Gentile Dottore Giacomantonio,
non posso esimermi dal fare delle precisazioni alle Sue affermazioni, ritenendomi in grado, probabilmente con molta presunzione, di leggere e valutare le carte, quanto Lei.
Infatti:
Punto 1) Se Lei legge attentamente l'email che Le ho inviato con il chiarimento del 31 maggio non legge in nessuna parte la parola "bocciato". Legge invece: "Quindi in atto il fabbricato in questione è stato stralciato dalla Soprintendenza e non dal Comune. Quindi non può essere realizzato".
La declaratoria di non luogo a procedere per il progettato mercato del pesce cosa significa se non che l'immobile è stato stralciato dall'Autorizzazione Paesaggistica resa? Mi sembra ovvio che in mancanza dell'Autorizzazione
Paesaggistica il progettato fabbricato non può essere realizzato. Quindi quanto riferito dal sottoscritto è corretto mentre non risponde al vero quanto da Lei attribuitomi. Lei mi attribuisce, spero in buona fede, il titolo apparso nell'articolo
pubblicato dai giornali online. Ma come giornalista-pubblicista Lei sa benissimo che i titoli negli articoli vengono assegnati dalla Redazione, e che normalmente nella loro brevità debbono destare suggestione per richiamare l'attenzione dei lettori.
Spero ricorderà che la scelta di pubblicare la rubrica "il cittadino domanda e l'Amministrazione risponde" sui giornali online è Sua. Ma a parte ogni considerazione, o parola fuori posto, il risultato mi sembra scontato: in atto il fabbricato destinato a mercato del pesce è privo di Autorizzazione Paesaggistica e pertanto non può essere costruito.
Il Suo rimprovero mi costringe ad esprimere una considerazione inquietante.
Se l'area in questione ricade in ambito di inedificabilità assoluta (F4) perchè progettare l'opera? Se per acquisire l'Autorizzazione Paesaggistica è propedeutico disporre di una variante allo strumento urbanistico ed una successiva deroga da parte della Regione Siciliana perchè non è stata attivata questa procedura? Era necessario aspettare il rimprovero dell'Istituto messinese? Forse gli uffici non conoscono tale procedura? Sarebbe molto grave! Oppure sono le Amministrazioni, passate e presenti, che rifuggono dalla "programmazione"?
Inoltre un fabbricato regolarmente ancorato al suolo con fondazioni può essere definito precario perchè amovibile (destinato a non perdurare nel tempo)?
Potrei aggiungere altro ma vorrei evitare ulteriore polemica.
Punto 2) Lei ha scritto che il Comune " ha deciso di dividere l'opera in due lotti: quella riguardante le strutture precarie e quella riguardante le strutture permanenti. Solo la prima è stata sottoposta per il momento all'approvazione della Soprintendenza e del Genio Civile".
A parte il fatto che la procedura da seguire per l'approvazione di strutture precarie o permanenti è sempre la stessa, alla Soprintendenza è stato presentato per il rilascio dell'autorizzazione di competenza un unico progetto contenente la struttura precaria (sala d'aspetto) e quella permanente (mercato del pesce)e non due stralci come Lei continua ad affermare. Altrimenti non si giustificherebbe la "declaratoria". Quindi anche in questo caso quanto evidenziato dal sottoscritto è corretto, mentre non risulta attinente alla realtà dei fatti e della documentazione giacente presso gli Uffici quanto da Lei ribadito.
Condivido le perplessità manifestate dal Geometra Favaloro sulla scelta sbagliata del sito, particolare questo che ho prontamente sollevato quando ho visto effettuare dei rilievi nella zona. La collocazione della struttura progettata in quell'area costituisce un danno al paesaggio ed all'ambiente ed inevitabilmente provocherà degli inconvenienti igienico-sanitari. La zona destinata agli arrivi ed alle partenze di residenti e vacanzieri dovrebbeinvece essere ripulita e tenuta come un salotto. Gli inconvenienti che attualmente esistono, e che Lei ha ben evidenziato, continueranno ad esistere, ma per eliminarli basterebbero continui controlli ed un'Amministrazione meno tollerante. E se riteniamo che il mercato del pesce possa diventare un richiamo folcloristico perchè non riportarlo nella sua sede storica di Marina Corta dove esiste anche il molo per l'attracco delle barche?
Il problema di fondo, Egregio Dottore Giacomantonio, è conoscere il ruolo che l'Amministrazione intende dare alle nostre isole.
Lipari deve tornare ad essere "l'isola dalla bellezza colta", ed allora non abbiamo bisogno di "Piani" vari o di "Schede" dati a riempire a pochi intimi, ma di tutelare e valorizzare il territorio; oppure è destinata a diventare una delle tante stazioni balneari della Sicilia? Ricordo che la Sua Amministrazione si è spesa per raggiungere il primo obiettivo, e Le
riconosco il grande lavoro e merito. Ma le domando: ha forse cambiato idea?
Saluti
Aldo Natoli
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martedì 4 giugno 2013
Indovina che fogna "salta" oggi? E' il "fetido" gioco di questi giorni a Lipari. Comune con le "mani legate"
Ci sarebbe da piangere considerando che siamo alle porte della stagione turistica ma, visto che c'è chi continua a rimanere sordo di fronte a quella che potrebbe divenire una vera e propria emergenza sanitaria, preferiamo "dilettarci" in quello che è ormai diventato quasi un gioco "ad indovinare".
Ma indovinare cosa? Ovvio. Quale sarà la prossima fogna a "saltare" o da quale tombino fuoriusciranno i liquami.
A Canneto, Via Roma, Bagnamare, oggi va ad aggiungersi la "perla" di via Falcone-Borsellino con i liquidi fognari che lentamente scendono verso il porto. Quale migliore biglietto da visita per chi vive di turismo!
Eppure (così rispondiamo a tanti lettori che ci hanno scritto o che ci fermano per strada) non si può fare nulla. Il comune, le ditte che in genere effettuano questi lavori non possono intervenire...hanno le mani(pardon le macchine di espurgo) legate.
Eppure è così: con il sequestro preventivo dell'impianto di pre-trattamento avvenuto il 10 maggio scorso, poichè ritenuto non idoneo ed inquinante, non si può procedere ne alla manutenzione ordinaria ne all'espurgo.
Non ci resta che sperare che la magistratura, il Prefetto, ai quali il comune si è rivolto, diano il via libera almeno per questo tipo d'intervento.
Altrimenti...prepariamoci..a scommettere..su quale sarà il prossimo tombino ad esplodere
Ma indovinare cosa? Ovvio. Quale sarà la prossima fogna a "saltare" o da quale tombino fuoriusciranno i liquami.
A Canneto, Via Roma, Bagnamare, oggi va ad aggiungersi la "perla" di via Falcone-Borsellino con i liquidi fognari che lentamente scendono verso il porto. Quale migliore biglietto da visita per chi vive di turismo!
Eppure (così rispondiamo a tanti lettori che ci hanno scritto o che ci fermano per strada) non si può fare nulla. Il comune, le ditte che in genere effettuano questi lavori non possono intervenire...hanno le mani(pardon le macchine di espurgo) legate.
Eppure è così: con il sequestro preventivo dell'impianto di pre-trattamento avvenuto il 10 maggio scorso, poichè ritenuto non idoneo ed inquinante, non si può procedere ne alla manutenzione ordinaria ne all'espurgo.
Non ci resta che sperare che la magistratura, il Prefetto, ai quali il comune si è rivolto, diano il via libera almeno per questo tipo d'intervento.
Altrimenti...prepariamoci..a scommettere..su quale sarà il prossimo tombino ad esplodere
Nuova scossa tellurica nel mare eoliano
Nuova scossa di terremoto in mare al largo delle isole Eolie. Segue di quasi 24 ore quella registrata ieri. La scossa odierna si è verificata alle 7 e 27, con magnitudo 2.1 e a una profondita' di 9,1 chilometri.
Partylandia augura Buon Compleanno ad Alice, Francesco, Manuel e Caterina
Lo staff di Partylandia augura Buon Compleanno ad Alice, a Francesco che compie 18 anni, a Manuel e Caterina che ne compiono 5
Le Eolie e le date da ricordare (rubrica a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)
4
giugno 1887
Filippo
De Pasquale
Filippo De Pasquale, avvocato, era nato a Lipari nel 1810.
Deputato al Primo Parlamento di Sicilia. Amico di Garibaldi, resse
l’amministrazione Mangione e Ficurra a Palermo e susseguentemente quella dei
Beni di Casa Reale. Letterato eminente e versato negli studi storici e
filosofici, scrisse, tra l’altro, una storia di Lipari andata purtroppo
perduta. Fondo una fattoria enologica conseguendo premi ambiti in Italia e
all’Estero. Ricopre la carica di Sindaco di Lipari in due mandati, il 1° dal 8
novembre 1867 al 3 gennaio 1870, nel corso del quale ottiene la bicorsa
settimanale da e per Messina.
Nel
corso del 2° mandato, dal 6 febbraio 1876 all’aprile 1882 si installò il telegrafo con cavo sottomarino. Nel corso
del 1879, diede in concessione al Dott. Francesco Genovesi di Messina, per 20
anni, con un canone di Lire 500 all'anno, lo stabilimento termale di San
Calogero. La sua amministrazione, nel corso del 1881, adottò dei provvedimenti
contro la fillossera.
Filippo De Pasquale
muore a Lipari, il 4 giugno 1887,
alle 23,20 nella propria abitazione. Il consiglio Comunale si riunì in seduta
straordinaria il giorno successivo alle 20, L’ordine del giorno: Onoranze
funebri al defunto Cav. Ufficiale De Pasquale Filippo. (..) “Il sindaco (Ferdinando Pajno) annunzia al Consiglio che ieri notte alle
11 e 20 cessava di vivere nella sua casa di abitazione il Cav. Ufficiale Sig.
Filippo De Pasquale e ne commemora la vita che lo rese benemerito al Paese, sia
come cittadino per gli alti uffici sostenuti, sia come Capo più volte di
questo Municipio, avendo il Cav. De
Pasquale con la sua mente elevata, col suo carattere integro, col suo amore per
la terra nativa dedicato l’intera vita a difesa e sostegno degli interessi di
questa isola. A nome quindi della Giunta in segno di gratitudine verso
l’estinto, di cui il paese ne compiange la perdita, propone che i funerali gli
siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento dell’intero Consiglio
Comunale e che un mezzo busto in marmo sia collocato nell’aula consiliare. Il
consigliere Picone propone anche che
una lapide sia posta in Piazza del Commercio sulla casa De Pasquale.
Il consiglio associandosi alle nobili parole del
Sindaco sulle virtù del compianto Cav. Uff. Sig. Filippo De Pasquale chiede al
Sindaco di esternare alla famiglia De Pasquale i sensi di condoglianza a nome
del Consiglio per tanta perdita che
colpisce l’intero Paese; e delibera ad unanimità di voti che i funerali al Cav.
De Pasquale siano fatti a cura e spese del Municipio con l’intervento della
Civica Rappresentanza; che un mezzo busto in marmo sia posto nell’aula
consiliare a perpetuarne la memoria ed una lapide collocarsi in Piazza del
Commercio sulla casa De Pasquale.
In ultimo il Presidente comunica al Consiglio due
telegrammi di condoglianza, l’uno dell’On.Le Marchese di Sant’Onofrio che
delega il Sindaco a rappresentarlo nei funerali del Cav. De Pasquale, e l’altro
del Sindaco di Salina che partecipa aver delegato il direttore della Colonia a
rappresentare quel Comune.”
Fu detto di lui: “Il
più cavaliere dei gentiluomini Liparesi. Enologo distinto, geologo, numismatico
e nelle dottrine sociali erudito, nulla tralasciò perché gli interessi del
proprio paese fossero sempre garantiti, lottando a viso aperto, contro chiunque
avesse tentato di manometterli. (dal Discorso funebre di G. B. Caserta ,
pronunciato il 7.6.1887).
Nell’epigrafe del
monumento a Don Filippo De Pasquale, leggiamo: “Promotore nel 1842 della abolizione delle decime vescovili”.
Auguri da Eolienews ad Alice e Giancarlo
Auguri affettuosi di Buon Compleanno da Eolienews per Alice Profilio e Giancarlo D'Ambra
lunedì 3 giugno 2013
Eventi culturali. Centro Studi in fermento
Comunicato
Fervono a Lipari i preparativi per il calendario degli eventi culturali estivi del Centro Studi Eoliano, giunto quest'anno la 30a edizione dei Pomeriggi Culturali, che si svolgeranno nei mesi di luglio e agosto, e del Festival del Cinema, che si svolgerà dal 15 al 20 luglio.
Moltissimi i corti giunti per il concorso Eolie in video, continuano ad arrivare proposte anche per i Pomeriggi Culturali che sono al vaglio della direzione artistica.
Tanti gli autori che saranno presentati sia a Lipari che nelle altre isole nell'ambito dei Pomeriggi Culturali Eoliani, fra i quali citiamo Matteo Collura, Melo Freni, Ombretta Ingrascì, Marilena Maffei, Adriana Mangoni, Marcello Sorgi e molti altri.
Anche quest'anno ci sarà una nuova pubblicazione edita dal Centro Studi a cura di Giuseppe La Greca dal titolo "Le Eolie all'ONU", che narra la vicenda del “gemellaggio” con i piccoli Stati insulari avvenuta nel Febbraio 1998. La prefazione del libro è stata curata da Giulio Terzi di Sant'Agata, che presenterà il libro insieme a Francesco Paolo Fulci e Gian Lorenzo Cornado.
Sarà inoltre presentata una nuova collana dedicata ai Personaggi eoliani: il primo quaderno della collana racconterà la storia del Comm. Bartolo Zagami e sarà curato da Silvia Campantico, con foto e rassegna stampa dell'epoca.
Seguiranno maggiori informazioni, cordiali saluti.
Antonino Saltalamacchia
Presidente Centro Studi Eoliano
Fervono a Lipari i preparativi per il calendario degli eventi culturali estivi del Centro Studi Eoliano, giunto quest'anno la 30a edizione dei Pomeriggi Culturali, che si svolgeranno nei mesi di luglio e agosto, e del Festival del Cinema, che si svolgerà dal 15 al 20 luglio.
Moltissimi i corti giunti per il concorso Eolie in video, continuano ad arrivare proposte anche per i Pomeriggi Culturali che sono al vaglio della direzione artistica.
Tanti gli autori che saranno presentati sia a Lipari che nelle altre isole nell'ambito dei Pomeriggi Culturali Eoliani, fra i quali citiamo Matteo Collura, Melo Freni, Ombretta Ingrascì, Marilena Maffei, Adriana Mangoni, Marcello Sorgi e molti altri.
Anche quest'anno ci sarà una nuova pubblicazione edita dal Centro Studi a cura di Giuseppe La Greca dal titolo "Le Eolie all'ONU", che narra la vicenda del “gemellaggio” con i piccoli Stati insulari avvenuta nel Febbraio 1998. La prefazione del libro è stata curata da Giulio Terzi di Sant'Agata, che presenterà il libro insieme a Francesco Paolo Fulci e Gian Lorenzo Cornado.
Sarà inoltre presentata una nuova collana dedicata ai Personaggi eoliani: il primo quaderno della collana racconterà la storia del Comm. Bartolo Zagami e sarà curato da Silvia Campantico, con foto e rassegna stampa dell'epoca.
Seguiranno maggiori informazioni, cordiali saluti.
Antonino Saltalamacchia
Presidente Centro Studi Eoliano
RIDARE DIGNITA’ ALLE AZIENDE SEQUESTRATE ALLA MAFIA: PRESENTATE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI LE OLTRE 100 MILA FIRME DELLA CAMPAGNA “IO RIATTIVO IL LAVORO”
Oggi, lunedì
3 giugno, alla Camera dei Deputati, il comitato promotore della campagna “Io riattivo il lavoro”, ha
consegnato le oltre 100 mila firme
raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la
tutela dei lavoratori delle aziende confiscate alle mafie.
La proposta di legge, promossa dalla Cgil e sostenuta
da tante associazioni tra cui Avviso Pubblico, vuole in sintesi modificare
la normativa per il sequestro, la confisca e il riutilizzo delle aziende
mafiose e introdurre misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela
dei lavoratori delle aziende sequestrate.
"Abbiamo presentato e consegnato le oltre 100mila firme
raccolte per una legge in dieci
articoli per garantire l'operatività delle imprese sequestrate alla mafia”, ha
dichiarato Serena Sorrentino, segretaria confederale della Cgil, durante la conferenza stampa. “La
presidenza ci ha espresso la vicinanza di Laura Boldrini al tema della legge e
si è impegnata a velocizzare l’iter procedurale per le proposte di legge
popolari”, ha concluso Serena Sorrentino.
A seguire, Roberto Giovanni Margiotta, lavoratore del Gruppo 6 GDO, gruppo che
gestisce più di 40 supermercati Despar sequestati alla mafia, ha affermato: “Io credo che il sequestro dei
beni e l’arresto di alcuni dei loro associati sia soltanto un primo passo del
percorso che lo Stato deve fare per sconfiggere le mafie. Lasciare che la
maggior parte delle aziende confiscate chiudano, significa un’ulteriore
sconfitta dello Stato nei confronti della criminalità”. “Questa proposta è uno
strumento chiaro e trasparente di lotta alla mafia che se applicata darebbe di
certo un’opportunità in più alle aziende poste sotto sequestro di rimanere in
vita”.
“Se
un bene viene confiscato alle mafie lo Stato ha il dovere di farlo fruttare più
di quanto faceva la mafia stessa”, ha continuato l’attore Paolo Romano, testimonial della campagna. “Questa legge è da fare
subito e il mio compito sarà quello di fare da amplificatore affinchè questa
proposta vada avanti”.
“Non è più possibile ascoltare la frase: la
mafia dà lavoro, l’antimafia no”, ha concluso Franco La Torre, presidente di Flare. “Dobbiamo fare in modo che questo
non accada più e rendere le aziende confiscate, che nel 97% dei casi rischiano la
chiusura, presidi di legalità democratica ed economica, capaci di garantire
lavoro dignitoso e legale”. “Approvare oggi questa proposta di legge, di straordinaria rilevanza, significherebbe
festeggiare una seconda Festa della
Repubblica”.
“Questa
proposta di legge rappresenta uno di quei casi in cui si può dimostrare che la
legalità conviene perché incide su due aspetti particolarmente rilevanti: la
tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alle mafie e la
possibilità per queste aziende di poter continuare a incrementare lavoro anche dopo
la confisca”, ha affermato Andrea
Campinoti, Presidente di Avviso Pubblico. “Siamo quindi molto soddisfatti
di essere riusciti a raccogliere queste centinaia di migliaia di firme e di
aver presentato la proposta al Parlamento, ma la battaglia non sarà vinta
finchè la legge non verrà definitivamente approvata”.
Scossa sismica nel distretto delle Eolie
Alle ore 14:13 una scossa di magnitudo 2.3 è stata registrata nel distretto sismico delle Isole Eolie.
Il sisma si è verificato in mare ad una notevole profondità..
L’ipocentro è stato individuato dall’Ingv alla profondità di 128.1 chilometri.
L'evento tellurico non è stato avvertito dalla popolazione e non ha causato danni
Il sisma si è verificato in mare ad una notevole profondità..
L’ipocentro è stato individuato dall’Ingv alla profondità di 128.1 chilometri.
L'evento tellurico non è stato avvertito dalla popolazione e non ha causato danni
C’È L’OK, NUOVE STRADE: SARÀ UNA SICILIA VELOCISSIMA
Sarà una Sicilia ancora più veloce. Una Sicilia che vola di più, con l’aeroporto di Comiso, ma che si potrà muovere più facilmente anche sull’asfalto. Una vera svolta nelle infrastrutture dell’Isola. Perché negli ultimi giorni le strade regionali incassano tre fondamentali “sì”. C’è l’annuncio: sono salvi i fondi Nord-Sud, la cosiddetta strada ‘dei due mari’, una lingua di asfalto dalla tormentata storia. Così chiamata perché dovrebbe collegare la Sicilia dall’estremo nord di Santo Stefano di Camastra all’estremo sud di Gela. Si tratta di fondi Fas. Crocetta ha dato l’ok al progetto definitivo. La dorsale dei due mari (Tirreno e Canale di Sicilia ) costituisce un intervento tra i più qualificati e strategici dell’intero sistema dei trasporti regionali.
L’altra novità è che si è sbloccato anche il progetto riguardante il potenziamento dei collegamenti stradali con l’aeroporto di Comiso tra la statale 115 e la statale 514. La Commissione Lavori Pubblici all’Ars, infatti, ha dato l’ok approvando il progetto per un importo complessivo di 115 milioni di euro. Presto la firma della convenzione e fondi per il collegamento con l’aeroporto. Con i primi 30 milioni di euro dei fondi Pac e con i 16 milioni di euro messi a disposizione come cofinanziamento dalla Provincia regionale si potrà dunque pensare al primo stralcio. Gli altri soldi arriveranno dai fondi comunitari.
Ma la Sicilia sud-orientale incassa un altro “sì”. E’ tutto ok per la Catania-Ragusa. Fugati i dubbi che aleggiavano sul raddoppio della 514. Il raddoppio della strada statale si farà. E’ quanto emerso dall’incontro in prefettura a Ragusa al quale hanno preso parte Mauro Coletta del ministero delle Infrastrutture, il dirigente generale del dipartimento Trasporti della regione Sicilia Vincenzo Falgares e Maurizio Trainiti del Cas. Lo schema di convenzione sarà firmato entro la fine dell’anno, mentre per quanto riguarda la Siracusa-Gela, saranno completati entro il 2015 i lotti 6 e 7 da Rosolini a Modica; il lotto 8, che riguarda due viadotti, sarà completato successivamente, comunque entro i termini contrattuali.
L’altra novità è che si è sbloccato anche il progetto riguardante il potenziamento dei collegamenti stradali con l’aeroporto di Comiso tra la statale 115 e la statale 514. La Commissione Lavori Pubblici all’Ars, infatti, ha dato l’ok approvando il progetto per un importo complessivo di 115 milioni di euro. Presto la firma della convenzione e fondi per il collegamento con l’aeroporto. Con i primi 30 milioni di euro dei fondi Pac e con i 16 milioni di euro messi a disposizione come cofinanziamento dalla Provincia regionale si potrà dunque pensare al primo stralcio. Gli altri soldi arriveranno dai fondi comunitari.
Ma la Sicilia sud-orientale incassa un altro “sì”. E’ tutto ok per la Catania-Ragusa. Fugati i dubbi che aleggiavano sul raddoppio della 514. Il raddoppio della strada statale si farà. E’ quanto emerso dall’incontro in prefettura a Ragusa al quale hanno preso parte Mauro Coletta del ministero delle Infrastrutture, il dirigente generale del dipartimento Trasporti della regione Sicilia Vincenzo Falgares e Maurizio Trainiti del Cas. Lo schema di convenzione sarà firmato entro la fine dell’anno, mentre per quanto riguarda la Siracusa-Gela, saranno completati entro il 2015 i lotti 6 e 7 da Rosolini a Modica; il lotto 8, che riguarda due viadotti, sarà completato successivamente, comunque entro i termini contrattuali.
ARS, QUOTA DI GALLEGGIAMENTO: L’AGENDA FANTASMA DEI BISOGNI
C’è un’agenda virtuale dei bisogni che non riesce a diventare agenda politica: l’Assemblea regionale siciliana è in ritardo su questioni di grande rilevanza politica ed istituzionale. Pur essendo il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, animato delle migliori intenzioni, l’attività del Parlamento regionale s’inceppa e misura il suo ritardo con la realtà “esterna” al Palazzo. La sua attività è segnata da un regolamento interno vetusto, antecedente alla riforma costituzionale che ha introdotto l’elezione diretta del presidente della Regione e modificato i criteri di nomina dei membri del governo. L’Assemblea è stata privata di prerogative importanti, come l’elezione del presidente e degli assessori, ed ha perduto l’esclusività della rappresentanza, perché il presidente può chiamare al governo anche coloro che non siedono nei banchi di sala D’Ercole.
Il regolamento è rimasto al palo, e l’Assemblea difende con i denti funzioni minimalistiche, come l’esame dei contributi regionali, rinunciando a funzioni che gli sono proprie, demandate all’esecutivo. Piccolo cabotaggio clientelare piuttosto che un lavoro legislativo di qualità, che concederebbe maggiori dividendi in termini di consenso e buone pratiche. Ma questo non è l’unico, seppur rilevante, ritardo.
Nei giorni scorsi una sentenza del Tar ha condannato al pagamento di diecimila euro l’Assemblea regionale perché non ha deciso in tempi accettabili sulla decadenza di un deputato incompatibile. La Commissione per il regolamento, in linea con una antica tradizione, ha allungato all’infinito i tempi, e il Parlamento è stato punito. Non è certo il costo dell’omissione a creare problemi, c’è tuttavia in questa riluttanza la prova della permanenza di un anacronistico spirito di corpo: il rispetto delle norme viene “sacrificato” alla “casta”, che rimane al di sopra di tutto e tutti. Il danno d’immagine è notevole.
L’agenda istituzionale ha tanti altri “buchi”: la trasparenza, ancora solo formalmente scelta ed accettata;la farraginosità e la modesta qualità delle leggi, sprovviste di lavoro preparatorio, ricerche, studi ed analisi di impatto, i costi elevati della politica.
Quella condotta per la trasparenza è una battaglia subdola ed insidiosa, perché il potere di andare a fondo delle cose è demandato ad una burocrazia che, corpo super-privilegiato, adotta ogni strumento per impedire passi avanti concreti e reali. Basti ricordare l’episodio più eclatante: il presidente dell’Ars ha voluto che le riunioni del Consiglio di presidenza, l’organo che decide su tutto e tutti, fossero raccontati on line ed i verbali finalmente resi pubblici. Ebbene, la “rivoluzione” c’è stata, ma i verbali sono incomprensibili, al pari delle leggi, perché rimandano a provvedimenti, decreti, norme legislative, commi ed altro che rendono oscuro il testo. Basterebbe semplicemente rendere “cliccabili” tutti i “rinvii” agli atti, ottenendo così il testo del provvedimento richiamato, per offrire trasparenza alle decisioni. Ma nessuno vuole farsi strappare il monopolio delle informazioni, senza il quale il controllo reale delle istituzione da parte dei cittadini (e degli stessi parlamentari sulle scelte che compiono) passerebbe di mano, dalla burocrazia superprivilegiata alla rappresentanza istituzionale prima ed all’opinione pubblica successivamente.
I sacerdoti delle regole hanno sempre dettato legge dagli albori dell’umanità. Se gli emolumenti concessi alle figure apicali della burocrazia – non ci riferiamo unicamente all’Assemblea – sono astronomici, è segno che la bilancia continua a pendere dalla stessa parte.
Altri temi in perenne stand by: l’assenteismo di sala D’Ercole e nei lavori delle Commissioni legislative, il recepimento del decreto Monti sui tagli dei costi. Un tema quest’ultimo affrontato da Ardizzone lo stesso giorno in cui è stato eletto. Il Parlamento regionale ha deciso di affidare ad una Commissione l’applicazione della norma, come capita quando non c’è una volontà politica reale di affrontare e risolvere una questione. Il bilancio interno dell’Ars, va ricordato, per la prima volta ha subito una inversione di tendenza dopo anni di chiacchiere, che hanno raggiunto nella legislatura precedente – presidente Cascio imperante – il culmine a causa di un costante richiamo ai risparmismentito da costi sempre alti e bilanci sempre in rosso. Si è risparmiato l’otto per cento, mentre la Regione ha dovuto tagliare il venti per cento delle risorse.
Assenteismo e costi della politica, trasparenza e regolamento interno vetusto, superprivilegi della burocrazia: quando saranno affrontati, e come? L’attività parlamentare sconta le difficoltà politiche di ogni maggioranza e di ogni opposizione, “liquide” come sempre, ma subisce una tendenza alla conservazione di un Parlamento, la cui lungimiranza è ridotta al lumicino.
Il regolamento è rimasto al palo, e l’Assemblea difende con i denti funzioni minimalistiche, come l’esame dei contributi regionali, rinunciando a funzioni che gli sono proprie, demandate all’esecutivo. Piccolo cabotaggio clientelare piuttosto che un lavoro legislativo di qualità, che concederebbe maggiori dividendi in termini di consenso e buone pratiche. Ma questo non è l’unico, seppur rilevante, ritardo.
Nei giorni scorsi una sentenza del Tar ha condannato al pagamento di diecimila euro l’Assemblea regionale perché non ha deciso in tempi accettabili sulla decadenza di un deputato incompatibile. La Commissione per il regolamento, in linea con una antica tradizione, ha allungato all’infinito i tempi, e il Parlamento è stato punito. Non è certo il costo dell’omissione a creare problemi, c’è tuttavia in questa riluttanza la prova della permanenza di un anacronistico spirito di corpo: il rispetto delle norme viene “sacrificato” alla “casta”, che rimane al di sopra di tutto e tutti. Il danno d’immagine è notevole.
L’agenda istituzionale ha tanti altri “buchi”: la trasparenza, ancora solo formalmente scelta ed accettata;la farraginosità e la modesta qualità delle leggi, sprovviste di lavoro preparatorio, ricerche, studi ed analisi di impatto, i costi elevati della politica.
Quella condotta per la trasparenza è una battaglia subdola ed insidiosa, perché il potere di andare a fondo delle cose è demandato ad una burocrazia che, corpo super-privilegiato, adotta ogni strumento per impedire passi avanti concreti e reali. Basti ricordare l’episodio più eclatante: il presidente dell’Ars ha voluto che le riunioni del Consiglio di presidenza, l’organo che decide su tutto e tutti, fossero raccontati on line ed i verbali finalmente resi pubblici. Ebbene, la “rivoluzione” c’è stata, ma i verbali sono incomprensibili, al pari delle leggi, perché rimandano a provvedimenti, decreti, norme legislative, commi ed altro che rendono oscuro il testo. Basterebbe semplicemente rendere “cliccabili” tutti i “rinvii” agli atti, ottenendo così il testo del provvedimento richiamato, per offrire trasparenza alle decisioni. Ma nessuno vuole farsi strappare il monopolio delle informazioni, senza il quale il controllo reale delle istituzione da parte dei cittadini (e degli stessi parlamentari sulle scelte che compiono) passerebbe di mano, dalla burocrazia superprivilegiata alla rappresentanza istituzionale prima ed all’opinione pubblica successivamente.
I sacerdoti delle regole hanno sempre dettato legge dagli albori dell’umanità. Se gli emolumenti concessi alle figure apicali della burocrazia – non ci riferiamo unicamente all’Assemblea – sono astronomici, è segno che la bilancia continua a pendere dalla stessa parte.
Altri temi in perenne stand by: l’assenteismo di sala D’Ercole e nei lavori delle Commissioni legislative, il recepimento del decreto Monti sui tagli dei costi. Un tema quest’ultimo affrontato da Ardizzone lo stesso giorno in cui è stato eletto. Il Parlamento regionale ha deciso di affidare ad una Commissione l’applicazione della norma, come capita quando non c’è una volontà politica reale di affrontare e risolvere una questione. Il bilancio interno dell’Ars, va ricordato, per la prima volta ha subito una inversione di tendenza dopo anni di chiacchiere, che hanno raggiunto nella legislatura precedente – presidente Cascio imperante – il culmine a causa di un costante richiamo ai risparmismentito da costi sempre alti e bilanci sempre in rosso. Si è risparmiato l’otto per cento, mentre la Regione ha dovuto tagliare il venti per cento delle risorse.
Assenteismo e costi della politica, trasparenza e regolamento interno vetusto, superprivilegi della burocrazia: quando saranno affrontati, e come? L’attività parlamentare sconta le difficoltà politiche di ogni maggioranza e di ogni opposizione, “liquide” come sempre, ma subisce una tendenza alla conservazione di un Parlamento, la cui lungimiranza è ridotta al lumicino.
Black out a Ginostra di Stromboli: una cittadina tedesca si rivolge alla Merkel
La centralina fotovoltaica di Ginostra nell’isola di Stromboli, nelle Eolie, è vecchia e spesso non funziona. ”Abbiamo richiesto l’aiuto della Regione e del governo nazionale, ma siamo abbandonati al nostro destino. Non ci resta che lanciare un appello ad Angela Merkel”.
Così la cittadina tedesca Karol Hoffman, che insieme a una decina di connazionali da oltre 30 anni vive a Ginostra, piccolo borgo di Stromboli, raggiungibile solamente dal mare. ”Ogni anno – dice la signora Hoffman – i tedeschi che affittano le nostre casette sono circa 200. E’ giusto quindi che la Merkel abbia anche un occhio di riguardo, attraverso l’Ue, per questo lembo di terra che nonostante la sua bellezza e l’unicità, continua a essere dimenticato dal mondo. Colgo anche l’occasione per invitarla a Ginostra: invece della solita Ischia venga qui, le faremo trascorrere una vacanza indimenticabile anche con un tour sull’asinello (e’ l’unico mezzo di trasporto) del mio compagno Ullie Stolgies”.
Nell’elenco degli interventi ci sarebbero anche la sistemazione di alcuni sentieri e il restauro della chiesetta ”che cade a pezzi”, dice Hoffman.
Precisazioni della Dott.ssa Mazziotta sul suo incarico in Ecosviluppo Eolie
Per visualizzare la lettera con le precisazioni della dottoressa Mazziotta cliccate su questo link http://www.comunelipari.gov.it/images/Chiedete/Mazziotta.pdf
Ancora una risposta del portavoce Giacomantonio a Silvano Saltalamacchia
Per visualizzare il testo e i documenti cliccare su questo link http://www.comunelipari.gov.it/images/Chiedete/Saltalamacchia%203%20giugno.pdf
Sidoti torna a "solleciare" il portavoce Giacomantonio
Caro Michele e Portavoce del Sindaco
ho visto la tua risposta solo oggi in merito alle ultime mie domande rimaste inevase.
Per quanto attiene Ecosviluppo Eolie ad oggi al Registro delle Imprese risulta che il CDA e' composto da tre membri e tra questi la Dott.ssa Mazziotta.
Ci sono pareri diversi della Cassazione a tal proposito. Dalla mia esperienza gli amministratori restano in carica fino alla nomina dei nuovi componenti in Assemblea ed hanno efficacia dal momento della annotazione di tale adempimento presso il Registro delle Imprese.
Non mi sorprenderei che per la prossima assemblea della EcoSviluppo Eolie gli stessi vengano convocati da parte del Presidente anche in relazione agli adempimenti di legge ancora non sottoposti all'assemblea e per i quali i soci chiederanno lumi.
Per quanto riguarda i curriculum vitae degli assessori non ho ad oggi alcuna traccia. Pensavo che la loro pubblicazione fosse più rapida, tenuto conto che alcuni elementi, svolgendo attività in ambito pubblico ed internazionale, dovrebbero averlo sempre a portata di mano.Mi rendo conto che ci sono impegni in questi giorni più importanti e urgenti.. mi riferisco in particolare la questione depuratore sulla quale anche io nei prossimi giorni esporrò il mio pensiero. Forse questo argomento e' stato preso sotto gamba? Sicuramente la questione legata alla amministrazione di Pelaggi influisce negativamente.
Ritornando all'argomento trasparenza, a me molto caro, ti volevo solo precisare che le amministrazioni pubbliche devono pubblicare i dati relativi a chi riveste incarichi politici.
In particolare vanno divulgate le informazioni sui compensi di qualsiasi natura connessi alla carica, i viaggi e le missioni pagate con fondi pubblici, le dichiarazioni dei redditi (comprese quelle del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, che, pero', devono dare il loro consenso; l'eventuale NO deve essere indicato), gli incarichi pagati con soldi pubblici.
Naturalmente incarichi pubblici significa, Giunta, Consiglio Comunale, Commissioni, Consulenti etc etc. Questo naturalmente secondo me. Ma attendo un sua autorevole interpretazione.
Dimenticavo il tema trasparenza coinvolge anche chi ricopre incarichi di vertice ovvero i dirigenti.
Ti ricordo che il cittadino mediante l'uso dell'accesso civico può chiedere ed ottenere la pubblicazione dei dati "gratuitamente" e senza indicare "alcuna motivazione".
Angelo Sidoti
ho visto la tua risposta solo oggi in merito alle ultime mie domande rimaste inevase.
Per quanto attiene Ecosviluppo Eolie ad oggi al Registro delle Imprese risulta che il CDA e' composto da tre membri e tra questi la Dott.ssa Mazziotta.
Ci sono pareri diversi della Cassazione a tal proposito. Dalla mia esperienza gli amministratori restano in carica fino alla nomina dei nuovi componenti in Assemblea ed hanno efficacia dal momento della annotazione di tale adempimento presso il Registro delle Imprese.
Non mi sorprenderei che per la prossima assemblea della EcoSviluppo Eolie gli stessi vengano convocati da parte del Presidente anche in relazione agli adempimenti di legge ancora non sottoposti all'assemblea e per i quali i soci chiederanno lumi.
Per quanto riguarda i curriculum vitae degli assessori non ho ad oggi alcuna traccia. Pensavo che la loro pubblicazione fosse più rapida, tenuto conto che alcuni elementi, svolgendo attività in ambito pubblico ed internazionale, dovrebbero averlo sempre a portata di mano.Mi rendo conto che ci sono impegni in questi giorni più importanti e urgenti.. mi riferisco in particolare la questione depuratore sulla quale anche io nei prossimi giorni esporrò il mio pensiero. Forse questo argomento e' stato preso sotto gamba? Sicuramente la questione legata alla amministrazione di Pelaggi influisce negativamente.
Ritornando all'argomento trasparenza, a me molto caro, ti volevo solo precisare che le amministrazioni pubbliche devono pubblicare i dati relativi a chi riveste incarichi politici.
In particolare vanno divulgate le informazioni sui compensi di qualsiasi natura connessi alla carica, i viaggi e le missioni pagate con fondi pubblici, le dichiarazioni dei redditi (comprese quelle del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, che, pero', devono dare il loro consenso; l'eventuale NO deve essere indicato), gli incarichi pagati con soldi pubblici.
Naturalmente incarichi pubblici significa, Giunta, Consiglio Comunale, Commissioni, Consulenti etc etc. Questo naturalmente secondo me. Ma attendo un sua autorevole interpretazione.
Dimenticavo il tema trasparenza coinvolge anche chi ricopre incarichi di vertice ovvero i dirigenti.
Ti ricordo che il cittadino mediante l'uso dell'accesso civico può chiedere ed ottenere la pubblicazione dei dati "gratuitamente" e senza indicare "alcuna motivazione".
Angelo Sidoti
Le Eolie e le date da ricordare (rubrica a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)
3 Giugno 1719
L’ultimo assedio a Lipari
Nella parte seconda del volume “Diario
di tutto quello successe nell'ultima guerra di Sicilia dal giorno 21 maggio
1719 sino 9 maggio 1720” predisposto da “un curioso e veridico
palermitano” viene riportata la battaglia per l'occupazione di Lipari,
combattuta nei primi giorni del mese di giugno
1719. L'episodio si inquadra in una delle tante battaglie combattute nel
corso della Guerra della Quadruplice
alleanza, il conflitto bellico che ha visto il regno di Spagna contro
Inghilterra, Francia, Austria ed Olanda, che si erano alleate per il predominio
sul mare Mediterraneo. Il conflitto durò dalla fine del 1717 sino all'inizio
del 1720. Questa la cronaca dello scontro per
l'occupazione di Lipari.
Mese di giugno
(1719)
Alle prime ore
del 1 giugno un corpo di spedizione
al comando del Tenente Maresciallo Barone di Sekendorf prende il mare per
dirigersi verso Lipari, ma ha causa del vento contrario soltanto verso la
serata la flotta, composta da due navi da guerra inglesi e da quattro galere
napoletane arriva in vista dell’isola eoliana.
Nella mattinata
del 2 giugno le truppe sbarcano
sull’isola, l’autore del diario non dice dove,
limitandosi a riferire che hanno “preso posto avantaggioso
nell'isola, per poscia facilitare il buon successo dell'impresa”. Lo scopo
dell’attacco al Castello e città di Lipari era vitale perché una volta occupata
la fortezza “sarebbesi levato questo ostacolo al nostro commercio, e si
haverebbe liberamente trasportato dal Regno di Napoli e dalla Calabria i viveri
per la sussistenza della nostra armata.
Il 3 giugno iniziano i bombardamenti che
si protraggono sino a primo pomeriggio mentre le truppe assedianti si attendono
il successo dell’impresa.
Il 4 giugno, il Maresciallo Sekendorf,
comunica al quartier generale che “l'isola
di Lipari, dopo la resistenza di due giorni” si era arresa “a
discrezione” con l’intera guarnigione spagnola, composta da duecento soldati.
Nel corso degli
scontri gli assedianti subiscono la morte di dieci uomini, ottanta feriti, e
gli ufficiali, tenente colonnello Valuas Barone de Valus, e il tenente
colonnello del reggimento di Lorena signor Roost.
Il bottino di
guerra viene quantificato in 22 pezzi d’artiglieria.
Il 5 giugno parte della flotta rientra a
Messina, mentre l’Ammiraglio rimane a Lipari, con due compagnie di granatieri
ed una guarnigione di 300 uomini agli
ordini del sergente maggiore Formentini, per ripartire subito dopo con i
prigionieri spagnoli.
Il narratore
parla anche della popolazione affermando che i Liparoti, “sul principio fecero quei naturali qualche
resistenza” riuscendo ad impedire, in un primo momento, lo sbarco delle
truppe. Proseguirono, dopo lo sbarco, la resistenza, ma progressivamente
vengono spinti verso Piazza Mazzini, dove il corpo di spedizione pianta le
batterie e qualche “mortaro”.
Il racconto
prosegue, affermando che “ dopo uno e l'altro tiro conobbero il proprio
svantaggio, ed esposto il segno di pace chiesero a' nostri capitulazione. Varie
furono le loro pretese, ma finalmente obbligati dalla forza e risoluto
procedere del nostro attacco si resero alla discrezione del vincitore.”.
Gli austriaci,
occupata Lipari, definita: piazza
ben fortificata, provvista d'ogni cosa necessaria e capace ad una buona difesa,
il di cui acquisto assicurò una volta la navigazione e il libero commercio dei due
Regni di Napoli e Sicilia – tranquillizzarono la popolazione, alla
quale fu “accordata la vita e le sostanze.
Nel corso dell’anno 1720, sconfitti gli spagnoli dalla Quadruple Alleanza (Francia, Olanda, Inghilterra e Austria), gli Asburgo d’Austria ricevettero la Sicilia dai Savoia in cambio della Sardegna. Ma anche questa dominazione austriaca, come già quella sabauda, durò poco (14 anni).
LA REGIONE A ROMA E BRUXELLES PER TUTELARE LA PESCA IN SICILIA
Il governo regionale in pressing su Roma e Bruxelles per tutelare la pesca in Sicilia. In particolare, l’assessore regionale alle Risorse agricole e alla Pesca, Dario Cartabellotta, sta portando avanti una battaglia in merito all’annosa questione del tonno rosso che sta mettendo in ginocchio il comparto siciliano, già schiacciato da una grave crisi. Armatori e pescatori rischiano di andare sul lastrico. A volte sono vittime di una politica europea che zavorra realtà produttive territoriali e che sembra avvantaggiare potenti gruppi internazionali. Uno scenario che fotografa l’attuale situazione siciliana proprio in merito alla pesca del tonno. Un tempo florida attività non solo sotto l’aspetto economico, ma anche culturale e turistico, grazie alle storiche e famose tonnare e che ponevano l’isola sotto i riflettori anche d’oltralpe.
La flotta siciliana ha perso 86 unità e 1.200 posti di lavoro. La politica europea della pesca adottata negli ultimi anni dall’Ue ha contribuito al ridimensionamento del comparto in Sicilia. Le cifre parlano chiaro: al 31 dicembre 2012 ha contato 2.949 battelli attivi. Nel 2011 erano stati 3.035. Con gli 86 battelli in meno, hanno perso il lavoro 400 pescatori e ancora più pensante è stata la ricaduti sull’indotto, con 800 posti in fumo. Emerge inoltre che nel 2012 la stazza lorda complessiva della flotta peschereccia siciliana si è attestata a 51.708 GT (nel 2011: 55.778). L’età’ media dei motopesca è di 33,3 anni con un ulteriore invecchiamento: dieci anni fa la media era 28 anni. Soltanto 4 battelli da pesca risultano costruiti nel 2012. Numeri che stroncano un’economia di tradizione mediterranea che per millenni, come detto, ha visto nelle tonnare, quali ad esempio Favignana, Porticello, Porto Palo e Santa Flavia, una valida fonte di reddito.
“Si tratta di un mercato del tonno che nel Mediterraneo vale 100 milioni di euro governato da 5 lobby a livello mondiale di cui 3 risiedono nel Principato di Monaco – chiosa Cartabellotta – che ha lavorato con l’Unione Europea affinché il tonno sia dichiarato specie in via d’estinzione quando, facendo un appello del pescato, ci si rende perfettamente conto che il Mediterraneo ne è pieno”. Una protesta politica, quella dell’assessore, in difesa del comparto isolano e che non intende mollare. D’altronde, ogni giorno, la cronaca riporta quintali di tonno sequestrati dagli organi competenti. E tra i motivi, l’avere pescato tonno rosso accidentalmente nel Mediterraneo da piccoli pescatori che, non potendo superare la propria quota pesca per norme europee, ed essendo il tonno specie protetta, pescando oltre i quantitativi previsti, la loro attività diventa illegale. Detta in sintesi: il pesce nel Mediterraneo c’è, ma le lobby confortano il contrario Bruxelles che attraverso norme penalizza l’attività degli operatori del settore, mettendo in ginocchio ancor più il comparto.
“Ancora una volta vengono favorite le lobby a livello mondiale – osserva Cartabellotta – a discapito delle piccole economie marinare, rase al suolo da una politica monopolistica e sostenitrice delle grandi imprese”. Non è soltanto la Sicilia ha mugugnare. Anche Sardegna e Campania, in merito, sono sul piede di guerra. I rispettivi assessori al ramo hanno portato la questione in sede Stato-Regioni. Obiettivo: il tonno rosso del Mediterraneo non deve essere considerato specie in via d’estinzione e le attuali quote relative alle catture accidentali siano mantenute. Un primo scontro tra Cartabellotta e il ministro Mario Catania c’era stato quando lo stesso assessore siciliano aveva contestato il decreto ministeriale con il quale “senza confronto democratico in conferenza Stato-Regioni, alla Sicilia venivano affidate 265 tonnellate contro 1450 del sistema circuizione adottato in Campania”.
Intanto, va da sé che aumenta la sfiducia del consumatore. Altra questione su cui sta lavorando Cartabellotta. E così “come s’è fatto con l’agricoltura, occorre ridare fiducia al consumatore del pesce attraverso la tracciabilità e la filiera corta”. Due strade obbligate per rilanciare, e allo stesso, tempo difendere la pesca siciliana, e per ridare fiducia e sicurezza al consumatore sulla bontà del prodotto. “Abbiamo in cantiere un progetto in merito – conclude Cartabellotta -. E che riteniamo possa ridare linfa a un comparto che rischia di essere distrutto”.
Lipari: Pesca e pescatori abbandonati. Ci scrive Tiziana Basile
A Lipari pur essendo una piccola comunità la crisi si sente parecchio! Di cosa vivono queste isole? Tutti rispondono di turismo...si è vero!!! Ma ci dimentichiamo anche chi in piccola parte non vive di quello? Il PESCATORE è uno dei mestieri praticati più antichi del mondo e adesso è proprio finito nel dimenticatoio! Mi domano QUALCUNO del comune si è per caso reso conto i pescatori che fine stanno facendo?
Tempo fa erano proprio i pescatori a far girare l'economia del paese con spese,costruzioni di case e acquisti vari....ma adesso non è più possibile! Qualsiasi categoria riceve un aiuto dal comune,dalla provincia e loro perché no??? Innanzitutto non ho mai capito perché tutti hanno uno spazio dove vendere i loro prodotti al pubblico e solo i pescatori no??? Mi domando il comune non può fare niente? Le leggi esistono solo a Lipari...in tutta Italia e in tutto il mondo esiste il mercato del pesce....Solo a qui no! Mah....!
Poi qualsiasi categoria in crisi è stata aiutata! Perchè non vengono stanziati dei fondi, che non dovrebbero essere erogati e basta..ma dovrebbero essere spesi per questi poveri lavoratori per aiutarli a rinvigorire le attrezzature,le imbarcazioni...creare corsi per imparare e cucire le reti,imparare a pescare!
Quanti giovani vedono il pesce messo a tavola ma non sanno neanche da dove viene? i pescatori conoscono ogni singolo angolo e sanno pezzi di storia delle nostre terre che potrebbero insegnarli a chiunque. Non so se avete visto da quanto è brutto tempo...quindi immaginate voi in che condizioni sono !Tutti ci lamentiamo ma nessuno ci aiuta!!!
Il pescato dopo mille tragedie gli è stato permesso di venderlo sottomonastero per un periodo,poi appena si avvicina l'estate questa povera gente viene buttata via,perchè lì devono arrivare i turisti e quindi il porto(chiamiamolo porto) ha un brutto impatto!
ahahahha ma quale brutto impatto? Cosa ci sarebbe di più caratteristico? I turisti vogliono questo,vogliono vedere la vita vera di una piccola isola...che dovrebbe essere questo non che facciamo finta che chissà in quale metropoli viviamo! Poi questa è una scusa vera e propria perchè mica questo mercatino dovrebbe essere per forza al porto? Andrebbe bene in qualsiasi altro posto!!!!Mi permetto di parlare perché sono figlia e moglie di un pescatore e ne SONO FIERA! Aspetterò con ansia se qualcuno del comune o chi per loro mi voglia rispondere e mi voglia dare qualche delucidazione!
Saluti!
Tiziana Basile
Tempo fa erano proprio i pescatori a far girare l'economia del paese con spese,costruzioni di case e acquisti vari....ma adesso non è più possibile! Qualsiasi categoria riceve un aiuto dal comune,dalla provincia e loro perché no??? Innanzitutto non ho mai capito perché tutti hanno uno spazio dove vendere i loro prodotti al pubblico e solo i pescatori no??? Mi domando il comune non può fare niente? Le leggi esistono solo a Lipari...in tutta Italia e in tutto il mondo esiste il mercato del pesce....Solo a qui no! Mah....!
Poi qualsiasi categoria in crisi è stata aiutata! Perchè non vengono stanziati dei fondi, che non dovrebbero essere erogati e basta..ma dovrebbero essere spesi per questi poveri lavoratori per aiutarli a rinvigorire le attrezzature,le imbarcazioni...creare corsi per imparare e cucire le reti,imparare a pescare!
Quanti giovani vedono il pesce messo a tavola ma non sanno neanche da dove viene? i pescatori conoscono ogni singolo angolo e sanno pezzi di storia delle nostre terre che potrebbero insegnarli a chiunque. Non so se avete visto da quanto è brutto tempo...quindi immaginate voi in che condizioni sono !Tutti ci lamentiamo ma nessuno ci aiuta!!!
Il pescato dopo mille tragedie gli è stato permesso di venderlo sottomonastero per un periodo,poi appena si avvicina l'estate questa povera gente viene buttata via,perchè lì devono arrivare i turisti e quindi il porto(chiamiamolo porto) ha un brutto impatto!
ahahahha ma quale brutto impatto? Cosa ci sarebbe di più caratteristico? I turisti vogliono questo,vogliono vedere la vita vera di una piccola isola...che dovrebbe essere questo non che facciamo finta che chissà in quale metropoli viviamo! Poi questa è una scusa vera e propria perchè mica questo mercatino dovrebbe essere per forza al porto? Andrebbe bene in qualsiasi altro posto!!!!Mi permetto di parlare perché sono figlia e moglie di un pescatore e ne SONO FIERA! Aspetterò con ansia se qualcuno del comune o chi per loro mi voglia rispondere e mi voglia dare qualche delucidazione!
Saluti!
Tiziana Basile
La Chiesa della Madonna delle Grazie e l'appello di Antonio Iacullo
Nella giornata di ieri sono andato a passeggio sul nostro bellissimo "Castello".
Sono riuscito a godere degli splendidi scorci panoramici che da questo magico posto si possono ammirare, ma gli occhi si sono anche posati su particolari che desidero segnalare qui perché possano raggiungere chi ha competenza e responsabilità.
Ero in compagnia di tanti visitatori che, armati di fotocamera, immortalavano insieme a me tali bellezze.
La voce eccitata di una turista italiana, che segnalava al suo compagno un particolare, mi ha fatto notare qualcosa che sta danneggiando, se non lo ha già fatto, la Chiesa della Madonna delle Grazie.
Faccio un appello perché il luogo sia tenuto più ordinato e si faccia un intervento urgente al manufatto che vi mostro.
Grazie per i nostri figli e nipoti.
Antonio Iacullo
domenica 2 giugno 2013
Elenco navi da crociera in arrivo a Lipari a Giugno
Grazie al comandante Andrea Magazzù pubblichiamo l'elenco delle navi da crociera in arrivo a Lipari nel mese di Giugno
Come eravamo
Da sx a dx (in alto): Massimo Di Franco, Nunzio Li Donni, Giancarlo Puleo, Franco Cataliotti, Gianni Mondello
Da sx a dx (accosciati) Santi Cataliotti, Maurizio Corrieri, Peppe Monteleone, Roberto Paino
Da sx a dx (accosciati) Santi Cataliotti, Maurizio Corrieri, Peppe Monteleone, Roberto Paino
Salina: Due tartarughe "Caretta caretta" riprendono il largo
Due tartarughe marine della specie 'Caretta carettà recuperate l'estate scorsa mentre erano in difficoltà nel mare delle Isole Eolie, sono state liberate in mare nell'Isola di Salina al termine di un periodo di cura trascorso nella stazione zoologica 'Anton Dohrn' di Napoli. Sono state liberate rispettivamente dalla spiaggia di Santa Marina, alle 11, e dal porto di Cala Galera, a Malfa, alle 12.15. Un esemplare, recuperato il 16 giugno dello scorso anno, aveva problemi ad immergersi, l'altro, recuperato il 7 ottobre del 2012, era stato ferito da un amo
Foto: Domenico Re
Foto: Domenico Re
COMUNICATO
A
QUANTI SONO COLLEGATI AD ANTENNE TV POSTE SULLA CASA DELL’ING. LOPES A
PIAZZA MAZZINI DI LIPARI
SI COMUNICA
CHE
SARANNO CONSENTITI 15 GIORNI DI PROROGA ,A FAR DATA DAL PRESENTE COMUNICATO, PER TROVARE ALTRE SOLUZIONI PER L’INSTALLAZIONE DELLE RISPETTIVE ANTENNE.
TRASCORSO
INFRUTTUOSAMENTE TALE PERIODO SENZA AVER ESERCITATO LA RIMOZIONE , SI
PROVVEDERA’ AUTONOMAMENTE SENZA ULTERIORI AVVERTIMENTI.
QUESTA
DECISIONE, IMPROCRASTINABILE, SI E’ RESA NECESSARIA PER NON AGGRAVARE I NOTEVOLI
DANNI SUBITI DAI SOLAI DI COPERTURA DELLA CASA A SEGUITO DEI LAVORI DI PIAZZA
MAZZINI .
AL
FINE DI UNA CONCORDATA PRESENZA SUI LUOGHI PER ADEMPIERE ALLO SMONTO DELLE
ANTENNE SI COMUNICANO I SEGUENTI NUMERI DI TELEFONO PER UN APPUNTAMENTO
:090.9433100 ---339.7813495 –ING. LOPES .
QUALUNQUE
PRESENZA SUI SOLAI NON CONCORDATA SARA’ CONSIDERATA UNA VIOLAZIONE DI DOMICILIO
E PUNITA A NORMA DI LEGGE.
LIPARI,
02 GIUGNO 2013
FIRMATO
ING. FELICE LOPES
FIRMATO
ING. FELICE LOPES
Avevano prenotato e pagato il viaggio in cabina..trovano posto su una scala interna. Peripezie sul mezzo della CdI
Sabato 1^ giugno
sono arrivati a Lipari degli amici milanesi, di età matura, nei primi giorni di
maggio, avevano prenotato e pagato il viaggio da Napoli con cabina
Il giorno precedente
la partenza hanno ricevuto una email, dalla compagnia delle isole, che Li
informava che, per cambio nave, non era possibile avere ciò che avevano “
PRENOTATO E PAGATO”.
Nonostante la Disponibilità del Comandante della nave,
rammaricato per la situazione, per una più comoda sistemazione il viaggio è
stato traumatico e disastroso.
Infatti la nave, insufficiente a soddisfare le esigenze dei
viaggiatori.
Le poche cabine a disposizione assegnate con un criterio non
noto ad altrettanti pochi fortunati, i
divani erano stati occupati dai saccopelisti, e le persone, tra cui i nostri
anziani amici hanno trovato comodo conforto sugli scalini di una scala interna,
il tutto aggravato dalle pessime condizioni del mare.
Un viaggio terribile su un mezzo inadeguato anche per i profughi,
che ha offerto un’indecorosa premessa alla speranza di un gradevole soggiorno nelle nostre isole,
Siffatta politica aziendale vanifica gli sforzi prodotti
dagli operatori locali in questi anni e dall’Amministrazione compromettendo
l’immagine e l’economia locale con dati oggettivi e senza che in alcun modo
possa parlarsi di accanimento strumentale.
Questi presupposti non sono seriamente da porsi a fondamento
di una serie, serena e produttiva politica di sviluppo del territorio, ma
neppure adeguati a garantire la cosiddetta continuità territoriale che non può
e non deve essere rapportata a vent’anni addietro, ma bensì proiettata
vent’anni avanti considerato peraltro che i trasporti sono la condizione
prioritaria per lo sviluppo turistico ed economico di queste isole.
Se non vengono garantiti tali presupposti è inutile produrre
eventi, sforzarsi di sviluppare l’economia locale, fregiarsi del titolo di
Patrimonio dell’Umanità, ecc….
UNA…….DUE………CENTO NOTE DI DEMERITO ALLA COMPAGNIA DELLE ISOLE.
Case Vacanze Claudia
Le Eolie e le date da ricordare (a cura del dottor Giuseppe (Pino) La Greca)
2 giugno 1972
La scalata della
Canna di Filicudi
Il
2 giugno 1972 una singolare ed unica scalata in cordata viene effettuata da
cinque guide alpine di Macugnaga sulla Canna di Filicudi, il grande obelisco
naturale di roccia vulcanica, che si erge a poco più d'un miglio dalla costa
occidentale dell’isola eoliana. La spedizione era stata battezzata «dai ghiacciai del Rosa all'Isola del Fuoco».
La
Canna, alta una novantina di metri, è stata vinta dopo otto ore di fatica,
sotto un sole infocato mentre oltre duemila persone assistevano all'impresa
degli alpinisti dalle imbarcazioni.
La
scalata era cominciata verso le 7,30. Quando i cinque alpinisti hanno raggiunto
la vetta, alle 15, dai natanti è partito un interminabile scrosciante applauso.
In cima alla Canna i cinque scalatori hanno collocato una Madonnina di bronzo,
alta un metro e trenta, opera dello scultore siciliano Coco che lavora a
Milano. La statua, in precedenza era stata benedetta dal vescovo di Lipari
monsignor Nicolosi.
Gli
scalatori erano arrivati alle Eolie alcuni giorni prima, un po’ preoccupati per
l'impresa che presentava parecchie difficoltà tecniche: infatti, in più punti,
la parete è del quarto e quinto grado superiore.
«
E poi — dichiararono i cinque di
Macugnaga — di solito siamo abituati a
"sentire" sotto di noi, anche da altezze di molto superiori, la neve.
Qui, invece, abbiamo dovuto superare l'impasse psicologica di scrutare
dall'alto il mare che sarà bellissimo, ma incute sempre un gran rispetto e un pò di paura ». Sulle barche, al
termine della scalata, c'è stato un brindisi generale con la Malvasia. Nel
pomeriggio, si svolge la cerimonia nel municipio di Lipari, con scambio di doni
tra il sindaco Francesco Vitale e quello di Macugnaga Spartaco Montagnani.
La
scalata della canna si inseriva nel ciclo delle manifestazioni per celebrare il
centenario della scalata della zona orientale del Monte Rosa. L’associazione «Amici di Macugnaga» organizzò una
crociera alle Eolie per seguire le fasi della scalata con più di un centinaio di persone tra
villeggianti e residenti.
I cinque scalatori erano: Luciano Bettineschi, Felice Jacchini, capo delle guide di
Macugnaga, e suo fratello Carlo
Jacchini, Michele Pala e Lino Pironi.
Luciano Bettineschi, una delle più
conosciute guide del «Monte Rosa»: dichiarava: «L'impresa è difficilissima ma
fattibile. La "Canna" di Filicudi è un'impressionante colonna di
durissima pietra vulcanica che ha resistito e resiste ancora agli assalti delle
onde marine. E' composta principalmente di basalto, gneis e serpentino. Bisogna
avvicinarla con la barca e attaccare subito la roccia, che si erge quasi a
picco, interrotta solo da esigue piattaforme. Presenta difficoltà alpinistiche
di quinto e sesto grado».
Tennis: La Rosa e Di Maggio si aggiudicano il torneo di doppio
Intensa due giorni di tennis ai campetti dello Snoopy Club dove si sono disputate le finali del torneo di doppio. Giovedì alle 21 ha avuto luogo la finale per il terzo posto. In campo si sono affrontate le coppie Bellino-Salpietro e Zanca-Mandarano. Una finale giocata punto a punto che ha visto imporsi i primi per 7-5 7-6. In entrambi i set l’inizio è stato favorevole alla coppia Zanca-Mandarano che nel primo set ha anche fallito due set-point ma Bellino e Salpietro sono stati più abili nei momenti topici e decisivi della partita e hanno dominato entrambe le chiusure di set. Migliore in campo Pino Salpietro che ha deliziato il pubblico con colpi di pregevole fattura. Venerdì pomeriggio si è invece disputata la finalissima per il primo posto. A contendersi il successo finale della manifestazione le coppie La Rosa-Di Maggio e Famularo-Lorizio. La formula della finale prevedeva la disputa di un doppio e di due singolari. Il doppio se lo sono aggiudicati La Rosa- Di Maggio con il punteggio di 6-4 6-4. I due tennisti sono stati abili a conquistare il break decisivo sul finire di entrambi i set quando il punteggio era di 4-4. Nel primo singolare si è imposto Di Maggio su Lorizio con il punteggio di 6-1 6-3 e dunque il secondo singolare è stato ininfluente ai fini dell’assegnazione del successo.
Si ringrazia l’erboristeria “Panacea” che ha gentilmente offerto il rinfresco per la premiazione.
Dopo il turno di riposo Domenica prossima tornano in campo entrambe le formazioni eoliane nel campionato di Promozione. Lo Snoopy Club “B” sarà impegnato in casa contro la formazione del T.C. Messina mentre lo Snoopy Club “A” sarà di scena a S.Agata contro la locale formazione tennistica.
Buon tennis a tutti.
Da Partylandia auguri a Matteo, Gabriele, Gioconda, Giulia I., Giulia L.
Lo staff di Partylandia formula i migliori auguri a Matteo Riganò e Gabriele Lauricella per il loro Battesimo e a Giulia Lauricella Cincotta, Giulia Iacono e Gioconda Cincotta nel giorno della loro Prima Comunione
“CUFFARO NON SCREDITÒ FALCONE” E ORA DI PIETRO DOVRÀ RISARCIRLO
L’ex pm di Mani pulite condannato a risarcire un condannato per favoreggiamento aggravato. Questo lo strano intreccio, lo “scherzo” della legge e del destino, che ha come protagonistiAntonio Di Pietro e Totò Cuffaro.
La prima sezione del Tribunale di Palermo ha condannato il primo per diffamazione ai danni del secondo: Di Pietro, infatti, inserì sul proprio sito internet un video presente su Youtube, dal titolo “Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone” . Il video aveva già scatenato contro l’allora senatore più di 4600 commenti di anonimi internauti, alcuni dei quali contenenti anche minacce di morte.
Cuffaro, per questa ragione, nel 2009, si era rivolto alla magistratura prima con un esposto contro gli anonimi internauti, e poi con un atto di citazione contro Di Pietro. Il pm aveva promesso tutela legale agli anonimi internauti autori dei commenti e nel corso del giudizio invocò per sè l’immunità parlamentareche gli fu negata. Simbolica la cifra, appena € 6.000, ma che costituisce un importante risarcimento morale per Salvatore Cuffaro.
Come si evince dalla sentenza i video in origine erano tre: Costanzo Show: “Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone”; “La Mafia è Bianca – Totò Cuffaro contro Falcone da Rockpolitik”’; “Totò Cuffaro contro Giovanni Falcone”, caricati su Youtube da ignoti nel 2007. Quei tre video riproducevano il concitato intervento di un giovanissimo Salvatore Cuffaro nel corso della staffetta televisiva tra il Maurizio Costanzo Show e Samarcanda del settembre del 1991 condotta da Michele Santoro realizzata dopo la morte di Libero Grassi. Tra i presenti Giovanni Falcone. I video avevano suscitato più di 4600 commenti di anonimi internauti, alcuni dei quali contenenti anche minacce di morte (“Cuffaro deve fare la fine di Falcone”). Cuffaro nel 2009, si rivolse alla magistratura.
L’iniziativa giudiziaria di Cuffaro aveva però suscitato l’immediata reazione di Antonio Di Pietro, il quale, con un articolo pubblicato sul proprio sito internet, oltre a rilanciare l’accusa della inesistente aggressione verbale, aveva anche solidarizzato con gli autori dei commenti, promettendo loro di sostenerne tutte le spese legali.
Ma i titoli dei tre video presenti su Youtube, uno dei quali linkato da Di Pietro sul proprio sito internet, erano falsificazioni e inducevano in errore tutti gli internauti.
Per questa ragione il Tribunale di Palermo, I Sezione Civile, ha condannato, con sentenza n. 1742/2013, l’ex pm di “Mani pulite” a risarcire Salvatore Cuffaro.
“La notizia della sentenza – riferisce l’avvocato Salvatore Ferrara, che ha assistito l’ex presidente della Regione siciliana – è stata appresa con soddisfazione da Salvatore Cuffaro che ha sempre considerato Giovanni Falcone un eroe civile, un martire della giustizia ed un simbolo di fedeltà allo Stato ed alle Istituzioni, nei confronti delle quali lo stesso Cuffaro, anche nel momento della privazione della libertà, nutre profondo rispetto”
La prima sezione del Tribunale di Palermo ha condannato il primo per diffamazione ai danni del secondo: Di Pietro, infatti, inserì sul proprio sito internet un video presente su Youtube, dal titolo “Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone” . Il video aveva già scatenato contro l’allora senatore più di 4600 commenti di anonimi internauti, alcuni dei quali contenenti anche minacce di morte.
Cuffaro, per questa ragione, nel 2009, si era rivolto alla magistratura prima con un esposto contro gli anonimi internauti, e poi con un atto di citazione contro Di Pietro. Il pm aveva promesso tutela legale agli anonimi internauti autori dei commenti e nel corso del giudizio invocò per sè l’immunità parlamentareche gli fu negata. Simbolica la cifra, appena € 6.000, ma che costituisce un importante risarcimento morale per Salvatore Cuffaro.
Come si evince dalla sentenza i video in origine erano tre: Costanzo Show: “Totò Cuffaro aggredisce Giovanni Falcone”; “La Mafia è Bianca – Totò Cuffaro contro Falcone da Rockpolitik”’; “Totò Cuffaro contro Giovanni Falcone”, caricati su Youtube da ignoti nel 2007. Quei tre video riproducevano il concitato intervento di un giovanissimo Salvatore Cuffaro nel corso della staffetta televisiva tra il Maurizio Costanzo Show e Samarcanda del settembre del 1991 condotta da Michele Santoro realizzata dopo la morte di Libero Grassi. Tra i presenti Giovanni Falcone. I video avevano suscitato più di 4600 commenti di anonimi internauti, alcuni dei quali contenenti anche minacce di morte (“Cuffaro deve fare la fine di Falcone”). Cuffaro nel 2009, si rivolse alla magistratura.
L’iniziativa giudiziaria di Cuffaro aveva però suscitato l’immediata reazione di Antonio Di Pietro, il quale, con un articolo pubblicato sul proprio sito internet, oltre a rilanciare l’accusa della inesistente aggressione verbale, aveva anche solidarizzato con gli autori dei commenti, promettendo loro di sostenerne tutte le spese legali.
Ma i titoli dei tre video presenti su Youtube, uno dei quali linkato da Di Pietro sul proprio sito internet, erano falsificazioni e inducevano in errore tutti gli internauti.
Per questa ragione il Tribunale di Palermo, I Sezione Civile, ha condannato, con sentenza n. 1742/2013, l’ex pm di “Mani pulite” a risarcire Salvatore Cuffaro.
“La notizia della sentenza – riferisce l’avvocato Salvatore Ferrara, che ha assistito l’ex presidente della Regione siciliana – è stata appresa con soddisfazione da Salvatore Cuffaro che ha sempre considerato Giovanni Falcone un eroe civile, un martire della giustizia ed un simbolo di fedeltà allo Stato ed alle Istituzioni, nei confronti delle quali lo stesso Cuffaro, anche nel momento della privazione della libertà, nutre profondo rispetto”
sabato 1 giugno 2013
L'amministrazione risponde "Qual’è il posto ideale del mercatino del pesce"
DOMANDA
Caro Michele,
ti chiedo, nella tua nuova veste di portavoce del Sindaco, ma a chi è
venuto in mente di fare il mercato del pesce a Sottomonastero, in quella
posizione? E' possibile che in questo paese si debba procedere
continuamente senza un minimo di visione di sviluppo razionale del territorio?
Non era forse più giusto attrezzare quell'area per l'attesa e l'accoglienza,
per collocarvi i box di informazione turistica, vista la sua posizione naturale
dirimpettaia dello sbarcadero aliscafi e del porto commerciale direttamente
correlata al porto e primo biglietto da visita per l'isola? Perchè non si è
pensato di fare il mercato del pesce in una zona più attrezzata? Penso ad
esempio al recupero di una piccola parte del megaparcheggio o al
piano alto o a quello interrato (ultimo piano interrato) dove
già esiste la struttura coperta, peraltro non utilizzata? Perchè non si
recupera l'edificio della scuola materna (abbandonata da oltre vent'anni e
quasi cadente) e quell'ammasso di cemento recentemente steso nell'area
antistante e destinato a parcheggio, visto il megaparcheggio frontale?
Perchè non collocare in queste aree anche gli ambulanti della frutta, dei
fiori, etcc...con un minimo di servizi igienici e posto ristoro, come fanno in
molte cittadine siciliane?
Ti sarei grato se potessi rispondere a me ma anche ai numerosi cittadini
che si pongono queste domande da sempre.
B.Favaloro
La Soprintendenza "boccia" il fabbricato per
il mercato del pesce
di Aldo
Natoli
In risposta
al chiarimento del portavoce del Sindaco Michele Giacomantonio sul fabbricato
destinato a mercato del pesce. Egregio Dottore Giacomantonio, proprio perchè
sono un tecnico ed un vecchio amministratore conosco bene le procedure per
conseguire l'approvazione dei progetti ed eventuale stralcio. Probabilmente Lei
non ha visionato bene la documentazione agli atti dell'Ente o non ha consultato
direttamente l'ufficio interessato. Infatti il progetto presentato alla
Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina è quello completo che comprende anche il
fabbricato da destinare a mercato del pesce. Risulta infatti che l'Istituto
messinese per tale realizzazione cosi si abbia espresso: " essendo l'area
soggetta a vincolo di inedificabilità emette declaratoria di non luogo a
procedere". Quindi in atto il fabbricato in questione è stato
stralciato dalla Soprintendenza e non dal Comune. Quindi non può essere
realizzato.
Risposta di Giacomantonio per entrambi:
Qual è il posto ideale del mercatino del pesce? E’ una componente della
nostra accoglienza turistica o un detrattore che quindi va nascosto?
Realizzarlo a pochi metri dal terminal degli aliscafi è una idea balzana? Meglio spostarlo al megaparcheggio o
comunque in una realtà più periferica fuori dagli sguardi del turista?
Intanto vorrei che convenissimo su un punto. La situazione attuale che
abbiamo tollerato per decenni non è più accettabile. Non è accettabile che a
Lipari ci siano decine di venditori ambulanti che vendono pesce nei luoghi più
disparati – al pozzo, Sottomonastero, di fronte al cimitero, lungo il corso
Vittorio Emanuele, ecc. ecc. – in condizioni igieniche e sanitarie discutibili,
senza acqua corrente a disposizione, lasciando fermentare al sole per tutta la
mattina gli scarti e le interiora. Non è nemmeno accettabile che il Terminal
degli aliscafi stia nelle condizioni in cui abbiamo tollerato che fosse
nell’ultimo decennio quando l’allora Amministrazione, senza preparazione
alcuna, spostò gli aliscafi da Marina corta a Sottomonastero realizzando una
sorta di stazione marittima e non curandosi se la zona attorno fosse una sorta
di discarica dove si gettava di tutto. Non è nemmeno accettabile che si sia
pensato di realizzare in quell’area una stazione di pompaggio del nuovo
depuratore con una vasca di decantazione che dovrebbe riversare a mare i
liquami nel caso di “troppo pieno” e si sia tollerato questo progetto, opera
del Commissario straordinario per il depuratore con la connivenza dell’ex
Amministrazione, circolasse da due anni
senza che nessuno gridi allo scandalo.
Ammesso e non concesso che il Sindaco riesca ad ottenere dal Commissario lo
spostamento di questa stazione di pompaggio in un luogo più discreto (Santa
Caterina?), l’area della stazione marittima verrà riordinata a cominciare da
questo autunno in due tempi: prima la creazione della nuova stazione accorpando
i due prefabbricati esistenti ( di cui uno finora inutilizzato), creando
aiuole, dando una copertura al pontile, ecc;
poi realizzando il mercato del
pesce e le restanti opere previste nel progetto che a suo tempo abbiamo
pubblicato.
Ed approfitto dell’occasione per rispondere al geom. Natoli. La Soprintendenza
ha bocciato il progetto relativo al
mercato. Nella nota del 15 marzo 2013 prot. n. 1761 si legge: “questa Soprintendenza, ai sensi del
combinato disposto dell’art. 15, comma primo lett. a) della L.R. n.78/76 e
dell’art. 2 della L.R. n. 15/91 essendo l’area interessata soggetta al vincolo
di inedificabilità emette declaratoria di non luogo a pronunciarsi nel
merito del progetto”. Questo vuol dire che il progetto è bocciato oppure si
tratta di una valutazione procedurale nel senso che rispetto alle altre opere
contenute nel primo stralcio ha bisogno di diversa documentazione e di diversa
procedura a cominciare dal parere del Genio civile a cui infatti è stata
inoltrata istanza? Io non sono un tecnico ma credo di conoscere un poco la
lingua italiana per cui mi chiedo con perplessità, “non luogo a pronunciarsi”
vuol dire bocciatura?
Infine concludendo sui luoghi
più idonei dove collocare un mercato del pesce forse uno sguardo fuori di casa
nostra potrebbe darci qualche suggerimento.
MIRACOLI A 5 STELLE: ARS, L’ACQUA DEL BAGNO È POTABILE – VIDEO
di Chiara Billitteri -
“L’acqua del bagno è potabile”. L’avviso è scritto caratteri cubitali nelle stanze del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle, su un foglio bianco attaccato ad una parete vicino alla scrivania del deputato grillino Giorgio Ciaccio.
Conosciuto per la sua intransigenza sulle questioni che riguardano il rispetto dell’ambiente (caffè e bevande calde le consuma solo in tazza di ceramica perché la plastica, a contatto col calore, rilascia tossine), il giovane deputato da poco eletto segretario della commissione Antimafia sta tentanto di portare avanti una piccola e personale ‘rivoluzione’ all’Assemblea regionale siciliana.
D’altro canto, il tema l’acqua è proprio una delle ’5 stelle’ del Movimento, e Ciaccio, davanti alle centinaia di bottiglie, bicchieri e posate di plastica che a Palazzo dei Normanni vengono utilizzati tutti i giorni, ha capito che era tempo di dire basta alle cattive abitudini. Solo al bar dell’Ars, infatti, ogni giorno vengono acquistate circa 60 casse d’acqua minerale (per dirne una), e gettate, quindi, più o meno 2 mila bottiglie a settimana.
Così, armato di un campione d’acqua presa dal water del bagno che si trova al gruppo, Ciaccio è andato a farlo analizzare da un laboratorio che si occupa di analisi chimiche e microbiologiche del settore ambientale e agro-alimentare. Il risultato? L’acqua di Palazzo dei Normanni, persino quella del gabinetto, è potabile. “Così come in tutta la città – ha spiegato il deputato dei 5 Stelle – . Molti non lo sanno o sono diffidenti dal bere l’acqua del rubinetto, ma il Comune è obbligato per legge a immettere nella rete idrica acqua potabile e che quindi si può bere tranquillamente”.
Il documento video
Conosciuto per la sua intransigenza sulle questioni che riguardano il rispetto dell’ambiente (caffè e bevande calde le consuma solo in tazza di ceramica perché la plastica, a contatto col calore, rilascia tossine), il giovane deputato da poco eletto segretario della commissione Antimafia sta tentanto di portare avanti una piccola e personale ‘rivoluzione’ all’Assemblea regionale siciliana.
D’altro canto, il tema l’acqua è proprio una delle ’5 stelle’ del Movimento, e Ciaccio, davanti alle centinaia di bottiglie, bicchieri e posate di plastica che a Palazzo dei Normanni vengono utilizzati tutti i giorni, ha capito che era tempo di dire basta alle cattive abitudini. Solo al bar dell’Ars, infatti, ogni giorno vengono acquistate circa 60 casse d’acqua minerale (per dirne una), e gettate, quindi, più o meno 2 mila bottiglie a settimana.
Così, armato di un campione d’acqua presa dal water del bagno che si trova al gruppo, Ciaccio è andato a farlo analizzare da un laboratorio che si occupa di analisi chimiche e microbiologiche del settore ambientale e agro-alimentare. Il risultato? L’acqua di Palazzo dei Normanni, persino quella del gabinetto, è potabile. “Così come in tutta la città – ha spiegato il deputato dei 5 Stelle – . Molti non lo sanno o sono diffidenti dal bere l’acqua del rubinetto, ma il Comune è obbligato per legge a immettere nella rete idrica acqua potabile e che quindi si può bere tranquillamente”.
Il documento video
Ex discarica di Lami. Si lavora da circa una settimana per un intervento straordinario
Dopo la notizia pubblicata ieri sera, a firma del signor Elio Finocchiaro, abbiamo cercato di assumere ulteriori notizie per quanto riguarda il sito dell'ex discarica di Lami.
Da fonti ufficiali abbiamo appreso che, da circa una settimana, su input del sindaco Giorgianni (e a seguito del sopralluogo compiuto dall'ispettore Agostino Portelli e dall'assessore Giovanni Sardella) si sta procedendo ad un intervento straordinario nella suddetta discarica a cura della Eoliemultiservizi e da parte della squadra comunale della Protezione civile.
L'intervento viene effettuato nelle more della definitiva messa in sicurezza della ex discarica per la quale sono in corso dei rilievi affidati ad un tecnico locale
Per quanto riguarda la segnalata fuoriuscita di fumi nella giornata di ieri questa viene categoricamente smentita. Tra l'altro, oltre agli addetti ai lavori, a "certificare" ciò vi sono due nativi di Lami che, proprio ieri, sono saliti a rendersi conto della situazione.
Il pezzo di cui sopra è stato pubblicato alle 12 e 07 di oggi nel pomeriggio è tornato a scriverci sull'argomento il signor Elio Finocchiaro:
Non voglio essere noioso sulla' argomento ma nessuno si può' permettermi di darmi del bugiardo su situazioni cosi' delicate. Sicuramente costoro che affermano che tutto era regolare sono saliti in mattinata o hanno deliberatamente detto qualcosa di sbagliato. Certo se abitano a Lami.....poveri noi! Elio Finocchiaro
Da fonti ufficiali abbiamo appreso che, da circa una settimana, su input del sindaco Giorgianni (e a seguito del sopralluogo compiuto dall'ispettore Agostino Portelli e dall'assessore Giovanni Sardella) si sta procedendo ad un intervento straordinario nella suddetta discarica a cura della Eoliemultiservizi e da parte della squadra comunale della Protezione civile.
L'intervento viene effettuato nelle more della definitiva messa in sicurezza della ex discarica per la quale sono in corso dei rilievi affidati ad un tecnico locale
Per quanto riguarda la segnalata fuoriuscita di fumi nella giornata di ieri questa viene categoricamente smentita. Tra l'altro, oltre agli addetti ai lavori, a "certificare" ciò vi sono due nativi di Lami che, proprio ieri, sono saliti a rendersi conto della situazione.
Il pezzo di cui sopra è stato pubblicato alle 12 e 07 di oggi nel pomeriggio è tornato a scriverci sull'argomento il signor Elio Finocchiaro:
Non voglio essere noioso sulla' argomento ma nessuno si può' permettermi di darmi del bugiardo su situazioni cosi' delicate. Sicuramente costoro che affermano che tutto era regolare sono saliti in mattinata o hanno deliberatamente detto qualcosa di sbagliato. Certo se abitano a Lami.....poveri noi! Elio Finocchiaro
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