Riceviamo da Anna Miracula e pubblichiamo:
Caro Direttore,
con piacere noto che la “saga” dei rifiuti a cielo aperto nelle Eolie e in particolare sull’isola di Lipari continua ad appassionare e a far sì che la gente, giorno dopo giorno , prenda coscienza di quanto accade sul nostro territorio.
Ora, volevo far notare un altro degrado fra i tanti, che si aggiunge a quello ormai noto sulla provinciale Canneto Dentro, documentato tante volte e del quale le autorità sono informate.
Non credo ci sia bisogno di documentare con foto in quanto siamo in molti a transitare tutti i santi giorni lungo questa strada.
Per iniziare , scendendo dal sito del dissalatore verso Canneto , dopo il Cimitero ,oltre ai camion del servizio di nettezza urbana che ormai da tanto tempo giacciono proprio sulla prima curva costituendo pericolo; subito dopo, sulla seconda curva , segue lo scheletro di un carro carnevalesco e procedendo ancora carcasse di auto , alcune dotate ancora di targa , alcune no, che stazionano in punti pericolosi , fino ad arrivare al bivio Canneto –Lipari (per la precisione al Crocifisso) dove insistono da tantissimo tempo ,delle vecchie auto targate ma ormai in disuso .
Quello che mi sconvolge, però è il fatto che , oltre ai tanti cittadini che percorrono questa strada, vi sono anche le forze dell’ordine , e più di tutti la Polizia Municipale.
Mi chiedo, allora, ma non è uno dei loro compiti mantenere l’ordine, la disciplina e il rispetto lungo le strade e far sì che noi tutti non incorriamo in pericoli causati appunto dalla noncuranza di chi ha deciso di far di Lipari una pattumiera?
Perché si fa sempre finta di non vedere quello che succede intorno, ci si gira dall’altra parte, aspettando che prima o poi le cose cambino?
Di certo i resti del carro non andranno via da soli se qualcuno non provvede, sicuramente le carcasse d’auto in curva non spariranno se nessuno le fa portare via e prima o poi, Le assicuro caro Direttore, qualcuno si farà male.
Perché ,per quanto riguarda le auto, specie quelle TARGATE , non si iniziano a ricercare chi sono i legittimi proprietari facendo pervenire loro delle sanzioni ,in modo da “rieducare” alla civiltà quanti non intendono farne parte?
Perché dopo un mese ancora un carro di Carnevale rimane parcheggiato su una strada pubblica,come un relitto e le istituzioni alle quali compete l’ordine pubblico non lo vedono?
E ricordo anche che la strada in questione è diventata altrettanto pericolosa quando il tunnel , per il secondo anno consecutivo è stato chiuso per il carnevale, costringendo a far transitare, oltre alle auto, anche autobus e camion , senza effettuare un minimo di pulizia dalle carcasse e da altri depositi abusivi.
Pertanto si deve sempre attendere la disgrazia prima di rendersi conto dei pericoli esistenti?
Pertanto, si invitano le autorità competenti a far un piccolo sopralluogo sul posto , anche solo per rendersi conto che sulle strade vi circolano i cittadini e non le mandrie o i maiali e il fatto che esistano dementi che insistono nel distruggere la dignità di quest’isola, non fa di tutta l’erba un fascio.
Se in molti scriviamo denunciando questi degradi è segno che teniamo al nostro territorio, ma non è il silenzio e la totale assenza da parte degli enti addetti, che farà di quest’isola un gioiello.
Perché, e l’ho imparato a mie spese, chi denuncia un degrado,soprattutto pubblicamente , non viene apprezzato ma bastonato e chi ha provocato il degrado non viene punito ma lasciato libero di agire nuovamente e indisturbato, tanto sa bene che non vi saranno sanzioni.
Mentre una buona abitudine da parte delle istituzioni ed è anche una proposta costruttiva sarebbe quella di ascoltare di più i cittadini che evidenziano dei deturpamenti del paesaggio, significherebbe che il paese ha voglia di crescere e di migliorare.
Perché non costituire un associazione dei cittadini che possa collaborare con il Comune per segnalare i vari degradi e gli abusi sul nostro territorio? Di certo chi si accorge meglio di ciò che succede intorno è il cittadino, di certo non il politico, preso dai suoi impegni, e dunque perché non iniziare con uno –due cittadini per zona che dovranno vigilare e ,all’occorrenza segnalare quello che accade?
Anna Miracula