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domenica 4 ottobre 2009

Eolie e cultura. "Il mare di pietra" di Francesco Longo

Viaggiare non è solo spostarsi; uscire di casa, muoversi dai posti per noi usuali, quotidiani. Viaggiare è anche - se non soprattutto - vivere alcuni luoghi sconosciuti, abitarli, apprezzarne le atmosfere sottili, quasi impercettibili, gustarne gli odori, i sapori e lasciarsi colpire dalle persone, dagli incontri nuovi, da altri possibili punti di vista, scorci, angoli, visuali. In questa accezione, il viaggio diviene un'esperienza composita; a metà strada tra una immersione in un paesaggio altro e un dialogo con se stessi. Proprio con questa disposizione d'animo Francesco Longo, giovane scrittore e giornalista, ci racconta un luogo particolare e unico: le isole Eolie. L'arcipelago siciliano viene descritto, in questo libro, per assonanze, attraverso il vissuto dell'autore che racconta ogni singola isola, i suoi itinerari, le sue bellezze, il suo mare, e sopratutto i suoi vulcani, come un'esperienza, come veri e propri luoghi dello spirito, come recita anche il sottotitolo.
I sette capitoli del volume sono dedicati alle sette isole: Stromboli, Panarea, Filicudi, Salina, Vulcano, Lipari e Alicudi. Ma non si tratta di una specie di guida, almeno non solo. Appare, piuttosto, il diario dell'esperienza di chi ha attraversato quelle isole; di chi ha sentito la sabbia vulcanica sulla pelle; di chi ha preso mille volte quei traghetti che fanno delle Eolie un corpo unico, per quanto sempre diverso; di chi ha mangiato il pesce appena pescato; bevuto il vino dopo una vera e propria scalata sul ciglio del vulcano; di chi ha affittato una barca a remi dai pescatori; di chi si è immerso in quel mare blu e profondo; e, infine, di chi ha visto massi di lava finire giù nell'acqua.
È il resoconto di un viaggio, dove viaggiare non è solo spostarsi - dicevo - ma anche fare esperienza di sé e dell'altro senza troppa distinzione, senza giudizio, con occhi capaci di farsi finestre, camere fotografiche, fari, sonde puntate su se stessi e sul quel mondo incantato e preistorico che sono le Eolie.
Francesco Longo rende tutto questo leggero, fluido, componendo insieme diversi piani: telefonate, dialoghi, pensieri che fanno da cornice e da sfondo alle descrizioni dell'arcipelago e si uniscono, in una sola trama, alle annotazioni storiche, alle notizie riportate diligentemente su di un taccuino da giornalista in cui sintetizza le molte letture, i numerosi episodi e le infinite storie vissute in quei luoghi dello spirito.
La lettura ci rende il gusto della libertà e della scoperta; il senso stesso del viaggiare.