COMUNICATO STAMPA
Oggi Mercoledì 07 Ottobre 2009 alle ore 18,30 presso il Centro Studi, l'eminente vulcanologo Prof. Piermaria Luigi Rossi, terrà una conferenza che ha per titolo “Tempi, miti, catastrofi della natura” con a seguito proiezioni di foto inerenti al tema.
Il Professore Rossi, cittadino onorario del Comune di Lipari, è docente di Vulcanologia all'Università di Bologna, già Direttore del Dipartimento di Scienze Mineralogiche dal 1989 al 1992, ha costituito il Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico Ambientali che attualmente dirige. E' stato coordinatore nazionale del Progetto Finalizzato Oceanografia e Fondi Marini (Risorse minerarie) del C.N.R. e coordinatore del Progetto Vulcanismo del Ministero dell'Università e della Ricerca. In tale ambito ha prodotto ricerche sul vulcanismo sottomarino contribuendo anche alla realizzazione della cartografia tematica, quale quella relativa ai fondali delle Eolie, e dal gennaio 2007 è responsabile del Progetto Cartografia geologica e geotematica dell'arcipelago siciliano. E' autore e coautore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionale ed internazionali, di saggi e di libri a carattere divulgativo su tematiche geoambientali. Ricordiamo: L'antropico e l'entropico; L'uomo tra necessità e libertà: alla ricerca del filo conduttore tra scienze ambientali e beni culturali, a cura di Enrico Acquaro (Longo, 1996); La “Guida ai vulcani e alla natura” con N. Calanchi, P. Lo Cascio, F. Lucchi e C. A. Tranne (Litografia Artistica Cartografica, 2007) e molti altri.
La conferenza svolgerà alcuni concetti geologici di variazione sull’idea di conoscenza dei fenomeni del passato: nei tempi “classici” quando era la filosofia ad interpretare il fenomeno naturale fino al periodo dei “Lumi” quando comincia a delinearsi come “scienza” la descrizione e comprensione del fenomeno “fisico” e la sua conoscenza trae significato dalla sperimentazione, sulle orme di Galileo.
"Da sempre - osserva Rossi - il fenomeno vulcanico ha attratto l'uomo, affascinandolo o terrorizzandolo, come leggende e miti ci tramandano. Nelle civiltà di cui abbiamo conoscenza, le catastrofi del passato certamente sono state collegate ad interventi divini. Attraverso i miti possiamo rivivere la conoscenza di eventi naturali del passato e di percorsi del pensiero che, come scrive Kierkegaard, non era figlio del dubbio ma della meraviglia […] In tal senso la scienza non appare distaccata dalla filosofia, non essendo il fenomeno naturale distaccato dalla sensazione emotiva. Il rapporto degli eventi geodinamici con l'interiorità dell'uomo, la sacralità attribuita alle aree vulcaniche e quindi l'interpretazione mitologica di eruzioni del passato preistorico, si esprimono nelle forme mitiche del racconto omerico di Polifemo e della lotta tra dei e giganti, la Gigantomachia, come pure nei testi di Esiodo e nel mito di Atlantide: raffigurazioni di vere e proprie dinamiche eruttive. Non era d’altra parte possibile un approccio scientifico.
Data la mia preparazione professionale è chiaro che il mio interesse per tali fenomeni è fondamentalmente legato alle grandi eruzioni del passato. Si prenderanno in esame eventi naturali (per lo più vulcanici) del passato preistorico, cercando di estrarli dai miti della cultura greca, quella di un popolo animato dalle conoscenze attraverso l’osservazione e l’immaginazione.
A tale scopo vengono riconsiderati i miti dei Ciclopi, dei Titani e di Atlantide e, al contorno, la spiritualità delle aree vulcaniche e le grandi eruzioni dell’Etna, Vesuvio, Santorini con qualche accenno ai racconti di antiche eruzioni extramediterranee”.
Paola Centurrino
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mercoledì 7 ottobre 2009
martedì 6 ottobre 2009
Il commendator Zagami. Un breve ricordo e una carrellata fotografica dell'odierna giornata (di Antonio Iacullo)
(Antonio Iacullo) Oggi è stata intitolata una via di Lipari ad una persona speciale: Il Comm. Bartolo Zagami, imprenditore illustre, esempio di capacità, correttezza, umanità e lungimiranza. Un eoliano di cui si può essere fieri di averlo conosciuto.
Vi proponiamo il video fotografico da noi realizzato con le foto inviateci da Antonio Iacullo
Vi proponiamo il video fotografico da noi realizzato con le foto inviateci da Antonio Iacullo
Cave ex Pumex. Video fotografico della "riapertura" e sunto dell'articolo che domani sarà pubblicato sulla Gazzetta del Sud
La Procura della Repubblica di Barcellona ha acconsentito oggi (come già da noi anticipato e documentato in esclusiva) ad un momentaneo dissequestro della cava di Porticello. Un dissequestro finalizzato all'ormai indispensabile intervento di prevenzione del rischio idro-geologico e a salvaguardia della pubblica incolumità. L'okay è arrivato stamattina da parte del dottor Francesco Massara che ha autorizzato l'ingresso in cava al di creare le necessarie condizioni di sicurezza. Ad operare sarà la ditta liparese di Franco Pittari e figlio. I sigilli ad uno dei cancelli della cava sono stati rimossi nel pomeriggio ad opera dei carabinieri della stazione di Lipari. L'intervento non è sicuramente dei più facili e richiederà solo per l'area di cava dai quattro ai cinque giorni di lavoro. Subito dopo questo primo intervento, che la ditta Pittari effettuerà per conto del comune, i lavori si sposteranno sulla strada provinciale, in atto chiusa al traffico con apposita ordinanza, dove dovrà essere ricostruito il muro delimitatorio spazzato via nei giorni scorsi ed “alleggerita” la parte del costone pomicifero che grava sulla stessa. Quello pubblicato è solo uno stralcio dell'intero articolo che sarà pubblicato domani sulla Gazzetta del Sud di Messina Il video fotografico della "riapertura":
Lipari: Cava di Porticello. La riapertura del cancello per l'effettuazione dell'intervento per la prevenzione del rischio idro-geologico
Vi proponiamo il video della riapertura "momentanea", oggi pomeriggio, ad opera della ditta Pittari, di uno dei cancelli della cava di Porticello.
A seguire un ampio servizio di cronaca, corredato da foto
A seguire un ampio servizio di cronaca, corredato da foto
Lipari: A Porticello dissequestrata momentaneamente l'ex cava della Pumex. Il dissequestro finalizzato alla mitigazione del rischio idro-geologico
Via libera della Procura della Repubblica di Barcellona ad un momentaneo dissequestro dell'area pomicifera di Porticello. Un dissequestro finalizzato all'ormai indispensabile intervento di prevenzione del rischio idro-geologico nella cava ex Pumex. Nel pomeriggio sono stati rimossi i sigilli per permettere alla ditta di Franco Pittari e figlio di effettuare l'intervento. Prima che ciò accadesse abbiamo intervistato il dottor Domenico Russo facendoci spiegare le modalità dell'intervento e più in generale cosa si sta facendo per il rischio idro-geologico nel comune di Lipari. L'INTERVISTA:
Un angelo vicentino/eoliano per i siciliani isolati
(da Il Giornale di Vicenza.it) L'aiuto, del tutto inatteso, è arrivato dal cielo. E altrimenti non poteva essere; via terra sarebbe stato impossibile, con migliaia e migliaia di metri cubi di fango a ricoprire tutto, ad annichilire ogni via di transito. Tutto cancellato, tutto distrutto. Un orizzonte inzuppato d'acqua al punto da soffocare ogni cosa, ogni cenno di vita. La natura, quando diventa matrigna per l'input dell'incoscienza umana, ha effetti devastanti. Non resta che sperare nella provvidenza, nell'intervento del cielo, appunto.
L'ANGELO VICENTINO. A Molino, uno dei comuni del Messinese più colpiti dal terrificante nubifragio che la scorsa settimana ha provocato morte e distruzione, gli abitanti non finiranno mai di ringraziare un angelo giunto all'improvviso, nel bel mezzo del nubifragio che pareva non finire mai. Un angelo dalle ali vicentine. Si chiama Lorenzo Vielmo, pilota gli elicotteri della Air Panarea. Venerdì scorso si è levato in volo per una ricognizione con a bordo un operatore di una emittente privata del messinese, tanto per verificare cosa fosse accaduto. Lorenzo è nato a Lonigo e lavora in Sicilia da una decina d'anni: si è fatto la fama di pilota tra i migliori, se non il migliore, di tutta l'isola.
«Ci siamo resi conto ben presto che l'area del cataclisma era molto più vasta di quanto si potesse supporre. Siamo arrivati prima dei soccorsi, a Molino e Atolia ancora non si vedeva nessuno...», racconta Vielmo.
SUL TETTO DI UNA SCUOLA. La gente da terra si sbracciava chiamando aiuto sotto una pioggia battente, ma posti per atterrare in sicurezza non se ne vedevano. Lorenzo Vielmo è però un pilota con una perizia ben sopra la media, e non si è scoraggiato. Nessuno gli aveva chiesto niente, il suo non era un volo di soccorso, ma non ci ha pensato due volte a mettere il suo Ecureuil a disposizione della popolazione in balia del nubifragio che lo implorava da terra.
«L'unico posto di atterraggio era il tetto di una scuola e lì mi sono diretto, ma senza appoggiarmi, avrei sfondato tutto con il peso dell'elicottero. Sono stato così in sospensione con i motori accesi e ho iniziato a caricare gente, che raggiungeva l'area di atterraggio di fortuna servendosi di una scala a pioli di legno...».
IL VIA-VAI DELLA SPERANZA. È iniziato così il via-vai della speranza: decolli e atterraggi continui, manovre rese difficoltose da una condizione metereologica che si è mantenuta proibitiva per tutta la giornata di venerdì.
«Caricavo gente e la trasportavo in un campo allestito dalla protezione civile a Santa Margherita, vicino a Messina. Trasportavo a valle anziani e bambini e risalivo con viveri e acqua. La gente non finiva mai di ringraziarmi, mentre tra le lacrime abbandonavano le case travolte dal fango...», ricorda Lorenzo Vielmo, che ha fatto salire nel suo elicottero non meno di 150 persone in un solo giorno.
«Poi sono stato contattato dalla protezione civile e ho continuato a traghettare persone dalle zone colpite fino a Messina anche durante tutta la giornata di sabato...».
«PEGGIO DI STROMBOLI». L'elicotterista vicentino non è nuovo a imprese estreme alla guida del velivolo. Nel 2002 è stato il primo a raggiungere l'isola di Stromboli per portare soccorso agli abitanti dopo la terrificante eruzione del vulcano, volando con il solo ausilio di un faro dentro una enorme nube di fumo nero.
«Ma una cosa del genere come quella accaduta a Messina, non l'avevo mai vista. È stato un evento davvero eccezionale; al di là delle responsabilità umane, una pioggia del genere resterà alla storia...». Un diluvio che comunque non ha bloccato a terra Vielmo e il suo elicottero. Ha trascorso l'estate trasportando "Vip" di tutto il mondo nell'esclusivo paradiso naturale che è l'isola di Panarea. Tutti infatti, vogliono solo lui, magnati russi o americani, stelle del cinema o della televisione provenienti a Panarea come ogni anno dal tutto il mondo, per la sua professionalità e la sua assoluta discrezione. Il medesimo impegno che lui ha messo a disposizione della popolazione colpita dal terribile nubifragio di venerdì scorso. «C'era gente che volava in elicottero per la prima volta; i bambini soprattutto, erano eccitatissimi. È stata una gioia regalare a chi aveva perso tutto, almeno un quarto d'ora di spensieratezza...». Proprio come un angelo venuto dal cielo.
Claudio Tessarolo
L'ANGELO VICENTINO. A Molino, uno dei comuni del Messinese più colpiti dal terrificante nubifragio che la scorsa settimana ha provocato morte e distruzione, gli abitanti non finiranno mai di ringraziare un angelo giunto all'improvviso, nel bel mezzo del nubifragio che pareva non finire mai. Un angelo dalle ali vicentine. Si chiama Lorenzo Vielmo, pilota gli elicotteri della Air Panarea. Venerdì scorso si è levato in volo per una ricognizione con a bordo un operatore di una emittente privata del messinese, tanto per verificare cosa fosse accaduto. Lorenzo è nato a Lonigo e lavora in Sicilia da una decina d'anni: si è fatto la fama di pilota tra i migliori, se non il migliore, di tutta l'isola.
«Ci siamo resi conto ben presto che l'area del cataclisma era molto più vasta di quanto si potesse supporre. Siamo arrivati prima dei soccorsi, a Molino e Atolia ancora non si vedeva nessuno...», racconta Vielmo.
SUL TETTO DI UNA SCUOLA. La gente da terra si sbracciava chiamando aiuto sotto una pioggia battente, ma posti per atterrare in sicurezza non se ne vedevano. Lorenzo Vielmo è però un pilota con una perizia ben sopra la media, e non si è scoraggiato. Nessuno gli aveva chiesto niente, il suo non era un volo di soccorso, ma non ci ha pensato due volte a mettere il suo Ecureuil a disposizione della popolazione in balia del nubifragio che lo implorava da terra.
«L'unico posto di atterraggio era il tetto di una scuola e lì mi sono diretto, ma senza appoggiarmi, avrei sfondato tutto con il peso dell'elicottero. Sono stato così in sospensione con i motori accesi e ho iniziato a caricare gente, che raggiungeva l'area di atterraggio di fortuna servendosi di una scala a pioli di legno...».
IL VIA-VAI DELLA SPERANZA. È iniziato così il via-vai della speranza: decolli e atterraggi continui, manovre rese difficoltose da una condizione metereologica che si è mantenuta proibitiva per tutta la giornata di venerdì.
«Caricavo gente e la trasportavo in un campo allestito dalla protezione civile a Santa Margherita, vicino a Messina. Trasportavo a valle anziani e bambini e risalivo con viveri e acqua. La gente non finiva mai di ringraziarmi, mentre tra le lacrime abbandonavano le case travolte dal fango...», ricorda Lorenzo Vielmo, che ha fatto salire nel suo elicottero non meno di 150 persone in un solo giorno.
«Poi sono stato contattato dalla protezione civile e ho continuato a traghettare persone dalle zone colpite fino a Messina anche durante tutta la giornata di sabato...».
«PEGGIO DI STROMBOLI». L'elicotterista vicentino non è nuovo a imprese estreme alla guida del velivolo. Nel 2002 è stato il primo a raggiungere l'isola di Stromboli per portare soccorso agli abitanti dopo la terrificante eruzione del vulcano, volando con il solo ausilio di un faro dentro una enorme nube di fumo nero.
«Ma una cosa del genere come quella accaduta a Messina, non l'avevo mai vista. È stato un evento davvero eccezionale; al di là delle responsabilità umane, una pioggia del genere resterà alla storia...». Un diluvio che comunque non ha bloccato a terra Vielmo e il suo elicottero. Ha trascorso l'estate trasportando "Vip" di tutto il mondo nell'esclusivo paradiso naturale che è l'isola di Panarea. Tutti infatti, vogliono solo lui, magnati russi o americani, stelle del cinema o della televisione provenienti a Panarea come ogni anno dal tutto il mondo, per la sua professionalità e la sua assoluta discrezione. Il medesimo impegno che lui ha messo a disposizione della popolazione colpita dal terribile nubifragio di venerdì scorso. «C'era gente che volava in elicottero per la prima volta; i bambini soprattutto, erano eccitatissimi. È stata una gioia regalare a chi aveva perso tutto, almeno un quarto d'ora di spensieratezza...». Proprio come un angelo venuto dal cielo.
Claudio Tessarolo
Lipari: L'intervista al dottor Bartolino Zagami
Per chiudere il giusto e meritato spazio da noi riservato all'iniziativa del comune di Lipari e del Rotary club Lipari-Arcipelago eoliano, che hanno intitolato una via dell'isola al commendator Bartolo Zagami, vi proponiamo l'intervista con il dottor Bartolino Zagami, figlio del pionere dell'elettricità a Lipari. L'Intervista:
Lipari: L' intervista al sindaco Bruno
Un fax avente per oggetto: "intitolazione strada comunale al nome del Comm. Bartolo Zagami" è stato inviato da Christian Del Bono a nome della Federalberghi delle Eolie al dottor Bartolino Zagami e alla sua famiglia. IL TESTO:
Carissimo Bartolino,
ho il piacere di comunicarTi gli auguri e le felicitazioni della Federalberghi Isole Eolie per l´intitolazione della strada comunale alla memoria del Commendator Bartolo Zagami.
Vi proponiamo adesso l'interviste da noi realizzata con il sindaco di Lipari, Mariano Bruno subito dopo che è stato tolto il drappo sulla targa e sancita l'intitolazione della strada al "pionere della luce" commendator Bartolo Zagami. L'INTERVISTA:
Carissimo Bartolino,
ho il piacere di comunicarTi gli auguri e le felicitazioni della Federalberghi Isole Eolie per l´intitolazione della strada comunale alla memoria del Commendator Bartolo Zagami.
Vi proponiamo adesso l'interviste da noi realizzata con il sindaco di Lipari, Mariano Bruno subito dopo che è stato tolto il drappo sulla targa e sancita l'intitolazione della strada al "pionere della luce" commendator Bartolo Zagami. L'INTERVISTA:
Lipari: Intitolata una via al commendator Zagami. Diede la luce all'isola
Da oggi una strada di Lipari, la bretella che collega Marina Lunga alla Falcone Borsellino, è intitolata al commendator Bartolo Zagami, nativo di Alicudi e fondatore della Sel, la società elettrica liparese, che a partire dal 1926 eroga la luce nella maggiore isola delle Eolie. L'iniziativa, portata avanti dalla giunta Bruno, in collaborazione con il Rotary club delle Eolie, si è sviluppata lungo due momenti: uno religioso e uno civile. La celebrazione liturgica-commemorativa, tenuasi nella chiesa di Porto Salvo, è stata presieduta da Mons. Gaetano Sardella e vi hanno preso parte il figlio Bartolino Zagami, familiari, parenti, amici, le autorità politiche (sindaco Bruno in testa) civili e militari.
Tutti hanno poi raggiunto in corteo l'area dove è stata posizionata la targa.
L’Amministrazione, aderendo anche alla proposta del Consiglio Direttivo del Rotary Club di Lipari - Arcipelago Eoliano, ha inteso attribuire il giusto riconoscimento al commendator Zagami evidenziando il "grande spessore umano e professionale dell’illustre personaggio, connotato di particolari doti umane e meriti che, nel lungo esercizio della sua attività di industriale, ne hanno contraddistinto il proficuo operato sul piano sociale e civile".
Vi proponiamo il video del corteo che raggiunge la via Bartolo Zagami:
Tutti hanno poi raggiunto in corteo l'area dove è stata posizionata la targa.
L’Amministrazione, aderendo anche alla proposta del Consiglio Direttivo del Rotary Club di Lipari - Arcipelago Eoliano, ha inteso attribuire il giusto riconoscimento al commendator Zagami evidenziando il "grande spessore umano e professionale dell’illustre personaggio, connotato di particolari doti umane e meriti che, nel lungo esercizio della sua attività di industriale, ne hanno contraddistinto il proficuo operato sul piano sociale e civile".
Vi proponiamo il video del corteo che raggiunge la via Bartolo Zagami:
Lipari, che squallore! Presa a martellate la targa apposta sulla strada intitolata al commendator Zagami
Si è da poco conclusa la cerimonia dell'intitolazione (a breve vi proporremo foto ed interviste) della bretella che collega la Francesco Crispi e la via Falcone-Borsellino all'imprenditore Bartolo Zagami.
Una intitolazione che ha rischiato di saltare per l'azione di ignoti vandali che, nottempo, hanno danneggiato, presumibilmente a martellate, la targa apposta nei giorni scorsi ed indicante la nuova denominazione della strada.
Il vergognoso episodio si è sicuramente verificato dopo le 2.00 di stanotte. Infatti, sino a querll'ora, è rimasto aperto il bar limitrofo.
Ad accorgersi dell'accaduto stamani sono stati gli operai del comune e gli uomini della polizia municipale giunti in zona per definire gli ultimi dettagli.
C'è voluto tutto l'impegno e la pazienza certosina degli operai comunali Acquaro, Favata e Lo Schiavo per fare in modo che la cerimonia non saltasse. Armati di colla e di quant'altro necessario, dopo aver provveduto a recuperare i vari pezzi (la targa era frantumata in più parti), si sono dedicati ad una operazione di assemblaggio perfettamente riuscita(in pochi si sono accorti del danno che era stato causato) e conclusa giusto in tempo.
Il comune e il Rotary hanno fatto sapere che hanno già ordinato una nuova targa.
Resta la vergogna per un gesto che ha dell'incredibile.
Nelle foto, nell'ordine: Alcuni dei "cocci" della targa; Acquaro, Favata e Lo Schiavo si concedono il meritato riposo dopo il lavoro di assemblaggio; la targa "riparata"
Una intitolazione che ha rischiato di saltare per l'azione di ignoti vandali che, nottempo, hanno danneggiato, presumibilmente a martellate, la targa apposta nei giorni scorsi ed indicante la nuova denominazione della strada.
Il vergognoso episodio si è sicuramente verificato dopo le 2.00 di stanotte. Infatti, sino a querll'ora, è rimasto aperto il bar limitrofo.
Ad accorgersi dell'accaduto stamani sono stati gli operai del comune e gli uomini della polizia municipale giunti in zona per definire gli ultimi dettagli.
C'è voluto tutto l'impegno e la pazienza certosina degli operai comunali Acquaro, Favata e Lo Schiavo per fare in modo che la cerimonia non saltasse. Armati di colla e di quant'altro necessario, dopo aver provveduto a recuperare i vari pezzi (la targa era frantumata in più parti), si sono dedicati ad una operazione di assemblaggio perfettamente riuscita(in pochi si sono accorti del danno che era stato causato) e conclusa giusto in tempo.
Il comune e il Rotary hanno fatto sapere che hanno già ordinato una nuova targa.
Resta la vergogna per un gesto che ha dell'incredibile.
Nelle foto, nell'ordine: Alcuni dei "cocci" della targa; Acquaro, Favata e Lo Schiavo si concedono il meritato riposo dopo il lavoro di assemblaggio; la targa "riparata"
Lipari: Provincia e comune opereranno in sinergia per l'area di Porticello. Intanto è ufficiale la chiusura al transito nella zona
Un sopraluogo congiunto è stato effettuato stamani a Porticello da un geologo della Provincia, dal dirigente del IV settore del comune di Lipari, dott. Nico Russo e dal geometra Vito Torre della Provincia.
Nel "mirino" la situazione venutasi a creare sulla strada provinciale e nell'area limitrofa a seguito degli eventi meteo dei giorni scorsi.
Comune e provincia hanno deciso di operare in sinergia attivandosi affinchè al più presto venga eliminato il pericolo sull'arteria stradale (in atto chiusa, vedi ordinanza) ma anche e principalmente vengano create le condizioni affinchè la "tracimazione" non abbia a ripetersi. Per questo è necessario un intervento di all'interno delle ex cave Pumex di Porticello. Contatti in questo senso sono stati già avviati con il dott. Massara della Procura della Repubblica di Barcellona che dovrebbe dare il via libera ad un momentaneo dissequestro dell'area, onde consentire l'intervento.
Intanto, come anticipato, è stata emessa a firma del dirigente ing. Giuseppe Celi l'ordinanza n, 68/09 con la quale la Provincia "che a causa di condimeteo avverse, piogge torrenziali, si sono abbattute ordina "con effetto immediato la chiusura al transito della strada provinciale 180 di Canneto al km. 8+000 (Porticello) nel comune di Lipari. Il provvedimento di cui sopra, nonchè il percorso alternativo, sarà reso noto al pubblico mediante l'apposizione di segnaletica locale".
Nella premessa dell'ordinanza di chiusura viene evidenziato che "nelle condizioni attuali non è più possibile garantire il transito in sicurezza" e che il provvedimento segue le piogge torrenziali che hanno causato "riversamento di pomice e detriti vari sulla carreggiata della SP 180 e il crollo di parte di muro a monte della stessa".
Nel "mirino" la situazione venutasi a creare sulla strada provinciale e nell'area limitrofa a seguito degli eventi meteo dei giorni scorsi.
Comune e provincia hanno deciso di operare in sinergia attivandosi affinchè al più presto venga eliminato il pericolo sull'arteria stradale (in atto chiusa, vedi ordinanza) ma anche e principalmente vengano create le condizioni affinchè la "tracimazione" non abbia a ripetersi. Per questo è necessario un intervento di all'interno delle ex cave Pumex di Porticello. Contatti in questo senso sono stati già avviati con il dott. Massara della Procura della Repubblica di Barcellona che dovrebbe dare il via libera ad un momentaneo dissequestro dell'area, onde consentire l'intervento.
Intanto, come anticipato, è stata emessa a firma del dirigente ing. Giuseppe Celi l'ordinanza n, 68/09 con la quale la Provincia "che a causa di condimeteo avverse, piogge torrenziali, si sono abbattute ordina "con effetto immediato la chiusura al transito della strada provinciale 180 di Canneto al km. 8+000 (Porticello) nel comune di Lipari. Il provvedimento di cui sopra, nonchè il percorso alternativo, sarà reso noto al pubblico mediante l'apposizione di segnaletica locale".
Nella premessa dell'ordinanza di chiusura viene evidenziato che "nelle condizioni attuali non è più possibile garantire il transito in sicurezza" e che il provvedimento segue le piogge torrenziali che hanno causato "riversamento di pomice e detriti vari sulla carreggiata della SP 180 e il crollo di parte di muro a monte della stessa".
Il sindaco di Lipari, la polemica sui fondi e l'emergenza Acquacalda (dalla Gazzetta del Sud di oggi)
Lipari Dopo le polemiche sui fondi
Il sindaco Mariano Bruno «Le Eolie hanno bisogno di sicurezza e protezione»
Salvatore Sarpi
Lipari
«Abbinare il dramma di centinaia di famiglie messinesi ai fondi destinati alle Eolie per indispensabili interventi di natura ambientale significa voler semplicemente gettare discredito su queste isole, indicandole al mondo quali "responsabili" dei luttuosi eventi verificatisi in quei luoghi». È furioso il sindaco di Lipari Mariano Bruno non appena viene portato a conoscenza che, anche ad opera di deputati regionali, si sta montando un caso sui fondi destinati dallo Stato alle Eolie, nell'ambito di interventi che riguardano il rischio idrogeologico e la riqualificazione ambientale, che sarebbero stati "sottratti" ai comuni messinesi. Interventi che riguardano la protezione, il ripascimento e il risanamento ambientale della baia di Levante nell'isola di Vulcano; la protezione e sistemazione dell'area costiera e del water-front in località San Pietro nell'isola di Panarea; i lavori urgenti di sistemazione e riqualificazione ambientale della costa in località Acquacalda a protezione dell'abitato e della strada litoranea; i lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell'abitato in zona Sopra Lena dell'isola di Stromboli; i lavori urgenti di consolidamento del versante in località Acquacalda a salvaguardia del centro abitato e della viabilità esistente. «Gli interventi finanziati – continua Bruno – mirano a salvaguarduare territorio e popolazione in isole che, forse si dimentica, sono a forte rischio idrogeologico e vulcanico e che debbono solo ringraziare la sorte se lo tsunami, causato dallo Stromboli, si è verificato il 30 dicembre e non in piena estate».
Il sindaco Bruno, chiedendo a tutti di andare a vedere le carte e le relazioni che giustificano tali interventi, pone con forza l'accento sulla drammatica situazione dell'area di Porticello-Acquacalda dove la mancata messa in sicurezza delle cave e il continuo slittamento verso i centri abitati del materiale pomicifero è «una vera e propria bomba che incombe sui cittadini di quelle frazioni». «Eppure – afferma Bruno – nonostante le relazioni, gli allarmi lanciati a più riprese, nessuno sinora si è preoccupato di intervenire concretamente. Si sappia chiaramente, al di là di ogni strumentalizzazione, che Acquacalda e Porticello rischiano oggi volta che piove di essere seppellite sotto una valanga di acqua e pomice. E questa è solo la punta di un iceberg di un dissesto che, giorno dopo giorno, interessa sempre più altre aree delle isole. Ultima, in ordine di tempo, la grossa frana verificatasi ieri a Filicudi».
Il sindaco Mariano Bruno «Le Eolie hanno bisogno di sicurezza e protezione»
Salvatore Sarpi
Lipari
«Abbinare il dramma di centinaia di famiglie messinesi ai fondi destinati alle Eolie per indispensabili interventi di natura ambientale significa voler semplicemente gettare discredito su queste isole, indicandole al mondo quali "responsabili" dei luttuosi eventi verificatisi in quei luoghi». È furioso il sindaco di Lipari Mariano Bruno non appena viene portato a conoscenza che, anche ad opera di deputati regionali, si sta montando un caso sui fondi destinati dallo Stato alle Eolie, nell'ambito di interventi che riguardano il rischio idrogeologico e la riqualificazione ambientale, che sarebbero stati "sottratti" ai comuni messinesi. Interventi che riguardano la protezione, il ripascimento e il risanamento ambientale della baia di Levante nell'isola di Vulcano; la protezione e sistemazione dell'area costiera e del water-front in località San Pietro nell'isola di Panarea; i lavori urgenti di sistemazione e riqualificazione ambientale della costa in località Acquacalda a protezione dell'abitato e della strada litoranea; i lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell'abitato in zona Sopra Lena dell'isola di Stromboli; i lavori urgenti di consolidamento del versante in località Acquacalda a salvaguardia del centro abitato e della viabilità esistente. «Gli interventi finanziati – continua Bruno – mirano a salvaguarduare territorio e popolazione in isole che, forse si dimentica, sono a forte rischio idrogeologico e vulcanico e che debbono solo ringraziare la sorte se lo tsunami, causato dallo Stromboli, si è verificato il 30 dicembre e non in piena estate».
Il sindaco Bruno, chiedendo a tutti di andare a vedere le carte e le relazioni che giustificano tali interventi, pone con forza l'accento sulla drammatica situazione dell'area di Porticello-Acquacalda dove la mancata messa in sicurezza delle cave e il continuo slittamento verso i centri abitati del materiale pomicifero è «una vera e propria bomba che incombe sui cittadini di quelle frazioni». «Eppure – afferma Bruno – nonostante le relazioni, gli allarmi lanciati a più riprese, nessuno sinora si è preoccupato di intervenire concretamente. Si sappia chiaramente, al di là di ogni strumentalizzazione, che Acquacalda e Porticello rischiano oggi volta che piove di essere seppellite sotto una valanga di acqua e pomice. E questa è solo la punta di un iceberg di un dissesto che, giorno dopo giorno, interessa sempre più altre aree delle isole. Ultima, in ordine di tempo, la grossa frana verificatasi ieri a Filicudi».
Teatro. Il "Piccolo Borgo Antico" di Lipari premiato anche ad Acate
(Ivano Biviano) Domenica 4 ottobre si è svolta la premiazione della rassegna teatrale organizzata dall´associazione culturale Hobby Club di Acate (Ragusa). Il gruppo artistico Piccolo Borgo Antico, che ha partecipato alla manifestazione con lo spettacolo "Se devi dire una bugia dilla grossa" di Ray Cooney, si è aggiudicato due ambiti premi, quello come migliore attrice protagonista a Sara Manti e per la migliore regia a Tindara Falanga, nonché una nomination per la migliore scenografia per Angelo Biviano e Natalie Brandt.
Gli attori eoliani dunque continuano a suscitare numerose approvazioni fuori dal contesto eoliano.
La regista Tindara Falanga ha espresso grande soddisfazione per questo gruppo, che da anni, con forte senso di coesione e grande passione trasmette agli amanti del teatro amatoriale forti emozioni.
Gli attori eoliani dunque continuano a suscitare numerose approvazioni fuori dal contesto eoliano.
La regista Tindara Falanga ha espresso grande soddisfazione per questo gruppo, che da anni, con forte senso di coesione e grande passione trasmette agli amanti del teatro amatoriale forti emozioni.
lunedì 5 ottobre 2009
"Vittime inconsapevoli". L'ex segretario del PD, La Greca : "Panarello sulla questione Giampilieri non ha fatto alcun riferimento alle Eolie"
Riceviamo dal dottor Pino La Greca e pubblichiamo:
Nelle ultime ore ho letto sia delle dichiarazioni dell’onorevole Prestigiacomo sia delle dichiarazioni del sindaco di Lipari polemico nei confronti di un intervento dell’onorevole Filippo Panarello del P.D. Conosco Filippo da oltre venti anni, condivido con lui i miei trascorsi politici nel PCI, PDS, DS e nel PD ed in tutte le sue battaglie è sempre stato attento ed ha sostenuto le richieste che arrivavano dalle Isole Eolie, anche quando l’amministrazione era di colore politico diverso (ricordo un intervento preciso e puntuale a favore del finanziamento da parte del Governo Regionale del tempo per il Piano regolatore dei Porti a seguito di un incontro con l’attuale sindaco, per non citare le decine e decine di interventi in aula a Palermo). Alla luce della mia personale esperienza Le Sue dichiarazioni mi sono apparse un po’ sospette ed allora ho sentito il bisogno di chiamarlo direttamente per riferirgli quanto stavo leggendo sui siti di informazione delle Eolie e per chiedergli direttamente cosa aveva dichiarato alla stampa nei giorni scorsi. L’onorevole Panarello mi ha confermato di aver dichiarato che “la critica verso il Ministero dell’Ambiente nasceva dal fatto che su cinquanta interventi finanziati in Sicilia, il ministero non era riuscito a trovare un milione di euro per Giampilieri, anche alla luce degli eventi del 2007.” Nessun riferimento, nessun accostamento, è stato fatto dall’onorevole Panarello alle Isole Eolie, tanto meno a Panarea.
Non voglio buttare la croce addosso ai giornalisti, ci sono ottimi, buoni e scarsi giornalisti, come in tutte le categorie umane, ma posso portare un’esperienza personale: a seguito di una intervista al giornale “Il Manifesto”, qualche anno fa, mi sono trovato coinvolto in una querela da parte del Sindaco di Lipari, querela presentata a Roma; sono certo di non aver detto quello che ha affermato la giornalista in questione, la quale, per rafforzare le sue considerazione, mi ha attribuito la carica di consigliere comunale, carica che non ho mai ricoperto.
La sensazione che ho tratto ed espresso all’onorevole Panarello è quella di essermi sentito una “vittima inconsapevole” come tutti gli eoliani.
Mi auguro che non si vogliano “scaricare” sull’onorevole Panarello responsabilità che sono proprie di chi governa il territorio a livello, Locale, Provinciale, Regionale e Nazionale, e colgo l’occasione per inviare i giornalisti eoliani, per un corretto contraddittorio, a contattare direttamente l’onorevole.
Non voglio entrare ulteriormente nel merito della questione, posso invitare i cittadini eoliani a sintonizzarsi stasera sul TG3 dove sarà ospite l’onorevole Panarello per ascoltare dalla sua voce le affermazioni sopra riportate.
Giuseppe La Greca
Nelle ultime ore ho letto sia delle dichiarazioni dell’onorevole Prestigiacomo sia delle dichiarazioni del sindaco di Lipari polemico nei confronti di un intervento dell’onorevole Filippo Panarello del P.D. Conosco Filippo da oltre venti anni, condivido con lui i miei trascorsi politici nel PCI, PDS, DS e nel PD ed in tutte le sue battaglie è sempre stato attento ed ha sostenuto le richieste che arrivavano dalle Isole Eolie, anche quando l’amministrazione era di colore politico diverso (ricordo un intervento preciso e puntuale a favore del finanziamento da parte del Governo Regionale del tempo per il Piano regolatore dei Porti a seguito di un incontro con l’attuale sindaco, per non citare le decine e decine di interventi in aula a Palermo). Alla luce della mia personale esperienza Le Sue dichiarazioni mi sono apparse un po’ sospette ed allora ho sentito il bisogno di chiamarlo direttamente per riferirgli quanto stavo leggendo sui siti di informazione delle Eolie e per chiedergli direttamente cosa aveva dichiarato alla stampa nei giorni scorsi. L’onorevole Panarello mi ha confermato di aver dichiarato che “la critica verso il Ministero dell’Ambiente nasceva dal fatto che su cinquanta interventi finanziati in Sicilia, il ministero non era riuscito a trovare un milione di euro per Giampilieri, anche alla luce degli eventi del 2007.” Nessun riferimento, nessun accostamento, è stato fatto dall’onorevole Panarello alle Isole Eolie, tanto meno a Panarea.
Non voglio buttare la croce addosso ai giornalisti, ci sono ottimi, buoni e scarsi giornalisti, come in tutte le categorie umane, ma posso portare un’esperienza personale: a seguito di una intervista al giornale “Il Manifesto”, qualche anno fa, mi sono trovato coinvolto in una querela da parte del Sindaco di Lipari, querela presentata a Roma; sono certo di non aver detto quello che ha affermato la giornalista in questione, la quale, per rafforzare le sue considerazione, mi ha attribuito la carica di consigliere comunale, carica che non ho mai ricoperto.
La sensazione che ho tratto ed espresso all’onorevole Panarello è quella di essermi sentito una “vittima inconsapevole” come tutti gli eoliani.
Mi auguro che non si vogliano “scaricare” sull’onorevole Panarello responsabilità che sono proprie di chi governa il territorio a livello, Locale, Provinciale, Regionale e Nazionale, e colgo l’occasione per inviare i giornalisti eoliani, per un corretto contraddittorio, a contattare direttamente l’onorevole.
Non voglio entrare ulteriormente nel merito della questione, posso invitare i cittadini eoliani a sintonizzarsi stasera sul TG3 dove sarà ospite l’onorevole Panarello per ascoltare dalla sua voce le affermazioni sopra riportate.
Giuseppe La Greca
Eolie & Democrazia. La Greca propone referendum popolare per l'istituzione dei comitati di quartiere a Lipari
Riceviamo dal dottor Pino La Greca e pubblichiamo:
La comunità eoliana ha poche occasioni di confronto democratico; la possibilità, per circoli, associazioni, partiti politici, di organizzare dibattiti, incontri, confronti su progetti, proposte, idee, sono rese difficoltose sia dalla conformazione geografica del territorio sia dall’assenza di strutture pubbliche dedicate a ciò.
L’idea di scrivere “Eolie & Democrazia” nasce dalla sempre più attiva presenza dei cittadini, di tutti i cittadini, nei vari siti internet che trattano delle Isole Eolie; ognuno con la propria sensibilità, con le proprie idee, con i propri desideri, tuttavia, i siti non possono assolvere a tutta una serie di compiti che spettano ai luoghi della politica.
Lo Statuto del Comune di Lipari ha dedicato un ampio spazio alla partecipazione democratica dei cittadini:
all'art. 1, comma 3, recita:
Il Comune di Lipari promuove ogni forma di partecipazione alla vita politica, sociale, economica e culturale, valorizzando le libere aggregazioni sociali attraverso cui si esprime la personalità umana, promuove altresì, azioni positive per favorire pari opportunità tra donne e uomini ed aiutare i giovani nell'inserimento nella vita sociale e lavorativa, anche in collaborazione con le organizzazioni di volontariato.
L'art. 52, avente per oggetto: la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa, recita:
Al fine di garantire la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa il Comune promuove:
a) organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale;
b) il collegamento dei propri organi con gli organismi di partecipazione di circoscrizione;
c) le assemblee di quartiere e di zona sulle principali questioni sottoposte all'esame degli organi comunali;
d) la partecipazione di forme associative operanti nei settori economico, sociale, culturale, sportivo, turistico, assistenziale, ecc.
Con apposito regolamento sono stabiliti la disciplina, le forme, i modi ed i termini delle predette partecipazioni.
L'autogoverno di una comunità si realizza, per lo Statuto, attraverso la effettiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Nel corso degli ultimi anni alcuni organismi a carattere privato sono sorti a Canneto, Acquacalda, Lami, ma non hanno le caratteristiche democratiche per potersi dire “organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale e/o assemblee di quartiere e di zona”.
Per realizzare tale “organismo di partecipazione” si devono organizzare le assemblee di quartiere nell’isola di Lipari, (a Canneto, Pirrera-Serra, Pianoconte, Quattropani, Lami, Acquacalda) naturalmente a totale titolo gratuito, senza ulteriori costi a carico delle casse comunali, con la partecipazione volontaria e democratica dei cittadini che vivono nelle singole realtà attraverso una consultazione elettorale. Attraverso il confronto democratico chi si propone potrà ottenere il consenso dai cittadini per poter dire di parlare, non a semplice titolo personale, ma in nome e per conto della propria comunità.
Soltanto attraverso la costituzione di questi organismi di partecipazione il cittadino potrà concorrere democraticamente alle scelte che coinvolgono il proprio quartiere; i rappresentanti democraticamente eletti, consiglieri e presidente del quartiere saranno autorizzati a fare le proposte e le segnalazioni che riterranno più opportune, a chiedere la visione degli atti pubblici negli uffici comunali, a partecipare alle sedute del consiglio comunale con diritto di parola e soprattutto a non essere insultati da dipendenti comunali più o meno educati (ai quali rammento l’articolo 54 della Costituzione, 2° comma “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”), i quali, forse per assimilazione, ritengono i cittadini sudditi e non i reali detentori del potere politico nel nostro paese, come assicura la costituzione.
In questa direzione si sono mosse le forze di opposizione presenti in consiglio con una propria richiesta di autoconvocazione rimasta ad oggi “nel cassetto” come molte altre questioni di vitale importanza per la nostra comunità.
Adesso i cittadini, soprattutto quelli della generazione internet, devono fare un passo impegnativo che invii all’attuale classe politica dirigente un chiaro segnale di partecipazione e di democrazia, attraverso la richiesta di un referendum popolare ai sensi dell’articolo 58 dello Statuto e chiedere L’indizione di un referendum popolare per la istituzione volontaria e gratuita dei comitati di quartiere nell’isola di Lipari, specificatamente per le frazione di Acquacalda-Porticello, Canneto, Pirrera-Serra, Lami, Pianoconte e Quattropani.
Mi propongo, sin d’ora, come primo firmatario della raccolta firme attraverso tutti i siti on-line eoliani .
Lipari, 05 ottobre 2009
Giuseppe (Pino) La Greca
La comunità eoliana ha poche occasioni di confronto democratico; la possibilità, per circoli, associazioni, partiti politici, di organizzare dibattiti, incontri, confronti su progetti, proposte, idee, sono rese difficoltose sia dalla conformazione geografica del territorio sia dall’assenza di strutture pubbliche dedicate a ciò.
L’idea di scrivere “Eolie & Democrazia” nasce dalla sempre più attiva presenza dei cittadini, di tutti i cittadini, nei vari siti internet che trattano delle Isole Eolie; ognuno con la propria sensibilità, con le proprie idee, con i propri desideri, tuttavia, i siti non possono assolvere a tutta una serie di compiti che spettano ai luoghi della politica.
Lo Statuto del Comune di Lipari ha dedicato un ampio spazio alla partecipazione democratica dei cittadini:
all'art. 1, comma 3, recita:
Il Comune di Lipari promuove ogni forma di partecipazione alla vita politica, sociale, economica e culturale, valorizzando le libere aggregazioni sociali attraverso cui si esprime la personalità umana, promuove altresì, azioni positive per favorire pari opportunità tra donne e uomini ed aiutare i giovani nell'inserimento nella vita sociale e lavorativa, anche in collaborazione con le organizzazioni di volontariato.
L'art. 52, avente per oggetto: la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa, recita:
Al fine di garantire la partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa il Comune promuove:
a) organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale;
b) il collegamento dei propri organi con gli organismi di partecipazione di circoscrizione;
c) le assemblee di quartiere e di zona sulle principali questioni sottoposte all'esame degli organi comunali;
d) la partecipazione di forme associative operanti nei settori economico, sociale, culturale, sportivo, turistico, assistenziale, ecc.
Con apposito regolamento sono stabiliti la disciplina, le forme, i modi ed i termini delle predette partecipazioni.
L'autogoverno di una comunità si realizza, per lo Statuto, attraverso la effettiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali. Nel corso degli ultimi anni alcuni organismi a carattere privato sono sorti a Canneto, Acquacalda, Lami, ma non hanno le caratteristiche democratiche per potersi dire “organismi di partecipazione dei cittadini all'amministrazione locale e/o assemblee di quartiere e di zona”.
Per realizzare tale “organismo di partecipazione” si devono organizzare le assemblee di quartiere nell’isola di Lipari, (a Canneto, Pirrera-Serra, Pianoconte, Quattropani, Lami, Acquacalda) naturalmente a totale titolo gratuito, senza ulteriori costi a carico delle casse comunali, con la partecipazione volontaria e democratica dei cittadini che vivono nelle singole realtà attraverso una consultazione elettorale. Attraverso il confronto democratico chi si propone potrà ottenere il consenso dai cittadini per poter dire di parlare, non a semplice titolo personale, ma in nome e per conto della propria comunità.
Soltanto attraverso la costituzione di questi organismi di partecipazione il cittadino potrà concorrere democraticamente alle scelte che coinvolgono il proprio quartiere; i rappresentanti democraticamente eletti, consiglieri e presidente del quartiere saranno autorizzati a fare le proposte e le segnalazioni che riterranno più opportune, a chiedere la visione degli atti pubblici negli uffici comunali, a partecipare alle sedute del consiglio comunale con diritto di parola e soprattutto a non essere insultati da dipendenti comunali più o meno educati (ai quali rammento l’articolo 54 della Costituzione, 2° comma “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”), i quali, forse per assimilazione, ritengono i cittadini sudditi e non i reali detentori del potere politico nel nostro paese, come assicura la costituzione.
In questa direzione si sono mosse le forze di opposizione presenti in consiglio con una propria richiesta di autoconvocazione rimasta ad oggi “nel cassetto” come molte altre questioni di vitale importanza per la nostra comunità.
Adesso i cittadini, soprattutto quelli della generazione internet, devono fare un passo impegnativo che invii all’attuale classe politica dirigente un chiaro segnale di partecipazione e di democrazia, attraverso la richiesta di un referendum popolare ai sensi dell’articolo 58 dello Statuto e chiedere L’indizione di un referendum popolare per la istituzione volontaria e gratuita dei comitati di quartiere nell’isola di Lipari, specificatamente per le frazione di Acquacalda-Porticello, Canneto, Pirrera-Serra, Lami, Pianoconte e Quattropani.
Mi propongo, sin d’ora, come primo firmatario della raccolta firme attraverso tutti i siti on-line eoliani .
Lipari, 05 ottobre 2009
Giuseppe (Pino) La Greca
MESSINA: PRESTIGIACOMO "QUERELO L'UNITA' PER ARTICOLO SU GIAMPILIERI". E' l'articolo in cui si "accusano" le Eolie
Il Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo citera' per danni il quotidiano ''l'Unita''' in relazione alla notizia pubblicata oggi nella quale si ipotizza che fondi destinati a Giampilieri sarebbero stati dirottati verso altre realta' siciliane fra cui le Eolie, dove la stessa Prestigiacomo possiede una ''villa di famiglia''. E' quanto comunica una nota diffusa dallo stesso ministro nella quale si definisce la notizia ''totalmente falsa'' e pubblicata allo scopo di innescare ''una polemica strumentale, vergognosa in un momento di grande lutto nazionale. In un momento in cui il paese, di fronte ai morti sotto le macerie ed al fango, dovrebbe apparire unito, - si legge ancora nel comunicato - si sparge fango mediatico in nome della lotta politica''.
Quindi, si rileva che i ''fondi a disposizione del Ministero non sono sufficienti a finanziarie le migliaia di richieste di intervento che provengono dai Comuni italiani'' e che ''il criterio di selezione utilizzato e' quello della segnalazione di un rischio idrogeologico nel Piano assetto idrogeologico (Pai)''. Che, ad oggi, Giampilieri non figura fra le zone ad alto rischio idrogeologico nel Pai della Regione Siciliana e che ''i fondi assegnati alle Eolie e a tanti altri Comuni non fanno parte della legge sugli interventi urgenti per dissesto idrogeologico ma di un'altra norma della Finanziaria 2007''.
''I fondi cui si fa riferimento negli articoli sono stati destinati nel dicembre 2008. - si puntualizza ancora nella nota -. Purtroppo non un euro e' stato ancora speso dai comuni, ne' un'opera realizzata dopo 9 mesi, dovendosi rispettare le procedure ordinarie sia per le progettazioni che per la realizzazione delle opere. Adombrare che quei fondi potevano evitare il disastro - si conclude - e' esercizio di cinismo politico sconcertante''.
COSA AVEVA SCRITTO L'UNITA'
Non sanno nemmeno dove cercare i morti, se in terra o per mare. A Scaletta Zanclea il torrente si è ripreso il suo posto, travolgendo le case costruite sul greto e risucchiando verso lo Ionio un palazzo che occupava la foce: lo abitavano i Bonfiglio e i Ruscica, che non sono fra i vivi e non sono fra i morti. Ci sono ancora due metri di fango da spaccare e tutto unmare da battere. A Giampilieri si è invece trovato il corpo di Simone Neri, 29enne sottocapo della Marina, che ha salvato nove persone, trascinandole sui tetti. Per cercare di risalire il pianto di un bambino, è rimasto travolto. Battista invece è vivo, gli trema la bocca quando parla, sta seduto ma scomodo sulla grande poltrona bianca del residence di Ganzirri, dove soggiornano gli sfollati. Gli s’è impastata la memoria, “dovrei avere 73 anni, al massimo 74. Sono nato nel gennaio del 1932”. Vuole tornare nella casa di tutta una vita, ma non c’è più. Non è l’unico ad aver perso la memoria.
I governanti, per esempio, in questo Paese di profeti: “Sapevamo del rischio”, dice il premier e così come il ministro Stefania Prestigiacomo. Lo sapeva, ma il suo ministero aveva scelto – d’intesa con quello dell’Economia – di destinare i soldi per combattere il dissesto idrogeologico a zone assai meno pericolanti, ma molto più patinate. Al suo tavolo era arrivata nell’ottobre del 2008 (nell’anniversario dell’alluvione, quella sì realmente profetica, del 2007) la richiesta della giunta siciliana sugli interventi da compiere per mettere in sicurezza il territorio. L’assessore regionale Giuseppe Sorbello (poi rimosso) era venuto a Giampilieri, accompagnato da Filippo Panarello, deputato dell’Ars nato sulle rampe della montagna mutilata. Con loro, la gente del posto, costituita in comitato civico. Sorbello definì con i tecnici e con il Comune di Messina un intervento urgente, dal costo di circa 1 milione di euro. Il progetto del geologo Carmelo Gioè da 11 milioni – che avrebbe assicurato tutta la zona in modo robusto – rimaneva sul tavolo, ma sarebbe stato finanziato con i fondi dell’Europa, che arriveranno entro il 2013. “Intanto servivano opere di assestamento, limitate ma certe”, ricorda Panarello. La Sicilia bolla questa richiesta con la sigla R4, rischio 4, il più alto nel pacchetto che deve valutare il ministero. Ma Tremonti e la Prestigiacomo cambiano la classifica. Il decreto 0931 del novembre 2008 rende operativo “il Piano strategico nazionale e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico”, e “finanzia n.150 interventi di difesa del suolo”. Per la Sicilia, si legge, sono approvati “n.6 interventi per un importo complessivo di euro 7.607.600,00”. Nello stesso decreto ci sono altri 105 milioni per “sistemazione del suolo”, e 71 progetti isolani ne giovano. Giampilieri e Scaletta vengono ignorati. È più urgente la “riqualificazione ambientale della litoranea nord di Trapani”, in parole povere: una bella lustrata al lungomare. Il costo: 10 milioni. A Trapani vanno altri 1.800.000 per opere di difesa costiera.
Poi ci sono le spiagge dei turisti e tre interventi sono previsti alle Eolie per un complessivo milione di euro, quanto aveva chiesto la Regione per rinforzare la montagna messinese. “Lavori urgenti per la protezione, il ripascimento ed il risanamento ambientale della baia di levante nell’Isola di Vulcano”, e poi “lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell’abitato in zona Sopra Lena dell’isola di Stromboli”. Infine un ritocco anche per la più piccola delle perle, quella Panarea dove la Prestigiacomo va a rilassarsi nella villa di famiglia, durante le ferie: e così altri 288 mila euro se ne vanno “per la protezione e sistemazione dell’area costiera e del water front in località San Pietro, Panarea”. E nonostante tutti – giurano loro – sapessero della montagna friabile di Giampilieri e delle case azzardate a Scaletta, il governo considerò più urgente “il ripristino della barriera artificiale di Ganzirri, dissestata dai marosi”. Costo: 500 mila euro. I “cavalloni” stavano davvero allarmando gli abitanti a due passi da Cariddi, dove lo Sicilia è più vicina al continente. Tanto che la Regione li aveva classificati “R3”, rischio 3: un grado sotto rispetto alle zone straziate. Questi territori sono stati ignorati dal governo, eppure il caso di Giampilieri è da manuale di quel dissesto idrogeologico che è causa dei finanziamenti: “Fino a 30 anni fa era tutto terrazzato, si coltivavano agrumi, c’erano gli olivi, i vigneti”, ricorda Domenico Vasile, anche lui sfollato. La montagna era sana, i campi drenavano, le radici dissetavano anche i temporali, che sono sempre esistiti ma fanno danni solo da quando l’agricoltura è stata abbandonata e le terre bruciate. E le vite spezzate: Simone Neri, prima di risalire il fango per cercare il bambino e trovare la morte, ha telefonato alla ragazza. “Qualsiasi cosa mi succeda, ricordati che ti amo”.
Quindi, si rileva che i ''fondi a disposizione del Ministero non sono sufficienti a finanziarie le migliaia di richieste di intervento che provengono dai Comuni italiani'' e che ''il criterio di selezione utilizzato e' quello della segnalazione di un rischio idrogeologico nel Piano assetto idrogeologico (Pai)''. Che, ad oggi, Giampilieri non figura fra le zone ad alto rischio idrogeologico nel Pai della Regione Siciliana e che ''i fondi assegnati alle Eolie e a tanti altri Comuni non fanno parte della legge sugli interventi urgenti per dissesto idrogeologico ma di un'altra norma della Finanziaria 2007''.
''I fondi cui si fa riferimento negli articoli sono stati destinati nel dicembre 2008. - si puntualizza ancora nella nota -. Purtroppo non un euro e' stato ancora speso dai comuni, ne' un'opera realizzata dopo 9 mesi, dovendosi rispettare le procedure ordinarie sia per le progettazioni che per la realizzazione delle opere. Adombrare che quei fondi potevano evitare il disastro - si conclude - e' esercizio di cinismo politico sconcertante''.
COSA AVEVA SCRITTO L'UNITA'
Non sanno nemmeno dove cercare i morti, se in terra o per mare. A Scaletta Zanclea il torrente si è ripreso il suo posto, travolgendo le case costruite sul greto e risucchiando verso lo Ionio un palazzo che occupava la foce: lo abitavano i Bonfiglio e i Ruscica, che non sono fra i vivi e non sono fra i morti. Ci sono ancora due metri di fango da spaccare e tutto unmare da battere. A Giampilieri si è invece trovato il corpo di Simone Neri, 29enne sottocapo della Marina, che ha salvato nove persone, trascinandole sui tetti. Per cercare di risalire il pianto di un bambino, è rimasto travolto. Battista invece è vivo, gli trema la bocca quando parla, sta seduto ma scomodo sulla grande poltrona bianca del residence di Ganzirri, dove soggiornano gli sfollati. Gli s’è impastata la memoria, “dovrei avere 73 anni, al massimo 74. Sono nato nel gennaio del 1932”. Vuole tornare nella casa di tutta una vita, ma non c’è più. Non è l’unico ad aver perso la memoria.
I governanti, per esempio, in questo Paese di profeti: “Sapevamo del rischio”, dice il premier e così come il ministro Stefania Prestigiacomo. Lo sapeva, ma il suo ministero aveva scelto – d’intesa con quello dell’Economia – di destinare i soldi per combattere il dissesto idrogeologico a zone assai meno pericolanti, ma molto più patinate. Al suo tavolo era arrivata nell’ottobre del 2008 (nell’anniversario dell’alluvione, quella sì realmente profetica, del 2007) la richiesta della giunta siciliana sugli interventi da compiere per mettere in sicurezza il territorio. L’assessore regionale Giuseppe Sorbello (poi rimosso) era venuto a Giampilieri, accompagnato da Filippo Panarello, deputato dell’Ars nato sulle rampe della montagna mutilata. Con loro, la gente del posto, costituita in comitato civico. Sorbello definì con i tecnici e con il Comune di Messina un intervento urgente, dal costo di circa 1 milione di euro. Il progetto del geologo Carmelo Gioè da 11 milioni – che avrebbe assicurato tutta la zona in modo robusto – rimaneva sul tavolo, ma sarebbe stato finanziato con i fondi dell’Europa, che arriveranno entro il 2013. “Intanto servivano opere di assestamento, limitate ma certe”, ricorda Panarello. La Sicilia bolla questa richiesta con la sigla R4, rischio 4, il più alto nel pacchetto che deve valutare il ministero. Ma Tremonti e la Prestigiacomo cambiano la classifica. Il decreto 0931 del novembre 2008 rende operativo “il Piano strategico nazionale e di intervento per la mitigazione del rischio idrogeologico”, e “finanzia n.150 interventi di difesa del suolo”. Per la Sicilia, si legge, sono approvati “n.6 interventi per un importo complessivo di euro 7.607.600,00”. Nello stesso decreto ci sono altri 105 milioni per “sistemazione del suolo”, e 71 progetti isolani ne giovano. Giampilieri e Scaletta vengono ignorati. È più urgente la “riqualificazione ambientale della litoranea nord di Trapani”, in parole povere: una bella lustrata al lungomare. Il costo: 10 milioni. A Trapani vanno altri 1.800.000 per opere di difesa costiera.
Poi ci sono le spiagge dei turisti e tre interventi sono previsti alle Eolie per un complessivo milione di euro, quanto aveva chiesto la Regione per rinforzare la montagna messinese. “Lavori urgenti per la protezione, il ripascimento ed il risanamento ambientale della baia di levante nell’Isola di Vulcano”, e poi “lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell’abitato in zona Sopra Lena dell’isola di Stromboli”. Infine un ritocco anche per la più piccola delle perle, quella Panarea dove la Prestigiacomo va a rilassarsi nella villa di famiglia, durante le ferie: e così altri 288 mila euro se ne vanno “per la protezione e sistemazione dell’area costiera e del water front in località San Pietro, Panarea”. E nonostante tutti – giurano loro – sapessero della montagna friabile di Giampilieri e delle case azzardate a Scaletta, il governo considerò più urgente “il ripristino della barriera artificiale di Ganzirri, dissestata dai marosi”. Costo: 500 mila euro. I “cavalloni” stavano davvero allarmando gli abitanti a due passi da Cariddi, dove lo Sicilia è più vicina al continente. Tanto che la Regione li aveva classificati “R3”, rischio 3: un grado sotto rispetto alle zone straziate. Questi territori sono stati ignorati dal governo, eppure il caso di Giampilieri è da manuale di quel dissesto idrogeologico che è causa dei finanziamenti: “Fino a 30 anni fa era tutto terrazzato, si coltivavano agrumi, c’erano gli olivi, i vigneti”, ricorda Domenico Vasile, anche lui sfollato. La montagna era sana, i campi drenavano, le radici dissetavano anche i temporali, che sono sempre esistiti ma fanno danni solo da quando l’agricoltura è stata abbandonata e le terre bruciate. E le vite spezzate: Simone Neri, prima di risalire il fango per cercare il bambino e trovare la morte, ha telefonato alla ragazza. “Qualsiasi cosa mi succeda, ricordati che ti amo”.
"Le Eolie hanno sottratto i fondi ai comuni del Messinese? Si vuole solo gettare discredito sulle isole". Lo dichiara a Eolienews il sindaco di Lipari
“Abbinare il dramma di centinaia di famiglie messinesi ai fondi destinati alle Eolie per indispensabili interventi di natura ambientale significa voler semplicemente gettare discreto su queste isole, indicandole al mondo quali “responsabili” dei luttuosi eventi verificatisi in quei luoghi”. E' letteralmente furioso il sindaco di Lipari Mariano Bruno non appena viene portato a conoscenza che, anche ad opera di deputati regionali, si sta montando un caso sui fondi destinati dallo Stato alle Eolie, nell'ambito di interventi che riguardano il rischio idro-geologico e la riqualificazione ambientale, che sarebbero stati "sottratti" ai comuni messinesi. Interventi che riguardano la protezione, il ripascimento ed il risanamento ambientale della baia di Levante nell'isola di Vulcano, la protezione e sistemazione dell'area costiera e del water-front in località San Pietro nell'isola di Panarea, i lavori urgenti di sistemazione e riqualificazione ambientale della costa in località Acquacalda(Lipari) a protezione dell'abitato e della strada litoranea, i lavori urgenti di ricostruzione della spiaggia a protezione dell'abitato in zona Sopra Lena dell'isola di Stromboli, i lavori urgenti di consolidamento del versante in località Acquacalda Lipari) a salvaguardia del centro abitato e della viabilità esistente.
Il sindaco lanciando l'allarme Acquacalda pone l'accento anche sulla consistente frana verificatasi ieri a Filicudi e sui rischi che si corrono in località Bazzina ad Alicudi.
Ascoltiamo il sindaco nell'intervista che abbiamo realizzato pochi minuti fa, prima che raggiungesse Acquacalda:
Il sindaco lanciando l'allarme Acquacalda pone l'accento anche sulla consistente frana verificatasi ieri a Filicudi e sui rischi che si corrono in località Bazzina ad Alicudi.
Ascoltiamo il sindaco nell'intervista che abbiamo realizzato pochi minuti fa, prima che raggiungesse Acquacalda:
Canneto. Via Livorno "Ogni volta che piove, diventa un torrente di acqua e fango"
"Ogni volta che piove la via Livorno di Canneto diventa assolutamente impercorribile e si trasforma in un torrente di acqua e fango". Lo denunciano, e non è la prima volta i residenti nel vicolo che si affaccia, nella parte alta, sulla Cesare Battisti e, nella parte bassa, sulla Marina Garibaldi. Una delle segnalazioni, indirizzate al sindaco di Lipari, risale al 12/11/2004.
I residenti segnalano di " non riuscire ad entrare nelle abitazioni a causa dell'acqua alta che defluisce in detto vicolo".
"Infatti in esso, quando piove- è stato evidenziato- affluisce una enorme quantità di acqua proveniente dalla via Cesare Battisti che lo rende intransitabile anche per il fatto che gli scarichi sono inadeguati e le griglie di raccolta insufficienti e spesso ostruite ed intasate da materiali diversi che non consentono il regolare deflusso delle acque".
I cittadini, oggi, come già dal 2004, chiedono "l'effettuazione di un sopralluogo al fine di individuare la soluzione più adeguata che risolva in modo definitivo l'inconveniente".
I residenti segnalano di " non riuscire ad entrare nelle abitazioni a causa dell'acqua alta che defluisce in detto vicolo".
"Infatti in esso, quando piove- è stato evidenziato- affluisce una enorme quantità di acqua proveniente dalla via Cesare Battisti che lo rende intransitabile anche per il fatto che gli scarichi sono inadeguati e le griglie di raccolta insufficienti e spesso ostruite ed intasate da materiali diversi che non consentono il regolare deflusso delle acque".
I cittadini, oggi, come già dal 2004, chiedono "l'effettuazione di un sopralluogo al fine di individuare la soluzione più adeguata che risolva in modo definitivo l'inconveniente".
Lipari: A Porticello secondo l'imprenditore Schiera bisogna intervenire dentro le ex cave e mette a disposizione i suoi mezzi
Nel corso della riunione di stamani tra abitanti di Acquacalda e amministratori di Lipari l'imprenditore Salvatore Schiera ha evidenziato come, comunque, al di là degli interventi da porre in essere sulla strada, il problema vada risolto a monte e cioè all'interno delle ex cave. Ha dato, quindi, la disponibilità ad intervenire con i suoi mezzi per creare o ricreare le condizioni indispensabili affinchè acqua e detriti possano defluire senza creare danni.
Nel video che segue vi proponiamo la parte focale del suo intervento:
Nel video che segue vi proponiamo la parte focale del suo intervento:
Patrimonio Unesco Gemellaggio tra Eolie e Dolomiti (Dalla Gazzetta del sud di oggi)
(Salvatore Sarpi) Gettate a Lipari le basi per un gemellaggio culturale tra le isole Eolie e le Dolomiti, entrambi siti "Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco". Un gemellaggio, che avrà come cardini l'Istituto Superiore "Isa Conti" di Lipari e il liceo scientifico di Auronzo di Cadore, ma che si svilupperà anche attraverso una cooperazione nel settore turistico-ricettivo e tutta un'altra serie di iniziative che sono allo studio. Artefici di questo progetto, che sicuramente riscontrerà il favore del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che in occasione del conferimento del titolo Unesco alle Dolomiti si era soffermato sull'affetto che lo lega alle Eolie e ad Auronzo, sono stati i primi cittadini di Lipari Mariano Bruno e di Auronzo di Cadore Bruno Zandegiacomo Orsolina. Quest'ultimo è sbarcato a Lipari insieme alla moglie e, dopo un primo incontro con gli operatori turistici dell'isola, ha incontrato ieri il dirigente scolastico del Istituto Superiore "Conti" Tommasa Basile. Durante l'incontro, al quale ha presenziato attivamente anche la professoressa Maria Paola Roncaglia che si sta occupando del coordinamento delle iniziative scolastiche, si sono gettate le basi per una serie di iniziative da inquadrarsi anche in quelli che sono i prossimi festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia.
RISCHIO IDROGEOLOGICO E VULCANOLOGICO di Aldo Natoli
(Aldo Natoli)Quanto si è consumato in questi giorni a Messina e Provincia, secondo le affermazioni dello stesso Direttore della Protezione Civile, Guido Bertolaso, è “una tragedia annunciata”, dovuta principalmente agli effetti dell’abusivismo edilizio, ed alla mancata prevenzione da parte di coloro che ne hanno specifica competenza. Gli avvenimenti messinesi non possono che far riflettere tutti noi e porre alcune domande: siamo certi che i torrenti esistenti nelle nostre isole siano liberi di svolgere la loro funzione? Che nessun torrente si stato soppresso? Che nessuna abitazione sia stata costruita occupandone la superficie od in prossimità? Nel rilasciare il Nulla Osta Idrogeologico per i fabbricati, soprattutto quelli in sanatoria, viene attenzionato questo aspetto? Ma sulla spinta del monito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ritengo opportuno che il Comune provveda ad effettuare una verifica sullo stato di tutti i torrenti. E mi permetto suggerire che nelle Eolie il problema del rischio idrogeologico non deve disgiungersi da quello vulcanologico. Ed anche sotto questo aspetto sorgono spontanee alcune domande: siamo certi che tutte le case costruite sulle pendici del cratere di Vulcano, e per le quali sono state, o sono in corso di rilascio, le concessioni in sanatoria, non ricadono entro l’area di rischio? Non sarebbe il caso di fare un attento monitoraggio? Sono domande che meritano una risposta dai responsabili locali della Protezione Civile per evitare che un giorno si possa affermare che le morti sono attribuibili ad una “tragedia annunciata”
Lipari: Per la provinciale Porticello- Acquacalda in arrivo l'ordinanza di chiusura. I cittadini di Acquacalda incontrano l'amministrazione
Dovrebbe essere emessa già in mattinata l'ordinanza della Provincia che chiude al traffico la strada provinciale che, attraversando le ex cave di ponice di Porticello, giunge sino ad Acquacalda. Ciò a seguito di quanto verificatosi ieri e del quale potrete leggere fra le notizie di questo giornale.
Intanto una delegazione di cittadini di Acquacalda, fortemente preoccupati sia della situazione di grande precarietà dell'intera area, così come delle conseguenze che comporterebbe la chiusura prolungata dell'arteria con il dirottamento sull'altrettanto pericolosa provinciale per Quattropani-Pianoconte, hanno raggiunto stamani il comune di Lipari. Qui, assente il sindaco che si trova fuori sede (ma che rientrando potrebbe riceverli più tardi), hanno incontrato(nella foto) gli assessori China, Gianno e Sparacino esprimendo tutte le loro preoccupazioni e perplessità.
L'assessore Giannò, dopo essersi messo in contatto con gli uffici della Provincia, ha annunciato che due tecnici di Palazzo dei Leoni sbarcheranno a Lipari già nel pomeriggio, al più tardi domani, per rendersi conto dell'accaduto e programmare un tempestivo intervento
Intanto una delegazione di cittadini di Acquacalda, fortemente preoccupati sia della situazione di grande precarietà dell'intera area, così come delle conseguenze che comporterebbe la chiusura prolungata dell'arteria con il dirottamento sull'altrettanto pericolosa provinciale per Quattropani-Pianoconte, hanno raggiunto stamani il comune di Lipari. Qui, assente il sindaco che si trova fuori sede (ma che rientrando potrebbe riceverli più tardi), hanno incontrato(nella foto) gli assessori China, Gianno e Sparacino esprimendo tutte le loro preoccupazioni e perplessità.
L'assessore Giannò, dopo essersi messo in contatto con gli uffici della Provincia, ha annunciato che due tecnici di Palazzo dei Leoni sbarcheranno a Lipari già nel pomeriggio, al più tardi domani, per rendersi conto dell'accaduto e programmare un tempestivo intervento
Lipari: Viaggio fotografico nelle nostre "piccole" emergenze e nell'incuria
Vi proponiamo una breve carrellata fotografica di alcuni episodi verificatisi in questi giorni a Lipari. Carrellata di "Piccole" emergenze e situazioni di incuria" prese così a campione ma che, stando alle segnalazioni, potevano far diventare questo filmato fotografico ben più ampio. Un pro-memoria per chi ha l'obbligo di fare in modo che queste "piccole emergenze" non diventino altro. Un pro-memoria che parte da Lipari centro per arrivare a Canneto, da Lami verso Porticello-Acqucalda.
IL VIDEO:
IL VIDEO:
domenica 4 ottobre 2009
Vicini alle famiglie di Messina. Eolienews sposa l'iniziativa della Fondazione Bonino Pulejo e della Gazzetta del Sud
La Fondazione Bonino Pulejo e la Gazzetta del Sud lanciano una sottoscrizione tra i lettori per le famiglie delle vittime dell'alluvione di Messina.
Conto Corrente n. 600021892 presso Unicredit Private Banking spa filiale 7585 Messina (intestato a FBP e alla GdS);
codice Iban IT 25 F 03223 16500 000600021892
La Fondazione consegnera' un assegno di 5mila euro a ciascuna delle famiglie che, a causa del nubifragio, hanno perso i propri cari.
Eolienews sposa tale iniziativa ed invita i propri lettori, per quanto possibile, a dare il loro contributo. Eventuali donazioni, lo ribadiamo, dovranno essere versate sul conto corrente di cui sopra abbiamo riportato i dati.
Conto Corrente n. 600021892 presso Unicredit Private Banking spa filiale 7585 Messina (intestato a FBP e alla GdS);
codice Iban IT 25 F 03223 16500 000600021892
La Fondazione consegnera' un assegno di 5mila euro a ciascuna delle famiglie che, a causa del nubifragio, hanno perso i propri cari.
Eolienews sposa tale iniziativa ed invita i propri lettori, per quanto possibile, a dare il loro contributo. Eventuali donazioni, lo ribadiamo, dovranno essere versate sul conto corrente di cui sopra abbiamo riportato i dati.
Lipari: Provinciale per Porticello-Acquacalda chiusa? Si, ma solo nella cartellonistica
Provinciale per Porticello-Acquacalda chiusa? Si, ma solo nella cartellonistica provvisoria piazzata a Pignataro.
Come è ben evidente dalle foto la strada provinciale che conduce a Porticello ed Acquacalda è chiusa al traffico solo nella cartellonistica posizionata dalla Provincia regionale a Pignataro. Assolutamente diversa la situazione suoi luoghi.
I cumuli di pomice, che erano stati posti stamani sulla strada per evitare il transito dei mezzi in una strada ritenuta a rischio, non occupano più l'intera sede stradale.
Un varco, presumibilmente aperto da chi non condivide di dover transitare sul di per sè altrattanto pericoloso tragitto alternativo di Quattropani, consente il passaggio di un solo mezzo.
Sulle due montagnole di detriti pomiciferi che sono state "accantonate" in una parte della carreggiata è stato anche installato un nastro segnalatore bianco e rosso.
Come è ben evidente dalle foto la strada provinciale che conduce a Porticello ed Acquacalda è chiusa al traffico solo nella cartellonistica posizionata dalla Provincia regionale a Pignataro. Assolutamente diversa la situazione suoi luoghi.
I cumuli di pomice, che erano stati posti stamani sulla strada per evitare il transito dei mezzi in una strada ritenuta a rischio, non occupano più l'intera sede stradale.
Un varco, presumibilmente aperto da chi non condivide di dover transitare sul di per sè altrattanto pericoloso tragitto alternativo di Quattropani, consente il passaggio di un solo mezzo.
Sulle due montagnole di detriti pomiciferi che sono state "accantonate" in una parte della carreggiata è stato anche installato un nastro segnalatore bianco e rosso.
Consigli per gli acquisti (di Aldo Natoli)
(Aldo Natoli) Apprendo dal Consigliere Comunale, geometra Adolfo Sabatini, della difficile ricerca dei collaboratori del Sindaco Bruno per trovare un pavimento da collocare nel Palazzo Comunale di Piazza Mazzini, che sia all’altezza della stanza del Sindaco e che si aggrada all’attuale inquilino. Non conosco il nominativo dell’Architetto che cura la sistemazione interna del palazzo. Ma mi permetto suggerire, da semplice parroco dell’edilizia, che in un edificio storico qual’ è il Monastero dei Frati Minori Osservanti, i cui lavori di costruzione sono stati iniziati nel 1584 e completati nella metà del secolo XVIII, l’unico pavimento che si può collocare è il cotto naturale, da trattare a mano, magari di forma esagonale.
LIPARI, DISAGI NELLE AREE DELLA EX POMICE. LA CISL: “DA ANNI SOLLECITIAMO INTERVENTI CON L’UTILIZZO DEGLI EX LAVORATORI DI PUMEX E ITALPOMICE”
Comunicato stampa“Ancora una volta si registrano gravi disagi per la popolazione di Porticello e Acquacalda a causa della mancata messa in sicurezza e riconversione delle cave di pomice”. A evidenziare il problema sono il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese e il segretario provinciale della Filca Cisl Giuseppe Famiano. “Già dal 2005 – aggiungono - la Cisl aveva chiesto interventi che garantissero e tutelassero l’ambiente e l’occupazione dei 100 lavoratori delle ex Italpomice e Pumex. Ma come sempre la miopia politica e la presunzione hanno prodotto l’abbandono delle cave, con tutto il carico dei rischi che ciò comporta per il territorio abbandonando al destino di precarietà i lavoratori. Si è negato, perdendo l’occasione per utilizzare l’abbandono e la chiusura della escavazione della pomice per definire un possibile sviluppo economico alternativo per le isole Eolie, una ennesima vicenda finita male con gravi sviluppi sociali e caratterizzata e condizionata da presunzioni speculativa prima e da atteggiamenti improntati allo squallore istituzionale tipico di certi settori della politica siciliana. Rilanciamo – concludono Genovese e Famiano – per l’impegno degli organi preposti affinché si proceda alla messa in sicurezza delle cave con gli operai abbandonati come le cave e si rivedano le scelte scellerate operate fin qui”.
Acquacalda: Chiusa la provinciale
Provinciale per Acquacalda chiusa al traffico autoveicolare all'altezza delle ex cave di pomice. La decisione è arrivata per via dei cumuli di pomice e di pietre che si trovano sulla carreggiata e che di fatto impediscono il transito autoveicolare. Per gli abitanti di Acquacalda problemi su problemi, con la rabbia ovviamente alle stelle. Domani i cittadini di Acquacalda, costretti a fare il giro di Quattropani per arrivare a Lipari e Canneto, incontreranno il sindaco Mariano Bruno.
NDD- Questa inevitabile decisione merita da parte nostra solo una considerazione e un richiamo ad un nostro titolo di qualche giorno fà: Qualcuno sta scherzando con il fuoco...anzi con la pomice. A cui possiamo anche aggiungere con grande dispiacere ....e con gli abitanti di Acquacalda
NDD- Questa inevitabile decisione merita da parte nostra solo una considerazione e un richiamo ad un nostro titolo di qualche giorno fà: Qualcuno sta scherzando con il fuoco...anzi con la pomice. A cui possiamo anche aggiungere con grande dispiacere ....e con gli abitanti di Acquacalda
Lettere al direttore. "A Lipari siamo in attesa di una tragedia?" di Laura La Greca
Riceviamo questa nota da Laura La Greca e pubblichiamo. Le foto sono di Silvia e si riferiscono a cosa è accaduto a Porticello e ad Acquacalda oggi intorno alle dieci: Lungi dal voler strumentalizzare quanto sta succedendo in queste ore a Messina, la domanda che mi pongo è una, forse retorica, ma di certo legittima: è questo che stiamo aspettando a Lipari? Siamo forse in attesa di una tragedia e magari di qualche vittima che scuota le coscienze dei cittadini e di un’amministrazione che non temo di definire inetta? Perché se così fosse il mio buon senso mi suggerisce che non bisognerà aspettare a lungo. E quando qualcosa di grave capiterà, tutti parleremo di tragedia annunciata; tutti sapevamo. E non ci saranno più scuse. Inizieremo a pontificare su quello che si sarebbe dovuto fare e non è stato fatto, ricorderemo quello che ci era stato promesso in campagna elettorale, daremo la responsabilità a qualcuno che a sua volta sarà abilissimo a scaricarla su qualcun’ altro, seguendo un meccanismo che conosciamo fin troppo bene e che ci ha stufati.
Oggi a Porticello abbiamo visto l’ennesima vergogna, causata da una pioggia un po’ più forte del normale, ma pur sempre una pioggia, che non è certo una cosa atipica in autunno. A chi dobbiamo dare la colpa? Qualcuno ci spieghi.
Qualcuno spieghi perché le cave non sono state messe in sicurezza; perché Acquacalda aspetta ancora la protezione dell’abitato e la rimozione del pontile ex Italpomice adesso che l’inverno è alle porte. Qualcuno dica onestamente cosa intende fare e soprattutto con quali risorse.
Mi rivolgo agli amministratori: a chi, a qualunque titolo, ci rappresenta e dovrebbe tutelare i nostri interessi. Mi rivolgo a loro perché li scegliamo in modo che siano la nostra interfaccia e devono essere all’altezza del loro compito, che non è promettere, ma agire.
In autunno piove, spesso anche molto; in inverno il mare capita che si ingrossi: non sono novità, non è roba da geologi di chissà quale caratura; basta un po’ di esperienza e una certa dose di buon senso. È vero che il nostro territorio e il nostro stesso pianeta spesso lo deturpiamo noi con la nostra incuria e con un certo senso di onnipotenza che può essere causa di sciagure; ma è vero d’altra parte che chi ha il potere di fare qualcosa deve farlo.
Su la Repubblicadi ieri ho letto una cosa molto grave: per l’assetto idrogeologico gli stanziamenti nel 2008 erano 510 milioni, nel 2009, 269 e nel 2010 saranno 120. 120 milioni di euro da ripartire su tutto il territorio nazionale. Una cifra ridicola.
E allora non promettete nulla. Non siamo stupidi, apprezzeremo di più. Mettete le carte in tavola, e dite: “spiacenti, non possiamo fare molto per voi; un sistema che ci sovrasta ci lega le mani e ci impedisce di fare bene il nostro lavoro”. Protestate voi per primi; dimostrate tutta la vostra indignazione; gridate la vostra rabbia, se l’avete. E avrete già reso un servizio alla vostra gente.
Oggi a Porticello abbiamo visto l’ennesima vergogna, causata da una pioggia un po’ più forte del normale, ma pur sempre una pioggia, che non è certo una cosa atipica in autunno. A chi dobbiamo dare la colpa? Qualcuno ci spieghi.
Qualcuno spieghi perché le cave non sono state messe in sicurezza; perché Acquacalda aspetta ancora la protezione dell’abitato e la rimozione del pontile ex Italpomice adesso che l’inverno è alle porte. Qualcuno dica onestamente cosa intende fare e soprattutto con quali risorse.
Mi rivolgo agli amministratori: a chi, a qualunque titolo, ci rappresenta e dovrebbe tutelare i nostri interessi. Mi rivolgo a loro perché li scegliamo in modo che siano la nostra interfaccia e devono essere all’altezza del loro compito, che non è promettere, ma agire.
In autunno piove, spesso anche molto; in inverno il mare capita che si ingrossi: non sono novità, non è roba da geologi di chissà quale caratura; basta un po’ di esperienza e una certa dose di buon senso. È vero che il nostro territorio e il nostro stesso pianeta spesso lo deturpiamo noi con la nostra incuria e con un certo senso di onnipotenza che può essere causa di sciagure; ma è vero d’altra parte che chi ha il potere di fare qualcosa deve farlo.
Su la Repubblicadi ieri ho letto una cosa molto grave: per l’assetto idrogeologico gli stanziamenti nel 2008 erano 510 milioni, nel 2009, 269 e nel 2010 saranno 120. 120 milioni di euro da ripartire su tutto il territorio nazionale. Una cifra ridicola.
E allora non promettete nulla. Non siamo stupidi, apprezzeremo di più. Mettete le carte in tavola, e dite: “spiacenti, non possiamo fare molto per voi; un sistema che ci sovrasta ci lega le mani e ci impedisce di fare bene il nostro lavoro”. Protestate voi per primi; dimostrate tutta la vostra indignazione; gridate la vostra rabbia, se l’avete. E avrete già reso un servizio alla vostra gente.
Messina, Berlusconi: «Bloccheremo tasse e mutui»
(Il sole 24 ore.com) «Bloccheremo le tasse e i mutui ai cittadini delle zone colpite dall'alluvione», ha detto il premier Silvio Berlusconi agli sfollati dell'alluvione che ha colpito il messinese, ora ospitati nel villaggio turistico messinese del "Le Dune". Mentre in prefettura è in corso la riunione dell'Unità di crisi, fuori sono in atto contestazioni degli sfollati e degli attivisti della Rete No Ponte. «Non più vittime, vogliamo sicurezza, no opere faraoniche», si legge su
uno dei numerosi cartelli dei manifestanti. Tra i due gruppi sono state registrate tensioni , perchè alcuni sfollati che protestavano per la sicurezza delle abitazioni non volevano «essere confusi» con la Rete No Ponte.
Fondi per le zone colpite nel prossimo Cdm. Il prossimo Consiglio dei ministri darà il via libera a uno stanziamento a favore delle zone colpite dall'alluvione, a Messina, che andrà ad aggiungersi al fondo già stanziato dalla Regione Sicilia. Il premier ha anche annunciato che è in arrivo uno stanziamento di un miliardo per le zone a rischio idrogeologico. «Dopo l'Aquila - ha detto il premier - abbiamo stanziato un miliardo per interventi urgenti nelle zone a rischio sismico, mi auguro che, interloquendo con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, si possa stanziare una analoga cifra per le zone a rischio idrogeologiche». L'obiettivo, ha spiegato Berlusconi, è quello di partire con gli interventi nelle zone più a rischio, come la provincia di Messina, dove il 63% del territorio è a rischio idrogeologico. Il premier ha anche detto che sarà Raffaele Lombardo il commissario straordinario per il disastro di Messina.
Nuove abitazioni, come all'Aquila. Arriveranno nuove abitazioni sulla scia dell'esperienza dell'Aquila. «La ricostruzione costa troppo e non è sicura. Quindi faremo come all' Aquila: nuove abitazioni in altre zone ma sempre all'interno del tessuto urbano». Questo ha detto il premier Silvio Berlusconi agli sfollati messinesi in uno degli alberghi in cui sono ospitati. Questa mattina il premier ha sorvolato in elicottero - insieme al Capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ai ministri Matteoli e Prestigiacomo e al sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca - le aree del messinese colpite da un tremendo alluvione, da uno tsunami di fango, che con ondate alte tre metri ha spazzato via case, autostrada e ferrovia, seminando morte e disperazione. L'elicottero ha sorvolato anche il crinale della collina da dove si è staccato il costone che ha causato la frana. «Quelle zone - ha detto Berlusconi - non sono più abitabili. Costruiremo nuovi quartieri come quelli fatti a L'Aquila. I soldi non sono un problema, il governo metterà le risorse necessarie. Gli enti locali dovranno occuparsi di individuare le nuove aree edificabili». Berlusconi ha promesso la creazione di «strutture abitative con giardini, ma anche con negozi per far ripartire il piccolo commercio».
Si continua a scavare nel fango. La situazione nel messinese rimane complessa, ma è sotto controllo, ha detto il Capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Si continua a lavorare e a scavare nel fango alla ricerca delle 40 persone che risultano disperse. Il bilancio delle vittime al momento è di 22 morti (di cui per ora solo 13 identificati), mentre sono 95 i feriti e 524 le persone sfollate secondo i dati della Prefettura di Messina. Per le attività di assistenza alla popolazione e ricerca dei dispersi sono all'opera 130 mezzi e più di 1.100 uomini, appartenenti ai Vigili del fuoco, Esercito, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato, volontari e Capitaneria di Porto. Si lavora anche sul fronte della viabilità: è stata riaperta una corsia per direzione dell'autostrada A18 Palermo - Catania, mentre per la riapertura della statale 114 che collega Messina a Catania saranno necessari altri 6 giorni.
Ancora frazioni isolate. Le zone più colpite sono Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea. La strada per Giampilieri Superiore è rimasta interrotta per molte ore, a causa di una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto il cavalcavia della ferrovia. La protezione civile riferisce che nel paesino sommerso dal fango è stata completata l'evacuazione e il trasferimento degli sfollati in alcuni alberghi di Messina. Rimangono isolate le frazioni di Molino, Altilia e Scaletta.
uno dei numerosi cartelli dei manifestanti. Tra i due gruppi sono state registrate tensioni , perchè alcuni sfollati che protestavano per la sicurezza delle abitazioni non volevano «essere confusi» con la Rete No Ponte.
Fondi per le zone colpite nel prossimo Cdm. Il prossimo Consiglio dei ministri darà il via libera a uno stanziamento a favore delle zone colpite dall'alluvione, a Messina, che andrà ad aggiungersi al fondo già stanziato dalla Regione Sicilia. Il premier ha anche annunciato che è in arrivo uno stanziamento di un miliardo per le zone a rischio idrogeologico. «Dopo l'Aquila - ha detto il premier - abbiamo stanziato un miliardo per interventi urgenti nelle zone a rischio sismico, mi auguro che, interloquendo con il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, si possa stanziare una analoga cifra per le zone a rischio idrogeologiche». L'obiettivo, ha spiegato Berlusconi, è quello di partire con gli interventi nelle zone più a rischio, come la provincia di Messina, dove il 63% del territorio è a rischio idrogeologico. Il premier ha anche detto che sarà Raffaele Lombardo il commissario straordinario per il disastro di Messina.
Nuove abitazioni, come all'Aquila. Arriveranno nuove abitazioni sulla scia dell'esperienza dell'Aquila. «La ricostruzione costa troppo e non è sicura. Quindi faremo come all' Aquila: nuove abitazioni in altre zone ma sempre all'interno del tessuto urbano». Questo ha detto il premier Silvio Berlusconi agli sfollati messinesi in uno degli alberghi in cui sono ospitati. Questa mattina il premier ha sorvolato in elicottero - insieme al Capo della Protezione civile Guido Bertolaso, ai ministri Matteoli e Prestigiacomo e al sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca - le aree del messinese colpite da un tremendo alluvione, da uno tsunami di fango, che con ondate alte tre metri ha spazzato via case, autostrada e ferrovia, seminando morte e disperazione. L'elicottero ha sorvolato anche il crinale della collina da dove si è staccato il costone che ha causato la frana. «Quelle zone - ha detto Berlusconi - non sono più abitabili. Costruiremo nuovi quartieri come quelli fatti a L'Aquila. I soldi non sono un problema, il governo metterà le risorse necessarie. Gli enti locali dovranno occuparsi di individuare le nuove aree edificabili». Berlusconi ha promesso la creazione di «strutture abitative con giardini, ma anche con negozi per far ripartire il piccolo commercio».
Si continua a scavare nel fango. La situazione nel messinese rimane complessa, ma è sotto controllo, ha detto il Capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Si continua a lavorare e a scavare nel fango alla ricerca delle 40 persone che risultano disperse. Il bilancio delle vittime al momento è di 22 morti (di cui per ora solo 13 identificati), mentre sono 95 i feriti e 524 le persone sfollate secondo i dati della Prefettura di Messina. Per le attività di assistenza alla popolazione e ricerca dei dispersi sono all'opera 130 mezzi e più di 1.100 uomini, appartenenti ai Vigili del fuoco, Esercito, Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato, volontari e Capitaneria di Porto. Si lavora anche sul fronte della viabilità: è stata riaperta una corsia per direzione dell'autostrada A18 Palermo - Catania, mentre per la riapertura della statale 114 che collega Messina a Catania saranno necessari altri 6 giorni.
Ancora frazioni isolate. Le zone più colpite sono Briga Marina, Giampilieri, Molino e Scaletta Marea. La strada per Giampilieri Superiore è rimasta interrotta per molte ore, a causa di una montagna di fango alta 3 metri che si è infilata sotto il cavalcavia della ferrovia. La protezione civile riferisce che nel paesino sommerso dal fango è stata completata l'evacuazione e il trasferimento degli sfollati in alcuni alberghi di Messina. Rimangono isolate le frazioni di Molino, Altilia e Scaletta.
Porticello: Un fiume di pomice. E la messa in sicurezza delle cave che fine ha fatto?
Un fiume di acqua e pomice ha invaso stamani la strada che porta verso Acquacalda, all'altezza delle ex cave della Pumex. Disagi e non di poco conto per chi doveva raggiungere o lasciare la frazione. I detriti provengono, e non è la prima volta, dalla cava sequestrata ed abbandonata e per la quale si chiede, ormai inutilmente, da quasi due anni, la messa in sicurezza.
Su proposta di Lombardo, dopo le dimissioni di Leanza. L'Mpa regionale affidato alla guida di Enzo Oliva come commissario.
Il senatore Enzo Oliva è il nuovo commissario regionale per la Sicilia del Movimento per le Autonomie. La sua designazione è avvenuta a Palermo al termine di una riunione dell'assemblea dei parlamentari nazionale e regionali eletti in Sicilia, integrata dai vertici istituzionali nei consigli comunali e provinciali dei capoluoghi. A indicare Oliva per il ruolo di guida siciliano del Mpa dell'isola, rimasto vacante dopo le dimissioni di Lino Leanza che ha lasciato l'incarico contestualmente alla sua nomina nel nuovo governo regionale, è stato il leader e fondatore del Movimento per le Autonomie Raffaele Lombardo. «A Enzo Oliva – ha spiegato Lombardo – vanno riconosciute quelle doti di esperienza ed equilibrio necessarie per radicare sempre più e meglio il movimento nell'isola affinchè in tutte le realtà locali si superino situazioni che non aiutano a crescere il movimento. Il movimento autonomista deve rafforzarsi ancor di più nel territorio per aumentare la sua base di consenso tra il popolo siciliano».
Oliva, è stato anche consigliere e assessore provinciale di Catania e sindaco di Militello Val di Catania.
Intanto si va delineando il quadro di forza all'interno del Pd in vista del congresso. «Abbiamo dimostrato che si può ottenere un ottimo risultato anche senza essere collegati ad una mozione nazionale e senza contare sugli apparati e sui signori delle tessere». Con queste parole il senatore Giuseppe Lumia, candidato alla segreteria regionale del Pd, ha aperto la conferenza stampa di stamani a Palermo. «I dati dei circoli - ha aggiunto - evidenziano che dove la partecipazione è libera gli iscritti premiano la bontà del nostro progetto. E' successo a Palermo, a Caltanissetta, a Trapani città, in provincia di Ragusa e Agrigento. Non si può far finta di non notare che in alcune città, come Messina ed Enna, la percentuale dei votanti è doppia del dato medio nazionale». «Adesso – continua il senatore del Pd – ci prepariamo alla fase conclusiva delle primarie, quella aperta a tutti i cittadini. A loro proporremo il nostro modello di cambiamento della politica e della società che si fonda sull'innovazione»: abolire gli Ato e tornare ad una gestione efficiente delle risorse idriche e dello smaltimento dei rifiuti; costruire un tessuto produttivo fatto di aree artigianali e industriali dove la cultura imprenditoriale possa creare ricchezza e lavoro vero; investire sulla green economy; liberare le imprese e gli operatori economici dal racket del pizzo e colpire Cosa nostra negli appalti, nelle collusioni politiche».
Oliva, è stato anche consigliere e assessore provinciale di Catania e sindaco di Militello Val di Catania.
Intanto si va delineando il quadro di forza all'interno del Pd in vista del congresso. «Abbiamo dimostrato che si può ottenere un ottimo risultato anche senza essere collegati ad una mozione nazionale e senza contare sugli apparati e sui signori delle tessere». Con queste parole il senatore Giuseppe Lumia, candidato alla segreteria regionale del Pd, ha aperto la conferenza stampa di stamani a Palermo. «I dati dei circoli - ha aggiunto - evidenziano che dove la partecipazione è libera gli iscritti premiano la bontà del nostro progetto. E' successo a Palermo, a Caltanissetta, a Trapani città, in provincia di Ragusa e Agrigento. Non si può far finta di non notare che in alcune città, come Messina ed Enna, la percentuale dei votanti è doppia del dato medio nazionale». «Adesso – continua il senatore del Pd – ci prepariamo alla fase conclusiva delle primarie, quella aperta a tutti i cittadini. A loro proporremo il nostro modello di cambiamento della politica e della società che si fonda sull'innovazione»: abolire gli Ato e tornare ad una gestione efficiente delle risorse idriche e dello smaltimento dei rifiuti; costruire un tessuto produttivo fatto di aree artigianali e industriali dove la cultura imprenditoriale possa creare ricchezza e lavoro vero; investire sulla green economy; liberare le imprese e gli operatori economici dal racket del pizzo e colpire Cosa nostra negli appalti, nelle collusioni politiche».
Eolie e cultura. "Il mare di pietra" di Francesco Longo
Viaggiare non è solo spostarsi; uscire di casa, muoversi dai posti per noi usuali, quotidiani. Viaggiare è anche - se non soprattutto - vivere alcuni luoghi sconosciuti, abitarli, apprezzarne le atmosfere sottili, quasi impercettibili, gustarne gli odori, i sapori e lasciarsi colpire dalle persone, dagli incontri nuovi, da altri possibili punti di vista, scorci, angoli, visuali. In questa accezione, il viaggio diviene un'esperienza composita; a metà strada tra una immersione in un paesaggio altro e un dialogo con se stessi. Proprio con questa disposizione d'animo Francesco Longo, giovane scrittore e giornalista, ci racconta un luogo particolare e unico: le isole Eolie. L'arcipelago siciliano viene descritto, in questo libro, per assonanze, attraverso il vissuto dell'autore che racconta ogni singola isola, i suoi itinerari, le sue bellezze, il suo mare, e sopratutto i suoi vulcani, come un'esperienza, come veri e propri luoghi dello spirito, come recita anche il sottotitolo.
I sette capitoli del volume sono dedicati alle sette isole: Stromboli, Panarea, Filicudi, Salina, Vulcano, Lipari e Alicudi. Ma non si tratta di una specie di guida, almeno non solo. Appare, piuttosto, il diario dell'esperienza di chi ha attraversato quelle isole; di chi ha sentito la sabbia vulcanica sulla pelle; di chi ha preso mille volte quei traghetti che fanno delle Eolie un corpo unico, per quanto sempre diverso; di chi ha mangiato il pesce appena pescato; bevuto il vino dopo una vera e propria scalata sul ciglio del vulcano; di chi ha affittato una barca a remi dai pescatori; di chi si è immerso in quel mare blu e profondo; e, infine, di chi ha visto massi di lava finire giù nell'acqua.
È il resoconto di un viaggio, dove viaggiare non è solo spostarsi - dicevo - ma anche fare esperienza di sé e dell'altro senza troppa distinzione, senza giudizio, con occhi capaci di farsi finestre, camere fotografiche, fari, sonde puntate su se stessi e sul quel mondo incantato e preistorico che sono le Eolie.
Francesco Longo rende tutto questo leggero, fluido, componendo insieme diversi piani: telefonate, dialoghi, pensieri che fanno da cornice e da sfondo alle descrizioni dell'arcipelago e si uniscono, in una sola trama, alle annotazioni storiche, alle notizie riportate diligentemente su di un taccuino da giornalista in cui sintetizza le molte letture, i numerosi episodi e le infinite storie vissute in quei luoghi dello spirito.
La lettura ci rende il gusto della libertà e della scoperta; il senso stesso del viaggiare.
I sette capitoli del volume sono dedicati alle sette isole: Stromboli, Panarea, Filicudi, Salina, Vulcano, Lipari e Alicudi. Ma non si tratta di una specie di guida, almeno non solo. Appare, piuttosto, il diario dell'esperienza di chi ha attraversato quelle isole; di chi ha sentito la sabbia vulcanica sulla pelle; di chi ha preso mille volte quei traghetti che fanno delle Eolie un corpo unico, per quanto sempre diverso; di chi ha mangiato il pesce appena pescato; bevuto il vino dopo una vera e propria scalata sul ciglio del vulcano; di chi ha affittato una barca a remi dai pescatori; di chi si è immerso in quel mare blu e profondo; e, infine, di chi ha visto massi di lava finire giù nell'acqua.
È il resoconto di un viaggio, dove viaggiare non è solo spostarsi - dicevo - ma anche fare esperienza di sé e dell'altro senza troppa distinzione, senza giudizio, con occhi capaci di farsi finestre, camere fotografiche, fari, sonde puntate su se stessi e sul quel mondo incantato e preistorico che sono le Eolie.
Francesco Longo rende tutto questo leggero, fluido, componendo insieme diversi piani: telefonate, dialoghi, pensieri che fanno da cornice e da sfondo alle descrizioni dell'arcipelago e si uniscono, in una sola trama, alle annotazioni storiche, alle notizie riportate diligentemente su di un taccuino da giornalista in cui sintetizza le molte letture, i numerosi episodi e le infinite storie vissute in quei luoghi dello spirito.
La lettura ci rende il gusto della libertà e della scoperta; il senso stesso del viaggiare.
Brevi da Lipari e dintorni
Salsicce, dolci e musica stasera a Lami- L' Associazione Borgata Lami nel contesto di "TRADIZIONI D´AUTUNNO- Le nostre piccole sagre per il nostro piccolo territorio" da appuntamento a tutto per oggi domenica 4 ottobre alle ore 20 e 30 a Lami per la "SALSICCIATA & DOLCI". Il tutto "innaffiato" dalla musica degli Oxidia
Ancora fenomeni temporaleschi tra basso Tirreno e nord Sicilia- Groppi temporaleschi, con all'interno rovesci anche intensi e attività elettrica, sono in formazione e rapido movimento nel basso Tirreno, tra le Eolie e la costa tirrenica orientale della Sicilia. SI tratta di fenomeni intermittenti, alternati a fugaci schiarite, ma capaci di scaricare anche quantitativi d'acqua notevoli e in poco tempo
Lipari. "Tempo, miti e catastrofi della natura", mercoledi' conferenza del prof. Luigi Rossi- "Tempo, miti e catastrofi della natura" è il tema della conferenza con foto che mercoledi' alle 18,30 si terrà nella sede del Centro Studi Eoliano. Relatore sarà il professore Luigi Rossi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna. Saranno esposti anche gli acquerelli dell'artista "Signora dei vulcani" Loredana Salzano.
Ancora fenomeni temporaleschi tra basso Tirreno e nord Sicilia- Groppi temporaleschi, con all'interno rovesci anche intensi e attività elettrica, sono in formazione e rapido movimento nel basso Tirreno, tra le Eolie e la costa tirrenica orientale della Sicilia. SI tratta di fenomeni intermittenti, alternati a fugaci schiarite, ma capaci di scaricare anche quantitativi d'acqua notevoli e in poco tempo
Lipari. "Tempo, miti e catastrofi della natura", mercoledi' conferenza del prof. Luigi Rossi- "Tempo, miti e catastrofi della natura" è il tema della conferenza con foto che mercoledi' alle 18,30 si terrà nella sede del Centro Studi Eoliano. Relatore sarà il professore Luigi Rossi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Bologna. Saranno esposti anche gli acquerelli dell'artista "Signora dei vulcani" Loredana Salzano.
Torna "Conosci le tue isole?" di Nesos
L’Associazione Nesos, confidando in un autunno clemente, invita ospiti e isolani a partecipare alla sesta edizione di “Conosci le tue isole?”, un programma di escursioni alla scoperta dei sentieri e della natura delle Eolie.
La manifestazione, che avrà inizio domenica 11 ottobre e si concluderà domenica 13 dicembre, si articola in sette tappe che toccheranno Lipari, Salina, Vulcano, Filicudi e Panarea, alla scoperta dello straordinario patrimonio paesaggistico e naturalistico, lungo le vecchie strade comunali e i sentieri delle riserve; come per le altre edizioni, lo scopo è quello di dare vita a un’occasione di incontro per gli appassionati del trekking e della natura, ma anche di stimolo alla conoscenza, al recupero e alla valorizzazione della rete sentieristica delle isole, che rappresenta una importantissima risorsa per le comunità isolane e per il turismo, purtroppo soggetta da tempo a un generale abbandono e a un profondo degrado. Le escursioni saranno accompagnate da guide AIGAE. Non godendo di alcun finanziamento e/o di alcuna forma di sostegno pubblico, l’Associazione Nesos ha stabilito una quota di iscrizione di 10 euro, che comprende la partecipazione a tutte le attività previste dalla manifestazione e servirà a sostenere i costi di comunicazione; i minori di 14 anni sono ospiti gratuiti, purché accompagnati da un genitore. La quota non comprende il costo delle trasferte (in bus e/o in aliscafo). Il programma dettagliato delle escursioni verrà affisso il sabato precedente presso la bacheca dell’associazione, in via Vittorio Emanuele 24; il calendario potrà subire variazioni a seconda delle condizioni meteo. Si ricorda agli interessati che è necessaria una minima attrezzatura da trekking (scarpe e abbigliamento adeguato, acqua). Per ulteriori informazioni, contattare l’Associazione Nesos al 090 9814838 o con una email da inviare a nesos@nesos.org.conosci le tue isole?
Questo il programma: Domenica 11/10 – Vulcano, il cratere come non l’avete mai visto: fuoripista sulle tracce dell’ultima eruzione della “fossa” del 1888;
Domenica 18/10– Panarea, il sentiero abbandonato del castello fino a costa del capraio e piana milazzese;
Domenica 8/11– Salina, da Pollara a Monte dei Porri con ritorno a Valdichiesa; Domenica 15/11 – Vulcano, i sentieri forestali di Monte Molineddo e Grotte dei rossi;
Domenica 22/11– sulla vetta di Filicudi, fossa felci;
Domenica 29/11– Lipari, da Vallone bianco ad Acquacalda, sulle antiche strade della pomice;
Domenica 13/12– Lipari, da Capistello a San Bartolo al monte, con una puntata a Monte Guardia: un sentiero da salvare.
La quota di iscrizione è 10 euro (gratuita sotto i 14 anni) e comprende la partecipazione a tutte le attività previste; non comprende il costo delle trasferte (in bus e/o in aliscafo). Il programma dettagliato (punto di ritrovo, orario di partenza e orario di rientro previsto) verrà affisso il giorno prima dell’escursione (sabato) presso la bacheca di Nesos. Si richiede una minima attrezzatura da trekking (scarpe e abbigliamento adeguato, acqua); si consiglia la colazione al sacco (a propria discrezione). Le escursioni saranno accompagnate da guide AIGAE. Il calendario potrà subire variazioni a seconda delle condizioni meteo. Per ulteriori informazioni contattare il 347 5768609 o scrivere a: nesos@nesos.org.
La manifestazione, che avrà inizio domenica 11 ottobre e si concluderà domenica 13 dicembre, si articola in sette tappe che toccheranno Lipari, Salina, Vulcano, Filicudi e Panarea, alla scoperta dello straordinario patrimonio paesaggistico e naturalistico, lungo le vecchie strade comunali e i sentieri delle riserve; come per le altre edizioni, lo scopo è quello di dare vita a un’occasione di incontro per gli appassionati del trekking e della natura, ma anche di stimolo alla conoscenza, al recupero e alla valorizzazione della rete sentieristica delle isole, che rappresenta una importantissima risorsa per le comunità isolane e per il turismo, purtroppo soggetta da tempo a un generale abbandono e a un profondo degrado. Le escursioni saranno accompagnate da guide AIGAE. Non godendo di alcun finanziamento e/o di alcuna forma di sostegno pubblico, l’Associazione Nesos ha stabilito una quota di iscrizione di 10 euro, che comprende la partecipazione a tutte le attività previste dalla manifestazione e servirà a sostenere i costi di comunicazione; i minori di 14 anni sono ospiti gratuiti, purché accompagnati da un genitore. La quota non comprende il costo delle trasferte (in bus e/o in aliscafo). Il programma dettagliato delle escursioni verrà affisso il sabato precedente presso la bacheca dell’associazione, in via Vittorio Emanuele 24; il calendario potrà subire variazioni a seconda delle condizioni meteo. Si ricorda agli interessati che è necessaria una minima attrezzatura da trekking (scarpe e abbigliamento adeguato, acqua). Per ulteriori informazioni, contattare l’Associazione Nesos al 090 9814838 o con una email da inviare a nesos@nesos.org.conosci le tue isole?
Questo il programma: Domenica 11/10 – Vulcano, il cratere come non l’avete mai visto: fuoripista sulle tracce dell’ultima eruzione della “fossa” del 1888;
Domenica 18/10– Panarea, il sentiero abbandonato del castello fino a costa del capraio e piana milazzese;
Domenica 8/11– Salina, da Pollara a Monte dei Porri con ritorno a Valdichiesa; Domenica 15/11 – Vulcano, i sentieri forestali di Monte Molineddo e Grotte dei rossi;
Domenica 22/11– sulla vetta di Filicudi, fossa felci;
Domenica 29/11– Lipari, da Vallone bianco ad Acquacalda, sulle antiche strade della pomice;
Domenica 13/12– Lipari, da Capistello a San Bartolo al monte, con una puntata a Monte Guardia: un sentiero da salvare.
La quota di iscrizione è 10 euro (gratuita sotto i 14 anni) e comprende la partecipazione a tutte le attività previste; non comprende il costo delle trasferte (in bus e/o in aliscafo). Il programma dettagliato (punto di ritrovo, orario di partenza e orario di rientro previsto) verrà affisso il giorno prima dell’escursione (sabato) presso la bacheca di Nesos. Si richiede una minima attrezzatura da trekking (scarpe e abbigliamento adeguato, acqua); si consiglia la colazione al sacco (a propria discrezione). Le escursioni saranno accompagnate da guide AIGAE. Il calendario potrà subire variazioni a seconda delle condizioni meteo. Per ulteriori informazioni contattare il 347 5768609 o scrivere a: nesos@nesos.org.
sabato 3 ottobre 2009
Pirrera: La frazione di Lipari è tutta un pericolo. Quando piove poi..per molti è un dramma (di Anna Miracula)
(Anna Miracula)Ieri grande apprensione nella borgata di Pirrera per il grave incidente accaduto a un ragazzo della stessa frazione, fortunatamente rimasto illeso malgrado la sua auto si sia capottata sull’asfalto e abbia riportato gravi danni ..
L’incidente, avvenuto nell’ultimo tratto del rettilineo di Serra –Pirrera, è avvenuto con molta certezza a causa dell’ormai pessimo manto stradale ridotto in brandelli e in più era ricoperto da terriccio fangoso misto ad acqua,insomma un mix perfetto per un vero incidente.
E che dire ormai di tutta la strada provinciale di Pirrera ridotta ad un colabrodo? Si è ormai passato ogni limite di decenza ,le strade in cui si fanno interventi sono altre, non di certo questa qui, che da 50 anni attende e chissà quanto ancora dovrà farlo.
Oggi, gli abitanti della stessa contrada protestano, esattamente nella zona di Collo, a causa di una piena del torrente che dalla zona alta di Pirrera,scende giù ogni volta che vi sono delle piogge abbondanti portandosi dietro detriti, fango e altro materiale. Dalle foto allegate si può notare come anche oggi, come ogni volta, gli abitanti che risiedono in quella zona,sono costretti,per poter uscire di casa, a spalare da sé tutto il materiale che il fiume di detriti lascia.
In quel tratto devono passare, per raggiungere le loro abitazioni i tanti residenti, tra i quali anziani, malati e bambini .
Va segnalato anche che, a ridosso di questa stradina comunale di collegamento, tra la strada provinciale e le abitazioni, vi è un ponte che è giunto ormai all’estremo, fatiscente,pericolante: lo stesso ponte deve sopportare tutti i giorni a tutte le ore , un carico immenso per il via vai di macchine , autobus e altri automezzi pesanti .
Gli abitanti di quella zona hanno più volte,negli anni, segnalato sia la fiumara di detriti portata giù dalle piogge, sia il pericolo che deriverebbe dall’eventuale crollo anche di una piccola parte del ponte, ma fino ad adesso nulla di concreto è stato mai fatto dalle autorità competenti. E se non ci scappa , come si suol dire, il morto …
I vigili urbani , che questa mattina si trovavano nella borgata di Pirrera ,e hanno avuto ulteriore modo di tastare con mano la grave situazione, hanno comunque annotato le segnalazioni fatte dai residenti e anche fotografato la situazione reale, e promettendo che la segnalazione giungerà all’organo competente del Comune, dal quale ci aspettiamo un urgente sopralluogo.
Ci auguriamo che al più presto qualcosa si muova, siamo stanchi davvero di promesse, promesse e ancora promesse di interventi che vengono messi nel dimenticatoio.
Altra segnalazione, e non di poco conto, è un parapetto mancante che sempre nella strada provinciale di Pirrera ,costituisce pericolo per chi vi transita. Situazione più volte segnalata dalla sottoscritta.
E in questo caso, dato il mio ormai risaputo e ritrovato senso civico, ci sarà qualcuno che mi correggerà perché “i reati" in questo caso le segnalazioni)a cui si assiste vanno segnalati direttamente alle autorità preposte e ciò al fine di consentire l’espletamento delle indagini (o sopralluoghi) che altrimenti potrebbero essere anche inficiate dalla pubblicizzazione delle notizie”
Sarebbe meglio che gli organi preposti, Provincia e Comune ,constatassero con mano, e una volta per tutte,lo stato reale dei luoghi,dell’incuria in cui versiamo, perché NESSUNO si interessa davvero di questa frazione. Siamo,come dire, inesistenti, cancellati dal resto dell’isola ,e non se ne comprende il motivo. Cosa ha fatto di male Pirrera per essere esclusa da ogni intervento, anche minimo? Si asfaltano strade recenti che servono a pochi e per le quali magari non necessitano interventi urgenti e si tralasciano , anzi nemmeno si prevedono, interventi in zone che ne hanno maggiormente bisogno e attendono da anni che qualcuno, prima o poi si accorga di esse .
Succederà, non succederà? Difficile fare un pronostico, per ora tiriamo tutti a campare,scontrandoci giornalmente con i problemi fino a quando a questi problemi non ci sarà più rimedio. E l’avvertimento lo abbiamo già avuto ieri, prova ne è l’incidente.. ma domani chi altri dovrà farne le spese?
L’incidente, avvenuto nell’ultimo tratto del rettilineo di Serra –Pirrera, è avvenuto con molta certezza a causa dell’ormai pessimo manto stradale ridotto in brandelli e in più era ricoperto da terriccio fangoso misto ad acqua,insomma un mix perfetto per un vero incidente.
E che dire ormai di tutta la strada provinciale di Pirrera ridotta ad un colabrodo? Si è ormai passato ogni limite di decenza ,le strade in cui si fanno interventi sono altre, non di certo questa qui, che da 50 anni attende e chissà quanto ancora dovrà farlo.
Oggi, gli abitanti della stessa contrada protestano, esattamente nella zona di Collo, a causa di una piena del torrente che dalla zona alta di Pirrera,scende giù ogni volta che vi sono delle piogge abbondanti portandosi dietro detriti, fango e altro materiale. Dalle foto allegate si può notare come anche oggi, come ogni volta, gli abitanti che risiedono in quella zona,sono costretti,per poter uscire di casa, a spalare da sé tutto il materiale che il fiume di detriti lascia.
In quel tratto devono passare, per raggiungere le loro abitazioni i tanti residenti, tra i quali anziani, malati e bambini .
Va segnalato anche che, a ridosso di questa stradina comunale di collegamento, tra la strada provinciale e le abitazioni, vi è un ponte che è giunto ormai all’estremo, fatiscente,pericolante: lo stesso ponte deve sopportare tutti i giorni a tutte le ore , un carico immenso per il via vai di macchine , autobus e altri automezzi pesanti .
Gli abitanti di quella zona hanno più volte,negli anni, segnalato sia la fiumara di detriti portata giù dalle piogge, sia il pericolo che deriverebbe dall’eventuale crollo anche di una piccola parte del ponte, ma fino ad adesso nulla di concreto è stato mai fatto dalle autorità competenti. E se non ci scappa , come si suol dire, il morto …
I vigili urbani , che questa mattina si trovavano nella borgata di Pirrera ,e hanno avuto ulteriore modo di tastare con mano la grave situazione, hanno comunque annotato le segnalazioni fatte dai residenti e anche fotografato la situazione reale, e promettendo che la segnalazione giungerà all’organo competente del Comune, dal quale ci aspettiamo un urgente sopralluogo.
Ci auguriamo che al più presto qualcosa si muova, siamo stanchi davvero di promesse, promesse e ancora promesse di interventi che vengono messi nel dimenticatoio.
Altra segnalazione, e non di poco conto, è un parapetto mancante che sempre nella strada provinciale di Pirrera ,costituisce pericolo per chi vi transita. Situazione più volte segnalata dalla sottoscritta.
E in questo caso, dato il mio ormai risaputo e ritrovato senso civico, ci sarà qualcuno che mi correggerà perché “i reati" in questo caso le segnalazioni)a cui si assiste vanno segnalati direttamente alle autorità preposte e ciò al fine di consentire l’espletamento delle indagini (o sopralluoghi) che altrimenti potrebbero essere anche inficiate dalla pubblicizzazione delle notizie”
Sarebbe meglio che gli organi preposti, Provincia e Comune ,constatassero con mano, e una volta per tutte,lo stato reale dei luoghi,dell’incuria in cui versiamo, perché NESSUNO si interessa davvero di questa frazione. Siamo,come dire, inesistenti, cancellati dal resto dell’isola ,e non se ne comprende il motivo. Cosa ha fatto di male Pirrera per essere esclusa da ogni intervento, anche minimo? Si asfaltano strade recenti che servono a pochi e per le quali magari non necessitano interventi urgenti e si tralasciano , anzi nemmeno si prevedono, interventi in zone che ne hanno maggiormente bisogno e attendono da anni che qualcuno, prima o poi si accorga di esse .
Succederà, non succederà? Difficile fare un pronostico, per ora tiriamo tutti a campare,scontrandoci giornalmente con i problemi fino a quando a questi problemi non ci sarà più rimedio. E l’avvertimento lo abbiamo già avuto ieri, prova ne è l’incidente.. ma domani chi altri dovrà farne le spese?
PROVVEDIMENTI DI GIUNTA, 20 MLN DI EURO PER FRONTEGGIARE LE EMERGENZE
Venti milioni di euro per fronteggiare i danni provocati dalle piogge nel Messinese. Istituzione di un fondo per le emergenze e la prevenzione. Solidarietà alle famiglie colpite da lutti, con assunzioni per i disoccupati che hanno perso un familiare che lavorava. Un piano per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nelle zone martoriate dai nubifragi. Un gruppo di lavoro, che vedrà insieme l’assessore ai Lavori pubblici, Nino Beninati, l’assessore alla Presidenza, Gaetano Armao, e l’assessore al Territorio e Ambiente, Mario Milone, per elaborare un piano strategico per la salvaguardia dell’ambiente. E, soprattutto, un profondo ripensamento rispetto a quanto è stato fatto negli ultimi venticinque anni nel territorio siciliano, tra abusivismo edilizio e ‘cementificazione’ dell’ambiente.
Questi, per grandi linee, i provvedimenti adottati oggi dalla giunta regionale, presieduta dal presidente Lombardo. Una riunione straordinaria per fare il punto della situazione sul nubifragio che si è abbattuto sulla Sicilia.
“Abbiamo trovato le risorse - sottolinea il presidente Lombardo - per fronteggiare le emergenze a Giampilieri, a Scaletta Zanclea e a Falcone. Sono venti milioni di euro che sono già disponibili. Con le risorse del vecchio Fas (Fondo aree sottoutilizzate ndr) e del Par-Fas 2007-2013 verrà istituito un fondo per le emergenze e la prevenzione. Ma il problema non sta solo nei soldi. Va ripensata tutta la gestione dell’ambiente”.
“Troppe volte, negli ultimi anni - aggiunto il presidente della Regione Siciliana - il nostro paesaggio è stato violentato. Abusivismo edilizio, cementificazione dei fiumi e del territorio e altri attacchi sconsiderati ai delicati equilibri ecologici. Tutte cose che predispongono l’ambiente al dissesto idrogeologico”.
Lombardo ha citato proprio il caso di Giampilieri. “Lì - dice - ci sono case costruite nel lontano passato. Accanto a queste abitazioni c’era una collina che un tempo era coltivata con opportuni terrazzamenti. Il lavoro certosino degli agricoltori e le presenza degli alberi con le loro radici stabilizzavano il terreno. Poi l’agricoltura di queste zone è entrata in crisi. E il territorio è stato abbandonato. Quindi gli incendi. E adesso le piogge torrenziali. Da qui il disastro”.
“Per evitare che queste tragedie si ripetano - aggiunge il presidente Lombardo - vanno ripensati gli interventi nel territorio. Basta con l’abusivismo edilizio. Il piano casa, ad esempio, non dovrà prevedere interventi nelle abitazioni abusive e in quelle sanate. Queste, almeno, sono le proposte che porteremo in Assemblea regionale. Poi sarà il Parlamento dell’Isola a decidere”.
“Niente più abusi sul territorio - insiste Lombardo - niente più cementificazioni dei corsi d’acqua. Dobbiamo puntare sugli interventi di rinaturalizzazione del nostro ambiente. In questo progetto di salvaguardia del territorio una grande mano potranno darla i forestali. Penso al ruolo insostituibile che le piante e soprattutto gli alberi esercitano in natura. Dove ci sono alberi non ci sono né frane, né smottamenti di terreno”.
Questi, per grandi linee, i provvedimenti adottati oggi dalla giunta regionale, presieduta dal presidente Lombardo. Una riunione straordinaria per fare il punto della situazione sul nubifragio che si è abbattuto sulla Sicilia.
“Abbiamo trovato le risorse - sottolinea il presidente Lombardo - per fronteggiare le emergenze a Giampilieri, a Scaletta Zanclea e a Falcone. Sono venti milioni di euro che sono già disponibili. Con le risorse del vecchio Fas (Fondo aree sottoutilizzate ndr) e del Par-Fas 2007-2013 verrà istituito un fondo per le emergenze e la prevenzione. Ma il problema non sta solo nei soldi. Va ripensata tutta la gestione dell’ambiente”.
“Troppe volte, negli ultimi anni - aggiunto il presidente della Regione Siciliana - il nostro paesaggio è stato violentato. Abusivismo edilizio, cementificazione dei fiumi e del territorio e altri attacchi sconsiderati ai delicati equilibri ecologici. Tutte cose che predispongono l’ambiente al dissesto idrogeologico”.
Lombardo ha citato proprio il caso di Giampilieri. “Lì - dice - ci sono case costruite nel lontano passato. Accanto a queste abitazioni c’era una collina che un tempo era coltivata con opportuni terrazzamenti. Il lavoro certosino degli agricoltori e le presenza degli alberi con le loro radici stabilizzavano il terreno. Poi l’agricoltura di queste zone è entrata in crisi. E il territorio è stato abbandonato. Quindi gli incendi. E adesso le piogge torrenziali. Da qui il disastro”.
“Per evitare che queste tragedie si ripetano - aggiunge il presidente Lombardo - vanno ripensati gli interventi nel territorio. Basta con l’abusivismo edilizio. Il piano casa, ad esempio, non dovrà prevedere interventi nelle abitazioni abusive e in quelle sanate. Queste, almeno, sono le proposte che porteremo in Assemblea regionale. Poi sarà il Parlamento dell’Isola a decidere”.
“Niente più abusi sul territorio - insiste Lombardo - niente più cementificazioni dei corsi d’acqua. Dobbiamo puntare sugli interventi di rinaturalizzazione del nostro ambiente. In questo progetto di salvaguardia del territorio una grande mano potranno darla i forestali. Penso al ruolo insostituibile che le piante e soprattutto gli alberi esercitano in natura. Dove ci sono alberi non ci sono né frane, né smottamenti di terreno”.
Lipari: Forestali, protezione civile e cantonieri provinciali al lavoro nelle zone a rischio
Squadra antincendio della forestale, unitamente alla pala meccanica della Protezione Civile comunale, guidata da Gaetano Iacono, al lavoro per circa tre ore nel cortile delle case popolari di San Vincenzo a Canneto(Lipari).
Hanno dovuto liberare l'accesso ad alcuni degli immobili dal notevole quantitativo di terriccio trascinatovi dalla pioggia. Contestualmente sono stati ripuliti i tombini per il deflusso delle acque.
Il materiale rimosso è stato poi allocato in un terreno limitrofo in modo, comunque, che non possa essere di nuovo trascinato sul sito in caso di intemperie.
Al lavoro anche gli uomini della Provincia che sono intervenuti, già a partire da ieri sera, in diverse zone dell'isola.
Hanno dovuto liberare l'accesso ad alcuni degli immobili dal notevole quantitativo di terriccio trascinatovi dalla pioggia. Contestualmente sono stati ripuliti i tombini per il deflusso delle acque.
Il materiale rimosso è stato poi allocato in un terreno limitrofo in modo, comunque, che non possa essere di nuovo trascinato sul sito in caso di intemperie.
Al lavoro anche gli uomini della Provincia che sono intervenuti, già a partire da ieri sera, in diverse zone dell'isola.
MESSINA: BERTOLASO, DOMANI ARRIVA BERLUSCONI. SALE A 21 IL NUMERO DELLE VITTIME. ANCORA UNA TRENTINA I DISPERSI
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sara' domani a Messina per un sopralluogo nelle zone colpite dall'alluvione. Lo ha detto il segretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, in una conferenza stampa in prefettura a Messina. Berlusconi, ha affermato Bertolaso, "aveva manifestato l'intenzione di venire gia' oggi ma gli ho chiesto di rinviare per consentire l'opera di soccorso". Il premier arrivera' domani, e con il capo della Protezione civile, sorvolera' in elicottero l'area del disastro.
Intanto sale a 21 il bilancio ufficiale delle vittime. I dispersi sarebbero una trentina. Si continua a scavare e a perlustrare l'area marina antistante la zona del disastro. Sempre più probabile che il numero delle vittime possa raggiungere la cinquantina.
Intanto sale a 21 il bilancio ufficiale delle vittime. I dispersi sarebbero una trentina. Si continua a scavare e a perlustrare l'area marina antistante la zona del disastro. Sempre più probabile che il numero delle vittime possa raggiungere la cinquantina.
In un paese senza regole...ognuno fa quello che vuole.
Lo sbocco a mare del torrente Calandra è ostruito da oggi pomeriggio da una montagnola(in crescita, visto che, qualche minuto fa, rispetto alla foto scattata alle 16 il quantitativo di terriccio era più consistente) creata proprio al centro del canale. Trattasi, di questo siamo certi, di terriccio trascinato dalle piogge meteoriche in uno dei torrenti di Canneto.
Al di là del fatto che ci sorge qualche dubbio sul fatto che quella tipologia di terriccio possa essere scaricata sulla spiaggia(per poi finire in mare) ci chiediamo con quale criterio si è deciso di posizionarlo proprio al centro del canale creato appositamente ieri e stamani. Forse per creare in caso di pioggia(specie se lieve) un pantano.
Ma d'altronde in un paese senza regole..ognuno fa quello che vuole.
Al di là del fatto che ci sorge qualche dubbio sul fatto che quella tipologia di terriccio possa essere scaricata sulla spiaggia(per poi finire in mare) ci chiediamo con quale criterio si è deciso di posizionarlo proprio al centro del canale creato appositamente ieri e stamani. Forse per creare in caso di pioggia(specie se lieve) un pantano.
Ma d'altronde in un paese senza regole..ognuno fa quello che vuole.
La palude della Falcone Borsellino (Balestrieri)
Abbiamo ricevuto una mail, con foto allegata, fattaci pervenire da Franco Mandarano che ritrae l'autentica palude che si è formata sulla via Falcone-Borsellino (Balestrieri) in prossimità dei campi da tennis."Io ed altre persone-ci scrive il nostro lettore- abbiamo sfiorato l'incidente su quell'ammasso di fango. Invito i conduttori di mezzi a due ruote a prestare la massima attenzione. Considerando che non è la prima volta che questo accade è così difficile ripulire la grata di scola che sarà sicuramente ostruita ma anche e, principalmente, eliminare la causa di quanto avviene?"
Lettere al direttore. "Gli sciacalli". Dopo l'incidente.. il saccheggio
Riceviamo dall'amico Pino Martinucci e pubblichiamo:
Caro Salvatore,
ogni tanto mi capita di chiederti ospitalità per raccontarti qualcosina del nostro piccolo mondo. Stavolta voglio raccontarti due episodi, legati dal medesimo "fil - rouge".
Il primo è un episodio bellissimo, almeno per me: ieri pomeriggio, nella strada provinciale Serra Pirrera(quella famosa strada di cui ti raccontavamo tempo addietro sia la cara compaesana Anna che il sottoscritto), mio figlio ha avuto un pauroso incidente, perdendo il controllo della macchina, capottando più volte ed uscendo dalla stessa miracolosamente illeso. Ieri sera non riuscivo a stare nei miei panni per la gioia dello scampato pericolo.
Oggi tale gioia (è questo il secondo episodio) è stata mitigata dal constatare che ormai nella nostra ex-bella isola stanno proliferando eserciti di sciacalli che calpestano in qualsiasi modo le normali regole del vivere civile, infischiandosene dei diritti altrui, forti della consapevolezza che nessuno di loro, nell´ipotesi venissero "pizzicati"con le mani nel sacco, verrebbe punito nella maniera adeguata.
Il "relitto" dell´autovettura di mio figlio, nell´attesa di intraprendere le procedure per la rottamazione, è stato fatto oggetto, durante la giornata odierna, in pieno giorno ed alla luce del sole, di molte "attenzioni" da parte di questi individui, che si sono appropriati della batteria, dell´autoradio, di numerose parti di ricambio dell´autovettura ed accrescendo i già considerevoli danni alle portiere.
E´ questa la Lipari attuale, è questa la Lipari in cui viviamo ?
Non ci si preoccupa se il proprietario sta bene, se abbia intenzione di provvedere alla riparazione dell´autovettura o quant´altro. No, si arruffa e basta. D´altronde, nella zona sottostante (quella vicino il cimitero di Canneto) si continuano ad ammassare relitti di auto, ben documentati dalla carissima Anna, mentre nella zona soprastante, alcuni cittadini dallo spiccato senso civico, hanno invece deciso di ripulire la strada dalle carcasse un .... poco per volta.
Sono schifato e nauseato.
Grazie per la tua sempre cortese ospitalità.
Pino Martinucci
NDD- Caro Pino permettimi di essere felice per te e per tuo figlio (per lo scampato pericolo) e di unirmi a te nel "ribrezzo" per atti che, purtroppo, per noi che abbiamo qualche anno in più sulle spalle, non rientravano in quella che era la vita CIVILE di questa nostra isola.
Condivido la tua tesi. L'impunità..in questo, come in altri campi, purtroppo sta portando la nostra comunità a perdere(o forse li ha già persi) determinati valori. Lasciando spazio solo agli sciacalli e alle belve
Caro Salvatore,
ogni tanto mi capita di chiederti ospitalità per raccontarti qualcosina del nostro piccolo mondo. Stavolta voglio raccontarti due episodi, legati dal medesimo "fil - rouge".
Il primo è un episodio bellissimo, almeno per me: ieri pomeriggio, nella strada provinciale Serra Pirrera(quella famosa strada di cui ti raccontavamo tempo addietro sia la cara compaesana Anna che il sottoscritto), mio figlio ha avuto un pauroso incidente, perdendo il controllo della macchina, capottando più volte ed uscendo dalla stessa miracolosamente illeso. Ieri sera non riuscivo a stare nei miei panni per la gioia dello scampato pericolo.
Oggi tale gioia (è questo il secondo episodio) è stata mitigata dal constatare che ormai nella nostra ex-bella isola stanno proliferando eserciti di sciacalli che calpestano in qualsiasi modo le normali regole del vivere civile, infischiandosene dei diritti altrui, forti della consapevolezza che nessuno di loro, nell´ipotesi venissero "pizzicati"con le mani nel sacco, verrebbe punito nella maniera adeguata.
Il "relitto" dell´autovettura di mio figlio, nell´attesa di intraprendere le procedure per la rottamazione, è stato fatto oggetto, durante la giornata odierna, in pieno giorno ed alla luce del sole, di molte "attenzioni" da parte di questi individui, che si sono appropriati della batteria, dell´autoradio, di numerose parti di ricambio dell´autovettura ed accrescendo i già considerevoli danni alle portiere.
E´ questa la Lipari attuale, è questa la Lipari in cui viviamo ?
Non ci si preoccupa se il proprietario sta bene, se abbia intenzione di provvedere alla riparazione dell´autovettura o quant´altro. No, si arruffa e basta. D´altronde, nella zona sottostante (quella vicino il cimitero di Canneto) si continuano ad ammassare relitti di auto, ben documentati dalla carissima Anna, mentre nella zona soprastante, alcuni cittadini dallo spiccato senso civico, hanno invece deciso di ripulire la strada dalle carcasse un .... poco per volta.
Sono schifato e nauseato.
Grazie per la tua sempre cortese ospitalità.
Pino Martinucci
NDD- Caro Pino permettimi di essere felice per te e per tuo figlio (per lo scampato pericolo) e di unirmi a te nel "ribrezzo" per atti che, purtroppo, per noi che abbiamo qualche anno in più sulle spalle, non rientravano in quella che era la vita CIVILE di questa nostra isola.
Condivido la tua tesi. L'impunità..in questo, come in altri campi, purtroppo sta portando la nostra comunità a perdere(o forse li ha già persi) determinati valori. Lasciando spazio solo agli sciacalli e alle belve
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