giudice di Pace. Naturalmente, il cittadino deve anticipare le spese per intentare l’azione giudiziaria, con tutti i rischi che comporta un giudizio e con i tempi lunghi (molto) della giustizia.
Alla luce di quanto sopra, non riesco a comprendere come mai deve sempre pagare il cittadino che subisce il danno e che deve attendere anni per ottenere il giusto risarcimento.
Inoltre, mi risulta che anche nei casi in cui la responsabilità del Comune emerge in modo netto non si opta mai per risoluzioni bonarie che eviterebbero, sicuramente, dispendiosi giudizi.
Basterebbe, Sindaco, intervenire prima di tutto per prevenire i sinistri stradali avendo cura di compiere i necessari interventi manutentivi e, successivamente, sarebbe giusto stipulare una polizza assicurativa che copra anche i danni inferiori ad euro 2000,00 e che abbia quale obiettivo quella di ristorare l’utente dal danno patito in tempi celeri.
Oltretutto, la interrogo per sapere:
Se tale procedura non comporta, di volta in volta, il generare di debiti fuori bilancio, visto che le suddette spese, derivanti dai sinistri stradali, non vengono mai previste nel Bilancio di Previsione.
Se è prevista nel nostro Comune la figura di un perito per accertare i sinistri in cui il risarcimento è imputato direttamente al nostro Comune.
Se esiste un ufficio per la concertazione dei suddetti sinistri, evitando, di fatto, che il cittadino sia ogni volta obbligato, anche nei casi in cui la responsabilità appare netta, ad intraprendere un'azione giudiziaria nei confronti del nostro Comune, con l'anticipazione di tutte le spese, con tutti i rischi che comporta un giudizio, con i tempi (molto) lunghi della giustizia e con un notevole incremento delle spese nel caso venga accertata la responsabilità del nostro Ente.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
EX PUMEX. FILCA CISL SCRIVE ALL´ASSESSORE AL LAVORO: DISPERATA PROTESTA E SCIOPERO DELLA FAME CONSEGUENZE DELLE PROMESSE NON MANTENUTE DALLA POLITICA
"La decisione degli ex lavoratori della Pumex di Lipari di effettuare lo sciopero della fame e di occupare il Consiglio Comunale non deve sorprendere perché è il frutto di anni di inerzia da parte della politica".
I segretari generali di Filca Cisl Sicilia Santino Barbera e della Filca messinese Giuseppe Famiano scrivono così all´assessore regionale al Lavoro, Politiche Sociali e Famiglia on. Nicola Leanza sulla vertenza che coinvolge i lavoratori della pomice di Lipari.
"Una condizione di precarietà che arriva da lontano - spiegano nella missiva - dalla decisione di chiudere la società in cui erano impegnati produttivamente per rispettare la direttiva per la salvaguardia paesaggistica delle Eolie imposta dall´Unesco dopo l´inserimento dell´arcipelago delle Eolie nella lista dei beni paesaggistici dell´umanità. Inserimento - lamentano i rappresentanti sindacali regionali e messinesi - che doveva portare a Lipari benessere e prosperità, con conseguente ricollocazione dei lavoratori interessati, ma che sinora ha portato solo disagi e miseria".
La Filca Cisl ricorda come per anni si è parlato della ricollocazione produttiva dei lavoratori in questione in altre attività e come alcuni partiti politici locali, regionali e nazionali ne abbiano fatto un cavallo di battaglia nelle loro corse elettorali. "Ma il risultato - affermano Barbera e Famiano - è sotto gli occhi di tutti: le promesse non sono state mantenute. E adesso, questi lavoratori con famiglia, tutti monoreddito e lontano dalla possibilità di ottenere il trattamento pensionistico, sono rimasti disperati e soli in questa battaglia. L´eclatante gesto dello sciopero della fame era rimasto l´unico modo per riportare l´attenzione sulla loro condizione, per rimettere al centro della discussione politica la loro prospettiva di un lavoro produttivo, più volte promesso da diversi interlocutori politici".
La Filca Cisl siciliana e messinese hanno chiesto all´Assessore Leanza un incontro urgente per affrontare la vertenza in maniera costruttiva e definitiva, trovando - attraverso l´istituzione di un tavolo specifico - la soluzione finalizzata al reinserimento occupazionale e soprattutto riporti serenità a tutti i lavoratori interessati e alle loro famiglie.
I segretari generali di Filca Cisl Sicilia Santino Barbera e della Filca messinese Giuseppe Famiano scrivono così all´assessore regionale al Lavoro, Politiche Sociali e Famiglia on. Nicola Leanza sulla vertenza che coinvolge i lavoratori della pomice di Lipari.
"Una condizione di precarietà che arriva da lontano - spiegano nella missiva - dalla decisione di chiudere la società in cui erano impegnati produttivamente per rispettare la direttiva per la salvaguardia paesaggistica delle Eolie imposta dall´Unesco dopo l´inserimento dell´arcipelago delle Eolie nella lista dei beni paesaggistici dell´umanità. Inserimento - lamentano i rappresentanti sindacali regionali e messinesi - che doveva portare a Lipari benessere e prosperità, con conseguente ricollocazione dei lavoratori interessati, ma che sinora ha portato solo disagi e miseria".
La Filca Cisl ricorda come per anni si è parlato della ricollocazione produttiva dei lavoratori in questione in altre attività e come alcuni partiti politici locali, regionali e nazionali ne abbiano fatto un cavallo di battaglia nelle loro corse elettorali. "Ma il risultato - affermano Barbera e Famiano - è sotto gli occhi di tutti: le promesse non sono state mantenute. E adesso, questi lavoratori con famiglia, tutti monoreddito e lontano dalla possibilità di ottenere il trattamento pensionistico, sono rimasti disperati e soli in questa battaglia. L´eclatante gesto dello sciopero della fame era rimasto l´unico modo per riportare l´attenzione sulla loro condizione, per rimettere al centro della discussione politica la loro prospettiva di un lavoro produttivo, più volte promesso da diversi interlocutori politici".
La Filca Cisl siciliana e messinese hanno chiesto all´Assessore Leanza un incontro urgente per affrontare la vertenza in maniera costruttiva e definitiva, trovando - attraverso l´istituzione di un tavolo specifico - la soluzione finalizzata al reinserimento occupazionale e soprattutto riporti serenità a tutti i lavoratori interessati e alle loro famiglie.
Lo Schiavo (S. Marina Salina) richiede tavolo tecnico all'Autorità portuale
Una richiesta di istituzione di un tavolo tecnico di confronto e proposte per le aree portuali di Milazzo e Messina è stata inoltrata dal sindaco di Santa Marina Salina, Massimo Lo Schiavo all'Autorità portuale di Messina.
IL TESTO:
Si apprende dai mezzi di stampa che è in atto, nell’ambito portuale di Milazzo, lo spostamento delle biglietterie navi ed aliscafi dalla cortina del porto alla via Tonnara, da realizzarsi entro l’estate.
Se ciò costituisce un vantaggio per le problematiche della città di Milazzo, così come dichiarato dal vice Sindaco Franco Cusumano, è indubbio che i disagi per chi quotidianamente viaggia da e per le Eolie aumenteranno. Infatti la nuova previsione delle biglietterie sulla via Tonnara, in luogo dell’attuale cortina del porto, comporterà enormi peripezie per i viaggiatori non muniti di auto al seguito, che dovranno recarsi alle Eolie. Tale situazione di disagio, addirittura, aumenterà nel momento in cui sarà realizzato e reso funzionale il nuovo pontile aliscafi nella banchina L. Rizzo: i passeggeri dovranno munirsi di biglietto in via Tonnara e recarsi poi a piedi agli imbarcaderi degli aliscafi, percorrendo quasi un chilometro a piedi.
Il traffico passeggeri e veicolare del porto di Milazzo oggi è indirizzato totalmente verso le Isole Eolie, per cui è necessario tenere conto nelle programmazioni e decisioni dell’ambito portuale di Milazzo, anche, e soprattutto, delle esigenze di tutti i viaggiatori diretti alle Isole( residenti, pendolari e turisti), come ad esempio la futura ubicazione delle biglietterie navi ed aliscafi.
A riguardo, lo scrivente sposa in pieno i contenuti della nota inviataLe dal Presidente di Federalberghi Eolie, Dr. Cristian Del Bono, qualche giorno addietro,con la quale si chiede l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto per superare alcune difficoltà che già oggi, chi è diretto alle Eolie deve affrontare.
Pertanto si chiede alla S.S. di voler considerare il coinvolgimento delle Amministrazioni Eoliane, all’interno del tavolo tecnico di confronto, prima di prendere decisioni che potrebbero compromettere la funzionalità stessa del porto di Milazzo per quanto concerne il trasporto passeggeri e automezzi diretti alle Eolie, e tutto ciò al fine di non arrecare ulteriori disagi ai pendolari, ai residenti e all’economia eoliana in generale, con scelte che svantaggino la nostra Comunità.
Certi di un Suo fattivo riscontro, si porgono cordiali saluti.
Il Sindaco
Massimo Lo Schiavo
IL TESTO:
Si apprende dai mezzi di stampa che è in atto, nell’ambito portuale di Milazzo, lo spostamento delle biglietterie navi ed aliscafi dalla cortina del porto alla via Tonnara, da realizzarsi entro l’estate.
Se ciò costituisce un vantaggio per le problematiche della città di Milazzo, così come dichiarato dal vice Sindaco Franco Cusumano, è indubbio che i disagi per chi quotidianamente viaggia da e per le Eolie aumenteranno. Infatti la nuova previsione delle biglietterie sulla via Tonnara, in luogo dell’attuale cortina del porto, comporterà enormi peripezie per i viaggiatori non muniti di auto al seguito, che dovranno recarsi alle Eolie. Tale situazione di disagio, addirittura, aumenterà nel momento in cui sarà realizzato e reso funzionale il nuovo pontile aliscafi nella banchina L. Rizzo: i passeggeri dovranno munirsi di biglietto in via Tonnara e recarsi poi a piedi agli imbarcaderi degli aliscafi, percorrendo quasi un chilometro a piedi.
Il traffico passeggeri e veicolare del porto di Milazzo oggi è indirizzato totalmente verso le Isole Eolie, per cui è necessario tenere conto nelle programmazioni e decisioni dell’ambito portuale di Milazzo, anche, e soprattutto, delle esigenze di tutti i viaggiatori diretti alle Isole( residenti, pendolari e turisti), come ad esempio la futura ubicazione delle biglietterie navi ed aliscafi.
A riguardo, lo scrivente sposa in pieno i contenuti della nota inviataLe dal Presidente di Federalberghi Eolie, Dr. Cristian Del Bono, qualche giorno addietro,con la quale si chiede l’istituzione di un tavolo tecnico di confronto per superare alcune difficoltà che già oggi, chi è diretto alle Eolie deve affrontare.
Pertanto si chiede alla S.S. di voler considerare il coinvolgimento delle Amministrazioni Eoliane, all’interno del tavolo tecnico di confronto, prima di prendere decisioni che potrebbero compromettere la funzionalità stessa del porto di Milazzo per quanto concerne il trasporto passeggeri e automezzi diretti alle Eolie, e tutto ciò al fine di non arrecare ulteriori disagi ai pendolari, ai residenti e all’economia eoliana in generale, con scelte che svantaggino la nostra Comunità.
Certi di un Suo fattivo riscontro, si porgono cordiali saluti.
Il Sindaco
Massimo Lo Schiavo
Santa Marina Salina. Lo Schiavo chiede la limitazione allo sbarco degli autoveicoli dal 1 luglio al 31 agosto
COMUNICATO STAMPA
La Giunta Comunale di Santa Marina Salina con Deliberazione n. 10 dell’08/03/2010 ha approvato la “Richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’emissione di un Decreto inteso a vietare e limitare lo sbarco di determinati autoveicoli nel Comune di Santa Marina Salina per l’estate 2010”.
“Il provvedimento si è reso necessario”, spiega il Sindaco Massimo Lo Schiavo, “per limitare lo sbarco nel periodo di maggiore affluenza dal 01 luglio al 31 agosto, di automezzi nel territorio di Santa Marina Salina, considerando che Salina in estate è l’unica isola in cui è ammesso lo sbarco illimitato, che crea non pochi problemi alla viabilità”. La limitazione allo sbarco, prevederà alcune deroghe, come ad esempio i veicoli dei residenti nei tre comuni isolani, quelli di coloro che sono iscritti nei ruoli comunali della TARSU per l’anno 2009, i veicoli per trasporto merci fino a 7.500 Kg, autoambulanze e carri funebri, autoveicoli per trasporti invalidi regolarmente muniti dell’apposito contrassegno e autoveicoli appartenenti a persone che dimostrino di essere in possesso di prenotazioni alberghiere o extra –alberghiere di almeno sette giorni.
La Giunta Comunale di Santa Marina Salina con Deliberazione n. 10 dell’08/03/2010 ha approvato la “Richiesta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’emissione di un Decreto inteso a vietare e limitare lo sbarco di determinati autoveicoli nel Comune di Santa Marina Salina per l’estate 2010”.
“Il provvedimento si è reso necessario”, spiega il Sindaco Massimo Lo Schiavo, “per limitare lo sbarco nel periodo di maggiore affluenza dal 01 luglio al 31 agosto, di automezzi nel territorio di Santa Marina Salina, considerando che Salina in estate è l’unica isola in cui è ammesso lo sbarco illimitato, che crea non pochi problemi alla viabilità”. La limitazione allo sbarco, prevederà alcune deroghe, come ad esempio i veicoli dei residenti nei tre comuni isolani, quelli di coloro che sono iscritti nei ruoli comunali della TARSU per l’anno 2009, i veicoli per trasporto merci fino a 7.500 Kg, autoambulanze e carri funebri, autoveicoli per trasporti invalidi regolarmente muniti dell’apposito contrassegno e autoveicoli appartenenti a persone che dimostrino di essere in possesso di prenotazioni alberghiere o extra –alberghiere di almeno sette giorni.
Stromboli: Tre forti esplosioni. Dalla Protezione civile "Nessun rischio per la popolazione"
"Non ci sono rischi per la popolazione" di Stromboli, dopo le tre esplosioni maggiori che si sono verificate stamani, alle 5, alle 6 e alle 7, seguite da un trabocco lavico.
Lo riferisce la Protezione civile nazionale che sta monitorando attentamente il trabocco lavico fuoriuscito, probabilmente, dalla zona nord est verso la sciara del fuoco.
Il magma, osservato dalle apposite telecamere che sorvegliano il vulcano, "non ha raggiunto il mare", si sottolinea, ma si è fermato a circa 70 metri dalla zona dell'esplosione ed è rimasto "in quota".
Per la popolazione non ci sono pericoli. Sono in corso i rilievi tecnici e controlli più accurati da parte della protezione civile e dei tecnici Ingv.
Lo riferisce la Protezione civile nazionale che sta monitorando attentamente il trabocco lavico fuoriuscito, probabilmente, dalla zona nord est verso la sciara del fuoco.
Il magma, osservato dalle apposite telecamere che sorvegliano il vulcano, "non ha raggiunto il mare", si sottolinea, ma si è fermato a circa 70 metri dalla zona dell'esplosione ed è rimasto "in quota".
Per la popolazione non ci sono pericoli. Sono in corso i rilievi tecnici e controlli più accurati da parte della protezione civile e dei tecnici Ingv.
"Eolianità e professionalità ci hanno permesso di tornare a casa". Lettera al direttore di alcuni eoliani tornati a casa grazie alla NGI
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore,
In un momento in cui nelle nostre isole si parla sempre più spesso di mancanza di eolianità e di professionalità ci sembra giusto e doverso sottolineare come, ancora una volta, oltre duecento eoliani "costretti " a bivaccare, per diverse ore, a Milazzo a causa delle "avverse condizioni meteo" segnalate nei cartelli esposti dalle biglietterie di Siremar e Ustica Lines, hanno potuto fare ritorno a casa ieri sera grazie all'impegno dell'imprenditore eoliano della NGI, Sergio La Cava, del comandante e dell'equipaggio di quella società".
Inizia così una lettera, firmata da otto cittadini che si trovavano a bordo del mezzo della NGI, inviata stamani alla nostra redazione.
"Mentre altri-continua la nota- preferiscono trincerarsi dietro un asfittico e generico bollettino meteo, riferito ad un ampio tratto di mare e non solo a quello che divide Milazzo da Lipari, la NGI "affronta", "tocca con mano" le condizioni reali del mare e quando è possibile (il 99% dei casi) riesce a portarci a casa, evitandoci disagi e costose permanenze.
Ma c'è di più. Ieri sera, proprio per venire incontro a tutti coloro che stanchi, infreddoliti ed affamati hanno stazionato a lungo nel porto di Milazzo, l'imprenditore della NGI ha fatto servire a bordo, a sue spese, un qualcosa che ci ristorasse (pizza).
Caro direttore,
per suffragare quanto da noi affermato può contattare i signori Lelio Finocchiaro, Gianfranco Grasso, Anna Vitagliano ed altri che insieme a noi hanno "goduto" di questi gesti di eolianità e professionalità. Non si tratta di piaggeria- concludono gli scriventi, ma solo di pura e santa verità, di constatazioni reali.
Seguono le otto firme
Caro direttore,
In un momento in cui nelle nostre isole si parla sempre più spesso di mancanza di eolianità e di professionalità ci sembra giusto e doverso sottolineare come, ancora una volta, oltre duecento eoliani "costretti " a bivaccare, per diverse ore, a Milazzo a causa delle "avverse condizioni meteo" segnalate nei cartelli esposti dalle biglietterie di Siremar e Ustica Lines, hanno potuto fare ritorno a casa ieri sera grazie all'impegno dell'imprenditore eoliano della NGI, Sergio La Cava, del comandante e dell'equipaggio di quella società".
Inizia così una lettera, firmata da otto cittadini che si trovavano a bordo del mezzo della NGI, inviata stamani alla nostra redazione.
"Mentre altri-continua la nota- preferiscono trincerarsi dietro un asfittico e generico bollettino meteo, riferito ad un ampio tratto di mare e non solo a quello che divide Milazzo da Lipari, la NGI "affronta", "tocca con mano" le condizioni reali del mare e quando è possibile (il 99% dei casi) riesce a portarci a casa, evitandoci disagi e costose permanenze.
Ma c'è di più. Ieri sera, proprio per venire incontro a tutti coloro che stanchi, infreddoliti ed affamati hanno stazionato a lungo nel porto di Milazzo, l'imprenditore della NGI ha fatto servire a bordo, a sue spese, un qualcosa che ci ristorasse (pizza).
Caro direttore,
per suffragare quanto da noi affermato può contattare i signori Lelio Finocchiaro, Gianfranco Grasso, Anna Vitagliano ed altri che insieme a noi hanno "goduto" di questi gesti di eolianità e professionalità. Non si tratta di piaggeria- concludono gli scriventi, ma solo di pura e santa verità, di constatazioni reali.
Seguono le otto firme
ENERGIA: SICILIA, SICUREZZA E CONVENIENZA NEL NUOVO PIANO
Il nuovo piano energetico della Regione siciliana sara' adottato come un regolamento di quello approvato nel marzo 2009. E sara' ispirato a due criteri-guida: sicurezza e convenienza. Le linee generali della politica energetica siciliana sono state tracciate dal presidente Raffaele Lombardo al convegno, che si e' aperto ieri a villa Malfitano a Palermo, sul tema: "Sicilia, verso una nuova politica energetica".
Le interviste al presidente Raffaele Lombardo, al capo di gabinetto dell'assessore all'Energia, Gandi Gallina, al commissario straordinario dell'Ircac, Antonio Carullo e al presidente di Confindustria Palermo, Nino Salerno.
Cliccare su play:
Le interviste al presidente Raffaele Lombardo, al capo di gabinetto dell'assessore all'Energia, Gandi Gallina, al commissario straordinario dell'Ircac, Antonio Carullo e al presidente di Confindustria Palermo, Nino Salerno.
Cliccare su play:
Lipari: Colto da malore uno dei tre ex Pumex in sciopero della fame
La tensione, l'astinenza dal cibo, lo stress maturato in questi lunghissimi tempi di "battaglia" per rivendicare un posto di lavoro hanno fatto stamani la prima "vittima" tra i tre ex Pumex che sono in sciopero della fame al palazzo municipale di Lipari.
A cedere e ad essere colto da malore, al punto da richiedere l'intervento del sanitario della guardia medica e, successivamente, dell'ambulanza del 118 che lo ha trasportato in ospedale per i necessari controlli è stato Tiziano Profilio.
Grande, ovviamente, la preoccupazione tra i familiari del Profilio e tra i suoi compagni ex Pumex.
Vi mostriamo alcune delle immagini da noi realizzate stamani proprio mentre si prestano i soccorsi a Profilio.
A PALERMO LE INIZIATIVE PER LA GIORNATA MONDIALE DEL RENE. CONVEGNO CON MEDICI, FILOSOFI ED ECONOMISTI SULLA QUALITA’ DELLA VITA
Tutte le malattie croniche tra cui quelle renali riducono la qualità della vita. "La giornata mondiale del rene" si celebra anche a Palermo con due importanti iniziative.
Filosofi, economisti e medici si daranno appuntamento oggi, mercoledì 10 marzo, nella sala magna di palazzo Chiaramonte Steri per il convegno "Sopravvivere non basta. Migliorare la qualità della vita" che vedrà la partecipazione del rettore dell'università Roberto Lagalla, del preside della facoltà di Medicina Adelfio Elio Cardinale, del direttore dell'Azienda ospedaliera-universitaria "Paolo Giaccone" Mario La Rocca, del direttore sanitario della stessa azienda Claudio Scaglione e del professore di nefrologia della facoltà di Medicina Maurizio Li Vecchi.
Al centro dei lavori i dati sull'impatto delle malattie renali in Sicilia, gli effetti della ricerca di base e della ricerca clinica sulla salute. Si discuterà anche dell'importanza della medicina preventiva per ridurre i costi della sanità.
Giovedì 11, in piazza Castelnuovo, dalle 10 alle 18, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, che posizionerà due tende, e con gli studenti della facoltà di Medicina, gratuitamente, sarà misurata la pressione arteriosa, sarà controllato il peso corporeo, saranno effettuati gli esami delle urine e consegnati i risultati con eventuali indicazioni.
Filosofi, economisti e medici si daranno appuntamento oggi, mercoledì 10 marzo, nella sala magna di palazzo Chiaramonte Steri per il convegno "Sopravvivere non basta. Migliorare la qualità della vita" che vedrà la partecipazione del rettore dell'università Roberto Lagalla, del preside della facoltà di Medicina Adelfio Elio Cardinale, del direttore dell'Azienda ospedaliera-universitaria "Paolo Giaccone" Mario La Rocca, del direttore sanitario della stessa azienda Claudio Scaglione e del professore di nefrologia della facoltà di Medicina Maurizio Li Vecchi.
Al centro dei lavori i dati sull'impatto delle malattie renali in Sicilia, gli effetti della ricerca di base e della ricerca clinica sulla salute. Si discuterà anche dell'importanza della medicina preventiva per ridurre i costi della sanità.
Giovedì 11, in piazza Castelnuovo, dalle 10 alle 18, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, che posizionerà due tende, e con gli studenti della facoltà di Medicina, gratuitamente, sarà misurata la pressione arteriosa, sarà controllato il peso corporeo, saranno effettuati gli esami delle urine e consegnati i risultati con eventuali indicazioni.
La legge sul "piano casa" in Sicilia. I punti "cardine"
La legge sul piano casa, approvata ieri dall'Assemblea regionale siciliana, disciplina gli ampliamenti degli edifici esistenti consentendo nuovi volumi.
Sono ampliabili solo gli edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e aventi una volumetria non superiore a 1000 metri cubi. Occorre che si tratti di edifici legittimamente costruiti, con esclusione, quindi, di immobili che hanno usufruito di condono edilizio, ed in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili.
Al fine di favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente e' possibile demolire e ricostruire edifici residenziali, ultimati entro il 31 dicembre 2009, anch'essi in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili.
Gli interventi sono praticabili attraverso aumenti fino al 25 per cento del volume esistente, utilizzando tecniche costruttive di bioedilizia. Il limite e' incrementato del 10 per cento fino ad un ma ssimo del 35 per cento qualora siano adottate tecniche costruttive che utilizzano fonti di energie rinnovabili. E' inoltre possibile ricostruire il medesimo edificio su di un' area diversa, sempre all'interno della stessa area di proprieta', purche' la superficie originariamente occupata dal primo fabbricato demolito sia destinata a verde privato o a parcheggi a servizio dell'immobile. E' inoltre consentita la costruzione di uno o piu' piani interrati destinati a parcheggio, a condizione pero' della cessione gratuita al Comune di superfici destinate a verde pubblico anche attrezzato. Negli edifici diversi dall'abitazione sono consentiti interventi di ampliamento entro il limite del 15 per cento della superficie coperta, comunque non superiore a 400 metri quadri.
In tali fattispecie sono altresi' consentiti interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento del 25 per cento della superficie coperta. Il limite del 25 e' incrementabile del 10 per cento qualora siano utilizzate fonti di energia rinnovabile che consentano l'autonomia energetica dell'edificio. Da tale tipologia di interventi sono esclusi gli edifici alberghieri, turistico - ricettivi e commerciali, ed in ogni caso dovranno ricadere in aree classificate dagli strumenti urbanistici generali come zone industriali.
Sono ampliabili solo gli edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e aventi una volumetria non superiore a 1000 metri cubi. Occorre che si tratti di edifici legittimamente costruiti, con esclusione, quindi, di immobili che hanno usufruito di condono edilizio, ed in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili.
Al fine di favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente e' possibile demolire e ricostruire edifici residenziali, ultimati entro il 31 dicembre 2009, anch'essi in regola con il titolo abitativo e con il pagamento delle tasse sugli immobili.
Gli interventi sono praticabili attraverso aumenti fino al 25 per cento del volume esistente, utilizzando tecniche costruttive di bioedilizia. Il limite e' incrementato del 10 per cento fino ad un ma ssimo del 35 per cento qualora siano adottate tecniche costruttive che utilizzano fonti di energie rinnovabili. E' inoltre possibile ricostruire il medesimo edificio su di un' area diversa, sempre all'interno della stessa area di proprieta', purche' la superficie originariamente occupata dal primo fabbricato demolito sia destinata a verde privato o a parcheggi a servizio dell'immobile. E' inoltre consentita la costruzione di uno o piu' piani interrati destinati a parcheggio, a condizione pero' della cessione gratuita al Comune di superfici destinate a verde pubblico anche attrezzato. Negli edifici diversi dall'abitazione sono consentiti interventi di ampliamento entro il limite del 15 per cento della superficie coperta, comunque non superiore a 400 metri quadri.
In tali fattispecie sono altresi' consentiti interventi di demolizione e ricostruzione con ampliamento del 25 per cento della superficie coperta. Il limite del 25 e' incrementabile del 10 per cento qualora siano utilizzate fonti di energia rinnovabile che consentano l'autonomia energetica dell'edificio. Da tale tipologia di interventi sono esclusi gli edifici alberghieri, turistico - ricettivi e commerciali, ed in ogni caso dovranno ricadere in aree classificate dagli strumenti urbanistici generali come zone industriali.
Le Eolie sulla Gazzetta del sud di oggi. Proteste eoliane sul porto a Milazzo, Diffida su Canneto e Condanne per decesso operaio Italpomice
Niente aliscafi, eoliani protestano nel porto di Milazzo. In serata li riporta a casa la NGI
(Gazzetta del sud- Peppe Paino) Gli aliscafi non partono e gli eoliani si piazzano in mezzo alla strada, fuori dall'agenzia Siremar. È accaduto ieri pomeriggio intorno alle 16 quando alcuni isolani si sono sentiti rispondere dagli addetti dell'agenzia che il comandante non sarebbe partito per le cattive condizioni meteo-marine. Man mano che arrivavano gli altri si è quindi creato un folto gruppo di "protesta", proprio in mezzo alla carreggiata. Gli eoliani protestavano perché ritenevano ci fossero le condizioni per effettuare il viaggio, nonostante il forte vento di scirocco che finisce poi col condizionare gli approdi nei moli eoliani. Sono intervenute di conseguenza pattuglie della polizia di Stato e dei carabinieri, che hanno esortato gli improvvisati manifestanti a sgomberare l'arteria stradale. Dopo oltre un'ora, comunque, il gruppo , nell'ultima speranza affidata alla società NGI dell'armatore Sergio La Cava, per l'eventuale partenza del traghetto, ha finalmente interrotto l'occupazione della strada ad alto traffico veicolare. Mancando un riparo i viaggiatori sono stati costretti ad attendere come al solito in locali di fortuna, restando chiusi ancora quelli del terminal fatto costruire dall'Autorità portuale. E ieri sera poco dopo le 21 il natante della società italiana navigazione ha lasciato il porto di Milazzo con a bordo gli eoliani. L'ennesima odissea conclusasi a lieto fine.
La messa in sicurezza di Canneto Contestati gli interventi
(Gazzetta del sud- Salvatore Sarpi) Sulla "messa in sicurezza dell'abitato di Canneto (Lipari)" una lettera di diffida è stata inviata dal cittadino Elio Mollica, quale portavoce di una buona parte della frazione, all'ingegnere capo del Genio Civile opere marittime di Palermo. Rivolgendosi all'ingegnere capo e all'ing. Fabio Arena, conoscitore dei problemi marittimi delle isole Eolie, è stato evidenziato come sia "in atto la predisposizione di un progetto di travasamento di migliaia e migliaia di metri cubi di arenile tra nord e sud del pontile di Canneto, con la giusta intenzione di eliminare l'attuale scivolo naturale che in caso di forti mareggiate porta la sabbia all'interno della strada litoranea. Sistematicamente, da tre anni, con il benestare della Capitaneria di Porto di Lipari, il lavoro che si vuole fare a nord viene effettuato sul lato sud con la conseguenza di porgere la sabbia alle correnti marine che, è risaputo, in quella zona, nove volte su dieci, vanno da nord a sud, rimpinguando la secca dei "Due Frati" fuori dal Monterosa". Mollica diffida l'ingegnere capo del Genio Civile "dall'avallare sperpero di denaro pubblico, facendo eseguire detti lavori, senza prima avere riprogettato la chiusura dei tetrapodi contro il Monterosa, come già previsto e progettato nel 1981, o in alternativa chiudere provvisoriamente a 60 gradi verso terra per evitare l'effetto pennello. Si verrebbe così a rimodellare la spiaggia".
Morte di un operaio nella cava di pomice di Acquacalda. Tre condanne
(Gazzetta del Sud- Salvatore Sarpi) Tre responsabili a vario titolo dell'ex azienda pomicifera Italpomice di Acquacalda sono stati condannati al tribunale di Lipari a conclusione del processo per la morte di Bartolomeo Saltalamacchia, 50 anni, avvenuta il 10 febbraio 2004 mentre l'uomo era al lavoro nella cava.
Il giudice Roberto Gurini ha condannato Angelo Merenda (54 anni, legale rappresentante dell'azienda), Enrico Lo Monaco (40 anni, direttore dei lavori) e Michele Saltalamacchia (58 anni, sorvegliante) rispettivamente a 13, 11 mesi e 9 mesi di reclusione (pena sospesa), al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede. I tre stati difesi dagli avvocati Antonio Taviano Giuffrida, Gioacchino Sbacchi, Costantino Lo Monaco e Candido Bonaventura. I familiari del povero Bartolomeo Saltalamacchia (da tutti conosciuto come Lello) si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Gaetano Orto, Luca Frontino e Walter Militi. L'uomo venne ritrovato morto, soffocato dal materiale pomicifero, dopo essere finito all'interno di un grosso bocchettone, sito in prossimità di un canalone lungo alcune decine di metri (detto canale di spolvero) che trasferiva la pomice(da una altezza di una quarantina di metri) sino al nastro trasportatore.
Dopo il ritrovamento del corpo scattarono le indagini dei carabinieri secondo le quali (così come riportato nel capo d'imputazione) l'uomo, in assenza di condizioni di sicurezza, si era posto all'interno del canale di spolvero, al di sotto della tela del vaglio della pomice, per battere la stessa tela con un martello, onde provocare la caduta della polvere pomicifera bloccatasi tra le maglie della griglia. Mentre eseguiva tale operazione Saltalamacchia perse l'equilibrio scivolando attraverso il canale sino al cosidetto fornello di scarico. Il destino beffardo, tra l'altro, volle che Bartolomeo Saltalamacchia perdesse la vita proprio in quello stabilimento dove, una ventina di anni prima, morì il padre.
Il giudice Roberto Gurini ha condannato Angelo Merenda (54 anni, legale rappresentante dell'azienda), Enrico Lo Monaco (40 anni, direttore dei lavori) e Michele Saltalamacchia (58 anni, sorvegliante) rispettivamente a 13, 11 mesi e 9 mesi di reclusione (pena sospesa), al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede. I tre stati difesi dagli avvocati Antonio Taviano Giuffrida, Gioacchino Sbacchi, Costantino Lo Monaco e Candido Bonaventura. I familiari del povero Bartolomeo Saltalamacchia (da tutti conosciuto come Lello) si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Gaetano Orto, Luca Frontino e Walter Militi. L'uomo venne ritrovato morto, soffocato dal materiale pomicifero, dopo essere finito all'interno di un grosso bocchettone, sito in prossimità di un canalone lungo alcune decine di metri (detto canale di spolvero) che trasferiva la pomice(da una altezza di una quarantina di metri) sino al nastro trasportatore.
Dopo il ritrovamento del corpo scattarono le indagini dei carabinieri secondo le quali (così come riportato nel capo d'imputazione) l'uomo, in assenza di condizioni di sicurezza, si era posto all'interno del canale di spolvero, al di sotto della tela del vaglio della pomice, per battere la stessa tela con un martello, onde provocare la caduta della polvere pomicifera bloccatasi tra le maglie della griglia. Mentre eseguiva tale operazione Saltalamacchia perse l'equilibrio scivolando attraverso il canale sino al cosidetto fornello di scarico. Il destino beffardo, tra l'altro, volle che Bartolomeo Saltalamacchia perdesse la vita proprio in quello stabilimento dove, una ventina di anni prima, morì il padre.
Protezione civile, dopo gli annunci il Piano provinciale ancora non c'è
Mentre il Messinese frana in ogni dove, non si hanno tracce del famoso Piano di protezione civile provinciale. Documento che Palazzo dei leoni aveva annunciato di redigere al più presto e che a quanto pare sarebbe finito nel dimenticatoio. A tornare prepotentemente sull'argomento con un'ennesima interrogazione al presidente della Provincia Nanni Ricevuto è il consigliere del Pd Pippo Rao, il quale ha aveva già incalzato l'amministrazione in passato: questa è la terza interrogazione. Gli scenari che quotidianamente le comunità del Messinese sono costrette ad affrontare sono certamente inquietanti ma nonostante gli eventi disastrosi, il prezzo altissimo già pagato dai cittadini e l'elevatissimo rischio idrogeologico e sismico del nostro territorio, la nostra provincia continua a non poter contare su un piano di protezione civile. «Ma perché bisogna aspettare nuovi e tragici eventi per capire che la Protezione civile non può e non deve essere materia da improvvisare in occasione di situazioni contingenti, ma che richiede una adeguata pianificazione organizzativa e gestionale?». È la domanda che si pone Rao all'interno del suo nuovo intervento.
Era il 5 novembre del 2004, quando l'allora presidente della Provincia Salvatore Leonardi, con propria determina, individuava la società Ast Sistemi Spa per l'affidamento di compiti di collaborazione e consulenza tecnica scientifica per la redazione del "Piano provinciale generale di Protezione civile" e la gestione delle attività connesse. Il tutto per un importo complessivo annuo di centomila euro (trovante capienza nel Peg 2004). Determina che trovò riscontro in un'altra successiva di provenienza dirigenziale, datata 10 novembre dello stesso anno, attraverso la quale veniva approvato lo "schema del foglio patti e condizioni" che implicava l'affidamento all'Ast Sistemi e al contempo impegnava la somma di centoventimila euro, proveniente da due voci del Bilancio 2004. «La convenzione con l'Ast – spiega Rao – con scadenza 31 dicembre 2005, con determina presidenziale sempre a firma di Leonardi, appena un giorno prima della scadenza veniva integrata con un ulteriore incarico sempre affidato alla stessa società; e nell'ambito del Piano provinciale venivano individuate nel territorio quattro aree idonee ad ospitare "Zone d'ammassamento". Proprio all'Ast Sistemi veniva affidata, per poter proseguire il lavoro iniziato, la progettazione per l'organizzazione e l'allestimento delle aree polivalenti attrezzate, che d'intesa con le amministrazioni locali interessate, in via ordinaria, potevano anche essere utilizzate per scopi diversi. Successivamente – prosegue il consigliere d'opposizione – vennero impegnate risorse per l'attivazione dello stesso Piano, restando in attesa di un regolamento attuativo che a quanto risulterebbe dovrebbe essere già stato trasmesso alla Presidenza della Provincia nel dicembre 2008. Che cosa si è fatto con quei soldi?». Domanda più che legittima, meritevole di riscontro.
Era il 5 novembre del 2004, quando l'allora presidente della Provincia Salvatore Leonardi, con propria determina, individuava la società Ast Sistemi Spa per l'affidamento di compiti di collaborazione e consulenza tecnica scientifica per la redazione del "Piano provinciale generale di Protezione civile" e la gestione delle attività connesse. Il tutto per un importo complessivo annuo di centomila euro (trovante capienza nel Peg 2004). Determina che trovò riscontro in un'altra successiva di provenienza dirigenziale, datata 10 novembre dello stesso anno, attraverso la quale veniva approvato lo "schema del foglio patti e condizioni" che implicava l'affidamento all'Ast Sistemi e al contempo impegnava la somma di centoventimila euro, proveniente da due voci del Bilancio 2004. «La convenzione con l'Ast – spiega Rao – con scadenza 31 dicembre 2005, con determina presidenziale sempre a firma di Leonardi, appena un giorno prima della scadenza veniva integrata con un ulteriore incarico sempre affidato alla stessa società; e nell'ambito del Piano provinciale venivano individuate nel territorio quattro aree idonee ad ospitare "Zone d'ammassamento". Proprio all'Ast Sistemi veniva affidata, per poter proseguire il lavoro iniziato, la progettazione per l'organizzazione e l'allestimento delle aree polivalenti attrezzate, che d'intesa con le amministrazioni locali interessate, in via ordinaria, potevano anche essere utilizzate per scopi diversi. Successivamente – prosegue il consigliere d'opposizione – vennero impegnate risorse per l'attivazione dello stesso Piano, restando in attesa di un regolamento attuativo che a quanto risulterebbe dovrebbe essere già stato trasmesso alla Presidenza della Provincia nel dicembre 2008. Che cosa si è fatto con quei soldi?». Domanda più che legittima, meritevole di riscontro.
Maggioranza unita. Il Piano casa passa con i 54 voti di Mpa, Sicilia e Pd. Riforma del sistema rifiuti: sono oltre 300 gli emendamenti
(Gazzetta del sud) Approvato dall'Ars il Piano casa. Hanno votato a favore i 54 deputati del Pdl-Sicilia, del Mpa e del Pd presenti in aula e l'Udc Totò Cintola, che si è ufficialmente dissociato dal suo gruppo. Contro, infatti, hanno votato i nove deputati dell'Udc, mentre i 12 deputati del Pdl presenti si sono astenuti. La votazione, giunta a tarda sera, dopo un interminabile dibattito, avviato dall'on. Nino Beninati, che pur essendo stato, nella qualità di assessore ai Lavori pubblici del secondo Governo Lombardo, l'autore del provvedimento si è dissociato per le modifiche apportate dall'aula, annunciando la propria astensione, si è svolta per appello nominale. Sulla scia di Beninati, anche la relatrice Marianna Caronia e il presidente della commissione Ambiente Fabio Mancuso, peraltro entrambi impegnati esponenti dell'opposizione, hanno fortemente criticato il testo definitivo del disegno di legge, pronunciandosi per l'astensione. Analoghe le prese di posizione del vice capogruppo Salvo Pogliese, di Salvino Caputo, Giuseppe Buzzanca, Marco Falcone e del capogruppo Innocenzo Leontini. A favore del disegno di legge, sebbene nei giorni scorsi ne abbia contestato alcune parti, ha, invece, dichiarato di votare Cateno De Luca, che ha però colto l'occasione per annunciare ufficialmente dalla tribuna le proprie dimissioni da vice capogruppo del Mpa. Dimissioni motivate con la necessità di "avere le mani libere", di non aver vincoli, nel corso del dibattito sul disegno di legge di riforma del sistema di raccolta dei rifiuti di cui non condivide alcune scelte del governo. A favore del disegno di legge sono, invece, intervenuti i deputati del Pd Giacomo Di Benedetto, Franco Rinaldi, Roberto De Benedictis, Bruno Marziano e il segretario regionale Giuseppe Lupo, i deputati del Mpa Fortunato Romano e Giuseppe Arena, nonché Toni Scilla del Pdl-Sicilia. "La legge sul Piano casa - ha dichiarato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, subito dopo il voto - è una riforma importantissima ed enormemente attesa, che servirà alla Sicilia per rimettere in moto l'edilizia, un settore importante che da lavoro a migliaia di persone nell'isola. Siamo stati attenti a fare in modo che la ripresa produttiva delle imprese di costruzione, ferma da tempo, fosse ben regolamentata: la legge, infatti,contribuirà a migliorare il nostro patrimonio edilizio. La norma, dunque, ottiene un doppio obiettivo: da un lato la riqualificazione degli immobili, anche per migliorarne la sicurezza da un punto di vista geologico; dall'altro permettere l'attivazione di investimenti privati che contribuiranno a far ripartire la nostra economia". "Il voto di questa sera - ha concluso Lombardo - segna il conseguimento di un altro degli obiettivi prioritari che il mio governo si è dato e che continuerà a perseguire con le altre leggi che sono pronte per la discussione in aula. Procederemo con lo stesso metodo, chiedendo il consenso per il reale interesse dei siciliani e non per schieramenti preconcetti".
La prima parte della seduta, alla cui presidenza si sono alternati gli onorevoli Francesco Cascio, Santi Formica e Camillo Oddo, era stata impegnata dal dibattito sul disegno di legge di riordino del sistema di raccolta dei rifiuti, per il quale sono stati presentati 324 emendamenti ed altri ne dovrà presentare il governo, dal momento che proprio in questi giorni alla Camera dei deputati è stato approvato un emendamento della Lega Nord che abolisce gli Ato. Alla fine, il presidente dell'Ars Cascio, dopo che la capogruppo di Pdl-Sicilia Giulia Adamo si era pronunciata per il rinvio in commissione del provvedimento, accogliendo l'invito dell'assessore all'Energia Pier Carmelo Russo, ne ha disposto il rinvio informale presso la commissione Ambiente per una "rilettura" degli emedamenti, in modo che già nel pomeriggio il disegno di legge possa essere riproposto all'attenzione dell'aula. "Il governo è contrario ad un ritorno formale che dilaterebbe i tempi - ha spiegato, infatti, Russo - ma l'aula è sovrana. Sia chiaro, però, che da oggi la Regione non autorizzerà più nessuna apertura della cassa per quei comuni che devono affrontare emergenze ambientali legate ai rifiuti".
L'Assemblea ha pure concluso la discussione generale del disegno di legge sull'ordinamento della professione di maestro di sci votando il passaggio all'esame dei singoli articoli del provvedimento. La seduta è stata quindi aggiornata a oggi con all'ordine del giorno anche l'esame del bilancio di previsione della regione per il 2010, quello per il triennio 2010-2012 e le disposizioni programmatiche e correttive per l'esercizio finanziario in corso. A margine dei lavori d'aula, è stato costituito l'Intergruppo parlamentare per la Famiglia e la sussidiarietà. Tra i promotori, il vicepresidente della Regione, Michele Cimino, i deputati Fortunato Romano, Giovanni Barbagallo, Nino Bosco e Rudy Maira. "L'iniziativa - ha spiegato Cimino - si inserisce nel contesto del dibattito attuale tra le forze politiche, sindacali, delle organizzazioni sociali, proprio per agevolare convergenze programmatiche e culturali nel confronto su temi di interesse comune: dalla formazione al sostegno alle famiglie, il welfare, l'inclusione sociale, economia, lavoro, solidarietà".
La prima parte della seduta, alla cui presidenza si sono alternati gli onorevoli Francesco Cascio, Santi Formica e Camillo Oddo, era stata impegnata dal dibattito sul disegno di legge di riordino del sistema di raccolta dei rifiuti, per il quale sono stati presentati 324 emendamenti ed altri ne dovrà presentare il governo, dal momento che proprio in questi giorni alla Camera dei deputati è stato approvato un emendamento della Lega Nord che abolisce gli Ato. Alla fine, il presidente dell'Ars Cascio, dopo che la capogruppo di Pdl-Sicilia Giulia Adamo si era pronunciata per il rinvio in commissione del provvedimento, accogliendo l'invito dell'assessore all'Energia Pier Carmelo Russo, ne ha disposto il rinvio informale presso la commissione Ambiente per una "rilettura" degli emedamenti, in modo che già nel pomeriggio il disegno di legge possa essere riproposto all'attenzione dell'aula. "Il governo è contrario ad un ritorno formale che dilaterebbe i tempi - ha spiegato, infatti, Russo - ma l'aula è sovrana. Sia chiaro, però, che da oggi la Regione non autorizzerà più nessuna apertura della cassa per quei comuni che devono affrontare emergenze ambientali legate ai rifiuti".
L'Assemblea ha pure concluso la discussione generale del disegno di legge sull'ordinamento della professione di maestro di sci votando il passaggio all'esame dei singoli articoli del provvedimento. La seduta è stata quindi aggiornata a oggi con all'ordine del giorno anche l'esame del bilancio di previsione della regione per il 2010, quello per il triennio 2010-2012 e le disposizioni programmatiche e correttive per l'esercizio finanziario in corso. A margine dei lavori d'aula, è stato costituito l'Intergruppo parlamentare per la Famiglia e la sussidiarietà. Tra i promotori, il vicepresidente della Regione, Michele Cimino, i deputati Fortunato Romano, Giovanni Barbagallo, Nino Bosco e Rudy Maira. "L'iniziativa - ha spiegato Cimino - si inserisce nel contesto del dibattito attuale tra le forze politiche, sindacali, delle organizzazioni sociali, proprio per agevolare convergenze programmatiche e culturali nel confronto su temi di interesse comune: dalla formazione al sostegno alle famiglie, il welfare, l'inclusione sociale, economia, lavoro, solidarietà".
martedì 9 marzo 2010
Premio Lucio Battisti a Fiuggi. Eoliani protagonisti
Grande successo di pubblico e di critica per il Premio Lucio Battisti e con l' eoliano Andrea Biviano e l'eoliana-milazzese Ramona Parisse sugli scudi.
Il concorso internazionale per nuovi talenti nel campo della musica si è concluso il 5 marzo( data di nascita del grande cantautore) con l’esibizione dei 14 finalisti appartenenti alle rispettive sezioni del Premio.
Nella sezione Premio Lucio Battisti si è verificato un pari merito per quanto riguarda il primo classificato.
Quindi i 2 contendenti , il liparese Andrea Biviano (nella foto a sinistra durante l'esibizione a Fiuggi) e il gruppo “Compl8” hanno eseguito per 30 secondi il proprio brano con il metodo “a cappella”, dopodiché la giuria ha proceduto alla votazione decretando vincitore il gruppo “Compl8”.
Per Biviano, quindi, un secondo posto al foto-finish che, in ogni caso, è un riconoscimento alla bravura del giovane nativo di Lipari
Vincitrice della sezione Premio Lucio Battisti-Songs in the World è Sophia Cannizzo.
La giuria ha assegnato il premio “Migliore interpretazione” a Maria Puliafito.
Il Premio internazionale è stato assegnato a Polly Genova proveniente da Sofia (Bulgaria). Grande soddisfazione per la coordinatrice internazionale Susy Pintus che ha riscosso grande plauso per l’alta qualità del talento espresso dai concorrenti.
La professionalità e l’impeccabile organizzazione dell’Accademia Lucio Battisti ha fatto di questo evento un importante appuntamento per chi desidera intraprendere un percorso artistico nel campo della musica.
Ma ecco nel dettaglio le varie graduatorie:
Premio Lucio Battisti
1° Classificato Gruppo “Compl8 con un mix di Battisti.
3° Classificato Veronica di Bartolomeo con “Nessun dolore”.
Premio Lucio Battisti-Songs in the World
1° Classificato Sophia Cannizzo con “Emozioni”.
2° Classificato Ramona Parisse (nella foto a destra) con “Pensieri e parole”.
3° Classificato Gaetano Triscari con “Non è Francesca”.
Premio “Migliore interpretazione”:
Maria Puliafito con “Io vivrò”
Premio internazionale:
Polly Genova (da Sofia-Bulgaria) con “Nessun dolore”
Ad Andrea e Ramona i complimenti di Eolienews e l'augurio per un futuro sempre più ricco di soddisfazioni
Per la morte nel 2004 di un operaio dell'Italpomice tre condanne al tribunale di Lipari
Tre responsabili a vario titolo dell'ex azienda pomicifera Italpomice di Acquacalda sono stati condannati al tribunale di Lipari a conclusione del processo per la morte di Bartolomeo Saltalamacchia, 50 anni, avvenuta il 10 febbraio 2004 mentre l'uomo era al lavoro nella cava.
Il giudice Roberto Gurini ha condannato Angelo Merenda (54 anni, legale rappresentante dell'azienda) Enrico Lo Monaco (40 anni, direttore dei lavori) e Michele Saltalamacchia (58 anni, sorvegliante) rispettivamente a 13, 11 e 9 mesi di reclusione (pena sospesa), al pagamento delle spese processuali e al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede.
I tre stati difesi dagli avvocati Antonio Taviano Giuffrida, Gioacchino Sbacchi, Costantino Lo Monaco e Candido Bonaventura.
I familiari del povero Bartolomeo Saltalamacchia (da tutti conosciuto come Lello) si sono costituiti parte civile attraverso gli avvocati Gaetano Orto, Luca Frontino e Walter Militi.
L'uomo venne ritrovato morto, soffocato dal materiale pomicifero, dopo essere finito all'interno di un grosso bocchettone, sito in prossimità di un canalone lungo alcune decine di metri (detto canale di spolvero) che trasferiva la pomice(da una altezza di una quarantina di metri) sino al nastro trasportatore.
Dopo il ritrovamento del corpo scattarono le indagini dei carabinieri secondo le quali (così come riportato nel capo d'imputazione) l'uomo, in assenza di condizioni di sicurezza, si era posto all'interno del canale di spolvero, al di sotto della tela del vaglio della pomice, per battere la stessa tela con un martello, onde provocare la caduta della polvere pomicifera bloccatasi tra le maglie della griglia.
Mentre eseguiva tale operazione Saltalamacchia perse l'equilibrio scivolando attraverso il canale sino al cosidetto fornello di scarico. Il destino beffardo, tra l'altro, volle che Bartolomeo Saltalamacchia perdesse la vita proprio in quello stabilimento dove, una ventina di anni prima, morì il padre.
POLITICHE GIOVANILI: LEANZA, "AL VIA 40 PROGETTI PER 20 MILIONI"
Via libera a oltre 20 milioni di euro per realizzare progetti finalizzati a migliorare la qualita' della vita dei giovani siciliani di eta' compresa tra i 14 e i 30 anni.
L'assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza ha presentato oggi, nella sala Bonsignore dell'assessorato di viale Trinacria a Palermo, i primi 40 progetti, ognuno dei quali deve intercettare almeno tre azioni contenute nell'accordo, finanziati per un importo di 20.450.540,50 euro.
"E' stata l'occasione - ha detto Leanza - per incontrare gli enti che dovranno realizzare i primi 40 progetti. Abbiamo spiegato che l'intenzione della Regione e' di mettere i giovani al centro del sistema. Chiediamo meno formazione e piu' azioni concrete in favore di questa fascia della popolazione siciliana che deve diventare il motore dello sviluppo per il futuro della nostra isola".
Leanza ha anche annunciato che e' in fase di definizione un disegno di legge destinato ai giovani. "Il 29 e il 30 marzo, nel corso della prima conferenza regionale sulle Politiche giovanili che si svolgera' a Giardini Naxos, avvieremo la consultazione con tutti i soggetti interessati. Sara' un passaggio fondamentale perche' il prossimo due aprile presenteremo la legge di settore che vedra' i giovani come protagonisti per la crescita della Sicilia".
I 40 progetti presentati oggi riguardano cinque delle otto azioni contenute nell'Apq: prevedono la partecipazione dei giovani alle politiche territoriali, la creazione di spazi adeguati per esprimere la creativita' e la promozione di stili di vita sani e responsabili, con il coinvolgimento delle scuole.
In particolare, le azioni sono cosi' suddivise:
1)promozione della creativita' giovanile per favorire un maggior protagonismo sociale (7.460.380,58 euro);
2)educazione alla legalita' (3.542.000 euro)
3)promozione di stili di vita sani, e modelli positivi di comportamento (3.500.000 euro);
4)promozione della cultura dell'accoglienza e della multiculturalita' (3.000.000 euro);
5) sostegno alle relazioni familiari intergenerazionali (3.000.000).
Per queste 5 azioni, l'importo complessivo messo a disposizione era di 20.502.380,58.
Delle 162 richieste arrivate in assessorato, solo 122 sono state sottoposte a valutazione e di queste ne sono state finanziate 40. Ammessi in graduatoria, ma non finanziati per carenze di risorse, altri 52 progetti per un fabbisogno di oltre 35 milioni.
L'Accordo di programma quadro "Giovani protagonisti di se' e del territorio", sottoscritto dalla Regione con il Ministero dello Sviluppo Economico, prevede un budget complessivo di circa 32 milioni, in 3 anni. I progetti sono destinati a migliorare la qualita' della vita dei giovani siciliani di eta' compresa tra i 14 e i 30 anni.
I finanziamenti provengono dal fondo nazionale delle Politiche giovanili, dal cofinanziamento regionale, da economie sui fondi fas, oltre che dagli interventi previsti per gli enti beneficiari.
Complessivamente, l'Apq si articola in 8 azioni, a cui possono partecipare soggetti pubblici e privati, enti di formazione, istituti scolastici, universita', distretti socio-sanitari, cooperative sociali e onlus.
Si e' insediata anche la commissione per la valutazione dei progetti relativi all'azione 7 dell'Apq "Giovani e Lavoro" che dispone di fondi per 4 milioni di euro. Sono pervenute 272 domande presentate direttamente da ragazzi tra i 18 e i 30 anni per avviare stage o sviluppare idee innovative, per lo start-up d'impresa o per un finanziamento ad aziende di nuova costituzione che siano formate almeno per il 50% da giovani. Il limite massimo del contributo a fondo perduto varia tra i 12 mila e i 20 mila euro.
Disponibile pure un bando di 500 mila euro per la sezione 5 dell'Apq "Orientati verso l'Europa", che mira a favorire gli scambi dei giovani siciliani con le altre realta' europee, cio' anche al fine di superare gli svantaggi connessi alla posizione geografica, a rafforzare il senso della solidarieta' e alla costruzione dell'Europa attraverso la partecipazione a scambi transnazionali e a incoraggiare lo spirito d'iniziativa e d'impresa. In questo caso gli enti interessati dovranno presentare i progetti direttamente alla Commissione Europa mentre la Regione interviene con fondi regionali fino al 20% per integrare la quota finanziaria lasciata scoperta dai bandi europei. Infine, e' in fase di predisposizione la sezione 8 dell'Apq, destinata esclusivamente alla realizzazione di una campagna di comunicazione per dare ampia diffusione e visibilita' alle azioni messe in campo dall'Accordo di Programma Quadro
L'assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza ha presentato oggi, nella sala Bonsignore dell'assessorato di viale Trinacria a Palermo, i primi 40 progetti, ognuno dei quali deve intercettare almeno tre azioni contenute nell'accordo, finanziati per un importo di 20.450.540,50 euro.
"E' stata l'occasione - ha detto Leanza - per incontrare gli enti che dovranno realizzare i primi 40 progetti. Abbiamo spiegato che l'intenzione della Regione e' di mettere i giovani al centro del sistema. Chiediamo meno formazione e piu' azioni concrete in favore di questa fascia della popolazione siciliana che deve diventare il motore dello sviluppo per il futuro della nostra isola".
Leanza ha anche annunciato che e' in fase di definizione un disegno di legge destinato ai giovani. "Il 29 e il 30 marzo, nel corso della prima conferenza regionale sulle Politiche giovanili che si svolgera' a Giardini Naxos, avvieremo la consultazione con tutti i soggetti interessati. Sara' un passaggio fondamentale perche' il prossimo due aprile presenteremo la legge di settore che vedra' i giovani come protagonisti per la crescita della Sicilia".
I 40 progetti presentati oggi riguardano cinque delle otto azioni contenute nell'Apq: prevedono la partecipazione dei giovani alle politiche territoriali, la creazione di spazi adeguati per esprimere la creativita' e la promozione di stili di vita sani e responsabili, con il coinvolgimento delle scuole.
In particolare, le azioni sono cosi' suddivise:
1)promozione della creativita' giovanile per favorire un maggior protagonismo sociale (7.460.380,58 euro);
2)educazione alla legalita' (3.542.000 euro)
3)promozione di stili di vita sani, e modelli positivi di comportamento (3.500.000 euro);
4)promozione della cultura dell'accoglienza e della multiculturalita' (3.000.000 euro);
5) sostegno alle relazioni familiari intergenerazionali (3.000.000).
Per queste 5 azioni, l'importo complessivo messo a disposizione era di 20.502.380,58.
Delle 162 richieste arrivate in assessorato, solo 122 sono state sottoposte a valutazione e di queste ne sono state finanziate 40. Ammessi in graduatoria, ma non finanziati per carenze di risorse, altri 52 progetti per un fabbisogno di oltre 35 milioni.
L'Accordo di programma quadro "Giovani protagonisti di se' e del territorio", sottoscritto dalla Regione con il Ministero dello Sviluppo Economico, prevede un budget complessivo di circa 32 milioni, in 3 anni. I progetti sono destinati a migliorare la qualita' della vita dei giovani siciliani di eta' compresa tra i 14 e i 30 anni.
I finanziamenti provengono dal fondo nazionale delle Politiche giovanili, dal cofinanziamento regionale, da economie sui fondi fas, oltre che dagli interventi previsti per gli enti beneficiari.
Complessivamente, l'Apq si articola in 8 azioni, a cui possono partecipare soggetti pubblici e privati, enti di formazione, istituti scolastici, universita', distretti socio-sanitari, cooperative sociali e onlus.
Si e' insediata anche la commissione per la valutazione dei progetti relativi all'azione 7 dell'Apq "Giovani e Lavoro" che dispone di fondi per 4 milioni di euro. Sono pervenute 272 domande presentate direttamente da ragazzi tra i 18 e i 30 anni per avviare stage o sviluppare idee innovative, per lo start-up d'impresa o per un finanziamento ad aziende di nuova costituzione che siano formate almeno per il 50% da giovani. Il limite massimo del contributo a fondo perduto varia tra i 12 mila e i 20 mila euro.
Disponibile pure un bando di 500 mila euro per la sezione 5 dell'Apq "Orientati verso l'Europa", che mira a favorire gli scambi dei giovani siciliani con le altre realta' europee, cio' anche al fine di superare gli svantaggi connessi alla posizione geografica, a rafforzare il senso della solidarieta' e alla costruzione dell'Europa attraverso la partecipazione a scambi transnazionali e a incoraggiare lo spirito d'iniziativa e d'impresa. In questo caso gli enti interessati dovranno presentare i progetti direttamente alla Commissione Europa mentre la Regione interviene con fondi regionali fino al 20% per integrare la quota finanziaria lasciata scoperta dai bandi europei. Infine, e' in fase di predisposizione la sezione 8 dell'Apq, destinata esclusivamente alla realizzazione di una campagna di comunicazione per dare ampia diffusione e visibilita' alle azioni messe in campo dall'Accordo di Programma Quadro
Situazione Trasporti nelle Eolie. Collegamenti ridotti all'osso e troppe incognite per il futuro. Il Gruppo Ormeggiatori delle Eolie dice la sua
Il Gruppo Ormeggiatori Battellieri delle isole Eolie interviene, con una nota a firma del presidente Annibale Marturano, sulla situazione dei trasporti nelle isole Eolie.
La nota è stata inviata al MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI (Direzione generale per il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne /c.a. Direttore Generale Dr.Enrico Maria Puja), ALLA REGIONE SICILIANA (Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo /c.a. On.le Assessore Antonino Strano), ALLA REGIONE SICILIANA (Assessorato Trasporti e Mobilità Dipartimento delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti /c.a. Dirigente Generale dr. Vincenzo Falgares), ALLA REGIONE SICILIANA (Assessorato Trasporti e Mobilità Servizio 3^ Trasporto Regionale Marittimo c.a. Dott.ssa Salvatrice Severino) e per conoscenza AI SINDACI DEI COMUNI DI LIPARI, SANTA MARINA, LENI E MALFA, ALL’UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO LIPARI, ALLA SIREMAR SPA (c.a. Direttore Generale Dr. Casagrande) .
IL TESTO:
OGGETTO: situazione trasporti isole eolie
Abbiamo molto apprezzato l’intervento dei vari Sindaci e consiglieri eoliani, che hanno posto all’attenzione della Siremar ma soprattutto del competente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di diversi Assessorati della Regione Sicilia il disagio che le attività produttive isolane, fra cui la nostra, vivono per effetto dei ridotti traffici assicurati dalla Siremar.
Aggiungendoci a tale appello vorremmo, dalla nostra esperienza, portare all’attenzione di tutti le problematiche molto serie che stanno investendo i collegamenti marittimi con le nostre isole, per le quali la cosiddetta continuità territoriale tanto sbandierata non è più, di fatto, garantita. Siamo infatti, rimasti di nuovo con solo due navi della società Siremar e non sappiamo di preciso fino a quando. Tutto questo provoca anche per il Gruppo Ormeggiatori una situazione insostenibile e peraltro ci sta creando notevoli disagi sia sul piano organizzativo che economico/sociale.
Per una realtà come la nostra: una “comunità” di 50 famiglie, una delle cooperative più numerose di queste isole, che vive ed è stata costituita in funzione di contribuire alla sicurezza ed alla continuità di tali collegamenti, la caduta dei traffici si dimostra deleteria, giova ricordare inoltre che da oltre un anno la m/n Laurana non fa più scalo a Ginostra e che dal 15 Gennaio una parte del porto di S.Marina Salina, per la nota mareggiata, è stata dichiarata inagibile per le navi Siremar.
Ma c’è di più.
A preoccupare fortemente noi ormeggiatori e tutti coloro che operano nell’indotto della Siremar, oltre alla situazione contingente - che ci auguriamo trovi soluzione con un sollecito ritorno in linea della terza nave – sono gli effetti della prevista privatizzazione, ormai avviata e destinata a concludersi entro il prossimo mese di settembre, che hanno ancora troppe incognite, che non possono non preoccupare noi eoliani.
Infine, considerato che le isole Eolie non offrono per natura e collocazione alcun tipo di possibilità lavorativa che si possa svolgere in modo duraturo e continuativo durante tutto il periodo dell’anno, tenuto conto dei già i notevoli disagi che noi residenti ci dobbiamo sobbarcare, tenuto altresì conto che la riduzione di una nave Siremar, quasi sicuramente, si protrarrà anche dopo Pasqua, tutto questo continua a svuotare e impoverire drammaticamente queste nostre isole.
Occorrono invece iniziative tendenti a facilitare la vita dei residenti e d’altro canto a valorizzazione il turismo che continua a essere la principale fonte di sostegno di queste isole e dei loro abitanti: pensiamo anche agli imprenditori/commercianti eoliani che hanno investito molto in questo settore (nuove costruzioni di alberghi, bed & breakfast, attività commerciali, ecc..)
Il nostro appello, che si alza forte verso tutte le istituzioni e le forze politiche siciliane, è quello di sottolineare la drammaticità della situazione particolarmente acuta in un’area come la nostra, basti ricordare cosa è successo agli operai della Pumex, al settore della pesca ecc...
Chiediamo quindi, alle Autorità competenti che si adoperino fattivamente perché un patrimonio come le isole Eolie sia anche un luogo dove si possa vivere, studiare, operare, ammalarsi per tutto il periodo dell’anno e soprattutto continuare a lavorare.
Gruppo Ormeggiatori Battellieri isole Eolie
Il Presidente
Annibale MARTURANO
La nota è stata inviata al MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI (Direzione generale per il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne /c.a. Direttore Generale Dr.Enrico Maria Puja), ALLA REGIONE SICILIANA (Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo /c.a. On.le Assessore Antonino Strano), ALLA REGIONE SICILIANA (Assessorato Trasporti e Mobilità Dipartimento delle Infrastrutture della Mobilità e dei Trasporti /c.a. Dirigente Generale dr. Vincenzo Falgares), ALLA REGIONE SICILIANA (Assessorato Trasporti e Mobilità Servizio 3^ Trasporto Regionale Marittimo c.a. Dott.ssa Salvatrice Severino) e per conoscenza AI SINDACI DEI COMUNI DI LIPARI, SANTA MARINA, LENI E MALFA, ALL’UFFICIO CIRCONDARIALE MARITTIMO LIPARI, ALLA SIREMAR SPA (c.a. Direttore Generale Dr. Casagrande) .
IL TESTO:
OGGETTO: situazione trasporti isole eolie
Abbiamo molto apprezzato l’intervento dei vari Sindaci e consiglieri eoliani, che hanno posto all’attenzione della Siremar ma soprattutto del competente Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e di diversi Assessorati della Regione Sicilia il disagio che le attività produttive isolane, fra cui la nostra, vivono per effetto dei ridotti traffici assicurati dalla Siremar.
Aggiungendoci a tale appello vorremmo, dalla nostra esperienza, portare all’attenzione di tutti le problematiche molto serie che stanno investendo i collegamenti marittimi con le nostre isole, per le quali la cosiddetta continuità territoriale tanto sbandierata non è più, di fatto, garantita. Siamo infatti, rimasti di nuovo con solo due navi della società Siremar e non sappiamo di preciso fino a quando. Tutto questo provoca anche per il Gruppo Ormeggiatori una situazione insostenibile e peraltro ci sta creando notevoli disagi sia sul piano organizzativo che economico/sociale.
Per una realtà come la nostra: una “comunità” di 50 famiglie, una delle cooperative più numerose di queste isole, che vive ed è stata costituita in funzione di contribuire alla sicurezza ed alla continuità di tali collegamenti, la caduta dei traffici si dimostra deleteria, giova ricordare inoltre che da oltre un anno la m/n Laurana non fa più scalo a Ginostra e che dal 15 Gennaio una parte del porto di S.Marina Salina, per la nota mareggiata, è stata dichiarata inagibile per le navi Siremar.
Ma c’è di più.
A preoccupare fortemente noi ormeggiatori e tutti coloro che operano nell’indotto della Siremar, oltre alla situazione contingente - che ci auguriamo trovi soluzione con un sollecito ritorno in linea della terza nave – sono gli effetti della prevista privatizzazione, ormai avviata e destinata a concludersi entro il prossimo mese di settembre, che hanno ancora troppe incognite, che non possono non preoccupare noi eoliani.
Infine, considerato che le isole Eolie non offrono per natura e collocazione alcun tipo di possibilità lavorativa che si possa svolgere in modo duraturo e continuativo durante tutto il periodo dell’anno, tenuto conto dei già i notevoli disagi che noi residenti ci dobbiamo sobbarcare, tenuto altresì conto che la riduzione di una nave Siremar, quasi sicuramente, si protrarrà anche dopo Pasqua, tutto questo continua a svuotare e impoverire drammaticamente queste nostre isole.
Occorrono invece iniziative tendenti a facilitare la vita dei residenti e d’altro canto a valorizzazione il turismo che continua a essere la principale fonte di sostegno di queste isole e dei loro abitanti: pensiamo anche agli imprenditori/commercianti eoliani che hanno investito molto in questo settore (nuove costruzioni di alberghi, bed & breakfast, attività commerciali, ecc..)
Il nostro appello, che si alza forte verso tutte le istituzioni e le forze politiche siciliane, è quello di sottolineare la drammaticità della situazione particolarmente acuta in un’area come la nostra, basti ricordare cosa è successo agli operai della Pumex, al settore della pesca ecc...
Chiediamo quindi, alle Autorità competenti che si adoperino fattivamente perché un patrimonio come le isole Eolie sia anche un luogo dove si possa vivere, studiare, operare, ammalarsi per tutto il periodo dell’anno e soprattutto continuare a lavorare.
Gruppo Ormeggiatori Battellieri isole Eolie
Il Presidente
Annibale MARTURANO
A difesa dei miei marittimi. Ci scrive il dott. Sergio La Cava
Riceviamo dal dott. Sergio La Cava e pubblichiamo
Caro dottore Iacolino,
chi mi conosce sa che sono lontanissimo dalle polemiche sterili, ma altrettanto sa che il mio lavoro lo faccio seriamente e per cui lo difendo come difendo i miei marittimi da insinuazioni o attacchi gratuiti... e lo farò sempre.
Comunque il destino ha voluto che già stamattina (si veda chi ha viaggiato)ci sia la conferma di ciò che con forza sostengo.
Saluti
Sergio La Cava
Caro dottore Iacolino,
chi mi conosce sa che sono lontanissimo dalle polemiche sterili, ma altrettanto sa che il mio lavoro lo faccio seriamente e per cui lo difendo come difendo i miei marittimi da insinuazioni o attacchi gratuiti... e lo farò sempre.
Comunque il destino ha voluto che già stamattina (si veda chi ha viaggiato)ci sia la conferma di ciò che con forza sostengo.
Saluti
Sergio La Cava
Ex Pumex: Si prosegue lungo la strada intrapresa... con qualche tensione
Proseguono nello sciopero della fame tre degli ex Pumex che hanno perso il diritto alla mobilità e che da ieri, supportati dagli altri compagni di lavoro (non tutti come si legge in una nota di Profilio che troverete in questa pagina), stanno occupando la stanza del sindaco Bruno.
Non sono mancati i momenti di tensione specie quando gli ex lavoratori, contrariamente a quanto gli era stato garantito ieri, sono stati sottoposti ad identificazione da parte della polizia municipale.
Tensione, è opportuno evidenziare, che non è stata assolutamente contro gli agenti che stavano semplicemente compiendo il loro dovere così come da disposizione e che hanno ricevuto dagli ex Pumex tutta la collaborazione. Tutt'altri, ed in alto, gli obiettivi della tensione.
Il video di una parte della mattinata:
Non sono mancati i momenti di tensione specie quando gli ex lavoratori, contrariamente a quanto gli era stato garantito ieri, sono stati sottoposti ad identificazione da parte della polizia municipale.
Tensione, è opportuno evidenziare, che non è stata assolutamente contro gli agenti che stavano semplicemente compiendo il loro dovere così come da disposizione e che hanno ricevuto dagli ex Pumex tutta la collaborazione. Tutt'altri, ed in alto, gli obiettivi della tensione.
Il video di una parte della mattinata:
Chiusura ATO e posizione dell'amministrazione Bruno. Il comunicato delle forze d'opposizione
Comunicato stampa
Il recente emendamento (comma quinques all’art. 1 del D.L. 2 del 25/01/2010) votato dalla maggioranza alla Camera dei Deputati – di fatto – sopprime gli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti. In Sicilia si assiste al silenzio del governo regionale e, cosa più strana, anche delle amministrazioni locali, che saranno necessariamente coinvolte dalla soppressione degli ATO.
Ciò è strano perché è evidente come ci si trovi di fronte al rischio di un vuoto gestionale e a quello, conseguente, che il governo nazionale assuma iniziative “centralizzate”; in Sicilia, dove la Commissione Pecorella ha certificato che la maggior parte delle discariche sarà satura entro un anno, queste potrebbero tradursi in una bella gestione emergenziale dei rifiuti, sotto la direzione del solito commissario Bertolaso.
Il termine utile per impugnare il provvedimento e per qualsiasi iniziativa è il 27 marzo, data nella quale scadono i termini per la conversione in legge e dopo la quale – se il Senato darà il via libera definitivo – ci troveremo entro un anno senza gli ATO. Appare evidente che per il Comune di Lipari, data la sua peculiarità territoriale, il problema della gestione dei rifiuti sia, o dovrebbe essere, di prioritaria importanza.
Vorremmo a questo punto capire quale è la posizione del Sindaco, di fronte a questa iniziativa voluta dalle parti politiche cui lo stesso fa riferimento.
Vorremmo anche capire se e come intenderà far valere la propria posizione presso il governo della Regione Siciliana, che a oggi – misteriosamente – tace sull’intera vicenda.
Vorremmo sapere e far sapere alla cittadinanza cosa intende fare l’Amministrazione comunale di Lipari per arginare un disegno irresponsabile, che rischia di penalizzare ulteriormente realtà territoriali, come la nostra, già particolarmente disagiate e evidentemente difficili da gestire.
Ringraziamo anticipatamente per la risposta che, però, temiamo non arriverà.
I consiglieri di Eolie nel Cuore, SEL, PD, UDC, Nuovo Giorno.
Il recente emendamento (comma quinques all’art. 1 del D.L. 2 del 25/01/2010) votato dalla maggioranza alla Camera dei Deputati – di fatto – sopprime gli Ambiti Territoriali Ottimali per la gestione dei servizi idrici e dei rifiuti. In Sicilia si assiste al silenzio del governo regionale e, cosa più strana, anche delle amministrazioni locali, che saranno necessariamente coinvolte dalla soppressione degli ATO.
Ciò è strano perché è evidente come ci si trovi di fronte al rischio di un vuoto gestionale e a quello, conseguente, che il governo nazionale assuma iniziative “centralizzate”; in Sicilia, dove la Commissione Pecorella ha certificato che la maggior parte delle discariche sarà satura entro un anno, queste potrebbero tradursi in una bella gestione emergenziale dei rifiuti, sotto la direzione del solito commissario Bertolaso.
Il termine utile per impugnare il provvedimento e per qualsiasi iniziativa è il 27 marzo, data nella quale scadono i termini per la conversione in legge e dopo la quale – se il Senato darà il via libera definitivo – ci troveremo entro un anno senza gli ATO. Appare evidente che per il Comune di Lipari, data la sua peculiarità territoriale, il problema della gestione dei rifiuti sia, o dovrebbe essere, di prioritaria importanza.
Vorremmo a questo punto capire quale è la posizione del Sindaco, di fronte a questa iniziativa voluta dalle parti politiche cui lo stesso fa riferimento.
Vorremmo anche capire se e come intenderà far valere la propria posizione presso il governo della Regione Siciliana, che a oggi – misteriosamente – tace sull’intera vicenda.
Vorremmo sapere e far sapere alla cittadinanza cosa intende fare l’Amministrazione comunale di Lipari per arginare un disegno irresponsabile, che rischia di penalizzare ulteriormente realtà territoriali, come la nostra, già particolarmente disagiate e evidentemente difficili da gestire.
Ringraziamo anticipatamente per la risposta che, però, temiamo non arriverà.
I consiglieri di Eolie nel Cuore, SEL, PD, UDC, Nuovo Giorno.
LIPARI, SIMBOLO DI UN GUERRIERO FERITO A MORTE (di Anna Miracula)
(Anna Miracula) Trasporti in crisi e carenti , perdita del proprio posto di lavoro, sanità in tilt, questi i tre punti più cocenti che riguardano giornalmente ormai , aggiungerei , le grigie pagine delle nostre isole.
E via dicendo ad altri problemi minori, ma non per questo meno importanti.
Sembra la fotografia dell’Italia appresa dai Tg nazionali e invece è la nostra foto di questi ultimi anni.
Cos’altro ancora può succedere alle nostre Eolie? Cos’altro ci sarà in serbo per il futuro che è già diventato presente ?
Non vi è dubbio che si sta mirando ad affondare queste isole ,sembra quasi che una scura e minacciosa nuvola si sia posta sul nostro capo e che non si possa far niente per farla rimuovere.
Ho pensato a Lipari come ad un grande palcoscenico.
Gran parte della scenografia eoliana costituita da un cielo oscuro e nebbioso dove tutti sono attori , protagonisti di se stessi, di questa farsa chiamata “politica eoliana” in cui ognuno prende, ma nessuno dà.
Noi eoliani ne siamo gli spettatori : alcuni, poco interessati allo spettacolo , dormono , sonnecchiano, si distraggono pensando ad altre cose mentre lo spettacolo va avanti ; altri, consci di quello che succede sul “palco” , sono attenti ma incapaci di intervenire perché frenati dalla passività, e increduli di fronte a questo immane spettacolo al quale stanno assistendo.
Lo sventramento e l’abbandono della nostra terra,quasi come fosse una vecchia carcassa nel deserto ,la demolizione delle nostre certezze e di quelle dei nostri figli, dei giovani che ancora hanno voglia di vivere in queste terre, l’incertezza sul nostro futuro, una tale umiliazione che nemmeno i nostri avi durante le guerre che si sono succedute nei secoli avevano mai subito.
Ecco a che cosa stiamo assistendo giorno dopo giorno, toglierci la libertà di pensare,di agire, di protestare, di vivere dignitosamente ,di essere dei ”cittadini” sembra l’oscuro progetto al quale i nostri governanti stanno lavorando e devo aggiungere che ci stanno riuscendo egregiamente.
Chi ci ridarà tutto quello che è andato perso in questi anni? Chi si prenderà di nuovo cura di queste nostre isole dopo un simile flagello?
Non ci resta che sperare solo in una giustizia che non è di questo mondo perché la giustizia degli uomini è solo una continua farsa. Dov’è la giustizia se si ammettono simili scempi in un territorio che godeva ,fino ad alcuni anni fa, di fama, di rispetto, di bellezza, ormai deturpata da una gestione del territorio che non rispetta né il territorio (scusate il gioco di parole) , né i suoi abitanti?
Presto, eoliani, accorrete, pagate il biglietto d’ingresso ancora una volta, perché lo spettacolo sta per essere riproposto ancora e ancora fino a quando lo impareremo a memoria, noi, i nostri figli, i nostri nipoti, fino all’annichilimento di questa nostra terra, una terra che si è difesa con le unghie e con i denti per conquistare la sua dignità , ma che come un nobile guerriero pugnalato a tradimento non ha più la forza di alzarsi e combattere per risorgere.
Nonostante tutto , non è facile ma dobbiamo continuare ad essere ottimisti , è l’unica speranza che ci resta in un contesto difficile come il nostro, e io spero di non perdere mai la fiducia , non nelle istituzioni ,ma in Dio. Credo che sia l’unico modo per non abbatterci completamente.
Una frase di Sant’Agostino recita così : “In isto deserto, quam multipliciter laborat, tam multipliciter sitit; quam multipliciter fatigatur, tam multipliciter sitit illam infatigabilem incorruptionem.” ovvero "In questo deserto, siccome in molti modi si soffre, così in molti modi si ha sete. In molti modi ci si stanca, e in molti modi si ha sete di quella incorruttibilità che non conosce stanchezza".
Anna Miracula
E via dicendo ad altri problemi minori, ma non per questo meno importanti.
Sembra la fotografia dell’Italia appresa dai Tg nazionali e invece è la nostra foto di questi ultimi anni.
Cos’altro ancora può succedere alle nostre Eolie? Cos’altro ci sarà in serbo per il futuro che è già diventato presente ?
Non vi è dubbio che si sta mirando ad affondare queste isole ,sembra quasi che una scura e minacciosa nuvola si sia posta sul nostro capo e che non si possa far niente per farla rimuovere.
Ho pensato a Lipari come ad un grande palcoscenico.
Gran parte della scenografia eoliana costituita da un cielo oscuro e nebbioso dove tutti sono attori , protagonisti di se stessi, di questa farsa chiamata “politica eoliana” in cui ognuno prende, ma nessuno dà.
Noi eoliani ne siamo gli spettatori : alcuni, poco interessati allo spettacolo , dormono , sonnecchiano, si distraggono pensando ad altre cose mentre lo spettacolo va avanti ; altri, consci di quello che succede sul “palco” , sono attenti ma incapaci di intervenire perché frenati dalla passività, e increduli di fronte a questo immane spettacolo al quale stanno assistendo.
Lo sventramento e l’abbandono della nostra terra,quasi come fosse una vecchia carcassa nel deserto ,la demolizione delle nostre certezze e di quelle dei nostri figli, dei giovani che ancora hanno voglia di vivere in queste terre, l’incertezza sul nostro futuro, una tale umiliazione che nemmeno i nostri avi durante le guerre che si sono succedute nei secoli avevano mai subito.
Ecco a che cosa stiamo assistendo giorno dopo giorno, toglierci la libertà di pensare,di agire, di protestare, di vivere dignitosamente ,di essere dei ”cittadini” sembra l’oscuro progetto al quale i nostri governanti stanno lavorando e devo aggiungere che ci stanno riuscendo egregiamente.
Chi ci ridarà tutto quello che è andato perso in questi anni? Chi si prenderà di nuovo cura di queste nostre isole dopo un simile flagello?
Non ci resta che sperare solo in una giustizia che non è di questo mondo perché la giustizia degli uomini è solo una continua farsa. Dov’è la giustizia se si ammettono simili scempi in un territorio che godeva ,fino ad alcuni anni fa, di fama, di rispetto, di bellezza, ormai deturpata da una gestione del territorio che non rispetta né il territorio (scusate il gioco di parole) , né i suoi abitanti?
Presto, eoliani, accorrete, pagate il biglietto d’ingresso ancora una volta, perché lo spettacolo sta per essere riproposto ancora e ancora fino a quando lo impareremo a memoria, noi, i nostri figli, i nostri nipoti, fino all’annichilimento di questa nostra terra, una terra che si è difesa con le unghie e con i denti per conquistare la sua dignità , ma che come un nobile guerriero pugnalato a tradimento non ha più la forza di alzarsi e combattere per risorgere.
Nonostante tutto , non è facile ma dobbiamo continuare ad essere ottimisti , è l’unica speranza che ci resta in un contesto difficile come il nostro, e io spero di non perdere mai la fiducia , non nelle istituzioni ,ma in Dio. Credo che sia l’unico modo per non abbatterci completamente.
Una frase di Sant’Agostino recita così : “In isto deserto, quam multipliciter laborat, tam multipliciter sitit; quam multipliciter fatigatur, tam multipliciter sitit illam infatigabilem incorruptionem.” ovvero "In questo deserto, siccome in molti modi si soffre, così in molti modi si ha sete. In molti modi ci si stanca, e in molti modi si ha sete di quella incorruttibilità che non conosce stanchezza".
Anna Miracula
Il piano "Arnao" e la riconversione delle cave di pomice. Ci scrive il dott. Pino La Greca
Riceviamo dal dottore Pino La Greca e pubblichiamo:
Ci sono notizie che si legano intimamente anche se provengono da eventi che appaiono lontani e distanti.
Nella mattinata abbiamo letto della presa di posizione delle forze di Minoranza che, nell’esprimere piena solidarietà agli operai ex dipendenti Pumex, propongono al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari di chiedere alla Regione Siciliana o meglio al Presidente Lombardo, di
a) partecipare ad una seduta straordinaria del consiglio comunale alla presenza del presidente della Regione per rappresentare le drammatiche condizioni dei nostri concittadini;
b) in alternativa chiedere un incontro a Palermo con l’intero consiglio comunale e gli operai della ex-pumex per individuare una soluzione rapida ed immediata alla drammatica situazione che si è venuta a creare.
Le proposte della minoranza centrano il bersaglio se guardiamo a quanto dichiarato dall’assessore regionale ai BB.CC.AA., Armao, in merito alle solfatare; da mesi e mesi giace indiscussa una richiesta di autoconvocazione del consiglio che parla del Piano di Riconversione delle cave di Pomice per consentire di avviare quel grande progetto del “Parco geo-minerario della Pomice” di cui tanti parlano a sproposito, ma che pochi conoscono, piano citato nel rapporto di Missione dell’Unesco del 2007.
Un Parco in grado di dare risposte agli operai, ai cittadini, soprattutto quelli di Acquacalda, perché in grado di mettere in sicurezza la strada provinciale Canneto-Acquacalda ed avviare uno sviluppo sostenibile della frazione con la riconversione degli stabilimenti dell’Italpomice, un parco in grado di confrontarsi sul piano storico-sociale con qualsiasi altro parco tematico della Sicilia.
Per anni sono state cercate scorciatoie, che apparivano agli occhi di chi amministra scorciatoie, ma si sono rivelate delle strade senza uscita, senza soluzione.
Mi auguro che il Presidente del Consiglio si attivi immediatamente nei confronti del Presidente della Regione per consentire a tutte le forze politiche presenti nel Comune di Lipari di esprimere le proprie posizioni in merito alle delicate e vitali questioni del nostro territorio, consentendo a chi ha idee e progetti di poterLi esporre e confrontare nell’interesse della comunità eoliana e non continuando a seguire un’amministrazione senza idee e senza progetti che ci sta conducendo ad un declino irreversibile.
La Greca Giuseppe
Editoriale - Il dott. La Greca, puntuale come sempre e in linea con quelle che sono state le sue idee sul parco geominerario, parlando delle "solfatare di Armao" fa riferimento all'ampio articolo da noi pubblicato stamani che riporta sia le affermazioni dell'assessore regionale ai Beni Culturali che le considerazioni di Eolienews.
Un articolo che si basa su dichiarazioni (da altri non prese nella dovuta considerazione specie se in riferimento alla situazione di Porticello-Acquacalda ed ex Pumex) di un alto esponente del Governo regionale che è evidente o non vede le Eolie o non sa dell'esistenza del patrimonio costituito dalle ex cave e del dramma vissuto dagli ex operai pomice.
Adesso è corsa alla notizia da parte di tutti gli addetti alla carta stampata e non.
Noi che non amiamo avere diritti di "primogenitura" siamo semplicemente soddisfatti se ciò comporterà una presa di coscienza da parte di chi dovrebbe averla già presa e un futuro sia per gli ex Pumex, per i nostri giovani e per il nostro territorio.
Ci sono notizie che si legano intimamente anche se provengono da eventi che appaiono lontani e distanti.
Nella mattinata abbiamo letto della presa di posizione delle forze di Minoranza che, nell’esprimere piena solidarietà agli operai ex dipendenti Pumex, propongono al Presidente del Consiglio Comunale di Lipari di chiedere alla Regione Siciliana o meglio al Presidente Lombardo, di
a) partecipare ad una seduta straordinaria del consiglio comunale alla presenza del presidente della Regione per rappresentare le drammatiche condizioni dei nostri concittadini;
b) in alternativa chiedere un incontro a Palermo con l’intero consiglio comunale e gli operai della ex-pumex per individuare una soluzione rapida ed immediata alla drammatica situazione che si è venuta a creare.
Le proposte della minoranza centrano il bersaglio se guardiamo a quanto dichiarato dall’assessore regionale ai BB.CC.AA., Armao, in merito alle solfatare; da mesi e mesi giace indiscussa una richiesta di autoconvocazione del consiglio che parla del Piano di Riconversione delle cave di Pomice per consentire di avviare quel grande progetto del “Parco geo-minerario della Pomice” di cui tanti parlano a sproposito, ma che pochi conoscono, piano citato nel rapporto di Missione dell’Unesco del 2007.
Un Parco in grado di dare risposte agli operai, ai cittadini, soprattutto quelli di Acquacalda, perché in grado di mettere in sicurezza la strada provinciale Canneto-Acquacalda ed avviare uno sviluppo sostenibile della frazione con la riconversione degli stabilimenti dell’Italpomice, un parco in grado di confrontarsi sul piano storico-sociale con qualsiasi altro parco tematico della Sicilia.
Per anni sono state cercate scorciatoie, che apparivano agli occhi di chi amministra scorciatoie, ma si sono rivelate delle strade senza uscita, senza soluzione.
Mi auguro che il Presidente del Consiglio si attivi immediatamente nei confronti del Presidente della Regione per consentire a tutte le forze politiche presenti nel Comune di Lipari di esprimere le proprie posizioni in merito alle delicate e vitali questioni del nostro territorio, consentendo a chi ha idee e progetti di poterLi esporre e confrontare nell’interesse della comunità eoliana e non continuando a seguire un’amministrazione senza idee e senza progetti che ci sta conducendo ad un declino irreversibile.
La Greca Giuseppe
Editoriale - Il dott. La Greca, puntuale come sempre e in linea con quelle che sono state le sue idee sul parco geominerario, parlando delle "solfatare di Armao" fa riferimento all'ampio articolo da noi pubblicato stamani che riporta sia le affermazioni dell'assessore regionale ai Beni Culturali che le considerazioni di Eolienews.
Un articolo che si basa su dichiarazioni (da altri non prese nella dovuta considerazione specie se in riferimento alla situazione di Porticello-Acquacalda ed ex Pumex) di un alto esponente del Governo regionale che è evidente o non vede le Eolie o non sa dell'esistenza del patrimonio costituito dalle ex cave e del dramma vissuto dagli ex operai pomice.
Adesso è corsa alla notizia da parte di tutti gli addetti alla carta stampata e non.
Noi che non amiamo avere diritti di "primogenitura" siamo semplicemente soddisfatti se ciò comporterà una presa di coscienza da parte di chi dovrebbe averla già presa e un futuro sia per gli ex Pumex, per i nostri giovani e per il nostro territorio.
Iscriviti a:
Post (Atom)