Nell’ambito delle attività svolte dall’Arma dei Carabinieri nella provincia di Messina per la salvaguardia del patrimonio archeologico ed in particolare dei siti archeologici subacquei censiti dalla Sovrintendenza del mare di Palermo, i militari della Compagnia di Milazzo, su specifica richiesta della Sovrintendenza e con il qualificato supporto tecnico di personale del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina e del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo, hanno effettuato una serie di attività di controllo nei siti archeologici subacquei, procedendo al recupero di alcuni reperti che ignoti avevano spostato dal sito originario in cui erano stati censiti.
Nell’ambito della verifica, effettuata al largo di una delle isole dell’arcipelago eoliano, i Carabinieri hanno infatti accertato che un’anfora integra ed un collo di anfora completo di anse erano stati spostati da ignoti su una zona limitrofa a quella in cui si trovava la loro allocazione originaria. I due reperti, risalenti al III secolo a.c. del periodo greco-italico, sono stati quindi recuperati dai militari dell’Arma ed affidati al personale della Sovrintendenza del mare.
I Carabinieri, che nel corso delle attività hanno riscontrato l’esistenza di ulteriori reperti già censiti dalla Sovrintendenza, continueranno ad effettuare specifici servizi anche nei prossimi mesi.