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martedì 6 ottobre 2009

Un angelo vicentino/eoliano per i siciliani isolati

(da Il Giornale di Vicenza.it) L'aiuto, del tutto inatteso, è arrivato dal cielo. E altrimenti non poteva essere; via terra sarebbe stato impossibile, con migliaia e migliaia di metri cubi di fango a ricoprire tutto, ad annichilire ogni via di transito. Tutto cancellato, tutto distrutto. Un orizzonte inzuppato d'acqua al punto da soffocare ogni cosa, ogni cenno di vita. La natura, quando diventa matrigna per l'input dell'incoscienza umana, ha effetti devastanti. Non resta che sperare nella provvidenza, nell'intervento del cielo, appunto.
L'ANGELO VICENTINO. A Molino, uno dei comuni del Messinese più colpiti dal terrificante nubifragio che la scorsa settimana ha provocato morte e distruzione, gli abitanti non finiranno mai di ringraziare un angelo giunto all'improvviso, nel bel mezzo del nubifragio che pareva non finire mai. Un angelo dalle ali vicentine. Si chiama Lorenzo Vielmo, pilota gli elicotteri della Air Panarea. Venerdì scorso si è levato in volo per una ricognizione con a bordo un operatore di una emittente privata del messinese, tanto per verificare cosa fosse accaduto. Lorenzo è nato a Lonigo e lavora in Sicilia da una decina d'anni: si è fatto la fama di pilota tra i migliori, se non il migliore, di tutta l'isola.
«Ci siamo resi conto ben presto che l'area del cataclisma era molto più vasta di quanto si potesse supporre. Siamo arrivati prima dei soccorsi, a Molino e Atolia ancora non si vedeva nessuno...», racconta Vielmo.
SUL TETTO DI UNA SCUOLA. La gente da terra si sbracciava chiamando aiuto sotto una pioggia battente, ma posti per atterrare in sicurezza non se ne vedevano. Lorenzo Vielmo è però un pilota con una perizia ben sopra la media, e non si è scoraggiato. Nessuno gli aveva chiesto niente, il suo non era un volo di soccorso, ma non ci ha pensato due volte a mettere il suo Ecureuil a disposizione della popolazione in balia del nubifragio che lo implorava da terra.
«L'unico posto di atterraggio era il tetto di una scuola e lì mi sono diretto, ma senza appoggiarmi, avrei sfondato tutto con il peso dell'elicottero. Sono stato così in sospensione con i motori accesi e ho iniziato a caricare gente, che raggiungeva l'area di atterraggio di fortuna servendosi di una scala a pioli di legno...».
IL VIA-VAI DELLA SPERANZA. È iniziato così il via-vai della speranza: decolli e atterraggi continui, manovre rese difficoltose da una condizione metereologica che si è mantenuta proibitiva per tutta la giornata di venerdì.
«Caricavo gente e la trasportavo in un campo allestito dalla protezione civile a Santa Margherita, vicino a Messina. Trasportavo a valle anziani e bambini e risalivo con viveri e acqua. La gente non finiva mai di ringraziarmi, mentre tra le lacrime abbandonavano le case travolte dal fango...», ricorda Lorenzo Vielmo, che ha fatto salire nel suo elicottero non meno di 150 persone in un solo giorno.
«Poi sono stato contattato dalla protezione civile e ho continuato a traghettare persone dalle zone colpite fino a Messina anche durante tutta la giornata di sabato...».
«PEGGIO DI STROMBOLI». L'elicotterista vicentino non è nuovo a imprese estreme alla guida del velivolo. Nel 2002 è stato il primo a raggiungere l'isola di Stromboli per portare soccorso agli abitanti dopo la terrificante eruzione del vulcano, volando con il solo ausilio di un faro dentro una enorme nube di fumo nero.
«Ma una cosa del genere come quella accaduta a Messina, non l'avevo mai vista. È stato un evento davvero eccezionale; al di là delle responsabilità umane, una pioggia del genere resterà alla storia...». Un diluvio che comunque non ha bloccato a terra Vielmo e il suo elicottero. Ha trascorso l'estate trasportando "Vip" di tutto il mondo nell'esclusivo paradiso naturale che è l'isola di Panarea. Tutti infatti, vogliono solo lui, magnati russi o americani, stelle del cinema o della televisione provenienti a Panarea come ogni anno dal tutto il mondo, per la sua professionalità e la sua assoluta discrezione. Il medesimo impegno che lui ha messo a disposizione della popolazione colpita dal terribile nubifragio di venerdì scorso. «C'era gente che volava in elicottero per la prima volta; i bambini soprattutto, erano eccitatissimi. È stata una gioia regalare a chi aveva perso tutto, almeno un quarto d'ora di spensieratezza...». Proprio come un angelo venuto dal cielo.
Claudio Tessarolo