Riceviamo dal geometra Bartolo Favaloro e pubblichiamo:
Oramai al limite non c’è più rimedio. Il Comune di Lipari sprofonda sempre più nel baratro. Da oggi chi deve protocollare un documento ed avere il protocollo non può più farlo. Può invece consegnare i documenti, brevi mano, ad un impiegato del Comune nell’ingresso, che poverino riceve la posta con un banchetto, in mezzo al via vai dei cittadini che si recano nei vari uffici (urbanistica, lavori pubblici, sanatoria, protezione civile e persino l’Ufficio dell’Inps) ed in mezzo al vociare generale.
Tra poco troveremo l’impiegato con il banchetto sul marciapiedi di via Garibaldi.
Gli Uffici del Comune vanno progressivamente crollando. I maggiorenti del palazzo sono sempre più convinti che i cittadini eoliani, forse per via dell’isolamento geografico ogni giorno più incalzante, possano essere trattati come gente del terzo mondo, laddove nessuna risposta gli è dovuta nei termini di legge. Ed allora se capita che uno sventurato cittadino ha delle scadenze e deve necessariamente protocollare un atto nello stesso giorno di presentazione, si sente rispondere “passi tra qualche giorno”. La stessa cosa vale per cittadino viaggiatore che viene dalle altre isole o dalla terra ferma e che quindi deve ritornare.
Credo che tutti dobbiamo rispettare le leggi, ma soprattutto il Comune nella sua parte propositiva. E’ sempre la stessa storia: ciò che ti è dovuto per diritto lo devi avere, se ti va bene, per cortesia.
Geom. Bartolo Favaloro