(Peppe Paino) «Assessorato regionale, Soprintendenza e Comune di Lipari, adottino urgentemente seri provvedimenti di tutela dei complessi tombali rupestri rivenuti negli anni 90 a Vulcano». Questo l'appello della prof. Anna Maria Schmidt, presidente del centro di documentazione e ricerca per la Sicilia Antica Paolo Orsi in occasione della presentazione, alla Biblioteca centrale della Regione Siciliana dei due volumi "Bibliografia generale delle Isole Eolie-Vulcano" (vol. I) e "Panarea e isolotti vicini" (vol.II) curati dal prof. Vittorio Giustolisi, con il patrocinio dell'Assessorato Regionale dei Bani Culturali. «Fino ad oggi, a Vulcano – evidenziano gli studiosi dello stesso centro Paolo Orsi – non esistono infrastrutture culturali di alcun tipo che possano servire come strumento di informazione e di segnalazione archeologica. L'ignoranza di tale aspetto ha favorito molti abusi da parte dei privati sul patrimonio archeologico, naturalistico e monumentale dell'isola, come è accaduto ad esempio nel Faraglione di Levante e al Piano dove sono state demolite parecchie strutture tombali». Che in tutta l'isola sono 130, con le relative zone indicate nel piano regolatore generale del Comune di Lipari.
Da qui, appunto, l'esigenza di porre con immediatezza dei vincoli per tutelare i suoi luoghi d'interesse archeologico. A tal proposito il prof. Giorgio Di Maria, docente di Filologia classica dell'Università di Palermo, ha evidenziato la verosimile corrispondenza geografica di Vulcano con la mitica Eolia di Omero oltre che con l'isola della Fiamma. A tale conclusione indurrebbero non solo gli aspetti orografici e vulcanici dell'isola ma anche le scoperte recentemente fatte dal prof. Vittorio Giustolisi del centro Orsi, il quale ha rimarcato «la segnalazione dopo 15 anni di silenzio nel Prg come aree archeologiche da rispettare e tutelare».
Non sono mancate le curiosità su Panarea. Le relazioni dei vulcanologi prof. Mario Pasquale Nuccio e del dott. Franco Italiano, hanno fornito preziose informazioni sulle emissioni gassose nei pressi di Lisca Bianca. Ciò confermerebbe la localizzazione dell'antica Heraclea, di cui Lisca Bianca, Bottaro, Lisca Nera e Dattilo, sarebbero le attuali cime emergenti sul livello marino.