Il senatore Enzo Oliva è il nuovo commissario regionale per la Sicilia del Movimento per le Autonomie. La sua designazione è avvenuta a Palermo al termine di una riunione dell'assemblea dei parlamentari nazionale e regionali eletti in Sicilia, integrata dai vertici istituzionali nei consigli comunali e provinciali dei capoluoghi. A indicare Oliva per il ruolo di guida siciliano del Mpa dell'isola, rimasto vacante dopo le dimissioni di Lino Leanza che ha lasciato l'incarico contestualmente alla sua nomina nel nuovo governo regionale, è stato il leader e fondatore del Movimento per le Autonomie Raffaele Lombardo. «A Enzo Oliva – ha spiegato Lombardo – vanno riconosciute quelle doti di esperienza ed equilibrio necessarie per radicare sempre più e meglio il movimento nell'isola affinchè in tutte le realtà locali si superino situazioni che non aiutano a crescere il movimento. Il movimento autonomista deve rafforzarsi ancor di più nel territorio per aumentare la sua base di consenso tra il popolo siciliano».
Oliva, è stato anche consigliere e assessore provinciale di Catania e sindaco di Militello Val di Catania.
Intanto si va delineando il quadro di forza all'interno del Pd in vista del congresso. «Abbiamo dimostrato che si può ottenere un ottimo risultato anche senza essere collegati ad una mozione nazionale e senza contare sugli apparati e sui signori delle tessere». Con queste parole il senatore Giuseppe Lumia, candidato alla segreteria regionale del Pd, ha aperto la conferenza stampa di stamani a Palermo. «I dati dei circoli - ha aggiunto - evidenziano che dove la partecipazione è libera gli iscritti premiano la bontà del nostro progetto. E' successo a Palermo, a Caltanissetta, a Trapani città, in provincia di Ragusa e Agrigento. Non si può far finta di non notare che in alcune città, come Messina ed Enna, la percentuale dei votanti è doppia del dato medio nazionale». «Adesso – continua il senatore del Pd – ci prepariamo alla fase conclusiva delle primarie, quella aperta a tutti i cittadini. A loro proporremo il nostro modello di cambiamento della politica e della società che si fonda sull'innovazione»: abolire gli Ato e tornare ad una gestione efficiente delle risorse idriche e dello smaltimento dei rifiuti; costruire un tessuto produttivo fatto di aree artigianali e industriali dove la cultura imprenditoriale possa creare ricchezza e lavoro vero; investire sulla green economy; liberare le imprese e gli operatori economici dal racket del pizzo e colpire Cosa nostra negli appalti, nelle collusioni politiche».