Queste elezioni saranno un'altra occasione sprecata...
Non può essere altrimenti: una competizione elettorale non può risolvere problemi che sono, principalmente, culturali.
Nessuno sembra essere soddisfatto di come viene "gestito" l'arcipelago e le invocazioni retoriche al "cambiamento" si sprecano, ma quando c'è da esporsi e impegnarsi per tentare di cambiare davvero troppi si nascondono.
Ne consegue che I candidati più accreditati alla vittoria sono imposti dai vecchi apparati o designati dai "clan" dominanti non certo per merito oggettivo o validità del progetto amministrativo, ma secondo la logica dell'appartenenza e della difesa degli interessi particolari dei sostenitori di cui sopra.
La logica clientelare si rafforza; dopo 10 anni di "latitanza amministrativa" e regresso evidente saranno, incredibilmente, sempre gli stessi a contendersi i ruoli pubblici che contano. Nessuna discussione sul merito dei programmi, nessun confronto con le necessità della popolazione, solo una caccia al voto condotta con i metodi di sempre: sfruttare l'ingenuità e il "carrierismo" dei giovani, fare leva sul bisogno dei più "semplici" e garantire prebende ai notabili. "Ricetta" che funziona non si cambia!
Un quadro drammaticamente desolante che non dipende solo dalla pochezza della classe politica ma, in misura forse preminente, dall'ignavia e dalla rassegnazione di una comunità che ha accettato di sprofondare senza reagire.
Credo ci saranno anche delle proposte "nuove" e interessanti tra i contendenti alla sindacatura, ma saranno quasi certamente relegati, dal voto sovrano del popolino, al ruolo di comparse. Mi fermo qui e lascio intendere quali siano le mie speranze per il futuro prossimo, ma preciso che questa non vuole essere l'ennesima analisi saccente di chi crede di poter impartire lezioni morali, è, piuttosto, il resoconto di chi sente sconfitto e ne soffre il peso.
Ammetto di essermi arreso, di non aver raggiunto nessun risultato degno di nota, di non essere stato capace di profondere l'impegno necessario a creare un'alternativa che sia realmente tale e che sia, soprattutto, vincente.
Un'ultima cosa: smettiamo di lamentarci dal giorno seguente le elezioni fino alle successive: è questo il paese che vogliamo...!
CORDIALMENTE
LUCA CHIOFALO