Nell’ambito delle attività svolte dall’Arma dei Carabinieri nella provincia di Messina per la salvaguardia del patrimonio archeologico ed in particolare dei siti archeologici subacquei censiti dalla Sovrintendenza del mare di Palermo, i militari della Compagnia di Milazzo, su specifica richiesta della Sovrintendenza e con il qualificato supporto tecnico di personale del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina e del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, hanno effettuato una serie di attività di controllo nei siti archeologici subacquei, procedendo al recupero di alcuni reperti che ignoti avevano spostato dal sito originario in cui erano stati censiti.
Nell’ambito della verifica, effettuata al largo di una delle isole dell’arcipelago eoliano, i Carabinieri hanno infatti accertato che un’anfora integra ed un collo di anfora completo di anse erano stati spostati da ignoti su una zona limitrofa a quella in cui si trovava la loro allocazione originaria. I due reperti, risalenti al III secolo a.c. del periodo greco-italico, sono stati quindi recuperati dai militari dell’Arma ed affidati al personale della Sovrintendenza del mare.
I Carabinieri, che nel corso delle attività hanno riscontrato l’esistenza di ulteriori reperti già censiti dalla Sovrintendenza, continueranno ad effettuare specifici servizi anche nei prossimi mesi.
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martedì 25 novembre 2008
Sparanello(Canneto): Sulla strada a rischio interviene Roberto Piemonte
Questo il testo della lettera che il rag. Roberto Piemonte ha inviato alla nostra redazione a proposito della strada Sparanello-Gliozzo(Canneto)
Ho letto dell'interrogazione del Consigliere Comunale Giacomo Biviano in merito alla strada di Sparanello - Gliozzo di Canneto. Nel ringraziarlo per l'attenzione posta sulla problematica e con la speranza che l'Amministrazione, con l'occasione, si dia una mossa, volevo solo sottolineare che in data 20/05/2008 con nota prot. n.18105 l'Associazione per Canneto aveva sollecitato un
intervento per la predetta strada indirizzando la missiva al Dirigente del 4° settore dott. Domenico Russo, al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale.-
Purtroppo, ad oggi, oltre che ad una nota del Dott. Domenico Russo, datata 12/06/2008, con la quale venivamo messi a conoscenza di una perizia fatta per il diserbamento della sede stradale ed una richiesta di accertamento fatta all'Arch. De Vita, non abbiamo più avuto riscontro alcuno né, come si evince anche dalla nota del Consigliere Biviano, alcun intervento è stato effettuato.-
Stante la situazione non vi è chi non possa rilevare che, al di la dei proclami, fatti se ne vedono
ben pochi.-
Roberto Piemonte
Ho letto dell'interrogazione del Consigliere Comunale Giacomo Biviano in merito alla strada di Sparanello - Gliozzo di Canneto. Nel ringraziarlo per l'attenzione posta sulla problematica e con la speranza che l'Amministrazione, con l'occasione, si dia una mossa, volevo solo sottolineare che in data 20/05/2008 con nota prot. n.18105 l'Associazione per Canneto aveva sollecitato un
intervento per la predetta strada indirizzando la missiva al Dirigente del 4° settore dott. Domenico Russo, al Sindaco ed al Presidente del Consiglio Comunale.-
Purtroppo, ad oggi, oltre che ad una nota del Dott. Domenico Russo, datata 12/06/2008, con la quale venivamo messi a conoscenza di una perizia fatta per il diserbamento della sede stradale ed una richiesta di accertamento fatta all'Arch. De Vita, non abbiamo più avuto riscontro alcuno né, come si evince anche dalla nota del Consigliere Biviano, alcun intervento è stato effettuato.-
Stante la situazione non vi è chi non possa rilevare che, al di la dei proclami, fatti se ne vedono
ben pochi.-
Roberto Piemonte
Consiglio comunale in corso. In atto si parla degli ex lavoratori della pomice. A seguire le problematiche di Ginostra e Acquacalda
E in corso a Lipari la seduta del consiglio comunale. Sono presenti in aula gli ex operai della Pumex. Due di essi, in rappresentanza dei compagni di lavoro, sono stati invitati a presenziare ai lavori del consiglio per esplicitare, per l'ennesima volta, quella che è la loro situazione e le loro preoccupazioni. Momenti di tensione si sono registrati quasi in apertura del civico consesso quando gli ex lavoratori, ormai più che esperati, hanno protestato vibratamente ritendo, per mero errore di interpretazione, che la loro problematica fosse stata accantonata per dare spazio ad altri argomenti. Protesta rientrata ma che è, inequivocabilmente, il chiaro segno dello stato di grande esasperazione e preoccupazione che investe i circa ex 40 dipendenti della Pumex.
Ad apertura dei lavori del consiglio, inoltre, il consigliere Giacomo Biviano(primo firmatario) ha presentato una mozione per fare celebrare un consiglio straordinario ad Acquacalda. Il consigliere Pietro Lo Cascio(primo firmatario), invece, ha chiesto l'inserimento all'ordine del giorno della delicata situazione di Ginostra.
La conferenza dei capigruppo, nelle more della convocazione di un consiglio comunale straordinario ad Acquacalda, ha dato il via libera alla trattazione dei due argomenti. Accorpandoli così come richiesto dal consigliere Gianfranco Guarino in un unico punto.
I lavori del consiglio comunale sono in corso e per l'aggiornamento vi rinviamo al pomeriggio
Sparanello(Canneto): Strada a rischio. Interrogazione del consigliere Biviano
Al Sindaco del Comune di Lipari Dott. Mariano Bruno, e per conoscenza all’Assessore alla Viabilità Rag. Corrado Giannò, al Dirigente del IV Settore Dott. Domenico Russo e al Presidente del Consiglio Comunale Rag. Giuseppe Longo, è indirizzata una interrogazione del consigliere comunale Giacomo Biviano avente per oggetto: Strada di Via Sparanello, frazione di Canneto.
Egregio Sindaco,
a seguito delle segnalazioni ricevute dagli abitanti di Via Sparanello – strada che conduce dalla località Calandra alle spiagge Bianche – sono venuto a conoscenza che nella stessa si verificano, con regolare assiduità, numerosi incidenti. Personalmente, mi sono recato sui luoghi ed ho constatato che il problema esiste e non può essere sottovalutato.
La strada, probabilmente per garantire l’accesso ai portatori di handicap, è costituita, infatti, al centro da un basolato, di colore bianco, altamente sdrucciolevole. Ai margini della stessa, invece, non è possibile transitare a causa della esigua pavimentazione, nonché per il totale degrado generato dalla presenza di terriccio, pietre ed erbacce.
Non le nascondo che anche per un giovane come me il cammino è risultato parecchio insidioso e lo dimostra un cartello, apposto presumo da qualche abitante della zona, con su scritto “Non camminare al centro......si scivola”, segno di un evidente stato di pericolo.
Le segnalo, oltre a ciò, il totale degrado in cui versano i numerosi vicoli che dalla provinciale Canneto – Acquacalda garantiscono l’accesso alla predetta Via.
Considerato che la suddetta è una strada fruibile ai soli pedoni; che nella zona risiedono numerose persone anziane; che nel periodo estivo la stessa è percorsa da numerosi turisti,
La invito ad adottare tutte le misure idonee a garantire l’eliminazione di qualsiasi situazione di pericolo esistente, quale la rimozione del basolato lavico utilizzato per la pavimentazione, affinchè gli abitanti della zona, e chiunque vi transiti, non vivano più con la paura di trovarsi un giorno in ospedale e con le ossa fratturate;
Le chiedo, inoltre, di attivarsi per garantire la pulizia di tutto il percorso;
La interrogo, quindi, per sapere che tipo di iniziative Lei e la Sua amministrazione intende adottare a tal fine.
Resto in attesa di ricevere risposta scritta e colgo l’occasione per augurarLe buon lavoro.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott.Giacomo Biviano)
Egregio Sindaco,
a seguito delle segnalazioni ricevute dagli abitanti di Via Sparanello – strada che conduce dalla località Calandra alle spiagge Bianche – sono venuto a conoscenza che nella stessa si verificano, con regolare assiduità, numerosi incidenti. Personalmente, mi sono recato sui luoghi ed ho constatato che il problema esiste e non può essere sottovalutato.
La strada, probabilmente per garantire l’accesso ai portatori di handicap, è costituita, infatti, al centro da un basolato, di colore bianco, altamente sdrucciolevole. Ai margini della stessa, invece, non è possibile transitare a causa della esigua pavimentazione, nonché per il totale degrado generato dalla presenza di terriccio, pietre ed erbacce.
Non le nascondo che anche per un giovane come me il cammino è risultato parecchio insidioso e lo dimostra un cartello, apposto presumo da qualche abitante della zona, con su scritto “Non camminare al centro......si scivola”, segno di un evidente stato di pericolo.
Le segnalo, oltre a ciò, il totale degrado in cui versano i numerosi vicoli che dalla provinciale Canneto – Acquacalda garantiscono l’accesso alla predetta Via.
Considerato che la suddetta è una strada fruibile ai soli pedoni; che nella zona risiedono numerose persone anziane; che nel periodo estivo la stessa è percorsa da numerosi turisti,
La invito ad adottare tutte le misure idonee a garantire l’eliminazione di qualsiasi situazione di pericolo esistente, quale la rimozione del basolato lavico utilizzato per la pavimentazione, affinchè gli abitanti della zona, e chiunque vi transiti, non vivano più con la paura di trovarsi un giorno in ospedale e con le ossa fratturate;
Le chiedo, inoltre, di attivarsi per garantire la pulizia di tutto il percorso;
La interrogo, quindi, per sapere che tipo di iniziative Lei e la Sua amministrazione intende adottare a tal fine.
Resto in attesa di ricevere risposta scritta e colgo l’occasione per augurarLe buon lavoro.
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott.Giacomo Biviano)
I nostri articoli sulla "Gazzetta del sud" di oggi
Lipari Avviata l'assemblea permanente
Lavoratori ex Pumex in stato d'agitazione «Finora solo parole»
Salvatore Sarpi
Gli ex operai della Pumex, in atto impiegati quali lavoratori socialmente utili a 20 ore al Comune di Lipari, da ieri hanno dichiarato lo stato di agitazione, costituendosi in assemblea permanente, durante l'orario di lavoro, sino a quando non saranno effettuati tutti gli atti concreti per restituire «dignità, certezze e tranquillità» a circa quaranta famiglie di eoliani.
La decisione è stata ufficializzata al sindaco di Lipari Mariano Bruno, al presidente del consiglio comunale Pino Longo e al dirigente del IV settore Domenico Russo dopo l'ennesimo incontro tenutosi ieri al Comune di Lipari e nel corso del quale non sono emerse novità circa il concretizzarsi delle iniziative e delle tante promesse volte al loro reimpiego nel settore dei Beni culturali.
Ripercorrendo le tappe di un "calvario", che prende il via dall'agosto 2007 con la chiusura della Pumex (ad opera della magistratura) e transita attraverso conferenze di servizi, riunioni a livello comunale e regionale, delibere di giunta municipale e impegni assunti da esponenti del Governo della Regione, gli ex lavoratori della pomice hanno sottolineato di essere «delusi e sconfortati nel ricevere le ennesime promesse e rassicurazioni in merito alla loro precaria situazione economica e occupazionale che, puntualmente, vengono, nei fatti, disattese». Evidenziando che ciò li lascia «in una situazione di profonda incertezza mortificandoli per una dignità professionale che non è stata nei fatti sostituita con il tanto acclamato progetto di ricollocazione occupazionale che vedeva fra gli attori principali il Comune di Lipari» hanno quindi dichiarato lo stato di agitazione permanente.
Lavoratori ex Pumex in stato d'agitazione «Finora solo parole»
Salvatore Sarpi
Gli ex operai della Pumex, in atto impiegati quali lavoratori socialmente utili a 20 ore al Comune di Lipari, da ieri hanno dichiarato lo stato di agitazione, costituendosi in assemblea permanente, durante l'orario di lavoro, sino a quando non saranno effettuati tutti gli atti concreti per restituire «dignità, certezze e tranquillità» a circa quaranta famiglie di eoliani.
La decisione è stata ufficializzata al sindaco di Lipari Mariano Bruno, al presidente del consiglio comunale Pino Longo e al dirigente del IV settore Domenico Russo dopo l'ennesimo incontro tenutosi ieri al Comune di Lipari e nel corso del quale non sono emerse novità circa il concretizzarsi delle iniziative e delle tante promesse volte al loro reimpiego nel settore dei Beni culturali.
Ripercorrendo le tappe di un "calvario", che prende il via dall'agosto 2007 con la chiusura della Pumex (ad opera della magistratura) e transita attraverso conferenze di servizi, riunioni a livello comunale e regionale, delibere di giunta municipale e impegni assunti da esponenti del Governo della Regione, gli ex lavoratori della pomice hanno sottolineato di essere «delusi e sconfortati nel ricevere le ennesime promesse e rassicurazioni in merito alla loro precaria situazione economica e occupazionale che, puntualmente, vengono, nei fatti, disattese». Evidenziando che ciò li lascia «in una situazione di profonda incertezza mortificandoli per una dignità professionale che non è stata nei fatti sostituita con il tanto acclamato progetto di ricollocazione occupazionale che vedeva fra gli attori principali il Comune di Lipari» hanno quindi dichiarato lo stato di agitazione permanente.
Roberto Piemonte dell'associazione "Per Canneto" lancia un grido d'allarme
La barriera frangiflutti non ripara da nulla
Salvatore Sarpi
I danni e i disagi creati dall'ondata di maltempo che ha colpito le Eolie, Ginostra ed Acquacalda in particolare, fanno alzare l'attenzione anche per quanto riguarda la frazione liparese di Canneto. Si deve registrare, in tal senso, un intervento di Roberto Piemonte, componente del comitato "Per Canneto". «Volevo – ha scritto in una nota – che non passasse in secondo piano quanto accaduto nei giorni scorsi a Canneto, ossia che i marosi, creati fortunatamente solo dalla risacca e non da onde alte otto metri, sono penetrati nel paese, riversando parecchi detriti sulla sede stradale. Questo ennesimo evento deve far riflettere chi ci amministra e ci deve far allarmare poichè se la risacca arriva nella strada, seppur dagli sbocchi lungo il muraglione di protezione, mi chiedo e chiedo a chi ci amministra se la tempesta di sabato, durante la quale i venti soffiavano da Nord-Ovest, dai quali Canneto è abbastanza riparata, avesse imperversato da Nord-Est, sempre con onde alte anche otto metri, cosa sarebbe accaduto nella frazione? «E ciò – continua Piemonte – in considerazione del fatto che da tempo la barriera frangiflutti, è ormai evidente, non assolve più alla sua funzione e la spiaggia, in parecchi punti, è notevolmente ridotta».
Il componente del comitato cittadino, evidenziando come a Canneto «nessuno ha dimenticato la mareggiata del 21 gennaio 1981 e quindi sa cosa può fare la forza del mare – conclude la sua nota con un accorato appello agli amministratori ai quali raccomanda – di non sottovalutare il problema e di attivarsi, nel più breve tempo possibile».
La barriera frangiflutti non ripara da nulla
Salvatore Sarpi
I danni e i disagi creati dall'ondata di maltempo che ha colpito le Eolie, Ginostra ed Acquacalda in particolare, fanno alzare l'attenzione anche per quanto riguarda la frazione liparese di Canneto. Si deve registrare, in tal senso, un intervento di Roberto Piemonte, componente del comitato "Per Canneto". «Volevo – ha scritto in una nota – che non passasse in secondo piano quanto accaduto nei giorni scorsi a Canneto, ossia che i marosi, creati fortunatamente solo dalla risacca e non da onde alte otto metri, sono penetrati nel paese, riversando parecchi detriti sulla sede stradale. Questo ennesimo evento deve far riflettere chi ci amministra e ci deve far allarmare poichè se la risacca arriva nella strada, seppur dagli sbocchi lungo il muraglione di protezione, mi chiedo e chiedo a chi ci amministra se la tempesta di sabato, durante la quale i venti soffiavano da Nord-Ovest, dai quali Canneto è abbastanza riparata, avesse imperversato da Nord-Est, sempre con onde alte anche otto metri, cosa sarebbe accaduto nella frazione? «E ciò – continua Piemonte – in considerazione del fatto che da tempo la barriera frangiflutti, è ormai evidente, non assolve più alla sua funzione e la spiaggia, in parecchi punti, è notevolmente ridotta».
Il componente del comitato cittadino, evidenziando come a Canneto «nessuno ha dimenticato la mareggiata del 21 gennaio 1981 e quindi sa cosa può fare la forza del mare – conclude la sua nota con un accorato appello agli amministratori ai quali raccomanda – di non sottovalutare il problema e di attivarsi, nel più breve tempo possibile».
Anche per Vulcano misure di tutela archeologica
(Peppe Paino) «Assessorato regionale, Soprintendenza e Comune di Lipari, adottino urgentemente seri provvedimenti di tutela dei complessi tombali rupestri rivenuti negli anni 90 a Vulcano». Questo l'appello della prof. Anna Maria Schmidt, presidente del centro di documentazione e ricerca per la Sicilia Antica Paolo Orsi in occasione della presentazione, alla Biblioteca centrale della Regione Siciliana dei due volumi "Bibliografia generale delle Isole Eolie-Vulcano" (vol. I) e "Panarea e isolotti vicini" (vol.II) curati dal prof. Vittorio Giustolisi, con il patrocinio dell'Assessorato Regionale dei Bani Culturali. «Fino ad oggi, a Vulcano – evidenziano gli studiosi dello stesso centro Paolo Orsi – non esistono infrastrutture culturali di alcun tipo che possano servire come strumento di informazione e di segnalazione archeologica. L'ignoranza di tale aspetto ha favorito molti abusi da parte dei privati sul patrimonio archeologico, naturalistico e monumentale dell'isola, come è accaduto ad esempio nel Faraglione di Levante e al Piano dove sono state demolite parecchie strutture tombali». Che in tutta l'isola sono 130, con le relative zone indicate nel piano regolatore generale del Comune di Lipari.
Da qui, appunto, l'esigenza di porre con immediatezza dei vincoli per tutelare i suoi luoghi d'interesse archeologico. A tal proposito il prof. Giorgio Di Maria, docente di Filologia classica dell'Università di Palermo, ha evidenziato la verosimile corrispondenza geografica di Vulcano con la mitica Eolia di Omero oltre che con l'isola della Fiamma. A tale conclusione indurrebbero non solo gli aspetti orografici e vulcanici dell'isola ma anche le scoperte recentemente fatte dal prof. Vittorio Giustolisi del centro Orsi, il quale ha rimarcato «la segnalazione dopo 15 anni di silenzio nel Prg come aree archeologiche da rispettare e tutelare».
Non sono mancate le curiosità su Panarea. Le relazioni dei vulcanologi prof. Mario Pasquale Nuccio e del dott. Franco Italiano, hanno fornito preziose informazioni sulle emissioni gassose nei pressi di Lisca Bianca. Ciò confermerebbe la localizzazione dell'antica Heraclea, di cui Lisca Bianca, Bottaro, Lisca Nera e Dattilo, sarebbero le attuali cime emergenti sul livello marino.
Da qui, appunto, l'esigenza di porre con immediatezza dei vincoli per tutelare i suoi luoghi d'interesse archeologico. A tal proposito il prof. Giorgio Di Maria, docente di Filologia classica dell'Università di Palermo, ha evidenziato la verosimile corrispondenza geografica di Vulcano con la mitica Eolia di Omero oltre che con l'isola della Fiamma. A tale conclusione indurrebbero non solo gli aspetti orografici e vulcanici dell'isola ma anche le scoperte recentemente fatte dal prof. Vittorio Giustolisi del centro Orsi, il quale ha rimarcato «la segnalazione dopo 15 anni di silenzio nel Prg come aree archeologiche da rispettare e tutelare».
Non sono mancate le curiosità su Panarea. Le relazioni dei vulcanologi prof. Mario Pasquale Nuccio e del dott. Franco Italiano, hanno fornito preziose informazioni sulle emissioni gassose nei pressi di Lisca Bianca. Ciò confermerebbe la localizzazione dell'antica Heraclea, di cui Lisca Bianca, Bottaro, Lisca Nera e Dattilo, sarebbero le attuali cime emergenti sul livello marino.
lunedì 24 novembre 2008
Trasporti e pesca. Il sindaco Bruno a Bruxelles
Il 3/4/5/ dicembre una delegazione di primi cittadini dei comuni nebroiedi, allargata al sindaco di Milazzo Lorenzo Italiano e a quello di Lipari Mariano Bruno, sarà a Bruxelles all'Unione Europea. Ad organizzare il tutto il deputato europeo Sebastiano Sanzarello, ex assessore regionale alla Sanità.
Il sindaco di Lipari Mariano Bruno sarà ricevuto dal vicepresidente dell'Ue e commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani. L'incontro è previsto per il 4 dicembre alle 11,00.
Si affronterà, ovviamente, la questione dei trasporti marittimi in vista della scadenza al 31 dicembre delle concessioni e della richiesta di una deroga, almeno per quanto riguarda la società regionale Siremar, per i collegamenti che rientrano nelle cosidette "tratte sociali". Tratte sociali nelle quali l'obiettivo è fare rientrare anche il collegamento con Napoli. Bruno, unitamente all'on. Sanzarello, affronterà con gli organismi competenti le tematiche legate alla pesca.
Il sindaco di Lipari Mariano Bruno sarà ricevuto dal vicepresidente dell'Ue e commissario europeo ai Trasporti Antonio Tajani. L'incontro è previsto per il 4 dicembre alle 11,00.
Si affronterà, ovviamente, la questione dei trasporti marittimi in vista della scadenza al 31 dicembre delle concessioni e della richiesta di una deroga, almeno per quanto riguarda la società regionale Siremar, per i collegamenti che rientrano nelle cosidette "tratte sociali". Tratte sociali nelle quali l'obiettivo è fare rientrare anche il collegamento con Napoli. Bruno, unitamente all'on. Sanzarello, affronterà con gli organismi competenti le tematiche legate alla pesca.
Acquacalda: Il lungomare di San Gaetano dopo la mareggiata
(dal nostro corrispondente) Volevo sottoporre all'attenzione dei lettori di Eolienews, ma principalmente degli amministratori, alcune foto del lungomare di S.Gaetano di Acquacalda dopo la mareggiata.
Nella prima è visibile una fessurazione nella strada, all'altezza del ristorante L'anfora.
Nella seconda, un pezzo del muretto in pietra, nei pressi della chiesa, abbattuto dal mare.
La terza documenta alcune pietre trascinate sulla sede stradale dai marosi nei pressi del cantiere per la messa in sicurezza.
Nella prima è visibile una fessurazione nella strada, all'altezza del ristorante L'anfora.
Nella seconda, un pezzo del muretto in pietra, nei pressi della chiesa, abbattuto dal mare.
La terza documenta alcune pietre trascinate sulla sede stradale dai marosi nei pressi del cantiere per la messa in sicurezza.
Tre atleti dello Sporting club judo Lipari alla finale del Trofeo Sicilia
COMUNICATO
Il gruppo sportivo Sporting Club Judo Lipari purtroppo non ha potuto partecipare alla competizione di sabato 22 e domenica 23 novembre alla quale avrebbe dovuto essere presente con 8 atleti in quanto le Isole Eolie sono rimaste isolate per le pessime condizioni del mare da venerdì sera fino a domenica tarda mattinata.
La prossima competizione sarà la finale del "Trofeo Sicilia ", prevista per domenica prossima, torneo per il quale domenica scorsa gli atleti della Sicilia hanno disputato la terza ed ultima fase.
I nostri atleti parteciperanno ugualmente alla finale in quanto i risultasti ottenuti in precedenza li trovano ai primi posti.
La finalissima di domenica prossima sarà quindi solo per gli atleti che, in ogni categoria di peso, hanno ottenuto i migliori punteggi e si giocheranno quindi il "Trofeo Sicilia".
La prossima competizione sarà la finale del "Trofeo Sicilia ", prevista per domenica prossima, torneo per il quale domenica scorsa gli atleti della Sicilia hanno disputato la terza ed ultima fase.
I nostri atleti parteciperanno ugualmente alla finale in quanto i risultasti ottenuti in precedenza li trovano ai primi posti.
La finalissima di domenica prossima sarà quindi solo per gli atleti che, in ogni categoria di peso, hanno ottenuto i migliori punteggi e si giocheranno quindi il "Trofeo Sicilia".
I vincitori saranno premiati a gennaio 2009. La cerimonia di premiazione sarà, come lo scorso anno, organizzata dalla Provincia di Ragusa.
I nostri partecipanti alla finalissima di domenica saranno Cassandra Finocchiaro, Alessandro Vitagliana(nella foto) e Mattia Pongolini.
I nostri partecipanti alla finalissima di domenica saranno Cassandra Finocchiaro, Alessandro Vitagliana(nella foto) e Mattia Pongolini.
Trasporti/ Leddi (Pd): Stato non abbandoni cittadini delle Eolie
Roma, 24 nov. (Apcom) - "I mezzi di informazione danno oggi notizia che le Eolie, patrimonio mondiale dell'Unesco, saranno isolate dal resto dell'Italia perché con la Tirrenia non si intende più assicurare il collegamento con le isole. Quali provvedimenti intende attuare il governo?". Lo chiede la senatrice del Pd Maura Leddi, preannunciando un'interrogazione parlamentare ai ministri dell'Economia e delle Infrastrutture e trasporti. "Lo Stato non abbandoni gli abitanti di queste isole e - afferma - garantisca da subito un collegamento adeguato ed efficiente nell'attesa che venga introdotto un collegamento marittimo privato".
"I turisti e i cittadini delle Eolie - prosegue - dovranno forse attendere che il servizio venga assicurato da una compagnia tunisina o spagnola, con gravi conseguenze per il turismo e l'economia del luogo? E' importante - continua l'esponente del Pd - che prima della completa liberalizzazione dei servizi marittimi italiani vengano assicurati livelli di servizio minimi e essenziali, nel caso specifico garantendo perlomeno un collegamento con la Sicilia e con la Calabria, da Messina e da Reggio".
"Dopo anni di dissennata gestione e di conti disastrati in anni di regime di monopolio sui mari italiani pare francamente incomprensibile - sostiene Leddi - che si decida oggi di ottimizzare i costi paventando il completo isolamento delle isole Eolie".
"I turisti e i cittadini delle Eolie - prosegue - dovranno forse attendere che il servizio venga assicurato da una compagnia tunisina o spagnola, con gravi conseguenze per il turismo e l'economia del luogo? E' importante - continua l'esponente del Pd - che prima della completa liberalizzazione dei servizi marittimi italiani vengano assicurati livelli di servizio minimi e essenziali, nel caso specifico garantendo perlomeno un collegamento con la Sicilia e con la Calabria, da Messina e da Reggio".
"Dopo anni di dissennata gestione e di conti disastrati in anni di regime di monopolio sui mari italiani pare francamente incomprensibile - sostiene Leddi - che si decida oggi di ottimizzare i costi paventando il completo isolamento delle isole Eolie".
Ex Pumex: Delusi, sconfortati, ma non rassegnati, dichiarano lo stato di agitazione permanente
Dopo l'ennesimo incontro(nella foto), tenutosi stamattina al comune di Lipari con il sindaco Mariano Bruno e il presidente del consiglio comunale Pino Longo, gli ex operai della Pumex hanno dichiarato "lo stato di “agitazione” in assemblea permanente, durante l’orario di lavoro, a partire da oggi e sino a quando non saranno effettuati tutti gli atti concreti per restituire dignità, certezze e tranquillità a circa quaranta famiglie di EOLIANI".
Questo il testo del comunicato che hanno consegnato al sindaco, al dirigente del IV settore, al presidente del consiglio comunale
OGGETTO: COMUNICATO EX LAVORATORI DELLA POMICE.
Visto il percorso definito e sottoscritto nella Conferenza di Servizi tenutasi presso l’Assessorato al Lavoro il 24.01.2008;
Vista la delibera di G.M. n° 7 del 05.02.2008 e gli atti consequenziali;
In considerazione della riunione del 08.07.2008 presso l’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica Istruzione in presenza dell’Onorevole Antinoro che in accordo con l’Assessore al Lavoro Onorevole Incardona nella quale veniva tracciato il percorso da seguire per la definizione della problematica dei lavoratori della pomice, prevedendo l’utilizzo di tutti i lavoratori presso l’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica Istruzione garantendo, successivamente, la loro stabilizzazione;
Vista la nota del Comune di Lipari riportata al protocollo comunale al n° 27728 del 23.07.2008 nella quale si comunicava la disponibilità del Comune di Lipari a trasferire i suddetti lavoratori presso l’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica istruzione;
Vista la nota del Comune di Lipari del 31.07.2008 riportata al protocollo n° 28872 nella quale si ribadisce all’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica istruzione la necessità del mantenimento degli impegni a suo tempo e di recente assunti nella quale si specificava inoltre l’importanza che l’Assessorato al Lavoro provvedesse all’erogazione delle somme relative all’integrazione salariale;
Gli ex lavoratori della pomice delusi e sconfortati di ricevere le ennesime promesse e rassicurazioni in merito alla loro precaria situazione economica\occupazionale che, puntualmente, vengono, nei fatti, disattese lasciando gli stessi in una situazione di profonda incertezza mortificandoli per una dignità professionale che non è stata nei fatti sostituita con il tanto acclamato progetto di ricollocazione occupazionale che vedeva fra gli attori principali il Comune di Lipari.
Dichiarano lo stato di “agitazione” in assemblea permanente, durante l’orario di lavoro, a partire da oggi 24.11.2008 sino a quando non saranno effettuati tutti gli atti concreti per restituire dignità, certezze e tranquillità a circa quaranta famiglie di EOLIANI.
Lipari, li 24.11.2008
I Rappresentanti
Visto il percorso definito e sottoscritto nella Conferenza di Servizi tenutasi presso l’Assessorato al Lavoro il 24.01.2008;
Vista la delibera di G.M. n° 7 del 05.02.2008 e gli atti consequenziali;
In considerazione della riunione del 08.07.2008 presso l’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica Istruzione in presenza dell’Onorevole Antinoro che in accordo con l’Assessore al Lavoro Onorevole Incardona nella quale veniva tracciato il percorso da seguire per la definizione della problematica dei lavoratori della pomice, prevedendo l’utilizzo di tutti i lavoratori presso l’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica Istruzione garantendo, successivamente, la loro stabilizzazione;
Vista la nota del Comune di Lipari riportata al protocollo comunale al n° 27728 del 23.07.2008 nella quale si comunicava la disponibilità del Comune di Lipari a trasferire i suddetti lavoratori presso l’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica istruzione;
Vista la nota del Comune di Lipari del 31.07.2008 riportata al protocollo n° 28872 nella quale si ribadisce all’Assessorato ai Beni Culturali ed Ambientali e Pubblica istruzione la necessità del mantenimento degli impegni a suo tempo e di recente assunti nella quale si specificava inoltre l’importanza che l’Assessorato al Lavoro provvedesse all’erogazione delle somme relative all’integrazione salariale;
Gli ex lavoratori della pomice delusi e sconfortati di ricevere le ennesime promesse e rassicurazioni in merito alla loro precaria situazione economica\occupazionale che, puntualmente, vengono, nei fatti, disattese lasciando gli stessi in una situazione di profonda incertezza mortificandoli per una dignità professionale che non è stata nei fatti sostituita con il tanto acclamato progetto di ricollocazione occupazionale che vedeva fra gli attori principali il Comune di Lipari.
Dichiarano lo stato di “agitazione” in assemblea permanente, durante l’orario di lavoro, a partire da oggi 24.11.2008 sino a quando non saranno effettuati tutti gli atti concreti per restituire dignità, certezze e tranquillità a circa quaranta famiglie di EOLIANI.
Lipari, li 24.11.2008
I Rappresentanti
Eolie: Collegate anche Filicudi ed Alicudi. Resta isolata Ginostra
In lento miglioramento la situazione maltempo in Sicilia.
Regolari le rotte per Lampedusa e Linosa, Pantelleria, Ustica e le Eolie. In particolare, dopo 24 ore, anche gli aliscafi della Siremar e della Ustica Lines hanno ripreso a collegare regolarmente l'arcipelago. Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi non erano raggiungibili da due giorni. Viaggiano regolarmente anche i traghetti. Il mare resta,comunque, mosso. Dopo i danni registrati sabato scorso, Ginostra, insieme alla borgata Acquacalda di Lipari, si conferma il lembo delle Eolie più martoriato. Le mareggiate hanno messo fuori uso nuovamente il porticciolo e i 30 abitanti sono isolati.
Nonostante le condizioni del mare siano migliorate, il borgo è privo di collegamenti perchè aliscafi e traghetti non possono attraccare. Così, nel piccolo borgo di Stromboli, isolato da venerdì mattina, scarseggiano i generi di prima necessità. Gli abitanti hanno chiesto l'intervento di un elicottero per consentire i rifornimenti e a bordo del mezzo aereo i tecnici della Protezione civile hanno eseguito un sopralluogo.
Esplodono intanto le polemiche perchè si sono spesi oltre 5 milioni di euro per realizzare il porto di protezione civile ma, nonostante due interventi, le violenti mareggiate invernali lo hanno sempre spazzato via. Ora per ripristinare la struttura occorreranno almeno altri due milioni. Anche questi saranno "gettati in mare"(nel vero senso del termine)
Regolari le rotte per Lampedusa e Linosa, Pantelleria, Ustica e le Eolie. In particolare, dopo 24 ore, anche gli aliscafi della Siremar e della Ustica Lines hanno ripreso a collegare regolarmente l'arcipelago. Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi non erano raggiungibili da due giorni. Viaggiano regolarmente anche i traghetti. Il mare resta,comunque, mosso. Dopo i danni registrati sabato scorso, Ginostra, insieme alla borgata Acquacalda di Lipari, si conferma il lembo delle Eolie più martoriato. Le mareggiate hanno messo fuori uso nuovamente il porticciolo e i 30 abitanti sono isolati.
Nonostante le condizioni del mare siano migliorate, il borgo è privo di collegamenti perchè aliscafi e traghetti non possono attraccare. Così, nel piccolo borgo di Stromboli, isolato da venerdì mattina, scarseggiano i generi di prima necessità. Gli abitanti hanno chiesto l'intervento di un elicottero per consentire i rifornimenti e a bordo del mezzo aereo i tecnici della Protezione civile hanno eseguito un sopralluogo.
Esplodono intanto le polemiche perchè si sono spesi oltre 5 milioni di euro per realizzare il porto di protezione civile ma, nonostante due interventi, le violenti mareggiate invernali lo hanno sempre spazzato via. Ora per ripristinare la struttura occorreranno almeno altri due milioni. Anche questi saranno "gettati in mare"(nel vero senso del termine)
"Emergenza "Ginostra ed Acquacalda. Le ultimissime dalla Gazzetta del sud di oggi
Ieri sopralluogo della Protezione civile della Provincia e della Prefettura. Ripresi a singhiozzo i collegamenti con il resto delle Eolie
Ginostra isolata, provviste con l'elicottero?
Gli abitanti chiedono gommoni per poter temporaneamente raggiungere Stromboli
Salvatore Sarpi Gianluca Giuffrè
Hanno concesso una tregua le avverse condizioni meteo consentendo i collegamenti con Stromboli, Panarea (via Napoli) e con Vulcano, Lipari e Salina (via Milazzo e viceversa). Isolate restano Ginostra (anche per via del pontile in larghissima parte spazzato via dalla furia del mare) e le più remote Filicudi ed Alicudi.
Rotto l'isolamento è il momento di un primo bilancio dei danni. Non mancano ovviamente le polemiche, e le prese di posizione, sui due avvenimenti più eclatanti: la semidistruzione del pontile di Ginostra e il crollo, con conseguente sprofondamento in mare, della parte centrale del pontile dell'Italpomice ad Acquacalda. Frazione nella quale i problemi cominciano a diventare sempre di più e che investono il borgo dalla parte alta sino al lungomare.
Per quanto riguarda Ginostra l'ennesima "aggressione" del mare in tempesta al pontile di Protezione civile, con contestuali consistenti danni, ha "riesumato" dubbi e perplessità sulla decisione di ubicare il pontile in quella zona e non da tutt'altra parte, ovvero in aree ritenute da sempre più sicure e idonee. Il denaro "buttato in mare" per l'opera originaria, e per i frequenti interventi di rifacimento e ristrutturazione dopo le mareggiate, è al centro di tutte le discussioni e c'è chi ipotizza (e non soltanto da Ginostra) di chiedere l'intervento degli organi competenti per verificare se tutto sia stato fatto come si doveva. E se Ginostra piange, a ridere non è certamente Acquacalda dove il "crollo" del pontile dell'Italpomice viene letto come l'ennesimo evento annunciato, susseguente a quello della Provinciale e significativo dello stato di abbandono della fraziones. A non restare inermi davanti alla «morte del nostro borgo di Acquacalda» invita, con una nota spedita a tutti gli associati, ma anche a tutti i cittadini della borgata, il dottor Marco Saltalamacchia, presidente di "Bmw Italia", originario della cittadina e presidente dell'associazione "Amici di Acquacalda". "La furia degli elementi non fa altro che mettere a nudo le responsabilità di chi, in tanti anni di colpevole trascuratezza, non ha fatto altro- ha scritto- che creare le condizioni per questo disastro annunciato. Non è possibile fare uso del nostro atavico fatalismo isolano per accettare l'inesorabilità di questi fatti, occorre reagire e subito. Ciascuno dei fatti avvenuti era stato segnalato ed è puntualmente avvenuto".
Intanto, come detto, la frazione di Ginostra continua a restare isolata. Nel piccolo borgo ai piedi dello Stromboli è da quattro giorni che non attracca nessun mezzo. Gli unici due negozi di generi alimentari sono chiusi e cominciano a scarseggiare i viveri di prima necessità. Anche se le condizioni meteo nei prossimi giorni saranno buone, difficilmente potranno attraccare aliscafi e navi nella frazione a causa degli ingenti danni che hanno semidistrutto il molo rendendolo completamente inutilizzabile. Per constatare l'entità del danno alla struttura portuale ieri, in tarda mattinata, a Ginostra è giunto un elicottero per un sopralluogo. A bordo vi erano alcuni funzionari tra cui l'ing. Bruno Manfrè della Protezione civile provinciale(nella foto in alto) ed un funzionario della Prefettura di Messina.
Adesso, fino a quando non sarà ricostruito il porto di Ginostra, bisognerà trovare una soluzione temporanea per collegare la frazione al resto del mondo. I ginostresi hanno chiesto l'istituzione di un servizio a mezzo gommoni che colleghi l'abitato al centro principale di Stromboli ed il contestuale ripristino del servizio "rollo", la famosa barchetta che, in passato, collegava Ginostra ai mezzi di linea ancorati in rada.
Già nelle prossime ore, infine, potrebbe giungere un elicottero per permettere il cambio medico e l'arrivo dei generi alimentari.
Ginostra isolata, provviste con l'elicottero?
Gli abitanti chiedono gommoni per poter temporaneamente raggiungere Stromboli
Salvatore Sarpi Gianluca Giuffrè
Hanno concesso una tregua le avverse condizioni meteo consentendo i collegamenti con Stromboli, Panarea (via Napoli) e con Vulcano, Lipari e Salina (via Milazzo e viceversa). Isolate restano Ginostra (anche per via del pontile in larghissima parte spazzato via dalla furia del mare) e le più remote Filicudi ed Alicudi.
Rotto l'isolamento è il momento di un primo bilancio dei danni. Non mancano ovviamente le polemiche, e le prese di posizione, sui due avvenimenti più eclatanti: la semidistruzione del pontile di Ginostra e il crollo, con conseguente sprofondamento in mare, della parte centrale del pontile dell'Italpomice ad Acquacalda. Frazione nella quale i problemi cominciano a diventare sempre di più e che investono il borgo dalla parte alta sino al lungomare.
Per quanto riguarda Ginostra l'ennesima "aggressione" del mare in tempesta al pontile di Protezione civile, con contestuali consistenti danni, ha "riesumato" dubbi e perplessità sulla decisione di ubicare il pontile in quella zona e non da tutt'altra parte, ovvero in aree ritenute da sempre più sicure e idonee. Il denaro "buttato in mare" per l'opera originaria, e per i frequenti interventi di rifacimento e ristrutturazione dopo le mareggiate, è al centro di tutte le discussioni e c'è chi ipotizza (e non soltanto da Ginostra) di chiedere l'intervento degli organi competenti per verificare se tutto sia stato fatto come si doveva. E se Ginostra piange, a ridere non è certamente Acquacalda dove il "crollo" del pontile dell'Italpomice viene letto come l'ennesimo evento annunciato, susseguente a quello della Provinciale e significativo dello stato di abbandono della fraziones. A non restare inermi davanti alla «morte del nostro borgo di Acquacalda» invita, con una nota spedita a tutti gli associati, ma anche a tutti i cittadini della borgata, il dottor Marco Saltalamacchia, presidente di "Bmw Italia", originario della cittadina e presidente dell'associazione "Amici di Acquacalda". "La furia degli elementi non fa altro che mettere a nudo le responsabilità di chi, in tanti anni di colpevole trascuratezza, non ha fatto altro- ha scritto- che creare le condizioni per questo disastro annunciato. Non è possibile fare uso del nostro atavico fatalismo isolano per accettare l'inesorabilità di questi fatti, occorre reagire e subito. Ciascuno dei fatti avvenuti era stato segnalato ed è puntualmente avvenuto".
Intanto, come detto, la frazione di Ginostra continua a restare isolata. Nel piccolo borgo ai piedi dello Stromboli è da quattro giorni che non attracca nessun mezzo. Gli unici due negozi di generi alimentari sono chiusi e cominciano a scarseggiare i viveri di prima necessità. Anche se le condizioni meteo nei prossimi giorni saranno buone, difficilmente potranno attraccare aliscafi e navi nella frazione a causa degli ingenti danni che hanno semidistrutto il molo rendendolo completamente inutilizzabile. Per constatare l'entità del danno alla struttura portuale ieri, in tarda mattinata, a Ginostra è giunto un elicottero per un sopralluogo. A bordo vi erano alcuni funzionari tra cui l'ing. Bruno Manfrè della Protezione civile provinciale(nella foto in alto) ed un funzionario della Prefettura di Messina.
Adesso, fino a quando non sarà ricostruito il porto di Ginostra, bisognerà trovare una soluzione temporanea per collegare la frazione al resto del mondo. I ginostresi hanno chiesto l'istituzione di un servizio a mezzo gommoni che colleghi l'abitato al centro principale di Stromboli ed il contestuale ripristino del servizio "rollo", la famosa barchetta che, in passato, collegava Ginostra ai mezzi di linea ancorati in rada.
Già nelle prossime ore, infine, potrebbe giungere un elicottero per permettere il cambio medico e l'arrivo dei generi alimentari.
A S. Giuseppe da oggi il reliquiario delle lacrime della Vergine Maria
Da oggi, sino a mercoledì, nell'ambito delle iniziative per il 150° Anniversario delle apparizioni di Nostra Signora di Lourdes alla piccola Bernardetta, avvenute nel 1858, la Chiesa parrocchiale di S.Giuseppe ospiterà il Sacro Reliquiario(nella foto a destra), che contiene le lacrime che la Vergine Maria versò a Siracusa nel 1954.
L'arrivo del Sacro Reliquiario è previsto per oggi, condizioni meteo permettendo, alle ore 17:00 a Marina Corta, condotto dall'Arcivescovo Calogero La Piana che arriverà da Milazzo con una motovedetta.
Subito dopo l'accoglienza, lo stesso Arcivescovo presiederà una solenne Eucaristia nella Chiesa parrocchiale di S.Giuseppe.
domenica 23 novembre 2008
Brevi
Rinviate tutte a data da destinarsi, a causa delle avverse condizioni meteomarine, le gare che dovevano vedere protagoniste oggi le formazioni eoliane di ogni disciplina sportiva. E' saltato, invece, per i judoka l'appuntamento con il trofeo "Alle pendici dell'Etna"
Lettere al direttore. Le calamità e l'arroganza degli uomini
Riceviamo e pubblichiamo:
Da sempre, per via di radici paterne, frequento le Eolie. Sempre in estate, qualche volta in inverno. Con l'avvento di internet poi, giornalmente mi aggiorno su quello che succede nell'arcipelago.
Leggo di strade e pontili che crollano a Lipari, di porti spazzati via dal mare, di strade invase dal mare o dalla pioggia, di costoni rocciosi pericolanti e di frane (più o meno grandi) dappertutto. Leggo e resto esterrefatto.... esterrefatto di come un patrimonio naturale così importante come le Eolie(altrove sarebbero veri e propri gioellini) debbano subire l'offesa e l'arroganza che non è certo della natura ma del disinteresse e del poco raziocinio degli uomini.
Francesco M. (Firenze)
Da sempre, per via di radici paterne, frequento le Eolie. Sempre in estate, qualche volta in inverno. Con l'avvento di internet poi, giornalmente mi aggiorno su quello che succede nell'arcipelago.
Leggo di strade e pontili che crollano a Lipari, di porti spazzati via dal mare, di strade invase dal mare o dalla pioggia, di costoni rocciosi pericolanti e di frane (più o meno grandi) dappertutto. Leggo e resto esterrefatto.... esterrefatto di come un patrimonio naturale così importante come le Eolie(altrove sarebbero veri e propri gioellini) debbano subire l'offesa e l'arroganza che non è certo della natura ma del disinteresse e del poco raziocinio degli uomini.
Francesco M. (Firenze)
Non sottovalutare le problematiche della protezione dell'abitato di Canneto
(Roberto Piemonte) In merito ai danni ed ai disagi creati ieri dall'ondata di maltempo che ha colpito le nostre isole volevo che non passasse in secondo piano quanto accaduto a Canneto
ossia che i marosi, creati fortunatamente solo dalla risacca e non da onde alte otto metri (dato fornito dalla Protezione Civile), sono penetrati nel paese dalla zona di bocca vallone(nella foto di repertorio) alla zona di Calandra riversando parecchi detriti sulla sede stradale.-
Ovviamente sembra ben poca rispetto a quanto si è verificato in altre località (Acquacalda, Ginostra).
ossia che i marosi, creati fortunatamente solo dalla risacca e non da onde alte otto metri (dato fornito dalla Protezione Civile), sono penetrati nel paese dalla zona di bocca vallone(nella foto di repertorio) alla zona di Calandra riversando parecchi detriti sulla sede stradale.-
Ovviamente sembra ben poca rispetto a quanto si è verificato in altre località (Acquacalda, Ginostra).
Questo ennesimo evento, invece, deve far riflettere chi ci amministra e ci deve far allarmare poichè se la risacca arriva nella strada, seppur dagli sbocchi lungo il muraglione di protezione, mi chiedo e chiedo a chi ci amministra, se la tempesta di ieri i cui venti soffiavano da Nord-Ovest, dai quali Canneto è abbastanza riparata, avrebbero soffiato da Nord-Est, sempre con onde alte anche otto metri cosa sarebbe accaduto nella frazione ? dato che la barriera frangiflutti è ormai evidente che da tempo non assolve più alla sua funzione e la spiaggia, in parecchi punti, è notevolmente ridotta.-
Nessuno di noi credo abbia dimenticato la mareggiata del 21 Gennaio 1981, qualche giorno fa anche il nostro concittadino Claudio Merlino, attraverso la sua mostra fotografica, ha fatto ritornare alla mente quel giorno tragico per la nostra frazione dando ampio spazio con numerose foto dell'evento.-
Sappiamo cosa può fare la forza del mare !!
Prevenire un disastro sarebbe certamente giudizioso.-
In prospettiva, per quello che ci è dato sapere, non vi sono, nell'immediato, previsti interventi né per il rinfoltimento della barriera né per il ripascimento delle spiagge ragion per cui, come ormai spesso si dice, mentre le stelle stanno a guardare a noi, per il momento, con fede, non ci resta che sperare nella protezione del Buon Dio.-
Sappiamo cosa può fare la forza del mare !!
Prevenire un disastro sarebbe certamente giudizioso.-
In prospettiva, per quello che ci è dato sapere, non vi sono, nell'immediato, previsti interventi né per il rinfoltimento della barriera né per il ripascimento delle spiagge ragion per cui, come ormai spesso si dice, mentre le stelle stanno a guardare a noi, per il momento, con fede, non ci resta che sperare nella protezione del Buon Dio.-
Concludo facendo un accorato appello ai nostri Amministratori ai quali raccomando di non sottovalutare il problema e di attivarsi, nel più breve tempo possibile, per mettere in essere le iniziative più opportune volte alla salvaguardia dell'intera frazione dall'azione delle mareggiate.-
Roberto Piemonte
Roberto Piemonte
Acquacalda: "La misura è colma. Occorre dire basta". Marco Saltalamacchia invita i residenti a far sentire la propria voce
Con una comunicazione inviata ai membri dell’associazione “Amici di Acquacalda” il presidente Marco Saltalamacchia invita tutti a far sentire la propria e a non restare inerti davanti alla "morte del borgo di Acquacalda"
IL TESTO:
IL TESTO:
A chi la visita, in questi giorni Acquacalda appare come un paese abbandonato e forse lo è davvero.
La furia degli elementi non fa altro che mettere a nudo le responsabilità di chi, in tanti anni di colpevole trascuratezza, non ha fatto altro che creare le condizioni per questo disastro annunciato.
Non è possibile fare uso del nostro atavico fatalismo isolano per accettare l'inesorabilità di questi fatti, occorre reagire e subito.
Ciascuno dei fatti avvenuti era stato segnalato ed è puntualmente avvenuto.
L'incuria irresponsabile che ha portato agli enormi ritardi nell'esecuzione dei lavori di protezione delle coste. L'abbandono dell'Italpomice legato ai noti fatti giudiziari, e la totale mancanza di volontà politica di offrire un'alternativa per il recupero dei siti produttivi all'unico fine che potrebbe proporsi, il turismo. Il mancato rispetto dei più semplici diritti dei cittadini alla sicurezza ed alla tutela del patrimonio privato e collettivo. Il disastro cui stiamo assistendo in questi giorni ha origini lontane e tutte conosciute e più volte denunciate.
Ma adesso la misura è davvero colma!
Occorre dire basta a questo lassismo inetto e colpevole e reagire, civilmente, ma con decisione e durezza.
Non possiamo lasciare morire il nostro borgo di Acquacalda.
Vi ricordo le e-mail del sindaco, (sindaco@comunelipari.it) del Consiglio Comunale (consigli@comunelipari.it) e degli assessori (assessori@comunelipari.it) cui vi invito ad inviare le vostre mail di protesta .
Marco Saltalamacchia
La furia degli elementi non fa altro che mettere a nudo le responsabilità di chi, in tanti anni di colpevole trascuratezza, non ha fatto altro che creare le condizioni per questo disastro annunciato.
Non è possibile fare uso del nostro atavico fatalismo isolano per accettare l'inesorabilità di questi fatti, occorre reagire e subito.
Ciascuno dei fatti avvenuti era stato segnalato ed è puntualmente avvenuto.
L'incuria irresponsabile che ha portato agli enormi ritardi nell'esecuzione dei lavori di protezione delle coste. L'abbandono dell'Italpomice legato ai noti fatti giudiziari, e la totale mancanza di volontà politica di offrire un'alternativa per il recupero dei siti produttivi all'unico fine che potrebbe proporsi, il turismo. Il mancato rispetto dei più semplici diritti dei cittadini alla sicurezza ed alla tutela del patrimonio privato e collettivo. Il disastro cui stiamo assistendo in questi giorni ha origini lontane e tutte conosciute e più volte denunciate.
Ma adesso la misura è davvero colma!
Occorre dire basta a questo lassismo inetto e colpevole e reagire, civilmente, ma con decisione e durezza.
Non possiamo lasciare morire il nostro borgo di Acquacalda.
Vi ricordo le e-mail del sindaco, (sindaco@comunelipari.it) del Consiglio Comunale (consigli@comunelipari.it) e degli assessori (assessori@comunelipari.it) cui vi invito ad inviare le vostre mail di protesta .
Marco Saltalamacchia
Lettere al direttore. Dalla Germania sugli "sprechi" di Ginostra
Gentile direttore,
scrivo da Monaco, leggo sempre il giornale on line.
Sono d'accordo con le domande del signor Piemonte e con il suo punto.
Vengo a Ginostra da trenta anni, molte volte anche in inverno e resto anche per mesi. Non sono un tedesco ambientalista ma non capisco perchè si è fatto un porto dove si sapeva non era possibile, per il mare. Incredibile che lo Stato, la Protezione civile continuano a dare soldi per un pontile che ha avuto danni già tre-quattro volte. Con quei soldi si poteva fare un progetto più sicuro in altro posto di Ginostra. Ma forse così non si vuole dire che abbiamo sbagliato a fare li il pontile.
Speriamo capiscono
Kurt Klinbermann
scrivo da Monaco, leggo sempre il giornale on line.
Sono d'accordo con le domande del signor Piemonte e con il suo punto.
Vengo a Ginostra da trenta anni, molte volte anche in inverno e resto anche per mesi. Non sono un tedesco ambientalista ma non capisco perchè si è fatto un porto dove si sapeva non era possibile, per il mare. Incredibile che lo Stato, la Protezione civile continuano a dare soldi per un pontile che ha avuto danni già tre-quattro volte. Con quei soldi si poteva fare un progetto più sicuro in altro posto di Ginostra. Ma forse così non si vuole dire che abbiamo sbagliato a fare li il pontile.
Speriamo capiscono
Kurt Klinbermann
Eolie: rotto l'isolamento
Due mezzi di linea della Siremar: i mototraghetti Laurana e Pietro Novelli sono in navigazione verso le Eolie. Il "Laurana" è partito da Napoli e, tra non poche difficoltà, sta facendo tappa nei vari scali previsti nel suo itinerario. Intorno alle 11.00 dovrebbe raggiungere Lipari per poi proseguire alla volta di Milazzo.
Il "Pietro Novelli", invece, con a bordo un consistente numero di eoliani, ha lasciato il porto di Milazzo intorno alle 8 e 30. Farà tappa a Vulcano e Lipari. All'arrivo nel capoluogo dell'arcipelago sarà deciso se proseguirà nel normale itinerario-orario che prevede tappe a Salina, Filicudi, Alicudi e viceversa.
Il "Pietro Novelli", invece, con a bordo un consistente numero di eoliani, ha lasciato il porto di Milazzo intorno alle 8 e 30. Farà tappa a Vulcano e Lipari. All'arrivo nel capoluogo dell'arcipelago sarà deciso se proseguirà nel normale itinerario-orario che prevede tappe a Salina, Filicudi, Alicudi e viceversa.
Maltempo: Il punto e le riflessioni. Su Ginostra in particolare
È ancora isolato l'arcipelago eoliano dopo le violente mareggiate abbattutesi nella giornata di ieri. Fino ad ora tutti fermi i collegamenti marittimi per Lipari, Vulcano, Salina, Panarea, Alicudi, Filicudi, Stromboli e Ginostra. Se le condizioni meteomarine miglioreranno a prendere il largo difficilmente saranno gli aliscafi ma si potrebbe effettuare qualche corse delle navi sulla rotta Milazzo-Lipari-Vulcano- Salina e viceversa.
Ma ieri a destare grande preoccupazione ed allarme sono stati soprattutto i gravi danni riportati da alcune strutture. Ad Acquacalda di Lipari lo storico pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, si è schiantato sotto l'urto dei marosi: alle 12.30 la struttura si è piegata su stessa sprofondando in mare.
Ma a Ginostra, frazione dell'isola di Stromboli, per molti aspetti, è andata ancora peggio. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso, poi ha completamente distrutto il nuovo porto di protezione civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro sono andati completamente in fumo per un'opera probabilmente concepita e realizzata male, e diventata una vera e propria tela di Penelope a causa dei continui finanziamenti per interventi di messa in sicurezza che, ieri, non sono serviti a niente. Sempre più esasperati gli abitanti del borgo quasi mai ascoltati i quali, in pochi minuti, hanno visto precipitare come un fuscello l'infrastruttura portuale per la quale si erano battuti per un ventennio. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che preannuncia un dettagliato esposto in Procura: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera e in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento».
Ma ieri a destare grande preoccupazione ed allarme sono stati soprattutto i gravi danni riportati da alcune strutture. Ad Acquacalda di Lipari lo storico pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, si è schiantato sotto l'urto dei marosi: alle 12.30 la struttura si è piegata su stessa sprofondando in mare.
Ma a Ginostra, frazione dell'isola di Stromboli, per molti aspetti, è andata ancora peggio. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso, poi ha completamente distrutto il nuovo porto di protezione civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro sono andati completamente in fumo per un'opera probabilmente concepita e realizzata male, e diventata una vera e propria tela di Penelope a causa dei continui finanziamenti per interventi di messa in sicurezza che, ieri, non sono serviti a niente. Sempre più esasperati gli abitanti del borgo quasi mai ascoltati i quali, in pochi minuti, hanno visto precipitare come un fuscello l'infrastruttura portuale per la quale si erano battuti per un ventennio. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che preannuncia un dettagliato esposto in Procura: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera e in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento».
La "drammatica" giornata di ieri nella cronaca della Gazzetta del Sud di oggi
Si affloscia il pontile di carico dell'Italpomice di Acquacalda
Salvatore Sarpi
Presente in tutte le foto e le immagini realizzate ad Acquacalda negli ultimi 50 anni, da ieri il pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, è solo un ammasso di ferraglia con la parte centrale sommersa dal mare. L'imponente struttura, lunga circa 200 metri, intorno alle dodici e trenta, mentre nella zona imperversavano intense raffiche di vento e impetuosi marosi, si è piegata su se stessa sprofondando in mare. A cedere, ma questo dovranno stabilirlo con certezza coloro che dovranno fare luce su quanto accaduto, sarebbero state le basi in ferro di sostegno su cui si sviluppa il pontile. Chi, in quel momento, stava guardando verso quell'area racconta di averlo visto oscillare paurosamente per un paio di volte e subito dopo piegarsi su se stesso. La struttura, ormai da diverso tempo inutilizzata (l'attività dell'Italpomice è di fatto ferma per scadenza delle concessioni), era stata realizzata negli anni 50, successivamente ammodernata, e serviva per caricare il materiale pomicifero sui mercantili. Più volte, gli stessi abitanti di Acquacalda ma anche altri soggetti, avevano evidenziato come l'azione dei marosi sulla struttura portante (poggiata sui fondali) ne avevano minato la staticità, trasformandola in un potenziale pericolo per la pubblica incolumità. Non bisogna dimenticare che nei pressi vi è la spiaggia più frequentata della frazione, nelle immediate vicinanze d'estate gettano l'ancora tutta una serie di barche e barchette e, infine, ma non secondario, la parte iniziale del pontile "corre" proprio sopra la strada che conduce alla parte bassa dell'abitato di Acquacalda. Oltre a questo, più volte, era stata sollecitata la sua demolizione per via di un impatto ambientale devastante su una frazione che sta tentando di affrancarsi dalla secolare attività pomicifera per puntare sul turismo. Adesso che il mastondontico pontile, come un gigante con i piedi d'argilla, si è inabissato per una buona parte in mare e con tutta una serie di materiali (gomma, ferro, cavi ed altro) che vengono sballottati dalle onde e in parte trascinati al largo, ci si interroga su cosa si poteva fare e non si è fatto e, principalmente, quali saranno i tempi necessari per rimuovere questa struttura oggi, forse, più pericolosa di prima. Un quesito e un dubbio più che legittimo se si considera che, soltanto un paio di miglia marine più in là, nel tratto di mare antistante la cava di Porticello, da tanto tempo vi sono in mare veri e propri "residui" di pontili pomiciferi con spuntoni di ferro che si alzano pericolosamente a pelo d'acqua.
Salvatore Sarpi
Presente in tutte le foto e le immagini realizzate ad Acquacalda negli ultimi 50 anni, da ieri il pontile di carico dell'Italpomice, una delle ex aziende pomicifere delle Eolie, è solo un ammasso di ferraglia con la parte centrale sommersa dal mare. L'imponente struttura, lunga circa 200 metri, intorno alle dodici e trenta, mentre nella zona imperversavano intense raffiche di vento e impetuosi marosi, si è piegata su se stessa sprofondando in mare. A cedere, ma questo dovranno stabilirlo con certezza coloro che dovranno fare luce su quanto accaduto, sarebbero state le basi in ferro di sostegno su cui si sviluppa il pontile. Chi, in quel momento, stava guardando verso quell'area racconta di averlo visto oscillare paurosamente per un paio di volte e subito dopo piegarsi su se stesso. La struttura, ormai da diverso tempo inutilizzata (l'attività dell'Italpomice è di fatto ferma per scadenza delle concessioni), era stata realizzata negli anni 50, successivamente ammodernata, e serviva per caricare il materiale pomicifero sui mercantili. Più volte, gli stessi abitanti di Acquacalda ma anche altri soggetti, avevano evidenziato come l'azione dei marosi sulla struttura portante (poggiata sui fondali) ne avevano minato la staticità, trasformandola in un potenziale pericolo per la pubblica incolumità. Non bisogna dimenticare che nei pressi vi è la spiaggia più frequentata della frazione, nelle immediate vicinanze d'estate gettano l'ancora tutta una serie di barche e barchette e, infine, ma non secondario, la parte iniziale del pontile "corre" proprio sopra la strada che conduce alla parte bassa dell'abitato di Acquacalda. Oltre a questo, più volte, era stata sollecitata la sua demolizione per via di un impatto ambientale devastante su una frazione che sta tentando di affrancarsi dalla secolare attività pomicifera per puntare sul turismo. Adesso che il mastondontico pontile, come un gigante con i piedi d'argilla, si è inabissato per una buona parte in mare e con tutta una serie di materiali (gomma, ferro, cavi ed altro) che vengono sballottati dalle onde e in parte trascinati al largo, ci si interroga su cosa si poteva fare e non si è fatto e, principalmente, quali saranno i tempi necessari per rimuovere questa struttura oggi, forse, più pericolosa di prima. Un quesito e un dubbio più che legittimo se si considera che, soltanto un paio di miglia marine più in là, nel tratto di mare antistante la cava di Porticello, da tanto tempo vi sono in mare veri e propri "residui" di pontili pomiciferi con spuntoni di ferro che si alzano pericolosamente a pelo d'acqua.
Otto milioni di euro inghiottiti dal mare. Onde alte anche otto metri: danni a Lipari, Vulcano e Salina
Un disastro nelle Isole Eolie Inghiottito il porto di Ginostra
Peppe Paino
Tettoie di alcune abitazioni smantellate dopo una notte insonne, muretti crollati, pali della luce abbattuti, frane e alberi sradicati e disseminati dalle folate di vento per le strade dell'isola e in proprietà private. Ciò, oltre, ovviamente, ai fatti più gravi riconducibili al crollo della parte centrale del pontile Italpomice di Acquacalda e alla devastazione del rifatto molo di Ginostra nell'isola di Stromboli. In poche parole un disastro. Era tutto previsto dal giorno prima: come i venti di Maestrale a 130 km orari, che dalle 23 di venerdì e per tutta la mattinata di ieri hanno letteralmente spazzato, per mare e per terra, anche le Eolie con le loro popolazioni impotenti di fronte alle intemperie. Venti che, è stato registrato dalla Protezione Civile attraverso uno dei dirigenti del Dipartimento nazionale, Bernardo De Bernardinis, hanno sospinto lungo le coste isolane onde alte anche otto metri. Le mareggiate non hanno risparmiato il tratto di località San Gaetano ad Acquacalda dove sono in corso, giusto nel periodo meno opportuno, i lavori di messa in sicurezza dell'abitato costiero. La posa, nell'ambito delle opere, alcuni giorni fà, di diversi tetrapodi a protezione temporanea degli stessi lavori ha provvidenzialmente contenuto i danni. Che non sono mancati a Salina: completamente allagato il caratteristico borgo di Lingua nel comune di Santa Marina. Laghetto di acqua salmastra e campo di calcio ieri erano un tutt'uno. Un po' come a Vulcano dove il mare delle "Sabbie nere", oltre a divorare la spiaggia, è arrivato fin sulla strada per Vulcanello andando, tra l'altro a "riempire" il laghetto della zona. Per tornare a Salina, sempre a Lingua, allagata anche la reception dell'albergo "La Salina, borgo di mare". A forte rischio crollo il costone sottostante, come affermato dal sindaco Massimo Lo Schiavo, la strada Santa Marina - Lingua. E a Pollara, dopo il crollo di un mese e mezzo fà, è sempre più eroso il costone che sovrasta la famosa spiaggia del film "Il Postino". Soprattutto nel porticciolo dei pescatori del comune di Malfa – conferma Michele Merenda – sono entrate delle onde tanto spettacolari quanto pericolose. I pescatori stessi, grazie a quella cooperazione tipica dei piccoli centri, hanno lavorato assieme tutta la mattina per spostare le barche in luoghi più sicuri. A molti sarà venuta in mente quella mareggiata che si scatenò nella notte di Capodanno tra il 1979 ed il 1980, quando il vento di "ponente e maestro" (così definito nel gergo dei pescatori) distrusse quello che era allora il porto di Malfa, oltre a diverse barche.
Il sindaco di Santa Marina, unitamente ai colleghi di Malfa e Leni, ha concordato per oggi con i responsabili della Protezione Civile regionale un sopralluogo nei punti più critici. Sopralluogo che, ovviamente si svolgerà prima, in elicottero, nei cieli di Lipari. Il sindaco Mariano Bruno ieri ha contattato tutti, dalla Protezione Civile alle parti politiche nazionali e regionali chiamate espressamente a disegnare una corsia preferenziale per la spesa, per opere di sicurezza, dei fondi Fas. Danni ingentissimi anche a Stromboli – come riferisce Gianluca Giuffré – ancora una volta in ginocchio la minuscola borgata di Ginostra. La frazione è isolata da venerdì e le onde, nella mattinata di ieri, hanno devastato tutta la costa dell'isola. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso e poi completamente distrutto e spazzato via il nuovo porto di Protezione Civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro andati completamente in fumo per un'opera realizzata e concepita male sin dall'inizio che con gli anni era diventata una vera e propria tela di Penelope con continui finanziamenti pubblici ed interventi di messa in sicurezza che non sono serviti a niente. Oggi i fatti lo hanno dimostrato. Su tutte le furie gli abitanti del borgo che non sono mai stati ascoltati in tutti questi anni e che ieri in cinque minuti hanno visto svanire ed accasciarsi come un fuscello l'intera opera portuale dopo oltre un ventennio di battaglie per ottenerla. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione ambientalista nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che con una nota del delegato dott. Riccardo Lo Schiavo comunica: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera ed in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento. È nostra intenzione preparare un dettagliato fascicolo su quanto accaduto ed inviarlo a più procure per individuare i responsabili di questo avvenimento che cancella 25 anni di lotte».
Un disastro nelle Isole Eolie Inghiottito il porto di Ginostra
Peppe Paino
Tettoie di alcune abitazioni smantellate dopo una notte insonne, muretti crollati, pali della luce abbattuti, frane e alberi sradicati e disseminati dalle folate di vento per le strade dell'isola e in proprietà private. Ciò, oltre, ovviamente, ai fatti più gravi riconducibili al crollo della parte centrale del pontile Italpomice di Acquacalda e alla devastazione del rifatto molo di Ginostra nell'isola di Stromboli. In poche parole un disastro. Era tutto previsto dal giorno prima: come i venti di Maestrale a 130 km orari, che dalle 23 di venerdì e per tutta la mattinata di ieri hanno letteralmente spazzato, per mare e per terra, anche le Eolie con le loro popolazioni impotenti di fronte alle intemperie. Venti che, è stato registrato dalla Protezione Civile attraverso uno dei dirigenti del Dipartimento nazionale, Bernardo De Bernardinis, hanno sospinto lungo le coste isolane onde alte anche otto metri. Le mareggiate non hanno risparmiato il tratto di località San Gaetano ad Acquacalda dove sono in corso, giusto nel periodo meno opportuno, i lavori di messa in sicurezza dell'abitato costiero. La posa, nell'ambito delle opere, alcuni giorni fà, di diversi tetrapodi a protezione temporanea degli stessi lavori ha provvidenzialmente contenuto i danni. Che non sono mancati a Salina: completamente allagato il caratteristico borgo di Lingua nel comune di Santa Marina. Laghetto di acqua salmastra e campo di calcio ieri erano un tutt'uno. Un po' come a Vulcano dove il mare delle "Sabbie nere", oltre a divorare la spiaggia, è arrivato fin sulla strada per Vulcanello andando, tra l'altro a "riempire" il laghetto della zona. Per tornare a Salina, sempre a Lingua, allagata anche la reception dell'albergo "La Salina, borgo di mare". A forte rischio crollo il costone sottostante, come affermato dal sindaco Massimo Lo Schiavo, la strada Santa Marina - Lingua. E a Pollara, dopo il crollo di un mese e mezzo fà, è sempre più eroso il costone che sovrasta la famosa spiaggia del film "Il Postino". Soprattutto nel porticciolo dei pescatori del comune di Malfa – conferma Michele Merenda – sono entrate delle onde tanto spettacolari quanto pericolose. I pescatori stessi, grazie a quella cooperazione tipica dei piccoli centri, hanno lavorato assieme tutta la mattina per spostare le barche in luoghi più sicuri. A molti sarà venuta in mente quella mareggiata che si scatenò nella notte di Capodanno tra il 1979 ed il 1980, quando il vento di "ponente e maestro" (così definito nel gergo dei pescatori) distrusse quello che era allora il porto di Malfa, oltre a diverse barche.
Il sindaco di Santa Marina, unitamente ai colleghi di Malfa e Leni, ha concordato per oggi con i responsabili della Protezione Civile regionale un sopralluogo nei punti più critici. Sopralluogo che, ovviamente si svolgerà prima, in elicottero, nei cieli di Lipari. Il sindaco Mariano Bruno ieri ha contattato tutti, dalla Protezione Civile alle parti politiche nazionali e regionali chiamate espressamente a disegnare una corsia preferenziale per la spesa, per opere di sicurezza, dei fondi Fas. Danni ingentissimi anche a Stromboli – come riferisce Gianluca Giuffré – ancora una volta in ginocchio la minuscola borgata di Ginostra. La frazione è isolata da venerdì e le onde, nella mattinata di ieri, hanno devastato tutta la costa dell'isola. Prima il mare ha inghiottito e fatto scomparire tre imbarcazioni dal molo di Pertuso e poi completamente distrutto e spazzato via il nuovo porto di Protezione Civile fino a lambire e scavare il costone su cui poggia l'intero abitato. Oltre otto milioni di euro andati completamente in fumo per un'opera realizzata e concepita male sin dall'inizio che con gli anni era diventata una vera e propria tela di Penelope con continui finanziamenti pubblici ed interventi di messa in sicurezza che non sono serviti a niente. Oggi i fatti lo hanno dimostrato. Su tutte le furie gli abitanti del borgo che non sono mai stati ascoltati in tutti questi anni e che ieri in cinque minuti hanno visto svanire ed accasciarsi come un fuscello l'intera opera portuale dopo oltre un ventennio di battaglie per ottenerla. Sulla vicenda è intervenuta l'associazione ambientalista nazionale Marevivo, sezione di Stromboli, che con una nota del delegato dott. Riccardo Lo Schiavo comunica: «La distruzione del pontile di Ginostra non è opera della natura ma dell'uomo. Ci riferiamo alle modalità ed ai ritardi dei lavori di messa in sicurezza dell'opera ed in particolare al mancato riempimento dei cassoni con le infiltrazioni di cemento. È nostra intenzione preparare un dettagliato fascicolo su quanto accaduto ed inviarlo a più procure per individuare i responsabili di questo avvenimento che cancella 25 anni di lotte».
Merlino e Biviano: IL PD C'E'
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN COMUNICATO DEL RAG. SAVERIO MELINO, SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO A LIPARI, E DEL CONSIGLIERE COMUNALE DEL PD GIACOMO BIVIANO. IL TESTO:
Prendiamo atto che il documento unitario e collettivo delle forze politiche e sociali del nostro dell´Arcipelago, al quale il Partito Democratico di Lipari, dopo estenuanti ore di lavoro, ha attivamente contribuito, ha portato, almeno sembra di capire, alcuni risultati positivi nella vertenza dei trasporti marittimi relativi alla Siremar, ed è diventato un documento dove tutti si "attaccano" e del quale "ognuno" cerca di intestarsene la "paternità".
Sembra, quindi, di capire, da quello che si sente e si legge, che gli altri....ci sono..., il Partito Democratico?
Non è un voler vanagloriarsi di fronte ad una situazione d'emergenza che andava affrontata molto, molto tempo prima ed i cui meriti, riguardo al prodursi delle richieste definitive, passano sicuramente in secondo piano rispetto ai risultati che la cittadinanza ha il diritto di raggiungere.
Non c'è neppure l'intenzione di voler far apparire il Partito Democratico come un "gruppo zelante" che da solo ha faticato verso la creazione di un testo così importante per il futuro dell'arcipelago perché sarebbe una verità distorta in quanto varie personalità si sono preoccupate di dare il proprio contributo con l'obiettivo di avanzare istanze che avessero le maggiori chance di concretezza, ma non vorremmo che fosse iniziato il solito gioco: "quando c´è bisogno ti chiamo, se dopo arrivano i risultati ...sono stato bravo io".
A parte non mi sembra che, sino ad ora, nessuno può cantare vittoria perché la strada è tutta in salita.
Per parlare, invece, di cose più concrete che interessano i cittadini, per noi del Partito Democratico delle Isole Eolie la prospettiva in cui muoversi era e rimane quella di puntare a:
- Scorporare la Siremar dalla Tirrenia ottenendo per la prima una moratoria o meglio una deroga alla privatizzazione riguardo al carattere sociale delle tratte da essa servite e del loro scarso significato di mercato almeno per gran parte dell´anno e questo anche in linea col Trattato d´Amsterdam dell´Unione Europea;
- Coinvolgere in questo processo la Regione Siciliana e le Amministrazioni comunali interessate, invitandole e sollecitandole a partecipare al capitale sociale e ad entrare nel Consiglio d´Amministrazione, per garantire una maggiore aderenza del servizio ai bisogni delle comunità;
- Garantire comunque - anche in prospettiva - il mantenimento in esercizio dei collegamenti necessari - fra i quali va compresa la rotta Eolie - Napoli fondamentale per lo sviluppo turistico delle isole - assicurando la continuità territoriale ed il diritto alla mobilità dei cittadini;
- Garantire le risorse necessarie per gestire questo processo sia in ordine agli investimenti ( riqualificazione del naviglio) sia in ordine alla gestione rivedendo lo stanziamento previsto nell´ultima Finanziaria che è indubbiamente insufficiente per una prestazione decorosa dei servizi attualmente offerti;
- Salvaguardare i livelli occupazionali e la tutela dei dipendenti bloccando altresì la dismissione del naviglio di fatto già avviato.
Di fronte a questi obiettivi il "nuovo testo" della risoluzione Valducci, approvato dalla IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, contiene alcuni punti significativi per i quali vogliamo ringraziare i deputati del Partito Democratico Silvia Velo (vice presidente della Commissione) e Michele Pompeo Meta (capogruppo della commissione) che, da noi interessati e sollecitati, come si può evincere dal resoconto della Commissione del 18/11/2008, sono intervenuti concretamente ed hanno fortemente contributo alla nuova risoluzione soprattutto per quanto riguarda la sollecitazione ad adeguare gli stanziamenti finanziari e ad indire una Conferenza Stato - Regioni per il coinvolgimento della regione nel processo di trasformazione della Tirrenia.
Sulla questione sono intervenuti, sempre su nostra richiesta (e gli atti parlano), i deputati del Partito Democratico Giovanna Meandri, Francantonio Genovese e Pierluigi Mantini nonchè il senatore eoliano Nino Randazzo e il senatore Nino Papania.
Oltre al tema dell´adeguamento dei finanziamenti, in particolare due sembrano essere i punti evidenziati nella nuova risoluzione che vengono incontro a quanto richiesto unitariamente dalla Amministrazione Comunale di Lipari ed in linea con la posizione del Partito Democratico:
- L´esigenza che il Governo consulti o comunque si coordini con le Regioni e gli Enti locali interessati che può prefigurare ad una convocazione della Conferenza Stato- Regione che affronti la tematica della tutela e valorizzazione dei collegamenti con le isole minori;
- Una proroga delle convenzioni in atto almeno fino al 2012 che può offrire il tempo per affrontare serenamente e puntualmente il tema della forma e della natura della compagnia che deve continuare a servire le isole nel prossimo futuro al servizio della qualità della vita dei cittadini e dello sviluppo economico del territorio.
Se queste limitate ma indicative aperture potranno svilupparsi pienamente, garantendo le nostre isole, dipende anche dall´impegno con cui l´Amministrazione comunale intende seguire questa tematica.
Che lo faccia con continuità, regolarità e, soprattutto, con il coinvolgimento anche delle opposizioni e di tutta la società civile eoliana.
Purtroppo, da quello che si legge e quello che si sente, a livello locale, poco c´è d´unitario e con gran rammarico, notiamo che si sta giocando sempre a fare "i primi della classe".
Questa mia nota si è resa necessaria per fare spazio, per porre l´accento la dignità ed il modesto ma giusto merito di un Partito, dalle vicende elettorali e dal percorso storico davvero complicato, ed in alcuni casi neppure capito, la cui voce eoliana se, probabilmente, si sta sentendo meno rispetto ad altre che urlano un po' troppo sia da Lipari sia da Roma, e che sono quelle che avrebbero potuto, essendo in ruoli chiave, agire prima, è perché in qualsiasi settore della vita sociale esistono due livelli: - C'è chi è in una posizione di forza e, grazie al consenso elargito dai cittadini, potrebbe e dovrebbe fare anziché tanto parlare.
- C´é chi, come noi, è in una posizione di debolezza perchè ha pochi strumenti per fare, ma parla in ogni caso poco ed agisce, come nel caso specifico dei servizi marittimi Siremar dove siamo in prima linea per continuare a sostenere, in tutte le sedi, le proposte sopra dichiarate.
E bene che si sappia, in ogni modo, che sicuramente il Partito democratico C'E' e senza puntini di mezzo!
Lipari, 22/12/2008
Prendiamo atto che il documento unitario e collettivo delle forze politiche e sociali del nostro dell´Arcipelago, al quale il Partito Democratico di Lipari, dopo estenuanti ore di lavoro, ha attivamente contribuito, ha portato, almeno sembra di capire, alcuni risultati positivi nella vertenza dei trasporti marittimi relativi alla Siremar, ed è diventato un documento dove tutti si "attaccano" e del quale "ognuno" cerca di intestarsene la "paternità".
Sembra, quindi, di capire, da quello che si sente e si legge, che gli altri....ci sono..., il Partito Democratico?
Non è un voler vanagloriarsi di fronte ad una situazione d'emergenza che andava affrontata molto, molto tempo prima ed i cui meriti, riguardo al prodursi delle richieste definitive, passano sicuramente in secondo piano rispetto ai risultati che la cittadinanza ha il diritto di raggiungere.
Non c'è neppure l'intenzione di voler far apparire il Partito Democratico come un "gruppo zelante" che da solo ha faticato verso la creazione di un testo così importante per il futuro dell'arcipelago perché sarebbe una verità distorta in quanto varie personalità si sono preoccupate di dare il proprio contributo con l'obiettivo di avanzare istanze che avessero le maggiori chance di concretezza, ma non vorremmo che fosse iniziato il solito gioco: "quando c´è bisogno ti chiamo, se dopo arrivano i risultati ...sono stato bravo io".
A parte non mi sembra che, sino ad ora, nessuno può cantare vittoria perché la strada è tutta in salita.
Per parlare, invece, di cose più concrete che interessano i cittadini, per noi del Partito Democratico delle Isole Eolie la prospettiva in cui muoversi era e rimane quella di puntare a:
- Scorporare la Siremar dalla Tirrenia ottenendo per la prima una moratoria o meglio una deroga alla privatizzazione riguardo al carattere sociale delle tratte da essa servite e del loro scarso significato di mercato almeno per gran parte dell´anno e questo anche in linea col Trattato d´Amsterdam dell´Unione Europea;
- Coinvolgere in questo processo la Regione Siciliana e le Amministrazioni comunali interessate, invitandole e sollecitandole a partecipare al capitale sociale e ad entrare nel Consiglio d´Amministrazione, per garantire una maggiore aderenza del servizio ai bisogni delle comunità;
- Garantire comunque - anche in prospettiva - il mantenimento in esercizio dei collegamenti necessari - fra i quali va compresa la rotta Eolie - Napoli fondamentale per lo sviluppo turistico delle isole - assicurando la continuità territoriale ed il diritto alla mobilità dei cittadini;
- Garantire le risorse necessarie per gestire questo processo sia in ordine agli investimenti ( riqualificazione del naviglio) sia in ordine alla gestione rivedendo lo stanziamento previsto nell´ultima Finanziaria che è indubbiamente insufficiente per una prestazione decorosa dei servizi attualmente offerti;
- Salvaguardare i livelli occupazionali e la tutela dei dipendenti bloccando altresì la dismissione del naviglio di fatto già avviato.
Di fronte a questi obiettivi il "nuovo testo" della risoluzione Valducci, approvato dalla IX Commissione permanente (Trasporti, poste e telecomunicazioni) della Camera dei Deputati, contiene alcuni punti significativi per i quali vogliamo ringraziare i deputati del Partito Democratico Silvia Velo (vice presidente della Commissione) e Michele Pompeo Meta (capogruppo della commissione) che, da noi interessati e sollecitati, come si può evincere dal resoconto della Commissione del 18/11/2008, sono intervenuti concretamente ed hanno fortemente contributo alla nuova risoluzione soprattutto per quanto riguarda la sollecitazione ad adeguare gli stanziamenti finanziari e ad indire una Conferenza Stato - Regioni per il coinvolgimento della regione nel processo di trasformazione della Tirrenia.
Sulla questione sono intervenuti, sempre su nostra richiesta (e gli atti parlano), i deputati del Partito Democratico Giovanna Meandri, Francantonio Genovese e Pierluigi Mantini nonchè il senatore eoliano Nino Randazzo e il senatore Nino Papania.
Oltre al tema dell´adeguamento dei finanziamenti, in particolare due sembrano essere i punti evidenziati nella nuova risoluzione che vengono incontro a quanto richiesto unitariamente dalla Amministrazione Comunale di Lipari ed in linea con la posizione del Partito Democratico:
- L´esigenza che il Governo consulti o comunque si coordini con le Regioni e gli Enti locali interessati che può prefigurare ad una convocazione della Conferenza Stato- Regione che affronti la tematica della tutela e valorizzazione dei collegamenti con le isole minori;
- Una proroga delle convenzioni in atto almeno fino al 2012 che può offrire il tempo per affrontare serenamente e puntualmente il tema della forma e della natura della compagnia che deve continuare a servire le isole nel prossimo futuro al servizio della qualità della vita dei cittadini e dello sviluppo economico del territorio.
Se queste limitate ma indicative aperture potranno svilupparsi pienamente, garantendo le nostre isole, dipende anche dall´impegno con cui l´Amministrazione comunale intende seguire questa tematica.
Che lo faccia con continuità, regolarità e, soprattutto, con il coinvolgimento anche delle opposizioni e di tutta la società civile eoliana.
Purtroppo, da quello che si legge e quello che si sente, a livello locale, poco c´è d´unitario e con gran rammarico, notiamo che si sta giocando sempre a fare "i primi della classe".
Questa mia nota si è resa necessaria per fare spazio, per porre l´accento la dignità ed il modesto ma giusto merito di un Partito, dalle vicende elettorali e dal percorso storico davvero complicato, ed in alcuni casi neppure capito, la cui voce eoliana se, probabilmente, si sta sentendo meno rispetto ad altre che urlano un po' troppo sia da Lipari sia da Roma, e che sono quelle che avrebbero potuto, essendo in ruoli chiave, agire prima, è perché in qualsiasi settore della vita sociale esistono due livelli: - C'è chi è in una posizione di forza e, grazie al consenso elargito dai cittadini, potrebbe e dovrebbe fare anziché tanto parlare.
- C´é chi, come noi, è in una posizione di debolezza perchè ha pochi strumenti per fare, ma parla in ogni caso poco ed agisce, come nel caso specifico dei servizi marittimi Siremar dove siamo in prima linea per continuare a sostenere, in tutte le sedi, le proposte sopra dichiarate.
E bene che si sappia, in ogni modo, che sicuramente il Partito democratico C'E' e senza puntini di mezzo!
Lipari, 22/12/2008
Saverio Merlino
Segretario Partito Democratico Lipari e Componente Commissione Regionale Programma
Segretario Partito Democratico Lipari e Componente Commissione Regionale Programma
Giacomo Biviano
Capo Gruppo Consiliare
Capo Gruppo Consiliare
sabato 22 novembre 2008
Ginostra, il porto, i danari spesi e da spendere, la soluzione migliore. Rammarico, riflessioni e interrogativi di un cittadino
Riceviamo dal rag. Roberto Piemonte e pubblichiamo.
Caro Direttore,
ho letto degli ennesimi danni subiti dal Porto di Ginostra a causa degli odierni eventi meteomarini.
Avendo vissuto la mia infanzia a Ginostra ed avendo anche un immobile, sito nello stesso borgo, non posso non manifestare tutto il mio rammarico ed il mio sconforto nell'apprendere, dalle notizie che giungono, che il porto avrebbe subito, ancora una volta, danni ingenti e rischia
di non poter essere agibile per consentire l'approdo dei mezzi.
Oggi però mi chiedo, e spero se lo chiedano anche gli abitanti di Ginostra, le Autorità competenti, il progettista e che Lei, attraverso il suo sito, ne faccia un tema di approfondimento:
- quanto denaro pubblico è stato, fino ad oggi, speso per ripararare i danni provocati dal maltempo al porticciolo?;
- quanto durerà e/o resisterà il prossimo intervento che mi auguro venga fatto al più presto?
- è giusto continuare a spendere, forse inultimente, dei soldi per una struttura che ha richiesto e, nel tempo, richiederà certamente ulteriori interventi?;
- alla luce dell'esperienza vissuta, sarà il caso, con gli stessi danari, pensare di realizzare una nuovo porto nella zona di Lazzaro ove, sicuramente, sarebbe più riparato e protetto dalla violenza dei marosi e dunque sempre utilizzabile anche nel caso di interventi di protezione civile ed ovviamente richiederebbe ben pochi interventi?
Mi auguro che i miei quesiti trovino delle risposte adeguate e che, in tempi di crisi, come quelli odierni, chi ci governa, in coscienza, sappia individuare delle soluzioni che, per una mano, facciano salvo il diritto all'esistenza degli abitanti di Ginostra e per l'altra realizzino delle infrastrutture idonee alla loro importante funzione untilizzando, con parsimonia, il pubblico denaro.-
Roberto Piemonte
ho letto degli ennesimi danni subiti dal Porto di Ginostra a causa degli odierni eventi meteomarini.
Avendo vissuto la mia infanzia a Ginostra ed avendo anche un immobile, sito nello stesso borgo, non posso non manifestare tutto il mio rammarico ed il mio sconforto nell'apprendere, dalle notizie che giungono, che il porto avrebbe subito, ancora una volta, danni ingenti e rischia
di non poter essere agibile per consentire l'approdo dei mezzi.
Oggi però mi chiedo, e spero se lo chiedano anche gli abitanti di Ginostra, le Autorità competenti, il progettista e che Lei, attraverso il suo sito, ne faccia un tema di approfondimento:
- quanto denaro pubblico è stato, fino ad oggi, speso per ripararare i danni provocati dal maltempo al porticciolo?;
- quanto durerà e/o resisterà il prossimo intervento che mi auguro venga fatto al più presto?
- è giusto continuare a spendere, forse inultimente, dei soldi per una struttura che ha richiesto e, nel tempo, richiederà certamente ulteriori interventi?;
- alla luce dell'esperienza vissuta, sarà il caso, con gli stessi danari, pensare di realizzare una nuovo porto nella zona di Lazzaro ove, sicuramente, sarebbe più riparato e protetto dalla violenza dei marosi e dunque sempre utilizzabile anche nel caso di interventi di protezione civile ed ovviamente richiederebbe ben pochi interventi?
Mi auguro che i miei quesiti trovino delle risposte adeguate e che, in tempi di crisi, come quelli odierni, chi ci governa, in coscienza, sappia individuare delle soluzioni che, per una mano, facciano salvo il diritto all'esistenza degli abitanti di Ginostra e per l'altra realizzino delle infrastrutture idonee alla loro importante funzione untilizzando, con parsimonia, il pubblico denaro.-
Roberto Piemonte
Caro Roberto,
mi trovi pienamente d'accordo sul fatto che non si possono continuare a gettare denari in mare per una struttura sempre a rischio e quindi non efficiente (lo dimostrano i fatti); fatto salvo che i residenti a Ginostra non possono e non debbono rinunciare al loro diritto alla mobilità, è mia opinione che è giunto, per chi ha obblighi e competenze, il momento di riflettere(forse era meglio farlo prima ed ascoltare chi sosteneva che in quella zona un porto non aveva nè senso nè lunga vita) sul da farsi e avere il "coraggio" di puntare decisi, se è il caso, su altre soluzioni.
Le tue domande pertinenti e precise, che credono siano le stesse che molti eoliani si pongono, oltre a trovare adeguate risposte e ad avviare un eventuale "dibattito" a cui questa redazione darà spazio, devono essere da input per avviare un costruttivo dibattito, pacate e realistiche riflessioni, interventi concreti e non di "pia assistenza" per i ginostresi, non fonte di continuo finanziamento per quelle(a) imprese(a) che ormai con assiduità sono costrette ad intervenire su quel molo e che, giustamente, rivendicano e incassano le relative spettanze
Ginostra: Molo di protezione civile sconvolto dal mare
Lo spazio temporale tra le 12,00 e le 12 e 30 si è rivelato quest'oggi indimenticabile(in negativo) per le Eolie. Poco prima che ad Acquacalda crollasse in mare il pontile dell'Italpomice, a Ginostra un’onda di violenza inaudita, alta circa 12 metri, si è abbattuta sul molo di protezione civile causando danni, che da lontano (è infatti praticamente impossibile avvicinarsi) sembrano ingentissimi e che riguarderebbero la parte portante della struttura.
La parte centrale del pontile prima dell'inabissamento
Questa foto ci è stata inviata da un nostro amico, nonchè lettore di Eolienews, e immortala il momento in cui la parte centrale del pontile dell'Italpomice sta per inabissarsi.
Grazie anche a nome dei lettori del nostro giornale online
Acquacalda: Crolla il pontile dell'Italpomice
Ore 12.30- Sotto l'imperversare del vento e dei marosi crolla la parte centrale del pontile dell'Italpomice. Una struttura che già da qualche tempo mostrava, tra l'altro, i segni dell'usura del tempo e dell'azione corrosiva dei marosi.
In basso: Il pontile dell'Italpomice quando era in attività e veniva utilizzato per caricare i mercantili
Eolie isolate. Si contano i danni, in particolare a Ginostra
Eolie isolate a seguito delle violente raffiche di vento da ovest- nord-ovest che hanno ingrossato il mare e il cui moto ondoso viene stimato in forze sette-otto. Stromboli, Ginostra, Panarea, Alicudi e Filicudi non sono raggiunte da aliscafi e traghetti da ieri pomeriggio. Questa mattina si sono anche fermati i mezzi in partenza da Milazzo per Vulcano, Lipari, Salina e ritorno. Stop anche al collegamento da e per Messina.
Danni ingenti a Ginostra dove il mare ha inghiottito tre imbarcazioni dal vecchio molo del Pertuso ed ha nuovamente danneggiato l'approdo della Protezione Civile, asportando il grigliato dell'approdo aliscafi. La strada di collegamento con il borgo risulta danneggiata in più punti ed invasa da detriti e massi.
Le mareggiate a Lipari hanno interessato nuovamente la frazione di Acquacalda abbattendosi nella zona di San Gaetano, dove sono in corso i lavori per la protezione dell'abitato. Le forte raffiche di vento, che hanno raggiunto anche i 75 km/h, hanno inferto un duro colpo alle attività agricole, spezzato rami, rovesciato motocicli, abbattute delimitazioni e recinzioni e danneggiato anche alcuni pali della rete elettrica. La pioggia del mattino ha creato i soliti disagi in via Roma e a Canneto e non solo a Calandra.
Nelle foto in basso: una "fontana" a Canneto, lo "spettacolo" del mare da Quattrocchi
Danni ingenti a Ginostra dove il mare ha inghiottito tre imbarcazioni dal vecchio molo del Pertuso ed ha nuovamente danneggiato l'approdo della Protezione Civile, asportando il grigliato dell'approdo aliscafi. La strada di collegamento con il borgo risulta danneggiata in più punti ed invasa da detriti e massi.
Le mareggiate a Lipari hanno interessato nuovamente la frazione di Acquacalda abbattendosi nella zona di San Gaetano, dove sono in corso i lavori per la protezione dell'abitato. Le forte raffiche di vento, che hanno raggiunto anche i 75 km/h, hanno inferto un duro colpo alle attività agricole, spezzato rami, rovesciato motocicli, abbattute delimitazioni e recinzioni e danneggiato anche alcuni pali della rete elettrica. La pioggia del mattino ha creato i soliti disagi in via Roma e a Canneto e non solo a Calandra.
Nelle foto in basso: una "fontana" a Canneto, lo "spettacolo" del mare da Quattrocchi
Lipari: "Riaprono" le cave di pomice..per un sopraluogo ai fini della messa in sicurezza
"Riapriranno" il prossimo 27 novembre, a quasi quattordici mesi di distanza, le cave di pomice di Porticello a Lipari. Una riapertura dell'area ancora sottosequestro finalizzata esclusivamente ad una minuziosa ispezione da parte della Protezione civile e che segue i numerosi solleciti avanzati dal comune di Lipari, attraverso il dirigente del IV settore Domenico Russo, sui rischi per la pubblica incolumità ad essa collegati. Rischi, legati allo stato di abbandono delle cave, alla mancata messa in sicurezza e alla non attuazione dei cosidetti profili d'abbandono, che si manifestano in particolare in caso di precipitazioni atmosferiche che spingono sin sulla strada provinciale limitrofa ogni tipo e quantità di materiale.
Per non parlare poi dell'azione delle acque meteoriche che stanno scavando tutt'intorno alla stessa strada facendo paventare il rischio di un suo "collasso". Situazione, tra l'altro, "toccata con mano" dall'ing. Salvatore Cocina, responsabile del Dipartimento della Protezione civile regionale, durante il volo di verifica compiuto in occasione della frana di Acquacalda. Al sopraluogo di squisita natura tecnica, oltre alla Protezione civile regionale, prenderanno parte uomini del NOE (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri, dell'Ente minerario, della Forestale, del comune di Lipari e della Provincia regionale. Nei giorni scorsi Giuseppe Picciolo (PD) aveva presentato una interrogazione irgente all'assessore regionale al Territorio ed Ambiente sulla necessità di mettere in sicurezza le cave di pomice di Porticello. Premettendo che "le cave in località Porticello, dismesse e attualmente sotto sequestro giudiziario, non sono curate e idoneamente custodite e, pertanto, in occasione di condizioni metorologiche avverse producono spargimento di detriti lungo gli assi viari limitrofi, impedendo di fatto la circolazione" aveva chiesto di sapere "quali ragioni hanno finora impedito di procedere alla corretta manutenzione delle cave di pomice; se non si ritenesse, in vista della stagione invernale, di dovere predisporre un intervento urgente: se si condividesse la consapevolezza che, se abbandonata a se stessa, la cava nel tempo può produrre danni anche maggiori all'intera orografia della zona di Porticello".
Per non parlare poi dell'azione delle acque meteoriche che stanno scavando tutt'intorno alla stessa strada facendo paventare il rischio di un suo "collasso". Situazione, tra l'altro, "toccata con mano" dall'ing. Salvatore Cocina, responsabile del Dipartimento della Protezione civile regionale, durante il volo di verifica compiuto in occasione della frana di Acquacalda. Al sopraluogo di squisita natura tecnica, oltre alla Protezione civile regionale, prenderanno parte uomini del NOE (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri, dell'Ente minerario, della Forestale, del comune di Lipari e della Provincia regionale. Nei giorni scorsi Giuseppe Picciolo (PD) aveva presentato una interrogazione irgente all'assessore regionale al Territorio ed Ambiente sulla necessità di mettere in sicurezza le cave di pomice di Porticello. Premettendo che "le cave in località Porticello, dismesse e attualmente sotto sequestro giudiziario, non sono curate e idoneamente custodite e, pertanto, in occasione di condizioni metorologiche avverse producono spargimento di detriti lungo gli assi viari limitrofi, impedendo di fatto la circolazione" aveva chiesto di sapere "quali ragioni hanno finora impedito di procedere alla corretta manutenzione delle cave di pomice; se non si ritenesse, in vista della stagione invernale, di dovere predisporre un intervento urgente: se si condividesse la consapevolezza che, se abbandonata a se stessa, la cava nel tempo può produrre danni anche maggiori all'intera orografia della zona di Porticello".
venerdì 21 novembre 2008
Le dichiarazioni dell'on. Mantini: "Anche la tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale"
Le dichiarazioni dell'on. Pierluigi Mantini, Presidente dell'Osservatorio Parlamentare per il Turismo.
"Il convegno promosso dalle amministrazioni comunali di Lipari e delle isole minori siciliane, presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati, è stato sicuramente un successo per l'attenzione suscitata negli ambienti politici e istituzionali sul grave ed annoso problema dei collegamenti di trasposto con le isole minori.
Intervenendo al Convegno anche in qualità di Presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo ho inteso sottolineare che la sicurezza e l'efficienza dei trasporti non siano solo un diritto costituzionale dei cittadini isolani ma anche un interesse fondamentale dell'Italia sotto il profilo del turismo e dell'allungamento della stagione turistica. Condivido pienamente le richieste avanzate e in particolare:
-il rispetto del principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini delle isole minori siciliane che garantisce il soddisfacimento dei bisogni primari del cittadino (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro), nonché l'uguaglianza sostanziale di cui all'art. 3 della Costituzione e trattato di Amsterdam;
-il rinnovo della convenzione con la società Siremar sino ml 31/12/2012 così come previsto nel comma 998 dell'art. 1 della legge n0296 del 27/12/2006, con una razionalizzazione dei costi e degli itinerari, che preveda dei servizi adeguati ad assicurare il soddisfacimento delle esigenze connesse alla mobilità e allo sviluppo economico e sociale delle comunità isolane (comma I dell'art. 8 della legge n° 684/74) attraverso una necessaria fase di concertazione con le stesse; l'apertura di un tavolo di concertazione tra le Amministrazioni centrali, regionali e locali che possa valutare i servizi oggetto di convenzione;
-l'aumento della spesa prevista nel comma 998 dell'art. n°1 della Legge n0296/2006 per il sastegno della convenzione, assolutamente non idonea a garantire le stesse; considerata la mancata richiesta da parte della Regione siciliana per la cessione gratuita della Siremar, il blocco del processo di privatizzazione della stessa attraverso la scorporo dalla privatizzazione della Tirrenia, in quanto in contrasto con quanto stabilito dal 4° comma dell'art. 57 del DL n° 112/2008 che cita "in deroga agli articoli 10, 17 e 18 del decreto legislativo n° 422 del 1997 e sussistendo comprovate esigenze economiche sociali, ambientali anche al fine di assicurare il rispetto dal principio della continuità territoriale e la domanda di mobilità dei cittadini, le Regioni possono affidare, l'esercizio di servizi di cabotaggio a società di capitale da esse interamente partecipate secondo le modalità stabilite dal diritto comunitario" con l'avvio presso l'Unione Europea dal processo di deroga alla privatizzazione;
-che per la Siremar si preveda una compagine sociale costituita dallo Stato, dalla Regione e dai Comuni isolani interessati; che la nuova Siremar sia dotata di un adeguato sostegno finanziario a carico dello Stato e della Regione in base al principio che le ragioni di economia relativa illa spesa pubblica non possono valere nel caso di servizi così essenziali senza che nessuno intervenga in sostituzione;
-il blocco della dismissione del naviglio in atto avviato dalla Siremar che sta comportando disagio notevole alle popolazioni delle isole minori della Sicilia;
-il mantenimento degli attuali livelli occupazionali; di considerare li tratta Eolie-Napoli come trasporto pubblico locale al pari dei collegamenti con Milazzo;
che la Regione Siciliana, nella questione dei trasporti marittimi, assuma un ruolo attivo dichiarando immediatamente la propria disponibilità ad entrare nella proprietà e nella gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato e delle altre amministrazioni isolane interessate, stanziando a tal fine le risorse adeguate.
In tal senso confermo il mio impegno personale per tutte le iniziative utili a sollecitare il governo nazionale e la Regione Sicilia all'adempimento di fondamentali doveri"
Filicudi, acqua a perdere. L'intervento di Fonti e Megna
Una lettera è stata inviata dai consiglieri comunali Gesuele Fonti e Francesco Megna (IL FARO) all' Assessore ai Servizi Idrici, al Dirigente del IV Settore e per conoscenza al Sindaco del comune di Lipari. Oggetto l' approvvigionamento idrico a mezzo navi cisterna a Filicudi.
Hanno evidenziato di essere venuti a conoscendo di una segnalazione degli abitanti e cioè che "allorquando nella zona portuale arriva la nave cisterna della Società Marnavi di Napoli è parecchio il liquido che finisce in mare"
Megna e Fonti hanno di accertare con immediatezza quanto segnalato dai cittadini di Filicudi.
Contestualmente, i consiglieri comunali, reiterano la richiesta più volte avanzata di conoscere i quantitativi di acqua in entrata dal dissalatore e navi cisterna e in uscita all’utenza, isola per isola.
Hanno evidenziato di essere venuti a conoscendo di una segnalazione degli abitanti e cioè che "allorquando nella zona portuale arriva la nave cisterna della Società Marnavi di Napoli è parecchio il liquido che finisce in mare"
Megna e Fonti hanno di accertare con immediatezza quanto segnalato dai cittadini di Filicudi.
Contestualmente, i consiglieri comunali, reiterano la richiesta più volte avanzata di conoscere i quantitativi di acqua in entrata dal dissalatore e navi cisterna e in uscita all’utenza, isola per isola.
Trasporti marittimi: Ruolo di primo piano per la Federalberghi delle Eolie
La Federalberghi Isole Eolie ha deciso di giocare un ruolo importante nel processo di riorganizzazione del trasporto marittimo alle Eolie, nella speranza che questo possa contribuire a portare al rinnovo della convenzione con la Siremar e al mantenimento/miglioramento del nostro sistema trasporti. Oltre a partecipare alla Commissione Trasporti del Comune di Lipari, Federalberghi si è prodigata direttamente per l’organizzazione del convegno tenutosi a Lipari lo scorso 15 novembre presso l’hotel La Filadelfia e soprattutto ha fornito un contributo essenziale nel rapporto tra maggioranza e opposizione affinché si arrivasse alla stesura di quel documento unico che ha consentito di incorporare le migliori istanze provenienti da una parte e dall’altra. Si tratta del documento approvato il 18 novembre dal Consiglio Comunale, poi presentato a Roma al Convegno tenutosi il 19 c.m. a Montecitorio e trasmesso alla Commissione Parlamentare Trasporti.
Federalberghi è stata ufficialmente ringraziata dal Sindaco di Leni, Podetti, per l’organizzazione (in collaborazione con l’Associazione Ama Le Eolie) del Convegno di Roma. L’importanza della presenza di Federalberghi è stata evidenziata dal Senatore Giovanni Pistorio che ne ha auspicato la partecipazione al tavolo tecnico assieme allo Stato, alla Regione e ai Comuni. Inoltre, nel corso del convegno di Montecitorio, Federalberghi ha voluto dare un segnale importante sia coinvolgendo direttamente gli Onorevoli Pistorio e Mantini sia garantendo, a proprie spese, la presenza di ben dieci associati. Oltre al Presidente ( Christian Del Bono ) e al Vicepresidente ( Alberto Oliviero ) erano infatti presenti: Caterina Conti , Nino Di Giovanni , Anselmo Urso , Eleonora Zagami , Augusto D'Albora , Alberto Oliviero , Pippo Raffiti e Franco Cotroneo.
Il Presidente di Federalberghi ha evidenziato che, nonostante ci si trovi spesso ad operare circondati da infrastrutture inadeguate, le Isole Eolie rappresentano un prodotto turistico “maturo” che si confronta quotidianamente con un mercato globale. Un quadro trasporti certo ed efficiente che consenta di programmare e rendere accessibili le Eolie a costi competitivi deve essere uno dei presupposti basilari della nostra politica di sviluppo turistico. Egli ha aggiunto che data l’irreversibilità del processo di privatizzazione, diventa a questo punto fondamentale ottenere da una parte una proroga adeguata della convenzione, dall’altra la possibilità di partecipare attivamente alla stesura del bando di affidamento dei servizi marittimi. La cui formulazione non potrà, ovviamente, prescindere da un’analisi dei costi di gestione e dei ricavi del sistema trasporti e dallo studio di una strategia che consenta di razionalizzarne le linee ed innovarne i servizi.
Federalberghi è stata ufficialmente ringraziata dal Sindaco di Leni, Podetti, per l’organizzazione (in collaborazione con l’Associazione Ama Le Eolie) del Convegno di Roma. L’importanza della presenza di Federalberghi è stata evidenziata dal Senatore Giovanni Pistorio che ne ha auspicato la partecipazione al tavolo tecnico assieme allo Stato, alla Regione e ai Comuni. Inoltre, nel corso del convegno di Montecitorio, Federalberghi ha voluto dare un segnale importante sia coinvolgendo direttamente gli Onorevoli Pistorio e Mantini sia garantendo, a proprie spese, la presenza di ben dieci associati. Oltre al Presidente ( Christian Del Bono ) e al Vicepresidente ( Alberto Oliviero ) erano infatti presenti: Caterina Conti , Nino Di Giovanni , Anselmo Urso , Eleonora Zagami , Augusto D'Albora , Alberto Oliviero , Pippo Raffiti e Franco Cotroneo.
Il Presidente di Federalberghi ha evidenziato che, nonostante ci si trovi spesso ad operare circondati da infrastrutture inadeguate, le Isole Eolie rappresentano un prodotto turistico “maturo” che si confronta quotidianamente con un mercato globale. Un quadro trasporti certo ed efficiente che consenta di programmare e rendere accessibili le Eolie a costi competitivi deve essere uno dei presupposti basilari della nostra politica di sviluppo turistico. Egli ha aggiunto che data l’irreversibilità del processo di privatizzazione, diventa a questo punto fondamentale ottenere da una parte una proroga adeguata della convenzione, dall’altra la possibilità di partecipare attivamente alla stesura del bando di affidamento dei servizi marittimi. La cui formulazione non potrà, ovviamente, prescindere da un’analisi dei costi di gestione e dei ricavi del sistema trasporti e dallo studio di una strategia che consenta di razionalizzarne le linee ed innovarne i servizi.
Cimitero di Pianoconte: Il grazie del consigliere Biviano all'assessore China
Questa la lettera che il consigliere Giacomo Biviano ha inviato all’Assessore ai Servizi Cimiteriali Rag. Giulio China.
IL TESTO:
Affettuoso e garbato Assessore China,
I due aggettivi con i quali l’ho contraddistinta, mi creda, mai, politicamente parlando, forse sono stati è sono più appropiati per sottolineare la sua concreta affidabilità verso le genti da noi amministrate o rappresentate.
Con la presente, infatti, desidero renderle pubblico riconoscimento all’iniziativa da Ella intrapresa affinchè finalmente, si riesca ad ampliare il precario e minuscolo Camposanto di Pianoconte.
Ella, Assessore China, si è dimostrato “affettuoso”, proprio perchè con consapevolezza umana ha interpretato le esigenze della comunità pianicontara; “Garbato”, in virtù del fatto che garbatamente ma in modo deciso ha indirizzato un sollecito perentorio all’Amministrazione intera affinchè la stessa, in veste del Sindaco e per manovalanza dirigenziale, esiti pratiche di individuazione e quindi di esproprio di terreni deputati alla stessa opera.
A nome di quanti rappresento e di quanti si identificano nel problema stesso la ringrazio con infinita vicinanza. Fermo restando, caro Assessore China, di comprendere che la mia del 13/05/2008 ebbe soltanto lo scopo di rappresentarle un argomento unite ad esigenze a Lei particolarmente care, visto il suo approccio fattivo alla quotidianità di quanti ci circondano e di quanti, purtroppo, ci salutano.
Stimandola,
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
L'assessore China, nei giorni scorsi, era intervenuto con una netta presa di posizione sulla delicata problematica. Ecco che cosa aveva scritto:
A seguito di molteplici lamentele ricevute dai residenti della frazione di Pianoconte e alle note dei consiglieri Gesuele Fonti, Francesco Megna e Giacomo Biviano, in merito alla inammissibilità di trovare nel cimitero della borgata loculi disponibili per la sepoltura dei defunti, considerato che nel piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010 è stata prevista la realizzazione dell'ampliamento del su menzionato cimitero e che non è stato approntato un progetto esecutivo rappresentativo dell'ampliamento, si invitano i dirigenti a provvedere alla nomina di un tecnico comunale che possa redigere la relativa progettazione, affinchè si proceda all'acquisto o esproprio del terreno confinante. Tale richiesta ha carattere d'urgenza.
Giulio China
Assessore ai cimiteri del Comune di Lipari
IL TESTO:
Affettuoso e garbato Assessore China,
I due aggettivi con i quali l’ho contraddistinta, mi creda, mai, politicamente parlando, forse sono stati è sono più appropiati per sottolineare la sua concreta affidabilità verso le genti da noi amministrate o rappresentate.
Con la presente, infatti, desidero renderle pubblico riconoscimento all’iniziativa da Ella intrapresa affinchè finalmente, si riesca ad ampliare il precario e minuscolo Camposanto di Pianoconte.
Ella, Assessore China, si è dimostrato “affettuoso”, proprio perchè con consapevolezza umana ha interpretato le esigenze della comunità pianicontara; “Garbato”, in virtù del fatto che garbatamente ma in modo deciso ha indirizzato un sollecito perentorio all’Amministrazione intera affinchè la stessa, in veste del Sindaco e per manovalanza dirigenziale, esiti pratiche di individuazione e quindi di esproprio di terreni deputati alla stessa opera.
A nome di quanti rappresento e di quanti si identificano nel problema stesso la ringrazio con infinita vicinanza. Fermo restando, caro Assessore China, di comprendere che la mia del 13/05/2008 ebbe soltanto lo scopo di rappresentarle un argomento unite ad esigenze a Lei particolarmente care, visto il suo approccio fattivo alla quotidianità di quanti ci circondano e di quanti, purtroppo, ci salutano.
Stimandola,
Il Consigliere Comunale
Partito Democratico
(Dott. Giacomo Biviano)
L'assessore China, nei giorni scorsi, era intervenuto con una netta presa di posizione sulla delicata problematica. Ecco che cosa aveva scritto:
A seguito di molteplici lamentele ricevute dai residenti della frazione di Pianoconte e alle note dei consiglieri Gesuele Fonti, Francesco Megna e Giacomo Biviano, in merito alla inammissibilità di trovare nel cimitero della borgata loculi disponibili per la sepoltura dei defunti, considerato che nel piano triennale delle opere pubbliche 2008-2010 è stata prevista la realizzazione dell'ampliamento del su menzionato cimitero e che non è stato approntato un progetto esecutivo rappresentativo dell'ampliamento, si invitano i dirigenti a provvedere alla nomina di un tecnico comunale che possa redigere la relativa progettazione, affinchè si proceda all'acquisto o esproprio del terreno confinante. Tale richiesta ha carattere d'urgenza.
Giulio China
Assessore ai cimiteri del Comune di Lipari
Ex Pumex e Mozione D'Alia sui trasporti. Gli articoli sulla Gazzetta del Sud di oggi
I lavoratori non hanno ricevuto l'indennità di fine rapporto
Alecci sollecita a Lombardo la stabilizzazione degli ex Pumex
Salvatore Sarpi
Alecci sollecita a Lombardo la stabilizzazione degli ex Pumex
Salvatore Sarpi
Lipari
Il prefetto Francesco Alecci interviene con una lettera al presidente della Regione Raffaele Lombardo sulla "delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori ex Pumex, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative".
Il prefetto ha auspicato, ove ritenuta necessaria, la convocazione presso la Presidenza della Regione di una apposita riunione, alla quale chiede di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare l'assunzione delle più opportune determinazioni da parte della Regione siciliana.
Il dottor Alecci ha evidenziato di aver ricevuto nei giorni scorsi, durante una sua visita a Lipari, una delegazione dei 38 lavoratori ex Pumex, l'azienda pomicifera liparese. «Questi – ha scritto il prefetto – sono impegnati quali LSU presso il comune di Lipari, in attività proprie dell'ente, originariamente per 6 ore al giorno, successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'assessorato regionale del Lavoro l'inserimento in strutture dell'assessorato regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano. Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata. Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della giunta regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali. Nella riunione i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ulteriormente aggravata in quanto «nessuno di loro ha ricevuto dal precedente datore di lavoro l'indennità di fine rapporto».
Il prefetto Francesco Alecci interviene con una lettera al presidente della Regione Raffaele Lombardo sulla "delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori ex Pumex, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative".
Il prefetto ha auspicato, ove ritenuta necessaria, la convocazione presso la Presidenza della Regione di una apposita riunione, alla quale chiede di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare l'assunzione delle più opportune determinazioni da parte della Regione siciliana.
Il dottor Alecci ha evidenziato di aver ricevuto nei giorni scorsi, durante una sua visita a Lipari, una delegazione dei 38 lavoratori ex Pumex, l'azienda pomicifera liparese. «Questi – ha scritto il prefetto – sono impegnati quali LSU presso il comune di Lipari, in attività proprie dell'ente, originariamente per 6 ore al giorno, successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'assessorato regionale del Lavoro l'inserimento in strutture dell'assessorato regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano. Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata. Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della giunta regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali. Nella riunione i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ulteriormente aggravata in quanto «nessuno di loro ha ricevuto dal precedente datore di lavoro l'indennità di fine rapporto».
Scorporarla dalla Tirrenia
D'Alia: evitare la privatizzazione della Siremar
«Il governo rinnovi la convenzione con la società Siremar per assicurare adeguati servizi di collegamento con le isole minori della Sicilia: il processo di privatizzazione che interessa l'azienda sta recando notevoli disagi ai cittadini e non assicura la mobilità e lo sviluppo economico delle comunità isolane».
Lo chiede una mozione presentata al Senato dal Gruppo Udc-Svp e Autonomie, a prima firma del presidente Gianpiero D'Alia e sottoscritta anche dal senatore del Pd Raffaele Ranucci. «La natura delle isole siciliane, tutte abitate per l'intero anno e collegate in zone decentrate del Paese, fa si -sostiene D'Alia- che non esistano le condizioni per garantire un'attività di cabotaggio privato.
«Bisogna bloccare il processo di privatizzazione della Siremar attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio in sede europea del processo di deroga. Il Governo -chiede D'Alia- faccia con Tirrenia ciò che ha fatto con Alitalia: sono in ballo il principio della continuità territoriale, la domanda di mobilità dei cittadini e i loro stessi bisogni, nonchè l'uguaglianza sostanziale garantita dalla Costituzione».
«Ci aspettiamo poi un forte coinvolgimento della Regione Siciliana nel gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato, perchè siano stanziate risorse adeguate che mantengano inalterati i servizi e gli attuali livelli occupazionali».
Intanto ha provocato disagi limitatili lo sciopero dei marittimi delle navi del gruppo Tirrenia. Gli utenti sono stati preventivamente avvertiti e inoltre sulle stesse rotte servite dalla Tirrenia operano altri gruppi armatoriali privati.
I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno garantito i collegamenti marittimi nelle "fasce protette": di primo mattino e in tarda serata. Fermi dunque solo i traghetti ed i mezzi veloci in partenza dalle 12 di ieri e fino alle 12 di oggi. È il caso ad esempio, a Napoli, del traghetto Vincenzo Florio che, giunto ieri mattina da Palermo, ripartirà soltanto domani sera per il capoluogo siciliano.
D'Alia: evitare la privatizzazione della Siremar
«Il governo rinnovi la convenzione con la società Siremar per assicurare adeguati servizi di collegamento con le isole minori della Sicilia: il processo di privatizzazione che interessa l'azienda sta recando notevoli disagi ai cittadini e non assicura la mobilità e lo sviluppo economico delle comunità isolane».
Lo chiede una mozione presentata al Senato dal Gruppo Udc-Svp e Autonomie, a prima firma del presidente Gianpiero D'Alia e sottoscritta anche dal senatore del Pd Raffaele Ranucci. «La natura delle isole siciliane, tutte abitate per l'intero anno e collegate in zone decentrate del Paese, fa si -sostiene D'Alia- che non esistano le condizioni per garantire un'attività di cabotaggio privato.
«Bisogna bloccare il processo di privatizzazione della Siremar attraverso lo scorporo della privatizzazione della Tirrenia, con il conseguente avvio in sede europea del processo di deroga. Il Governo -chiede D'Alia- faccia con Tirrenia ciò che ha fatto con Alitalia: sono in ballo il principio della continuità territoriale, la domanda di mobilità dei cittadini e i loro stessi bisogni, nonchè l'uguaglianza sostanziale garantita dalla Costituzione».
«Ci aspettiamo poi un forte coinvolgimento della Regione Siciliana nel gestione della nuova Siremar a fianco dello Stato, perchè siano stanziate risorse adeguate che mantengano inalterati i servizi e gli attuali livelli occupazionali».
Intanto ha provocato disagi limitatili lo sciopero dei marittimi delle navi del gruppo Tirrenia. Gli utenti sono stati preventivamente avvertiti e inoltre sulle stesse rotte servite dalla Tirrenia operano altri gruppi armatoriali privati.
I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno garantito i collegamenti marittimi nelle "fasce protette": di primo mattino e in tarda serata. Fermi dunque solo i traghetti ed i mezzi veloci in partenza dalle 12 di ieri e fino alle 12 di oggi. È il caso ad esempio, a Napoli, del traghetto Vincenzo Florio che, giunto ieri mattina da Palermo, ripartirà soltanto domani sera per il capoluogo siciliano.
Crisi occupazionale degli ex lavoratori Pumex. Il prefetto Alecci scrive al Presidente Lombardo
Questo il testo della lettera che il prefetto di Messina Francesco Alecci ha inviato nei giorni scorsi al Presidente della Regione Raffaele Lombardo sulla delicata situazione degli ex lavoratori Pumex.
"Ho presieduto una riunione presso il comune di Lipari in relazione all'attività connessa all'incarico di Commissario delegato per l'emergenza delle Isole Eolie conferitomi dal mese di Febbraio u.s. con apposita ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri.
Nell'occasione, ho aderito di buon grado alla richiesta di ricevere una delegazione dei 38 lavoratori ex pumex, azienda operante nel settore della estrazione della pomice nell'isola di Lipari e che, a seguito di un provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro dell'area dello stabilimento, non ha più potuto proseguire da circa un anno la propria attività ed ha dovuto quindi porre in mobilità i dipendenti in questione.
Dopo aver personalmente partecipato il giorno 15/10/2007, con una delegazione di esponenti sindacali dei lavoratori e della parte datoriale e con il sindaco, ad un'apposita riunione convocata a Roma, presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che non ebbe però alcun utile sviluppo, la vicenda è stata successivamente seguita con attenzione dall'Assessorato del Lavoro della Regione Siciliana.
La situazione attuale vede le cennate 38 persone impegnate quali LSU presso il comune di Lipari in attività proprie dell'ente civico, originariamente per 6 ore al giorno successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'Assessorato Regionale del Lavoro, l'inserimento in strutture dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano.
Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata.
Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della Giunta Regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali.
Nella riunione di ieri i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ancora vieppiù aggravata atteso che nessuno di loro ha tutt'oggi ricevuto dal precedente datore di lavoro la indennità di fine rapporto. Impossibiole comunque risulta per i medesimi proseguire un'attività che in atto produce a loro benificio un reddito mensile di poche centinaia di euro, anche a causa della anzidetta riduzione del periodo orario di impiego giornaliero da 6 a 4 ore non ricevendo il comune di Lipari alcuna integrazione da altri Enti per sostenere la retribuzione in discorso.
Nel corso dell'incontro surrichiamato mi sono state pertanto rivolte vivissime premure per intervenire nei confronti di codesta Presidenza al fine di sollecitare il succitato atto determinativo da parte della Regione siciliana che consentirebbe una stabile attività occupazionale per i lavoratori interessati, i quali hanno precisato come nessuno dei medesimi possa essere definito “lavoratore precario” giacchè il loro precedente regolare rapporto di lavoro-che per taluni durava da decenni- è stato interrotto improvvisamente in seguito alla esecuzione di atti della competente Autorità Giudiziaria e non per cause connesse a crisi aziendale o di mercato.
Rassegno tutto quanto sopra alla personale attenzione della Signora Vostra, segnalando la delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori anzidetti, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative, rivolgendo l'auspicio che, ove ritenuta necessaria, possa essere indetta con urgenza presso codesta Presidenza una apposita riunione, alla quale chiedo sin d'ora di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda di cui trattasi risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare la assunzione delle più opportune determinazioni da parte di codesta Regione Siciliana".
Nell'occasione, ho aderito di buon grado alla richiesta di ricevere una delegazione dei 38 lavoratori ex pumex, azienda operante nel settore della estrazione della pomice nell'isola di Lipari e che, a seguito di un provvedimento dell'autorità giudiziaria di sequestro dell'area dello stabilimento, non ha più potuto proseguire da circa un anno la propria attività ed ha dovuto quindi porre in mobilità i dipendenti in questione.
Dopo aver personalmente partecipato il giorno 15/10/2007, con una delegazione di esponenti sindacali dei lavoratori e della parte datoriale e con il sindaco, ad un'apposita riunione convocata a Roma, presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale che non ebbe però alcun utile sviluppo, la vicenda è stata successivamente seguita con attenzione dall'Assessorato del Lavoro della Regione Siciliana.
La situazione attuale vede le cennate 38 persone impegnate quali LSU presso il comune di Lipari in attività proprie dell'ente civico, originariamente per 6 ore al giorno successivamente ridotte, mentre nei loro confronti era stato previsto da parte dell'Assessorato Regionale del Lavoro, l'inserimento in strutture dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali già presenti o in fase di istituzione nell'arcipelago eoliano.
Questa iniziativa non si è ad oggi realizzata.
Nonostante le reiterate pressanti richieste a codesta Regione non si è infatti proceduto ad alcun atto determinativo da parte della Giunta Regionale per instaurare uno stabile rapporto di lavoro nel settore dei Beni Culturali.
Nella riunione di ieri i lavoratori hanno ripetuto con forza la impossibilità di proseguire oltre in questa situazione che si è ancora vieppiù aggravata atteso che nessuno di loro ha tutt'oggi ricevuto dal precedente datore di lavoro la indennità di fine rapporto. Impossibiole comunque risulta per i medesimi proseguire un'attività che in atto produce a loro benificio un reddito mensile di poche centinaia di euro, anche a causa della anzidetta riduzione del periodo orario di impiego giornaliero da 6 a 4 ore non ricevendo il comune di Lipari alcuna integrazione da altri Enti per sostenere la retribuzione in discorso.
Nel corso dell'incontro surrichiamato mi sono state pertanto rivolte vivissime premure per intervenire nei confronti di codesta Presidenza al fine di sollecitare il succitato atto determinativo da parte della Regione siciliana che consentirebbe una stabile attività occupazionale per i lavoratori interessati, i quali hanno precisato come nessuno dei medesimi possa essere definito “lavoratore precario” giacchè il loro precedente regolare rapporto di lavoro-che per taluni durava da decenni- è stato interrotto improvvisamente in seguito alla esecuzione di atti della competente Autorità Giudiziaria e non per cause connesse a crisi aziendale o di mercato.
Rassegno tutto quanto sopra alla personale attenzione della Signora Vostra, segnalando la delicatissima situazione che attiene le condizioni di vita dei lavoratori anzidetti, ancora più significativa nella propria negatività in quanto rapportata alle anguste dimensioni dell'isola di Lipari sotto l'aspetto delle inesistenti soluzioni lavorative alternative, rivolgendo l'auspicio che, ove ritenuta necessaria, possa essere indetta con urgenza presso codesta Presidenza una apposita riunione, alla quale chiedo sin d'ora di partecipare personalmente, con tutte le realtà istituzionali che sulla vicenda di cui trattasi risultano titolari di proprie competenze affinchè da un esame congiunto possa derivare la assunzione delle più opportune determinazioni da parte di codesta Regione Siciliana".
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