2 giugno 1972
La scalata della
Canna di Filicudi
Il
2 giugno 1972 una singolare ed unica scalata in cordata viene effettuata da
cinque guide alpine di Macugnaga sulla Canna di Filicudi, il grande obelisco
naturale di roccia vulcanica, che si erge a poco più d'un miglio dalla costa
occidentale dell’isola eoliana. La spedizione era stata battezzata «dai ghiacciai del Rosa all'Isola del Fuoco».
La
Canna, alta una novantina di metri, è stata vinta dopo otto ore di fatica,
sotto un sole infocato mentre oltre duemila persone assistevano all'impresa
degli alpinisti dalle imbarcazioni.
La
scalata era cominciata verso le 7,30. Quando i cinque alpinisti hanno raggiunto
la vetta, alle 15, dai natanti è partito un interminabile scrosciante applauso.
In cima alla Canna i cinque scalatori hanno collocato una Madonnina di bronzo,
alta un metro e trenta, opera dello scultore siciliano Coco che lavora a
Milano. La statua, in precedenza era stata benedetta dal vescovo di Lipari
monsignor Nicolosi.
Gli
scalatori erano arrivati alle Eolie alcuni giorni prima, un po’ preoccupati per
l'impresa che presentava parecchie difficoltà tecniche: infatti, in più punti,
la parete è del quarto e quinto grado superiore.
«
E poi — dichiararono i cinque di
Macugnaga — di solito siamo abituati a
"sentire" sotto di noi, anche da altezze di molto superiori, la neve.
Qui, invece, abbiamo dovuto superare l'impasse psicologica di scrutare
dall'alto il mare che sarà bellissimo, ma incute sempre un gran rispetto e un pò di paura ». Sulle barche, al
termine della scalata, c'è stato un brindisi generale con la Malvasia. Nel
pomeriggio, si svolge la cerimonia nel municipio di Lipari, con scambio di doni
tra il sindaco Francesco Vitale e quello di Macugnaga Spartaco Montagnani.
La
scalata della canna si inseriva nel ciclo delle manifestazioni per celebrare il
centenario della scalata della zona orientale del Monte Rosa. L’associazione «Amici di Macugnaga» organizzò una
crociera alle Eolie per seguire le fasi della scalata con più di un centinaio di persone tra
villeggianti e residenti.
I cinque scalatori erano: Luciano Bettineschi, Felice Jacchini, capo delle guide di
Macugnaga, e suo fratello Carlo
Jacchini, Michele Pala e Lino Pironi.
Luciano Bettineschi, una delle più
conosciute guide del «Monte Rosa»: dichiarava: «L'impresa è difficilissima ma
fattibile. La "Canna" di Filicudi è un'impressionante colonna di
durissima pietra vulcanica che ha resistito e resiste ancora agli assalti delle
onde marine. E' composta principalmente di basalto, gneis e serpentino. Bisogna
avvicinarla con la barca e attaccare subito la roccia, che si erge quasi a
picco, interrotta solo da esigue piattaforme. Presenta difficoltà alpinistiche
di quinto e sesto grado».
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